diosi. I dati e le espressioni utilizzate si possono così raggruppare (sui rapporti fra temperature, fisionomia e limiti della vegetazione si consultino le memorie di D R U D E , 1932, e D A N G L E T , 1935) : 1) Temperature medie annue o mensili. (1811-12), H U M B O L D T (1817),. S C H O W (1816-22), M E R (1894), V A H L (1911), S A M U E L S S O N (1915), B R O C K M A N N - J E R O S C H (1919) [citati in B R A U N - B L A N Q U E T (1928) e G A M S (1931)] ecc. si sono serviti di temperature medie annue, espresse numericamente o cartograficamente mediante linee isoterme (1) ; altri hanno utilizzate le isoterme mensili, così Q U E R V A I N (1903), H O L M B O E (1913, 1927; citato in G A M S , 1931, e in K O T I L A I N E N , 1933), S A L I S B U R Y (1926) ecc.. Nella classificazione P A V A R I la temperatura del mese più freddo e quella annua sono gli elementi essenziali per la distinzione delle zone e sottozone. WAHLENBERG RIAM 2) Temperature medie o estreme del periodo vegetativo. L'idea di servirsi della temperatura media del periodo vegetativo devesi a G R I E S E B A C H (1872), ma è stata largamente sfruttata da M A Y R (1906), che utilizza la temperatura media di 4 mesi (tetraterna) come dato principale per le sue zone forestali. Il criterio di utilizzare dati termici —? e in generale dati meteorologici — del periodo di vegetazione è molto seguito in ecologia agraria. Detto periodo viene suddiviso, a seconda delle varie fasi dell'attività vegetativa di una data pianta, in cui certo numero di sottoperiodi ; per ognuno di questi si determinano le somme, le medie e gli estremi meteorologici e quindi gli ottimi e i limiti ecologici per la pianta in esame. A g l i effetti della produttività delle varie colture si procede poi alla individuazione del periodo critico, rispetto a ognuno dei fattori ambientali, intendendosi per periodo critico quella frazione del periodo, o di un sottoperiodo, di vegetazione, in cui la sensibilità della pianta verso quel fattore raggiunge il massimo, tanto che lievi variazioni nel valore del fattore stesso si ripercuotono nettamente sull'entità del raccolto. Interessanti ed estese applicazioni di questo metodo, in Italia, si devono ad A z z i (1928, dove trovasi anche la bibliografia dei lavori precedenti), B R I C C O N I (1925-1934) e ad altri studiosi della stessa scuola. 3) Durata di determinate temperature. Da durata, necessaria per il compiersi dei .processi vitali, di temperature superiori a un dato valore, si presta bene per esprimerci le esi(1) A HUMBOLDT (1S17 : Des lignes isothermes ecc.) si deve, probabilmente, la prima elaborazione d'una carta isotermica.