Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 4/2011 Pagina 1 di 13 website: http://eventijazz.jimdo.com – www.facebook.com/eventijazz - E-mail: [email protected] Saturday rock-blues con la Jimmy Joe Band Note su “Live at Oxis” e “Live at Jam Blues Point” di JJB Penna Jazz (poesie di francoleo) MusicMakkeroni: Sax da scaricare A Magic Sax on Magix: Jürgen Hermann Album in vetrina: Tre album di Sandro Glavina Jazz Art: SaxAndroide Assemblea di Condominio: A come Ape… A come La Precursori del MusicMaker Diana in jazz – Happiness Scherzosamente… ricordando Fausto In salute con Raffy: Sax e spazzolino Wizard Fiorillo: Paradox Quadrato Appello INTRODUZIONE Il suonatore di sax (opera di Massimo Speroni) fa da cover a questa newsletter di Eventi Jazz in parte focalizzata sul tema sax. Per apprezzare altre visibili eccellenti opere pittoriche di Speroni segnaliamo il sito http://www.massimosperoni.it/opere-1991.php Come sempre, anche in questa newsletter di Eventi Jazz, troverete poesie, commenti sulla musica e sugli strumenti, arti grafiche, interviste, consigli per la salute ed una serie di trafiletti che contengono alcune curiosità. Il tempo della prossima compilation si avvicina e per il momento buona lettura dei lavori ! Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 4/2011 Pagina 2 di 13 Abstract: We met Jimmy Joe Band (Saturday 19th February) in Trieste and we listened a very good live rock-blues concert. JJB gave us their two albums: "Live at Oxis" and the last "Live at Jam Blues Point". In this article we written some notes about the live concert and those album… Articolo a cura di Sandro Glavina e Diana Kundera La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole, col suo fascio dell'erba; e reca in mano un mazzolin di rose e viole, onde, siccome suole, ornare ella si appresta dimani, al dí di festa, il petto e il crine. Siede con le vicine su la scala a filar la vecchierella, incontro là dove si perde il giorno; e novellando vien del suo buon tempo, quando ai dí della festa ella si ornava, ed ancor sana e snella solea danzar la sera intra di quei ch'ebbe compagni nell'età piú bella. Già tutta l'aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre giú da' colli e da' tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla dà segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto romore; e intanto riede alla sua parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa al dí del suo riposo. Poi quando intorno è spenta ogni altra face, e tutto l'altro tace, odi il martel picchiare, odi la sega del legnaiuol, che veglia nella chiusa bottega alla lucerna, e s'affretta, e s'adopra di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba. Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno. Garzoncello scherzoso, cotesta età fiorita è come un giorno d'allegrezza pieno, giorno chiaro, sereno, che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo'; ma la tua festa ch'anco tardi a venir non ti sia grave. Giacomo Leopardi “Il sabato del villaggio” Nel dicembre 2010, avevamo postato un elaborato sul bluesman alabardato Jimmy Joe Destradi. Le nostre esplorazioni riguardo la Jimmy Joe Band si erano limitate a quanto avevamo trovato in vari siti, ma finalmente, il giorno 19 febbraio abbiamo avuto l’occasione di apprezzare la JJB in un concerto dal vivo. I video sono visibili nel sito http://www.youtube.com/user/jimmyjoeblues Non poteva mancare, in tale circostanza, lo scambio culturale tra Eventi Jazz e JJB… Non a caso, abbiamo qui incorniciato “Il sabato del Villaggio” di Giacomo Leopardi. In un certo senso (non si offendano i puristi del romanticismo e/o illuminismo) interferiamo nella secolare discussione su Leopardi “più romantico” o “più illuminista” andando da parte nostra a collocare per l’occasione un Leopardi… in chiave blues ! Certo che “Il Sabato del Villaggio” non è una blues song (semmai fa parte dei canti pisanirecanatesi), ma si possono ritrovare nella poesia analogie tematiche con il blues. Le canzoni blues affrontano sia temi sociali, sia si soffermano su riflessioni connesse ad aspetti di vita quotidiana. C’è questo in “Il Sabato del Villaggio” ? OK, abbiamo un po’ scherzato… (ci rimane la convinzione di un Leopardi “blues”). Useremo il “Sabato del Villaggio” per dire che Sabato 19 febbraio siamo scesi dal nostro sangiacomino colle all’Augustiner Pub in una serata “al biancheggiar della recente luna”. Sabato da gustare (sia musicalmente, sia dal punto di vista gastronomico) all’Augustiner Pub non abbiamo trovato falegnami a picchiare con martelli, a segare tavole, bensì abbiamo trovato il drummer Lorenzo Fonda nell’esplicitazione del suo talento percussivo, il bassista Paolo Amodio a lavorare con gran risultato sul suo strumento ed il fantastico Jimmy Joe Destradi a far “lieto romore” con la sua voce ed a riscaldare l’ambiente “saltando” in modo eccellente con le sue dita sulle 6 corde utilizzate. Due ore intense, incantevoli, che hanno allietato la nostra serata e quella degli altri presenti, rendendo gioia nel “più gradito giorno dei sette”. Il “diman” però non ha recato “tristezza e noia” per il fatto che abbiamo proseguito l’ascolto di JJB attraverso i due album che ci sono stati gentilmente donati (ma è stato uno scambio equo, perché noi in veste di messaggeri di Eventi Jazz abbiamo offerto la Summer Compilation 2010 e la Winter 2011). Nel corso della serata abbiamo apprezzato anche l’impegno di un cameraman “speciale” che ha effettuato le riprese del concerto. Donzellette a recare rose e viole non ce n’erano però i soliti venditori di rose hanno fatto la loro regolare comparsa. Dunque, richiamando l’attenzione dei lettori a visitare il sito della JJB http://xoomer.virgilio.it/jimmyjoeband/index.htm (dove c’è veramente molto materiale, video, informazioni ecc.) vogliamo ricordare che il 9 Aprile alle ore 22.00 a Maserada sul Piave (TV) ci sarà la JJB in azione al Jam Blues Point, proprio il luogo dove è stato registrato il più recente album della Jimmy Joe Band. Amici del Veneto, prenotate per tempo! Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 4/2011 Pagina 3 di 13 Stiamo coltivando un progetto al momento assolutamente “top secret” con la Jimmy Joe Band, ma se questo progetto dovesse concretizzarsi, diciamo pure che il 2012 potrebbe essere un anno memorabile (facendo gli scongiuri riguardo la previsione della fine del mondo). Meno segreto è il fatto che la JJB sarà presente con un proprio brano nella prossima Compilation di Eventi Jazz, stiamo solo aspettando la scelta del brano. Ma per chi non ha tempo di aspettare l’uscita della Compilation, prevista per l’inizio dell’estate, niente di meglio che accedere direttamente alla fonte della produzione JJB, ossia agli album sinora prodotti. Vi offriamo una carrellata visiva con il soprastante banner che sintetizza il percorso discografico. Probabilmente meno facilmente reperibile sarà l’audiocassetta “One, Two, Three, Four !” di Jimmy Joe e The Young (la prima formazione di Jimmy Joe, prima di fondare la JJB). Invece l’acquisto dei brani dei tre CD “FEW MINUTES BLUES”, “MAYBE MORE THAN ONE” e “LIVE AT OXIS” è possibile dal sito http://www.apple.com/it/itunes/download/ (così è scritto nel sito della JJB). Come già scrivemmo nel numero di dicembre 2010 qualcosa della produzione JJB la si può ascoltare su http://www.myspace.com/jimmyjoeblues Quel che è certo è che potete acquistare “Live at Oxis” e l’ultimo “Live at Jam Blues Point” (del quale sono ascoltabili anche i frammenti dei 12 brani contenuti) accedendo a http://www.crotalo.com/jimmyjoe.htm Gli album sono infatti prodotti e distribuiti da CROTALO. Malgrado il nome inquietante dell’etichetta, non abbiate paura perché nel sito http://www.crotalo.com/ oltre a JJB troverete tanto altro materiale di tanti altri artisti, tranne velenosi serpenti. Ci soffermiamo su questi due album che abbiamo avuto modo di ascoltare. Entrambi live. Jimmy Joe Destradi vocal and guitar, Giulio Roselli drums e Willy De Mattia bass. In “Live at Jam Blues Point” (registrato al Jam Blues Point, piazza Roncalli 10, di Maserada del Piave in provincia di Treviso) ci sono anche le collaborazioni di Danny D (chitarra in 3 brani e voce in “Johnny guitar”) e di G. Massarutto che suona l’armonica in due brani dove compare anche Danny D. Ciò che ci viene offerto in questi due album è pregevole blues e rock-blues. Parte dei brani sono delle cover di lavori firmati da famosi autori (tra i quali non manca Bob Dylan che condivide con Jimmy Joe giorno e mese di nascita), parte sono invece opere dello stesso Jimmy Joe, la cui vena creativa compositiva non è affatto inferiore a quella dei più famosi colleghi. Così, in “Live at Oxis”, Jimmy Joe firma il brano di apertura “Chasmatrans”, i brani “I ain’t got the key no more”, “Few minutes blues”, “Rainbow” e “Delirio” nonché “That the way”. Anche “Live at Jam Blues Point” si apre con un brano creato da Jimmy Joe (You look so crazy now) e sono poi presenti “Jimmy Joe’s walk”, “What’s left of my pride”, “Maybe more than one”. E’ ovvio che fare la lista dei brani non è cosa esaustiva per comprendere lo spessore della musica di JJB, ma quello che si può ascoltare su myspace offre già un ottimo assaggio del gustosi piatti rock-blues preparati con molta accuratezza dalla Band. Senza nulla togliere agli ottimi musicisti Roselli e De Mattia, va detto che Jimmy Joe guida con maestria il colorato treno JJB generando autentica magia di note dalle sue chitarre e non a caso (come già ricordammo nel Dicembre 2010) la rivista americana GUITAR PLAYER lo ha premiato nel luglio 2008 assieme ad altri sette chitarristi come uno dei migliori a livello mondiale. IL LIVE CONCERT DI JIMMY JOE BAND è accessibile anche dalla pagina http://eventijazz.jimdo.com/concerti-on-line/ Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 4/2011 Pagina 4 di 13 Un posto per te (francoleo) Vista la possibilità... Del niente... Nel mentre... Meglio stare indifferente. Giusto, non pensare a niente. Nello spazio che mi spetta, faccio posto anche per te... Spero che, tu ci sia. Io, ti guarderò. Gusto il tuo profilo. Scruto il mio destino... Mentre tu ci sei, io, mi nascondo un po’... E se tu mi guardi... Mi piace e mi confondo.... Silenzio... (francoleo) Silenzi, di comodo presi in affitto, per giustificare, il proprio imbarazzo. Silenzi... Che urlano il proprio disprezzo. Segni, sempre presenti, presi al volo... Segni, di sogni , ad intermittenza... Le mani si stringono e sentono il calore... Le labbra si sfiorano appena, ma basta, per vivere... Nel rumore! Guardando dall'alto l'aurora,, coi mille suoi colori... Gustandoci l'aria serena, dei nostri silenzi... ...Interminabili, e sapientemente intensi. Silenzi. Silenzi. Silenzi... Intenso. Momento, di silenzio... Senza nome (francoleo) Viva di vita, in una sera d'estate. Candida, in forme diverse e sempre sicure. Decisa nei modi,di una bella personalità. Poche cose dette. Con strascichi nel tempo. Ma senza conoscere il suo nome... ...Senza nome... Il mio spazio (francoleo) Lande, immense e desolate sono, io. Attendo, impaziente, le piogge che rigènerano il senso di stare, il modi di avere... Luoghi lontani, mi scorgo e riconosco, me. Che aspetta le piogge, per farsi germogliare un pò nei modi di fare, nei modo di pensare.. Immagini forti, ho sempre guardato. Appreso ogni punto, per stare ora qui... Adesso... Conto io! Ora ho il mio spazio, quello che conta, sono io. Lande affollate, di spazi occupati. Luoghi già visti e luoghi imprevisti... Detto le regole, che sono sempre state mie. Questo è il mio spazio. Decido solamente io. Non c'è da chiedere... Non c'è da dire... Ti posso solo invitare, a giocare... Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 4/2011 Pagina 5 di 13 a cura di Suomo Head Abstract: It isn’t the best sax VSTi to download but it's a good sax software and it's free. Easy to use with immediate outcome. In this work we present DVS saxophone that we tried… http://freemusicsoftware.org/392 I musicmakkeroni che si dilettano a fare jazz (o simil-jazz) ben sanno quanto è difficile “imitare” il suono del sax. Nella precedente newsletter TommyG aveva valutato positivamente il sax del Music Maker 17 (Saxophonia) e siamo tutti concordi nel dire che il sax non soffre di particolari latenze ed è abbastanza realistico. Per chi va alla ricerca di un sax veramente eccezionale, in SAXLAB troverà sicuramente un “Charlie Parker” pronto all’uso, ma va ricordato che il programma ha un costo per niente trascurabile e non è proprio facilissimo da utilizzare. Si possono trovare versioni (demo) scaricabili gratuitamente, ma in questo caso vi ritroverete ad avere Charlie Parker con un po’ di…tosse (praticamente i demo non rendono come il software originale). Per chi ha la capacità di sapersi accontentare invece, fra i tanti sax free download disponibili on-line (la maggior parte sono veramente “improbabili”) va sicuramente segnalato DVS saxophone. Considerando che è gratis, il risultato di questa DLL non è per niente male. Pur limitato nei fraseggi virtuosistici e distante per certi aspetti da un vero sax, DVS saxophone emula con buona resa il sax rispetto a tante altre offerte on-line. Abbiamo scaricato e sperimentato il software che: 1) è facilissimo da scaricare 2) non costa nulla 3) ci soddisfa sufficientemente e la somma di questi tre fattori porta al conseguimento di un buon risultato. Da http://freemusicsoftware.org/392 avrete l’accesso diretto per scaricare gratuitamente DVS saxophone (occhio al banner presente in questo articolo che vi farà capire se siete correttamente collegati con il software). Nella medesima pagina segnalata ci sono tante altre “offerte” nelle VSTì Categories (drums, bass, piano, guitar, organ ecc.). Proveremo in futuro anche noi ad utilizzare queste altre librerie, ma intanto il sax è già stato ingaggiato nella nostra orchestra. E qualcosa riguardo i sax-esperimenti li potrete trovare intanto pubblicati nella Magix.Info nella pagina http://www.magix.info/fr/member/profile/sandro-glavina/medias/ Attivare DVS saxophone è semplice, poiché una volta scaricato e dezippato lo potrete facilmente importare nelle librerie del vostro Music Maker. Per far suonare il sax, anziché fiatare, dovrete ovviamente utilizzare la tastiera. Per ottimizzare gli effetti potrete direttamente agire attraverso la “Traccia Editor Strumenti” manipolando le funzioni “Size”, “Depth” e ”Level” con l’accortezza (da noi consigliata) di mantenere attivo il reverbero e non esagerare in fraseggi con note dalla durata troppo breve. Charlie' Parker (Bird) da Wikipedia (Kansas City, 29 agosto 1920 – New York, 12 marzo 1955) è stato un sassofonista e compositore statunitense di musica jazz, ricordato per essere stato uno dei padri fondatori del movimento musicale chiamato bebop, oltre che per la sua padronanza della tecnica sassofonistica. La figura di Charlie Parker si identifica con la nascita, lo sviluppo e il declino del bebop (del quale fu secondo alcuni - il padre vero e proprio). Virtuoso del proprio strumento, suonava il sax con una tecnica che pochi sono riusciti ad eguagliare. Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 4/2011 Pagina 6 di 13 Abstract: Jürgen Hermann (aka Brandenburg) is a friend in the Magix.Info Community. He is a very good sax performer. Very creative in much way of art (music, poetry, graphic, photo, video). His musical style is original and full of fantastic atmosphere… Elaborato a cura di F. Asio e S. Glavina Era da un po’ di tempo che volevamo scrivere qualcosa riguardo Brandenburg, amico nella Magix.Info Community, ma abbiamo atteso che ci capitasse l’occasione di farlo in una newsletter in parte dedicata al sax. Perché Brandenburg alias Jürgen Hermann con il sax ci mette l’anima e ce la mette pure attraverso la magica vena poetica che traspare da ogni sua invenzione, dalla musica, ai testi, alle immagini. Per comprendere lo spessore poetico e l’arte totale di Jürgen consigliamo di cominciare da YouTube esplorando il canale di MrJessenin http://www.youtube.com/user/MrJessenin dove troverete quattro fantastici video in cui musica, canto, immagini si fondono per creare un autentico spettacolo ed è tutta opera di Jürgen. http://www.youtube.com/user/MrJessenin#p/a/u/1/XwfliiFNsAg “Niemandsland” è tratta dal suo album “Meer und Himmel”. Va specificato che Jürgen non si avvale solo del sax, ma fa uso di tutti gli strumenti. Jürgen è presente nella comunità di CCmixter e di seguito inseriamo il link per accedere al suo profilo http://ccmixter.org/people/Jurgen_Herrmann/profile Qui potrete trovare molte collaborazioni, molti suoi lavori musicali (il tutto ascoltabile attraverso il tasto Uploads). Nel sito della Magix.Info vogliamo consigliarvi di iniziare l’ascolto partendo dal magistrale “Nube” http://www.magix.info/it/nube.audio.194889.html un brano di oltre 11 minuti dove Silvia O è presente con la voce. Difficile stabilire un preciso genere in cui collocare la musica di Brandenburg. Per noi è prevalentemente un jazz elettronico. Jürgen, tra i suoi lavori, ha dedicato un brano a J.J. Cale http://www.magix.info/us/fuer-mister-cale.audio.35757.html Cale è un musicista americano il cui stile con sonorità a meta` strada fra country, blues e rock and roll e con occasionali contaminazioni di funk e jazz, è chiamato Tulsa sound. Ebbene, allora per diradare i dubbi, la musica di Jürgen può essere semplicemente definita Jürgen sound e va apprezzata sicuramente. Accedendo al profilo di Brandenburg http://www.magix.info/us/member/profile/brandenburg/ dalla funzione “Media” potrete giungere a tutti i brani pubblicati, tra i quali ci sono anche quelli già citati riguardo YouTube. CURIOSITA’ Il soprannome di Charlie Parker ("bird", o "yardbird", uccello da cortile, cioè pollo), deriva probabilmente dalla sua passione per il pollo fritto. In molte biografie è però anche riportato il seguente aneddoto. Parker girava per la campagna in auto assieme ai membri della sua band, quando il mezzo investì e uccise un pollo (secondo alcuni un pulcino). Parker entrò in grande eccitazione dicendo che avevano investito uno "yardbird" e di fermarsi subito. Recuperò l'animale, e alla sera fece cucinare l'uccello dal cuoco dell'albergo e con grandi cerimonie insistette perché ne mangiassero tutti. (Tratto da Wikipedia) Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 4/2011 Pagina 7 di 13 Abstract: Here we introduce our comment about the recent jazz production of Sandro Glavina and his friends. Three album with very fun and good music. CI SONO FANTASMI IN QUESTA CASA ? – Sandro Glavina Jazz Comedy: Provate a comprare casa e fatela restaurare… Ma non saranno stati mica gli idraulici a collegare male gli scarichi ? Ed i muratori, sono loro che hanno eretto un muro storto ? Sarà forse colpa dell’elettricista per il cortocircuito ? Certo che no ! E’ tutta colpa dei Fantasmi ! Che non lo sapevate ? I Fantasmi stanno dentro ai tubi, abitano nei mattoni, stanno adagiati sui fili della corrente elettrica e vi fanno i dispetti. Provate a cacciarli via…Ci riuscite ? Forse sì, ma state certi che torneranno.. Eh, sì, il primo guasto sarà un chiaro segnale del loro ritorno per abitare sempre con voi… Divertente opera musicale realizzata dal geniale Sandro Glavina. Dura quasi 40 minuti, con nove brani che descrivono gli accadimenti. Sono piacevoli e stilisticamente innovativi i quattro brani dove viene fatto uso del sax virtuale DVS saxophone e fanno ricordare le collaborazioni di Sandro di qualche anno fa con “Urdu & Gurgu”. Alcuni brani sono pubblicati nella Magix.Community e probabilmente arriveranno anche gli altri. (F. Asio) FOUR TUNES – Sandro Glavina & Jazz Friends Apparentemente il titolo significa “Quattro brani”, ma se Four si pronuncia “for” e vi si aggiunge il tune, con la S a precedere il tutto viene fuori SFORTUNE. Da ciò si capisce che l’album è autobiografico e gli elementi della sfiga compaiono tutti nella copertina… l’autobus, la macchina, le case…ci sta pure il gatto nero, ma per fortuna c’è un sole che ride, segno che alla sfiga bisogna rispondere “pensando positivo”. Così nei 16 brani dell’album c’è tanta ironia tradotta in musica dove anche il “Sindaco di Fandonia” trova il suo adeguato spazio. Alla realizzazione dell’album hanno collaborato gli amici della Stelutis Jazz Ensemble ed il Collettivo Instabile di Musica Impensabile. (F. Asio) SOVRAPPOSIZIONI – Sandro Glavina & Jazz Friends RO.BO.TE. Jazz Trio, Quinteto de Boleto, Suomo Head, Orazio Welder arricchiscono la musica collaborando tutti con Sandro Glavina per dare vita ai 13 brani contenuti nell’album. I brani prodotti alla fine del 2010 sono stati ora assemblati. C’è Jazz, Latin-Jazz, Funk, anche molta sperimentazione, come sempre il tutto all’insegna del puro divertimento. Se proprio bisogna scegliere i brani più riusciti, a mio avviso vanno segnalati “Campanilla” e “Una città che vivi con la Bora”. Art Cover a cura di Diana Kundera. (F. Asio) JAZZ ART SAXANDROIDE Qui a fianco c’è il quadro “SaxAndroide” realizzato da Sandro Glavina per la Galleria di Eventi Jazz. La tecnica utilizzata è quella del PowerPoint Art Collage, a tutti accessibile con un po’ di dimestichezza ed ovviamente con un tocco di necessaria creatività. Costo del quadro assolutamente scontato… 223.000 Euro ! (D.Kundera) Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 4/2011 Pagina 8 di 13 Articolo di Bobo R. Can you play and compose music without knowing how to read and write notes ? In music, everything is possible… Abstract: Diceva il Maestro Manzi (e tanti altri) che l’analfabetismo è una piaga sociale. Ma vale lo stesso ragionamento per la musica ? Si può essere buoni musicisti e/o buoni compositori senza sapere né leggere né scrivere la musica ? A tal proposito ci son varie correnti di pensiero. Ci siamo limitati ad effettuare una breve e sommaria ricerca in ambito sitografico che ha prodotto i seguenti “curiosi” risultati… Nel 1945 Charlie Parker incontrò il sassofonista Dean Benedetti, che rimase folgorato dalla sua musica, la quale gli cambiò letteralmente la vita. Benedetti trasformò la sua orchestra in un gruppo be bop e finì col seguire Parker a New York in ogni suo concerto e anche in ogni sua sregolatezza, incidendo i suoi assolo con un registratore portatile su vinile. Grazie a Benedetti oggi si può analizzare la musica di Parker, dato che Bird non mise mai per iscritto le sue idee musicali. L’analfabetismo riguardo la notazione musicale non preclude affatto i talenti. I Beatles non sapevano leggere la musica. Malgrado ciò la loro abilità nel suonare è insindacabile. La maggior parte degli arrangiamenti per strumenti orchestrali venne fatta da George Martin in collaborazione con membri dei Beatles. Un buon esempio di questo fu su “Penny Lane” dove Martin lavorò con Paul McCartney su un assolo di tromba. McCartney faceva la melodia con le labbra e Martin la trascriveva su di uno spartito. Pochissimi musicisti, soprattutto nel rock degli anni 60-70, sapevano leggere la musica. John Lord dei Deep Purple fu una rara eccezione. Jimi Hendrix di uno spartito non sapeva che farsene. Il batterista Keith John Moon (che fu componente degli Who ed è considerato uno dei più grandi innovatori del drumming rock) non sapeva né leggere né scrivere la musica ed imparò a suonare ascoltando i dischi dei giganti della batteria jazz come Gene Krupa e Buddy Rich. Per chi è addentro alla musica afro-americana, saprà sicuramente che riguardo gli spirituals (che hanno documentato la storia della schiavitù in America che lavorava nelle piantagioni) molto è andato perduto. Infatti gli schiavi non sapevano né leggere né scrivere e non soltanto in fatto di musica. Riguardo i suonatori di tango, va detto che nel 1900 circa i primi tanghi erano anonimi per il fatto che i primi compositori non sapevano leggere e scrivere la musica, limitandosi a interpretare, in forma di tango, melodie già esistenti. Si legge nelle note biografiche di Michael Jackson che, pur sapendo strimpellare il piano a fini compositivi, non sapeva trascrivere le sue idee in forma di notazione musicale. La maggior parte dei virtuosi musicisti del famoso Festival degli ottoni di Guča in Serbia non sanno scrivere la musica, ma sanno suonare spontaneamente i ritmi della loro cultura tradizionale. La loro musica non proviene da lunghi studi, ma da una lunga pratica, da un naturale talento e da un particolare stile di vita che vede la musica come protagonista. Volendo approfondire la ricerca c’è ancora tanto materiale da analizzare, ma già questo ci può bastare. Saper scrivere e leggere la musica sicuramente semplifica le cose, ma non è fondamentale…la creatività non è certo implicita in tale competenza. Come dire, per analogia, che saper leggere e scrivere l’alfabeto non rende automaticamente…poeti e scrittori ! I talentuosi musicmakkeroni possono sempre, al bisogno, fare ricorso a qualche trascrittore, come facevano i Beatles con George Martin… (Bobo R.) Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 4/2011 Pagina 9 di 13 Ricerca sitografica a cura de “Il Marchio di Fabbrica” Abstract: In the essay "The robot that sings in Music ex machina" (Einaudi, 1963) by Fred K. Prieberg, it tell the extraordinary flowering of the "musical machines" in the seventeenth and eighteenth centuries, where the necessarily automatism was "no less to assimilate fully automatic creation of music itself". From what the author says "the machine that running music was a premise of the composer machine". Nel saggio “Il robot che canta in Musica ex machina” (Einaudi, 1963) di Fred K. Prieberg, si narra della straordinaria fioritura delle “macchine musicali” nel diciassettesimo e diciottesimo secolo, il cui automatismo doveva necessariamente “assimilare il non meno perfetto automatismo della creazione musicale vera e propria”. Da quanto dice l’autore “la macchina che esegue era una premessa della macchina che compone”. Troverete l’interessante trattazione dell’argomento visitando la pagina segnalata http://www.chitarraedintorni.eu/Dalla_macchina_che_suona_musica_in_gioco_il_gi oco.htm La nostra esplorazione finisce laddove incomincia l’articolo che vi abbiamo segnalato per mezzo del soprastante link. Se leggerete l’articolo con attenzione vi renderete conto di come già in passato si cercò di realizzare una macchina che fosse in grado di leggere e riprodurre la musica. La scelta invece di comporre musica casuale attraverso il lancio dei dadi venne applicata nella musica contemporanea da parte di John Cage e Yannis Xenakis (questo ultimo fu, quale matematico-compositore, un importante rappresentante della musica stocastica). Questo aspetto compositivo (che nulla ha a che vedere con il “dadaismo”) può essere da tutti facilmente effettuato e vi assicuriamo un bel divertimento. Ma dadi a parte (ed in alternativa si possono utilizzare anche le carte e per chi ne ha voglia e capacità, anche complesse formule matematiche) la questione diventa interessante quando si parla di macchine in grado di eseguire la musica trascritta attraverso particolari accorgimenti. Vale la pena di leggere le note riguardo Athanasius Kircher e la musurgia mirifica: un singolare esempio di scienza musicale nell'età barocca in cui il concetto è “Comporre anche senza conoscere la musica” http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/04/athanasiuskircher-e-la-musurgia.html Ma insomma, per farla breve, a patto che leggiate gli articoli segnalati, nel suo libro Musurgia Universalis, stampato a Roma nel 1660, il padre gesuita Athanasius Kircher descrive un dispositivo meccanico per la composizione di musica e si tratta dell’Arca Musarithmica. Oggi, in tempi moderni, il paragone degli “strumenti” che furono, con l’attuale Music Maker (e programmi similari) dalle programmate funzioni “roll-piano”, sono in effetti “un replicare dell’Arca…Perduta” sebbene si viaggi ora a ritmo di…software !! Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 4/2011 Pagina 10 di 13 Abstract: Diana Kundera is a great listener of “jazz” and always has great tolerance of “jazz that is produced in his home”. But Diana sometimes composes her simple, easylistening jazz. She is preparing her second album with the collaboration of the ”worst musicians she can find at home”. The outcomes are good for the moment… A speed interview made by Virnya - Intervista volante a cura di Virnya (VirnyVirny) Vado di fretta… molto di fretta, ma un paio di domande te le voglio porre… “Prego, ti risponderò in fretta… se posso” Cara Diana, chi ti paga ? “In che senso ?” Chi ti paga per sopportare il jazz (non sempre orrendo) che ti tocca ascoltare ? “Mi paga la O’Strigheta Records, naturalmente. La mia casa è pervasa dai più strani musicisti che si possono incontrare. Non faccio nomi ma, date le mie obbligate frequentazioni, si può capire a chi mi riferisco…” Insomma sei una specie di Pannonica Rothschild nota al mondo come Pannonica de Koenigswarter ? “Anche se non sono la baronessa in questione, il mio salotto è sicuramente un punto di riferimento…” Ma tu anche componi ? “Dopo tanta tortura inferta dall’ascolto qualcosa poi mi passa per la testa” Cosa hai in cantiere ? “Onestamente non saprei, dipende dagli alieni che provano a realizzare le mie idee. Al momento ci sono già due-tre brani che faranno parte del mio prossimo secondo album. Così mi dicono i produttori…” Fammi capire… tu scrivi la musica e gli “alieni” la eseguono ? “Neanche per sogno, non scrivo assolutamente nulla. Mi limito a canticchiare le note e gli alieni subito azionano il music maker per tradurre in suoni le mie invenzioni” Già si può ascoltare qualcosa ? “Certo che sì, basta andare nella Magix.Info per ascoltare serenamente e senza impegno Felicità - Happiness… http://www.magix.info/de/happiness-felicita.audio.394911.html “ Vedo, vedo… Sento…sento… Gran successo… Ci sono vari commenti e tutti positivi: Guitorb scrive “I like the theme very much”. 5 stelle le ricevi da Paralelo34. Spartano commenta così “Wunderschöne Jazz Musik”. Datamix dichiara che la musica è “absolutamente genial, muy buena” Eppoi ci sono i commenti degli amici italiani… “Bello il tema melodico eseguito dal sax, qui cè lo zampino della compositrice...”. Lo dice Davide Angelini. Maury scrive: “Brano molto fresco… brioso....molto piacevole!! Grande!!!” E Antonio Fiorillo commenta così: “Il brano è solare ed impattivo .. Si gode tranquillamente nello stereo dell'auto mentre si viaggia in autostrada nelle giornate estive e magari con il mare di lato ... solare, gioioso e immediato !!”. Insomma… Un successo meritato ? “Successo meritato ?... Sembra di sì… Intanto Eventi Jazz mi ha comunicato che il brano sarà presente nella prossima Compilation”. A prescindere dalla collaborazione che hai con Sandro Glavina, quali altri artisti sono influenzati dalla tua musica ? “Influenzati con 39° di febbre… El Pirata, KmetiJazzTrio, LunarMan, Collettivo Instabile di Musica Impensabile (di cui faccio parte) e forse pochi sanno che c’ho messo lo zampino anche in “Sora Gina”, affermato successo di J.E.R.” Come mai la scelta del sax in queste tue ultime composizioni ? “L’ho già detto in altre occasioni che, a suonare il sax soprano (veramente il vero sax) ci ha pensato mia sorella…. Per cui il tributo a questo strumento, felicemente individuato nella sua versione virtuale e scaricato con grande gioia dagli alieni che coabitano nel mio salotto, è in un certo senso doveroso…. Come vuoi concludere questa breve intervista ? “Raccomandando a tutti di avere tanta pazienza, in particolare se ci sono alieni musicmakkeroni che girano per casa…” RICERCA ON LINE: PANNONICA ROTHSCHILD Pannonica Rothschild de Koenigswarter (10 December 1913 – 30 November 1988) was a British-born jazz enthusiast and patroness and a member of the prominent Rothschild International Financial Dynasty. “Nica” si adoperò per aiutare i jazzisti ad ottenere ingaggi, per aiutarli finanziariamente, accompagnarli con la sua Bentley argentata dovunque dovevano suonare. Tutti la adorarono, la chiamarono the Jazz Baroness e la vollero accanto: Art Blakey, Bud Powell, Coleman Hawkins, Lionel Hampton, Sonny Clark, Tommy Flanagan, Miles Davis, Sonny Rollins...e moltissimi altri. Monk per lei scrisse Pannonica, Horace Silver Nica's Dream, Tommy Flanagan Thelonica. Molti altri musicisti le dedicarono un pezzo. Tuttavia, quello che andrebbe veramente analizzato, è quanto Pannonica ha dedicato loro, i suoi passi nella notte, i suoi sorrisi pieni d'affetto e stima, la sua presenza leggera e amica, l'andare grazie e per loro oltre stereotipi e pregiudizi. Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 4/2011 Pagina 11 di 13 El Pirata A prima vista, le soprastanti copertine, potrebbero essere scambiate per quelle degli album di Fausto Papetti. http://it.wikipedia.org/wiki/Fausto_Papetti Si tratta invece di uno scherzosa e voluta imitazione a “tema” che Sandro e Diana hanno realizzato, utilizzando ed elaborando immagini tratte dal web. Il progetto nasce e si realizza in quelle giornate con Bora ad oltre 160 km orari in cui non c’è nulla di meglio da fare che restare in casa onde evitare una pioggia di tegole sulla testa. Dunque, non ci sono solo le copertine, ma per ognuna di esse è stato realizzato un brano con l’impiego del music maker, in cui il DVS saxophone ha avuto il ruolo predominante. Tutti i brani (e sono cinque, composti in due serate) si intitolano “Fausto” contraddistinti dal “dev.” progressivamente numerato. Il “dev” sta per “devoted”, ma potrebbe anche essere l’abbreviazione di “device”, il quale oltre a “dispositivo” , tra i vari significati assume anche quelli di “artificio, progetto, capriccio” (e ci stanno tutti a pennello). Cinque brani, ogni brano con un rapporto di 1 a 10 rispetto agli album realizzati da Papetti che sono 50 (le famose Raccolte, dal 1960 al 1997). Si legge in Wikipedia che Fausto Papetti “divenne molto noto nel corso degli anni sessanta e settanta, ed ogni sua nuova raccolta raggiungeva regolarmente i vertici delle classifiche di vendita. Anche all'estero riscuoteva notevole successo, soprattutto in Germania, Spagna e in tutto il mercato latinoamericano. Le versioni di Papetti si prestavano a un ascolto facile e disimpegnato e costituivano spesso la soluzione ottimale per fare da sottofondo musicale a ristoranti, alberghi, negozi e ad accompagnare viaggi in automobile. Il maggior successo si ebbe pertanto proprio con la diffusione della musicassetta come supporto sonoro facilmente trasportabile e per tutti gli anni settanta Papetti arrivò a pubblicare anche due raccolte all'anno. Quella più venduta risulta essere la 20a, che arrivò fino al primo posto, nel 1975. Le raccolte di Fausto Papetti segnarono anche una svolta nel costume: le copertine si caratterizzavano infatti per la presenza di foto di nudi femminili, all'epoca giudicate molto audaci, ma mai tuttavia incappate in provvedimenti di sequestro per oltraggio al pudore”. Tutto sommato, le immagini utilizzate da Sandro e Diana sono anche più caste. Per quanto riguarda la musica (che verrà pubblicata nella Magix.Info se non altro per dare spazio…alle copertine) si tratta di una scelta “easy listening” che volutamente si ispira agli anni in cui Papetti interpretava i grandi successi. Certo che la musica composta in due serate dai musicmakkeroni è ben distante dai grandi successi ed il sax non è certo quello di Papetti, ma gli autori confessano che il loro divertimento è stato a livello di… Hit Parade, tanto che, in caso di futuro maltempo, potrebbero cimentarsi con un altro più ambizioso progetto dedicato a… John Coltrane ! John William Coltrane (Hamlet, 23 settembre 1926 – New York, 17 luglio 1967) è stato un sassofonista statunitense. Tra i più grandi sassofonisti della storia del jazz, ha sicuramente lasciato un segno profondo nel tessuto di questa musica. "Trane", come fu anche soprannominato, è stato uno dei più importanti innovatori del jazz degli anni sessanta, ponendosi come cerniera tra la poetica del bebop e la rivoluzione del free jazz. Il pensiero musicale di Coltrane, colto nelle diverse fasi della sua evoluzione, ha creato folle di proseliti e di imitatori tutt'oggi attivi sui più disparati palcoscenici del mondo. Il passaggio breve, ma intenso, di questo grande musicista sulla scena del jazz ha marcato un profondo discrimine tra la musica degli anni cinquanta e quella degli anni seguenti: in appena un secolo di storia, il jazz si è trasformato da musica popolare in musica colta (tratto da Wikipedia) Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 4/2011 Pagina 12 di 13 Abstract: In this work Raffy introduces the cartoon “Bleeding Gums” Murphy. But it's just a gimmick to say that you do not have your gums battered by Murphy. Then Raffy talks about proper dental hygiene. Raffy says "…a few simple rules to follow oral hygiene at home and it is important to go to the dentist regularly…" Inizio questo lavoro con il presentarvi un personaggio sul quale potrete trovare ulteriori approfondimenti consultando http://it.simpsons.wikia.com/wiki/Gengive_Sanguinanti_Murphy Le “note biografiche” che seguono sono appunto tratte dal sito segnalato. Gengive Sanguinanti Murphy (in originale "Bleeding Gums" Murphy) è un personaggio de I Simpson. G.S. Murphy era un musicista jazz, e un idolo di Lisa. È apparso come protagonista solo negli episodi "Lisa sogna il blues" e "Musica Maestro", ed ha fatto piccole apparizioni in altri episodi. G.S. Murphy è un sassofonista (contraltista) jazz solitario e pieno di talento, ma vive in povertà, perché ha sperperato tutti i suoi risparmi comprando decine di uova Fabergé. Il suo grande successo discografico è stato il vinile "Sax on the beach" (Sax sulla spiaggia). È obeso, di colore e quasi calvo. Appare per la prima volta nell'episodio Lisa sogna il blues della prima stagione, dove si esibisce in un duetto di sax con Lisa, e rivela alla bambina la massima: "Il blues non serve a fare stare meglio te, ma a far stare peggio chi ti ascolta". Sul letto di morte farà dono a Lisa del suo sax, che a sua volta era appartenuto al suo maestro, il jazzista non vedente Willy Capafresca (questo il nome nella versione italiana della serie). In realtà il suddetto maestro, aveva sempre suonato un ombrello e nessuno glielo aveva mai fatto notare, perché, dice lo stesso Murphy, "era troppo divertente!". Murphy Racconta a Lisa di essere apparso nello show I Robinson accanto a Bill Cosby nell'86 ed ha interpretato il ruolo di "Nonno Murphy", venendo subito eliminato dallo spettacolo quando i "figli" del Sig. Robinson obiettarono che avevano già due nonni e che erano già entrambi musicisti jazz... Il soprannome "Gengive Sanguinanti" è dovuto al fatto che la sua igiene orale è talmente scarsa da causargli gengiviti con perdite di sangue. Quanti musicisti in carne ed ossa soffrono dello stesso problema di Murphy ? L’igiene orale non è importante per i soli sassofonisti, ma anche per i pianisti, i batteristi, i chitarristi, gli impiegati, le casalinghe, i filosofi e quant’altro ancora… Praticare una corretta igiene orale per prevenire le malattie di denti e gengive (eliminando il principale nemico, la placca batterica) non è una cosa complessa. E’ sufficiente applicare semplici regole. Innanzitutto lavarsi i denti dopo ogni pasto, anche in un tempo successivo ai 20 minuti in quanto, per effetto chimico di alcuni alimenti, l’immediata aggressione con lo spazzolino può intaccare lo smalto. Lavarsi bene i denti significa agire sia sulla parete anteriore sia sulla parete posteriore. Va privilegiata una manovra in senso rotatorio, avendo cura di non aggredire le gengive con “atti di forza”. L’obiettivo primario di ogni spazzolamento è infatti quello di disgregare il biofilm ed effettuare il massaggio gengivale al fine di tonificare i tessuti e non danneggiarli. Non bisogna dimenticare di prestare attenzione alla pulizia della parte masticatoria dei denti posteriori. Insomma… tutto tranne che spazzolare i denti in orizzontale, come alle volte di vede nella pubblicità televisiva… Non si deve trascurare la pulizia della lingua, che va spazzolata delicatamente, meglio se con appositi strumenti, per rimuovere i residui di cibo e soprattutto i microorganismi che vi si annidano sopra e che spesso sono responsabili dell'alito cattivo. E’ importante la scelta dello spazzolino che deve corrispondere a determinati requisiti, consigliati dalla letteratura, anche sulla base dei risultati di un studio clinico randomizzato. Un buon spazzolino deve avere il manico diritto, una testina di dimensioni adeguate, che raggiunga facilmente ogni parte della bocca, composta da setole sintetiche con punte arrotondate, di diametro compreso tra 0,20 e 0,25 mm. Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 4/2011 Pagina 13 di 13 Queste misure corrispondono alla tipologia di spazzolino indicata con la dicitura "durezza media". Uno spazzolino non dura per… tutta la vita. Quando le setole perdono la loro integrità, e sono piegate e deformate, è necessario sostituire lo spazzolino con uno nuovo. Generalmente il cambio dello spazzolino andrebbe effettuato ogni 2-3 mesi. Un altro strumento importante è il filo interdentale, indispensabile per eliminare la placca batterica adesa alle superfici tra dente e dente. Il filo interdentale va inserito tra due denti, spinto delicatamente fino a toccare la gengiva, e tirato verso l'esterno facendolo aderire bene alla parete di uno dei denti. Nello scegliere un dentifricio, andrebbero evitati i dentifrici che contengono microgranuli (azione abrasiva…vi lavereste i denti con la carta vetrata ?) e quelli che promettono una azione sbiancante che in realtà degradano lo smalto. Per ottenere una azione sbiancante è sufficiente usare periodicamente della semplice polvere di bicarbonato di sodio. Infine, riguardo l’uso di colluttori (premesso che ci si spazzoli comunque i denti) c’è una vasta gamma di prodotti, da quelli che rinfrescano solo l’alito a quelli che svolgono una azione antisettica. Nel dubbio sulla scelta del colluttorio più adatto alle proprie esigenze, ci si può rivolgere al dentista o all’igienista dentale per gli opportuni suggerimenti. Fin qui abbiamo detto dell’igiene orale domiciliare, ma va data attenzione anche l’igiene orale professionale. La visita dal dentista dovrebbe essere effettuata almeno una volta all'anno, meglio se ogni 6 mesi, soprattutto da parte di coloro che hanno dentature predisposte all'accumulo di placca e tartaro. Il professionista (dentista o igienista), con particolari strumenti, è in grado di rimuovere in profondità la placca e il tartaro che si accumulano nonostante una corretta igiene orale domiciliare. Inoltre, durante la visita sarà possibile effettuare un controllo approfondito individuando potenziali problemi, che se curati per tempo potranno avere un decorso favorevole. Sitografia consultata: Genovesi A.M., Sanavia C., Marchisio O., Lorenzi C. Giacomelli L., Bisiacchi F., Ricci M., Nardi G.M. e SISIO Working Group, Protocolli di igiene orale domiciliare. Indicazioni della letteratura (Oral hygiene protocols: a literature review) – disponibile online su ScienceDirect www.sciencedirect.com Per gli amici di Eventi Jazz, un vero paradosso .. quattro piccoli pezzi di carta creano sempre lo stesso quadrato, occupando sempre lo stesso spazio eppure ..un intero piccolo settore dell'area del quadrato ad un certo punto… svanisce nel nulla !!! Provare per credere !! (GIOCO SPEDITO VIA E-MAIL) Segnalateci i vostri lavori, mandateci vostri contributi…Eventi Jazz avrà sempre piacere di ospitare i contributi degli amici di Jazz Project ! VISITATE IL SITO DI EVENTI JAZZ www.eventijazz.jimdo.com