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Napoli
7 aprile 2014
Primaria 2020: la scuola italiana e le sfide dell'Europa
Relatore:
Maurizio Piscitelli
L’egoismo è sempre stata la peste della società
e quanto è stato maggiore
tanto peggiore è stata la condizione della società
Giacomo Leopardi
Maurizio Piscitelli
Quattro grandi sfide:
Il digitale
L’inclusione
Le lingue
Le competenze
Maurizio Piscitelli
Responsabile confronto sull’intervento del digitale nella didattica per migliorarla
e non
Una didattica al servizio di presunte esigenze del digitale
La sbandierata riduzione dei costi è irrisoria
OCSE: Il ritardo è dovuto ai mancati investimenti
(banda larga, wi-fi, dotazioni tecnologiche…)
Maurizio Piscitelli
Offerta editoriale:
17.000 opere in formato misto (cartaceo/digitale)
5.000 opere i formato esclusivamente digitale
Domanda di prodotti esclusivamente digitali dalle scuole:
adozioni interamente digitali nell’a.s. 2012-13
1,8%
adozioni interamente digitali nell’a.s. 2013-14
1,4%
Oggi in Gran Bretagna l’80% delle classi può contare su strumenti didattici informatici e
digitali
Di questo passo occorrono 15 anni per raggiungere la Gran Bretagna
Maurizio Piscitelli
Passaggio al digitale:
Nel quindicennio 1995-2010 l’Italia non ha aumentato la spesa per studente nella
scuola primaria (nella scuola secondaria è cresciuta dello 0,5%)
La media europea è del 60%
Nonostante i dati allarmanti, il rapporto OCSE segnala che la scuola italiana
garantisce performance stabili: evidentemente il digitale da solo non basta a
garantire la qualità dell’insegnamento-apprendimento
Occorre una netta (e urgente) inversione di tendenza
Maurizio Piscitelli
Nativi digitali?
Resistenza al’innovazione o prof. Vintage?
Roberto Casati, Contro il colonialismo digitale. Istruzioni per continuare a leggere
Il docente non è un nastro trasportatore, mero trasmettitore di conoscenze
Non basta velocizzare i tempi di lettura, bisogna ottimizzarli
L’occhio diagonale guarda sempre in basso a destra per controllare se gli amici
chiattano, provocando distrazioni continue
La scuola non deve seguire la moda della digitalizzazione, ma porsi come alternativa
formante
I ragazzi usano app e icone, ma hanno consapevolezza dei processi che attivano?
Maurizio Piscitelli
“Nativi digitali” o “soggetti digitali”?
L’aggettivo “nativo” richiama l’acquisizione di competenze dei madrelingua che
acquisiscono la prima lingua
I nati dopo il 1990 avrebbero appreso senza difficoltà un nuovo linguaggio, come i
madrelingua esposti alla loro lingua madre
Non ci sono prove di questa mutazione antropologica!
La semplicità di impiego degli strumenti digitali è tale da far sì che anche i bambini li
sappiano usare con facilità
Maurizio Piscitelli
Non circondate i libri di video, se volete che vengano letti
Meglio l’insalata…
…o la torta Sacher?
Maurizio Piscitelli
L’ebook dovrebbe sostituire il libro di carta:
Nella storia della comunicazione nessuno strumento è stato mai sostituito
Il PC non ha sostituito la TV
La TV non ha sostituito la radio
La radio non ha sostituito i giornali
I giornali sono cambiati dopo l’avvento della radio
La radio è cambiata dopo l’avvento della TV
La TV è cambiata dopo l’avvento del Pc
Maurizio Piscitelli
Una proposta interessante:
Gino Roncaglia suggerisce di inserire i codici QR nei libri di carta
I contenuti multimediali, così, fungerebbero da supplemento al libro, che conserverebbe
la sua natura insostituibile:
presenta un contenuto alla volta
protegge l’attenzione
Maurizio Piscitelli
INCLUSIONE
Tre fasce:
- disabilità certificate
- disturbi evolutivi specifici (DSA, ADHD, DOP, FIL e altro)
- svantaggio (socio-economico, linguistico-culturale, comportamentale,
relazionale
In sintesi:
gli alunni “psicofisici” (sigla EH) transitano nei disturbi evolutivi specifici senza sostegno
Inoltre:
Le classi si popoleranno di ADHD, FIL, ITA L2, SVANT
Preferiamo le classi di Antonio, Carla, Paolo, Giorgio, Michele, Rosaria
Maurizio Piscitelli
Dal sostegno ai sostegni
Dal sostegno in presenza al supporto a distanza
Tutti i docenti, formati e “aggiornati”, non avranno bisogno del docente di sostegno
Un bambino FIL (Funzionamento Intellettivo Limite)
ha bisogno di una presenza specializzata, che lo invogli a non rinunciare, a continuare
a imparare,
ha bisogno di una presenza specializzata che sappia ascoltare, sorridere, motivare,
abbracciare, spronare, consolare
Ha bisogno di una persona che lo sappia aiutare davvero
Altro che sostegno di prossimità….
Maurizio Piscitelli
È auspicabile una revisione dell’intera azione sui BES, magari cogliendo l’occasione per
attuare una pedagogia della persona, dalla quale sembra la scuola italiana si stia
allontanando, dopo le manifestazioni di interesse culminate con la L. 53/03
È ancora viva e attuale la lezione di Leopardi, che a causa della malattia, era diventato
lui stesso “disabile”.
Così si può riassumere il “credo pedagogico” di Leopardi:
Maurizio Piscitelli
La debolezza non è un ostacolo ma può essere una opportunità per uno sviluppo originale
e creativo.
Nell'ambito dei comportamenti umani non v'è nulla di assoluto e fisso una volta per tutte.
Tutto è relativo alle condizioni storico-culturali e al punto di vista che si assume.
Gli esseri umani sono simili e diversi contemporaneamente.
La conoscenza è un processo di ricerca costante.
Il confine tra normale e anormale, norma e devianza, malattia e salute è molto labile e
sempre in movimento.
L'educazione è un processo lungo di maturazione che deve tener conto delle specificità di
ogni essere umano, di ogni generazione e di ogni epoca storica.
Maurizio Piscitelli
Dobbiamo passare dalla logica differenzialistica delle categorizzazioni al
riconoscimento delle differenze.
Sembra invece si voglia procedere a una progressiva marginalizzazione della
pedagogia
L’alunno come soggetto significante del processo d’insegnamento/apprendimento
lascia il posto all’alunno/problema
Gli alunni della società complessa sono essi stessi espressione di una complessità che
non si può semplificare con etichette
La didattica se è attenta soltanto alle procedure diventa sterile didatticismo
Maurizio Piscitelli
Lingue
DPR 81/2009, art. 15, comma 5:
l’insegnamento della lingua inglese è affidato ad insegnanti di classe della scuola
primaria specializzati. Gli insegnanti attualmente non specializzati sono obbligati a
partecipare ad appositi corsi triennali di formazione linguistica, secondo le modalità
definite dal relativo piano di formazione. I docenti dopo il primo anno di formazione,
sono impiegati preferibilmente nelle prime due classi della scuola primaria e sono
assistiti da interventi periodici di formazione linguistica e metodologica, anche col
supporto di strumenti e dotazioni multimediali. Fino alla conclusione del piano di
formazione, e comunque fino all’anno scolastico 2011/2012, sono utilizzati, in caso di
carenza di insegnanti specializzati, insegnanti sempre di scuola primaria specialisti
esterni alle classi, per l’intero orario settimanale di docenza previsto dal vigente CCNL
Maurizio Piscitelli
Traguardo europeo della padronanza di due lingue comunitarie
Recepito dalla Legge 53/2003
Messo in crisi da modelli organizzativi sospesi tra corsi obbligatori e corsi volontari
E il CLIL?
I DDPPRR 88 e 89 prevedono l’applicazione della metodologia CLIL soltanto nel secondo
ciclo
Orientamento metodologico innovatico che consente di apprendere l’uso di
microlinguaggi di settore
Maurizio Piscitelli
Il CLIL risponde alle esigenze “europee” di:
Promuovere la mobilità
Promuovere l’integrazione dei cittadini
Abbattere le barriere linguistiche
Educare ad agire in un contesto plurilingue
Maurizio Piscitelli
Il plurilinguismo è uno degli obiettivi chiave per l’Europa.
Il Libro Bianco della Commissione Europea “Insegnare e Apprendere: verso la
società conoscitiva” (1995), pone, tra i cinque obiettivi prioritari per i sistemi
educativi e formativi dei Paesi membri, la promozione della conoscenza di almeno
due lingue comunitarie oltre alla lingua materna.
La Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006
relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente (2006/962/CE)
inserisce la comunicazione nelle lingue straniere tra le otto competenze chiave.
Ancora, la risoluzione del Parlamento Europeo del 24 marzo 2009 dal titolo “Il
multilinguismo: una risorsa per l’Europa e un impegno comune” raccomanda, tra le
altre cose, “agli Stati membri di includere nei programmi scolastici lo studio
facoltativo di una terza lingua straniera partire dal livello della scuola secondaria
Maurizio Piscitelli
Maurizio Piscitelli
COMPETENZE
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006
1. Comunicazione nella madrelingua
2. Comunicazione nelle lingue straniere
3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
4. Competenza digitale
5. Imparare ad imparare
6. Competenze sociali e civiche
7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. Consapevolezza ed espressione culturale
Maurizio Piscitelli
Maurizio Piscitelli
Nel testo delle Nuove Indicazioni:
Profilo delle competenze dello studente al termine del primo ciclo
che prende spunto dalle otto competenze chiave europee declinandole all’interno del
curriculum di studi della scuola italiana
Il testo del profilo viene declinato in traguardi per lo sviluppo delle
competenze (disciplinari), da raggiungere al termine della scuola d’infanzia, della
scuola primaria, del terzo anno della scuola secondaria di primo grado
Maurizio Piscitelli
i traguardi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste
culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo
integrale dell’allievo.
Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle
competenze attese e, nella loro scansione temporale,
sono prescrittivi, impegnando così le istituzioni scolastiche affinché ogni alunno possa
conseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio
Maurizio Piscitelli
“Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica
delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e
la valutazione delle competenze.
Particolare attenzione sarà posta a come ciascuno studente mobilita e orchestra le
proprie risorse – conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni – per affrontare
efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle
proprie potenzialità e attitudini.
Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle
competenze è possibile la loro certificazione, al termine della scuola primaria e
della scuola secondaria di primo grado, attraverso modelli che verranno adottati a
livello nazionale.
Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle
competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti
verso la scuola del secondo ciclo."
Maurizio Piscitelli
Grazie
[email protected]
Maurizio Piscitelli
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