Fisica Facoltà di Ingegneria, Architettura e delle Scienze Motorie Lezione 18 aprile 2013 Architettura (corso magistrale a ciclo unico quinquennale) Prof. Lanzalone Gaetano SISTEMI DI PARTICELLE 2 Sistemi di particelle • – Si determinano le forze che agiscono sul punto materiale – Si applica la seconda legge di Newton – Si risolvono le tre equazioni differenziali per trovare il moto dei punti proiezione sugli assi (se le equazioni sono indipendenti) – Altrimenti si risolve il sistema di tre equazioni derivanti alla seconda legge di Newton. – Si determina così la legge oraria. • z (est ) Sistemi di punti materiali R1 F 12 P1 F F 21 23 r1 F13 r2 P2 Abbiamo mostrato come è possibile determinare il moto di un punto materiale Vediamo ora come si può descrivere il moto di sistemi più complessi che non possono essere schematizzati dal punto materiale. F31 y r3 P3 x ) R(est 2 F32 ) R(est 3 Proviamo ad operare come abbiamo imparato a fare. Studiamo i Sistemi di punti materiali 3 Sistemi di particelle ! # # # # # # ## " # # # # # # # #$ d 2 r1 m1 2 = R1 dt z r ( est ) R1 d 2 r2 m2 2 = R 2 dt ................ d 2 ri mi 2 = R i dt ................. d 2 rn mn 2 = R n dt P1 r F12 r r1 r F21 r F13 R i = risultante delle forze agenti sulla particella i-esima r F23 r r2 P2 r F31 r ( est ) R2 y r r3 P3 x Si può scrivere n volte la seconda legge della dinamica, r F32 r R (3est ) • una volta per ciascun punto facente parte del sistema • poi si può risolvere il sistema di 3n equazioni differenziali che si ottiene. Molto difficile!!! DOMANDIAMOCI: È possibile, rinunciando ad una descrizione dettagliata del moto delle singole particelle, ottenere almeno una descrizione del moto 4 dell’insieme delle particelle? Il centro di massa di un sistema di punti materiali m r ∑ i i= n m r ∑ ii n Def. rCM = m1r1 + m2 r2 +.... + mi ri +.... + mn rn i=1 i=1 n n ∑ mi ∑m = i i=1 m1 + m2 +.... + mi +.... + mn = M i=1 z n ∑m x i n P1 ponendo M = ∑ mi r r1 x CM = M n r r2 ∑m y P2 i y CM = m ∑ i ri n y r r3 P3 x i=1 i=1 r rCM r r2 i rCM = i=1 M i i=1 M n ∑m z i i z CM = i=1 M 5 Esempi 6 Problema 1 Due punti materiali di massa m1=1Kg e m2=400g si trovano rispettivamente nei punti P1=-20m e P2=50m. Calcolare il centro di massa del sistema. 7 Problema 2 Tre punti materiali di massa m1=1Kg, m2=500g m3=100g si trovano rispettivamente nei punti P1(10m;0m), P2(0m;5m) e P2(1m;0m) . Calcolare il centro di massa del sistema. 8 • Esempio: Tre masse uguali sono poste ai vertici di un triangolo equilatero di lato L. Determinare la posizione del centro di massa y 3 L θ x 1 1 (0,0) 2 Analogamente : E’ possibile determinare prima il centro di massa delle particelle 1 e 2. 2 (L,0) 3 (L cos60°, Lsen 60°) 1 y 1 2 xCM 12 = x ⇒ se m1 = m2 xCM 12 = x1 + x2 L = 2 2 Calcoliamo ora la posizione del CM della particella 3 e di una particella di massa 2m posta nella posizione del CM delle particelle 1 e 2. Il centro di massa si troverà sulla congiungente le particelle. Il risultato è equivalente a quello ottenuto prima. 3 CM12 m1 x1 + m2 x2 m1 + m2 x x CM L = 2 ⎛ 2m × 0 + mL 3 ⎞ 3 ×L ⎝ 2 ⎠ 3L 2 y CM = = = 3m 3 6 9 Esempio:Il centro di massa del sistema terra-sole ∑m x i i xCM = miy i i =1 ∑m z i =1 M x CM =0 M i i z CM = = 0 xCM d CM −S = d CM −S • • x xt M ∑ n xs O i=1 n y CM = mt ms n m x + m tx t = s s ms + mt dove m s = 2 1030 Kg; d ts = 1.5 1011 m m t = 6 1024 Kg aggiungiamo m x + mT xT + mT xS − mT xS m ( x − xS ) mT = S S = xS + T T = xS + dT − S mS + mT mS + mT mS + mT mT dT −S mS + mT Analogamenteà d CM −T mS = dT −S mS + mT 6x1024 11 5 = 1.5x10 = 4.5x10 m 30 24 2x10 + 6x10 Il centro di massa si trova sul segmento che congiunge i due punti materiali dCM −S m T = È più vicino al punto materiale di massa maggiored m CM −T S 10 Il centro di massa di corpi simmetrici xCM m1 x1 + m2 x2 = m1 + m2 Centro di massa di una sbarra omogenea x x2 x1 ⇒ se m1 = m2 xCM x1 + x2 = 2 Asse di simmetria ⇒ Centro di simmetria Centro di massa di una disco omogeneo Concludiamo che il centro di massa (CM) di un corpo omogeneo simmetrico coincide col suo centro di simmetria geometrico. 11 Esercizio: L’elemento oscillante di un pendolo è costituito da una sbarretta omogenea di massa ms=0.5kg e lunga 50 cm a cui è attaccata un disco omogeneo di massa md=1kg di 20cm di diametro. Determinare la posizione del CM. y y • • • x x Per simmetria ricaviamo immediatamente: CMS della sbarra (0,0.45m) ms=0.5kg CMD del Disco (0,0.1m) md=1kg xCM = mD xD + mS xS 1kg × 0m + 0.5kg × 0m = = 0m mD + mS 1.5kg Calcoliamo Ycm tra i due punti ottenuti di massa mS e mD: yCM = mD yD + mS yS 1kg × 0.1m + 0.5kg × 0.45m ( 0.1+ 0.225) kgm 0.325 = = = m = 0.22m mD + mS 1.5kg 1.5kg 1.5 xCM = 0m yCM = 0.22m 12 Esercizio: Nella figura si vede una piastra quadrata di lamiera uniforme con lato di 6m, dalla quale è stato ritagliato un pezzo quadrato di 2 m di lato con centro nel punto x=2m,y=0m L’origine delle coordinate coincide con il centro della piastra quadrata. Trovare le coordinate x e y del CM. y • CM1 CM • • • CM2 Per ragioni di simmetria (entrambi hanno ycm uguale a zero) si ottiene: x CM1 Intera piastra (0,0 m) M CM2 Parte (2,0)mancante m2=1/9M CMx incognito (?,0) m1= (36-4)/36 M = 8/9M Possiamo calcolare xcm incognito, partendo dalla considerazione che è noto il centro di massa del sistema lamiera intera e dalla possibilità di calcolare il suo CM dalle due parti in cui lo abbiamo decomposto. xCM 1 = mxCMx + m2 xCM 2 m + m2 8 1 Mx + Mx2 9 =9 = 0⇒ M x 8 1 MxCMx + MxCM 2 = 0 ⇒ xCMx = − CM 2 = −0.25m 9 9 8 xCMx = −0.25m 13 Il centro di massa di corpi continui qualsiasi y dm ∫ dm x x CM = r corpo ∫ dm corpo x z n r rCM = ∑ r m i ri i=1 n ∑ i=1 mi r rCM = ∫ ∫ dm y dmrr corpo y CM = ∫ dm corpo ∫ dm corpo corpo ∫ dm z z CM = corpo ∫ dm corpo 14 Esercizio Trovare la coordinata x del c.m. del sistema costituito da tre mattoni. R. 11/12L 15 Esempio: Determinare la posizione del centro di massa di un semidisco omogeneo di massa M e raggio R. x CM = 0 per ragioni di simmetria y 2x=2Rcosθ dy y+dy y R • θ x • dS=2Rcosθ dy σ= M πR 2 ∫ yCM = = 2 ∫ dm Dividiamo il semicerchio in strisce molto sottili Sostituiamo ciascuna striscia con il suo centro di massa (0,y) Associamo a ciascun CM parziale la massa dell’intera striscia. dm 4M ⇒ dm = σ 2 R cosθdy = cosθdy dS πR dm y corpo • = 4M ∫ π R cosθ y dy corpo M x y = Rsen θ 4 = cosθ y dy ∫ π R corpo yCM = 4R π ∫ 2 0 2 cos θsenθdθ = 4R π π ∫ 2 0 θ R dy = R cos θdθ y CM = corpo π y 3 4 πR ∫ cosθRsen θRcosθdθ corpo π 2 4 R ⎡ cos θ ⎤ 4 R ⎛ 0 1 ⎞ 4 R cos θ ⋅ d (cos θ ) = − = = .424R ⎜ + ⎟ = ⎢ ⎥ π ⎣ 3 ⎦ 0 π ⎝ 3 3 ⎠ 3π 2 16 z La velocità del centro di massa v CM = P1 r r1 r rCM r r2 Se i vari punti materiali si muovono, anche il centro di massa si muoverà Calcoliamo la sua velocità Ricordiamo che i =1 M P2 r r2 y r r3 m r ∑ ii n rCM = ∑ mi v i n P3 x i=1 n ∑m i i=1 n n " n % dri m r m m v $ ' ∑ i i 1 d " n % ∑ i dt ∑ i i drCM d $ i=1 '= v CM = = = i=1 $ ∑ mi ri ' = i=1 dt dt $ M ' M dt # i=1 M M & $ ' perchè la derivata si può per definizione # & distribuire sulla somma e perchè m i è costante perchè 1 è costante M 17 z L’accelerazione del centro di massa • aCM = P1 r r1 r rCM r r2 Possiamo anche calcolare l’accelerazione del centro di massa ∑ mi vi ∑ mi ai n r r2 i =1 M P2 n v CM = y r r3 i=1 P3 M x n n d v ⎛ ⎞ i mi v i ⎟ mi mi a i ∑ ∑ n dv CM d ⎜⎜ ∑ 1 d ⎛ ⎞ dt = i =1 i =1 i =1 ⎟ = a CM = = m v = ⎜ ∑ i i ⎟ dt dt M M dt M M ⎜ ⎟ ⎝ i =1 ⎠ ⎜ ⎟ perchè la derivata si può per definizione ⎝ ⎠ distribuire sulla somma n 1 perchè è costante M e perchè m i è costante 18 • ESERCIZIO. Un’auto di massa 1000 kg è ferma ad un semaforo. Quando viene il verde (t=0s) parte con una accelerazione costante di 4 m/s2. Nello stesso istante sopraggiunge con velocità costante di 8m/s , un camion dei vigili del fuoco di massa 2000kg che sorpassa l’auto. A che distanza dal semaforo si troverà il centro di massa del sistema auto camion al tempo t=3.0s? Quale sarà la sua velocità? Calcolare inoltre la VCM e l’ aCM ? ⎧ xC = vC t ⇒ xC = 24 m t =3 s ⎪ ⎨ 1 2 x = at ⇒ xa = 18m ⎪ a t =3 s 2 ⎩ t=0 x O t=3s O ⎧vC = costante ⇒ vC = 8m / s ⎪ t =3 s ⎨ va = 12m / s ⎪⎩va = at t⇒ =3 s x x CM (3s) = m C x C + m a x a 2000 × 24 + 1000 × 18 = m = 22m mC + ma 3000 v CM (3s) = m C v C + m a va 2000 × 8 + 1000 × 12 m m = = 9.3 mC + ma 3000 s s a CM (3s) = m Ca C + ma a a 2000 × 0 + 1000 × 4 m m = 2 = 1.33 2 mC + m a 3000 s s 19 Oppure si poteva procedere così: (2a risoluzione) ⎧ ⎪ ⎪ xCM (0s) = 0m ⎪ mC vC + ma va 2000 × 8 + 1000 × 0 m m = = 5.33 ⎨vCM (0s) = mC + ma 3000 s s ⎪ ⎪ mC aC + ma aa 2000 × 0 + 1000 × 4 m m = = 1.3 2 ⎪aCM (0s) = 2 mC + ma 3000 s s ⎩ 1 1 xCM = x0 + vCM t + aCM t 2 ⇒ xCM = 0 + 5.33 × 3 + 1.33 × 9 = 22.0m t =3 s 2 2 vCM (t ) = vCM (0s ) + at ⇒ vCM (3s ) = 5.33 + 1.33 x3 = 9.33m / s t =3 s 20 z RIASSUMENDO: ∑ m i ri n rCM = i=1 M P1 n ∑m x i x CM = r r1 i i=1 r rCM r r2 M n ∑m y i y CM = i i=1 M con M = ∑ mi ∑m z i i z CM = m v ∑ ii n v CM = i=1 M P3 i=1 M i=1 x ∑ m ia i n n ∑m v i v Cx M = y r r3 n n ix i=1 M a CM = i=1 M n ∑m a i ix a Cx M = ∑m v i iy i=1 i iy a Cy M = M i M i=1 M n ∑m v i=1 M ∑m a n v Cz M = i=1 n n v Cy M = P2 r r2 iz ∑m a i iz a Cz M = i=1 M 21 • Un pezzo di metallo è sagomato come in figura. Determinare la posizione del centro di massa. 22 Il teorema del centro di massa /1 n Ma CM =∑ m i a i dalla definizione di accelerazione del CM z r ( est ) R1 i=1 r F12 P1 Dalla II legge Newton mi a i = R i i = 1, 2,..., n r r1 r F13 r rCM r r2 Dove Ri può scomporsi in forze esterne ed interne ( est ) (int) ( est ) R i = R i + R i = R i + ∑ fij • Forze interne fij r F21 r r2 r F31 i = 1,2,..., n P3 x – Le forze dovute alle altre particelle che fanno parte del sistema di punti materiali P2 r ( est ) R2 y r r3 j ≠i r F23 r F32 r R (3est ) (est ) • Forze esterne R i – Le forze dovute alle altre particelle che non fanno parte del sistema di punti materiali n Ma CM =∑ m i a i = i=1 # & n (est ) n (est ) % ( ∑% Ri + ∑ fij ( = ∑ Ri + ∑∑ fij ' i=1 $ j≠i i=1 i=1 j≠i n perchè in una somma è possibile cambiare l'ordine degli addendi 23 Il teorema del centro di massa /2 (est ) ∑ Ri z r ( est ) R1 n i=1 ∑∑ fij Risultante delle forze esterne P1 n i=1 j≠i • r F12 Risultante delle forze interne r r1 r F21 r F13 r rCM r r2 La risultante delle forze interne è nulla r r r2 P2 r ( est ) R2 r F31 r – Le forze interne sono a coppia fij = − fji y r r3 – Ogni coppia ha risultante nulla – La risultante è la somma di tanti termini tutti nulli P3 x f12 + f13 + f21 + f23 + f31 + f32 = f12 + f21 + f13 + f31 + f23 + f32 = 0 ∑∑ fij = r F23 r F32 r R (3est ) 3 i=1 j≠i i=1 i=2 i=3 =0 =0 caso per n=3 =0 24 Il teorema del centro di massa /3 • • (est ) Ma CM =R L’accelerazione del centro di massa è dovuta alle sole forze esterne. il centro di massa di un sistema materiale che abbia massa M costante si muove come un punto materiale, avente una massa pari alla massa M totale del sistema, sottoposto all'azione della risultante delle sole forze esterne agenti sul sistema stesso. Osserviamo che: • I singoli punti possono avere un moto “complicato” x • Il moto del centro di massa è influenzato dalle sole forze esterne • Il moto del centro di massa rappresenta il moto di insieme del sistema • z r ( est ) R1 n n ( est ) MaCM = ∑ R i + ∑∑ fij i =1 r F12 P1 r r1 i =1 j ≠i r F21 r F13 r rCM r r2 r F23 r r2 r F31 P2 r ( est ) R2 y r r3 P3 r F32 r R (3est ) Il moto dell’automobile è determinato dalle forze esterne: la forza peso, la normale esercitata dall’asfalto, la forza di attrito 25 esercitata dall’asfalto, la resistenza passiva offerta dall’aria La quantità di moto z • La quantità di moto di un sistema di punti materiali si ottiene sommando le quantità di moto di ciascun punto materiale P1 r r1 r rCM r r2 Q = ∑ mi v i n r r2 P2 i =1 • Ricordando l’espressione della velocità del centro di massa n v CM = m v ∑ i i i =1 M tot ⇒ y r r3 P3 x Q = M tot v CM • La quantità di moto di un sistema di punti materiali è proprio uguale alla quantità di moto del Centro di Massa Nota: Per quanto riguarda – Centro di massa: la quantità di moto, il centro • massa pari alla massa totale del sistema di massa rappresenta • velocità uguale alla velocità del centro di massa 26 di completamente il sistema particelle. Ia equazione cardinale della dinamica dei sistemi di punti materiali (e) dv CM dQ d (M tot v CM ) = = M tot = M tot a CM = R dt dt dt teorema del centro di massa dQ (e) =R dt • • z v1 P1 La derivata della quantità di moto di un sistema di punti materiali è uguale alla risultante delle sole forze esterne r1 v2 rCM r2 È equivalente al teorema del centro di massa r2 r2 P2 y r3 P3 x v3 27 La conservazione della quantità di moto Se la risultante delle forze esterne è nulla à dQ = 0 dt • • • ⇒ Q = costante la quantità di moto qi delle singole particelle agenti sul sistema possono variare, ma la quantità di moto totale del sistema isolato rimane costante in modulo, direzione e verso. Un sistema isolato è un sistema molto lontano da altri corpi e quindi non soggetto a forze esterne: la quantità di moto di un sistema isolato si conserva. La conservazione della quantità di moto è equivalente alla terza legge di Newton. Infatti: dQ dq1 dq2 = + =0 dt dt dt ⇒ dq1 dq2 =− dt dt ⇒ f12 = -f21 Noi abbiamo ricavato la conservazione della quantità di moto dalle leggi di Netwon: in realtà il principio di conservazione della quantità di moto è un principio più generale: vale anche al di fuori della meccanica classica. 28 Quando si conserva la quantità di moto ? Sia dato un sistema di N particelle di massa mi che possiedono velocità vi • • La q. di moto del sistema si conserva quando essa non varia nel tempo; matematicamente implica che la derivata rispetto al tempo della q. di moto deve essere nulla. Dal risultato precedente ricordiamo che e quindi N N N d ∑ q d ∑ mi vi d Q N N allora dQ dv = 0 ! !! → R = ∑ Fi = 0 = i=1 = i=1 = ∑ mi i = ∑ mi ai = R dt dt dt dt dt i=1 i=1 i=1 La q. di moto si conserva quando la risultante delle forze agenti sul sistema è nulla. : F1 v 3 F = ∑ Fi = 0 i=1 F1 m F3 F2 F2 F3 Esempio Sia dato un sistema costituito da un punto di massa m=75kg che scorre su un corpo piano di massa M=750kg come mostrato in figura. Siano inizialmente fermi. Improvvisamente il punto acquista velocità v=10m/s sul piano. Determinare la velocità V del piano quando m è in moto. Sul sistema agiscono: • le reazioni vincolari del piano sulle particelle; • La forza peso su ogni particella. Tali forze non compiono lavoro, poiché sono ortogonali al moto. • La q. di moto si conserva sul piano. Poiché non vi sono forze che agiscono sul piano. R = 0 → Q = cost Qi = Q f → q1i + q2i = q1 f + q2 f 0 = mv + MV m V= v M V = 1m / s m v M Esercizio per casa Durante una riparazione del telescopio spaziale Hubble, un astronauta compie una passeggiata spaziale per sostituire un pannello solare danneggiato. Spingendo via il vecchio pannello solare, dopo averlo staccato, l'astronauta viene allontanato nella direzione opposta. La massa dell'astronauta vale 60 kg e quella del pannello solare 80 kg. Sia l'astronauta che il pannello sono inizialmente in quiete rispetto al telescopio. L'astronauta dà quindi una spinta al pannello, che si muove con velocità di 0,30 m/s rispetto al telescopio. Qual è la velocità dell'astronauta dopo la spinta? Durante l'operazione l'astronauta è assicurato alla navicella con un apposito cavo; nei calcoli si assuma che il cavo rimanga lento. (… rispetto al telescopio ?) R. 0,40m/s 31 La conservazione parziale della quantità di moto La Ia equazione cardinale della dinamica dei sistemi è una relazione vettoriale dQ ( e ) =R dt • Se il sistema non è isolato, allora la risultante non sarà nulla – È possibile che alcune delle componenti della risultante siano nulle Allora si conserveranno le corrispondenti componenti della quantità di moto dQ ( e ) =R dt ⇒ dQx = Rx( e ) dt dQ y SE = Ry( e ) ⎯⎯→ dt dQz = Rz( e ) dt Rx( e ) = 0 Ry( e ) = 0 Rz( e ) = 0 ⇒ Qx = costante ⇒ Qy = costante ⇒ Qz = costante 32 Esercizio per casa Un carro ferroviario di 14000 kg procede liberamente su rotaie orizzontali alla velocità di 4,0 m/s verso uno snodo. Quando passa accanto a un silo per il deposito di grano, da un montacarichi cadono improvvisamente sul carro 2000 kg di grano. Quanto impiega a percorrere la distanza di 500 m dal silo allo snodo ferroviario? Si assuma che il grano cada in verticale e che il rallentamento dovuto all'attrito di rotolamento e alla resistenza dell'aria sia trascurabile. R. 1,43 102 s 33 Esercizio Una ragazzina di massa 40Kg su uno skateboard di massa 3Kg esegue degli esercizi con due pesi da 5Kg. Inizialmente in quiete, la ragazzina lancia i pesi in orizzontale, uno alla volta. La velocità di ciascuno rispetto a lei è di 7m/s . Si assuma che il moto sia privo di attrito. Qual è la velocità della ragazza dopo il lancio del primo pesetto e successivamente al secondo lancio ? R. 0.660 m/s et 1,39 m/s 34 L’energia cinetica di un sistema di punti materiali Come già visto nel caso della quantità di moto, anche per l’energia scriveremo: L’energia cinetica di un sistema di punti materiali è la somma dell’energia cinetica dei singoli punti materiali. z v1 n K= ∑ i=1 P1 1 2 m i vi 2 v2 rCM r2 P2 r2 y r3 P3 v3 r1 x 35 Il sistema di riferimento del centro di massa • Il sistema di riferimento del CM è un sistema di riferimento avente – Origine nel Centro di Massa CM – Assi paralleli a quelli del sistema inerziale in cui si studia il moto del sistema. ' z z' v1 P1 v i = v CM + v i r1 v2 rCM r2 vi’ vcm r3 vi P2 y' r2 x' y P3 v3 x 36 I teorema di König (1) L’energia cinetica di un sistema di particelle è uguale 1 all’energia cinetica del centro di massa più l’energia K = Mv2CM + cinetica del sistema di particelle misurata nel 2 sistema di riferimento del CM. Dimostrazione: vi’ vcm n n 1 1 K = ∑ mi vi2 = ∑ mi v i ⋅ v i = vi 2 i=1 2 i=1 z ∑ i=1 1 m i v' 2i 2 z' 1 n = ∑ mi ( v CM + v 'i ) ⋅ ( v CM + v 'i ) = 2 i=1 P1 r r1 1 n 2 = ∑ mi v CM + v'i2 +2 v CM ⋅ v'i = 2 i =1 ( n ) n 1 n 1 n 2 2 = ∑ mi v CM + ∑ mi v' i + ∑ mi v CM ⋅ v'i = 2 i =1 2 i =1 i =1 r r3 r rCM r r2 P2 y' x' y P3 x r r2 37 I teorema di Konig (2) n n z n 1 1 2 K = ∑ mi v CM + ∑ mi v'2i + v CM ⋅ ∑ mi v'i = 2 i =1 2 i =1 i =1 z' P1 1 ⎛ n 1 n ⎞ 2 = ⎜ ∑ mi ⎟v CM + ∑ mi v'2i + v CM ⋅ Mv 'CM = 2 ⎝ i =1 ⎠ 2 i =1 ↓ r r1 r rCM r r2 =0 n = 1 1 1 2 2 M tot v CM + ∑ mi v'2i = M tot v CM + K' 2 2 i =1 2 1 2 K = K '+ M tot v CM 2 r r3 r r2 P2 y' x' y P3 x Concludiamo che : “In un SRI qualunque, l’energia cinetica K di un sistema materiale può essere espressa come la somma di due termini : l’energia cinetica 1/2MV2CM che il sistema avrebbe se tutta la sua massa fosse concentrata nel CM, più l’energia cinetica K’ che il sistema ha in un sistema di riferimento con origine nel CM 38 e orientamento fisso”. Estensione del teorema dell’ energia cinetica (o delle forze vive) ai sistemi di punti materiali • Per ogni particella del sistema ΔK i = K i fin − K iiniz = LRi = L ∑ Fi i = 1,2,...., n somma dei lavori compiuti da tutte le forze, sia interne che esterne, agenti sulla particella i n n n n n ΔK = ∑ ΔK i = ∑ K i fin − ∑ K iiniz = ∑ LRi = LFi ∑∑ i =1 i =1 i =1 1 i =1 i = K fin − K iniz = ΔK somma dei lavori compiuti da tutte le forze, sia interne che esterne, agenti sulle n particelle 39 Il lavoro delle forze interne Abbiamo già osservato che le forze interne esistono a coppie. Consideriamo le particelle i e j Facciamo vedere che il lavoro complessivo delle forze interne tra le particelle i e j è nullo se la distanza tra le due particelle resta costante! CASO A) Spostamenti (vettoriali !) uguali CASO b) i ferma e j moto circolare attorno a i 40 Estensione della conservazione dell’energia ai sistemi di punti materiali Se tutte le forze interne ed esterne sono conservative Allora si può definire una funzione energia potenziale relativa a tutto il sistema che risulta uguale alla somma delle energie potenziali dei singoli punti materiali U= ∑U Ui è la somma delle energie potenziali di tutte le i particelle i tu ttele particelle – In altri termini la somma va estesa a tutte le forze interne ed esterne agenti sulla particella i • Poiché per ogni particella vale la conservazione dell’energia, allora essa vale anche per tutto il sistema. • Se tutte le forze sono conservative, l’energia meccanica totale del sistema rimane costante durante il moto. E = K + U = costante • Se, alcune delle forze agenti, siano esse interne od esterne, sono non conservative, allora vale la relazione lavoro-energia: ΔE = L nc • Lnc è il lavoro di tutte le forze non conservative. 41 L’energia potenziale della forza peso r r Pi = mi g Per ciascuna particella: i = 1,2,.....,n U i = mi ghi n U= ∑ i=1 n Ui = ∑ i=1 m i gh i n n i = 1,2,.....,n n U = ∑Ui = ∑ mi ghi = g∑ mi hi = gMhCM i=1 i=1 i=1 definizione di Centro dalla di Massa, la quota h sarà g compare in tutti i termini della sommatoria e si può mettere in evidenza n CM ∑mihi data da h CM = i=1 M U = MghCM • L’energia potenziale è uguale al prodotto della massa totale del sistema di particelle per l’accelerazione di 42 gravità per la quota del CM. ESERCIZIO: Un bastone assimilabile ad una sbarretta omogenea di massa m=0.5kg e lunghezza L=1m. Inizialmente il bastone ha un estremo a contatto con il pavimento. Successivamente, viene lasciato cadere partendo da una posizione pressoché verticale. Determinare il lavoro fatto dalla forza peso. Posizione iniziale y U = MghCM Posizione finale x LP = −ΔUP ⇒ LP = −(UPf − UPi ) = UPi − UPf Scegliendo come piano orizzontale a cui attribuire energia potenziale zero il piano y=0, otteniamo LP = U Pi − U Pf L U Pi = mg 2 U Pf = 0 ⇒ LP = U Pi − U Pf = mg Lp=2.45J L = 0.5kg × 9.81 sm2 × 0.5m = 2.45 J 2 43 L’elemento oscillante di un pendolo, di cui abbiamo già determinato la posizione del CM, è costituito da una sbarretta di massa ms=0.5kg e lunga 50 cm a cui è attaccato un disco di massa md=1kg di 20cm di diametro. Esso è libero di ruotare attorno ad un asse passante per l’estremo libero della sbarretta. Supponendo di lasciarlo cadere quando la sbarretta è orizzontale, determinare il lavoro fatto dalla forza peso nello spostamento dalla posizione iniziale alla posizione in cui la sbarretta è verticale y Posizione iniziale x LP = −ΔUP ⇒ LP = −(UPf − UPi ) = UPi − UPf Posizione finale Il pendolo poi prosegue oltre questa posizione (in assenza di attriti raggiunge la posizione simmetrica a quella di partenza rispetto all’asse di rotazione e poi ritorna indietro e oscilla tra la posizione iniziale e quella simmetrica rispetto all’asse di rotazione) 44 ESERCIZIO: L’elemento oscillante di un pendolo, di cui abbiamo già determinato la posizione del CM, è costituito da una sbarretta di massa ms=0.5kg e lunga 50 cm a cui è attaccata un disco di massa md=1kg di 20cm di diametro. Esso è libero di ruotare attorno ad un asse passante per l’estremo libero della sbarretta. Supponendo di lasciarlo cadere quando la sbarretta è orizzontale, determinare il lavoro fatto dalla forza peso nello spostamento dalla posizione iniziale alla posizione in cui la sbarretta è verticale Posizione iniziale y x LP = −ΔUP ⇒ LP = −(UPf − UPi ) = UPi − UPf Ricordando il calcolo della posizione del CM già fatto nella lezione precedente d1=.22m Scegliendo come piano orizzontale a cui attribuire energia potenziale zero il piano XZ à LP = U Pi − U Pf U Pi = 0 U Pf = −(ms + md )gd 2 ⇒L P = UPi − UPf = 0 − (− (ms + md )gd 2 ) = 1.5kg × 9.81 sm2 × 0.48m = 7.06 J d2=(0.50+0.20)-0.22)m=0.48m 45 Una differente procedura per arrivare allo stesso risultato parte dall’osservazione che l’energia potenziale di un sistema di punti materiali si ottiene sommando le energie potenziali delle singole parti (punti rossi, s=sbarra e d=disco): LP = −ΔU P ⇒ LP = −(U Pf − U Pi ) = U Pi − U Pf = (U Psi + U Pdi ) − (U Psf + U Pdf ) sbarra y x U Psi = 0 U Psf = −ms g disco L 2 U Pdi = 0 U Pdf = −md g (L + R ) LP = U Pi − U Pf U Pi = 0 U Pf = −(ms + md )gd 2 ⇒ L ⎛ ⎞ LP = (U Psi + U Pdi ) − (U Psf + U Pdf ) = 0 − ⎜ − ms g − md g (L + R )⎟ = 2 ⎝ ⎠ = 0.5kg × 9.81 sm2 × 0.25m + 1.0kg × 9.81 sm2 × 0.60 m = = 9.81(0.5 × 0.25 + 1.0 × 0.60 )J = 9.81(0.5 × 0.25 + 1.0 × 0.60 ) = 9.81(0.725)J = 7.11J Che, a parte errori di arrotondamento, è uguale al valore trovato con l’altro metodo. 46 Momento della quantità di moto, o momento angolare, di un sistema di punti materiali • Per ciascuna particella Oi = ri × mi v i i = 1, 2,..., n z • Il momento della quantità di moto o momento angolare dell’intero sistema rispetto al polo O, è dato da: v1 P1 r1 LO = ∑ iO = ∑ ri × mi v i n i=1 n v2 rCM r2 r2 i=1 P2 O y r3 P3 v3 x 47 Teorema del momento angolare II equazione cardinale della dinamica • Se le particelle del sistema sono in moto, variano le loro posizioni e potrebbe anche variare la loro velocità. Il momento della quantità di moto rispetto al polo O varia. Valutiamo la rapidità con cui varia. # n & d % ∑ ri × mi v i ( dLO $ ' = i=1 = dt dt dri ∑ dt × mi vi i=1 n dri =vi , questo dt termine è nullo in quanto ciascun termine della somma è nullo poichè prodotto vettoriale di due vettori paralleli Poichè dv i n + ∑ ri × mi = ∑ ri × mi a i dt i=1 i=1 n est int mi a i = Fi + Fi i = 1, 2,..., n n n n est int est int dLO n est int = ∑ ri × mi a i = ∑ ri × Fi + Fi = ∑ MiO + ∑ MiO = MO + MO dt i=1 i=1 i=1 i=1 ( ) 48 II equazione cardinale della dinamica dei sistemi • Il momento risultante delle forze interne è nullo: int MO = .... + ri × fij +.... + rj × f ji +.... = ..... + ri × fij +.... − rj × fij +.... = .... + ( ri − rj ) × fij +.... = 0 f ji =− fij =0 perchè fij é parallela a ri −rj =rij Pertanto : la variazione del momento della quantità di moto di un sistema di punti materiali è uguale al momento risultante delle sole forze esterne dLO est = MO dt i fij rij ri f ji j rj O • Mentre nel caso del punto materiale questa equazione è equivalente alla II^ legge della dinamica • Nel caso dei sistemi di punti, la I^ e la II^ equazione cardinale, sono indipendenti e quindi forniscono informazioni complementari. 49 Possibile uso della seconda equazione cardinale Si consideri una carrucola il cui asse è ancorato al soffitto, su cui è avvolta una corda. • Applichiamo all’estremo libero della corda una forza F. • La prima equazione cardinale della dinamica non ci da alcuna informazione sul moto della carrucola, ci permette solo di determinare l’intensità della reazione vincolare. Infatti: P + F + R v = Ma CM = 0 R v = −P − F r Rv CM r F r P • La seconda equazione cardinale della dinamica dei sistemi non è banalmente soddisfatta dLCM est = MCM = r × F ≠ 0 dt Questa equazione ci può dare informazioni sul moto di rotazione della carrucola attorno all’asse passante per il centro di massa. 50 La conservazione del momento della quantità di moto ( o momento angolare ) Se la risultante dei momenti delle forze esterne è nulla à dL =0 dt • • ⇒ L = ∑ Li = costante i Il momento della quantità di moto Li delle singole particelle agenti sul sistema può variare, ma il momento della quantità di moto totale (L) del sistema isolato rimane costante in modulo, direzione e verso. Un sistema isolato è un sistema molto lontano da altri corpi e quindi non soggetto a forze esterne: il momento della quantità di moto di un sistema isolato si conserva. 51 Quando si conserva il momento della quantità di moto ? Sia dato un sistema di N particelle di massa mi che possiedono velocità vi ed un polo O. • Il momento della q. di moto del sistema rispetto al polo O si conserva quando esso non varia nel tempo; matematicamente implica che la derivata rispetto al tempo del momento della q. di moto deve essere nulla. d ∑ (ri × qi ) N N # d dL d d & i=1 = = ∑ (ri × qi ) = ∑% ( ri ) × qi + ri × ( qi )( = $ dt ' dt dt dt i=1 dt i=1 N N # N & N = ∑%% vi × qi + ri × fi (( = ∑ ri × fi = ∑ M i = M tot ' i=1 i=1 $ i=1 =0 ( ) dL = 0 !allora !! → dt M tot = 0 Concludiamo : Il momento della q. di moto si conserva quando la risultante dei momenti delle forze agenti sul sistema è nulla.