Ashton-Ratmansky alla Scala di MIlano Spettacoli Ashton-Ratmansky alla Scala di Milano di Emanuela Cassola Al teatro alla Scala di Milano , si consuma un prelibato dittico in un’unica portata coreografica; Margherite and Armand firmata Frederick Ashton e Concerto DSCH, per la cifra stilistica di Alexei Ratmansky con la direzione orchestrale di David Coleman e il pianoforte di Davide Cabassi. Margherite and Armand di Ashton e La Dame aux Camelias di Neumeier, sono balletti ispirati al dramma scritto da Alexandre Dumas figlio nel 1848, a cui si sono emulati grandi nomi del teatro, del cinema e interpreti di opera lirica, come, Margherita Gautier, Eleonora Duse musa di D'Annunzio, Sarah Bernhardt, Greta Garbo,e le più recenti , Isabelle Hupper, Greta Scacchi. Margherite and Armand, creato appositamente per la coppia più celebre di tutti i tempi, Margot Fontayn e Rudolf Nureyev su musiche di Franz Listz, per espresso desiderio dello stesso coreografo Ashton, la partitura coreografica venne interpretata dalla coppia tra il 1963 e il 1977, 1/3 Ashton-Ratmansky alla Scala di MIlano senza pari. Da allora , nessuno aveva osato rimettere in scena la coreografia fino al 2003, anno in cui la Compagnia del Royal Ballet al Covent Garden , esordisce in trionfo con Nicolas Riche e Silvie Guillem, prossimo Leone d’Oro alla carriera alla Biennale Danza di Venezia. Se la Dame aux Camelias, creato nel 1978 da Neumeier, su musiche di Frederick Chopin, utilizza uno sdoppiamento dei personaggi rivisti in chiave Margherite/Armand e Manon/Des Grieux, qui la storia non indugia a fraintendimenti sentimentali, dettati dal desiderio della passione contrastato. Il dramma si consuma e si rivela con cambi di scena minimal e a vista, accarezzando le note di Listz, misurando ogni palpito, ogni flebile sospiro, nell’immediatezza di una storia complessa, riassunta in un batter d’ali. 2/3 Ashton-Ratmansky alla Scala di MIlano La tradizione della scuola di balletto classico meneghina, conferma la qualità del prodotto, oltre le aspettative e i nomi da cartellone dei ben noti Bolle-Zakharova, portando alla ribalta due artisti nostrani, Massimo Murru, primo ballerino ètoile nel ruolo di Armand e Emanuela Montanari , ballerina solista nella parte di Margherite. Il secondo tempo si apre sull’ottimismo vivace del Concerto DSCH , abbreviazione in lettere del nome del compositore Dimitrij Sostakovic, e traslitterazione tedesca corrispondente a quattro note del pentagramma musicale, RE, MI bemolle, DO, SI. L’autore dedicò al compleanno del figlio questa partitura piena di energia giovanile, in un momento, di dura repressione politica moscovita. Il compositore Sostakovic, ritenuto uno dei massimi esponenti della musica russa del ‘900 , nonostante le censure e la persecuzione ideologica della dittatura del regime vigente, compose inni alla gioia, per una rinascita della gioventù, che ben si traduce nei passi degli interpreti del corpo di ballo in toto nell’esecuzione coreografica di Ratmansky, in cui spiccato le evoluzioni dei grandi salti e tour en l’air di Antonino Sutera e Federico Fresi, oltre alle qualità di porteur di Gabriele Corrado. 3/3