Contresempi inerenti i criteri di congruenza dei triangoli Il primo criterio di congruenza dei triangoli afferma che: “Due triangoli sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti due lati e l’angolo compreso tra i lati”. Ma è proprio indispensabile che quest’angolo sia compreso tra i lati? Sì! Vediamo, infatti cosa può1 succedere se due triangoli hanno congruenti due lati e un angolo non compreso tra questi lati. Nel caso mostrato in figura, i triangoli ABC e FGD hanno: AC ≅ ; CB ≅ ; ≅ . Ma non sono gli angoli compresi tra AC e BC e tra FD e DG e i due triangoli - come è evidente confrontando i lati AB ed FG - non sono congruenti. OSS1 Perché si verifichi la situazione rappresentata, dev’essere CB<AC. Più in generale, il lato opposto all’angolo dev’essere minore del lato adiacente [ovviamente mi sto riferendo ai lati e all’angolo che, fra i due triangoli, sono congruenti]. OSS2 Nel triangolo ABC ho evidenziato una possibile costruzione che porta a rappresentare il triangolo FGD: si punta il compasso in C, si apre fino a B e si traccia un arco che intersechi il lato AB: in questo modo si ha un lato CG1, congruente a CB e – contando i quadretti o utilizzando gli strumenti che si ritengono più semplici o più precisi – si può costruire il triangolo FGD. Alternativamente si possono contare i quadretti o si possono sfruttare le molteplici caratteristiche dell’altezza di un triangolo isoscele (visto che sono condizioni necessarie e sufficienti): CH infatti è altezza del triangolo isoscele G1BC e, come tale, è mediana della base G1B; ecc... 1 Le leggi matematiche si riferiscono solo a caratteristiche che si verificano SEMPRE (quando sono rispettate le ipotesi di riferimento): non esiste regola, se c’è anche solo un’eccezione alla regola! Infatti, per mostrare che una certa proprietà NON vale, basta trovare UN esempio in cui tale proprietà non vale: un contresempio. In questo file ci occuperemo di analizzare contresempi relativi a criteri di congruenza dei triangoli incompleti. In particolare, risponderemo alle seguenti domande: il primo criterio, può essere enunciato omettendo il fatto che gli angoli siano compresi tra i lati? E il secondo criterio può essere enunciato omettendo che gli angoli devono essere adiacenti al lato? Il secondo criterio di congruenza dei triangoli afferma che: “Due triangoli sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti un lato e gli angoli adiacenti al lato”. Ma è proprio indispensabile che questi angoli siano adiacenti al lato? Sì! Vediamo, infatti cosa può succedere se due triangoli hanno congruenti un lato e angoli non adiacenti a questo lato. Nel caso mostrato in figura, i triangoli ABC e DEF, entrambi rettangoli2, hanno: AB ≅ ; ≅ ; ≅ . Ma gli angoli congruenti non sono quelli adiacenti al lato congruente e i due triangoli non sono congruenti - come è evidente ricordando che, in un triangolo rettangolo, l’ipotenusa è il lato maggiore e considerando che l’ipotenusa di ABC è congruente a un cateto di EFD. OSS1 In figura sono date le misure delle ampiezze degli angoli e delle lunghezze dei lati, per convincere chi legge. OSS2 Quel che conta è costruire triangoli simili3 (ma non congruenti4), perché vogliamo che abbiano gli angoli congruenti. Come fare a costruire triangoli simili? Utilizzando la definizione, contando i quadretti e osservando quanto rappresentato in figura. Infatti, dato un triangolo rettangolo ACD e tracciata l’altezza CE relativa all’ipotenusa AD, i tre triangoli ACD (grosso), CEA (medio), DEC (piccolo), sono tutti simili tra loro. Infatti, se α è la misura dell’ampiezza dell’angolo in A, e 90° è la misura dell’ampiezza dell’angolo in C, l’angolo in D misura 90°- α (fai la prova: A+B+C=180°). Ma, con ragionamento analogo, anche ECA=90°- α e, quindi, ECD= α. E si può dimostrare come questa caratteristica sia una CNS per avere un triangolo rettangolo. Stabilito ciò, osserva come il rapporto fra cateto minore e cateto maggiore del triangolo EDF della fig.1 sia ½ . ABC è simile a EDF perché il rapporto tra i cateti dei triangoli CHA e BHC è sempre ½! Prova, riprova e riprova, per convincertene... 2 Ho scelto triangoli rettangoli per semplificarne il disegno. Questo particolare non indebolisce il contresempio perché, come già detto, un esempio qualunque va bene per dimostrare che una proposizione non è vera (in questo caso, la proposizione: “Due triangoli sono congruenti se hanno congruenti ordinatamente un lato e due angoli”). 3 DEF Due figure si dicono simili se hanno i lati ordinatamente in proporzione. In particolare, solo per i triangoli [CONTRES: pensa ai rettangoli], vale il seguente criterio di similitudine: “Due triangoli sono simili se hanno gli angoli congruenti”. 4 La relazione di congruenza è un caso particolare della relazione di similitudine: il caso in cui il rapporto di proporzionalità è 1!