Trentini_imp 8-09-2008 11:48 Pagina 165 R. Trentini et al. Large Animal Review 2008; 14: 165-173 Effetti della castrazione sul benessere dei piccoli ruminanti 165 l R. TRENTINI, L. IANNETTI, E. ROSSI, P. DALLA VILLA Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” - Reparto Relazione Uomo Animale Centro di Collaborazione OIE per la Formazione Veterinaria, l’Epidemiologia, la Sicurezza degli Alimenti ed il Benessere Animale - Via Campo Boario - 64100 Teramo RIASSUNTO La castrazione dei piccoli ruminanti viene normalmente effettuata come pratica di allevamento impiegando diverse metodiche. Le tecniche di castrazione più utilizzate sono l’anello di gomma, la tenaglia Burdizzo, il metodo misto (anello di gomma + Burdizzo). Deplorabilmente, anche la castrazione “con il coltello”, senza l’impiego di anestesia, è ancora molto diffusa. Spesso, nell’esecuzione della procedura, non sono rispettati gli standard di benessere animale comunemente accettati e comunque, secondo il metodo utilizzato, gli animali sperimentano sempre un diverso grado di stress. Numerosi indicatori biochimici e comportamentali possono essere impiegati per quantificare lo stress prodotto da ciascun metodo e dalle operazioni ad esso correlate. Il metodo combinato (anello di gomma + Burdizzo) risulta essere meno doloroso rispetto agli altri. Per minimizzare lo stress prodotto dalla castrazione appare necessario migliorare ulteriormente le metodiche attualmente utilizzate e studiarne di nuove, meno dolorose. L’impiego di analgesici ed anestetici locali è fortemente raccomandato per migliorare il benessere degli ovicaprini sottoposti a castrazione. PAROLE CHIAVE Castrazione, benessere, indicatori fisiologici, indicatori comportamentali, piccoli ruminanti. INTRODUZIONE Negli ultimi decenni, l’interesse dell’opinione pubblica verso il benessere degli animali da reddito è cresciuto in maniera considerevole; nonostante sia consolidato il principio di evitare sofferenze non necessarie agli animali, gran parte delle manualità/pratiche di allevamento spesso non rispondono a tale indicazione, né tanto meno a standard ritenuti accettabili27, e vengono riconosciute quali causa di stress28,34,35,74,79,80,81,82,83,84,85. In particolare la castrazione dei piccoli ruminanti può essere annoverata tra le procedure zootecniche talvolta effettuate senza tener conto delle più elementari regole di benessere, in quanto eseguita utilizzando metodiche estremamente dolorose ed in assenza di anestesia. Per promuovere e garantire il rispetto dei bisogni fisiologici e psicologici degli animali è indispensabile effettuare una revisione critica continua dei sistemi produttivi zootecnici, alla luce delle più recenti acquisizioni scientifiche. In altre parole vanno creati i presupposti, soprattutto culturali, per rendere operativi i cambiamenti necessari ed in tal senso resta imprescindibile l’addestramento professionale degli operatori di settore64. Secondo le buone pratiche di allevamento, previste sia dai codici di condotta anglosassoni, sia dalla nuova normativa “orizzontale” europea12,88,98, è fondamentale un adeguato training degli operatori, che andrebbero educati con nozioni di base relative alla corretta gestione degli animali, con particolare attenzione a quelle manualità e procedure che possono ripercuotersi sul loro benessere. Di fatto alcuni allevatori credono ancora che certi interventi, come la molatura dei denti delle pecore72, il taglio della coda delle vacche o la castrazione degli animali macellati in età prepubere, possano essere vantaggiosi in termini produttivi; se correttamente informati dell’inutilità di queste pratiche, gli stessi potrebbero ragionevolmente con- vincersi ad eliminarle definitivamente1 ovvero sostituirle con metodi appropriati25,99. È ormai riconosciuta a livello internazionale la stretta relazione esistente tra sanità, qualità delle produzioni e benessere animale, inteso come il rispetto delle “cinque libertà” (tra cui anche la “libertà dal dolore”) in tutte le procedure allevatoriali73. La nuova politica di sostegno per la zootecnia comunitaria97, prevede l’utilizzo di fondi specifici per incentivare la realizzazione di programmi a lungo temine in materia di ambiente, qualità e benessere degli animali. Tali piani, oltre a mantenere le produzioni entro livelli economicamente accettabili, dovrebbero pertanto prevedere anche la salvaguardia dell’equilibrio psicofisico degli animali in un contesto sanitario ineccepibile. VALUTAZIONE DEL DOLORE NEI PICCOLI RUMINANTI SOTTOPOSTI A CASTRAZIONE La percezione del dolore è di natura multifattoriale, dipendente in parte dalla gravità del danno tessutale e dalla conseguente intensità dello stimolo trasmesso attraverso le vie nervose, ma anche dall’esperienza individuale e dalla posizione sociale all’interno del gruppo23. In particolare la castrazione, così come altre procedure frequentemente effettuate sui piccoli ruminanti, provoca fenomeni infiammatori e necrotici a carico degli organi coinvolti (testicolo e scroto), nonché possibili risentimenti a livello sistemico. La componente dolorifica dell’infiammazione origina dall’attivazione e dalla sensibilizzazione delle fibre sensitive mediante l’azione di diverse sostanze chimiche rilasciate a livello dei tessuti danneggiati21. Lo stimolo proveniente dalla periferia è condotto al midollo spinale e da questo al cervello, dove viene percepito il dolore. L’infiammazione inoltre induce alterazio- Trentini_imp 166 8-09-2008 11:48 Pagina 166 Effetti della castrazione sul benessere dei piccoli ruminanti ni nella normale elaborazione dello stimolo nocicettivo; l’allodinia (percezione di uno stimolo innocuo come nocivo) e l’iperalgesia (risposta esagerata allo stimolo) sono frequenti componenti del dolore infiammatorio71. Manualità dolorose possono altresì influenzare l’intensità dello stimolo nocicettivo determinando la c.d. “analgesia stress-indotta”: questa origina dai centri cerebrali superiori, innescando l’attivazione di meccanismi inibitori discendenti che innalzano la soglia nocicettiva meccanica, come nell’ipoalgesia post-castrazione degli agnelli95. Da un punto di vista pratico esistono diversi indicatori che possono essere impiegati per la valutazione del dolore negli ovicaprini, sia di tipo “oggettivo” (fisiologici) sia di tipo “soggettivo” (etologici)23. Tra gli indicatori di tipo “oggettivo” è possibile annoverare: il cortisolo plasmatico, il cui innalzamento è correlato allo stress che si accompagna al dolore38,69; le proteine della fase acuta (APP), la cui concentrazione sierica aumenta durante infezioni o infiammazioni, studiate nel bovino e nel suino17,18 ma non ancora negli ovicaprini23; la concentrazione plasmatica delle catecolamine (adrenalina e noradrenalina)50,62. Anche il glucosio plasmatico, l’ematocrito, la temperatura corporea e la frequenza cardiaca sono utilizzabili per valutare indirettamente l’intensità di stimolazione del SNC23,53,68, così come la già ricordata iperalgesia23, rilevabile soprattutto in caso di dolore correlato a mastiti, patologie podaliche ed altre forme infiammatorie localizzate (compreso il danno tessutale conseguente a castrazione), nelle quali si assiste ad una netta riduzione delle soglie nocicettive15,16,102, misurabili mediante l’impiego di test di pressione meccanica (“soglia nocicettiva meccanica”) o di stimolazione termica cutanea (“soglia nocicettiva termica”)49. Gli indicatori di tipo “soggettivo” sono altresì riferibili a valutazioni di tipo comportamentale: esiste infatti un repertorio etologico che può essere utilizzato come indicatore del dolore e dello stress animale, che annovera comportamenti quali la frequenza dei calci, i rotolamenti, l’irrequietezza, lo scalpitio, le vocalizzazioni e le posture anomale39,48,56,57,65,69. In particolare, si parla di APBs (Active Pain Avoidance Behaviours) per distinguere i comportamenti indipendenti dall’interazione degli operatori con gli animali (scalpitio, calci, atteggiamenti particolari etc.) da quelli conseguenti all’interazione interspecifica (conduzione nel recinto, cattura, contenimento, palpazione etc.), definiti come UPBs (Unresponsive Pain Behaviours). L’impiego dei soli indicatori di tipo soggettivo è spesso insufficiente, considerando che i piccoli ruminanti sono animali relativamente “stoici”, e possono non manifestare in modo evidente il loro stato di sofferenza4,23. La castrazione, in base agli indicatori appena descritti, risulta essere un intervento molto doloroso e stressante per i piccoli ruminanti39,58,59,60,65,68,91,94,95. Il semplice raggruppamento ed il contenimento preliminare degli animali è di per sé un evento stressante. Negli agnelli, già durante i primi dieci minuti di preparazione all’intervento, si osserva un leggero aumento del cortisolo plasmatico60. Nei soggetti già sottoposti a castrazione, la variazione di questo parametro è strettamente correlata alla frequenza delle modificazioni posturali ed all’aumento dell’attività fisica degli animali, condizioni entrambe interpretabili quali indicatori di uno stato di malessere38. Gli stessi autori hanno anche dimostrato, sempre attraverso lo studio di indicatori fisiologici ed etologici, che l’età dell’animale è importante nel modulare l’intensità della risposta or- ganica allo stress della manipolazione antecedente la castrazione: un agnello di cinque giorni è molto più stressabile di uno di ventuno o quarantadue. Al contrario, il livello di percezione dello stimolo nocicettivo della castrazione non varia al variare dell’età degli animali: un agnello di 5 o 21 gg. soffre con la stessa intensità di un animale di 42 gg.38. L’utilizzo del cortisolo plasmatico, come indicatore di stress, ha valore solo per quelle procedure che causano una risposta organica di tipo acuto61, non sufficiente, quindi, per valutare lo stress della castrazione, nel quale oltre ad un’immediata risposta organica ci sono anche delle modificazioni di tipo ritardato, che possono essere meglio valutate con l’ausilio degli indicatori comportamentali (APBs ed UPBs)48,65. Più in generale gli indicatori di benessere ormonali possono essere utilmente impiegati per migliorare l’interpretazione dei dati etologici45, e viceversa. Ad esempio, è stato registrato un elevato livello plasmatico di cortisolo in situazioni che, dal punto di vista puramente comportamentale, apparivano non stressanti80. L’utilizzo dei soli indicatori fisiologici sarebbe inoltre complicato anche per l’esistenza di specifici modelli di reazione individuale3,44. Sono stati impiegati, infine, anche studi elettroencefalografici per la valutazione del dolore durante la castrazione37: in particolare si è visto che questa procedura causa delle modificazioni del tracciato simili a quelle osservate sia durante il mulesing (rimozione delle pliche cutanee dalla regione perineale per prevenire le miasi), sia durante la zoppia indotta sperimentalmente mediante l’inoculazione di formalina. Sempre da studi elettroencefalografici36 effettuati durante la castrazione mediante anello di gomma di agnelli di due e quattro settimane, anestetizzati con alotano, è stata osservata, negli animali più giovani, una percezione qualitativamente differente dello stimolo doloroso, che sarebbe pertanto etàdipendente, in antitesi a quanto rilevato da Kent et al.38 con l’ausilio dei classici indicatori fisiologici ed etologici. METODI DI CASTRAZIONE Si riporta di seguito un elenco (con breve descrizione) dei metodi utilizzati per la castrazione dei piccoli ruminanti. Le prime quattro metodiche elencate, più comunemente impiegate, saranno poi approfondite successivamente, con particolare riferimento ai loro effetti sul benessere animale. Metodo cruento. È la “castrazione con coltello”, anche detta “a cielo aperto” (Fig. 1). Anello di gomma applicato alla base dello scroto, manualmente oppure con l’impiego di uno specifico strumento (“elastrator”). Esistono anelli di dimensioni diverse (Fig. 2), nonché diversi tipi di applicatori (Figg. 3-4). Tenaglia Burdizzo (22 cm) (Fig. 5), detta anche “di Ritchey”. Questo strumento può essere dotato di un timer; sviluppa una pressione di 71 bar che può ridursi a 44 bar se le ganasce della tenaglia sono rivestite, a metà della loro lunghezza, da un pezzo di plastica largo 20 mm ed alto 0,4 mm. La pressione di schiacciamento è mantenuta per 6 - 10 secondi68. Metodo combinato: anello di gomma + tenaglia. Tecnica del testicolo introflesso (Short - scrotum technique). L’anello di gomma viene applicato allo scroto al di sotto dei testicoli, in modo da spingerli contro la parete addominale. L’incremento della temperatura testicolare renderà l’animale sterile70. Trentini_imp 8-09-2008 11:48 Pagina 167 R. Trentini et al. Large Animal Review 2008; 14: 165-173 167 Figura 3 - Applicatore di anelli di gomma (Compass Animal Health Inc. - Edmonton - Canada). Figura 1 - Coltello per castrazione cruenta. Figura 4 - Applicatore anelli di gomma (“Tri-band castrator” Technifarm - Rotorua - New Zealand). Figura 2 - Anelli di gomma. Tecnica del testicolo capovolto e ruotato (Metodo pastorale). È un metodo, piuttosto diffuso tra gli allevatori dell’Italia centrale, simile al precedente, ma in questo caso, prima dell’applicazione dell’anello, i testicoli vengono capovolti all’interno dello scroto e sottoposti ad 1 - 2 rotazioni. Castrazione immunitaria. Questa metodica, effettuata con iniezioni multiple86, è stata utilizzata negli agnelli solo in via sperimentale. L’intensità dello stimolo nocicettivo indotto da questa tecnica è ancora da verificare68. Cui et al.11 hanno immunizzato attivamente dei giovani montoni (3 mesi d’età) di razza cinese Tanyang nei confronti del GnRH, ed hanno osservato la mancata crescita del diametro testicolare durante i primi quattro mesi dall’immunizzazione. La concentrazione plasmatica del testosterone, durante i primi sei mesi dall’immunizzazione, è stata identica a quella osservata negli animali castrati chirurgicamente; inoltre, rispetto agli animali di controllo (non castrati), è stata osservata una posticipazione dell’inizio della pubertà. Ulker et al.96 hanno immunizzato dei giovani montoni nei confronti dell’LHRh. La prima dose è stata inoculata a dieci settimane d’età, la seconda e la terza rispettivamente a quattro e dodici settimane dalla prima. Gli autori hanno osservato una riduzione della concentrazione del testosterone sierico, il mancato sviluppo testicolare, un ritardo di cinque settimane nell’attività di monta, la mancanza di un eiaculato contenente spermatozoi maturi, ipoecogenicità del parenchima testicolare a 37 settimane d’età, una riduzione del diametro medio dei tubuli seminiferi ed una membrana basale ispessita e ialinizzata, nonché un aumento del tessuto connettivo peritubulare. Le immagini eco- Figura 5 - Tenaglia Burdizzo per ovicaprini (9 pollici = 22 cm). grafiche della prostata e delle vescichette seminali erano simili a quelle presenti negli animali di controllo. Metodi chimici. La castrazione chimica è effettuata iniettando nel testicolo degli agenti corrosivi, con lo scopo di determinare necrosi testicolare e di conseguenza infertilità. Gli agenti chimici più frequentemente usati sono l’acido alfa - idrossipropionico, la formaldeide o l’acido lattico in etanolo. Alcuni di questi metodi possono essere efficaci e relativamente indolori63, mentre altri (e.g. acido lattico utilizzato nei vitelli) non sostituiscono validamente la castrazione chirurgica24. Oggigiorno i metodi che più frequentemente sono utilizzati per la castrazione dei piccoli ruminanti sono l’anello di gomma, lo schiacciamento del cordone testicolare con la tenaglia, il metodo combinato (tutti definiti come “metodi incruenti”) ed il cosiddetto metodo cruento (“castrazione con coltello”). L’utilizzo degli indicatori di benessere ha dimostrato Trentini_imp 168 8-09-2008 11:48 Pagina 168 Effetti della castrazione sul benessere dei piccoli ruminanti che ci sono delle differenze non trascurabili fra i vari metodi impiegati58,59,60,94. Anche la castrazione così detta “incruenta” è risultata causa di un notevole dolore acuto, soprattutto durante e subito dopo l’azione di schiacciamento68. Pertanto, nel rispetto del benessere animale, anche l’utilizzo della castrazione incruenta non dovrebbe prescindere da un efficace trattamento analgesico6. La castrazione dei piccoli ruminanti con il metodo cruento La castrazione con il metodo cruento (“castrazione con il coltello”) è effettuata in assenza di anestesia e prevede, previa incisione della borsa scrotale, l’asportazione del testicolo mediante torsione e strappamento del cordone19. Questa metodica, comunemente praticata in assenza di anestesia, sulla base degli indicatori di benessere comportamentali ed ormonali è risultata essere la tecnica di castrazione più dolorosa, provocando un intenso stress38,47,48,95. In particolare, sono state evidenziate alterazioni dell’andatura e la preferenza degli animali operati a mantenere la stazione quadrupedale, nonché un picco della concentrazione plasmatica del cortisolo, che persiste inalterato durante le prime quattro ore dall’intervento48. La concentrazione plasmatica degli indicatori ormonali di stress resta elevata anche dopo 24 ore dall’intervento47. Evidenti alterazioni a carico degli indicatori di benessere comportamentali sono state riportate anche da altri autori: in uno studio di Shutt et al.89, effettuato subito dopo l’utilizzo del metodo cruento, gli animali assumevano frequentemente la stazione quadrupedale riunita, con gli arti del cingolo pelvico allargati; presentavano inoltre una modificazione dell’andatura, che diventava lenta ed anormale, ed anche una riduzione del comportamento sociale ed esplorativo. La castrazione dei piccoli ruminanti con l’anello di gomma Si tratta di una metodica il cui impiego è largamente diffuso in tutto il mondo. Il codice di condotta neozelandese relativo al benessere degli ovini70 lo considera il metodo migliore o, quanto meno, quello più facilmente praticabile da personale non veterinario, riducendo al minimo il rischio di infezioni. Viene fortemente raccomandata l’esecuzione dell’intervento non prima di 24 ore dalla nascita e non oltre le 6 settimane di età, e comunque mai oltre le 12 settimane di età70. In Gran Bretagna12 l’applicazione dell’anello senza anestesia è, invece, vietata in soggetti di età superiore ad una settimana. Nonostante la popolarità di questa procedura, i dati disponibili mostrano come la castrazione con l’anello di gomma sia sempre causa di stress per l’animale47, nonché uno dei metodi più dolorosi esistenti38,39,48,65,94,95 e sicuramente più doloroso della tenaglia di Burdizzo20. Lo stress causato dall’utilizzo dell’anello di gomma è maggiore rispetto a quello provocato dall’impiego della tenaglia ma è, comunque, inferiore al metodo cruento95. Il dolore dura più di un’ora89,56,103; la concentrazione plasmatica del cortisolo13,14,47,48,56,69,94 e della noradrenalina62 subiscono un notevole incremento. L’aumento della concentrazione plasmatica di questi ormoni è legato al notevole accrescimento dell’attività nervosa testicolare nocicettiva afferente7, probabilmente causato dall’ischemia tessutale conseguente all’applicazione dell’anello94. L’ischemia interviene dopo circa 10 secondi dall’applicazione e, similmente a quella provocata dal laccio emostatico nell’uomo, attiva le fibre C (nocicettive) che trasmettono lo stimolo alla porzione craniale del corno dorsale del midollo spinale e, per via ascendente, al cervello5,10,55; questo, a sua volta, percepisce il dolore e attraverso la risposta efferente simpatica determina un aumento della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e della concentrazione della noradrenalina plasmatica9. L’aumentata attività nervosa nocicettiva afferente (dolore ischemico), che persiste fino a tre ore dalla castrazione39,94,104, è stata osservata, in situazioni patologiche, anche nell’uomo78. Con il sopraggiungere dell’anossia tessutale, che disattiva i recettori dolorifici, c’è la scomparsa del dolore ischemico7,13,14,103. Lo stress causato dalla castrazione con l’anello di gomma si aggrava con la riduzione delle sue dimensioni39. Le osservazioni comportamentali48 evidenziano, durante i primi 30-45 minuti dall’applicazione dell’anello, una marcata irrequietezza66,69: gli agnelli belano, sbattono gli unghielli per terra e calciano56; gli animali riducono sia il tempo dedicato alle loro attività ludiche (soprattutto gli agnelli di una settimana), sia la durata del decubito sterno - costale. Gli agnelli modificano la stazione quadrupedale, l’andatura e il decubito sterno - costale (agnelli di 4 - 6 settimane)66, si rotolano sulla schiena e assumono la posizione di cane seduto con il collo esteso in iperventilazione56. Le modificazioni posturali possono essere volontarie o involontarie. Quelle volontarie, e soprattutto gli atteggiamenti d’immobilità, riducono gli stimoli algogeni a livello tissutale. Si osserva anche un aumento del tono muscolare e iperriflessia, che si può manifestare con la completa estensione degli arti pelvici66. L’anello di gomma dovrebbe essere utilizzato solo sugli agnelli di pochi giorni d’età12,41,88, perché se è applicato ad animali più grandi (28 - 42 giorni) causa lesioni cutanee ben più estese e profonde. Durante i primi 50 minuti dall’applicazione dell’anello si osserva un notevole aumento della cortisolemia, che raggiunge il picco dopo circa un’ora dall’intervento e ritorna ai valori basali circa tre ore dopo60, quando, solitamente, anche il dolore ischemico è risolto39,94,104. Talvolta, il dolore ischemico causato dall’anello di gomma può persistere anche dopo il ritorno degli indicatori ormonali ai livelli basali7. In un lavoro di Sutherland et al.94 sulla castrazione degli agnelli di 3-6 settimane eseguita con l’anello di gomma, la concentrazione plasmatica del cortisolo è stata superiore a quella osservata da altri autori13,14,47,56,57, ed il picco è rimasto tale per 60-80 minuti dopo l’intervento. La velocità con la quale sopraggiunge il dolore ischemico non è necessariamente correlata alla pressione esercitata dall’anello di gomma, ma la gravità del dolore può essere esacerbata dall’esercizio fisico e dal metabolismo muscolare anaerobico29. Durante la castrazione con l’anello di gomma si osserva anche un incremento della concentrazione plasmatica della noradrenalina, che raggiunge il picco dopo dieci minuti, lo mantiene fino a trenta minuti e torna ai livelli basali entro quaranta minuti dall’intervento, circa venti minuti prima del picco del cortisolo ematico62. L’incremento della concentrazione plasmatica della noradrenalina è stato osservato anche durante il trasporto75,77 e lo stordimento elettrico52,54. Nell’uomo è stato rilevato che, durante gli interventi chirurgici, la noradrenalina è liberata dal tessuto che è sede d’aggressione operatoria30 e la sua concentrazione plasmatica sembra essere correlata all’estensione del danno chirurgico26; pertanto il notevole aumento successivo alla castrazione potrebbe essere correlato alla sua liberazione da parte del tessuto aggredito. Trentini_imp 8-09-2008 11:48 Pagina 169 R. Trentini et al. Large Animal Review 2008; 14: 165-173 La castrazione dei piccoli ruminanti mediante schiacciamento del cordone testicolare È una tecnica generalmente valida e sicura; eppure, se effettuata in modo improprio, può non raggiungere l’effettiva castrazione del soggetto31. Molony et al.68 hanno osservato che, a quattro settimane dalla castrazione di due agnelli con la tenaglia Burdizzo, era possibile palparne ancora i testicoli. In uno di questi, la concentrazione di testosterone (5,5 nmol/l-1) era nel range dei valori fisiologici per un animale intero51 e ben al disopra della concentrazione (< 0,19 nmol/l) rilevata da Fisher & Lapwood22 in animali castrati. Da un’indagine condotta in Inghilterra da Hosie et al.33 sull’utilizzo della tenaglia, si è visto che la tecnica utilizzata (modalità di esecuzione ed intensità della pressione di schiacciamento) e le dimensioni dello strumento differivano notevolmente da un allevatore all’altro, inoltre alcuni animali non venivano contenuti in maniera appropriata. Quindici agnelli (provenienti da 11 greggi) non erano stati castrati correttamente. In sei greggi, l’utilizzo improprio della tenaglia aveva lesionato ed addirittura ucciso alcuni animali. Per superare le difficoltà di utilizzo ed a volte l’inefficacia della tenaglia Burdizzo, esiste uno strumento più valido e facile da utilizzare, sviluppato dallo Scottish Agricultural College, assistito da un motorino elettrico ed un timer sonoro ed in grado di esercitare una pressione costante di 148 bar per dieci minuti32,68. Questo strumento è stato testato per la castrazione degli agnelli di tre settimane, e la sua efficacia è stata confrontata sia con la classica tenaglia Burdizzo (pressione 44 bar), sia con il metodo combinato (anello di gomma + tenaglia). Con tutti e tre i metodi, la durata delle posture anormali (52 - 58 minuti) e la concentrazione plasmatica del cortisolo (110 - 120 mmol/l) sono state pressappoco identiche, con valori leggermente superiori registrati con il castratore a motore. Da questa prova si evince che all’aumento della pressione di schiacciamento del cordone testicolare aumenta l’intensità e la durata del dolore acuto. Di conseguenza, se riducendo la pressione di schiacciamento si riuscisse a mantenere la stessa efficacia, l’utilizzo di questo strumento, oltre ad essere più pratico, innalzerebbe certamente lo standard di benessere dei piccoli ruminanti68. Sempre in riferimento al confronto dell’efficacia dei tre metodi si è visto che con il metodo Burdizzo, rispetto agli altri due metodi, si dimezza l’incidenza degli APBs: 16 contro 30 (metodo combinato) e 32 (castratore incruento a motore)68. L’inoculazione per via intratesticolare di un anestetico locale due minuti prima e l’iniezione intramuscolare di un FANS (diclofenac) venti minuti prima dell’applicazione della tenaglia Burdizzo, riducono la concentrazione plasmatica del cortisolo ad 80 mmol/l68; inoltre il diclofenac riduce significativamente anche la durata dei tremori e delle posture anormali68. In termini di benessere animale, per la castrazione dei piccoli ruminanti, l’utilizzo della tenaglia sarebbe il metodo da preferire qualora si riuscisse a ridurre il dolore dello schiacciamento; in caso contrario sarebbe opportuno indagare sul come rendere meno doloroso l’utilizzo dell’anello di gomma40. La castrazione dei piccoli ruminanti con il metodo combinato Il dolore ischemico presente negli agnelli di una settimana d’età castrati con l’anello di gomma38,39,40, può essere ridotto se i cordoni spermatici vengono tenuti schiacciati per sei dieci secondi con una tenaglia Burdizzo38,39,40,65,94,95. Rispetto 169 all’applicazione del solo anello di gomma, questo metodo, pur richiedendo circa venti secondi in più68, necessita di minore abilità d’esecuzione ed evita alcuni inconvenienti derivanti dall’utilizzo della sola tenaglia8,76,90. Infatti, la compressione della tenaglia riduce il dolore ischemico causato dall’anello di gomma, perché entro circa tre ore sono disattivate tutte quelle strutture nervose che innervano la porzione distale del testicolo, compresi i suoi annessi; di conseguenza viene annullato anche l’input nocicettivo proveniente dal tessuto scrotale e testicolare ischemizzati dalla compressione dell’anello, che progressivamente causa ipossia e infine anossia dello stesso7,13,14,62,94. Negli agnelli di sette giorni d’età, con l’utilizzo del metodo combinato, gli APBs e la frequenza con la quale gli animali assumono delle posture anormali si riducono in modo considerevole40,94 perché alcuni segnali afferenti nocicettivi sono aboliti dallo schiacciamento delle strutture nervose che innervano il testicolo65. La riduzione degli APBs non è omogenea perché può esserci una variabilità intraspecifica molto marcata65. L’effetto positivo prodotto dallo schiacciamento effettuato con la tenaglia è stato confermato anche da Thornton e Waterman-Pearson95, i quali hanno notato che gli agnelli sottoposti a castrazione con il metodo combinato previa anestesia generale (che impedisce l’insorgere di analgesia stress indotta) non mostrano una riduzione degli APBs rispetto alla castrazione effettuata con lo stesso metodo in assenza di anestesia; da ciò si evince che, durante la castrazione con il metodo combinato, l’azione schiacciante della tenaglia è responsabile dell’innalzamento della soglia nocicettiva meccanica per l’effettiva interruzione delle strutture nervose testicolari, piuttosto che per una “analgesia stress-indotta”95. Kent et al.38,39 hanno riportato che, durante l’utilizzo del metodo combinato, il picco ormonale del cortisolo è raggiunto prima, ma si riduce di 28 nmol/litro rispetto all’utilizzo del solo anello38. Un ulteriore studio degli stessi autori ha confermato l’efficacia del metodo combinato, rilevando un dimezzamento del picco di cortisolo40. In tal caso la cortisolemia tornava ai valori basali 84 minuti dopo l’intervento, contro i 96-138 minuti con l’applicazione del solo anello di gomma ed i 180 minuti del metodo cruento. È stato osservato che il metodo combinato, se utilizzato su agnelli d’età superiore ad una settimana, ridurrebbe poco o per niente la concentrazione plasmatica del cortisolo38; tuttavia la prova è stata eseguita su un ristretto numero di animali (sette soggetti) e pertanto il grado di stress associato a tale metodo, in animali d’età superiore ad una settimana, andrebbe ulteriormente verificato94. Sutherland et al.94 si sono mostrati piuttosto scettici sull’effettiva convenienza del metodo combinato, giudicando, sulla base delle concentrazioni ematiche di cortisolo precedentemente riportate, sempre poco significative le differenze tra i due metodi; questi autori94 ritengono che, indipendentemente dall’età, i vantaggi del metodo combinato sarebbero da limitare al solo miglioramento della velocità di guarigione della ferita, come già osservato nei vitelli67. Bisogna, comunque, ricordare la grande variabilità degli effetti dell’applicazione di questo metodo secondo le capacità e dell’esperienza degli operatori; la manualità dell’esecuzione può, infatti, influire notevolmente sul risultato: durante la castrazione degli agnelli d’età superiore ad una settimana, se i cordoni spermatici sono schiacciati separatamente, in modo da lasciare Trentini_imp 170 8-09-2008 11:48 Pagina 170 Effetti della castrazione sul benessere dei piccoli ruminanti interposto del tessuto scrotale intatto, la concentrazione plasmatica del cortisolo è simile a quella osservata negli animali castrati con il solo anello di gomma13,14. Ciò può dipendere dal fatto che, nel tratto di tessuto risparmiato dallo schiacciamento, le fibre nervose intatte sono in grado di trasmettere gli impulsi nocicettivi provenienti dal tessuto scrotale ischemizzato13,14. Infine, anche la durata di applicazione della tenaglia (normalmente, da 6 a 10 secondi) può influire sull’efficacia dell’intervento: infatti, rispetto alla castrazione effettuata con il solo anello di gomma, quando la pressione della tenaglia è mantenuta solo per sei secondi, non c’è una rilevante riduzione né del picco, né della durata della concentrazione plasmatica di cortisolo39; invece, se la pressione della tenaglia è mantenuta per dieci secondi, si ha una riduzione del picco massimo di cortisolo a 60 minuti dal trattamento94. LA CASTRAZIONE DEI PICCOLI RUMINANTI CON L’IMPIEGO DI ANESTETICO LOCALE Nel 2000 è stato condotto uno studio42 sulla castrazione di agnelli di 48 ore d’età, utilizzando l’anello di gomma, l’anello di gomma + l’anestetico locale, il metodo combinato. Le lesioni causate dai vari metodi sono state monitorate due volte alla settimana per 6 settimane, mentre il comportamento degli animali è stato registrato in decima, ventesima, trentunesima e quarantunesima giornata dall’intervento. Dai risultati ottenuti si è visto che la castrazione, indipendentemente se associata o meno ai metodi utilizzati per la riduzione del dolore, non modifica significativamente l’incremento ponderale giornaliero degli animali. Il metodo di castrazione utilizzato influenza, invece, il tempo necessario alla guarigione della ferita scrotale, che si dimezza con il metodo combinato e con l’anello di gomma in associazione ad un anestetico locale. Le osservazioni comportamentali hanno permesso di riscontrare una minore frequenza delle manifestazioni di dolore, quali il battito degli unghielli, il movimento della coda e la rotazione della testa in direzione dello scroto. Kent et al.43 hanno messo a punto due metodiche per ridurre il dolore della castrazione con anello di gomma in agnelli d’età inferiore alle 48 ore. L’innervazione dello scroto e del testicolo è stata interrotta sia meccanicamente con una grossa pinza (“Big Nipper”), sia con la lidocaina al 2% in associazione con l’adrenalina. L’associazione anestetica è stata somministrata subito sotto l’applicazione dell’anello di gomma, mediante un iniettore a getto ad alta pressione. Rispetto agli animali di controllo e a quelli castrati con l’anello di gomma, con entrambi i metodi, il repertorio comportamentale algico si è ridotto del 78%, e senza effetti collaterali. I due nuovi metodi proposti da Kent et al. hanno avuto il consenso degli allevatori, con una particolare preferenza per la seconda soluzione, nonostante la procedura d’esecuzione (68 secondi) fosse più lunga di quella necessaria per l’applicazione del solo anello di gomma. In condizioni normali, l’inoculazione dell’anestesia locale, andrebbe effettuata 15 - 20 minuti prima dell’applicazione dell’anello di gomma, facendo perdere tempo all’allevatore. Quest’inconveniente può essere superato, oltre che con l’impiego dell’iniettore a getto ad alta pressione precedentemente indicato, anche inocu- lando con una normale siringa la lidocaina nel collo dello scroto, soltanto 15 secondi prima dell’applicazione dell’anello, ottenendo così una riduzione dell’incremento plasmatico del cortisolo del 43%93. Secondo Steiner et al.92, gli animali dovrebbero essere inizialmente sedati con xylazina, quindi sarebbe opportuno inoculare l’anestetico locale alla base dello scroto, per poi procedere alla castrazione mediante la tenaglia Burdizzo. LA CASTRAZIONE NELL’ALLEVAMENTO OVINO: UTILITÀ DELLA PROCEDURA La castrazione dei piccoli ruminanti, in un sistema zootecnico intensivo, ha certamente la sua utilità, purché venga impiegata in modo opportuno. La castrazione degli animali macellati in età prepubere è un intervento inutile perché, in questa fase, l’attività testicolare non è ancora iniziata33; infatti, negli agnelli interi sotto le otto settimane di vita, la concentrazione di testosterone è generalmente bassa e variabile22,46,87,100. Inoltre, se l’intervento è eseguito prima che si stabilizzi il rapporto nutrice - figlio, c’e il rischio che la pecora non possa più accettare il proprio agnello12. Negli allevamenti selezionati la castrazione è utile per evitare accoppiamenti indesiderati, mantenere il controllo genetico del gregge20,95 e ridurre l’incidenza delle malattie della sfera genitale104. Questa procedura, inoltre, riduce la frequenza di problemi legati al comportamento aggressivo dei maschi riproduttori, con conseguente migliore gestione del gregge20,33. Secondo Kent et al.42, lo stress e le eventuali infezioni correlate alla castrazione non influenzerebbero negativamente l’incremento ponderale degli animali, indipendentemente dalla metodica impiegata. Infine, da un punto di vista organolettico, la castrazione aumenta i depositi di grasso e riduce il collagene; questa modifica, in alcuni sistemi produttivi, può essere valutata come un miglioramento della conformazione e della qualità della carcassa95. Possibili inconvenienti sanitari correlati alla castrazione La castrazione dei piccoli ruminanti può causare problemi sanitari immediati o ritardati. Fra i primi sono da annoverare i traumi causati dal radunamento e dalla contenzione degli animali. Fenomeni emorragici possono manifestarsi entro 24 h dalla castrazione chirurgica104 ed essere esacerbati dall’aumento della pressione sanguigna (e.g. paura, agitazione, esercizio fisico). L’emorragia non è sempre visibile, come nel caso della castrazione mediante torsione e strappamento del cordone spermatico, con il rischio di emoperitoneo33. L’ernia scrotale è un altro grave problema immediato legato alla castrazione ed è raccomandabile, prima di effettuare l’intervento, ispezionare attentamente l’anello inguinale esterno per un’eventuale dilatazione congenita dello stesso. Negli animali con quest’anomalia, l’aumento della pressione addominale, causata dai ripetuti tentativi dell’animale di sottrarsi al contenimento, può determinare la protrusione del contenuto erniario con conseguente intrappolamento nell’anello di gomma, schiacciamento procurato dalla tenaglia Burdizzo o fuoriuscita dall’incisione chirurgica104. Trentini_imp 8-09-2008 11:48 Pagina 171 R. Trentini et al. Large Animal Review 2008; 14: 165-173 La castrazione effettuata in età molto precoce può essere responsabile di minore resistenza ai fenomeni settici ed alle malattie, perché il dolore posticipa e riduce l’assunzione di colostro e favorisce l’insorgenza di problemi sanitari (colibacillosi, ipotermia da digiuno, etc.)104. Altre condizioni patologiche correlate alla castrazione possono essere i fenomeni infiammatori con conseguente dolore cronico, il tetano, le miasi, le eviscerazioni, il dolore neuropatico (ovvero quella condizione equivalente al così detto “arto fantasma” dell’uomo)104. Riguardo a quest’ultimo problema, Bennet & Xie2, con alcune lesioni sperimentali, hanno documentato la presenza del dolore neuropatico in quasi il 100% degli animali. CONCLUSIONI In base agli indicatori fisiologici ed etologici, tra i diversi metodi utilizzati per la castrazione degli ovicaprini, il metodo combinato (anello di gomma + tenaglia Burdizzo di 22 cm) è certamente quello meno doloroso38,39,40,65,94,95. Per ridurre lo stress degli animali durante questa procedura, oltre a migliorare i metodi già esistenti e studiarne altri meno dolorosi68, è consigliabile utilizzare analgesici e anestetici locali. Alcuni codici di condotta già prevedono l’obbligo di impiegare l’anestesia locale per la castrazione con l’anello di gomma degli agnelli di età superiore ad una settimana12,88, altri pongono limiti temporali più ampi70,101: auspicabile che tali limitazioni siano prese in considerazione anche in un ambito internazionale più ampio. Solo con un’azione combinata di farmaci anestetici/analgesici ed una tecnica ed uno strumentario adeguato, è possibile accettare, anche in termini di benessere animale, la castrazione degli ovicaprini. ❚ Castration and small ruminants welfare SUMMARY Small ruminants routine castration is carried out employing several methods. The most common are rubber ring (applied by elastrator), Burdizzo method, Rubber Ring + Burdizzo. Regrettably, the “knife castration” without anesthesia is still employed, too. Commonly accepted international welfare standards are frequently not respected. However, according to the method, animals experience different levels of stress. Several biochemical and behavioral indicators are available to quantify stress induced by the various castration methods and correlate procedures. The combined method (Rubber Ring + Burdizzo) was proven to be less painful than others. However, to minimize stress during small ruminants castration, it is necessary to improve present methods and look forward in order to find new painless ones. The employment of analgesics and local anesthesia is strongly recommended to further increase animal welfare during castration. KEY WORDS Castration, welfare, biochemical indicators, behavioural indicators, small ruminants. 171 Bibliografia 1. Bath G.F. 1998. Management of pain in production animals. App Anim Behav Sci 59: 147-156. 2. Bennet G.C. & Xie Y.K. 1988. A peripheral mononeuropathy in rat that produces disorders of pain sensation like those seen in man. Pain 33: 87-107. 3. Bohus B., Benus R.F., Fokkema D.S., Koolhaas J.M., Nyakas C., van Oortmerssen G.A., Prins A.J., de Ruiter A.J., Scheurink A.J., Steffens A.B. 1987. Neuroendocrine states and behavioral and physiological stress responses. Prog Brain Res 72: 57-70. 4. Buchenauer D. 1994. 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In Practice 14: 2-7. 11° Congresso Nazionale Multisala SIVAR 8-9 Maggio 2009 Palazzo Trecchi, Cremona EVENTO IN FASE DI ACCREDITAMENTO ECM organizzato da certificata ISO 9001:2000 SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli - Tel. 0372/40.35.39 - [email protected] - www.sivarnet.it