AZIENDA U.L.S.S. N. 21 -Via C. Gianella, 1 - 37045 Legnago (VR) C.F. 02574230237 - www.aulsslegnago.it - tel. 0442 622111 PEC: [email protected] DIREZIONE SANITARIA NOTE: Cardiologia: mantenimento posti letto attuali; Geriatria: rispetto alla dotazione di posti letto riportata nelle schede si propongono 2 posti letto in meno per una dotazione di 46 posti letto che corrisponde a quella attuale; Malattie Infettive: si propone il mantenimento della situazione attuale con una Unità Semplice Dipartimentale e 11 posti letto in reparto dedicato; Medicina Interna: a fronte di una dotazione di 54 posti letto si propone il mantenimento degli attuali 21 posti letto; Neurologia: si ritengono sufficienti 20 posti letto a fronte dei 22 assegnati dalle schede; Chirurgia Generale:si chiedono 2 posti letto in più rispetto ai 26 proposti nelle schede e si chiede di specificare “con attività di chirurgia vascolare e posti letto di breast unit”; Day Surgery multisciplinare : si chiede una USD con possibilità di mantenere 6 posti letto c/o Ospedale di Bovolone Oculistica: si chiedono 2 posti letto in più per il mantenimento della chirurgia retinica; Ortopedia: Mantenimento dei posti letto attuali ORL: si chiedono 2 posti letto in più rispetto ai 6 previsti; Urologia: si chiedono 2 posti letto in più rispetto ai 10 previsti in modo da mantenere i 12 posti letto attualmente attivi, Ostetricia e Ginecologia: si propongono 2 posti letto in meno rispetto ai 32 riportati nelle schede; Anatomia Patologica: si ritiene indispensabile il mantenimento dell’apicalità; RRF di Bovolone: si propone di aumentare la dotazione di 20 posti letto passando, così, dai 27 previsti ai 47; RRF Legnago: si propone di aumentare la dotazione di 11 posti letto passando, così, dai 15 ai 26, in quanto attualmente sono 20 i posti letto funzionanti a cui andrebbero aggiunti 2 posti letto per riabilitazione neurologica e 4 posti letto per la riabilitazione cardiologica (pazienti post-cardiochirurgia) Pronto Soccorso con posti letto tecnici di Osservazione Breve Intensiva c/o Ospedale di Legnago e Punto di Primo Intervento di tipo Avanzato c/o Osp. Di Bovolone Responsabile del Procedimento: Dott. Alberto Rigo Responsabile dell’Istruttoria e/o referente per l’oggetto: Dott. Alberto Rigo tel. 0442 622398 - fax 0442 622644 - [email protected] Acuti Area Medica Cardiologia Gastroenterologia Geriatria Malattie infettive e tropicali Medicina generale Nefrologia Neurologia Oncologia Pneumologia Psichiatria Radioterapia Totale are medica Area Chirurgica Chirurgia generale Day Surgery multidisciplinare Oculistica Ortopedia e traumatologia Otorinolaringoiatria Urologia Totale area chirurgica Area Materno‐Infantile Ostetricia e ginecologia Patologia neonatale Pediatria Totale area materno infantile Area Terapia Intensiva Anestesia e Rianimazione Terapia intensiva Unità coronarica Totale area terapia intensiva Area Servizi di Diagnosi e Cura Posti letto da Posti schede Letto regionali proposti 22 6 48 0 54 6 22 4 14 16 0 192 26 24 4 26 6 10 96 NOTE presenza di un laboratorio di emodinamica 31 interventistica. Centro Hub (h24) di riferimento 6 46 USD posti letto in reparto dedicato con requisiti 11 strutturali 21 Con Centro Antidiabetico 6 posti letto Tecnici di dialisi 20 Con STROKE Unit di I° livello 4 14 con posti letto di sub intensiva pneumologica 16 2 Con attività di medicina nucleare 177 28 24 6 31 8 12 109 32 6 14 52 30 6 14 attività di neuropsichiatria infantile 50 10 8 18 10 8 18 Con attività di terapia antalgica e cure palliative con posti letto tecnici di OBI e Punto di Primo Intevento di tipo Avanzato c/o Osp. Di Bovolone Mantenimento Apicalità Con US Professioni Sanitarie Accettazione e Pronto Soccorso Anatomia ed istologia patologica Direzione Medica Farmacia Laboratorio Analisi Radiologia Medicina trasfusionale Totale servizi Totale acuti Riabilitazione Area Riabilitativa Lungodegenti Bovolone Recupero e riabilitazione funzionale Bovolone Recupero e riabilitazione funzionale Legnago Recupero e riabilitazione funzionale Zevio Totale area riabilitazione rigo alberto Totale complessivo con attività di chirurgia vascolare e posti letto di breast unit USD con 6 posti letto c/o Ospedale di Bovolone mantenimento chirurgia retinica con attività di chir. Del rachide Svolge funzioni di coordinamento anche per l'azienda ULSS 20 e 22 Medicina Nucleare in radioterapia USD coordinata dal DIMIT della AOUI di VR 358 18 27 15 60 418 354 18 47 USD 26 0 91 445 17/07/2013 Oggetto: Consiglio Regionale Progetto di legge n. 190 Piano socio sanitario regionale per il triennio 2012/2014 N B In grassetto le parti riportate testualmente dal PSSR PREMESSA - Il PSSR tra gli importanti elementi di novità :valorizza il rapporto con gli Enti locali e con le Comunità; - e inoltre riconosce che in quest'ottica la Comunità locale, attraverso tutti i soggetti istituzionali e le organizzazioni sociali espressive della Comunità stessa, non è solo destinataria di interventi, ma realtà capace di esprimere i bisogni, di sviluppare le risposte, - Il PSSR intende essere, prima di tutto, un Patto con la Comunità locale finalizzato a responsabilizzare tutti i soggetti alla garanzia dei LEA e dei LIVEAS,. RIFLESSIONI E RICHIESTE 1. POPOLAZIONE Il PSSR afferma che "L'analisi storica sotto il profilo organizzativo e funzionale porta a confermare che le Aziende ULSS con un bacino di riferimento compreso tra i 200.000 e i 300.000 abitanti presentano migliori performance gestionali ed assistenziali, configurandosi questa come dimensione ottimale a cui tendere" In proposito si ricorda che l'effettivo bacino di utenza dell'ospedale di Legnago è di gran lunga superiore rispetto alla popolazione residente e si sottolinea la necessità che la popolazione assegnata alla Azienda Ulss 21 arrivi a un numero di almeno trecentomila abitanti, consentendo con ciò anche un riequilibrio all'interno delle tre Aziende Ulss della provincia di Verona. Dal 2001 la Legge Regionale n, 22 del 16 agosto 2001 ha "trasferito" la popolazione del Comune di San Giovanni Lupatoto. Si tratta di un comune con una popolazione residente superiore al tempo ai 21.000 abitanti e in costante crescita negli esercizi successivi. Dall'AULSS 21 all'AULSS 20 (Verona), spostandone dal 2002 il relativo finanziamento legato ai residenti. L'Ulss 21 ha subito il taglio di una quota rilevante di finanziamento, taglio accentuato negli anni in cui progressivamente si sono ridotti i finanziamenti alle funzioni e si sono ampliati i finanziamenti su quota capitaria della popolazione assegnata. 2. FINANZIAMENTO L'implementazione nel S.S.N. del criterio di finanziamento basato esclusivamente sui costi standard implica l'abbandono progressivo del finanziamento a spesa storica. Superare un sistema di finanziamento focalizzato solamente su aspetti finanziari, quale la spesa storica, è essenziale per commisurare l'allocazione di risorse rispetto alla diversità quali/quantitative delle attività erogate e per valutare l'efficacia e l'efficienza dei processi di erogazione aziendali. La ricerca di metodi per la conoscenza effettiva dei costi dell'assistenza ospedaliera, ha indotto 1'AULSS 21 ad adottare un sistema di analisi dei costi per episodio di ricovero che consente di misurare e valutare in modo evoluto le attività ed il consumo di risorse attribuibili ai ricoveri ospedalieri. Nel 2008 1'AULSS 21 ha promosso e aderito al "Network Italiano Sanitario per la condivisione dei Costi standard (N.I.San)" nato con l'idea di dare vita ad una vera e propria "rete" tra aziende sanitarie che, condividendo lo stesso metodo per la determinazione dei costi per episodio di ricovero, volevano favorire il confronto interaziendale (benchmarking) dei risultati. Poiché I'AULSS 21 partecipa a tale Network (N.I.San) da diversi anni, ha la possibilità di dare un significativo contributo alla definizione dei "costi standard dell'assistenza ospedaliera" per , -1- determinare l'allocazione del finanziamento del SSR alle singole aziende sanitarie. Qualora non sia accettata la richiesta di finanziamento in base ai costi standard delle funzioni svolte si chiede che l'ambito territoriale aziendale sia esteso in modo da arrivare ad una popolazione residente di circa trecentomila abitanti. 3. ASSISTENZA OSPEDALIERA Nell'ambito del programmatico Forte impegno per migliorare il versante dell'offerta e della domanda l'assistenza erogata in ambito ospedaliero va dunque inserita in un sistema di offèrta strutturato secondo una logica di rete." - Rilevato che tra le strutture ospedaliere le Aziende con valori più elevati di posti letto indicano in VERONA la provincia, con i valori più elevati per il tasso di 4,9°/oo, posti letto, mentre i posti letto dell'azienda Ulss 21 sono già sotto il 3°/oo nei posti letto per acuti ( 2,64°/oo) e 0,87°/oo per post acuti si chiede che venga riconosciuta la riorganizzazione delle funzione ospedaliera nell'Azienda Ulss 21 determinata dalla Regione con la DGRV 3223/02 che ha ricondotto tutti i posti letto per acuti in un ospedale unico ( a Legnago) e ha riconvertito le strutture di Bovolone, Zevio e Nogara a ex ospedali per acuti. - rilevato inoltre che per il PSSR “Per garantire sicurezza e qualità delle prestazioni, continuità dell'assistenza e sostenibilità economica si intende definire un modello di rete ospedaliera strutturato su due livelli in base a: - ospedali di riferimento generalmente identificati con gli Ospedali dei capoluoghi di Provincia; -le Aziende Ospedaliere di Verona e di Padova costituiscono, inoltre, centri di riferimento regionale per alcune funzioni (es. per l'emergenza neonatale, ustioni, trapianti, chirurgia oncologica) determinate dalla programmazione regionale, nonché rappresentano centri di eccellenza e devono essere punti di riferimento a livello nazionale. - Presidi ospedalieri di rete con bacino di circa 200.000 abitanti. Rilevato che nel territorio della provincia di Verona attualmente l'ospedale di Legnago é l'ospedale per acuti pubblico con la maggiore dotazione di posti letto, con le alte specializzazioni, con elevato indice di case mix, subito dopo quelli dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, - Considerato altresì che l'ospedale di Legnago rappresenta l'unico vero ospedale pubblico a vocazione territoriale totale della provincia. Con la dismissione dei presidi ospedalieri di Nogara, Bovolone e Zevio esso rappresenta il punto di riférimento non solo per la popolazione residente nella bassa Veronese ma anche per la popolazione residente nei comuni limitrofi afferenti alle province di Padova e Rovigo. Esso è inoltre l'ultimo efficiente baluardo di confine con le Regioni Emilia Romagna e Lombardia, verso le quali ha svolto storicamente e tuttora svolge anche una funzione attrattiva adeguatamente supportata dal ruolo dei presidi periferici di Nogara, Bovolone e Zevio. - Considerato infine che la prevista architettura della rete ospedaliera orientata alla centralità dell'Azienda ospedaliera del capoluogo di provincia, rischia di sacrificare ancora una volta la legittima e documentata vocazione dell'Azienda ULSS 21 e dell'Ospedale di Legnago ad un ruolo di centralità territoriale, se non provinciale, sicuramente per i comuni della pianura prepolesana a favore del doppio ruolo di ospedale di riferimento e ospedale territoriale che l'Azienda svolge per la città metropolitana. Si chiede: 1) che l'ospedale di Legnago venga riconosciuto come ospedale provinciale, essendo già centro hub della rete dell'infarto, dell'ictus, sede della specialità di radioterapia, di malattie infettive nella prevista «gerarchizzazione e specializzazione dei servizi ospedalieri e, conseguentemente, della dotazione tecnologica corrispondente, aumentando gli investimenti specifici soprattutto nei centri di eccellenza e assicurando le dotazioni di base in maniera ampia" 2) che vengano riconosciuti adeguati investimenti come previsto dal PSSR "per la -2- conservazione e la riqualificazione del patrimonio ed investimenti per il potenziamento e lo sviluppo del patrimonio" (si sottolinea l'esigenza che, dopo le ristrutturazioni e gli adeguamenti delle attrezzature di Pronto Soccorso, Radioterapia, U. T, I.C., sia concesso il finanziamento per la costruzione della Piastra Operatoria Unica, ed altri interventi di manutenzione straordinaria, tra qui l'unificazione del Dipartimento Materno Infantile in un unico piano). - CRITICITA' E SFIDE DA AFFRONTARE nell'ambito dell'assistenza ospedaliera in A.Ulss 21: la progressiva crescita della mobilità passiva ospedaliera, non solo ascrivibile alle Aziende ULSS di confine, ma anche legata ad alcuni specifici ambiti di domanda che non trovano risposta nel contesto regionale (es. la riabilitazione) richiede che vengano ridefinite le strategie al riguardo degli ex ospedali per acuti riconvertiti della A.Ulss 21: Zevio, Bovolone e Nogara, portando a compimento le precedenti riconversioni e valorizzando le potenzialità delle strutture. L'indicazione del PSSR secondo cui: "La riconversione di strutture ospedaliere dismesse, finalizzandole ad un processo di potenziamento dei servizi territoriali e restituendole alla Comunità con una valenza sociale sanitaria. L'attuazione di queste riconversioni nei diversi contesti presuppone un processo di concertazione con le Amministrazioni Locali in merito alla destinazione d'uso delle strutture" vede le scriventi Amministrazioni offrire, con il presente documento, un'ampia disponibilità alla Regione. Le strutture di Nogara, Bovolone e Zevio pur essendo state oggetto di riorganizzazione continuano a rappresentare un forte impatto sulla realtà economica aziendale con i loro costi fissi di gestione. Tenendo conto della domanda di servizi territoriali emergente dall'effettivo bacino di utenza e dalle istituzioni locali è quindi auspicabile che la Regione si esprima in modo deciso sulle future modalità di utilizzo di tali strutture, in particolare si chiede che, in coerenza con gli obiettivi del PSSR vengano autorizzati i progetti già presentati e che prevedono un utilizzo misto (ospedale/territorio/case di riposo) delle strutture in oggetto. La rimodulazione delle unità di offerta dovrà tener conto oltre che del potenziamento e consolidamento dell'integrazione funzionale con i servizi territoriali, della necessità di una stretta connessione gestionale con la realtà ospedaliera, essendo queste strutture diventate di fatto negli ultimi anni il vero polmone flessibile della lungodegenza ospedaliera. In questa prospettiva oltre alle necessità già affermate nel piano di rivedere l'assistenza medica e gli standard assistenziali all'interno di centri di servizio, va prevista nel nostro territorio la possibilità di una riconversione delle dismesse strutture ospedaliere, già trasferendovi posti letto a media intensità assistenziale, sia riconvertendovi quelli esistenti, in una logica di totale integrazione con le disponibilità di posti per acuti. Prendere atto di questa nuova realtà che sta nei fatti al di là delle volontà programmatorie significa anche aprire l'argomento delle disponibilità di posti residenziali per gli anziani auto o parzialmente autosufficienti, per i quali non esistono più o quasi in regione e nella nostra realtà disponibilità di ricovero, tutta assorbita di fatto da ospiti gravi cronici non autosufficienti = lungodegenti. 4. EX OSPEDALE DI ZEVIO Si chiede che venga affermata la vocazione a diventare un centro per la riabilitazione intensiva. Da stabilizzare in conformità agli ampi capitoli del PSSR dedicati alla riabilitazione: "Rete di riabilitazione: la programmazione regionale prevede lo sviluppo ed il consolidamento di reti riabilitative di tipo orizzontale (intra-aziendali) e di tipo verticale (inter-aziendali) sulla base della complessità della patologia e dell'intensità di prestazioni erogate. La gestione di questo modello spetta al Dipartimento funzionale di Riabilitazione OspedaleTerritorio, quale garante della continuità assistenziale e dell'appropriatezza dell'intervento, ma anche della messa in rete di tutte le strutture pubbliche e private, sviluppando una -3- collaborazione su base provinciale. ZEVIO si propone tra le: "Le strutture deputate ad essere sede di riabilitazione intensiva devono fare riferimento per l'appropriatezza a quanto stabilito dagli atti di indirizzo regionali; per alcune disabilità, in particolare quelle neurologiche, andranno riconsiderati i tempi di degenza rapportandoli ad indicatori di gravità. Analogamente, per i criteri di appropriatezza della riabilitazione estensiva si deve fare riferimento a quanto stabilito dagli atti di indirizzo regionali." L'Azienda Ulss 21 con le proprie strutture di Zevio mette a disposizione della Regione la disponibilità a "- Mettere in rete i Centri regionali che erogano la riabilitazione cardiologica" e alla Istituzione di Unità di riabilitazione intensiva per gravi patologie cardiologiche e respiratorie. Inoltre la Conferenza dei Sindaci sottolinea la disponibilità ad attivare presso l'Ospedale Riabilitativo convertito di Zevio, a livello sperimentale, un centro di ascolto e sostegno alle famiglie con bambini disabili per garantire alle stesse un supporto per contribuire alla realizzazione di interventi finalizzati ad una presa in carico precoce, globale e continuativa delle famiglie e delle persone disabili. 5. EX OSPEDALE DI BOVOLONE Rispetto alla vigente programmazione regionale l'Ospedale di Bovolone è stato completamente riconvertito e pertanto la proposta della Conferenza dei Sindaci è il potenziamento di tutte le attività di postacuzie, consolidamento della Lungodegenza, e inserimento di posti letto di ospedale di comunità, consolidamento delle funzioni di ospedale di giornata con attività di day surgery e ambulatoriale, attività polispecialistica ambulatoriale con graduale scorrimento verso attività programmate a servizio dei pazienti cronici, sede di un centro di medicina generale e fulcro per la riorganizzazione dell'assistenza primaria come indicato nel PSSR. In modo particolare per la collocazione geografica e per le dimensioni e le caratteristiche della struttura ( ottemperanza alle prescrizioni della legge regionale 22/02 ) l'ospedale di Bovolone si e rivelato particolarmente adeguato a dare attuazione alla programmazione regionale vigente in materia di deospedalizzazione dell'attività chirurgica e di ampliamento della chirurgia ambulatoriale, il tutto garantendo la massima produzione con i minori costi questa vocazione è opportuno che venga valorizzata nel PSSR perché realizza anche un adeguato completamento delle funzioni svolte dall'ospedale unico per acuti di Legnago. 6. EX OSPEDALE DI NOGARA Sede di attività polispecialistica ambulatoriale con graduale scorrimento verso attività programmate a servizio dei pazienti cronici, possibile sede di un centro di medicina generale e fulcro per la riorganizzazione dell'assistenza primaria come indicato nel PSSR. Si dichiara altresì la disponibilità ad 1) accogliere il Centro Anziani non autosufficienti, attualmente collocato nel centro di Nogara, con un Nucleo di media intensità assistenziale; 2) la riorganizzazione della Residenzialità Psichiatrica ( anche da fuori Ulss e da fuori regione) 3) a Nogara, struttura dotata di ampi spazi verdi e terreni agricoli, soluzioni alternative ai centri diurni per persone disabili con profili di lieve o media gravità, puntando sulla terapia occupazionale e sull'integrazione sociale in ambiente lavorativo, mediante attività di agricoltura sociale, di pet therapy e di artigianato. Inoltre si dichiara la disponibilità ad attivare un centro diurno zonale per adolescenti e giovani artistici per i quali, dopo la scuola dell'obbligo, non si configura un'adeguata collocazione, mediante il trasferimento di un centro diurno già operante sul territorio da una sede decentrato. Nell'ambito della programmata "Assistenza in strutture di ricovero intermedie” posto che il modello organizzativo prevede l'af'ferenza dell'Ospedale di comunità al Distretto, la sua sede fisica potrà essere opportunamente allocata presso presidi ospedalieri riconvertiti e/o presso strutture residenziali Centri di Servizio - Comune di Nogara. -4- 7. ASSISTENZA TERRITORIALE Come richiesto dal PSSR l'azienda Ulss 21 ha già dato attuazione alla prescrizione : "Per dare uniformità di offerta ai cittadini, il Distretto dovrà tendere ad una unicità almeno sotto il profilo direzionale" avendo già istituito con successo da anni il Distretto Unico Socio Sanitario. I Sindaci ribadiscono con il presente documento la disponibilità a attuare questa parte del PSSR: "É, altresì, rilevante coinvolgere gli altri soggetti della Comunità, specie nell'ambito della promozione degli stili di vita poiché una efficace azione richiede il coordinamento di iniziative culturali, programmatorie ed operative: competenze queste che appartengono, si sviluppano e si estrinsecano in diversi settori della società civile ed istituzionale» e inoltre la seguente "Sono, infine, auspicabili a livello locale, accordi con le Amministrazioni Locali e con altre istituzioni pubbliche e private per favorire la messa a disposizione di strutture che permettano la realizzazione di nuovi modelli organizzativi dell'assistenza territoriale". Ad esempio Vedi programma di Aggregazione Territoriale Funzionale di Cerea, tra l'Azienda ULSS e le amministrazioni locali (Unità funzionale territoriale - UFT di Cerea, Accordo di programma tra Comune di Legnago e Centro Servizi di Legnago per la creazione di una UFT a Porto di Legnago, Creazione di sperimentazioni di Medicine di gruppo integrate negli strutture sanitarie di Zevio, Bovolone e Nogara), per, le quali è necessario ora disporre di finanziamenti certi, oltre che della volontà dimostrata di volerli attuare. Ed infine la seguente: "si configura come obiettivo strategico regionale lo sviluppo dell'assistenza intermedia, attivando strutture di ricovero temporaneo in grado di accogliere i pazienti per i quali non sia prefigurabile un percorso di assistenza domiciliare e risulti improprio il ricorso all'ospedalizzazione a all'istituzionalizzazione", attivando sul territorio Unità Riabilitative Territoriali (URT) sia presso i tre servizi ospedalieri riconvertiti che presso strutture residenziali (Centri di Servizio dotati di nuclei di media intensità). AREA DI INTERVENTO SOCIALE E SANITARIO La Conferenza dei Sindaci evidenzia di aver già messo in atto una "gestione associata dei servizi per i Comuni con meno di 35.000 abitanti, anche al fine di razionalizzare le risorse e garantire uniformità di trattamento ...", trovandosi tutti i Comuni che compongono 1'ULSS 21 nella condizione di avere meno di 35.000 abitanti. Si rende disponibile, nelle diverse aree di intervento sociale e sanitario, a sperimentare la definizione di costi standard e di modelli gestionali innovativi in alcuni settori cruciali: Sostegno alla genitorialità e alle neo mamme a rischi psicologico e consolidamento della mediazione familiare; Potenziamento dell'affido familiare e di forme di solidarietà tra famiglie; Sviluppo dell'apertura al territorio dei Centri di Servizio, mediante gestione integrata di servizi rivolti alla domiciliarità; Perseguimento di obiettivi di sostenibilità gestionale della rete residenziale per le persone con disabilità (costituzione di Fondi di solidarietà, alimentati da donazioni liberali ed erogazioni di fondazioni bancarie); La messa a regime, come attività ordinaria, delle attività di prevenzione nell'area delle dipendenze; Lo sviluppo della residenzialità "leggera" nell' area della salute mentale, unitamente alla sperimentazione del nuovo modello regionale di comunità alloggio estensiva per- la lungoassistenza; -5- La disponibilità a sperimentare, compatibilmente con le risorse disponibili, percorsi di inserimento in strutture intermedie, che permettano una collocazione temporanea a persone con misure detentive o in libertà vigilata oppure percorsi di affidamento ai servizi psichiatrici e sociali territoriali, nell'ambito della sanità penitenziaria (progetto innovativo nel Comune di Ronco all'Adige, mediante la collaborazione tra DSM e Struttura Residenziale del privato sociale) La Conferenza dei Sindaci sottolinea la disponibilità ad attivare presso l'Ospedale Riabilitativo convertito di Zevio, a livello sperimentale, un centro di ascolto e sostegno alle famiglie con bambini disabili per garantire alle stesse un supporto ... per contribuire alla realizzazione di interventi finalizzati ad una presa in carico precoce, globale e continuativa delle famiglie e delle persone disabili. Si dichiara altresì disponibile ad attivare presso 1' ex Ospedale "Stellini" di Nogara, dotati di ampi spazi verdi e terreni agricoli, soluzioni alternative ai centri diurni per persone disabili con profili di lieve o media gravità, puntando sulla terapia occupazionale e sull'integrazione sociale in ambiente lavorativo, mediante attività di agricoltura sociale, di pet therapy e di artigianato Inoltre si rende disponibile ad attivare un centro diurno zonale per adolescenti e giovani artistici per i quali, dopo la scuola dell'obbligo, non si configura un'adeguata collocazione, mediante il trasferimento di un centro diurno già operante sul territorio da una sede decentrato presso lo stesso "Stellini" 8. LA RETE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Finanziamento del livello di Assistenza Prevenzione. L'attuale modello di riparto del finanziamento prevede per il livello di assistenza Prevenzione un criterio basato sulla popolazione residente e relative specificità. Questo criterio non tiene conto del fatto che questa Azienda registra un importante sviluppo della produzione agroalimentare cui sono collegati maggiori interventi di prevenzione dei rischi di origine alimentare e animale, presenti negli ambienti di vita e di lavoro, oltre che interventi di formazione agli imprenditori e ai lavoratori per la prevenzione degli infortuni sul lavoro così come evidenziato dal Decreto del Dirigente Regionale Unità di Progetto Sanità Animale e Igiene Alimentare n. 275 del 22/09/2008 "Individuazione delle zone ad alta densità"; infatti nel suddetto decreto 18 Comuni su 25, afferenti a questa AULSS, sono considerati ad alta densità. FINANZIAMENTI: E' necessario rendere stabili le risorse e i finanziamenti) che sostengono livelli di assistenza quali gli screening oncologici e il piano vaccinale e di disporre di standard che consentano di verificare i livelli di efficacia ed efficienza raggiunti nell'erogazione delle prestazioni. 9. RETI INFORMATICHE L'Azienda Ulss 21 ha già attivato il SISTEMA INFORMATICO INTEGRATO previsto dal PSSR tra cui: 1.La messa a regime della "ricetta rossa" informatizzata per una gestione interamente in modalità elettronica, 2. lo sviluppo della firma digitale per tutto il personale medico, prevedendo documenti con validità legale, 3. conservazione dei documenti clinici e semplificazione delle procedure di esibizione; 4.1'implementazione e la diffusione della cartella clinica elettronica nelle proprie strutture L'Azienda Ulss 21 ha già attivato , come richiesto dal PSSR le reti di collegamento tra le sedi ospedaliere ed ex ospedaliere in fibra ottica e cioè "le componenti dell'architettura necessaria per operare questi indirizzi di cambiamento : connettività fisica: colmare il divario esistente tra le zone geografiche -6- ben coperte da servizi di connettività e le zone carenti di tali servizi; inoltre ha già attivato 1' "infrastruttura di cooperazione applicativa e sicurezza" provvedendo alla "gestione dell'identità digitale degli operatori socio-sanitari. L'azienda Ulss 21 si è già dotata della richiesta dal PSSR dell' "infrastruttura per memorizzare e conservare i documenti digitali prodotti dai processi di diagnosi e cura gestiti dai propri servizi (reposìtory) (già disponibile in Ulss 21) e dovrà inserire nell'indice regionale (registry) (già disponibile in Ulss 21) i riferimenti di ogni documento così prodotto; l'onere di conservazione nel tempo rimarrà comunque a carico dell'Azienda; gli standard di cooperazione saranno emanati dalla Regione. L'Az ULSS 21 promuovendo nella provincia di Verona il progetto di rete Emergenza-Urgenza ha provveduto, come richiesto dal PSSR, a "sviluppare, a livello provinciale, una funzione di interconnessione che colleghi le diverse strutture ospedaliere e territoriali mediante una rete informatica e telematica, garantendo l'accesso e la condivisione di informazioni e risorse necessarie al trattamento del paziente in emergenza-urgenza ( progetto REM per gli otto Pronti Soccorso della provincia di Verona). 10. SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA In più parti, il PSSR indica una strategia per, la comunicazione/accesso utenza/ semplificazione percorsi amministrativi: Pag. 9 della Premessa: "...- sviluppare, in modo coordinato ed integrato, il sistema informativo regionale con le Aziende Ulss e le Aziende ospedaliere al fine di assicurare la continuità e la sicurezza dell'assistenza socio-sanitaria". Pag. 29: 2.2 Umanizzazione dell'assistenza "Facilitare accesso ai servizi Semplificazione dei percorsi amministrativi Coordinamento regionale delle informazioni al cittadino" In proposito, al fine di rendere effettivi gli enunciati, si potrebbe inserire nel Piano una puntuale previsione relativamente a: - Anagrafe unica e condivisa in tempo reale; - Non solo semplice coordinamento delle informazioni (già previsto nella bozza di Piano), ma, per problematiche di carattere generale (es.: nuovo sistema esenzioni ticket, mancata disdetta, limiti di reddito x pagamento quota fissa, ecc.), prevedere una elaborazione degli avvisi, dei testi, delle comunicazioni al pubblico a livello regionale, o, quantomeno, a livello provinciale. In tal modo, fattispecie identiche verrebbero trattate e comunicate in modo identico a tutta l'utenza. Allo scopo, potrebbe essere utile, ad esempio, la previsione che le Aziende compilino un "format" (sulla falsariga di quello già previsto dal Ministro Brunetta per i curricula dei dipendenti pubblici) predisposto dalla Regione. Anche nei siti aziendali dovrebbe essere previsto un unico "format" per le comunicazioni di identico contenuto e di carattere generale (es.: esenzioni).. L'utente sarebbe sicuramente facilitato nella ricerca e nella consultazione, e troverebbe, anche graficamente, una regolamentazione uniforme in tutta la Regione A titolo di esempio, si indica la necessità di uniformare la tempistica per la c.d. "mancata disdetta": quanto tempo prima della data fissata per, prestazione deve essere fatta ed entro quanti giorni dopo tale data possono essere accettate le giustificazioni.. Attualmente, ci sono diversità nelle singole Aziende Gli stessi moduli per le autocertificazioni, quali, ad esempio, quelli per la soglia dei -7- 5/10 euro della quota fissa per ricetta, non sono uguali in tutta la Regione (v.. siti aziendali). In tal modo, non solo viene ad essere semplificato il rapporto con l'utenza, ma si eviterebbe che, per fattispecie identiche, in ogni singola Azienda si debbano sprecare tempo ed energie per, studi, elaborazioni, modulistica, ecc. Sono solo alcuni esempi dai quali si potrebbe partire per rendere effettiva la semplificazione dei percorsi Amministrativi, il cui raggio di azione potrebbe allargarsi notevolmente. 11. IMPEGNO si dichiara l'impegno, come indicato dal PSSR, di " individuare percorsi, anche in collaborazione con i Comuni, volti al possibile recupero di risorse economiche dalla pratica dell'evasione, potenziando il sistema dei controlli." IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA DEI SINDACI F.to rag Paolo Marconcini -8-