Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 Costruzioni In Zona Sismica Prof. Ing. Camillo Nuti Università Degli studi Roma Tre Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 RISPOSTA DINAMICA DELLE STRUTTURE 1.1 L’Oscillatore semplice Una struttura che la cui una massa può schematizzarsi come concentrata in un punto è detta “oscillatore semplice”. Segue da tale schema che lo stato di deformazione strutturale è noto quando è noto il moto della massa, unica fonte delle forze di inerzia che agiscono sulla struttura. Esempi di oscillatore semplice sono mostrati in Figura 1. Figura 1 esempi di strutture schematizzabili come un oscillatore semplice e schema strutturale. Con riferimento alla figura si osserva che le masse del ponte e del serbatoio sono essenzialmente concentrate in sommità. Nel ponte si osserva che le travi tampone 2 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 dell’impalcato sono ciascuna appoggiate da un lato su un carrello e dall’altro su una cerniera, pertanto il ponte in senso longitudinale può essere schematizzato con tanti oscillatori semplici (se si assume nullo l’attrito dei carrelli) costituiti ciascuno da una pila priva di massa (massa trascurabile) e dalla massa in sommità, somma di quella della stampella e della trave tampone collegata alla stampella con una cerniera. Le due strutture indicate in Figura 1 possono quindi essere schematizzate come una massa sopportata da strutture elastiche di sostegno prive di massa. Nella figura si è indicato lo schema a portale con trave infinitamente rigida. La rigidezza alla traslazione orizzontale è K (K/2 per ciascun piedritto). E’ possibile scrivere l’equazione di equilibrio alla traslazione della massa. Detta : x; x&; &x& lo spostamento relativo della massa rispetto alla base e le sue derivate prima e seconda rispetto al tempo (velocità ed accelerazione relativa) ed &y& la accelerazione della base rispetto ad un sistema fisso, cioè l’accelerazione del terreno, la forza di inerzia Fi è data dal prodotto della massa m per l’accelerazione assoluta &x& + &y& : Fi = m ⋅ ( &x& + &y&) La forza elastica di richiamo nella posizione di quiete: x=0 vale Fee = k ⋅ x Vi è poi una forza dissipativa, di tipo quindi non conservativo, che è comodo ai fini degli sviluppi per la soluzione elastica in forma chiusa mettere nella forma di dissipazione viscosa: Fd = d ⋅ x& Infine può agire sulla massa una generica forza F. Per l’equilibrio della massa si deve avere che ad ogni istante: Fi + Fd + Fe = F sostituendo si ottiene: m ⋅ ( &x& + &y&) + d ⋅ x& + k ⋅ x = F (1 Naturalmente nella espressione la accelerazione del terreno &y& e la storia della forza esterna F sono note, oltre ad essere note m, k, d, caratteristiche meccaniche della struttura, pertanto si può portare a secondo membro i termini noti: 3 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 m ⋅ &x& + d ⋅ x& + k ⋅ x = F − m ⋅ &y& ( 2 i termini m ⋅ &x&; m ⋅ &y& hanno le dimensioni di una forza ma non hanno significato fisico, la loro somma è la forza di inerzia. Tuttavia è consuetudine chiamare il secondo “forza di trascinamento” della struttura. 1.1.1 Soluzione dell’equazione di equilibrio Risolvere l’equazione differenziale ( 2 vuol dire trovare la funzione x(t) che soddisfa l’eguaglianza. La ( 2 è una equazione differenziale a coefficienti costanti. La soluzione si trova come somma dell’integrale generale, che è la soluzione dell’equazione ( 2 con termine noto nullo, che rappresenta l’equazione di equilibrio in assenza di moto del terreno e di forze esterne ed è detta equazione omogenea associata, l’ integrale particolare che soddisfa il caso con il termine noto assegnato, nel caso in questione F − m ⋅ &y& . Si divida la ( 2 per la massa m, si ottiene l’equazione: &x& + (3 d k F d ⋅ x& + ⋅ x = − &y& m m m si vede quindi che le tre grandezze m, d, k non intervengono nel l'equilibrio in maniera indipendente tra loro, ma legate da un rapporto; si pone allora k d d (4 = ω 2 ; = 2νω ⇒ ν = m m 2ωm ν è detto rapporto di smorzamento, (essendo il rapporto tra il coefficiente di smorzamento d ed il prodotto 2ωm detto smorzamento critico) e vale per le strutture reali tra lo 0.5 ed il 5%, quest’ultimo valore essendo quello tipico degli edifici. Come si vedrà nel seguito, una struttura avente uno smorzamento pari al critico, e quindi ν=1, caso che non si verifica per alcuna struttura dell'ingegneria civile, allontanata dalla sua 4 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 posizione di equilibrio, vi ritorna asintoticamente senza compiere alcuna oscillazione. 1.1.1.1 SOLUZIONE PER IL CASO DI TERMINE NOTO UGUALE A ZERO (oscillazioni libere) &x& + 2νω ⋅ x& + ω 2 ⋅ x = 0 per ν = 0 (5 L'integrale generale, che rappresenta la soluzione del problema, essendo il termine noto nullo, è del tipo: x = A cos ωt + Bsinωt (6 in cui le costanti A e B devono essere determinate ponendo le condizioni ai limiti, in questo caso si ha per t =0 x = x0 ; x& = x&0 (condizioni iniziali) : x0 = A cos(ω 0) + Bsin(ω 0) ⇒ x0 = A x&0 = −ωAsin(ω 0) + ωB cos(ω 0); ⇒ x&0 = ωB cos(ω 0) ⇒ B = x&0 ω sostituendo i valori trovati nell'integrale generale si ha: x = x0 cos ωt + x& ω (7 sinωt L’espressione della risposta mostra che la storia degli spostamenti di una struttura priva di smorzamento è periodica, essendo somma di due funzioni periodiche che assumono lo stesso valore dopo per valori dell’argomento ωt che differiscono di un multiplo di 2π. Pertanto ragionando in termini di tempo la risposta assume gli stessi valori quando: 5 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 ωt = 2π ⇒ t = 2π ω = 2π m =T k (8 Il valore T viene pertanto detto periodo proprio della struttura, ed è una grandezza che dipende dalle caratteristiche meccaniche della stessa. Esso è il tempo che intercorre tra due oscillazioni consecutive di massima ampiezza di una struttura nelle sue oscillazioni libere. Si noti che esso aumenta con la massa e diminuisce con la rigidezza. I valori del periodo delle strutture civili variano in genere tra qualche decimo di secondo ed al più qualche secondo. Ad esempio per gli edifici a telaio vale la regola empirica: T=0.1N ove N è il numero dei piani, col che si capisce che in Italia la gran parte degli edifici ha periodi compresi tra 0.1 e 1 secondo (1-10 piani). Vengono in genere dette “rigide” le strutture con periodo inferiore a 0.2-0.3 secondi, “medie” tra 0.3 e 0.6-0.7 secondi flessibili al di sopra di 0.8-1 secondo. I terremoti in generale impegnano particolarmente gli edifici con periodo compreso tra 0.1 e 0.6-0.8 secondi, cioè proprio il campo di periodi propri dell’edilizia corrente italiana. Sono meno sensibili i grattacieli, che hanno periodi spesso superiori ai 3 secondi ed i grandi ponti, si pensi ad esempio che il Golden Gate Bridge di S Francisco ha il periodo proprio in senso trasversale di 18.2 secondi ed in senso verticale di 10.2 secondi. Per 0<ν <l, (le strutture reali hanno sempre ν >0, in genere ν non supera il 5-10%) la soluzione è: x = e −νωt [ A cos ω1t + B sin ω1t ] ; x = e −νωt [ x0 cos ω1t + x& ω sinω1t ] ; (9 ω1 = ω 1 − ν 2 l'espressione tra parentesi è analoga a quella trovata per ν = 0 con la sola differenza la frequenza ω è leggermente minore a causa dello smorzamento. Questa diminuzione della frequenza è trascurabile per i valori di smorzamento tipici delle strutture civili: si tenga 6 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 presente che se ν = 0.20 ω1=0.98ω. Si hanno pertanto oscillazioni di frequenza e quindi di periodo pressoché uguali a quelli precedenti, ma di ampiezze decrescenti per effetto del termine esponenziale negativo che contiene il rapporto di smorzamento ν. Analogamente a quanto fatto in precedenza si determinano le costanti A e B imponendo le condizioni iniziali e si ottiene l’espressione ( 10: x = e −νωt [ x0 cos ω 1t + ; ω1 = ω 1 − ν sinω1t ] ω1 ( 10 2 x = e −νωt [ x0 cos ωt + 7.521 x& 0 + νωx0 x& 0 ω sinωt ] ; ( 11 10 5 x( t , 0) x( t , 0.05 ) x( t , 0.20 ) 0 x1( t , 0.20 ) 5 − 7.52 10 0 0 0.3 0.6 0.9 1.2 1.5 1.8 2.1 2.4 2.7 3 3 t Figura 2 Funzioni di risposta x(t,ν), per diversi valori dello smorzamento. La funzione x(.) è valutata con l’espressione approssimata ( 11, la funzione x1(.) con l’espressione esatta ( 10. I valori adottati sono m=25.35 t, k=1000 kN/m. Spostamento iniziale x0 =3 7 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 m, velocità iniziale =40 m/sec. Si noti l’influenza di ν. Il prodotto νωx0 è trascurabile rispetto a x& 0 , così come ω1 differisce poco da ω, pertanto dal punto di vista pratico è possibile utilizzare l’espressione della risposta non smorzata moltiplicata per il termine smorzante esponenziale, secondo l’espressione ( 11, come peraltro dimostrato dalla Figura 2. Da questa espressione sembrerebbe che una struttura più rigida (ωgrande) a parità di smorzamento ν, smorzi le oscillazioni più rapidamente; ma in realtà questo non avviene spesso poiché non è esattamente valido che la viscosità sia direttamente proporzionale alla velocità, come è stato assunto nello scrivere la equazione del moto. ν=1 (smorzamento critico) manca il termine oscillatorio e si ha: x = e −νωt [ x0 (1 + ωt )] ( 12 è un caso che non presenta nessun interesse pratico. Esaminiamo il caso avente condizioni iniziali : spostamento nullo e velocità assegnata. x0 = 0 ⇒ x0 = A = 0 x& 0 = ωB cos(ω 0) ⇒ B = x& 0 ω La legge del moto diviene quindi: x = e −νωt [ x = e −νωt [ x& 0 ω1 x& 0 ω sinω1t ] ; ω1 = ω 1 − ν 2 sinωt ] ; ( 13 ( 14 8 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 7 7 5.25 3.5 1.75 x( t , 0.10 ) x1( t , 0.10 ) 0 1.75 3.5 5.25 −7 7 0 0.25 0.5 0 0.75 1 1.25 1.5 t 1.75 2 2 Figura 3 Funzioni di risposta x(t,ν), nel caso di spostamento iniziale x0 =0, velocità iniziale =40 m/sec.. La funzione x(.) è valutata con l’espressione approssimata ( 13 la funzione x1(.) con l’espressione esatta ( 14. I valori adottati sono m=25.35 t, k=1000 kN/m. Il problema fisico e lo studio di una vibrazione provocata da una forza del tipo F(t) applicata per un tempo estremamente limitato. Si definisce impulso la seguente espressione: I = lim Δε → 0 t0 +ε ∫ F (t )dt ; ( 15 t0 9 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 10 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 del moto Riscrivendo l'equazione m&x& + k ⋅ x = F (t ) ( 16 si possono integrare vari membri da t0 t0+Δε calcolarne il limite per Δε che tende a 0: lim Δε → 0 t0 +ε t0 +ε t0 +ε t0 t0 t0 ∫ m&x&dt + t0 +ε lim Δε → 0 lim Δε → 0 ∫ t0 m ∫ k ⋅ xdt = dx& dt + dt ∫ F (t )dt t0 +ε t0 +ε t0 t0 ∫ k ⋅ xdt = t0 +ε t0 +ε t0 +ε t0 t0 t0 ∫ F (t )dt ( 17 ∫ mdx& + ∫ k ⋅ xdt = ∫ F (t )dt S S 11 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 Ottenendo, per Il termine noto, l'espressione dl una forza impulsi va. Il primo termine, In cui si è espressa 1’accelerazione come derivata della velocità rispetto al tempo, rappresenta, dopo la semplificazione, l’integrale di un differenziale di una funzione, quindi la funzione stessa. Il secondo termine invece si può risolvere solo esplicitando la funzione x(t), ma essendo lo intervallo infinitesimo possiamo approssimarla con una funzione lineare x(t)=at Si ottiene allora: m[ x& ]tt 00 + ε + k ⋅ a[ x 2 t0 +ε ]t = I 2 0 ( 18 il primo termine è la differenza tra la velocità finale e quella iniziale moltiplicata per la massa, ma essendo la velocità, la velocità iniziale è tuttavia nulla, pertanto essa rappresenta la velocità che ha la massa su cui ha agito l'impulso, e quindi e la velocità del moto che ne deriva. Il secondo termine al tendere dell’intervallo a zero, risulta essere un infinitesimo di ordine superiore e quindi trascurabile; si ha quindi: mx&0 = I ⇒ x&0 = ( 19 I m Sostituendo quindi la legge del moto derivante da una forza impulsiva assume la seguente espressione: x= I 1 −νωt e sinωt ; mω ( 20 12 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 chiamata "funzione di risposta a impulso e Indicata con il simbolo h(t). Se l’impulso anziché all’istante t=0 agisce all’istante t=τ, allora lo spostamento x all’istante t dovuto all’impulso dipende dal tempo intercorso Δt=t-τ, pertanto si ha x(t ) = I (τ ) 1 −νω ( t −τ ) e sinω (t − τ ) ; m ω ( 21 La generica storia di forze F(t), può essere pensata come successione di impulsi F(τ)dτ 6.718 10 1.232 1.5 1 5 0.5 F ( t) F ( 1) ⋅ h( t , 1 , 0.05 ) 0 F ( 2) ⋅ h( t , 2 , 0.05 ) 0 F ( 3) ⋅ h( t , 3 , 0.05 ) − 1.617 5 0.5 0 0 1 2 3 4 t 5 6 1 6 − 1.053 1.5 0 0.9 1.8 2.7 0 Figura 4 Esempio di forza 1.5 1 tre impulsi per t=1,2,3 e loro 0.5 ff( t) 4.5 4.5 1.5 continua ed effetto all’istante 4.5 di somma (in basso a destra) 3.6 t 0 0.5 1 − 1.5 1.5 0 0 0.9 1.8 2.7 t 3.6 4.5 4.5 La risposta al tempo t diviene quindi la sovrapposizione degli effetti di tutti gli impulsi che precedono il tempo t, cioè: 13 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 t x(t ) = ∫ 0 F (τ ) 1 −νω ( t −τ ) e sinω (t − τ )dτ ; m ω ( 22 Assumendo come F(τ) proprio il termine noto della equazione di equilibrio ( 2, e sostituendo nella ( 22 si ottiene: − ma(τ ) 1 −νω (t −τ ) e sinω (t − τ )dτ m ω 0 t x(t ) = ∫ t x(t ) = ∫ a (τ ) 0 1 ω e −νω ( t −τ ) sinω (t − τ )dτ ( 23 La espressione ( 23 è detta risposta ad un accelerogramma nel dominio del tempo o anche “integrale di Duhamel”. Volendo eseguire un calcolo approssimato, ma più efficiente dal punto di vista del tempo di calcolo, si può osservare che è sufficiente tener conto degli impulsi che precedono l’istante t di calcolo di un tempo multiplo del periodo di non oltre 10 volte, ad esempio per una struttura con T=0.5, è sufficiente considerare un tempo precedente di non oltre 5 secondi. 1.1.2 Lo spettro di risposta Osservando la espressione ( 23 si nota come, dato un accelerogramma, la risposta dipenda esclusivamente dai due parametri, ν ed ω. Pertanto due strutture aventi gli stessi valori di ν ed ω hanno la stessa storia della risposta, ed in particolare la stessa risposta massima. In generale nelle costruzioni civili non si è interessati all’intera storia della risposta ma ai valori massimi delle sollecitazioni e degli spostamenti. Una volta noto lo spostamento massimo Xmax, la sollecitazione massima vale: Fmax = k ⋅ X max ( 24 14 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 E’ possibile così dimensionare la struttura se si vuole che resti in campo elastico. In alternativa, noto Xmax, è possibile dimensionare la struttura perché sopporti lo spostamento Xmax. Dal punto di vista del progettista è pertanto molto utile dato un accelerogramma disporre di un diagramma dove in ascisse sono riportati i periodi propri T ed in ordinata il valore di Xmax. Si possono costruire curve per diversi valori del rapporto di smorzamento ν. Si osserva che ricavata lo spostamento massimo, e la relativa forza, è possibile chiedersi quale è la accelerazione che produrrebbe una uguale forza di inerzia: Fmax = k ⋅ X max = m ⋅ Sa ( 25 Invertendo la ( 23 si ottiene: Sa = ( 26 k ⋅ X max ⇒ Sa = ω 2 ⋅ X ma m Se tutta l’energia di deformazione si trasformasse in energia cinetica, cosa che avverrebbe in assenza di smorzamento, si avrebbe: E= 1 1 ( 27 2 2 ⋅ k ⋅ X max ⋅ = ⋅ m ⋅ Svmax ⇒ Svmax = ω ⋅ X max 2 2 Dalla ( 23 e ( 23 si ottiene il legame tra Sa ed Sv: Sa = ω ⋅ Sv ( 28 15 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 EC8 Amax=1 (m/sec^2) 2,50E-01 Xmax(m) 2,00E-01 smorz=0 1,50E-01 smorz=0.05 1,00E-01 smorz=0.10 5,00E-02 0,00E+00 0,000 1,000 2,000 3,000 4,000 T(sec) V (m/sec) Ec8 Amax=1 (m/sec^2) 8,00E-01 6,00E-01 4,00E-01 2,00E-01 0,00E+00 0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 smorz=0 smorz=5% smorz=10% T (sec) Sa (M/sec^2) Ec8 Amax=1(m/sec^2) 8,00E+00 7,00E+00 6,00E+00 5,00E+00 4,00E+00 3,00E+00 2,00E+00 1,00E+00 0,00E+00 0,000 smorz=0 smorz=5% smorz=10% 1,000 2,000 3,000 4,000 T(sec) Figura 5 Spettri di risposta in spostamento, pseudovelocità e pseudoaccelerazione, per diversi valore dello sporzamento. In basso spettro di risposta in scala trilogaritmica. 16 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 Ec8 Amax=100 (cm/sec^2) 1,00E+04 V (m/sec) 1,00E+03 smorz=0 1,00E+02 smorz=5% smorz=10% 1,00E+01 0,100 1,00E+00 1,000 10,000 T (sec) Figura 6 spettro di risposta in velocità in scala logaritmica. Sv ed Sa sono dette Pseudovelocità e Pseudoaccelerazione dell’oscillatore, non essendo esattamente la velocità o l’accelerazione assoluta dello stesso. Si osserva in particolare che la accelerazione assoluta deve tendere al valore della accelerazione del terreno per T che tende a zero, cioè per strutture infinitamente rigide che traslano quindi con il terreno, inoltre la velocità relativa deve tendere alla velocità del terreno quando la struttura è infinitamente flissibile, quando cioè T tende all’infinito, poiché la massa in tal caso rimane ferma rispetto al sistema fisso mentre il terreno si muove. Vi sono pertanto deifferenze tra pseudovelocità e velocità relativa della struttura in corrispondenza dedi periodi lunghi, mentre la accelerazione assoluta differisce dalla pseudoaccelerazione in prossimità di T=0. Si osserva infine che, come detto,nel caso di struttura molto flessibile, la massa tende a rimanere ferma, pertanto lo spostamento relativo è pari a quello assoluto del tereno U0, pertanto lo spettro di risposta in spostamento deve tendere a U per T che tende all’infinito. 17 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 1.1.2.1 Spettri di risposta di accelerogrammi (a) Spettri di risposta su roccia 5 San Rocco5 NS San Rocco5 EW Accelerazione spettrale normalizzata, Se/ag 7 eventi sismici (14 accelerogrammi) Tarc4 NS Tarc4 EW 4 M=5.5-6.0 Robic3 NS Robic3 EW 3 Gebze2 NS Gebze2 EW Hercegnovi2 NS Hercegnovi2 EW Robic4 NS Robic4 EW San Rocco3 NS San Rocco3 EW Media 2 1 0 EC8 - Sott. A 0 1 Periodo, T (s) 2 3 Gebze1 NS Gebze1 EW 5 Accelerazione spettrale normalizzata, Se/ag M>6.0 10 eventi sismici (20 accelerogrammi) Hercegnovi1 NS Hercegnovi1 EW 4 Ulcjni1 NS Ulcjni1 EW Bagn1 NS Bagn1 EW Sturno1 NS Sturno1 EW S.G. La Molara NS S. G. la Molara EW Tolm2 NS Tolm2 EW 3 2 1 0 0 1 Periodo, T (s) 2 3 Hercegnovi5 NS Hercegnovi5 EW San Rocco4 NS San Rocco4 EW Robic1 NS Robic1 EW Media EC8 - Sott. A Figura 7 spettro di risposta per accelerogrammi reali a confronto con il loro spettro medio e lo spettro normativo su roccia per terremoti intensi (Tipo 1) 18 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 Gli spettri di risposta sopra illustrati si riferiscono ad accelerogrammi registrati su roccia selezionati (vedi Rey et al. 2002) 1 dallo European Strong Motion Database, con particolare riferimento a quelli relativi ai terremoti del Friuli, Montenegro e Izmit. Gli accelerogrammi sono stati normalizzati dividento le ordinate per il picco di accelerazione, pertanto l’ordinata dello spettro di risposta al periodo proprio T=0 vale 1. Una operazione che spesso viene effettuata per ricavare spettri di progetto è quella di fare la statistica di spettri di risposta rappresentativi, con qualche criterio, della situazione di interesse. Una analogia di minimo è quella delle caratteristiche di intensità epicentrale, e di situazione geologica e geotecnica del sito ove si vuol valutare lo spettro. Nelle figure sono mostrati anche gli spettri ottenuti mediando quelli relativi ai diversi accelerogrammi. Si ottengono così forme più regolari di quelle relative ai singoli accelerogrammi. Si noti come a intensità epicentrale maggiori (in magnitudo), riportati nella figura inferiore, corrispondano accelerogrammi con spettri di risposta con la zona di massima amplificazione più estesa. Questa situazione è rilevabile in modo pressoché sistematico. Pertanto è da attendersi che gli spettri su roccia relativi a zone di pericolosità sismica inferiore, cioè quelle ove l’azione sismica attesa è minore, dovrebbero avere una estensione della zona di massima amplificazione minore. 1.1.2.2 Spettri di risposta ricavati a partire dalle caratteristiche di sismicità regionale Dato l’ epicentro di un terremoto di nota intensità sono state messe a punto per via statistica funzioni, dette leggi di attenuazione, che a partire dalle caratteristiche di intensità epicentrale, danno, in base alla distanza del sito ove si vuole valutare lo spettro di risposta, il valore delle ordinate spettrali medie. Con opportune operazioni di media si possono così calcolare, a partire dalle caratteristiche di sismicità locale, spettri di risposta di sito, in genere su roccia, sempre su terreno a superficie orizzontale, che tengono conto delle caratteristiche di sismicità 1 Rey J. , Faccioli E., Bommer J. (2002). Derivation of design soil coefficients (S) and response spectra shapes for eurocode 8 using the European Strong Motion Database. Journal of Seismology, 547-555 19 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 del territorio circostante. A titolo di esempio si riportano i valori ricavati per alcune città Italiane [Nuti, Rasulo & Vanzi, 2005] 2 . 0,90 N u t i R a su l o Va n z i 0,80 0,70 S e r v i z i o S i sm i c o Catania CATANIA CATANIA Messina MESSINA MESSINA Napoli NAPOLI NAPOLI 0,60 0,50 0,40 0,30 0,20 0,10 0,00 0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 Messina, Zona 1°, Catania e Napoli, Zona 2°, Confronto tra spettri di risposta T=475 anni ottenuti a partire dalla recente classificazione INGV, ottenuti con la classificazione GNDT 2001 dal SSN, Rivalutati da Sabetta Pugliese da [Nuti, Rasulo& Vanzi 2005] 2 Nuti,C., Rasulo, A., Vanzi, I., (2005) “Proposta per la Valutazione della Classificazione Sismica del Territorio Italiano” Rapporto Tecnico N1/2005 Dipartimento di Strutture Università degli Studi RomaTre. 20 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 0,45 NutiRas uloVanzi 0,40 0,35 Se rvizioSis m ico RW Rom eo Firenze FIRENZE FIRENZE Genova GENOVA GENOVA Palermo PALERMO PALERMO Roma ROMA ROMA Trieste TRIESTE TRIESTE Venezia VENEZIA VENEZIA Verona VERONA VERONA 0,30 0,25 0,20 0,15 0,10 0,05 0,00 0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 Confronto tra spettri di risposta con periodo medio di ritorno 475 anni ottenuti a partire dalla recente classificazione INGV, ottenuti con la classificazione GNDT 2001 dal SSN, Rivalutati da Sabetta Pugliese, da [Nuti, Rasulo& Vanzi 2005] La tecnica più diffusa per la valutazione statistica a partire dai dati di sismicità del territorio è quella messa a punto da Cornell nel 1969. Per un approfondimento si rimanda a testi più specializzati. Le forme spettrali così ottenute dipendono oltre che dalle leggi di attenuazione dalla definizione delle caratteristiche della sismicità regionale. Si noti ad esempio che gli spettri ottenuti con la recente classificazione dell’INGV 2004, sono più bassi di quelli ottenuti a partire dalla precedente classificazione del GNDT 2001. Si noti come le forme spettrali così ottenute sono anch’esse piuttosto regolari, e presentano 21 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 una certa analogia con quelle ottenute con operazioni di media di spettri di accelerogrammi naturali. La cosa è d’altronde da attendersi in quanto le leggi di attenuazione sono ricavate per via statistica dalle registrazione degli accelerogrammi naturali. Se invece degli spettri con periodo medio di ritorno 475 anni si valutano quelli con periodo 72 anni, corrispondenti a probabilità di superamento del 50% in 5° anni, si possono ottenere forme spettrali quali quelle della figura seguente: 0,14 Bari 0,12 Bologna Catania 0,10 Firenze Genova 0,08 Messina Milano 0,06 Napoli Palermo Roma 0,04 Torino Trieste 0,02 Venezia 0,00 0,00 Verona 0,50 1,00 1,50 2,00 Spettri medi con periodo medio di ritorno 72 anni. 22 2,50 3,00 3,50 4,00 4,50 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 1.1.2.3 Spettri di risposta risposta di norma Le normative nazionali ed internazionali definiscono in genere le forme spettrali in relazione alle caratteristiche delle formazioni più superficiali del terreno. Ad esempio l’Eurocodice 8 fa riferimento alle caratteristiche degli strati sino a 30 metri di profondità. Questa profondità non ha un particolare valore scientifico, piuttosto rappresenta un valore sino al quale si spingono i sondaggi che si effettuano per la valutazione delle caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione quando si deve costruire un edificio. Il fondamento scientifico si basa sulla valutazione che spesso a 30 metri di profondità gli strati di terreno divengono molto compatti per cui non ha interesse pratico indagare le caratteristiche a profondità più grandi. Qualora le caratteristiche del terreno siano di qualità scadente a profondità maggiori, è pertanto opportuno fare studi specifici. E’ tuttavia ormai riconosciuto che le forme spettrali attese in un sito specifico dipendono non solo dalle caratteristiche degli strati superficiali, ma anche dalle caratteristiche alla sorgente sismica e dai terreni attraversati. Pertanto si ritiene che sia quantomeno opportuno che le forme spettrali vengano definite a livello regionale attraverso studi specifici che tengano conto di tutti i possibili parametri, non ultimo la morfologia locale. L’ Eurocodice 8 dà la seguente espressione per lo spettro elastico di progetto: 23 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 ξ: smorzamento spettrale Spettro elastico dell’Eurocodice 8 24 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 Settri elastici per terremoti intensi: Tipo I 25 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 Valo ri dei parametri nell’EC8, terremoti intensi: Tipo I Settri elastici per terremoti deboli: Tipo II 26 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 Valo ri dei parametri nell’EC8, terremoti debolo: Tipo II 27 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 La proposta di annesso tecnico nazionale dell’EC8, di gennaio 2005, rporta i seguenti valori dei parametri Zona sismica 1-2 3, 4 Categoria suolo A B C-D-E A S TB TC TD 1,00 1,15 1,30 1,00 0,10 0,15 0,20 0,05 0,40 0,60 0,80 0,35 4,50 5,00 6,00 1,50 B 1,20 0,10 0,45 1,50 C-D-E 1,35 0,15 0,60 2,00 Valori dei parametri dello spettro di risposta elastico della componente verticale di accelerazione per lo SLU Zona sismica 1-2 3, 4 Categoria suolo A B C-D-E A S TB TC TD 1,00 1,15 1,30 1,00 0,10 0,15 0,20 0,05 0,40 0,60 0,80 0,35 4,50 5,00 6,00 1,50 B 1,20 0,10 0,45 1,50 C-D-E 1,35 0,15 0,60 2,00 Valori dei parametri dello spettro di risposta elastico delle componenti orizzontali di accelerazione per lo SLD Lo spettro di risposta relativo alla componente verticale è generalmente concentrato su frequenze più elevate di quello per le componenti orizzontali. L’Eurocodice 8 dà le seguenti espressioni: 28 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 I parametri sono dati nella seguente tabella: Nell’annesso tecnico nazionale si danno i gli stessi valori. 29 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 1.1.2.4 Confronto tra spettri normativi ed alcune proposte in lettratura Confronti EC8 / Annex Italiano / OPCM 3274/Pitilakis Terremoti Tipo 1 Sottosuolo Tipo B Accelerazione spettrale normalizzata, Se/ag Accelerazione spettrale normalizzata, Se/ag Sottosuolo Tipo A 5 A - EC8 A - Annex Naz. A - OPCM A - Pitilakis 4 3 (a) 2 1 0 0 1 2 3 Periodo, T (s) 5 B - EC8 B - Annex Naz. B - OPCM B1,B2 - Pitilakis 4 3 (b) 2 1 0 4 0 1 C2,C3 - Pitilakis 2 (c) 1 0 0 Accelerazione spettrale normalizzata, Se/ag Accelerazione spettrale normalizzata, Se/ag Accelerazione spettrale normalizzata, Se/ag C - EC8 C1,C2 - Annex Naz. B,C,E - OPCM 3 1 2 Periodo, T (s) 3 4 D - EC8 C3,C4 - Annex Naz. D - OPCM D1,D2 - Pitilakis 4 3 2 (d) 1 0 0 1 Sottosuolo Tipo E E - EC8 C6 - Annex Naz. B,C,E - OPCM E - Pitilakis 3 2 (e) 1 0 0 1 2 Periodo, T (s) 3 30 4 5 5 4 3 Sottosuolo Tipo D Sottosuolo Tipo C 5 4 2 Periodo, T (s) 4 2 Periodo, T (s) 3 4 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 Confronti EC8 / Annex Italiano / OPCM 3274/Pitilakis Terremoti Tipo 2 Sottosuolo Tipo B Accelerazione spettrale normalizzata, Se/ag Accelerazione spettrale normalizzata, Se/ag Sottosuolo Tipo A 5 A - EC8 A - Annex Naz. A - OPCM A - Pitilakis 4 3 (a) 2 1 0 0 1 2 Periodo, T (s) 3 6 B - EC8 B - Annex Naz. B - OPCM B1,B2 - Pitilakis 5 4 3 (b) 2 1 0 4 0 1 C - EC8 C1,C2 - Annex Naz. B,C,E - OPCM C2,C3 - Pitilakis 2 (c) 1 0 0 Accelerazione spettrale normalizzata, Se/ag Accelerazione spettrale normalizzata, Se/ag Accelerazione spettrale normalizzata, Se/ag 5 3 1 2 Periodo, T (s) 3 4 D - EC8 C3,C4 - Annex Naz. D - OPCM D1,D2 - Pitilakis 4 3 2 (d) 1 0 0 1 Sottosuolo Tipo E 7 6 5 4 3 (e) 2 1 0 1 2 Periodo, T (s) 3 4 5 8 0 3 Sottosuolo Tipo D Sottosuolo Tipo C 4 2 Periodo, T (s) 4 31 2 Periodo, T (s) 3 4 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 1.1.2.5 Testo della Ordinanza della Protezione Civile 3274 relativo alla definizione della Azione Sismica Si riporta il testo dell’allegato tecnico alla Ordinanza di Protezione Civile 3274. Si tratta di una formulazione simile a quella dell’EC8 e relativi Annessi tecnici nazionali. Per questi ultimi si veda anche il sito Web: www.coordinatore.it. 32 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 33 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 34 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 35 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 36 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 1.2 SOLUZIONE PER IL CASO IN CUI IL TERMINE NOTO E' UNA FORZA COSINUSOIDALE L'espressione d’’equilibrio della massa del sistema, in assenza di smorzamento, è la seguente: m&x& + d ⋅ x& + k ⋅ x = F0 cos Ωt &x& + 2νω ⋅ x& + ω 2 ⋅ x = F0 cos Ωt m ( 29 Ove Ω rappresenta la frequenza della eccitazione esterna. In questo caso la soluzione dell’equazione differenziale è la somma dell 'integrale generale (uguale a quello trovato nel caso di oscillazioni libere) e dell 'integrale particolare che varia nel tempo con la stessa frequenza della eccitazione esterna indipendentemente dalla struttura: x = e −νωt [ A cos ω1t + B sin ω1t ] + [ A1 cos Ωt + B sin Ωt1 ] ( 30 Nella espressione ( 23 il primo termine della addizione è l’integrale generale, esso all’aumentare di t tende a zero, la legge del moto a regime, quindi, sarà rappresentata dal integrale particolare: x(t ) = [ A1 cos Ωt + B1 sin Ωt1 ] ( 31 Basterà allora calcolarsi I valori delle costanti A1 e B1. Si deriva quindi due volte l'integrale particplare ricavando le espressioni di della velocità e accelerazioni relative in funzione delle costanti A1 e B1 incognite. Queste espressioni, sostituite ai vi valori nella equazione differenziale, ci permettono di calcolare lare i valori di A1 e B1 che la soddisfano. 37 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 A1 = F0 ω 2 − Ω2 m (ω 2 − Ω 2 ) 2 + 4ν 2ωΩ B1 = F0 2νωΩ 2 m (ω − Ω 2 ) 2 + 4ν 2ωΩ ( 32 Sostituendo queste espressioni nell'integrale particolare si ha la soluzione: 1 x(t ) = F0 m x(t ) = F0 M (ν , ω , Ω) ⋅ cos(Ωt − φ ) m (ω − Ω ) + 4ν 2ωΩ 2 cos(Ωt − φ ) ( 33 1 M (ν ,ω , Ω) = φ = artg ( 2 2 (ω − Ω ) + 4ν ωΩ 2 2 2 2 = A12 + B12 B1 2νωΩ )= 2 A1 (ω − Ω 2 ) Ove la fonzione M(ν,ω,Ω) è detta funzione di trasferimento, φ è l’angolo di sfasamento della risposta. Si vede, quindi, che l'ampiezza della risposta e direttamente proporzionale all’'intensità della eccitazione ma dipende anche, tramite la funzione di trasferimento dalla frequenza dell 'eccitazione, da quella della struttura, dallo smorzamento. Esplicitando la funzione M(.) si ha: M (ν ,ω , Ω) = β= 1 ω 1 2 (1 − Ω ω 2 ) 2 + 4ν 2 2 Ω2 ω2 Ω2 ω2 M (ν ,ω , Ω) = ( 34 1 1 ω (1 − β 2 ) 2 + 4ν 2 β 2 2 38 = 1 ω2 ⋅ μ (ν , β ) Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 μ (ν , β ) = 1 (1 − β 2 ) 2 + 4ν 2 β 2 sostituendo questa nuova funzione nell’espressione della risposta ( 33 si ottiene: x(t ) = F0 1 ⋅ ⋅ μ (ν , β ) ⋅ cos(Ωt − φ ) = m ω2 x(t ) = F0 m ⋅ ⋅ μ (ν , β ) ⋅ cos(Ωt − φ ) = m k ( 35 F x(t ) = 0 ⋅ μ (ν , β ) ⋅ cos(Ωt − φ ) = xst ⋅ μ (ν , β ) ⋅ cos(Ωt − φ ) k 10 10 7.5 μ ( 0.01 , β ) μ ( 0.05 , β ) μ ( 0.10 , β ) 5 μ ( 0.20 , β ) 2.5 0.124 0 0 0 0.5 1 1.5 2 β 2.5 3 3 Figura 7 Andamento del coefficiente di amplificazione μ(ν,β) per diversi valori dello smorzamento ν. Dalla terza delle ( 35 si può dare una interpretazione della risposta dinamica. Essa è data 39 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 essenzialmente dalla stessa espressione della risposta statica, rapporto tra forza e rigidezza k, sfasata rispetto alla applicazione della forza di un tempo t=φ/Ω, ed amplificata di un fattore pari a μ(ν,β) detto per questo "funzione di amplificazione dinamica". La funzione di amplificazione dinamica dipende dallo smorzamento e dal rapporto tra la frequenza eccitatrice e quella della struttura. Se β=0 si ha il caso di forza statica (Ω=O) o di struttura infinitamente rigida (ω=∞). Il valore di μ(ν,β=0) vale 1. Se β=∞, si ha il caso struttura molto flessibile con periodo proprio molto lungo (ω=0) o di eccitazione ad alta frequenza (Ω=∞) (ω=∞). il valore di μ(ν,β=∞)=0. Se β=1, si ha il (ω=Ω) cioè di frequenza propria uguale alla frequenza di eccitazione, il valore di μ(ν,β=1)=1/(2ν), pertanto se lo smorzamento è piccolo il coefficiente di amplificazione diviene molto grande. La situazione è detta di risonanza, ed al limite, dopo molte oscillazioni la struttura può amplificare moltissimo l’effetto dell’azione. 1.2.1 Valutazione del transitorio Se si vuole valutare il transitorio si deve risolvere l’equazione differenziale ( 23. L’integrale particolare dell’equazione del moto è quello illustrato, si ricava d’altronde sostituendo il secondo termine della soluzione generale, cioè la soluzione particolare nella equazione di equilibrio, ricavando le espressioni di A e B sopra illustrate: x = e−νωt [ A cosω1t + B sin ω1t ] + [ A1 cos Ωt + B1 sin Ωt1 ] ( 36 ω 2 − Ω2 F0 A1 = m (ω 2 − Ω 2 ) 2 + 4ν 2ωΩ B1 = F0 2νωΩ 2 m (ω − Ω 2 ) 2 + 4ν 2ωΩ ( 37 40 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 Derivando la espressione ( 23 si ottiene l’espressione della velocità, si possono così imporre le condizioni iniziali e da queste ricavare le espressini di A e di B in funzione di A1, B1 e dello spostamento e velocità iniziali: x0 = [ A cosω1 0 + B sin ω1 0] + [ A1 cos Ω0 + B1 sin Ω01 ] ( 38 x&0 = −νωe −νωt [ A cosω1t + B sin ω1t ] + e −νωt [− Aω1 sin ω1t + Bω1 cosω1t ] + [− A1Ω sin Ωt + BΩ sin Ωt1 ] x0 = A + A1 ( 39 x&0 = −νω[ A cosω1 0] + Bω1 cosω1 0 + B1Ω cos Ω1 0] = −νωA + Bω1 + B1Ω A = x0 − A1 B= x&0 ω1 + B Ω x& νω BΩ νω A+ 1 = 0 + ( x0 − A1 ) + 1 ω1 ω1 ω1 ω1 ω1 0.184 ( 40 0.2 0.1 x( t) x1( t) 0 x2( t) 0.1 − 0.108 0.2 0 0 0.5 1 1.5 2 t 2.5 3 3 41 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 0.18 0.2 0.1 x( t) x1( t) 0 x2( t) 0.1 − 0.129 0.2 0 0.5 0 Figura 8 1 1.5 2 2.5 3 t 3 Forzante cosinusoidale. In alto: risposta nel caso di periodo proprio T=0.127sec, periodo della forzante Θ=2 sec, coeff. di smorzamento ν=0.05, ampiezza della forzante F=100, massa 0.4 (la rigidezza è quindi pari a 1000).In basso: risposta nel caso di periodo proprio T=0.28 sec e massa 2.0, gli altri parametri sono immutati. x: risposta totale, x1: integrale generale, x2: risposta senza contributo del transitorio Le espressioni ( 40 sono diverse da 0 anche nel caso in cui velocità e spostamento iniziale sono nulli, pertanto il transitorio dà sempre luogo ad una alterazione della risposta, che tende ad annullarsi con le oscillazioni. Ad esempio, in Figura 8 si nota che la risposta totale x(t), è diversa inizialmente dalla sola risposta a regime x2(t), la differenza è data dal contributo del transitorio x1(t). Nella figura è ben evidente il fatto che l’applicazione della forzante già diversa da 0 dà luogo ad un considerevole differenza nella fase iniziale tra forzante e risposta, differenza che tende a ridursi dopo poche oscillazioni. L’effetto del transitorio è più modesto se viene applicata una forzante del tipo Fsin(Ωt) che parte anch’essa dal valore nullo al tempo t=0. Nel caso di forzante sinusoidale le costanti A1 e B1 divengono: B1 = ω 2 − Ω2 F0 m (ω 2 − Ω 2 ) 2 + 4ν 2ωΩ A1 = − F0 2νωΩ 2 m (ω − Ω 2 ) 2 + 4ν 2ωΩ 42 ( 41 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 Sono pertanto uguali alle espressioni della forzante cosinusoidale ma sono scambiate ed una, la A1 con segno invertito, mentre le A e B dell’integrale generale si ottengono imponendo che la soluzione completa soddisfi le condizioni iniziali, hanno pertanto le medesime espressioni ( 40, ove A1 e B1 hanno le espressioni appena trovate. 0.2 0.103 0.1 x( t) x1( t) 0 x2( t) 0.1 − 0.102 0.2 0 0.5 1 0 1.5 2 2.5 3 t 3 Figura 9 Forzante sinusoidale: risposta nel caso di periodo proprio T=0.28sec, periodo della forzante Θ=2 sec, coeff. di smorzamento ν=0.05, ampiezza della forzante F=100, massa 2 (la rigidezza è quindi pari a 1000) (tranne la forzante è il secondo caso della Figura 8) x: risposta totale, x1: integrale generale, x2: risposta senza contributo del transitorio 1.2.2 Risposta al moto del terreno Se il moto del terreno è del tipo A(t)=a0 sin ωt, l’equazione di equilibrio è la stessa ( 29 nella quale a termine noto è il termine -m a0 sin ωt, anziché la forzante F sin ωt. La risposta è quindi quella appena vista ove al termine F si sostituisce -m a0. Il rapporto tra la accelerazione assoluta del sistema e la accelerazione alla base, è detto tramittanza del sistema: ( &x&(t ) + a (t )) max 1 + (2νω / Ω) 2 =( )1 / 2 2 2 2 a0 (1 − (ω / Ω) ) + 2ν (ω / Ω) ( 42 Questa espressione è la medesima che si ottiene nel caso di forzante sinusoidale tra forza 43 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 totale di risposta e forza agente: (dω ⋅ x& + k ⋅ x) max F0 La stessa relazione vale tra spostamento assoluto, somma di quello relativo e quello del terreno, e spostamento del solo terreno. La trasmittanza ha pressoché lo stesso valore del coefficiente di amplificazione, salvo per valori molto elevati dello smorzamento. 10 10 7.5 Tr ( 0.01 , Ω ) Tr ( 0.05 , Ω ) Tr ( 0.10 , Ω ) 5 Tr ( 0.20 , Ω ) 2.5 0.042 0 0 20 40 60 80 Ω 0 100 100 Figura 10. Andamento della trasmittanza in una struttura con frequenza propria w=10 per diversi valori del coefficiente di smorzamento Si noti che la risposta diviene quindi: x(t ) = ma0 m 1 (ω 2 − Ω 2 ) 2 + 4ν 2ωΩ cos(Ωt − φ ) ( 43 x(t ) = a0 M (ν , ω , Ω) ⋅ cos(Ωt − φ ) M (ν ,ω , Ω) = φ = artg ( 1 (ω − Ω ) + 4ν ωΩ 2 2 2 2 B1 2νωΩ )= 2 A1 (ω − Ω 2 ) 44 = A12 + B12 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 La funzione M() è detta funzione di trasferimento, se si vuole la risposta in accelerazione la funzione va derivata due volte rispetto al tempo, ottenendo quindi la funzione di trasferimento in accelerazione relativa: Ω2M(). M (ν ,ω , Ω) = β= 1 ω 1 2 (1 − Ω 2 ω2 ) + 4ν 2 2 Ω2 ω2 Ω2 ω2 ( 44 M (ν ,ω , Ω) = μ (ν , β ) = 1 1 ω 2 (1 − β 2 ) 2 + 4ν 2 β 2 1 (1 − β 2 ) 2 + 4ν 2 β 2 45 = 1 ω2 ⋅ μ (ν , β ) Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 1.3 Valutazione della Risposta in Forma Numerica. 1.3.1 Calcolo della risposta dinamica al passo: Metodo di integrazione al passo dell’equazione del moto In genere, disponendo di un calcolatore, è conveniente integrare numericamente l’equazione di equilibrio dinamico: m&x&(t ) + dx& (t ) + kx(t ) = −ma(t ) (1 piuttosto che non risolvere l’integrale di Duhamel o la soluzione relativa alla sovrapposizione in frequenza. Si tratta di discretizzare il tempo in intervalli di dimensione costante Δt, sufficientemente piccoli e scrivere l’equazione dinamica non in forma differenziale ma in forma finita. La funzione spostamento e le sue derivate sono calcolate in corrispondenza dei tempi ti, in cui è stato discretizzato il fenomeno. I metodi numerici rappresentano l’unica soluzione per il calcolo della risposta se la struttura entra in campo non lineare. Peraltro stime della risposta non lineare possono essere fatte con metodi approssimati basati su approssimazioni lineari della risposta. Si illustrano nel seguito due metodi di integrazione numerica: il primo delle differenze centrali, nel quale l’incognita di spostamento all’istante i+1, è espressa in funzione dello spostamento e delle sue derivate (velocità ed accelerazione) agli istanti precedenti: i ed i-1, è detto per questo un metodo esplicito; il secondo, chiamato metodo di Newmark, esprime lo spostamento all’istante i+1 in funzione degli spostamenti agli istanti i ed i-1, ma anche della accelerazione all’istante i+1, lo stesso in cui viene calcolato lo spostamento, e che è anch’esso una incognita. Il metodo, almeno in linea di principio, richiede di iterare a partire da un valore di tentativo della accelerazione all’istante i+1, ed è per questo detto implicito. 46 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 1.3.1.1 Metodi espliciti: le differenze centrali La velocità all’istante i può essere espresse come rapporto incrementale tra quelle agli istanti i+1 ed i-1: x& i = xi +1 − xi −1 2Δt (2 L’accelerazione si può ottenere dal rapporto tra l’incremento della velocità tra i+1 ed i , ed i ed i-1: x& i+ = &x&i = xi +1 − xi − xi − xi −1 ; x& i = Δt Δt (3 xi +1 − 2 xi + xi −1 (Δt )2 (4 Sostituendo la (3 e la (2 nella equazione di equilibrio dinamico (1 si ottiene: m xi +1 − 2 xi + xi −1 (Δt ) 2 +d xi +1 − xi −1 + kxi = − ma(t i ) 2Δt (5 Raccogliendo i termini con lo stesso indice e portando a destra dell’uguale i termini che dipendono da i ed i-1 si ottiene: ⎡ ⎡ m ⎡ m d ⎤ d ⎤ 2m ⎤ x − + ⎥ xi −1 − ⎢k − ⎥ xi +1 = −ma(t i ) − ⎢ ⎢ 2 2 2 Δt ⎦ 2Δt ⎦ (Δt )2 ⎥⎦ i ⎣ ⎣ (Δt ) ⎣ (Δt ) (6 La (6 è una equazione ricorrente, all’istante i+1 sono note tutte le grandezze relative agli istanti precedenti, pertanto è possibile ricavare lo spostamento x relativo ad i+1. La (6 può essere vista come la classica Kx=F, in cui la F è il secondo membro. Si noti inoltre come nella (6 compaia il termine Kxi, che rappresenta la forza elastica 47 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 all’istante i. Qualora la struttura abbia comportamento non lineare l’espressione relativa alla forza di richiamo è f(x), pertanto la (1 diviene : m&x&(t ) + dx& (t ) + f ( x(t )) = −ma(t ) (7 e la (5 diviene: ⎡ m ⎡ m ⎡ 2m ⎤ d ⎤ d ⎤ + − x ⎢ ⎥ xi +1 = − ma(t i ) − ⎢ ⎥ xi −1 − ⎢ f ( xi ) − 2 2 2 i⎥ Δ Δ 2 2 t t ( ) ( ) ( ) Δ Δ Δ t t t ⎣ ⎦ ⎣ ⎦ ⎣ ⎦ (8 Si deve osservare come anche la forza di richiamo non lineare sia nota in quanto è proprio quella relativa al passo precedente. Nessuna differenza, nemmeno di complessità di calcolo, vi è in questo caso nel passaggio da una analisi lineare ad una non lineare. Si deve infine osservare che per il calcolo del primo passo t=Δt=i+1, non è possibile definire lo spostamento all’istante i-1 da inserire nella (6 o nella (8. Se si specializzano la (2 e la (4 per t=0, ricavando velocità ed accelerazione al tempo t=0, ricavando dalla (2 la xi+1, e sostituendola nella (4, e ricavando da questa xi-1, si ottiene: 2 xi −1 = xi − Δtx& i − (Δt ) &x&i /2 (9 È chiaro che le grandezze all’istante t=0 sono un dato del problema, in generale sono nulle. Vi sono due requisiti essenziali cui i metodi di integrazione al passo devono soddisfare: devono essere “stabili”, e devono assicurare la “convergenza” alla soluzione esatta. Il primo requisito è dovuto alla caratteristica che alcuni sistemi di integrazione numerica hanno di divergere indefinitamente se il passo di integrazione non è sufficientemente piccolo rispetto al periodo proprio della struttura. Più precisamente se si calcola la risposta dell’oscillatore semplice non smorzato nel caso di oscillazioni libere il cui risultato esatto è: Acos ωt, nel caso del metodo delle differenze centrali la risposta può risultare non oscillatoria ed anzi cresce indefinitamente se Δt>T/π. Il metodo dà comunque luogo a risposte sinusoidali ma con periodi inferiori rispetto a quello reale, questa tipo di errore, detto di convergenza, si riduce al diminuire del rapporto Δt/T come si vede in figura. 48 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 0 (T'-T)/T -0,05 0 0,1 0,2 0,3 -0,1 -0,15 -0,2 -0,25 dt/T Metodo delle differenze centrali, scostamento tra periodo proprio calcolato ed effettivo per oscillazioni libere non smorzate In pratica nel caso sismico la necessità di rappresentare l’azione in modo accurato impone in genere di scegliere un passo di integrazione non superiore a 0.02 secondi, mentre valori tipici vanno da 0.005 a 0.01 secondi. Pertanto, nel caso di strutture civili, ad un grado di libertà, nelle quali il periodo proprio è in genere superiore a 0.1 secondi, il rapporto Δt/T è inferiore a 10, il metodo risulta pertanto stabile (Δt/T<1/π: condizione di stabilità) ed accurato (si veda la figura). Se la struttura entra in campo plastico i due requisiti divengono più facili da soddisfare, in quanto l’effetto globale è equivalente ad un allungamento del periodo. In definitiva i passi da seguire nella programmazione del metodo delle differenze centrali sono i seguenti: passo iniziale: valutazione dell’accelerazione al tempo t=0 (eq.(1, eq.(9, (8: &x&(t = 0) = (−dx& (t = 0) − kx(t = 0) − ma(t = 0)) m x −1 = x0 − Δtx& 0 − (Δt ) 2 &x&0 2 (10 ⎡ m ⎡ m ⎡ 2m ⎤ d ⎤ d ⎤ x + − ⎢ ⎥ x1 = −ma (t 0 ) − ⎢ ⎥ x −1 − ⎢k − 2 2 2 Δt ⎦ 2 Δt ⎦ (Δt )2 ⎥⎦ 0 ⎣ (Δt ) ⎣ (Δt ) ⎣ A tutti i passi successivi (eq.(8): 49 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 ⎡ m ⎡ m ⎡ 2m ⎤ d ⎤ d ⎤ x + − ⎢ ⎥ xi +1 = −ma (t i ) − ⎢ ⎥ xi −1 − ⎢k − 2 2 2Δt ⎦ 2Δt ⎦ (Δt )2 ⎥⎦ i ⎣ (Δt ) ⎣ (Δt ) ⎣ (11 Se si devono calcolare le altre grandezze di passo si utilizzano la (2 e la (4: x& i = &x&i = xi +1 − xi −1 2Δt xi +1 − 2 xi + xi −1 (Δt ) (12 2 50 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 1.3.1.2 Metodi impliciti: il metodo di Newmark Si ipotizzi che si possa approssimare l’accelerazione di risposta (relativa) in ogni passo con una accelerazione costante pari alla media delle accelerazioni di inizio (punto i) e fine passo (punto i+1). In tale ipotesi si possono ricavare le grandezze del moto lungo il passo ed a fine passo: &x&i = &x&i +1 + &x&i 2 &x&i +1 + &x&i 2 (14 Δt 2 (&x&i +1 + &x&i ) = xi + x& i Δt + 4 (15 x& i +1 = x& i + Δt xi +1 (13 La (14 può essere scritta come x& i +1 = x& i + [(1 − 0.5)Δt ]&x&i + (0.5Δt ) &x&i +1 [ (16 ] [ ] xi +1 = xi + x& i Δt + (0.5 − 0.25)Δt 2 &x&i + 0.25Δt 2 &x&i +1 (17 Le espressioni (14a ed (14b possono essere generalizzate secondo le due espressioni seguenti dovute a Newmark (1): x& i +1 = x& i + [(1 − α )Δt ]&x&i + (αΔt ) &x&i +1 [ ] [ (18 ] xi +1 = xi + x& i Δt + (0.5 − β )Δt 2 &x&i + βΔt 2 &x&i +1 (19 Se i valori di α e β sono rispettivamente 0.5 e 0.25 le due espressioni coincidono con le (16 e (17. Si trova immediatamente che se i valori di α e β sono rispettivamente 0.5 e 1/6, le due espressioni coincidono con la soluzione relativa al caso in cui l’integrazione nel passo si esegua utilizzando una variazione lineare della accelerazione relativa tra inizio e fine passo (secondo la ben nota regola dei trapezi). La (19 può essere utilizzata per ricavare lo spostamento di fine passo. La (18 per ricavare la velocità di fine passo. Si deve utilizzare un criterio iterativo assegnando inizialmente un valore di tentativo alla accelerazione. Se a fine passo, sostituendo i valori trovati nella 51 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 equazione di equilibrio dinamico (1 si ottiene un valore della accelerazione sufficientemente prossimo a quello di tentativo, si può ritenere di aver raggiunto la convergenza, altrimenti si deve iterare sino a convergenza. 1.3.1.3 Riferimenti bibliografici Newmark,N.M., 1959, A Method of Computation for Structural Dynamics”, Journal of Engineering Mechanics Division, ASCE 85 52 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 1.3.2 Stima della risposta massima non lineare E’ stato dimostrato che lo spostamento massimo di un oscillatore semplice elasto plastico soggetto ad un accelerogramma, se il periodo proprio è elevato, è circa uguale a quello dell’oscillatore indefinitamente elastico. Pertanto il taglio massimo nella struttura è pari al taglio elastico diviso per la duttilità massima richiesta. Se il periodo proprio è breve, la risposta in spostamento è tale da aver la stessa energia di deformazione massima dell’oscillatore elastico indefinito. Detta Eel=1/2 Kxe2, detta Eep=1/2 Kxy2+1K (xu-xy)= K xuxy-1/2 Kxy2, uguagliando i due termini si ha: xu=0.5(xe2/ xy+ xy)= 0.5(q2 xy+ xy) esprimendo xu normalizzato rispetto ad xy si ha: μ=xu/ xy = 0.5[(xe/ xy) 2+ 1)]= 0.5(q2 + 1) 53 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 q rappresenta il fattore di riduzione della forza: q=Fe/Fy 8.5 10 9 8 7 6 μ ( x) 5 4 3 2 1 1 0 1 1.5 2 1 2.5 3 x 3.5 4 4 duttilità richiesta se T con l’ipotesi di ugual Energia in funzione di x= xe/ xy=q In genere se l’azione sismica è rappresentata dallo spettro di risposta elastico di progetto, ed il periodo proprio si trova nella zona a velocità costante: T>Tc , si assume valida l’ipotesi di ugul spostamento, al di sotto di tale periodo l’ipotesi di ugual energia è ragionevolmente cautelativa. Detto q il rapporto tra forza di inerzia massima Fe se la struttura rimane in campo elastico e la resistenza della struttura Fy , qualora il periodo della struttura T* sia inferiore a Tc si può utilizzare l’espressione : * d max d e*,max ⎡ T ⎤ = * ⎢1 + ( q* − 1) C* ⎥ ≥ d e*,max q ⎣ T ⎦ per il calcolo della riposta massima in spostamento, nella espressione data de,max è lo spostamento nel caso di risposta elastica. 54 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 d( q , 0.8⋅ Tc) d( q , 0.7⋅ Tc) d( q , 0.6⋅ Tc) d( q , 0.4⋅ Tc) q 55 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 2 Coordinate Generalizzate Si consideri il telaio a 2 piani della figura. dimensioni pilastri: base b := 0.3 altezza h := 0.3 Altezza di piano h p := 3 Lunghezza trave L := 6 Interasse telai in := 5 Momento d'inerzia pilastri Ip := 1 12 56 b⋅ h 3 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 DATI MECCANICI (si trascura la deformabilità assiale e per taglio, le travi sono infinitamente rigide Modulo elastico CLS E := 30000000(kN /m2) massa impalcato mi := 0.7 (ton/m2) Masse sulla trave di piano mt := mi⋅ in (ton /m) mt = 3.5 Massa di piano m := mt ⋅ L m = 21 Rigidezza dei pilastri kpp := 12 Rigidezza di piano kp := n ⋅ kpp E⋅ Ip hp (ton) 3 kpp = 9 × 10 3 4 kp = 1.8 × 10 57 (kN/m) (kN/m) Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 EQUAZIONI DEL MOTO E MATRICI DELLE MASSE E DELLE RIGIDEZZE Il sistema di equazioni che governano il moto della struttura si possono ricavare utilizzando differenti metodi : 1 ) Equilibrio alla d'Alambert (scrittura diretta delle equazioni di equilibrio dinamico) 2 ) Metodo energetico (Principio di Hamilton o della conservazione dell'energia totale del sistema) 3 ) Elementi finiti Mentre il metodo 3) è utilizzato ampiamente nei programmi di calcolo perchè si presta ad un elevato grado di automatizzazione, i primi due metodi sono il frutto del tradizionale approccio alla dinamica Lagrangiana. Con riferimento al telaio dell'esempio viene ora descritto il metodo 1). Nella figura accanto sono illustrate le sollecitazioni di taglio ad ogni piano (verso ed ampiezza). Il telaio è soggetto ad uno spostamento alla base xg. Effettuando l'equilibrio alla traslazione delle masse di piano possiamo scrivere il sistema di equazioni seguenti, ognuna delle quali mostra come la forza d'inerzia (proporzionale all'accelerazione assoluta della massa) equilibri la reazione elastica (proporzionale alla rigidezza di piano kp e dipendente dallo spostamento relativo di piano). x1 + && xg ) − k p ( x2 − x1 ) + k p x1 = 0 ⎧⎪m( && ⎨ x2 + && xg ) + k p ( x2 − x1 ) = 0 ⎪⎩m( && (1 58 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 che si può riscrivere mettendo a fattor comune le incognite x1 e x2 ossia gli spostamento relativii piano (vedi figura). ⎧⎪mx&& + 2k p x1 − k p x2 = − mx&&g ⎨ ⎪⎩mx&&2 − k p x1 + k p x2 = −mx&&g Volendo scrivere le precedenti in forma compatta si può utilizzare la notazione matriciale: x1 ⎫ ⎡ −2k p ⎡ m 0 ⎤ ⎧ && ⎬+ ⎢ ⎢ 0 m ⎥ ⎨ && ⎣ ⎦ ⎩ x2 ⎭ ⎣ − k p −k p ⎤ ⎧ x1 ⎫ ⎡ m 0 ⎤ ⎧1⎫ xg ⎨ ⎬ = −⎢ ⎥ ⎥ ⎨ ⎬ && k p ⎦ ⎩ x2 ⎭ ⎣ 0 m ⎦ ⎩1⎭ && + DX & + KX = −MI&& MX xg nella quale M è la matrice delle masse, K è la matrice delle rigidezze, I è il vettore di trascinamento ed X è il vettore incognito degli spostamenti di piano. Il termine a secondo membro rappresenta il vettore delle forze equivalenti al sisma. Nel caso dell'esempio le matrici delle masse e delle rigidezze assumono le espressioni: ⎡m 0 ⎤ M =⎢ ⎥ ⎣ 0 m⎦ ⎡ 2k p K =⎢ ⎣−k p −k p ⎤ k p ⎥⎦ ⎡ 21 0 ⎤ M =⎢ ⎥ ⎣ 0 21⎦ ⎡ 3.6 ⋅104 K =⎢ 4 ⎣ −1.8 ⋅10 matrice delle masse −1.8 ⋅104 ⎤ ⎥ 1.8 ⋅104 ⎦ matrice delle rigidezze Se si ipotizza di conoscere una soluzione del tipo X := φ⋅ y( t) , ove y(t) è uno scalare che viene detto la coordinata generalizzata e serve a modulare il vettore φ, quest’ultimo dà la forma della deformazione. Ad esempio: 59 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 ⎡ 0.115⎤ ⎥ ⎣0.186 ⎦ φ1 = ⎢ Spostamenti del primo e secondo piano Per il principio dei lavori virtuali il lavoro delle forze interne ed esterne fatto in uno spostamento virtuale deve essere nullo perché vi sia equilibrio. Sostituendo a X l’espressione dello spostamento X=φ y e le sue derivate temporali, assunto proprio δX=φ δy quale spostamento virtuale, premoltiplicando i termini dell’equazione di equilibrio si ottiene: ∂y ⋅ φ T Mφ && y + ∂y ⋅ φ T MI&& xg + ∂y ⋅ φ T Dφ y& + ∂y ⋅ φ T Kφ y = 0 Dividendo per δy si ottiene: φ T Mφ &&y + φ T MI&& xg + φ T Dφ y& + φ T Kφ y = 0 Che può riscriversi come: φ T Mφ &&y + φ T Dφ y& + φ T Kφ y = −φ T MI&&xg Da cui: φ T Mφ &&y + φ T Dφ y& + φ T Kφ y = −φ T MI&&xg Ponendo: 60 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 φ T Mφ = m φ T Dφ = d φ T Kφ = k φ T MI = L L’equazione di equilibrio si riscrive: my&& + dy& + ky = − Lx&&g m = massa generalizzata, d = smorzamento generalizzato, k = rigidezza generalizzata. Dividendo per la massa generalizzata si ottiene: && y + 2νω y& + ω 2 y = − p&& xg Ove p=L/m, è detto coefficiente di partecipazione. L’equazione è quella di un oscillatore semplice soggetto ad una accelerazione amplificata p volte rispetto a quella effettiva. In alternativa si può vedere 61 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 2.1.1 Analisi Modale (Appunti a Parte) 62 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 2.1.2 Le analisi di spinta Se si usa il metodo delle coordinate generalizzate, assumendo che il vettore spostamento sia descritto da una deformata φ, un vettore che dà lo spostamento della struttura relativo a ciascun grado di libertà, modulato da uno scalare y(t), l’equazione di equilibrio di una struttura a più gradi di libertà: && + KX = −MI&& MX xg (1 Può essere riscritto come: MΦ&& y + KΦy& = −MI&& xg (2 Che premoltiplicando per la trasposta della deformazione dà luogo alla equazione (principio dei lavori virtuali): & y& = −ΦT MI&& ΦT MΦ&& y + Φ T KΦ xg (3 Si può riscrivere la (3 nella forma consueta: m&y& + ky = L&x&g (4 Si supponga di aver normalizzato ad 1 la deformata in corrispondenza di un grado di libertà di piano. Con tale assunzione il valore di y coincide con lo spostamento del grado di libertà ove il vettore di forma vale 1. Nella (3 il termine a secondo membro che moltiplica l’accelerazione del terreno può essere visto come la massa m* di un oscillatore semplice equivalente alla struttura: 63 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 φ T MI = m * = L Dividendo per la massa generalizzata la (4 assume la usuale forma: &y& + ω 2 y = p&x&g (5 Dividendo per il coefficiente di partecipazione p si ottiene: &y& y + ω 2 = &x&g p p (6 La (6 può essere vista come l’equazione di equilibrio di un oscillatore semplice la cui risposta è data in termini di spostamento relativo: u=y/p. u&& + ω 2 u = &x&g (6 Se si assume che la massa dell’oscillatore semplice sia m*, occorre che la rigidezza non sia la rigidezza generalizzata ma assuma il valore k*=ω2 m*. Sostituendo a m* l’espressione che viene dalle equazioni (3 e (4 si ottiene: k * = ω 2 m* = (7 φ ′Kφ φ ′MI φ ′MI = φ ′Kφ =k⋅p φ ′Mφ φ ′Mφ Il taglio alla base della struttura soggetta alle forze F=Kx =Kφy, è dato da:V= FT I. Se si usano le forme modali vale la relazione: F = Kφy = ω 2 Mφy (8 Se si postmoltiplica a sinistra e a destra della virgola i termini della (8 per il vettore I di trascinamento orizzontale si ottiene, come appena visto, il taglio alla base della struttura: 64 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 V ( y ) = F ′I = φ ′KIy = ω 2φ ′MIy = ω 2 Ly = ω 2 m* y = k * m y = k ⋅ p⋅ y m (9 Pertanto la (4 si può riscrivere: m&y& + V ( y) = L&x&g p (10 Sino a che il legame è lineare si ha che V è proporzionale a y,: L V ( y) V ( y) y &y& + = L&x&g ; =V( ) ; p p p p (11 L y &y& + V ( ) = L&x&g ; p p (12 Se il legame è lineare tra V ed y vale la (12. Essa rappresenta esattamente la equazione di equilibrio dinamico dell’oscillatore equivalente che si usa nelle analisi, mettendo la curva di spinta con taglio alla base e spostamento del punto ove l’autovettore vale 1 quale forza di richiamo e massa pari alla somma delle masse pesate. 65 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 3 Rappresentazione degli accelerogrammi in serie di fourier: lo spettro di potenza Dato un accelerogramma, ad esempio Tolmezzo NS del 1976: Accelerogramma del Friuli Questo accelerogramma registrato ad intervalli di 0.01 secondi per un totale di 3728 punti, ha una durata di 37, 28 secondi. Può essere approssimato con una funzione del tipo serie di Fourier: 66 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 n n 0 1 f (t ) = ∑ An cos ω n t + Bn sin ω n t = A0 + ∑ An cos ω n t + Bn sin ω n t essendo : ωn = 2π n D il primo termine della serie è nullo in una funzione a media nulla quale un accelerogramma. Per esprimere l’accelerogramma in serie di fourier, occorre determinare il valore delle costanti An e Bn. Esse vanno scelte in modo che minimizzino lo scarto tra la funzione da approssimare a(t), l’accelerogramma, e la funzione approssimante f(t). Se il numero di termini che si utilizzano è pari al numero di punti della funzione, lo scarto è evidentemente nullo, si potrebbe infatti scrivere un sistema di n equazioni in n incognite, ma il beneficio che si ottiene con la nuova formulazione è nullo. Se il numero di termini che si considera è modesto, si può avere un beneficio reale, riducendo al dimensione del problema da trattare. In realtà, oggi non è tanto interessante questo aspetto, quante la comprensione di alcune alcune caratteristiche del dell’accelerogramma che ci consentono di capire la fisica del problema. Le costanti An e Bn si ottengono cercando i valori che minimizzano lo scarto quadratico medio tra la a(t) e la funzione approssimante f(t): D 1 S = ∫ ( a (t ) − f (t )) 2 dt D0 derivado S rispetto ad An eBn si ottengono le seguenti espressioni: D 2 An = ∫ a (t ) cos ω n tdt D0 D Bn = 2 a (t ) sin ω n tdt D ∫0 67 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 il pregio della formulazione è che si può inizialmente scegliere un numero limitato di armoniche approssimanti, valutare graficamente la differenza con la funzione da approssimare, e successivamente aggiungere un certo numero di termini sino a che il risultato non sia soddisfacente. Lo scarto diminuisce all’aumentare del numero di termini della serie. L’espressione di Fourier può ssere riscritta nella forma: N f (t ) = ∑ C n (cos ω n t − φ n ) 0 Cn = An + Bn φ n = ar tan g Bn An Poiché si dimostra che, se N=∞, detta W la potenza media dell’accelerogramma: D W = 1 1 N 2 2 ( ) a t dt = Cn ∑ ∫ D0 2 1 un criterio per decidere come arrestare il calcolo di nuove armoniche è che la differenza tra la valutazione esatta della potenza e quella approssimata considerando un numero limitato di armoniche, sia modesta: δ= D 1 1 N 2 2 ( ) a t dt − Cn ≤ ε ∑ ∫ D0 2 1 68 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 3.1 Esercizio Dato il terremoto del Friuli 1976 (Tolmezzo N-S) Cliccando su QBasic si avvia il Basic. Si esegue quindi il programma ACC. Il file accorciato a 16.64 secondi si trova su FR76C.TXT. Si esegua il calcolo senza A0 con sole 10 armoniche. La maggiore è 2Π10/D= 62.8/16.64=3.774 Sullo schermo appaiono l’accelerogramma di input, gli spettri dei Cn, funzione del periodo o della frequenza, il massimo valore f della funzione approssimante ed il massimo valore dello scarto quadratico medio tra funzione approssimante e da approssimare ( cioè l’accelerogramma). Si può quindi chiedere il calcolo della risposta all’accelerogramma. Viene prima calcolata la funzione di trasferimento e quindi data la funzione di risposta. 69 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 Si riporta l’accelerogramma registrato a Tolmezzo (Friuli) nel 1976 in direzione N-S 3728 1.030 0.746 -4.200 1.956 -2.057 -1.288 -14.914 9.692 -7.446 -3.385 16.835 -10.205 9.036 -24.444 16.524 -7.588 13.122 -7.488 -34.623 33.643 2.381 15.484 -28.684 7.693 -6.486 -19.232 32.235 -10.285 1.517 -15.110 -11.662 -3.850 52.468 7.956 12.321 -12.997 33.712 -16.983 19.921 25.247 -28.850 -25.745 -75.981 -56.571 -90.145 -112.785 66.002 69.324 115.654 18.892 -11.756 -79.201 327.202 -7.318 -167.418 -171.046 134.479 -28.979 -35.570 197.178 -84.703 -139.795 -58.654 -1.460 -31.081 -11.812 141.744 -141.979 0.01 0.242 -0.470 1.570 -3.093 3.275 -7.449 -4.067 -0.410 -4.173 -5.886 18.306 -6.252 1.656 -11.323 4.267 -6.880 25.450 -13.114 -26.801 33.379 2.615 10.354 -24.700 -8.452 16.586 -16.271 37.385 -10.196 1.075 5.896 -21.028 23.586 36.537 9.447 0.649 4.911 23.551 -25.309 38.601 27.587 -53.540 -17.516 -81.981 -65.164 -100.937 -103.972 101.114 51.187 108.825 18.151 -11.298 -26.897 284.853 -39.496 -185.474 -126.496 135.659 -31.415 1.236 230.309 -87.183 -121.091 -39.138 -6.641 -73.902 35.800 113.780 -153.161 0.694 -1.502 5.500 -7.597 9.037 -11.520 7.137 -8.458 0.945 -8.094 13.177 -3.566 -7.907 9.984 -4.304 -5.316 19.569 -14.012 -20.238 26.240 1.216 -3.243 -10.525 -20.981 16.162 -12.889 37.654 -5.922 2.177 9.479 -29.407 47.122 9.490 10.907 -9.303 18.065 5.663 -29.187 47.292 23.917 -61.623 -6.303 -75.387 -70.473 -99.959 -75.167 121.493 39.890 99.651 15.435 -14.284 29.415 219.231 -78.712 -198.709 -80.096 125.172 -51.728 35.138 256.519 -62.896 -116.125 -2.349 15.557 -100.272 88.337 88.167 -169.602 3.565 -3.579 8.715 -11.130 11.900 -14.012 18.596 -14.894 5.666 -14.333 7.741 -5.923 -20.746 34.131 -15.977 -4.050 10.164 -4.032 -20.662 21.035 3.411 -8.574 2.669 -22.691 13.770 -9.267 37.457 -3.955 5.926 19.169 -31.409 47.625 -16.238 10.270 -4.353 16.670 -3.674 -22.220 32.653 26.488 -52.552 -3.168 -65.537 -59.406 -102.932 -39.153 131.876 40.172 83.068 10.884 -26.414 96.002 180.607 -117.662 -218.224 -25.073 91.069 -61.176 60.900 248.027 -39.996 -116.749 13.899 47.321 -109.410 117.774 39.292 -169.281 6.524 -5.915 10.109 -12.400 11.359 -17.919 23.726 -15.228 9.853 -17.551 3.702 -9.042 -29.110 44.684 -20.198 -5.700 -2.084 2.159 -10.311 15.853 12.389 -6.752 25.935 -14.870 7.817 0.204 31.756 -0.579 4.907 38.839 -33.429 28.320 -26.227 22.897 -0.757 13.821 -12.426 -17.469 27.065 33.026 -33.889 -9.614 -61.311 -44.667 -107.037 -22.019 134.961 42.913 61.953 4.653 -39.834 188.305 157.938 -143.519 -249.891 33.397 31.672 -66.416 90.781 218.094 -48.888 -117.086 9.223 60.594 -105.690 133.282 -30.710 -164.690 70 8.010 -7.641 9.087 -12.434 9.094 -21.512 22.734 -11.878 12.057 -8.021 -1.142 -9.814 -25.322 40.992 -15.913 -7.657 -19.398 -4.796 6.171 8.788 26.478 -13.007 52.653 -18.084 -11.997 15.200 20.122 -2.589 -2.608 33.837 -37.394 19.614 -10.483 31.555 -8.296 12.772 -15.624 -18.149 34.461 29.342 -10.199 -22.274 -60.733 -49.367 -107.930 -7.475 115.187 56.004 46.849 -5.002 -56.093 272.754 120.535 -154.440 -271.794 69.700 -15.172 -76.329 119.302 158.424 -71.780 -114.642 5.590 61.090 -90.759 144.016 -73.801 -179.816 6.942 -9.198 8.304 -10.938 5.900 -23.808 23.027 -10.072 8.780 5.170 -5.117 -3.580 -22.783 38.523 -13.580 -10.471 -23.693 -17.110 13.831 1.659 30.348 -18.665 52.851 -36.712 -26.636 23.309 10.557 -9.057 -19.491 7.622 -36.243 33.306 13.911 21.204 -16.796 11.311 -10.225 -6.469 28.741 14.152 -1.791 -37.927 -57.211 -62.878 -113.809 16.143 88.189 85.658 36.143 -11.033 -83.682 311.470 72.844 -153.364 -258.594 86.748 -36.666 -72.480 146.133 52.415 -101.606 -89.945 7.851 51.634 -64.246 150.367 -98.453 -205.140 3.628 -8.822 6.543 -6.852 2.958 -22.719 19.992 -9.034 2.090 12.051 -8.831 7.112 -26.936 32.400 -11.055 -5.746 -12.745 -29.267 22.615 -0.346 20.839 -21.996 29.671 -36.930 -24.559 25.766 -0.036 -5.477 -30.711 -7.080 -24.691 50.255 17.059 13.649 -19.743 21.794 -10.178 9.141 20.775 -4.661 -16.050 -57.761 -53.898 -73.808 -116.545 37.407 77.751 111.202 25.003 -11.414 -101.188 325.965 28.269 -153.573 -217.361 112.313 -39.938 -57.848 172.977 -43.557 -136.068 -64.354 8.371 18.284 -38.512 154.964 -127.017 -220.481 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 -206.629 174.407 82.161 16.103 -64.624 76.894 -69.375 -192.698 -36.952 103.002 164.892 -23.568 37.208 -128.112 -73.202 -61.781 98.357 57.884 68.733 -35.553 -63.388 -87.706 48.786 70.633 68.833 -47.026 -56.353 -12.508 108.110 14.784 -70.195 -45.681 -37.506 -22.178 38.626 52.323 -14.981 28.824 9.619 -2.635 -14.358 -2.366 3.405 -42.714 1.811 -0.849 27.971 2.057 8.059 15.624 34.747 -2.307 -37.475 -24.815 -8.719 21.935 23.356 2.501 -39.698 -13.428 -8.509 -3.292 -4.042 -8.445 14.241 9.151 16.158 7.901 16.258 -2.825 1.356 -3.858 -168.373 171.862 -26.230 14.881 -50.202 93.714 -63.570 -189.265 -22.785 117.865 141.695 -20.968 64.398 -148.863 -50.010 -39.249 84.527 47.980 68.965 -46.500 -84.779 -23.338 43.597 64.283 55.075 -56.243 -60.571 13.872 102.014 4.174 -66.056 -42.705 -34.814 -18.962 36.810 51.470 -3.680 22.387 10.467 -7.571 -11.431 -1.476 -4.553 -41.893 13.278 -14.726 22.574 12.467 0.598 27.359 28.703 -9.543 -35.696 -17.635 -7.064 28.032 17.087 -4.145 -39.663 -12.614 -5.141 -8.804 -2.594 -4.770 17.243 11.539 16.823 7.575 11.585 -5.491 -0.135 -6.800 -120.294 177.612 -57.095 20.445 -17.752 92.082 -72.129 -167.604 -1.140 124.246 108.386 -18.578 73.704 -163.340 -43.637 -2.217 72.955 45.986 59.851 -47.095 -121.369 20.484 52.716 58.347 36.466 -54.566 -61.913 32.284 89.897 -2.950 -63.224 -43.446 -33.509 -13.744 31.012 44.354 5.750 16.686 8.839 -11.734 -8.842 -0.717 -12.910 -38.686 24.915 -23.037 13.818 24.301 -7.212 37.319 26.874 -20.084 -35.861 -10.558 -3.693 33.360 11.134 -10.852 -34.337 -11.782 -1.507 -11.964 -2.605 -1.464 18.719 13.903 17.077 7.207 7.602 -8.085 -2.179 -8.855 -47.679 212.639 -43.857 22.950 19.380 63.623 -94.143 -142.128 16.277 140.592 53.244 -16.507 49.877 -172.804 -53.347 37.743 60.655 53.630 43.770 -41.343 -157.267 37.821 65.150 55.963 19.536 -50.140 -61.326 46.783 74.697 -10.705 -62.577 -48.541 -35.586 -5.492 26.285 28.932 17.326 13.299 7.043 -14.575 -6.499 2.527 -21.867 -35.785 34.065 -10.617 1.877 31.817 -11.666 44.695 25.797 -29.675 -38.473 -6.370 -0.251 37.321 7.074 -18.275 -26.557 -11.435 2.457 -12.248 -3.866 -0.612 19.235 16.395 16.648 6.831 5.516 -8.045 -3.341 -11.241 37.469 250.994 -30.578 4.813 55.268 24.410 -116.380 -115.855 25.469 162.952 13.502 -25.915 23.144 -165.401 -61.082 69.137 56.174 59.113 31.930 -37.867 -181.445 55.766 73.754 55.944 10.964 -49.561 -63.539 66.258 57.702 -24.928 -61.063 -51.044 -38.350 3.916 29.120 12.293 29.674 10.702 6.138 -15.106 -4.756 6.644 -28.159 -33.323 39.752 5.156 -4.867 26.670 -14.020 52.443 22.221 -33.711 -39.631 -5.859 3.323 40.056 5.973 -24.845 -19.713 -11.944 6.385 -11.580 -6.221 1.093 17.371 18.548 15.920 9.050 4.086 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-12.122 7.564 -8.474 -11.335 7.167 10.257 18.452 11.855 16.558 1.558 1.095 -0.373 -23.163 159.785 177.345 31.681 -57.003 68.720 -65.451 -178.738 -50.338 78.800 193.676 -29.996 22.524 -90.285 -100.615 -61.440 106.787 69.328 68.486 -28.726 -49.713 -131.534 52.548 79.681 77.925 -31.739 -52.871 -34.966 102.518 24.399 -66.112 -49.736 -41.168 -26.015 37.166 50.610 -23.046 33.787 8.071 0.927 -15.687 -4.786 9.921 -39.072 -10.273 9.306 31.088 -13.291 13.183 6.584 41.591 6.318 -38.454 -30.430 -9.479 16.460 32.665 6.356 -35.918 -14.146 -10.995 2.820 -6.050 -10.556 9.964 8.355 16.815 9.502 18.010 -0.675 2.127 -1.408 -26.653 Prof. Camillo Nuti Dispense di Costruzioni in Zona Sismica 2005 2006 -29.352 8.300 3.570 3.829 2.074 -1.346 8.723 -20.338 -14.091 19.847 -9.022 -12.572 3.357 25.701 -2.914 -9.748 -5.056 -10.479 6.603 16.992 8.585 0.378 5.100 -13.756 -5.822 16.501 5.521 -22.037 14.505 2.990 -13.853 -10.294 -0.455 -5.475 11.979 18.490 -3.957 0.282 -5.084 -4.433 6.300 4.256 -14.040 -1.736 9.198 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