giornale base_12DIC.qxp - Azienda per l`Assistenza Sanitaria n. 2

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Periodico di informazione dell’ASS 5 “Bassa Friulana”
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Dicembre 2012
foto realizzata da Nicola Di Pascoli
Accreditamento di eccellenza: il risultato
“Gentile Dott. Bordon:
Il report sulla verifica per l’accreditamento, eseguita in data 2630 novembre, 2012, è stata completata. Il consiglio di amministrazione dell’Accreditation Canada è lieto di comunicarLe che la Sua
organizzazione (con focus sull’assistenza distrettuale) ha ricevuto l’Accreditamento con report.” Accreditamento! Questo è il
prestigioso riconoscimento internazionale ottenuto dalla nostra
Azienda dopo le verifica effettuata da parte di Accreditation
Canada sulla qualità dei servizi offerti dall’ASS5.
Anna Bottiglia, Félicia Guarna, Yves Poirier, Micheline Ulrich,
ossia i valutatori, hanno visitato e ampiamente promosso i servizi territoriali aziendali e di conseguenza i seguenti team:
Leadership e partnership, Gestione dell'ambiente, Risorse
umane, Gestione delle informazioni, Sanità pubblica, Sanità animale e igiene alimentare, Salute Mentale,
Tossicologia e dipendenze, Assistenza
ambulatoriale distrettuale, Assistenza
domiciliare, Servizi di assistenza primaria,
Assistenza distrettuale alla madre e al neonato, Servizi residenziali e semiresidenziali
per anziani, Servizi residenziali e semiresidenziali per disabili. Il percorso seguito si è
dimostrato un importante stimolo culturale destinato nel tempo ad innalzare e tenere sotto controllo il grado di appropriatezza e la qualità delle prestazioni rese.
Siamo estremamente soddisfatti del lavoro svolto e del risultato ottenuto; al di là del
giudizio formale, la responsabile canadese
Magdalena Turlejski ha commentato “un risultato molto elevato
per un’azienda di questa dimensione”.
È stato questo un primo e importante passo per affrontare i
temi della salute e del rapporto con i cittadini secondo logiche di
eccellenza; gli elementi di natura qualitativa della nostra organizzazione hanno caratteristiche di dinamicità in conseguenza della
costante sistematica evoluzione delle tecniche professionali e ne
consegue che questo nostro percorso va orientato verso un ciclo
continuativo.
Molti sono stati i punti di forza evidenziati durante la visita e
presentati a tutti noi durante l’incontro plenario di venerdì 30
novembre, tra cui:
• Tasso di ricovero basso;
• Buona rete di servizi sul territorio;
• Orgoglio del personale di appartenere ad una
organizzazione dinamica che avanza;
• Progetti di innovazione in collaborazione con i partner;
• Cultura della misura;
• Iniziative originali e creative (Piedibus);
• Tasso elevato di vaccinazione;
• Relazioni positive nell’ambiente di lavoro;
• Valutazione delle performance del personale e dei dirigenti;
• Un Team efficace per la gestione dell’informazione;
• Buona collaborazione tra Azienda, convenzionati, comuni e
partner sul territorio;
• Nell’area della disabilità grande sostegno psicologico ai
pazienti e ai famigliari;
• Nella salute mentale approccio interdisciplinare notevole;
• Nell’assistenza madre e neonato Team
multidisciplinare e un sistema di sostegno
efficace;
• Continuità dei servizi e risposta rapida
ai bisogni;
• Nell’assistenza per anziani utilizzo dei
strumenti di valutazione valide (cadute,
lesioni da decubito).
Come ci aspettavamo abbiamo avuto indicazioni sulle aree sulle quali insistere a lavorare e migliorare:
• Proseguire l’informatizzazione per realizzare la cartella clini
ca informatizzata, integrata e accessibile;
• Continuare il percorso “organizzazione di apprendimento”;
• Avere un piano di comunicazione per i partner e la popola
zione;
• Portare un’ attenzione particolare ai bisogni degli immigrati
(vaccinazione, medicina del lavoro);
• Lavorare sul progetto di formazione per la leadership;
• Continuare a sviluppare i report delle misure di esito;
• Aumentare la collaborazione con gli specialisti sul territorio;
• Promuovere la cultura di non colpevolezza nell’«incident
reporting » presso gli specialisti;
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Vogliamo ringraziare l’Azienda agricola Calligaris,
l’Allevamento Il Girasole e il Centro di depurazione molluschi
Almar che hanno dimostrato disponibilità e professionalità nel
permettere la visita presso le proprie sedi lavorative.
Il CAMPP e le Case di Riposo
hanno accolto la sfida e l’opportunità legate al progetto con la
giusta determinazione, partecipando all’autovalutazione con
il team Servizi Residenziali e
Semiresidenziali per Disabili e
il team Servizi Residenziali e
Semiresidenziali per Anziani al
fin di poter correttamente
rispondere a quanto richiesto
dagli standard.
• Migliorare la collaborazione con i MMG sul territorio;
• Proseguire gli sforzi nella prevenzione presso i giovani;
• Ottenere informazioni sui bisogni dei pazienti di cultura e
religione diverse.
Oltre all’ottimo risultato, il
vero valore aggiunto è stato
nel percorso seguito in un
anno di lavoro che ha visto
coinvolti tutti noi con un
approccio nuovo e vitale.
Le prime ricadute, quelle
più visibili anche dai cittadini,
sono state:
• aggiornamento del Portale
Aziendale e della Carta dei
Servizi;
• la Cartella gravidanza
integrata ospedale / territorio.
Ma è a tutto il personale che
ha partecipato al percorso di
accreditamento ed alla preparazione della visita, con impegno,
convinzione e fatica, che va il
nostro più sincero GRAZIE.
Numerosi e molto apprezzati sono stati i contributi da
parte dei partner, assistiti e
personale. La loro collaboraIl team di valutatori con il coordinatore di progetto
zione partecipando ai Focus
Group durante la visita dei valutatori è stato un momento imporMaurizio Andreatti - Coordinatore di progetto
tante per il buon esito della stessa.
La Carta dei Servizi:
gli impegni dell’Azienda nei confronti dei Cittadini
• la descrizione dei meccanismi di tutela dei cittadini.
La Carta dei Servizi è uno strumento pratico e di pubblica utilità rivolto a tutti coloro che usufruiscono dei servizi sanitari erogati dall’Azienda fornendo informazioni per aiutare le persone
ad orientarsi all’interno delle strutture sanitarie ma che accanto
alle informazioni fondamentali per gli utenti, contempla gli
impegni
che
l’Azienda
si
assume nei loro
confronti e quindi può essere
intesa, nella sua
valenza
più
generale, come
un sistema di
tutela delle esigenze del cittadino fruitore di un
servizio pubblico.
La necessità di
attualizzare
i
contenuti a suo
tempo definiti
coinvolgendo gli
operatori sanitari
ed i cittadini per il tramite delle associazioni nel percorso
di predisposizione/aggiornamento si è concretizzato con
la realizzazione della nuova Carta dei Servizi che si articola in 3
parti integranti:
1. Parte generale che contiene:
• la presentazione dell'Azienda al Cittadino richiamando i fini
istituzionali e di programma, nonché i principi fondamentali per
l’erogazione dei servizi;
• la descrizione degli standard di qualità, degli impegni, dei
programmi, e dei meccanismi di misurazione dei risultati, utili a
verificare il rispetto degli impegni presi;
2. Guida ai servizi ospedalieri con la descrizione dei servizi erogati, modalità di accesso e di fruizione delle prestazioni per ciascuna struttura operativa ospedaliera;
3. Guida ai servizi territoriali con la descrizione dei servizi erogati, modalità di accesso e di fruizione delle prestazioni per ciascuna struttura operativa territoriali.
Il documento è scaricabile dal portale aziendale
www.ass5.sanita.fvg.it nella sezione l’Azienda Informa.
Cristina Barazzutti
Programmazione Controllo Comunicazione Qualità
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Intervista
Gianluigi Savino, 53 anni, con le elezioni della scorsa primavera è succeduto a Piero Paviotti alla guida del Comune di
Cervignano e alla presidenza della Conferenza dei Sindaci dell’ASS 5 Bassa Friulana.
Che cosa si aspetta in termini di ricaduta sui servizi alla popolazione?
Mi aspetto molto. Il lavoro è stato appassionante e partecipato
da parte di tutti gli attori che sentivano forte la responsabilità di
dover scrivere le regole e le prospettive di un triennio di impegno.
Dovremmo ora essere capaci di un
grosso lavoro in servizi reali per la
gente, non dimenticando che le
risorse finanziarie saranno sempre
più ridotte e metteranno a dura
prova la nostra capacità di adattamento.
Buongiorno Sindaco: cosa ci racconta del politico e dell’uomo
Savino?
La mia esperienza politica nasce per caso quindici anni fa quando un amico mi chiese di candidarmi nella
lista “Il Ponte”. Iniziò così un percorso
affascinante di impegno ma di tante soddisfazioni all’interno di questo contenitore
politico che governa Cervignano da parecchi anni.
Mi piace considerarmi un amministratore ed infatti in questa veste cerco di mettere a frutto le mie conoscenze tecniche derivanti da una formazione giuridica e da
un’esperienza professionale spesa all’interno di diversi Enti Locali. Per il resto una
famiglia, due figli, qualche passione sportiva, qualche hobby ma purtroppo poco
tempo libero.
Lei ha ereditato dal suo predecessore l’ambizioso progetto del
Centro Polifunzionale da ricavare
nell’ex Caserma Pasubio per ospitare tutti i servizi sociali e sanitari
del territorio: è un progetto che
ritiene ancora valido? Rientrerà fra
i suoi obiettivi?
Che opinione si è fatta dello stato di
salute dei suoi cittadini e della qualità
dei servizi sanitari nella Bassa Friulana?
La mia Amministrazione deriva in
modo diretto dalla precedente e
dunque tutte quelle idealità sono
state recepite nel programma elettorale con cui ci siamo proposti per
governare la città nei prossimi cinque anni. Lavoreremo quindi per
dare una migliore collocazione al
Distretto Sanitario, che oggi vive
una condizione logistica particolarmente critica proprio all’interno degli spazi enormi attualmente disponibili all’interno dell’ex
caserma Monte Pasubio.
I servizi sociali d’ambito, i nuovi servizi del Campp, l’Inps e
l’Inail saranno invece collocati in un unico edificio nella centralissima via Roma, rappresentando un vero e credo unico, centro
direzionale erogatore di servizi con diversa natura ma con eguali caratteristiche sociali.
Credo che complessivamente sia migliorato molto nell’ultimo decennio grazie ad
un evidente generale sviluppo delle tecnologie medico diagnostiche ma anche per
un approccio più sereno e consapevole nei
confronti della qualità degli stili di vita e
nella cura e rispetto della propria persona.
Problemi antichi come quelli legati
all’abuso di alcool vivono una dimensione diversa e godono sempre meno di complicità culturali. L’approccio all’alimentazione è
particolarmente attento in particolar modo nei confronti dei bambini. Naturalmente questo oggettivo miglioramento dello stato di
salute dei cittadini passa attraverso la qualità dei servizi sanitari generalmente apprezzati nella Bassa friulana.
Quali sono, secondo lei, gli elementi maggiormente positivi e
quelli più critici dei servizi sanitari nella Bassa Friulana?
Con che occhio gli amministratori locali guardano alla riforma sanitaria che la Giunta Regionale sta varando?
La mia sensazione è che l’opinione pubblica veda con piacere
l’impegno delle nostre strutture sanitarie nell’allargamento dell’offerta e gradisca il livello di comunicazione decisamente efficace. Restano alcuni nodi più difficili quali i presidi medici notturni e festivi sul territorio e le lunghe attese al pronto soccorso.
Con diverse perplessità: non sono chiari i risparmi che la
ristrutturazione porterebbe al Servizio Sanitario Regionale, anzi
esistono seri rischi di maggiori sprechi con la creazione di strutture più grandi.
Comuni e Aziende Sanitarie devono lavorare assieme per la
salute dei cittadini: come valuta il grado di integrazione fra servizi sanitari e sociali?
Inoltre l’aumento delle dimensioni territoriali dei Distretti, permanendo la prevista corrispondenza territoriale tra Distretti e
Ambiti, porterà come conseguenza l’accorpamento di questi ultimi con un affievolimento della rappresentanza delle Comunità
Locali.
Anche su questo punto credo che i Comuni e le Aziende
Sanitarie abbiano capito in questi anni la straordinaria importanza che deriva dal lavorare su un fronte comune, cercando di ottimizzare le risorse e di abbandonare l’antica dicotomia tra sanità
e sociale.
La strada è ormai tracciata in questo senso e l’osmosi deve essere perseguita con caparbietà e senza alcuna incertezza.
Se il punto cardine degli aspetti sanitari è l’integrazione ospedale/territorio, una riforma di tale portata dovrebbe seguire un
percorso partecipativo assolutamente maggiore proprio sul territorio.
Appena eletto lei si è trovato da subito immerso nel lavoro
per la progettazione socio-sanitaria per la stesura del nuovo
Piano di Zona: quale impressione ha ricevuto da questo lavoro?
A cura di Elena Cussigh e Flavio D’Agostini
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Notizie Flash
Tutti i presenti sono stati trasportati al punto di raccolta
in meno di 10 minuti, grazie al gioco di squadra di medici, infermieri ed OSS.
Erano presenti numerosi operatori della squadra di manutenzione aziendale, in qualità di "osservatori", per rilevare
eventuali errori, utili per una eventuale modifica al piano
di emergenza.
Nel pomeriggio del 10 novembre il day hospital
dell'Ospedale di Palmanova era invaso dal fumo. Scene di
panico simulate dai volontari della Croce Rossa Italiana
del comitato locale di Palmanova hanno offerto un quadro
molto realistico di un vero incendio.
In realtà si è trattato di testare la risposta all'attivazione
della squadra antincendio, che ha evacuato il reparto
occupato da una dozzina di ricoverati ed altrettanti visitatori (tutti "figuranti" della CRI).
Internazionale che vedono impegnati numerosi dipendenti dell’ASS 5 oltre che in Tanzania anche in Costa
d’Avorio e a Capo Verde, ha avuto parole di elogio per
tutti quegli operatori che, vero motivo di orgoglio per la
nostra Azienda, mettono a disposizione la loro professionalità e la loro umanità per promuovere lo sviluppo dei
paesi del Sud del mondo.
Il parroco di Latisana Mons. Carlo Fant e ai Consiglieri Regionali Daniele
Galasso e Franco Iacop.
Il Direttore Paolo Bordon ha partecipato il 16 novembre a
un convegno dedicato al progetto di Cooperazione
Internazionale attivato in Tanzania dalla Parrocchia di
Latisana con il partenariato dell’ASS 5.
Bordon, ricordando i vari progetti di Cooperazione
Mario Gavardi illustra gli interventi in campo sanitario realizzati e
in via di realizzazione nella regione del Kilimangiaro.
Buon Natale da parte di tutto il personale della RSA di
Latisana; il frutto delle loro fatiche sarà sicuramente ben utilizzato.
Sono stati donati alla RSA di Latisana, da parte della
Associazione Cani Sciolti di Marano Lagunare, due letti tipo
Alzheimer; la consegna è stata effettuata martedì 4 dicembre
direttamente in struttura dal Presidente della associazione
Fabio Zentilin (nella foto).
La donazione, che si aggiunge ad altre numerose analoghe
iniziative che nel corso degli ultimi anni hanno riguardato le
strutture del Distretto Ovest, testimonia ancora una volta la
particolare vicinanza, solidarietà e responsabilizzazione con
cui le nostre comunità costantemente sostengono le attività
della Bassa Friulana (nel caso specifico per aumentare il livello di sicurezza dei pazienti accolti presso la suddetta RSA),
espressione di indiscutibile e convinta fiducia nei confronti
dell'ente.
Un vivo e sincero ringraziamento alla Associazione Cani
Sciolti di Marano Lagunare, cui si aggiunge un augurio di
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Di seguito, Maurizio Andreatti, Direttore Sanitario ha presentato i risultati del percorso di Accreditamento all’Eccellenza dopo
la visita dei valutatori canadesi conclusasi il 30 novembre, Luca
Giacometti ha presentato il programma regionale sulla sicurezza
del paziente, Mara Pellizzari il Codice Etico, Luciana Scagnetto il
Bilancio Sociale e Cristina Barazzutti la Carta dei Servizi.
Tutte le presentazioni sono disponibili sul sito aziendale
www.ass5.sanita.fvg.it nella sezione news.
L’11 dicembre presso la Sala Consiliare del Municipio di
Latisana è stata presentata la Conferenza dei Servizi dell’ASS 5
“Bassa Friulana”.
I lavori aperti dai saluti del Sindaco della Città di Latisana,
Salvatore Benigno, sono proseguiti con l’intervento del Direttore
Generale, Paolo Bordon, che ha presentato i dati dell’attività ed i
risultati della gestione 2012, la situazione economica ed il Piano
degli Investimenti dell’Azienda.
Il Tempo per Parlare assieme
una occasione per condividere le difficoltà nella malattia oncologica
Abbiamo iniziato gli incontri nel mese di maggio e l'intenzione
è di continuare ogni mese, fin che ci sarà l'interesse.
Gli incontri si tengono, nella sede dell'oncologia, ogni primo
lunedì del mese a Latisana e ogni primo martedì del mese a
Palmanova, dalle ore 15.00 alle 16.30. Il programma è identico
nelle due sedi. Gli argomenti delle singole riunioni sono:
• come cambia la vita con il cancro;
• le terapie e gli effetti collaterali;
• diritti e doveri rispetto alla malattia
(questo incontro si avvale del contributo
dell'assistente sociale dell'ufficio invalidi,
Sig.a Cristian);
• la famiglia e il cancro;
• cosa, come, dove, quando (incontro
con il medico del Distretto, d.ssa Revelant,
per capire come funzionano e come utilizzare i vari servizi dell'azienda sanitaria);
• prendersi cura di se stessi.
Non abbiamo messo condizioni di iscrizione, né limite al numero dei partecipanti, lasciando ognuno libero di partecipare,
non solo se interessato, ma anche se le condizioni, sia fisiche che personali, della
giornata glielo consentono. Gli incontri
sono aperti anche agli operatori socio-sanitari o a volontari di
associazioni che si occupano di questi problemi. Finora ai vari
incontri hanno partecipato una trentina di persone.
Di fatto all'inizio di ogni incontro non sappiamo neppure quante persone ci saranno. Ma sappiamo che chi è presente lo fa perchè interessato e desideroso di capirci un po' di più sulla malattia e su tutto ciò che la circonda e desidera farlo in compagnia di
altre persone con esperienze simili, per trarne un po' di sostegno
e conforto, in momenti così difficili.
I dati relativi all'Italia vedono il cancro ai primi posti nell'epidemiologia delle malattie, tanto da assumere una notevole rilevanza sociale. “Qualunque sia la diagnosi, la prognosi, la risposta
alle terapie, non esistono tumori di scarsa rilevanza. Il cancro
infatti rappresenta sempre, per il paziente e per la sua famiglia,
ma anche per i curanti, una prova esistenziale sconvolgente, che
riguarda tutti gli aspetti della vita: il rapporto con il proprio
corpo, il significato dato alla sofferenza, alla
malattia, alla morte, così come le relazioni familiari, sociali e professionali. Il trattamento della
persona colpita dal cancro deve avere, dunque,
come obiettivo principale quello di migliorare la
qualità della vita e di limitare il rischio che le
possibili conseguenze di sofferenza psicosociale
o di sviluppo di quadri psicopatologici condizionino la sua esistenza futura.”1
Esperienze di gruppi di persone che si ritrovano per discutere, imparare, sostenersi a vicenda
in caso di problemi comuni, hanno ormai dimostrato da tempo il loro valore per soddisfare il
bisogno di supporto emotivo e psicologico che
tutti noi abbiamo, soprattutto quando ci ammaliamo, e siamo messi di fronte quasi improvvisamente e drammaticamente al senso della
nostra fragilità, impotenza e solitudine. Con la malattia, qualunque malattia grave, non solo il tumore, tutto cambia, e ci ritroviamo in un mondo che non conoscevamo, in cui fatichiamo ad
orientarci, e dove non abbiamo scelto di andare. Viaggiare in territori sconosciuti è molto meglio se si viaggia in compagnia.
E' nata per questo motivo l'iniziativa “Il Tempo per Parlare
Assieme”: una occasione pensata ed organizzata per potersi
incontrare, confrontare, imparare, o anche semplicemente per
non sentirsi soli. Risponde ai bisogni che molte persone ammalate di tumore, e i loro familiari, manifestano.
Dopo aver raccolto le opinioni di circa un centinaio di persone,
tra ammalati e familiari, rispetto a come organizzare incontri di
gruppo, abbiamo seguito le indicazioni che la maggior parte
degli interessati ci davano: che fosse aperto anche alla presenza
dei familiari, e in una sede e in un orario comodo. Non importava il tipo di tumore, la gravità e neppure se uomini o donne.
Manuela Puntin - Oncologia
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1) Da “Standard, opzioni e raccomandazioni per una buona pratica psiconcologica, Giornale Italiano di Psiconcologia, pag. 64. SIPO, 2011
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Il bilancio sociale
orizzontale e la responsabilità diffusa della società civile nella
costruzione dei percorsi di salute all’interno della Comunità locale.
Lo sforzo di questo Bilancio Sociale è proprio quello di soffermarsi con uno sguardo particolare al territorio e alle sue caratteristiche e componenti, nella convinzione che l’attenzione alle persone, alle loro relazioni, alla dimensione socio-economica in cui vivono ci possa orientare verso adeguate scelte sanitarie e verso l’adozione di coerenti modelli di governance.
Dare giusta coerenza e giusta visibilità al proprio operato costituisce un impegno che l’Azienda Sanitaria si è assunta anche
attraverso una continuità nel processo di rendicontazione sociale.
Fare un Bilancio Sociale vuol dire rapportarsi alla pluralità di
soggetti che fanno parte di un sistema locale “partecipativo” ed
acquisirne valutazioni ed indicazioni, soprattutto in un momento
come quello attuale, segnato da una
pesante crisi socio-economica, che sta
richiedendo un nuovo e importante
impegno non solo delle istituzioni, ma
anche di tutta la società civile.
Questa Azienda Sanitaria è fortemente consapevole che l’attuale sistema locale di salute deve essere mantenuto, soprattutto per assicurare le
necessarie forme di assistenza alle persone più fragili.
Fortunatamente, anche grazie ad una
significativa rete di sinergie e alleanze,
nella nostra esperienza è possibile
garantire non solo buoni interventi
sanitari, ma anche continuità delle
cure, attraverso una importante integrazione fra ospedale e territorio, con i
servizi sociali, con il terzo settore e le
comunità locali.
Alcuni dati socio-demografici.
La popolazione residente nella
Bassa Friulana, all'1.01.2011, è pari
a 113.003 abitanti ed è in costante
crescita: rispetto al 2000 si registra
un aumento di 6916 residenti, con
un incremento di circa il 6,5%,
valore più elevato di quello registrato a livello regionale ( + 4%
circa).
Tale crescita e' determinata anche
dai flussi immigratori di stranieri,
che hanno raggiunto il 6,8% della
popolazione totale, pari a 7.734
unità.
Le famiglie anagrafiche sono
48.535, con un aumento del 18,1%
rispetto al 2001, con un numero
medio di componenti che scende
da 2,55 a 2,31 (2,19 a livello regionale).
Per quanto riguarda l'economia,
al 31.12.2011, si registrano 12.998
localizzazioni attive (nel 2010
erano 13.039), così ripartite per settore di attività economica:
4.374 nel Commercio, Alberghi e Pubblici esercizi (33,65% dell’intera attività), 2.744 nei Servizi (21,11%), 2.609 nell’Agricoltura,
Silvicoltura e Pesca (20,07%), 1.976 nelle Costruzioni ( 15,20%),
1.295 nell’Industria (9,96%).
In questo scenario, la cultura della
valutazione è vitale: un sistema orientato all’appropriatezza e alla salvaguardia dei diritti necessita di strumenti per favorire la partecipazione di
tutti i portatori di interessi alla scelta
delle priorità e per verificare, in modo
continuativo e trasparente, se i risultati sono quelli desiderati.
Un tale processo ha bisogno, inoltre,
di dati statistici e di indicatori, ma richiede anche una riflessione
sui valori che la nostra comunità attribuisce ai problemi oggetto
di intervento.
E’ su queste considerazioni che si basa la nuova rendicontazione sociale dell’ASS 5 Bassa Friulana, un’Azienda Sanitaria che,
come le altre Aziende del panorama regionale sta anche già
affrontando dei cambiamenti organizzativi, in una prospettiva di
“Area Vasta”, così come previsto dal Piano Sanitario e Socio
Sanitario Regionale 2010-2012.
Si vuole, tuttavia, dimostrare come, nonostante le necessità di
razionalizzazione determinate dalla crisi, non sia mutato l’impegno sul mantenimento del protagonismo che la sanità nella Bassa
Friulana ha sempre dimostrato, attraverso buone pratiche e
buone relazioni fra tutti i suoi attori, istituzionali e non.
• Apertura
• Partecipazione
• Responsabilità
• Efficacia
• Coerenza
sono i principi guida che l’Unione Europea ha pubblicato nel
Libro Bianco sulla Governance e che sono alla base di un adeguato sviluppo locale. Questi principi sono stati utilizzati dall’ASS 5
per acquisire la valutazione delle Associazioni di Volontariato,
attraverso un questionario formulato con domande specifiche
per ciascuno dei principi descritti.
La partecipazione ai nuovi Piani di Zona ripropone più che mai
non solo la necessità di rinforzare l’integrazione sociosanitaria,
ma anche la necessità di sviluppare e valorizzare la sussidiarietà
Un rilievo.
L'ultimo capitolo è interamente dedicato alle Associazioni di
volontariato che hanno aderito al percorso di valutazione promosso dall'Azienda.
Su 18 Associazioni che hanno risposto all'invito dell'Azienda
ad esperimere una valutazione, 6 hanno emesso un parere positivo circa la collaborazione stabilita con l’Azienda stessa, l’efficacia
dei risultati realizzati insieme e degli aspetti relazionali in genere.
12 Associazioni hanno espresso una valutazione più dettagliata, dalla quale emerge principalmente come gli aspetti da migliorare riguardino:
• un linguaggio più accessibile, che non sia solo per “gli addetti ai lavori”
• modalità partecipative più allargate
• l’evidenza di un sistema di indicatori di risultati più chiari,
più comprensibili, più “pubblici”.
Luciana Scagnetto - Coordinatore sociosanitario
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Donazione del sangue del cordone ombelicale
re, innocuo sia per la madre che per il bambino. La raccolta avviene al momento del parto, dopo che il bambino è nato, poco prima
dell’espulsione della placenta, quando il cordone è già stato reciso e il neonato allontanato dal campo operativo. La raccolta è eseguita da personale ostetrico addestrato secondo metodiche standard: dopo opportuna disinfezione si inserisce un ago nella vena
ombelicale, sul cordone, e il sangue viene raccolto in apposite
sacche monouso dotate di dispositivi atte ad assicurare l’integrità e la sterilità del prelievo. La raccolta può essere effettuata sia
dopo il parto naturale che dopo il taglio cesareo. Dopo la raccolta le unità di sangue cordonale vengono etichettate con codice a
barre per garantire la tracciabilità futura dopo l’arrivo in Banca
(entro 36 ore dal prelievo) e l’inserimento del campione nel registro donatori.
… Ci siamo: il bambino è appena nato, il primo vagito, la gioia
e la fatica della mamma, la soddisfazione dell’equipe medica...
Prima di porgere il neonato alla mamma, il cordone ombelicale,
oramai inutile, si recide e si elimina. Ma oggi molto spesso il finale di questa scena è diverso: il cordone ombelicale, che normalmente viene gettato, contiene sangue ricco in cellule staminali, le
stesse del midollo osseo (MO).
Una donna che decide di donare quel sangue offre a tante persone malate una speranza in più per poter guarire.
Le Cellule Staminali Emopoietiche (CSE) contenute nel Sangue
del Cordone Ombelicale (SCO) sono assai simili, per composizione, a quelle del
MO: quest’ultimo è
il tessuto contenuto all’interno di
alcune ossa deputato alla formazione delle cellule che
compongono
il
sangue circolante.
Contiene
infatti
molti elementi che
sono i precursori
indifferenziati
(cioè i progenitori)
dei globuli bianchi,
dei globuli rossi e
delle piastrine.
Le CSE sono in
grado di colonizzare il MO e di riprodursi, dando origine alle diverse
componenti
del
sangue. Il sangue
placentare può quindi sostituire il trapianto di MO nella cura di
varie malattie del sangue (leucemie, linfomi, anemia mediterranea, uso di chemio e radioterapia…). Sappiamo inoltre che circa
il 40 - 50% circa dei pazienti che necessitano di un trapianto di
MO non dispongono di un donatore compatibile nell’ambito
familiare e nel registro dei donatori volontari dei MO: in questi
casi il sangue del cordone ombelicale (le cui cellule staminali possiedono una relativa immaturità immunologica e una miglior
“compatibilità”) può sostituire il midollo utilizzato tradizionalmente per il trapianto.
Qualsiasi mamma sana può donare il sangue della placenta,
rispettando alcuni requisiti; è necessario essere in buone condizioni di salute e applicare alcuni criteri di esclusione che riguardano patologie a carico di genitori e/o familiari, oppure di natura ostetrico/neonatale.
E’ necessario, per l’autorizzazione alla raccolta del SCO, che la
coppia donatrice sottoscriva il consenso informato alla donazione. Una volta espresso il consenso la futura mamma viene introdotta nel percorso, totalmente a carico del Servizio sanitario
Nazionale, da parte degli operatori e che prevede: il colloquio
con il medico o l’ostetrico formato dalla Banca del cordone ombelicale per la compilazione del questionario anamnestico sulle condizioni di salute generali; il prelievo ematico per eseguire gli
esami di legge obbligatori per la donazione del SCO al momento
del parto; il controllo a 6/12 mesi dal parto (su chiamata diretta
da parte della struttura) dell’anamnesi della mamma e del piccolo donatore, con ripetizione degli esami di legge obbligatori sulla
mamma per validare definitivamente il campione prelevato.
Il prelievo del SCO è un procedimento molto semplice, indolo-
Le unità di SCO
che arrivano in
Banca, una volta
validate vengono
conservate per 10
anni in contenitori
ad azoto liquido a
- 196 °C, un lasso
di tempo statisticamente utile per
il loro impiego.
Le Banche pubbliche autorizzate
a effettuare la raccolta sul territorio
nazionale
al
momento sono 19,
organizzate in rete
(ITCBN,
Italian
Cord
Blood
Network) e collegate a 300 ospedali abilitati al prelievo: il SCO è così disponibile per la donazione
allogenica a fini solidaristici.
La legge italiana prevede, quando sia presente nel nucleo familiare consanguineo del neonato una malattia curabile con il trapianto, la possibilità di raccogliere e conservare unità “dedicate”,
cioè tenute a disposizione unicamente per il consanguineo.
Sempre la legge vieta la conservazione a esclusivo uso autologo,
l’istituzione di banche private sul territorio nazionale e ogni
forma di pubblicità connessa alle banche private. E’ tuttavia consentita la raccolta di SCO a scopo personale e la sua esportazione
in strutture private al di fuori dal territorio italiano secondo le
regole definite da uno specifico atto normativo.
Nella nostra Azienda i due Presidi Ospedalieri di Palmanova e
Latisana per la raccolta delle SCO afferiscono alla Banca di
Padova; dal 2001 al 2011, la Banca di Padova ha ceduto 100 unità,
che sono state inviate in tutto il mondo, 24 delle quali negli USA,
2 in Africa, 1 in America Latina.
La raccolta di sangue cordonale nella nostra Azienda rientra in
un programma di donazioni più vasto, che riguarda la donazione di cornee (argomento che verrà trattato prossimamente), la
donazione di organi e il “multitessuto”, contribuendo così alla
cultura del dono e a dare una concreta possibilità di sopravvivenza a persone altrimenti destinate alla morte.
Daniele Trentin
Francesca Sirianni
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Sorsi di vita
dove studia per diventare consulente professionale in allattamento materno, ha aderito con gran entusiasmo alla nostra chiamata.
Abbiamo anche avuto il piacere di dare la
parola all'assessore alle pari opportunità del
Comune di Cervignano del Friuli Elisabetta
Matassi, mamma e sostenitrice dell'allattamento al seno.
Dal 1° al 7 ottobre si è svolta la 20° settimana Mondiale
dell'Allattamento Materno. Anche quest’anno il gruppo Sorsi di
Vita per l'occasione ha organizzato una conferenza che si è svolto il 6 ottobre presso la
sala Don Bosco del Ricreatorio San Michele
a Cervignano del Friuli.
Il gruppo Sorsi di vita, che conta ormai 21
mamme sparse sul territorio della Bassa
Friulana, è nato una decina di anni fa grazie
alla formazione che il consultorio familiare
del Distretto di Cervignano continua a fare
alle mamme che hanno scelto di mettere a
disposizione il loro tempo per ascoltare,
informare e sostenere altre mamme nella
scelta di allattare al seno.
Il titolo della conferenza “A casa insieme,
la nascita di un figlio... emozioni e sensazioni” ha catturato l’attenzione di numerose
mamme e future mamme, ma anche di
numerosi operatori del settore.
Si è parlato dei vantaggi del sonno condiviso, dei vizi del bambino, dei benefici del
“portage”, del ruolo del papà nei primi giorni di vita del neonato e non per ultimo dell’allattamento materno. Sono intervenute
Antonella Chiurco, IBCLC Consulente professionale in allattamento materno e la psicologa Francesca Zamò, che dalla Francia,
L'organizzazione di queste conferenze è
sempre vissuta da noi con grande entusiasmo perché ci dà la possibilità, a livello locale e con i nostri mezzi, di prendere parte a
quest'appuntamento mondiale a sostegno e
per la diffusione di una corretta informazione sull'allattamento al seno.
I nostri ringraziamenti vanno all'Azienda
per i Servizi Sanitari 5 “Bassa Friulana” che
ci appoggia da sempre, al Comune di
Cervignano che ha patrocinato l’evento e al
ricreatorio di Cervignano che ha concesso
l’uso gratuito delle sale. A tutti diamo
appuntamento per il prossimo anno alla Settimana Mondiale
dell'Allattamento 2013.
Il gruppo Sorsi di vita
Alcol? Decidi tu!
Gruppo giovani
tino per l'uso del ciclomotore, i ragazzi potranno riconoscere i
comportamenti a rischio e riflettere sui costi benefici che questi
comportano con particolare attenzione alla tematica della sicurezza stradale e del rispetto delle
regole. I volontari della CRI insegneranno come
effettuare una chiamata ai soccorsi ed un corretto
Primo Soccorso sia in caso di incidente stradale
che in caso di un’esagerata assunzione di sostanze
alcoliche. Saranno poi coinvolti anche i genitori
nel percorso di prevenzione degli incidenti stradali e sensibilizzazione ai problemi alcol correlati per
favorire il confronto genitori-figli sulle tematiche
trattate. Le parti firmatarie, facendo proprie le
indicazioni dell’OMS, ritengono che attraverso
l’informazione corretta data alla popolazione, con
particolare attenzione alla fascia giovanile, sulle
problematiche alcolcorrelate, sulle misure di protezione in loro favore è possibile creare le basi per
una cultura alternativa a quella del bere.
Ai primi di ottobre è stato firmato un protocollo d’intesa per il
progetto “Alcol? Decidi tu! Un progetto di prevenzione, riduzione del danno e soccorso” tra la SOC
Alcologia e Dipendenze Patologiche, il
Dipartimento di Prevenzione dell'A.S.S. n.5
Bassa Friulana e Il Comitato Locale di
Palmanova della Croce Rossa Italiana.
L'obiettivo del protocollo è quello di avviare formalmente un rapporto di collaborazione interistituzionale per favorire e sostenere il progetto "Alcol? Decidi tu! Un progetto di prevenzione, riduzione del danno e
soccorso". Sono pertanto regolati da questa
intesa gli interventi che, svolti in collaborazione tra le parti firmatarie del presente
atto, ricadono sui rispettivi sistemi di riferimento socio-sanitario e che mirano, secondo la definizione della Organizzazione
Mondiale per la Sanità (OMS), ad assicurare ai destinatari degli interventi stessi un
maggior controllo sulla propria salute
anche mediante la promozione di stili di vita positivi e responsabili. Gli obiettivi generali prevedono:
• promuovere nelle comunità locali un cambiamento dello stile
di vita della popolazione attraverso interventi di sensibilizzazione sulle problematiche alcolcorrelate e complesse
• facilitare, nelle fasce giovanili, comportamenti salutari che
favoriscono l’empowerement rispetto alla "cultura del bere", ai
danni alcolcorrelati e complessi, con particolare attenzione alla
tematica "alcol e guida".
La prima azione importante prevista dal progetto riguarda l'attivazione di un percorso che si svolgerà nelle scuole secondarie di
primo grado. Infatti, all'interno del corso per il rilascio del paten-
Solo una reale consapevolezza dei danni indotti
dall’uso di alcol può contrastare il forte potere attrattivo che tale
sostanza esercita soprattutto sui ragazzi.
Ci si propone, pertanto, di sviluppare valide alternative ai comportamenti a rischio attraverso la messa in atto di politiche mirate a una riduzione dell’impatto degli alcolici sulla salute: ridurre
il consumo dannoso e rischioso di alcol è attualmente una priorità a livello nazionale, regionale e globale.
Valentina Vidal
Alcologia e dipendenze patologiche
Rosella Malaroda
Dipartimentto di Prevenzione
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DSM
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Un passo importante verso l’area vasta udinese
attribuita alla Conferenza di Area Vasta.
Programmazione attuativa
La programmazione annuale delle attività, gli indirizzi strategici, il budget economico e le risorse di personale sono definite
all'unanimità dalla Conferenza di Area Vasta, le cui decisioni
impegnano formalmente le Aziende coinvolte
a darne esecuzione attraverso la conforme
rappresentazione nei rispettivi atti programmatori.
Gestione
La gestione operativa della funzione di salute mentale viene esercitata all'interno di ogni
Azienda da parte del Responsabile di
Dipartimento di Salute Mentale di Area Vasta.
Per tale funzione il Responsabile del
Dipartimento risponde direttamente al
Direttore Generale e/o al Direttore Sanitario
secondo le disposizioni vigenti nei rispettivi ordinamenti organizzativi e nell'ambito della programmazione definita dall'Area
Vasta.
Le Aziende di Area Vasta Udinese, attraverso incontri in sede
di Conferenza di Area Vasta, hanno assunto diverse decisioni
condivise tra i Direttori Generali attuative della programmazione regionale e altre iniziative comuni per la programmazione e
gestione integrata del servizio sanitario nell'ambito della
Provincia di Udine. Una di queste progettualità è il Dipartimento di Salute Mentale di Area
Vasta Udinese.
Le Aziende Sanitarie “Alto Friuli”, “ Medio
Friuli” e “Bassa Friulana“ hanno concordato
nella più integrata gestione della funzione di
salute mentale. A tale scopo hanno proposto
l'istituzione di un unico Dipartimento di
Salute Mentale per tutto l'ambito territoriale
della Provincia di Udine.
Il Dipartimento avrà le caratteristiche strutturali e le modalità operative programmatorie
e gestionali di seguito descritte.
La proposta tiene conto dei diversi livelli operativi e delle
responsabilità che, data l'attuale organizzazione istituzionale (tre
Aziende Sanitarie), permangono in capo ai rispettivi Direttori
Generali.
Struttura Organizzativa
Il Dipartimento di Salute Mentale di Area Vasta Udinese è
incardinato nella struttura organizzativa dell'Azienda Sanitaria
n. 4 “ Medio Friuli “.
Al Responsabile di Dipartimento afferiscono le strutture operative complesse (SOC) e semplici di Dipartimento (SOS) delle
Aziende Sanitarie 3, 4 e 5. A tal fine tutte le funzioni fin qui svolte dai Responsabili dei tre Dipartimenti di Salute Mentale sono
assunte in capo al Responsabile di Dipartimento di Area Vasta.
Al Responsabile di Dipartimento spetta la funzione di governo
di tutte le strutture di salute mentale e lo svolgimento delle attività di direzione, coordinamento e di indirizzo del Dipartimento,
nonché lo sviluppo dei processi di integrazione con i Distretti
Sanitari delle tre Aziende Sanitarie della provincia di Udine. In
particolare assume la responsabilità gestionale complessiva sia in
termini di impiego dei fattori produttivi che dei risultati di attività effettivamente conseguiti. La valutazione in ordine alla gestione e ai risultati conseguiti del Responsabile del Dipartimento è
Nomina del Direttore del Dipartimento di Area Vasta
Il Direttore di Area Vasta è indicato all'unanimità dalla
Conferenza di Area Vasta tra i Direttori di SOC appartenenti alla
funzione di salute mentale delle tre Aziende di Area Vasta. La
decisione assunta dalla Conferenza è recepita formalmente dalle
singole Aziende e la nomina è formalmente conferita dal
Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria “ Medio Friuli“.
Comitato di Dipartimento
Per favorire e sostenere un modello gestionale ed organizzativo integrato e basato sulla valorizzazione delle competenze e
sulla partecipazione è istituito il Comitato di Dipartimento la cui
composizione e funzionamento è definito dalla Conferenza di
Area Vasta e recepito nell'ordinamento delle tre Aziende
Sanitarie. Questa è la Carta di Identità del Dipartimento
Sperimentale di Salute Mentale di Area Vasta Udinese.
Mauro Asquini
Direttore del Dipartimento Sperimentale
di Salute Mentale di Area Vasta
ORL rinnova la sua offerta
lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 8.40 alle 13.
Il reparto di Latisana, completamente ristrutturato di recente,
offre l’assistenza ai malati in regime di ricovero ordinario o in
day hospital. Le stanze, a due letti, sono tutte dotate di servizi, TV
e climatizzazione. L’assistenza infermieristica è coordinata dalla
Dr.ssa Daniela Malisan. A livello chirurgico l’offerta è stata
ampliata alla cura di molte patologie, in particolare al trattamento di affezioni neoplastiche del distretto testa e collo. Vengono
curati i tumori del cavo orale, orofaringe, laringe, collo e naso. Si
adottano tecniche d’avanguardia che rappresentano lo stato dell’arte nel trattamento di questi tumori, comprendenti la ricostruzione plastica con tecniche convenzionali e microchirurgiche.
Ampio spazio è stato inoltre dedicato alla chirurgia nasale con
tecniche endoscopiche e di chirurgia plastica ove questa apporti
un beneficio funzionale oltre che estetico. Vengono infine trattate
le patologie della voce, delle ghiandole salivari e della tiroide.
Presso l’Ospedale di Palmanova vengono trattate, in regime
ambulatoriale, le piccole patologie cutanee del volto, per lo più
neoplastiche, che richiedano una asportazione chirurgica con o
senza ricostruzione plastica.
Con l’inizio del 2012 l’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria
degli Ospedali di Latisana e Palmanova ha subito un radicale rinnovamento. Dopo il pensionamento del Primario Dr. Marco
Mattotti il Dr. Vittorio Giacomarra, Direttore della SOC di ORL
dell’Azienda 3 “Alto Friuli”, con un team rinnovato è stato a riorganizzare l’attività.
E’ stata affidata la responsabilità della Struttura Operativa
Semplice al Dr. Doriano Politi, proveniente dall’Ospedale di
Pordenone, ove ha maturato esperienza quasi ventennale in
campo oncologico nel trattamento di neoplasie del capo e collo,
collaborando anche con il Centro di Riferimento Oncologico di
Aviano. Di nuova acquisizione anche il Dr. Rosario Corsitto, a
questi si è affiancato il Dr. Massimo Bregant, il Dr. Massimiliano
Impalà e la Dr.ssa Flora Florio.
L’attività del reparto è stata radicalmente modificata nell’offerta sia qualitativa che quantitativa.
A livello ambulatoriale la grossa novità è che i pazienti possono usufruire nella stessa seduta di una valutazione completa
comprendente colloquio, visita specialistica, endoscopia a fibre
ottiche delle vie aerodigestive superiori e, quando necessario,
valutazione audiologica. L’ambulatorio di Latisana è aperto tutti
i giorni dalle 8.30 alle 16. Quello di Palmanova nelle giornate di
Vittorio Giacomarra – Direttore ORL
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La gestione del paziente portatore di entero - urostomia
elemento di raccordo e coordinamento tra diversi specialisti, in
grado di comprendere, di analizzare e quindi di provvedere alle
esigenze di svariata natura che via via potrebbero manifestarsi.
Dallo scorso marzo, inoltre, grazie alla lungimiranza del
Direttore Generale e con uno sforzo finanziario non indifferente,
l’Ambulatorio ha
arricchito la propria
offerta dotandosi,
oltre che delle
necessarie competenze, anche di un
moderno elettrostimolatore, dedicato
al trattamento riabilitativo dell’incontinenza urinaria (in
particolare successivo alla prostatectomia radicale).
Presso la nostra
struttura per l'intervento di prostatectomia
radicale
viene utilizzo un
approccio videolaparoscopico,
di
sicuro a minor
impatto traumatico.
Presso la SOC di Chirurgia dell’Ospedale di Palmanova è attivo da più di un decennio un ambulatorio dedicato ai pazienti
portatori di stomie intestinali ed urinarie. L'ambulatorio è stato
voluto e cresciuto con impegno e tenacia dalla Coordinatrice
infermieristica Danila Zorzutti, e supportato da tutti i Primari che
nel tempo si sono avvicendati. Ad
oggi l'ambulatorio è retto con pari
impegno dalla Coordinatrice
infermieristica Vazzoler Romina
e dalle Infermiere Loredana
Cammarieri e Cian Ivana. La
Cammarieri è titolare del Master
in materia (enterostomista e riabilitatrice del pavimento pelvico)
ed è affiancata da Ivana Cian,
titolare del Master sulle medicazioni avanzate. Entrambe queste
figure collaborano con il Dottor
Silvio Stener specialista in
Urologia. Come testimoniato dai
numeri riassuntivi dell’attività
più recente [2011:716 prestazioni
enterstomiche, 50 urologiche;
2012 (a tutto il mese di ottobre):
610 prestazioni enterostomiche,
488 urologiche] ed ancor più dalle
quasi quotidiane attestazioni di
stima e gratitudine per i risultati
ottenuti e per la disponibilità e la
dedizione del personale. L’Ambulatorio, pienamente inserito nell’attività del Reparto di appartenenza, svolge ormai un ruolo consolidato ed insostituibile, vero punto di riferimento per la soluzione di tutti i problemi, grandi o piccoli che siano, che investano
i pazienti portatori di una stomia. La gestione di un paziente portatore di entero od urostomia costituisce infatti una realtà estremamente complessa, che esprime aspetti non esclusivamente
medici ma anche sociali, educativi, organizzativi e, non ultimi,
burocratici, in cui l’infermiere stomaterapista rappresenta la figura centrale, non solo capace di accompagnare lo stomizzato e la
sua famiglia in tutto il suo percorso riabilitativo e nella successiva fase di assistenza e di follow-up, ma anche un insostituibile
Anche in questo ambito si sono rapidamente raggiunti lusinghieri risultati, sia in termini di effettive riabilitazioni che di indiscutibile soddisfazione da parte dell’utenza. Va infine ricordato
come le prestazioni dell’Ambulatorio non siano rigorosamente
riservate ai pazienti dell'ASS 5, ma da sempre liberamente aperte a tutti coloro che ne facciano richiesta, come peraltro certificato dalla consistente attrazione esercitata anche sull’utenza extra
aziendale.
Luigi Di Caccamo
Direttore Chirurgia Generale Palmanova
IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT
• DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
COLASANTO Maria Teresa – GIANORSO Silvia – ROSSI
Ferdinando • GRU e AA.GG.LL.
MARTORANA Maria Concetta
Un arrivederci e un grazie a:
• P.O. di PALMANOVA
PAOLI Corrado - BALDARELLI Marco – CARDIA Enrico TESSARO Fabrizio -RIZZI Claudio – CATALDI Palmina –
KLIMESCH Franco – BONUTTI Barbara - FALANGA
Giovanna – TORRENTE Antonella – VISINTIN Gabriella –
MUNARETTO Devis – FABIANI Sonia – ZANIER Loris.
Un saluto di benvenuto a:
• P.O. di LATISANA
PIGAT Greta – TAVARIS Patrizia- AIELLO Gloria - CARLIN
Eva - MIAN Giovanna – WORTMAN Norman -
• P.O. di PALMANOVA
MIORIN Elisabetta – PALAMITA Milena – SACCAVINI
Marsilio - VIRGOLIN Francesca
• DISTRETTO OVEST
BIASIN Cristina - DEANA Mauro - SANTISI Letterio Giovanni
BARRECA Angela -
• P.O. di LATISANA
DA DALT Eva – DARIO Michela - GREGO Sandra
IMPALA' Massimiliano -
• DISTRETTO EST
BOSSI Kristina
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Recensioni
tradimento della moglie. Durante il pranzo della vigilia di
Natale, i due rivali, trovatisi di fronte per la sbadataggine di
Luca, si scontrano violentemente. Nicolino abbandona Ninuccia e Luca, resosi improvvisamente
conto della situazione, cade in uno stato d’incoscienza. Nel delirio finale, Luca scambia Vittorio
per Nicolino e fa riconciliare involontariamente i
due amanti; e Tommasino gli dirà finalmente che il
presepe gli piace. Proponiamo per Natale un classico della commedia napoletana. Il Natale ci fa associare la parola presepe e immediatamente il capoluogo partenopeo. Infatti a Napoli, Via San
Gregorio Armeno è la celebre strada degli artigiani
del presepe, famosa in tutto il mondo per le innumerevoli botteghe artigiane dedicate all’arte presepiale.
La via e le botteghe possono essere visitate durante tutto l’anno ed il visitatore è così ricondotto ogni
volta alla magica atmosfera natalizia.
Per ogni famiglia napoletana, il Natale è anche
una visita a San Gregorio degli Armeni per arrichire di anno in
anno il proprio presepe.
Rosella Malaroda
Per Natale vi proponiamo un classico di Eduardo De Filippo
non è solo autore e regista ma anche grande interprete. "Natale in
casa Cupiello" è il racconto di un pranzo natalizio
che ben presto si trasforma in dramma della gelosia.
Scritta nel 1931, la commedia dimostra l'abilità di
Edoardo nel costruire un suo linguaggio in perfetto
equilibrio fra un dialetto napoletano in continua
evoluzione e le esigenze della scena, che, dal trionfale debutto, non ha mai conosciuto cali di grande
popolarità, passando di successo in successo attraverso rappresentazioni in tutto il mondo.
La commedia si sviluppa in tre atti, il protagonista
principale interpretato da Eduardo de Filippo è
Luca Cupiello. Luca, come ogni Natale, prepara il
presepe, fra il disinteresse della moglie Concetta e
del figlio Tommasino, che con dispetto gli ripete che
a lui il presepe non piace. Ci sono poi i continui litigi tra il fratello Pasqualino e Tommasino, entrambi
con il tic del furto. Ninuccia, l’altra figlia, ha deciso
di lasciare il marito Nicolino per l’amante Vittorio e
di scrivere una lettera d’addio; Concetta, disperata, riesce a farsela consegnare. La missiva capita però nelle mani di Luca che,
ignaro di tutto, la consegna al genero, che viene così a sapere del
“Lusuruts e…. cerots” : in spiete dal Nadâl cun… sigurece
Da molti anni la nostra Azienda Sanitaria è impegnata nel sensibilizzare la popolazione e gli operatori sanitari sulla sicurezza
domestica, dato che tali incidenti sono ancora troppo frequenti.
La Promozione dalla Salute del Dipartimento di Prevenzione ,
accanto ai corsi e ai momenti di sensibilizzazione, anche con l’appoggio dei finanziamenti della 482/99 ha realizzato opuscoli
informativi bilingui dedicati alla sicurezza della prima infanzia,
della terza età e un opuscolo a fumetti, No sta a fâ il Gnogno
ripreso anche in una monografia dedicata a questi personaggi . E
così quando due colleghe dell’ASS4, le dottoresse Vacri e
Gnesutta, ci hanno proposto di partecipare a questo nuovo progetto abbiamo aderito con entusiasmo. “Lusurtus e …cerots” è
un progetto innovativo e originale sulla sicurezza rivolto ai bambini delle scuole dell’infanzia ed ai primi anni delle primarie. Il
testo di Miriam Pupini, insegnante a Rualis, come scrive la consulente pedagogica Rosalba Perini nella prefazione “ è un esempio originale ed autentico di come si possa combinare rispetto per
la lingua e cultura del territorio con l’innovazione didattica più
accreditata in campo linguistico. Inoltre, la scelta tematica, riferita alla sicurezza domestica, affronta un tema di grande attualità
denso di implicazioni sociali, civiche, etiche, sanitarie
….L’originalità e anche il significato glottodidattico li ritroviamo
anche nella strutturazione dell’intervento che segue il CLIL
(Content and Language Integraded Learning) facendo sì che si
impari la Lingua ed il Contenuto”. E’ prevista anche una valutazione del percorso.
Inoltre le famiglie condividono l’esperienza didattica con il
figlio, collaborano al percorso, partecipano agli incontri con il
personale sanitario e con gli insegnati e si rafforza così il messaggio della sicurezza. Il materiale, bilingue, viene consegnato a tutti
i bambini che faranno questo percorso didattico. Nella nostra
azienda, in questo anno scolastico, parteciperanno al progetto
ben 531 bambini di 11 scuole dell’infanzia. Un ottimo risultato.
A son za un pôcs di agns che la nestre Aziende Sanitarie e jê
impegnade a pandi te popolazion e tai operadôrs sanitariis une
culture de sigurece in cjase, stant che i incidents domestics a son
ancjemò une vore masse. La Promozion de Salût dal Dipartiment
di Prevenzion e à inmaneât cors e moments di sensibilizazion a
pro di chest argoment. Cul jutori de Leç 482/99 vin vût stampât
ancje depliants pe sigurece dai fruts apene nassûts, un libruts a
fumuts (“No stâ a fâ il Gnogno” che al è ancje stât publicât intune monografie di chescj personaçs) e un sfueut informatîf pe
Tierce Etât. Cussì cuant che lis dotoris Vacri e Gnesutta de ASS4
nus àn dit se volevin partecipâ al lôr progjet o vin subite dit di sì.
“Lusuruts e ..cerots” al è un progjet inovatîf e origjinâl distinât
ai fruts des scuelis de infanzie e ai prins agns de primarie, par
imparâ la culture de sigurece.
Il test di Miriam Pupini, insegnante a Rualis, come che e scrîf la
consulente pedagogjiche Rosalba Perini te prefazion, “al è un
esempli origjinâl e autentic di cemût che si pues cumbinâ rispiet
pe lenghe e culture dal teritori cu la inovativitât didatiche plui
increditade tal cjamp linguistic. Cundiplui la sielte tematiche,
riferide a la sigurece in cjase, e fronte un probleme di grande
atualitât e un contest educatîf reâl, plen di implicazions sociâls,
civichis, etichis, sanitariis…La origjinalitât e ancje il significât glotodidatic lu cjatìn ancje te struturazion dal intervent, daûr de
impostazion dal CLIL (Content and Language Integraded
Learning)…fasint in mût che si impari la Lenghe e il Contignût.”
A je ancje proviodude une valutazion dai percors
Cundiplui la famee e condivît la esperience didatiche cul fi, e
colabore al percors, e partecipe ai incuintris cul personâl de
Promozion de Salût, e cui insegnants e rinfuarce il messaç di
sigurece ancje in cjase. Il materiâl didatic, bilengâl, al ven consegnât a ducj i fruts de scuelis che intindin fâ il percors. Ta chist an
di scuele tal nestri teritori e fasaràn chest percors didatic 531 fruts
di 11 scuelis de infanzie. Podìn stâ contents.
Silla Stel - Dipartimento di Prevenzione
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Un altro anno è volato via.
Questo più che mai è stato ricco di lavoro perché ha impegnato tutti noi nel garantire livelli di servizio assistenziale e
clinico di grande valore. Lo possiamo tranquillamente manifestare senza pudore alcuno, visto che i nostri standard di servizio sono stati riconosciuti di eccellenza internazionale da Accreditation Canada International. Non è autoreferenzialità, ma è il gradito giudizio di una delle più importanti società mondiali esperte nella valutazione di organizzazioni sanitarie. Tutto questo è stato possibile grazie al vostro generoso impegno ed alla riconosciuta competenza e professionalità.
Anche per questo motivo è mio desiderio manifestarvi la mia gratitudine e riconoscenza per quanto è stato fatto durante l ’anno 2012. Grazie di cuore.
Colgo l ’occasione per augurare a Voi e a tutti i Vostri cari affettuosi Auguri di Buone Feste
Paolo Bordon
La redazione
augura a tutti un sereno Natale e uno stupendo 2013
Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi
NUOVO BANDO PER IL PART– TIME
è stato pubblicato l’avviso pubblico per la trasformazione di n. 9 posti di lavoro a tempo parziale per il personale del comparto. La
scadenza é fissata per il 6 gennaio 2013. Ulteriori informazioni sono reperibili consultando il portale aziendale
http://www.ass5.sanita.fvg.it (sezione Menu principale > Concorsi e Avvisi)
PROGRAMMA DI SCREENING MAMMOGRAFICO
CALENDARIO PER UNITA’ MOBILI DI LATISANA E PALMANOVA
1° SEMESTRE 2013
LATISANA: PARCHEGGIO OSPEDALE VECCHIO PALMANOVA:
INGRESSO PRINCIPALE OSPEDALE DI JALMICCO
Screening Mammografico - Dipartimento di Prevenzione –
Via Molin, 21 – Palmanova tel. 0432.921851/835
Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione
A.S.S.ieme per 5 minuti
Periodico Bimestrale
dell’Azienda per i
Servizi Sanitari n. 5 ”Bassa Friulana”
Anno VII - Numero 32
dicembre 2012
Reg. presso il trib. di Udine
n. 29/06 del 28.06.2006
Direttore responsabile
Flavio D’Agostini
Contatti
Tel. 0432-921444
Fax. 0432-921500
Redazione
Tiziana Bonardi
Clara Burato
Elena Cussigh
Francesca De Luca
Melania Fichera
Antonietta Guerra
Antonella Laurenti
Marco Luigiano
Rosella Malaroda
Francesca Sirianni
Daniele Trentin
Enrica Tuniz
Paola Virgolin
Greta Zavattin
E-mail:
[email protected]
Posta interna : Redazione giornale
c/o Ufficio Relazioni con il Pubblico
Impaginazione e Grafica
Marco Luigiano
Loghi
Denis Battaglia
Questo giornale é
stampato su carta riciclata
12
Stampa
Tipografia OGV - Palmanova
Tel 0432 928392 http://www.tipogv.it
A questo numero hanno collaborato :
Maurizio Andreatti
Mauro Asquini
Cristina Barazzutti
Luigi Di Caccamo
Nicola Di Pascoli
Vittorio Giacomarra
Manuela Puntin
Luciana Scagnetto
Silla Stel
Il Gruppo Sorsi di Vita
Valentina Vidal