Bizzarri, isolati e intelligenti Bulli e prepotenti nella scuola

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Hans Asperger
Bizzarri, isolati e intelligenti
Il primo approccio clinico e pedagogico ai bambini con sindrome di Hans Asperger
Se l’autismo è stato definito un «enigma», a ragione la stessa definizione può essere applicata
anche alla sindrome di Asperger, che appartiene allo spettro dei disturbi generalizzati dello
sviluppo, misteriosa perché in molti casi colpisce persone all’apparenza perfettamente
«normali».Questo libro — che per la prima volta presenta la traduzione italiana dello storico scritto
con il quale il pediatra austriaco Hans Asperger descrisse la sindrome che poi da lui prese il nome —
arriva in un momento di vivace dibattito su questa condizione, in particolare riguardo alla
definizione di precisi criteri diagnostici e alla sua parziale sovrapposizione con il disturbo autistico,
con tutto ciò che tale disaccordo sul piano scientifico comporta a livello concreto nella vita delle
persone con questo disturbo e delle loro famiglie.
Grazie anche all’eccellente traduzione, quest’opera — arricchita dai commenti di alcuni dei maggiori esperti
nazionali del campo — costituisce un fondamentale passo in avanti per la letteratura scientifica italiana, nonché
una lettura sorprendentemente moderna e gradevolissima, che coniuga spontaneamente rigore e umanità.
Sonia Sharp e Peter K. Smith
Bulli e prepotenti nella scuola
Prevenzione e tecniche educative
Il grave e diffuso problema del bullismo nella scuola deve essere affrontato con strategie operative
a diversi livelli. Questo volume fornisce informazioni sulla natura delle prepotenze tra compagni e
un'analisi approfondita del fenomeno. Spiega inoltre come programmare un'adeguata valutazione a
tutto campo e una "politica" globale della scuola per contenere e ridurre il bullismo, ed esamina
infine nel dettaglio un'ampia gamma di interventi orientati a particolari ambiti della vita scolastica
(gli intervalli, i corridoi, il cortile, ecc.).
Un comportamento da "bullo" è un tipo di azione che mira deliberatamente a ferire. Spesso si tratta di un
comportamento persistente, che si protrae per settimane, mesi o addirittura anni, da cui per molti è difficile
difendersi. Alla base della maggior parte dei comportamenti sopraffattori c'è un abuso di potere e un desiderio di
intimidire e dominare.
Quest'opera di forte impatto è ricca di spunti concreti riferiti alle svariate forme del bullismo: fisiche (colpire con
pugni o calci, danneggiare gli effetti personali di un compagno), verbali (deridere, insultare, schernire, fare
affermazioni razziste), indirette (diffondere pettegolezzi fastidiosi, escludere qualcuno dai gruppi di
aggregazione).
Dario Ianes e Sofia Cramerotti
Comportamenti problema e alleanze psicoeducative
Strategie di intervento per la disabilità e l'autismo
Come intervenire efficacemente con l’alunno in difficoltà, aggressivo, che si isola, che compie atti
di autolesionismo? Come aiutarlo a superare queste sue difficoltà senza mettere in atto
atteggiamenti repressivi o punitivi? Il volume risponde a questi interrogativi ponendo alla base
dell’intervento psicoeducativo il concetto di “alleanza”: allearsi con il bambino per comprendere il
significato del suo comportamenti, allearsi con i suoi bisogni espressi in modo problematico,
allearsi tra persone di riferimento educativo per decidere una strategia comune.
L’opera è un vero e proprio “libro-laboratorio”: accanto alle concrete indicazioni operative ci sono vari aspetti più
strettamente teorici sui comportamenti problema che sono approfonditi attraverso la presentazione di numerose
ricerche, esperienze e strumenti. Il lettore, acquistando il libro, ha inoltre la possibilità di accedere, con un
indirizzo riservato, a un apposito sito internet dedicato alla tematica dei comportamenti problema. Dal sito è
possibile scaricare liberamente articoli, ricerche, materiali e strumenti (attualmente più di 600 pagine) che
approfondiscono e arricchiscono le questioni affrontate nei capitoli del volume. Il sito verrà aggiornato, oltre che
con nuovi materiali, anche con le esperienze dei lettori.
Barbara L. McCombs e James E. Pope
Come motivare gli alunni difficili
Strategie cognitive e relazionali
La voglia di impegnarsi e studiare, soprattutto negli alunni con difficoltà di apprendimento, non si
può imporre o costruire dall'esterno con procedure psicologiche o educative rigide e autoritarie.
Questo testo illustra metodi scientificamente corretti per stimolare la motivazione negli alunni che
hanno perso il contatto con il loro naturale desiderio di apprendere. Non si tratta di ricette da
applicare in modo standardizzato: le procedure descritte si prestano a essere elaborate con
flessibilità e creatività caso per caso.
Le più accreditate teorie psicologiche raccomandano cinque strategie motivazionali:
- sviluppo negli alunni dell'autoconsapevolezza metacognitiva rispetto ai modi in cui si formano i pensieri e le idee
negative
- valorizzazione di se stessi e del proprio senso di autoefficacia con attribuzione di valore ai processi di
apprendimento e alle attività scolastiche
- personalizzazione degli obiettivi didattici, consentendo spazi di autodeterminazione e scelta autonoma
- facilitazione dell'assunzione di rischi da parte dell'alunno (collaborare con i compagni, esporre i risultati del suo
lavoro, definire i suoi obiettivi, ecc.)
- creazione di un clima relazionale positivo di sostegno in cui ogni alunno si senta genuinamente stimato e
rispettato.
Richard L. Simpson e Paul Zionts
Cosa sapere sull'autismo
Concetti base e tecniche educative
Sulla base delle conoscenze scientifiche più aggiornate, questo libro risponde a più di 200 domande
sui problemi medici, educativi, didattici, familiari e sociali causati dall'autismo, fornendo tutte le
informazioni essenziali su questa sindrome. La completezza dei temi trattati e la chiarezza
concettuale delle informazioni lo rendono uno strumento essenziale per una conoscenza di base
delle problematiche dell'autismo. Il testo contiene inoltre quattro scale di valutazione e di
osservazione della sintomatologia tipica dell'autismo, fotocopiabili per uso diagnostico.
L'autismo comporta problemi rilevanti: estesi deficit di comunicazione, difficoltà nel contatto interpersonale,
comportamenti problematici, ritardo generalizzato nello sviluppo. In più c'è un alone di mistero sull'origine di
questa patologia, da cui consegue un'estrema frammentarietà delle conoscenze scientifiche. Questo volume
raccoglie le informazioni più aggiornate, a uso di specialisti e non, che illustrano le cause dell'autismo e le
strategie per l'educazione e il trattamento di chi ne è affetto
Margot Sunderland
Disegnare le emozioni
Espressione grafica e conoscenza di sé
Non riuscire a esprimere i propri sentimenti o scegliere di reprimerli provoca spesso nelle persone
uno stato di costante disagio, che in alcuni casi è dannoso dal punto di vista sia psicologico che
strategie creative originali.
Le attività presentate in questo libro - ciascuna delle quali è introdotta da una parte metodologica a cui segue il
materiale grafico fotocopiabile per l'uso con bambini dagli 8 anni in poi, adolescenti e adulti - propongono una
serie di esercizi basati su immagini e disegni che hanno lo scopo di aiutare a chiarire le esperienze emozionali, le
questioni relazionali e i problemi personali del soggetto, e a formularli sotto forma di affermazioni
psicologicamente positive, di tipo verbale e non verbale.
Patrizio E. Tressoldi e Claudio Vio
Diagnosi dei disturbi dell'apprendimento scolastico
Il volume presenta tutti gli strumenti oggi disponibili per la formulazione della diagnosi funzionale
dei disturbi dell'apprendimento secondo quanto richiesto dall'Atto di indirizzo del febbraio 1994 e
in accordo con le norme internazionali di classificazione (ICD-10 e DSM-IV). L'opera - che si presta
a diversi livelli di utilizzo operativo - è ugualmente utile allo psicologo (al quale è rivolta
prioritariamente), al pedagogista e all'insegnante, indicando un percorso concreto di integrazione
tra i differenti ruoli professionali all'interno della scuola.
I cosiddetti "disturbi dell'apprendimento scolastico" (DAS), che colpiscono principalmente le abilità di lettura, di
scrittura e di calcolo, richiedono attenzione e interventi particolarmente accurati. Questo libro fornisce gli
strumenti e i materiali specialistici perché gli psicologi e gli insegnanti possano stendere insieme una diagnosi
direttamente "funzionale" al recupero degli apprendimenti, articolata su concetti chiari e comprensibili.
Michele De Beni
Educare all'altruismo
Attività prosociali per la scuola primaria
Questo volume rappresenta la parte applicativa del testo "Prosocialità e altruismo", introduttivo e
teorico, pubblicato dallo stesso autore nel 1998. Che l'educazione prosociale-altruistica rappresenti
una tematica di prim'ordine è del tutto evidente, tanto che sempre più si avverte l'urgenza di piani
mirati d'intervento. In questo testo l'autore presenta un modello innovativo di "curricolo
prosociale", un vero e proprio "Programma educativo-didattico" da applicare a scuola e in piccoli
gruppi (anche per animazione familiare e sociale) di bambini e ragazzi dai 7 ai 12 anni, attraverso
cui stimolare esperienze e capacità di attenzione, ascolto, empatia, compartecipazione
interpersonale e sociale.
Mai come in questi anni il rispetto dell'altro si è imposto come scelta necessaria, frutto di una maggior
consapevolezza che il benessere di ciascuno poggia sul contributo di tutti. "Spartire", "condividere", "donare" non
rappresentano solo finalità dell'etica individuale e sociale, ma reali sfide che richiamano l'adozione di radicali
mutamenti strategici nelle relazioni.
Nell'enucleazione di uno specifico Programma educativo-didattico, l'autore, coadiuvato da un gruppo di
insegnanti-ricercatori, ha costruito un percorso che ha cercato di tener conto dell'interdipendenza di vari fattori:
di tipo personale (ad esempio, le risorse motivazionali), situazionale (il contesto), cognitivo (le strategie di
soluzione dei problemi), affettivo (l'empatia), e culturale (i modelli sociali).
Sarah Banks
Etica e valori nel servizio sociale
Dilemmi morali e operatori riflessivi nel welfare mix
Questo manuale offre agli assistenti sociali le coordinate teoriche ed esperienziali per agire come
"operatori riflessivi", cioè come professionisti capaci di rispondere con adeguati giudizi morali alle
complesse contingenze pratiche che incontrano.
Le responsabilità lavorative degli assistenti sociali hanno per definizione una predominante natura etica. Ogni
decisione che viene presa per il bene (essere) delle persone a cui l'operatore si rivolge, prima che su elementi di
carattere tecnico, poggia su presupposti di valore.
Nel servizio sociale i valori pertinenti da tutelare si presentano spesso in contraddizione irriducibile tra di loro.
Siamo in presenza allora di "dilemmi morali". Il dilemma etico è un problema che non ha soluzioni ottimali, e che
costringe l'operatore a scelta, spesso dolorose, per il "male minore" (ad esempio, la scelta tra il rispetto
dell'autodeterminazione di una famiglia e la necessità di proteggere un figlio da rischi di abuso).
I setting lavorativi attuali sono caratterizzati da una forte frammentazione dei servizi e delle logiche operative,
con conseguente legittimazione di una pluralità di agenti e punti di vista nell'"impresa" di benessere (welfare
mix). L'assistente sociale si trova pertanto di fronte a una sempre più ampia stratificazione di valori e doveri
professionali, quindi a scelte complesse che devono essere affrontate con valutazioni e "sintesi" ad hoc.
Giulio Lancioni
Facilitare l'apprendimento
Metodologie e tecniche di apprendimento senza errori per alunni con ritardo mentale
I metodi e le tecniche che rientrano nell'ambito del cosiddetto "apprendimento senza errori"
costituiscono degli strumenti molto efficaci nella riabilitazione e nell'insegnamento. Si tratta di
procedure specifiche per l'insegnamento ad alunni con ritardo mentale che consistono in un
progressivo lavoro di semplificazione dei processi di decodifica del materiale di apprendimento.
Nelle situazioni didattiche, gli alunni con ritardo mentale sono spesso portati a rispondere in modo casuale, per
"tentativi ed errori", esponendosi così a frequenti insuccessi che inducono demotivazione e rifiuto. Il volume
fornisce una grande quantità di esempi concreti di programmazioni "senza errori" in vari compiti di
apprendimento di diversa complessità.
Phillys R. Silverman
I gruppi di mutuo aiuto
I gruppi di mutuo aiuto sono strutture di piccolo gruppo composte da persone che hanno in
comune un disagio o condividono un interesse. Questo volume è una preziosa guida metodologica
per gli operatori sociali: illustra la valenza scientifica e la carica innovativa dei gruppi di self-help,
accanto alle possibilità di lavorare per la loro organizzazione.
I gruppi di auto mutuo aiuto si sono sviluppati in diversi campi. In ambito sanitario, c'è ormai un gruppo per
ciascuna delle categorie di patologia indicate dall'O.M.S. (ad esempio gruppi di infartuati, diabetici, dializzati,
ipertesi, e così via). Si trovano poi gruppi di self-help nell'ambito della salute mentale o che affrontano le più
svariate problematiche sociali: alcolisti, genitori soli, dimessi dal carcere, familiari di handicappati o di
tossicodipendenti, figli che assistono genitori anziani, donne maltrattate, immigrati, ecc.
Gail S. Bernstein e Judith A. Halaszyn
Io, operatore sociale
Come vincere il burnout e rendere gratificante il mio lavoro
Il volume è rivolto a tutti gli operatori che, a vario titolo, lavorano nei servizi sociali a contatto con
le persone in difficoltà: assistenti sociali, psicologi, educatori professionali, animatori, terapisti, ecc.
se stessi. Il volume spiega in particolare come imparare a gestire positivamente il tempo e lo stress.
Le professioni sociali sono quelle più a rischio di burn-out, vale a dire di logoramento degli operatori che le
praticano. Questo effetto poco incoraggiante è dovuto a svariati fattori (la complessità dei compiti, una
preparazione tecnica di base non sempre adeguata, ecc.). Ma soprattutto difetta ancora una corretta
impostazione mentale nei confronti del lavoro, che viene spesso affrontato sulla base di aspettative o convinzioni
poco realistiche o addirittura irrazionali. Ne derivano accumuli di tensione, stress, incomprensioni, disillusioni, che
possono indurre gli operatori a disamorarsi progressivamente o addirittura a rifiutare il proprio lavoro.
Lambert Maguire
Il lavoro sociale di rete
Il volume illustra in chiave divulgativa la metodologia del lavoro di rete in campo sociale e
sociosanitario. Nella prima parte riassume il moderno dibattito in tema di solidarietà di base e di
movimenti di autoaiuto; nella seconda raccoglie invece, in forma semplice e puntuale, delle
indicazioni su come il lavoro di rete può essere svolto concretamente dagli operatori dei servizi
sociali. In particolare, vengono illustrate le procedure per l'analisi dei network primari, per il
coordinamento dei gruppi di mutuo aiuto, per il lavoro con i volontari e il raccordo degli interventi
dei servizi formali.
L'attuale realtà dell'integrazione nella comunità di persone a rischio di istituzionalizzazione (malati di mente,
handicappati mentali gravi, anziani, malati cronici, ecc.) ha messo in risalto il ruolo delle reti di relazioni naturali e
dei rapporti informali di cura, di cui queste persone in difficoltà hanno necessità ma che spesso si rivelano
insufficienti. Il lavoro di rete si propone di potenziare adeguatamente queste relazioni naturali di supporto così
come di raccordare e coordinare i servizi formali, disponibili sul territorio, che spesso si muovono in modo
disorganizzato, intempestivo e inopportuno.
Marci Hanson
L'insegnamento al bambino Down
Guida pratica per l'intervento precoce
Specifico per l'intervento precoce - nei primi tre anni di vita - su bambini con sindrome di Down o
con altre disabilità, il manuale offre un programma strutturato che copre le aree basilari dello
sviluppo: abilità grosso-motorie e fino-motorie, autonomia, linguaggio ricettivo ed espressivo,
socialità. Per ciascuna di esse vengono illustrati vari tipi di esercizi e attività educative graduate in
accordo con le fasi dello sviluppo.
È ormai condivisa l'opinione secondo cui è necessario iniziare l'intervento educativo del bambino Down o con altri
handicap fin dalla primissima infanzia, il più precocemente possibile. In funzione di quanto i genitori e, in seguito,
i vari educatori sapranno aiutarlo a essere attivo e interessato alle cose e alle persone del proprio ambiente, al
bambino Down si possono aprire margini di evoluzione amplissimi, talvolta insperati
Elizabeth Byrne, Cliff Cunningham e Patricia Sloper
Le famiglie dei bambini Down
Aspetti psicologici e sociali
Quali sono i problemi delle famiglie dei bambini con sindrome di Down e quali le risorse a cui
possono attingere per farvi fronte? Gli autori riportano dati e valutazioni sul bambino e la sua
rete dei servizi scolastici e sociosanitari sul territorio.
Agli operatori sociali che si trovano a interagire con le famiglie di bambini con sindrome di Down, il volume offre
la possibilità di conoscere come si sviluppano i processi di adattamento positivo alle difficoltà (coping), quali sono
le risorse che la famiglia riesce ad attivare autonomamente e quelle che invece devono arrivare dai servizi o dalla
comunità esterna.
Il volume approfondisce le problematiche psicosociali presenti nelle famiglie dei bambini con sindrome di Down,
alla luce dei risultati di una ricerca condotta dagli autori per più di 10 anni. Ancora mancava, in lingua italiana, un
testo che studiasse in maniera così approfondita, anche attraverso le voci dei diretti protagonisti, i modi di vita,
gli adattamenti, i bisogni assistenziali e psicologici di queste famiglie.
Paola Gherardini, Salvatore Nocera e Associazione Italiana Persone Down
L'integrazione scolastica delle persone Down
Una ricerca sugli Indicatori di Qualità in Italia
Il sistema scolastico italiano vive la presenza, più o meno integrata, degli alunni in situazione di
handicap. Da più parti si sente però l'esigenza di una riflessione sull'andamento e sugli esiti di
trent'anni di integrazione scolastica. La normativa, che è tuttora la più avanzata a livello europeo e
mondiale, ha affrontato in questo lungo periodo una serie di trasformazioni e aggiustamenti
migliorativi, per venire incontro alle problematiche via via emerse nell'attuazione dell'integrazione.
La qualità di quanto è stato realizzato è da alcuni anni al centro del dibattito tra coloro che
ricercano, studiano e operano in questo settore. Il volume, collocandosi all'interno di questo
dibattito, si concentra nello specifico sull'integrazione scolastica dei bambini con sindrome di
Down.
Questo libro presenta i risultati di una ricerca condotta dall'Osservatorio Scolastico Nazionale dell'Associazione
Italiana Persone Down, finalizzata a esplorare la situazione di integrazione scolastica degli alunni con sindrome di
Down.
L'indagine, condotta su un campione di 385 alunni, ha permesso di ottenere una mappa della realtà nazionale, la
cui analisi diventa da una parte la base per l'individuazione di situazioni insoddisfacenti a livello locale (ciò che
costituisce la premessa per eventuali interventi sul territorio) e dall'altra parte una base di conoscenza di
esperienze positive da approfondire e documentare. I questionari sono stati somministrati agli operatori di scuole
di ogni ordine e grado.
David Hall e Irene Hall
La ricerca collaborativa nei servizi sociali
Microindagini per risolvere problemi e migliorare la qualita
Il volume è destinato principalmente a chi, studente o operatore, si rivolge per la prima volta alla
Molti servizi sociali, sia enti pubblici che strutture di privato sociale, hanno la necessità di tenere sotto controllo
incrementarne la qualità.
Linda R. Watson, Catherine Lord,
Bruce Schaffer e Eric Schopler
La comunicazione spontanea nell'autismo
Secondo il metodo TEACCH
Il programma TEACCH, ideato da Schopler negli Stati Uniti e ora conosciuto e apprezzato anche in
Italia, attribuisce importanza strategica alla comunicazione, area in cui interviene con metodi che
combinano l'approccio comportamentale e quello psicolinguistico, da cui sono stati tratti gli
elementi che si sono dimostrati efficaci nell'educazione dei soggetti autistici. In questo volume tali
procedure vengono approfondite sul piano operativo-metodologico; le attività proposte consentono
di realizzare programmi individualizzati di lavoro su cinque ambiti della comunicazione: funzioni,
contesti, forme, significati e "parole".
ell'autismo si deve dare importanza alla comunicazione, e non tanto al linguaggio verbale. Insegnare ai bambini
autistici a pronunciare su richiesta qualche parola può non avere senso se poi queste parole non vengono mai
usate per comunicare spontaneamente, anche solo per fare una richiesta o un'affermazione.
Questa intuizione è uno dei punti centrali del metodo TEACCH. Per raggiungere l'obiettivo della comunicazione
spontanea, questo metodo suggerisce di creare nell'ambiente di vita reale del bambino (scuola e casa) quelle
condizioni che lo portino naturalmente a sentire il bisogno di comunicare nel modo in cui gli è possibile, anche a
prescindere dal "verbale".
Ian Shaw e Joyce Lishman (a cura di)
La valutazione nel lavoro sociale
Approcci e metodi
Questo volume interdisciplinare si propone di colmare il divario, tuttora presente nel lavoro sociale,
tra il livello (operativo) dell’attività quotidiana nei servizi da un lato, e il livello della valutazione e,
più in generale, della ricerca dall’altro. Una seria valutazione del lavoro all’interno dei servizi sociali
può avere effetti positivi sul piano dell’efficacia, della “responsabilità sociale” verso i referenti –
enti pubblici, utenti, società civile – dei servizi, dell’elaborazione di modalità di servizio sociale che
siano sensibili alle istanze del “mondo esterno”.
L’aspetto più rilevante è che la valutazione, più che essere semplicemente “applicata” al lavoro degli operatori,
dovrebbe diventarne un elemento costitutivo: i processi, le metodologie e i risultati della valutazione dovrebbero
diventare una “dimensione pratica del lavoro sociale, con e per gli utenti”. Sul piano teorico, i curatori dell’opera
criticano la contrapposizione tradizionale tra un approccio qualitativo e pluralistico e uno più rigorosamente
scientifico e quantitativo, che sarebbe proprio soprattutto del mondo universitario. Merito principale del libro è la
pluralità di punti di vista sulla valutazione a cui, attraverso i diversi contributors, viene data voce. Nel corso del
volume vengono via via esposti gli approcci più innovativi alla valutazione: dalla prospettiva centrata
sull’empowerment a quella della ricerca collaborativa, dalla teoria femminista alla metodologia delle storie di vita,
fino all’area delle interviste per valutazione e della ricerca clinica qualitativa.
Mark Doel e Catherine Sawdon
Lavorare con i gruppi
Manuale per gli operatori sociali
Gli autori di questo vivace manuale per la costruzione e la conduzione dei gruppi prendono in
esame gli aspetti, le tecniche e le metodologie più importanti del lavoro sociale di gruppo, attività
promuoverne risultati che facilitino la crescita dei membri e lo sviluppo di comunità.
Servendosi anche di attività ed esercizi per stimolare la comprensione e il coinvolgimento del lettore, questo
volume descrive, fase per fase, come programmare, impostare e gestire dinamiche di gruppo efficaci. Gli autori
analizzano l'influenza del potere e delle relazioni di potere, delle identità individuali e di quelle gruppali nel
condizionare il successo, o il fallimento, di un gruppo. Espongono come valutare i risultati del lavoro svolto e
applicare le conoscenze generate dall'esperienza, fino a esaminare gli approcci e le modalità di conclusione della
vita del gruppo.
Rivolto principalmente a studenti, operatori sociali ed educatori, il libro si propone di supportare una pratica del
lavoro di gruppo creativa ed efficace per un'ampia varietà di bisogni e interlocutori.
Deborah Plummer
La mia autostima
Attività di sviluppo personale per una buona immagine di sé
Formarsi un solido senso di autostima è fondamentale per tutti, e soprattutto per i bambini. Sentirsi
bene riguardo a quello che si è, infatti, consente anche ai più piccoli di apprendere in maniera più
efficace, li aiuta ad affrontare meglio le tensioni della vita e li spinge a crearsi un futuro migliore.
Il presente volume offre più di 100 semplici, pratiche e divertenti attività rivolte in maniera specifica ad aiutare i
bambini a costruire e mantenere un buon livello di autostima. Basate sulla vasta esperienza clinica dell’autrice,
queste attività, interamente fotocopiabili, incoraggiano i bambini a usare le loro abilità immaginative e creative
naturali nel considerare le loro relazioni con loro stessi, con le loro famiglie, con i loro amici e il loro mondo e a
esprimere i loro sentimenti a parole o attraverso immagini.
Robin Dynes
Laboratorio attività non competitive
Cento proposte educative e terapeutiche
Le attività non competitive in gruppo – dove non ci siano cioè né “vincitori” né “vinti” - favoriscono
il rafforzamento di un’immagine positiva di sé, consentono alle persone di partecipare senza
sentirsi minacciate dalla possibilità di un fallimento, facilitano il coinvolgimento perché non vi è
rischio di rifiuto e producono un generale senso di benessere e accettazione.
Questo manuale, di facile e rapida consultazione, si propone come ottima guida per organizzare e gestire attività
non competitive da effettuare in gruppi di ogni età e condizione. Le cento attività del testo sono indicate in
particolare per le persone che presentano difficoltà di apprendimento, disabilità fisiche e mentali, pazienti
psichiatrici, anziani e pazienti geriatrici. Si tratta quindi di un libro prezioso per chiunque operi nel settore
educativo-terapeutico, perché fornisce una traccia metodologica e spunti molto interessanti.
Martin V. Covington e Karen M. Teel
Prevenire i fallimenti scolastici
Incentivi equi per l'apprendimento
Per quale motivo alcuni studenti si sentono motivati a conseguire buoni risultati mentre altri
mostrano disinteresse, fino anche al grado estremo dell'abbandono? Il libro prende le mosse dai
dati allarmanti sulla dispersione, esaminando in maniera originale i fattori che determinano il
fallimento scolastico e indicando che cosa gli insegnanti possono fare per intervenire in modo
intelligente ed efficace. Gli autori propongono una metodologia suggestiva - la strategia degli
incentivi equi - che definisce le condizioni per una equità motivazionale in cui gli incentivi siano
costruttivi, mirati all'apprendimento, alla curiosità intellettuale, e riducano al minimo, tra gli
alunni, l'aspetto competitivo del sistema di votazione.
La scuola secondaria si basa ancora sulla competizione e su un sistema di valutazione e di votazione che premia
soltanto un numero limitato di capacità. Di conseguenza, per gli alunni che sono compatibili con questo sistema,
la ricompensa del voto (così come altri tipi di gratificazione) rappresenta una valida fonte di stimolo
motivazionale, mentre chi possiede altri tipi di capacità è portato a sentirsi scoraggiato, e in certi casi a
sviluppare una scarsa autostima.
D ll' lt l t il i t
l ti fi i
i
l t i
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i f
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La scuola secondaria si basa ancora sulla competizione e su un sistema di valutazione e di votazione che premia
soltanto un numero limitato di capacità. Di conseguenza, per gli alunni che sono compatibili con questo sistema,
la ricompensa del voto (così come altri tipi di gratificazione) rappresenta una valida fonte di stimolo
motivazionale, mentre chi possiede altri tipi di capacità è portato a sentirsi scoraggiato, e in certi casi a
sviluppare una scarsa autostima.
Dall'altro lato, il sistema scolastico finisce, seppur involontariamente, per rinforzare la competitività e i confronti
impropri. Questo volume cerca di ribaltare questa struttura motivazionale negativa, valorizzando la curiosità, la
ricerca autonoma di informazioni e la crescita personale di ogni alunno.
Fabio Folgheraiter (a cura di)
Problemi di comportamento e relazione di aiuto nella scuola
Se l'insegnante non dispone di metodi efficaci per la gestione delle difficoltà comportamentali e
psicologiche in classe, esse possono compromettere seriamente sia la didattica che il clima
emotivo. In questi casi la relazione insegnante-alunno può essere migliorata applicando le
metodologie presentate in questo volume. Facendo riferimento a un approccio integrato che
combina i principi rogersiani con le teorie cognitivo-comportamentali, fornisce all'insegnante un
orientamento di base e indicazioni specifiche per interpretare e gestire le situazioni di disagio
relazionale.
I problemi di comportamento possono riguardare tutti gli alunni (spesso anche quelli senza particolari difficoltà di
apprendimento) e sono per l'insegnante fonte di particolare stress. Quasi sempre appaiono di difficile
"interpretazione" e gestione e molte volte gli interventi vanno ad aggravare anziché risolvere il problema.
L'insegnante è spesso costretto ad agire facendo affidamento solo sul suo intuito e il suo istinto, non guidato da
una reale comprensione delle dinamiche psicologiche in atto. Questo può accentuare le difficoltà comportamentali
e il disagio psicologico, spesso pregiudicando il futuro adattamento scolastico e sociale del bambino e la
possibilità per l'insegnante di lavorare serenamente.
Michele De Beni
Prosocialità e altruismo
Guida all'educazione socioaffettiva
La normativa sull'educazione alla salute richiede alla scuola di dedicare rinnovata attenzione a
promuovere il benessere psicologico e socio-affettivo del bambino. Un significativo contributo è
fornito dagli studi sul comportamento prosociale. Nel libro l'autore passa in rassegna le ricerche e
le esperienze più rilevanti condotte in ambito scolastico, presentando un modello innovativo di
curricolo prosociale per l'alunno.
Il termine prosociale comprende: altruismo, empatia, reciprocità, equità, condivisione e comportamenti diretti a
beneficiare gli altri. La prosocialità-altruismo può essere intesa come il livello più evoluto dello spirito di
convivenza, come insieme di motivazioni, valori e significati fortemente interiorizzati.
Lisa Parkinson
Separazione e mediazione familiare
Lavorare con famiglie in disgregazione significa intervenire in situazioni ad alta tensione
emozionale e cercare soluzioni razionali a conflitti che, solitamente, con la razionalità hanno ben
consultoriali.
In Italia, come in tutti i Paesi sviluppati, sempre più famiglie sono toccate direttamente o indirettamente dalla
separazione e dal divorzio. Le conseguenze psicologiche e sociali della disgregazione familiare, in termini di costi
e di rischi soprattutto a carico dei minori coinvolti, sono spesso pesantissime e non vengono affrontate con
adeguate strategie di politica sociale.
Arnold Goldstein et al.
Stop all'aggressività
Un approccio educativo integrato per la prevenzione della violenza minorile
Le statistiche e l'esperienza di ogni operatore sociale testimoniano un allarmante diffondersi di
episodi di violenza i cui protagonisti sono minori e adolescenti. Il volume fornisce indicazioni su
come programmare efficaci azioni educative che non possono più basarsi solo sul buon senso e
sulle tradizioni pedagogiche. L'opera - di grande respiro culturale (si fonda, tra l'altro,
sull'approccio al pensiero morale di Kohlberg) - è utile agli insegnanti interessati ad attività
integrative al curricolo scolastico, agli educatori extrascolastici impegnati in comunità per minori e
ai supervisori educativi (psicologi, pedagogisti) in tutti questi ambiti.
Marian Barnes
Utenti, carer e cittadinanza attiva
Politiche sociali oltre il welfare state
L'autrice espone originali riflessioni sul tema dei diritti di cittadinanza, in cui l'utente è prima di
tutto un cittadino che ha diritto di partecipare attivamente alla costruzione del benessere comune.
Descrive poi la realtà dei nuovi movimenti sociali che fanno capo agli utenti dei servizi sociosanitari
e ai loro carer. Si tratta sia di movimenti di pressione "politica", sia di movimenti di mutuo aiuto per
scopi assistenziali e terapeutici. È destinato a studiosi di politica sociale, dirigenti di sevizi e
operatori professionali.
Le politiche socioassistenziali moderne, pensate nel tradizione quadro concettuale del welfare state, trovano il
loro fondamento in un concetto di cittadinanza che si potrebbe definire "passivo". L'idea è che gli utenti siano
cittadini in quanto titolari del diritto all'assistenza fornita dai servizi istituzionali. I limiti di questa impostazione
"paternalistica", di fronte a scenari organizzativi che stanno divenendo sempre più complessi e disarticolati, sono
ormai chiari.
Il volume riflette sui fondamenti relazionali delle politiche sociali, dove gli utenti, e le persone che vivono con loro
prendendosene cura (i carer), hanno diritto non tanto (o non solo) a essere assistiti, quanto a esprimere la loro
voce e a inserirsi nei flussi delle decisioni, sia quelle che riguardano la loro assistenza diretta, sia quelle che
riguardano il complesso dei servizi locali collettivamente intesi. Quando le pianificazioni istituzionali e le
metodologie professionali incorporano le voci degli interessati, diventano riflessive e si aprono all'apprendimento,
e quindi promuovono un reciproco sviluppo, in un'ottica di empowerment.
Carlo Scataglini
Fiabe e racconti per imparare
Percorsi in gruppi cooperativi e schede per attività individualizzate nelle aree linguistica, logico-matematica e
socio-comunicativa Apprendisti maghi, cacciatori di tesori e alberi parlanti: sono questi i protagonisti
dei quattro racconti e delle quattro fiabe del presente volume, che guideranno gli alunni ad
acquisire importanti competenze nell’area linguistica, logico-matematica e socio-comunicativa
Attraverso le divertenti vicende dei personaggi – pensate per stimolare l’attività in gruppi cooperativi e percorsi
semplificati individualizzati – gli alunni imparano a: descrivere persone e luoghi; scrivere un testo in rima;
scrivere una lettera; inventare e raccontare storie; riconoscere le figure geometriche e usare le frazioni;
riconoscere monete e banconote e risolvere quesiti legati al denaro; diventare consapevoli della comunicazione
iconica, gestuale, verbale e tecnologica e imparare a spostarsi in città; costruire una storia interculturale. Ogni
fiaba e ogni racconto prevede uno schema operativo per l’insegnante e uno sintetico per gli alunni, oltre a una
scheda per l’autovalutazione da parte dei gruppi e una per la chiusura del lavoro. Per ciascuna unità di lavoro
viene presentato un percorso individualizzato, strutturato in schede operative, per il recupero o il potenziamento
delle abilità didattiche considerate.
Loredana Czerwinsky Domenis
La discussione intelligente
Una strategia didattica per la costruzione sociale della conoscenza
La parola "discussione" viene generalmente intesa come sinonimo di battibecco e quasi mai
nell'accezione di dialogo costruttivo. È invece proprio su tale accezione positiva che si concentra
questo testo. La discussione tra gli alunni viene intesa come primaria strategia di apprendimento,
utile per la costruzione di una conoscenza socialmente condivisa. Una tale conoscenza si viene
costruendo progressivamente attraverso una concatenazione e un aggiustamento di contributi
portati separatamente dai partecipanti alla discussione, ma elaborati attraverso un ragionamento
collettivo.
La realizzazione in classe di un'esperienza di discussione, come momento di apprendimento e di arricchimento
cognitivo, richiede da parte dell'insegnante una programmazione specifica e lo sollecita a realizzare una serie di
modifiche nel comportamento relazionale proprio e dei suoi alunni. È questa l'originale proposta del libro,
elaborata grazie all'esperienza pilota di un gruppo di insegnanti.
Patrizia Farello e Ferruccio Bianchi
Laboratorio dell’autobiografia
Ricordi e progetto di sé
Uno degli obiettivi della scuola è cercare di colmare il solco che la separa dalla vita quotidiana,
dando voce a quei bisogni degli alunni che non sono riconducibili ai saperi formalizzati, primo fra
tutti quello di riflettere su di sé per costruirsi un'identità. Utile a questo scopo è l'autobiografia, che
nella prospettiva indicata in questo libro è il mezzo attraverso cui si può svolgere un'attività
metacognitiva finalizzata ai processi di consapevolezza di sé, di cura dei propri vissuti e delle
proprie esperienze di vita, di inserimento dei propri apprendimenti in una cornice di senso, per
scoprire attraverso la conoscenza di sé la conoscenza degli altri e perseguire obiettivi trasversali sul
piano formativo. Il volume è introdotto dal professor Duccio Demetrio.
Il testo propone, all'interno di un esaustivo quadro teorico, un percorso di formazione al progetto di sé adatto
agli alunni del secondo ciclo della scuola elementare e a quelli della scuola media. Gli autori forniscono numerose
indicazioni ed esemplificazioni sugli stimoli da utilizzare (narrazioni, miti, metafore, film, immagini, oggetti,
sensazioni e percezioni, giochi) e sulle procedure da seguire (rievocazione libera o guidata, ricerca di
testimonianze, uso di indizi, ascolto, lettura, confronto e discussione, scrittura individuale o collettiva, creatività,
produzione di sogni, desideri, proiezioni, progettualità, ecc.).
Lo scopo è quello di costruire in classe un vero e proprio "laboratorio dei ricordi", per il quale vengono presentate
12 unità di lavoro autobiografico (con numerose schede operative) legate ad altrettanti temi generativi, capaci di
attivare sentimenti, passioni, sogni, desideri: il nome, la famiglia, la casa, i giochi e i giocattoli, il corpo, le feste e
le cerimonie, gli amici e le avventure, gli animali, i viaggi, le emozioni, la scuola, l'identificazione con modelli di
vita.
In ogni unità viene proposto un brano autobiografico e delle immagini significative, che stimolano la riflessione e
l'attivazione al tema proposto. Quindi l'alunno, aiutato anche dalle testimonianze dei membri della famiglia e
dall'esplorazione di fotografie e oggetti personali, viene invitato a ricordare episodi significativi della propria vita e
a confrontare la propria esperienza con quella dei compagni. Al termine del percorso vengono inoltre introdotti
esercizi di memoria prospettica, in cui il soggetto si proietta nel futuro relativamente al tema trattato. Ogni
laboratorio si conclude con la richiesta di produrre un racconto autobiografico sulla base di un modello
predefinito.
Carlo Scataglini
L’albero delle stagioni & La fattoria delle quattro operazioni
Due favole per l'apprendimento dei colori, dei rapporti topologici, delle stagioni e dell'aritmetica di base
Il volume è strutturato in due sezioni. La prima racconta la favola L'albero delle stagioni e guida il
bambino al riconoscimento dei colori, alla rappresentazione dei principali rapporti topologici e alle
caratteristiche delle quattro stagioni. La seconda, attraverso la favola La fattoria delle quattro
operazioni, lo avvicina all'apprendimento delle prime nozioni matematiche. Entrambe le favole
sono corredate da disegni e schede a colori.
L'albero delle stagioni. È una favola pensata per stimolare l'attenzione e l'interesse dei bambini della scuola
materna e di quelli in difficoltà verso aspetti della realtà che costituiscono apprendimenti tipici delle prime fasi
dello sviluppo cognitivo. Gli obiettivi didattici sono: saper riconoscere ed utilizzare i colori; saper riconoscere e
rappresentare i principali rapporti topologici; saper riconoscere e rappresentare le caratteristiche delle quattro
stagioni.
Il lavoro prevede diverse fasi nelle quali i bambini, partendo dall'ascolto della favola, hanno la possibilità di
riflettere, operare e creare in riferimento alle competenze sopra elencate. La favola è accompagnata da
indicazioni didattiche e metodologiche sullo sviluppo del lavoro in gruppi cooperativi e da alcune schede per le
esercitazioni, dalle quali possono essere tratti validi spunti per costruirne altre.
La fattoria delle quattro operazioni. Il testo, rivolto agli alunni del primo ciclo della scuola elementare e a quelli
con difficoltà scolastiche degli anni successivi, ha lo scopo di mettere l'alunno in condizione di: risolvere
semplici addizioni e sottrazioni, conoscere i concetti di moltiplicazione e di divisione. Il percorso parte dalla
favola illustrata, che propone situazioni in cui è necessario svolgere operazioni di calcolo, e si sviluppa in una
serie di esercitazioni legate ai personaggi, agli elementi ed agli avvenimenti della storia. L'alunno legge o
ascolta la favola, riflette su ciò che accade e, successivamente, si esercita con le schede operative e con le mini
carte allegate al testo. La favola, in questo modo, cattura l'attenzione dei bambini, ne stimola la motivazione ad
apprendere e li spinge verso la costruzione di altre sequenze narrative o l'invenzione di nuovi giochi che
permettono il consolidamento degli apprendimenti. Il testo può essere utilizzato individualmente o in attività di
gruppo e consente il recupero e il sostegno per gli alunni con difficoltà e, nello stesso tempo, il potenziamento
delle abilità di calcolo per tutta la classe.
Luisa Salmaso
Sequenze temporali
Schede operative per imparare a ordinare gli eventi
Saper collocare in ordine logico e sequenziale situazioni e avvenimenti è da sempre considerata
un'abilità importante, sottostante a molte attività cognitive, come quelle spaziali e
organizzative. Infatti tutti gli eventi, sia quelli relativi alla vita quotidiana, sia quelli relativi alle
situazioni simboliche più complesse, prevedono la messa in atto di strategie di tipo temporale e
causale. Osservando in molti bambini, e in particolare in quelli con problemi logico-linguistici o
con disturbi dell'apprendimento, la diffusa difficoltà rispetto a tale abilità, risulta importante
predisporre un itinerario progressivo per uno specifico recupero e sviluppo.
l programma presentato nel volume prevede una serie di 101 schede (51 disegnate e 50 scritte) di difficoltà
crescente e di facile applicabilità all'interno della classe. Nella parte relativa alle sequenze figurate, l'alunno
può limitarsi a riordinare le vignette proposte e raccontare la loro storia; se ha già raggiunto una certa
padronanza nella lettura, potrà eseguire l'abbinamento con i sottostanti cartoncini con le scritte.
Nella sezione seguente, alle stesse vignette dovrà far corrispondere delle frasi più complesse. Infine, nella
sezione delle sequenze scritte, dovrà mettere in ordine una serie di eventi che costituiscono una storia.
Questi esercizi educativi incentivano la discussione in classe, permettendo all'alunno di ricostruire il processo
logico che ha portato alla sequenza scelta e di rielaborare il percorso mentale effettuato. Le schede possono
essere utilizzate con alunni dai 5 ai 10 anni, ma anche con studenti più grandi che presentano difficoltà in
quest'area
David W. Johnson, Roger T. Johnson e Edythe J. Holubec
Apprendimento cooperativo in classe
Migliorare il clima emotivo e il rendimento
Presentazione di M. Comoglio
Nelle classi il clima di lavoro è spesso competitivo, con alunni ansiosi di dimostrare di essere i
migliori o al contrario scoraggiati dal confronto con i compagni e quindi passivi. Il volume fornisce
una guida pratica per modificare questo stato di cose. Viene utilizzato il metodo dell'apprendimento
cooperativo, di cui vengono dettagliatamente illustrati gli elementi tecnici e ideali. L'assunto del
libro è che l'insegnante possa incorporare questo metodo nella sua attività ordinaria, con risultati
spesso sorprendenti. Il testo contiene numerose proposte di attività, sia didattiche che di gioco,
volte a favorire la coesione e il buon funzionamento dei gruppi di alunni.
L'apprendimento cooperativo assicura importanti risultati scolastici e interpersonali, perché aiuta a migliorare il
livello di preparazione e competenza di tutti gli studenti, sia quelli con capacità e rendimenti scolastici deficitari,
sia quelli più bravi. Favorisce le relazioni positive tra gli studenti, essenziali per creare una comunità di
apprendimento in cui l'altro sia rispettato e apprezzato, e fornisce agli studenti le esperienze interpersonali di cui
hanno bisogno per un sano sviluppo cognitivo, psicologico e sociale.
Mario Polito
Attivare le risorse del gruppo classe
Strategie per l'apprendimento reciproco e la crescita personale
Questo volume illustra un modello concreto per applicare in classe le strategie partecipative e
collaborative che si sono rivelate più efficaci per migliorare la socializzazione tra gli alunni, la
sensibilità verso gli altri, l'impegno a discutere e ad argomentare le proprie opinioni. Creare in
classe un clima fortemente collaborativo, di squadra, diffonde infatti un senso di benessere,
all'interno del quale ognuno è invitato a esplorare le proprie caratteristiche per condividerle con
gli altri. In questo modo, l'esperienza scolastica non è soltanto apprendimento di competenze
cognitive, ma anche opportunità di crescita emotiva e personale. La valorizzazione delle risorse
del gruppo classe offre, inoltre, il vantaggio di poter gestire meglio le situazioni di disagio, di
demotivazione e di disabilità o disturbi dell'apprendimento.
Partendo dai presupposti del costruttivismo e utilizzando molti spunti della sua esperienza, l'autore sottolinea
l'importanza del "pensare insieme", del rendersi disponibili al confronto con gli altri, per ampliare il proprio
punto di vista e contribuire ad arricchire le prospettive altrui. Il testo fornisce varie strategie per valorizzare le
potenzialità degli studenti, sia come persone singole, sia come gruppo.
Destinatari privilegiati dell'opera sono gli insegnanti e gli educatori, quotidianamente a contatto con il gruppo
classe, ma anche i genitori, perché possano comprendere quanto sia delicato il lavoro educativo svolto a
scuola. Nel libro l'autore si confronta con gli insegnanti in modo dialettico, con uno stile scorrevole e un
linguaggio semplice. Vengono discusse 120 domande inerenti al mondo scolastico, molte accompagnate da
osservazioni, obiezioni e chiarimenti, attraverso le quali il lettore può entrare nel vivo della classe e percepire il
fermento che la anima. Questo volume regala un vasto panorama di soluzioni e opportunità, corredato di
schemi, disegni, esempi e da aneddoti che ne rendono piacevole la lettura.
Elizabeth Cohen
Organizzare i gruppi cooperativi
Ruoli, funzioni, attività
Il lavoro di gruppo cooperativo in ambito scolastico risponde alla necessità di uscire dai limiti
imposti dalla lezione frontale, per lavorare ad un più alto livello intellettuale e motivazionale. È in
una logica innovativa di questo genere che si possono collocare le proposte teorico/pratiche di
questo libro di Elizabeth Cohen. Il percorso, in dieci capitoli, suggerisce all'insegnante come
utilizzare in classe un processo di apprendimento attivo in cui l'alunno trova le condizioni per poter
sperimentare di persona i concetti e avere finalmente un incontro significativo con la conoscenza.
Il lavoro in piccolo gruppo ha valenza di strumento per conseguire obiettivi specifici in classi eterogenee in cui
l'insegnante "delega l'autorità": affida cioè agli studenti un compito di gruppo, consente loro di commettere errori
e di uscirne da soli, rafforzandone il senso di responsabilità, pur mantenendo il controllo anche attraverso la
valutazione del prodotto finale. In gruppo gli studenti parlano del proprio compito, il che comporta porre
domande, dare spiegazioni, esprimere critiche, ascoltare, essere d'accordo o in disaccordo, prendere decisioni
congiunte. Il docente, in questo contesto, diventa un coordinatore educativo.
Il libro contiene una griglia per l'osservatore e un questionario per gli studenti, nonché suggerimenti per la
registrazione sistematica dell'interazione con proposte operative che consentono di migliorare il lavoro. La
casistica e le esemplificazioni offerte in tutto il libro, gli esercizi per incoraggiare la discussione e incrementare la
capacità di elaborazione in gruppo consentono in particolare di migliorare la didattica con gli alunni portatori di
disagio socio-culturale
Rita Jordan e Stuart Powell
Autismo e intervento educativo
Comunicazione, emotività e pensiero
Per interagire in modo competente con persone affette da sindrome autistica è necessario
conoscere - oltre alle tecniche - le logiche di approccio "profonde" di carattere metaeducativo.
Partendo dalle più recenti teorie cognitive sull'autismo, gli autori forniscono linee guida essenziali
e concrete strategie di intervento in sei aree distinte. In un quadro di sostanziale superamento
dell'approccio veterocomportamentale, di cui peraltro vengono utilizzate le procedure più efficaci,
il volume presenta un approccio flessibile, dinamico e altamente integrato. Gli insegnanti e gli
educatori troveranno in ogni area la descrizione delle caratteristiche tipiche di funzionamento dei
bambini autistici (con le opportune differenze tra autistici con ritardo mentale e autistici con buon
livello intellettivo).
Perché i bambini con autismo non sono in grado di apprendere per via intuitiva ed empatica neppure le cose
apparentemente più semplici e banali, come saper aspettare il proprio turno in una conversazione, salutare,
essere affettuosi o ricordare le esperienze personali? Come accostarsi al loro rigido e bizzarro modo di pensare?
Come impostare l'educazione e l'insegnamento? Per rispondere a queste, come a moltissime altre domande che
ci si pone di fronte ai casi di autismo, occorre conoscerne con precisione la realtà psicologica.
Cesarina Xaiz e Enrico Micheli
Gioco e interazione sociale nell’autismo
Cento idee per favorire lo sviluppo dell'intersoggettività
Questo lavoro è una raccolta di attività pratiche per insegnare a giocare e a rapportarsi con un
bambino con difficoltà nella interazione sociale, nella comunicazione e nella capacità di estendere
e variare interessi e attività. Queste attività sono particolarmente necessarie per un bambino con
disturbo generalizzato dello sviluppo, autismo, oppure con altri disturbi come il ritardo mentale o
le disabilità motorie e sensoriali che comportano limitazioni e difficoltà anche nella socialità e
nella comunicazione.
Nel tentativo di comprendere queste difficoltà, le ricerche hanno dapprima considerato come primario il deficit
sociale, poi quello del linguaggio, quindi è emerso il ruolo dei deficit cognitivi. La scoperta dell'importanza dei
componenti base dell'intersoggettività come l'imitazione, l'attenzione cognitiva, lo scambio di turni nello
sviluppo della capacità di interazioni sociali reciproche ha richiamato di nuovo l'attenzione sul ruolo della
difficoltà sociale. Questo lavoro, centrato sulle difficoltà interpersonali nell'autismo e nei disturbi simili, si basa
sulla convinzione che le tre aree di deficit si compenetrano l'una nell'altra in modo circolare. Scopo del lavoro è
loro genitori. Riuscire a entrare in contatto con il proprio bambino è la più sentita necessità quando comunicare
è difficile, se non impossibile; questo soprattutto quando la vita con il bambino comporta problemi di
comportamento, fatica fisica, attività sociali seriamente limitate. Insegnanti, genitori e terapisti potranno
trovare nel libro idee per realizzare giochi che, opportunamente coordinati e programmati all'interno di una
chiara struttura e collegati agli interventi in altre aree, aiuteranno adulti e bambini a sviluppare capacità di
interazione sociale
Tiziana De Meo, Claudio Vio e Dino Maschietto
Intervento cognitivo nei disturbi autistici e di Asperger
Schede per il trattamento
Recenti studi hanno consentito di evidenziare specifici deficit cognitivi nei soggetti autistici e con
disturbo di Asperger, che spiegano le loro difficoltà nell'area della socializzazione, della
comunicazione e nel repertorio di interessi. Tali problematiche possono essere ricondotte a un
inadeguato sviluppo (a) delle abilità che consentono di inferire e comprendere pensieri, credenze
ed emozioni delle altre persone (Teoria della Mente), (b) della capacità di integrare in modo
coerente e dotato di significato le informazioni provenienti dall'esterno (Teoria della Coerenza
Centrale) e infine (c) della programmazione e del controllo di alcuni processi cognitivi implicati
nel problem solving (sistemi coinvolti nelle Funzioni Esecutive o di controllo metacognitivo).
Questo volume nasce dall'esigenza, in ambito educativo e clinico, di disporre di un programma in grado di
incrementare le abilità di inferire e comprendere pensieri, per fornire al bambino autistico degli "strumenti" e
delle competenze che possano migliorare le relazioni sociali e interpersonali, promuovere comportamenti
adeguati e congruenti al contesto. L'obiettivo è quello di favorire una maggiore autonomia nella gestione delle
situazioni-problema.
Il programma è costituito da 11 aree di intervento, ordinate a seconda del livello di complessità delle funzioni
richieste. Le proposte, strutturate in schede operative, consentono di stimolare l'elaborazione di informazioni a
livello base e di affrontare l'integrazione di codici linguistici. Tali caratteristiche permettono di procedere in
modo graduale e progressivo, per assicurare una effettiva acquisizione e un consolidamento delle abilità da
sviluppare. Inoltre, la struttura delle schede, il supporto grafico e la chiarezza delle consegne rendono il
programma compatibile con le attività svolte in classe. Il volume si rivolge a educatori, insegnanti, clinici e
genitori ed è indicato per soggetti con disturbi generalizzati dello sviluppo, in particolare quelli affetti da
disturbo autistico o disturbo d'Asperger con un'età mentale di almeno 5 anni
Temple Grandin
Pensare in immagini
e altre testimonianze della mia vita di autistica
Attraverso questo racconto-saggio "dall'interno" dell'autismo, Temple Grandin - affermata
docente di scienze del comportamento animale, nonché conosciutissima personalità affetta da
leggera sindrome autistica - fornisce un documento umano affascinante nel quale apre una
Senza tingere di rosa l'autismo, né minimizzare quanto esso l'abbia esclusa dalla giostra sociale, dalla
compagnia, dai piaceri e dalle gratificazioni che per molti di noi possono costituire buona parte di quella che
chiamiamo "vita", Grandin delinea un quadro ben diverso dalle immagini che la parola "autismo" comunemente
fornisce per migliorare la qualità della vita sia della persona autistica sia di chi vive con lei, ne fanno una lettura
preziosissima per genitori, insegnanti, psicologi, educatori e per tutti coloro che, in un modo o nell'altro, sono a
contatto con l'autismo
Simon Baron-Cohen, Patricia Howlin e Julie Hadwin
Teoria della mente e autismo
Insegnare a comprendere gli stati psichici dell'altro
Questo volume si rivolge a insegnanti, educatori e genitori di bambini autistici in età scolare ed è
uno dei primi tentativi di applicazione nella pratica didattica quotidiana della Teoria della Mente,
che fa risalire il deficit interpersonale e comunicativo dell'autismo a una mancata comprensione
degli stati mentali propri e altrui. Il testo entra nel vivo della pratica didattica, con schede per
insegnare il riconoscimento di emozioni, la comprensione delle conoscenze dell'interlocutore e lo
sviluppo del gioco simbolico. La struttura a schede di semplice consultazione, la chiarezza del
linguaggio utilizzato e il solido supporto scientifico della teoria di partenza fanno del manuale uno
strumento interessante e innovativo per insegnare, migliorare o rafforzare la dimensione sociale
nei soggetti autistici con un'età verbale "uguale o superiore ai 5 anni".
I bambini autistici incontrano particolari difficoltà nel ragionamento sugli stati mentali e si è suggerita l'ipotesi
che tale deficit si trovi alla base di molte anomalie dello sviluppo caratteristiche di questo disturbo.
La "teoria della mente" richiama l'abilità di inferire gli stati mentali degli altri, vale a dire i loro pensieri,
opinioni, desideri, emozioni e così via, e l'abilità di usare tali informazioni per interpretare ciò che essi dicono,
dando significato e prevedendo il loro comportamento. Tale capacità si realizza normalmente attorno ai 3-4
anni
Edward A. Kirby e Liam K. Grimley
Disturbi dell'attenzione e iperattività
Guida per psicologi e insegnanti
Presentazione C. Cornoldi
Questo volume presenta una serie di strumenti di diagnosi (test, checklist, questionari) e
procedure di intervento sui disturbi dell'attenzione e sulle correlate difficoltà
comportamentali. In particolare, viene illustrato un programma mirato alla riduzione
dell'impulsività e all'incremento delle abilità attentive e delle strategie cognitive di
autoregolazione.
Ogni insegnante ha a che fare con alunni che non riescono a mantenere una buona concentrazione per
periodi sufficientemente prolungati, che si distraggono facilmente o che mostrano deficit a livello di
memorizzazione e recupero delle informazioni. Questo testo propone in modo pratico e articolato utili
strumenti diagnostici e nuove modalità di intervento per migliorare negli alunni le abilità attentive e di
"pensiero" e le abilità sociali con cui affrontare positivamente i problemi scolastici, pratici e i rapporti
interpersonali
Claudio Vio, Gian Marco Marzocchi e Francesca Offredi
Il bambino con deficit di attenzione/iperattività
Diagnosi psicologica e formazione dei genitori
Negli ultimi vent'anni si è cominciato a capire che alcuni comportamenti manifestati da un 5-10%
dei bambini, come l'incapacità di prestare attenzione o l'estrema mobilità in situazioni che
percorso di formazione di competenze educative e relazionali.
Nei disturbi di attenzione l'atteggiamento dei genitori (la cui pazienza viene messa a dura prova) diviene
cruciale. Essi devono essere sensibilizzati e aiutati a capire e a interagire con le problematiche del figlio. Il
programma intende innanzitutto far conoscere, capire e collocare al posto giusto il disturbo nelle
rappresentazioni dei genitori, aiutandoli a sviluppare sensate e realistiche attribuzioni relative ai comportamenti
propri e del figlio. Si propone inoltre di sviluppare competenze di gestione dei problemi educativi, di relazione e
problem solving che possano aiutare a convivere e interagire positivamente con un bambino DDAI.
La filosofia del programma e la necessità di disporre di materiali operativi già pronti che costituiscano un
concreto punto di riferimento spiegano il carattere organizzato e pedagogico del volume, ma niente impedisce
all'operatore che abbia raggiunto una certa esperienza nel campo di prendere semplicemente spunto dai
materiali proposti, adattandoli alle sue esigenze e alla sua sensibilità, ed eventualmente lavorando in maggior
misura sui vissuti dei genitori
Cesare Cornoldi, Marina Gardinale, Annalisa Masi e Laura Pettenò
Impulsività e autocontrollo
Interventi e tecniche metacognitive
Negli ultimi anni in ambito scolastico è stata rilevata la crescita di generici problemi di attenzione,
concentrazione, impulsività e scarso autocontrollo. Tali problemi diventano spesso un cofattore
degli insuccessi scolastici di molti alunni. Talvolta, la manifestazione comportamentale è così
accentuata che le difficoltà di attenzione e concentrazione (magari con presenza di iperattività)
costituiscono vere emergenze sia per la scuola che per la famiglia. Questo volume propone un
approccio che intende fornire modalità diversificate di intervento concreto a seconda della gravità
del soggetto, della tipologia dell'operatore (sia esso insegnante, psicopedagogista o psicologo) e
del contesto in cui quest'ultimo opera.
Molti ragazzi in età scolare hanno manifestazioni comportamentali - irrequietezza motoria, difficoltà nel prestare
attenzione a un compito per i tempi richiesti, risposte date senza riflettere, difficoltà nelle relazioni interpersonali
- che inevitabilmente li espongono a frequenti insuccessi scolastici con conseguente calo della motivazione e
dell'autostima.
L'intervento più tipico da parte degli adulti non si discosta dal richiamo negativo abbinato spesso alla inutile (o
controproducente) paternale. Le tecniche di intervento psicologico più recenti mirano invece a potenziare o
"ricostruire" le capacità di autoregolazione mediante strategie cognitive particolarmente efficaci.
È questo l'approccio dell'opera, che si rivolge a quegli operatori che vogliono intervenire su tali problemi in modo
sistematico e completo
Cesare Cornoldi, Tiziana De Meo, Francesca Offredi e Claudio Vio
Iperattività e autoregolazione cognitiva
Disturbo da deficit di attenzione/iperattività: cosa può fare la scuola
Rivolto a insegnanti, psicologi clinici ed educatori che devono interagire con bambini con disturbo
da deficit di attenzione/iperattività, questo volume, basato su un approccio metacognitivo, si
propone come un'agile guida utilizzabile per raggiungere almeno due obiettivi: 1. acquisire una
conoscenza delle problematiche del bambino con disturbo da defici di attenzione/iperattività
(DDAI) e delle sue caratteristiche psicologiche e comportamentali; 2. avere suggerimenti operativi
immediati e utili per sviluppare negli alunni strategie autogestite di regolazione dei propri
comportamenti attentivi e cognitivi.
Gli psicologi clinici dello sviluppo hanno già a disposizione proposte operative tecniche per aiutare il bambino ad
acquisire competenze di tipo autoregolativo - necessarie alla modulazione delle componenti attentive e alla
riduzione dell'irrequietezza motoria - e per favorire nei genitori la costruzione di un ambiente e di un clima
familiare fondamentale alla riduzione delle problematiche del bambino con disturbo da deficit di
attenzione/iperattività.
Questo lavoro intende portare un contributo specifico all'intervento da parte della scuola, ambito nel quale le
difficoltà attentive e comportamentali risultano particolarmente evidenti, scarsamente gestibili e penalizzanti
rispetto all'acquisizione dei contenuti proposti. Il volume nasce da un duplice intento: aiutare l'insegnante a
difficoltà attentive e comportamentali risultano particolarmente evidenti, scarsamente gestibili e penalizzanti
rispetto all'acquisizione dei contenuti proposti. Il volume nasce da un duplice intento: aiutare l'insegnante a
interagire con il bambino disattento, iperattivo e impulsivo e dargli una serie di strumenti di insegnamento delle
capacità autoregolative rispetto all'attenzione e alle dinamiche cognitive. Si affronta con particolare specificità il
ruolo della consapevolezza, da parte del bambino, delle sue capacità attentive e di programmazione delle attività
scolastiche, sviluppando nell'alunno strategie di automonitoraggio cognitivo e di autoregolazione.
I contenuti del presente testo sono frutto di una avanzata rassegna delle tecniche generalmente utilizzate con i
bambini con DDAI, tecniche direttamente sperimentate dagli autori nel contesto scolastico
Mario Di Pietro, Elena Bassi e Giorgio Filoramo
L’alunno iperattivo in classe
Problemi di comportamento e strategie educative
Considerando i dati sull'incidenza dell'iperattività in età scolare, appare evidente che quasi ogni
classe, dalla scuola dell'infanzia alle scuole superiori, ha al proprio interno uno o due alunni con
questo tipo di problema. Qualche anno fa i bambini che presentavano tali caratteristiche erano
etichettati come "caratteriali", oppure come affetti da "disarmonia evolutiva". L'espressione
"alunno con deficit di attenzione e iperattività" ha fatto la sua comparsa in tempi relativamente
recenti nel linguaggio scolastico. Ma quando possiamo dire che un bambino è veramente
iperattivo e quando invece si tratta di una bambino solo vivace, disobbediente o semplicemente
maleducato? Il presente manuale cerca di rispondere a tale quesito, fornendo innanzitutto agli
insegnanti strumenti che consentano una valutazione comportamentale dell'alunno e varie
possibilità educative rivolte ai comportamenti problematici.
Molti tra i soggetti identificati come iperattivi presentano anche numerose caratteristiche positive oltre
all'iperattività: alcuni sono ben dotati dal punto di vista intellettivo, sono molto intuitivi e abbastanza creativi. Di
solito però l'ambiente circostante (la famiglia, la scuola, il gruppo dei coetanei) non è pronto ad accogliere
positivamente bambini che presentano caratteristiche di iperattività e impulsività. Il disturbo si crea spesso
dall'incontro-scontro tra un bambino che assume determinate modalità di comportamento e un ambiente
impreparato a reagire nel modo più adatto.
Un nodo cruciale diventa il rapporto tra il bambino iperattivo e i compagni di classe. Molti alunni con difficoltà
comportamentali infatti tendono ad alienarsi la simpatia dei compagni a causa della loro aggressività o per la
loro irruenza e impulsività. Uno degli obiettivi di questo manuale è fornire un aiuto concreto per superare
queste incomprensioni.
Spesso inoltre il docente può sentirsi minacciato nella propria immagine e nella propria autostima, a causa delle
difficoltà che incontra nel contenere il comportamento dell'alunno. Questo può portare a una progressiva
diminuzione della capacità di autocontrollare le proprie reazioni nei confronti del bambino e a un incremento
degli atteggiamenti punitivi. Se poi l'alunno manifesta frequenti comportamenti aggressivi verso i compagni,
l'insegnante vivrà uno stato continuo di ansia riguardo alla sicurezza degli altri alunni.
Il testo propone specifiche procedure per potenziare le capacità di autocontrollo emotivo degli insegnanti e
descrive specifiche strategie di modificazione del comportamento da applicare in classe.
L'attuazione sistematica e precisa dei metodi descritti favorisce l'instaurarsi di un rapporto positivo con il
bambino iperattivo, oltre che portare a un miglioramento generale del clima della classe. Anche se l'iperattività,
l'impulsività e la disattenzione non potranno essere eliminate del tutto, molti alunni conseguiranno una netta
riduzione di comportamenti problematici e otterranno un maggior senso di autoefficacia
Roberto Cavagnola, Luigi Croce, Francesco Fioriti, Orietta Frigerio
e Gianpaolo Paterlini
Il Piano Educativo per l'adulto con ritardo mentale
Ecosistemi e qualità della vita
Come va costruito un PEI nel caso particolare delle persone adulte con ritardo mentale? Quali sono
i processi sottostanti la costruzione degli obiettivi? Come documentarli? Sono queste le domande a
cui il volume cerca di offrire una risposta, proponendo specifiche strategie didattiche
definizione degli obiettivi specifici del piano di lavoro annuale, con l'intento di fornire una guida per
la stesura del PEI e di offrire strumenti di registrazione del lavoro educativo.
I riferimenti culturali che fanno costantemente da sfondo al volume sono da un lato l'approccio ecologicocomportamentale e dall'altro il concetto di Qualità della vita, assunti dagli autori quali aspetti fondanti l'intervento
con la persona adulta.
Particolarmente dettagliata è la descrizione delle modalità operative che consentono di passare dalla fase di
assessment iniziale a quella di definizione delle mete educative. Vengono infatti proposte alcune importanti
categorie ecologiche, costruite a partire dal rapporto soggetto-ambiente, per organizzare i dati forniti
dall'assessment secondo le modalità di un vero e proprio "bilancio ambientale".
Vengono inoltre forniti flowchart decisionali per rielaborare le mete educative e giungere alla definizione di
obiettivi specifici in grado di orientare l'attività quotidiana dell'educatore. È riservata particolare attenzione alla
natura diversificata degli obiettivi educativi: costruttivi, di decremento, di mantenimento, di modificazione
ambientale. Per ciascuno di questi viene presentato un articolato sistema di schede
Carl Calkins e Hill Walker
L'adattamento all'ambiente di lavoro nei soggetti deboli
Interventi psicoeducativi di supporto
Il successo dell'integrazione lavorativa dei soggetti deboli dipende soprattutto dall'equilibrio tra le
caratteristiche dell'individuo e quelle del setting, con particolare riferimento alla qualità "ecologica"
delle relazioni. Per determinare il grado di congruenza del lavoratore rispetto all'ambiente di
lavoro, nonché per decidere il tipo di intervento educativo più utile ai fini dell'inserimento, il volume
presenta avanzati strumenti di rilevazione strutturati in un programma articolato. Il testo contiene
34 schede di rilevazione e protocolli operativo-decisionali liberamente fotocopiabili.
Isoggetti deboli che cercano un impiego in un qualsiasi ambiente di lavoro devono possedere non soltanto le
abilità necessarie allo svolgimento delle mansioni vere e proprie, ma anche le competenze interpersonali richieste
nell'interazione con i colleghi e i superiori.
È appunto la consapevolezza dell'importanza che la persona in difficoltà possegga i "giusti" requisiti psicocomportamentali rispetto a un lavoro che sta alla base del cosiddetto approccio socio-ecologico all'adattamento
proposto da questo libro, approccio che si fonda sul concetto di congruenza situazionale
Maria Teresa Fiorillo (a cura di)
Laboratorio immagine e arte
Educazione all’immagine su: punto, linea, colore, segno colorato
L'opera nasce dall'esperienza di un progetto di laboratorio di educazione all'immagine attuato al
Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto dal 1990 al 2001. Nell'arco di dieci
anni di attività più di 1300 bambini si sono impegnati in un ciclo di incontri, previsto dal progetto
"Giochiamo al Museo - Punto...linea. Il linguaggio visivo". L'attività è stata valutata da sessanta
insegnanti, attraverso un questionario che si riferiva agli obiettivi, ai contenuti, alle strategie, agli
strumenti, alle verifiche, ai ritmi di lavoro e all'adeguatezza delle proposte. Questa pubblicazione,
Ogni argomento sviluppato nel programma prende in considerazione un'opera d'arte conservata al Museo di Arte
Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, sulla quale avvengono le attività. La scelta delle opere d'arte di
riferimento risponde a due criteri: essere emblematiche di uno specifico elemento del linguaggio visivo e
rappresentare come questo elemento (linea, colore, superficie, ecc.) sia determinante nel contesto dell'immagine
per trasmettere il significato dell'opera.
Una cinquantina sono le tavole a colori, riproduzioni di opere d'arte, da estrarre ed esporre sui cartelloni di ogni
non è solo un fatto fotografico, raggiungendo la consapevolezza dei processi mentali che stanno alla base del
vedere; scoprire l'importanza di vedere l'opera d'arte in originale; promuovere la comprensione del messaggio
dell'immagine attraverso il gioco che, come qualsiasi attività, si avvale di comportamenti, regole ma anche
traguardi e sconfitte. Le motivazioni e i messaggi degli artisti vengono rigorosamente rispettati e trasmessi.
Le verifiche avvengono attraverso due questionari, una davanti all'opera d'arte e l'altra mediante un'intervista
immaginaria che recupera la biografia dell'artista
José Jorge Chade e Adriano Temporini
110 giochi per ridurre l'handicap
Attività di gruppo per l'integrazione
Non esistono giochi per bambini ciechi, sordi o con altri deficit. Esistono soltanto giochi. Dipende
poi dall'abilità e dalla creatività dell'educatore, del coordinatore, del ludotecario o dell'insegnante
saperli modificare, adattandoli al contesto e ai partecipanti. In questo processo non è importante
tanto il gioco come puro e semplice mezzo tecnico di espressione, quanto l'atteggiamento ludico
che permette al bambino in situazione di handicap di risolvere situazioni. Le proposte di gioco
contenute in questo libro debbono essere interpretate soprattutto alla luce della funzione e del
ruolo determinante dell'adulto nel gioco, in termini di supporto e di facilitazione, per rendere il
bambino cosciente e artefice delle proprie potenzialità.
Il gioco è importante perché consente a chi sta crescendo di sperimentare e di esplorare le proprie capacità,
evitando però di vivere le prove come situazioni estreme. Nel gioco si può operare "per finta", e avere la
possibilità, quindi, di chiudere il gioco perdendo, ma con la consapevolezza di poter riprendere lo stesso gioco in
un'altra condizione e vincere. Questo quando il gioco è competitivo ma, in una certa misura, il gioco contiene
sempre anche una sfida a se stessi.
Da sempre il gioco è presente nella vita di chi cresce. Se vi è un bambino o una bambina in situazione di
handicap, il gioco diventa ancora più importante, ma può diventare rischioso, nel senso che può trasformarsi in
un percorso di riabilitazione e ridursi solo a questo. Lo sforzo degli autori di questo libro è invece quello di
immaginare la possibilità che un programma di riabilitazione sia riversato nel gioco, ossia che vi siano giochi - in
qualche modo organizzati - che contengano, più o meno consapevolmente, dei percorsi di riabilitazione. Il
volume sviluppa questa prospettiva e la percorre anche su un piano pratico, riprendendo i giochi in modo tale
che diventino capaci di assorbire delle modalità riabilitative e delle riduzioni di handicap. Lontano dall'essere un
"ricettario", si presenta come un insieme di proposte da rielaborare in libertà, adattandole di volta in volta alla
situazione e al tipo di deficit presentato dai partecipanti.
È un prezioso strumento per educatori e riabilitatori, ma anche per genitori e insegnanti, da applicare con
bambini della scuola materna, elementare e, nel caso di deficit più gravi, della scuola media
Bernie Warren (a cura di)
Arteterapia in educazione e riabilitazione
Le arti visive, la danza, la musica, l'attività teatrale, il raccontare storie, il folclore, le maschere e i
burattini si rivelano un approccio molto stimolante per progetti educativi e riabilitativi con persone
che presentano disabilità fisiche, ritardo mentale o difficoltà emotive, comportamentali e
relazionali. Il volume allarga l'ambito e le modalità di applicazione dell'arteterapia grazie alla
versatilità e all'esperienza degli autori, che sono artisti essi stessi e docenti universitari delle
discipline di riferimento. Ne risulta un ventaglio di indicazioni, suggerimenti e concrete proposte
operative senza pari nel panorama italiano.
L'interesse per l'arteterapia è aumentato notevolmente nell'arco degli ultimi vent'anni e si è sviluppato in seguito
ai successi che alcuni specialisti in attività creative hanno ottenuto lavorando in ambito sanitario della
riabilitazione e dell'educazione speciale. Grazie alla partecipazione a un'attività creativa, infatti, molte persone con
disturbi mentali o fisici hanno iniziato a parlare, a muoversi più liberamente e ad acquisire maggiore fiducia in se
stesse e nei rapporti con gli altri
Jackie Shaw e Clive Robertson
Il videotape
L'uso partecipativo in educazione e riabilitazione
Nel lavoro educativo con persone svantaggiate, uno dei principali ostacoli è costituito dalla
difficoltà a coinvolgerle nelle attività. Per incoraggiare una partecipazione attiva il video è
particolarmente utile: è una forma di espressione creativa accessibile a tutti, indipendentemente
dal livello di istruzione e di sviluppo delle capacità creative; è un approccio flessibile e altamente
motivante: anche coloro che inizialmente sono esitanti presto scoprono di poter riuscire. Il libro
propone un programma completo per il lavoro con diverse categorie di utenti - giovani problematici
o con difficoltà di apprendimento, persone disabili, anziani, donne in difficoltà, persone con
malattie mentali in riabilitazione - in diversi contesti: scuole, centri diurni, ospedali, centri
socioeducativi.
Le grandi potenzialità del video per l'educazione, la riabilitazione e l'arteterapia sono in parte connesse alla sua
somiglianza con la televisione, che attualmente rappresenta la forza culturale dominante della società
contemporanea.
Il video, pur differenziandosi dalla televisione perché il controllo della produzione è nelle mani di chi lo utilizza, si
avvale tuttavia di una tecnologia analoga: coniugando i principi e i metodi delle attività artistiche in gruppo e le
risorse della televisione, il video partecipativo possiede una forza e una pregnanza uniche.
L'opera si rivolge a una vasta gamma di professionisti, tra i quali, in particolare, operatori sociali, insegnanti,
educatori
Dorothy G. Singer e Jerome L. Singer
Laboratorio del far finta
Giochi e attività per sviluppare l’immaginazione
Già a 18 mesi molti bambini mostrano i primi segni di finzione nei loro giochi, ad esempio "dando
da mangiare" a bambole e pupazzi con cucchiai e tazze vuote. In questo modo sviluppano la loro
immaginazione - una delle più importanti risorse cognitive, che permette di organizzare e
riutilizzare informazioni complesse - e acquisiscono una vasta gamma di abilità, tra cui quelle
motorie, verbali, sociali e di problem solving. Sulla base di tale presupposto, questo libro suggerisce
più di 100 attività e giochi di finzione ed è rivolto ai genitori, agli insegnanti, agli educatori della
scuola dell'infanzia e a tutti coloro che hanno a che fare con bambini di età compresa tra i 2 e i 5
anni, o in età successive per recupero e sostegno.
È stato dimostrato che i bambini che fanno giochi di finzione sono più allegri e più disposti a manifestare la
propria felicità agli altri; sviluppano autoconsapevolezza e dimostrano controllo sugli oggetti quotidiani;
arricchiscono il proprio lessico; riconoscono le proprie emozioni e riescono a immedesimarsi negli altri; imparano
la sequenza degli eventi diventando più flessibili anche nelle situazioni nuove.
Alcune psicopatologie manifestano specifici deficit nella capacità di giocare in modo simbolico e con la finzione:
l'autismo in particolare, ma anche altre situazioni di ritardo mentale in cui vi siano difficoltà in quella sfera
cognitiva che va sotto il nome di "teoria della mente".
I giochi proposti nel testo hanno lo scopo di sviluppare queste capacità. Alcuni sono molto semplici e durano 5 o
10 minuti, altri possono essere facilmente abbinati alle faccende domestiche, alle piccole commissioni e alle
attività quotidiane (come i pasti e il bagno), in modo da rendere queste occasioni più piacevoli e da trasformarle
in momenti di interazione e di immaginazione. Quasi tutti possono essere svolti sia con un solo bambino che con
un piccolo gruppo (in alcuni casi è possibile coinvolgere anche molti bambini), in modo da favorire le relazioni con
gli altri.
Nonostante questi giochi facciano parte di un percorso naturale, il ruolo dell'adulto all'inizio è fondamentale per
aiutare i bambini a prendere l'iniziativa e trasmettere loro entusiasmo. È importante però che in un secondo
momento l'adulto lasci che il bambino vada avanti seguendo il suo ritmo e dando libero sfogo alla sua fantasia.
Il materiale può essere utilizzato come un testo di consultazione, partendo dai giochi che sembrano più
interessanti o più semplici in base alle capacità effettive dei bambini con cui si interagisce. Per valutare meglio il
tipo di attività, il volume contiene precise indicazioni sulle abilità che vengono sviluppate con ogni gioco
Ferruccio Bianchi e Patrizia Farello
Lavorare sul fumetto
Unità didattiche e schede operative
Nell'ambito della recente riscoperta e rivalutazione del fumetto, il percorso che questo testo
propone agli alunni del secondo ciclo della scuola elementare e della scuola media svela le tecniche
di una modalità espressiva affascinante, ispirata congiuntamente ai linguaggi delle arti visive, del
teatro e della letteratura. Il fumetto, che può dunque avere una forte valenza pedagogica e
didattica, viene analizzato nelle sue componenti in 12 unità, ciascuna delle quali contiene: una
parte iniziale con le note metodologiche per l'insegnante, una parte riguardante le attività
integrative in laboratorio, e le schede per l'alunno, con esercizi sull'argomento specifico trattato.
Il fumetto ha festeggiato il suo primo secolo di vita e, nonostante l'età, gode di ottima salute, perché la pluralità
dei suoi linguaggi realizza una narrazione su più piani che continua ad affascinare milioni di lettori.
Il lavoro con tutti i codici espressivi del fumetto apre scenari altamente motivanti per gli alunni, attraverso i quali
è possibile:
- stimolare i processi cognitivi (ad es., comprensione del testo);
- potenziare la creatività degli alunni (ad es., nella narrazione e nella visualizzazione grafica);
- facilitare la didattica nelle difficoltà di apprendimento (ad es., nella lettura, scrittura, ecc.).
Ruggero Sicurelli
Tecniche per la creatività artistica visiva
Dal punto e la linea al ritratto, dal fotomontaggio ai suoni del colore
Da sempre, tra le attività artistiche la pittura ha rivestito un ruolo fondamentale nell'educazione,
che viene effettivamente valorizzato in ambito scolastico fin dalla scuola d'infanzia. Questo libro,
rivolto soprattutto agli insegnanti della scuola dell'obbligo, presenta un panorama estremamente
variegato delle principali tecniche artistiche utilizzate nella storia dell'arte e facilmente riscontrabili
e applicabili anche nel contesto attuale.
Nell'opera vengono puntualmente analizzati - così come sono stati trattati nel corso dei secoli - il punto, la linea,
lo scarabocchio, la rappresentazione grafica degli animali, la pittura onirica e la pittura realistica, la natura morta,
il collage, il fotomontaggio, la fotografia, il ritratto, il colore. Questi temi su una pagina del libro sono inquadrati e
approfonditi a livello storico e sociologico, con le principali correnti artistiche e relativi esponenti, caratteristiche e
curiosità, sulla pagina a fianco sono fatti oggetto di una serie di attività pratiche da proporre in gruppo e da
svolgere in classe, per meglio consolidare la loro comprensione. Tali esercitazioni mirano a dare voce espressiva
alla creatività dei partecipanti, sollecitando, da un lato, l'educazione ai sentimenti e l'autoconoscenza e, dall'altro,
il lavoro sia individuale che di gruppo, nonché lo sviluppo del senso critico estetico.
Oltre che dagli insegnanti, il libro può essere utilizzato anche dagli operatori sociali, dagli psicologi e dai genitori,
che possono trovare degli spunti interessanti per "costruire" dei veri e propri laboratori di lavoro in cui impegnare
i ragazzi e farli crescere "artisticamente".
Luigi Tuffanelli
Il mago di Kevin
Navigazione testuale e competenze linguistiche
La padronanza linguistica, che consiste fondamentalmente nella comprensione e nella produzione
di testi orali e scritti, è stata finora affidata in modo quasi esclusivo ad un insegnamento microgrammaticale, il quale si è rivelato spesso inutile e noioso. Molto più stimolante è proporre in classe
delle attività di laboratorio creativo, dove si attivino percorsi di navigazione testuale, di
manipolazione e di invenzione linguistica. Partendo da un racconto reale, scritto da un alunno di
prima media, quest'opera in duplice versione (cartacea e in CD-ROM) guida il lettore a percorrere
numerose rotte, facendo ogni volta scoperte diverse e a proiettare e rinforzare le abilità acquisite in
altri testi, di diverso tipo e a vari livelli di difficoltà.
Studi approfonditi di psicolinguistica hanno rilevato carenze profonde e diffuse nella competenza testuale degli
studenti di ogni ordine e grado, da cui derivano alcune necessità fondamentali:
a. imparare a muoversi dentro e fra i testi
b. scoprire, attraverso una pratica diretta, i meccanismi di coerenza e coesione
c. sperimentare processi di costruzione e ricostruzione testuali
d. acquisire in modo operativo atteggiamenti positivi e consapevoli e strategie metacognitive di attenzione e
memoria, di lettura, stesura di appunti e scrittura
e. concentrarsi su alcuni "punti di crisi" della morfosintassi: legami sostitutivi o pronominali, uso dei connettivi,
legami di ragionamento.
Perché risulti efficace, l'accesso a queste problematiche richiede un'offerta differenziata e rispettosa dei livelli
attuali di padronanza, dei tempi e degli stili di ciascun alunno.
È ciò che propone Il mago di Kevin, attraverso un testo e un CD-ROM che possono essere utilizzati
indipendentemente l'uno dall'altro, ma che si rinforzano a vicenda.
Dalla quinta elementare alla terza media, questi strumenti prevengono efficacemente le situazioni di difficoltà e
svantaggio, nel biennio superiore invece possono essere utilmente impiegati per attività di recupero
Fabio Celi, Daniela Quaresmini e Nadia Meini
Leggere in stampatello
Primi esercizi di comprensione del testo
Interamente composto di schede operative, il volume è rivolto ad alunni che, dopo aver acquisito la
capacità di decodifica della parola singola, si avviano all'apprendimento della lettura di frasi brevi,
associate a figure in bianco e nero da colorare. Ogni scheda presenta due livelli di lettura, in
stampatello maiuscolo e in tondo minuscolo.
Spesso l'alunno con ritardo mentale può essere avviato alla lettura solo nel "codice" più semplice, e cioè lo
stampatello maiuscolo. In ogni caso, questa modalità rimane la base per il passaggio al più impegnativo sforzo di
decodifica richiesto dal minuscolo tondo e dal corsivo. Per favorire i primi passi nel mondo della lettura, i materiali
didattici vengono presentati, oltre che nella forma più accessibile di testo, anche in ordine di difficoltà
gradualmente crescente. Le schede permettono inoltre di effettuare una verifica oggettiva (domande a scelta
multipla, ecc.), per tenere costantemente sotto controllo il grado di comprensione dell'alunno
Donna Townsend e Linda Beech
Recupero e sostegno linguistico - 2 livelli
Schede di esercizio e verifica per la comprensione del testo
La comprensione del testo è un'area fondamentale del curricolo scolastico. L'opera si propone agli
insegnanti di classe e di sostegno come strumento pratico per intervenire in tale area a due distinti
livelli di difficoltà, corrispondenti al secondo ciclo elementare e alla scuola media. Il materiale
consiste in schede didattiche fotocopiabili di esercizio e verifica già predisposte per l'uso con gli
alunni.
Ognuno di noi può riconoscersi facilmente negli atteggiamenti illustrati, ma il volume è particolarmente indicato
per tutte le figure che hanno un preciso ruolo educativo e di aiuto: genitori, insegnanti, psicologi, pedagogisti,
volontari, operatori sociali, ecc.
Rossana De Beni, Lerida Cisotto e Barbara Carretti
Psicologia della lettura e della scrittura
L'insegnamento e la riabilitazione
Il volume propone una panoramica aggiornata dei contributi della psicologia cognitiva alla
comprensione dei processi di lettura e scrittura.
Nella prima parte vengono analizzate le principali componenti cognitive, soffermandosi in particolare sulle abilità
di lettura e comprensione del testo. Questi due processi risultano nettamente differenziati, in quanto non sempre
chi possiede una buona abilità di decodifica è in grado di comprendere con altrettante accuratezza il testo letto
(e viceversa). La comprensione della lettura viene analizzata sia nelle sue componenti cognitive sia in quelle
metacognitive.
Accanto ai numerosi studi e alle ricerche effettuate in questo ambito, vengono inoltre forniti molti spunti
operativi per la valutazione e il trattamento dei disturbi di lettura.
La seconda parte del volume affronta il tema dell'apprendimento della scrittura partendo dal concetto di
alfabetizzazione e, in particolare, facendo riferimento agli approcci: costruttivista, socio-culturale e riduzionista.
La composizione del testo scritto viene analizzata nelle sue componenti di pianificazione, trascrizione e revisione,
affiancando alla trattazione teorica molte delle schede operative tratte da programmi volti alla riabilitazione delle
difficoltà di scrittura secondo un approccio di tipo metacognitivo.
La terza parte, infine, esamina processi cognitivi quali l'attenzione e la memoria sottesi alla lettura e alla
scrittura, non trascurando gli aspetti emotivi e motivazionali che costituiscono una componente fondamentale
dell'apprendimento
Elisabetta Scala e Liliana Losi
Simple English
Corso di inglese essenziale
Presentando in modo molto semplice e chiaro una quantità limitata di vocabolario e di strutture
grammaticali, Simple English è concepito appositamente per gli studenti con difficoltà di
apprendimento della scuola media e del biennio delle superiori. Il materiale viene introdotto in
modo graduato, partendo da esercizi semplici di completamento e abbinamento per arrivare ad altri
più complessi, adatti anche a studenti che hanno solo bisogno di esercizi di recupero. Per facilitare
l'integrazione, il testo suggerisce attività indirizzate al gruppo classe che permettono una
partecipazione collettiva alla lezione di lingua straniera (giochi, canzoni, role play). Al testo è
allegata una cassetta in cui sono riproposti i dialoghi e il lessico introdotto, per ascoltarli e ripeterli
imparando l'esatta pronuncia.
Contrariamente a quanto spesso si pensa, insegnare le lingue straniere ai ragazzi in difficoltà è spesso utile e
necessario. Questi alunni hanno generalmente un atteggiamento positivo verso la lingua straniera e,
adeguatamente stimolati e aiutati, possono anche raggiungere risultati soddisfacenti. Trattandosi di una disciplina
che dà ampio spazio alla comunicazione, inoltre, essa più di altre facilita l'integrazione nel gruppo classe.
Nell'insegnamento agli alunni con difficoltà di apprendimento la lingua inglese viene spesso trascurata perché
comporta diversi problemi a livello didattico, sia per la complessità intrinseca della disciplina sia - e forse
soprattutto - per la mancanza di materiali adeguati. È una lacuna che questo testo si propone di colmare,
offrendosi come sussidio indispensabile per il lavoro individuale, in piccolo gruppo (nell'ottica delle classi aperte)
e per essere utilizzato da tutta la classe, con giochi e canzoni. Può essere utilizzato parallelamente al programma
scolastico consueto, in quanto ripropone in modo semplificato gran parte delle medesime funzioni e nozioni, ma
introduce una minore quantità di strutture e lessico da memorizzare
Camillo Bortolato
Comprendere il testo dei problemi
Esercizi di analisi semantica in aritmetica
Nuova edizione con esercizi in euro
Molti errori commessi dagli alunni nella risoluzione dei problemi aritmetici sono attribuibili, più che
a scarse abilità di calcolo, a difficoltà nel comprendere il testo del problema. Questo libro - rivolto
parole chiave per la corretta interpretazione e risoluzione del problema.
Nel caso di bambini con difficoltà di apprendimento, le spiegazioni verbali rischiano di complicare la
comprensione di che cosa si deve fare di fronte a un problema matematico, invece che facilitarla. Esse, infatti,
impongono un ulteriore carico di operazioni di decodificazione. Questo volume propone più di cento esercizi costruiti per fornire le informazioni in modo più chiaro e conciso - attraverso i quali l'alunno impara a decodificare
correttamente il testo dei problemi aritmetici, identificando i dati e le relazioni rilevanti per la risoluzione
Dennis Thyer
Esercizi di arricchimento in matematica
Per scuole medie e superiori
Il testo, con ben 400 esercizi innovativi e oltre 160 illustrazioni, mira a rendere più attraente e più
facile la matematica ad alunni dai 9 ai 13 anni, ma anche a studenti di scuola superiore con
difficoltà di apprendimento. Ogni serie di esercizi è corredata di una nota esplicativa per
l'insegnante e di esempi che suggeriscono le adeguate strategie di approccio.
Nel testo sono raccolte decine di esercizi "strani": bersagli, addizioni di lettere, percorsi impossibili, errori di
stampa, quadrati magici e altri indovinelli ed enigmi matematici. Un serio lavoro e un grande divertimento!
Roberto Medeghini e Daniela Quaresmini
Frazioni in pratica
Il concetto di frazione costituisce una tappa importante del programma di matematica. Il volume
presenta schede ed esercizi relativi alle seguenti abilità: conoscere l'intero (quantità continue e
discontinue); dividere in parti uguali; quantificare (concetto di "metà" e "quarto"); aspetti
linguistici e formali delle frazioni; la simbologia delle frazioni; numeri decimali e loro utilità
quotidiana; le frazioni proprie, apparenti e immaginarie.
L'idea di frazione e le relazioni tra l'intero e le parti sono spesso presenti in diverse situazioni della vita
quotidiana. Per questo motivo l'insegnamento dei concetti di frazione e di numero decimale può essere orientato
alla concettualizzazione di quei numerosi aspetti del reale che hanno nella relazione parte-tutto il loro elemento
essenziale
Barbara Bando Irvin
Geometria con i blocchi colorati
Questo programma - ideale per gli alunni dalla terza elementare in poi - presenta una serie di
esercizi (in forma di schede fotocopiabili) sulla geometria e sulle frazioni da risolvere con l'aiuto di
blocchi colorati di varie forme e dimensioni, che vengono forniti allegati al testo.
Spesso gli insegnanti incontrano difficoltà a far comprendere agli alunni i concetti aritmetici e soprattutto
geometrici, in quanto questi risultano per lo più astratti e lontani dalla realtà esperienziale del bambino. Questo
programma è uno strumento utile sia per consolidare alcune nozioni matematiche di base precedentemente
apprese, sia per "variare", rendendola più stimolante, l'attività didattica in gruppo. È ottimo anche per facilitare
l'apprendimento di concetti geometrici negli alunni con difficoltà
Camillo Bortolato
Imparare le tabelline
Strategie di memoria visiva e apprendimento associativo
Molti alunni della scuola elementare riscontrano delle difficoltà nell'apprendimento delle cosiddette
"tabelline", cioè nella capacità di accedere in modo sicuro e veloce - via via sempre più
automatizzato - alle moltiplicazioni di base comprese nella tavola pitagorica. Le tabelline non sono
necessariamente fonte di fatica e frustrazione, anzi, con questo materiale didattico basato su
associazioni visivo-foniche facilitanti, possono diventare una "sfida" cognitiva piacevole e
gratificante ed essere imparate molto più velocemente che mediante una faticosa ripetizione
meccanica.
Il testo è strutturato in una serie di schede operative illustrate per l'insegnamento delle tabelline dal 2 al 9, che si
basano sulla memoria visiva e sull'apprendimento associativo, in cui assumono un ruolo fondamentale le
immagini e le parole "gancio", in grado di facilitare la rievocazione della risposta giusta, che aiutano l'alunno sia
per la somiglianza visiva che per l'assonanza con il risultato corretto.
Le numerose illustrazioni sono vicine al mondo del bambino per favorire la memorizzazione mediante il ricorso a
contenuti emozionali tipici. Il percorso didattico si sviluppa in successive tappe di fading, nelle quali i legami
associativi con gli aiuti visivi e fonici si riducono progressivamente e scompaiono, per far giungere il bambino a
una risposta automatizzata. Completano il volume numerosi esercizi di consolidamento e verifica
dell'apprendimento
Teresa Capra e Stefania Portieri
Imparo a... conoscere i numeri
Un itinerario facilitato per il concetto di numero da 0 a 9
I personaggi classici delle fiabe guidano il bambino attraverso un itinerario strutturato e creativo
nell'apprendimento del concetto di numero. Il kit comprende una guida per l'insegnante e materiali
di lavoro a colori. La guida illustra le varie fasi del percorso didattico e fornisce suggerimenti
operativi e valutativi per la conoscenza dei numeri da zero a nove.
Attraverso le fiabe, questo programma favorisce 'apprendimento dei numeri da zero a nove. I materiali necessari
a sviluppare ciascuna fase si riferiscono a fiabe tradizionali e a situazioni che rientrano frequentemente
nell'esperienza dei bambini, con l'obiettivo di facilitare e rendere significativo il passaggio al simbolico. L'opera è
particolarmente utile per alunni con handicap nelle prime classi elementari
Camillo Bortolato
La linea dei numeri
Aritmetica analogico-intuitiva con le mani
Questo testo è stato pensato per tutti i bambini che a scuola hanno difficoltà con i numeri e con le
prime operazioni di calcolo, quali l'addizione e la sottrazione. L'opera propone un metodo
alternativo, "non concettuale", per far raggiungere agli alunni una competenza attiva nel calcolo,
senza che sia necessaria la tradizionale spiegazione di cosa siano i numeri e di quale sia il
significato delle operazioni. Alla base della metodologia qui proposta sta la convinzione che tali
nozioni appartengano ad un'innata predisposizione della mente umana per i numeri e che lo
strumento più adeguato per apprenderli siano proprio le mani.
Le mani sono lo strumento più efficace e anche il più corretto per rappresentare i procedimenti operativi della
mente, proprio perché grazie all'allineamento delle dita, alla distinzione in cinquine e soprattutto al movimento di
ciascun dito, possono essere equiparate a un calcolatore operante con un codice binario "on-off": dita aperte-dita
chiuse.
Nel testo, utilizzando una linea di numeri che simula le mani, l'alunno riesce facilmente a sviluppare competenze
di calcolo a livello sempre più alto, operando in modo intuitivo con i numeri intesi come immagini. Viene
incrementata così la specifica abilità della lettura immediata delle quantità, che oltrepassa la fase iniziale della
conta. In questo contesto trovano il vero significato le conseguenti operazioni topologiche di traslazione,
simmetria e ribaltamento. Alla fine, l'alunno arriva a operare con le sole immagini mentali.
Il percorso didattico del libro si struttura attraverso una serie di schede illustrate che inizialmente propongono
semplici esercizi di conteggio, per concludere con operazioni aritmetiche graduate di vari livelli. È adatto,
pertanto, a tutti i bambini che si stanno avvicinando alla matematica e, in particolar modo, a quelli con difficoltà
Daniela lucangeli, Mimmo Iannelli, Emanuela Franceschini, Giliola Bommassar, Silvana Marchi
Laboratorio logica
Un percorso per il primo ciclo della scuola elementare
Spesso i bambini, quando devono svolgere qualche consegna o un compito assegnato
dall’insegnante, tendono a eseguirlo in modo veloce e immediato, senza essere in grado, in un
secondo tempo, di ripercorrere il proprio lavoro per cercare eventuali errori. Se poi si chiede loro:
«Come hai fatto a svolgere il compito?» o: «Perché hai fatto così?», raramente sanno dare delle
spiegazioni. Questo volume, composto di unità didattiche strutturate sotto forma di problemi, si
propone di aiutare gli alunni del primo ciclo della scuola elementare (ma anche quelli più grandi, in
casi di difficoltà di apprendimento) a essere consapevoli dei propri processi di pensiero.
Le schede, che comprendono tutti gli argomenti di logica previsti dai programmi ministeriali, hanno un duplice
obiettivo: da un lato consentire agli alunni di trovare un percorso strutturato che li guidi a riflettere sul testo, a
comprendere il compito, pianificare la soluzione e ricontrollare; dall’altro permettere agli insegnanti di rendersi
conto dove il bambino incontra delle difficoltà, per poterlo aiutare con i giusti interventi. Il libro offre quindi la
possibilità di esplorare il campo della logica (spesso poco consueto nei primi anni della scuola elementare) con
una prospettiva attenta sia allo sviluppo del ragionamento di soluzione matematica, sia a una didattica mirata ai
processi di apprendimento. Basi teoriche dell’opera sono da un lato la matematica e i suoi principi epistemologici,
dall’altro le teorie contemporanee di psicologia dell’apprendimento e dell’educazione, con particolare attenzione
alle abilità metacognitive. Ogni unità è introdotta da una breve descrizione, che ne illustra finalità e utilizzo e
spiega come far utilizzare al bambino in maniera sempre più consapevole processi di comprensione,
rappresentazione, pianificazione e controllo, indispensabili al raggiungimento di una competenza cognitiva, oltre
che di prestazione scolastica. Ogni scheda è organizzata tenendo conto delle abilità cognitive implicate nel
problem solving. Specifici simboli (lente, matita, lampadina, semaforo) segnalano le varie fasi dell’apprendimento
Cesare Cornoldi, Beatrice Caponi,
Grazia Falco, Roberta Focchiatti,
Daniela Lucangeli e Marta Todeschini
Matematica e metacognizione
Atteggiamenti metacognitivi e processi di controllo
L'opera si propone di insegnare i processi di autocontrollo cognitivo nell'esecuzione del compito e di
promuovere un positivo atteggiamento metacognitivo in matematica. Il programma comprende
strumenti per la valutazione delle componenti metacognitive e schede operative strutturate in
unità didattiche. Le schede possono essere usate per interi gruppi classe, individualmente o per
gruppi di livello. Usato individualmente, può accompagnare interventi di potenziamento e recupero
di difficoltà di comprensione e soluzione di problemi.
l training è impostato con attenzione ai programmi per la scuola elementare e media - rilevanza del problem
solving nello sviluppo del pensiero, connessione alle esperienze dell'alunno - e alle componenti emotivomotivazionali dell'apprendimento
Wilfred Williams e Dario Ianes
Matematica pratica per l'handicappato
Tre curricoli di matematica applicata, specificamente studiati per l'uso con alunni handicappati. Il
primo è il Math skills sequence, uno dei più validi programmi per l'insegnamento della matematica.
settori di abilità pratiche: l'uso dell'orologio e del denaro.
Questo volume contiene programmi di insegnamento/apprendimento molto circostanziati e precisi, comparabili a
materiale strutturato (come può esserlo ad esempio un programma a schede). Ciascuno prevede fasi specifiche,
esercitazioni, verifiche, modalità di somministrazione delle prove, criteri di padronanza, ecc
Clara Colombo Bozzolo e Angela Costa (a cura di)
Nel mondo dei numeri e delle operazioni - Volume 1
I numeri fino a 100
Primo volume della nuova collana Erickson “Ri-costruiamo la matematica” (rivolta agli insegnanti di
scuola elementare), il libro contiene indicazioni teoriche, didattiche e operative in merito ai concetti
matematici relativi ai numeri naturali da 0 a 100.
Ricco di schede operative diversificate nei contenuti e nei livelli di difficoltà e basato sul modello teorico della
didattica per concetti, il programma si caratterizza per una reale coordinazione fra il punto di vista teorico
disciplinare, quello pedagogico e quello didattico. Ogni proposta operativa è inserita in un contesto di riferimento
che permette di valutarne l’opportunità didattica, le conoscenze e le competenze implicate come prerequisiti e
come elementi di scoperta. Per superare il distacco tra forma e contenuto, che talvolta caratterizza
l’insegnamento dell’aritmetica, l’itinerario didattico proposto è ben graduato a partire dal mondo esperienziale del
bambino, secondo una scala di progressiva schematizzazione, astrazione, sintesi e formalizzazione
Ruth Stavy e Dina Tirosh
Perché gli studenti fraintendono matematica e scienze?
Alcune regole intuitive generano errori clamorosi
A scuola capita spesso di notare come, negli esercizi di matematica e scienze, gli studenti (ma
talvolta anche persone più esperte di loro) facciano errori inattesi e imprevedibili. Come mai
avviene questo? Soprattutto: perché tali errori sono spesso simili tra loro, in situazioni anche molto
L'approccio delle "regole intuitive", che sta alla base di questo libro, cerca di andare al di là dei modelli cognitivi
convenzionali, individuando alcune regole chiave che spiegano la ricorrenza di molte risposte errate (anche se
apparentemente plausibili) nelle materie scientifiche. L'assunto di base è che molte risposte ai problemi
principi matematici e scientifici. Allo stesso tempo il volume permette agli insegnanti di essere più consapevoli
dell'esistenza di queste regole, del loro impatto sulle risposte degli alunni, della necessità di sviluppare un
insegnamento che consideri il modo di affrontare le risposte sbagliate
Robert Abbott et al.
Programma individualizzato di matematica - 6 DOPPI VOLUMI
Guida didattica e schede per l'alunno
Un curricolo modulare di matematica di base, che si possa facilmente adattare alle singole
esigenze di apprendimento, è sempre una guida preziosa per gli insegnanti di sostegno. Articolato
in sei doppi volumi di unità didattiche rigorosamente semplificate nei contenuti e nelle modalità di
presentazione, questo curricolo consente un lavoro preciso su microobiettivi, secondo il metodo
della programmazione individualizzata. Copre gli apprendimenti previsti nell'insegnamento
elementare (dalle quattro operazioni alle frazioni/misure), con unità didattiche già predisposte per
l'uso.
Al di là degli handicap certificati, più del 10 per cento degli alunni in ogni classe presenta seri problemi di
apprendimento della matematica. Per questi alunni l'insegnamento standardizzato (vale a dire lezioni uguali per
tutti) si dimostra penalizzante. Qualche volta può essere addirittura l'origine stessa del problema.
L'individualizzazione della didattica è fondamentale, anche se molto spesso significa un lavoro in più per
l'insegnante, che si trova a dover calibrare il materiale didattico sulle conoscenze possedute dall'alunno e sul suo
personale stile cognitivo di apprendimento. In quest'opera, le schede sono già predisposte per un lavoro adatto
a ciascun alunno. L'insegnante deve solo scegliere la combinazione di esercizi più adeguata al caso specifico
Clarence W. Schminke
Recupero e sostegno in matematica - 6 volumi
Giochi e attività per ogni livello
di apprendimento
Il curricolo (in sei volumi per l'insegnante, più sei quaderni di lavoro) presenta una serie
gerarchizzata di attività e giochi matematici che possono facilmente essere realizzati nella
situazione di classe sia per il recupero di alunni con difficoltà di apprendimento che per il sostegno
ad alunni con handicap. La presenza di esercizi a livelli di difficoltà molto diversi permette un suo
uso proficuo con tutti gli alunni, quale che sia il loro livello di capacità logico-matematiche. Le
schede possono essere proposte sia per il primo apprendimento che per un lavoro di sostegno e
rimotivazione.
Il programma è composto di sei volumi di esercizi con le relative schede di lavoro
1. Prematematica: 50 esercizi e 44 schede
2. Addizione e sottrazione: 70 esercizi e 40 schede
3. Moltiplicazione e divisione: 48 esercizi e 53 schede
4. Geometria: 41 esercizi e 51 schede
5. Frazioni e numeri decimali: 45 esercizi e 60 schede
6. Misure: 70 esercizi e 53 schede
Paola Giovanardi Rossi e Tamara Malaguti
Valutazione delle abilità matematiche - 6 volumi
Analisi dei livelli di apprendimento e dei disturbi specifici
I sei volumi consentono un'accurata diagnosi della competenza matematica degli alunni. In
particolare «misurano» le diverse abilità matematiche previste a livello di scuola elementare:
simboliche, logico-operatorie, di calcolo e di ragionamento aritmetico. L'opera si articola in un
sono allegate delle schede di valutazione che servono sia come prove di verifica per tutta la classe,
sia come strumento di diagnosi e programmazione individualizzata nelle attività di sostegno.
Le schede di valutazione prevedono prove su:
- Prevalenza manuale (dominanza destra/sinistra)
- Organizzazione spaziale (localizzazione e orientamento)
- Strutturazione temporale (durata e sequenze visive)
- Componenti logico-operatorie (seriazione di numeri/figura, corrispondenza 1:1, classificazione)
- Componenti simboliche (dettato, lettura e copiatura di numeri, discriminazione e relazione tra numeri)
- Concetto di numero (costanza del numero, quantità ed equivalenza)
- Calcolo orale (conteggio progressivo/regressivo, addizioni/sottrazioni)
- Calcolo scritto (le quattro operazioni)
- Ragionamento aritmetico su problemi
- Misurazioni, abilità logiche, geometria
Penny Oldfather, Jane West, Jennifer White e Jill Wilmarth
L’apprendimento dalla parte degli alunni
Didattica costruttivista e desiderio di imparare
Questo volume propongono un approccio all'insegnamento e all'apprendimento ispirato alla teoria
del costruttivismo. Gli insegnanti vengono invitati a considerare i molteplici punti di vista dei loro
studenti nel processo di apprendimento, che viene visto non più in termini tradizionali, ovvero nella
rigida distinzione dei ruoli, con il docente che insegna e comunica le nozioni e gli studenti che le
apprendono e le assimilano, ma in un'interazione dinamica e reciproca.
Il libro è strutturato attorno a quattro grandi obiettivi.
Nel primo, attraverso la descrizione di un lavoro di classe, gli autori mostrano come sia possibile stimolare
l'apprendimento significativo e la motivazione intrinseca degli studenti, incoraggiandoli a partecipare in modo
attivo alla definizione degli obiettivi formativi e alla vita di classe.
Il secondo illustra il "Children's Thinking Project", un progetto di studio e di ricerca, "pensato" per aiutare sia i
futuri insegnanti che quelli già in servizio a comprendere quanto sia importante considerare il punto di vista dei
bambini. Viene suggerita anche un'altra strategia, ovvero quella di tenere delle discussioni che puntano sempre
all'individuazione delle molteplici prospettive da cui si considerano le situazioni o gli eventi.
Nel terzo obiettivo il lettore viene invitato a "far suoi" i principi del costruttivismo scrivendo un'autobiografia della
propria esperienza educativa, valutandone gli aspetti positivi e negativi, per arrivare a vedere il suo ruolo di
insegnante sotto una nuova luce. Vengono descritte alcune situazioni di classe, commentando in quali di esse il
docente adotta un approccio costruttivista e in quali non tiene affatto in considerazione i punti di vista dei propri
studenti.
Nel quarto obiettivo gli autori discutono i punti di forza e quelli di debolezza di un approccio costruttivista
all'insegnamento, ribadendo la necessità di una partecipazione attiva degli studenti alla costruzione dei significati
Christopher Knill
Contatto corporeo e comunicazione
La stimolazione fisica per lo sviluppo relazionale della persona con handicap
La stimolazione fisica e sensoriale, il contatto corporeo e il massaggio sono spesso l'unico mezzo
per interagire in modo significativo, a partire dalla corporeità, con soggetti portatori di gravi
limitazioni psicosensoriali e affettive. Il programma prevede l'utilizzo di tecniche specifiche per un
approccio psicoeducativo e riabilitativo graduale e rassicurante, mirato allo sviluppo di adeguate
capacità di comunicazione interpersonale. Al testo è allegata una audiocassetta con musiche
originali per accompagnare le varie attività di stimolazione, rilassamento e massaggio.
Molti bambini e adulti con ritardo mentale grave presentano vari tipi di deficit nelle relazioni con gli altri, in
qualche modo riconducibili a carenze di adeguata stimolazione corporea. In questi casi, il contatto fisico
attraverso la manipolazione può diventare una risorsa terapeutica e riabilitativa di inaspettate potenzialità
Susanne Martinet
La musica del corpo
Manuale di espressione corporea
Il corpo e il movimento, come altrettanti strumenti musicali, hanno infinite possibilità di
espressione creativa che possono risvegliare e orientare non solo lo sviluppo mentale, ma l'intera
personalità. Il volume presenta un noto programma di espressione corporea fondato sull'approccio
psicomotorio di Jaques-Dalcroze. I presupposti del metodo sono principalmente pedagogici (non
clinici), per cui esso risulta adatto a usi molteplici, con adulti e con bambini, in ambito sia
riabilitativo che educativo in senso lato. L'autrice ha presentato il suo metodo in Italia in numerosi
seminari; nel libro riesce a comunicare, anche nelle parti più impegnative sul piano tecnico, lo
stesso senso di leggerezza e di grazia che contraddistingue le sue lezioni.
Troppo spesso il movimento è considerato solo per i suoi vantaggi funzionali, perché "serve a" raggiungere un
determinato obiettivo. In questo modo lo "strumento" rimane sottoutilizzato, esprimendo solo una minima parte
delle sue potenzialità.
Anche nei soggetti con deficit motori funzionali, accanto agli esercizi riabilitativi più mirati, l'espressione corporea
e il lavoro con l'immagine del proprio corpo possono dare grandi benefici per la crescita personale in senso
generale
Marianne e Christopher Knill
Motricità e musicoterapia nell'handicap
Consapevolezza corporea, movimento, comunicazione non verbale
L'obiettivo di questo programma non è solo quello, pur importante, di migliorare le abilità sensoriali
e motorie, ma anche quello di incoraggiare e sviluppare il contatto corporeo e la comunicazione. Le
attività psicomotorie illustrate sono studiate per persone che presentano vari tipi di handicap,
mentali e fisici, e sono ripartite in cinque programmi generali e uno specifico per gravi disabilità
fisiche. L'opera si compone di un manuale per l'operatore e di tre audiocassette con la registrazione
delle istruzioni e della musica per ogni programma.
Lo sviluppo psicofisico dipende dalla capacità e dalla possibilità di acquisire, ricevere e organizzare informazioni
su se stessi. In questo modo, la persona familiarizza con il proprio corpo e impara a usarlo, in rapporto
all'ambiente che la circonda, come strumento di comunicazione e di benessere.
Nelle attività educative e riabilitative, l'uso della musica può essere particolarmente utile per attirare, mantenere
e orientare l'interesse della persona con ritardo mentale o disabilità verso attività motorie rilevanti per lo
sviluppo.
Attraverso gli esercizi l'allievo disabile svilupperà una sempre maggiore consapevolezza della relazione esistente
tra i suoi movimenti e la musica, fino ad arrivare a usare il proprio corpo in modo espressivo e indipendente
Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli
Costruire il benessere personale in classe
Attività di educazione alle competenze affettive e relazionali
Come possono gli insegnanti, gli educatori e i genitori promuovere il benessere dei bambini e dei
ragazzi e prevenire le forme di disagio tipiche del periodo dell’adolescenza e della preadolescenza
(tossicodipendenza, disturbi alimentari, bullismo, ecc.)? Questo volume, unico nel suo genere in
Italia, propone più di 20 strategie e strategie concrete d’aula per aiutare gli alunni a individuare,
gestire e modulare le proprie emozioni, allo scopo di sviluppare le necessarie competenze per una
crescita sana ed equilibrata, di promuovere la partecipazione e il senso di appartenenza, di
prevenire le forme di disagio e le dipendenze patologiche.
Le strategie e le attività sono descritte e analizzate in base agli obiettivi educativi prevalenti, alla fascia d’età, alla
procedura attuativa, al grado di difficoltà e al materiale necessario alla realizzazione. Per ogni fascia d’età è
proposta una specifica metodologia di osservazione, di monitoraggio e di valutazione con i rispettivi strumenti di
misurazione, di facile utilizzo da parte degli insegnanti
Marco Vinicio Masoni
La mediazione creativa a scuola
L'arte di risolvere i problemi tra insegnante e alunno
Disponibile dal 1° marzo 2002
In ambito scolastico ed extrascolastico, sono frequenti le situazioni problematiche e di conflitto che
caratterizzano i rapporti tra i bambini o i ragazzi e varie figure di adulto (genitori, insegnanti,
psicologi, educatori). Nella maggior parte dei casi, però, queste situazioni vengono affrontate in
modo non appropriato, utilizzando per anni dei metodi (magari sempre gli stessi) che,
erroneamente, vengono considerati come risolutori del problema, ma che in realtà non portano ad
alcun risultato. Spesso sono proprio questi metodi a consolidare nel tempo i problemi stessi, senza
che il professionista o il genitore se ne renda conto. Da situazioni simili è possibile uscire solo
abbandonando i metodi che sono sempre stati utilizzati con scarso successo e tentando vie del
tutto nuove, con l’unico accorgimento di non proporre vie percepite dai ragazzi come troppo
dirompenti e quindi pericolose per la loro identità.
In quest’ottica, le modalità di mediazione — approfondite in questo volume — si profilano come metodologie
ideali da applicare nelle situazioni di conflitto: esse infatti prevedono che sia il ragazzo a proporre all’adulto i
cambiamenti da mettere in atto all’interno del rapporto, allo scopo di superare il problema. In questo modo, se a
trovare la soluzione sono proprio gli alunni, abbiamo la certezza da un lato che tale soluzione non inciderà in
modo negativo sulla loro identità, dall’altro che la soluzione verrà accettata e messa in pratica. L’utilità di questo
approccio, che fa del concetto di «creatività» una delle sue basi portanti — e che nel libro è sviluppato attraverso
le tecniche degli esempi e delle lezioni narrative — è stata dimostrata da numerosissimi esempi di mediazioni
riuscite, sia in ambito scolastico (scuola di base e superiore), sia in ambito familiare, sia in situazioni educative in
generale. In molti casi, alcuni dei quali illustrati nel volume, anche persone adulte hanno potuto affrontare
cambiamenti di modalità e comportamento che si trascinavano da anni. Gli effetti positivi della mediazione sono
molteplici: insegnanti timidi che iniziano a parlare in pubblico, ragazzi troppo vivaci che si tranquillizzano, studenti
«invisibili» che iniziano ad alzare la mano e a proporsi in classe, alunni disattenti che cominciano a prendere
appunti, rapporti con gli insegnanti e i genitori che da conflittuali diventano di fiducia
Carlo Scataglini e Annalisa Giustini
Scienze facili
Unità didattiche semplificate per la scuola elementare e media
Il volume è rivolto agli alunni della scuola elementare e media e rappresenta un valido sussidio
didattico per lo studio degli argomenti di scienze previsti dai Programmi Ministeriali. Nelle tredici
unità di studio, i contenuti vengono presentati attraverso un approccio metacognitivo facilitante.
Tale metodo prevede l'indicazione dell'idea principale e dei concetti chiave illustrati, una mappa
concettuale dell'intero argomento, due testi semplificati a livelli diversi di difficoltà, un
approfondimento guidato su un aspetto particolarmente rilevante e uno schema riepilogativo di
tutte le informazioni. I capitoli si chiudono con tre esercizi per la verifica dell'apprendimento. Il
testo è corredato di oltre trecento disegni che illustrano in maniera semplice tutti i concetti
presentati.
Scienze facili si stacca da un approccio nozionistico, per favorire il collegamento delle informazioni con le
esperienze dirette degli allievi. La struttura delle unità di studio prevede un elevato numero di richiami al vissuto
dei ragazzi, resi fruibili, anche nei casi di difficoltà di apprendimento medio-gravi, da illustrazioni significative
collegate direttamente al testo semplificato.
L'individuazione dei concetti chiave consente di lavorare su argomenti comuni al resto della classe e di fornire un
contributo anche nell'arricchimento delle informazioni e negli strumenti per la loro sintesi. Ogni capitolo, infatti,
propone un approfondimento guidato su un tema particolarmente interessante e una mappa concettuale che
facilita la comprensione e la memorizzazione dei contenuti.
L'apprendimento per gli alunni con difficoltà lievi è facilitato da un testo semplice illustrato che contiene tutti i
propone un approfondimento guidato su un tema particolarmente interessante e una mappa concettuale che
facilita la comprensione e la memorizzazione dei contenuti.
L'apprendimento per gli alunni con difficoltà lievi è facilitato da un testo semplice illustrato che contiene tutti i
concetti chiave, in un linguaggio accessibile e chiaro. Per gli alunni con difficoltà medio-gravi è previsto un testo
che riduce drasticamente la parte scritta a vantaggio di illustrazioni mirate. Il volume presenta tutti gli argomenti
di scienze, partendo dalla definizione dei tipici ambiti di studio della disciplina. Vengono trattati aspetti facilmente
collegabili all'esperienza quotidiana, ma anche argomenti più complessi, sempre ricondotti, attraverso illustrazioni
ed esempi, al mondo esperienziale degli alunni. Ampio spazio viene dato allo studio del corpo umano, allo studio
dell'universo e del pianeta Terra
Marinella Ragnoli
Divertirsi con l'ortografia
Schede per l'apprendimento di vocali, consonanti e parole
Un numero crescente di alunni presenta difficoltà specifiche nell'apprendimento della scrittura, per
la complessità dei processi cognitivi sottesi a questo tipo di compito. Il volume è stato pensato per
le necessità di questi alunni e si presenta come un percorso strutturato di recupero mirato alle
particolarità della lingua italiana. In particolare, il libro si concentra sugli errori fonologici che si
manifestano in presenza di un'errata acquisizione del rapporto grafema-fonema (ad esempio,
scambio di grafemi, inversioni, omissione o aggiunta di lettere o sillabe), e si propone di sollecitare
nell'alunno un atteggiamento attivo, strategico e consapevole nei confronti dell'ortografia.
Nel volume vengono presentati esercizi "dalla parte degli alunni", che seguono cioè il percorso più motivante per
il recupero dell'ortografia e si basano su uno dei bisogni fondamentali dei bambini: il gioco. Infatti essi si
configurano come semplici giochi didattici, strutturati in una sorta di puzzle, nel quale con i pezzi (le lettere
dell'alfabeto) l'alunno può sbizzarrirsi a ottenere parole nuove cambiando, togliendo o aggiungendo una lettera,
oppure scambiando, nella stessa parola, l'ordine delle lettere.
Le schede, liberamente fotocopiabili, sono anche una traccia metodologica per l'insegnante, dal quale è possibile
attingere unità didattiche complete, per un approccio diverso all'ortografia. Nello stesso tempo il testo è un
eserciziario per alunni che si avvicinano all'apprendimento della lingua italiana, ma che hanno bisogno di
motivazioni in più per continuarlo e raggiungere un buon livello di competenza.
È rivolto ad alunni dalla seconda alla quinta classe elementare, con disturbi di apprendimento o con difficoltà a
consolidare l'apprendimento dell'ortografia, ma anche a studenti della scuola media, che ancora non hanno ben
compreso la struttura ortografica della lingua italiana
Emma Perrotta e Marina Brignola
Giocare con le parole
Training fonologico per parlare meglio e prepararsi a scrivere
In ambito scolastico e riabilitativo, i disturbi dell'apprendimento sono sempre più affrontati a livello
preventivo, potenziando i prerequisiti linguistici nei bambini che si avviano all'apprendimento della
letto-scrittura, per agevolarli nell'incontro con la parola scritta. E allora, perché non avvicinare i
bambini alla scrittura giocando? È quello che si propone questo libro, interamente composto di
schede operative che sviluppano un completo e graduale training fonologico, formulato sotto forma
di giochi linguistici particolarmente accattivanti e adatti a rendere più facile, spontaneo e
divertente l'apprendimento della lettura e scrittura.
Questo volume stimola la consapevolezza fonologica del bambino, guidandolo a: riconoscere sillabe e suoni posti
all'inizio e alla fine delle parole; riconoscere la "forma" delle parole, differenziandole tra lunghe e corte;
riconoscere la somiglianza fonetica tra due parole in rima; differenziare tutti i suoni che compongono le parole.
Vengono inoltre suggeriti giochi per incrementare la fluidità e la velocità articolatoria e la memoria uditiva.
È un ottimo e pratico ausilio per insegnanti, riabilitatori e genitori in diversi contesti: nella scuola materna ed
elementare; nel recupero dei disturbi di lettura e scrittura; nel sostegno a bambini con deficit cognitivo; in ambito
logopedico; in ambito familiare come materiale di gioco
Marsha Lee Dunn
Imparo a... scrivere
Schede di prescrittura e coordinazione visuo-motoria
Kit di materiali specialistici per l'avviamento alla scrittura di alunni con handicap o disturbi gravi di
apprendimento. Oltre a un dettagliato manuale teorico-pratico, il set comprende quattro volumi con
programmi a schede per l'esercizio di tutte le abilità prerequisite alla scrittura (discriminazione
visiva, controllo oculare e motorio, direzionalità visiva, ecc.).
1. Imparo a... scrivere. Manuale metodologico che presenta nel dettaglio tutte le abilità di prescrittura e molte
attività originali per insegnarle - Manuale, pp. 96 L. 24.000- Euro 12,39
2. Guarda i disegni. - Programma completo, articolato in due livelli diversi di difficoltà, con più di 60 schede
fotocopiabili - Schede, pp. 64 - L. 22.000 - Euro 11,36
3. Segui i punti. - Schede di lavoro per l'alunno per esercitare il controllo dei movimenti oculari (tracking) Schede, pp. 16 - L. 10.000 - Euro 5,16
4. Piste. - Serie di schede che permettono di acquisire un adeguato controllo dello strumento grafico - Schede,
pp. 32 - L. 16.000 - Euro 8,26
5. Labirinti. - Schede che presentano esercizi per la coordinazione visuo-motoria fine (percorsi sempre più
complessi) - Schede, pp. 16 - L. 10.000 - Euro 5,16
Tamara Malaguti
Insegnare a leggere e scrivere con il metodo FOL - 6 volumi
Un programma Fonologico Ortografico Lessicale
Il metodo FOL (fonologico-ortografico-lessicale) proposto in quest'opera è rivolto principalmente
all'acquisizione dei processi di decodificazione/codificazione sulla base di un modello teorico
sviluppato nell'ambito della neuropsicologia cognitiva. L'opera è strutturata in un manuale
metodologico e cinque volumi di schede operative, utilizzabili a partire dalla prima elementare,
contenenti un totale di 124 unità di apprendimento di difficoltà crescente. Il metodo FOL può
essere applicato ai bambini dell'inizio della scuola elementare o con difficoltà di apprendimento
sotto forma di lavoro individuale (a scuola o a casa), lavoro di gruppo e lavoro collettivo in classe.
Per il bambino, saper leggere e scrivere quando anche i coetanei lo imparano è fonte di gratificazione e di
rafforzamento dell'autostima, oltre che di padronanza di questi mezzi di comunicazione. Le difficoltà ad
apprendere, infatti, determinano in un bambino insicurezza e sfiducia nelle proprie capacità, sentimenti che col
tempo possono minare lo sviluppo della personalità, provocando anche una maggiore vulnerabilità psicologica. Si
rende allora necessario un intervento precoce sui processi di apprendimento della lettura e scrittura, che tenga
conto del normale sviluppo cognitivo, percettivo e linguistico del bambino attraverso un metodo che si rivolga in
maniera approfondita e dettagliata ai singoli processi implicati.
Il metodo FOL spiega il passaggio da una fase alfabetica ad una ortografica e poi lessicale, che si dovrebbero
succedere, integrandosi reciprocamente fino all'automatizzazione dei processi specifici. In particolare, esso
definisce l'acquisizione di strategie fonologiche alfabetiche, ortografiche e lessicali attraverso la costruzione di una
rete di informazioni che devono essere gradualmente apprese, memorizzate, consolidate e integrate nel rispetto
dei tempi dei bambini
Cristina Balzaretti
Laboratorio poesia
Officina di scrittura creativa
Laboratorio poesia si presenta come una particolare "officina" per giocare, manipolare e
sperimentare la scrittura, al fine di avvicinarsi a quell'azione significativa del linguaggio che è il
"poetare". Ideale sia come complemento dell'istruzione formale sia come attività creativa e di
animazione da utilizzare in gruppi di ogni età, il laboratorio di poesia permette ad alunni e studenti
di essere attivi nel proprio percorso di apprendimento, stimolando in modo originale il pensiero e la
curiosità, e agli adulti di sviluppare la creatività e le proprie abilità di scrittura.
Gli esercizi di composizione poetica arricchiscono le possibilità di scrittura dei bambini, accendendo allo stesso
tempo il loro interesse e la loro curiosità. Fare poesia, inoltre, dà la possibilità di vivere delle esperienze capaci di
trasmettere qualcosa di originale.
I bambini hanno già un modo di parlare giocoso e inventivo, perché sanno dire cose vere in modo del tutto
insolito e sorprendente: è la loro fantasia che trasforma le cose, che cambia attraverso la metafora il significato
alle parole, che usa forme originali e personali per dire ciò che ognuno sente e vive dentro di sé. La poesia
diventa quindi per i bambini uno strumento per esprimere a parole pensieri intensi e forti che sono dentro di loro
senza seguire necessariamente le regole del linguaggio di tutti i giorni. Tramite la scrittura poetica il bambino
impara a giocare con le parole, a dire le cose in una forma particolare per ottenere determinati effetti; impara a
non avere timore delle parole, ma anzi a padroneggiarle e farle proprie.
Attraverso più di 50 stimolanti proposte di attività poetiche e suggestivi intrecci con altre forme artistiche e
linguaggi extraverbali, il volume presenta un itinerario di giochi e attività che permettono di appropriarsi dei
rudimenti dello scrivere in modo creativo e poetico. Il libro propone una forte esperienza di acquisizione
comunicativa delle potenzialità della parola, delle sfumature comunicative del linguaggio, cogliendo nella loro
pienezza e forza tutte le straordinarie potenzialità della lingua italiana. Viene raccontata inoltre un'esperienza
dove i bambini e le bambine hanno vissuto momenti di forte autenticità condivisa, in cui si sono imparate regole
ma soprattutto strumenti per potersi guardare dentro, attraverso la fatica dell'educazione alla propria creatività.
Ricco e articolato, il testo fornisce una vera e propria antologia di possibili percorsi poetici con alunni della scuola
elementare e media
Anna Caforio, Giovanni Carlin e Rita Cossaro
Parole in movimento
L'apprendimento della lettura e della scrittura con il metodo linguistico-motorio
I frequenti fallimenti dei metodi per l'insegnamento della lettura e scrittura sono dovuti soprattutto
alla difficoltà di coinvolgere profondamente il bambino in questo processo. Perché il bambino possa
apprendere con naturalezza è infatti fondamentale la sua partecipazione attiva e per ottenerla
occorre seguire un percorso in cui siano presenti alcuni elementi essenziali dell'evoluzione infantile:
il gioco, il gesto e il movimento, spesso trascurati o ridotti ad appendice dell'attività didattica.
Parole in movimento descrive le caratteristiche del metodo linguistico-motorio, un metodo a forte
caratterizzazione motivazionale, nel quale gioco e gesto-movimento svolgono un ruolo di primaria
importanza, insieme ai sensi della vista e dell'udito. Utilizzati assieme al linguaggio verbale, tutti
questi elementi permettono un migliore sviluppo di capacità fondamentali quali analisi, sintesi,
rappresentazione della forma alfabetica, strutturazione ritmica, memoria visiva e uditiva,
simbolizzazione.
Con naturale gradualità, nel rispetto dei ritmi di apprendimento dei bambini, il percorso proposto prende avvio
dalla fase prealfabetica e alfabetica e prosegue con l'introduzione progressiva delle comuni difficoltà linguistiche:
sillabe complesse, doppie, digrammi e trigrammi, ecc. Oltre a un'approfondita esposizione dei fondamenti teorici,
per ognuna delle fasi dell'avviamento all'acquisizione delle tecniche della lettura e della scrittura il libro suggerisce
una serie di giochi e interessanti attività didattiche per applicare il metodo con gli alunni. Questo testo sperimentato e valutato con esiti positivi - è rivolto in primo luogo agli insegnanti della scuola primaria (della
prima e seconda classe), ma anche agli insegnanti della scuola dell'infanzia, che se ne possono avvalere per
quanto riguarda la parte prealfabetica. Il libro può essere utilizzato anche dagli insegnanti di sostegno con
bambini in situazione di handicap e dagli educatori che svolgono la propria attività nel contesto scolastico
Marinella Ragnoli
Vocali, vocali, vocali!
Attività specifiche per la prevenzione e il recupero delle difficoltà
Questo libro propone un approccio analitico all’insegnamento della lettura e della scrittura che
introduce gradualmente il bambino nel mondo delle parole, evitando contenuti astratti e
presentando il programma attraverso numerosissime e accattivanti illustrazioni e una sequenza
graduale di incremento delle difficoltà.
Interamente costituiti da schede operative, i sette capitoli del testo sono finalizzati all’acquisizione di competenze
metalinguistiche, fonologiche e all’apprendimento delle cinque vocali. Le schede didattiche sono strutturate
secondo un criterio di difficoltà crescente, presentando esercizi di discriminazione grafica e fonologica delle vocali
all’interno della parola, di apprendimento dello stampato maiuscolo e minuscolo di ogni vocale, di completamento
di parole illustrate fino a giochi di manipolazione finalizzati al consolidamento delle capacità acquisite.Il volume,
valido strumento per insegnanti della scuola dell’infanzia ed elementare, può essere utilizzato con bambini (anche
stranieri) che si avvicinano per la prima volta alla lingua italiana e con alunni più grandi con difficoltà di
apprendimento. Oltre che dagli insegnanti, il programma può essere utilizzato da genitori ed educatori
Luciana Ferraboschi e Nadia Meini
Progettare e pianificare: dalle idee ai testi scritti
Un percorso di attività metacognitive e metalinguistiche
Rivolto in particolare ad alunni del secondo ciclo della scuola elementare, a studenti della scuola
media inferiore e a docenti che vogliono imparare a insegnare attraverso percorsi metacognitivi,
quest’opera si propone di aiutare a sviluppare un pensiero consapevole e capace di progettare, e di
guidare nell’elaborazione di un metodo di studio il più possibile autonomo.
Sulla base delle mappe concettuali di Howard e Novak, della teoria degli schemi, della linguistica testuale e delle
ricerche sulle strategie cognitive e metacognitive, il volume offre all’alunno diversi percorsi, con numerose
finalità: aiutarlo a porsi delle domande e a darsi autoistruzioni per diventare sempre più consapevole nell’uso del
proprio pensiero; insegnargli a pianificare il proprio testo scritto, costruendo le impalcature cognitive necessarie a
gestire autonomamente anche la fase di revisione del testo; guidarlo nel ragionamento sulle parole e sulle
strutture che utilizza arrivando, attraverso il pensiero che riflette e che sceglie, anche alle categorie grammaticali
condivise dalla lingua italiana; insegnargli a utilizzare i verbi; condurlo a manipolare i testi, per capirli in modo
approfondito, e a ricostruirli secondo relazioni personali, pur lasciando inalterato il significato; permettergli di
navigare tra le unità informative in modo da costruire, mentalmente ma anche realmente, collegamenti
ipertestuali. Tutti i percorsi tendono a stimolare l’alunno a trovare autonomamente le risorse e le conoscenze per
risolvere i problemi di scrittura, di progettazione del proprio scritto e del proprio lavoro. Per come è strutturato, il
volume può diventare la premessa per affrontare tutto l’apprendimento della lingua in chiave metacognitiva: dalla
produzione di un semplice testo alla riflessione grammaticale sulle parole e sulle frasi, dall’analisi della coerenza
nell’uso del tempo dei verbi alla rielaborazione di un testo in funzione di studio, alla navigazione ipertestuale. In
quest’ottica, gli strumenti di carattere metacognitivo presentati nel testo — raccolti nei vari capitoli sotto la voce
«La cassetta degli attrezzi» — aiuteranno l’alunno a predisporsi al compito in modo consapevole
Antonio M. Battro
Metà cervello è abbastanza
La neuroeducazione di un bambino senza emisfero destro
Questa è la storia straordinaria e commovente di Nico, un bambino al quale all’età di tre anni e
mezzo è stato asportato l’emisfero destro a causa di un’epilessia intrattabile. L’autore,
neuroscienziato e psicologo di fama, descrive quella che definisce la «neuroeducazione» di Nico
con brillante acume e affettuosa sensibilità in questo libro affascinante, che è in parte lo studio di
un caso, in parte una riflessione sulla natura della coscienza e del cervello e in parte un programma
per sviluppare al massimo — attraverso l’educazione e le tecnologie più moderne — le potenzialità
delle persone disabili e permettere che abbiano una vita il più possibile piena e soddisfacente.
Raccontando la storia di Nico – che nonostante abbia solo metà cervello va a scuola, apprende e gioca come ogni
altro bambino – Batto mostra come sia importante che l’educazione si concentri sulle risorse della persona e
come esistano metodi per superare la disabilità creando modalità nuove e impensate, ma ugualmente in grado di
interagire con l’ambiente. In questo libro il lettore è accompagnato in uno stupefacente viaggio di scoperta
dell’immensa potenza e plasticità del nostro cervello e dei nuovi orizzonti della scienza.
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