BODONI 1740-1813 Al lettore Il 2013 è per Parma l’anno del Doppio Bicentenario: quello della morte di Giambattista Bodoni e quello della nascita di Giuseppe Verdi. Le loro arti erano diverse, ma se fossero esistite, a quei tempi, le carte d’identità, forse avrebbero riportato, per entrambi, la stessa qualifica: COMPOSITORE. Anche se Bodoni era, oltre che compositore, disegnatore e fonditore di caratteri e, naturalmente, tipografo editore. Cariparma Crédit Agricole partecipa alle celebrazioni collaborando a iniziative importanti come il Festival Verdi e affiancando il proprio volume strenna alla mostra documentaria e artistica che Museo Bodoni, Biblioteca Palatina e Galleria Nazionale hanno organizzato per l’occasione nei prestigiosi spazi della Pilotta. Questo volume, dedicato a Bodoni, si avvale come sempre dell’intervento grafico e editoriale di Franco Maria Ricci, che del famoso tipografo è da tempo il cultore più amorosamente fedele. Neoclassico, Bodoni concepiva i suoi alfabeti come i Greci antichi concepirono il Partenone. Si accaniva su ogni dettaglio: l’allineamento, le spaziature, l’uguaglianza d’impressione, la bontà della carta e dell’inchiostro… Una cura particolare dedicava a quella che potremmo chiamare la facciata del libro, cioè il frontespizio: poche lettere nere che spiccavano, in tutta la purezza della loro forma, su una grande pagina bianca. Lavorava per un’élite. Non lo tentò quella che Aldo Manuzio aveva chiamato parva forma: il libro tascabile, da portare in viaggio. Le opere che uscivano dalla sua stamperia dovevano essere custodite con la cura che si riserva agli oggetti più preziosi, maneggiate delicatamente come messali laici, gustate nel silenzio degli studioli da gente di qualità, da collezionisti baciati dalla fortuna. Il carattere “Bodoni”, di classica bellezza, ha sfidato il tempo continuando ad essere modello contemporaneo di armonia e leggibilità. Quanto alla rilevanza storica dell’officina di Bodoni, essa aveva nel suo tempo come termini di paragone solo le produzioni tipografiche di Parigi, Londra e Madrid, e spesso le superava. Parma era allora centro di vivo fermento intellettuale nell’Europa dell’Illuminismo e si proponeva, fra l’altro, come tappa d’obbligo per i viaggiatori del Grand-tour che vi facevano sosta per ammirare le pitture del Correggio e per incontrare Bodoni nella sua ricchissima tipografia e acquistarne le splendide edizioni. Bodoni e Verdi. È come se due musiche si rispondessero, disegnando nell’aria la fisionomia di Parma, città aristocratica e passionale: la musica bodoniana, silenziosa, in bianco e nero, eseguita con suprema eleganza su una tastiera alfabetica, e destinata al mondo dei felici pochi; quella verdiana, trascinante, corrusca, popolare. L’augurio è che si rinnovi, nello sfogliare questo volume celebrativo, la stessa ammirata meraviglia per Bodoni, “Principe dei tipografi, tipografo dei Principi”. Ariberto Fassati Presidente Cariparma Crédit Agricole 4 5 BODONI 1740-1813 Progetto editoriale Franco Maria Ricci Ricci Editore/Grafiche Step 6 Indice 13 Le opere e i giorni di Corrado Mingardi 185 Cornice storica di Marzio Dall’Acqua 221 Bodoni, Spagna, Francia e la bibliofilia europea di Pedro M. Cátedra 251 Bodoni classico e neoclassico di Caterina Napoleone 269 Bodoni, Canova, Appiani di Fernando Mazzocca 293 Gli scrigni della memoria bodoniana di Andrea De Pasquale 311 Bodoni e i fogli volanti di Daniela Moschini 10 11 1815 1816 1817/1818 Il 1 giugno il Magawly affida la direzione della Stamperia Ducale a Giuseppe Paganino. Solo nel 1819 sarà sostituito da Luigi Mussi. Il 9 giugno il Congresso di Vienna, dopo la caduta di Napoleone, assegna definitivamente a Maria Luigia d’Austria i ducati, con il patto che, alla sua morte, succeda al trono la linea dei Borboni di Lucca. Il 17 febbraio ritornano da Parigi le opere d’arte requisite da Napoleone e portate a Parigi tra cui le pale del Correggio. Il 20 aprile Maria Luigia fa il suo ingresso ufficiale a Parma. Nello stesso anno inizia la costruzione del ponte sul Taro. Nel 1817 inizia la costruzione del cimitero della Villetta, già progettato dai francesi. Dopo aver stampato il Manuale Tipografico del marito, Margherita Dall’Aglio lo invia in dono al papa e ad altre personalità europee. Brooks 1170 Brooks 1216 pp. 70, 174, 270 MEMORIA ed Orazione del P. Paolo Ma Paciaudi intorno la biblioteca parmense... vita del cavaliere giambattista bodoni tipografo italiano e catalogo cronologico delle sue edizioni Parma co’ tipi Bodoniani MDCCXV parma dalla stamperia ducale MDCCCXVI In ottavo. La stampa era già stata iniziata da Bodoni. Due volumi in quarto. L’autore è Giuseppe De Lama. Con dedica “Agli amici del tipografo Giambattosta Bodoni di cui l’Italia e il suo secolo vanno superbi”. Brooks 1157 Brooks 1158 congresso di vienna parma dalla stamperia imperiale addì 18 AGOSto 1815 In quarto. Brooks 1173 p. 176 in occasione del solenne ingresso in parma di sua maestà la principessa imperiale maria luigia... parma dalla stamperia imperiale mdcccxvi In folio. Con il ritratto della duchessa inciso dal Rosaspina. 70 1768 / Br. 1 pp. 178-184 Manuale tipografico del cavaliere giambattista bodoni parma presso la vedova mdcccxviii Due volumi in quarto. Nel primo, il ritratto del tipografo inciso da Rosaspina tratto dal dipinto di Appiani, il discorso della vedova e quello di Bodoni (che già aveva steso per questa edizione), cui seguono i carattei latini. Il secondo volume è riservato ai caratteri esotici, ai fregi, alla musica e ai segni matematici. Brooks 1210 Breve: DIlectae filie viduae bodoni parmam pius pp. vii... In folio. Ringraziamento del Papa per il dono del Manuale Tipografico. 71 1769 / Br. 6 74 1 75 1769 / Br. 6 76 1 77 1772 / Br. 25 1773 / Br. 40 ????? 80 80 1 81 1775 / Br. 70 82 1 83 1775 / Br. 70 94 1 95 1784 / Br. 247 98 1 99 1784 / Br. 247 100 1 101 Brooks 228 1788 / Br. 354 Brooks 204 102 1 103 106 1 107 1791 / Br. 426 114 1 115 1806 / Br. 995 150 1 151 1806 / Br. 995 152 1 153 1808 / Br. 1050 162 1 163 Brooks 1060 164 1808 / Br. 1050 1 165 180 1 181 182 1 183