PROVINCIA DI GENOVA STUDIO RELATIVO ALLA DISPONIBILITÀ IDRICA DEI CORPI IDRICI NON SIGNIFICATIVI RICADENTI NEL VERSANTE LIGURE IL BACINO DEL TORRENTE S. PIETRO Elaborato Verificato Verificato Regolarità tecnica Data Rev. Geol. Alessandro TOMASELLI Geol. Ilaria SPINETTI Ing. Luca DE FALCO Geom. Alessio BRANDINO Geom. Marco GRITA Geol. Aurelio GIUFFRE’ Biol. Maria TRAVERSO Geol. Mauro LOMBARDI Aprile 2008 1 PROVINCIA DI GENOVA - Area 06 - Difesa del Suolo, Opere ambientali e Piani di Bacino Largo F. Cattanei, 3 16147 – Genova Quarto - Telefono 010/54991 - fax 010/5499.861 e-mail: [email protected] Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 2. CARATTERIZZAZIONE DEL BACINO 2.1 Inquadramento geografico e definizione del bacino idrografico Il bacino del torrente San Pietro o Foce è ubicato sul versante tirrenico dell'Appennino Ligure, a monte dell'abitato di Prà, circa 13 Km a Ovest del centro di Genova. Esso risulta compreso tra le coordinate geografiche 44° 25' 30" e 44° 27' 30" di latitudine Nord e 8° 47' e 8° 48' 30" di longitudine Est riferita al meridiano di Greenwich. E' delimitato dai bacini del torrente Branega a Ovest, a Nord e a Est dal bacino del torrente Varenna e, più in basso, dai bacini dei rii S.Antonio e S.Michele, dal Mar Ligure a Sud. L'area complessiva del bacino è circa 3.6 Kmq; la sua superficie è compresa interamente in comune di Genova. La sua forma è assimilabile ad un rombo allungato con la lunghezza della diagonale principale, pari a circa 3 Km e quella trasversale 2 Km circa. Partendo dalla foce e proseguendo in senso orario, lo spartiacque si sviluppa secondo una direttrice S-N al confine con il bacino del torrente Branega, attraverso il Bric Bacciocco (123.9 m s.l.m.), il Bric Ciantavigna (175.7 m s.l.m.) ed il Bric Fagaggia (257.6 m s.l.m.) per piegare poi leggermente verso Nord-Est raggiungendo la cima Scogli Neri (616.9 m s.l.m.) all'estremità settentrionale del bacino. Piegando verso Sud-Est lo spartiacque separa il bacino del rio San Pietro dal bacino del torrente Varenna attraverso il Bric delle Monache (448.1 m s.l.m.) ed il Bric Ferra (371.4 m s.l.m.); da qui piega in direzione Sud-Ovest scendendo progressivamente sino al livello del mare. La cima più alta è Scogli Neri (617 m s.l.m.) che si trova all'estremità settentrionale del bacino. L'asta terminale, denominata Foce, è formata dalla confluenza tra il rio San Pietro (con un bacino di 1.8 Kmq) ed il rio Fagaggia (con un bacino di 1.7 Kmq). Il reticolo drenante, a forma di Y, è costituito dalle aste dei rii Fagaggia e San Pietro. Il bacino risulta fortemente urbanizzato nella parte valliva per un tratto di circa 1 Km a monte dello sbocco a mare; esso è attraversato in senso trasversale dalla linea ferroviaria Genova-Ovada nella parte settentrionale del bacino; il tratto terminale è interessato, da monte verso valle, dall'attraversamento dell'Autostrada Genova-Savona (A10), con due viadotti distinti e, in prossimità dello sbocco a mare, dal doppio attraversamento ferroviario della linea Genova-Ventimiglia e dalla strada “Aurelia”. Alla confluenza tra i rii San Pietro e dell'Acqua Solforosa è ubicato un rilevato in terra di notevoli dimensioni, realizzato per l'attraversamento della condotta SNAM. L'opera costituisce un vero e proprio sbarramento sottopassato da un tombino in lamiera ondulata; l'area sottesa è 1.2 Kmq. Lo sbocco a mare avviene all'estremità occidentale del canale di rispetto realizzato a seguito del completamento del porto di Voltri. Pagina 2 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 2.2 Inquadramento geologico-geomorfologico finalizzato alla caratterizzazione idrogeologica L’inquadramento geologico presentato per il bacino del Torrente San Pietro, fa riferimento alla rielaborazione della Carta Geolitologica in scala 1:10000, prodotta nell’ambito della redazione del Piano di Bacino Stralcio ex Legge 183/89 del Torrente San Pietro (Provincia di Genova, 2002). Il bacino del Torrente San Pietro risulta essere caratterizzato per gran parte del suo sviluppo da terreni appartenenti al complesso litologico noto con il nome di “Gruppo di Voltri”, ai quali si interpone una estesa fascia diretta NO-SE di brecce e conglomerati facenti capo alla Formazione di Molare, successione sedimentaria oligocenica del Bacino Terziario del Piemonte. In particolare le litologie prevalenti sono riferibili a frammenti di crosta oceanica (le cosiddette Unità Ofiolitiche: Unità del Monte Beigua), a metasedimenti di fossa (la cosiddetta Unità dei Calcescisti del Turchino) e ad una copertura sedimentaria (la Formazione di Molare) di età Terziaria. Nell’ambito delle ultramafiti facenti capo all’unità ofiolitica del Monte Beigua si rileva a presenza di serpentiniti e di lherzoliti (il cosiddetto Membro delle Serpentine di Capanne Marcarolo secondo la nomenclatura della Carta Geologica d’Italia in scala 1:100000) che caratterizzano la porzione sommitale del bacino, in corrispondenza delle testate del Rio San Pietro, del Rio dell’Acqua Solforosa e del Rio Fagaggia. Altri due affioramenti si rinvengono nel sottobacino del Torrente Fagaggia nelle zone approssimativamente comprese tra Bric Ciantavigna e C.Camponecchia e in corrispondenza di loc. C. Fagaggia. Tali litologie presentano un andamento generalmente compatto ed appaiono intensamente fratturate. Si rileva altresì nel bacino la presenza di rocce basiche metamorfiche rappresentate da metagabbri (facenti capo all’Unità delle Ofioliti del Beigua), distribuiti nel bacino in affioramenti discontinui e di metabasiti (facenti capo alla Formazione dei Calcescisti del Turchino) localizzate lungo lo spartiacque sud-occidentale del bacino al confine con il bacino del Torrente Branega. Il bacino, nella sua porzione centrale, è caratterizzato, dalla presenza di una fascia che lo attraversa in direzione NO-SE costituita dai litotipi sedimentari appartenenti alla Formazione di Molare. Si tratta di brecce e conglomerati eterometrici, poligenici, a clasti di serpentiniti, gabbri, lherzoliti, calcescisti, metabasiti, con stratificazione indistinta o assente. La porzione terminale e parte di quella centrale del bacino, risulta dominata dalla Formazione dei Calcescisti del Turchino; i metasedimenti che costituiscono la formazione sono a loro volta caratterizzati da un complesso di litotipi derivanti prevalentemente dal metamorfismo di sedimenti calcareo pelitici; i termini più rappresentativi sono costituiti da calcescisti e micascisti, in misura minore si rilevano metasedimenti in cui i livelli quarzitici diventano predominanti (quarzoscisti). Nell’ambito del presente studio sul bilancio idrico viene presentata una Carta Geolitologica che rappresenta il risultato di un’operazione di accorpamento delle classi litologiche presenti nel Piano di Bacino ex Legge 183/89 del Torrente San Pietro, sulle quali si è basato il precedente inquadramento, secondo le classi Hydro.co. Questa carta rappresenta pertanto la distribuzione delle varie formazioni affioranti o subaffioranti nel bacino, raggruppate secondo le categorie Hydro.co. Il criterio, applicato a scala regionale, Pagina 3 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure che inizialmente ha condotto in una stessa categoria Hydro.co di più tipi di rocce è stato basato generalmente sulla natura litologica delle stesse, talvolta tuttavia, rocce di natura diversa sono state associate perché simili da un punto di vista geotecnico. Sono state distinte dieci classi Hydro.co che vengono riportate nella legenda associata alla Carta Geolitologica del bacino del Torrente San Pietro. Dal punto di vista dell’inquadramento geomorfologico, un aspetto che si ritiene utile ed indicativo sottolineare ai fini dello studio condotto, è la presenza e la distribuzione sul territorio delle coltri detritiche; si rimanda per l’individuazione delle stesse alla corrispondente classe Hydro.co presente nella Carta Geolitologica. Le coltri detritiche in generale, a seconda infatti della loro composizione (legata al substrato roccioso di origine), della loro granulometria, oltre che delle loro dimensioni (sia areali che come potenza), possono diventare sedi di falde di versante anche di una certa importanza, configurandosi potenzialmente come serbatoi idrici quantitativamente significativi. Tale aspetto, ossia la caratterizzazione delle coltri detritiche, ma più in generale anche dei differenti litotipi affioranti, come serbatoi idrici, (in letteratura si arriva a parlare in taluni casi di vere e proprie rocce o formazioni serbatoio), verrà affrontato al capitolo 4, mediante un’analisi puramente statistica che riguarda la distribuzione delle sorgenti per le classi litologiche Hydro.co. Naturalmente si capisce come un’analisi di questo tipo non sia sufficiente per stabilire le potenzialità delle classi litologiche Hydro.co s.l. come serbatoi idrici, ma occorrono a tal fine studi approfonditi ed indagini di tipo specialistico. Inoltre le classi Hydro.co utilizzate ai fini dello studio sono classi litologiche derivate appunto dall’accorpamento delle differenti litologie affioranti e subaffioranti, mentre, com’è intuibile, la delimitazione spaziale delle cosiddette “rocce o formazioni serbatoio” avviene attraverso l’individuazione di limiti significativi dal punto di vista idrogeologico, che non vengono studiati nell’ambito del presente lavoro. Si sottolinea pertanto come lo scopo di tale studio è esclusivamente quello di fornire indicazioni sulle classi litologiche Hydro.co che potenzialmente potrebbero coincidere, comprendere o a loro volta essere comprese in ipotetiche “rocce o formazioni serbatoio” e sulle quali indirizzare ulteriori approfondimenti. Analizzando il territorio dal punto di vista della presenza e diffusione delle coltri detritiche e facendo riferimento al Piano di Bacino Stralcio del Torrente San Pietro (Provincia di Genova, 2002), si evidenzia come nell’ambito dello stesso Piano sono stati distinti dei settori ad andamento prevalente. In particolare, la porzione di bacino occupata dal complesso ultramafitico (serpentiniti e lherzoliti), risulta caratterizzato dalla presenza prevalente di roccia affiorante con una copertura eluvio-colluviale discontinua inferiore ad un metro; nell’ambito di tale areale gli accumuli detritici con potenze importanti caratterizzano porzioni limitate di versante. Nei settori centrale e meridionale del bacino, caratterizzati dalla presenza del complesso dei calcescisti e dei litotipi terziari, generalmente si rileva la presenza di una copertura eluvio-colluviale. Mediamente tali coperture hanno potenze comprese tra 1 e 3 metri, non si rilevano estese porzioni di aree, cartografabili alla scala del lavoro, con potenza superiore ai tre metri. Accumuli con potenze superiori ai 3 metri, si riscontrano localmente in corrispondenza dei corpi di frana, di fasce e di zone fortemente tettonizzate, ai piedi dei versanti ed in zone caratterizzate da livelli elevati di alterazione del substrato roccioso. L’elevata predisposizione all’alterazione dei calcescisti e micascisti spesso non permette una distinzione netta tra il terreno di copertura ed il substrato roccioso; generalmente si riscontra infatti la presenza di uno strato intermedio di alterazione, talvolta Pagina 4 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure anche di potenza elevata, le cui caratteristiche meccaniche risultano scadenti e paragonabili a quelle dei terreni di copertura (Provincia di Genova, 2002). Dal punto di vista del fattore acclività nel bacino del Torrente San Pietro risulta che le due classi di acclività maggiormente rappresentate sono le seguenti: • classe 2, acclività 25-50%; • classe 3, acclività 50-100%; il bacino risulta quindi essere caratterizzato da pendenze medio-elevate. Analizzando il territorio dal punto di vista delle caratteristiche idrogeologiche (Provincia di Genova, 2002) e non avendo a disposizione dati quantitativi derivanti da misurazioni effettuate, si potrà sostanzialmente arrivare ad una classificazione generale ed indicativa degli stessi terreni, in quanto ottenuta da un esame della permeabilità relativa delle diverse litologie presenti. Facendo riferimento alla pianificazione di bacino per la difesa idrogeologica, geomorfologica per la salvaguardia della rete idrografica (Provincia di Genova, 2002) sono state infatti prese in considerazione le diverse caratteristiche litologico-strutturali, nonché la presenza o meno di contatti di permeabilità o particolari zone di impregnazione idrica; in questa maniera il territorio è stato suddiviso in settori a diverso grado di permeabilità associati a differenti comportamenti idrogeologici. In particolare sono state individuate due classi fondamentali di permeabilità associate ai principali complessi litologici presenti nell’area: le ultramafiti in genere, il complesso dei calcescisti ed i litotipi terziari. Le ultramafiti ed i sedimenti di età terziaria sono stati classificati come permeabili per fratturazione, con circuiti idrici anche profondi, fortemente condizionati dall’andamento (orientazione e densità) e dalla persistenza delle diverse discontinuità presenti. Il complesso dei calcescisti risulta invece classificato come semipermeabile per fratturazione. Il forte grado di alterazione cui vanno spesso incontro tali litologie ha come conseguenza un’occlusione delle discontinuità presenti ad opera degli stessi prodotti di alterazione, la circolazione idrica in tale litologia sarà pertanto prevalentemente superficiale e caratterizzata da una rete di flusso discontinua (Provincia di Genova, 2002). Prendendo in considerazione le rocce basiche metamorfiche affioranti nel bacino, ossia metagabbri e metabasiti, studi sulla permeabilità relativa condotti in altri bacini sulle litologie in questione, portano a poter attribuire in via generale un grado di semipermeabilità alle stesse. Pagina 5 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 2.3 Inquadramento climatico Il bacino in questione, essendo non troppo rilevante e di modeste dimensioni, non viene caratterizzato dal punto di vista dell'inquadramento climatico nel Piano di Tutela delle Acque; di seguito allora si ricorre esclusivamente alle elaborazioni del modello Hydro, in grado di fornire le temperature e le piogge medie mensili calcolate nei punti del bacino in cui viene interrogato. All’interno del bacino del S. Pietro non sono presenti stazioni di monitoraggio di pioggia nè di temperatura; al fine delle elaborazioni il modello in realtà non si serve direttamente dei dati misurati, ma utilizza isoiete e isoterme che coprono l’intero territorio, e che quindi sono costruite a partire sia dai dati rilevati dalle stazioni interne al bacino, quando presenti, che da quelle esterne ma situate in prossimità di questo. In questo modo si ottiene un risultato verosimile anche laddove la densità di strumenti di misura è bassa e/o le misurazioni sono relative a periodi limitati. Nell’ambito dell’inquadramento climatico si è scelto di non utilizzare direttamente i dati originali registrati (che verranno invece riportati all’interno del capitolo 4), ma si è utilizzato il modello interrogandolo in alcuni punti ritenuti significativi dislocati sul territorio. In particolare si sono presi in considerazione due luoghi dislocati sul bacino, scelti arbitrariamente ma posizionati in modo da potersi considerare descrittivi dell’eterogeneità del territorio in esame. Queste località sono state numerate, partendo dalla foce e procedendo verso monte, e sono elencate nella seguente tabella. Di seguito è anche riportata anche una rappresentazione grafica della posizione dei luoghi sul bacino. LOCALITA' 1 Zona foce - Prà 2 Campasso Punti rappresentativi del bacino -tabella- Pagina 6 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 2 1 Punti rappresentativi del bacino -rappresentazione- 2.3.1 Analisi delle temperature In generale i bacini liguri appartenenti al versante Tirrenico godono di un clima temperato caldo o sublitoraneo, protetto dal clima più continentale delle regioni confinanti a nord. Questo è dovuto alla marcata orografia, comune all’intero territorio regionale, costituita da rilievi (alpini nella parte occidentale, appenninici nel resto della regione) siti molto vicini alla costa; inoltre la posizione interamente affacciata sul mare consente di beneficiare degli effetti termoregolatori di questo. Ne consegue che in generale le temperature si mantengono su valori mediamente alti, in particolare presentando un valore medio annuo solitamente vicino ai 14 OC. Ovviamente queste considerazioni sono da intendersi come puramente indicative; è naturale immaginare che la costa presenti valori indubbiamente più alti rispetto a quelli riscontrabili sulle alture site nell’interno della regione. Pagina 7 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Di seguito vengono raccolte in tabella le elaborazioni fornite dal modello, in termini di temperature medie mensili, relativamente ai due punti in cui lo si è interrogato. Temperature Medie [OC] LOCALITÀ 1 2 Min (2) Max (1) gen 5.2 4.9 4.9 5.2 feb 5.5 5.3 5.3 5.5 mar 8.2 7.9 7.9 8.2 apr 10.4 10.2 10.2 10.4 mag 14.2 14 14 14.2 giu 18 17.8 17.8 18 lug 20.6 20.4 20.4 20.6 ago 19.9 19.7 19.7 19.9 set 17.5 17.2 17.2 17.5 ott 13.9 13.6 13.6 13.9 nov 8.9 8.6 8.6 8.9 dic 6.2 5.9 5.9 6.2 Temperature medie mensili “calcolate” dal modello Hydro in due luoghi del bacino. Sulla base di tali dati si possono effettuare le seguenti considerazioni. L’andamento della temperatura presenta un minimo assoluto invernale in corrispondenza del mese di gennaio; in seguito la temperatura aumenta regolarmente fino al raggiungimento del valore massimo estivo (localizzato durante il mese di luglio), per poi presentare un andamento decrescente regolare fino al successivo gennaio. Per ogni mese si è riportato anche, nelle ultime due colonne della tabella, il valore minimo e quello massimo; come ci si potrebbe aspettare tali valori sono rispettivamente riconducibili alla località situate nell’entroterra (località 2 – Campasso) e alla zona di foce (località 1 - Prà). L’andamento della temperatura nel bacino è rappresentato graficamente di seguito a mezzo di istogrammi che riportano i valori massimi e minimi citati. Pagina 8 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure min (2) max (1) temperatura [° C] 20 15 10 5 dic nov ott ago set mese lug giu mag apr mar feb gen 0 Temperature medie mensili – valori massimi (località 1) e minimi (località 2) Osservando il grafico si nota una differenza davvero minima tra i due andamenti, sebbene questi rappresentino le situazioni più estreme; ciò riconduce a una differenza di valori tra le singole località estremamente limitata. Questo è probabilmente dovuto a: il fatto di considerare valori medi mensili, il che tende in genere ad “appianare” eventuali picchi di massimo e di minimo; le approssimazioni commesse dal modello nella fase di interpolazioni dei dati disponibili (non tutto il territorio è coperto adeguatamente dalle stazioni di misura, in particolare il bacino in questione, e non sempre il metodo di interpolazione tiene nella giusta considerazione tutti i fattori; su tutti ad esempio l’altitudine); In media le temperature minime medie, ovvero quelle relative alla località di Montallegro, differiscono da quelle relative alla zona di foce (ovvero le massime) di pochi decimi di grado centigrado. In assoluto, sottolineando ancora come i dati siano da intendersi come grandezze medie mensili, il valore minimo è assegnato alla località di Campasso il mese di gennaio Pagina 9 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure (ovviamente) ed è quantificabile in 4.9 0C analogamente, per quanto riguarda il valore massimo, si segnalano i 20.6 0C assegnati a località di foce nel mese di luglio. È evidente come questi valori (poco più di 20 OC per quanto riguarda il valore massimo estivo, e circa 5 OC per quello minimo invernale) risentano non poco dell’appianamento, dovuto alle operazioni di “media”, di cui si è parlato in precedenza. 2.3.2 Analisi degli afflussi I bacini liguri presentano una diversa esposizione alle perturbazioni metereologiche, sempre a causa della particolare orografia del territorio, caratterizzato dalla presenza di rilievi appenninici e alpini nelle immediate vicinanze della costa. Ciò comporta un’ampia variabilità spaziale del regime pluviometrico, che spazia tra i circa 800 mm annui medi, che si registrano nelle zone più occidentali della regione, fino ai circa 2000 mm annui medi relativi alla porzione di levante. Ciònonostante quasi l’intero territorio è considerato caratterizzato da un unico regime pluviometrico, ovvero quello sublitoraneo, che determina una distribuzione degli afflussi meteorici nell’anno caratterizzata da due massimi, uno primaverile e uno autunnale, e da due minimi, uno estivo e uno invernale. Le perturbazioni autunnali, in particolare, determinate dalla formazione di aree depressionarie sul mar Ligure e, più in generale, sull’alto Tirreno, sono in generale responsabili delle piogge più intense e degli eventi critici per molti corsi d’acqua. In particolare, considerando il bacino idrografico del S. Pietro si trova un afflusso piovoso medio di circa 1330 mm/anno. Questo risulta dalle interrogazioni effettuate sul modello Hydro. Esso fornisce sia un valore medio di precipitazione relativo all’intero bacino (appunto 1332 mm/anno), sia un valore puntuale se richiesto in un luogo specifico; in particolare allora si sono considerati i valori assegnati nelle località analogamente interrogate nel caso delle temperature. Le elaborazioni fornite non sono troppo differenti tra loro e nell'ordine dei 1300 ÷ 1400 mm/anno. Da queste si evince quindi che il regime pluviometrico del bacino, in accordo con quello comune all’intera regione, non è propriamente di tipo sublitoraneo, in quanto sono presenti un unico valore di massimo e un corrispondente minimo. Pagina 10 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Di seguito si riporta una rappresentazione grafica dell’andamento medio mensile delle precipitazioni nel bacino, ottenuta visualizzando i risultati di Hydro, che verranno presentati nel dettaglio all’interno del paragrafo 4.1.1.3. 160 120 80 40 dic nov ott set lug giu ago mese mag apr mar feb 0 gen afflusso mensile [mm] 200 Afflusso medio mensile L’andamento medio è caratterizzato da un picco localizzato nel mese di ottobre e da un minimo assoluto estivo proprio del mese di luglio, in una sequenza che presenta un massimo locale in marzo e il corrispondente minimo nel mese successivo. In realtà si segnala che esiste una sorta di appianamento dei valori per quanto riguarda il periodo dicembre - maggio, in cui la precipitazione media è compresa nel range: 100 - 117 mm. Pagina 11 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 2.4 Uso suolo Nella cartografia allegata è presente la Carta relativa all'Uso del Suolo; questa è derivata dal Piano di Bacino accorpando le classi originali secondo la classificazione presente nel modello di bilancio idrico Hydro, di seguito riportata: 1. residenziale 2. industriale 3. servizio urbano 4. vegetazione arborea 5. vegetazione arbustiva 6. vegetazione erbacea 7. colture speciali 8. oliveto 9. vigneto 10. seminativo 11. area non vegetata Passando a una descrizione qualitativa, per quanto riguarda il territorio in questione risultano notevolmente diffuse le zone urbanizzate, in particolare quelle continue, che si estendono in modo pressoché ininterrotto lungo la fascia costiera. In alcuni casi le zone urbanizzate si estendono sulle colline prossime allo costa, dove il tessuto urbano si protende nelle zone più interne. Le aree industriali e commerciali spesso confinano con il tessuto urbano a carattere residenziale. Notevole anche la presenza sul territorio delle reti di comunicazione: la ferrovia Genova – Savona spesso costituisce il confine tra il tessuto urbano e le aree industriali. Inoltre, per quanto riguarda le aree verdi artificiali a destinazione non agricola, le aree sportive e ricreative sono relativamente rare e di limitata estensione; il loro numero è maggiore nella parte centro-occidentale dell’area indagata. Le aree verdi urbane sono in numero ancora minore. I territori agricoli, non particolarmente estesi, sono quasi esclusivamente costituiti da zone agricole eterogenee localizzate in prossimità degli insediamenti residenziali. Infine, per quanto riguarda i territori boscati e gli ambienti seminaturali, nella parte medio-alta delle area esaminate sono presenti aree boscate e zone caratterizzate da vegetazione arbustiva. Le zone con vegetazione rada o assente sono invece confinate Pagina 12 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure nella fascia costiera, laddove sono presenti le poche aree non occupate da insediamenti industriali. 2.5 Aree protette relazionate alle risorse idriche Nel bacino in questione non si ritrovano nè Parchi Naturali nè Zone a Protezione Speciale (ZPS); nella parte alta del bacino è però presente un "Sito di Importanza Comunitaria proposto" (pSIC) - codice: IT1331501. 2.6 Principali attività antropiche correlate allo sfruttamento delle risorse idriche Il bacino in questione è interessato da uno sfruttamento medio della risorsa idrica (la portata prelevata è pari a circa 10 l/s), destinato unicamente a uso irriguo; sono presenti una sorgente, due pozzi e un gruppo di derivazioni. Pagina 13 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4. BILANCIO IDRICO 4.1 BILANCIO IDROLOGICO (generalita’) 4.1.1 Afflussi 4.1.1.1 Dati pluviometrici strumentali All’interno del bacino del torrente S. Pietro non sono presenti stazioni di monitoraggio per quanto riguarda le rilevazioni di pioggia; di seguito allora si fa riferimento alla stazione più vicina tra quelle site esternamente, ovvero quella di Madonna delle Grazie per la quale si dispone di misura pluviometriche relative al periodo 1951 - 1989. Nella tabella sono raccolti i valori mensili (in millimetri), per ciascun anno di monitoraggio, e inoltre sono presenti anche i valori medi mensili e annuali. Nel grafico seguente sono rappresentati gli afflussi cumulati annuali. Pagina 14 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Stazione della Madonna delle Grazie cod anno gen n febb marzo aprile mag giu lug agost o sett ott nov dic media 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 83 1951 1952 1953 1954 1956 1958 1959 1961 1962 1963 1964 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1984 1985 1986 1987 1988 1989 115 31 17 27 nd 3 24 44 18 50 34 35 10 11 4 55 112 123 54 42 39 183 3 172 180 27 46 1 7 nd 62 10 100 4 164 8 9 65 nd 67 7 4 22 43 146 4 117 31 208 72 12 73 200 12 224 50 15 127 77 41 37 10 17 18 60 18 39 158 118 25 5 82 nd 28 72 8 45 123 183 121 23 42 47 67 54 139 108 1 53 88 4 107 49 166 111 112 77 246 30 16 132 22 36 120 42 42 172 94 147 118 95 102 71 7 163 31 101 44 22 117 177 34 112 26 41 61 113 70 24 60 34 36 205 19 92 311 139 112 37 205 16 6 123 49 35 45 39 44 35 14 38 86 16 161 45 22 32 104 54 159 169 11 110 nd 257 165 83 68 110 2 29 18 95 31 68 67 20 45 30 259 57 20 43 9 50 44 8 59 60 96 90 55 12 77 42 42 151 27 96 91 39 26 79 25 77 101 49 38 30 66 3 5 6 25 23 4 26 21 35 6 2 9 11 47 26 4 49 94 41 5 8 18 0 0 6 23 45 47 53 52 97 84 5 24 49 1 2 nd 28 88 19 35 133 21 40 22 19 32 11 95 174 142 42 93 100 7 229 12 25 159 54 149 98 90 187 48 137 56 52 36 10 nd 33 151 73 73 167 153 2 59 115 202 75 95 207 3 12 49 4 2 93 1 83 81 25 97 189 102 134 73 71 109 378 160 54 39 83 193 159 34 99 2 325 118 121 61 36 66 292 517 26 277 56 nd 144 2 20 236 178 39 391 20 17 154 25 56 161 235 165 259 31 73 62 131 106 47 248 116 28 20 73 183 141 28 9 18 28 0 47 70 66 60 0 72 31 43 114 152 12 174 207 67 10 9 81 18 20 35 26 7 12 25 110 193 19 69 30 77 58 65 4 nd 71 44 15 9 34 16 120 60 67 83 60 62 104 64 41 95 67 63 63 39 85 50 71 85 87 63 66 85 85 130 68 72 57 26 89 62 58 60 74 78 media 51 65 76 86 79 58 28 63 78 133 92 56 72 Pagina 15 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 160 80 40 1988 1986 1980 1978 1976 1974 1972 1970 1984 anno 1968 1966 1964 1962 1959 1956 1953 0 1951 pioggia media [mm] 120 Pagina 16 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.1.1.2 Anno idrologico di riferimento Di seguito, per la stazione presentata nel paragrafo precedente, si riportano: • periodo delle osservazioni • anno idrologico di riferimento: tabella con valori medi di afflusso mensile • anno idrologico di riferimento: rappresentazione grafica a mezzo di istogrammi Stazione di Madonna delle Grazie: - Periodo delle osservazioni: anni: 1951- 1989 - Pioggia [mm] genn 51 febb 65 Anno idrologico di riferimento: marzo 76 aprile 86 mag 79 giu 58 lug 28 agosto 63 sett 78 ott 133 nov 92 dic 56 pioggia media [mm] 160 120 80 40 0 genn febb marzo aprile mag giu mese lug agosto sett ott nov dic Pagina 17 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.1.1.3 Isoiete e calcolo degli apporti idrici diretti ISOIETE: Per il bacino del torrente S. Pietro è stata realizzata una specifica cartografia, allegata, rielaborata graficamente a partire dai dati del modello Hydro-Co. APPORTI IDRICI DIRETTI: Il calcolo degli apporti idrici diretti è ottenuto utilizzando le elaborazioni del modello Hydro, quali le piogge cumulate mensili medie calcolate in alcuni punti rappresentativi del bacino. Queste sono state elaborate dal modello interrogato nei punti di interesse. Come già effettuato nel caso dell’analisi delle temperature (si veda il paragrafo 2.3 – “Inquadramento Climatico”) si sono presi in considerazione alcuni luoghi del bacino ritenuti significativi. In particolare sono stati presi in considerazione due luoghi dislocati sul territorio, scelti arbitrariamente ma posizionati in modo da potersi considerare descrittivi dell’eterogeneità del bacino in esame. Queste località sono state numerate, partendo dalla foce e procedendo verso monte, e sono elencate nella seguente tabella; per una rappresentazione grafica delle località sul territorio si rimanda ancora al paragrafo 2.3. LOCALITA' 1 zona foce - Genova Pra 2 Campasso In accordo con quanto già evidenziato in generale nel resto del territorio ligure nel bacino idrografico del S. Pietro si ritrova un afflusso piovoso medio di circa 1330 mm/anno. Di seguito vengono raccolte in tabella le elaborazioni fornite dal modello, in termini di pogge cumulate mensili medie. Pagina 18 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Nella prima colonna si riportano i valori medi assegnati all’intero bacino dal modello Hydro; nelle colonna seguenti si riportano i valori relativi alle 2 località in cui lo si è interrogato. Piogge medie [mm] Media bacino loc. 1 loc. 2 gen 100 98 101 feb 106 103 107 mar 121 118 121 apr 116 114 117 mag 117 115 118 giu 76 74 77 lu 47 46 48 ag 81 80 82 set 117 114 118 ott 187 183 190 nov 153 148 158 dic 110 106 112 Tot annuo 1332 1300 1349 Di seguito si graficizzano a mezzo di istogrammi gli andamenti relativi ai valori medi del bacino e ai valori estremi (massimi e minimi riscontrati nelle varie località). Pagina 19 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure piogge medie 240 pioggia [mm] 200 160 120 80 40 dic mese nov ott set ago lug giu mag apr mar feb gen 0 Afflusso medio mensile – valori indicativi rappresentativi dell’intero bacino - min (1) 240 160 120 80 40 dic mese nov ott set ago lug giu mag apr mar feb 0 gen pioggia [mm] 200 Afflusso medio mensile – valori minimi (località1) - Pagina 20 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure max (2) 240 pioggia [mm] 200 160 120 80 40 mese dic nov ott set ago lug giu mag apr mar feb gen 0 Afflusso medio mensile – valori massimi (località 2) - Nel grafico seguente si riportano contemporaneamente, a livello di confronto, i due andamenti già descritti singolarmente. min (1) max (2) piogge medie 240 160 120 80 40 dic nov mese ott set ago lug giu mag apr mar feb 0 gen pioggia [mm] 200 Afflusso medio mensile – confronto - Pagina 21 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.1.1.4 Apporti idrici indiretti 4.1.1.4.1 Naturali Analizzando la voce apporti idrici naturali indiretti, si intuisce come all’interno del ciclo dell’acqua l’unica frazione di questa che indirettamente costituisce una “voce in entrata” al bilancio idrologico (non si tiene infatti conto in questo studio della voce afflusso proveniente dai bacini idrogeologici contigui al bacino in esame poichè difficile da quantificare), è l’acqua di infiltrazione, ossia quella porzione d’acqua che una volta raggiunta la superficie del suolo non alimenta le rete idrografica superficiale attraverso il ruscellamento, ma si infiltra. A questo punto del ciclo dell’acqua, ossia dal momento in cui questa si infiltra, gioca un ruolo fondamentale il suolo, infatti sottraendo la frazione di acqua da esso trattenuta e quella che si allontana come deflusso ipodermico, si determina la cosiddetta infiltrazione efficace ossia l’aliquota d’acqua che giungendo alla superficie della falda, alimenta realmente gli acquiferi profondi. Attraverso il software di calcolo afflussi – deflussi Hydro.co (tenendo presente che si tratta di un modello di calcolo del bilancio idrologico semplificato) si fornisce una stima del cosiddetto contenuto idrico del terreno, ossia dell’aliquota d’acqua che infiltrandosi nel terreno, viene trattenuta dallo stesso; quest’ultima a sua volta costituirà una frazione della voce apporto idrico naturale indiretto. Il modello Hydro.co parte per l’elaborazione del cosiddetto contenuto idrico naturalmente dal dato delle precipitazioni ossia l’apporto idrico diretto naturale; ai valori di precipitazione elaborati per ciascun bacino il programma sottrae l’aliquota persa per evapotraspirazione, a questo punto il software produce in output attraverso la decurtazione del valore dovuto al deflusso (qui inteso sia come ruscellamento, sia come quella frazione d’acqua che pur infiltrandosi scorre subito al disotto della superficie del terreno e non viene trattenuta dallo stesso, ossia il cosiddetto deflusso ipodermico) il contenuto idrico del terreno. Naturalmente poiché il software Hydro.co non calcola la frazione che infiltrandosi va ad alimentare i circuiti idrici in profondità, il contenuto idrico in questione sarà quello comprensivo dell’infiltrazione efficace. A questo punto nell’elaborazione dei dati il software introduce una differenziazione poichè nei mesi che rientreranno nella cosiddetta stagione umida il contenuto idrico coinciderà con il massimo contenuto idrico del terreno, poiché quest’ultimo sarà considerato saturo, mentre nella stagione secca il contenuto idrico del terreno sarà minore del massimo contenuto idrico poiché maggiore sarà l’aliquota persa per evapotraspirazione, minori saranno le precipitazioni ecc ecc. Si riporta qui di seguito pertanto la tabella, relativa al bacino oggetto di studio, contenente i valori del contenuto idrico, espresso in mm: Pagina 22 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Contenuto idrico terreno da Hydro [mm] 157 157 157 157 157 157 130 139 157 157 157 157 Contenuto idrico del suolo nel bacino del Torrente S. Pietro sotteso alla sezione di chiusura. Analizzando i dati riportati, derivati dall’applicazione del modello semplificato di Hydro.co, si nota un decremento del contenuto idrico in corrispondenza dei mesi estivi centrali ossia Luglio ed Agosto, mentre nella restante parte dell’anno risultano costanti in valore assoluto e più elevati. 4.1.1.4.2 Artificiali Per il piccolo bacino in questione non è stato possibile ritrovare dati relativi a scarichi idrici. È presumibile comunque immaginare che, vista la prossimità con il mare, questo sia il corpo recettore principale mentre sia modesto l'apporto degli scarichi. Pagina 23 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.1.2 Deflussi 4.1.2.1 Dati termometrici strumentali Per quanto riguarda il torrente S. Pietro non si dispone di dati termometrici registrati all'interno del bacino; di seguito allora si riportano le rilevazioni ottenute in una stazione sita esternamente ma in prossimità di questo, ovvero quella di Arenzano. In particolare si dispone delle misurazioni effettuate tra il 1976 e il 1989. I valori registrati (medie mensili espresse in gradi OC) sono riportati nella tabella seguente, unitamente ai valori mediati mensilmente e annualmente successivamente graficati. cod anno 78 78 78 78 78 78 78 78 78 78 78 78 1976 1977 1978 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 media gen agost febb marzo aprile mag giu lug n o 8.7 8.5 9.7 12.9 17.6 22.2 23.9 21.5 8.5 10.3 12.1 13.9 16.6 20.3 23.0 21.8 8.6 nd 12.4 12.5 15.6 20.1 22.4 23.6 nd nd nd nd 16.6 21.6 22.2 25.0 10.6 9.6 10.8 12.7 16.5 22.1 25.3 23.8 10.8 7.5 11.0 nd 15.9 20.5 25.2 23.8 8.1 6.7 10.7 12.9 14.2 19.6 24.1 23.0 4.9 8.2 10.0 14.4 16.2 20.5 24.6 24.1 nd nd nd nd 20.2 21.1 24.4 24.8 7.5 nd 8.7 13.2 15.2 19.7 24.0 23.6 nd 11.3 12.9 15.3 18.7 20.7 24.2 25.4 10.8 11.6 14.1 13.8 19.3 21.1 25.0 24.8 sett ott nov dic media 17.9 20.0 21.2 nd 23.3 21.4 19.4 nd 21.6 22.6 21.1 21.0 15.2 17.6 18.3 17.5 16.0 17.2 16.7 nd 19.5 16.7 19.5 17.5 12.1 13.0 13.5 13.0 12.8 12.1 13.2 nd 13.7 13.1 12.1 11.5 8.7 9.8 10.7 8.9 10.4 8.8 10.2 nd 11.3 nd 11.1 10.8 8.7 21.0 17.4 12.7 10.1 9.2 11.2 13.5 16.9 20.8 24.0 23.8 14.9 15.6 16.3 17.8 16.2 15.8 14.9 15.4 19.6 16.4 17.5 16.8 Pagina 24 di 62 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 1986 sett 1989 1985 agosto Arenzano 20 15 10 5 mese dic nov ott mag aprile marzo febb 0 genn temperatura media 25 1988 1984 lug anno 1987 1983 giu 1982 1981 1978 1977 Arenzano 1976 temperatura media Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Pagina 25 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.1.2.2 Isoterme Per il bacino del torrente S. Pietro è stata realizzata una specifica cartografia, allegata, rielaborata graficamente a partire dai dati del modello Hydro-Co. 4.1.2.3 Stima dell’evapotraspirazione reale Analizzando il bacino idrografico del S. Pietro, al fine di fornire una stima dell’evapotraspirazione reale si è proceduto in maniera analoga a quanto operato nell’inquadramento climatico e nella stima degli apporti idrici diretti (si vedano i paragrafi 2.3 e 4.1.1.3), ovvero si è interrogato il modello in alcuni punti dislocati sul bacino. Esattamente come già visto in precedenza sono stati individuati tre luoghi dislocati sul bacino scelti arbitrariamente ma in modo tale da essere descrittivi dell’eterogeneità del territorio. LOCALITA' 1 zona foce - Genova Pra 2 Campasso Il modello, una volta interrogato, fornisce una stima dell’evapotraspirazione potenziale e di quella effettiva a scala mensile; nella tabella seguente si riportano i valori ottenuti, unitamente alla differenza tra le due elaborazioni. Pagina 26 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure EVAPOTRASPIRAZIONE [mm] gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic effett 7.6 8.6 18.6 28.4 49.2 68.3 60.2 72.0 51.9 34.0 15.7 9.1 1 potenz 7.6 8.6 18.6 28.4 49.2 68.3 82.1 72.0 51.9 34.0 15.7 9.1 diff 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 -21.9 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 effett 7.3 8.5 18.2 28.3 49.0 67.8 79.5 71.5 51.2 33.5 15.3 8.8 2 potenz 7.3 8.5 18.2 28.3 49.0 67.8 81.5 71.5 51.2 33.5 15.3 8.8 diff 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 -2.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 Min (1) 7.6 8.6 18.6 28.4 49.2 68.3 60.2 72.0 51.9 34.0 15.7 9.1 effettiva med 7 9 18 28 49 68 74 72 52 34 15 9 max (2) 7.3 8.5 18.2 28.3 49.0 67.8 79.5 71.5 51.2 33.5 15.3 8.8 tot 423.6 445.5 -21.9 438.9 440.9 -2.0 423.6 434.9 438.9 Osservando i valori emergono immediatamente due aspetti. Innanzitutto spicca la poca differenza tra le 2 località, dovuta al fatto che l’evapotraspirazione, di difficile stima, viene calcolata utilizzando un procedimento semplificato che ne fornisce in realtà un valore puramente indicativo; inoltre a contribuire al grado di approssimazione si aggiunge la scala mensile adottata dalla modellazione che, come già sottolineato nell’analisi di temperature e afflussi, tende ad “appianare” i valori. Ma soprattutto influisce molto il fatto che l’evapotraspirazione viene stimata come funzione della temperatura, la quale a sua volta viene ottenuta a mezzo di interpolazioni tra le misurazioni disponibili (a questo proposito si ricorda come all'interno del bacino idrografico in oggetto non si disponga di dati misurati). In secondo luogo si nota immediatamente come, in ciascuna località, nella quasi totalità dei mesi l’evaporazione effettiva e quella potenziale coincidano. Per la definizione data di evaporazione potenziale è lecito aspettarsi una situazione di questo tipo durante la cosiddetta “stagione umida”, caratterizzata da abbondanza di acqua nel terreno; questo non dovrebbe verificarsi nella stagione secca. In effetti, operando le semplificazioni descritte in precedenza, il modello fornisce il medesimo valore per entrambe le stime a eccezione di variazioni abbastanza minime concentrate nei soli mesi estivi. Considerando i valori riportati nell’ultima riga della tabella, ovvero i valori totali nell’anno dell’evapotraspirazione, emerge che la località in cui questa è massima è la zona nell'entroterra, mentre l'evapotraspirazione è minima alla foce. Inoltre si riportano i valori elaborati mediati sull'intero bacino. Pagina 27 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Di seguito si graficizzano tali andamenti relativi ai valori minimi, medi e massimi. 70 60 50 40 30 20 nov dic nov dic ott set ago lug giu mag apr gen 0 mar 10 feb evaporazione effettiva [mm] 80 mese Evapotraspirazione effettiva – valori massimi 70 60 50 40 30 20 ott set ago lug giu mag apr mar 0 feb 10 gen evaporazione effettiva [mm] 80 mese Evapotraspirazione effettiva – valori minimi Pagina 28 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 80 60 50 40 30 20 dic nov ott set ago lug giu mag apr mar 0 feb 10 gen evaporazione effettiva [mm] 70 mese Evapotraspirazione effettiva – valori medi 80 med max (2) min(1) 60 50 40 30 20 dic nov ott set ago lug giu mag apr mar 0 feb 10 gen evaporazione effettiva [mm] 70 mese Evapotraspirazione effettiva – confronto valori medi, minimi e massimi Pagina 29 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.1.2.4 Dati idrometrici strumentali Nel bacino in oggetto non sono presenti stazioni idrometriche per il rilevamento delle portate; a tal proposito sembra opportuno suggerire il futuro adeguamento della rete di misura idrometrica integrando quella esistente con nuove stazioni site presso i corsi d’acqua non monitorati, ad esempio lo stesso S.Pietro. In particolare per il bacino in questione si propone l'installazione di almeno un idrometro immediatamente a monte della zona di foce (Voltri); a tal proposito si sottolinea l'ovvia necessità di disporre, oltre allo strumento di misura, anche di una scala di deflusso adeguatamente precisa e attendibile. Pagina 30 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.1.2.5 Deflusso totale Per quanto riguarda il bacino del torrente S. Pietro, il deflusso totale è stato ottenuto interrogando il modello alla sezione di chiusura del bacino idrografico. Nelle pagine seguenti si riportano esemplificazioni delle elaborazioni effettuate dal modello Hydro. Si sottolinea che i valori presentati sono aggiornati al primo semestre dell’anno 2007, il che non comporta naturalmente alcun cambiamento per quanto concerne afflussi, deflussi, ecc (parametri fisici del bacino indipendenti dalla data di modellazione), ma ciò non è vero per quanto concerne le portate derivate, in quanto nel tempo possono esserne censite di nuove e/o essere decadute alcune concessioni. Per quanto concerne le portate derivate si rimanda di conseguenza agli specifici paragrafi. Il bacino individuato: Pagina 31 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Le Elaborazioni: Pagina 32 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Si riportano i risultati ottenuti espressi con la precisione fornita dal modello: • Volume totale annuo: 872 mm • Portata media annua: 0.101355 m3/s • Portate medie mensili [m3/s]: Gennaio: 0.134344 Febbraio: 0.133369 Marzo: 0.135889 Aprile: 0.127540 Maggio: 0.111069 Giugno: 0.064146 Luglio: 0.034604 Agosto: 0.019207 Settembre: 0.041104 Ottobre: 0.120772 Novembre: 0.151037 Dicembre: 0.143176 Analizzando i singoli valori di deflusso, si sottolinea come il valore minimo (agosto) sia quantificabile in circa 20 l/s, mentre il massimo assoluto (novembre) è valutato in oltre 2800 l/s. Di seguito si rappresenta l’andamento sotto forma di istogrammi. Pagina 33 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure andamento mensile 0.16 media annua portata [m3/s] 0.14 0.12 0.10 0.10 mc/s 0.08 0.06 0.04 0.02 dic ott set nov mese ago lug giu mag apr mar feb gen 0.00 Andamento portate medie mensili e portata media annua Dall’esame del grafico si può notare come questo non riprende del tutto l’andamento proprio della distribuzione degli afflussi piovosi. Infatti, come le piogge (oggetto dei paragrafi 2.3 e 4.1.1.3) presentano un andamento abbastanza irregolare, caratterizzato da tre valori di picco e altrettanti minimi, le portate seguono un regime più tipicamente sub-litoraneo, aumentando a partire dal mese di agosto (portata minima) fino al mese di novembre (portata massima), con un altra oscillazione intermedia in primavera. Per analizzare in dettaglio queste “differenze” tra l'andamento delle piogge e quello delle portate di seguito si riportano nello stesso grafico l’andamento dei deflussi e quello degli afflussi medi relativi al bacino. Pagina 34 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure dic nov ott set ago lug giu mag apr portate mar feb gen piogge Andamento deflussi medi mensili e afflussi medi mensili. Analizzando maggiormente in dettaglio emerge come in entrambi i casi i valori estremi, pur essendo localizzati in mesi diversi, ricadono comunque nelle stesse stagioni. Infatti il massimo delle precipitazioni è attribuito in autunno (ottobre), e il picco di portata lo si ritrova nel mese successivo; parallelamente, per quanto riguarda i valori minimi, si osserva che in entrambi i casi questi ricadono nella stagione estiva (il mese di luglio per quanto riguarda gli afflussi piovosi, quello di agosto nel caso delle portate), sottolineando quindi il logico legame che intercorre tra questi due fenomeni fisici. In generale si può affermare che i due andamenti sono abbastanza paragonabili, a esclusione del periodo primaverile, presentando in media un certo “sfasamento temporale” (già evidenziato in altri bacini) tra le due serie; in pratica accade che spesso i deflussi riprendano l’andamento degli afflussi ma con un certo “ritardo” (shift). Si può intendere questo sfasamento come un tentativo di rispettare l’evoluzione fisica dei fenomeni idrologici, in cui in effetti i deflussi seguono di qualche tempo i corrispondenti afflussi (la “piena”, ad esempio, si verifica sempre a una certa distanza dal picco di precipitazione). In realtà probabilmente non ha troppo senso considerare questo aspetto, in quanto è più realistico immaginare che ciò derivi dalla gradualità del rilascio idrico da parte del terreno e delle falde idriche che, con tempi di risposta relativamente lunghi, apportano acqua anche nei periodi seguenti a quelli maggiormente piovosi. Pagina 35 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.1.2.7 Valutazioni circa il rapporto tra il deflusso calcolato e quello strumentale Come già osservato nel paragrafo 4.1.2.5 per quanto riguarda il bacino in questione non si dispone di misurazioni di portata o di livello idrometrico; di conseguenza non è possibile soddisfare la presente analisi. 4.1.3 Eccedenza idrica In termini idrologici, l’Eccedenza Idrica (anche indicabile come “Pioggia efficace”) è quantificata come la differenza tra la pioggia totale e l’evapotraspirazione effettiva, a eccezione dei mesi estivi in cui questa quantità assume valori minori di zero perdendo significato fisico; le elaborazioni del Modello di Bilancio Idrico Hydro permettono una stima di queste e di grandezze alla sezione di chiusura del bacino in esame (per maggiori approfondimenti si rimanda al paragrafo 4.1.3 della “Parte Generale”). Nel caso del bacino del torrente S. Pietro si ritrovano i seguenti valori: gen feb mar apr mag giu lug ag sett ott nov dic tot media Afflusso piovoso [mm] 100 106 121 116 117 76 47 81 117 187 153 110 1332 111 Eccedenza idrica [mm] 93 98 102 88 68 8 0 0 47 154 137 101 897 75 Eccedenza idrica [m3] 340292 358486 375348 320670 250562 30606 0 412 173510 563392 503724 369208 3286211 273851 Contenuto idrico [mm] 157 157 157 157 157 157 130 139 157 157 157 157 1836 153 Evapotraspirazione reale [mm] 7 9 18 28 49 68 74 72 52 34 15 9 435 36 Analizzando i valori medi si nota che correttamente l’Eccedenza Idrica è quantificata in 75 mm/mese, che coincide quasi esattamente con la differenza tra l’afflusso piovoso medio (111 mm/mese) e l’evapotraspirazione effettiva media (36 mm/mese). In realtà questo andamento non è perfettamente rispettato nei mesi estivi. Pagina 36 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Nel mese di luglio infatti l’afflusso è minore dell’evapotraspirazione, quindi non si verifica nessuna eccedenza idrica, anzi si denota un decremento nel contenuto idrico del terreno. Nel mese di agosto nuovamente l’afflusso è maggiore dell’evapotraspirazione, ma ancora è assente l'eccedenza idrica, in quanto questa quantità contribuisce alla ricarica del contenuto idrico del terreno. Negli altri periodi invece è correttamente rispettata la formula generale. L’Eccedenza idrica è dunque una diretta conseguenza delle tre grandezze citate (Afflusso Piovoso, Evaporazione e Contenuto Idrico), i cui andamenti nei mesi sono rappresentati di seguito a mezzo di istogrammi: afflusso piovoso [mm] dic ott set ago lug nov mese giu mag apr mar feb 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 gen quantità idrica [mm] evapotraspirazione reale [mm] contenuto 200 idrico [mm] Evaporazione, Afflusso Piovoso e Contenuto Idrico del terreno: andamenti a confronto. L’Afflusso Piovoso segue il già citato andamento irregolare (si veda capitolo 2), caratterizzato da oscillazioni con vari massimi e minimi; l’Eccedenza Idrica seguirebbe un trend identico con valori diminuiti dall’Evapotraspirazione se questa fosse costante nell’anno, ma così non è. L’Evapotraspirazione infatti presenta un andamento crescente in modo regolare fino al raggiungimento del valore di picco nella stagione estiva, per poi diminuire nei restanti mesi dell’anno; in particolare si può dire che, sebbene l’Afflusso Piovoso sia meno regolare, in generale nei mesi in cui questo aumenta l’Evapotraspirazione decresce. Ne Pagina 37 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure consegue che il Contenuto idrico del terreno, quasi costante nei vari mesi, decresce nella stagione estiva, producendo un valore nullo o quasi di Eccedenza Idrica in estate. Allora, dopo aver analizzato l’andamento delle tre grandezze collegate, di seguito si riportano in forma grafica i valori di Eccedenza Idrica nell’anno. eccedenza idrica [mm] 160 140 120 100 80 60 40 20 0 gen feb mar apr mag giu lug ago set mese ott nov dic Eccedenza Idrica [mm] – Andamento nell’anno. Detto che nel periodo estivo si ha Eccedenza Idrica nulla o quasi, si osserva che per quanto riguarda gli altri mesi si ritrova un andamento simile a quello degli Afflussi Piovosi, ovvero con un andamento irregolare caratterizzato da un picco a ottobre. Ciò è corretto in quanto la precipitazione è la causa diretta dell’Eccedenza; si è visto che concorrono anche Evapotraspirazione e Contenuto Idrico del terreno, ma in realtà con influenze minori, rappresentando questi termini eventuali contributi sottrattivi. Pagina 38 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Nel grafico in questione l’Eccedenza Idrica è espressa in millimetri, coerentemente alla dimensione delle grandezze da cui dipende; può essere interessante però, ai fini del bilancio e della gestione delle risorse idriche, conoscere il volume della risorsa che abbandona il bacino. Questo è rappresentato nel grafico seguente, in cui ovviamente si ritrova lo stesso andamento già osservato ma con quantità ora espresse in [m3/s], ottenute moltiplicando le altezze di acqua per la superficie complessiva del bacino sotteso (per il S. Pietro circa 4 km2). eccedenza idrica [mc] 600000 500000 400000 300000 200000 100000 0 gen feb mar apr mag giu mese lug ago set ott nov dic Eccedenza Idrica [m3] – Andamento nell’anno. Pagina 39 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Si nota che in diversi mesi un volume davvero consistente (oltre 200 mila m3 d’acqua) abbandona il bacino in varie forme, il che corrisponde su scala annuale a oltre 3 milioni di m3, come si evince dalla tabella riportata a inizio paragrafo. In particolare si vuole sottolineare come la maggior parte degli afflussi piovosi (897 mm/anno, ovvero circa il 67%) si trasformi in eccedenza idrica, mentre una quantità minore abbandona il bacino sotto forma di evapotraspirazione (435 mm/anno, ovvero il 33%). Questa ultima analisi è riportata nel grafico seguente. eccedenza idrica [mm] evapotraspirazione reale [mm] 67% 33% Afflusso piovoso medio annuo Pagina 40 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.1.4 Censimento delle sorgenti Distribuzione delle sorgenti sul bacino idrografico del Torrente San Pietro L’elemento sorgente è una “categoria idrogeologica”. Si tratta della manifestazione visiva di circuiti idrici presenti in profondità. In altre parole, si presenta come un punto o un’area dove, grazie a condizioni geologico-strutturali favorevoli, le acque di sottosuolo vengono a giorno. Il legame tra sorgenti e circuiti idrici sotterranei è pertanto un legame biunivoco, nel senso che la distribuzione delle sorgenti in superficie è controllata dalla presenza nel sottosuolo di quelle che vengono definite come “rocce-magazzino” o “rocceserbatoio”. L’identificazione delle formazioni che presentano caratteristiche idonee alla circolazione ed all’immagazzinamento di acqua avviene, in prima approssimazione, grazie alla distribuzione dei punti di uscita in superficie della risorsa idrica, essendo essi collegati ai serbatoi idrici in profondità. Tali rocce-magazzino o rocce-serbatoio vengono delimitate spazialmente e identificate attraverso limiti idrogeologicamente significativi quali, ad esempio, limiti di permeabilità o di alimentazione. Appare pertanto evidente come, alla luce di questi aspetti, risulti fondamentale un censimento il più organico ed esaustivo possibile delle sorgenti, siano esse captate o meno. In questa fase di elaborazione dello studio sul bilancio idrico, il lavoro di censimento è stato finalizzato ad una raccolta organica di dati. La fase di raccolta ha portato all’acquisizione di un insieme di dati che sono stati, in seguito, caricati all’interno di un “GIS – database” con “software” Geomedia al fine di ottenere, in primo luogo, una mappa dell’insieme delle sorgenti ricadenti all’interno del bacino oggetto di studio. Appare evidente come il lavoro di censimento così impostato rappresenti una base di partenza per successivi approfondimenti. Da questa base non si poteva in alcun modo prescindere al fine di giungere all’impostazione di una banca dati che fosse il più completa possibile. Le implementazioni e gli approfondimenti successivi più logici dovranno concretizzarsi in una fase di rilevamento sul terreno con lo scopo di completare il catasto e controllare sul territorio la localizzazione esatta del punto sorgente, laddove fosse incerta per i noti motivi dovuti alle catalogazioni di elementi geografici (duplicazione di informazioni, errata posizione, riferimento geografico informatizzato ecc.). Sono state distinte le sorgenti captate da quelle non captate: la fonte alla quale si è attinto per costituire la banca dati di quelle captate è costituita da: - Progetto Hydro.co all’interno del quale confluiscono i dati provenienti dal SINA SIREBA (Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Sistema Informativo Regionale di Bacino ossia la banca dati regionale che raccoglie le informazioni relative a piccole e grandi derivazioni, comprensiva delle banche dati di: Area 08-Ufficio Derivazioni Acqua e Linee Elettriche; Regione Liguria-Sistema Informativo Regionale Ambientale, Progetto Ecozero-approfondimenti per le zone ex-Obiettivo 2). La banca dati delle sorgenti non captate fa riferimento invece alla seguente fonte: Pagina 41 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure - Atlante Cartografico Geologico del Territorio del Comune di Genova, scala 1:10000. I dati relativi all’Atlante Cartografico del Comune di Genova erano presenti originariamente in versione esclusivamente cartacea, si è provveduto perciò, al riposizionamento degli stessi sulla carta finale mediante il software cad – Microstation, utilizzando come base cartografica la C.T.R in scala 1:10000; si deve precisare a tal proposito che la localizzazione di tali voci potrà pertanto essere affetta da un margine d’errore insito nell’operazione stessa eseguita. In questo database non era presente inoltre l’informazione relativa alla captazione o meno delle sorgenti stesse, per cui al fine di classificarle ed inserirle in carta, si è dovuta eseguire un’operazione di filtraggio utilizzando le voci provenienti dal progetto Hydro e assumendo come criterio di discriminazione la coincidenza o meno delle due tipologie di voci ossia: sorgenti captate da Hydro-sorgenti provenienti dal database succitato da filtrare. In particolar modo si è deciso di considerare come coincidenti le sorgenti che ricadessero in un gap di distanza minore dei 20 m (si è scelto un gap apparentemente alto ipotizzando in tal modo di includere in tale intervallo eventuali margini di errore insiti già nella fase di posizionamento delle sorgenti stesse), viceversa di considerare come distinte le voci situate ad una distanza maggiore di 20 m. Tutte le voci distinte dalle voci del database di Hydro.co sono state inserite come sorgenti non captate ed entrano a far parte della Carta della Conduttività Idraulica (in scala 1:25000). Come già anticipato nel Capitolo 2, si passerà adesso ad analizzare la distribuzione delle sorgenti sul territorio del bacino del Torrente S. Pietro attraverso due grafici; il primo grafico riguarda la distribuzione delle sorgenti captate e di quelle non captate: Distribuzione sul bacino idrografico del Torrente S.Pietro delle sorgenti captate e di quelle non captate. Pagina 42 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Il numero di sorgenti, captate e libere, per il bacino del Torrente San Pietro risulta essere veramente esiguo, il censimento mette comunque in evidenza un prevalere delle non captate sulle captate. Nella figura successiva viene presentato un grafico che riporta la distribuzione delle sorgenti su classe litologica; le classi litologiche introdotte corrispondono alle classi Hydro.co, per la definizione delle quali si rimanda alla legenda della Carta Geolitologica elaborata nell’ambito del presente studio sul bilancio idrico. Distribuzione delle sorgenti su classe litologica (le classi litologiche riportate sono corrispondenti alle classi Hydro.co). Il grafico precedente mette in evidenza come le la quasi totalità delle sorgenti censite ricada nella classe delle rocce ofiolitiche. 4.1.4.1 Curve di portata Viene qui di seguito riportato il dato di portata associato alle coordinate Gauss – Boaga estratte dal database di Hydro.co ed associate all’unica sorgente captata presente: LONGITUDINE LATITUDINE Portata massima concessa in l/s 1483005 4920264 0.4 Pagina 43 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Non sono disponibili valori di portata associati alle sorgenti non captate presenti sul territorio. 4.1.4.2 Caratteristiche di temperatura Non sono disponibili per il bacino del Torrente San Pietro valori di temperatura associati alle voci di sorgenti cartografate. 4.1.4.3 Caratterizzazione idrogeologica della sorgente Nell’ambito di questa prima stesura dello studio sul bilancio idrico non si perviene ad una caratterizzazione idrogeologica delle sorgenti, la stessa viene rimandata ad un eventuale successivo approfondimento legato anche ad una fase di rilevamento sul terreno dei punti sorgente stessi. 4.1.4.4 Stima dell’area di alimentazione La delimitazione dell’area di alimentazione di una sorgente rientra nell’ambito degli studi idrogeologici di base. Questa operazione risulta particolarmente difficile, specialmente per alcune tipologie di sorgente ed in particolar modo per quelle alimentate da acquiferi carsici o composti da rocce fessurate in genere. In questi casi infatti non ci si può limitare al riconoscimento degli spartiacque morfologici ma si deve procedere con un’analisi di tipo strutturale, eventualmente affiancata da indagini di tipo geognostico e dall’impiego di traccianti, finalizzata al riconoscimento degli spartiacque sotterranei. All’interno del presente lavoro ci si limiterà a considerare come area di alimentazione di una sorgente (indipendentemente dalle caratteristiche idrogeologiche della litologia sulla quale la stessa sorgente si imposta), quella superficialmente sottesa dalla sorgente stessa, in altre termini l’area definita dagli spartiacque morfologici. Pagina 44 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.2 UTILIZZAZIONI IN ATTO Le elaborazioni riferite alla caratterizzazione degli utilizzi in atto della risorsa idrica si basano sulle pratiche presenti presso l'archivio della Regione Liguria e su quelle appartenenti al catasto dell’Area 08 della Provincia di Genova. Per quanto riguarda quest'ultimo si sottolinea che tale archivio è in fase di implementazione e non si presenta esaustivo, in quanto talune pratiche sono tuttora in fase di controllo da parte dei tecnici addetti alla concessione. Sono state quindi considerate per la caratterizzazione le sole pratiche considerante ufficialmente "attive". Di seguito si riportano in tabella e nel grafico seguente le portate captate in base alla tipologia di derivazione. pozzi sorgenti derivazioni totale pozzi portata [l/s] 0.6 0.4 9 10 portata % 6.0 4.0 90.0 100.0 sorgenti derivazioni 90% 6% 4% Tipologia di captazione: portate concesse Pagina 45 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.2.1 Censimento delle derivazioni 4.2.1.1 Portate derivate Le derivazioni da acqua fluente presenti nel bacino in questione sono tutte destinate a uso irriguo e ammontano in totale a circa 9 l/s. 4.2.1.2 Portate restituite Le portate derivate dall’asta principale e dai suoi affluenti sono tutte destinate ad usi per i quali non è prevista la restituzione in alveo. 4.2.2 Censimento dei pozzi I dati forniti relativi ai pozzi derivano dal database di Hydro.co; viene qui di seguito riprodotta una tabella direttamente estratta dal database del software stesso che riporta le coordinate geografiche Gauss-Boaga dell’opera di captazione e la portata massima concessa: Longitudine Latitudine 1483111 1483111 4919481 4919481 Totale Portata massima concessa in l/s 0.5 0.1 0.6 Pagina 46 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.3 EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO L’equilibrio del bilancio idrico viene analizzato esaminando contemporaneamente sia la componente naturale del deflusso sia le attività antropiche connesse presenti nel bacino (derivazioni da fiumi e torrenti e scarichi recapitanti negli stessi corsi d’acqua), presentando così il bacino come una realtà antropizzata quale effettivamente è. Nel bacino in questione le elaborazioni del modello Hydro forniscono i seguenti valori medi di portata naturale (già presentati nel paragrafo 4.1.2.5): PORTATA NATURALE [ l/s ] mese gen feb mar apr mag giu lug ago set ott media mensile nov dic 134 133 136 128 111 64 35 19 41 121 151 143 media annua 101 Si può presentare l’equilibrio del bilancio attraverso un espressione di questo tipo: EQUILIBRIO: Dove: R pot - Σ F i + V rest > 0 R pot = risorsa idrica potenziale, approssimata in questa fase dal deflusso naturale (si veda “Parte Generale” - paragrafo 4.3) Σ F i = Risorsa complessivamente sottratta al bacino attraverso le derivazioni idriche V rest = Risorsa complessivamente restituita al bacino attraverso scarichi e restituzioni idriche Banalmente, l’equilibrio del bilancio idrico è soddisfatto se l’espressione precedente è rispettata, ovvero se la somma algebrica di risorsa, apporti e sottrazioni è maggiore di zero. Si parla di equilibrio non soddisfatto invece nel caso in cui tale somma fornisca un valore negativo ( = la totalità della risorsa viene utilizzata senza comunque soddisfare la richiesta complessiva). Pagina 47 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure È però intuitivo immaginare come non sarebbe corretto, da un punto di vista naturalistico, sottrarre integralmente (o quasi) l’acqua defluente in un bacino, anche nel caso in cui l’equilibrio fosse rispettato; da questa considerazione nasce il concetto di Deflusso Minimo Vitale (DMV). Il DMV è sostanzialmente una portata minima che deve sempre defluire nel corso d’acqua al fine di garantire il rispetto delle condizioni di sopravvivenza dell’ecosistema del bacino; sarà approfonditamente oggetto di studio nel Capitolo 5. In questa fase però lo si considera poiché strettamente legato alla questione del Bilancio Idrico. In particolare, esaminando la relazione precedente, sembra allora più oportuno sostituire alla “risorsa idrica potenziale” (R pot) la “risorsa idrica utilizzabile” ( R ut = R pot – DMV ). L’espressione così modificata diventa allora: EQUILIBRIO: R pot – DMV - Σ F i + V rest > 0 Si rimanda al già citato Capitolo 5 per una stima del valore di DMV; in questo paragrafo comunque se ne presenta una prima analisi quantitativa in termini di ordine di grandezza attraverso l’espressione inversa: DMV < R pot - Σ F i + V rest Passando a un analisi numerica nel grafico seguente si riportano a mezzo di istogrammi le stime effettuate; si sottolinea come per il piccolo bacino in questione non si siano ritrovati dati inerenti agli scarichi idrici. Pagina 48 di 62 Portata media annuale [l/s] Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 120 100 80 60 40 20 0 portata naturale derivazioni scarichi derivazioni scarichi portata antropizzata Confronto tra deflusso naturale, portate derivate / immesse e il conseguente deflusso antropizzato – valori medi annuali - Si procede ora all’esame degli andamenti medi mensili. Considerando costanti nell’anno le quantità apportate/derivate da scarichi e opere di presa, si è calcolato l’andamento della portata antropizzata sottraendo il totale derivato dalla stima di deflusso medio mensile naturale. Nella tabella seguente si riassumono i conti effettuati; tutti i valori riportati sono espressi in l/s. Pagina 49 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure PORTATA NATURALE [l/s] mese gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic andamento mensile 134 133 136 128 111 64 35 19 41 121 151 143 ATTIVITA’ ANTROPICHE [l/s] media annua 101 Derivazioni Scarichi 10 0 “Derivazioni - Scarichi” 10 PORTATA ANTROPIZZATA [l/s] andamento mensile 124 123 126 118 101 54 25 9 31 111 141 133 media annua 91 Si vuole sottolineare innanzitutto che i valori considerati sono da considerarsi come stime ottenibili dai dati in possesso e come tali la precisione non è totale. La portata naturale infatti è fornita dalle elaborazioni compiute da un modello afflussi – deflussi, e come tale quindi è da interpretarsi come un valore indicativo piuttosto che come un dato assoluto. Per quanto riguarda le derivazioni e gli scarichi invece, oltre al problema di possibili dati non disponibili e quindi non considerati, si ricorda come si sia considerata una portata media costante nell’anno. Nel grafico seguente si riportano l’andamento della portata naturale media mensile e il valore medio nell’anno di acqua complessivamente derivata. Pagina 50 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 160 derivazioni - scarichi PORTATA NATURALE 140 portata [l/s] 120 100 80 60 40 20 0 gen feb mar apr mag giu lug mese ago set ott nov dic Confronto tra l’andamento della Portata naturale e il Totale Derivato mediato nell’anno. Infine nel grafico seguente si confrontano gli andamenti a scala mensile della portata naturale stimata e di quella antropizzata conseguentemente calcolata. PORTATA ANTROPIZZATA PORTATA NATURALE portata [l/s] 200 150 100 50 0 gen feb mar apr mag giu mese lug ago set ott nov dic Portata naturale e Portata antropizzata – confronto. Pagina 51 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.4 CURVE DI DURATA DELLE PORTATE Come presentato nel paragrafo 4.1.2.4, per il bacino in questione non si dispone di dati misurati; si ricorre allora alla curva di durata delle portate realizzata utilizzando le elaborazioni del modello Hydro; questo ovviamente non può garantire la precisione propria dei valori misurati, ma consente di ottenere risultati qualunque sezione si voglia considerare, superando quindi il limite dei pochi strumenti di misura presenti sul territorio. Nella tabella seguente si riporta la curva di durata così calcolata relativa alla sezione di foce del bacino (rappresentativa quindi dell'intero territorio); la stessa analisi è presentata di seguito attraverso una rappresentazione grafica. portata [m3/s] 0.141897 0.091219 0.070948 0.050677 0.040542 0.033447 0.026352 0.020271 0.017230 0.013176 0.010135 giorni 60 90 120 150 180 210 240 270 300 330 360 0.2 sezione di foce 0.1 0.05 360 330 300 270 240 210 180 150 120 90 60 30 0 0 portata [m3/s] 0.15 giorni Curva di durata delle portate – sezione di foce Pagina 52 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 4.5 SOSTENIBILITÀ DELL’USO DELLA RISORSA Per una corretta valutazione della sostenibilità si è proceduto confrontando la curva di durata delle portate del corso d’acqua con le derivazioni da acqua fluente in modo da poter verificare per quanti giorni all’anno tali concessioni possano essere garantite. curva durata giorni deflusso [m3/s] 60 90 120 150 180 210 240 270 300 330 360 0.141897 0.091219 0.070948 0.050677 0.040542 0.033447 0.026352 0.020271 0.01723 0.013176 0.010135 portata derivata [m3/s] 0,01 La stessa valutazione viene ripetuta di seguito in formato grafico. deflusso [mc/s] portata derivata [mc/s] 0.16 portata [mc/s] 0.14 0.12 0.1 0.08 0.06 0.04 0.02 0 0 50 100 150 200 250 300 350 400 giorni Curva di durata delle portate e portata derivata totale – confronto Pagina 53 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Questa analisi presenta un quadro generale relativo all'intero bacino; è ovvio che localmente possono esistere le situazioni più diverse (corsi d'acqua o tratti di essi sfruttati totalmente o viceversa ampie zone prive di derivazioni di qualunque forma). Un'analisi di questo tipo, più complessa ma sicuramente necessaria al fine di conoscere il territorio e di pianificare gli interventi su esso, è riportata in cartografia allegata nella "Carta della classificazione dello stato quantitativo". In tale carta si sono poste un certo numero di sezioni di controllo localizzate a monte delle derivazioni e delle immissioni degli affluenti, sia nell'asta principale che nei corsi d'acqua secondari. Per ciascuna sezione si riportano la portata media naturale calcolata dal modello, la portata totale derivata nel territorio sotteso, la corrispondente portata media antropizzata (pari alla differenza tra i due valori) e il conseguente deficit idrico (rapporto tra quantità derivata e deflusso naturale, espresso in forma percentuale). A seconda del valore di questo dato i vari tratti vengono schematizzati come privi di deficit idrico (nel caso in cui non insistano derivazioni), con deficit minimo, medio, massimo e infine con deficit totale (nel caso in cui il deflusso naturale sia insufficiente a soddisfare le derivazioni teoriche presenti). Essendo variabili le portate nel corso dell'anno, è ovvio che i risultati discendono da quali valori vengono considerati; sono state allora realizzate due carte distinte, uguali concettualmente ma una relativa al mese con deflussi minimi (per questo bacino: agosto), l'altra relativa al mese con deflussi massimi (per questo bacino: novembre). Nella cartografia allegata esiste inoltre un altro documento utile a questo scopo, ovvero lo "Schema Idrologico" relativo all'asta principale; qui è schematizzato il corso d'acqua maggiore riportando le grandezze principali (superficie sottesa, deflusso medio naturale annuo, portata derivata a monte e deflusso medio antropizzato annuo) in corrispondenza della sorgente, del confine regionale e di alcune sezioni intermedie; inoltre sono riportate le maggiori affluenze e le principali captazioni idriche. Per un'analisi dettagliata si rimanda all'esame della cartografia allegata. Pagina 54 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 5. Deflusso Minimo Vitale Il problema della determinazione del Deflusso Minimo Vitale (DMV) viene introdotto nella Parte Generale (paragrafi 5.1 e 5.2), attraverso un breve inquadramento legislativo e una panoramica delle possibili metodologie di calcolo. Di seguito si analizza nello specifico il bacino oggetto del presente studio. 5.3 Definizione dei tratti per i quali il DMV viene valutato Nel paragrafo 5.3 della Parte Generale si presenta la questione dell’individuazione di “tratti omogenei” per il calcolo dell’DMV, al cui fine si sono effettuate le considerazioni di carattere “biologico” presentate di seguito. Considerazioni di carattere biologico Al fine di fornire una caratterizzazione biologica del bacino per valutarne la qualità delle acque solitamente si ricorre all'esame della Carta Ittica della Provincia di Genova. Questa però non fornisce una descrizione di tutti i corsi d'acqua presenti sul territorio ma solo di alcuni; in particolare il bacino in questione non è caratterizzato dal punto di vista ittiologico. Si è allora ricorsi ad altri studi attinenti che potessero fornire qualche indicazione utile; in particolare per alcuni bacini si sono ottenute alcune informazioni consultando il volume: "Monitoraggio dello stato dei corsi d'acqua della provincia basato su metodi biologici" Provincia di Genova, Assessorato al Monitoraggio, Controllo Ambiente e Approvvigionamento Idrico. Indagini fino al 1996. Purtroppo anche nel volume in questione non si ritrovano caratterizzazioni relative al piccolo bacino del Torrente S. Pietro; di conseguenza non si dispone di informazioni utili a conoscere la qualità delle acque. Pagina 55 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure I tratti omogenei L'esame delle considerazioni presentate precedentemente non ha fornito indicazioni al fine di individuare i tratti omogenei. Di conseguenza, analizzando il modesto reticolo idrografico del bacino, è sembrato opportuno porre un unica sezione di controllo per il calcolo del DMV, ovvero la "SEZIONE 1" posta alla foce. 5.4 Definizione degli utilizzi della risorsa idrica per i tratti omogenei individuati Il bacino del torrente S. Pietro risulta interessato da uno sfruttamento "minimo" della risorsa idrica, anche rapportato alla limitata estensione del bacino in questione. Poichè si è posta un'unica sezione di controllo in corrispondenza della foce, per quanto riguarda gli utilizzi della risorsa idrica si rimanda a quanto indicato nei capitoli 2 e 4 (valutazioni a "scala di bacino"). Pagina 56 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure 5.5 Definizione dell’ DMV per i tratti omogenei individuati Come visto nel paragrafo 5.5 della “Parte Generale”, per ciascun tratto omogeneo si calcola il Deflusso Minimo Vitale attraverso la seguente formula: DMV = k · qmeda · S Con: K = - 2.39 · 10-5 S + 0.058 [S in km2] (formula relativa ai bacini situati a ovest del Torrente Bisagno) qmeda , S: ottenute dalle elaborazioni del modello di bilancio idrico Hydro Di seguito si riportano le elaborazioni effettuate. Per l'unica sezione di controllo individuata si calcola il Deflusso Minimo Vitale e, per valutare lo stato della risorsa idrica, lo si confronta con le portate medie mensili e con la curva di durata delle portate calcolate dal modello; questo, come spiegato nei paragrafi precedenti, riproduce deflussi teoricamente "naturali". Poiché l’incidenza totale delle derivazioni idriche “non restituite” è minima, tali valutazioni approssimano adeguatamente anche le portate "antropizzate". Pagina 57 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Sezione 1 Portata media [m3/s] Superficie [km2] k DMV [m3/s] 0.10 3.67 0.0579 0.0059 Confronto DMV - curva di durata delle portate CURVA DI DURATA DELLE PORTATE 0.16 Giorni Portata [m3/s] 60 0.1419 90 0.0912 120 0.0709 150 0.0507 180 0.0405 210 0.0334 240 0.0264 270 0.0203 300 0.0172 330 0.0132 360 0.0101 CURVA di DURATA delle PORTATE DMV 0.14 portata [mc/s] 0.12 0.10 0.08 0.06 0.04 0.02 0.00 0 50 100 150 200 250 300 350 400 giorni Pagina 58 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Confronto DMV - portate medie mensili: PORTATA MEDIA MENSILE 0.16 Mese Portata [m3/s] gen 0.1343 feb 0.1334 mar 0.1359 apr 0.1275 mag 0.1111 giu 0.0641 lug 0.0346 ago 0.0192 set 0.0411 ott 0.1208 nov 0.1510 dic 0.1432 DMV portata media mensile 0.14 portata [mc/s] 0.12 0.10 0.08 0.06 0.04 0.02 0.00 gen feb mar apr mag giu lu ag set ott nov dic mese Pagina 59 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure Riepilogo: Nella tabella seguente si riassume la situazione del bacino in questione indicando, per l'unica sezione di controllo individuata, il valore indicativo di Deflusso Minimo Vitale calcolato, il numero di giorni l’anno in cui statisticamente non è garantito e i mesi in cui il deflusso medio è minore del DMV. Tale analisi è presentata sia in riferimento alle portate naturali che defluirebbero nei corsi d'acqua in assenza di derivazioni idriche, sia in riferimento alle portate antropizzate, anche se nel caso del bacino in questione le elaborazioni coincidono. SEZIONE 1 DMV [l/s] 6 Giorni/anno in cui Mesi in cui Portata < DMV Portata media < DMV Portata Portata Portata Portata naturale antropizzata naturale antropizzata 0 nessuno In cartografia si riporta una rappresentazione del bacino in questione, indicando tali sezioni di controllo e per ciascuna di esse il corrispondente valore di Deflusso Minimo Vitale che sarebbe opportuno assicurare. Pagina 60 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure BIBLIOGRAFIA Comune di Genova, 1997. Atlante Cartografico Geologico del Territorio del Comune di Genova - Cartografia Geologica, Geomorfologica ed Idrogeologica in scala a 1:10000. Provincia di Genova, 2002. Piano di Bacino Stralcio per la Difesa Idrogeologica, Geomorfologica per la Salvaguardia della Rete Idrografica del Torrente San Pietro. Fascicolo 2,116 pp. Provincia di Genova, 2002. Piano di Bacino Stralcio per la Difesa Idrogeologica, Geomorfologica per la Salvaguardia della Rete Idrografica del Torrente San Pietro. Carta Geolitologica in scala 1:10000. Pagina 61 di 62 Studio relativo alla disponibilità idrica dei corpi idrici non significativi ricadenti nel versante ligure INDICE 2. CARATTERIZZAZIONE DEL BACINO ............................................................................2 2.1 Inquadramento geografico e definizione del bacino idrografico ................................2 2.2 Inquadramento geologico-geomorfologico finalizzato alla caratterizzazione idrogeologica ....................................................................................................................3 2.3 Inquadramento climatico ...........................................................................................6 2.3.1 Analisi delle temperature ....................................................................................7 2.3.2 Analisi degli afflussi ..........................................................................................10 2.4 Uso suolo ................................................................................................................12 2.5 Aree protette relazionate alle risorse idriche ...........................................................13 2.6 Principali attività antropiche correlate allo sfruttamento delle risorse idriche...........13 4. BILANCIO IDRICO ........................................................................................................14 4.1 BILANCIO IDROLOGICO (generalita’)...............................................................14 4.1.1 Afflussi ..............................................................................................................14 4.1.1.1 Dati pluviometrici strumentali .....................................................................14 4.1.1.2 Anno idrologico di riferimento.....................................................................17 4.1.1.3 Isoiete e calcolo degli apporti idrici diretti ...................................................18 4.1.1.4 Apporti idrici indiretti...................................................................................22 4.1.1.4.1 Naturali ................................................................................................22 4.1.1.4.2 Artificiali ...............................................................................................23 4.1.2 Deflussi.............................................................................................................24 4.1.2.1 Dati termometrici strumentali......................................................................24 4.1.2.2 Isoterme .....................................................................................................26 4.1.2.3 Stima dell’evapotraspirazione reale ...........................................................26 4.1.2.4 Dati idrometrici strumentali.........................................................................30 4.1.2.5 Deflusso totale ...........................................................................................31 4.1.2.7 Valutazioni circa il rapporto tra il deflusso calcolato e quello strumentale .36 4.1.3 Eccedenza idrica ..............................................................................................36 4.1.4 Censimento delle sorgenti ................................................................................41 4.1.4.1 Curve di portata..........................................................................................43 4.1.4.2 Caratteristiche di temperatura ....................................................................44 4.1.4.3 Caratterizzazione idrogeologica della sorgente..........................................44 4.1.4.4 Stima dell’area di alimentazione.................................................................44 4.2 UTILIZZAZIONI IN ATTO ........................................................................................45 4.2.1 Censimento delle derivazioni ............................................................................46 4.2.1.1 Portate derivate..........................................................................................46 4.2.1.2 Portate restituite .........................................................................................46 4.2.2 Censimento dei pozzi .......................................................................................46 4.3 EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO.....................................................................47 4.4 CURVE DI DURATA DELLE PORTATE .................................................................52 4.5 SOSTENIBILITÀ DELL’USO DELLA RISORSA......................................................53 5. Deflusso Minimo Vitale ..................................................................................................55 5.3 Definizione dei tratti per i quali il DMV viene valutato..............................................55 5.4 Definizione degli utilizzi della risorsa idrica per i tratti omogenei individuati ............56 5.5 Definizione dell’ DMV per i tratti omogenei individuati.............................................57 BIBLIOGRAFIA ..............................................................................................................61 INDICE ...........................................................................................................................62 Pagina 62 di 62