flusso informativo bonifiche - Città Metropolitana di Bologna

GESTIONE FLUSSO INFORMATIVO
relativo alle procedure di bonifica
ai sensi della Parte IV, Titolo V del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.
INDICE
1. SCOPO DEL DOCUMENTO…………………………………………………………………………………pag. 1
2. RIFERIMENTI NORMATIVI………………………………………………………………….................pag. 1
3. STRUTTURA DEL FLUSSO INFORMATIVO…………………………………….………………………pag. 3
3.1 Diagrammi di flusso procedimentali……………………………………………………................pag. 3
3.2 Note ai diagrammi di flusso procedimentali……………………………………………………….pag. 3
3.3 Moduli.......………………………………………………………………………………………………....pag. 4
3.4 Modalità di trasmissione dei dati…………………..…………………………………...................pag. 5
3.5 Formato dei dati…………………………………………………………………………………….…….pag. 5
3.5.1 Dati geografici...............................................................................................................pag. 6
3.5.2 Dati ambientali..............................................................................................................pag. 8
4. DESCRIZIONE DELLE NOTE ASSOCIATE ALLE FASI PROCEDIMENTALI…………………….pag. 15
NOTA 1: Comunicazione di potenziale contaminazione (MODULO A)..................................pag. 17
NOTA 2: Autocertificazione di non superamento della/e CSC (MODULO B)…………………..pag. 18
NOTA 3: Comunicazione di superamento della/e CSC (MODULO C)……………….................pag. 19
NOTA 4: Codifica e denominazione del sito (MODULO D)……………………………….……......pag. 20
NOTA 5: Piano di Caratterizzazione (MODULO E)................................................................pag. 21
NOTA 6: Esiti della Caratterizzazione (MODULO F)..............................................................pag. 22
NOTA 7: Analisi di rischio (MODULO F, MODULO G, MODULO H, MODULO O)………............pag. 22
NOTA 8: Sito non contaminato-dichiarazione conclusione positiva procedimento
(MODULO I)………………………....………………………………………………………………………...pag. 24
NOTA 9: Piano di monitoraggio (MODULO J, MODULO K)……………………….………….……..pag. 24
NOTA 10 A: Sito contaminato - obbligo di bonifica - procedura ordinaria
(MODULOL1).……….……………………………………….............................................................pag. 25
NOTA 10 B: Sito contaminato: obbligo di bonifica - procedura semplificata
(MODULO L2)………..…………………………………..................................................................pag. 27
NOTA 11: Richiesta di rilascio certificazione (MODULO M, MODULO N, MODULO O)..........pag. 28
NOTA GENERALE approvazioni/autorizzazioni……………….................................................pag. 29
5. ATTIVITA' DI CONTROLLO................................................................................................pag. 30
ALLEGATI
INDICE DIAGRAMMI DI FLUSSO PROCEDIMENTI
1
Procedure ordinarie – responsabile contaminazione – art. 242
2
Procedure ordinarie – non responsabile contaminazione – art. 245
3
Procedure semplificate – responsabile contaminazione – art. 249 e all. 4
4
Procedure semplificate – non responsabile contaminazione – art. 245 e art. 249
INDICE NOTE e MODULI
N
O
T
A
M
O
D
U
L
O
1
A
Comunicazione di potenziale
contaminazione
Soggetto obbligato
2
B
Autocertificazione di non superamento
della/e CSC
Soggetto obbligato
3
C
Comunicazione di avvenuto superamento Soggetto obbligato
della/e CSC
4
D Codifica e denominazione del sito
Provincia di Bologna
Soggetto obbligato /
5
Presentazione e richiesta di
E autorizzazione del Piano di
Caratterizzazione
Trasmissione dati relativi alla
F caratterizzazione svolta
Soggetto obbligato /
6
7
TIPO DI PROCEDURA
TITOLO MODULO
COMPILATORE
ORDINARIA SEMPLIFICATA
Soggetto interessato
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Soggetto interessato
Presentazione e richiesta di approvazione Soggetto obbligato /
G dell'Analisi di Rischio sito specifica
Soggetto interessato
Soggetto obbligato /
7
Trasmissione dati relativi all'Analisi di
H Rischio sito specifica elaborata
8
I
Dichiarazione conclusione positiva
procedimento
Provincia di Bologna
Soggetto interessato
X
X (se il progetto
X
unico di bonifica
ha obiettivo le
CSR)
X
X
INDICE NOTE e MODULI
N
O
T
A
9
9
M
O
D
U
L
O
TIPO DI PROCEDURA
TITOLO MODULO
COMPILATORE
ORDINARIA SEMPLIFICATA
Richiesta di autorizzazione del Piano di
J Monitoraggio
Soggetto obbligato /
Trasmissione esiti del Piano di
K Monitoraggio
Soggetto obbligato /
X
X
X
X
Soggetto interessato
Soggetto interessato
Presentazione e richiesta di approvazione Soggetto obbligato /
del Progetto operativo degli interventi di
10A L1 bonifica / Progetto di messa in sicurezza Soggetto interessato
permanente / Progetto di messa in
sicurezza operativa
X
Presentazione e richiesta di approvazione Soggetto obbligato /
del Progetto di bonifica ai sensi dell'art.
10B L2
249 e dell'Allegato 4 Titolo V Parte IV del Soggetto interessato
D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.
11
Richiesta di Certificazione del
completamento degli interventi di
M bonifica/ messa in sicurezza
permanente / messa in sicurezza
operativa
11
Trasmissione dati relativi all'intervento di Soggetto
bonifica / messa in sicurezza
obbligato/Soggetto
N
permanente/ messa in sicurezza
interessato
operativa
Trasmissione dati catastali / vincoli
7,
O
11
X
Soggetto obbligato /
Soggetto interessato
Soggetto
obbligato/Soggetto
interessato
X
X
X
X
X
X
1. SCOPO DEL DOCUMENTO
Il presente documento intende fornire indicazioni e semplificazioni in merito alla gestione del flusso
informativo di dati riguardante le procedure di bonifica di cui alla Parte IV Titolo V del D.Lgs.
152/2006 e s.m.i., al fine di raggiungere un'omogenea applicazione per tutti i procedimenti
attualmente aperti e di futuro avvio sul territorio provinciale.
I procedimenti di bonifica sono caratterizzati da una notevole complessità causata sia dalle
numerose fasi in cui queste procedure sono articolate, sia dalla pluralità di soggetti a vario titolo
coinvolti.
Per evitare possibili ed inutili allungamenti dell'iter procedurale, che di frequente si verificano per
una non corretta e completa informazione riguardo alla tipologia di dati/informazioni/documenti da
inviare agli Enti competenti e alla modalità di trasmissione degli stessi, è necessario che il flusso
informativo tra i diversi soggetti coinvolti nella procedura sia gestito in modo efficace.
La procedura descritta nel presente documento è quindi finalizzata a specificare, per ogni fase
dell'iter di bonifica, rappresentata nei diagrammi di flusso allegati al presente documento, la
tipologia, la tempistica e la modalità di trasmissione dei dati/informazioni/documenti inerenti le
procedure di bonifica, da inviare agli Enti competenti ed agli Organi di Controllo.
2. RIFERIMENTI NORMATIVI
L'esercizio delle competenze delle Pubbliche Amministrazioni e degli Organi di Controllo in materia
di siti potenzialmente contaminati e di siti contaminati avviene nel rispetto del vigente quadro
normativo, di seguito elencato:
- D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. “Norme in materia ambientale”, Titolo V Parte IV;
- L. 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i. “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e
di diritto di accesso ai documenti amministrativi”;
- L.R. n. 5 del 1/6/2006 e s.m.i.";
- L.R. n. 13 del 28 luglio 2006 e s.m.i.
Le procedure operative ed amministrative sono individuate dagli articoli 242 (di seguito “procedura
ordinaria”) e 249 (di seguito “procedura semplificata”) del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152
(“Norme in materia ambientale”), di seguito “Decreto”.
Ai sensi dell’articolo 242 comma 12 del Decreto, la Provincia provvede allo svolgimento delle
indagini e delle attività istruttorie, avvalendosi del supporto tecnico di ARPA e coordinandosi anche
con il Comune e l’AUSL.
Le concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) sono definite in relazione alle due destinazioni
urbanistiche previste dalla normativa vigente:
– siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale;
1
– siti ad uso commerciale e industriale.
Per le destinazioni urbanistiche non esplicitamente contemplate nella citata normativa, il Comune
provvede alla relativa assimilazione ad una di quelle previste, motivando specificatamente detta
assimilazione in relazione alla disciplina urbanistica dell’area e al principio di precauzione.
Conformemente a quanto indicato nella vigente normativa, nel presente documento si intende per:
• Decreto: il D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.
• Procedura ordinaria: l’iter amministrativo ai sensi dell’art. 242 del Decreto
• Procedura semplificata: l’iter amministrativo ai sensi dell’art. 249 e dell’Allegato 4 al Titolo V
Parte IV del Decreto
• CSC: Concentrazione Soglia di Contaminazione, riferimenti Tabella 1 (suolo, sottosuolo) e Tabella
2 (acque sotterranee), Allegato 5, Titolo V, Parte IV del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.
• CSR: Concentrazione Soglia di Rischio, calcolata tramite l'elaborazione dell'Analisi di Rischio sito
specifica
• Soggetto obbligato: identificabile in una delle seguenti figure:
- il responsabile della potenziale contaminazione, identificato come il soggetto obbligato ad
intraprendere e concludere l’intero iter di bonifica;
- il proprietario del sito o il gestore del sito o il soggetto terzo interessato al sito, non responsabile
della potenziale contaminazione ai sensi dell'art. 245 c. 2 del Decreto, quale Soggetto obbligato a
trasmettere la comunicazione di potenziale contaminazione e ad attuare le misure di prevenzione
ai sensi dell'art. 242 c. 2 del Decreto;
- le Amministrazioni Pubbliche ai sensi dell’articolo 250 del Decreto.
• Soggetto interessato: il proprietario del sito o il gestore del sito o il soggetto terzo interessato
al sito, non responsabile della potenziale contaminazione, che abbia attivato o intenda attivare
volontariamente le procedure di cui all’articolo 242 o di cui all’art. 249, ai sensi degli articoli 245 e
246 del Decreto.
• Autorità competente: gli Enti Pubblici e gli Organi di Controllo individuati dalla normativa
nazionale e regionale in materia di bonifiche.
2
3. STRUTTURA DEL FLUSSO INFORMATIVO
Allo scopo di individuare una procedura con cui definire la tipologia, la tempistica e la modalità di
trasmissione dei dati/informazioni/documenti inerenti le procedure di bonifica, si è proceduto per
livelli, tra loro connessi e coerenti con le fasi previste dal Decreto, come di seguito elencati:
• diagrammi di flusso procedimentali;
• note descrittive delle fasi contenute nei diagrammi di flusso procedimentali;
• modulistica e relativi allegati da inviare, correlati alle fasi procedimentali.
Nell’ambito di questo sistema, il Soggetto obbligato/interessato viene guidato nell’invio di
molteplici documenti (ad es. comunicazione di potenziale contaminazione, notifica di superamento
della/e CSC, autocertificazione, richiesta di approvazione di piani/progetti, trasmissione dati
ambientali, richiesta di certificazione, ecc..).
3.1 Diagrammi di flusso procedimentali
I quattro diagrammi di flusso procedimentali, allegati al presente documento, sono strutturati allo
scopo di guidare il Soggetto obbligato/interessato nell’individuazione del corretto procedimento
amministrativo e delle singole fasi da seguire, conformemente a quanto previsto dal Decreto.
In
particolare,
i
diagrammi
di
flusso
procedimentali
sono
distinti
in
funzione
della
responsabilità/non responsabilità della contaminazione e della tipologia di sito, come di seguito
elencati:
1. Procedure ordinarie – responsabile contaminazione – art. 242
2. Procedure ordinarie – non responsabile contaminazione – art. 245
3. Procedure semplificate – responsabile contaminazione – art. 249 e Allegato 4
4. Procedure semplificate – non responsabile contaminazione – art. 245, art. 249 e Allegato 4
3.2 Note ai diagrammi di flusso procedimentali
Il
Soggetto
responsabile
della
comunicazione
di
potenziale
contaminazione
e/o
della
comunicazione di superamento della/e CSC segue l’iter amministrativo indicato in uno dei quattro
diagrammi di flusso procedimentali allegati al presente documento, in funzione della casistica in cui
ricade, data dall’interazione delle condizioni:
3
– responsabilità / non responsabilità della contaminazione;
– procedura semplificata / procedura ordinaria.
All’interno dello specifico diagramma di flusso scelto, il Soggetto trova riferimenti alle NOTE ed ai
MODULI, specifici per ogni singola fase del procedimento.
In particolare, le note descrivono ed approfondiscono le singole fasi del procedimento, indicando
quali moduli compilare e trasmettere agli Enti competenti, in funzione della fase in cui il Soggetto
si trova.
Ogni nota, descritta al paragrafo 4 del presente documento, fornisce: riferimenti normativi,
indicazioni sui moduli da compilare, informazioni sul formato dei dati da utilizzare, eventuali
informazioni tecniche.
3.3 Moduli
Al presente documento sono allegati i moduli che il Soggetto obbligato/interessato è tenuto a
compilare ed inviare alle Pubbliche Amministrazioni ed agli Organi di Controllo, in corrispondenza di
ogni singola fase del procedimento amministrativo, prevista dal Decreto, in cui sono richieste
presentazioni di comunicazioni, notifiche, istanze di approvazione di piani/progetti, dati ambientali
ecc.
In particolare, sono previsti in totale n. 16 moduli (A, B, C, D, E, F, G, H, I, J, K, L1, L2, M, N, O) la
cui compilazione è a cura:
- del Soggetto obbligato/interessato, con riferimento ai moduli A, B, C, E, F, G, H, J, K, L1, L2, M,
N, O;
- dell’Amministrazione Provinciale, con riferimento ai moduli: D, I.
In particolare, i moduli la cui compilazione è a cura della Provincia rientrano nelle seguenti fasi del
procedimento:
- una volta avvenuta la comunicazione di superamento della/e CSC, la Provincia assegna il codice
identificativo e la denominazione del sito e ne dà comunicazione al Soggetto obbligato/interessato,
alla Proprietà del sito (se non coincidente col Soggetto obbligato/interessato), al gestore del sito
(se presente), ad altri soggetti terzi interessati (se presenti) e agli Enti competenti, tramite l’invio
del MODULO D;
4
- in seguito all’approvazione del documento di analisi di rischio sito specifica, nel caso in cui le
massime concentrazioni dei contaminanti nel sito siano inferiori alle concentrazioni soglia di rischio
(CSR) calcolate ed approvate, la Provincia comunica la chiusura positiva del procedimento e
dichiara il sito non contaminato, tramite l’invio del MODULO I al Soggetto obbligato/interessato,
alla Proprietà del sito (se non coincidente col Soggetto obbligato/interessato), al gestore del sito
(se presente), soggetti terzi interessati (se presenti) ed agli Enti competenti.
3.4 Modalità di trasmissione dei dati
Allo scopo di semplificare la gestione del flusso informativo dei dati tra i Soggetti
obbligati/interessati
e
le
Pubbliche
Amministrazioni/Organi
di
Controllo,
TUTTA
LA
DOCUMENTAZIONE (MODULI, ALLEGATI, DOCUMENTI) RIGUARDANTE LE PROCEDURE
DI BONIFICA deve essere trasmessa SOLO in formato elettronico, preferibilmente
mediante posta elettronica certificata (pec) alle caselle istituzionali degli Enti
competenti.
Nel caso non fosse possibile attuare la modalità di trasmissione mediante pec, si chiede l’invio delle
istanze tramite una raccomandata A/R in cui sia presente un solo documento cartaceo,
rappresentato dalla lettera di trasmissione del supporto informatico (cd / dvd) in cui siano
contenuti tutti i moduli, gli allegati, i documenti riguardanti la specifica fase del procedimento con
riferimento alla quale è inviata l'istanza.
Nell'oggetto della suddetta lettera di trasmissione dovranno essere chiaramente forniti i dati
riguardanti l'ubicazione del sito e la tipologia di istanza.
Inoltre, i dati ambientali devono essere comunicati avvalendosi degli standard resi disponibili sul
seguente sito istituzionale di ARPA:
http://www.arpa.emr.it/dettaglio_generale.asp?id=16&idlivello=12
3.5 Formato dei dati
E’ di fondamentale importanza operare con un sistema di dati il cui formato risulti standardizzato e
permetta un'interoperabilità fra tutti i soggetti privati e pubblici coinvolti. In particolare, le
Pubbliche Amministrazioni e gli Organi di Controllo hanno necessità di visualizzare, verificare,
confrontare, validare i dati nel modo più efficace possibile.
5
I nomi e le estensioni dei files da allegare ai moduli sono indicati, oltre che all’interno dei moduli,
anche in ciascuna nota esplicativa delle singole fasi procedimentali (paragrafo 4).
Nel presente paragrafo viene fornita una descrizione riguardante le diverse tipologie di formato dei
dati, geografici e ambientali.
3.5.1 Dati geografici
Sono dati gestiti in database geografici. Descrivono elementi (features) territoriali presenti in un
dato livello informativo; ciascun elemento è costituito da una componente geografica (che ne
descrive la forma e la localizzazione sul territorio) e da un insieme di attributi che lo qualificano.
La componente geografica degli elementi è modellata attraverso tre tipi di primitive geometriche
(punti, linee, aree) e prevede le seguenti tipologie:
Elementi puntiformi: rappresentano punti o elementi a simbologia puntiforme. La componente
geografica di ogni elemento è quindi espressa da una sola coppia di coordinate.
Elementi lineari: rappresentano linee o elementi a simbologia lineare anche complessa. La forma
di ciascun elemento è rappresentata da una serie ordinata di coordinate (minimo due) che
descrivono una polilinea, ossia una spezzata che unisce nell’ordine tutti i punti della serie.
Elementi areali: rappresentano aree delimitate da un elemento lineare che ne identifica il
confine. Le aree sono definite da una poligonale chiusa che individua e delimita porzioni di
superficie di cui costituisce il contorno. Le aree possono presentare al loro interno delle "isole",
definite anch'esse da una poligonale; in tal caso l'area ha un "contorno esterno" ed uno "interno".
Formato per l’interscambio dati geografici: Shapefile.
Per le relative specifiche tecniche si faccia riferimento al documento “ESRI Shapefile Technical
Description – An ESRI white paper - July 1998” scaricabile liberamente via Internet all’indirizzo:
http://www.esri.com/library/whitepapers/pdfs/shapefile.pdf
Sistema di riferimento: WGS84 / UTM zone 32N (EPSG Projection 32632) o ETRS89 / UTM
zone 32N (EPSG Projection 25832). Le differenze tra i due sistemi sono trascurabili per l’uso dei
dati geografici con software GIS.
Segue la descrizione dei formati dei dati necessari a rappresentare la perimetrazione del sito,
l’individuazione dell’area oggetto d’indagine, la perimetrazione con vari tematismi all’interno del
sito, l’ubicazione di punti di indagine, le aree di intervento ecc.
6
Individuazione del sito
Area del sito oggetto di indagine preliminare/caratterizzazione:
descrizione file
denominazione file
tipologia primitiva
area_indagine.shp
poligono
area interessata dall'indagine preliminare o dalla
contenuto informativo
caratterizzazione del sito
descrizione campi della tabella (area_indagine.dbf)
Campo
formato
Descrizione
cod_sito
testo 8 caratteri codice attribuito al sito dalla
Provincia con modulo
den_sito
testo 64 caratteri denominazione attribuita dalla
Provincia con modulo
descrizione_sito
testo 256
caratteri
descrizione del Proponente
dell'area (es. area ex fonderie XXX)
Perimetrazione delle aree
Con la definizione del modello concettuale definitivo del sito, vengono perimetrale aree
potenzialmente contaminate (>CSC) e contaminate (>CSR).
Per ogni area può essere evidenziato il superamento di CSC/CSR relativamente a una o più
sostanze. Queste devono essere descritte in una tabella, in cui ogni record che descrive la
sostanza, ha un campo dove viene descritta la codifica dell’area.
descrizione file
denominazione file
aree_perimetrate.shp
tipologia primitiva
poligono
contenuto informativo
aree individuate con superamenti di CSC o CSR
descrizione campi della tabella (aree_perimetrate.dbf)
Campo
formato
descrizione
cod_sito
testo 8 caratteri codice attribuito al sito dalla
provincia con modulo
den_sito
testo 64 caratteri denominazione attribuita dalla
provincia con modulo
codifica_area
testo 64 caratteri codifica area perimetrata
descr_soglia_superata
testo 3 caratteri
descrizione della soglia superata
(CSC o CSR) da una o più
contaminanti
Aree di intervento
Con la trasmissione del Progetto di bonifica / messa in sicurezza permanente / messa in sicurezza
operativa o del Progetto Unico di Bonifica, il Proponente evidenzia le aree di intervento come di
seguito:
7
descrizione file
denominazione file
tipologia primitiva
contenuto informativo
aree_intervento.shp
poligono
aree di intervento individuate da progetti
bonifica/messa in sicurezza operativa/messa
sicurezza permanente
descrizione campi della tabella (area_indagine.dbf)
Campo
formato
Descrizione
cod_sito
testo 8
codice attribuito al sito dalla
caratteri
provincia con modulo
den_sito
testo 64
caratteri
codifica_area_intervento testo 64
caratteri
di
in
denominazione attribuita dalla
provincia con modulo
codifica attribuita dal responsabile
della bonifica / messa in sicurezza
permanente /messa in sicurezza
operativa ad ogni area di intervento
3.5.2 Dati ambientali
Da parte degli Enti si rende necessaria l'acquisizione dei dati ambientali inerenti le varie fasi della
procedura di bonifica, tramite format reperibili dal sito web ARPA di cui al link:
http://www.arpa.emr.it/dettaglio_generale.asp?id=16&idlivello=12
Il contenuto informativo è suddiviso nelle seguenti tabelle:
- tab1 soggetti_interessati;
- tab2 fase_procedura;
- tab3 sondaggi;
- tab4 stratigrafie;
- tab5 piezometri;
- tab6 valori_acque_sotterranee;
- tab7 metodi_acque_sott;
- tab8 valori_suolo;
- tab9 metodi_analitisi_suolo;
- tab10 freatimetria;
- tab11 prelievo_Soil_Gas;
- tab12 valori_Soil_Gas;
- tab13 metodi_Soil_Gas;
- tab14 dati_sito-specificiAdR;
8
disponibili in due formati diversi:
- file MS-Excel schema_dati_sc.xls – dove sono raggruppate tutte le tabelle;
- file formato .csv – in cui ogni tabella è contenuta in un file distinto (es.: tab1.csv)
Si precisa inoltre che le prime due tabelle contengono dati amministrativi.
Si richiede di rinominare i file una volta scaricati dal sito, aggiungendo in coda alla denominazione
originale, il codice del sito attribuito dall’autorità competente (es: schema_dati_sc-BOU00010.xls,
tab1-BOU00010.csv ecc.).
Descrizione del contenuto informativo di ogni tabella
Tabella 3: sondaggi
nome campo
descrizione
tipo dato lunghezza
cod_punto
Testo
32
data
coord_long
nome univoco per l'intero sito. Si richiede di non lasciare spazi vuoti nella stringa es. Pz1_nord
data di esecuzione sondaggio
coordinate metriche nel sistema di riferimento WGS84-UTM32 (EPSG 32632), per infromazioni consultare il sito:
http://spatialreference.org/ref/epsg/32632/
gg/mm/aa
numerico
16
16
coord_lat
coord_z
come sopra
quota slm in metri con due decimali
numerico
numerico
16
8
fondo_foro
quota slm in metri con due decimali
numerico
8
tipologia_sond
indicare se trincea, carotaggio, geoprobe
Testo
16
Tabella 4: stratigrafie
nome campo
cod_punto
base_strato
matrice prevalente
matrice secondaria
matrice in tracce
elenco matrici:
GM massi
GC ciottoli
G1 ghiaia molto grossolana
G2 ghiaia grossolana
G3 ghiaia media
G4 ghiaia fine
G5 ghiaia finissima
GB blocchi trovanti
GP pietre sassi
GG ghiaietto
GZ mater. gross. Indistinto
S1 sabbia molto grossolana
descrizione
tipo dato lunghezza
nome univoco per l'intero sito. Si richiede di non lasciatesto
256
re spazi vuoti nella stringa es. “Pz1_nord “
distanza da pc in metri (due decimali), della base dello
double
8
strato descritto nel record
codice matrice prevalente (digitare solo le prime 2 lettetesto
8
re)
codice matrice secondaria (nel caso un sia evidente
testo
8
una matrice secondaria scrivere “null”)
codice matrice presente in tracce (come sopra)
testo
8
PC carbone
PF fossili
PO materia organica
V depositi vulcanici
B depositi non clastici
BC calcare
BG gesso
ML silt, limo
MA argilla
MT terra
MZ materiale fine indistinto
PT torba
9
S2 sabbia grossolana
S3 sabbia media
S4 sabbia fine
S5 sabbia molto fine
SZ materiale sabbioso indistinto
GM massi
ML silt, limo
MA argilla
MT terra
MZ materiale fine indistinto
ML silt, limo
PT torba
PL legno lignite
PL legno lignite
PC carbone
PF fossili
BM marna
ZR terreno di riporto
ZS suolo
ZM mattoni laterizi
ZD discarica di rifiuti
ZZ informazione non racolta
RIFIUTI
BM marna
ZR terreno di riporto
PC carbone
PF fossili
Esempio di compilazione Tabella 4:
cod_punto
S104
S104
S104
S105
S105
Pz1
Base_strato
0,43
1,85
3,56
1,52
2,81
1,16
Matrice prevalente
ZR
MA
S3
ZR
MA
ZR
Matrice secondaria matrice in tracce
Null
Null
ML
Null
ML
G2
null
Null
ML
Null
null
Null
10
Tabella 5: piezometri
denominazione
campione
descrizione
tipo dato
lunghezza
cod_punto
nome univoco per l'intero sito. Si richiede di non lasciare spazi vuoti nella stringa es. Pz1_nord
testo
256
coord_long
coordinate metriche nel sistema di riferimento WGS84-UTM32 (EPSG 32632), per informazioni consultare
il sito: http://spatialreference.org/ref/epsg/32632/
numerico
8
coord_lat
idem come sopra
numerico
8
coord_z
quota boccaforo slm in metri (con due decimali)
numerico
8
inizio_finestr
idem come sopra
numerico
8
fine_finestr
idem come sopra
numerico
8
fondo foro
idem come sopra
numerico
8
Esempio di compilazione Tabella 5:
cod_punto coord_long coord_lat coord_z inizio_finestratura
688233,6
4929157,8
44,25
39,42
Pz1
688210,4
4929134,2
44,64
38,58
Pz2
688154,1
4929090,5
43,97
39,57
Pz3
688301,5
4929201,4
44,21
39,54
Pz4
fine_finestratura
33,51
34,14
34,35
34,43
fondo foro
32,13
33,50
33,20
33,20
Tabella 6: valori acque sotterranee
denominazione campi
cod_punto
data_camp
Barcode
descrizione
nome univoco per l'intero sito. Si richiede di
non lasciare spazi vuoti nella stringa es. "Pz9”
Data prelievo campione gg/mm/aa
riportare il codice a barre di arpa nel caso di
campionamento in contraddittorio
tipo dato
Testo
lunghezza
16
data
Testo
16
16
Dinamico
indicare "si" in caso di campionamento dinamico "no" nel caso di campionamento statico
Flag
2
tipo_prof
indicare: superficiale, intermedio, profondo a
seconda del punto di campionamento rispetto
allo spessore dell'acquifero
Testo
16
Microfiltrazione
indicare "si" in caso di microfiltrazione in campo "no" altrimenti
Denominazione sostanza inquinante, numero
CAS (per il numero CAS si consiglia il seguente
sito
del
Ministero
dell'Ambiente:
http://www.dsa.minambiente.it/SITODESC//),
unità di misura. Da scrivere secondo il seguente esempio:
Flag
2
Testo
32
numerico
8
den. parametro, numero
CAS, unità di misura
NomeSostanza(999-99-9)µg/l
Incertezza
Il valore riportato nel RdP, ove non indicato si
adotta 1/3 CSC. Il numero va segnato tra parentesi es. 150(35)
11
Esempio di compilazione Tabella 6:
cod_punto data_camp
Pz1
10/04/2012
Pz3
Pz6
Pz9
Pz10
10/04/2012
11/04/2012
11/04/2012
11/04/2012
barcode
dinamico
0371400
si
0251
null
no
null
si
null
si
null
no
tipo_prof
microfiltrazione naftalene(91-20-3)µg/l
profondo
no
<0,001
intermedio
profondo
profondo
superficiale
si
no
no
no
25(7)
0,1
Null
4
Tabella 7: metodi acque sotterranee
denominazione campione
descrizione
tipo dato
lunghezza
denom_parametro
Denominazione sostanza inquinante
Testo
32
numero_CAS
per il numero CAS si consiglia il seguente
sito del Ministero dell'Ambiente:
http://www.dsa.minambiente.it/SITODESC//
Testo
16
metodica analitica
Denominazione metodica analitica
Testo
64
limite rilevabilità
Inteso come limite di quantificazione
Testo
8
Tabella 8: valori suolo/sottosuolo
denominazione campione
cod_punto
descrizione
nome univoco per l'intero sito. Si richiede di
non lasciare spazi vuoti nella stringa es.
"S14_a”
Data prelievo campione gg/mm/aa
riportare il codice a barre di arpa nel caso di
campionamento in contraddittorio
indicare se medio o puntuale
tipo dato
Testo
Tetto
data_camp
Barcode
lunghezza
32
data
Testo
16
16
Testo
8
indicare la quota da pc in metri (numero con
due decimali) del tetto dello strato indagato
Numerico
8
Base
indicare la quota da pc in metri (numero con
due decimali) della basedello strato indagato
Numerico
8
den. parametro, numero
CAS, unità di misura
Denominazione sostanza inquinante, numero
CAS (per il numero CAS si consiglia il seguente
sito
del
Ministero
dell'Ambiente:
http://www.dsa.minambiente.it/SITODESC//),
unità di misura. Da scrivere secondo il seguente esempio:
Testo
32
numerico
8
tipo_camp
NomeSostanza(999-99-9)µg/l
Incertezza
Il valore riportato nel RdP, ove non indicato si
adotta 1/3 CSC
12
Tabella 9: metodi analisi suolo/sottosuolo
denominazione campione
denom_parametro
descrizione
Denominazione sostanza inquinante
per il numero CAS si consiglia il seguente sito del
Ministero dell'Ambiente: http://www.dsa.minambiente.it/SITODESC//
Denominazione metodica analitica
Inteso come limite di quantificazione
tipo dato lunghezza
Testo
64
denominazione campione
descrizione
tipo dato lunghezza
Piezometro
nome univoco per l'intero sito. Si richiede di non lasciare spazi vuoti nella stringa es. "Pz9”
testo
16
data_camp
Data prelievo campione gg/mm/aa
data
16
Soggiacenza
in metri con due decimali
numerico
8
numero_CAS
metodica analitica
limite rilevabilità
Testo
Testo
Testo
16
64
8
Tabella 10: freatimetria
Tabella 11: punti prelievo Soil Gas
denominazione campione
descrizione
cod_punto
nome univoco per l'intero sito. Si richiede di non lasciare spazi vuoti nella stringa es. "Punto_SG1"
data_camp
Data prelievo campione gg/mm/aa
coord_long
coordinate metriche nel sistema di riferimento
WGS84-UTM32 (EPSG 32632), per informazioni consultare il sito: http://spatialreference.org/ref/epsg/32632/
coord_lat
come sopra
coord_z
quota boccaforo slm in metri (con due decimali)
inizio_finestratura
quota slm in metri (con due decimali)
fine_finestratura
quota slm in metri (con due decimali)
tipo dato lunghezza
data
16
13
Tabella 12: valori Soil Gas
denominazione campione
descrizione
cod_punto
nome univoco per l'intero sito. Si richiede
di non lasciare spazi vuoti nella stringa
es. "Punto_SG1"
data_camp
gg/mm/aa
Barcode
tipo dato lunghezza
stringa
32
data
16
riportare il codice a barre di arpa nel caso
di campionamento in contraddittorio
stringa
16
tipo campionamento
Specificare se attivo o passivo
stringa
8
tipo supporto
indicare il tipo di supporto: es. sacca, canister, fiala, radiello ecc..
stringa
32
den. parametro, numero CAS,
unità di misura
Denominazione sostanza inquinante, numero
CAS (per il numero CAS si consiglia il seguente sito del Ministero dell'Ambiente:
http://www.dsa.minambiente.it/SITODESC//),
unità di misura. Da scrivere secondo il seguente esempio:
Testo
32
NomeSostanza(999-99-9)µg/l
Unità di misura
unità di misura
Tabella 13: metodi Soil Gas
denominazione campione
descrizione
tipo dato lunghezza
denom_parametro
numero_CAS
metodica analitica
u_misura
limite rilevabilità
14
4. DESCRIZIONE DELLE NOTE ASSOCIATE ALLE FASI PROCEDIMENTALI
La descrizione di ogni singola fase del procedimento amministrativo è svolta nelle note del
presente paragrafo, richiamate all'interno dei n. 4 diagrammi di flusso di cui al paragrafo 3.1.
In particolare, nella seguente tabella sono correlate le note descrittive delle fasi del procedimento
con i relativi moduli da compilare e con la tipologia di procedura (ordinaria/semplificata).
Come desumibile dalla tabella, alcune note e moduli sono comuni alle due procedure; all'interno
dei moduli sono presenti le opzioni di scelta che portano alla diversificazione tra le procedure
ordinarie e le semplificate.
N
O
T
A
M
O
D
U
L
O
1
A
Comunicazione di potenziale
contaminazione
Soggetto obbligato
2
B
Autocertificazione di non superamento
della/e CSC
Soggetto obbligato
3
C
Comunicazione di avvenuto superamento Soggetto obbligato
della/e CSC
4
D Codifica e denominazione del sito
Provincia di Bologna
Soggetto obbligato /
5
Presentazione e richiesta di
E autorizzazione del Piano di
Caratterizzazione
Trasmissione dati relativi alla
F caratterizzazione svolta
Soggetto obbligato /
6
TIPO PROCEDURA
TITOLO MODULO
COMPILATORE
ORDINARIA SEMPLIFICATA
Soggetto interessato
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Soggetto interessato
7
Presentazione e richiesta di approvazione Soggetto obbligato /
G dell'Analisi di Rischio sito specifica
Soggetto interessato
X
Trasmissione dati relativi all'Analisi di
H Rischio sito specifica elaborata
Soggetto obbligato /
8
X
(se il progetto
unico di bonifica
comprende l’AdR)
X
X
X
X
X
Soggetto interessato
8
I
Dichiarazione conclusione positiva
procedimento
Provincia di Bologna
9
J
Richiesta di autorizzazione del Piano di
Soggetto obbligato /
15
N
O
T
A
M
O
D
U
L
O
TIPO PROCEDURA
TITOLO MODULO
ORDINARIA SEMPLIFICATA
Monitoraggio
9
COMPILATORE
Trasmissione esiti del Piano di
K Monitoraggio
Soggetto interessato
Soggetto obbligato /
X
Presentazione e richiesta di approvazione Soggetto obbligato /
del Progetto operativo degli interventi di
Soggetto interessato
10A L1 bonifica o del Progetto di messa in
sicurezza permanente o del Progetto di
messa in sicurezza operativa
X
Presentazione e richiesta di approvazione Soggetto obbligato /
del Progetto di bonifica ai sensi dell'art.
10B L2
249 e dell'Allegato 4 Titolo V Parte IV del Soggetto interessato
D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.
11
11
Richiesta di Certificazione del
completamento degli interventi di
M bonifica o di messa in sicurezza
permanente o di messa in sicurezza
operativa
Trasmissione dati catastali / vincoli
O
11
X
Soggetto obbligato /
Soggetto interessato
Trasmissione dati relativi all'intervento di Soggetto
bonifica o di messa in sicurezza
obbligato/Soggetto
N
permanente o di messa in sicurezza
interessato
operativa
7,
X
Soggetto interessato
Soggetto
obbligato/Soggetto
interessato
X
X
X
X
X
X
16
NOTA 1: Comunicazione di potenziale contaminazione (MODULO A)
Riferimenti normativi
La comunicazione di potenziale contaminazione è effettuata utilizzando il MODULO A, e relativi
allegati, a: Provincia, Comune, ARPA, AUSL, Prefetto della Provincia.
La comunicazione di potenziale contaminazione può scaturire dalle seguenti casistiche normative:
–al verificarsi di un evento che sia potenzialmente in grado di contaminare il sito, il responsabile
dell'inquinamento mette in atto, entro 24 ore, le misure necessarie di prevenzione e ne dà
immediata comunicazione ai sensi e con le modalità di cui all'art. 304 c. 2 ( art. 242 c. 1 –
procedure ordinarie);
–all'individuazione di contaminazioni storiche che possano ancora comportare rischi di
aggravamento della situazione di contaminazione, il responsabile dell'inquinamento mette in atto,
entro 24 ore, le misure necessarie di prevenzione e ne dà immediata comunicazione ai sensi e
con le modalità di cui all'art. 304 c. 2 (art. 242 c. 1 – procedure ordinarie);
–all'individuazione di una situazione di rischio concreto o potenziale di superamento delle
Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) per i siti di ridotte dimensioni (quali
punti vendita carburante) o per eventi accidentali di aree di superficie inferiore a 1000
mq (art. 249 e Allegato 4 Titolo V Parte IV D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. - procedure semplificate);
–quando un danno ambientale non si è ancora verificato, ma esiste una minaccia
imminente che si verifichi, l'operatore interessato adotta, entro 24 ore e a proprie spese, le
necessarie misure di prevenzione e di messa in sicurezza (art. 304 c. 1)
In ognuno dei suddetti casi, il Soggetto obbligato attua le misure di prevenzione e, qualora
necessarie, le attività di messa in sicurezza d’emergenza, svolgendo nella zona interessata dalla
contaminazione un’indagine sui parametri oggetto dell’inquinamento.
Si ritiene che le attività di rimozione e dismissione dei serbatoi interrati, in siti non
industriali, possano rientrare nella casistica delle procedure semplificate e che pertanto debba
essere effettuata un’indagine ambientale preliminare dalla quale sia riscontrata o meno la
necessità di effettuare la comunicazione di potenziale contaminazione.
Nelle successive note 2 e 3 sono indicate le modalità di trasmissione degli esiti dell'indagine
preliminare e/o delle eventuali attività di messa in sicurezza d'emergenza.
Formato dati
Deve essere consegnato il file MODULO A correttamente compilato (con particolare riferimento alle
coordinate del centroide dell'area interessata dall'evento con sistema di riferimento WGS84UTM32N).
17
NOTA 2: Autocertificazione di non superamento della/e CSC (MODULO B)
Riferimenti normativi
Qualora gli esiti dell’indagine preliminare (art. 242 c. 2 del Decreto - procedure ordinarie ) o delle
attività di messa in sicurezza d'emergenza (Allegato 4 Titolo V Parte IV del Decreto) accertino il
mancato superamento della/e CSC, il Soggetto obbligato provvede al ripristino della zona
contaminata dandone notizia, tramite il MODULO B e relativi allegati, con apposita
autocertificazione, a tutti i soggetti destinatari della iniziale comunicazione di potenziale
contaminazione, con le seguenti tempistiche:
- entro 48 ore dalla comunicazione di potenziale contaminazione, per le procedure
ordinarie (art. 242 c. 2);
- entro 30 giorni dalla comunicazione di superamento o di pericolo di superamento
delle CSC (Allegato 4 Titolo V Parte IV D.Lgs. 152/2006).
Qualora si modifichi la destinazione d’uso del sito in relazione alla quale è stata prodotta
l’autocertificazione, deve essere riavviata la procedura di cui all’articolo 242 del Decreto.
Qualora l’esito delle indagini preliminari eseguite confermi il superamento delle CSC, il soggetto
obbligato procede secondo quanto previsto all’articolo 242, comma 3 e seguenti del Decreto o
secondo quanto previsto all’articolo 249 e dal 2° e 3° caso dell’Allegato 4 Titolo V Parte IV del
Decreto.
Riferimenti tecnici
Il Soggetto obbligato è tenuto a coordinarsi con l'ARPA al fine di rendere possibile l'esecuzione di
controlli efficaci, comunicando con adeguato anticipo le date previste per i campionamenti delle
matrici ambientali interessate.
Le indagini per la verifica del non superamento delle CSC devono prevedere la conservazione di
seconde aliquote dei campioni effettuati, in corrispondenza di ogni punto campionato e per ogni
matrice indagata. Le seconde aliquote devono essere conservate a cura del Soggetto obbligato con
le modalità di cui all’Allegato 2, Parte IV del Decreto fino a fine procedimento, al fine di rendere
possibile la verifica delle indagini condotte.
Entro 15 giorni dal ricevimento dell’autocertificazione, l’Autorità competente, avvalendosi
del supporto tecnico dell'ARPA, procede alla verifica di tutte le misure di prevenzione e di messa in
sicurezza d’urgenza adottate dal Soggetto obbligato.
Entro il suddetto termine, possono essere richieste al Soggetto obbligato integrazioni alla
documentazione già presentata oppure ulteriori adempimenti tecnici, volti ad attestare il completo
ripristino della zona contaminata e l’assenza di qualunque rischio sanitario ed ambientale.
18
Formato dati
Dovranno essere trasmessi i seguenti dati:
-
dati
ambientali,
secondo
le
indicazioni
riportate
al
seguente
URI
di
ARPA:
http://www.arpa.emr.it/dettaglio_generale.asp?id=16&idlivello=12
-
tab
tab
tab
tab
tab
tab
tab
3:
4:
5:
6:
7:
8:
9:
sondaggi
stratigrafia
piezometri
valori acque sotterranee
metodi analisi acque sotterranee
valori suolo
metodi analisi suolo
-dati geografici:
Centroide area _ coordinata longitudinale
Centroide area _ coordinata latitudinale
NOTA 3: Comunicazione di superamento della/e CSC (MODULO C)
Riferimenti normativi
Qualora gli esiti dell’indagine preliminare o delle attività di messa in sicurezza d'emergenza
accertino il superamento della/e CSC, il Soggetto obbligato ne dà comunicazione a tutti i soggetti
destinatari della iniziale comunicazione di potenziale contaminazione, tramite l’invio del MODULO
C e relativi allegati, con le seguenti tempistiche:
- entro 48 ore dalla comunicazione di potenziale contaminazione, per le procedure
ordinarie;
- entro 30 giorni dalla comunicazione di superamento o di pericolo di superamento
delle CSC, per le procedure semplificate.
La comunicazione di superamento della/e CSC può scaturire dalle seguenti casistiche:
– art. 242 c. 3 - procedure ordinarie: qualora l’indagine preliminare di cui al comma 2 accerti
l'avvenuto superamento della/e CSC anche per un solo parametro;
– Allegato 4 Titolo V Parte IV D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. - procedure semplificate : nel
caso in cui anche uno solo dei valori di concentrazione delle sostanze inquinanti risulti superiore ai
valori di CSC;
– Allegato 4 Titolo V Parte IV D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. - procedure semplificate:
2°caso: Qualora invece oltre agli interventi di messa in sicurezza d'emergenza siano necessari
interventi di bonifica.
In funzione della responsabilità/non responsabilità della contaminazione e della tipologia di sito, il
Soggetto obbligato indica nel MODULO C ai sensi di quale procedimento intende inviare la
19
comunicazione di superamento della/e CSC, rientrando in una delle quattro casistiche sotto
elencate (corrispondenti ai diagrammi di flusso procedimentali allegati al presente documento):
1.
Procedure ordinarie – responsabile contaminazione – art. 242
2.
Procedure ordinarie – non responsabile contaminazione – art. 245
3.
Procedure semplificate – responsabile contaminazione – art. 249 e Allegato 4
4.
Procedure semplificate – non responsabile contaminazione – art. 245 e art. 249
La verifica dell'esatto inquadramento procedimentale spetta agli Enti Pubblici ed agli Organi di
Controllo.
Formato dati
Dovranno essere trasmessi i seguenti:
-
dati
ambientali,
secondo
le
indicazioni
riportate
al
seguente
URI
di
ARPA:
http://www.arpa.emr.it/dettaglio_generale.asp?id=16&idlivello=12
-
tab
tab
tab
tab
tab
tab
tab
3:
4:
5:
6:
7:
8:
9:
sondaggi
stratigrafia
piezometri
valori acque sotterranee
metodi analisi acque sotterranee
valori suolo
metodi analisi suolo
–dati geografici, secondo le indicazioni di cui al paragrafo 3.5.1:
–file area_indagine.shp con perimetro dell'area di indagine (sistema di riferimento WGS84UTM32N).
NOTA 4: Codifica e denominazione del sito (MODULO D)
Successivamente al ricevimento della comunicazione di superamento della/e CSC, riguardante un
determinato sito, al fine di gestire il flusso informativo dei dati amministrativi ed ambientali dello
stesso, la Provincia provvede all’attribuzione del codice e della denominazione identificativi del sito
e ne dà comunicazione al Soggetto obbligato/interessato, al Comune, ad ARPA, all'AUSL, al
Prefetto della Provincia competenti per territorio, utilizzando il MODULO D.
Al fine dello scambio di tutte le comunicazioni e trasmissioni di documentazione progettuale e
relativi allegati, il Soggetto obbligato/interessato, gli Enti competenti e gli Organi di Controllo
devono fare esplicito riferimento al codice e alla denominazione identificativi suddetti.
Le procedure di codifica e denominazione del sito di cui al presente paragrafo si applicano sia per
le procedure ordinarie, sia per le procedure semplificate.
20
NOTA 5: Piano di caratterizzazione (MODULO E)
Riferimenti normativi
Nell'ambito delle procedure ordinarie, nei 30 giorni successivi alla notifica di superamento della/e
CSC, il Soggetto obbligato, ai sensi dell’art. 242 c. 3, o il Soggetto interessato, ai sensi dell’art. 245
c. 2, presenta a Provincia, Comune, ARPA, AUSL, territorialmente competenti il Piano di
Caratterizzazione, con i requisiti di cui all'Allegato 2 al Titolo V Parte IV del Decreto.
Il Piano di Caratterizzazione va presentato unitamente all’istanza di approvazione dello stesso,
utilizzando il MODULO E ed i relativi allegati.
Entro i 30 giorni successivi alla presentazione del Piano di Caratterizzazione, la Provincia,
convocata la Conferenza di Servizi, autorizza il Piano di Caratterizzazione (vedi NOTA generale
approvazioni/autorizzazioni) con eventuali prescrizioni integrative. L'autorizzazione provinciale
costituisce assenso per tutte le opere connesse alla caratterizzazione, sostituendosi ad ogni altra
autorizzazione, concessione, concerto, intesa, nulla osta da parte delle Pubbliche Amministrazioni.
Riferimenti tecnici
Il Piano di Caratterizzazione deve essere predisposto con i requisiti di cui all'Allegato 2 al Titolo V
Parte IV del Decreto (Criteri generali per la caratterizzazione dei siti contaminati) ed in conformità
ai documenti tecnici, ai manuali operativi ed alle linee guida predisposti dall’Istituto Superiore per
la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Si veda, ad esempio, il Manuale per le indagini
ambientali nei siti contaminati (ex APAT).
In particolare, deve essere predisposto secondo le seguenti fasi fondamentali:
–ricostruzione storica delle attività produttive svolte sul sito;
–elaborazione del modello concettuale preliminare del sito;
–predisposizione di un piano di indagini ambientali finalizzato alla definizione dello stato
ambientale del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee.
In presenza di particolari condizioni naturali o antropiche del sito che determinino il superamento
delle CSC, l’autorità competente definisce i valori di fondo di cui all’articolo 240, comma 1, lettera
b) del decreto avvalendosi del supporto tecnico-scientifico dell’ARPA e della Regione Emilia
Romagna.
Il Soggetto obbligato/interessato è tenuto all'effettuazione delle indagini previste nel Piano di
caratterizzazione autorizzato, nel rispetto dei termini normativi e con le modalità e le prescrizioni
disposte nello stesso provvedimento autorizzativo. A tal fine, il Soggetto obbligato/interessato
concorda con la struttura ARPA territorialmente competente la data ed il luogo per l'effettuazione
delle indagini ambientali.
21
Nell'ambito delle procedure semplificate, il Soggetto obbligato/interessato non deve presentare il
Piano di Caratterizzazione (le attività di caratterizzazione non sono soggette ad autorizzazione per
le procedure semplificate), ma è tenuto ad inserire gli esiti della stessa nel Progetto unico di
bonifica, come indicato nella successiva nota 6.
NOTA 6: Esiti della Caratterizzazione (MODULO F)
Una volta effettuate le indagini della caratterizzazione, il Soggetto obbligato/interessato trasmette
alla Provincia, al Comune, all’ARPA e all'AUSL i dati riguardanti la caratterizzazione svolta,
utilizzando il MODULO F, da inviare:
- per quanto riguarda le procedure ordinarie, contestualmente all'istanza di approvazione
dell'Analisi di Rischio sito specifica (tramite il MODULO G), e unitamente alla trasmissione dei dati
relativi alla stessa (tramite il MODULO H);
- per quanto riguarda le procedure semplificate, contestualmente all'istanza di approvazione del
Progetto unico di bonifica (tramite il MODULO L2) e, in caso di Progetto unico di bonifica con
Analisi di Rischio sito specifica, unitamente alla trasmissione dei dati dell'Analisi di Rischio sito
specifica (tramite il MODULO H).
NOTA 7: Analisi di Rischio sito specifica (MODULO F, MODULO G, MODULO H,
MODULO O)
Riferimenti normativi
Nell’ambito delle procedure ordinarie, qualora dall'effettuazione delle indagini di caratterizzazione
ambientale risulti confermato il superamento della/e CSC per la destinazione d’uso del sito,
il Soggetto obbligato/interessato presenta, entro 6 mesi dall'approvazione del Piano di
Caratterizzazione, ai sensi dell'art. 242 comma 4 del Decreto, il documento di Analisi di Rischio sito
specifica alla Provincia, al Comune, all'ARPA e all’AUSL competenti per territorio.
Il documento di Analisi di Rischio sito specifica va presentato unitamente all'invio dei seguenti
moduli:
- MODULO F Trasmissione dati relativi alla caratterizzazione svolta;
- MODULO G Presentazione e richiesta di approvazione dell'Analisi di Rischio sito specifica;
- MODULO H Trasmissione dati relativi all'Analisi di Rischio sito specifica elaborata;
- MODULO O Trasmissione dati catastali/vincoli (Tabella 1).
22
Entro i 60 giorni successivi alla presentazione del documento di Analisi di Rischio sito specifica, la
Provincia, convocata la Conferenza di Servizi, approva il documento di Analisi di rischio sito
specifica (vedi NOTA generale approvazioni/autorizzazioni) con eventuali prescrizioni
integrative.
Per quanto riguarda l’Analisi di Rischio sito specifica inquadrata nelle procedure semplificate,
tramite la scelta di riportare i valori di contaminazione del sito ai livelli di soglia di rischio CSR
effettuando l’Analisi di Rischio sito specifica (2° caso lettera b Allegato 4 Titolo V Parte IV D.Lgs.
152/2006 e s.m.i.), si rimanda a quanto indicato nella nota L2.
Riferimenti tecnici
L'Analisi di Rischio sito specifica deve essere predisposta con i requisiti di cui all'Allegato 1 al
Titolo V Parte IV del Decreto (Criteri generali per l'analisi di rischio sanitario ambientale sito –
specifica) e nel rispetto delle specifiche dell’ex APAT contenute nei “Criteri metodologici per
l'applicazione dell'analisi assoluta di rischio dei siti contaminati – rev. 2, marzo 2008” e successive
modifiche.
Formato dati
Dovranno essere trasmessi i seguenti:
-
dati
ambientali,
secondo
le
indicazioni
riportate
al
seguente
URI
di
ARPA:
http://www.arpa.emr.it/dettaglio_generale.asp?id=16&idlivello=12
- tab 3: sondaggi
- tab 4: stratigrafia
- tab 5: piezometri
- tab 6: valori acque sotterranee
- tab 7: metodi analisi acque sotterranee
- tab 8: valori suolo
- tab 9: metodi analisi suolo
- tab 10: freatimetria
- tab 11, tab 12, tab 13: prelievo soil gas, valori soil gas, metodi soil gas (in caso di effettuazione
di indagini dei gas interstiziali)
- dati geografici, come descritto nel paragrafo formato dati:
- aree_ingagine.shp;
- aree_perimetrate.shp;
- tabella coordinate X Y Z punti di indagine con quota sul l.m. e indicazione caposaldo di
riferimento;
- digitalizzazione della mappa catastale aggiornata del sito in formato .shp
23
NOTA
8:
Sito
non
contaminato
–
dichiarazione
conclusione
positiva
procedimento – (MODULO I)
Riferimenti normativi
Qualora gli esiti della procedura dell'Analisi di Rischio sito specifica dimostrino che la
concentrazione dei contaminanti nel sito è inferiore alle CSR, la Conferenza di Servizi, con
l’approvazione del documento dell'Analisi di Rischio sito specifica, dichiara concluso positivamente il
procedimento, rilasciando apposita dichiarazione di non necessità di bonifica per mancato
superamento delle CSR, con i contenuti di cui al MODULO I, la cui compilazione è a cura della
Provincia.
La Conferenza di Servizi può prescrivere lo svolgimento di un programma di monitoraggio sul sito
circa la stabilizzazione della situazione riscontrata in relazione agli esiti dell'Analisi di Rischio e
all'attuale destinazione d'uso del sito.
Qualora, nell'ambito delle procedure ordinarie o semplificate, il Proponente presenti il Piano di
monitoraggio contestualmente all'istanza di approvazione dell'Analisi di Rischio sito specifica o
all'istanza di approvazione del Progetto unico di bonifica con AdR, lo stesso potrà essere valutato
nell'ambito della Conferenza di Servizi di valutazione dei suddetti documenti.
NOTA 9: Piano di monitoraggio (MODULO J, MODULO K)
Nell'ambito della Conferenza di Servizi di valutazione dell'Analisi di Rischio sito specifica (procedura
ordinaria oppure procedura semplificata 2° caso lettera b Allegato 4 Titolo V Parte IV D.Lgs.
152/2006), a seguito del parere favorevole all'approvazione del documento, con verificata
accettabilità del rischio per tutti i percorsi di esposizione ed i bersagli considerati, possono
presentarsi le seguenti casistiche:
-La Conferenza di Servizi ritiene necessaria la presentazione di un programma di monitoraggio
circa la stabilizzazione della situazione riscontrata in relazione agli esiti dell'Analisi di Rischio sito
specifica; a tal fine, il Soggetto obbligato/interessato, entro 60 giorni dall'approvazione del
documento di analisi di rischio sito specifica, invia alla Provincia, al Comune, all'ARPA e all'AUSL
competenti per territorio un piano di monitoraggio nel quale sono individuati i parametri da
sottoporre a controllo, la frequenza e la durata del monitoraggio. La Provincia, sentiti gli Enti
competenti,
approva
il
approvazioni/autorizzazioni)
Piano
entro
di
30
monitoraggio
giorni
dal
(vedi
ricevimento
NOTA
dello
generale
stesso.
Copia
dell’approvazione è trasmessa, a cura della Provincia, al Soggetto obbligato/interessato e agli Enti
competenti.
24
-La Conferenza di Servizi ritiene non necessaria la presentazione di un programma di monitoraggio
circa la stabilizzazione della situazione riscontrata in relazione agli esiti dell'Analisi di Rischio sito
specifica.
-Nel corso della Conferenza di Servizi viene valutato ed approvato, con eventuali prescrizioni, il
Piano di Monitoraggio presentato dal Proponente contestualmente all'istanza di approvazione
dell'Analisi di Rischio sito specifica o del Progetto Unico di Bonifica con obiettivo CSR.
Alla scadenza del periodo stabilito per il monitoraggio, il Soggetto obbligato/interessato trasmette
agli Enti competenti gli esiti del Piano di Monitoraggio, attraverso l’invio del MODULO K.
Nel caso in cui le attività di monitoraggio rilevino il superamento di una o più delle CSR
(concentrazioni soglia di rischio), il Soggetto obbligato/interessato dovrà avviare la procedura di
bonifica, trasmettendo, entro 180 giorni dalla presentazione degli esiti del monitoraggio, il progetto
per la sua approvazione.
Qualora si modifichino le condizioni antropiche-ambientali o di destinazione d’uso del sito, utilizzate
per la definizione del modello concettuale dell’Analisi di Rischio sito specifica, il Soggetto
obbligato/interessato deve elaborare una nuova Analisi di Rischio sito specifica in funzione dei
nuovi parametri di input.
Formato dati
Dovranno essere trasmessi i dati ambientali secondo le indicazioni riportate al seguente URI di
ARPA: http://www.arpa.emr.it/dettaglio_generale.asp?id=16&idlivello=12
- tab 6: valori acque sotterranee
- tab 7: metodi analisi acque sotterrane
- tab 10: fratimetria
NOTA 10A: Sito contaminato - obbligo di bonifica - procedura ordinaria
(MODULO L1)
Riferimenti normativi
Qualora gli esiti della procedura di Analisi di Rischio sito specifica dimostrino che la concentrazione
dei contaminanti presenti nel sito sia superiore alle CSR calcolate ed approvate, il Soggetto
obbligato/interessato è tenuto a presentare alla Provincia, al Comune, all'ARPA e all'AUSL
territorialmente competenti il Progetto operativo degli interventi di bonifica o il Progetto di messa
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in sicurezza operativa o il Progetto di messa in sicurezza permanente, ai sensi dell'art. 242 comma
7 del Decreto, entro 6 mesi dall'approvazione dell'Analisi di Rischio sito specifica.
Entro i 60 giorni successivi alla presentazione del progetto di cui sopra, la Provincia, convocata la
Conferenza di Servizi, approva il progetto (vedi NOTA generale approvazioni/autorizzazioni)
con eventuali prescrizioni integrative, autorizzando i necessari interventi attuativi e dettando i
termini per l'esecuzione dei lavori e le ulteriori eventuali prescrizioni.
Copia dell’approvazione è trasmessa, a cura della Provincia, al Soggetto obbligato/interessato e agli
Enti competenti.
Ai soli fini della realizzazione e dell'esercizio degli impianti e delle attrezzature necessarie
all'attuazione del progetto e per il tempo strettamente necessario all'autorizzazione medesima,
l'autorizzazione provinciale sostituisce a tutti gli effetti le autorizzazioni, le concessioni, i concerti, le
intese, i nulla osta, i pareri e gli assensi previsti dalla legislazione vigente compresi, in particolare,
quelli relativi alla valutazione di impatto ambientale, ove necessaria, alla gestione delle terre e
rocce da scavo all'interno dell'area oggetto dell'intervento ed allo scarico delle acque emunte dalle
falde. L'autorizzazione costituisce, altresì, variante urbanistica e comporta dichiarazione di pubblica
utilità, di urgenza ed indifferibilità dei lavori. Con il provvedimento di approvazione del progetto
sono stabiliti anche i tempi di esecuzione, indicando altresì le eventuali prescrizioni necessarie per
l'esecuzione dei lavori ed è fissata l'entità delle garanzie finanziarie, che devono essere prestate a
favore della Provincia per la corretta esecuzione ed il completamento degli interventi medesimi.
Il Soggetto obbligato/interessato rilascia apposita garanzia finanziaria prima dell'avvio dei lavori
autorizzati.
Le varianti al progetto sono approvate secondo le procedure previste per l’approvazione del
progetto originario.
Nel caso di interventi di bonifica o di messa in sicurezza che presentino particolari complessità a
causa della natura della contaminazione, degli interventi, delle dotazioni impiantistiche necessarie
o dell'estensione dell'area interessata dagli interventi medesimi, il progetto può essere articolato
per fasi progettuali distinte al fine di rendere possibile la realizzazione degli interventi per singole
aree o per fasi temporali successive. Tale scelta deve essere tecnicamente ed ambientalmente
sostenibile e ciò deve essere espressamente dimostrato dal Soggetto obbligato/interessato.
L’articolazione del progetto in lotti funzionali è approvata in Conferenza di Servizi e la garanzia
finanziaria è comunque prestata per l’intero Progetto.
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Nel caso di procedure semplificate (3° caso Allegato 4 al Titolo V Parte IV del Decreto) per siti
di ridotte dimensioni (< 1000 mq) con eventi accidentali o per punti vendita carburante si rimanda
a quanto indicato nella successiva NOTA 10B.
NOTA 10B: Sito contaminato - obbligo di bonifica – procedura semplificata
(MODULO L2)
Riferimenti normativi
Nel caso in cui il Soggetto obbligato/interessato abbia inviato notifica di superamento delle CSC ai
sensi dell’art. 249 e dell’Allegato 4 (2° caso) al Titolo V Parte IV del Decreto, lo stesso dovrà
presentare agli Enti territorialmente competenti Provincia, Comune, ARPA, AUSL il Progetto unico
di bonifica, unitamente all’istanza di approvazione dello stesso, attraverso la compilazione del
MODULO L2 e relativi allegati.
Per quanto riguarda la tempistica per la presentazione del Progetto unico di bonifica, non indicata
dalla normativa, si raccomanda che i tempi siano gli stessi con riferimento alla presentazione del
progetto in procedura ordinaria di cui all’art. 242, cioè 6 mesi, in questo caso decorrenti dalla
notifica di superamento della/e CSC.
Il Soggetto obbligato/interessato può scegliere una delle seguenti alternative:
- Bonifica riportando i valori di contaminazione del sito ai livelli di soglia di contaminazione CSC,
senza effettuare l’Analisi di Rischio sito specifica (2° caso lettera a Allegato 4 Titolo V Parte IV
D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.);
- Bonifica riportando i valori di contaminazione del sito ai livelli di soglia di rischio (CSR),
effettuando l’Analisi di rischio sito specifica sulla base dei criteri di cui all’Allegato 1 (2° caso lettera
b Allegato 4 Titolo V Parte IV D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.).
In entrambi i casi verrà presentato alle Autorità competenti un Progetto Unico di Bonifica che
comprenderà:
- la descrizione della situazione di contaminazione riscontrata a seguito delle attività di
caratterizzazione eseguite;
- gli eventuali interventi di messa in sicurezza d’emergenza adottati o in fase di esecuzione per
assicurare la tutela della salute e dell’ambiente;
- la descrizione degli interventi di bonifica da eseguire sulla base:
a) dei risultati della caratterizzazione per riportare la contaminazione ai valori di CSC;
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b) dell’Analisi di rischio sito specifica di cui all’Allegato 1 per portare la contaminazione ai
valori di CSR.
Entro i 60 giorni successivi alla presentazione del Progetto unico di bonifica, la Provincia,
convocata
la
Conferenza
di
Servizi,
approva
il
progetto
(vedi
NOTA
generale
approvazioni/autorizzazioni) con eventuali prescrizioni integrative, autorizzando i necessari
interventi attuativi e dettando i termini per l'esecuzione dei lavori e le ulteriori eventuali
prescrizioni.
Ai soli fini della realizzazione e dell'esercizio degli impianti e delle attrezzature necessarie
all'attuazione del progetto di bonifica e per il tempo strettamente necessario all'autorizzazione
medesima, l'autorizzazione provinciale sostituisce a tutti gli effetti le autorizzazioni, le concessioni, i
concerti, le intese, i nulla osta, i pareri e gli assensi previsti dalla legislazione vigente compresi, in
particolare, quelli relativi alla valutazione di impatto ambientale, ove necessaria, alla gestione delle
terre e rocce da scavo all'interno dell'area oggetto dell'intervento ed allo scarico delle acque
emunte dalle falde. L'autorizzazione costituisce, altresì, variante urbanistica e comporta
dichiarazione di pubblica utilità, di urgenza ed indifferibilità dei lavori. Con il provvedimento di
approvazione del progetto sono stabiliti anche i tempi di esecuzione, indicando altresì le eventuali
prescrizioni necessarie per l'esecuzione dei lavori ed è fissata l'entità delle garanzie finanziarie che
devono essere prestate a favore della Provincia per la corretta esecuzione ed il completamento
degli interventi medesimi.
Il Soggetto obbligato/interessato rilascia apposita garanzia finanziaria a favore della Provincia,
prima dell'avvio dei lavori autorizzati.
Le varianti al progetto sono approvate secondo le procedure previste per l’approvazione del
progetto originario.
NOTA 11: Richiesta di rilascio certificazione – (MODULO M, MODULO N,
MODULO O)
A seguito del completamento dei lavori di bonifica o di messa in sicurezza operativa o di messa in
sicurezza permanente, DOPO aver svolto gli opportuni controlli in contraddittorio da
concordare ed effettuare con ARPA e DOPO aver accertato il raggiungimento degli
obiettivi di bonifica, in base agli esiti analitici del laboratorio ARPA, il Soggetto
obbligato/interessato trasmette alla Provincia, al Comune, all’ARPA e all’AUSL territorialmente
competenti la richiesta di certificazione tramite l'invio dei seguenti moduli:
- MODULO M (richiesta di certificazione) e relativi allegati;
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- MODULO N (dati relativi agli interventi di bonifica/MISP/MISO);
- MODULO O (dati catastali e vincoli).
Qualora, relativamente alle procedure ordinarie, sia prevista l’esecuzione del progetto per lotti
funzionali, le informazioni sono trasmesse per i singoli lotti a conclusione di ogni fase.
La certificazione di avvenuta bonifica è rilasciata dalla Provincia, ai sensi dell’art. 248 c. 2 del
Decreto, al Soggetto obbligato/interessato ed al/ai proprietario/i del sito, sulla base della relazione
tecnica predisposta dalla
struttura ARPA,
a seguito
del
completamento
dei
lavori
e
successivamente ai controlli in contraddittorio, e può contenere eventuali prescrizioni e vincoli in
relazione all’uso del sito bonificato.
Nei casi di messa in sicurezza permanente (MISP) o di messa in sicurezza operativa (MISO) la
certificazione di avvenuta bonifica è rilasciata a conclusione del periodo di monitoraggio previsto
dal progetto.
La Provincia, alla conclusione dei lavori previsti dal progetto di MISP o MISO, nelle more della
certificazione di avvenuta bonifica attesta l’avvenuto completamento dei lavori e la conformità degli
stessi ai progetti approvati.
La certificazione costituisce titolo per lo svincolo delle garanzie finanziarie.
Copia informatica della certificazione è trasmessa, a cura della Provincia, al Soggetto
obbligato/interessato e agli Enti competenti.
In caso di progetto di bonifica approvato per fasi, il Proponente, a conclusione delle attività di
bonifica previste ed approvate nei determinati termini temporali, deve trasmettere il modulo N,
specifico per ogni fase.
Nota generale approvazioni/autorizzazioni
Ogni istanza di approvazione/autorizzazione dei piani - progetti (Piano di Caratterizzazione, Analisi
di Rischio sito specifica, Progetto di bonifica, Progetto di messa in sicurezza operativa, Progetto di
messa in sicurezza permanente, Progetto unico di bonifica) è sottoposta alla valutazione da parte
degli Enti competenti (Provincia, Comune, ARPA, AUSL) tramite la Conferenza di Servizi, indetta
con le modalità e i tempi indicati all’art. 242. La valutazione di ogni singola istanza di
approvazione/autorizzazione dei documenti di cui sopra può condurre ad una delle seguenti 3
tipologie di esito:
-
caso a: parere approvativo;
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-
caso b: parere sospensivo con richiesta di integrazioni;
-
caso c: comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza, ai sensi dell'art.
10-bis della L.241/1990.
Nel caso b, in cui la Conferenza di Servizi ritenga necessario chiedere delle integrazioni per poter
valutare in modo completo il documento, è possibile sospendere una sola volta il
procedimento relativo a ciascuna delle suddette fasi, per un tempo stabilito dalla Conferenza di
Servizi. Entro il tempo di sospensione stabilito il Soggetto obbligato/interessato è tenuto a
presentare la documentazione integrativa richiesta. I tempi procedimentali sono riavviati una volta
ricevuta la documentazione integrativa che permette di convocare una un nuova Conferenza di
Servizi; l’esito della Conferenza di Servizi, non potendo più essere sospeso il procedimento, può
ricadere nel caso a oppure nel caso c.
Nel caso c, in cui la Conferenza di Servizi ritenga vi siano dei motivi ostativi all’accoglimento
dell’istanza, prima di procedere con il provvedimento di respingimento dell’istanza di
approvazione/autorizzazione, la Provincia invia al Soggetto obbligato/interessato la comunicazione
dei motivi ostativi, ai sensi dell'art. 10-bis della L.241/1990, lasciando allo stesso la facoltà di
controdedurre, presentando osservazioni, eventualmente corredate da documenti, entro il termine
di 10 giorni dal ricevimento della comunicazione. Possono conseguentemente presentarsi le
seguenti casistiche:
–in caso non siano trasmesse dal Soggetto obbligato/interessato osservazioni entro i previsti 10
giorni, la Provincia provvederà al RESPINGIMENTO dell'istanza di approvazione/autorizzazione dei
documenti di pianificazione/progettazione;
–in caso siano trasmesse dal Proponente osservazioni entro i previsti 10 giorni, la Provincia
provvederà alla valutazione delle stesse che condurrà, previa richiesta di parere agli Enti
competenti
o
convocazione
della
CdS,
all'APPROVAZIONE/AUTORIZZAZIONE
o
al
RESPINGIMENTO dell'istanza.
5. ATTIVITA' DI CONTROLLO
L’ARPA effettua i controlli ambientali sul sito nel corso delle diverse fasi del procedimento. Restano
fermi i controlli sanitari di competenza dell’Azienda USL territorialmente interessata.
Ai fini della verifica dell'attività di caratterizzazione e dei risultati del progetto approvato, i controlli
devono riguardare tutte le matrici ambientali interessate dal fenomeno di inquinamento. Tali
controlli interessano sia le modalità di effettuazione dell'intero processo di indagine e di bonifica,
sia il confronto con le analisi chimico-fisiche delle matrici ambientali campionate. Con riferimento a
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quest'ultimo aspetto, in ogni fase devono essere garantiti controlli in una percentuale commisurata
alla complessità dell'intervento, comunque non inferiore al 10 per cento.
I controlli di cui al presente paragrafo sono effettuati sulla base delle conoscenze tecnicoscientifiche più aggiornate.
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