Alluvione della Versilia del 19 giugno 1996 - Wikipedia
1 di 2
Alluvione della Versilia del 19 giugno 1996
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Questa voce o sezione di meteorologia non riporta fonti o riferimenti.
Puoi migliorare questa voce
aggiungendo citazioni da fonti attendibili, secondo le linee guida sull'uso delle
fonti.
L'alluvione della Versilia è un fenomeno temporalesco
particolarmente violento, nel passaggio tra primavera e
estate, che colpì la zona della Versilia in Toscana il 19
giugno 1996.
Fatti precendenti l'evento
Alluvione della Versilia
Luogo
Data
Tipologia
Morti
Motivazione
Versilia
19 giugno 1996
13:00
Alluvione
14
Piogge
Il mattino del 19 giugno 1996 il cielo della Versilia era
terso: le previsioni davano infatti cielo sereno o poco nuvoloso. In realtà era in atto sulle creste delle Alpi
Apuane uno scontro di aria fredda proveniente da Nord con l’aria calda umida proveniente dalla costa,
provocando così una rapidissima evoluzione meteorologica e creando così una apparentemente modesta
cella temporalesca (alta però 12 km e larga sì e no la metà), molto carica di precipitazioni (temporale
convettivo). Violentissimi nubifragi si scatenarono così a partire dal primo mattino sulle Alpi Apuane
interessando tutto l’alto bacino dei torrenti Serra e Vezza (questi ultimi confluenti in un unico corso d’acqua
a Seravezza detto fiume Versilia) sullo spartiacque occidentale e tutta la parte alta del bacino del torrente
Turrite di Garfagnana sullo spartiacque orientale. Le precipitazioni interessarono anche parte del bacino del
fiume Camaiore. Tutto questo mentre sulla piana della Versilia cadevano soltanto poche gocce di pioggia. In
breve le straordinarie precipitazioni (con punte di oltre 150 mm in un’ora sull’alto bacino del Vezza)
causarono svariati smottamenti e i corsi d’acqua si ingrossarono rapidamente. A fronte di una breve pausa
verso la tarda mattinata le piogge ripresero ancora più intense nell’arco che va da mezzogiorno sino al primo
pomeriggio e qui si scatenò il diluvio. A ciò, copiosissimi boati scossero le montagne e i valloni nei pressi del
paese di Cardoso dove vari torrenti minori danno origine presso l’abitato al torrente Vezza.
Intanto in pianura nessuno poteva lontanamente prevedere quanto stava accadendo: nella zona di Viareggio
e Pietrasanta, presso il breve tratto di pianura del fiume Versilia erano caduti appena 5-10 mm di pioggia.
Nel frattempo la protezione civile si premurò verso le 14:00 di controllare i valori pluviometrici sulle Alpi
Apuane scoprendo che uno degli idrometri presso il centro di Pomezzana nell’alta valle del torrente Vezza
registrava un valore cumulativo di precipitazioni da record, con 440 mm in appena 8 ore e una punta
massima di 157mm in un’ora. Nel timore di qualche onda di piena improvvisa, vennero subito controllati i
livelli dei fiumi, soprattutto il Versilia, ma ad una prima osservazione lo stesso risultò, dopo la grossa onda di
piena del mattino, ingannevolmente in calo.
Ore 13:00: il disastro
In realtà il disastro si era già compiuto e una enorme
piena stava per giungere sul fiume Versilia. Verso le
13:00, in alta valle il torrente Vezza dava inizio alla
sua corsa devastante: a Cardoso, a detta di testimoni, i
boati dalle montagne si fecero sempre più forti
dopodiché nel giro di pochi istanti ripetute ondate di
acqua, fango e detriti alte fino 4-5 metri provenienti
dai valloni dei torrenti confluenti presso il paese lo
Alluvione della Versilia del 19 giugno 1996 - Wikipedia
2 di 2
dai valloni dei torrenti confluenti presso il paese lo
investirono distruggendolo quasi completamente.
Già dal mattino le fortissime piogge, unite alla siccità
che da mesi affliggevano la zona avevano reso ancora
più fragile la natura già instabile delle cime Apuane:
enormi frane di terra, detriti e tronchi avevano
Cardoso è stato il paese più colpito dall'alluvione
bloccato con sbarramenti temporanei tutte le valli dei
corsi d’acqua a monte di Cardoso creando svariati
bacini di acqua effimeri che cedendo poi insieme nel primo pomeriggio hanno dato luogo a onde di piena
catastrofiche. Nel frattempo così, dopo aver distrutto Cardoso, i corsi d’acqua nel loro confluire diedero
luogo ad una piena violentissima del torrente Vezza. Nella sua corsa verso valle il torrente investì il centro di
Ponte Stazzemese giungendo a lambire il 2° piano delle abitazioni e distruggendo un intero albergo. Da qui
scesero al Vezza da ogni valle laterale onde d’acqua che lo alimentarono sempre più. La piena giunse così a
Ruosina dove sommerse tutto il paese, cancellando quasi completamente la strada di fondovalle. Verso le
15:00 venne investita da 3 metri d’acqua la cittadina di Seravezza. Qui il Vezza ricevette anche la piena del
Serra e proseguì come fiume Versilia mandando in avaria l’idrometro quando arrivò a segnare i 4,50m sopra
lo zero. La piena (con un picco di portata stimato in seguito all'evento pari 571 m3/s, valore eccezionale per
un fiume modesto come il Versilia) spazzò via tutti i ponti nei pressi dei centri di Ripa, Corvaia, Vallecchia
trovando sbocco in pianura e giungendo presso la periferia ovest della città di Pietrasanta dove sfondò un
ampio tratto dell'argine sinistro in località La Rotta, inondando mezza città.
Nel frattempo la tragedia aveva colpito anche il versante orientale delle Apuane in Garfagnana: nell’alta
valle del torrente Turrite il centro di Fornovolasco venne letteralmente devastato dalla piena del corso
d’acqua. Più a valle invece i danni furono minimi grazie alla presenza di un lago artificiale sul corso d’acqua
che, completamente vuoto per manutenzione, fu in grado di accogliere frenandone l’impeto gran parte della
piena salvando il centro situato più a valle di Gallicano. Verso le 18:00 il pluviometro di Pomezzana mostrò
un valore cumulativo di precipitazioni pari a 478 mm di pioggia in 13 ore. Quello di Fornovolasco 408 mm.
Questa tragedia, considerata come una delle peggiori alluvioni che abbia mai colpito la Toscana dopo
l'alluvione di Firenze del 1966, causò anche un pesante bilancio di vittime: 14 morti, quasi tutti a Cardoso.
Collegamenti esterni
Mappa di reanalisi con geopotenziale a 500 hPa ed isobare del 19 giugno 1996
Mappa di reanalisi con isoterme a 850 hPa del 19 giugno 1996
Categoria: Alluvioni e inondazioni | [altre]