Il SACRO ROMANO IMPERO DAI
CAROLINGI AD OTTONE I
Clodoveo, re dei Franchi, si
converte al Cattolicesimo
I Franchi sono un
popolo germanico
Fra il V e il VI
secolo, si erano
stabiliti nell’attuale
Francia.
 Il re franco Clodoveo, della dinastia dei Merovingi, si
converte al cattolicesimo alla fine del V secolo, imitato dai
suoi sudditi.
 Da allora i Franchi diventano i più strenui difensori del papa.
La debolezza dei re merovingi
e Carlo Martello
 Poiché, secondo l’usanza dei Franchi, alla morte
di un re il regno andava spartito fra i suoi figli, il
territorio franco arriva ad essere diviso in tre
parti: Austrasia, Neustria e Borgogna.
 Indeboliti dalla frantumazione del territorio, i re
merovingi sono costretti a cedere il governo ai
cosiddetti “maggiordomi” o maestri di palazzo,
cioè ministri e capi militari.
 Uno di questi maestri di palazzo, Carlo Martello,
sconfigge gli Arabi a Poitiers, nel 732. L’impresa
dà a Carlo e alla sua famiglia grande prestigio.
Pipino il Breve
 Il figlio di Carlo, Pipino il Breve, diventa re e
inaugura la dinastia dei Carolingi.
 Pipino, chiamato in aiuto dal papa contro i
Longobardi, li sconfigge e dona al pontefice i
territori che ha sottratto loro: nasce così lo Stato
della Chiesa (detto anche Patrimonio di san Pietro).
 All’epoca di Pipino il Breve esso comprende il Lazio,
la Romagna, Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia
Ancona, oltre al castello di Sutri, che già il re
longobardo Liutprando aveva donato al papa nel
728.
 Su questi territori il pontefice esercita anche il
potere temporale (cioè politico).
Carlo Magno sconfigge i
Longobardi ed espande il regno
 Nel 773 i Longobardi, guidati da Desiderio,
minacciano di nuovo il papa, che chiama in aiuto
Carlo Magno, figlio di Pipino. Carlo sconfigge
definitivamente i nemici e si proclama re dei
Franchi e dei Longobardi.
 Poi Carlo avvia un periodo di conquiste,
sconfiggendo Sassoni, Bavari e Avari (popolazioni
stanziate nell’attuale Germania) e sottraendo agli
Arabi una piccola parte del territorio spagnolo,
fino al fiume Ebro.
Europa e Mediterraneo nel IX secolo
Nell’Europa e nella
zona del
Mediterraneo, nel IX
secolo, erano
presenti i Franchi, gli
Arabi, i Bizantini e la
Chiesa di Roma.
La cavalleria di Carlo

La cavalleria franca
adopera
la
staffa,
elemento che aumenta
la potenza e la stabilità
del cavaliere. Un altro
elemento che rafforza la
cavalleria franca è la
corazza.
Carlo Magno imperatore
A incoronare Carlo
Magno imperatore
è papa Leone III,
nella basilica di
San Pietro.
Papa Leone III
incorona
Carlo
Magno (notte di
Natale dell’800), in
san Pietro.
 Papa e imperatore si aiutano reciprocamente: il papa riceve
protezione dall’imperatore; l’imperatore riceve legittimazione
dal papa.
Il Sacro Romano Impero
 Con l’incoronazione, Carlo diventa imperatore del Sacro

-
-
-
Romano Impero: sacro perché consacrato dal pontefice,
romano perché in qualche modo ricalca il vecchio Impero
Romano d’Occidente.
In realtà, tra i due imperi ci sono molte differenze:
L’impero carolingio ha dimensioni più ridotte e ha come
centro non Roma e il Mediterraneo, ma l’Europa Centrale
(Aquisgrana)
L’economia dell’impero carolingio si basa sull’agricoltura,
mentre nell’Impero Romano erano molto sviluppati anche
artigianato e commerci
Per la prima volta nasce una vasta entità politica
benedetta dal papa
L’organizzazione dell’Impero
Comitati o contee
(conti)
Sacro
Romano
Impero
Marche
(marchesi)
Missi dominici
• amministrano la giustizia
• riscuotono i tributi
• sono cavalieri e fanti
• difendono i confini
dell’impero
Amministrano, compiono
ispezioni sul comportamento
di conti e marchesi
Il vassallaggio
 L’organizzazione dell’Impero carolingio si fonda su
stretti rapporti di fedeltà tra il sovrano e i suoi
compagni più fedeli: tale rapporto personale si
definisce vassallaggio.
 In cambio del giuramento di fedeltà all’imperatore, i
vassalli ricevono un terreno, chiamato feudo, che però
inizialmente non è ereditario: alla morte del vassallo,
il feudo torna all’imperatore.
 Ad alcuni grandi feudatari il sovrano concede
l’immunità, cioè un privilegio secondo cui nessun
funzionario imperiale può entrare nei territori a loro
affidati. Questo privilegio rafforza la fedeltà tra
feudatario e imperatore.
La cerimonia dell’investitura
1. Atto di
sottomissione
(omaggio).
2. Giuramento di
fedeltà
Il futuro vassallo si
Il carattere sacro è dato dal
inginocchia
giuramento di fedeltà,
davanti al signore e pone
pronunciato tenendo
le mani nelle sue
la mano destra sul Vangelo
3. Concessione
del feudo
Il beneficio ricevuto dal vassallo
è solitamente un feudo, ma
anche in una carica,
un diritto, ecc.
Le leggi di Carlo: i capitolari
 I capitolari sono le leggi
pronunciate da Carlo in una
apposita assemblea e valide
per tutti i sudditi dell’impero.
 L’assemblea si chiamava
Campo di Maggio e vi
partecipavano
conti
e
marchesi.
Il re è seduto sul trono e detta le sue leggi (capitolari) agli scribi.
Carlo promuove l’istruzione
1. Fa aprire scuole presso monasteri, chiese e
cattedrali. Con un proclama dell’802, dispone che
tutti mandino a scuola i figli.
2. Ospita a palazzo i maggiori studiosi del tempo e
fonda la Scuola Palatina , dove promuove lo studio
dei testi cristiani e delle opere dei latini.
3. Emana una riforma scolastica basata su tre cicli di
istruzione: quello elementare (leggere e scrivere),
quello dedicato alla formazione artistico-scientifica
(arti liberali) e l’insegnamento della teologia.
4. Promuove l’invenzione di uno stile di scrittura
chiaro e semplice, la minuscola carolina, usato dagli
amanuensi per copiare i codici (libri manoscritti).
La curtis
La terra è la ricchezza
dell’impero.
Il
sistema
economico si basava su ville
agricole dette curtis, divise
in:
• pars dominica
• pars massaricia
circondate da:
• bosco o pascolo e terre
allodiali
(terreni
poco
redditizi coltivati da contadini
liberi)
 La pars dominica era quella gestita direttamente dal signore,
che la faceva lavorare agli schiavi.
 La pars massaricia era affidata a contadini o servi che, in
cambio della terra, dovevano pagare un tributo e assicurare
alcune giornate di lavoro (dette corveés) nella pars dominica.
L’economia curtense
 Il sistema curtense, diffuso in tutto il territorio dell’Impero
Carolingio, è prevalentemente un’economia di sussistenza (le
curtis producono ciò che è necessario per l’autoconsumo).
Questo per due motivi:
- I commerci a lunga distanza sono molto rari perché le vie di
comunicazione sono scarse e pericolose
- l’agricoltura è piuttosto arretrata: è in uso l’aratro di legno e si
pratica la rotazione biennale delle colture. La produttività dei
terreni, quindi, non è molto elevata e non ci sono molti
prodotti in eccesso da vendere.
 Ma l’economia curtense non è del tutto chiusa, perché nei
villaggi e nelle città si tengono periodicamente i mercati. Uno
dei prodotti che è necessario acquistare è il sale, che serve per
la conservazione dei cibi. Inoltre i signori comprano oggetti
preziosi e spezie, provenienti dall’Oriente.
Un capitolare dell’800 sulle
curtis
V
Quando i nostri funzionari devono occuparsi dei lavori nei nostri
campi, cioè seminare o arare, raccogliere le messi, tagliare il
fieno o vendemmiare, ciascuno di essi si occupi che tutto sia
fatto per bene e nulla venga sciupato.
XVIII Che presso i nostri mulini si allevino polli e oche...
XXIII In ciascuna villa i funzionari abbiano stalle per le mucche,
porcili, ovili per pecore, capre e montoni nel numero maggiore
possibile...
XLV Che ciascun funzionario abbia buoni artigiani, cioè fabbri,
orefici, calzolai, tornitori, carpentieri, fabbricanti di scudi,
fabbricanti di sapone, fabbricanti di sidro, birra e liquore di
pere, fornai che sappiano fare il pane di semola, artigiani che
sappiano fare reti per caccia, pesca o per catturare uccelli, e altri
che sarebbe troppo lungo elencare.
Il lavoro dei contadini e le
attività dei nobili durante l’anno
un contadino si scalda al fuoco.
1
i nobili si dedicano alla caccia
2
3
4
6
5
il contadino ara i campi,
poi falcia i prati e
infine miete il grano
si comincia a seminare.
si ingrassa e poi si uccide il maiale.
si raccoglie l’uva e si fa il vino.
La fine dell’impero carolingio
 Alla morte di Carlo Magno (814), eredita l’Impero suo figlio Ludovico
il Pio. Dopo di lui il territorio viene diviso tra i suoi tre figli, secondo
l’usanza germanica. I tre fratelli arrivano all’Accordo di Verdun (843):
- Carlo il Calvo  Gallia
- Ludovico il Germanico  area a est del Reno
- Lotario  zona compresa tra i territori dei due fratelli (detta
Lotaringia) + Italia Settentrionale.
 Nell ‘877 Carlo II il Calvo concede ai grandi feudatari il capitolare di
Quierzy, che stabilisce l’ereditarietà dei loro feudi (nel 1037 tale
diritto sarà esteso anche ai feudatari minori con la Constitutio de
Feudis). Ogni feudatario, così, è padrone assoluto del suo feudo.
 L’Impero Carolingio è ormai alla fine: Carlo III il Grosso, figlio di
Ludovico il Germanico, tenta di imporre nuovamente il potere
centrale dell’imperatore ma viene deposto dall’aristocrazia. Quando
muore, nell’888, non viene nominato alcun successore.
Il feudalesimo
 Tra IX e XI sec. nasce e si consolida una organizzazione
politica e sociale basata sul possesso del feudo. Ogni
feudatario aveva potere assoluto sul proprio territorio
(potere di banno): dettava leggi, riscuoteva tasse,
amministrava la giustizia.
 Il grande feudatario (vassallo) poteva avvalersi di
collaboratori a cui affidava parte della gestione del
feudo: questi erano i valvassori. La società era
organizzata come una piramide in cui ogni gradino era
legato a quello superiore dal giuramento di fedeltà.
 Chi rompeva il giuramento, tradendo il suo signore, si
macchiava del reato di fellonia ed era punito con la
privazione del feudo.
La società feudale
Una società tripartita
 Nell’Alto Medioevo i gruppi sociali principali erano tre: nobiltà, clero,
lavoratori.
 Nobiltà = coloro che combattono
Si dedicano soprattutto alla guerra, poiché è l’unica classe sociale che può
permettersi il costo di armature e cavalli da battaglia. Il potere è spesso
esercitato con violenza, così la Chiesa proclama le “tregue di Dio” (divieto di
combattere durante le festività religiose) e la “pace di Dio” (divieto di agire
violentemente contro i deboli).
 Clero = coloro che pregano
Gli esponenti dell’alto clero (vescovi e abati) provengono dalle famiglie
aristocratiche e spesso purtroppo non abbracciano la carriera ecclesiastica
per vocazione. Si tratta infatti di figli minori (cadetti), che non possono
ereditare la terra paterna: verso il Mille si inizia infatti a seguire il principio del
maggiorascato (= solo il figlio maggiore eredita)
 Contadini e artigiani = coloro che lavorano
Sono considerati con disprezzo dai nobili: il termine “villano” (che ora
significa “maleducato”) indicava l’abitante della villa-curtis, cioè il contadino.
L’incastellamento
 Una tale organizzazione sociale era finalizzata
soprattutto alla difesa: nel IX sec.,
infatti,l’Europa fu di nuovo assalita da invasioni.
 I feudatari organizzarono la difesa iniziando a
costruire fortezze e castelli nelle campagne:
inizialmente semplici costruzioni di legno,
furono poi fortificati i pietra. Il centro del
castello era il mastio (torre centrale, spesso su
un’altura).
 Questo fenomeno si definisce incastellamento
(IX-XIII sec)
Castello di Lettere (provincia di Napoli)
Ottone I e il nuovo impero
 Dopo la fine dell’Impero Carolingio, nacque un
conflitto tra i casati di Sassonia, Franconia e Baviera.
Essi volevano in particolare la supremazia in Italia.
 Quando la situazione divenne ingovernabile, gli
stessi grandi feudatari tedeschi decisero di
riconoscere un imperatore: era Ottone I di Sassonia.
 Nel 936 si fece incoronare re di Germania e, dopo
aver sconfitto gli Ungari, estese la sua influenza sulla
Borgogna e sull’Italia.
 Nel 951 Ottone si fece proclamare anche re d’Italia, a
Pavia, e una decina d’anni dopo si recò a Roma, dove
fu incoronato imperatore dal papa (962).
Il Sacro Romano Impero Germanico
 Ottone I aveva in mente di restaurare l’autorità centrale (limitando il
potere dei feudatari), proteggere il popolo dalle invasioni e far
risorgere un impero cristiano. Si presentava dunque come erede del
progetto di Carlo Magno, ma l’impero di Ottone era molto diverso da
quello carolingio:
- la Francia non era più il centro del’impero, bensì era esclusa (si
chiamò infatti Sacro Romano Impero Germanico, perché il centro del
potere era la Germania)
- l’imperatore non era tale per diritto ereditario ma era eletto da
alcuni grandi feudatari
- L’Italia centro- settentrionale fu totalmente assoggettata ad Ottone
e ai suoi successori (a parte lo Stato della Chiesa)
- Gli imperatori esercitarono un forte controllo sulla Chiesa, arrivando
persino a controllare l’elezione del papa (962, Privilegium Othonis =
la nomina del pontefice avviene solo con il consenso
dell’imperatore). Ciò causerà un lungo conflitto tra Chiesa e Impero.
La corona di Ottone I,
conservata ora a Vienna
Ottone I riceve la
sottomissione dei
Norvegesi
Il Sacro Romano Impero Germanico