I componenti delle leghe in metallo non prezioso generalmente

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NP-Primer, Bonding per Co-Cr
I componenti delle leghe in metallo non prezioso generalmente
presentano un’alta affinità all’ossigeno. Questa caratteristica
determina, soprattutto nei trattamenti termici conseguenti alla
cottura per ossidazione, delle modifiche strutturali che possono
compromettere le proprietà fisiche della lega a seconda della
composizione di quest’ultima.
Viene così a crearsi il cosiddetto strato di reazione che va oltre
l’indispensabile strato sottile d’ossido e che non può essere
rimosso con una semplice sabbiatura. Durante le fasi di cottura
del rivestimento estetico in ceramica nelle strutture realizzate
con leghe in metallo non prezioso si producono molto più
spesso delle incrinature rispetto ai rivestimenti estetici
realizzati su leghe in metallo prezioso.
La ritenzione meccanica che si genera attraverso la sabbiatura
provoca l’irruvidimento della superficie che porta ad un
collegamento meccanico tra il metallo e la ceramica dentale.
Un importante fattore è poi la bagnabilità della superficie.
Solo se c’è una sufficiente bagnabilità, tutti i parametri
coinvolti nel processo di adesione potranno risultare efficaci.
Una buona bagnabilità è alla base dell’adesione tra la ceramica
dentale e il materiale di cui è fatta la struttura su cui
lavoriamo. Il rilascio di ossidi di metallo nella ceramica,
genererà un collegamento tra la lega e il materiale estetico
di rivestimento.
SI
Un esempio ottimale della ricopertura.
La superficie del metallo è preparata adeguatamente
tramite sabbiatura e ha uno strato uniforme di ossido.
La superficie della lega è bagnata adeguatamente
con il materiale opaco.
La dentina ha un’espansione termica molto ben regolata
e genera sulla superficie una tensione di pressione ottimale
dopo la cottura.
Questo ulteriore contributo all’adesione tra lega e ceramica
dentale può essere descritto come un’adesione chimica.
Un punto altrettanto rilevante è la creazione di stress nel
materiale ceramico. Questo è significativo perché vetro e
ceramica sono entrambi materiali fragili ma in media possono
sopportare una pressione 8/10 volte superiore rispetto allo
stress da tensione.
È quindi fondamentale poter regolare accuratamente
l’espansione termica della ceramica dentale.
NO
Vediamo una superficie preparata adeguatamente
con sabbiatura. Ma l’ossido in superficie ha sviluppato
uno strato non uniforme e in parte spesso che porta
all’impossibilità da parte del materiale opaco di bagnare
uniformemente la superficie. Quindi si può dire che in
questo caso la ritenzione meccanica sulla superficie della
lega non viene utilizzata nel modo ideale. Dopo la cottura
si potranno riscontrare delle cavità con inclusioni di gas.
Questo è il procedimento da adottare per una buona
ricopertura.
La scarsa bagnabilità della superficie ostacola
la formazione di tensione nel materiale ceramico e quindi
provoca tensione sulla superficie.
Ma sappiamo essere pura teoria. In realtà il procedimento
è molto più complicato e possono sopraggiungere
diversi errori.
Ne consegue la possibiltà di crepe e scheggiature nella
ceramica, anche se i CET di lega e ceramica sono
perfettamente combinati.
La non-bagnabilità
La non-bagnabilità ostacola
ostacola
la buona adesionela buona ad
tra ceramica
tra ceramica e lega metallica
e lega metallica
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L’adesione
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+ iva
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Programma di cottura
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