LEZIONE 15 ( F-B cap.24 ) 1) La moneta M é stata un’ “invenzione” a grande impatto sociale che ha consentito di superare i limiti – e i costi - del baratto, favorendo la divisione del lavoro e quindi più evolute organizzazioni sociali. Può esserlo ogni mezzo accettato per lo scambio (metalli, carta, elettronica), come unità di conto. Condizione di esistenza di M: fiducia nella sua utilizzabilità per gli scambi, oggi e in futuro 2) La moneta in realtà è assai più di un semplice strumento tecnico avente le funzioni appena indicate. E’ sinonimo di ricchezza e in tal modo può anche divenire in quanto tale “oggetto del desiderio” e attivare anche pulsioni psicologiche “patologiche” 3) Brevissimi cenni storici ( cfr. N.Ferguson, “Ascesa e declino del denaro, Mondadori, 2009, cap.1 ) a) La moneta – metallica – sarebbe comparsa per la prima volta in Occidente, in Lidia, nel VII secolo a.c. sotto il regno di Creso. Essa é un oggetto a contenuto metallico avente un valore intrinseco, riconosciuto da tutti e certificato dal sovrano che la conia, ossia ne convalida il valore. b) Le prime banche nascono nel ‘300 in Italia ( Banco Medici, etc. ). Tre grandi innovazioni: Banco di Stoccolma (1657): si concedono prestiti in eccesso rispetto alle riserve metalliche ( sistema bancario a riserva frazionata ); Bank of England ( 1694 ), emissione di banconote ( nasce il concetto di banca centrale) ; fine ‘800 in U.K. si afferma l’idea della banca centrale come “prestatore di ultima istanza “ c) L’idea di un riferimento metallico all’emissione di moneta, molto forte fino alla II Guerra mondiale, s’indebolisce di seguito e scompare definitivamente nel 1971, per opera del Presidente degli USA R.Nixon. 4) Componenti della moneta (M). Sono la moneta metallica e cartacea, i depositi bancari (utilizzabili come tramite assegni o carta di credito ) Queste componenti costituiscono la così detta M1, creata dalla banca centrale (M0) e dal sistema delle banche commerciali. Vi sono però ulteriori tipi di moneta, non usati nelle transazioni comuni, creati dalla banca centrale ( M2 ,M3 ). 4) Importante. La moneta è uno degli impieghi possibili della ricchezza (cfr. lez.7 ). Pertanto le scelte che vengono fatte sulla quantità di moneta che viene “trattenuta”, ossia domandata, dipendono dalle opportunità alternative ( es. titoli di stato, obbligazioni, azioni, o anche investimenti produttivi da parte delle imprese ). DUE OSSERVAZIONI IMPORTANTI I- vi è una interrelazione stretta tra mercato monetario e finanziario. Come vedremo, la domanda di M dipende –oltre che da Y - anche dal tasso d’interesse (i) che indica un rendimento ottenibile da impieghi alternativi non monetari infatti in linea di massima la moneta non produce interessi. Ovviamente non vi è un unico tasso d’interesse i – ad es. i tassi variano in relazione alla rischiosità degli impieghi -, e il valore di i utilizzato nei seguono é un riferimento, ossia il Banca Centrale fa banche quando denaro. modelli che valore di tasso che la pagare alle presta loro II- il legame tra mercato monetario e mercati reali ( DA ) è dato da due variabili: livello dei prezzi (P) e tasso d’interesse (i). Più avanti si mostrerà come. 5) Domanda e offerta di moneta A) Domanda di moneta M D Motivazioni i- La moneta ( mezzo di scambio per eccellenza spendibile senza alcun costo ), viene domandata in primo luogo per le transazioni e a scopo precauzionale, e dipende quindi dal livello del reddito: domanda a scopo di transazione e precauzionale. MDT = f ( Y ) Attenzione: Y = PQ, ossia è dato dalle quantità prodotte per il loro prezzo, dove Q rappresenta il livello generale della produzione e P il livello generale dei prezzi. Pertanto un aumento di P genera un aumento di MDT ii- M é detenuta in quanto tale ( in depositi bancari o nel cassetto ) anche per altri motivi. Ricordando che M è la modalità più “liquida” di conservare ricchezza, ci si deve chiedere quali sono le condizioni che inducono a non trasformarla in altre forme di ricchezza più remunerative , tenuto conto che M non dà interessi. Solo le attività finanziarie producono un reddito. L’alternativa quindi è tra “liquidità” (moneta) e “finanza” >> reddito (interessi o profitti ) Se è conveniente trattenere la propria ricchezza nella forma di M anziché in altre alternative >>> abbiamo una domanda di moneta a scopo di liquidità: MDL. Trattenere moneta offre, in altri termini un “premio per la liquidità” Due ragioni per tenere MDL >> Relazione inversa tra MDL e tasso d’interesse. a- Tanto minore é i sugli impieghi alternativi della moneta tanto minore è il costo di tenere M b- Quanto più i è basso, tanto più posso presumere che in futuro cresca. Poiché un aumento di i determina la diminuzione del valore delle obbligazioni o titoli di stato >>> l’acquisto di queste ultime attività è “rischiosa” ( perdita di capitale ). Spiegazione Dalla lez. 8, punto 3 sappiamo che VA = M / (1+i ) Sia M la somma che mi verrà contrattualmente rimborsata al tempo t=1 per un titolo di stato acquistato in t=0 al prezzo VA0 il cui rendimento previsto è quindi i0. Se per qualsiasi ragione i tassi d’interesse salgono, il VA del titolo diminuisce ( vedi la formula sopra ), e quindi mi troverò in mano un valore inferiore a VA0. In altri termini ho subito una perdita in conto capitale. Poiché quanto più basso è i, tanto maggiore è la probabilità che esso salga e quindi di avere una perdita in conto capitale, ne deriva che quando i è basso è più rischioso investire in titoli finanziari ( es. titoli di stato ) e quindi è più vantaggioso trattenere moneta liquida. La domanda complessiva di moneta quindi è MD = MDT + MDL Tasso di interesse reale (%) Domanda e offerta di moneta r M 1’’ 11 ’ M’1 r’ MDT + MDL D e O di moneta L’ultimo tratto di MD è poco inclinato o orizzontale, ed è chiamato trappola della liquidità ( rinvio ) B) Offerta di moneta M 1 1) M è composta da moneta cartacea ( e metallica ) e dai depositi (moneta bancaria - assegni e carta credito). L’offerta M è dunque la somma delle due componenti. 1 Come le banche commerciali creano i depositi ? Il moltiplicatore dei depositi. Sia res. la % dei depositi che la banca prudenzialmente trattiene come riserva (RES): ad es. res. =0.2. La % residua (0,8) può essere prestata e quindi rientrare nel sistema delle banche come nuovo deposito da parte dei clienti che hanno ricevuto il prestito >>> Se non si detenessero riserve vi sarebbe un costante rischio di fallimento ( corsa agli sportelli ) Dato un deposito iniziale di 100 presso la banca A, quanti depositi DT (ossia moneta) il sistema bancario (A,B,etc. ) può creare nel complesso (facendo prestiti ), quando r=0,2 per tutte le banche? DT = 100+100(1-0,2)+ 100(1-0,2)(1-0,2)+ 100(1-0,2)(1-0,2)(1-0,2)+…= 100((10,2)+(1-0,2)(1-0,2)+(1-0,2)(1-0,2)( 0,2)+…), ossia DT = 100 x 1/ (1- (1-0.2)) 100 x 1/0,2 = 100 x 5 = 500 RES = 125 Più in generale vi è un rapporto fisso tra DT e RES: RES = rr DT, dove rr è appunto il rapporto di riserva 2) L’offerta di moneta M1 dunque è così definita M1= CUR + DT Dove CUR= moneta in circolazione detenuta da soggetti non bancari LEZIONE 16 ( F-B cap.24 ) Problema: chi e come crea M1 ? 1) La base monetaria (H) E’ la quantità di moneta creata dalla Banca Centrale e che può essere detenuta direttamente ( ossia non come depositi ) da F e Impr.(CUR) o dalle banche ordinarie sotto forma di riserve (RES): H = CUR + RES N.B. M1 (= CUR + DT ) non coincide con H (=CUR + RES), talvolta chiamata anche M0 2) Come variazioni di H determinano variazioni di M1 direttamente e indirettamente ( tramite banche ) ? Supponiamo che Famiglie e Imprese abbiano un rapporto fisso tra moneta detenuta (CUR) e moneta depositata (DT), ossia CUR = cr DT Sappiamo anche che RES = rr DT Pertanto, poiché H = CUR + RES >> H = cr DT + rr DT = ( cr+rr) DT ossia DT = H / ( cr+rr) Ricordando che M1=CUR + DT >> M1= cr DT + DT >> M1= H cr / ( cr+rr) + H / ( cr+rr) ossia M1= H ( (1+cr)/(cr+rr) ) In altri termini al variare della base monetaria, l’offerta di moneta varia, in relazione alle decisioni dei soggetti non bancari di detenere depositi (cr ) e delle banche di detenere riserve ( rr ) Quindi M1 dipende dalle decisioni della banca centrale, delle banche commerciali e dei soggetti diversi H – che é la quantità di moneta creata dalla Banca Centrale e che può essere detenuta direttamente ( ossia non come depositi ) da F e Impr.(CUR) o dalle banche ordinarie sotto forma di riserve (RES) – è dunque lo strumento attraverso cui la Banca Centrale varia M1 1) Chi è la Banca Centrale ? Banca d’Italia e Banca Centrale Europea La Banca d’Italia ha oggi funzioni limitate: tesoreria per Min. Tesoro, gestione delle risorse valutarie, operazioni di politica monetaria per conto della BCE, distribuzione moneta cartacea e metallica, di vigilanza del sistema bancario. Con la sostituzione della lira con l’ € la funzione di banca centrale che agisce sulla moneta esistente (offerta di base monetaria ) - e di conseguenza sui tassi d’interesse – è passata alla BCE. Attenzione! La BCE non può comprare titoli pubblici degli stati di Eurolandia, da cui molti dei problemi attuali legati al finanziamento dei paesi in difficoltà finanziaria ( rinvio ) ( Istituzione sostitutiva del così detto Fondo Salvastati ) Tuttavia recentemente l’ostacolo è stato “aggirato” tramite finanziamento diretto della BCE alle banche. In questo modo si evita che una scarsità di RES determini una restrizione del credito da parte del sistema bancario al sistema produttivo ( credit crunch ) 2) Come fa la Banca Centrale a variare H, quindi M1 ? Operazioni di acquisto e di vendita nel mercato aperto; aperture dirette di credito alle banche a tasso i 2) Come funziona il mercato monetario Tasso di interesse reale (%) Domanda e offerta di moneta O O’ r r’ MDT + MDL D e O di moneta La politica monetaria p.m. La p.m. nell’ Europa dell’ € è attribuita alla BCE, che opera indipendentemente dai governi. L’obiettivo primario della BCE è la stabilità monetaria ( no inflazione ). Rinvio a lezione finale su inflazione Tuttavia la BCE può anche essere sensibile all’obiettivo della crescita e occupazione. Il mix di questi obiettivi muta di situazione in situazione. Lo strumento principale della BCE è M1, che viene variata variando H. Tre annotazioni a) Una situazione pericolosa per la p.m. Vi sono situazioni, come quella attuale, in cui la propensione alla liquidità è molto alta (si teme il futuro) e quindi si è nel tratto della curva di domanda quasi orizzontale. Questa situazione è chiamata trappola della liquidità. In tal caso la manovra monetaria diventa difficile: r è molto basso ed è impossibile abbassarlo ulteriormente per stimolare l’economia, ma nello stesso tempo non si vuole alzarlo, perché si frenerebbe ulteriormente l’economia. b) In linea di massima l’effetto degli interventi della Banca centrale su DA è maggiore nel frenare l’aumento del reddito piuttosto che nel promuoverlo. Un i elevato può frenare l’economia, ma non è altrettanto vero che una riduzione di i la possa rilanciare: eventualmente fa sì che, in caso di ripresa, non la ostacoli subito. Inoltre, se i è molto basso, si favoriscono le operazioni puramente speculative – il denaro costa poco - , creando problemi per la stabilità del sistema finanziario. La politica monetaria esercita il suo massimo effetto soprattutto rispetto al controllo dei prezzi (inflazione )( rinvio ). c) Il tasso d’interesse “reale” (ir) è quello che tiene conto della perdita di valore del credito/debito ir = im – (∆p/p) dove im è il tasso d’interesse “nominale”; ∆p è il tasso d’inflazione ( p è il livello generale dei prezzi ) LEZIONE 17 (F-B cap. 24 ) Il modello IS-LM E’ il modello che sintetizza quanto fin qui detto. Ricordiamo le fondamentali: seguenti relazioni 1) Dato k* variazioni ∆ DA ( ∆I e/o ∆G e/o ∆ X ) causano una variazione ∆ Y pari a k*∆DA 2) Gli investimenti I hanno una componente autonoma (I*), ma in parte dipendono da i: I = I* - bi 3) MD dipende da Y e da i, mentre variazioni di M1 causano variazioni di i Abbiamo pertanto le seguenti relazioni VEDI CAP 25 F-B