GUSSAGO
GHEDI
GOTTOLENGO
FLERO
MONTIRONE
SAN ZENO
LOGRATO
CALVISANO
ORZINUOVI
PROVINCIA DI BRESCIA
4
0
20
3
0
20
"La stagione teatrale della bassa bresciana"
Settembre 2003 - Marzo 2004
Nona edizione
Progetto e direzione artistica Sergio Mascherpa
Settembre
Venerdì 12
ore 21.00
Venerdì 21
Sabato 22
Paolo Migone
"È inutile non scendo"
Montirone (Anfiteatro scuole medie)
Sabato 13
ore 21.00
Treatro
"Letibi - Il sogno degli anni ‘60"
San Zeno (Sala Consiliare)
Venerdì 28
ore 17.30
ore 21.00
Charlie Cinelli
Teatro Città Murata
"In concerto"
Gottolengo (Teatro Zanardelli)
"Riccardo Riccardo Riccardo"
Gussago (Palazzo Santissima) Ingresso Libero
Dicembre
Domenica 14 ore16.00
Domenica 7
Teatrodaccapo
Sabato 20
ore 16.00
Arrivano dal mare
"Un sogno nel castello"
Calvisano (Piazza Chiostro)
Teatro ragazzi Ingresso Libero
"Alicee"
San Zeno (Sala Consiliare)
Teatro ragazzi Ingresso Libero
Sabato 13
ore 21.00
ore 21.00
Midaij-lozù
Anna Meacci
"L’ottavo giorno"
Orzinuovi (Teatro Jolly)
Ingresso Libero
"Bignami"
San Zeno (Cortile Scuole Elementari)
Ingresso Libero
Ottobre
Giovedì 2
Venerdì 3
Domenica 14 ore 16.00
ore 21.00
Paola Bigatto
Burattini di
"La banalità del male"
Orzinuovi (Chiesina dei morti)
Ingresso Libero
Teatro ragazzi
"Daniele Cortesi"
Gottolengo (Teatro Zanardelli)
Venerdì 26
ore 21.00
ore 16,00
Coop. Teatro Laboratorio
Paola Bigatto
"Al di là del mare"
Gottolengo (Teatro Zanardelli)
"La banalità del male"
Flero (Villa Grasseni)
Ingresso Libero
Teatro ragazzi
Gennaio
Sabato 4
ore 21.00
Sabato 10
Giusi Turra - Livia Castellini - Franca Ferrari
Anna Meacci
"Le donne di Adelchi"
Calvisano (Chiesa Santa Maria)
Ingresso Libero
Venerdì 10
"Stupidi Sceriffi"
Lograto (Teatro Comunale)
Anteprima nazionale
Domenica 11 ore 16.00
ore 21.00
Coop. Teatro Laboratorio
Stefano Iotti
"Nigun"
Gottolengo (Teatro Zanardelli)
"Una patatina nello zucchero"
San Zeno (Sala Consiliare)
Sabato 11
Venerdì 17
ore 21.00
ore 21.00
Sabato 17
ore 21.00
Comp. Bustric
Fabrizio Paladin
"Napoleone magico imperatore"
Gussago (Sala Togni)
Ingresso Libero
"DR. Jekill and Mr. Hyde"
San Zeno (Sala Consiliare)
ore 21.00
Domenica 18 ore 16.00
Ferruccio Cainero
Coop. Teatro Laboratorio
"Mulini a vento"
Montirone (Scuole Medie)
"Giamour"
Ghedi (Teatro Gabbiano)
Teatro ragazzi
Sabato 18
ore 21.00
Via Rosse
Sabato 24
"Il beniamino delle farfalle"
Orzinuovi (Chiesina dei morti)
Ingresso Libero
ore 21.00
Comp Donati - Olesen
"Kamikaze"
Lograto (Teatro Comunale)
Domenica 19 ore 21.00
Saggio di laboratorio
"Allievi Via Rosse"
San Zeno (Sala Consiliare)
Sabato 31
Venerdì 24
Febbraio
ore 21.00
Orchestra Zbylenka
"Festival di Festival"
Gottolengo (Teatro Zanardelli)
ore 21.00
Comp. Faedi - Mascherpa
Domenica 1
"Amado mio"
Flero (Villa Grasseni)
ore 16.00
Treatro
"Doctor Lupo e il paziente cappuccetto"
Lograto (Teatro Comunale)
Sabato 25
Teatro ragazzi
ore 21.00
Banda Osiris - Eugenio Allegri
Venerdì 31
"L’ultimo suonatore"
Ghedi (Teatro Gabbiano)
Sabato 14
ore 16.00
ore 21.00
Domenica 29 ore 16.00
Erbamil
"Synphonia"
Lograto (Teatro Comunale)
Comp. Elena D’Angelo
Coop. Teatro Laboratorio
"Gran Galà dell’operetta"
Gottolengo (Teatro Zanardelli)
"Giamour"
Lograto (Teatro Comunale)
Teatro ragazzi
Novembre
Venerdì 7
Sabato 8
Marzo
ore 21.00
Domenica 14 ore 16.00
Bruna Gozio - Sergio Mascherpa
Coop. Teatro Laboratorio
"Omaggio a Canossi"
San Zeno (Sala Consiliare)
"Nigun"
Lograto (Teatro Comunale)
ore 21.00
Laboratorio
"Il momento scenico"
condotto da Norberto Presta e
Sabine Uitz.
Microband
"Woom Woom Woom"
Orzinuovi (Centro Culturale)
Ingresso Libero
Sabato 15
ore 21.00
Comp. Bustric
dal 15 al 19 ottobre
Posti limitati
"Pierino e il lupo"
Gottolengo (Teatro Zanardelli)
Info: Tel. 030 2667152 - 329 0260469
Associazione Culturale Gruppo Olivia
Service: Controluce
Collaborazione: www.masnadateatro.it
CALVISANO
LOGRATO
SAN ZENO
MONTIRONE
FLERO
GOTTOLENGO
- Tel. 030 - 901600
- Tel. 030 - 2677272
- Tel. 030 - 2160555
- Tel. 030 - 951001
- Tel. 030 - 2522919
- Tel. 030 - 942711
- Tel. 030 - 9973614
- Tel. 030 - 968228
- Tel. 030 - 2560101
- Tel. 329 - 0260469
GHEDI
Biblioteca Ghedi
Biblioteca Montirone
Comune San Zeno
Comune Gottolengo
Comune Gussago
Biblioteca Orzinuovi
Comune Lograto
Comune Calvisano
Biblioteca Flero
Sergio Mascherpa
GUSSAGO
Per informazioni, prenotazioni e prezzi degli
spettacoli a pagamento:
"La stagione teatrale della bassa bresciana"
Nona Edizione
Settembre 2003 - Marzo 2004
IL PROGRAMMA PUO' SUBIRE VARIAZIONI
ORZINUOVI
PROVINCIA DI BRESCIA
www.fabbricadelvento.it
Paolo Migone “E’ inutile non scendo!”
Di Paolo Migone - Regia di Paolo Migone
Mettete Paolo Migone su un palcoscenico ed il palcoscenico diverrà una fucina di invenzioni senza sosta. Paolo Migone è uno degli autori-attori comici più geniali
ed innovativi del panorama nazionale. Non ha confini nella sua fantasia, ci sorprende con continue deviazioni della narrazione, ci illumina con trovate verbali, ci
folgora con lampi di improvvisazione, corre con l’umorismo come un torrente in piena che percorre la valle, risaie, maremme, dirupi, prati fioriti e quando arriva al
mare, il mare non sa più che pesci pigliare. Nel nuovo spettacolo ”E’ inutile..non scendo!” c’è verismo, surrealismo, malinconismo, risatismo, è un labirinto intricato
come la mente di Paolo Migone, nella quale ci si può infilare senza paura, perché in fondo si trova sempre l’uscita…o l’entrata di un nuovo labirinto.
Teatro Città Murata in “Riccardo Riccardo Riccardo”
Testo e Regia di Bruno Stori e Gyula Molnar
Con Giuseppe Adduci, Stefano Andreoli, Daniele Braiucca, Giuseppe Migliorini, Arianna Pollini
Liberamente tratto dal Riccardo III di W. Shakespeare “Riccardo Riccardo Riccardo", il nuovo spettacolo del Teatro Città Murata, già dal titolo intende giocare, tra
realtà e palcoscenico, con questi rimandi, confrontandosi con uno dei capolavori teatrali più amati e conosciuti, "Riccardo lll " di Shakespeare, nel quale l'autore
mette in scena in modo impeccabile tutti i meccanismi del potere.Sulla scena infatti il protagonista attraverso sotterfugi, imbrogli, false promesse, alleanze che in
poco tempo diventano ostilità, omicidi perpetrati e fatti perpetrare, compie la sua prodigiosa ascesa conquistando il potere assoluto.
Teatro Daccapo in “Un sogno nel castello”
Di e con Max Fenaroli e Marcello Nicoli - Scenografia, oggetti e costumi: Teatrodaccapo
Un Sogno nel Castello é uno spettacolo di arte varia che contiene gioco fiabesco, svago, divertimento, spontaneità e coinvolgimento del teatro fatto “tra” la gente.
Il “Castello” riporta ad ogni luogo in cui le persone si possono anche ritrovare, dal bagno alla piazza, dal cortile alla strada, dal bosco al parco, alla fiera, alla sagra,
alla festa del paese. Bon Bon e Gratta Gratta i protagonisti dello spettacolo sono artisti girovaghi, raccontastorie e imbonitori, personaggi buffi, pronti ad intrattenere
il pubblico alla maniera dei giullari e dei saltimbanchi: giochi teatrali, scherzi, burla, risate, poesia ed incanti del “teatro” in sapore di tempi antichi, tra medioevo e
rinascimento.
Anna Meacci in “Bignami (cinquant’anni di stroria slealmente accaduta)”
Di Anna Meacci
E' possibile ripercorrere la storia dell'Italia di questi ultimi quarant'anni, fosse anche attraverso un Bignami? Certo che no, nemmeno con tutta la buona volontà di
questo mondo. Però è possibile provare a restituire al pubblico le emozioni, i ricordi, le incomprensioni e le ansie, i dubbi e gli equivoci di qualcuno dei momenti e
degli episodi del nostro tempo, magari filtrati da una memoria che va e che viene, una memoria di paese, cercando senza nostalgie di ricostruire un passato che
fra un po' sarà dimenticato. "Bignami" tira in causa alcuni degli spettri e dei dolori, delle contraddizioni e delle indecenze di cui l'Italia si è fatta protagonista: spesso
cose troppo grosse per essere vere, cosi incredibili che se Anna le avesse inventate non sarebbe stata credibile.
Paola Bigatto in “La banalità del male”
Di Hannah Arendt - Riduzione e adattamento di Paola Bigatto
Hannah Arendt osserva la macchina della giustizia di Israele con implacabile occhio critico. Non esita, lei ebrea, a indagare le responsabilità morali e dirette del
popolo ebraico nella tragedia dell'Olocausto, né ad attribuire a tutto il popolo tedesco pesanti responsabilita durante il Nazismo, e ipocriti sensi di colpa durante la
ricostruzione postbellica. Scopre che è la menzogna eletta a sistema di vita sociale e politica la principale artefice delle tragedie naziste, la menzogna come strategia
esistenziale attuata prima di tutto nei confronti di se stessi: la capacità di negarsi delle verità conosciute è il meccanismo criminale che porta il male ad apparire
banale, inconsapevolmente agito da personaggi che, come Eichmann, si dichiarano sinceramente stupefatti dell'attribuzione di questa responsabilità. Il male estremo'
l'abominio criminale contro l'uomo rappresentato dal Nazismo, non resta tranquillamente relegato nei responsabili noti dei massacri e dell'organizzazione, ma appare
come una realtà presente in ciascuno di noi, in agguato nella pigrizia mentale, nell'inattività sociale e politica, nel delegare le scelte di vita ad altri da noi, nell'usare
la banalità e la mediocrità come alibi morali.
Giusi Turra - Livia Castellini - Franca Ferrari in “Le donne dell’Adelchi”
A cura di Sergio Mascherpa. Musiche medioevali con il gruppo Arundel. Effetti sonori Andrea Gentili
Avvalendoci dell’interpretazione di tre attrici supportate da musica medievale, l’intervento teatrale parte con il coro politico “Dagli atri muscosi” in cui, curiosa
coincidenza di questi tempi, il popolo sottomesso viene invitato a liberarsi con le proprie forze. Passa per la vicenda personale di Ermengarda nel dialogo in cui
apprende del tradimento di Carlo e muore di dolore, per giungere all’altro coro straordinario “Sparsa le trecce morbide”. Un recital al femminile, per sottolineare
come le donne siano spesso le prime vittime della guerra e della sete di potere.
Stefano Jotti in “Una patatina nello zucchero”
Tratto da tre monologhi di Alan Bennet con Stefano Jotti, drammaturgia Stefano Jotti, collaborazione alla regia Renato Carpentieri, collaborazione
alla produzione liberascenaensemble / Europa Teatri.
Alan Bennet è uno dei maggiori drammaturghi inglesi contemporanei, grande autore di teatro, televisione e cinema, fino a oggi però la sua produzione teatrale
non è stata in Italia quasi mai rappresentata. I suoi testi presentano una insolita mescolanza di teatro classico e popolare, dove le tecniche della rivista e della
farsa si mescolano con forme più classiche. Bennet sembra scrivere spinto da un desiderio insaziabile di esplorare le idiosincrasie dell'individuo, occuparsi di
situazioni specifiche piuttosto che di più ampie questioni politiche e sociali le quali rimangono comunque sullo sfondo. I suoi personaggi sono tutti terribilmente
soli e vengono coinvolti in situazioni estremamente difficili scatenando un effetto tragicomico che deriva dall'ironia con la quale loro stessi descrivono la situazione.
Il personaggio solo in scena viene colto mentre racconta la propria storia. La tensione, la suspence e la comicità sono introdotte grazie al forte coinvolgirnento del
personaggio nelle vicende.
Comp. Bustric in “Napoleone magico imperatore”
Di e con Sergio Bini in arte Bustric
Ho scelto questo personaggio perchè complesso e moderno, anzi contemporaneo, un mito vivente, dato che c'è sempre qualcuno che si crede lui e io ne sono la
prova. Finalmente su di lui vedrete qualcosa di umano, allegramente inventato, ma fedele nella sostanza alla Storia.
Non un filmone celebrativo, ma un “Magico imperatore” capace di volare, rubare e cantare. Su Napoleane si sono dette e scritte tante cose, pare più di un libro al
giorno dalla sua morte. E troppo! Ho deciso che questa volta lui dovrà adattarsi a me, diventerà l'uomo di spettacolo, il comico, il prestigiatore e il giocoliere mentre
io sarò epico ed eroico. E poiché non si potrebbe nascondere alcun aspetto di Napoleone senza fargli torto vi mostrerò tutto di lui. Vestirò i suoi costumi, mi
impadronirò delle piramidi e dei suoi eserciti, combatterò le sue battaglie nella neve, possiederò le sue donne e la sua Gloria. Di lui saprete tutto. Ne rimarrete
tutti invidiosi... Buon divertimento.
Ferruccio Cainero in “Mulini a vento”
Testo e Regia Ferruccio Cainero
Mulini a vento di ricordi, parole canzoni, sogni...
Che sarà mai Sancio, quell’orribile mostro che ci oscura la vista del mare? Ma è una gelateria, signore! Una gelateria Sancio? Con ottanta occhi dai colori innaturali
che ci fissano? Ma sono i sapori signore, ottanta diversi sapori. Ottanta sapori Sancio?! Si è mai sentita cosa più mostruosa? Ottanta viscidi tentacoli, protesi ad
afferrarci la gola, non bastava il fior di latte, il cioccolato, la panna, la nocciola, la fragola, Sancio?! Ma é il progresso! Progresso Sancio?! Che io non veda più la
pineta, il mare, le dune, per mangiare un gelato alla papaia! Sancio!? Avevi desiderato un gelato alla papaia tu? No signore ma... Ronzinante mia fedele lambretta
125 mettiti in moto! Non ti darò tregua, mostro, fin che non ammetterai e giurerai, che non c'è dolce più dolce del dolcissimo sguardo di Dulcinea! Dedicato a tutti i
don Chisciotte, passati, presenti e futuri.
Via Rosse in “Il beniamino delle farfalle”
Di e con: Norberto Presta - Regia: Lambert Blum
La storia di un rivoluzionario russo che scrive una lettera alla moglie poco prima della sua esecuzione. Ma solo 55 anni più tardi la donna riceverà la lettera e potrà
rispondere al marito."In ogni caso e qualunque sia il verdetto, ti vedrò dopo il processo, potrò stringerti le mani e baciarle. Arrivederci, amore mio. Tuo Nikolaj"
15.1.1938 "Arrivederci, Nikolaj. Voglio dirti che non ho mai rimpianto di aver legato la mia vita alla tua. Dimenticarti è impossibile. La tua Annuschka. " 20. 07.1992.
Nel 1938, poco prima della sua esecuzione, il rivoluzionario russo Nikolaj Bucharin scrive una lettera indirizzata alla moglie Anna. Questa lettera raggiungerà il
suo destinatario solo 55 anni più tardi e solo allora Anna potrà dare una risposta al marito da tempo deceduto. Quest’uomo ribelle, da Lenin definito "il beniamino
del partito", e più tardi assassinato da Stalin, era un grande estimatore di battute ambigue...e anche appassionato di farfalle.
Comp. Faedi - Mascherpa in “Amado mio”
Di e con Beatrice Faedi e Sergio Mascherpa
...love me forever recital semicomico sull’amore a ritmo di rumba beguine e cha-cha-cha. E' sempre bello scherzare sull'amore, ed è ancora più divertente farlo a
tempo di musica. Con ironia, ma senza dimenticare la tenerezza. Ettore e Marisa sono una coppia tenera e buffa. A tratti si trasformano in innamorati, ma poi ritorna
la routine di un marito ed una moglie sposati da parecchi anni. Una sorta di commedia con un finale a sorpresa. "Uno spaccato della nostra vita", come ha detto
una coppia, spettatrice di una delle ultime repliche.
Banda Osiris e Eugenio Allegri in “L’ultimo suonatore”
Liberamente tratto da Tingeltangel di Karl Valentin con G.Luigi Carlone, Roberto Carlone, Sandro Berti, Carlo Macri ed Eugenio Allegri
Mettere insieme in uno spettacolo la Banda Osiris, Eugenio Allegri e Karl Valentin, può produrre soltanto fantasia, felicità e stupore. La Banda Osiris riesce a
dissacrare con raffinate esecuzioni, trovate surreali e tratti di poetica follia mostri sacri della musica e qualsiasi forma d'oggetto e di strumento. Eugenio Allegri è
attore che brilla sulla scena, per virtù interpretative e narrative, per le sue doti espressive. Karl Valentin, clown musicale e autore di cabaret degli anni Venti animatore dall'aria allampanata di sere bavaresi dentro locali affollati, fumosi e odorosi di birra - trasmette ancora oggi, attraverso i suoi scritti, grande comicità, la
più singolare mai vista e mai sentita sulla scena. L'ultimo suonatore è dedicato a lui; all'artista metafisico e surreale che con la delirante logica dei suoi cavilli,
sconvolgeva ogni proposito; che intrappolava persone e cose, e anche se stesso, in tortuose macchinerie: fino a travolgere tutti, in anni tormentati e bui, in una
insania totale e, tutto sommato, benefica. Sono soprattutto monologhi, dialoghi, lettere, i suoi testi di scena, ad ispirare la recitazione di Eugenio Allegri nonché la
musica e le fantasie dei quattro musicisti della Banda Osiris; anche loro del resto, come Valentin, impertinenti provocatori, liberi nell'uso e nell'abuso di oggetti e
situazioni.
Elena D’angelo in “Un viaggio nel bel mondo dell’operetta Galà dell’operetta”
Soprano - Soubrette : Elena D’angelo Tenore: Vittorio Zabon - Comico fine dicitore: Luigi Monti - Pianoforte: M° Sandro Cucchuini - Violino,
Violoncello, Flauto: Ensemble dell'orchestra " Attilio e Virgilio Ranzato " di Lecco
Mai un genere musicale ha caratterizzato iI suo periodo storico come ha fatto I'Operetta nei primi decenni dello scorso secolo; milioni di persone dimenticavano le
crisi economiche, le crescenti tensioni sociali, le devastanti guerre di quel periodo rivivendo nei teatri le gesta di Principi, Baroni, Contesse, che vivevano spensierati
e allegri in fantasiosi staterelli europei o in esotici paesi lontani. Lo spettacolo proposto rivivrà quel periodo attraverso una carrellata di musiche, arie e brani comici
tratti da alcune delle più famose operette dell'epoca, quali "ll Paese dei Campanelli", "Cin Ci Là", “Scugnizza", "La Principessa della Csarda", "La Duchessa del
Bal Tabarin", "Al Cavallino Bianco" e naturalmente la regina delle operette: "La Vedova Allegra".
Bruna Gozio - Sergio Mascherpa in “Omaggio a Canossi”
Testo a cura di Bruna Gozio - al flauto Pinco Pallo
La proposta per la qualità e il contenuto dei materiali scelti tra quelli pubblicati in “Melodia e Congedo”, vuole andare più in là di un omaggio che i due attori
bresciani, vogliono dedicare a Angelo Canossi, dopo aver esplorato, da soli o insieme, il mondo poetico di altri importanti autori dialettali del passato o contemporanei.
Si tratta di una lettura spettacolo, accompagnata da un flautista che vuole essere un contributo alla conoscenza anche di alcuni testi meno noti dell’autore. Lavorare
sui versi di Canossi significa inevitabilmente misurare la grande distanza che separa la Brescia di oggi da quella descritta dal Poeta. Il tentativo (o la sfida?) è quello
di verificare quanto la recitazione è ancora capace di comunicare di queste pagine.
Microband in “Woom Woom Woom”
Di e con Luca Domenicali e Danilo Maggio
Woom Woom Woom é uno spettacolo assolutamente originale che raccoglie il meglio di più di 15 anni di una ricchissima produzione in cui si mescolano i generi
musicali più diversi, dal rock a Bach e Beethoven, da Albano e Romina passando per Bob Marley e Paolo Conte, al folklore greco e ai canti di montagna. Il virtuosismo
e la comicità travolgente dei due musicisti, che si servono di una miriade di strumenti musicali (molti dei quali da loro stessi costruiti e trasformati), sono le
caratteristiche di uno spettacolo condotto ad un ritmo vertiginoso, disseminato di gags surreali ed irresistibili.
Comp. Bustric in “Pierino e il lupo“
Di e con Sergio Bini in arte Bustric
Senza nessuna presunzione, credo di essermi inventato una maniera nuova per interpretare quest’opera creando gioco, astrazione, colori, sfumature, divertimento.
Il mio Pierino è una sfida e un tradimento, perché la fiaba prevede una voce recitante; io invece ho voluto inserire elementi visivi. Perché stare semplicemente
dietro ad un leggìo non mi bastava e io voglio fare sognare i bambini...
Coop. Teatro Laboratorio in “Giamour che raccontava storie”
Di Abderrahim El Hadiri e Sergio Mascherpa - Con: Abderrahim El Hadiri - Regia: Abderrahim El Hadiri e Sergio Mascherpa - Scene: Enrico Ferrari
- Scenografia e oggetti: Lidia Anita Petroni
Lo spettacolo narra del bambino e del suo sogno. Si chiama Giamour, vive nel Nord Africa, ha una famiglia numerosa e simpatica e un’amica, Fattura. Ha un grande
desiderio: raccontare storie. Giamour inizia il viaggio e incontra personaggi che sembrano usciti da “Le mille e una notte”: ognuno gli racconterà una storia che lo
porterà a scoprire che nella vita non c’é bisogno di essere ricchi ne di possedere palazzi e gioielli. L’importante é non smettere di cercare la verità, soprattutto,essere
fedeli a se stessi e al proprio sogno. Solo l’esperienza, il ricordo di chi si é e da dove si viene sono la chiave per camminare nel mondo. Alla fine del suo cammino
Giamour saprà chi é veramente e a cavallo della sua bici sarà pronto ad avventurarsi nella vita con una valigia piena di racconti, sogni, ricordi e magie.
Treatro in “Letibì - Il sogno degli anni ‘60”
Impianto drammaturgico di Fabrizio Foccoli da AA.VV - Con Franca Ferrari e Sergio Mascherpa - Musiche dal vivo: Charlie Cinelli e Massimo
“Mahem” Pintossi - Progetto video di Sonja Seravesi e Nicola Lucini - Scenografia e luci di Andrea Gentili, Luca Ghibelli e Riccardo Lena.
Fonica: Antonia Sabatti - Regia di Fabrizio Foccoli
Refrain di canzoni banalotte vengono cantate dal vivo dagli attori ed altre più “storiche" suonate e cantate dal complessino CHARLIE'60 con arrangiamenti filologici
che si evolvono in ricerca contemporanea. Molte situazioni vengono dal fumetto, dalle strisce di Schulz, Quino, Feifer, Bretecher pubblicate in quegli anni sulle
riviste specializzate. Personaggi come Mafalda, Charlie Brown, Diabolik dicono la loro sulla Società con battute molto spesso di sconcertante attualità. Un ritmo
sottende tutto lo spettacolo, la recitazione, i cambi luce, gli interventi musicali, il ritmo del Twist, dei balli dei festini tra amici, con i 45 giri ed i mangiadischi ... E
poi come nei ricordi tutto si mescola, si mette a fuoco e torna nell'opacità della dissolvenza televisiva o cinematografica, per far emergere altri momenti meno
divertenti, più riflessivi, più "politici".
Arrivano dal mare in “Alicee”
Di Sergio Diotti e Vladimiro Strinati con: Vladimiro Strinati; regia di: Sergio Diotti - Scene e figure: Margherita Conventi,
realizzazioni tecniche: Giuseppe Baroni - Consulenza musicale: Franco Masotti; Campionatura suoni: Alessandro Bagnoli - Prodotto in collaborazione
con: Ufficio Nidi e Scuole per l'lnfanzia del Comune di Cesena; Teatro Comunale "A.Bonci", Cesena
Alice è una marionetta molto curiosa e intraprendente, sempre presa dalla voglia di conoscere tutto quello che le sta attorno: persone, animali, cose allo stato
solido liquido e gassoso. A fianco di Alice c'è Nero: a lui è toccato l'ingrato compito di arginare l'irruenza della vivace protagonista, di superare assieme a lei ostacoli
e traumi vari. Ma anche di godere delle grandi meraviglie minimali di cui è cosparsa la giornata di Alice. L'ambiente di vita della nostra eroina è particolare: si tratta
di una lavatrice,sopra-sotto-dentro la quale si sviluppa lo spettacolo, rivelando agli occhi degli spettatori quale potenziale sfondo di narrazioni, eventi, storie si celi
dietro le spoglie di un nostro usuale elettrodomestico.
Midaij-Lozù in “L’ottavo Giorno”
Liberamente tratto dall'omonimo film, Francia 1996. C.S.E. di Palazzolo sull’Oglio Cooperativa La Nuvola - Regia di Modesto Messali.
Questo nostro spettacolo, L'Ottavo Giorno, segna l'inizio di un percorso, uno fra i tanti. Un percorso, una strada, sulla quale si possa, almeno ogni tanto, parlare
di noi, di me, dei nostri sogni, delle nostre poesie. Parlare, con il teatro, di noi e di me, e di me e di noi con gli altri; e di come ci piacerebbe che fosse di come ci
piace che sia. E' un nostro punto di vista teatrale, il nostro "quinto teatro” il nostro "fare teatro" ma, anche, un modo di concepire e di vivere gli uomini e le donne,
il mare e la musica, la vita, grande metafora del teatro (o viceversa?) E' un urlo, di delicata provocazione ....non sempre fra le righe.... E' un nostro viaggio, nel
mondo, nel vento, sulle nuvole, dentro i sentimenti, perchè no? Un viaggio verso la lontana Mongolia, ancor più lontana del vero, terra sconfinata, dove poter
sperimentare percezioni diverse, finalmente.
Burattini di Daniele Cortesi
Con Daniele Cortesi, regia e burattini di Daniele Cortesi
Burattini finemente intagliati nel legno ed animati in una grande “Baracca”, arricchita da raffinate decorazioni danno vita ad una divertente commedia di tipico gusto
Goldoniano. Protagoniste della vicenda sono le più note ed amate maschere della Commedia dell’Arte, coinvolte in una serie di avventure e disavventure che
divertono il pubblico di ogni età. Ecco all’opera il Marchese D’Almaviva col servo Brighella, Pantalone e Smeraldina, Arlecchino e il Dottor Tartaglia e per concludere
Gioppino!
Coop. Teatro Laboratorio in “Al di là del mare - dove dice Babu.”
Testo e regia di Sergio Mascherpa. Con Laura Mantovi
Al di là del mare dice sempre papà. Ed è lì che vuole andare la piccola Zuzù. Attraverso il ricordo vivo Zuzù percorre nel corso della sua vita strade che appartengono
a tanti se non a tutti i bambini: cambiamenti, accadimenti, crescita che non sono sempre allegri e felici, ma che la nostra grande super Zuzù affronta a viso aperto
ricorrendo alla fantasia, ancora libera lei. E lei libera di toccare l’acqua del mare del suo paese ed essere già su di una piccola barca, che come presa nel sogno
di una musica meravigliosa (la musica di babu) la porti al di là del mare, sì proprio lì dove dice babu.
Anna Meacci in “Stupidi e banditi”- Anteprima Nazionale
Di Francesco Niccolini, Anna Meacci e Dodi Conti. Con Anna Meacci. Regia Dodi Conti
Paura. Panico. Terrore allo stato puro: Anna Meacci ha scoperto il lato oscuro di se stessa, la parte incontrollabile, virale. Per proteggersi da essa non bastano
mascherine né giganteschi preservativi. Colpisce sempre e comunque: è la stupidità, di cui tutti siamo tragiche vittime.
Scavando i sacri testi che vanno da Carlo Maria Cipolla a Michael Moore, da Baltazar Gracian a Oliviero Ponte di Pino, Anna rilegge la propria vita e quella di
alcuni amici, da quelli di infanzia a simpatici compagni di merende: Warren Anderson, presidente della Union Carbide (protagonista del più grande disastro chimico
della storia, a Bhopal in India), Kennet Lay, presidente della Enron (protagonista del più grande fallimento della finanzia statunitense), Giorgino doppiow Bush, ex
presidente della Arbusto, azienda petrolifera fallita (che quando c’è un disastro, lui non manca mai). Lo spettacolo non è adatto a deboli di cuore e persone troppo
sensibili. Forse non è adatto nemmeno a chi pensa che Chirac sia a capo di un complotto comunista.
Orkestra Zbylenka in “Festival di Festival”
Con Gilberto Tarocco, Sandro Di Pisa, Fabio Koryu Calabrò, Giuseppe Boron
"Festival di Festival" è IL FESTIVAL INTERNAZIONALE di musica etnica. Star di tutto il mondo si susseguiranno sul palco e vi accompagneranno con le musiche
della loro terra. L'Orkestra Zbylenka, dal centro-europa, eccezionali interpreti della tradizione balcanica. Los Bilencos, dal Messico con Miguel all'ukulele, Miguel
all'ukulele e Miguel all'ukulele, e un ospite davvero straordinario e dagli USA, un gruppo di italo-americani, figli di emigrati napoletani, The Sbee Lenk Quartet,
con Peppino al sax tenore, Pasquale alla chitarra elettrica, Gennaro al sax baritono e Salvatore alle percussioni e voce in un repertorio jaz-blues-partenopeo di
grande effetto. Grande successo in Francia ed ora anche al "Festival di Festival" per L'Orchestre Sbilenque da Parigi. Chiuderà questa grande kermesse, a furor
di popolo, un grande ritorno, I'OZ. Chi vincerà il festival? Lo scoprirete solo vivendo. Quattro presentatori vi accompagneranno in questa carrellata musicale. Buon
divertimento.
Comp. Donati & Olesen in “Kamikaze”
Testo e Regia di G. Donati, J. Olesen e T. Keijser con Giorgio Donati e Jacob Olesen
Spettacolo tra il Cabaret e il Teatro interpretato da Giorgio Donati e Jacob Olesen, attori - rumoristi, musicisti, mimi, trasformisti, ciarlatani, racconta in un alone
di comicità surreale di piloti giapponesi, di ragazze tenute prigioniere da un Dracula ridicolo, di motociclisti fanatici e rompicollo. Le storie che si susseguono,
estremamente semplici e sintetiche, vengono interpretate in un modo insolito e avvincente creando cosi uno stile tutto particolare. Sono gesti, mimiche e virtuosismi
musicali che defıniscono salti nell'assurdo, distorsioni della logica, giochi del paradosso, costantemente accompagnati dalle riproduzioni dei rumori più diversi:
rombi, stridori, fiuscii, botti ed esplosioni. Le gags si susseguono a ritmo serrato e lo spettacolo si rivela cosi congeniale a qualsiasi tipo di pubblico, sia a quello
più smaliziato e critico deglí adulti, sia a quello più naif dei bambini.
Fabrizio Paladin in “Dr. Jekill e Mr. Hyde”
Testo, regia e interpretazione: Fabrizio Paladin, Disegno luci: Matilde Tudori, Suoni e lancio oggetti:Nicola Zanin
Lo spettacolo è tutt’altro che commedia: primo perché interpreto da solo tutti i personaggi; secondo perché non ci sono maschere e terzo perché i generi teatrali
affrontati sono molteplici: clownerie, prosa, varietà, grottesco, cabaret, tragedia,… Una cosa effettivamente rimane della Commedia (a parte il linguaggio energico
della recitazione e della creazione in scena) ora che ci penso: il multilinguismo. Lo spettacolo segue l’intreccio poliziesco-fantastico del racconto: l’indagine
dell’Avvocato Utterson, amico da sempre di Jekyll, su Mr Hyde e cerca di ricrearne divertendo la suggestiva tensione. Una chiave di lettura accorata e commossa
chiude The Strange Show: “Vorrei solo farvi capire che in me s’è creata una frattura così netta fra bene e male non perché ricercassi il vizio, io ricercavo la virtù,
… lo so che è strano ma è così… Tutti siamo fatti di bene e male no? Ecco….. “ (H. Jekyll)
Treatro in “Doctor Lupo e il paziente Cappuccetto”
Di Ferruccio Cainero. Con: Beatrice Faedi e Sergio Mascherpa. Regia: Fabrizio Foccoli.
La vecchia storia di Cappuccetto Rosso è il pretesto per uno psicanalista, dall'ambiguo cognome Lupo, per innescare con il proprio paziente un meccanismo di
recupero della memoria. Nel gioco delle parti si sviluppa il gioco della vita. Vale di più sognare recuperare l’io bambino o continuare nella routine del quotidiano?
E’ il nodo dello spettacolo che tra orecchiabili canzonette, gag esilaranti, suggestive e coinvolgenti immagini, porta per mano i bambini verso un finale a sorpresa.
La scena si sviluppa sul lettino dello psicanalista luogo non più di analisi ma di metamorfosi, di evoluzione della fiaba, del sogno. Il rincorrersi nel bosco, il gioco
di trasformazione del lupo in nonna e del doctor Lupo nella mamma di cappuccetto o in lupacchiotto innamorato si susseguono come in un film comico all'interno
di questo contenitore che spinto o ribaltato in scena, come il pianoforte di Buster Keaton o di Ollio e Stanlio, diventa elemento dinamico per i due attori che se lo
contengono e con esso giocano le situazioni. Musiche francesi d’altri tempi sottolineano alcuni passaggi della pièce marcando il movimento attorale in una sorta
di valzer poetico che si conclude tra irreali ululati nella notte.
Erbamil in “Synphonia”
Musical clowning di e con Lorenzo Baronchelli, Michele Cremaschi, Pier Frugnoli Manuel Gregna. Regia Fabio Comana
Quattro impeccabili professori d'orchestra, impettiti e distinti nei loro smoking. Venuti per allietare il pubblico con le più virtuose esecuzioni di musica classica. Muniti
dei loro violini, si apprestano ad eseguire il concerto, non prima di averli accordati a dovere. Ma il concerto non riesce a partire... Una rockstar osannata da migliaia
di fan che manda in tripudio non appena sale sul palco. Accenna ad intonare il suo hit più famoso, e la folla è già in visibilio. Ma cosa succederà quando l'impianto
del playback salterà e nonostante i problemi tecnici che si aggravano, "the show must go on"? Un coro gospel alle prese con uno dei più classici pezzi della storia
del jazz, riarrangiato ed eseguito in maniera curiosa ed originale. Peccato che si siano dimenticati di avvertire il solista. Uno spettacolo che vorrebbe essere un
concerto, senza mai riuscirci. Un concerto che diventa teatro comico per la maldestra inadeguatezza degli attori. In realtà la musica è un pretesto per creare le
più imprevedibili e catastrofiche difficoltà agli attori/clown, in linea con la tradizione comica della clownerie e in rigorosa applicazione della famosa "legge di Murphy:
«se una cosa può andare storta... ci va».
Coop. Teatro Laboratorio in “Nigun”
Regia di Cinzia Marmifero - Con Alessandra Orlando Ghezzi.
Nigun è la storia di un percorso, che dura una notte, di una danzatrice/bambina che si è persa e non si ricorda più chi è. Lentamente, attraverso i suoni, le danze
e le musiche evocate emerge il ritratto di una ragazza, figlia di una famiglia di saltimbanchi di strada, di una non precisata etnia, che racchiude e simboleggia dentro
di sé le culture «altre» musicali e spettacolari. Dal flamenco dell'Andalusia ai musicisti del Nilo, legati da un sottile filo invisibile dentro la storia di Nigun, questo è
il nome della protagonista; il tutto in un clima di gioia e festa con una drammaturgia nata e sostenuta dalla danza. La danza come gioco ed esperienza di sé, delle
emozioni vissute attraverso il corpo e la musica. Sognare è importante per scoprire il mondo...e quando i sogni diventano realta?