Corso di Economia Politica prof. S. Papa Lezione 27: L’offerta di moneta e la LM Facoltà di Economia Università di Roma Sapienza Offerta di moneta Offerta di moneta. È la quantità di mezzi di pagamento (contante e depositi) in circolazione. L’offerta di moneta (M) è la somma di circolante (Ci) e depositi bancari (De): M = Ci + De Base monetaria. Detta anche “moneta ad alto potenziale”, può essere considerata un sinonimo di moneta legale. La indichiamo col simbolo H. Si distribuisce in circolante e riserve delle banche (Ri) che si distinguono in libere ed obbligarie (Ri=rDe). H = Ci + Ri Due domande : 1. Che nesso c’è tra base monetaria e offerta di moneta? 2. Chi mette in circolazione la base monetaria? E come fa? Offerta di moneta Che relazione c’è tra Ci + De? Ci= cDe Il pubblico detiene una quota fissa dei mezzi di pagamento sotto forma di circolante e il resto come depositi. Quindi, M Offerta di moneta: M = cDe + De M = (c+1)De De= M/(c+1) 1. Che relazione tra M e H? Base monetaria: H = Ci + Ri De = H / (c + r) = Ci++rDe Ri H =HcDe H = (c + r) De M/(c+1) = H / (c+r) M = H (c+1) / (c+r) L’offerta di moneta è proporzionale alla base monetaria H. Il corfficiente è chiamato moltiplicatore monetario, α è maggiore di 1 perchè r, la percentuale di riserva obbligatoria è minore di uno. Base monetaria e offerta di moneta Tra base monetaria e offerta di moneta c’è una precisa relazione : L’offerta di moneta è proporzionale rispetto alla base monetaria : M=αH dove α è il moltiplicatore dei depositi, che misura quanta base monetaria viene rimessa in circolazione dalle banche attraverso i prestiti e i depositi. Esso dipende dal coefficiente di riserva obbligatoria (r, la quota di depositi che per legge le banche devono tenere come riserva), dal tasso ufficiale di sconto (quanto costa alle banche chiedere un prestito alla banca centrale se rimangono scoperte) e quindi dalle riserve libere. Nota la banca centrale non controlla direttamente M, ma lo fa indirettamente controllando α e H. Esempio: Il moltiplicatore dei depositi • Se il pubblico riceva moneta (H) per 1.000 euro, ne trattenga il 10% e depositi il resto presso le banche; queste avranno, 900 euro di depositi in più, dei quali una parte, poniamo il 20%, terranno come riserva e il resto, 720 euro, impiegheranno concedendo prestiti; il pubblico, ricevuti questi 720 euro, ne tratterrà il 10% e depositerà il resto presso le banche, che vedranno quindi i loro depositi aumentare di ulteriori 648 euro, i quali, andandosi a sommare ai precedenti 720 euro, porteranno l'aumento complessivo a 1.368 euro, che sommato ai 1.000 euro di incremento iniziale della base monetaria determina un aumento complessivo della quantità di moneta pari a 2.368 euro; ciò vuol dire che, dopo un solo ciclo, 1.000 euro di incremento della base monetaria hanno già generato un aumento più che doppio dell’offerta di moneta e, poiché il processo si ripete più volte si avrà un ulteriore aumento dei depositi e, quindi, dell’offerta di moneta (seppur via via decrescente). Il moltiplicatore dei depositi • L’effetto moltiplicativo trova la sua spiegazione nel processo circolare che si innesca tra banche e loro clienti. • I clienti depositano la liquidità in eccesso, rispetto a quella che desiderano detenere, presso le banche, le quali, a loro volta, la ridistribuiscono al pubblico sotto forma di prestiti o acquisto di titoli; il pubblico, però, trattiene solo una parte della liquidità così ricevuta, depositando nuovamente il resto presso le banche, sicché il processo continua a ripetersi, creando ad ogni passaggio nuovi depositi che, andandosi a sommare a quelli già esistenti, aumentano l’offerta complessiva di moneta. • Va notato che la nuova moneta non viene creata dalla singola banca, che si limita a raccogliere depositi ed a concedere prestiti o acquistare titoli, ma dal sistema bancario nel suo complesso. Creazione di base monetaria Come fa la base monetaria a entrare nel circuito economico? Ci sono tre canali di “creazione” (o di “distruzione”) di H. 1. TESORO. Quando la Banca centrale fa un prestito al Tesoro (acquistando titoli da lui emessi) paga con ∆H > 0. Quando il Tesoro restituisce il prestito (rimborsa i titoli) la base monetaria si distrugge (∆H < 0). Quando (BP>0) la Banca centrale acquista valuta estera pagando (vende) con euro immette base monetaria nel circuito (∆H > 0). Quando (BP<0), immette (vende) valuta estera, in cambio di euro (acquistando), sottrae base monetaria dal circuito (∆H < 0). Esempio la BCE mantiene i cambi fissi. 3. AZIENDE DI CREDITO. Quando la Banca centrale fa un prestito alle banche crea base monetaria (∆H > 0). Quando queste lo restituiscono la base monetaria viene distrutta (∆H < 0). 2. ESTERO. Controllo dell’offerta di moneta Nel funzionamento dei tre canali della slide precedente il ruolo della banca centrale è passivo. Le decisioni su ∆H sono prese, di fatto, dal Tesoro, da chi cambia valuta con euro e dalle banche. Ma la banca centrale è in grado ugualmente di controllare l’offerta di moneta M, servendosi dei seguenti strumenti : 1. Emancipandosi dal “signoraggio” del Tesoro. Ciò avviene se la banca centrale non è obbligata a sottoscrivere i suoi titoli, ma può decidere quanti acquistarne e se acquistarli. 2. Manovrando il coefficiente δ della riserva obbligatoria : a parità di H, si ha ∂∂M . δ <0 3. Manovrando il tasso ufficiale di sconto , che misura il costo dei prestiti praticati alle banche. Il suo aumento riduce il ricorso a questi prestiti, aumentano le riserve libere e provoca ∆H < 0. 4. Comprando e vendendo titoli nel mercato secondario : l’acquisto di titoli crea base monetaria (∆H > 0), la vendita la distrugge. Domanda e offerta di moneta Aggregando le tre componenti L = LT + LP + LS , si ottiene la funzione della domanda di moneta: L( Y, r) = kY − hr L’offerta di moneta verrà assunta come un dato esogeno - M=M perché la banca centrale è in grado di controllarla. - viene considerata una Nel modello l’offerta di moneta M variabile di politica economica (politica monetaria). La scheda LM Poniamo M = L, e sostituiamo nell’uguaglianza le due funzioni: M = kY − hr - Questa equazione è la condizione di equilibrio nel mercato della moneta. Identifica tutte le combinazioni di Y ed r che realizzano tale equilibrio. Essa viene chiamata scheda LM. Risolvendo per r si ottiene: r k 1 r = Y− M L=M h h La scheda è crescente . La posizione della curva è controllata da M: per esempio, ∆M > 0 sposta la curva in basso. r La trappola della liquidità impone che r ≥ r . 0 Y Ancora sulla scheda LM Perché nell’equilibrio tra L e M (al di là dell’algebra), a un livello più alto del prodotto Y è associato un livello più alto del tasso di interesse r? RISPOSTA. Un livello più alto di Y comporta una maggior domanda di moneta per transazioni kY; dato che l’offerta di M moneta è fissa al livello deve essere più bassa la parte restante della domanda di moneta (quella speculativa −hr) e perciò deve essere più alto r. DOMANDA. Perché ∆M > 0 sposta la LM in basso? RISPOSTA. Quando si ha ∆M > 0 segue che, dato Y, per il vecchio livello di r si ha M > L. Perché ci sia equilibrio occorre che L sia maggiore, il che richiede, sempre dato Y, che il livello di r sia più basso. DOMANDA. Fuori della LM I punti sulla LM rappresentano posizioni (combinazioni di Y ed r) di equilibrio nel mercato della moneta, in cui cioè si ha L = M. Nei punti sotto la LM, a parità di Y, r è più basso, la domanda di moneta è più alta (perché Lr < 0) e perciò si ha L > M. Il pubblico cerca di procurarsi la moneta che manca vendendo titoli. Segue perciò ∆Pb < 0 e ∆r > 0. Il contrario avviene nei punti sopra r Bd > Bs la LM: la reazione provoca ∆r < 0. L=M L<M Nel grafico i movimenti di r fuori dell’equilibrio sono rappresentati dalle “freccette”. Bs > Bd Il meccanismo del mercato L>M monetario e dei titoli è molto 0 più veloce del mercato dei beni Y e degli investimenti.