teatro festival sauze d`oulx

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COMUNE DI SAUZE
D’OULX
REGIONE PIEMONTE
PROVINCIA DI TORINO
26 luglio - 16 agosto 2008
PIEMONTE DAL VIVO
TURISMO TORINO E
PROVINCIA
TANGRAM TEATRO
TEATRO FESTIVAL
SAUZE D’OULX
SAUZE D’OULX TEATRO FESTIVAL 2008
Undicesima edizione del TEATRO FESTIVAL SAUZE D’OULX.
Come tradizione ormai consolidata, l’ultimo sabato di luglio, si aprirà il sipario su una rassegna che negli anni
ha saputo conquistare uno spazio importante tra le proposte di teatro d’estate.
Fedele alle linee di programmazione delle ultime edizioni, anche quest’anno il Festival presenterà una serie di
proposte articolate dove generi e stili diversi si incontrano e si confrontano, dando la possibilità al pubblico di
scegliere, ma soprattutto di “curiosare” tra proposte originali, riproposizioni particolari, proposte a volte
insolite.
Sarà Lella Costa ad aprire sabato 26 luglio un vero e proprio “viaggio” teatrale. Dal teatro di narrazione,
al’innovazione teatrale, dal cabaret di qualità al teatro canzone e poi il teatro ragazzi, il teatro danza.
Non per “accontentare” tutti ma per utilizzare molte delle lingue che il teatro usa per parlare al pubblico, alle
persone, per un rito che si rinnova ai 1.600 metri di quota di Sauze d’Oulx, un’occasione per divertirsi, per
emozionarsi, per riflettere.
Lella Costa,Eugenio Allegri, Michele Abbondanza, Antonella Bertoni, Mario Zucca, Silvia Battaglio, Milo
Scotton, Olivia Ferraris, Tecnologia Filosofica, Aldo Torta, Rebecca Rossetti, Francesca Cinalli, Stefano Botti,
Renato Cravero, Carlo Della Santa, Paolo Cipriano, Valentina Mitola, Amalia De Bernardis, Davide Bernardi,
Maria D’Eredità saranno gli artisti che animeranno le serate del Festival.
A loro un “grazie” per avere condiviso con noi questo progetto.
E un grazie anche all’amministrazione di Sauze d’Oulx per aver ancora una volta, con sensibilità e
determinazione, creduto che il turismo possa declinarsi attraverso proposte sportive, ricreative e culturali di
qualità.
Ivana Ferri
Bruno Maria Ferraro
SAUZE D’OULX TEATRO FESTIVAL PER IL SOCIALE
In accordo con l’amministrazione comunale di Sauze d’Oulx, Teatro
Festival anche quest’anno rinnova il proprio impegno per collegare il
teatro ad azioni concrete a favore della comunità.
Lo scorso anno, in occasione del decennale del Festival, l’intero incasso
della manifestazione fu devoluto all’Istituto di Ricerca e Cura del Cancro
di Candiolo. Un segnale importante, che collega un festival estivo che
offre a residenti e turisti occasioni di svago, di riflessione e
divertimento, alla realtà, a quel mondo al quale il teatro cura
metaforicamente le ferite, e che ha bisogno di aiuti concreti.
Con Alvaro Baccon (Assessore alla Cultura) e Mauro Meneguzzi
(Vicesindaco) abbiamo pensato quest’anno di intervenire a favore della
Pubblica Assistenza di Sauze d’Oulx che opera direttamente sul
territorio. E’ una ONLUS che vive sul volontariato, sulle capacità
professionali e sulla disponibilità umana di persone come noi, che
hanno scelto di “regalare” parte del loro tempo alla comunità.
Soccorso e protezione civile sono i principali ambiti di intervento. A
questi angeli silenziosi, solitamente lontani dalle luci della ribalta, Teatro
Festival è orgoglioso di offrire il proprio contributo.
Sabato 16 agosto, al termine dell’ultima rappresentazione l’intero incasso
dell’edizione 2008 del TEATRO FESTIVAL SAUZE D’OULX sarà consegnato
al Presidente Sig. Felice Gorlier.
CALENDARIO
Sabato 26 luglio – ore 21.00
ALICE UNA MERAVIGLIA DI PAESE
con Lella Costa
regia Giorgio Gallione
musiche originali Stefano Bollani
costumi Antonio Marras
scene Mauro Bozzani
Produzione IRMA Spettacoli di Milano
Sabato 2 agosto – ore 21.00
VERSO ELETTRA: UNO STUDIO
Di e con Silvia Battaglio
regia Silvia Battaglio
con la partecipazione di Amalia De Bernardis, Maria
D’Eredità, Davide Bernardi, Valentina Salerno e Davide
Gennarino
Musiche Tourgue e Hupin, Album Leaf, Roni Size,
Francesco Vigna, Giorgio Consolini
Scene Renato Ostorero
Tecnico Francesco Fuggetta
Produzione TANGRAM TEATRO Torino
Domenica 3 agosto – ore 21.00
STELLA POLARE
Di e con Carlo Della Santa
Regia Carlo Della Santa
Produzione Palco Associazione Comici italiani
Martedì 5 agosto – ore 21.00
POLLICI VERDI + IN COLORE
con Adriana Zamboni
scenografia e immagini Lucio Diana
Liberamente tratto da «Tistou les pouces verts» di
Maurice Druon
Produzione Adriana Zamboni e Lucio Diana
Mercoledì 6 agosto – ore 21.00
ROMANZO D’INFANZIA
Coreografia ed interpretazione Michele
Abbondanza e Antonella Bertoni
Testo Bruno Stori
Ideazione luci Lucio Diana
Costumi Evelina Barilli
Regia e drammaturgia Letizia Quintavalla e Bruno Stori
Musiche Alessandro Nidi
Produzione Quintavalla - Stori - Compagnia
Abbondanza/Bertoni
Giovedì 7 e venerdì 8 agosto – ore 21.00
50 ANNI E LI DIMOSTRA
con Mario Zucca
Di Mario Zucca e Marina Thovez
Regia Marina Thovez
Produzione Associazione Ludus in fabula
Sabato 9 e Domenica 10 agosto – ore 21.00
F.D.A. BOCCA DI ROSA… E ALTRE STORIE
Omaggio a Fabrizio De Andrè
Con Bruno Maria Ferraro
Ideazione e adattamento Ivana Ferri
Musiche di Fabrizio De André
Testi e testimonianze di Michele Serra, Vincenzo La
Manna, Edgard Lee Master, Fabrizio De André,
Alessandro Gennari
Organizzazione Roberta Savian
Produzione TANGRAM TEATRO TORINO
Lunedì 11 e martedì 12 agosto – ore 21.00
EUGENIO ALLEGRI LEGGE NOVECENTO
Di Alessandro Baricco
con Eugenio Allegri
Produzione Artquarium
Mercoledì 13 agosto – ore 21.00
KOLOK
Di e con Olivia Ferraris e Milo Scotton
Scenografie di Carmelo Giammello
Regia di Philip Radice
Produzione FONDAZIONE TEATRO RAGAZZI E GIOVANI
Giovedì 14 agosto – ore 21.00
GYMNASIUM
Di Stefano Botti e Aldo Torta
Con Francesca Cinalli, Rebecca Rossetti, Stefano Botti,
Renato Cravero, Aldo Torta
Rielaborazioni Musicali a cura di Paolo De Santis
Disegno Luci Cristian Perria
Regia Stefano Botti
Produzione Tecnologia Filosofica
Venerdì 15 e sabato 16 agosto – ore 21.00
LA BUONA NOVELLA
Con Bruno Maria Ferraro, Valentina Mitola e Paolo
Cipriano.
Musiche eseguite dal vivo dai Supershock
Riferimenti letterari Protovangelo di Giacomo, Ciclo di
Pilato, Vangelo di Nicodemo, i libri dell’infanzia di Maria,
Fabrizio De André
Costumi Antonio Marras
Scene Paolo Bazzani
Regia Ivana Ferri
Produzione Tangram Teatro Torino
Direzione artistica Ivana Ferri - Bruno Maria Ferraro
Organizzazione Roberta Savian
Direzione tecnica Francesco Fuggetta
Progetto grafico Gianni De Matteis
Collaborazione tecnica ADM Event Service
Materiale stampa CAST Industrie Grafiche - Moncalieri
Ufficio stampa Tangram Teatro Torino
Manifestazione promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Sauze d'Oulx
Informazioni:
IAT - Ufficio informazioni turistiche di Sauze d’Oulx 0122858009 - 0122850700
Tangram Teatro 011338698
www.tangramteatro.it
www.comune.sauzedoulx.to.it
Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21.00
E saranno programmati al Tèatre d'Ou (teatro d'agosto) in Via della Torre 4 a Sauze d'Oulx
ad eccezione della rappresentazione del 13 agosto prevista al Parco Giochi Comunale.
L'ingresso agli spettacoli avrà un costo di € 3,00.
L’intero incasso della manifestazione sarà devoluto in beneficenza alla PUBBLICA ASSISTENZA DI SAUZE D’OULX onlus
Non si effettuano prenotazioni e/o prevendite.
L'ingresso sarà consentito tassativamente fino ad esaurimento dei posti disponibili in sala
sabato 26 luglio
ore 21.00
Teatre D’Ou
Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx
ALICE, UNA MERAVIGLIA DI PAESE
Con Lella Costa
Musiche originali Stefano Bollani
Costumi Antonio Marras
Scene Paolo Bazzani
Regia Giorgio Gallione
Produzione IRMA Spettacoli – Milano
ALICE, UNA
Dopo i successi di Precise parole e Traviata, Lella Costa torna alla ribalta con un nuovo
MERAVIGLIA DI PAESE progetto, un altro percorso in cui il racconto è l’inatteso punto di partenza per suggerire
temi e problemi legati all’oggi, i paradossi e le contraddizioni del vivere quotidiano. Lo
dimostra il suo approccio ad Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll in cui la
protagonista non è solo la ragazzina abituata a convivere con i propri fantasmi. Alice per
la Costa è infatti anche una donna piena di slanci e di stupori, in guerra contro le
ingiustizie piccole e grandi del mondo, che ha l’humour e l’ironia di Lella Costa.
Alice è il simbolo di qualcosa, di tante cose che hanno popolato i sogni e i viaggi di tanti
esploratori contemporanei; e di tante avventure. E’ tutte noi ragazze che a ogni età e in
ogni situazione ci sentiamo vagamente a disagio, o fuori posto, troppo grandi o troppo
piccole o magre o grasse, comunque inadeguate – racconta l’attrice –. Alice è il nonsense,
il surreale come sublime piacere del paradosso, ma anche come grimaldello per esplorare
e raccontare alcuni luoghi dell’indicibile contemporaneo: per esempio il carcere, per
esempio la sofferenza psichica”.
Ad accompagnare Lella Costa in questo viaggio tra reale e surreale, la brillante regia di
Giorgio Gallione.
“Portare Alice in scena può voler dire intraprendere un viaggio che somiglia più ad un
cavaturaccioli che ad un sentiero – dichiara il regista – inseguendo tracce che non portano
da nessuna parte, con regole fatte solo di eccezioni. Così potremo scoprire che anche il
nostro mondo, come quello di Carroll, è solo un gioco illusorio di ombre e luci dove si può
entrare attraverso una screpolatura dell’aria, un foro della terra o un'improvvisa
debolezza nella superficie di uno specchio. Alice in palcoscenico può significare allora
coltivare programmaticamente il nonsenso, ma Alice è anche inseguire una specie di
speranza disperata consapevoli che talvolta viviamo prigionieri dei sogni altrui e che la
meraviglia di paese in cui viviamo spesso è nient'altro che un mondo odioso e sgarbato,
popolato da re e regine malvagie e da ciclopi ipnotizzatori col volto a forma di
monoscopio”.
Recensione di Tommaso Chimenti
Téatre d’Ou
Via della Torre 4
Sauze d’Oulx
Ingresso € 3,00
apertura cassa
ore 20,30
inizio spettacolo
ore 21,00
Durata h. 1,40 senza
intervallo
info 0122858009
Lella Costa ha il grande dono di commuovere e far ridere, di schiaffeggiarti giù in platea, di
farti sentire un cretino, di farti credere di avere un cuore. Carezze e risa come una mamma
dolce, schiaffi come il padre più duro. Onde e scogli. Un’affabulazione che parte dai campi di
concentramento in un “C’era una volta” non idilliaco, passando l’infanzia negata a milioni di
bambini in tutto il mondo, entrando ed uscendo come ago i un bellissimo abito ricamato
dentro la storia, contemporanea ed attualissima, di “Alice nel paese delle meraviglie”. Un
cuscino immenso al lato della scenografia, strascichi lunghissimi di lenzuola, come coperta di
Linus, dove rifugiarsi a piangere, nascondersi dalle brutture dell’uomo, scoprirsi belli al
naturale. Parole, parole, parole, non Mina, in un andirivieni da mareggiata che molto sa,
soprattutto nei rap con voce e piano, di Alessandro Bergonzoni. “Le parole prendono i
significati che io gli do. Le pago io le parole”, sembra scritto ieri, o meglio oggi, invece è
datato 1865. ma è l’infanzia il climax della piece, i bambini abbandonati, quelli con le armi in
mano quelli denutriti e denudati dei diritti, quelli uccisi o morti di fame. Parla a mitraglia,
commuove con il sorriso sulle labbra. Le storie s’incrociano incredibilmente. Alice, i campi di
sterminio, i bambini di oggi. Tutto ritorna con dolcezza e ferma responsabilità. Si ride e si
strade, passando per Beslan ed i trafficanti d’esseri umani. Tra poesia e realtà. Ma qual è il
vero mondo alla rovescia? Quello di Alice o il nostro dove ciò che era reato non lo è più, dove
la soglia si sposta sempre un po’ più in là, dove ci vuole sempre più tempo e soldi per essere al
punto di prima e dove la parola felicità è quasi bandita e sopita dai doveri. Soldi ben spesi.
Per non far morire i sogni.
sabato 2 agosto
ore 21.00
Teatre D’Ou
Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx
VERSO ELETTRA: uno studio
Con Silvia Battaglio
E con Amalia De Bernardis, Maria D’Eredità, Davide Bernardi,
Valentina Salerno e Davide Gennarino
Revisione Silvia Battaglio
drammaturgia e regìa
Riferimenti Euripide, Margherite Yourcenar, Dacia Maraini,
letterari Monica Centenni, Mariangela Gualtieri
Musiche Tourgue e Hupin, Album Leaf, Roni Size,
Francesco Vigna, Giorgio Consolini
Scene Renato Ostorero
Tecnico di Francesco Fuggetta
compagnia
Produzione Tangram Teatro Torino
VERSO ELETTRA:
uno studio
VERSO ELETTRA rappresenta un passaggio all’interno di un percorso di ricerca teatrale
iniziato con “Ofelia”, che ancora una volta vuole focalizzare l’attenzione su figure
femminili che, intrappolate dalle contraddizioni di una società spaccata e contraddittoria,
subiscono un “destino” subalterno. Appartengono ad epoche e contesti storici lontani ma
sono estremamente vicine a noi.
Ci stupiamo quando tragedie familiari approdano sulle pagine dei giornali, ci sentiamo
migliori, ci diciamo incapaci persino di comprendere. Ma allo stesso tempo ne siamo
attratti, cerchiamo risposte ad azioni inspiegabili, ci immergiamo nelle colpe degli altri,
cercando forse di comprendere noi stessi, le nostre pulsioni più profonde, la nostra parte
irrazionale.
Potere, passione e crudeltà sono il filo rosso che collega il mito al contemporaneo.
Si narra che un tempo un padre di famiglia di nome Agamennone, dopo aver sacrificato
come atto propiziatorio la figlia Ifigenia, parte per la guerra di Troia, lasciando la moglie e
gli altri due figli, Elettra ed Oreste. Al suo ritorno, Agamennone viene ucciso dalla moglie
Clitennestra, con l’aiuto dell’amante Egisto. A questo punto, Elettra, convince Oreste ad
uccidere la madre e il suo amante, per vendicare il padre.
Elettra diventa un’assassina, ma è anche una figlia in lutto, feroce e sola, vittima e
carnefice, innocente e colpevole allo stesso tempo.
A questo punto, i fatti sono accaduti. E dopo cosa succede?
E’ da qui che ha inizio questa storia.
Dalla paura di Oreste, che dopo aver visto la madre morire, dopo aver visto il sangue nelle
mani della sorella, fugge via, come un bambino spaventato, cerca un nascondiglio,
trattiene il respiro e chiude gli occhi per vincere la paura.
La storia inizia da questa Elettra rimasta da sola, che tenta in tutti i modi di ricostruire un
ordine famigliare, un ordine interno ed esterno, di ritrovare il punto in cui tutto è andato
perduto.
Elettra si ritrova prigioniera della sua storia e va alla ricerca dell’istante in cui ha perso la
razionalità, si addentra nell’intervallo di tempo che risiede tra il prima e il dopo, tra
l’innocenza e la colpevolezza.
Un percorso nella mente, dove il pensiero non riesce più a sostenere il peso del fatto
compiuto.
Téatre d’Ou
Via della Torre 4
Sauze d’Oulx
Ingresso € 3,00
apertura cassa
ore 20,30
inizio spettacolo
ore 21,00
durata h. 1,10 senza
intervallo
info 0122858009
Elettra tenta di auto-analizzarsi, di affermarsi, di emanciparsi, di comprendere la sua parte
buia per non averne più paura.
Elettra cerca di rallentare il tempo, di dilatarlo, cerca quell’ordine che le è mancato e di cui
ha sempre avuto bisogno, e per il quale è diventata lei stessa un’assassina.
Elettra rimane chiusa dentro un’idea di famiglia che ha amato ed odiato e vi si annulla, ne
diventa schiava e patologicamente dipendente, vivendo perennemente nell’espiazione
della colpa, rinunciando alla vita. Vive tra i fantasmi della mente, in nome di quella famiglia
che risulta essere microcosmo e metafora della guerra e della violenza dei giorni nostri,
talvolta dirompente, talvolta subdola e sotteranea.
L’unica persona con la quale Elettra arriva a percepire la realtà è Oreste, che rappresenta
per lei la sua parte migliore, la sua anima buona, la metà del suo cuore che ancora riesce
ad amare qualcosa.
Un contatto, una parola vera che risuona salvifica, e in quel sentire l’amore fraterno,
Elettra ritrova uno spiraglio di lucidità, di consapevolezza, riesce a vincere la paura, a
sentire il suo amore e forse a salvare se stessa.
Elettra ritrova Oreste, e decide di concedergli la vita, dandogli il permesso di abbandonare
per sempre la casa, la famiglia fantasma, in nome di un’altra possibilità di esistenza. Lei
invece nella casa resterà sola, ferma. Consapevole di non avere più niente da perdere,
guardando Oreste correre verso la vita.
Ed è a lui che Elettra dedica la sua unica vera parola d’amore.
domenica 3 agosto
ore 21.00
Teatre D’Ou
Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx
STELLA POLARE
Mimo sonoro cabaret
Con Carlo Dalla santa
Regia Carlo Dalla Santa
Produzione Palco Associazione Comici italiani
STELLA POLARE
Il silenzio è la musica dell’anima. (Marcel Marceau)
Carlo Dalla Santa è un personaggio molto particolare.
Il suo lavoro fonde il cabaret con il mimo.
Le situazioni che riproduce sul palco appartengono alla realtà, quella stessa realtà che
spesso supera la fantasia. Dalla Santa le immette in un contesto scenico e ci gioca
come fosse un bimbo alle prese con un giocattolo meravigliosamente complicato. E
coinvolge il pubblico nel suo gioco che ride di lui ma soprattutto di se stesso, dei suoi
tic, delle proprie contraddizioni.
Stella Polare è un monologo teatrale che fonde il linguaggio del cabaret con quello del
mimo.
Sulla scena, composta da semplici elementi, un uomo normale, con cui è facile
identificarsi, si confronta e si scontra con le problematiche della vita quotidiana.
Interlocutore invisibile un padre che non c’è più che diventa oltre che fonte
d’ispirazione e modello a cui tendere, anche presenza scomoda a cui dover dimostrare
di sopravvivere fra le avversità della vita moderna.
Ma più si tenta di essere all’altezza più si rischia di fallire e solo grazie ad una visione
autoironica dell’esistenza il protagonista riuscirà a trasformare il proprio “demone” in
“Stella Polare” che gli indichi la giusta rotta per diventare uomo e a sua volta padre.
Carlo Dalla Santa
PREMI
1997 Vincitore del concorso per attori “Applausi”, promosso dal comune di Bagni di Lucca.
2000 Vincitore del Festival Nazionale di Cabaret dell’Aquilone di Genova.
2000 Vincitore della “Focaccia d’argento”, premio del pubblico, al Festival Nazionale di
teatro comico di Recco (GE).
2001 Vincitore del “Trofeo Aria Fresca” per comici.
2003 Vincitore del Premio Simpatia al Festival Nazionale di Cabaret di Sesto San Giovanni
(MI).
2004 Vincitore del Festival del Cabaret di Manciano (inserito nel circuito “Bravo Grazie”).
2004 Vincitore premio della critica al Festival Nazionale di Martina Franca.
Finalista inoltre ai concorsi: Festival Nazionale di Cabaret di Torino (2000), Festival di
Cabaret Ugo Tognazzi di Cremona (2001), Festival di Cabaret “Il Sarchiapone” premio
Walter Chiari di Cervia (2001).
CINEMA E TELEVISIONE
1996 Film “Tre” di Christian de Sica.
----------------------------------------------------2005 “B u l l d o z e r ” R A I D U E .
2005 Finalista nella Champions League del cabaret italiano “Bravo, Grazie” RAI DUE
2 0 0 4 partecipa alla trasmissione tv “Braccia rubate all’agricoltura… a volte ritornano” di
S. Dandini RAI 3 (due puntate)
200 3 partecipa alla trasmissione tv “Braccia rubate all’agricoltura” di S. Dandini RAI 3 (due
puntate)
2003 E’ uno dei protagonisti del cast di comici della trasmissione “Era Ora” Cristiano
Militello e Gaetano Gennai. ODEON TV.
Téatre d’Ou
Via della Torre 4
Sauze d’Oulx
Ingresso € 3,00
apertura cassa
ore 20,30
2002 Scrive ed interpreta il redazionale per la presentazione della V-Road all’Harley
Davidson Firenze per la trasmissione Planet- Toscana TV.
2002 E’ uno dei protagonisti del cast di comici della trasmissione “Era Ora” regia Biagini &
Scucchi, direzione artistica Cristiano Militello e Gaetano Gennai. ITALIA 7
2001 E’ uno dei protagonisti del cast di comici della trasmissione “Loop” regia Biagini &
inizio spettacolo ore 21,00
durata h. 1,10 senza intervallo
info 0122858009
Scucchi, direzione artistica Gaetano Gennai. ITALIA 7.
1997 Presentatore-Attore del target della trasmissione televisiva “Interferenze”, con la
quale vince l’edizione ’98 di “Numero Zero” su RAI 3
Martedì 5 agosto
ore 21.00
Teatre D’Ou
Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx
DUE STORIE PER SALVARE IL MONDO
POLLICI VERDI
progetto e composizione Lucio Diana Adriana Zamboni
con Adriana Zamboni e Lucio Diana
IN-COLORE
progetto e composizione Lucio Diana, Giacomo Verde, Adriana Zamboni
con Adriana Zamboni
immagini, sculture, oggetti Lucio Diana
musiche Paolo Pizzimenti
direzione Giacomo Verde
DUE STORIE
PER SALVARE
IL MONDO
Pollici verdi
Pollici Verdi è ispirato al romanzo scritto alla fine degli anni ’50 da Maurice Druon; la
Natura e l’industria bellica sono gli opposti che si fronteggeranno in una storia che ha
come interprete principale un bambino speciale, Tistou. Si scoprirà che il nostro
protagonista ha il talento di far crescere ovunque fiori e piante e proprio grazie a questa
sua caratteristica potrà “salvare il mondo” dai misfatti di una facile civilizzazione.
Una Fiaba che ricorda lo slogan anni ’60 “mettete dei fiori nei vostri cannoni”, l’utopia
pacifista che continuiamo ad inseguire e che mai dobbiamo smettere di insegnare a piccoli
e grandi.
Ancora su Pollici Verdi
Scritto nel 1957, Il bambino dai pollici verdi è un classico della letteratura per l’infanzia,
celebre in lingua francese. La storia di Tistou è quella di un bambino così fortunato da
avere tutto quello che si può desiderare: l’amore della sua famiglia, un parco in cui giocare
con il suo pony, una salute di ferro e abita in una bella città...Tutto procede a meraviglia
finché Tistou non va a scuola: il primo giorno trascorre bene, il
secondo un po’ meno, il terzo, Tistou si addormenta sul banco!
Dopo ulteriori tentativi, il padre e la madre lo affidano a vari maestri che hanno il compito
di insegnargli com’è il mondo e come funziona, attraverso lezioni di ordine e disordine,
economia e giardinaggio. Grazie a quest’ultima, Tistou scopre la propria magica
caratteristica: far crescere ovunque e con rapidità incredibile ogni sorta di
vegetale, fiori, rampicanti, arbusti, alberi…e proprio grazie a questa sua proprietà potrà
“salvare il mondo” dai misfatti di una facile civilizzazione.
Il racconto viene letto e presentato utilizzando le sagome dei personaggi e dei paesaggi
tratte dalle illustrazioni originali di Jacqueline Duhème; nel corso della narrazione
verranno disposte nello spazio scenico creando una sorta di teatrino di carta di cui chi
legge fa parte; una colonna sonora riprodotta aiuterà il pubblico a
evocare gli ambienti e le emozioni del testo.
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Téatre d’Ou
Via della Torre 4
Sauze d’Oulx
In-Colore
E’ un teleracconto, che ci ricorda l’origine del pianeta: da semplice palla grigia e liscia a
Terra super colorata, super sonora. Anche in questa storia, prendendo a prestito la
definizione da Italo Calvino, si contrappongono due visioni “ Cosmicomiche” del Mondo,
quelle dei due protagonisti, Pietra e Sasso: Pietra è felice di assistere ai grandi
cambiamenti, Sasso invece rimpiange la “liscia perfezione del grigio”. Riusciranno a
dialogare insieme?
Ingresso € 3,00
e ancora SU In-Colore
apertura cassa
ore 20,30
inizio spettacolo
ore 21,00
durata h. 1,10
info 0122858009
In COLORE" narra della trasformazione della Terra da semplice palla grigia a pianeta dei
colori.
Pietra, una curiosa cristallina di quarzo, abita la Terra 4.500 milioni di anni fa: non c’è aria,
non c’è acqua, le montagne appena premono sotto la buccia terrestre. Durante il suo
girovagare incontra Sasso. I due diventano subito amici. La Terra prova le forme che
prenderà in futuro e a forza di terremoti si riempie di colori. Pietra ne è felice, Sasso
invece rimpiange la “liscia perfezione del grigio”...
Dedicato ai bambini, può essere visto da un pubblico adulto prima della buonanotte.
Mercoledì 6
agosto
ore 21.00
Teatre D’Ou
Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx
ROMANZO D’INFANZIA
Coreografia ed Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
interpretazione
Testo Bruno Stori
regia e
drammaturgia Letizia Quintavalla e Bruno Stori
musiche Alessandro Nidi
ideazione luci Lucio Diana
costumi Evelina Barilli
fonica Elena Sala
coproduzione TEATRO TESTONI RAGAZZI con il sostegno di
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI – DIP. SPETTACOLO
elaborazioni
sonore Mauro Casappa
Produzione Quintavalla - Stori - Compagnia Abbondanza/Bertoni
ROMANZO
D’INFANZIA
Romanzo d’infanzia è uno spettacolo in cui il linguaggio del teatro-danza, normalmente
riservato ad un pubblico non di giovanissimi, si propone in una formula più narrativa ed
immediata in modo da renderlo fruibile anche dai bambini. L’infanzia è il diamante della
nostra vita, è grezza e abbagliante. Si può scheggiarlo e offuscare la potenza della sua
luce. E questo è male? Non so, ma fa male, molto male.
Se è vero che d’amore si può impazzire è ancor più vero che senza amore si diventa matti
e infelici. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore.
Tra gli eterni deboli ci sono i bambini.
Crediamo che la diversità sia un diritto che va ribadito in ogni epoca e in ogni paese.
Insomma è sempre tempo di trovarsi dalla parte di chi perde, di chi è più debole. Da questi
presupposti deriva un metodo di lavoro che influenza e definisce soprattutto la
drammaturgia e il lavoro con i danzatori-attori, considerati più importanti del
personaggio, del testo e portatori di materiale umano prezioso e vivo.
Questo lavoro parla del disagio infantile all’interno dei rapporti primari-affettivi, della
violenza fisica e psicologica che l’infanzia subisce a casa o nelle istituzioni, del delitto di
non ascoltare i propri figli, di colpe senza colpevoli.
In scena due danzatori che si alternano tra essere genitori e figli e poi di nuovo padre e
figlio e madre e figlia e poi fratelli, sì, soprattutto fratelli, e alternano il subire e il ribellarsi
e fuggire e difendere e proteggersi e scappare e tornare e farsi rapire per sempre senza
ritorni: insomma vivere.
Una dedica a tutti coloro che non possono fare a meno dell’amore.
Ancora su Romanzo d’infanzia
Se è vero che d'amore si può impazzire, è ancora più vero che senza amore si
diventa matti e infelici.
E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore!
L'infanzia è il diamante della nostra vita, è grezzo e abbagliante. Si può scheggiarlo o
offuscare la potenza della sua luce. E questo è male? Non so, ma fa male, molto
male.
Questo lavoro parla del disagio infantile all'interno dei rapporti primari affettivi, della
violenza fisica e psicologica, del delitto di non ascoltare i propri figli, di colpe senza
colpevoli.
Al diritto di parole si può opporre il diritto di tener la bocca chiusa?
Silenzio, autismo, omertà di chi non è amato.
Così si consolidano i temi della fuga, rapimenti desiderati, lontano, il più lontano
possibile.
Rapito lo è un bambino in ogni movimento che gli nasce dentro. Per chi è vittima è
necessario il diritto di rinascere: nascere due volte non è più strano che nascere una
volta.
Sono alcuni anni che dedichiamo i nostri spettacoli agli antieroi, ai diversi, ai
personaggi minori che hanno il compito di raccontare grandi storie o storie di grandi.
Crediamo che la diversità sia un diritto che va ribadito in ogni epoca e in ogni paese.
Insomma è sempre tempo di trovarsi dalla parte di chi perde, di chi è più debole. Da
questi presupposti deriva un metodo di lavoro che influenza e definisce soprattutto la
costruzione della drammaturgia e il lavoro con gli attori, che sono considerati più
importanti del personaggio, del testo e portatori di materiale umano prezioso e vivo.
Tra gli eterni inascoltati di sono i bambini.
Romanzo d'infanzia è la prima tappa di un progetto in cui il linguaggio del teatrodanza, normalmente riservato ad un pubblico non di giovanissimi, si propone in una
formula più narrativa ed immediata, in modo da renderlo fruibile anche ai bambini.
In scena due danzatori che si alternano tra essere genitori e figli e poi di nuovo padre
e madre e figlia e poi fratelli, sì, soprattutto fratelli e alternano il subire e il ribellarsi e
fuggire e difendere e proteggersi e scappare e tornare e farsi rapire per sempre
senza ritorni: insomma vivere.
Questi danzatori hanno la forza infaticabile di corpi che non lamentano mai la
stanchezza, pronti a denunciare le offese e regalare la propria biografia alla storia da
raccontare.
Insomma interpreti lucidi ed espansivi, ma così espansivi da rendere lo spazio
pressoché vuoto della scena il luogo del farsi carne, voce, ossa, braccia, respiro e
quant'altro d'ora in poi chiameremo anima.
Questo abbiamo visto lavorando con Antonella e Michele.
Téatre d’Ou
Via della Torre 4
Sauze d’Oulx
Ingresso € 3,00
apertura cassa
ore 20,30
inizio spettacolo
ore 21,00
durata h. 1,20
senza intervallo
info 0122858009
Michele Abbondanza si forma a New York con Alwin Nikolais e Merce Cunningham.
All'inizio degli anni Ottanta torna in Italia per inserirsi nella Compagnia Teatro e
Danza La Fenice fondato da Carolin Carlson a Venezia. Fonda poi con gli altri
danzatori, nel 1984, il gruppo Sosta Palmizi, partecipando alla creazione coreografica
di Il cortile (1985) e Tufo (1986), opere che imposero l'attività del gruppo
all'attenzione italiana ed europea. Nel 1987, Abbondanza prosegue autonomamente
il suo percorso di danzatore e insegnante. In Francia, all'interno della compagnia di
Carolin Carlson, incontra Antonella Bertoni, danzatrice formatasi con Dominique
Dupuy, Jean Cebron e Lindsay Kemp, e con lei inizia un sodalizio artistico. Lavorano
con la Carlson nei film Dark (1988) e Città d'acqua (Premio Italia 1989) prodotto da
RaiDue. Dello stesso anno è il loro primo duo La notte degli inganni. Seguiranno:
Terramara (1991), Pabbaja - abbandono della casa (1994) e Spartacus - il dì che più
non c'è (1995). Abbondanza interpreta con Alessandra Ferri il film per RaiDue La
luna incantata nel 1993. Nel 1995 i due partecipano al film di Bernardo Bertolucci Io
ballo da sola e fondano ufficialmente la Compagnia Abbondanza/Bertoni. Nel 1996
vincono il premio Danza & Danza come migliori interpreti e il premio Cascina per la
coreografia e sono docenti al corso di perfezionamento per danzatori del Centro
Regionale della Danza di Reggio Emilia, dove firmano la coreografia Andavamo e
andando danzavamo. Nel 1997 debutta Romanzo d'infanzia, prima produzione per
ragazzi. Entrambi tengono stages e laboratori di danza in Italia e all'estero; Michele
Abbondanza è inoltre insegnante di danza alla scuola del Piccolo Teatro di Milano,
mentre Antonella Bertoni tiene laboratori coi bambini delle scuole elementari.
Giovedì 7 e venerdì 8 agosto
ore 21.00
Teatre D’Ou
Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx
Prima rappresentazione assoluta
50 ANNI E LI DIMOSTRA
Di Mario Zucca e Marina Thovez
Con Mario Zucca
Assistenza Francesco Fuggetta
Tecnica
Regia Marina Thovez
Produzione Ludus in fabula - Milano
50 ANNI E LI
DIMOSTRA
Téatre d’Ou
Via della Torre 4
Sauze d’Oulx
Ingresso € 3,00
apertura cassa
ore 20,30
inizio spettacolo
ore 21,00
durata h. 1,00
senza intervallo
info 0122858009
Mario Zucca sceglie il Festival di Sauze d’Oulx per presentare in prima assoluta il suo
nuovo spettacolo. Scritto a quattro mani con Marina Thovez l’allestimento si avvale
dell’apporto di autori e scrittori di prim’ordine ai quali Zucca ha chiesto di prestargli gli
scritti più taglienti, le battute più fulminanti. Ecco che si compone un quadro che ha per
tema avere oggi 50 anni, e che lascerà il pubblico senza fiato presentando uno Zucca
quanto mai scatenato ed in forma.
Sabato 9 e Domenica
10 agosto
ore 21.00
Teatre D’Ou
Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx
FDA BOCCA DI ROSA E ALTRE STORIE
Con Bruno Maria Ferraro
Ideazione Ivana Ferri
Musiche originali Fabrizio De André
Organizzazione Roberta Savian
Produzione Tangram Teatro Torino
FDA BOCCA DI
ROSA E ALTRE
STORIE
Téatre d’Ou
Via della Torre 4
Sauze d’Oulx
Ingresso € 3,00
apertura cassa
ore 20,30
inizio spettacolo
ore 21,00
durata h. 1,30
senza intervallo
info 0122858009
In un epoca che tutto consuma e brucia è se non altro insolito che uno spettacolo giunga
al nono anno di repliche continuando a raccogliere intorno a sé un pubblico sempre
numeroso e sempre partecipe.
Continua così lo straordinario viaggio di FDA BOCCA DI ROSA E ALTRE STORIE spettacolo
teatrale in memoria di Fabrizio De Andrè che da nove anni percorre i palcoscenici teatrali e
torna in modo ricorrente al Teatro Festival di Sauze d’Oulx.
“Lo spettacolo è nato come una serata unica, poche settimane dopo la scomparsa di De
Andrè. Volevamo riprodurre in teatro una delle tante serate con amici, ritrovarsi a cantare
le sue canzoni, a raccontare le sue storie. Fu la prima iniziativa di questo genere e
nessuno di noi poteva immaginare che arrivasse tanto in là nel tempo..”
Da quel lontano febbraio del 1999 FDA BOCCA DI ROSA E ALTRE STORIE ha attraversato
stagioni, Festival, ha effettuato tournèe all’estero, è stato presentato in spazi piccoli ed
informali così come nelle grandi manifestazioni di piazza e continua a coinvolgere un
pubblico numerosissimo, attento, commosso con il quale si condivide una serata fatta di
storie, emozioni, personaggi ormai entrati nel nostro quotidiano e il ricordo di un
compagno di viaggio che ha accompagnato le riflessioni e la crescita umana e sociale di
tante generazioni.
Lunedì 11 e Martedì 12 agosto
ore 21.00
Teatre D’Ou
Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx
EUGENIO ALLEGRI LEGGE
NOVECENTO
di Alessandro Baricco
Con Eugenio Allegri
Luci e audio Christian Zuccaro
Organizzazione Serena Guidelli
Produzione Artquarium
EUGENIO ALLEGRI Il debutto al festival “Asti Teatro 16” nel giugno del 1994, sette anni di tournée dal 1995 al 2002,
LEGGE
trecentoquindici repliche in Italia e in Europa e circa centoventimila spettatori hanno decretato il
successo di un monologo divenuto un “cult” della scena italiana: il suo titolo era “Novecento”
NOVECENTO
Téatre d’Ou
Via della Torre 4
Sauze d’Oulx
Ingresso € 3,00
apertura cassa
ore 20,30
inizio spettacolo
ore 21,00
durata h. 1,30
senza intervallo
info 0122858009
opera di Alessandro Baricco il quale, nella prefazione del libro pubblicato pochi mesi dopo il
debutto teatrale, dichiarava di averlo scritto “…per un attore, Eugenio Allegri e un regista,
Gabriele Vacis”.
Nel frattempo il libro, tradotto e venduto in tutto il mondo, si avviava al traguardo del milione di
copie (che ormai sta per essere raggiunto) e qualche anno fa Giuseppe Tornatore ne traeva la
versione cinematografica realizzando “La leggenda del pianista sull’oceano”.
Oggi, Eugenio Allegri riparte dal monologo di Baricco per presentare la “Lettura di Novecento”
che non è solo quella del libro, bensì dello stesso spettacolo, visto che la colonna sonora sarà la
medesima di allora e che accanto al leggio, su uno schermo scorreranno a tratti alcune immagini
del film, ma soprattutto, dei momenti salienti della performance dell’attore che, con quel suo
lavoro fatto di andamenti musicali della parola, di gesti surreali e di evocazioni magnetiche
venne “scoperto” dalla critica e dal grande pubblico. Dunque una proposta per ritrovare in parte
quel pubblico e per avvicinare i tanti giovani che in questi anni “Novecento” lo hanno letto,
amato, regalato.
EUGENIO ALLEGRI
Eugenio Allegri, torinese, nasce a Collegno nel 1956.
Diplomato nel 1979 alla scuola di teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone, inizia
la sua avventura di "Comico dell'Arte" partecipando al suo primo stage sulla Commedia dell'Arte
tenuto in Italia da Jacques Lecoq.
Inizia l'attività professionistica con la cooperativa Nuova Scena di Bologna, sotto la direzione
artistica di Francesco Macedonio interpretando "Dialoghi" di Ruzante; alla regia c'è proprio lui,
Jacques Lecoq.
Da allora sono stati tantissimi i progetti e gli spettacoli di successo che hanno visto protagonista
Eugenio Allegri. Tra gli ultimi ricordiamo “Shylock” per la regia di Luca Valentino, "L'uomo
nell'armadio" di Ian McEwan, per la regia di Giorgio Gallione, "Pancia di stella" tratto da
"Corporale" di Paolo Volponi, diretto in collaborazione con Fulvio Ianneo, “Morte accidentale di
un anarchico" di Dario Fo nel ruolo che fu proprio dell'attore, “L’ultimo suonatore”, tratto da
"Tingeltangel" di Karl Valentin interpretato con la Banda Osiris e “Gianduia” coprodotto da
Artquarium, il Teatro Stabile di Torino, il Contato/Teatro Giacosa di Ivrea ed il CRUT.
Mercoledì 13 agosto
ore 21.15
Parco comunale
Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx
KOLOK: I TERRIBILI VICINI DI CASA
Di e con Olivia Ferraris e Milo Scotton
Regia Philip Radice
Scenografie Carmelo Giammello
Costumi Colomba Ferraris
Produzione Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus
KOLOK: I
TERRIBILI VICINI
DI CASA
Due balconi, per rappresentare un intero condominio.
Un paese tranquillo ai confini del mondo.
Ma una mattina tutto cambia...
Basta una parola per capire che l'uomo che occuperà l'appartamento sfitto è STRANIERO.
Lui parla strano, veste strano, insoliti capelli e poi... lui sorride alle persone, ma a nessuno
importa.
Due balconi... due vite.
Kolòk mette a confronto personaggi che unendo il circo al teatro, la poesia al
divertimento si troveranno finalmente amici... vicini di casa... senza frontiere, con fiducia e
simpatia!
Milo Scotton, spericolato amante del rischio, Milo non si è mai accontentato dei
gradini bassi della scala...
Parco Giochi
comunale di
Sauze d’Oulx
Ingresso libero
inizio spettacolo
ore 21,15
durata h. 1,00
senza intervallo
info 0122858009
Unico italiano diplomato alla famosa "Ecole Nationale de Cirque" di Montréal in
Canada, da cui nascono il famoso "Cirque du Soleil" e il "Cirque Eloize".
Il suo maggior talento consiste nella polivalenza grazie alla quale diventa alla volta
equilibrista, giocoliere, acrobata, danzatore, attore.
In continua ricerca della commistione ultima fra le varie arti di rappresentazione
consegue il "Master Degree" in teatro nella "Dell'Arte International Theatre School" in
California.
Olivia Ferraris, Figlia d'arte, da sempre espleta i suoi talenti nella pista del circo di
famiglia, il "MicroCirco", nel ruolo di "Domatore delle Pulci" e come porteur nel
numero di mano a mano.
Dopo un diploma ottenuto all'Accademia del Circo di Cesenatico, affascinata dalle
tecniche di comunicazione, si tuffa tra forme e colori conseguendo il titolo di grafica
pubblicitaria.
Continua i suoi studi nel circo frequentando un anno di stage intensivi di verticalismo e
tessuti aerei in Canada e completa la sua formazione ottenendo il "Master Degree" in
teatro nella "Dell'Arte International Theatre School" in California.
Giovedì 14
agosto
ore 21.00
Teatre D’Ou
Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx
GYMNASIUM
Di Stefano Botti e Aldo Torta
Con Francesca Cinalli, Rebecca Rossetti, Stefano Botti, Renato Cravero, Aldo
Torta
Regia Stefano Botti
Rielaborazioni Paolo De Santis
Musicali
Disegno Luci Cristian Perria
Produzione Tecnologia Filosofica
GYMNASIUM
Gymnasium è una palestra metaforica, “un luogo” di preparazione e di passaggio.
Il focus della ricerca è diretto ad indagare il pianeta giovanile: disorientamenti,
turbamenti e trasformazioni legati allo sviluppo del corpo che si prepara, si mostra e si
confronta in un periodo di continui cambiamenti ed instabilità.
Il “corpo giovane”, la relazione con esso e con i modelli estetici che ne condizionano il
pensiero sono i temi affrontati nello spettacolo, ambientato in uno spogliatoio, luogo
di passaggio, di sosta e di nudità. Ci si arriva con un’identità, con un ruolo, un
costume…lì si fanno i conti con il corpo che si spoglia, che ritrova la sua
neutralità…ma è appunto un luogo di transito verso altro…ed ecco allora che da zaini
e armadietti escono altri costumi, altri ruoli, altre identità in un caleidoscopio di visioni,
personaggi, suggestioni adolescenziali e non, legate al mondo dei fumetti, dei
videogiochi, della TV e dello sport.
Gymnasium vuole essere una lente di ingrandimento su questa frazione di nudità, in
cui il corpo diventa l’unico “costume” con cui identificarsi.
Sul piano stilistico, il lavoro si connota per la ritmica interna sostenuta e per la miscela
di movimento, parola e musica.
Il progetto affonda le sue radici nel gruppo di lavoro e nell’esperienza compiuta con
Comuni Marziani, selezionato da Rigenerazione 07 e approdato presso numerosi
festival e rassegne di rilievo nazionale, ponendo così la compagnia in una direzione di
continuità professionale e artistica.
“Non ho un età… Quanti anni ha questa mente che ha visto tanto e dovuto pensare più
del necessario e quanti anni ha questo corpo da adolescente?… Vorrei avere anche io un
posto nella vita, come tutti.” Fabiola de Clerk
Téatre d’Ou
Via della Torre 4
Sauze d’Oulx
Ingresso € 3,00
apertura cassa
ore 20,30
inizio spettacolo
ore 21,00
durata h. 1,30
senza intervallo
info 0122858009
La recensione
Dipingono, recitando e danzando, l’adolescenza: rosea e plumbea, sudata e pensante,
volgare e sublime. I consequenziali quadri di Tecnologia Filosofica, scaturiti nel
nuovissimo Gymnasium, presentato il 9 maggio in prima nazionale alle Officine Caos,
sono di squisita fattura. Bravo davvero il quintetto capitanato da Stefano Botti (che
firma anche la regia) ed Aldo Torta, ma meritano la citazione anche gli altri
componenti: Francesca Cinalli, Rebecca Rossetti, Renato Cravero. La compagnia era
stata notata nella scorsa edizione della rassegna-concorso per gruppi giovani
Rigenerazione, risultando una delle quattro premiate. Ha dimostrato, in questo
lavoro, che segue l’ottimo Comuni marziani (sull’ancora delicato tema
dell’omosessualità), di svolgere autenticamente un percorso di ricerca, sapendosi
rinnovare anche nei metodi. Se Comuni marziani è nato sulla scorta di numerose e vive
esperienze laboratoriali sul territorio, Gymnasium ha un substrato letterario:
l’ispirazione è venuta dall’esame di tanti saggi e dissertazioni cartacee. Però, se
l’esigenza di raccontare qualcosa è forte e si posseggono i mezzi espressivi per
traslarla in palcoscenico, non ha peso l’origine di un’idea: Gymnasium è bello,
scorrevole, intelligibile, divertente, ma anche malinconico, surreale e corporeo. Come
quando i ragazzi appaiono indossando successive divise sportive, intenti ad ipotetici
frammenti di lezioni in palestra, o come quando si apprestano alla doccia,
denudandosi, celiando, vestendo coloratissimi asciugamani. Gymnasium parte dagli
sport e delinea, strada facendo, l’opprimente vita collegiale, gli innamoramenti
precoci e la scoperta del sesso, il rito liberatorio del travestitismo in discoteca. Da
ultimo, ma non meno importante, l’efficacia della scenografia: evidentemente povera
ma ricchissima; tre armadietti, viaggianti, mutevoli, bucati, sorprendenti, per una
pièce sapida, intelligente, armonica.
Maura Sesia
Venerdì 15 e sabato 16 agosto
ore 21.00
Teatre D’Ou
Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx
LA BUONA NOVELLA
Con Bruno Maria Ferraro, Paolo Cipriano, Valentina Mitola
Musiche di Fabrizio De André
eseguite dal vivo Supershock
dai
Riferimenti Protovangelo di Giacomo, Ciclo di Pilato, Vangelo di Nicodemo, i libri
letterari dell’infanzia di Maria, Fabrizio De André
Messa in scena Ivana Ferri
Elementi di scena Renato Ostorero
Produzione Tangram Teatro Torino
LA BUONA
NOVELLA
La parola e la musica.
Elementi che incontrandosi acquistano forza, raccontano, evocano, scavano solchi
profondi, curano ferite.
Ma quando nel Protovangelo di Giacomo, Giuseppe si accorge che il mondo intorno a lui si
è fermato, gli uomini, gli animali, il vento sono immobili in un fermo immagine antelitteram di straordinaria bellezza ed efficacia cinematografica, in quel momento non c’è
parola, non c’è suono, non c’è musica. La nascita del Messia è l’inizio del mondo nuovo,
nulla, dopo, sarà più come prima.
E allora questa storie, questo particolare momento, vale la pena di raccontarlo
restituendo umanità a personaggi bloccati nella loro, un po’ triste, condizione di icone.
E attraverso la loro umanità, nella loro profondità cercare le “nostre” ragioni, i nostri
riferimenti.
Percorrere, chi crede e chi no, un tratto di strada, insieme.
Le fonti
Due sono i blocchi di riferimento sui quali è costruito questo spettacolo che è a metà tra il
teatro di narrazione ed il teatro-canzone. Dai vangeli Apocrifi è tratto il tessuto narrativo,
le vicende che ci raccontano del punto di incontro tra l’umano ed il divino. Ma se degli
apocrifi conosciamo bene attraverso il Mistero Buffo di Dario Fo il Gesù i paesaggi e i
personaggi che circondano l’infanzia di Gesù, decisamente meno note sono le vicende
narrate sull’infanzia di Maria, sulla morte e resurrezione di Cristo, fino al sorprendente
“Ciclo di Pilato”.
Se ne occupò nel 1968-69 un cantautore trentenne, andando come al solito
controcorrente, al quale in sala di registrazione i musicisti, lasciati i leggii, chiesero:
“Perché?”-. A Fabrizio De André era solo venuto in mente di raccontare storie conosciute
in maniera diversa. Distillando gocce di poesia. E la Buona Novella è il capolavoro poetico
di una delle più lucide ed incisive voci del ‘900.
Portare oggi quest’opera in teatro, immergendola nelle fonti originali, è per noi orgoglio e
privilegio.
Lo spettacolo
Giuseppe è in cammino, Maria ha le doglie e lui cerca aiuto. Mentre cammina si accorge
che il mondo si è fermato, uomini intenti ai loro lavori, animali che stanno bevendo, il
vento stesso è immobile.
Il mondo nuovo nasce così, da una fotografia, la prima, tridimensionale, con Giuseppe che
la descrive utilizzando una soggettiva cinematografica.
I Vangeli tutti, canonici ed apocrifi, nascono dal desiderio di testimoniare qualcosa di
straordinario, dal bisogno di radicare una tradizione, mescolando rivelazione e storia,
speranza e realtà. E nei Vangeli tutti, domina l’impronta della Buona Novella che esprime
la potenza divina del Cristo, non soltanto della vita nella morte, ma della vita nella vita.
Nessuno, credente o non credente, riesce a sottrarsi al fascino di vicende che la storia non
può contenere, che sollecitano dubbi e paure profonde, così radicate nel nostro
immaginario da diventare cardine culturale comune.
Alla periferia dell’Impero, in un angolo anonimo del mondo accade qualcosa che forse è
storia, forse leggenda, dove è superfluo distinguere il vero dal falso. Ma è lì il luogo della
costruzione delle nostre speranze e delle nostre paure. E’ lì che si generano i nostri dubbi i
nostri tentativi di soluzione, è lì che affondano le nostre contraddizioni.
Ed è lì che inizia un futuro che stiamo ancora percorrendo, tutti nella stessa direzione,
poche volte guardandosi negli occhi, quasi mai con la volontà di capire le ragioni dell’altro.
Téatre d’Ou
Via della Torre 4
Sauze d’Oulx
Ingresso € 3,00
apertura cassa
ore 20,30
inizio spettacolo
ore 21,00
durata h. 1,00
senza intervallo
info 0122858009
La recensione di Roberto Canavesi
TORINO – In un panorama teatrale sempre più asfittico e tendente all’omologazione è
proprio una “buona novella” l’ultima incursione teatral-musicale del Tangram Teatro di
Bruno Maria Ferraro ed Ivana Ferri che con lo spettacolo tratto dai Vangeli Apocrifi e da
Fabrizio De André distillano una quanto mai necessaria goccia di novità e poesia.
“La buona novella”, in scena nella sala di via don Orione per “Elogio alla Follia 2008”, è
uno splendido esempio di contaminazione artistica, dove riferimenti letterari classici,
come il materiale narrativo desumibile dai Vangeli Apocrifi, si mescolano alla musica di un
Fabrizio De André geniale interprete, a fine anni Sessanta, di una suggestiva missione,
quella di raccontare a modo suo storie fino ad allora fissate in rigidi cliché espressivi: e se
l’opera del cantautore genovese è ancor oggi riconosciuta come una delle più belle pagine
di poesia del Novecento tutto, l’operazione del Tangram Teatro di trasportarla all’interno
del suo originario contesto non è certo degna di minor menzione.
Ad impressionare maggiormente nel recital che vede applauditi protagonisti Bruno Maria
Ferraro e i Supershock, all’anagrafe Paolo Cipriano e Valentina Mitola, è senza dubbio un
prodotto finale dove le due fonti di riferimento convivono alla perfezione dando vita ad
un unicum artistico di grande suggestione: ed ecco allora lo spettatore preso per mano
dalla calda voce di Ferraro e condotto in un excursus laico nelle radici della nostra cultura
dove il fatto di credere o meno passa in secondo piano, lasciando lo spazio alle emozioni
che nascono dall’ascoltare l’epopea del viaggio di Maria e Giuseppe.
Il racconto dei Vangeli si alterna alle note ed alle parole della buona novella in musica per
una intensa ricognizione tra ataviche speranze e paure, tra quei secolari dubbi e domande
che da sempre minano ed attraversano l’agire ed il pensiero umano. E proprio verso un
uomo inteso come fratello, figlio di un altro uomo più che figlio di un Dio, converge alla
fine l’applaudita operazione del Tangram, ricalcando in questo, in un ideale continuum di
intenti, il capolavoro di De André che ha nell’indimenticabile laudate hominem il suo
emozionante epilogo.
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