Il concilio di Efeso (431) : Storia e testi

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Il concilio di Efeso (431) : Storia e testi
a) Storia
In quel tempo, si domandavano come lo stesso Cristo era Dio e uomo :
Già il simbolo di Niceo come quello di Costantinopoli proclamano la fede nelle due nature (divina ed
umana) in Cristo ma non pongono alcuna dottrina sul modo in cui queste due nature sono unite o sussistono
nella persona dell'unico Signore.
Apollinare di Laodicea dava una spiegazione :
Il primo tentativo di chiarificazione circa l'unità del Cristo e la duplicità delle sue nature viene fatto da
Apollinare di Laodicea, il quale asseriva che il Verbo, incarnandosi, aveva assunto il corpo e l'anima
sensitiva soltanto, mediante i quali aveva esplicato tutte le sue attività umane: la parte spirituale, però, era
stata esercitata solamente dal Verbo. Il Verbo incarnato, quindi, mancava di vera libertà umana e non poteva
andare soggetto ad alcuna forma di mutabilità.
La quale si mostrava insufficiente :
A questa interpretazione si opposero i padri delle due celebri scuole, quella di Alessandria, quella di
Antiochia.
[Ma fra di loro furono divergenze e malintesi :] Gli alessandrini parlano di unione intrinseca, reale,
ipostatica, cioè nell'unico essere o sussistenza del Verbo, per cui ritengono legittimo lo titolo Theotokos
dato a Maria. Gli antiocheno, parlano di congiunzione esterna, di inabitazione del Verbo in un uomo, di
unione morale dovuta alla benevolenza e non secondo sostanza. Pur nell'unione, quindi, le due nature
conservano sempre le proprie caratteristiche e non è lecito lo scambio di esse fra le due nature, per cui anche
Maria non può legittimamente, cioè propriamente, essere chiamata Theotokos, ma tutt'al più Christotokos,
perché il Verbo non può nascere da una donna.
Negli ultimi anni precedenti il concilio, i vessilliferi delle due scuole furono Cirillo, patriarca di
Alessandria, e Nestorio, patriarca di Constantinopoli.
Il concilio si aprì :
Il concilio si aprì il 21.6.431 sotto la presidenza di Cirillo, quando ancora non erano arrivati i legati del papa
né Giovanni d'Antiochia con i suoi vescovi. Nestorio, per questo, non andò al concilio. Nella prima delle
cinque sessioni del concilio venne discussa la questione cristologica e quella della Theotokos e venne
approvata la 2° Lettera di Cirillo a Nestorio, come concorde con la fede a di Nicea, e condannato Nestorio.
Il problema non si concluse con quell'atto solenne, poiché si riaprì con l'arrivo degli antiocheno ed ebbe un
lungo e doloroso strascico. Il problema viene anche da che nei vari documenti, anche quelli approvati dal
concilio, la terminologia è ancora fluida ed imprecisa.
b) L'unione delle due nature e la "Theotokos" : sintesi dottrinale
Cristo :
Dalla 2° Lettera di Cirillo a Nestorio, approvata dal concilio,
"Colui, infatti, che è stato generato dal Padre, si dice nato da una donna secondo la carne, non
nel senso che la sua natura divina abbia avuto l'inizio della sua esistenza nella santa Vergine ...
ma perché, avendo unita a sé la umana natura secondo l'ipostasi , è nato da una donna. Perciò
spesso viene predicato che egli è nato secondo la carne." (1)
Maria :
La seconda lettera contiene, nella sua ultima parte, una esplicita proclamazione della divina maternità e la
legittimità e del titolo Theotokos. Ne riportiamo una traduzione quasi letterale:
"Questo predica la dottrina della fede più sicura ; questo troviamo che abbiano ritenuto i santi
padri: infatti non dubitarono di chiamare la santa vergine Theotokos (genitrice di Dio), non nel
senso che la natura del Verbo e la sua divinità abbiano avuto dalla santa Vergine il principio
della loro origine, ma che avendo tratto da lei quel sacro corpo perfezionato dall'anima
intelligente, al quale il Verbo di Dio era unito secondo l'ipostasi, (2) si dice nato secondo la
carne."(3)
La divinità del Verbo non ha avuto principio da Maria, ma ha preso da lei ed in lei quella natura umana
completa che aveva fatta propria secondo l'ipostasi. Theotokos, quindi, non significa teologicamente
"genitrice della divinità", ma "genitrice Verbo incarnato".
Alcune osservazioni :
- Tutti gli altri tentativi di riflessione teologica, avutisi lungo i secoli, da s. Agostino a s. Tommaso, da Efeso
al Vaticano II, parlano dagli argomenti cirilliani e praticamente li ripetono.
- La divina maternità, in questo Concilio, è considerata soltanto nel momento essenziale del processo
genetico della concezione e del parto. Ogni altro aspetto concernente lo sviluppo psicologico e pedagogico
della maternità, come rapporto fra madre e figlio, è estraneo alle preoccupazioni ed alla sensibilità del
concilio di Efeso.
- Il documento Efesino manca di ogni riferimento esplicito all'azione dello Spirito Santo nella maternità
divina.
(1) Traduzione quasi litterale del testo di Cirillo, cf. PG 77, cc. 43-50.
(2) Cirillo da alla parola ipostasi il senso di sussistenza, e non di sostanza o essenza..
(3) Traduzione quasi litterale del testo di Cirillo, cf. PG 77, cc. 43-50.
S. Meo (†)
Cf. “Madre di Dio” dans Nuovo dizionario di mariologia,
a cura di de Fiores, ed. san Paolo 1985,
p.731-733
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Il concilio di Efeso
Il concilio di Efeso (431) : Storia e testi
Theotokos e non Cristotokos
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