MULTISALA smeraldo a lt ern at i va 22 C I N E MA M e n s i l e d ’ i n f o r m a z i o n e c i n e m a t o g r a f i c a d e l l a M u l t i s a l a S m e r a l d o - Te r a m o ALTERNATIVA CINEMA 2010-2011 Multisala Smeraldo - Teramo I film di gennaio giovedì 13 gennaio giovedì 20 gennaio giovedì 27 gennaio WE WANT SEX I FIORI DI KIRKUK NOWHERE BOY (Nigel Cole) (Fariborz Kamkari) (Sam Taylor-Wood) 1° spettacolo: ore 18.00 • 2° spettacolo: ore 21.30 - biglietto d’ingresso: 4.50 euro alternativa CINEMA giovedì 13 gennaio (ore 18.00 – 21.30) We Want Sex Made in Dagenham Regia: Nigel Cole Sceneggiatura: William Ivory Fotografia: John De Borman Montaggio: Michael Parker Musica: David Arnold Scenografia: Andrew McAlpine, Anna Lynch-Robinson Cast: Sally Hawkins, Bob Hoskins, Miranda Richardson, Geraldine James, Rosamund Pike, Andrea Riseborough, Daniel Mays, Jaime Winstone, Kenneth Cranham, Rupert Graves, John Sessions Nazione: Gran Bretagna Anno: 2010 Durata: 113'. Gran Bretagna, 1968. Il mondo sta per esplodere e le operaie della Ford di Dagenham decidono di scioperare. Le pagano meno dicendo che non sono specializzate ma appena fermano la produzione di fodere dei sedili l'intera macchina si arresta. La verità è che la paga è diversa perché sono donne e anche il sindacato (dipinto in modo poco lusinghiero) è pronto al compromesso. Lo sciopero va avanti, e si estende nel resto del paese divenendo una battaglia per l'eguaglianza non solo in fabbrica. Guidate da Rita le operaie si confrontano con le loro paure e contraddizioni ma, soprattutto, col fatto che questa lotta coinvolge la loro vita per- sonale di donne, i rapporti familiari, i mariti che si stancano delle loro assenze e che le colpevolizzano perché fermando la produzione mettono a rischio pure i loro stipendi. Nigel Cole è un regista che predilige le figure femminili (sua L'erba di Grace), e qui concentrandosi su un fatto vero - nei titoli di coda, vedremo le operaie di allora - riesce a disegnare senza retorica una battaglia che non è eroica ma umana e che come tale comporta momenti di sconforto e cedimenti ... La scrittura è fondamentale perché filmare il lavoro non è cosa facile, anzi sembra esserci quasi un’idiosincrasia tra il cinema e il lavoro, ancora più strana pensando che la sua origine è nelle riprese dei Lumière davanti l'uscita dei loro stabilimenti. O forse questa messinscena, è causa dell'impasse. Cole, che è anche bravissimo a ricostruire l'atmosfera dell'epoca in modo non solo vintage, è attento a mantenere la relazione tra la fabbrica […] e la dimensione familiare, le ambizioni, i sogni segreti. Con intuizioni fulminanti: il titolo italiano viene dallo striscione che le operaie esibiscono davanti a Buckingam Palace: «We want sex equality» ma il vento fa vacillare l'ultima parte […]. (Cristina Piccino, Il Manifesto) We Want Sex è una deliziosa commedia realizzata sul modello di quel cinema inglese capace di coniugare con leggerezza umorismo e impegno sociale: pensiamo a Ken Loach e, soprattutto, a Mike Leigh. Alla base un fatto vero avvenuto nel fatidico 1968: quando le 187 operaie dell'officina Ford di Dagenham osarono sfidare il colosso americano, i sindacati, il primo ministro laburista e il malcontento dei mariti, organizzando uno sciopero duro per ottenere un salario equiparato a quello maschile. Ben ambientato, recitato con la naturalezza della vita da un bel cast in cui svettano Sally Hawkins e Bob Hoskins, We Want Sex è insieme nostalgico e attuale. Lungi dall'essere superati, i problemi di ieri riemergono in forma peggiorativa nel mondo globalizzato di oggi, ma (ci ricorda il film) ad avere il coraggio di combattere, rischia che magari si strappa una vittoria.(Alessandra Levantesi, La Stampa) giovedì 20 gennaio (ore 18.00 – 21.30) I Fiori di Kirkuk Golakani Kirkuk Regia: Fariborz Kamkari Sceneggiatura: F. Kamkari, Naseh Kamkari Fotografia: Marco Carosi Montaggio: Marco Spoletini Musica: Orchestra di Piazza Vittorio Scenografia: Malakdjahan Khazai Sima Yazdanfar Cast: Morjana Alaoui, Ertem Eser, Mohammed Bakri, Mohamed Zouaoui, Maryam Hassouni, Ashraf Hamdi, Falah Fleyeh, Shilan Rahmani Nazione: Italia, Svizzera, Iraq Anno: 2010 Durata: 115'. Si deve gratitudine infinita al regista curdo Fariborz Kamkari per avere avuto il fegato di raccontare il genocidio del proprio popolo pianificato in Iraq alla fine degli Ottanta dal dittatore Saddam Hussein. Ma non si può dire che I fiori di Kirkuk, adattato da un romanzo dello stesso autore, classe 1971, e presentato all'ultimo Festival del Film di Roma, sia un film particolarmente nuovo o raffinato: l'odissea della dottoressa costretta a scegliere fra i propri sogni esistenziali e il rispetto delle tradizioni familiari, e indecisa fra i due uomini che aspirano a sposarla risulta, infatti, tanto coinvolgente sul piano dell'onestà documentaria quanto approssimativa e ingenua sul piano degli incastri drammaturgici e delle corri- spondenze psicologiche. Prima coproduzione internazionale girata in Iraq dall'inizio della guerra nel 2003 […]. (Valerio Caprara, Il Mattino) Iraq, anni Ottanta. Dopo aver conseguito a Roma la laurea in medicina, Najla torna a Kirkuk alla ricerca del fidanzato Sherko, un giovane idealista curdo che, di fronte alle sofferenze del suo popolo, si è dato alla macchia entrando tra le file della resistenza anti-Saddam. Nonostante sia sunnita, Najla farà di tutto per aiutare il ragazzo, mettendosi contro la famiglia di origine, il figlio di un generale che vorrebbe sposarla, i servizi segreti iracheni. Ma il suo coraggio non basterà a salvarla... Dai fiori di Miral ai Fiori di Kirkuk il giardino è donna. Dopo Schnabel, anche il curdo Fariborz Kamkari vira in rosa la questione mediorientale e, dal cilindro della storia (la vicenda di Najla è vera), tira fuori un'altra eroina […], capace di sfidare sciagure e retaggi di un potere belluino e stolto. Come la Rula Jebreal di Schnabel anche la Najla di Kamkari trascende il personaggio storico per ergersi a figura esemplare: insoffe- rente al fondamentalismo del maschio, istruita, scaltra e affascinante, dalla parte degli oppressi, metterà in crisi la macchina persecutoria del regime finendone sopraffatta e vincente, martire e santino buono per la retorica paritaria e democratica del nuovo Medioriente. Perciò il dispositivo estetico e narrativo di Kamkari non ammette contradditorio, sfiora il manicheismo, sceglie la trasparenza del racconto: la posta in palio è il reale, non il cinema, e lo sguardo si riappropria del passato senza ambiguità, pensando già alla forma socioculturale di un avvenire in costruzione, l'Iraq di domani. Sia Schnabel che Kamkari tradiscono forse un approccio troppo occidentalizzante (il regista de I fiori di Kirkuk è curdo di nascita, ma italiano di adozione), ma la chiave del gender si conferma la più promettente - perchè interna e coessenziale al sistema che vuole smantellare - nella critica alle forme imbalsamate di potere e alle culture della discriminazione. Se i bisogni della storia incontreranno le utopie del cinema sarà anche la più efficace. (Gianluca Arnone, cinematografo.it) alternativa CINEMA giovedì 27 gennaio (ore 18.00 – 21.30) Nowhere Boy Regia: Sam Taylor-Wood Soggetto: Julia Baird Sceneggiatura: Matt Greenhalgh Fotografia: Seamus McGarvey Montaggio: Lisa Gunning Musica: Alison Goldfrapp, Will Gregory Scenografia: Alice Normington, Barbara HermanSkelding Cast: Aaron Johnson, Kristin Scott Thomas, David Threlfall, Anne-Marie Duff, Ophelia Lovibond, Thomas Sangster, Josh Bolt, Kerrie Hayes, Angela Walsh, Paul Ritter Nazione: Gran Bretagna Anno: 2009 Durata: 98'. Per essere un'artista concettuale, la neoregista Sam Taylor Wood, (unico precedente il cortometraggio Love you more realizzato sotto l'egida di Anthony Minghella), ha scelto una strada relativamente convenzionale, una narrazione filata e naturalistica di una delle vite più indagate, anzi vivisezionate, della storia recente: John Lennon. Nowhere Boy evita in blocco la tentazione di cedere alle sirene irresistibili della saga beatlesiana, si limita a raccontare il Lennon ragazzo, la sua formazione nell’adolescenza di Liverpool tra disobbedienze scolastiche, dischi blues arrivati per mano di portuali compiacenti, e soprattutto nel tanto decantato e complesso rapporto con le due donne della sua vita di ragazzo. La prima […] è la celebre Zia Mimì, tutrice severa, rigida; l'altra,è la madre Julia, ovvero il brio, la leggerezza, e la totale inaffidabilità. La mamma lo ha abbandonato quando aveva cinque anni, lui la ritrova a quindici, con lei impara la spudoratezza ebbra di cui è capace la musica, prima di perderla di nuovo, e per sempre. Aaaron Johnson è un convincente Lennon adolescente, decisamente troppo bello per essere verosimile, ma sufficientemente sfrontato, anarchico e imprevedibile come le testimonianze ci raccontano. Il gusto concettuale della regista si rivela casomai nell'accuratezza delle inquadrature, nella lieve e carezzevole tecnica dei movimenti di camera, nella precisione sobria del montaggio. Ma non trascende mai l'intenzione di base: raccontare la genesi di un artista geniale, la sua iniziazione alla vita, come fosse un bildungsroman, un classico romanzo di formazione, solo che invece di un personaggio fittizio, su cui volare liberi, si tratta di un personaggio reale, anzi, più che reale, di gigantesco ingombro. […] Il giovane John è un eroe popolare che trova nella marginalità della working class di Liverpool la strada per ridisegnare il mondo. Ma la storia si ferma alle soglie dei Beatles. E per opportuno verismo non c'è traccia della loro musica, tranne il malizioso accordo che suona in apertura e che i fan riconosceranno come l'accordo iniziale di A hard day's night. Tutto qui, tranne alla fine, il primo pezzo solista del vero Lennon, ovvero l'urlo di Mother, («Mother, you had me, but I never had you»). (Gino Castaldo, La Repubblica) Efficaci le attrici di contorno, sia la ScottThomas che Anne-Marie Duff nei panni della madre di John, ma la vera rivelazione è il giovanissimo Thomas Sangster nel ruolo di un Paul McCartney prepubescente. Le musiche sono all'altezza della situazione: non i grandi successi dei Beatles ma le prime ruspanti interpretazioni di Lennon e della sua band occasionale. Su tutto vola l'ala della nostalgia, e solo alla fine ci rendiamo conto che la storia non è altro che la spiegazione letterale della canzone dei titoli di coda: Mother. (Paola Casella, Europa) ALTERNATIVA CINEMA RADDOPPIA Da lunedì 17 gennaio, per lo spazio Alternativa… Vintage!, in collaborazione con Nexo, nella Multisala Smeraldo saranno in programmazione i film del Legend Film Festival. Con una definizione cinematografica mai vista prima, grazie al restauro e alla digitalizzazione 2K, il Legend Film Festival porta sul grande schermo i capolavori del cinema di tutti i tempi con un rinnovato splendore e li ripropone come evento esclusivo in una mostra itinerante Conserva il biglietto di Alternativa Cinema e consegnalo il lunedì seguente al botteghino per avere l’ingresso a prezzo ridotto (4.50 euro anziché 6.00 euro) per il film del Legend Film Festival. 17 gennaio Ritorno al futuro di Robert Zemeckis (1985), con Michael J. Fox e Christopher Lloyd 24 gennaio Il Padrino di Francis Ford Coppola (1972), con Marlon Brando, Al Pacino, James Caan, Robert Duvall 31 gennaio La vita è meravigliosa di Frank Capra (1946), con James Stewart e Donna Reed Seguiranno: 7 febbraio: A qualcuno piace caldo, di Billy Wilder (1959), con Jack Lemmon , Marilyn Monroe, Tony Curtis; 14 febbraio: Psycho, di Alfred Hitchcock (1960), con Anthony Perkins, Janet Leigh, Vera Miles, Martin Balsam, John Gavin; 21 febbraio: Intrigo internazionale, di Alfred Hitchcock (1959), con Cary Grant, Eva Marie Saint, James Mason; 28 febbraio: Hollywood Party, di Blake Edwards (1968), con Peter Sellers; 7 marzo: Sciarada, di Stanley Donen (1963), con Cary Grant, Audrey Hepburn, James Coburn, Walter Matthau, George Kennedy; 14 marzo: Marnie, di Alfred Hitchcock (1964), con Sean Connery e Tippi Hedren; 21 marzo: Via col vento, di Victor Fleming (1939), con Clark Gable, Vivien Leigh, Leslie Howard, Olivia de Havilland; 28 marzo: Un uomo da marciapiede, di John Schlesinger (1969), con Dustin Hoffman e John Voight; 4 aprile: American Graffiti, di George Lucas (1973), con Bo Hopkins; 11 aprile: La febbre del sabato sera, di John Badham (1977), con John Travolta; 18 aprile: Irma la dolce, di Billy Wilder (1963), con Jack Lemmon e Shirley McLaine. FUORI RASSEGNA Non c’è solo Alternativa Cinema!!! Questi sono alcuni film in programmazione nel mese di gennaio nella Multisala Smeraldo e al Cineteatro Comunale VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE (Italia, drammatico) Milano, anni Settanta. Il mondo della mala è dominato dal potere incontrastato di Francis “Faccia d’angelo” Turatello, quando la banda Vallanzasca irrompe sulla scena. Renato Vallanzasca, iniziato da giovane alla carriera criminale, ora guida un gruppo di amici di infanzia, tossici e piccoli delinquenti, che dalle rapine passa presto agli omicidi. Il denaro scorre e la banda si dà alla bella vita. Renato nel frattempo ha incontrato la bella Consuelo, che si trova con lui nel momento del primo arresto e gli resterà accanto fino all’evasione da San Vittore, 4 anni e mezzo dopo. Ma la latitanza di Vallanzasca si conclude con l’uccisione di due poliziotti. Il boss viene arrestato. Il periodo di detenzione a Rebibbia gli offre l’occasione di un chiarimento con il nemico Turatello. Gli anni successivi vengono scanditi dai passaggi da un carcere all’altro, da processi e rocambolesche fughe. Ma la latitanza di Vallanzasca si conclude una sera d’estate. QUALUNQUEMENTE (Italia, commedia) Cetto La Qualunque torna in Italia dopo una lunga latitanza all'estero, e con lui rientrano anche una bella ragazza di colore e una bambina di cui non riesce a ricordare il nome: la sua nuova famiglia. Al ritorno in patria Cetto ritrova il fidato braccio destro Pino e la famiglia di origine: la moglie Carmen e il figlio Melo. Ovviamente far convivere il tutto non sarà facile. I suoi vecchi amici lo informano che le sue proprietà sono minacciate da un’inarrestabile ondata di legalità che sta invadendo la loro cittadina. Le imminenti elezioni potrebbero avere come esito la nomina a sindaco di Giovanni De Santis, un “pericoloso” paladino dei diritti. Così, Cetto, dopo una lunga e tormentata riflessione in compagnia di simpatiche ragazze, non ha dubbi e decide di “salire in politica” per difendere la sua città. La campagna elettorale può cominciare. IMMATURI (Italia, commedia) Giorgio, Lorenzo, Piero, Luisa, Virgilio, Francesca vent’anni fa erano compagni di scuola. Ma sopratutto erano amici, erano un gruppo. Poi è successo qualcosa e il gruppo si è frantumato. Ora, per un giorno dovranno rincontrarsi: il ministero della Pubblica Istruzione ha annullato il loro esame di maturità, che quindi andrà sostenuto di nuovo, pena l’annullamento di tutti i titoli conseguiti successivamente. THE GREEN HORNET 3D (Stati Uniti, azione) Britt Reid, figlio del più importante e rispettato magnate dei media di Los Angeles, è impegnato a condurre la propria esistenza senza scopi all'insegna del divertimento, fino a quando suo padre muore misteriosamente, lasciandogli in eredità il suo impero economico. Stringendo un'improbabile amicizia con uno dei più laboriosi e inventivi impiegati del padre, Kato, Britt intravede la possibilità di fare, per la prima volta nella vita, qualcosa di veramente importante: combattere il crimine. Ma per poter fare ciò, Britt e Kato pensano di diventare dei criminali, con l’effetto paradossale che, per proteggere la legge, la infrangono a loro volta. Britt diviene così il Calabrone Verde, e insieme a Kato combatte il crimine per le strade. prenota on-line i biglietti alternativa C I N E MA Mensile d’informazione cinematografica della Società Smeraldo Snc di Cinzia Spinozzi & C. (Teramo) Direttore responsabile Anna Fusaro Via Maestri del Lavoro Teramo Tel. 0861.415778 Progetto grafico e stampa Giservice Srl (Teramo) Iscrizione al Registro della Stampa del Tribunale di Teramo in data 19 settembre 2007 - n° 573 Sede legale Società Smeraldo Snc Via Maestri del Lavoro sn - 64100 Teramo Anno 4, n° 4 - Gennaio 2011 Periodico gratuito Via Rozzi Teramo Tel. 0861.246773 Sul sito web www.multisalasmeraldo.net è attivo il sistema di prenotazione on-line, gratuito e semplice da utilizzare. È possibile prenotare un massimo di 4 posti. I biglietti prenotati devono essere ritirati al botteghino, nell'apposito sportello, al massimo 15 minuti prima dell'inizio dello spettacolo. Trascorso tale termine, il sistema annulla automaticamente le prenotazioni non ritirate. La prenotazione è avvenuta solamente se si riceve la e-mail di conferma. Si raccomanda pertanto di fornire un indirizzo e-mail valido. 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