CORSO DI LAUREA IN DIETISTICA IGIENE GENERALE ED APPLICATA PRESIDI IGIENISTICI Dott.ssa Silvia LUPI [email protected] 0532/455567 Dipartimento di Scienze Mediche Sezione di Medicina di Sanità Pubblica Anno accademico 2015-2016 Calendario delle lezioni Data Giovedì 7 aprile Venerdì 8 aprile Mercoledì 13 aprile Giovedì 14 aprile Giovedì 14 aprile Venerdì 15 aprile Giovedì 21 aprile Venerdì 22 aprile Mercoledì 27 aprile Giovedì 28 aprile Venerdì 29 aprile Giovedì 5 maggio Venerdì 6 maggio Giovedì 12 maggio Ora 10.30-13.30 10.30-13.30 11.30-13.30 10.30-13.30 16.30-18.30 10.30-13.30 10.30-13.30 10.30-13.30 11.30-13.30 11.30-13.30 10.30-13.30 11.30-13.30 10.30-13.30 10.30-13.30 Le lezioni si svolgono in Aula 1I - Palazzo Turchi di Bagno Date appello: 16 giugno, 14 luglio e 8 settembre ore 11.30 aula di Igiene quarto piano dei Vecchi Istituti Biologici via Fossato di Mortara 64 b. IGIENE conoscenze e ricerche sulla salute •descrizione di fenomeni connessi a salute/malattia •identificazione delle correlazioni tra fenomeni nel determinare aggressioni alla salute •identificazione di fattori eziologici •per poter intervenire adeguatamente nel loro contrasto tramite neutralizzazione diretta difesa dell’individuo difesa della collettività strategie ed organizzazione dei servizi sanitari IGIENE DEGLI ALIMENTI Si occupa di produzione trasformazione conservazione distribuzione degli alimenti in riferimento alle misure necessarie a garantirne la SICUREZZA Valutazione dei rischi per la salute Analisi delle sostanze estranee IGIENE DEGLI ALIMENTI Apporto di cibo in quantità adeguata e qualitativamente sicuro Produzione sicura e conservazione corretta •Genuinità: evitando manipolazioni •Verifica della qualità che alterino le qualità degli alimenti igienico-sanitaria del ed il loro potere nutritivo prodotto e dei sistemi di •Innocuità: evitando di fornire quei auto-controllo delle fattori che possono causare •Sorveglianza malattia (microrganismi, parassiti, tossinfezioni alimentari con adeguate indagini tossine, contaminanti chimici) epidemiologiche •Non deperibilità: applicazione di tecniche di risanamento e •Formazione ed educazione degli operatori conservazione degli alimenti IGIENE DELLA NUTRIZIONE Buono stato nutrizionale Miglioramento condizioni socio-economiche Abitudini personali corrette Educazione alimentare •Raccolta integrata e sistematica di dati relativi al comportamento alimentare •Monitoraggio della ristorazione, in particolare di tipo scolastico e di comunità •Diffusione di proposte alimentari corrette ed indirizzate anche al consumo di prodotti tipici locali che offrano garanzie di qualità •Educazione alimentare su target individuati a livello regionale •Verifica dei risultati degli interventi di educazione alimentare IGIENE Disciplina appartenente alle scienze mediche che, attraverso il potenziamento dei fattori utili alla salute e l’allontanamento o la correzione dei fattori responsabili delle malattie, tende a conseguire il miglior stato di benessere possibile dei singoli e della collettività Il fine ideale è che ogni persona nasca sana e mantenga il proprio stato di salute al più alto livello fino al naturale compimento della vita IGIENE promuovere e preservare la salute prevenire l’insorgenza delle malattie individuare e potenziare i fattori di benessere Promuovendo la salute con l’introduzione di fattori protettivi e il potenziamento dei sistemi di difesa dell’organismo individuare e rimuovere le cause ed i fattori di malattia Evitando o correggendo i fattori di rischio IGIENE Poggia su tre principali pilastri disciplinari: Medicina Preventiva Igiene Ambientale Sanità Pubblica STUDIO DELLE MALATTIE 1. Livello molecolare Biologia 2. Livello tessuti/organi Anatomia patologica 3. Livello singolo paziente Clinica 4. Livello popolazione Epidemiologia Finalità e contenuti dell’IGIENE Essendo “la disciplina che si propone di promuovere e conservare la salute sia individuale che collettiva” si caratterizza per tre peculiarità: l’oggetto del proprio interesse non è l’uomo malato bensì quello “sano”; l’ambito di intervento non è limitato solo al singolo individuo bensì esteso all’intera collettività; la tipologia degli interventi non sono limitati all’uomo bensì estesi all’ambiente fisico, biologico e sociale nel quale esso si trova inserito. Discipline cliniche tradizionali Malato Soggetti singoli Solo uomo Igiene Oggetto di Sano studio Ambito di Soggetti singoli+ intervento intere comunità Tipologia degli Uomo+ambiente interventi Struttura della disciplina igienistica SALUTE (fine) INDICATORI (strumento) PREVENZIONE (obiettivo) STATISTICA (modello concettuale) SANITÀ PUBBLICA (modello operativo) EPIDEMIOLOGIA IGIENE (filosofia) (metodologia) Manuale di Sorveglianza Nutrizionale, 2003 Concetto di SALUTE Fino al 19° secolo SALUTE = ASSENZA DI MALATTIA Dal 1900 al 1947 SALUTE = BENESSERE FISICO protezione immunitaria e iniziale attenzione ai problemi ambientali, socio-economici ed occupazionali Dal 1948 ad oggi (ONU – OMS) SALUTE = COMPLETO BENESSERE FISICO, MENTALE E SOCIALE valorizzazione dell’uomo dal punto di vista anatomo-fisiologico, psicologico ed antropologico-sociale Dichiarazione di Alma-Ata sull’assistenza sanitaria primaria (1978) La salute, intesa come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto come assenza di malattia e di infermità, è un diritto fondamentale dell’essere umano, e l’accesso al più alto grado possibile di salute è un obiettivo sociale di estrema importanza, che interessa il mondo intero e presuppone la partecipazione di molti altri comparti socio-economici, oltre a quello sanitario. Un accettabile livello di salute per tutte le persone del mondo può essere raggiunto entro l’anno 2000 grazie a un migliore e più completo uso delle risorse mondiali, una parte considerevole delle quali è oggi destinata agli armamenti e ai conflitti militari. Un’autentica politica di indipendenza, di pace, di distensione e di disarmo potrebbe e dovrebbe liberare risorse aggiuntive che potrebbero essere ben destinate a scopi pacifici e in particolare all’accelerazione dello sviluppo sociale ed economico: all’assistenza sanitaria primaria, come parte essenziale di tale sviluppo, dovrebbe essere assegnata una quota adeguata delle risorse rese disponibili. Carta di Ottawa del 1986 La promozione della salute è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. Per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, un individuo o un gruppo deve essere capace di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di cambiare l’ambiente circostante o di farvi fronte. La salute è un concetto positivo che valorizza le risorse personali e sociali, come pure le capacità fisiche. Quindi la promozione della salute non è una responsabilità esclusiva del settore sanitario, ma di tutti i soggetti portatori di interessi (Soggetti Pubblici e Privati) in quanto il contrasto ai fattori di rischio ha implicazioni ambientali, sociali ed economiche. SALUTE “Condizione naturale dell’uomo intesa come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la mera assenza di malattia o infermità” OMS,1948 ASSENZA DI CONDIZIONI NEGATIVE Malattia Stato di rischio Predisposizioni Menomazioni Disabilità Disagio Fastidio POSSESSO DI CARATTERI POSITIVI Biologici Cognitivi Comportamentali Socio-culturali Ambientali Andamento comparativo della mortalità per malattie infettive e non infettive Principali cause di morte Modificazioni intervenute nella vita media e nel tipo di patologia prevalente, Italia 1910-1981 Fattori ambientali Fattori genetici STATO DI SALUTE Fattori comportamentali Servizi Sanitari Stadio di sviluppo socioeconomico Stile di vita Geni Il patrimonio genetico ereditato predispone allo sviluppo di alcune malattie Comportamenti e stili di vita rappresentano fattori di rischio, in particolare, per le malattie cronicodegenerative Salute Diseguaglianze Contesto familiare e classe sociale influenzano istruzione, stile di vita, reddito, occupazione, tipo di abitazione, assistenza sanitaria Ambiente Capacità di adattamento dell’individuo al suo ambiente ed ai fattori di rischio (chimici, fisici, biologici; naturali, artificiali) Fattori positivi coinvolti nella salute VARIABILI FATTORI CONNESSI Personali Aspetti psichici Buono stato nutrizionale; Sufficiente protezione immunitaria; Benessere fisico soggettivo Identità affermata; Stabilità emotiva; Situazione affettiva soddisfacente Aspetti culturali Adeguata educazione sanitaria Aspetti fisici Comportamentali Abitudini di vita Abitudini personali corrette; Sonno e svago sufficienti Lavoro Lavoro appagante, stimolante e non stressante Ambientali Buona qualità delle matrici ambientali (aria, acqua, suolo); Adeguato smaltimento dei rifiuti Qualità ed adeguata disponibilità di alimenti; Protezione Ambiente biologico microbiologica Buone condizioni igieniche delle abitazioni e delle città; Disponibilità di lavoro non nocivo; Integrazione sociale; Ambiente sociale Servizi sanitari, scolastici e sociali adeguati Ambiente fisico PROMOZIONE DELLA SALUTE La salute non è semplicemente uno stato di assenza di malattie, ma è una condizione dinamica di benessere fisico, mentale e sociale. La condizione di benessere dipende in larga misura da fattori obiettivi individuali e collettivi (determinanti), che possono essere rilevati ed espressi in termini numerici, come ad esempio: efficienza fisica (statura, peso corporeo, pressione arteriosa, volumi polmonari statici e dinamici, parametri ematologici ed ematochimici, ecc.); reddito livello di istruzione indice di affollamento (numero di abitanti in rapporto al numero di vani disponibili) numero e qualità dei servizi sanitari e sociali Fattori ambientali FATTORI ACCIDENTALI situazioni di pericolo, velocità, droghe, alcool FATTORI BIOLOGICI batteri, virus, miceti, parassiti FATTORI PSICOLOGICI stress, turni di lavoro, relazioni interpersonali SALUTE FATTORI FISICI rumore, illuminazione, clima, radiazioni, ergonomia FATTORI CHIMICI farmaci, polveri, sostanze chimiche, irritanti, additivi alimentari, tabacco Fattori individuali ETA’ FATTORI GENETICI MALATTIA SESSO SALUTE AMBIENTE DI VITA PERSONALITA’ STATO NUTRIZIONALE Determinanti della salute Individuali non modificabili Socio economici Ambientali Geni Reddito Aria Genere Occupazione Acqua Età Esclusione sociale Ambiente sociale e culturale Alimenti Stili di vita Accesso ai servizi Alimentazio- Sistema ne educativo Sistema Attività fisica sanitario Servizi Fumo sociali Abitazione Alcol Sistema trasporti Famiglia Rumore Attività sessuale Attività ricreativa Educazione Rifiuti Farmaci Agente eziologico È necessario (conditio sine qua non) per la comparsa della malattia. Fattore di rischio Non è necessario per la comparsa della malattia; tuttavia l’esposizione ad esso aumenta la probabilità di comparsa della patologia. L’esposizione a fattori eziologici o a fattori di rischio non costituisce condizione sufficiente per la comparsa di malattia. Caratteristiche epidemiologiche differenziali delle malattie infettive e cronico-degenerative Caratteristiche Malattie infettive Malattie cronico-degenerative Fattori causali maggiori Naturali Ambientali o da abitudini di vita Specifici Molteplici. Per lo più aspecifici Periodo di latenza Per lo più breve Per lo più lunga (anni o decenni) (giorni o settimane) Esordio Per lo più clamoroso Decorso Rapido (giorni settimane) Immunità Presente Assente Esito Guarigione Stabilizzazione peggioramento Effetto dei miglioramenti terapeutici Abbreviano il decorso Allungano il decorso e aumenta la e diminuisce la prevalenza prevalenza Spesso subdolo e Manifestazione dei graduale o improvvisa o lento. sintomi Lento (anni o decenni) o progressivo Fattore di rischio Ambiente Ospite Incontro Agente Interazione PROCESSO PATOLOGICO Evoluzione Fase preclinica Guarigione completa Malattia conclamata Guarigione con esiti Cronicizzazione Morte Storia naturale delle malattie infettive Fase libera da malattia Fase di Malattia incubazione conclamata Da poche ore ad alcuni mesi a) Morte b) Guarigione c) Complicazioni Terapia Contatto con il microrganismo Storia naturale delle malattie cronico-degenerative Fase libera da malattia Fase preclinica Malattia clinica a) Morte b) Cronicizzazione PREVENZIONE Le linee strategiche che si possono percorrere per proteggere e potenziare la salute dell’uomo sono: allontanare e/o correggere potenzialmente nocivi tutti i fattori incrementare il livello di benessere, potenziando la presenza dei fattori protettivi ed aumentando il grado di resistenza all’azione dei diversi fattori di danno La Sanità Pubblica è la scienza e l’arte di prevenire la malattia, di prolungare la vita e di promuovere l’efficienza fisica tramite sforzi comunitari organizzati per l’igiene dell’ambiente, il controllo delle infezioni comunitarie, l’educazione del singolo sui principi dell’igiene personale, l’organizzazione dei servizi medici ed infermieristici per la diagnosi precoce delle malattie, e l’incremento dei meccanismi sociali capaci di garantire a ciascun individuo e alla comunità uno standard di vita adeguato per il mantenimento della salute (Hobson, 1961) LIVELLI DELLA PREVENZIONE Attività volte a promuovere e conservare uno stato di benessere ed evitare l’insorgenza di malattie Prevenzione primaria Promozione e mantenimento dello stato di salute con interventi sulla popolazione sana Prevenzione secondaria Attuazione di misure per l’identificazione precoce di malattie o condizioni di rischio e immediato intervento terapeutico per interromperne o rallentare il decorso Prevenzione terziaria Prevenzione delle complicanze di una malattia in atto e, quando irreversibile, garantire una soddisfacente qualità della vita Prevenzione primaria Impedire l’insorgenza di nuovi casi di malattia nelle persone sane Diminuzione del tasso di incidenza della malattia Causa nota ed eliminabile Rimuovere la causa di malattia o impedire che agisca sulla popolazione Causa ignota o non eliminabile Agire sui fattori di rischio Azzerare o ridurre il rischio individuale •Aumentare le difese dell’individuo •Eliminare ed allontanare gli agenti causali e i fattori di rischio •Ridurre i fattori di rischio •Rendere il soggetto più resistente •Rimuovere i comportamenti negativi •Indurre i comportamenti positivi •Intervenire sull’ambiente di vita e di lavoro Esempi di interventi preventivi Malattie infettive Vaccinazioni Malattie cronicodegenerative Educazione alimentare Norme anti inquinamento Campagne contro il fumo Incidenti e infortuni Notifica dei casi Limitazioni all’uso dell’alcool HACCP Divieto utilizzo sostanze pericolose Controllo acque Promozione attività potabili fisica Educazione stradale Norme antincendio Disinfezione Sterilizzazione Limiti di velocità Cinture di sicurezza Uso del casco Protezione dei lavoratori Campi di intervento della Prevenzione Primaria Uomo Vaccinazioni Ambiente Acqua: potabilizzazione Rifiuti: smaltimento Aria : abbattimento inquinamento Abitazioni: case, scuole, ambiente lavoro, ospedali Legislazione alimentare HACCP Sorveglianza nutrizionale Educazione alimentare Alimenti Dieta Stile di vita Organizzazione Organizzazione dei servizi sanitari che contribuiscono alle attività di prevenzione sanitaria e valutazione della loro efficienza Educazione sanitaria Parte integrante di tutti gli interventi di prevenzione Educazione sanitaria Strategia finalizzata a fornire conoscenze, comportamenti e motivazioni per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie Metodi 1. Interventi individuali (singoli pazienti) 2. Interventi collettivi (gruppi di cittadini) Educazione sanitaria Strumenti Informazione Empowerment 1. Conoscenza dei comportamenti positivi per la salute 2. Comprensione dei propri fattori di rischio e/o della malattia 3. Comprensione degli interventi da attuare per ridurre il rischio di malattia o l’aggravamento-ricadute della stessa (strategie per l’interruzione abitudini voluttuarie, dieta ipocalorica per ridurre il sovrappeso, modalità di pratica motoria) 4. Adesione ai programmi di diagnosi precoce 5. Conoscenza dei servizi di supporto Attribuzione di potere al Paziente e alla Famiglia Prevenzione secondaria Scoprire e guarire i casi di malattia prima che si manifestino clinicamente per modificarne il decorso in maniera favorevole Mancata diminuzione del tasso di incidenza della malattia Riduzione della mortalità Diminuzione della prevalenza Storia della malattia è nota e l’evoluzione è prevedibile Lungo periodo di latenza in fase asintomatica Disponibilità di un test (rapido, sicuro, attendibile, economico) Disponibilità di terapie efficaci •Diagnosi precoce •Ricerca di soggetti portatori di fattori di rischio SCREENING CHECK UP Ogni intervento, basato sull’inizio della terapia in fase preclinica richiede l’esame di una massa di persone apparentemente sane per effettuare lo screening cioè la selezione di coloro che sono già ammalati pur non presentando ancora i sintomi della malattia. Lo screening può essere: SELETTIVO: la ricerca è operata fra individui apparentemente sani ma appartenenti ad una categoria con rischio di ammalare particolarmente elevato DI MASSA: riguarda l’intera popolazione esposta al rischio e va effettuato solo quando l’incidenza che si vuole prevenire è elevata (es. carcinoma della mammella) oppure quando, pur trattandosi di malattia rara, la diagnosi tardiva implica un danno irreversibile, mentre la diagnosi può essere fatta agevolmente e consente un efficace trattamento (es. fenilchetonuria, ipotiroidismo congenito) Esempi di condizioni patologiche ritenute suscettibili di prevenzione secondaria: carcinoma della cervice uterina (striscio cervicale+DNA del virus HPV) carcinoma della mammella (mammografia) carcinoma del colon-retto (ricerca del sangue occulto nelle feci) ipertensione (controllo dei valori pressori) Effetto dell’anticipazione diagnostica Diagnosi Tempo di latenza Screening Tempo di sopravvivenza Diagnosi Tempo di latenza Tempo di sopravvivenza Lead time SPERANZA DI VITA Situazione di base Prevenzione terziaria Si rivolge al soggetto in fase clinica o convalescente con postumi di malattia per limitare la progressione della patologia migliorandone l’esito ed evitando la comparsa di complicanze tardive. Impedire l’invalidità in persone già ammalate di malattie croniche e di favorire il recupero di persone portatrici di handicap. Terapia Riabilitazione precoce per evitare complicanze durante il decorso della malattia principale, per ottenere il massimo recupero funzionale quando la malattia sarà guarita o stabilizzata Reinserimento familiare e sociale del malato Assistenza psicologica • Terapia •Interventi riabilitativi Fattore di rischio Processo patologicoLivelli della prevenzione Ambiente Ospite Agente Prevenzione primaria Incontro Interazione Evoluzione Prevenzione secondaria Fase preclinica Guarigione completa Malattia conclamata Prevenzione terziaria Guarigione con esiti Cronicizzazione Morte Fattori di rischio/eziologici Non rischio ESPOSIZIONE PREVENZIONE PRIMARIA MALATTIA PREVENZIONE SECONDARIA Non malattia Malattia asintomatica SEGNI E SINTOMI Bisogno di salute non percepito BISOGNO DI SALUTE Bisogno di salute non espresso ESPRESSIONE DEL MALESSERE Bisogno di salute non soddisfatto DIAGNOSI E TERAPIA PREVENZIONE TERZIARIA PROVVEDIMENTI SANITARI PREVENZIONE PRIMARIA Popolazione sana Deve ridurre l’incidenza della malattia con l’obiettivo di mantenere la popolazione sana PREVENZIONE SECONDARIA Popolazione malata Deve ridurre la mortalità PREVENZIONE TERZIARIA Popolazione malata Deve ridurre la persistenza dell’infermità Eliminare/ ridurre gli agenti eziologici Eliminare/ ridurre i fattori di rischio Diagnosi precoce Terapia Recupero Storia naturale delle malattie infettive Fase libera da malattia Prevenzione primaria Fase di Malattia incubazione conclamata Da poche ore ad alcuni mesi a) Morte b) Guarigione c) Complicazioni Terapia Prevenzione secondaria ? Contatto microrganismo Storia naturale malattie cronico-degenerative Fase libera da malattia Esposizione ai fattori di rischio Prevenzione primaria Fase preclinica Diagnosi precoce Prevenzione secondaria Malattia clinica a) Morte b) Cronicizzazione Diagnosi consueta Prevenzione terziaria Possibile guarigione