Effetti della castrazione sul benessere dei piccoli ruminanti

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Effetti della castrazione sul benessere
dei piccoli ruminanti
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R. TRENTINI, L. IANNETTI, E. ROSSI, P. DALLA VILLA
Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” - Reparto Relazione Uomo Animale Centro di Collaborazione OIE per la Formazione Veterinaria, l’Epidemiologia, la Sicurezza degli Alimenti
ed il Benessere Animale - Via Campo Boario - 64100 Teramo
RIASSUNTO
La castrazione dei piccoli ruminanti viene normalmente effettuata come pratica di allevamento impiegando diverse metodiche. Le tecniche di castrazione più utilizzate sono l’anello di gomma, la tenaglia Burdizzo, il metodo misto (anello di gomma
+ Burdizzo). Deplorabilmente, anche la castrazione “con il coltello”, senza l’impiego di anestesia, è ancora molto diffusa. Spesso, nell’esecuzione della procedura, non sono rispettati gli standard di benessere animale comunemente accettati e comunque,
secondo il metodo utilizzato, gli animali sperimentano sempre un diverso grado di stress. Numerosi indicatori biochimici e
comportamentali possono essere impiegati per quantificare lo stress prodotto da ciascun metodo e dalle operazioni ad esso
correlate. Il metodo combinato (anello di gomma + Burdizzo) risulta essere meno doloroso rispetto agli altri. Per minimizzare lo stress prodotto dalla castrazione appare necessario migliorare ulteriormente le metodiche attualmente utilizzate e studiarne di nuove, meno dolorose. L’impiego di analgesici ed anestetici locali è fortemente raccomandato per migliorare il benessere degli ovicaprini sottoposti a castrazione.
PAROLE CHIAVE
Castrazione, benessere, indicatori fisiologici, indicatori comportamentali, piccoli ruminanti.
INTRODUZIONE
Negli ultimi decenni, l’interesse dell’opinione pubblica verso il benessere degli animali da reddito è cresciuto in maniera considerevole; nonostante sia consolidato il principio
di evitare sofferenze non necessarie agli animali, gran parte
delle manualità/pratiche di allevamento spesso non rispondono a tale indicazione, né tanto meno a standard ritenuti
accettabili27, e vengono riconosciute quali causa di
stress28,34,35,74,79,80,81,82,83,84,85. In particolare la castrazione dei
piccoli ruminanti può essere annoverata tra le procedure
zootecniche talvolta effettuate senza tener conto delle più
elementari regole di benessere, in quanto eseguita utilizzando metodiche estremamente dolorose ed in assenza di anestesia. Per promuovere e garantire il rispetto dei bisogni fisiologici e psicologici degli animali è indispensabile effettuare una revisione critica continua dei sistemi produttivi
zootecnici, alla luce delle più recenti acquisizioni scientifiche. In altre parole vanno creati i presupposti, soprattutto
culturali, per rendere operativi i cambiamenti necessari ed
in tal senso resta imprescindibile l’addestramento professionale degli operatori di settore64. Secondo le buone pratiche
di allevamento, previste sia dai codici di condotta anglosassoni, sia dalla nuova normativa “orizzontale” europea12,88,98,
è fondamentale un adeguato training degli operatori, che
andrebbero educati con nozioni di base relative alla corretta
gestione degli animali, con particolare attenzione a quelle
manualità e procedure che possono ripercuotersi sul loro
benessere. Di fatto alcuni allevatori credono ancora che certi interventi, come la molatura dei denti delle pecore72, il taglio della coda delle vacche o la castrazione degli animali
macellati in età prepubere, possano essere vantaggiosi in termini produttivi; se correttamente informati dell’inutilità di
queste pratiche, gli stessi potrebbero ragionevolmente con-
vincersi ad eliminarle definitivamente1 ovvero sostituirle
con metodi appropriati25,99. È ormai riconosciuta a livello
internazionale la stretta relazione esistente tra sanità, qualità
delle produzioni e benessere animale, inteso come il rispetto delle “cinque libertà” (tra cui anche la “libertà dal dolore”) in tutte le procedure allevatoriali73. La nuova politica di
sostegno per la zootecnia comunitaria97, prevede l’utilizzo di
fondi specifici per incentivare la realizzazione di programmi
a lungo temine in materia di ambiente, qualità e benessere
degli animali. Tali piani, oltre a mantenere le produzioni entro livelli economicamente accettabili, dovrebbero pertanto
prevedere anche la salvaguardia dell’equilibrio psicofisico
degli animali in un contesto sanitario ineccepibile.
VALUTAZIONE DEL DOLORE
NEI PICCOLI RUMINANTI
SOTTOPOSTI A CASTRAZIONE
La percezione del dolore è di natura multifattoriale, dipendente in parte dalla gravità del danno tessutale e dalla conseguente intensità dello stimolo trasmesso attraverso le vie
nervose, ma anche dall’esperienza individuale e dalla posizione sociale all’interno del gruppo23. In particolare la castrazione, così come altre procedure frequentemente effettuate sui piccoli ruminanti, provoca fenomeni infiammatori
e necrotici a carico degli organi coinvolti (testicolo e scroto),
nonché possibili risentimenti a livello sistemico. La componente dolorifica dell’infiammazione origina dall’attivazione
e dalla sensibilizzazione delle fibre sensitive mediante l’azione di diverse sostanze chimiche rilasciate a livello dei tessuti
danneggiati21. Lo stimolo proveniente dalla periferia è condotto al midollo spinale e da questo al cervello, dove viene
percepito il dolore. L’infiammazione inoltre induce alterazio-
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ni nella normale elaborazione dello stimolo nocicettivo; l’allodinia (percezione di uno stimolo innocuo come nocivo) e
l’iperalgesia (risposta esagerata allo stimolo) sono frequenti
componenti del dolore infiammatorio71. Manualità dolorose
possono altresì influenzare l’intensità dello stimolo nocicettivo determinando la c.d. “analgesia stress-indotta”: questa
origina dai centri cerebrali superiori, innescando l’attivazione di meccanismi inibitori discendenti che innalzano la soglia nocicettiva meccanica, come nell’ipoalgesia post-castrazione degli agnelli95.
Da un punto di vista pratico esistono diversi indicatori che
possono essere impiegati per la valutazione del dolore negli
ovicaprini, sia di tipo “oggettivo” (fisiologici) sia di tipo “soggettivo” (etologici)23.
Tra gli indicatori di tipo “oggettivo” è possibile annoverare: il
cortisolo plasmatico, il cui innalzamento è correlato allo
stress che si accompagna al dolore38,69; le proteine della fase
acuta (APP), la cui concentrazione sierica aumenta durante
infezioni o infiammazioni, studiate nel bovino e nel suino17,18
ma non ancora negli ovicaprini23; la concentrazione plasmatica delle catecolamine (adrenalina e noradrenalina)50,62. Anche il glucosio plasmatico, l’ematocrito, la temperatura corporea e la frequenza cardiaca sono utilizzabili per valutare
indirettamente l’intensità di stimolazione del SNC23,53,68, così
come la già ricordata iperalgesia23, rilevabile soprattutto in
caso di dolore correlato a mastiti, patologie podaliche ed altre forme infiammatorie localizzate (compreso il danno tessutale conseguente a castrazione), nelle quali si assiste ad una
netta riduzione delle soglie nocicettive15,16,102, misurabili mediante l’impiego di test di pressione meccanica (“soglia nocicettiva meccanica”) o di stimolazione termica cutanea (“soglia nocicettiva termica”)49.
Gli indicatori di tipo “soggettivo” sono altresì riferibili a valutazioni di tipo comportamentale: esiste infatti un repertorio
etologico che può essere utilizzato come indicatore del dolore e dello stress animale, che annovera comportamenti quali
la frequenza dei calci, i rotolamenti, l’irrequietezza, lo scalpitio, le vocalizzazioni e le posture anomale39,48,56,57,65,69. In particolare, si parla di APBs (Active Pain Avoidance Behaviours)
per distinguere i comportamenti indipendenti dall’interazione degli operatori con gli animali (scalpitio, calci, atteggiamenti particolari etc.) da quelli conseguenti all’interazione
interspecifica (conduzione nel recinto, cattura, contenimento, palpazione etc.), definiti come UPBs (Unresponsive Pain
Behaviours). L’impiego dei soli indicatori di tipo soggettivo è
spesso insufficiente, considerando che i piccoli ruminanti sono animali relativamente “stoici”, e possono non manifestare
in modo evidente il loro stato di sofferenza4,23.
La castrazione, in base agli indicatori appena descritti, risulta
essere un intervento molto doloroso e stressante per i piccoli
ruminanti39,58,59,60,65,68,91,94,95. Il semplice raggruppamento ed il
contenimento preliminare degli animali è di per sé un evento
stressante. Negli agnelli, già durante i primi dieci minuti di
preparazione all’intervento, si osserva un leggero aumento
del cortisolo plasmatico60. Nei soggetti già sottoposti a castrazione, la variazione di questo parametro è strettamente correlata alla frequenza delle modificazioni posturali ed all’aumento dell’attività fisica degli animali, condizioni entrambe
interpretabili quali indicatori di uno stato di malessere38. Gli
stessi autori hanno anche dimostrato, sempre attraverso lo
studio di indicatori fisiologici ed etologici, che l’età dell’animale è importante nel modulare l’intensità della risposta or-
ganica allo stress della manipolazione antecedente la castrazione: un agnello di cinque giorni è molto più stressabile di
uno di ventuno o quarantadue. Al contrario, il livello di percezione dello stimolo nocicettivo della castrazione non varia
al variare dell’età degli animali: un agnello di 5 o 21 gg. soffre
con la stessa intensità di un animale di 42 gg.38. L’utilizzo del
cortisolo plasmatico, come indicatore di stress, ha valore solo
per quelle procedure che causano una risposta organica di tipo acuto61, non sufficiente, quindi, per valutare lo stress della
castrazione, nel quale oltre ad un’immediata risposta organica ci sono anche delle modificazioni di tipo ritardato, che
possono essere meglio valutate con l’ausilio degli indicatori
comportamentali (APBs ed UPBs)48,65. Più in generale gli indicatori di benessere ormonali possono essere utilmente impiegati per migliorare l’interpretazione dei dati etologici45, e
viceversa. Ad esempio, è stato registrato un elevato livello plasmatico di cortisolo in situazioni che, dal punto di vista puramente comportamentale, apparivano non stressanti80. L’utilizzo dei soli indicatori fisiologici sarebbe inoltre complicato anche per l’esistenza di specifici modelli di reazione individuale3,44. Sono stati impiegati, infine, anche studi elettroencefalografici per la valutazione del dolore durante la castrazione37: in particolare si è visto che questa procedura causa delle
modificazioni del tracciato simili a quelle osservate sia durante il mulesing (rimozione delle pliche cutanee dalla regione perineale per prevenire le miasi), sia durante la zoppia indotta sperimentalmente mediante l’inoculazione di formalina. Sempre da studi elettroencefalografici36 effettuati durante
la castrazione mediante anello di gomma di agnelli di due e
quattro settimane, anestetizzati con alotano, è stata osservata,
negli animali più giovani, una percezione qualitativamente
differente dello stimolo doloroso, che sarebbe pertanto etàdipendente, in antitesi a quanto rilevato da Kent et al.38 con
l’ausilio dei classici indicatori fisiologici ed etologici.
METODI DI CASTRAZIONE
Si riporta di seguito un elenco (con breve descrizione) dei
metodi utilizzati per la castrazione dei piccoli ruminanti. Le
prime quattro metodiche elencate, più comunemente impiegate, saranno poi approfondite successivamente, con particolare riferimento ai loro effetti sul benessere animale.
Metodo cruento. È la “castrazione con coltello”, anche detta
“a cielo aperto” (Fig. 1).
Anello di gomma applicato alla base dello scroto, manualmente oppure con l’impiego di uno specifico strumento
(“elastrator”). Esistono anelli di dimensioni diverse (Fig. 2),
nonché diversi tipi di applicatori (Figg. 3-4).
Tenaglia Burdizzo (22 cm) (Fig. 5), detta anche “di Ritchey”.
Questo strumento può essere dotato di un timer; sviluppa
una pressione di 71 bar che può ridursi a 44 bar se le ganasce
della tenaglia sono rivestite, a metà della loro lunghezza, da
un pezzo di plastica largo 20 mm ed alto 0,4 mm. La pressione di schiacciamento è mantenuta per 6 - 10 secondi68.
Metodo combinato: anello di gomma + tenaglia.
Tecnica del testicolo introflesso (Short - scrotum technique). L’anello di gomma viene applicato allo scroto al di sotto dei testicoli, in modo da spingerli contro la parete addominale. L’incremento della temperatura testicolare renderà
l’animale sterile70.
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Figura 3 - Applicatore di anelli di gomma (Compass Animal Health
Inc. - Edmonton - Canada).
Figura 1 - Coltello per castrazione cruenta.
Figura 4 - Applicatore anelli di gomma (“Tri-band castrator” Technifarm - Rotorua - New Zealand).
Figura 2 - Anelli di gomma.
Tecnica del testicolo capovolto e ruotato (Metodo pastorale). È un metodo, piuttosto diffuso tra gli allevatori dell’Italia centrale, simile al precedente, ma in questo caso, prima
dell’applicazione dell’anello, i testicoli vengono capovolti all’interno dello scroto e sottoposti ad 1 - 2 rotazioni.
Castrazione immunitaria. Questa metodica, effettuata con
iniezioni multiple86, è stata utilizzata negli agnelli solo in via
sperimentale. L’intensità dello stimolo nocicettivo indotto da
questa tecnica è ancora da verificare68. Cui et al.11 hanno immunizzato attivamente dei giovani montoni (3 mesi d’età) di
razza cinese Tanyang nei confronti del GnRH, ed hanno osservato la mancata crescita del diametro testicolare durante i
primi quattro mesi dall’immunizzazione. La concentrazione
plasmatica del testosterone, durante i primi sei mesi dall’immunizzazione, è stata identica a quella osservata negli animali castrati chirurgicamente; inoltre, rispetto agli animali di
controllo (non castrati), è stata osservata una posticipazione
dell’inizio della pubertà. Ulker et al.96 hanno immunizzato
dei giovani montoni nei confronti dell’LHRh. La prima dose
è stata inoculata a dieci settimane d’età, la seconda e la terza
rispettivamente a quattro e dodici settimane dalla prima. Gli
autori hanno osservato una riduzione della concentrazione
del testosterone sierico, il mancato sviluppo testicolare, un
ritardo di cinque settimane nell’attività di monta, la mancanza di un eiaculato contenente spermatozoi maturi, ipoecogenicità del parenchima testicolare a 37 settimane d’età,
una riduzione del diametro medio dei tubuli seminiferi ed
una membrana basale ispessita e ialinizzata, nonché un aumento del tessuto connettivo peritubulare. Le immagini eco-
Figura 5 - Tenaglia Burdizzo per ovicaprini (9 pollici = 22 cm).
grafiche della prostata e delle vescichette seminali erano simili a quelle presenti negli animali di controllo.
Metodi chimici. La castrazione chimica è effettuata iniettando nel testicolo degli agenti corrosivi, con lo scopo di
determinare necrosi testicolare e di conseguenza infertilità.
Gli agenti chimici più frequentemente usati sono l’acido alfa - idrossipropionico, la formaldeide o l’acido lattico in
etanolo. Alcuni di questi metodi possono essere efficaci e
relativamente indolori63, mentre altri (e.g. acido lattico utilizzato nei vitelli) non sostituiscono validamente la castrazione chirurgica24.
Oggigiorno i metodi che più frequentemente sono utilizzati
per la castrazione dei piccoli ruminanti sono l’anello di gomma, lo schiacciamento del cordone testicolare con la tenaglia,
il metodo combinato (tutti definiti come “metodi incruenti”) ed il cosiddetto metodo cruento (“castrazione con coltello”). L’utilizzo degli indicatori di benessere ha dimostrato
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che ci sono delle differenze non trascurabili fra i vari metodi
impiegati58,59,60,94. Anche la castrazione così detta “incruenta”
è risultata causa di un notevole dolore acuto, soprattutto durante e subito dopo l’azione di schiacciamento68. Pertanto,
nel rispetto del benessere animale, anche l’utilizzo della castrazione incruenta non dovrebbe prescindere da un efficace
trattamento analgesico6.
La castrazione dei piccoli ruminanti
con il metodo cruento
La castrazione con il metodo cruento (“castrazione con il
coltello”) è effettuata in assenza di anestesia e prevede, previa incisione della borsa scrotale, l’asportazione del testicolo mediante torsione e strappamento del cordone19. Questa
metodica, comunemente praticata in assenza di anestesia,
sulla base degli indicatori di benessere comportamentali ed
ormonali è risultata essere la tecnica di castrazione più dolorosa, provocando un intenso stress38,47,48,95. In particolare,
sono state evidenziate alterazioni dell’andatura e la preferenza degli animali operati a mantenere la stazione quadrupedale, nonché un picco della concentrazione plasmatica del
cortisolo, che persiste inalterato durante le prime quattro
ore dall’intervento48. La concentrazione plasmatica degli indicatori ormonali di stress resta elevata anche dopo 24 ore
dall’intervento47. Evidenti alterazioni a carico degli indicatori di benessere comportamentali sono state riportate anche
da altri autori: in uno studio di Shutt et al.89, effettuato subito dopo l’utilizzo del metodo cruento, gli animali assumevano frequentemente la stazione quadrupedale riunita, con
gli arti del cingolo pelvico allargati; presentavano inoltre
una modificazione dell’andatura, che diventava lenta ed
anormale, ed anche una riduzione del comportamento sociale ed esplorativo.
La castrazione dei piccoli ruminanti
con l’anello di gomma
Si tratta di una metodica il cui impiego è largamente diffuso
in tutto il mondo. Il codice di condotta neozelandese relativo al benessere degli ovini70 lo considera il metodo migliore
o, quanto meno, quello più facilmente praticabile da personale non veterinario, riducendo al minimo il rischio di infezioni. Viene fortemente raccomandata l’esecuzione dell’intervento non prima di 24 ore dalla nascita e non oltre le 6
settimane di età, e comunque mai oltre le 12 settimane di
età70. In Gran Bretagna12 l’applicazione dell’anello senza anestesia è, invece, vietata in soggetti di età superiore ad una settimana. Nonostante la popolarità di questa procedura, i dati
disponibili mostrano come la castrazione con l’anello di
gomma sia sempre causa di stress per l’animale47, nonché
uno dei metodi più dolorosi esistenti38,39,48,65,94,95 e sicuramente più doloroso della tenaglia di Burdizzo20. Lo stress causato
dall’utilizzo dell’anello di gomma è maggiore rispetto a
quello provocato dall’impiego della tenaglia ma è, comunque, inferiore al metodo cruento95. Il dolore dura più di
un’ora89,56,103; la concentrazione plasmatica del cortisolo13,14,47,48,56,69,94 e della noradrenalina62 subiscono un notevole
incremento. L’aumento della concentrazione plasmatica di
questi ormoni è legato al notevole accrescimento dell’attività
nervosa testicolare nocicettiva afferente7, probabilmente causato dall’ischemia tessutale conseguente all’applicazione dell’anello94. L’ischemia interviene dopo circa 10 secondi dall’applicazione e, similmente a quella provocata dal laccio
emostatico nell’uomo, attiva le fibre C (nocicettive) che trasmettono lo stimolo alla porzione craniale del corno dorsale
del midollo spinale e, per via ascendente, al cervello5,10,55;
questo, a sua volta, percepisce il dolore e attraverso la risposta efferente simpatica determina un aumento della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e della concentrazione
della noradrenalina plasmatica9. L’aumentata attività nervosa nocicettiva afferente (dolore ischemico), che persiste fino
a tre ore dalla castrazione39,94,104, è stata osservata, in situazioni patologiche, anche nell’uomo78. Con il sopraggiungere
dell’anossia tessutale, che disattiva i recettori dolorifici, c’è la
scomparsa del dolore ischemico7,13,14,103. Lo stress causato dalla castrazione con l’anello di gomma si aggrava con la riduzione delle sue dimensioni39. Le osservazioni comportamentali48 evidenziano, durante i primi 30-45 minuti dall’applicazione dell’anello, una marcata irrequietezza66,69: gli agnelli
belano, sbattono gli unghielli per terra e calciano56; gli animali riducono sia il tempo dedicato alle loro attività ludiche
(soprattutto gli agnelli di una settimana), sia la durata del
decubito sterno - costale. Gli agnelli modificano la stazione
quadrupedale, l’andatura e il decubito sterno - costale
(agnelli di 4 - 6 settimane)66, si rotolano sulla schiena e assumono la posizione di cane seduto con il collo esteso in iperventilazione56. Le modificazioni posturali possono essere volontarie o involontarie. Quelle volontarie, e soprattutto gli
atteggiamenti d’immobilità, riducono gli stimoli algogeni a
livello tissutale. Si osserva anche un aumento del tono muscolare e iperriflessia, che si può manifestare con la completa estensione degli arti pelvici66. L’anello di gomma dovrebbe
essere utilizzato solo sugli agnelli di pochi giorni d’età12,41,88,
perché se è applicato ad animali più grandi (28 - 42 giorni)
causa lesioni cutanee ben più estese e profonde. Durante i
primi 50 minuti dall’applicazione dell’anello si osserva un
notevole aumento della cortisolemia, che raggiunge il picco
dopo circa un’ora dall’intervento e ritorna ai valori basali
circa tre ore dopo60, quando, solitamente, anche il dolore
ischemico è risolto39,94,104. Talvolta, il dolore ischemico causato dall’anello di gomma può persistere anche dopo il ritorno
degli indicatori ormonali ai livelli basali7. In un lavoro di
Sutherland et al.94 sulla castrazione degli agnelli di 3-6 settimane eseguita con l’anello di gomma, la concentrazione plasmatica del cortisolo è stata superiore a quella osservata da
altri autori13,14,47,56,57, ed il picco è rimasto tale per 60-80 minuti dopo l’intervento. La velocità con la quale sopraggiunge
il dolore ischemico non è necessariamente correlata alla
pressione esercitata dall’anello di gomma, ma la gravità del
dolore può essere esacerbata dall’esercizio fisico e dal metabolismo muscolare anaerobico29. Durante la castrazione con
l’anello di gomma si osserva anche un incremento della concentrazione plasmatica della noradrenalina, che raggiunge il
picco dopo dieci minuti, lo mantiene fino a trenta minuti e
torna ai livelli basali entro quaranta minuti dall’intervento,
circa venti minuti prima del picco del cortisolo ematico62.
L’incremento della concentrazione plasmatica della noradrenalina è stato osservato anche durante il trasporto75,77 e lo
stordimento elettrico52,54. Nell’uomo è stato rilevato che, durante gli interventi chirurgici, la noradrenalina è liberata dal
tessuto che è sede d’aggressione operatoria30 e la sua concentrazione plasmatica sembra essere correlata all’estensione del
danno chirurgico26; pertanto il notevole aumento successivo
alla castrazione potrebbe essere correlato alla sua liberazione
da parte del tessuto aggredito.
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La castrazione dei piccoli ruminanti
mediante schiacciamento del cordone
testicolare
È una tecnica generalmente valida e sicura; eppure, se effettuata in modo improprio, può non raggiungere l’effettiva castrazione del soggetto31. Molony et al.68 hanno osservato che,
a quattro settimane dalla castrazione di due agnelli con la tenaglia Burdizzo, era possibile palparne ancora i testicoli. In
uno di questi, la concentrazione di testosterone (5,5 nmol/l-1)
era nel range dei valori fisiologici per un animale intero51 e
ben al disopra della concentrazione (< 0,19 nmol/l) rilevata
da Fisher & Lapwood22 in animali castrati. Da un’indagine
condotta in Inghilterra da Hosie et al.33 sull’utilizzo della tenaglia, si è visto che la tecnica utilizzata (modalità di esecuzione ed intensità della pressione di schiacciamento) e le dimensioni dello strumento differivano notevolmente da un allevatore all’altro, inoltre alcuni animali non venivano contenuti in maniera appropriata. Quindici agnelli (provenienti da
11 greggi) non erano stati castrati correttamente. In sei greggi, l’utilizzo improprio della tenaglia aveva lesionato ed addirittura ucciso alcuni animali. Per superare le difficoltà di utilizzo ed a volte l’inefficacia della tenaglia Burdizzo, esiste uno
strumento più valido e facile da utilizzare, sviluppato dallo
Scottish Agricultural College, assistito da un motorino elettrico ed un timer sonoro ed in grado di esercitare una pressione
costante di 148 bar per dieci minuti32,68. Questo strumento è
stato testato per la castrazione degli agnelli di tre settimane, e
la sua efficacia è stata confrontata sia con la classica tenaglia
Burdizzo (pressione 44 bar), sia con il metodo combinato
(anello di gomma + tenaglia). Con tutti e tre i metodi, la durata delle posture anormali (52 - 58 minuti) e la concentrazione plasmatica del cortisolo (110 - 120 mmol/l) sono state
pressappoco identiche, con valori leggermente superiori registrati con il castratore a motore. Da questa prova si evince che
all’aumento della pressione di schiacciamento del cordone testicolare aumenta l’intensità e la durata del dolore acuto. Di
conseguenza, se riducendo la pressione di schiacciamento si
riuscisse a mantenere la stessa efficacia, l’utilizzo di questo
strumento, oltre ad essere più pratico, innalzerebbe certamente lo standard di benessere dei piccoli ruminanti68. Sempre in
riferimento al confronto dell’efficacia dei tre metodi si è visto
che con il metodo Burdizzo, rispetto agli altri due metodi, si
dimezza l’incidenza degli APBs: 16 contro 30 (metodo combinato) e 32 (castratore incruento a motore)68. L’inoculazione
per via intratesticolare di un anestetico locale due minuti prima e l’iniezione intramuscolare di un FANS (diclofenac) venti minuti prima dell’applicazione della tenaglia Burdizzo, riducono la concentrazione plasmatica del cortisolo ad 80
mmol/l68; inoltre il diclofenac riduce significativamente anche
la durata dei tremori e delle posture anormali68. In termini di
benessere animale, per la castrazione dei piccoli ruminanti,
l’utilizzo della tenaglia sarebbe il metodo da preferire qualora
si riuscisse a ridurre il dolore dello schiacciamento; in caso
contrario sarebbe opportuno indagare sul come rendere meno doloroso l’utilizzo dell’anello di gomma40.
La castrazione dei piccoli ruminanti
con il metodo combinato
Il dolore ischemico presente negli agnelli di una settimana
d’età castrati con l’anello di gomma38,39,40, può essere ridotto
se i cordoni spermatici vengono tenuti schiacciati per sei dieci secondi con una tenaglia Burdizzo38,39,40,65,94,95. Rispetto
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all’applicazione del solo anello di gomma, questo metodo,
pur richiedendo circa venti secondi in più68, necessita di minore abilità d’esecuzione ed evita alcuni inconvenienti derivanti dall’utilizzo della sola tenaglia8,76,90. Infatti, la compressione della tenaglia riduce il dolore ischemico causato dall’anello di gomma, perché entro circa tre ore sono disattivate
tutte quelle strutture nervose che innervano la porzione distale del testicolo, compresi i suoi annessi; di conseguenza
viene annullato anche l’input nocicettivo proveniente dal
tessuto scrotale e testicolare ischemizzati dalla compressione
dell’anello, che progressivamente causa ipossia e infine anossia dello stesso7,13,14,62,94.
Negli agnelli di sette giorni d’età, con l’utilizzo del metodo
combinato, gli APBs e la frequenza con la quale gli animali
assumono delle posture anormali si riducono in modo considerevole40,94 perché alcuni segnali afferenti nocicettivi sono
aboliti dallo schiacciamento delle strutture nervose che innervano il testicolo65. La riduzione degli APBs non è omogenea perché può esserci una variabilità intraspecifica molto
marcata65.
L’effetto positivo prodotto dallo schiacciamento effettuato
con la tenaglia è stato confermato anche da Thornton e Waterman-Pearson95, i quali hanno notato che gli agnelli sottoposti a castrazione con il metodo combinato previa anestesia
generale (che impedisce l’insorgere di analgesia stress indotta) non mostrano una riduzione degli APBs rispetto alla castrazione effettuata con lo stesso metodo in assenza di anestesia; da ciò si evince che, durante la castrazione con il metodo combinato, l’azione schiacciante della tenaglia è responsabile dell’innalzamento della soglia nocicettiva meccanica per l’effettiva interruzione delle strutture nervose testicolari, piuttosto che per una “analgesia stress-indotta”95.
Kent et al.38,39 hanno riportato che, durante l’utilizzo del
metodo combinato, il picco ormonale del cortisolo è raggiunto prima, ma si riduce di 28 nmol/litro rispetto all’utilizzo del solo anello38. Un ulteriore studio degli stessi autori ha confermato l’efficacia del metodo combinato, rilevando un dimezzamento del picco di cortisolo40. In tal caso la
cortisolemia tornava ai valori basali 84 minuti dopo l’intervento, contro i 96-138 minuti con l’applicazione del solo
anello di gomma ed i 180 minuti del metodo cruento. È stato osservato che il metodo combinato, se utilizzato su
agnelli d’età superiore ad una settimana, ridurrebbe poco o
per niente la concentrazione plasmatica del cortisolo38; tuttavia la prova è stata eseguita su un ristretto numero di animali (sette soggetti) e pertanto il grado di stress associato a
tale metodo, in animali d’età superiore ad una settimana,
andrebbe ulteriormente verificato94. Sutherland et al.94 si
sono mostrati piuttosto scettici sull’effettiva convenienza
del metodo combinato, giudicando, sulla base delle concentrazioni ematiche di cortisolo precedentemente riportate,
sempre poco significative le differenze tra i due metodi;
questi autori94 ritengono che, indipendentemente dall’età, i
vantaggi del metodo combinato sarebbero da limitare al solo miglioramento della velocità di guarigione della ferita,
come già osservato nei vitelli67. Bisogna, comunque, ricordare la grande variabilità degli effetti dell’applicazione di
questo metodo secondo le capacità e dell’esperienza degli
operatori; la manualità dell’esecuzione può, infatti, influire
notevolmente sul risultato: durante la castrazione degli
agnelli d’età superiore ad una settimana, se i cordoni spermatici sono schiacciati separatamente, in modo da lasciare
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interposto del tessuto scrotale intatto, la concentrazione
plasmatica del cortisolo è simile a quella osservata negli
animali castrati con il solo anello di gomma13,14. Ciò può dipendere dal fatto che, nel tratto di tessuto risparmiato dallo schiacciamento, le fibre nervose intatte sono in grado di
trasmettere gli impulsi nocicettivi provenienti dal tessuto
scrotale ischemizzato13,14. Infine, anche la durata di applicazione della tenaglia (normalmente, da 6 a 10 secondi) può
influire sull’efficacia dell’intervento: infatti, rispetto alla castrazione effettuata con il solo anello di gomma, quando la
pressione della tenaglia è mantenuta solo per sei secondi,
non c’è una rilevante riduzione né del picco, né della durata della concentrazione plasmatica di cortisolo39; invece, se
la pressione della tenaglia è mantenuta per dieci secondi, si
ha una riduzione del picco massimo di cortisolo a 60 minuti dal trattamento94.
LA CASTRAZIONE DEI PICCOLI
RUMINANTI CON L’IMPIEGO
DI ANESTETICO LOCALE
Nel 2000 è stato condotto uno studio42 sulla castrazione di
agnelli di 48 ore d’età, utilizzando l’anello di gomma, l’anello di gomma + l’anestetico locale, il metodo combinato. Le
lesioni causate dai vari metodi sono state monitorate due
volte alla settimana per 6 settimane, mentre il comportamento degli animali è stato registrato in decima, ventesima,
trentunesima e quarantunesima giornata dall’intervento.
Dai risultati ottenuti si è visto che la castrazione, indipendentemente se associata o meno ai metodi utilizzati per la
riduzione del dolore, non modifica significativamente l’incremento ponderale giornaliero degli animali. Il metodo di
castrazione utilizzato influenza, invece, il tempo necessario
alla guarigione della ferita scrotale, che si dimezza con il metodo combinato e con l’anello di gomma in associazione ad
un anestetico locale.
Le osservazioni comportamentali hanno permesso di riscontrare una minore frequenza delle manifestazioni di dolore, quali il battito degli unghielli, il movimento della coda
e la rotazione della testa in direzione dello scroto. Kent et
al.43 hanno messo a punto due metodiche per ridurre il dolore della castrazione con anello di gomma in agnelli d’età
inferiore alle 48 ore. L’innervazione dello scroto e del testicolo è stata interrotta sia meccanicamente con una grossa
pinza (“Big Nipper”), sia con la lidocaina al 2% in associazione con l’adrenalina. L’associazione anestetica è stata somministrata subito sotto l’applicazione dell’anello di gomma,
mediante un iniettore a getto ad alta pressione. Rispetto agli
animali di controllo e a quelli castrati con l’anello di gomma, con entrambi i metodi, il repertorio comportamentale
algico si è ridotto del 78%, e senza effetti collaterali. I due
nuovi metodi proposti da Kent et al. hanno avuto il consenso degli allevatori, con una particolare preferenza per la seconda soluzione, nonostante la procedura d’esecuzione (68
secondi) fosse più lunga di quella necessaria per l’applicazione del solo anello di gomma. In condizioni normali, l’inoculazione dell’anestesia locale, andrebbe effettuata 15 - 20
minuti prima dell’applicazione dell’anello di gomma, facendo perdere tempo all’allevatore. Quest’inconveniente può
essere superato, oltre che con l’impiego dell’iniettore a getto
ad alta pressione precedentemente indicato, anche inocu-
lando con una normale siringa la lidocaina nel collo dello
scroto, soltanto 15 secondi prima dell’applicazione dell’anello, ottenendo così una riduzione dell’incremento plasmatico del cortisolo del 43%93. Secondo Steiner et al.92, gli
animali dovrebbero essere inizialmente sedati con xylazina,
quindi sarebbe opportuno inoculare l’anestetico locale alla
base dello scroto, per poi procedere alla castrazione mediante la tenaglia Burdizzo.
LA CASTRAZIONE
NELL’ALLEVAMENTO OVINO:
UTILITÀ DELLA PROCEDURA
La castrazione dei piccoli ruminanti, in un sistema zootecnico intensivo, ha certamente la sua utilità, purché venga
impiegata in modo opportuno. La castrazione degli animali macellati in età prepubere è un intervento inutile perché,
in questa fase, l’attività testicolare non è ancora iniziata33;
infatti, negli agnelli interi sotto le otto settimane di vita, la
concentrazione di testosterone è generalmente bassa e variabile22,46,87,100. Inoltre, se l’intervento è eseguito prima che
si stabilizzi il rapporto nutrice - figlio, c’e il rischio che la
pecora non possa più accettare il proprio agnello12. Negli
allevamenti selezionati la castrazione è utile per evitare accoppiamenti indesiderati, mantenere il controllo genetico
del gregge20,95 e ridurre l’incidenza delle malattie della sfera
genitale104.
Questa procedura, inoltre, riduce la frequenza di problemi
legati al comportamento aggressivo dei maschi riproduttori, con conseguente migliore gestione del gregge20,33. Secondo Kent et al.42, lo stress e le eventuali infezioni correlate alla castrazione non influenzerebbero negativamente l’incremento ponderale degli animali, indipendentemente dalla
metodica impiegata. Infine, da un punto di vista organolettico, la castrazione aumenta i depositi di grasso e riduce il
collagene; questa modifica, in alcuni sistemi produttivi,
può essere valutata come un miglioramento della conformazione e della qualità della carcassa95.
Possibili inconvenienti sanitari
correlati alla castrazione
La castrazione dei piccoli ruminanti può causare problemi
sanitari immediati o ritardati. Fra i primi sono da annoverare i traumi causati dal radunamento e dalla contenzione
degli animali. Fenomeni emorragici possono manifestarsi
entro 24 h dalla castrazione chirurgica104 ed essere esacerbati dall’aumento della pressione sanguigna (e.g. paura,
agitazione, esercizio fisico). L’emorragia non è sempre visibile, come nel caso della castrazione mediante torsione e
strappamento del cordone spermatico, con il rischio di
emoperitoneo33. L’ernia scrotale è un altro grave problema
immediato legato alla castrazione ed è raccomandabile, prima di effettuare l’intervento, ispezionare attentamente l’anello inguinale esterno per un’eventuale dilatazione congenita dello stesso. Negli animali con quest’anomalia, l’aumento della pressione addominale, causata dai ripetuti tentativi dell’animale di sottrarsi al contenimento, può determinare la protrusione del contenuto erniario con conseguente intrappolamento nell’anello di gomma, schiacciamento procurato dalla tenaglia Burdizzo o fuoriuscita dall’incisione chirurgica104.
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La castrazione effettuata in età molto precoce può essere responsabile di minore resistenza ai fenomeni settici ed alle
malattie, perché il dolore posticipa e riduce l’assunzione di
colostro e favorisce l’insorgenza di problemi sanitari (colibacillosi, ipotermia da digiuno, etc.)104. Altre condizioni patologiche correlate alla castrazione possono essere i fenomeni infiammatori con conseguente dolore cronico, il tetano, le miasi, le eviscerazioni, il dolore neuropatico (ovvero
quella condizione equivalente al così detto “arto fantasma”
dell’uomo)104. Riguardo a quest’ultimo problema, Bennet &
Xie2, con alcune lesioni sperimentali, hanno documentato
la presenza del dolore neuropatico in quasi il 100% degli
animali.
CONCLUSIONI
In base agli indicatori fisiologici ed etologici, tra i diversi
metodi utilizzati per la castrazione degli ovicaprini, il metodo combinato (anello di gomma + tenaglia Burdizzo di
22 cm) è certamente quello meno doloroso38,39,40,65,94,95. Per
ridurre lo stress degli animali durante questa procedura,
oltre a migliorare i metodi già esistenti e studiarne altri
meno dolorosi68, è consigliabile utilizzare analgesici e anestetici locali. Alcuni codici di condotta già prevedono l’obbligo di impiegare l’anestesia locale per la castrazione con
l’anello di gomma degli agnelli di età superiore ad una settimana12,88, altri pongono limiti temporali più ampi70,101:
auspicabile che tali limitazioni siano prese in considerazione anche in un ambito internazionale più ampio. Solo con
un’azione combinata di farmaci anestetici/analgesici ed
una tecnica ed uno strumentario adeguato, è possibile accettare, anche in termini di benessere animale, la castrazione degli ovicaprini.
❚ Castration and small ruminants
welfare
SUMMARY
Small ruminants routine castration is carried out employing several methods. The most common are rubber
ring (applied by elastrator), Burdizzo method, Rubber
Ring + Burdizzo. Regrettably, the “knife castration”
without anesthesia is still employed, too. Commonly accepted international welfare standards are frequently not
respected. However, according to the method, animals experience different levels of stress. Several biochemical and
behavioral indicators are available to quantify stress induced by the various castration methods and correlate procedures. The combined method (Rubber Ring + Burdizzo)
was proven to be less painful than others. However, to minimize stress during small ruminants castration, it is necessary to improve present methods and look forward in
order to find new painless ones. The employment of analgesics and local anesthesia is strongly recommended to
further increase animal welfare during castration.
KEY WORDS
Castration, welfare, biochemical indicators, behavioural indicators, small ruminants.
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