Nome italiano Nome scientifico Abete bianco Abies alba Mill, 1759

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Nome italiano
Abete bianco
Nome scientifico
Abies alba Mill, 1759
Albero di forma slanciata e chioma a forma
piramidale che può raggiungere i 50m di altezza. La
ramificazione è monopodiale con rami orizzontali
tranne quelli giovani che sono diretti verso l’alto. La
corteccia è di colore grigio chiara, in genere liscia. Il
suo legname molto pregiato è stato utilizzato sin
dall’epoca dei Romani per la costruzione di navi e
remi. La resina è presente nelle foglie e nella
corteccia, è più bianco dell'abete rosso. Le foglie
sono aghi piatti, isolati lunghi 1-2cm, di colore verde
scuro nella pagina superiore e verde argentato con
due strisce bianco argentate nella pagina inferiore.
Le foglie persistono 8-10 anni. I coni maschili sono
gialli e ovali, raggruppati nella parte inferiore dei
rami. Quelli femminili sono di colore bruno-rossastro
a maturità e cilindrici, eretti, lunghi 10cm, disposti sui
rami più alti con squame caduche. Il periodo di
maturazione si conclude con l’inizio dell’autunno
dello stesso anno di fecondazione del fiore femminile
con conseguente frantumazione del cono. La rottura
del cono è da ricondurre ai primi contrasti caldofreddo tipici dell’inizio della stagione autunnale. Il seme è alato e la dispersione avviene
mediante l’azione del vento. In Italia è spontaneo e cresce tra gli 800-1800m. E’ una
specie che vegeta prevalentemente in luoghi ombrosi (sciafila) e si trova spesso in
associazione con il faggio. I boschi misti di abete bianco e faggio sono oggi di estensione
limitata, mentre maggiore importanza avevano certamente in passato quando costituivano
una formazione forestale particolarmente diffusa.
Nuclei relitti autoctoni di abete bianco (Abies alba Miller, 1759) sono presenti nel gruppo
ofiolitico del Monte Nero. Alcuni esemplari hanno un tronco con diametro maggiore di un
metro ed età superiore a 300 anni (Vignali et al., 2001).
Bibliografia
Vignali G., Piovani P., Frattini F., Vanini A & Carboni S. (2001) – Progetto Life Natura “Conservazione delle
Abetaie e Faggete Appenniniche in Emilia-Romagna. Sherwood n°65, Marzo, 39-44.
Galleria fotografica
Distribuzione in Val Taro e Val Ceno:
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