DIPARTIMENTO DI SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE Corso di Laurea in Scienze dell’Organizzazione Presentazione 1 Saluto di benvenuto “I giovani oggi dovranno imparare a muoversi tra le organizzazioni così come i loro antenati impararono a coltivare i campi ed allevare il bestiame” (Peter Drucker) Attivato dalla Facoltà di Sociologia (ora Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale) dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca, il Corso di laurea triennale in Scienze dell’Organizzazione si colloca nella classe di laurea “Scienze dell’Amministrazione”. Università e territorio hanno promosso questo Corso di laurea con l’obiettivo di soddisfare le esigenze formative, anche a sostegno dello sviluppo locale e delle attese di affermazione professionale e umana, dando vita a un percorso didattico appropriato e innovativo che garantisce ai giovani neolaureati conoscenze e strumenti rigorosi per operare con soggetti privati, pubblici e del terzo settore, sia nella ricerca che nella pratica professionale. Perché un corso di Scienze dell’Organizzazione? Per due motivi principali. Primo. Le società moderne si fondano sulle organizzazioni: dalla nascita alla morte la vita delle persone si svolge all’interno di esse, la loro influenza nel nostro quotidiano è cresciuta. Le organizzazioni dominano il nostro scenario, esercitando un enorme potere e distribuendo innumerevoli benefici. Secondo. Se vogliamo cambiare alcuni aspetti-chiave della nostra vita o della nostra società dobbiamo intervenire sulle organizzazioni. Il mondo del lavoro richiede sempre più profili professionali multidisciplinari, che sappiano operare nella complessità e che sappiano gestire aspetti sia sociali sia tecnici di un’organizzazione. Il corso di Scienze dell’Organizzazione costituisce un’importante risposta dell’Università di Milano – Bicocca ai bisogni di un’offerta di lavoro orientata a qualificarsi o a riqualificarsi in tal senso. I laureati del corso si caratterizzeranno per le competenze specifiche, nelle diverse attività, e per le conoscenze teoriche, metodologiche e pratiche necessarie per inserirsi nella ricerca e nell’azione del cambiamento economico e organizzativo delle imprese e del territorio. Ciò grazie alla possibilità di accedere a laboratori, esercitazioni, testimonianze, stage, ma anche al ruolo d’interlocuzione rispetto agli attori e alle istituzioni locali che il Corso di laurea di Scienze dell’Organizzazione intende mantenere e rafforzare, in quanto sistema educativo e di promozione della società e dell’economia della conoscenza. Il Presidente del Corso di laurea Prof. Maurizio Catino 2 Il profilo del corso Il Corso di laurea in Scienze dell’Organizzazione si propone di fornire agli studenti gli strumenti concettuali, metodologici e gestionali necessari per comprendere e sviluppare le organizzazione complesse, analizzando in modo scientificamente fondato i fenomeni organizzativi e istituzionali contemporanei. Questi obiettivi sono perseguiti mediante attività formative che includono le lezioni in aula, le pratiche di laboratorio, gli studi di caso, i seminari, le testimonianze del mondo professionale, le escursioni didattiche che mirano a trasmettere un insieme solido e coerente di conoscenze socio-organizzative di base e applicate, opportunamente integrate da un ampio ventaglio di saperi afferenti alle altre scienze sociali, economico-aziendali e giuridiche. Le conoscenze e competenze offerte dal Corso di laurea in Scienze dell’Organizzazione sono molto apprezzate dalle organizzazioni e istituzioni dei settori pubblici e privati più qualificati. Tali conoscenze e competenze consentono inoltre, a tutti coloro che desiderino approfondire la propria formazione, di proseguire agevolmente gli studi ai livelli superiori. All’interno della classe L-16 il Corso di laurea in Scienze dell’Organizzazione si distingue per i seguenti obiettivi educativi e formativi: a) Creazione di un ponte tra la formazione universitaria e il mondo del lavoro, tra la preparazione e formazione scientifico-disciplinare e le richieste delle imprese pubbliche e private riguardo alle problematiche dell’organizzazione, della gestione delle persone, del mercato del lavoro e dello sviluppo locale. b) Fornire le basi per un percorso di studi e di pratica che porta a figure di riferimento come esperti di organizzazione, risorse umane e sviluppo locale, dotati di competenze per comprendere e favorire processi innovativi entro organizzazioni complesse, pubbliche e private. c) Valorizzazione dell’approccio interdisciplinare all’analisi dei fenomeni sociali: attraverso un ampio numero di insegnamenti in discipline non sociologiche – economia, diritto, discipline aziendali – il corso mira a fornire la capacità di analizzare le organizzazioni contemporanee in una prospettiva di saperi integrati, cioè utilizzando strumenti concettuali e metodologici provenienti non solo dalla sociologia, ma anche dalle discipline a essa collegate. Il corso di laurea in Scienze dell’Organizzazione prepara alla professione di Esperto di organizzazione, risorse umane e sviluppo locale. Nel percorso di studio si possono individuare due aree di apprendimento: (1) l’area Sociologica e Organizzativa; (2) l’area Economica e Aziendale. Le due aree permettono di acquisire le seguenti competenze: 1. Area Sociologica e Organizzativa a) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) dei concetti delle discipline di base sociologiche e organizzative. Il Corso di laurea trasmette, attraverso lezioni, esercitazioni, conferenze, seminari e attività di laboratorio, le conoscenze necessarie ad analizzare e progettare sistemi organizzativi, in una prospettiva interdisciplinare. Gli studenti dovranno essere in grado di analizzare 3 un’organizzazione: i processi, le strutture, le relazioni con l’ambiente esterno, i fattori individuali e sociali. b) Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) allo studio di fenomeni organizzativi nelle imprese e nelle pubbliche amministrazioni, e alla risoluzione di problemi ad esso relativi, formulando adeguate ipotesi e programmi di ricerca e/o di intervento. Gli studenti dovranno imparare a lavorare sulla base di investigazioni e ricerche anche personali, leggere i casi specifici e le migliori pratiche, comprendere le condizioni di contesto in cui operano le organizzazioni, risolvere problemi, lavorare in gruppo, prendere decisioni. I corsi sono largamente basati su case studies preparati dagli studenti su fonti primarie e secondarie. Moduli didattici Settore disciplinare I anno SPS/09 Fondamenti di organizzazione IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico SPS/07 Sociologia e ricerca sociale (Fondamenti di sociologia – Metodi della ricerca sociale organizzativa) IUS/01 Diritto privato II anno M-DEA/01 Antropologia economica SPS/09 Innovazione organizzativa SPS/04 Scienza della politica (Analisi della politica – Analisi delle politiche pubbliche) SPS/09 Sociologia economica e del lavoro (Economia, impresa e società – Lavoro e risorse umane) III anno SPS/09 Le organizzazioni complesse SPS/09 Innovazione e sviluppo locale IUS/08 Ordinamento e diritto regionale IUS/07 Diritto del lavoro Lab. Area sociologica-organizzativa 4 2. Area Econom ica e Aziendale a) Conoscenza e comprensione (knowledge and understanding) dei concetti fondanti delle discipline economiche ed economico-aziendali, nonché degli strumenti di analisi matematico-statistici di supporto. Il Corso di laurea trasmette, attraverso lezioni, esercitazioni, analisi di casi, seminari e attività di laboratorio, le conoscenze necessarie a comprendere il funzionamento del sistema economico e delle istituzioni che lo costituiscono, in una prospettiva fortemente interdisciplinare. Gli studenti dovranno essere in grado di analizzare le condizioni di funzionamento delle aziende, anche in relazione all’ambiente economico di riferimento. b) Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) allo studio delle imprese, delle istituzioni non profit e delle pubbliche amministrazioni e alle relative problematiche, formulando adeguate ipotesi e programmi di ricerca e/o d’intervento. Gli studenti dovranno imparare a lavorare sulla base di investigazioni e ricerche anche personali, leggere e interpretare il funzionamento delle istituzioni e comprendere le condizioni di contesto in cui operano, risolvere problemi, lavorare in gruppo e prendere decisioni. I corsi sono largamente basati su case studies preparati dagli studenti su fonti primarie e secondarie. Moduli didattici Settore disciplinare I anno SECS-P/07 Economia aziendale 1 (Strutture e processi aziendali – Bilancio e scelte Aziendali) MAT/05 Matematica SECS-S/01 Statistica L-LIN/12 Inglese II anno SECS-P/07 SECS-P/02 Economia aziendale 2 (Strategie di internazionalizzazione - Management e strategie aziendali) Principi di Economia (Microeconomia – Macroeconomia) III Anno SECS-P/07 Economia e management delle reti e delle piccole imprese SECS-P/06 Reti di imprese e territorio SECS-P/07 Management dei servizi pubblici e delle organizzazioni no profit Lab. Area economico-aziendale 5 Altre capacità trasversali a) Autonomia di giudizio (making judgements). Gli studenti dovranno imparare a valutare le situazioni dai dati e dai fatti e formarsi un’opinione in relazione agli obbiettivi a loro affidati nelle organizzazione e non alla adesione alle preferenze dei propri superiori. Gran parte degli insegnamenti richiedono esercitazioni di analisi, diagnosi e progettazione di sistemi, utilizzando i metodi appresi ed esercitando le proprie capacità di giudizio, creatività e innovatività. I docenti incoraggiano durante tutto il corso gli studenti ad esprimere i propri pareri e incoraggiano le discussioni aperte. b) Abilità comunicative (communication skills). Gli studenti dovranno imparare a comunicare verbalmente nei rapporti faccia a faccia, per iscritto su ogni media (carta, formato elettronico, ecc.), fare presentazioni, usare il web e i social networks. Gli studenti preparano accurate presentazioni sui casi studiati. L’apprendimento delle competenze tecnologiche è sviluppato anche sulla navigazione sul web e sull’accesso ai social networks. c) Capacità di apprendimento (learning skills). Gli studenti dovranno essere messi in grado di sviluppare una capacità di valutare e imparare vincoli e benefici di differenti soluzioni organizzative. Gli studenti dovranno acquisire una capacità di apprendimento dai successi e dai fallimenti e sviluppare una curiosità sui problemi reali e sulle soluzioni. I corsi sono largamente basati su esempi e viene richiesto agli studenti di leggere ogni giorno i quotidiani. I feedback dei docenti sono molto aperti, non solo sugli aspetti cognitivi, ma anche sui comportamenti. Inoltre, gli studenti dovranno maturare un livello di conoscenze sociali, economiche e giuridiche che consenta loro sia di operare nelle organizzazioni, private e pubbliche, sia di continuare gli studi per acquisire ulteriori competenze e capacità. Profili professionali e sbocchi occupazionali Il laureato con profilo professionale di riferimento del corso di laurea (esperto di organizzazione, risorse umane e sviluppo locale) potrà essere inserito inizialmente in posizioni di linea o di staff dell’azienda o della pubblica amministrazione, all’interno di progetti e programmi di change management, in aree di consulenza. Alcuni esempi di profili di riferimento relativi ai primi passi dei laureati in Scienze dell’Organizzazione nel mercato del lavoro possono essere: operatori qualificati nell'area organizzazione e risorse umane; operatori qualificati in diverse funzioni aziendali come ad esempio marketing, vendita, programmazione e controllo; analisti di processi e di organizzazione nelle aree organizzazione e sistemi informativi; formatori aziendali; operatori qualificati di programmi di sviluppo locale; operatori qualificati per la concertazione locale; ricercatori sui temi economico-organizzativi, presso istituti di ricerca, società di consulenza, enti di ricerca pubblici e privati. In particolare, il laureato in Scienze dell’Organizzazione sarà in grado di inserirsi positivamente in: - Imprese piccole, medie e grandi, nazionali e internazionali; 6 - Amministrazioni pubbliche; - Associazioni di rappresentanza degli interessi (degli imprenditori e dei lavoratori); - Organizzazioni non profit; - Società di consulenza; - Società di formazione; - Società di informatica; - Istituti di ricerca; - Agenzie per lo sviluppo locale. Alcuni elementi caratterizzanti Il corso mette a disposizione degli studenti una faculty interdisciplinare di alto livello, capace di offrire un intreccio comparato di teoria e pratica. Alle lezioni d’aula affianchiamo momenti di laboratorio, stage, convegni, incontri con imprenditori e dirigenti, esperienze significative. Le dotazioni informatiche sono di prim’ordine: gli studenti dispongono di un laboratorio informatico con 50 postazioni. Sperimentazione: i laboratori Il Corso di laurea si contraddistingue per alcune opportunità innovative offerte agli studenti, al di là delle lezioni frontali di aula: i laboratori. Tra questi, i laboratori di organizzazione e il laboratorio di impresa. L’obiettivo di fondo è di avvicinare sempre di più i mondi delle organizzazioni e dell’università, per rispondere, in maniera sempre più efficace, alle sfide poste dal mondo del lavoro in un crescente processo di globalizzazione. Il laboratorio d’impresa costituisce un’iniziativa che riguarda una serie di attività coordinate con il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Monza e Brianza. Si tratta di un'unità didattica integrativa sul fronte dello sviluppo di competenze ed abilità, che non trovano adeguato approfondimento nelle unità didattiche dei corsi di base. Ciò si realizza attraverso il metodo delle testimonianze, dei casi e delle visite in aziende, con lezioni tenute da specialisti di funzioni aziendali. Altri laboratori attivati sono: (a) Internazionalizzazione; (b) Organizzazione della comunicazione; (c) Project management; (d) Euristiche della ricerca. Continuazione del corso di studi Dall’anno accademico 2008-2009, l’Università degli Studi di Milano – Bicocca ha avviato la Laurea M agistrale in Scienze e Gestione dei Servizi (M ages), organizzata congiuntamente dai Dipartimenti di Sociologia, Giurisprudenza e Statistica. Tale laurea magistrale costituisce un logico sbocco per i laureati in Scienze dell’Organizzazione che intendano proseguire nel loro corso di studi al fine di ottenere una maggiore specializzazione sempre nell’ambito delle scienze e gestione dei servizi relative alle organizzazioni (imprese e pubblica amministrazione), ai territori e alla persona. 7 Per maggiori dettagli si rimanda al sito web: http://www.mages.unimib.it/ DOCENTI E TUTOR DEL CORSO DI LAUREA Prof. MAURIZIO CATINO (SPS/09), Presidente del Corso di laurea. Prof.ssa ALBERTA ANDREOTTI (SPS/09) Prof.ssa LAURA AROSIO (SPA/07) Prof. DIEGO COLETTO (SPS/09), Vice-presidente del Corso di laurea. Prof. FABIO CORNO (SECS-P/07) Prof. SERAFINO NEGRELLI (SPS/09), Già coordinatore del Corso di laurea. Prof. GIUSEPPE VITTUCCI MARZETTI (SECS-P/02) SEGRETERIA DEL CORSO DI LAUREA Sig.ra Francesca Pozzi ([email protected]) RICONOSCIMENTO CARRIERE Gli studenti che volessero rivolgersi preventivamente al Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale per una valutazione informale della carriera pregressa al fine di decidere se istruire la pratica di immatricolazione per trasferimento o seconda laurea presso il Corso di laurea in Scienze dell’organizzazione possono contattare la docente referente designata in Consiglio di coordinamento didattico: Prof.ssa Alberta Andreotti ([email protected]). Si mette in evidenza che le richieste di valutazione dovranno pervenire tramite e-mail e dovranno essere complete di: a) Denominazione del corso di laurea effettuato. b) Settore scientifico disciplinare degli esami sostenuti. c) Data e voto degli esami sostenuti. Il tutto su certificato formale rilasciato dall’Università di provenienza. Si fa inoltre presente che verranno valutati soltanto gli esami sostenuti a partire dall’a.a. 2001/2002. 8 PROGRAMMI dal Regolamento del a.a. 2013-2014 I ANNO 9 Diritto privato SARA D’URSO [email protected] CONTENUTO L'insegnamento delle Istituzioni di diritto privato ha per oggetto le nozioni e i concetti fondamentali del diritto privato in generale. Fonte prima del diritto privato è il Codice civile. Lo studio delle Istituzioni di diritto privato è quindi, prevalentemente, lo studio del codice civile. Programma: - Introduzione e concetti fondamentali - Le fonti - Gli Istituti del Diritto Privato - I soggetti - Il negozio giuridico - I beni - I diritti reali di godimento - La proprietà e il possesso - Le obbligazioni - La disciplina del contratto in generale - I singoli contratti - La responsabilità contrattuale ed extracontrattuale - La responsabilità del debitore e le garanzie dell’obbligazione - Cenni alla tutela dei diritti VALUTAZIONE Esame orale. TESTI CODICE CIVILE, corredato dalla Costituzione e dalle principali leggi speciali. Un’edizione aggiornata del codice civile va portata a lezione. La lettura del Codice va accompagnata dallo studio di un Manuale di Istituzioni di Diritto Privato. Qualsiasi manuale va bene. Si Consiglia: Franceschelli V. (2011). Introduzione al diritto privato. Milano: Giuffrè. 10 Economia aziendale 1: Bilancio e scelte aziendali Strutture e processi aziendali DARIO CAVENAGO [email protected] FABIO CORNO [email protected] CONTENUTO Il corso ha come obiettivo formativo la comprensione della dinamica di funzionamento di un’azienda – sia essa privata o pubblica, orientata al profitto o senza scopo di lucro – attraverso l’analisi delle sue dimensioni principali (istituzionale, organizzativa e gestionale) e dei processi che portano alla formazione del bilancio d’esercizio. Si articola su due moduli: “Strutture e processi aziendali” e “Contabilità e bilancio”. Nel primo modulo (Strutture e processi aziendali) si presentano le tematiche relative agli assetti aziendali, ai criteri guida dell’azione economica e ai comportamenti degli attori interni all’azienda e del contesto ambientale di riferimento della stessa. In particolare, il modulo si articola su alcune introduttive dimensioni critiche: il governo dell’azienda, la gestione caratteristica ed il criterio guida dell’economicità, gli assetti aziendali e la generazione di valore nella prospettiva strategica. Nel secondo modulo (Contabilità e bilancio) s’introduce lo studente al linguaggio e alla logica della misurazione economica. Con particolare riferimento agli strumenti di rappresentazione della dinamica aziendale, si pone attenzione sui sistemi di rilevazione contabile e sul processo di formazione del bilancio: principali operazioni di gestione, costruzione e lettura dei prospetti di bilancio e introduzione all’analisi di bilancio. Infine, si presentano i principi guida per la lettura e la comprensione dei bilanci dai quali trarre valutazioni sulle caratteristiche e le condizioni economiche delle aziende. VALUTAZIONE Esame scritto. Consiste nel verificare la capacità di rappresentare e interpretare la dinamica aziendale, anche attraverso l’analisi di casi di studio, con la metodologia dell’economia aziendale. INTERNATIONAL STUDENTS. A reading list in English will be provided to exchange students upon request. An English exam will be allowed as well. TESTI Primo modulo Airoldi G., Brunetti G., Coda V. (2005). Corso di economia aziendale. Bologna: Il Mulino (esclusi i capitoli 6, 7 e 8). 11 Per gli studenti frequentanti: riferimenti bibliografici comunicati durante il corso. Secondo modulo Airoldi G., Brunetti G., Coda V. (2005). Corso di economia aziendale. Bologna: Il Mulino (cap. 6). Corno F., Furlan S., Lombardi Stocchetti G. (a cura di, 1995). Rilevazioni contabili. Milano: Guerini (esclusi i capitoli 9 e 16). Corno F., Lombardi Stocchetti G. (a cura di, 1999). Il bilancio d’esercizio: lettura e interpretazione. Milano: Guerini e Associati (capitoli 1, 2, 4). Materiale didattico pubblicato sulla pagina web del modulo. 12 Fondamenti di organizzazione* LAURA PAROLIN [email protected] CONTENUTO Capire le organizzazioni è importante per almeno due motivi. Il primo è che le società moderne si fondano sulle organizzazioni; dalla nascita alla morte la vita delle persone si svolge all’interno di esse. La loro influenza nel nostro quotidiano è cresciuta nel tempo e ora dominano il nostro scenario, esercitando un enorme potere e distribuendo innumerevoli benefici. Il secondo motivo per cui è importante studiare le organizzazioni è di natura più pratica: se vogliamo cambiare alcuni aspetti-chiave della nostra vita o della nostra società dobbiamo intervenire sulle organizzazioni, poiché solo attraverso di esse è possibile impostare le dimensioni della pianificazione e del coordinamento nelle società moderne. Tutti gli interessi – economici, politici, sociali e culturali – sono perseguiti attraverso le organizzazioni, che assumono forme e dimensioni diverse (dalle piccole imprese alle Nazioni Unite) e perseguono finalità molteplici (profit e no-profit, ad esempio). Allo stesso tempo, le organizzazioni possono generare conseguenze catastrofiche come gli incidenti e le crisi, o generando esternalità negative (inquinamento atmosferico, distruzione di risorse non rinnovabili, ecc.). Per comprendere il mondo in cui viviamo, pertanto, dobbiamo essere in grado di riconoscere il potere e i fini perseguiti dalle organizzazioni. Lo scopo del corso è di fornire agli studenti una preparazione approfondita allo studio e all’analisi sociologica delle organizzazioni, ed è caratterizzato da tre obiettivi: (a) imparare a identificare le strutture e le dinamiche delle organizzazioni; (b) comprendere i modelli teorici più importanti dell’analisi organizzativa; (c) promuovere la comprensione dell’impatto delle organizzazioni complesse sulla società moderna. Le organizzazioni sono fenomeni sociali complessi che, per essere analizzate, richiedono una pluralità di prospettive teoriche e metodologiche. Il corso consentirà di familiarizzare con le diverse tradizioni teoriche ed empiriche della teoria organizzativa e con i relativi mutamenti di enfasi: dai processi agli output, dallo studio di singole organizzazioni allo studio di popolazioni di organizzazioni e di campi organizzativi. Durante il corso saranno analizzate le principali componenti e le “determinanti” che influiscono sul funzionamento delle organizzazioni, quali: - Le strutture e le configurazioni organizzative. - I sistemi di coordinamento e requisiti di funzionamento. - L’ambiente esterno. - Il potere, il controllo e le regole formali. - La cultura. 13 - I processi decisionali. - Il sensemaking. - Il cambiamento, l’innovazione, l’apprendimento. - Il lato oscuro delle organizzazioni. Metodi didattici Lezione frontale. Analisi e discussione di casi. Testimonianze. Esercitazioni di gruppo assegnate in aula e studio individuale a casa. Data la natura interattiva e applicativa del corso è fortemente consigliata la frequenza, ma soltanto se interessata. Verranno forniti articoli e materiale didattico da approfondire e discutere in aula. Per ognuno di questi, gli studenti dovranno poter rispondere alle domande di volta in volta assegnate, preparandosi così alla discussione partecipata in aula. VALUTAZIONE Esame scritto. Le domande sono diverse per studenti frequentanti e non. INTERNATIONAL STUDENTS. A reading list in English will be provided to exchange students upon request. An English exam will be allowed as well. TESTI Studenti frequentanti: Catino M. (2012). Capire le organizzazioni. Bologna: Il Mulino. Gouldner A. (1970). Modelli di burocrazia aziendale (testo fuori catalogo e disponibile in formato pdf sul sito del docente). Materiale didattico indicato durante il corso. Studenti non frequentanti: Catino M. (2012). Capire le organizzazioni. Bologna: Il Mulino. Gouldner A. (1970). Modelli di burocrazia aziendale (testo fuori catalogo e disponibile in formato pdf sul sito del docente). 14 Sociologia e ricerca sociale: Fondamenti di sociologia* Metodi della ricerca sociale e organizzativa* LAURA AROSIO EMANUELA SALA [email protected] [email protected] CONTENUTO Modulo 1: Fondamenti di sociologia. La sociologia è una disciplina riflessiva che si propone di sviluppare una consapevolezza critica del mondo che ci sta intorno. Questa introduzione alla sociologia si concentra su alcuni temi centrali: l’oggetto e la prospettiva della sociologia, la logica del ragionamento sociologico, la trama del tessuto sociale, il rapporto tra economia e società, le disuguaglianze e la stratificazione sociale, la famiglia, l’istruzione. Si rifletterà inoltre sulle sfide poste alla sociologia dall’avvento delle nuove forme di comunicazione, in particolare dalla diffusione della rete Internet. Verranno infine introdotti alcuni elementi di storia del pensiero sociologico, seguendo il lavoro di due autori classici, Emile Durkheim e Max Weber. Modulo 2: Metodi della ricerca sociale ed organizzativa. Al fine di studiare la natura dei fenomeni sociali, economici ed organizzativi, il sociologo si avvale di una serie di metodi e tecniche di ricerca. Questo corso introduttivo alla metodologia della ricerca sociale ed organizzativa si focalizza sulle seguenti tematiche: i paradigmi della ricerca sociale, la ricerca quantitativa e qualitativa, le fasi della ricerca, le tecniche quantitative e quantitative, con particolare riferimento all’indagine campionaria, l’analisi dei dati quantitativi, la stesura del rapporto di ricerca e la presentazione dei risultati. Durante il corso verrà dato ampio spazio ad applicazioni ed esempi di ricerche qualitative e quantitative. VALUTAZIONE Fondamenti di sociologia: esame scritto. Metodi della ricerca sociale ed organizzativa: esame scritto. INTERNATIONAL STUDENTS. A reading list in English will be provided to exchange students upon request. An English exam will be allowed as well. TESTI Fondamenti di sociologia Studenti/studentesse frequentanti e non frequentanti: Bagnasco A., Barbagli M. e Cavalli A. (2013). Elementi di Sociologia. Seconda edizione. Bologna: Il Mulino (Capp. 1, 2, 3, 4, 7, 8, 10, 11, 12, 13). Attenzione: nuova edizione. Arosio L. (2013). L’analisi documentaria nella ricerca sociale. Metodologia e metodo dai 15 classici a Internet. Milano: Franco Angeli (Capp. 1, 2, 3). Santambrogio A. (2008). Introduzione alla sociologia, Bari: Laterza, (Capp. 4 e 5 della parte seconda). Metodi della ricerca sociale ed organizzativa Studenti/studentesse frequentanti: Corbetta P. (2003). La ricerca sociale: metodologia e tecniche. Bologna: Il Mulino (solo il volume: I paradigmi di riferimento). de Lillo A. (a cura di, 2010). Il mondo della ricerca qualitativa. Torino: Utet (capp. 4, 5, 6). de Lillo A., Arosio L., Sarti S., Terraneo M, Zoboli S. (2011). Metodi e tecniche della ricerca sociale. Un manuale d’uso per l’indagine quantitativa. Milano: Pearson (capp. 1, 3 - ad esclusione del paragrafo 3.5.3 - 4, 5, 6). Una dispensa con letture di approfondimento e materiale didattico da utilizzare a lezione. Studenti/studentesse non frequentanti: Corbetta P. (2003). La ricerca sociale: metodologia e tecniche. Bologna: Il Mulino (solo il volume: I paradigmi di riferimento). de Lillo A. (a cura di, 2010). Il mondo della ricerca qualitativa. Torino: Utet (capp. 4, 5, 6). de Lillo A., Arosio L., Sarti S., Terraneo M, Zoboli S. (2011). Metodi e tecniche della ricerca sociale. Un manuale d’uso per l’indagine quantitativa. Milano: Pearson (capp. 1, 3 - ad esclusione del paragrafo 3.5.3 - 4, 5, 6). 16 Inglese JULIA WEEKES [email protected] CONTENTS Students will gain understanding and the fundamental instruments to be able to survive and operate in an English speaking world. Through role playing in Green companies, small groups of students will create and develop their companies by working on various topics from the field. Company presentations are made in class each week and the rest of the work is done in e-learning at: http://sociologia.elearning.unimib.it/ At the start of the course students will be given the key to enter the course. Furthermore, students will create their company websites depending on each student’s role in the company and following the weekly program. Remedial programs will be elaborated for those in need of a complete transformation of their language. All work, oral presentations, writings, company websites, and the final exam contribute to the final grade. The course is also available in e-learning for working students. Enrollment in this course must take place by January 30, after that date students will have to take the exam as students who do not attend the course. Students will do all their writing and make their oral presentations on the e-learning platform. EVALUATION Students who attend class: In order to qualify for the final exam in “pre-appello”, students must have attended and participated in 80% of the lessons. The final grade is made up of all the oral presentations and analyses done in class, the website and the final exam which is composed of an oral presentation and a written exam. Students who do not meet the 80% attendance mark will take the exam as working students. WORKING STUDENTS All of the work on the e-learning platform must be completed before taking the final exam. The final exam consists of a written exam on topics from the e-learning platform and an oral exam. The final grade is made up of all the work from the e-learning platform and the final exam. Students who do not attend the course in class or in e-learning and for those who do not meet the attendance requirements (e-learning incomplete and less than 50% attendance in class): These students must take a 2 part exam. The first part consists in a written exam on a series of business case studies and an oral questioning on the following book: “ReWork: Change the Way you Work Forever” by Jason Fried and David Heinemeier Hansson. COURSE BOOKS All reading materials, audiovisual and oral presentation software are available on the elearning platform. 17 Istituzioni di diritto pubblico ELISABETTA LAMARQUE [email protected] CONTENUTO Il corso ha ad oggetto i principi generali del sistema costituzionale, l’organizzazione dei pubblici poteri e i diritti delle persone. 1. Introduzione. Il diritto e lo Stato. La Costituzione. Le forme di Stato. Cenni di storia costituzionale italiana. La crisi della sovranità dello Stato. Il processo di integrazione europea. 2. Le fonti del diritto. Il concetto di fonte. I rapporti tra le fonti. La Costituzione e le fonti di grado costituzionale. La legge, gli atti equiparati, i regolamenti dell’esecutivo. Le fonti regionali. La consuetudine. Le fonti interne in rapporto al diritto internazionale e al diritto comunitario. 3. Lo Stato-apparato. Le funzioni pubbliche: di indirizzo politico, legislativa, amministrativa, giurisdizionale. L’organizzazione costituzionale: il corpo elettorale, il Parlamento, il Governo, il Presidente della Repubblica. Particolare approfondimento sarà dedicato alla Corte costituzionale. 4. Lo Stato-comunità. Le autonomie territoriali. Le autonomie dei singoli e delle formazioni sociali. 5. Lo Stato amministratore. I principi costituzionali relativi alla pubblica amministrazione. VALUTAZIONE Esame orale. TESTI I libri di testo saranno indicati in seguito. 18 Matematica BIANCA DI BLASIO [email protected] CONTENUTO Prerequisiti: insiemi numerici (numeri naturali, interi relativi, razionali e reali); proprietà della somma e del prodotto tra numeri reali; valore assoluto di un numero reale; radice n-esima di un numero reale positivo; calcolo elementare; equazioni e disequazioni razionali e irrazionali; equazione e grafico della retta e della parabola; definizione e proprietà dell’esponenziale e del logaritmo. Questo modulo ha l’obiettivo di sviluppare le capacità logiche e deduttive degli studenti attraverso lo studio e l’applicazione di alcune nozioni matematiche di base. Gli strumenti matematici illustrati nel corso sono inoltre utili per l’apprendimento dei contenuti di altri moduli. Nella prima parte del corso si introducono le nozioni di base del calcolo differenziale in una variabile reale, necessarie per effettuare lo studio qualitativo del grafico di una funzione; particolare enfasi viene data alle funzioni logaritmo ed esponenziale. La seconda parte del corso è dedicata allo studio del calcolo combinatorio e all’introduzione delle nozioni di base del calcolo delle probabilità; particolare enfasi viene data alla nozione di probabilità condizionata e al teorema di Bayes. Si introducono inoltre le operazioni di somma e prodotto delle matrici. VALUTAZIONE Esame scritto. In alcuni casi può essere richiesta l’integrazione della prova scritta con una prova orale. INTERNATIONAL STUDENTS. A reading list in English will be provided to exchange students upon request. An English exam will be allowed as well. TESTI Per i prerequisiti gli studenti hanno la possibilità di accedere al precorso di matematica online “Teorema” gestito dal Cilea. Il programma dettagliato del corso ed il materiale didattico sono disponibili on line: http://sociologia.elearning.unimib.it/ 19 Statistica FULVIA MACATTI [email protected] CONTENUTO Il corso si propone di introdurre al ragionamento statistico e ai metodi statistici di base per lo/la scienziato/a sociale e l’esperto/a di organizzazioni. Le lezioni teoriche, integrate da esercitazioni pratiche, riguardano elementi di statistica descrittiva uni e bivariata ed elementi di inferenza statistica. Più in dettaglio, il programma del corso verte sui seguenti argomenti: - elementi di statistica descrittiva univariata: osservazione di un fenomeno statistico e distribuzioni di frequenza; sintesi della tendenza centrale e della variabilità; cenni al trattamento di dati temporali e ai numeri indice. - Elementi di statistica descrittiva bivariata: osservazione congiunta di una coppia di fenomeni statistici e tabelle a doppia entrata; indipendenza statistica, rilevazione e misura delle relazioni di connessione e correlazione; cenni al modello di regressione lineare semplice. - Elementi di inferenza statistica: campionamento, variabilità campionaria ed errori campionari; richiami di calcolo delle probabilità; stima puntuale per la media, la varianza e la percentuale; proprietà di uno stimatore, errore quadratico medio e standard error; intervalli di confidenza per la media e per la percentuale; introduzione ai test statistici, test Z e T per la media e per la percentuale, test Chi quadrato di indipendenza. VALUTAZIONE Esame scritto contenente sia esercizi numerici, sia domande teoriche. Qualora la valutazione della prova scritta sia almeno 26/30, è possibile sostenere un colloquio orale per l’eventuale miglioramento del voto. TESTI Per l’approccio e la notazione utilizzati durante il corso è consigliato: Mecatti F. (2010). Statistica di Base. Come, quando e perché. Milano: McGraw-Hill. I contenuti del modulo si trovano comunque su qualunque manuale di Statistica Descrittiva e Inferenziale pubblicati in lingua italiana e a disposizione presso la biblioteca di Ateneo. Per la preparazione dell’esame scritto possono essere utili i seguenti eserciziari: Pagani L. (1995). Esercizi di statistica descrittiva (con complementi). Cisalpino editore. 20 Mecatti F. (1998). Complementi ed Esercizi di Probabilità, Milano: Datanova. Ulteriore materiale didattico (esercitazioni e temi d’esame precedenti, con soluzioni) sono disponibili alla pagina web della docente. Per i prerequisiti matematici necessari per seguire con profitto il corso e per la preparazione dell’esame, è consigliato il precorso on-line TEOREMA per Sociologia disponibile alla home page del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, alla voce Didattica - Altre Attività Didattiche, http://www.sociologia.unimib.it/default.asp?idPagine=2190 21 Dal Regolamento del a.a. 2012-13 II ANNO 22 Economia aziendale 2: Strategie di internazionalizzazione Management e strategie aziendali ELISABETTA MARAFIOTI ALBERTO DAPRÀ [email protected] [email protected] CONTENUTO L’insegnamento di Economia Aziendale 2 si compone di due corsi: “Strategie di internazionalizzazione” e “Management e strategie aziendali”. Modulo 1: Strategie di internazionalizzazione. Le domande fondamentali intorno a cui il primo modulo è progettato sono le seguenti: Perché l’azienda ha successo? Come l’azienda lo ha costruito nel tempo? Come di misura il successo aziendale? Come l’azienda può replicare il suo successo nello spazio e crescere con successo sui mercati internazionali? ll successo di oggi può essere mantenuto in futuro? Come un’azienda, oggi in difficoltà, può reinserirsi in un sentiero di crescita profittevole? Il percorso didattico del corso è stato costruito in modo da dare risposta alle singole domande presentate in precedenza stimolando un apprendimento attivo fondato sulla discussione dei casi e su attività di gruppo svolte dagli studenti. Modulo 2: Management e strategie aziendali. Nel secondo modulo, dopo una introduzione sul passaggio dalla società industriale alla società della conoscenza si approfondisce il concetto di knowledge worker e le caratteristiche delle organizzazioni che sono costituite prevalentemente da lavoratori della conoscenza. Successivamente vengono affrontate le questioni fondamentali per una buona gestione aziendale: la misurazione e il monitoraggio delle performance; la gestione del cliente; la gestione dell’innovazione; la gestione del capitale umano; la gestione dei processi decisionali. Si accenna anche alle specificità delle problematiche di management nei servizi pubblici e nelle aziende non-profit. Il modulo si completa con l’affronto di alcuni casi aziendali (ad es. Google, Sony), dove i principi e le tecniche presentate, trovano un’applicazione pratica e con la testimonianza di manager di aziende che operano sui mercati internazionali. VALUTAZIONE Strategie di internazionalizzazione: esame scritto. Management e strategie aziendali: esame scritto. INTERNATIONAL STUDENTS. A reading list in English will be provided to exchange students upon request. An English exam will be allowed as well. 23 TESTI Strategie di internazionalizzazione: Demattè C., Perretti F., Marafioti E. (a cura di, 2008). Strategie di internazionalizzazione. Milano: Egea. Invernizzi G. (a cura di, 2008), Strategia Aziendale e Vantaggio Competitivo – Testi. Milano: McGraw-Hill. Materiali in formato elettronico disponibili sulla piattaforma e-learning del corso. Inoltre, per gli studenti non frequentanti, anche: Collis D.J., Montgomery C.A., Invernizzi G., Molteni M. (2007). Corporate Strategy. Milano: McGraw-Hill. Management e strategie aziendali: Edersheim E.A. (2006). The definitive Drucker. McGraw-Hill. Chan K.W., Mauborgne R. (2005). Strategia Oceano Blu. Vincere senza Competere. Milano: Etas. 24 Antropologia economica SIMONE GHEZZI [email protected] CONTENUTO Il corso vuole estendere la comprensione dei fatti economici dal punto di vista antropologico studiando le modalità attraverso le quali cultura ed economia interagiscono in vari contesti sociali per dare corso ai processi di produzione, scambio, distribuzione e consumo. La parte istituzionale del corso è dedicata allo studio delle modalità attraverso le quali le diverse società e gli individui che le compongono prendono decisioni sul modo di produrre, scambiare e consumare. Verranno inoltre analizzati i processi di allocazione e di redistribuzione delle risorse, i processi di formazione dei mercati, l’uso della moneta. Questi aspetti verranno trattati in maniera organica mettendo in evidenza gli autori, i dibattiti teorici e le controversie che hanno contribuito a formare l’antropologia economica in senso lato. La parte monografica verterà su questioni di antropologia dell’imprenditorialità e dell’impresa, mettendo in luce le diversità dei sistemi organizzativi di produzione e i processi di formazione imprenditoriale in vari contesti culturali. VALUTAZIONE Prova scritta sia per i frequentanti che per i non frequentanti. INTERNATIONAL STUDENTS. A reading list in English. Will be provided to exchange students upon request. An English exam will be allowed as well. TESTI Per frequentanti: i testi per la preparazione all’esame saranno comunicati all’inizio del corso e saranno visibili nella pagina internet del relativo insegnamento. Per non frequentanti: Torsello D. (2007). Dono, Scambio e favore. Fondamenti e sviluppi dell’antropologia economica. Milano: Mondadori Università. Sapelli G. (2002). Antropologia della globalizzazione. Milano: Bruno Mondadori. (pagg.166: i testi di Sapelli, Kendall e Lindh de Montoya; e pagg. 93-113: il testo di Applebaum). Papa C. (1999). Antropologia dell’Impresa. Milano: Guerini Scientifica. Ghezzi S. (2007). Etnografia storica dell’imprenditorialità in Brianza. Antropologia di un’economia regionale. Milano: Franco Angeli. Lai F. (2012). Spazi locali spazi globali. Un saggio sul concetto dell’economia mondo. Milano: Franco Angeli. 25 Sociologia economica e del lavoro: Economia, impresa e società* Lavoro e risorse umane* ALBERTA ANDREOTTI SERAFINO NEGRELLI [email protected] [email protected] CONTENUTO L’insegnamento di Sociologia economica e del lavoro si compone di due corsi: “Economia, impresa e società” e “Lavoro e risorse umane”. Modulo 1: Economia, impresa e società. Il corso si pone due obiettivi: (1) Fornire agli studenti i principali concetti e metodi della sociologia economica attraverso il pensiero di alcuni autori classici; (2) Analizzare il legame tra sviluppo dell’imprenditorialità ed i concetti di capitale sociale, reti sociali e sviluppo locale. Nella prima parte del corso verrà approfondito il pensiero di alcuni dei principali sociologi economici classici e contemporanei (tra gli altri: Marx, Weber, Polanyi, Schumpeter, la Nuova Sociologia Economica). Nella seconda parte del corso sarà approfondito lo sviluppo del concetto di capitale sociale, le sue radici nel pensiero dei classici, il suo utilizzo per spiegare lo sviluppo e le trasformazioni dell’impresa, dell’imprenditorialità e dello sviluppo locale. Modulo 2: Lavoro e risorse umane. La prima parte del corso è dedicata all’analisi sociologica delle trasformazioni del lavoro. Sono innanzitutto esaminati i modelli di scambio e di regolazione sociale del lavoro, le tendenze evolutive della divisione del lavoro, le forme del lavoro organizzato. Vengono quindi osservati i cambiamenti nelle concrete forme e condizioni di lavoro, dalla qualità del lavoro ai sistemi retributivi (con riferimento a concetti rilevanti per le scienze sociali quali retribuzione “equa”, “salario di efficienza”, ecc.) e alla dimensione temporale del lavoro, incluse le forme di conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di vita, tra lavoro e sapere (sociale). Nella seconda parte del corso vengono studiati in modo particolare natura, struttura e funzionamento dei mercati del lavoro, sia nella loro dimensione “esterna” (ovvero la loro “costruzione sociale”, i modelli nazionali, la partecipazione delle donne) che in quella “interna” (di gestione e organizzazione delle risorse umane). VALUTAZIONE Economia, impresa e società Studenti frequentanti: esame scritto con integrazioni orali durante il corso. Studenti non frequentanti: esame scritto e orale. Lavoro e risorse umane: Esame scritto con integrazione orale sulla base dei testi in programma. INTERNATIONAL STUDENTS. A reading list in English will be provided to exchange 26 students upon request. An English exam will be allowed as well. TESTI Economia, impresa e società Trigilia C. (2002). Sociologia Economica, vol. 1. Bologna: Il Mulino. Da studiare: Cap. 1, Cap. 2 da pag. 81-100, Cap. 4 da pag. 158-180, Cap. 5; Cap. 7. Andreotti A. (2009). Che cos’è il capitale sociale. Roma: Carocci. Dispensa a cura del docente e articoli da scaricare dal sito web del docente. Lavoro e risorse umane Negrelli S. (2011). Sociologia del lavoro. Roma-Bari: Laterza. Negrelli S. (2013). Le trasformazioni del lavoro: modelli e tendenze nel capitalismo globale, Roma-Bari: Laterza. Dispense a cura del docente. 27 Innovazione organizzativa PAOLO ROSSI [email protected] CONTENUTO Il corso affronta il tema dell’innovazione organizzativa, inquadrandolo nella prospettiva offerta dagli studi di sociologia dell’organizzazione. Il concetto di innovazione organizzativa viene quindi affrontato sia come processo strategico sviluppato deliberatamente da un singolo attore organizzativo, sia come dinamica collettiva che caratterizza l’evoluzione e il mutamento di un particolare settore e/o territorio. Il programma del corso si suddivide in tre parti. Nella prima parte, si introduce il concetto di innovazione organizzativa, distinguendone le diverse forme e significati, nonché ripercorrendo i principali studi che ne hanno segnato la sua attuale rappresentazione. L’innovazione viene letta in primis come un processo, che si delinea e prende forma in presenza di specifiche condizioni interne ed esterne all’organizzazione. La seconda parte del corso si concentra sull’analisi delle implicazioni e delle conseguenze dell’innovazione organizzativa, a livello sociale ed economico. Oltre che come processo, l’innovazione assume quindi la forma di un prodotto delle organizzazioni che, in quanto tale, contribuisce al cambiamento dell’ambiente organizzativo. Ciò permette di leggere l’innovazione su una scala inter-organizzativa e inter-settoriale, al fine di evidenziare le traiettorie di cambiamento che interessano più complessivamente diversi ambiti della società e dell’economia. La terza parte si focalizza infine sull’innovazione organizzativa nelle piccole e medie imprese. Questo approfondimento è particolarmente rilevante per cogliere da vicino i processi di innovazione che riguardano il tessuto imprenditoriale nazionale e locale: le esperienze di innovazione organizzativa condotte dalle PMI mostrano infatti caratteri e implicazioni specifiche, sia sul piano imprenditoriale che in termini sociali, culturali ed istituzionali. VALUTAZIONE Esame scritto (prove diverse per gli studenti frequentanti e non frequentanti). TESTI Studenti frequentanti • Fagerberg J., Mowery D.C., Nelson R. (a cura di) (2007), Innovazione. Imprese, industrie, economie, Roma, Carocci. • Ghiringhelli C., Pero L. (2010), Le PMI in Italia. Innovazione, strategie, modelli 28 organizzativi, Apogeo, Milano. In aggiunta, gli studenti devono preparare il materiale didattico distribuito dal docente durante il corso Studenti non frequentanti • Della Rocca G., Fortunato V. (2006), Lavoro e organizzazione. Dalla fabbrica alla società postmoderna, Laterza, Bari-Roma. Capitoli 1,2, 3 e 4. • Fagerberg J., Mowery D.C., Nelson R. (a cura di) (2007), Innovazione. Imprese, industrie, economie, Roma, Carocci. • Ghiringhelli C., Pero L. (2010), Le PMI in Italia. Innovazione, strategie, modelli organizzativi, Apogeo, Milano. 29 Economia politica: Scelte economiche - Intervento pubblico nell’economia LAURA RESMINI [email protected] GIUSEPPE VITTUCCI MARZETTI [email protected] CONTENUTO L’economia politica si caratterizza per l’utilizzazione di modelli, costrutti concettuali che forniscono una rappresentazione astratta e semplificata della realtà. Gli strumenti analitico-matematici sono pertanto parte essenziale del corso. Oggetto dello studio dell’economia politica sono: il modo in cui gli individui effettuano le scelte, le conseguenze di tali scelte per il benessere collettivo e il funzionamento del sistema economico. Il metodo ad oggi prevalente nell’analisi economica per lo studio delle scelte individuali, e, in parte, di quelle collettive, è basato su due paradigmi di razionalità: (i) strumentale: il soggetto massimizza una qualunque funzione-obiettivo sotto vincoli; questo paradigma è ora messo in discussione dall’approccio comportamentale; (ii) strategico: la scelta razionale dell’individuo dipende anche dalle scelte compiute dagli altri individui con cui interagisce; questo paradigma utilizza lo strumento analitico della teoria dei giochi. Nella società, le relazioni interpersonali danno luogo a diversi tipi di interdipendenza. L’economia politica è interessata prevalentemente a tre tipi: (a) strutturale: ciascun agente considera il contesto istituzionale di riferimento come dato e costante; (b) strategica: le azioni individuali dipendono anche da quelle degli altri agenti; (c) evolutiva: la ripetizione continuata nel tempo tra agenti razionali tende a modificare l’assetto istituzionale della società. Esiste uno stretto legame tra le dinamiche economiche, storiche, sociali e culturali. Tale legame si evidenzia, nei diversi periodi storici, nelle scelte economiche e politiche intraprese da attori e istituzioni per il raggiungimento di gradi crescenti di benessere sociale, ed emerge in particolare quando si esamina il funzionamento del sistema economico in aggregato. Il corso, nel suo complesso, è finalizzato a rendere evidenti la logica sottostante al comportamento dei consumatori e delle imprese e al funzionamento del sistema economico, oltre che le relazioni intercorrenti tra sistema economico e sociale. L’insegnamento si compone di due moduli: “Scelte economiche” e “Intervento pubblico nell’economia”. Modulo 1: Scelte economiche. Obiettivo del modulo è fornire allo studente le nozioni base della microeconomia. Si introducono e discutono i concetti della teoria microeconomica del consumo e della produzione, il funzionamento del sistema dei prezzi, le diverse strutture di mercato (concorrenza perfetta, monopolio e oligopolio), i cui effetti sono 30 analizzati anche con l’ausilio della teoria dei giochi. Il corso tratta anche i fondamenti dell’economia del benessere e considera gli effetti delle esternalità, dei beni pubblici e delle asimmetrie informative sul benessere e l’efficienza. In particolare, il corso affronta i seguenti argomenti: (i) introduzione alla scienza economica; (ii) principio del vantaggio comparato e frontiera delle possibilità produttive; (iii) domanda e offerta di mercato; (iv) elasticità di domanda e offerta e relative applicazioni; (v) funzionamento dei mercati, con approfondimento dei concetti di domanda e offerta e introduzione ai concetti di equilibrio di mercato ed efficienza; (vi) profitto, comportamento delle imprese e teoria della mano invisibile; (vii) concorrenza imperfetta e monopolio; (viii) fondamenti di teoria dei giochi, con applicazioni allo studio del comportamento delle imprese in mercati oligopolistici; (ix) effetti economici connessi all’esistenza di asimmetrie informative, esternalità, beni pubblici e beni meritori. Modulo 2: Intervento pubblico nell’economia. Il modulo costituisce un’introduzione ai temi e agli strumenti della macroeconomia e della politica economica. La prima parte introduce la contabilità nazionale e le principali variabili macroeconomiche (Prodotto Interno Lordo, inflazione e disoccupazione). Si passa quindi alla descrizione del mercato del lavoro e dei mercati finanziari. Viene discusso il principio keynesiano della domanda effettiva e presentato il modello IS-LM nel contesto delle politiche macroeconomiche (monetarie e fiscali) di stabilizzazione. Infine, si analizza il legame tra livello dei prezzi, disoccupazione e PIL attraverso il modello AD-AS. Nella seconda parte vengono descritti i mercati dei beni e finanziari in economia aperta e analizzati gli effetti della crescente integrazione commerciale e finanziaria delle economie nazionali. Durante tutto il corso particolare riguardo è dato alla discussione e all’analisi dei dati italiani e mondiali tratti dalle fonti statistiche ufficiali, con cui si contestualizza la discussione sulle questioni recenti di politica economica. Nello specifico, il corso tratta i seguenti argomenti: (i) introduzione ai temi fondamentali della macroeconomia; (ii) PIL e contabilità nazionale; (iii) livello dei prezzi e inflazione; (iv) mercato del lavoro e disoccupazione; (v) determinanti della produttività e crescita economica; (vi) risparmio e mercati finanziari; (vii) ciclo economico; (viii) domanda aggregata, principio della domanda effettiva e moltiplicatore keynesiano; (ix) modello ISLM e politiche monetarie e fiscali; (x) domanda e offerta aggregata e modello AD-AS; (xi) economia internazionale ed effetti dell’integrazione economica. VALUTAZIONE Esame scritto. Sono previste due prove d’esame, una per ciascun modulo. Il voto finale è la media dei voti ottenuti nelle due prove. INTERNATIONAL STUDENTS. A reading list in English will be provided to exchange students upon request. An English exam will be allowed as well. 31 TESTI Modulo 1: Scelte economiche Frank R.H., Bernanke B.S., McDowell M., Thom R., Pastine I. (2012). Principi di Economia. Quarta Edizione. Milano: McGraw-Hill (capitoli 1-16). Lucidi, materiale e riferimenti ulteriori saranno caricati nella pagina web del corso e sulla piattaforma e-learning di Sociologia (http://sociologia.elearning.unimib.it/) Modulo 2: Intervento pubblico nell’economia Frank R.H., Bernanke B.S., McDowell M., Thom R., Pastine I. (2012). Principi di Economia. Quarta Edizione. Milano: McGraw-Hill (capitoli 17-31). È inoltre consigliata la lettura periodica di un giornale economico-finanziario (a scelta): Affari & Finanza, inserto del lunedì di La Repubblica; Economia e Finanza, inserto del lunedì del Corriere della Sera; Il Sole 24Ore, quotidiano; The Economist, settimanale (in inglese). Lucidi, materiale e riferimenti ulteriori saranno caricati nella pagina web del corso. 32 Istituzioni politiche: Scienza della politica ROBERTO BIORCIO [email protected] Sociologia politica SIMONE BUSETTI [email protected] CONTENUTO Modulo 1: Scienza della politica. Nel primo modulo di Scienza della politica si propone di offrire agli studenti concetti e le teorie fondamentali relativi ai fenomeni politici, alle istituzioni democratiche e alle loro politiche. Verranno presentati i principali concetti e le teorie della Scienza politica per mettere in grado gli studenti di comprendere tutti gli aspetti del processo politico democratico con un riferimento privilegiato al caso italiano. Particolare attenzione verrà dedicata ai concetti e alle teorie relative a: - lo Stato e il potere politico; - il processo politico democratico; - la partecipazione politica; - la rappresentanza politica; - i partiti politici; - i movimenti sociali e i gruppi di interesse; I concetti e le teorie generali della Scienza politica saranno utilizzati in particolare per un’analisi della politica e delle politiche nel contesto italiano. Modulo 2: Sociologia politica. Nel secondo modulo l’attenzione sarà posta sull’analisi delle politiche pubbliche, quale branca specifica della scienza politica. Il corso mira a fornire un inquadramento della disciplina che sia al tempo stesso teoricamente fondato ed empiricamente rilevante. L’obiettivo delle lezioni è quello di fornire un metodo di analisi che permetta una comprensione approfondita degli elementi costitutivi di una politica nelle sue diverse fasi processuali, dalla progettazione alla valutazione. Saranno oggetto di particolare attenzione i seguenti temi: (1) politica e politiche pubbliche; (2) tipi di politiche e strumenti di policy; (3) modelli e teorie del processo di policy; (4) gli elementi del processo: attori, risorse, posta, interazione; (5) le strategie decisionali; (7) l’implementazione; (8) valutare il successo di una politica. Le lezioni teoriche saranno intervallate da approfondimenti applicativi attraverso studi di caso di politiche specifiche. 33 VALUTAZIONE Esami scritti. INTERNATIONAL STUDENTS. A reading list in English will be provided to exchange students upon request. An English exam will be allowed as well. TESTI Modulo 1: Scienza della politica Per i frequentanti: Biorcio R. (2003). Sociologia politica. Partiti, movimenti sociali e partecipazione. Bologna: Il Mulino. Delle Porta D. (2008). Introduzione alla scienza politica. Bologna: Il Mulino. Materiale didattico che sarà indicato durante le lezioni. Per i non frequentanti: Biorcio R. (2003). Sociologia politica. Partiti, movimenti sociali e partecipazione. Bologna: Il Mulino. Delle Porta D. (2008). Introduzione alla scienza politica. Bologna: Il Mulino. Un testo a scelta in un elenco fornito ad inizio corso. Modulo 2: Sociologia politica Dente B. (2011). Le decisioni di policy. Bologna: Il Mulino. Howlett, M., Ramesh M. (2003). Come studiare le politiche pubbliche. Bologna: Il Mulino. 34 Dal Regolamento del a.a. 2011-12 III ANNO 35 Diritto del lavoro ILARIO ALVINO [email protected] CONTENUTO Il corso ha come oggetto lo studio della disciplina normativa e contrattuale che regolamenta il rapporto intercorrente fra il lavoratore e il datore di lavoro, sia privato che pubblico, ed ha l’obiettivo di far apprendere allo studente le conoscenze necessarie per la gestione del personale nelle fasi della assunzione, dello svolgimento e della cessazione del rapporto di lavoro. Il corso si articolerà in una prima parte introduttiva e in due successive parti dedicate allo studio, rispettivamente, del diritto sindacale e delle regole che disciplinano il contratto e il rapporto di lavoro. Nella parte introduttiva saranno esaminate le caratteristiche, i principi fondamentali e le funzioni del diritto del lavoro, e verranno individuate le fonti, nazionali ed europee, che regolamentano la materia. La seconda parte sarà dedicata allo studio del diritto sindacale. In particolare, saranno oggetto di analisi le regole che disciplinano l’organizzazione e l’azione sindacale, sia all’esterno che all’interno dei luoghi di lavoro. Saranno successivamente esaminate la natura, le funzioni e i contenuti della contrattazione collettiva, nonché le regole che presiedono all’esercizio del diritto di sciopero. La terza parte del corso sarà dedicata allo studio delle regole che disciplinano il contratto e il rapporto di lavoro. In particolare verranno trattate: la definizione di lavoratore subordinato e le differenze che intercorrono con gli altri rapporti di lavoro non subordinato previsti dal nostro ordinamento (lavoro autonomo e lavoro a progetto); la disciplina che regolamenta l’accesso al lavoro e la stipulazione del contratto di lavoro; la struttura del contratto di lavoro e i diritti e le obbligazioni del lavoratore e del datore di lavoro; la disciplina dettata in materia di oggetto, luogo e tempo di esecuzione della prestazione lavorativa; i limiti posti dall’ordinamento all’esercizio dei poteri del datore di lavoro; la retribuzione; la disciplina che regolamenta la cessazione del rapporto di lavoro; il contratto di lavoro a tempo parziale; il contratto di lavoro a tempo determinato; il contratto di apprendistato; il contratto di lavoro intermittente; il contratto di lavoro ripartito; la tutela del lavoratore in caso di trasferimento di azienda e in caso di stipulazione di un contratto di appalto; il distacco; la somministrazione di lavoro. Il programma indicato è valido sia per gli studenti frequentanti che per i non frequentanti. VALUTAZIONE Esame orale. INTERNATIONAL STUDENTS. A reading list in English will be provided to exchange students upon request. An English exam will be allowed as well. 36 TESTI Sia per gli studenti frequentanti che per i non frequentanti, si consiglia lo studio del seguente manuale: Del Punta R. Diritto del lavoro, Milano: Giuffrè, ultima edizione in commercio (con esclusione delle seguenti parti del testo: introduzione; capitoli I, II e III, della sezione prima; capitoli I, IX e X della sezione quinta). In ogni caso è richiesta una cognizione diretta delle disposizioni della Costituzione, del Codice Civile e delle fondamentali leggi speciali richiamate dal manuale. Esistono in commercio svariate raccolte di leggi di diritto del lavoro che rendono più agevole la consultazione diretta delle fonti, fra queste: Carinci M.T. (a cura di, 2011). Codice del lavoro. In Collana Codici. Milano: Giuffrè. 37 Ordinamento e diritto regionale VERA COCUCCI [email protected] CONTENUTI Il corso intende far conoscere agli studenti i principali aspetti dell’organizzazione territoriale dello Stato. Il programma comprende: - principi costituzionali; - organizzazione della Repubblica: Stato, enti pubblici, Regioni, Conferenze di raccordo, enti locali; - ordinamento, forme di governo, fonti e attività delle Regioni; - controlli; - partecipazione popolare; - attività internazionale delle Regioni. VALUTAZIONE Esame orale. Prova scritta per i frequentanti. TESTI P. Caretti – G. Tarli Barbieri, Diritto Regionale, terza edizione, 2012, Giappichelli, tranne il cap. VI. 38 Management dei servizi pubblici e delle organizzazioni no profit DARIO CAVENAGO [email protected] OBIETTIVI Il corso intende offrire agli studenti logiche e strumenti per comprendere le dinamiche di comportamento di istituzioni senza scopo di lucro nelle forme dei quasi mercati. In particolare porterà l’attenzione degli studenti, dopo aver descritto le caratteristiche di attori del non profit e di attori pubblici, sulle relazioni tra progettazione di servizi ed erogazione degli stessi con riferimento alla formulazione ed implementazione di strategie a carattere pubblico. Alcuni temi che troveranno spazio saranno poi quelli relativi a: modelli e logiche di progettazione; gestione ed erogazione dei servizi di welfare; strategie di partnership nei contesti di quasi mercato ed modelli organizzativi di riferimento; formule di funzionamento aziendale delle istituzioni coinvolte. CONTENUTO L’erogazione dei servizi pubblici ha ormai raggiunto una tale complessità, da non poter essere adeguatamente compresa né dal focus sulle politiche tipico degli studi di pubblica amministrazione, né dal focus intra-organizzativo e manageriale tipico degli studi di management pubblico. Occorre una prospettiva che tenga conto delle complesse negoziazioni e relazioni inter-organizzative, e dei processi decisionali e di policy che coinvolgono una pluralità di attori. Oggetto centrale di analisi è la governance di queste relazioni e di questi processi, focalizzando l’attenzione sul governo delle relazioni interorganizzative e sull’efficacia dei sistemi di erogazione dei servizi. In questo contesto si colloca lo studio delle condizioni di funzionamento dei quasi mercati, in cui (i) le prestazioni sono effettuate da una molteplicità di attori, sia pubblici, sia privati, soprattutto non profit; (ii) gli utenti finali hanno la possibilità di scegliere liberamente a quale fornitore rivolgersi (tra quelli accreditati); (iii) il prezzo della prestazione è a carico dell’ente pubblico e il finanziamento segue le scelte degli utenti. Un ruolo chiave è svolto pertanto delle aziende non profit, grazie ad un potenziale di offerta innovativa e personalizzata (in quanto meno vincolata dall’approccio standardizzato tipico del soggetto pubblico), sostenuta ove opportuno da relazioni di rete a livello locale. Gli argomenti che verranno trattati nell’ambito del corso includono: - Evoluzione della teoria e della pratica nella pubblica amministrazione: dalla burocrazia, al New Public Management, alla governance. - Modelli di erogazione dei servizi e coinvolgimento degli attori privati: dall’erogazione diretta ai quasi-mercati. - Le reti pubblico-privato nell’erogazione di servizi di interesse pubblico: progettazione, gestione, valutazione. - Il modello di analisi aziendale dell’istituzione senza scopo di lucro. 39 - L’assetto istituzionale e l’assetto aziendale delle organizzazioni non profit. - Le strategie di collaborazione tra enti non profit. - Le balanced scorecard e il bilancio sociale per le organizzazioni non profit. Marketing, fund raising, e gestione delle risorse umane. VALUTAZIONE Prova scritta. TESTI Per tutti: Cavenago D. (2004). Senza scopo di lucro. Torino: Giappichelli. Materiale indicato in aula dal docente. 40 Innovazione e sviluppo locale DIEGO COLETTO [email protected] CONTENUTI La mancanza d’innovazione è una delle cause che più spesso ricorrono quando si tenta di spiegare la crisi di sistemi produttivi locali o nazionali; ma di che tipo di innovazione si sta parlando? Chi sono i soggetti e le istituzioni in grado di promuovere innovazione? Queste sono alcune delle domande cui si cercherà di trovare delle risposte esaurienti nel corso delle lezioni di “Innovazione e sviluppo locale”. Nello specifico, il corso intende fornire agli studenti strumenti di analisi teorica e metodologica per affrontare il tema dell’innovazione da una prospettiva sociologica. Saranno analizzati i principali usi del termine innovazione, soffermando l’attenzione sull’innovazione economica. In quest’ambito, saranno descritti i diversi tipi e le differenti dimensioni dell’innovazione, gli attori, il ruolo degli inventori, le istituzioni e le relazioni che promuovono e producono cambiamenti innovativi nei sistemi economici. In particolare, sarà affrontato il tema del rapporto fra innovazione economica e sviluppo locale, mostrando, attraverso l’analisi di esempi concreti, i fattori che concorrono a produrre cambiamenti nei sistemi locali di sviluppo. VALUTAZIONE Esame scritto. INTERNATIONAL STUDENTS. A reading list in English will be provided to exchange students upon request. An English exam will be allowed as well. TESTI Ramella F. (2013). Sociologia dell’innovazione economica. Bologna: Il Mulino. Becchetti L. (2008). Il microcredito. Bologna: Il Mulino. 41 Organizzazioni complesse MAURIZIO CATINO [email protected] CONTENUTI Il corso ha l’obiettivo di introdurre gli studenti allo studio, teorico ed empirico, di alcuni aspetti di particolare rilievo per le organizzazioni del XXI secolo: l’affidabilità organizzativa e il ruolo del fattore umano nelle organizzazioni complesse. Le organizzazioni complesse sono i mattoni costitutivi della società, e nel perseguire i propri obiettivi, queste organizzazioni possono fallire e/o deviare dai fini per cui sono state progettate. Nel corso, si farà specifico riferimento - tra le altre - a quelle organizzazioni e quegli ambiti professionali che vivono quotidianamente in condizioni di alta incertezza e rischio, come ad esempio i centri di coordinamento (controllo del traffico aereo, centri d’emergenza, ecc.), il trasporto aereo, le sale operatorie e gli ospedali, i gruppi che operano in condizioni estreme, ed altre organizzazioni ancora. Temi centrali del corso saranno: - La fisiologia delle organizzazioni complesse. - Decisioni e organizzazione. - Il funzionamento delle organizzazioni in condizioni estreme. - L’affidabilità organizzativa e la resilienza. - La gestione dell’errore umano nelle organizzazioni. - I fattori socio-tecnici nella genesi degli incidenti. Sarà dato ampio spazio all’obiettivo di imparare a svolgere analisi organizzative attraverso il lavoro in sottogruppi su casi didattici. VALUTAZIONE Sono previste modalità d’esame differenti per studenti frequentanti e studenti non frequentanti: Studenti frequentanti: esame scritto con domande basate sui testi d’esame e sul corso. Studenti non frequentanti: esame scritto con domande basate sui testi d’esame. TESTI Per studenti frequentanti (studio integrale dei testi e dei materiali didattici): Catino M. (2006). Da Chernobyl a Linate. Incidenti tecnologici o errori organizzativi? Milano: Bruno Mondadori. Articoli e materiale didattico fornito durante il corso. 42 Per studenti non frequentanti (studio integrale dei testi): Catino M. (2006). Da Chernobyl a Linate. Incidenti tecnologici o errori organizzativi? Milano: Bruno Mondadori. Weick K. (1997). Senso e significato nell’organizzazione. Milano: Raffaello Cortina Editore. 43 Economia e management delle reti e delle piccole imprese FERNANDO ALBERTI [email protected] CONTENUTI Il corso analizza alcune tra le principali problematiche che caratterizzano l’operare delle piccole e medie imprese (PMI) e delle piccole imprese in particolare. In particolare, il corso si concentra sulle reti inter-organizzative, sui cluster e sui distretti di piccole imprese. Il corso è suddiviso nelle seguenti parti: Parte 1. Le piccole (e medie) imprese. 1. Le piccole imprese: definizione, specificità e ruolo. Parte 2. La figura dell’imprenditore e la nascita della nuova impresa. 2. Le opportunità imprenditoriali. Cosa sono, come si individuano e si colgono. 3. L’imprenditore: profilo, capacità e relazioni imprenditoriali. Parte 3. Il rapporto impresa–famiglia nella piccola impresa. 4. Family business: i principi di gestione dell’impresa familiare. 5. Family business: la successione generazionale. Parte 4. Le piccole imprese in rete: distretti industriali, cluster, reti inter-organizzative. 6. I distretti industriali: caratteristiche, struttura e traiettorie evolutive. 7. Le piccole imprese nelle reti distrettuali: caratteristiche, strategie e performance. 8. Il governo strategico dei distretti: strutture metamanageriali al servizio delle reti di piccole imprese. 9. I marchi collettivi per la difesa e la promozione delle reti di piccole imprese. Parte 5. La crescita della piccola impresa e le sfide strategiche. 10. L’internazionalizzazione delle piccole imprese: come, dove e perché. 11. La crescita delle piccole imprese: organica, per fusioni e acquisizioni e a rete. 12. I percorsi di successo delle piccole imprese: analisi di casi. All’interno del corso, alcuni spazi sono dedicati alla discussione di casi aziendali e alla presentazione di alcune testimonianze e filmati. VALUTAZIONE L’esame si svolgerà in forma scritta con domande aperte a tema. Le domande saranno 44 diverse per studenti frequentanti e no (come indicato sotto). Per gli studenti frequentanti sono previste due prove parziali in sostituzione dell’esame finale. Inoltre l’esercitazione di gruppo su “Percorsi di successo delle PMI. Analisi di casi” consente di ottenere un bonus sul voto finale fino a 3/30. Saranno considerati studenti frequentanti coloro che avranno presenziato al 75% degli incontri. INTERNATIONAL STUDENTS. A reading list in English will be provided to exchange students upon request. An English exam will be allowed as well. TESTI Per studenti frequentanti: Cortesi A., Alberti F., Salvato C. (2004). Le piccole imprese. Struttura, gestione, percorsi evolutivi. Roma: Carocci. Materiale didattico reperibile sul sito del corso: www.erdc.it/pmi Per studenti non frequentanti: Cortesi A., Alberti F., Salvato C. (2004). Le piccole imprese. Struttura, gestione, percorsi evolutivi. Roma: Carocci. Sciascia S. (2011). Risorse familiari e risultati aziendali. Milano: Giuffré. Per studenti internazionali: Burns P. (2011). Entrepreneurship and small business. London: Palgrave. 45 Reti di imprese e territorio MICHELE SCARPINATO [email protected] CONTENUTI L’insegnamento propone un percorso di riflessione sull’evoluzione dei modelli interpretativi e delle politiche per le reti e il territorio dagli anni sessanta a oggi. Il tema della rete tra imprese diventa lo strumento per una riflessione sulla modalità organizzativa che nel tempo ha legato le imprese al loro territorio per competere nei mercati globali, partendo dunque dal “locale”. Si analizzeranno velocemente i principali modelli interpretativi di queste forme di organizzazione territoriale delle imprese, i distretti industriali, milieu innovateur, distretti tecnologici, sistemi innovativi locali e cluster; questi modelli saranno studiati alla luce di alcuni casi concreti, e in questo ambito si darà inoltre conto dei processi di cambiamento intervenuti nei distretti industriali italiani, con l’emergere di gruppi formali di imprese, imprese leader e fenomeni di internazionalizzazione. Una volta evidenziati da questi modelli il ruolo delle reti e la rilevanza dei territori per la valorizzazione della capacità competitiva delle imprese, sarà possibile procedere con l’analisi delle principali forme di aggregazione delle imprese, dalle forme più “tradizionali” a quella più recente del contratto di rete. Quest’ultima, già oggetto di specifiche politiche nell’ambito dello Small Business Act italiano, sarà oggetto di uno specifico approfondimento relativamente non solo alle sue caratteristiche, ma anche alla sua reale diffusione nel mondo produttivo. Seguirà una riflessione sul modello di rete quale strumento delle politiche per il rilancio della competitività delle piccole imprese, vedendo come e perché promuovere le aggregazioni aziendali e inserendole nell’ambito del citato Small Business Act. La riflessione sulle politiche, infine, si estenderà all’esame delle principali esperienze condotte in Europa, in Italia e in Lombardia. VALUTAZIONE Esame scritto. TESTI Bramanti A. (2012) Fare squadra per competere. L’esperienza delle reti d’impresa nel contesto italiano e lombardo, Aracne, Roma Dispensa con i seguenti articoli: 46 Bramanti A., Salone C. (2009) L’ancoraggio territoriale dello sviluppo nell’economia della conoscenza, in Bramanti A., Salone C. Lo sviluppo territoriale nell’economia della conoscenza: teorie, attori, strategie, Franco Angeli, Milano Garofoli G. (1999): Lo sviluppo locale: modelli teorici e comparazioni internazionali, Meridiana», nn. 34-35, Scarpinato M. (2011), La Brianza del mobile in Garofoli G., Sistemi produttivi locali in Lombardia, Franco Angeli, Milano 47 III ANNO I LABORATORI 48 LABORATORI DELL’AREA SOCIOLOGICO-ORGANIZZATIVA Metodi e casi di analisi delle organizzazioni – Base CONTENUTO Il laboratorio è incentrato sull’introduzione ai fondamenti e le teorie dell’analisi organizzativa e permettere ai partecipanti di appropriarsi dei concetti utili a guardare, analizzare, studiare ed imparare a raccontare le organizzazioni. L’obiettivo di questo laboratorio è fornire gli strumenti per: - L’analisi organizzativa - la diagnosi circa l’organizzazione e le sue criticità - l’analisi delle macro e delle micro strutture (focus del laboratorio) COME SI SVOLGE Il laboratorio seguirà un approccio multidisciplinare all’analisi organizzativa che intreccerà approcci e teorie qualitative a punti di osservazione più strutturati e quantitativi. Le discussioni che verranno stimolate durante gli incontri verranno orientate anche nell’integrazione delle due prospettive. Gli incontri si svolgeranno in maniera interattiva: i pochi momenti di lezione frontale serviranno a fornire agli studenti la strumentazione utile per svolgere le analisi di caso e lo svolgimento del deliverable di laboratorio. Verrà stimolata inoltre la capacità di analisi critica degli strumenti organizzativi. Tutto il materiale necessario per seguire il corso viene distribuito, di volta in volta, in aula. VALUTAZIONE Ogni incontro è strutturato per attivare la partecipazione degli studenti; dopo l’esposizione degli strumenti teorici, si lavora in piccoli gruppi, per analizzare casi concreti che meglio illustrano la teoria. La partecipazione al laboratorio dà diritto all’acquisizione di 3 CFU ed è richiesta la frequenza di almeno il 75% delle ore e la discussione del deliverable finale. CALENDARIO Il laboratorio ha una durata di 24 ore, suddivise in 3 venerdì, con orario 9.00-17.30. 49 Metodi e casi di analisi delle organizzazioni – Intermedio CONTENUTO Il laboratorio di analisi organizzativa intermedio è incentrato sui fondamenti e le teorie dell’analisi organizzativa, e mette a fuoco elementi complessi delle organizzazioni e delle risorse che in esse lavorano attraverso lo studio di casi concreti, la visione di filmati, la simulazione di situazioni e casi. L’obiettivo di questo laboratorio è fornire gli strumenti per: - l’analisi organizzativa; - la diagnosi circa l’organizzazione e le sue criticità; - l’analisi dei processi (focus del laboratorio). COME SI SVOLGE La modalità è quella del lavoro in gruppo. Gli incontri si svolgeranno in maniera interattiva: i pochi momenti di lezione frontale saranno intervallati dalla visione di filmati, spot, fotografie, discussioni sui metodi e tecniche di check up organizzativo e di analisi delle criticità. Verrà stimolata la capacità di analisi critica degli strumenti organizzativi. Si sottolinea che il laboratorio seguirà un approccio multidisciplinare all’analisi organizzativa che intreccerà approcci e teorie sociologiche a punti di osservazione più hard, tipici delle teorie gestionale. Le discussioni che verranno stimolate durante gli incontri verranno orientate anche nell’integrazione delle due prospettive. Tutto il materiale necessario per seguire il corso viene distribuito, di volta in volta, in aula. VALUTAZIONE Ogni incontro è strutturato per attivare la partecipazione degli studenti; dopo l’esposizione degli strumenti teorici, si lavora in piccoli gruppi, per analizzare casi concreti che meglio illustrano la teoria. La partecipazione al laboratorio dà diritto all’acquisizione di 3 CFU ed è richiesta la frequenza di almeno il 75% delle ore e la discussione di un elaborato finale. CALENDARIO Il laboratorio ha una durata di 24 ore, suddivise in 3 venerdì, con orario 9.00-17.30. 50 Euristiche della ricerca: prova finale CONTENUTO Il laboratorio si propone di fornire agli studenti alcuni strumenti utili per l’elaborazione e la redazione della prova finale di laurea. In particolare gli obiettivi saranno rivolti a: -­‐ individuare l’argomento e la domanda di ricerca; -­‐ reperire e gestire la bibliografia; -­‐ utilizzare la metodologia più appropriata (questionari, studi di caso, interviste); -­‐ commentare i risultati nel modo più utile e opportuno; -­‐ presentare in maniera efficace i risultati durante la discussione. COME SI SVOLGE La modalità del laboratorio sarà il più possibile interattiva e comprenderà esercitazioni individuali e di gruppo in aula, per stimolare la discussione intorno a dubbi, problemi e questioni. Tutto il materiale necessario per seguire il corso verrà distribuito, di volta in volta, in aula. VALUTAZIONE La partecipazione al laboratorio dà diritto all’acquisizione di 3 CFU ed è richiesta la frequenza di almeno il 75% delle ore. 51 Organizzazione e comunicazione FINALITÀ Le Organizzazioni di tipo privato, pubblico e sociale trovano nella comunicazione e nella cooperazione interna ed esterna una condizione per la loro qualità e per il loro successo competitivo. Vi è quindi una stretta correlazione fra momenti della comunicazione e dinamiche di sviluppo delle organizzazioni e del loro capitale immateriale. Si rende pertanto necessario conoscere e sperimentare le migliori pratiche e i più validi processi comunicativi nelle diverse situazioni organizzative, dal conflitto al contrasto, al confronto fino alla cooperazione come parte determinante di un efficace comportamento manageriale e operativo. COME SI SVOLGE Il laboratorio affronterà i seguenti temi, ognuno dei quali sarà affrontato con una introduzione e una specifica esercitazione personale e/o di gruppo: - le correlazioni tra organizzazione e comunicazione nei modelli e nei percorsi di eccellenza gestionale. - I fondamenti della comunicazione interpersonale. - La comunicazione attraverso il comportamento organizzativo. - La comunicazione e i principi del negoziato. - La comunicazione per la cooperazione efficace nelle organizzazioni e tra le organizzazioni. L’assegnazione dei 3 CFU è subordinata alla presenza ad almeno il 75% delle 24 ore di laboratorio. 52 LABORATORI DELL’AREA ECONOMICO-AZIENDALE Internazionalizzazione d’impresa CONTENUTO Il laboratorio sull’internazionalizzazione d’impresa intende trasferire conoscenze relative ai processi di internazionalizzazione d’impresa e strumenti utili ad operare nel mercato globale con particolare riferimento alle problematiche del commercio internazionale. L’obiettivo di questo laboratorio è: - fornire gli strumenti culturali ed operativi per elaborare un piano di internazionalizzazione; - trasmettere nozioni di base per gestire le principali criticità connesse alle operazioni con l’estero. Il laboratorio nasce dalla proficua collaborazione tra Università degli Studi di Milano – Bicocca e Confindustria Monza e Brianza con l’intento di rendere realmente concreti e calati nella realtà aziendale, concetti teorici in materia di internazionalizzazione. COME SI SVOLGE Ogni lezione prevede una parte teorica ed una testimonianza aziendale. Sarà inoltre prevista l’assegnazione di progetti da sviluppare in gruppi di lavoro. Il progetto sarà sostanzialmente l’elaborazione di un business plan, ossia la preparazione di un piano di internazionalizzazione relativa ad un’impresa specifica ed uno o più Paesi. Tutto il materiale necessario per seguire il corso verrà messo a disposizione dei partecipanti prima di ogni lezione. VALUTAZIONE Ogni incontro prevede l’esposizione di strumenti teorici e la presentazione di casi aziendali con modalità volte ad attivare la partecipazione degli studenti. Il laboratorio si conclude con la redazione di un business plan aziendale da parte di gruppi di lavoro a seconda dei progetti assegnati. La partecipazione al laboratorio dà diritto all’acquisizione di 3 CFU ed è richiesta la frequenza di almeno il 75% delle ore e la consegna dell’elaborato finale. CALENDARIO Il laboratorio ha una durata di 24 ore, suddivise in 3 lezioni. 53 Project management: tecniche e strumenti CONTENUTO Il laboratorio di PM intende fornire una metodologia “agile”, ma rigorosa per la gestione di progetti articolati. In quanto metodologia la sua valenza è quella di poter essere applicata a qualsiasi contesto e a qualsiasi attività di carattere progettuale. L’obiettivo del laboratorio è: - definire con chiarezza cosa sia un progetto e quali siano le sue caratteristiche tipiche e peculiari; - fornire strumenti e tecniche per impostare, gestire, monitorare e concludere un - fornire una chiave di lettura che consenta di individuare punti di forza, innovatività e progetto (project life cycle e business plan); criticità di un progetto. Il laboratorio nasce dalla consapevolezza che, qualsiasi sia la scelta professionale futura, sarà inevitabile confrontarsi quotidianamente con progetti da avviare o gestire, con la necessità di armonizzare risorse e tempi e, soprattutto, di trovare soluzioni sostenibili e praticabili rispetto alle criticità che emergono durante il ciclo vita di un progetto. ATTIVITÀ - Definizione di progetto: quando un’attività è un progetto? - Il metodo, dallo studio di fattibilità al progetto – Strumenti, tecniche, risorse e soluzioni. - Elementi base per la costruzione di un business plan. - Accenni di crowdfunding e progettazione finanziata europea. - Casi di studi su alcuni progetti reali. - Lavoro di gruppo. VALUTAZIONE Il laboratorio si conclude con la presentazione di un progetto elaborato nei suoi elementi essenziali gli elementi essenziali di un progetto elaborato in gruppi di lavoro. La partecipazione al laboratorio dà diritto all’acquisizione di 3 CFU ed è richiesta la frequenza di almeno il 75% delle ore e la consegna dell’elaborato finale. CALENDARIO Il laboratorio ha una durata di 24 ore, suddivise in 3 lezioni. 54 Area Economico Aziendale - Laboratorio di Impresa (Prima parte) DA DEFINIRE Area Economico Aziendale - Laboratorio di Impresa (Seconda parte) DA DEFINIRE 55 INFORMAZIONI E SERVIZI UTILI 56 Nuove modalità di iscrizione/verbalizzazioni agli esami A partire dalla sessione d’esame di Giugno 2013 in poi per poter sostenere sia gli esami orali che scritti sarà obbligatorio iscriversi al SIFA/ESSE3. L’iscrizione sarà obbligatoria anche per sostenere i moduli da 6 CFU degli esami da 12 CFU. Pertanto, coloro che non si saranno iscritti non potranno sostenere l’esame. Per quanto riguarda la registrazione del voto, essa avverrà contestualmente nel caso di esami orali. Nel caso di esami scritti o tramite test di laboratorio: - Durante l’esame, il docente comunicherà quando saranno pubblicati gli esiti e visibili sul sito del docente. - A partire dalla data di pubblicazione, e solo nel caso in cui NON si si volesse accettare il voto, lo studente lo dovrà comunicare tramite email al docente entro e non oltre 7 giorni dalla data di pubblicazione. - Successivamente ai 7 giorni dalla data di pubblicazione, il voto si intenderà accettato da parte dello studente e il docente provvederà ad inserire nel registro online i voti accettati. - Per i voti non accettati verrà inserito come esito “Ritirato” (si precisa che questi ultimi non avranno alcuna influenza sulla carriera o sul voto di laurea. Tali esiti saranno registrati solo a fini statistici). - In base alla tempistica di chiusura del verbale con firma da parte del docente lo studente riceverà in automatico su webmail del campus la comunicazione. Si fa inoltre presente che gli esiti degli esami parziali (parte di esami da 12 CFU) con esito avranno la validità di 1 anno dopodiché lo studente dovrà sostenere nuovamente l’esame. Lo studente è tenuto a controllare suddetta comunicazione e a segnalare al docente entro e non oltre 2 giorni eventuali anomalie riscontrate. Agli studenti del I anno si ricorda che, come da regolamento, per poter sostenere gli esami del II anno dovranno assolutamente aver sostenuto e superato entro il primo anno: - abilità informatiche, 3 CFU; - ulteriori conoscenze linguistiche (lingua inglese), 3 CFU. Modalità di comunicazione agli studenti Sono previste nuove modalità di comunicazione da parte della Segreteria Studenti in occasione della verbalizzazione degli esami. Gli studenti riceveranno una prima comunicazione sulla propria casella @campus ogni volta che verrà inserito un esito, compresi i casi "Assente", "Ritirato" e "Respinto". Per gli esiti positivi verrà inoltre inviata una seconda e-mail, al momento del caricamento in libretto. Ricordiamo che il 57 caricamento in libretto avviene solo se la posizione amministrativa risulta regolare. Ricordiamo anche che lo studente ha il dovere di controllare la propria casella di posta elettronica per eventuali avvisi o comunicazioni riguardanti la carriera didattica e amministrativa (regolamento degli studenti, art. 26). Le segreterie In Università ci sono due diverse tipologie di segreteria: - le segreterie studenti; - le segreterie didattiche. Segreterie studenti La Segreteria studenti cura le in formazioni e gli adempimenti relativi a: - Immatricolazioni. - Rinnovo iscrizioni (ad anni successivi al primo). - Trasferimenti. - Certificati. - Rinuncia studi. - Tasse esoneri. - Collaborazioni studentesche. - Domande di laurea. Le segreterie studenti erogano informazioni e danno aiuto agli studenti attraverso tre canali: - Il portale www.unimib.it nella sezione “Studenti” oppure cliccando dalla home page sul banner “Segreterie studenti”. - Il numero verde. - Gli sportelli: per gli orari di apertura controllare sul sito http://www.unimib.it/go/16149500/Home/Italiano/Studenti/Per-gliiscritti/Segreterie-Studenti - Per sociologia: § [email protected] (Segreteria studenti); § [email protected] (Ufficio Tasse – Esoneri). 58 Segreteria didattica La segreteria didattica svolge funzioni relative a: - programmi dei corsi; - laboratori; - orari e luoghi delle lezioni; - date degli appelli; - delibere. Sociologia Lauree Triennali Scienze dell'Organizzazione • Sede C. d. L. in Scienze dell’organizzazione SEDE Dipartimento Edificio U7, 3° piano Via Bicocca degli Arcimboldi 8, Milano • www.sorg.unimib.it Direttrice: Carla Facchini http://www.sociologia.unimib.it/ Per le idoneità di lingua e informatica: tutte le informazioni sono reperibili sul sito http://ido.didattica.unimib.it/didattica/ Posta elettronica: a tutti gli studenti viene assegnata una casella di posta elettronica. Il tuo indirizzo di posta sarà iniziale del nome.cognome(numero se c’è)@campus.unimib.it La casella di posta può essere consultata e usata direttamente online (sul portale www.unimib.it, in alto a destra trovi “Webmail Studenti”). IMPORTANTE: La posta elettronica di Ateneo è il canale unico per le comunicazioni ufficiali. È indispensabile quindi controllarla regolarmente, solo così potrai essere aggiornato su scadenze, tasse,ritiro badge oltre che sulle attività di gruppi e associazioni studentesche. Il portale di Ateneo: www.unimib.it è l’indirizzo del portale della nostra Università, nelle sue pagine sono contenute tutte le informazioni che ti possono servire. Esso è sempre in continua trasformazione, troverai tutte le NEWS e gli EVENTI, ma ci sono percorsi fissi che servono a orientarsi quindi consigliamo vivamente di consultarlo. Indice 59 Saluto di benvenuto 2 Profilo del corso 3 I anno 9 II anno 22 III anno 35 Laboratori 49 Info utili 57 60