Mi è venuto da pensare che L&R potesse essere il titolo di una poesia di Majakovskij, o di Amiri Baraka, o di una raccolta di poeti di protesta Afromericani del ’68, e forse c'entrano tutti, c'entrano gli ideali. L'amore è un ideale rivoluzionario e Love & Revolution è un disco di protesta: magari romantica, sentimentale, ma lo è. Per una nuova rivoluzione culturale. Mi ha ispirato la musica di tanti autori dal jazz “scuro e mistico”: Mal Waldron, Max Roach, Jackie McLean, Pharoah Sanders; il soul politico di Curtis Mayfield, Marvin Gaye, Donnie Hataway, Roy Ayers, Nina Simone. E il folk, la musica psichedelica… i Byrds,Bob Dylan, Jefferson Airplane, Bobbie Gentry. Chissà: oggi e' nuovamente il tempo di una musica e di artisti che cantino gli ideali, la speranza. Il senso di spiritualità, di libera espressione, gli straordinari compagni che ho raccolto a Bari dove il disco è stato registrato in diretta tutti insieme, poche take sentite. Ed in questo kaleidoscopio di impressioni le voci hanno avuto un ruolo protagonista, reinventando musica o creandola. C'era un senso di scoperta in studio. Un viaggio sentimentale per il domani. Nicola Conte Love & Revolution Nicola Conte torna ad incidere, e questa volta parla di amore e rivoluzione in un album che esce per la storica etichetta Impulse! Love & Revolution è una riflessione in musica sui valori della nostra società: valori da recuperare, valori che non hanno smesso di essere un faro per tante generazioni, valori cui inneggiavano i giovani alla fine degli anni sessanta. Ed è proprio a quella temperie culturale che Conte fa riferimento, tanto nella scelta del repertorio e degli splendidi arrangiamenti firmati da Magnum Lindgren, quanto (e forse soprattutto) nei testi , tutti firmati (con due sole eccezioni) da Conte. Love & Revolution è infatti un album in cui la voce umana è protagonista, pur fondendosi alla perfezione con un “tappeto sonoro” di straordinaria efficacia. Ed il carattere di creazione collettiva è senz’altro uno degli aspetti più evidenti e coinvolgenti di questo album. Qui Nicola ha deciso per la via più diretta, più efficace (diciamolo: più jazz) per ottenere gli obiettivi prefissi: ha convocato i musicisti in studio, ed ha registrato in presa diretta, riservandosi poche aggiunte in postproduzione. Il risultato è straordinario, l’interplay fra i musicisti è perfetto, e perfino i tanti pregevoli assoli non scivolano mai nelle pastoie del protagonismo. Il carattere politico (in senso lato) dei testi, il rifarsi ad un periodo storico e a uno stile ‐ profondamente afroamericano – che in quegli anni era una vera colonna sonora della presa di coscienza, e l’avere affidato il messaggio ad un nutrito gruppo cosmopolita di musicisti che di tale stile hanno la propria koiné, il proprio linguaggio comune: questa è l’essenza di Love & Revolution, la cui versione deluxe in due CD ‐ nella sua ancor più generosa offerta ‐ è forse il ritratto più fedele e vicino agli intenti del suo creatore. Love & Revolution si avvale del talento dei cantanti José James, Nailah, Melanie Charles, Gregory Porter (U.S.A.), Veronica Harcsa (Ungeria), Alice Ricciardi (Italia) e Bridgette Amofah (U.K.); dei trombettisti Till Brönner (Germania), Nicolas Folmer (Francia), Fabrizio Bosso e Flavio Boltro (Italia); del tombonista Peter Fredriksson (Svezia) dei sassofonisti e flautisti Magnum Lindgren (anche in veste di arrangiatore, dalla Svezia), Gaetano Partipilo (Italia), Timo Lassy (Finlandia), Logan Richardson e Tim Warfield (U.S.A.); del pianista Pietro Lussu e del contrabbassista Paolo Benedettini (Italia); del batterista Teppo Makinen (Finlandia); del vibrafonista Michael Pinto (U.S.A.); del percussionista Pierpaolo Bisogno e del programming di Andrea Santoro (Italia), oltre che del contributo dello stesso leader alla chitarra. Nicola Conte Per comprendere fino in fondo l'originalità e la sensibilità musicale di Nicola Conte si deve far riferimento, insieme ad i suoi dischi, alla imprescindibile attività del Fez, movimento culturale da lui fondato a Bari all’inizio dei '90. Un vera fucina di artisti creativi di ogni tipo, amici prima di tutto e cresciuti insieme con le stesse affinità intellettuali, musicali e politiche. Agitatori culturali, sentimentali sognatori amanti del jazz dei '50 e '60, profondi conoscitori della nouvelle vague e spasmodici collezionisti di vinili, esperti di design e grafica, appassionati di poetiche beat e dei libri di rivoluzionari "gentili" come Jean Paul Sartre e Boris Vian. E l'atmosfera che si respirava al Fez sembrava essere proprio come quella del mitico Tabou, il "caveau" di Saint‐Germain‐des‐Prés, diretto proprio da Vian. Si ascoltavano dischi, si proiettavano film culto di quel ventennio creativo, si cercavano soluzioni al disagio intellettuale. Oggi, a distanza di anni, una delle espressioni più forti e riconosciute che ha emanato il Fez rimane quella musicale. In quel periodo il Fez diventa anche il punto di riferimento del gotha degli artisti della scena acid jazz, tanto in voga a Londra; Nicola Conte è il link fondamentale con il nostro paese portando artisti già molto famosi all'estero ma quasi sconosciuti negli altri club italiani. Da un punto di vista sociologico, qualche anno fa avremmo definito il Fez un perfetto esempio di decentralizzazione culturale ante litteram, lontano dai centri nevralgici classici del paese. Dopo aver dato una credibilità al Fez come movimento culturale, Nicola decide di trasferire sulle produzioni musicali le sue idee: grazie al sostegno della label Schema inizia un'attività di remixer e crea band come il Paolo Achenza Trio, Quintetto X, Fez Combo, Intensive Jazz Sextet e Balanço. I dischi di queste band focalizzano l'amore di Nicola per il jazz modale e ci fanno scoprire le sue altre grandi passioni, seppur accennate appena, come le colonne sonore, con la riscoperta di autori italiani come Piero Piccioni ed Ennio Morricone, e la musica brasiliana, la bossa nova. Tre stili musicali fortemente connessi tra di loro, il jazz, le colonne sonore e la bossa nova, che si esprimeranno al massimo nelle produzioni nate alla fine dei '90 e strettamente legate alla musica afroamericana: Jazz Convention, Quartetto Moderno, Rosario Giuliani Quartet, Schema Sextet. Tra i musicisti che restano affascinati dalle idee di Nicola e che suonano in tutte queste band troviamo Fabrizio Bosso, Gianluca Petrella, Lorenzo Tucci, Gaetano Partipilo, Pietro Lussu, Lorenzo Tucci,Rosario Giuliani. Nicola decide quindi di produrre il suo disco di debutto, Jet Sounds, realizzato nel '99 e dato alle stampe nel 2000. Jet Sounds è una elegante fusione di sonorità tipicamente italiane, legate al mondo del cinema e influenzate dal jazz, bossa nova e psichedelia. Con questo lavoro Nicola prosegue parallelamente l’attività di produttore a quella di dj, che gli permette di suonare in diversi club sparsi in tutto il mondo. Nello stesso momento cresce anche la sua credibilità come compositore e musicista. La svolta è caratterizzata dal singolo “New Standards”, pubblicato nel 2001 e scritto con il trombonista Gianluca Petrella. Questo singolo rappresenta un vero e proprio spartiacque tra il passato ed il futuro del produttore barese. Nel 2002 Nicola è il produttore e compositore del disco di Rosalia De Souza, cantante del Quintetto X, uno dei primi gruppi a cui aveva dato la sua impronta. Nasce "Garota Moderna", un lavoro che riflette in pieno l'anima da purista dell'artista pugliese, che ha creato le melodie sulle quali la voce di Rosalia De Souza si esprime con grande classe e leggerezza. Questo disco rappresenta un'ulteriore svolta di Nicola Conte produttore, che perfeziona a livelli notevoli quel gioco di specchi tipico tra tradizione brasiliana e modernità, tra semplice omaggio e rilettura modernista, catturandone l'essenza tipica degli umori altalenanti sudamericani, così come per i grandi Vinicius De Moraes e Caetano Veloso. Tra i brani possiamo citare "Maria Moita", riadattamento del brano composto nel '64 da Carlos Lyra e Vinicius de Moraes per Nara Leao, attualizzata con una ritmica che potremmo definire drum'n'bossa, "Canto de Ossanha" del grande Baden Powell, ma anche i brani originali. Tra questi, "Bossa 31", "Tempo Futuro", "Zona Sul" e "Samba Novo" anticipano le future ambivalenze stilistiche, da un lato la tradizione, dall'altro la modernità, che da qui in avanti saranno sempre il fulcro delle produzioni di Nicola Conte. Nello stesso anno arriva "Jet Sounds Revisited", una selezione dei remix dell'album omonimo, rivitalizzati dai più importanti producer della scena elettronica, tra cui spiccano Koop, Thievery Corporation, Micatone, Nu Spirit Helsinki e l'italiano Gerardo Frisina. L'importanza artistica qui trova anche un grande riscontro di pubblico, grazie ad un brano inedito. Le suggestioni visive che comunica la musica di "Love me til'sunday" diventano fondamentali per lo spot tv della Ras. Il testimonial è Sean Connery. Attraverso i remix Nicola ha in seguito sviluppato una ricerca sul suono, partendo dall’’idea dei sampler, quindi utilizzando quindi pur principalmente strumentazione acustica ma ottenendo ugualmente un forte impatto da club, respirando l'atmosfera del jazz dei '60. Il moderno dancefloor come una jazz ballroom, quindi. Nel 2004 è la volta di "Other Directions", licenziato dalla Schema alla Blue Note. Questo disco rappresenta la sintesi dell'estetica musicale dell'artista Nicola Conte, sotto tanti aspetti. Sempre in equilibrio tra jazz e bossanova, viene svelata però per la prima volta un'anima compositiva legata ad atmosfere acustiche, raffinate, altre. Inoltre è palese per la prima volta la necessità dell'artista di comunicare non solo con la musica ma anche con i testi, svelando un talento autorale, approfondite grazie alla letteratura beat ("The Dharma Bums" è un chiaro omaggio a Jack Kerouac) e a quella inglese (Wanin' Moon è ispirato da una poesia di Percy Shelley), al cinema d'autore ("Le Depart" è una rivisitazione dell'omonimo brano scritto del '67 da Krzysztof Komeda per l'omonimo film di Jerzy Skolimovski), persino alla drammaturgia ("All Gone", che è un omaggio al film in bianco e nero dei '60 "Il Servo" di Joseph Losey, porta la firma di Harold Pinter). "Other Directions" nasce da una serie di frequentazioni ed affinità artistiche con musicisti italiani ed internazionali, tra i quali si notano non solo quelli che diventeranno il nucleo base dei live dell'artista barese, il Nicola Conte Jazz Combo, come Pietro Ciancaglini, Fabrizio Bosso, Daniele Scannapieco, Pietro Lussu e Lorenzo Tucci, a cui si affiancano Cristina Zavalloni, Bembe Segue, Lisa Bassenge e Lucia Minetti, le cui voci estremamente duttili ben si accostano ad interpretare i brani, dell’album, nonostante ciascuna di esse provenga da ambiti artistici apparentemente distanti. E come non citare, oltre Bosso e Scannapieco, gli amici fidati Gianluca Petrella, Rosario Giuliani, Gaetano Partipilo, una sezione fiatiche esprime vulcaniche energie, oppure Mirko Signorile e Pasquale Bardaro, che con il piano ed il vibrafono realizzano un delicato contraltare. Un ulteriore tratto distintivo di questo lavoro è la partecipazione, da musicista e singer, del tedesco Till Bronner, uno degli esponenti europei più stimati dall'ambiente jazz oltreoceano e del romano Nicola Stilo, virtuoso flautista romano, con una grande sensibilità musicale e partner di alcuni dischi di (e di tanti concerti) registrati nell'ultima fase artistica del trombettista americano Chet Baker. Per ultimo, in "Other Directions", viene fuori anche l'anima da strumentista di Nicola Conte, che avendo deciso di riprendere a studiare la chitarra, sua vecchia passione, ha iniziato proprio su "Other Directions" ad esprimersi anche in questa veste, seppur ancora mostrata in fase piuttosto embrionale e in un'unica traccia, la già citata "Le Depart". Dal Jazz Cafè di Londra al Blue Note di Milano al Billboard Tokyo, dallo svizzero Montreux Jazz Festival al tedesco Jazz Open Stuttgart, il sound di "Other Directions" ha ampi riconoscimenti di successo ed un grande riscontro di pubblico, dimostrando il feeling unico della sua musica e del Jazz Combo, e soprattutto riproducendo dal vivo la freschezza del sound creato durante le fasi di registrazione del disco in studio. Il 2008 è l'anno di "Rituals", che conferma il talento poliedrico e la maturità dell'artista e strumentista barese. Registrato tra la fine del 2005 e l'ottobre del 2007, anche questo lavoro si sviluppa innanzitutto attorno al nucleo ormai storico che segue l'artista dal vivo. Ritroviamo quindi Pietro Lussu, Pietro Ciancaglini, Fabrizio Bosso, Lorenzo Tucci e Daniele Scannapieco, con cui Nicola Conte ha elaborato molte delle tracce presenti nell’ album, per poi affiancare a loro gli altri amici Gianluca Petrella, Gaetano Partipilo e Till Bronner, presenti anche nel precedente "Other Directions". Gregory Porter “A fantastic young singer”, lo ha definito Wynton Marsalis. Con una voce che accarezza e conforta, abbraccia o esorta, Gregory Porter (già nominato per un Grammy® Award) indica come suoi ispiratori e riferimenti stilistici Nat King Cole, Joe Williams e Donny Hathaway, ma anche il pastore della chiesa che frequentava da bambino. Nato a Los Angeles, cresciuto a Bakersfield, oggi Porter vive a Brooklyn. Spesso ospite della Lincoln Center Jazz Orchestra, Porter è anche di casa allo storico St. Nick’s Pub di Harlem. José James Nato e cresciuto a Minneapolis, José James è cresciuto tra Prince, hip‐hop e Modern jazz. Maturando fin da ragazzo una passone sia per la musica che per la scrittura creativa, José debutta come cantante intepretando non solo standard, ma anche il repertorio di Coltrane con il suo quartetto. Diviene poi membro del gruippo di avanguardia jazz & poesia “Ancestor Energy”, José trova la sua strada, riuscendo nell’intento di fondere le sue due passioni. A New York, dove segue i corsi alla New School for Jazz and Contemporary Music, viene notato da due maestri: Junior Mance e il leggendario Chico Hamilton, con I quali incide. Nailah Porter Richiesta di descrivere la sua musica, Nailah Porter ha coniato l’allocuzione “ConJazzNess” ("ha radici nello spirito, ed è basata sul jazz"). Preferendo parlare degli influssi e degli spunti per la sua musica, Nailah ricorda “l’odore dei barbecue, del legno di noce bruciato” della sua cittadina natale Winston‐Salem, North Carolina…“la sensazione delle dita puizzicate dalla pianta del cotone… e del battito ritmico dei piedi, delle armonie africane del coro della St. John CME Church.” Nailah ha alle spalle una carriera di procuratore d’assalto, che a washington ha contribuito all’approvazione di numerose leggi a carattere sociale. Fra la se muse ispiratrici troviamo Nina Simone, Abbey Lincoln, Sarah Vaughan e Billie Holiday. Melanie Charles Con un timbro che ricorda Sarah Vaughan, un’attitudine a costruire linee melodiche ispirate a John Coltrane e Miles Davis unita ad un forte senso del blues più terragno, Melanie Charles è la quintessenza del soulful Jazz. Grazie a queste doti è in grado di riportare l’ascoltatore alle atmosfere del club di Harlem degli anni venti, e al tempo stesso essere una protagonista del neo‐soul di oggi. Nata a Brooklyn, Melanie è cresciuta ascoltando Jazz, R&B, Gospel e musica classica. Ha studiato alla LaGuardia High School for Performing Arts (quella di Fame, per intenderci), dove ha potuto perfezionare il suo talentio di compositrice. Ha da poco ultimato gli studi alla New School for Jazz and Contemporary Music dove ha studiato con Reggie Workman, Charles Tolliver, e si è esibita insieme a grandi glorie come Clark Terry and Wynton Marsalis. Bridgette Amofah Bridgette Amofah, (Angloghaniana) è una delle più originali ed emozionanti artiste emergenti della scena britannica. Le sue fonti di ispirazione sono molto varie: Minnie Ripperton, Feist, The Beatles e Burt Bacharach, tanto che nel suo stile personalissimo e nella sua bella voce sono ravvisabili a un tempo folk, indie, soul e pop. Diplomata in musica, negli ultimi anni ha girato il mondo con la sua band, Oi Va Voi. Alice Ricciardi Award Winning 2nd prize at 2005 International Montreux Jazz Festival Voice Competition ‐ Performer at 2006 IAJE Conference in New York and at Jazz at the Lincoln Center Dizzys Club. Nata a Milano, si avvicina alla musica all’età di sette anni. Studia quindi violino e pianoforte al Conservatorio della città natale, poi canto jazz con Francesca Oliveri, Roberta Gambarini, Tiziana e improvvisazione vocale con Rachel Gould. Le sue collaborazioni sono numerose: Fabrizio Bosso, Lorenzo Tucci, Pietro Lussu, Nicola Conte, Dario Rosciglione, Giovanni Amato, Gaetano Partipilo, Andrea Nunzi,Roberto Tarenzi, Paolo Benedettini, Enrico Intra, Franco Cerri… Till Brönner Nato Viersen, in Germania, e cresciuto da ragazzo a Roma, Till cresce in una famiglia di musicisti in cui il jazz è di casa. A tredici anni scopre il bop di Charlie Parker. Studia tromba jazz al conservatorio di Colonia, e a soli vent’anni entra nella RIAS‐Big Band di Berlino. Debutta su disco come leader già l’anno seguente. Già una star nel Paese natale, Till conquista le platee d’Europa, collabora con grandi nomi e consegue numerosi premi (è anche stato nominato per un Grammy®). Dal 2009 inoltre insegna pop, rock e jazz all’Università di Dresda. Nicolas Folmer Direttore artistico, solista, premiato anche come come compositore al CNSM di Paris dove si è diplomato. Dal 1996 al 2000 è membro della "Orchestre National de Jazz", poi fonda con Pierre Bertrand la "Paris Jazz Big Band", oggi nota e acclamata a livello internazionale. Fonderà poi (con Philippe Sellam) la No Jazz band che fonde jazz e musica elettronica, e registra a New York un album prodotto dal celebre Teo Macero (già produttore di Miles Davis e Duke Ellington. È solista e arrangiatore ricercato da Dee Dee Bridgewater, Henry Salvador, Wynton Marsalis, Charles Aznavour, Diana Krall, Natalie Cole, Claude Nougaro, John Lewis, Georges Russell, Laurent Cugny... Fabrizio Bosso È uno tra i migliori trombettisti italiani affermatosi nell’attuale scena jazz a livello sia nazionale che internazionale. Dotato di grandissima sensibilità e di una tecnica ineccepibile, si avvale di un linguaggio unico e personale, frutto di una costante ricerca stilistica. Nato a Torino nel 1973, a soli cinque anni inizia lo studio della tromba e a quindici consegue il diploma, sotto la guida del padre a sua volta trombettista. Incontra il jazz durante gli studi classici, quindi studia presso il St. Mary’s College di Washington e con Pierre Thibaud. Seguono riconoscimenti (“Miglior nuovo talento” al referendum TOP JAZZ ‘99 indetto da Musica Jazz, il prestigioso premio “Django d’Or” conseguito nel 2002). Flavio Boltro Flavio Boltro nasce a Torino il 5 maggio 1961. Il padre è musicista, trombettista e grande appassionato di jazz: « Mi sono ritrovato immerso nel jazz fin da piccolo, da quando avevo tre anni. Mio padre mi prendeva sulle ginocchia prima di andare a letto e mi faceva ascoltare Amstrong e tutti i dischi di quegli anni ». A nove anni inizia a studiare con impegno la tromba, e a 13 anni si iscrive al Conservatorio dove si diplomerà. La prima collaborazione di rilievo (a 25 anni) è con il noto gruppo LINGOMANIA, guidato da Maurizio Giammarcoe con Roberto Gatto, Furio Di Castri, e Umberto Fiorentino. Suona poi con Steve Grossman, Cedar Walton, Billy Higgins, David Williams, Clifford Jordan, Jimmy Cobb, Freddie Hubbard (a Umbria Jazz). Nel 1994 è la volta dell’ingresso di Flavio e sul suo compagno di gioventù Stefano Di Battista nell’Orchestre National du Jazz diretta da Laurent Cugny, poi nel sestetto di Michel Petrucciani. Peter Fredriksson Trombonista, compositore e arrangiatore svedese, nato nel 1984. Nel 2006studia alla Reale Accademia Musicale diStoccolma. È uno dei musicisti più richiesti della scena svedese attuale.Ha sviluppato uno stile e un timbro strumentale molto personali ed è stato definito come ”a fantastic linguist in the spirit of the great jazz language”. È leader del noto ensemble ”The Quiet Nights Orchestra” con il quale ha debuttato discograficamente nel 2009. Colabora con alcune fra le più brillanti realtà della scena svedese: Stockholm Jazz Orchestra, Blue House Jazz Orchestra, Håkan Broströms New Places Orchestra, Ann‐Sofi Söderqvist Jazz Orchestra e Mats Holmquist Stora Stygga. Magnus Lindgren Nato nel 1974 a Västerås, il sassofonista‐flautista‐arrangiatore Magnus Lindgren inizia a otto anni a suonare la chitarra, per passare al sassofono all’età di tredici anni. Studia alla Reale Accademia di Musica di Stoccolma, e già un anno dopo (a diciotto anni) suona con Herbie Hancock. Guida u settetto, poi si unisce alla Stockholm Jazz Orchestra che ospita Bob Mintzer, Maria Schneider, Jim Mcneely. Nel 2000 è nominato per un Grammy®, premio che consegue l’anno successivo insieme con il disco di’oro per il miglior album dell’anno. Si unisce poi alla Nils Landgren Funk Unit e incide a Rio de Janeiro (dove suona con Ivan Lins) l’album “Batucada Jazz”, che gli vale un’altra nomination al Grammy®. Tim Warfield, Jr. Nato a of York, Pennsylvania, comincia a studiare il sassofono contralto all’età di nove anni. Passa al tenore negli anni del liceo, dove suona in diversi gruppi, conseguendo alcuni riconoscimenti e premi. Studia poi alla Howard University di Washington. Comincia ad incidere, e nel 1991 si piazza terzo alla Thelonious Monk International Jazz Saxophone Competition che si tiene annualmente allo Smithsonian Institution di Washington. Appare più volte in show televisivi (Today Show, Bill Cosby’s You Bet Your Life) e si esibisce al fianco di Donald Byrd, Michelle Rosewoman, Marcus Miller, Marlon Jordan, James Williams, Christian McBride, Winard Harper, Dizzy Gillespie, Isaac Hayes, Shirley Scott, Jimmy Smith, Nicholas Payton, Charles Fambrough, Eric Reed, Carl Allen, Terell Stafford, Stefon Harris, Joey Defrancesco, Chris McBride e tanti altri. Incide con Cyrus Chestnut, Tarus Mateen, Clarence Penn, Terell Stafford, Nicholas Payton, laureandosi come uno dei sassofonisti più ricchi di talento della sua generazione. Timo Lassy Inizia a suonare il pianoforte all'età di circa sei anni e studia pianoforte classico al Vantaa Music Institute. Da ragazzo passa poi al sassofono al quale, negli anni del liceo, affianca il flauto e prende a suonare in una Big Band . Contemporaneamente studia anche presso la Helsinki Pop & Jazz Conservatory. Prosegue poi gli studi presso la divisione jazz della Sibelius Academy e, traferitosi per un certo tempo ad Amsterdam, al Conservatorio locale. Cita come suoi isopiratori Cannonball Adderley, Charlie Parker e John Coltrane. Gaetano Partipilo Nasce nel 1974 a Cassano delle Murge, nella provincia barese. Figlio d'arte, inizia a maneggiare il suo primo sassofono all'età di otto anni suonando nella banda del suo paese. A quindici anni si iscrive alla classe di sassofono del conservatorio di musica "Nicola Piccinni" di Bari dove, nel 1997, conseguirà il diploma. Sempre alla ricerca di uno stile, nonché di una sonorità personale, inizia una serie di esperienze di rilievo: suona infatti con la Jazz Studio Orchestra ospitando tra gli altri Mark Murphy, Tony Scott, Enrico Rava e Rossana Casale. Studia poi con Mario Raja, Furio Di Castri, Ettore Fioravanti. Nel 1997 l’incontro fondamentale con Greg Osby. Nel 1999, tornato da New York, fonda il gruppo "Urban Society", una formazione a numero variabile. lunga è la lista delle sue collaborazioni: Nguyên Lê, Mike Moreno, Matt Brewer, Roberto Menescal, Maurizio Giammarco, Salvatore Bonafede, Fabrizio Bosso, Gianluca Petrella, Stefano Bollani… Logan Richardson Nato (nel 1980) a Kansas City, Missouri Logan Richardson ha da sempre amato sudiare, osservare e far sua la tradizione. E Kansas City è stata una città fondamentale per lo sviluppo del jazz negli anni dal 1925 al 1938. Logan comincia a suonare all’età di dodici anni. Impara bene la lezione dei Max Roach, Jimmy Heath, James Moody, Clark Terry, Ray Brown Shirley Scott, Sir Roland Hanna, Marcus Belgrave, Richard Davis, e a sedici anni si esibisce già come solista in concerto con la Kansas City Symphony Orchestra. Allo stesso tempo figura sia nei piccoli gruppi che nella big band diretta dal veterano Jimmy Heath. Segnalato come talento emergente dalla storica Down Beat, Logan studia tanto al celebre Berklee College di Boston che alla New School University di New York, New York (’01). Curiosità: dal 2004 opera anche come esperto riparatore di sassofoni Michael Pinto Compositore e musicista di grande sensibilità, Michael Pinto si inserisce nel solco della tradizione del grande “padre” del vibrafinismo del jazz moderno, Milt Jackson, un’ammirazione che data dall’infanzia. Il suo approccio raffinato e tanto maturo (più di quanto l’età anagrafica potrebbe suggerire) viene notato da Greg Osby, che lo insersce nel giro di giovani talenti da lui protetti e incoraggiati. Le sue precoci doti lo indirizzano al celebre Berklee College of Music a Boston, dove si perfeziona anche come compositore, arrangiatore e band leader. Ha come maestri Dave Samuels (Spyro Gyra), Jason Moran e Stefan Harris. Di recente Michael entra a far parte dei Greg Osby Five, which has taken him from Perugia, Italy, to the Village Vanguard in New York City, e si esibisce con Nasheet Waits, Logan Richardson, Greg Osby, Billy Hart, Eric McPherson, Tommy Crane, Sara Serpa, Rodney Green… e altri strumenti a fiato. Pietro Lussu Nato a Roma nel 1971, inizia gli studi jazzistici all'età di 16 anni e frequenta la Jazz University di Terni, studiando con Mike Melillo e seguendo i seminari di Maurizio Giammarco, Paolo Fresu e Bruno Tommaso. Studia e si perfeziona in seguito con Franco D'Andrea ed Enrico Rava. Collabora a lungo con un altro giovane talento, Rosario Giuliani. È co‐leader del trio LTC (Lussu, Tucci, Ciancaglini) con il quale ha registrato assieme al sassofonista newyorkese Mark Turner, e con il quale collabora tutt'ora. Tra le varie collaborazioni di Lussu ricordiamo quelle con Pietro Tonolo, Tom Kirkpatrick, Roberto Gatto, Maurizio Giammarco, Gabriele Mirabassi, Marco Tamburini, Matthew Garrison, Paolo Fresu, Cameron Brown, Rosario Giuliani. Paolo Benedettini Nato a Pisa nel 1977, bolognese dal 1995, a undici anni inizia a suonare la chitarra, per passare al contrabbasso, dapprima come autodidatta, poi studiando e perfezionandosi a seminari tenuti da Buster Williams, Wayne Dockery, Keter Betts, Barry Harris. Suona con Jimmy Cobb, George Cables, Benny Golson, Steve Grossman, Eddie Henderson, Bud Shank, Jimmy Lovelace, Ronnie Mathews, Eliot Zigmund, Keith Copeland, Gianni Basso, Jack Walrath, Paolo Fresu e molti altri. Incide con David Liebman e, come membro del trio diretto dal compianto Bobby Durham, ha l’opportunità di accompagnare Archie Shepp, Shawn Monteiro, Irio De Paula, Hal Singer, Jesse Davis. Teppo Mäkynen Batterista di grande talento, Teppo è membro di una band di grande successo: “The Five Corners Quintet”. Teppo Mäkynen è considerato dalla critica il batterista n. 1 in Finlandia, ed è noto a livello internazionale per la sua militanza nell’ensemble Nuspirit Helsinki. Pierpaolo Bisogno Percussionista‐compositore‐ arrangiatore‐cantante nato a Salerno. Studia e si diploma al Conservatorio “San Pietro a Majella di Napoli”. Nel corso degli anni, nelle sue esperienze professionali Bisogno ha esplorato più di un solo linguaggio musicale, oscillando dal jazz alla musica afro‐cubana, brasiliana e popolare partenopea. Andrea Santoro Andrea Santoro si avvicina alla musica elettronica in giovane età interessandosi al mondo del djing.. Questo cammino, iniziato con l'acquisto del primo giradischi e del primo vinile, è iniziato quando aveva 13 anni.Da allora questa passione l'ha portato a suonare in alcuni tra i più importanti club d'Europa e a comporre musica dance che è stata stampata in vinile su numerose etichette internazionali. 01. 02. 03. 04. 05. 06. 07. 08. 09. 10. 11. 12. 13. 14. 15. DO Y OU FE E L L I K E I FE E L L OV E FR OM T HE S UN HE R E B LA CK S P I R I T S MY S T E R Y OF Y OU S HI V A FR E E DOM DA Y QUI E T DA WN S CA R B OR OUGH FA I R L OV E A ND R E V OL UT I ON NE W WOR L D S HUFFL E A L L P R A I S E S T O A L LA H R A I N E GY P T T E MP L E OF FA R E A S T I ’ M T HE A I R CD Impulse! 06025 276 8708 7 JOS É JA ME S · NA I L A H P OR T E R · T I L L B R ÖNNE R · MA GNUS L I NDGR E N FA B R I ZI O B OS S O · T E P P O MA K Y NE N · P I E T R O L US S U · L OGA N R I CHA R DS ON · GR E GOR Y P OR T E R · T I MO L A S S Y · T I M WA R FI E L D ME L A NI E CHA R L E S · GA E T A NO P A R T I P I L O · P A OL O B E NE DE T T I NI NI COL A S FOL ME R · FL A V I O B OL T R O · B R I DGE T T E A MOFA H · A L I CE R I CCI A R DI · V E R ONI K A HA R CS A · MI CHA E L P I NT O · GHA L I A B E NA L I P E T E R FR E DR I K S S ON · P I E R P A OL O B I S OGNO · A NDR E A S A NT OR O Universal Classics & Jazz A Division of Universal Music Italia s.r.l. ! 2011 Nicola Conte © 2011 Universal Music Italia s.r.l. 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