Seconda Università degli Studi di Napoli
Dipartimento di Medicina Pubblica, Clinica e
Preventiva, Sezione di Medicina Legale
L’ERRORE IN
ONCOLOGIA
dott.ssa Antonella Masullo
Assistente in Formazione in
Medicina Legale
11 dicembre 2010
Tipologia di errore in oncologia
RITARDO DIAGNOSI
6
31
ERRATO TRATTAMENTO
ERRATA DIAGNOSI
9
22
MANCATA DIAGNOSI
Università degli Studi di Brescia, 2005
IL CASO
In data 18.07.07 il sig. Pietro, di anni 62, ricoverava presso la
Divisione di Chirurgia Generale ed Oncologica di una Casa di
Cura di Messina per sottoporsi ad intervento di fimosi in soggetto
affetto da diabete mellito di tipo II.
Nel corso di tale ricovero, come evincibile dal diario clinico,
venivano richiesti “esami pre-operatori di routine:Visita
cardiologica con ECG, Esami ematochimici di laboratorio, RX
Torace”, che venivano praticati in data 18.07.07.
Seguiva valutazione anestesiologica preoperatoria che concludeva
per un giudizio ASA di grado II.
Il sig. Pietro, il giorno successivo, si sottoponeva dunque ad
intervento di postectomia e frenulo-plastica, intervento durato
all’incirca 35 minuti ed effettuato in “anestesia locale eseguita dal
chirurgo + sedazione”.
In data 20.07.07 il paziente veniva quindi dimesso con
prescrizione di praticare unicamente terapia antibiotica
profilattica.
In data 4.11.08 (all’incirca 16 mesi dopo) il sig. Pietro, a seguito
dell’insorgenza di disturbi neurologici, si recava al P.S. del P.O.
più vicino, dove praticava TC Cranio d’urgenza:
“Estesa area di ipodensità tissutale sottocorticale in sede
giunzionale fronto-parietale a destra in prossimità del vertice, da
riferire ad evento ictale”.
Il paziente veniva dunque trasferito presso la U.O. di Neurologia
dello stesso nosocomio dove, escluso l’ictus cerebri su base
vascolare, in data 11.11.08 praticava RM Encefalo:
“al passaggio cortico-sottocorticale, in corrispondenza del giro
precentrale dx, al vertice, formazione nodulare di circa 17 mm …
circondata da marcato edema … compatibile in prima ipotesi con
lesione eteroplastica”.
RX TORACE (11.11.08)
“Si evidenzia in sede parailare superiore sinistra opacità
rotondeggiante a contorni sfumati”.
TC TORACE (13.11.08)
“A livello del lobo superiore del polmone sin si rileva la presenza
di una voluminosa neoformazione, del diametro assiale max di 58
mm, a contorni polilobulati e margini spiculati … Medialmente
essa presenta superficie di contatto con i rami superiori
dell’arteria polmonare e con l’origine del bronco per il segmento
anteriore, mentre i bronchi segmentari e sub segmentari per
l’apice dorsale appaiono circondati ma comunque pervi.
Presenza di alcune adenopatie del diametro di 29 mm in sede
epiaortica a sin, di 15 mm nella finestra aorto-polmonare, di 11
mm nella loggia di barety e di 16 mm in sede subcarenale”.
Il sig. Pietro veniva dunque dimesso con diagnosi di “Metastasi
Cerebrale in soggetto con Neoplasia Polmonare, Diabete mellito,
Emijackson sinistro”.
Adenocarcinoma polmonare
in stadio IV (T3 N2 M1)
RX TORACE ESEGUITA PRESSO LA CASA DI
CURA DI MESSINA E
REFERTATA IN DATA 18.07.07
16 MESI PRIMA!!!!
“Opacità nodulare di circa 4 cm a contorni
irregolari e sfumati con stria di raccordo ilare in
sede medio-ascellare. Non altra patologia focale
apprezzabile. Utile approfondimento TC”.
ITER TERAPEUTICO
 CHEMIOTERAPIA ANTIBLASTICA I-II-III E IV LINEA
 RADIOCHIRURGIA
Encefalica
STEREOTASSICA
sulla
lesione
 TORACOTOMIA ESPLORATIVA
 RADIOTERAPIA MEDIASTINICA
 Nel maggio 2010 il paziente veniva considerato non più
suscettibile di terapia antiblastica e, ritenuto in fase preterminale, avviato all’ADIP (assistenza domiciliare integrata
palliativa).
Il caso giungeva dunque alla nostra osservazione, su incarico del
Sostituto Procuratore di Messina che poneva ai Consulenti Tecnici
i seguenti quesiti:
Accertino i consulenti:
L’esistenza di profili di responsabilità dei sanitari che ebbero in
cura il sig. Pietro tra il 18 ed il 20 luglio 2007 presso clinica di
Messina, avuto particolare riguardo della omessa informazione al
paziente dell’esito della radiografia toracica effettuata il 18.07.07,
della mancata prescrizione di ulteriori accertamenti e terapie, della
tardiva consegna della cartella clinica e conseguente tardiva
diagnosi;
Se il paziente abbia riportato lesioni personali, con conseguente
determinazioni della natura, durata ed esiti (permanenti o meno)
di tali lesioni.
Insorgenza della malattia
Nelle patologie oncologiche è quasi sempre
impossibile individuare il “momento” della
insorgenza della patologia. La diagnosi
diventa possibile soltanto alla evidenza
clinica della patologia o alla espressione di
“segni” strumentali o di laboratorio che
evidenziano o fanno presupporre la presenza
della malattia.
Diagnosi tempestiva
Come
e
quando
possiamo
“tempestiva” una diagnosi?
definire
Nel 2007 quella del sig. Pietro sarebbe stata
una diagnosi tempestiva? Reperto occasionale
Diagnosi tempestiva
E’tempestiva una diagnosi che individua un
tumore “piccolo” ma molto aggressivo che
porterà lo stesso a morte il paziente?
Anticipazione diagnostica
E’tempestiva una diagnosi che individua un
tumore in fase iniziale ma che non avrà mai
dignità clinica di malattia? Over treatment
IL REALE SIGNIFICATO DI UN RITARDO
DIAGNOSTICO
Diagnosi colposamente differite comportano sempre un
danno?
L’entità del danno è sempre da correlarsi al ritardo
diagnostico?
Possibilità, in sede peritale, di retrostadiare in modo
corretto la malattia (stadiazione con valore logicoprobabilistico ma non di certezza).
Ogni giudizio tecnico in ambito oncologico
deve, ancor più che in altre situazioni,
essere ispirato a criteri di estrema
prudenza ed a una corretta metodologia
medico-legale
Grazie per la Cortese Attenzione