Dott.ssa Barbanente Vorrei un attimo concentrare l`attenzione sull

Dott.ssa Barbanente
Vorrei un attimo concentrare l’attenzione sull’ultimo intervento che
c’è stato. E’ un intervento che fa molto riflettere. Quello segnalato non è un
caso isolato, purtroppo.
In questi anni ho visitato moltissimi luoghi che sono stati anche attrezzati con contributo pubblico e per la gestione dei quali sono state coinvolte associazioni di volontariato ed ambientaliste che, a un certo punto, sono cadute nell’abbandono e nella incuria.
Credo che questo sia un problema serio che abbiamo di fronte. Se ci
riflettiamo, in un campo molto diverso è un problema storico del nostro
Mezzogiorno. Se non siamo in grado di fare delle analisi spietate e anche
molto critiche sul nostro modo abituale di lavorare, credo che non saremo in
grado di migliorare nei comportamenti.
Abbiamo l’abitudine a concentrare l’attenzione sulla realizzazione
dell’opera, che poi, nelle versioni più perverse, è costituita solo dall’appalto.
Ci sono tanti appalti che non servono allo sviluppo del nostro Mezzogiorno. Invece ci sarebbero tante azioni importanti, soprattutto nel campo
gestionale, che servirebbero moltissimo.
Ecco allora l’importanza di collegare realizzazione a gestione. Sempre
si parla della necessità di piani gestionali con la individuazione dei soggetti
che dovranno gestire questi interventi garantendo una sostenibilità nel lungo
periodo.
Negli ultimi bandi che abbiamo fatto, abbiamo chiesto delle precise
garanzie da questo punto di vista, e, nei criteri del programma operativo reConferenza d’Area per la presentazione dell’avanzamento del
Piano paesaggistico della Regione Puglia – 6 maggio 2009
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gionale 2007-2013 abbiamo inserito questo come un criterio chiave di selezione.
Il legame tra questa attività di “buona pratica” e quella che lei ha indicato potrebbe essere un progetto pilota. Quello che lei ha indicato è il programma Hospitis. Penso al riguardo che possa esserci un rapporto virtuoso
se si riesce a realizzare il programma Hospitis come dovrebbe essere realizzato e come è nell’idea della Regione Puglia. Non mi faccio illusioni. Un
programma nasce con un’idea forza e poi viene interpretato a livello locale.
Non vorrei che il programma Hospitis venga interpretato come una riconversione di alcuni manufatti storici in camere d’albergo. Non è questo il programma Hospitis. Sia chiaro!
Un turista si trova bene, si trova a proprio agio in un territorio se questo territorio è accogliente, è ospitale, è ben gestito, è curato per i propri abitanti, per l’intorno più prossimo che è quello che quel territorio abita e frequenta più costantemente, ordinariamente. Se si trova bene l’abitante, si troverà bene anche l’ospite, anche il visitatore.
L’idea di quel programma Hospitis riguarda proprio il sostegno ad attività di accoglienza che riguardano innanzitutto gli spazi comuni, i servizi, i
beni comuni, i beni paesaggistici. Ossia tutto quel complesso di attività che
garantiscono una buona accoglienza. Se il programma Hospitis sarà realizzato a Palagianello con lo spirito che abbiamo inteso dare al programma, dovrà
coinvolgere gli abitanti. Non esiste un modello turistico di successo. Ma un
tipo di turismo di successo è quello che supera il “mordi e fuggi” o la presenza di massa, limitata nel tempo, che distrugge, lascia sporcizia e fugge.
Quel tipo di turismo si può realizzare soltanto con il profondo coinvolgiConferenza d’Area per la presentazione dell’avanzamento del
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mento degli abitanti.
Il programma di attività di Hospitis prevede che ci sia una attività di
animazione degli abitanti, a partire dalle associazioni locali che devono essere coinvolte e lo devono essere in attività di gestione, di cura, di attivazione di nuove attività nel campo dell’artigianato e della fruizione, come ho
detto stamattina.
E’ questa la sfida.
Non sono affatto sicura, anzi, sono certa del contrario che dai venti
comuni che sono stati individuati come comuni campione, questo senso che
ho provato oggi a comunicarvi rapidamente, sia stato colto. Questo perché in
realtà è abbastanza innovativo come approccio rispetto al tradizionale modo
di affrontare il problema del turismo, ma dal nostro punto di vista questa è la
prospettiva che dobbiamo perseguire.
D’altra parte ci sono alcuni paesi in Europa ed anche alcuni luoghi in
Italia che devono il proprio successo proprio a questo modo di interpretare il
turismo in termini di accoglienza, di capacità di cura e gestione continua del
territorio.
Guardi., Lei ha detto delle cose importanti. Non si può, in realtà, curare e manutenere il proprio territorio se non lo si conosce e non lo si ama.
Purtroppo veniamo fuori da decenni di distacco completo rispetto al territorio e dobbiamo recuperare tale legame.
Non mi faccio illusioni che si possa recuperare nell’arco della redazione di un piano paesaggistico. Il piano paesaggistico è un pezzo di questo
programma.
Molto potrà venire da una serie di attività che convergono verso queConferenza d’Area per la presentazione dell’avanzamento del
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sta direzione.
Una delle attività su cui di recente ha legiferato la Regione Puglia è
proprio quella delle masserie didattiche. E’ un programma che verrà finanziato anch’esso con i fondi comunitari 2007-2013 ancorati a quella nuova
legge regionale in quanto legare la conoscenza alla formazione è un punto di
forza della nostra attività.
Ci tenevo a raccontare un po’ meglio questo programma.
Ovviamente la Regione controllerà che non sia tradito lo spirito del
programma stesso e su questo sarà molto rigorosa.
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