Ruolo di Mannheimia haemolytica nel contesto di forme

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S. Cavirani. Large Animal Review 2007; 13: 221-222
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Ruolo di Mannheimia haemolytica nel contesto
eventi
di forme respiratorie del vitello e della vacca
sivar
Fiera Internazionale del Bovino da Latte.
Cremona 25-28 ottobre 2006
SANDRO CAVIRANI
Prof. Ordinario di Malattie Infettive degli Animali Domestici
Dipartimento di Salute Animale - Università degli Studi di Parma
Mannheimia haemolytica (M.h.) è riconosciuto quale microrganismo commensale delle alte vie respiratorie del bovino e risiede nelle cripte tonsillari di animali clinicamente
sani4. M.h. risulta tuttavia implicato nel determinismo di
malattia respiratoria (MRB) sia in bovini da latte che da carne7. M.h. A1 rappresenta il principale sierotipo coinvolto in
focolai di MRB, seguito da A6 e A25. La patogenesi della malattia prevede che, in seguito al verificarsi di eventi compromissori dell’omeostasi mucosale respiratoria, M.h. replichi
rapidamente, colonizzi il nasofaringe raggiungendo il polmone. Durante la fase di crescita logaritmica, M.h. produce
una potente esotossina, denominata leucotossina (LKT).
LKT è una citolisina, appartenente alla famiglia delle RTX
(Repeats in Toxin), che si distingue dalle altre tossine batteriche per il fatto che riconosce come unico bersaglio i leucociti dei ruminanti attraverso il legame con specifici recettori leucocitari denominati β2 integrine LFA-1 (Lynphocytes
Function Associated Antigen), largamente presenti sul macrofago alveolare6. In corso di infezione virale si assiste ad
una accresciuta espressione di β2 integrine LFA-1, fatto che
favorisce l’interazione tra LKT e cellule immunitarie. L’aggressione leucocitaria-macrofagica da parte di LKT produce
il rilascio in loco di enzimi lisosomiali citolitici che, in associazione a degranulazione dei mastociti, attivazione del
complemento rilascio di citochine, presiedono alla genesi
della tipica polmonite fibrinosa da M.h. Nell’ambito del
processo patogentico che consegue ad attiva infezione da
M.h., oltre a LKT, si riconosce l’intervento di altri fattori patogenetici quali: capsula (attività antifagocitaria), lipopolisaccaridi (shock endotossico), Outer Membrane Proteins
(attività cito-adesiva e nutritiva), sialoglicoproteasi (clivaggio di residui di acido sialico), e Iron Regulated Proteins
(IRP). A quest’ultimo riguardo, va indicata la capacità di
M.h. in corso di attiva replicazione di sintetizzare copiosamente proteine di superficie, denominate IRP, che sono in
grado di sottrarre ferro organico, sia libero che complessato
con la transferrina, a beneficio di M.h.3. Inoltre, LKT, OMP
e IRP durante la fase di replicazione batterica interagiscono
attivamente con il sistema immunitario, con ricadute applicative sui versanti sia vaccinale che diagnostico.
Dal punto della prassi strumentale atta alla diagnosi dell’infezione da M.h., il gold standard è rappresentato dall’esame
batteriologico-colturale eseguito su tamponi nasali e/o lavaggio tracheobronchiale in corso di sintomatologia respiratoria e sul parenchima polmonare di animali deceduti per
malattia respiratoria. Tuttavia, in considerazione del fatto
che la produzione di LKT è strettamente legata all’attiva replicazione di M.h., la rilevazione di anticorpi specifici, ed in
particolare di sieroconversione, in corso di MRB può essere
considerata quale dimostrazione indiretta circa il coinvolgimento di M.h. nel determinismo della malattia osservata.
Sulla scorta di detto assunto a far tempo dal 1998, presso i
nostri laboratori è stata messa a punto una metodica ELISA
indiretta atta alla rilevazione di anticorpi verso LKT2. L’indagine sierologica in corso di focolaio di MRB a carattere acuto prevede un doppio prelievo di emosiero, eseguito rispettivamente in fase acuta e convalescente di malattia. Oltre alla
ricerca di anticorpi verso LKT di M.h., si esegue sistematicamente la rilevazione di anticorpi verso virus respiratori, segnatamente VRSB (Virus Respiratorio Sinciziale Bovino),
BVDV (Bovine Viral Diarrhea Virus), BoHV-1 (Bovine Herpesvirus sierotipo 1), BRCoV (Bovine Respiratory Coronavirus) PI3V (Virus Parainfluenza sierotipo 3).
I dati riportati in Tabella 1, rappresentano gli esiti dell’attività diagnostica eseguita presso i laboratori del Dipartimento di Salute Animale dell’Università di Parma in corso focolai di MRB occorsi nel periodo 2000-2007.
Nel complesso, la sieroconversione verso LKT di M.h. ha interessato il 32% degli animali esaminati. Sulla scorta del
principio informatore previamente indicato, il coinvolgimento di M.h. è stato dimostrato nel 56% dei focolai di
MRB sottoposti ad accertamenti diagnostici. Seppur l’infezione da M.h. abbia interessato trasversalmente le diverse
categorie di animali considerati, il dato siero-diagnostico indicherebbe che giovani animali risultano maggiormente
esposti all’azione patogena di M.h. Al fine di una corretta
interpretazione del dato diagnostico, ci pare corretto sottolineare come l’individuazione diretta e/o indiretta della preTabella 1 - Rilevazione di sieroconversione verso LKT di M. haemolytica in diverse categorie di bovini con malattia respiratoria acuta. (Dati attività diagnostica Dipartimento di Salute Animale - Università di Parma, 2000-2007).
Categoria
Latte
Vitelli (<6 mesi)
Manzette (6-12 mesi)
Manze (13-24 mesi)
Vacche
Totale
Carne
Vitelli carne bianca
Vitelloni
Animali esaminati/ Focolai esaminati/
sieroconversione* sieroconversione**
410 / 143 (35%)
168 / 44 (26%)
178 / 41 (23%)
385 / 123 (32%)
1.141 / 351 (31%)
72 / 48 (66%)
21 / 9 (41%)
22 / 8 (36%)
64 / 33 (51%)
179 / 98 (55%)
228 / 87 (38%)
368 / 124 (33%)
32 / 21 (66%)
46 / 24 (52%)
*: da sieronegativo a sieropositivo o incremento significativo (≥4 volte) del titolo anticorpale.
**: sieroconversione in almeno il 50% degli animali campionati.
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senza d’infezione da M.h. assuma significato compiuto nell’ambito della problematica respiratoria di gruppo o di allevamento allorché l’infezione si connota per un’alta prevalenza nell’ambito degli animali con sintomatologia respiratoria a carattere acuto. A doveroso completamento dei dati
riportati vale indicare come la presenza concomitante di infezione da M.h. e virosi respiratorie sia stata rilevata nel
20% degli animali e 38% dei focolai esaminati. Ciò non deve a portare a sottostimare il ruolo di M.h. quale patogeno
respiratorio, sia esso primario che conseguente ad infezioni
virali. Tuttavia, si impone di contemperare nella prassi diagnostica la valutazione delle diverse componenti eziologiche
che insistono sul complesso MRB. In detto contesto, l’indagine non può essere circoscritta ai patogeni (virus, batteri e
micoplasmi) connotati da chiaro tropismo per l’apparato
respiratorio, ma appare imprescindibile la valutazione di
agenti microbici, quale BVDV, che compromissori dell’omeostasi immunitaria mucosale e sistemica, sono in grado
di esacerbare l’espressione patogenetica di microrganismi a
tropismo respiratorio, M.h. in particolare1.
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