Manuel Frattini, che forza della natura!

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Manuel Frattini, che forza della natura!
Grande successo per "Pinocchio", il musical della Compagnia della Rancia in scena
al Gran Teatro di Tor di Quinto fino al 15 febbraio. Bellissime le musiche del Pooh,
originali e suggestive le scenografie. La regia è di Saverio Marconi
Simona Rubeis
Pinocchio (Manuel Frattini)
e Turchina (Arianna)
Una scena dello spettacolo
Roma, 29 gennaio 2004 - Lo avevamo visto nel ruolo
di Mike Costa in "A chorus line". Lo abbiamo ritrovato
al fianco di Raffaele Paganini in "Cantando sotto la
pioggia". L'interpretazione del ruolo di Gedeone in
"Sette spose per sette fratelli" ci aveva dato la
conferma che si trattasse di un eccellente artista. Mai
come ora, però, abbiamo raggiunto la consapevolezza
di trovarci di fronte ad una vera e propria forza della
natura. Manuel Frattini (leggi l'intervista) canta,
balla e infonde uno scatenato carattere al suo
Pinocchio, personaggio che porta in scena in questi
giorni sul palco del Gran Teatro di Tor di Quinto
(fino al 15 febbraio). E vista la sua interpretazione,
non stupisce il fatto che il ruolo gli abbia permesso di
ricevere il prestigioso riconoscimento di miglior
interprete maschile nel Musical Award.
È un invito ad andare a vedere questo capolavoro
nato da un'idea di Saverio Marconi, che rivede, e per
alcuni aspetti completa, l'opera di Collodi
concentrandosi soprattutto sulla vena educativa che la
riscoperta dei valori tradizionali comporta. È facile
intuire che lo spettacolo bisserà lo strepitoso
successo registrato a Milano nel corso della passata
stagione.
Vista attraverso gli occhi della Compagnia della
Rancia, la favola di Pinocchio è un po' diversa da
quella che noi tutti conosciamo. Tanto per cominciare,
Geppetto non ha nulla del buon vecchietto altruista
uscito dalla penna di Carlo Lorenzini. È un
quarantenne scontroso e poco propenso all'amore,
tanto da rifiuta le attenzioni della bella Angela (una
bravissima Lena Biolcati), che continua ad amarlo
benché la loro storia sia finita già da un po'. La fata, o
meglio la bambina dai capelli turchini (Arianna), non
ha un rapporto di alterità con il burattino di legno: è al
suo stesso livello, ha la sua età e gioca con lui. Il grillo
parlante (un brioso Andrea Verzicco) è una presenza
assolutamente bonaria che ricorda con simpatia ed
originalità le regole da rispettare per stare al mondo.
Nel cast, oltre a quello di Manuel Frattini, spicca il
nome di Pietro Pignatelli (Geppetto), di Felice
Casciano (Il Gatto), di Simona Patitucci (La Volpe),
di Mauro Simone (Lucignolo), di Marco Brancato
(Direttore del Circo).
Punto di forza di questo spettacolo-evento sono le
musiche pop, rock, intervallate dai ritmi del funky e
del mambo, che i Pooh hanno appositamente
elaborato. L'entusiasmo del pubblico cresce nel
quadro sviluppato della casa di Geppetto (con la
canzone "Il grillo parlante"), così come in quello della
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08/04/04
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piazza del paese quando il burattino si avvia alla
scoperta del mondo ("Buongiorno") ed in quello
nell'aula trasformata in Paese dei Balocchi ("Sballo").
Scende pronta la lacrimuccia quando i protagonisti
intonano le melodie di "Vita", "Figli", "È soltanto
amore". Il tutto su movimenti scenografici studiati da
Fabrizio Angelini.
Un'ultima nota per le meravigliose scenografie (di
Antonio Mastromattei). Una più bella dell'altra! Tutte
contribuiscono a creare le suggestioni fiabesce del
racconto: dal paesino-presepe al teatro di
Mangiafuoco, dal bosco alla falegnameria. Ma ciò che
lascia a bocca aperta è la parte ambientata nel
fondale marino dove si muovono meduse, coralli ed
altre creature, preludio dell'arrivo della gigantesca
balena.
Colorato, coinvolgente e trascinante, questo
"Pinocchio" ha il sapore del teatro newyorkese, che
anche qui da noi acquisisce una forma ben definita.
Fortunatamente, infatti, in Italia il musical conquista
uno spazio sempre più ampio. Circostanza dovuta a
vari fattori come la preparazione degli artisti, nonché
la presenza di operatori teatrali di livello (come
Saverio Marconi) che possiedono l'indubbia dote di
saper riconoscere con precisione talento e
professionalità. E ancora, formazione, affiatamento ed
affidabilità. Fattori di cui la Compagnia della Rancia
non difetta.
Gran Teatro di Tor di Quinto. Tel. 199.158.158 e
199.207.407
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