COMUNE DI SAUZE D’OULX REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO 26 luglio - 16 agosto 2008 PIEMONTE DAL VIVO TURISMO TORINO E PROVINCIA TANGRAM TEATRO TEATRO FESTIVAL SAUZE D’OULX SAUZE D’OULX TEATRO FESTIVAL 2008 Undicesima edizione del TEATRO FESTIVAL SAUZE D’OULX. Come tradizione ormai consolidata, l’ultimo sabato di luglio, si aprirà il sipario su una rassegna che negli anni ha saputo conquistare uno spazio importante tra le proposte di teatro d’estate. Fedele alle linee di programmazione delle ultime edizioni, anche quest’anno il Festival presenterà una serie di proposte articolate dove generi e stili diversi si incontrano e si confrontano, dando la possibilità al pubblico di scegliere, ma soprattutto di “curiosare” tra proposte originali, riproposizioni particolari, proposte a volte insolite. Sarà Lella Costa ad aprire sabato 26 luglio un vero e proprio “viaggio” teatrale. Dal teatro di narrazione, al’innovazione teatrale, dal cabaret di qualità al teatro canzone e poi il teatro ragazzi, il teatro danza. Non per “accontentare” tutti ma per utilizzare molte delle lingue che il teatro usa per parlare al pubblico, alle persone, per un rito che si rinnova ai 1.600 metri di quota di Sauze d’Oulx, un’occasione per divertirsi, per emozionarsi, per riflettere. Lella Costa,Eugenio Allegri, Michele Abbondanza, Antonella Bertoni, Mario Zucca, Silvia Battaglio, Milo Scotton, Olivia Ferraris, Tecnologia Filosofica, Aldo Torta, Rebecca Rossetti, Francesca Cinalli, Stefano Botti, Renato Cravero, Carlo Della Santa, Paolo Cipriano, Valentina Mitola, Amalia De Bernardis, Davide Bernardi, Maria D’Eredità saranno gli artisti che animeranno le serate del Festival. A loro un “grazie” per avere condiviso con noi questo progetto. E un grazie anche all’amministrazione di Sauze d’Oulx per aver ancora una volta, con sensibilità e determinazione, creduto che il turismo possa declinarsi attraverso proposte sportive, ricreative e culturali di qualità. Ivana Ferri Bruno Maria Ferraro SAUZE D’OULX TEATRO FESTIVAL PER IL SOCIALE In accordo con l’amministrazione comunale di Sauze d’Oulx, Teatro Festival anche quest’anno rinnova il proprio impegno per collegare il teatro ad azioni concrete a favore della comunità. Lo scorso anno, in occasione del decennale del Festival, l’intero incasso della manifestazione fu devoluto all’Istituto di Ricerca e Cura del Cancro di Candiolo. Un segnale importante, che collega un festival estivo che offre a residenti e turisti occasioni di svago, di riflessione e divertimento, alla realtà, a quel mondo al quale il teatro cura metaforicamente le ferite, e che ha bisogno di aiuti concreti. Con Alvaro Baccon (Assessore alla Cultura) e Mauro Meneguzzi (Vicesindaco) abbiamo pensato quest’anno di intervenire a favore della Pubblica Assistenza di Sauze d’Oulx che opera direttamente sul territorio. E’ una ONLUS che vive sul volontariato, sulle capacità professionali e sulla disponibilità umana di persone come noi, che hanno scelto di “regalare” parte del loro tempo alla comunità. Soccorso e protezione civile sono i principali ambiti di intervento. A questi angeli silenziosi, solitamente lontani dalle luci della ribalta, Teatro Festival è orgoglioso di offrire il proprio contributo. Sabato 16 agosto, al termine dell’ultima rappresentazione l’intero incasso dell’edizione 2008 del TEATRO FESTIVAL SAUZE D’OULX sarà consegnato al Presidente Sig. Felice Gorlier. CALENDARIO Sabato 26 luglio – ore 21.00 ALICE UNA MERAVIGLIA DI PAESE con Lella Costa regia Giorgio Gallione musiche originali Stefano Bollani costumi Antonio Marras scene Mauro Bozzani Produzione IRMA Spettacoli di Milano Sabato 2 agosto – ore 21.00 VERSO ELETTRA: UNO STUDIO Di e con Silvia Battaglio regia Silvia Battaglio con la partecipazione di Amalia De Bernardis, Maria D’Eredità, Davide Bernardi, Valentina Salerno e Davide Gennarino Musiche Tourgue e Hupin, Album Leaf, Roni Size, Francesco Vigna, Giorgio Consolini Scene Renato Ostorero Tecnico Francesco Fuggetta Produzione TANGRAM TEATRO Torino Domenica 3 agosto – ore 21.00 STELLA POLARE Di e con Carlo Della Santa Regia Carlo Della Santa Produzione Palco Associazione Comici italiani Martedì 5 agosto – ore 21.00 POLLICI VERDI + IN COLORE con Adriana Zamboni scenografia e immagini Lucio Diana Liberamente tratto da «Tistou les pouces verts» di Maurice Druon Produzione Adriana Zamboni e Lucio Diana Mercoledì 6 agosto – ore 21.00 ROMANZO D’INFANZIA Coreografia ed interpretazione Michele Abbondanza e Antonella Bertoni Testo Bruno Stori Ideazione luci Lucio Diana Costumi Evelina Barilli Regia e drammaturgia Letizia Quintavalla e Bruno Stori Musiche Alessandro Nidi Produzione Quintavalla - Stori - Compagnia Abbondanza/Bertoni Giovedì 7 e venerdì 8 agosto – ore 21.00 50 ANNI E LI DIMOSTRA con Mario Zucca Di Mario Zucca e Marina Thovez Regia Marina Thovez Produzione Associazione Ludus in fabula Sabato 9 e Domenica 10 agosto – ore 21.00 F.D.A. BOCCA DI ROSA… E ALTRE STORIE Omaggio a Fabrizio De Andrè Con Bruno Maria Ferraro Ideazione e adattamento Ivana Ferri Musiche di Fabrizio De André Testi e testimonianze di Michele Serra, Vincenzo La Manna, Edgard Lee Master, Fabrizio De André, Alessandro Gennari Organizzazione Roberta Savian Produzione TANGRAM TEATRO TORINO Lunedì 11 e martedì 12 agosto – ore 21.00 EUGENIO ALLEGRI LEGGE NOVECENTO Di Alessandro Baricco con Eugenio Allegri Produzione Artquarium Mercoledì 13 agosto – ore 21.00 KOLOK Di e con Olivia Ferraris e Milo Scotton Scenografie di Carmelo Giammello Regia di Philip Radice Produzione FONDAZIONE TEATRO RAGAZZI E GIOVANI Giovedì 14 agosto – ore 21.00 GYMNASIUM Di Stefano Botti e Aldo Torta Con Francesca Cinalli, Rebecca Rossetti, Stefano Botti, Renato Cravero, Aldo Torta Rielaborazioni Musicali a cura di Paolo De Santis Disegno Luci Cristian Perria Regia Stefano Botti Produzione Tecnologia Filosofica Venerdì 15 e sabato 16 agosto – ore 21.00 LA BUONA NOVELLA Con Bruno Maria Ferraro, Valentina Mitola e Paolo Cipriano. Musiche eseguite dal vivo dai Supershock Riferimenti letterari Protovangelo di Giacomo, Ciclo di Pilato, Vangelo di Nicodemo, i libri dell’infanzia di Maria, Fabrizio De André Costumi Antonio Marras Scene Paolo Bazzani Regia Ivana Ferri Produzione Tangram Teatro Torino Direzione artistica Ivana Ferri - Bruno Maria Ferraro Organizzazione Roberta Savian Direzione tecnica Francesco Fuggetta Progetto grafico Gianni De Matteis Collaborazione tecnica ADM Event Service Materiale stampa CAST Industrie Grafiche - Moncalieri Ufficio stampa Tangram Teatro Torino Manifestazione promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Sauze d'Oulx Informazioni: IAT - Ufficio informazioni turistiche di Sauze d’Oulx 0122858009 - 0122850700 Tangram Teatro 011338698 www.tangramteatro.it www.comune.sauzedoulx.to.it Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21.00 E saranno programmati al Tèatre d'Ou (teatro d'agosto) in Via della Torre 4 a Sauze d'Oulx ad eccezione della rappresentazione del 13 agosto prevista al Parco Giochi Comunale. L'ingresso agli spettacoli avrà un costo di € 3,00. L’intero incasso della manifestazione sarà devoluto in beneficenza alla PUBBLICA ASSISTENZA DI SAUZE D’OULX onlus Non si effettuano prenotazioni e/o prevendite. L'ingresso sarà consentito tassativamente fino ad esaurimento dei posti disponibili in sala sabato 26 luglio ore 21.00 Teatre D’Ou Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx ALICE, UNA MERAVIGLIA DI PAESE Con Lella Costa Musiche originali Stefano Bollani Costumi Antonio Marras Scene Paolo Bazzani Regia Giorgio Gallione Produzione IRMA Spettacoli – Milano ALICE, UNA Dopo i successi di Precise parole e Traviata, Lella Costa torna alla ribalta con un nuovo MERAVIGLIA DI PAESE progetto, un altro percorso in cui il racconto è l’inatteso punto di partenza per suggerire temi e problemi legati all’oggi, i paradossi e le contraddizioni del vivere quotidiano. Lo dimostra il suo approccio ad Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll in cui la protagonista non è solo la ragazzina abituata a convivere con i propri fantasmi. Alice per la Costa è infatti anche una donna piena di slanci e di stupori, in guerra contro le ingiustizie piccole e grandi del mondo, che ha l’humour e l’ironia di Lella Costa. Alice è il simbolo di qualcosa, di tante cose che hanno popolato i sogni e i viaggi di tanti esploratori contemporanei; e di tante avventure. E’ tutte noi ragazze che a ogni età e in ogni situazione ci sentiamo vagamente a disagio, o fuori posto, troppo grandi o troppo piccole o magre o grasse, comunque inadeguate – racconta l’attrice –. Alice è il nonsense, il surreale come sublime piacere del paradosso, ma anche come grimaldello per esplorare e raccontare alcuni luoghi dell’indicibile contemporaneo: per esempio il carcere, per esempio la sofferenza psichica”. Ad accompagnare Lella Costa in questo viaggio tra reale e surreale, la brillante regia di Giorgio Gallione. “Portare Alice in scena può voler dire intraprendere un viaggio che somiglia più ad un cavaturaccioli che ad un sentiero – dichiara il regista – inseguendo tracce che non portano da nessuna parte, con regole fatte solo di eccezioni. Così potremo scoprire che anche il nostro mondo, come quello di Carroll, è solo un gioco illusorio di ombre e luci dove si può entrare attraverso una screpolatura dell’aria, un foro della terra o un'improvvisa debolezza nella superficie di uno specchio. Alice in palcoscenico può significare allora coltivare programmaticamente il nonsenso, ma Alice è anche inseguire una specie di speranza disperata consapevoli che talvolta viviamo prigionieri dei sogni altrui e che la meraviglia di paese in cui viviamo spesso è nient'altro che un mondo odioso e sgarbato, popolato da re e regine malvagie e da ciclopi ipnotizzatori col volto a forma di monoscopio”. Recensione di Tommaso Chimenti Téatre d’Ou Via della Torre 4 Sauze d’Oulx Ingresso € 3,00 apertura cassa ore 20,30 inizio spettacolo ore 21,00 Durata h. 1,40 senza intervallo info 0122858009 Lella Costa ha il grande dono di commuovere e far ridere, di schiaffeggiarti giù in platea, di farti sentire un cretino, di farti credere di avere un cuore. Carezze e risa come una mamma dolce, schiaffi come il padre più duro. Onde e scogli. Un’affabulazione che parte dai campi di concentramento in un “C’era una volta” non idilliaco, passando l’infanzia negata a milioni di bambini in tutto il mondo, entrando ed uscendo come ago i un bellissimo abito ricamato dentro la storia, contemporanea ed attualissima, di “Alice nel paese delle meraviglie”. Un cuscino immenso al lato della scenografia, strascichi lunghissimi di lenzuola, come coperta di Linus, dove rifugiarsi a piangere, nascondersi dalle brutture dell’uomo, scoprirsi belli al naturale. Parole, parole, parole, non Mina, in un andirivieni da mareggiata che molto sa, soprattutto nei rap con voce e piano, di Alessandro Bergonzoni. “Le parole prendono i significati che io gli do. Le pago io le parole”, sembra scritto ieri, o meglio oggi, invece è datato 1865. ma è l’infanzia il climax della piece, i bambini abbandonati, quelli con le armi in mano quelli denutriti e denudati dei diritti, quelli uccisi o morti di fame. Parla a mitraglia, commuove con il sorriso sulle labbra. Le storie s’incrociano incredibilmente. Alice, i campi di sterminio, i bambini di oggi. Tutto ritorna con dolcezza e ferma responsabilità. Si ride e si strade, passando per Beslan ed i trafficanti d’esseri umani. Tra poesia e realtà. Ma qual è il vero mondo alla rovescia? Quello di Alice o il nostro dove ciò che era reato non lo è più, dove la soglia si sposta sempre un po’ più in là, dove ci vuole sempre più tempo e soldi per essere al punto di prima e dove la parola felicità è quasi bandita e sopita dai doveri. Soldi ben spesi. Per non far morire i sogni. sabato 2 agosto ore 21.00 Teatre D’Ou Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx VERSO ELETTRA: uno studio Con Silvia Battaglio E con Amalia De Bernardis, Maria D’Eredità, Davide Bernardi, Valentina Salerno e Davide Gennarino Revisione Silvia Battaglio drammaturgia e regìa Riferimenti Euripide, Margherite Yourcenar, Dacia Maraini, letterari Monica Centenni, Mariangela Gualtieri Musiche Tourgue e Hupin, Album Leaf, Roni Size, Francesco Vigna, Giorgio Consolini Scene Renato Ostorero Tecnico di Francesco Fuggetta compagnia Produzione Tangram Teatro Torino VERSO ELETTRA: uno studio VERSO ELETTRA rappresenta un passaggio all’interno di un percorso di ricerca teatrale iniziato con “Ofelia”, che ancora una volta vuole focalizzare l’attenzione su figure femminili che, intrappolate dalle contraddizioni di una società spaccata e contraddittoria, subiscono un “destino” subalterno. Appartengono ad epoche e contesti storici lontani ma sono estremamente vicine a noi. Ci stupiamo quando tragedie familiari approdano sulle pagine dei giornali, ci sentiamo migliori, ci diciamo incapaci persino di comprendere. Ma allo stesso tempo ne siamo attratti, cerchiamo risposte ad azioni inspiegabili, ci immergiamo nelle colpe degli altri, cercando forse di comprendere noi stessi, le nostre pulsioni più profonde, la nostra parte irrazionale. Potere, passione e crudeltà sono il filo rosso che collega il mito al contemporaneo. Si narra che un tempo un padre di famiglia di nome Agamennone, dopo aver sacrificato come atto propiziatorio la figlia Ifigenia, parte per la guerra di Troia, lasciando la moglie e gli altri due figli, Elettra ed Oreste. Al suo ritorno, Agamennone viene ucciso dalla moglie Clitennestra, con l’aiuto dell’amante Egisto. A questo punto, Elettra, convince Oreste ad uccidere la madre e il suo amante, per vendicare il padre. Elettra diventa un’assassina, ma è anche una figlia in lutto, feroce e sola, vittima e carnefice, innocente e colpevole allo stesso tempo. A questo punto, i fatti sono accaduti. E dopo cosa succede? E’ da qui che ha inizio questa storia. Dalla paura di Oreste, che dopo aver visto la madre morire, dopo aver visto il sangue nelle mani della sorella, fugge via, come un bambino spaventato, cerca un nascondiglio, trattiene il respiro e chiude gli occhi per vincere la paura. La storia inizia da questa Elettra rimasta da sola, che tenta in tutti i modi di ricostruire un ordine famigliare, un ordine interno ed esterno, di ritrovare il punto in cui tutto è andato perduto. Elettra si ritrova prigioniera della sua storia e va alla ricerca dell’istante in cui ha perso la razionalità, si addentra nell’intervallo di tempo che risiede tra il prima e il dopo, tra l’innocenza e la colpevolezza. Un percorso nella mente, dove il pensiero non riesce più a sostenere il peso del fatto compiuto. Téatre d’Ou Via della Torre 4 Sauze d’Oulx Ingresso € 3,00 apertura cassa ore 20,30 inizio spettacolo ore 21,00 durata h. 1,10 senza intervallo info 0122858009 Elettra tenta di auto-analizzarsi, di affermarsi, di emanciparsi, di comprendere la sua parte buia per non averne più paura. Elettra cerca di rallentare il tempo, di dilatarlo, cerca quell’ordine che le è mancato e di cui ha sempre avuto bisogno, e per il quale è diventata lei stessa un’assassina. Elettra rimane chiusa dentro un’idea di famiglia che ha amato ed odiato e vi si annulla, ne diventa schiava e patologicamente dipendente, vivendo perennemente nell’espiazione della colpa, rinunciando alla vita. Vive tra i fantasmi della mente, in nome di quella famiglia che risulta essere microcosmo e metafora della guerra e della violenza dei giorni nostri, talvolta dirompente, talvolta subdola e sotteranea. L’unica persona con la quale Elettra arriva a percepire la realtà è Oreste, che rappresenta per lei la sua parte migliore, la sua anima buona, la metà del suo cuore che ancora riesce ad amare qualcosa. Un contatto, una parola vera che risuona salvifica, e in quel sentire l’amore fraterno, Elettra ritrova uno spiraglio di lucidità, di consapevolezza, riesce a vincere la paura, a sentire il suo amore e forse a salvare se stessa. Elettra ritrova Oreste, e decide di concedergli la vita, dandogli il permesso di abbandonare per sempre la casa, la famiglia fantasma, in nome di un’altra possibilità di esistenza. Lei invece nella casa resterà sola, ferma. Consapevole di non avere più niente da perdere, guardando Oreste correre verso la vita. Ed è a lui che Elettra dedica la sua unica vera parola d’amore. domenica 3 agosto ore 21.00 Teatre D’Ou Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx STELLA POLARE Mimo sonoro cabaret Con Carlo Dalla santa Regia Carlo Dalla Santa Produzione Palco Associazione Comici italiani STELLA POLARE Il silenzio è la musica dell’anima. (Marcel Marceau) Carlo Dalla Santa è un personaggio molto particolare. Il suo lavoro fonde il cabaret con il mimo. Le situazioni che riproduce sul palco appartengono alla realtà, quella stessa realtà che spesso supera la fantasia. Dalla Santa le immette in un contesto scenico e ci gioca come fosse un bimbo alle prese con un giocattolo meravigliosamente complicato. E coinvolge il pubblico nel suo gioco che ride di lui ma soprattutto di se stesso, dei suoi tic, delle proprie contraddizioni. Stella Polare è un monologo teatrale che fonde il linguaggio del cabaret con quello del mimo. Sulla scena, composta da semplici elementi, un uomo normale, con cui è facile identificarsi, si confronta e si scontra con le problematiche della vita quotidiana. Interlocutore invisibile un padre che non c’è più che diventa oltre che fonte d’ispirazione e modello a cui tendere, anche presenza scomoda a cui dover dimostrare di sopravvivere fra le avversità della vita moderna. Ma più si tenta di essere all’altezza più si rischia di fallire e solo grazie ad una visione autoironica dell’esistenza il protagonista riuscirà a trasformare il proprio “demone” in “Stella Polare” che gli indichi la giusta rotta per diventare uomo e a sua volta padre. Carlo Dalla Santa PREMI 1997 Vincitore del concorso per attori “Applausi”, promosso dal comune di Bagni di Lucca. 2000 Vincitore del Festival Nazionale di Cabaret dell’Aquilone di Genova. 2000 Vincitore della “Focaccia d’argento”, premio del pubblico, al Festival Nazionale di teatro comico di Recco (GE). 2001 Vincitore del “Trofeo Aria Fresca” per comici. 2003 Vincitore del Premio Simpatia al Festival Nazionale di Cabaret di Sesto San Giovanni (MI). 2004 Vincitore del Festival del Cabaret di Manciano (inserito nel circuito “Bravo Grazie”). 2004 Vincitore premio della critica al Festival Nazionale di Martina Franca. Finalista inoltre ai concorsi: Festival Nazionale di Cabaret di Torino (2000), Festival di Cabaret Ugo Tognazzi di Cremona (2001), Festival di Cabaret “Il Sarchiapone” premio Walter Chiari di Cervia (2001). CINEMA E TELEVISIONE 1996 Film “Tre” di Christian de Sica. ----------------------------------------------------2005 “B u l l d o z e r ” R A I D U E . 2005 Finalista nella Champions League del cabaret italiano “Bravo, Grazie” RAI DUE 2 0 0 4 partecipa alla trasmissione tv “Braccia rubate all’agricoltura… a volte ritornano” di S. Dandini RAI 3 (due puntate) 200 3 partecipa alla trasmissione tv “Braccia rubate all’agricoltura” di S. Dandini RAI 3 (due puntate) 2003 E’ uno dei protagonisti del cast di comici della trasmissione “Era Ora” Cristiano Militello e Gaetano Gennai. ODEON TV. Téatre d’Ou Via della Torre 4 Sauze d’Oulx Ingresso € 3,00 apertura cassa ore 20,30 2002 Scrive ed interpreta il redazionale per la presentazione della V-Road all’Harley Davidson Firenze per la trasmissione Planet- Toscana TV. 2002 E’ uno dei protagonisti del cast di comici della trasmissione “Era Ora” regia Biagini & Scucchi, direzione artistica Cristiano Militello e Gaetano Gennai. ITALIA 7 2001 E’ uno dei protagonisti del cast di comici della trasmissione “Loop” regia Biagini & inizio spettacolo ore 21,00 durata h. 1,10 senza intervallo info 0122858009 Scucchi, direzione artistica Gaetano Gennai. ITALIA 7. 1997 Presentatore-Attore del target della trasmissione televisiva “Interferenze”, con la quale vince l’edizione ’98 di “Numero Zero” su RAI 3 Martedì 5 agosto ore 21.00 Teatre D’Ou Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx DUE STORIE PER SALVARE IL MONDO POLLICI VERDI progetto e composizione Lucio Diana Adriana Zamboni con Adriana Zamboni e Lucio Diana IN-COLORE progetto e composizione Lucio Diana, Giacomo Verde, Adriana Zamboni con Adriana Zamboni immagini, sculture, oggetti Lucio Diana musiche Paolo Pizzimenti direzione Giacomo Verde DUE STORIE PER SALVARE IL MONDO Pollici verdi Pollici Verdi è ispirato al romanzo scritto alla fine degli anni ’50 da Maurice Druon; la Natura e l’industria bellica sono gli opposti che si fronteggeranno in una storia che ha come interprete principale un bambino speciale, Tistou. Si scoprirà che il nostro protagonista ha il talento di far crescere ovunque fiori e piante e proprio grazie a questa sua caratteristica potrà “salvare il mondo” dai misfatti di una facile civilizzazione. Una Fiaba che ricorda lo slogan anni ’60 “mettete dei fiori nei vostri cannoni”, l’utopia pacifista che continuiamo ad inseguire e che mai dobbiamo smettere di insegnare a piccoli e grandi. Ancora su Pollici Verdi Scritto nel 1957, Il bambino dai pollici verdi è un classico della letteratura per l’infanzia, celebre in lingua francese. La storia di Tistou è quella di un bambino così fortunato da avere tutto quello che si può desiderare: l’amore della sua famiglia, un parco in cui giocare con il suo pony, una salute di ferro e abita in una bella città...Tutto procede a meraviglia finché Tistou non va a scuola: il primo giorno trascorre bene, il secondo un po’ meno, il terzo, Tistou si addormenta sul banco! Dopo ulteriori tentativi, il padre e la madre lo affidano a vari maestri che hanno il compito di insegnargli com’è il mondo e come funziona, attraverso lezioni di ordine e disordine, economia e giardinaggio. Grazie a quest’ultima, Tistou scopre la propria magica caratteristica: far crescere ovunque e con rapidità incredibile ogni sorta di vegetale, fiori, rampicanti, arbusti, alberi…e proprio grazie a questa sua proprietà potrà “salvare il mondo” dai misfatti di una facile civilizzazione. Il racconto viene letto e presentato utilizzando le sagome dei personaggi e dei paesaggi tratte dalle illustrazioni originali di Jacqueline Duhème; nel corso della narrazione verranno disposte nello spazio scenico creando una sorta di teatrino di carta di cui chi legge fa parte; una colonna sonora riprodotta aiuterà il pubblico a evocare gli ambienti e le emozioni del testo. _________________________________________________________________ Téatre d’Ou Via della Torre 4 Sauze d’Oulx In-Colore E’ un teleracconto, che ci ricorda l’origine del pianeta: da semplice palla grigia e liscia a Terra super colorata, super sonora. Anche in questa storia, prendendo a prestito la definizione da Italo Calvino, si contrappongono due visioni “ Cosmicomiche” del Mondo, quelle dei due protagonisti, Pietra e Sasso: Pietra è felice di assistere ai grandi cambiamenti, Sasso invece rimpiange la “liscia perfezione del grigio”. Riusciranno a dialogare insieme? Ingresso € 3,00 e ancora SU In-Colore apertura cassa ore 20,30 inizio spettacolo ore 21,00 durata h. 1,10 info 0122858009 In COLORE" narra della trasformazione della Terra da semplice palla grigia a pianeta dei colori. Pietra, una curiosa cristallina di quarzo, abita la Terra 4.500 milioni di anni fa: non c’è aria, non c’è acqua, le montagne appena premono sotto la buccia terrestre. Durante il suo girovagare incontra Sasso. I due diventano subito amici. La Terra prova le forme che prenderà in futuro e a forza di terremoti si riempie di colori. Pietra ne è felice, Sasso invece rimpiange la “liscia perfezione del grigio”... Dedicato ai bambini, può essere visto da un pubblico adulto prima della buonanotte. Mercoledì 6 agosto ore 21.00 Teatre D’Ou Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx ROMANZO D’INFANZIA Coreografia ed Michele Abbondanza e Antonella Bertoni interpretazione Testo Bruno Stori regia e drammaturgia Letizia Quintavalla e Bruno Stori musiche Alessandro Nidi ideazione luci Lucio Diana costumi Evelina Barilli fonica Elena Sala coproduzione TEATRO TESTONI RAGAZZI con il sostegno di MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI – DIP. SPETTACOLO elaborazioni sonore Mauro Casappa Produzione Quintavalla - Stori - Compagnia Abbondanza/Bertoni ROMANZO D’INFANZIA Romanzo d’infanzia è uno spettacolo in cui il linguaggio del teatro-danza, normalmente riservato ad un pubblico non di giovanissimi, si propone in una formula più narrativa ed immediata in modo da renderlo fruibile anche dai bambini. L’infanzia è il diamante della nostra vita, è grezza e abbagliante. Si può scheggiarlo e offuscare la potenza della sua luce. E questo è male? Non so, ma fa male, molto male. Se è vero che d’amore si può impazzire è ancor più vero che senza amore si diventa matti e infelici. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore. Tra gli eterni deboli ci sono i bambini. Crediamo che la diversità sia un diritto che va ribadito in ogni epoca e in ogni paese. Insomma è sempre tempo di trovarsi dalla parte di chi perde, di chi è più debole. Da questi presupposti deriva un metodo di lavoro che influenza e definisce soprattutto la drammaturgia e il lavoro con i danzatori-attori, considerati più importanti del personaggio, del testo e portatori di materiale umano prezioso e vivo. Questo lavoro parla del disagio infantile all’interno dei rapporti primari-affettivi, della violenza fisica e psicologica che l’infanzia subisce a casa o nelle istituzioni, del delitto di non ascoltare i propri figli, di colpe senza colpevoli. In scena due danzatori che si alternano tra essere genitori e figli e poi di nuovo padre e figlio e madre e figlia e poi fratelli, sì, soprattutto fratelli, e alternano il subire e il ribellarsi e fuggire e difendere e proteggersi e scappare e tornare e farsi rapire per sempre senza ritorni: insomma vivere. Una dedica a tutti coloro che non possono fare a meno dell’amore. Ancora su Romanzo d’infanzia Se è vero che d'amore si può impazzire, è ancora più vero che senza amore si diventa matti e infelici. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore! L'infanzia è il diamante della nostra vita, è grezzo e abbagliante. Si può scheggiarlo o offuscare la potenza della sua luce. E questo è male? Non so, ma fa male, molto male. Questo lavoro parla del disagio infantile all'interno dei rapporti primari affettivi, della violenza fisica e psicologica, del delitto di non ascoltare i propri figli, di colpe senza colpevoli. Al diritto di parole si può opporre il diritto di tener la bocca chiusa? Silenzio, autismo, omertà di chi non è amato. Così si consolidano i temi della fuga, rapimenti desiderati, lontano, il più lontano possibile. Rapito lo è un bambino in ogni movimento che gli nasce dentro. Per chi è vittima è necessario il diritto di rinascere: nascere due volte non è più strano che nascere una volta. Sono alcuni anni che dedichiamo i nostri spettacoli agli antieroi, ai diversi, ai personaggi minori che hanno il compito di raccontare grandi storie o storie di grandi. Crediamo che la diversità sia un diritto che va ribadito in ogni epoca e in ogni paese. Insomma è sempre tempo di trovarsi dalla parte di chi perde, di chi è più debole. Da questi presupposti deriva un metodo di lavoro che influenza e definisce soprattutto la costruzione della drammaturgia e il lavoro con gli attori, che sono considerati più importanti del personaggio, del testo e portatori di materiale umano prezioso e vivo. Tra gli eterni inascoltati di sono i bambini. Romanzo d'infanzia è la prima tappa di un progetto in cui il linguaggio del teatrodanza, normalmente riservato ad un pubblico non di giovanissimi, si propone in una formula più narrativa ed immediata, in modo da renderlo fruibile anche ai bambini. In scena due danzatori che si alternano tra essere genitori e figli e poi di nuovo padre e madre e figlia e poi fratelli, sì, soprattutto fratelli e alternano il subire e il ribellarsi e fuggire e difendere e proteggersi e scappare e tornare e farsi rapire per sempre senza ritorni: insomma vivere. Questi danzatori hanno la forza infaticabile di corpi che non lamentano mai la stanchezza, pronti a denunciare le offese e regalare la propria biografia alla storia da raccontare. Insomma interpreti lucidi ed espansivi, ma così espansivi da rendere lo spazio pressoché vuoto della scena il luogo del farsi carne, voce, ossa, braccia, respiro e quant'altro d'ora in poi chiameremo anima. Questo abbiamo visto lavorando con Antonella e Michele. Téatre d’Ou Via della Torre 4 Sauze d’Oulx Ingresso € 3,00 apertura cassa ore 20,30 inizio spettacolo ore 21,00 durata h. 1,20 senza intervallo info 0122858009 Michele Abbondanza si forma a New York con Alwin Nikolais e Merce Cunningham. All'inizio degli anni Ottanta torna in Italia per inserirsi nella Compagnia Teatro e Danza La Fenice fondato da Carolin Carlson a Venezia. Fonda poi con gli altri danzatori, nel 1984, il gruppo Sosta Palmizi, partecipando alla creazione coreografica di Il cortile (1985) e Tufo (1986), opere che imposero l'attività del gruppo all'attenzione italiana ed europea. Nel 1987, Abbondanza prosegue autonomamente il suo percorso di danzatore e insegnante. In Francia, all'interno della compagnia di Carolin Carlson, incontra Antonella Bertoni, danzatrice formatasi con Dominique Dupuy, Jean Cebron e Lindsay Kemp, e con lei inizia un sodalizio artistico. Lavorano con la Carlson nei film Dark (1988) e Città d'acqua (Premio Italia 1989) prodotto da RaiDue. Dello stesso anno è il loro primo duo La notte degli inganni. Seguiranno: Terramara (1991), Pabbaja - abbandono della casa (1994) e Spartacus - il dì che più non c'è (1995). Abbondanza interpreta con Alessandra Ferri il film per RaiDue La luna incantata nel 1993. Nel 1995 i due partecipano al film di Bernardo Bertolucci Io ballo da sola e fondano ufficialmente la Compagnia Abbondanza/Bertoni. Nel 1996 vincono il premio Danza & Danza come migliori interpreti e il premio Cascina per la coreografia e sono docenti al corso di perfezionamento per danzatori del Centro Regionale della Danza di Reggio Emilia, dove firmano la coreografia Andavamo e andando danzavamo. Nel 1997 debutta Romanzo d'infanzia, prima produzione per ragazzi. Entrambi tengono stages e laboratori di danza in Italia e all'estero; Michele Abbondanza è inoltre insegnante di danza alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, mentre Antonella Bertoni tiene laboratori coi bambini delle scuole elementari. Giovedì 7 e venerdì 8 agosto ore 21.00 Teatre D’Ou Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx Prima rappresentazione assoluta 50 ANNI E LI DIMOSTRA Di Mario Zucca e Marina Thovez Con Mario Zucca Assistenza Francesco Fuggetta Tecnica Regia Marina Thovez Produzione Ludus in fabula - Milano 50 ANNI E LI DIMOSTRA Téatre d’Ou Via della Torre 4 Sauze d’Oulx Ingresso € 3,00 apertura cassa ore 20,30 inizio spettacolo ore 21,00 durata h. 1,00 senza intervallo info 0122858009 Mario Zucca sceglie il Festival di Sauze d’Oulx per presentare in prima assoluta il suo nuovo spettacolo. Scritto a quattro mani con Marina Thovez l’allestimento si avvale dell’apporto di autori e scrittori di prim’ordine ai quali Zucca ha chiesto di prestargli gli scritti più taglienti, le battute più fulminanti. Ecco che si compone un quadro che ha per tema avere oggi 50 anni, e che lascerà il pubblico senza fiato presentando uno Zucca quanto mai scatenato ed in forma. Sabato 9 e Domenica 10 agosto ore 21.00 Teatre D’Ou Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx FDA BOCCA DI ROSA E ALTRE STORIE Con Bruno Maria Ferraro Ideazione Ivana Ferri Musiche originali Fabrizio De André Organizzazione Roberta Savian Produzione Tangram Teatro Torino FDA BOCCA DI ROSA E ALTRE STORIE Téatre d’Ou Via della Torre 4 Sauze d’Oulx Ingresso € 3,00 apertura cassa ore 20,30 inizio spettacolo ore 21,00 durata h. 1,30 senza intervallo info 0122858009 In un epoca che tutto consuma e brucia è se non altro insolito che uno spettacolo giunga al nono anno di repliche continuando a raccogliere intorno a sé un pubblico sempre numeroso e sempre partecipe. Continua così lo straordinario viaggio di FDA BOCCA DI ROSA E ALTRE STORIE spettacolo teatrale in memoria di Fabrizio De Andrè che da nove anni percorre i palcoscenici teatrali e torna in modo ricorrente al Teatro Festival di Sauze d’Oulx. “Lo spettacolo è nato come una serata unica, poche settimane dopo la scomparsa di De Andrè. Volevamo riprodurre in teatro una delle tante serate con amici, ritrovarsi a cantare le sue canzoni, a raccontare le sue storie. Fu la prima iniziativa di questo genere e nessuno di noi poteva immaginare che arrivasse tanto in là nel tempo..” Da quel lontano febbraio del 1999 FDA BOCCA DI ROSA E ALTRE STORIE ha attraversato stagioni, Festival, ha effettuato tournèe all’estero, è stato presentato in spazi piccoli ed informali così come nelle grandi manifestazioni di piazza e continua a coinvolgere un pubblico numerosissimo, attento, commosso con il quale si condivide una serata fatta di storie, emozioni, personaggi ormai entrati nel nostro quotidiano e il ricordo di un compagno di viaggio che ha accompagnato le riflessioni e la crescita umana e sociale di tante generazioni. Lunedì 11 e Martedì 12 agosto ore 21.00 Teatre D’Ou Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx EUGENIO ALLEGRI LEGGE NOVECENTO di Alessandro Baricco Con Eugenio Allegri Luci e audio Christian Zuccaro Organizzazione Serena Guidelli Produzione Artquarium EUGENIO ALLEGRI Il debutto al festival “Asti Teatro 16” nel giugno del 1994, sette anni di tournée dal 1995 al 2002, LEGGE trecentoquindici repliche in Italia e in Europa e circa centoventimila spettatori hanno decretato il successo di un monologo divenuto un “cult” della scena italiana: il suo titolo era “Novecento” NOVECENTO Téatre d’Ou Via della Torre 4 Sauze d’Oulx Ingresso € 3,00 apertura cassa ore 20,30 inizio spettacolo ore 21,00 durata h. 1,30 senza intervallo info 0122858009 opera di Alessandro Baricco il quale, nella prefazione del libro pubblicato pochi mesi dopo il debutto teatrale, dichiarava di averlo scritto “…per un attore, Eugenio Allegri e un regista, Gabriele Vacis”. Nel frattempo il libro, tradotto e venduto in tutto il mondo, si avviava al traguardo del milione di copie (che ormai sta per essere raggiunto) e qualche anno fa Giuseppe Tornatore ne traeva la versione cinematografica realizzando “La leggenda del pianista sull’oceano”. Oggi, Eugenio Allegri riparte dal monologo di Baricco per presentare la “Lettura di Novecento” che non è solo quella del libro, bensì dello stesso spettacolo, visto che la colonna sonora sarà la medesima di allora e che accanto al leggio, su uno schermo scorreranno a tratti alcune immagini del film, ma soprattutto, dei momenti salienti della performance dell’attore che, con quel suo lavoro fatto di andamenti musicali della parola, di gesti surreali e di evocazioni magnetiche venne “scoperto” dalla critica e dal grande pubblico. Dunque una proposta per ritrovare in parte quel pubblico e per avvicinare i tanti giovani che in questi anni “Novecento” lo hanno letto, amato, regalato. EUGENIO ALLEGRI Eugenio Allegri, torinese, nasce a Collegno nel 1956. Diplomato nel 1979 alla scuola di teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone, inizia la sua avventura di "Comico dell'Arte" partecipando al suo primo stage sulla Commedia dell'Arte tenuto in Italia da Jacques Lecoq. Inizia l'attività professionistica con la cooperativa Nuova Scena di Bologna, sotto la direzione artistica di Francesco Macedonio interpretando "Dialoghi" di Ruzante; alla regia c'è proprio lui, Jacques Lecoq. Da allora sono stati tantissimi i progetti e gli spettacoli di successo che hanno visto protagonista Eugenio Allegri. Tra gli ultimi ricordiamo “Shylock” per la regia di Luca Valentino, "L'uomo nell'armadio" di Ian McEwan, per la regia di Giorgio Gallione, "Pancia di stella" tratto da "Corporale" di Paolo Volponi, diretto in collaborazione con Fulvio Ianneo, “Morte accidentale di un anarchico" di Dario Fo nel ruolo che fu proprio dell'attore, “L’ultimo suonatore”, tratto da "Tingeltangel" di Karl Valentin interpretato con la Banda Osiris e “Gianduia” coprodotto da Artquarium, il Teatro Stabile di Torino, il Contato/Teatro Giacosa di Ivrea ed il CRUT. Mercoledì 13 agosto ore 21.15 Parco comunale Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx KOLOK: I TERRIBILI VICINI DI CASA Di e con Olivia Ferraris e Milo Scotton Regia Philip Radice Scenografie Carmelo Giammello Costumi Colomba Ferraris Produzione Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus KOLOK: I TERRIBILI VICINI DI CASA Due balconi, per rappresentare un intero condominio. Un paese tranquillo ai confini del mondo. Ma una mattina tutto cambia... Basta una parola per capire che l'uomo che occuperà l'appartamento sfitto è STRANIERO. Lui parla strano, veste strano, insoliti capelli e poi... lui sorride alle persone, ma a nessuno importa. Due balconi... due vite. Kolòk mette a confronto personaggi che unendo il circo al teatro, la poesia al divertimento si troveranno finalmente amici... vicini di casa... senza frontiere, con fiducia e simpatia! Milo Scotton, spericolato amante del rischio, Milo non si è mai accontentato dei gradini bassi della scala... Parco Giochi comunale di Sauze d’Oulx Ingresso libero inizio spettacolo ore 21,15 durata h. 1,00 senza intervallo info 0122858009 Unico italiano diplomato alla famosa "Ecole Nationale de Cirque" di Montréal in Canada, da cui nascono il famoso "Cirque du Soleil" e il "Cirque Eloize". Il suo maggior talento consiste nella polivalenza grazie alla quale diventa alla volta equilibrista, giocoliere, acrobata, danzatore, attore. In continua ricerca della commistione ultima fra le varie arti di rappresentazione consegue il "Master Degree" in teatro nella "Dell'Arte International Theatre School" in California. Olivia Ferraris, Figlia d'arte, da sempre espleta i suoi talenti nella pista del circo di famiglia, il "MicroCirco", nel ruolo di "Domatore delle Pulci" e come porteur nel numero di mano a mano. Dopo un diploma ottenuto all'Accademia del Circo di Cesenatico, affascinata dalle tecniche di comunicazione, si tuffa tra forme e colori conseguendo il titolo di grafica pubblicitaria. Continua i suoi studi nel circo frequentando un anno di stage intensivi di verticalismo e tessuti aerei in Canada e completa la sua formazione ottenendo il "Master Degree" in teatro nella "Dell'Arte International Theatre School" in California. Giovedì 14 agosto ore 21.00 Teatre D’Ou Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx GYMNASIUM Di Stefano Botti e Aldo Torta Con Francesca Cinalli, Rebecca Rossetti, Stefano Botti, Renato Cravero, Aldo Torta Regia Stefano Botti Rielaborazioni Paolo De Santis Musicali Disegno Luci Cristian Perria Produzione Tecnologia Filosofica GYMNASIUM Gymnasium è una palestra metaforica, “un luogo” di preparazione e di passaggio. Il focus della ricerca è diretto ad indagare il pianeta giovanile: disorientamenti, turbamenti e trasformazioni legati allo sviluppo del corpo che si prepara, si mostra e si confronta in un periodo di continui cambiamenti ed instabilità. Il “corpo giovane”, la relazione con esso e con i modelli estetici che ne condizionano il pensiero sono i temi affrontati nello spettacolo, ambientato in uno spogliatoio, luogo di passaggio, di sosta e di nudità. Ci si arriva con un’identità, con un ruolo, un costume…lì si fanno i conti con il corpo che si spoglia, che ritrova la sua neutralità…ma è appunto un luogo di transito verso altro…ed ecco allora che da zaini e armadietti escono altri costumi, altri ruoli, altre identità in un caleidoscopio di visioni, personaggi, suggestioni adolescenziali e non, legate al mondo dei fumetti, dei videogiochi, della TV e dello sport. Gymnasium vuole essere una lente di ingrandimento su questa frazione di nudità, in cui il corpo diventa l’unico “costume” con cui identificarsi. Sul piano stilistico, il lavoro si connota per la ritmica interna sostenuta e per la miscela di movimento, parola e musica. Il progetto affonda le sue radici nel gruppo di lavoro e nell’esperienza compiuta con Comuni Marziani, selezionato da Rigenerazione 07 e approdato presso numerosi festival e rassegne di rilievo nazionale, ponendo così la compagnia in una direzione di continuità professionale e artistica. “Non ho un età… Quanti anni ha questa mente che ha visto tanto e dovuto pensare più del necessario e quanti anni ha questo corpo da adolescente?… Vorrei avere anche io un posto nella vita, come tutti.” Fabiola de Clerk Téatre d’Ou Via della Torre 4 Sauze d’Oulx Ingresso € 3,00 apertura cassa ore 20,30 inizio spettacolo ore 21,00 durata h. 1,30 senza intervallo info 0122858009 La recensione Dipingono, recitando e danzando, l’adolescenza: rosea e plumbea, sudata e pensante, volgare e sublime. I consequenziali quadri di Tecnologia Filosofica, scaturiti nel nuovissimo Gymnasium, presentato il 9 maggio in prima nazionale alle Officine Caos, sono di squisita fattura. Bravo davvero il quintetto capitanato da Stefano Botti (che firma anche la regia) ed Aldo Torta, ma meritano la citazione anche gli altri componenti: Francesca Cinalli, Rebecca Rossetti, Renato Cravero. La compagnia era stata notata nella scorsa edizione della rassegna-concorso per gruppi giovani Rigenerazione, risultando una delle quattro premiate. Ha dimostrato, in questo lavoro, che segue l’ottimo Comuni marziani (sull’ancora delicato tema dell’omosessualità), di svolgere autenticamente un percorso di ricerca, sapendosi rinnovare anche nei metodi. Se Comuni marziani è nato sulla scorta di numerose e vive esperienze laboratoriali sul territorio, Gymnasium ha un substrato letterario: l’ispirazione è venuta dall’esame di tanti saggi e dissertazioni cartacee. Però, se l’esigenza di raccontare qualcosa è forte e si posseggono i mezzi espressivi per traslarla in palcoscenico, non ha peso l’origine di un’idea: Gymnasium è bello, scorrevole, intelligibile, divertente, ma anche malinconico, surreale e corporeo. Come quando i ragazzi appaiono indossando successive divise sportive, intenti ad ipotetici frammenti di lezioni in palestra, o come quando si apprestano alla doccia, denudandosi, celiando, vestendo coloratissimi asciugamani. Gymnasium parte dagli sport e delinea, strada facendo, l’opprimente vita collegiale, gli innamoramenti precoci e la scoperta del sesso, il rito liberatorio del travestitismo in discoteca. Da ultimo, ma non meno importante, l’efficacia della scenografia: evidentemente povera ma ricchissima; tre armadietti, viaggianti, mutevoli, bucati, sorprendenti, per una pièce sapida, intelligente, armonica. Maura Sesia Venerdì 15 e sabato 16 agosto ore 21.00 Teatre D’Ou Via Della Torre, 4 Sauze d’Oulx LA BUONA NOVELLA Con Bruno Maria Ferraro, Paolo Cipriano, Valentina Mitola Musiche di Fabrizio De André eseguite dal vivo Supershock dai Riferimenti Protovangelo di Giacomo, Ciclo di Pilato, Vangelo di Nicodemo, i libri letterari dell’infanzia di Maria, Fabrizio De André Messa in scena Ivana Ferri Elementi di scena Renato Ostorero Produzione Tangram Teatro Torino LA BUONA NOVELLA La parola e la musica. Elementi che incontrandosi acquistano forza, raccontano, evocano, scavano solchi profondi, curano ferite. Ma quando nel Protovangelo di Giacomo, Giuseppe si accorge che il mondo intorno a lui si è fermato, gli uomini, gli animali, il vento sono immobili in un fermo immagine antelitteram di straordinaria bellezza ed efficacia cinematografica, in quel momento non c’è parola, non c’è suono, non c’è musica. La nascita del Messia è l’inizio del mondo nuovo, nulla, dopo, sarà più come prima. E allora questa storie, questo particolare momento, vale la pena di raccontarlo restituendo umanità a personaggi bloccati nella loro, un po’ triste, condizione di icone. E attraverso la loro umanità, nella loro profondità cercare le “nostre” ragioni, i nostri riferimenti. Percorrere, chi crede e chi no, un tratto di strada, insieme. Le fonti Due sono i blocchi di riferimento sui quali è costruito questo spettacolo che è a metà tra il teatro di narrazione ed il teatro-canzone. Dai vangeli Apocrifi è tratto il tessuto narrativo, le vicende che ci raccontano del punto di incontro tra l’umano ed il divino. Ma se degli apocrifi conosciamo bene attraverso il Mistero Buffo di Dario Fo il Gesù i paesaggi e i personaggi che circondano l’infanzia di Gesù, decisamente meno note sono le vicende narrate sull’infanzia di Maria, sulla morte e resurrezione di Cristo, fino al sorprendente “Ciclo di Pilato”. Se ne occupò nel 1968-69 un cantautore trentenne, andando come al solito controcorrente, al quale in sala di registrazione i musicisti, lasciati i leggii, chiesero: “Perché?”-. A Fabrizio De André era solo venuto in mente di raccontare storie conosciute in maniera diversa. Distillando gocce di poesia. E la Buona Novella è il capolavoro poetico di una delle più lucide ed incisive voci del ‘900. Portare oggi quest’opera in teatro, immergendola nelle fonti originali, è per noi orgoglio e privilegio. Lo spettacolo Giuseppe è in cammino, Maria ha le doglie e lui cerca aiuto. Mentre cammina si accorge che il mondo si è fermato, uomini intenti ai loro lavori, animali che stanno bevendo, il vento stesso è immobile. Il mondo nuovo nasce così, da una fotografia, la prima, tridimensionale, con Giuseppe che la descrive utilizzando una soggettiva cinematografica. I Vangeli tutti, canonici ed apocrifi, nascono dal desiderio di testimoniare qualcosa di straordinario, dal bisogno di radicare una tradizione, mescolando rivelazione e storia, speranza e realtà. E nei Vangeli tutti, domina l’impronta della Buona Novella che esprime la potenza divina del Cristo, non soltanto della vita nella morte, ma della vita nella vita. Nessuno, credente o non credente, riesce a sottrarsi al fascino di vicende che la storia non può contenere, che sollecitano dubbi e paure profonde, così radicate nel nostro immaginario da diventare cardine culturale comune. Alla periferia dell’Impero, in un angolo anonimo del mondo accade qualcosa che forse è storia, forse leggenda, dove è superfluo distinguere il vero dal falso. Ma è lì il luogo della costruzione delle nostre speranze e delle nostre paure. E’ lì che si generano i nostri dubbi i nostri tentativi di soluzione, è lì che affondano le nostre contraddizioni. Ed è lì che inizia un futuro che stiamo ancora percorrendo, tutti nella stessa direzione, poche volte guardandosi negli occhi, quasi mai con la volontà di capire le ragioni dell’altro. Téatre d’Ou Via della Torre 4 Sauze d’Oulx Ingresso € 3,00 apertura cassa ore 20,30 inizio spettacolo ore 21,00 durata h. 1,00 senza intervallo info 0122858009 La recensione di Roberto Canavesi TORINO – In un panorama teatrale sempre più asfittico e tendente all’omologazione è proprio una “buona novella” l’ultima incursione teatral-musicale del Tangram Teatro di Bruno Maria Ferraro ed Ivana Ferri che con lo spettacolo tratto dai Vangeli Apocrifi e da Fabrizio De André distillano una quanto mai necessaria goccia di novità e poesia. “La buona novella”, in scena nella sala di via don Orione per “Elogio alla Follia 2008”, è uno splendido esempio di contaminazione artistica, dove riferimenti letterari classici, come il materiale narrativo desumibile dai Vangeli Apocrifi, si mescolano alla musica di un Fabrizio De André geniale interprete, a fine anni Sessanta, di una suggestiva missione, quella di raccontare a modo suo storie fino ad allora fissate in rigidi cliché espressivi: e se l’opera del cantautore genovese è ancor oggi riconosciuta come una delle più belle pagine di poesia del Novecento tutto, l’operazione del Tangram Teatro di trasportarla all’interno del suo originario contesto non è certo degna di minor menzione. Ad impressionare maggiormente nel recital che vede applauditi protagonisti Bruno Maria Ferraro e i Supershock, all’anagrafe Paolo Cipriano e Valentina Mitola, è senza dubbio un prodotto finale dove le due fonti di riferimento convivono alla perfezione dando vita ad un unicum artistico di grande suggestione: ed ecco allora lo spettatore preso per mano dalla calda voce di Ferraro e condotto in un excursus laico nelle radici della nostra cultura dove il fatto di credere o meno passa in secondo piano, lasciando lo spazio alle emozioni che nascono dall’ascoltare l’epopea del viaggio di Maria e Giuseppe. Il racconto dei Vangeli si alterna alle note ed alle parole della buona novella in musica per una intensa ricognizione tra ataviche speranze e paure, tra quei secolari dubbi e domande che da sempre minano ed attraversano l’agire ed il pensiero umano. E proprio verso un uomo inteso come fratello, figlio di un altro uomo più che figlio di un Dio, converge alla fine l’applaudita operazione del Tangram, ricalcando in questo, in un ideale continuum di intenti, il capolavoro di De André che ha nell’indimenticabile laudate hominem il suo emozionante epilogo.