PALERMO m ITINERARIO QUATTRO CANTI DIRETTO DA MARIO SCOTTO CITTA’ DI PALERMO Assessorato al Turismo Servizio Turismo e Promozione Turistica Servizi territoriali per il turista PALERMO ACCESSIBILE Loggia-Castellammare, Tribunali-Kalsa, Palazzo Reale - Albergheria e Monte di Pietà-Capo. Questi quattro mandamenti nascono dalla intersezione delle due principali arterie storiche Palermo, una città in cui ogni via, ogni vicolo o cortile è una della città: il Cassaro (corso Vittorio Emanuele), arteria principale scoperta, in cui ogni momento è una sorpresa, uno stupore. di origine araba che collega il mare alle colline; e la seicentesca Sfortunatamente si presenta ai nostri occhi piena di tanti via Maqueda, che diede alla topografia della città arabo-fenicia il piccoli ostacoli che la rendono difficilmente accessibile. Per suo tipico aspetto cruciforme. Nel centro storico sono censiti 343 questa ragione l’Assessorato al Turismo ha redatto la Guida palazzi, 156 chiese ed oratori, 66 tra conventi e monasteri e 63 “Palermo Accessibile” come strumento prezioso per lasciarsi edifici specialistici civili. accompagnare alla scoperta della città. La guida rientra in un ampio progetto incentrato sull'accoglienza della città di Palermo, e si propone l'intento specifico di rimuovere gli ostacoli fisici e culturali che si oppongono alla fruizione delle opere d’arte, incontrando le esigenze di clienti fruitori caratterizzati spesso da una particolare sensibilità e capacità di attenzione. PRINCIPI GUIDA: Di seguito riportiamo i criteri principali utilizzati, secondo un filo conduttore, in ogni itinerario turistico: ciascun percorso presenta le migliori condizioni possibili di accessibilità, comunicazione e sicurezza d’uso che ne rendono facilitato il collegamento con i monumenti presenti nell’itinerario; tutti i percorsi toccano almeno uno degli assi storici che dividono in mandamenti il centro storico, corso Vittorio Emanuele e via Maqueda. Il centro storico di Palermo si estende per circa 240 ettari, è diviso in quattro mandamenti denominati: La guida descrive otto itinerari turistici che, muovendosi lungo gli assi principali, collegano episodi monumentali di rilevante interesse storico-culturale: 1) Itinerario Kalsa 2) Itinerario Teatro Massimo 3) Itinerario Vucciria-Castellammare 4) Itinerario Quattro Canti 5) Itinerario Ballarò 6) Itinerario Palazzo Reale 7) Itinerario Capo-Cattedrale 8) Itinerario Fiera Vecchia La descrizione di ogni itinerario è suddivisa in quattro sezioni informative: una scheda sintetica, contenente informazioni relative al percorso, al livello della fruibilità (in particolare per le persone diversamente abili), ed al tempo di percorrenza dell’itinerario; un sistema di icone, che è stato utilizzato per evidenziare l'accessibilità o la presenza di servizi; un dettaglio cartografico; ed informazioni storico-artistico-culturali, seguono il percorso. ITINERARIO QUATTRO CANTI che ITINERARIO CANTI QUATTRO Percorribile senza assistenza da persone non vedenti Accompagnatore consigliato per disabili su ruote Scheda sintetica Attenzione! Monumento non accessibile percorso: piazza Bologni > corso Vittorio Non accessibile Emanuele > piazza Vigliena > via Maqueda > piazza Bellini > discesa dei Giudici > via Possibilità di parcheggiare Giovanni Da Procida > via Calderai > via Maqueda > via dell’Università > salita Si consiglia la visita a piedi Raffadali > via Giuseppe M. Puglia > piazzetta P. Speciale > via Giuseppe M. Puglia > piazza Santa Chiara > via Giuseppe M. Puglia > via Saladino > piazza dell’Origlione >via del Protonotaro > corso Vittorio Emanuele Si consiglia la visita in bicicletta Accessibile Farmacia Posteggio Taxi Giudizio relativo al livello di fruibilità ASL Polizia - Carabinieri CIT Centro di informazione turistica zona urbana: Aperta al traffico e pedonale distanza da percorrere: tempo di percorrenza: visita museo Palazzo Riso: 1,93 Km 120 minuti 30 minuti Fermata Bus turistico Sosta carrozze Lavori di restauro Proprietà privata ITINERARIO QUATTRO CANTI ITINERARIO QUATTRO CANTI Descrizione Storico Storico--artistica Piazza Bologni P iazza Bologni aperta intorno al 1566 è un gradevole spazio urbano di taglio geometrico, vi si affacciano nobili costruzioni quali Palazzo Ugo delle Favare, Palazzo Alliata di Villafranca e Palazzo Belmonte-Riso. Entrando nella piazza da Corso Vittorio Emanuele si erge il monumento a Carlo V, figura in bronzo di Scipione Li Volsi del 1631. Nei secoli XVII e XVIII la statua fu scelta per l’esposizione di cartelli contenenti satire al governo ai potenti del tempo; querele anonime venivano appese di notte ai Piazza Bologni piedi dell’imperatore per indicare un malcontento diffusosi nella popolazione. La statua è fronteggiata da Il palazzo fu edificato PALAZZO BELMONTE-RISO. nel 1784 dal Ventimiglia, su progetto di Venanzio Principe Marvuglia. E’ stato recentemente restaurato dopo un lungo periodo di abbandono a seguito dei gravi danni riportati durante i bombardamenti del 1943, quando è stato quasi completamente distrutto perché ospitava la Casa del Fascio. La costruzione si articola su tre piani ed è dotata di un ampio cortile interno e presenta una commistione di elementi barocchi e neoclassici, come testimoniano gli austeri porticati e i saloni di rappresentanza; sul portale è presente l'emblema della casata Belmonte. Attualmente il Palazzo è sede espositiva del Museo Regionale di Arte Moderna e Contemporanea. Statua di Carlo V ITINERARIO QUATTRO CANTI Attualmente il palazzo è di proprietà della arcivescovile di Palermo, Curia frutto di una donazione. Un progetto ne prevede la trasformazione in albergo, tranne che del piano nobile che resterà museo di se stesso. Di fronte palazzo Villafranca Palazzo Belmonte-Riso troviamo l’ EX CONVENTO DI S. NICOLÒ DEI BOLOGNI, che dal 1959 è sede del Ex Convento di S. Nicolò dei Bologni, Tribunale e Procura Militare Tribunale e della Procura Militare. Il convento fu edificato nel 1579 annesso alla Chiesa di San Nicolò del Cassaro. La chiesa, costruita nel 1568, fu completamente distrutta durante i bombardamenti del 1943. Il prospetto presenta una compatta massa edilizia intelaiata da fasce a rilievo. i vani delle finestre affiorano sul filo di facciata e si differenziano nei diversi piani Palazzo Alliata di Villafranca attraverso un contenuto ornato in stucco Al centro si apre un ALLIATA DI bellissimo portale in pietra, formato da due colonne doriche su posto del altrettanti alti basamenti che inquadrano un arco d’ingresso a cinquecentesco Palazzo dei Bologna, la facciata presenta in tutto sesto. All’interno si può ancora ammirare, sebbene simmetria due ampi portali e due grandi stemmi in stucco. Il parzialmente tompagnato, un chiostro slanciato a base quadrata palazzo conserva la dialettica originale degli spazi interni, dove è con tre arcate a tutto sesto per ciascun lato. Ai lati della VILLAFRANCA, custodita la piazza sorto troviamo nel memoria, i XVIII cimeli PALAZZO secolo e la al documentazione dell’importantissimo ruolo che la famiglia pisana degli Alliata svolse nelle vicende politiche e commerciali del Paese: dall’ospitalità ai regnanti alla gestione dei moti rivoluzionari del 1820, fino all’accoglienza di Garibaldi, al suo arrivo a Palermo. ITINERARIO QUATTRO CANTI A chiusura del lato meridionale PALAZZO UGO DELLE FAVARE, della piazza completato nei troviamo primi del XVIII secolo e mancante dell’intera ala occidentale, distrutta nell’ultima guerra. Il prospetto è caratterizzato da un monumentale fronte barocco con un balcone centrale arricchito da eleganti mostre marmoree cinquecentesche e da sculture della scuola gaginesca, rappresentanti le figure allegoriche delle Virtù. All'interno l'edificio si affaccia su un'ampia corte e su un giardino Palazzo Ugo delle Favare pensile ridossato all'antica cinta muraria punica. Da piazza Bologni ci immettiamo in Corso Vittorio Emanuele, dove cattura la nostra attenzione l’imponente DEI TEATINI. Sebbene presenti CHIESA DI S. GIUSEPPE un prospetto tardo- rinascimentale, la chiesa rappresenta uno degli esempi più significativi del primo barocco siciliano. Fu costruita tra il 1612 e il 1645, su progetto di Giacomo Besio, appartenente all’ordine dei Teatini. Originale è il campanile di Paolo Amato, la cui parte terminale, di forma ottagonale, è ornata da colonne a torciglioni. La facciata sul Cassaro ha un portale sormontato dalla statua di San Giuseppe. La cupola (1725) è opera di Giuseppe Mariani. L’interno a tre navate con grandi colonne ad altezza variabile sorgono maestose facendo da cornice agli affreschi restaurati della navata centrale dipinti dal Tancredi. Di gran pregio è il San Gaetano di Pietro Novelli di forte impronta riberesca, gli affreschi del Borremans con la caduta degli Angeli ribelli dipinti nella cupola e i quattro evangelisti nei pennacchi, il commovente crocifisso di Frà Umile da Petralia, nonché l'altare dedicato a S. Gaetano con quattro colonne in marmo rosso. La cripta sottostante ospita i resti della chiesa della Madonna della Provvidenza dove da tempo immemore si tramanda una credenza che vuole miracolose le acque che sgorgano da una Chiesa di S. Giuseppe dei Teatini ITINERARIO QUATTRO CANTI fontana interna al complesso architettonico. La chiesa è stata gravemente danneggiata durante l’ultima guerra. Spostandoci su via Maqueda verso sud-est incontriamo RUDINÌ, PALAZZO edificato nel XVII secolo vanta un prospetto tardo-barocco con portale architravato; al piano nobile un balcone attorniato da colonne volute e timpano triangolare si apre all’interno affrescati. su saloni Restauri elegantemente recenti lo hanno restituito alla città e attualmente ospita alcuni uffici comunali. Accanto troviamo la DEI CROCIFERI. CHIESA DI SANTA NINFA LA chiesa di S. Ninfa, Chiesa di S. Ninfa dei Crociferi risalente al 1601; è la prima chiesa costruita a seguito del taglio della Via Maqueda con il Cassaro. Essa fu ultimata nel secolo successivo, per questo presenta un ibrido stile che dal manierismo abbraccia un barocco non maturo. Il prospetto, su disegno di Ferdinando Lombardo, è in pietra d’Aspra decorato da festoni e rilievi in stucco ed è caratterizzato da un partito centrale raccordato in alto da volute e piramidi. L’interno è a navata unica con varie cappelle laterali, tribuna rettangolare e al posto della cupola venne realizzata da Giovanni Riolo una suggestiva prospettiva di cupola illusoria. Nella cappella della Sacra famiglia, troviamo tre tele del fiammingo Borremans (San Giuseppe falegname, la Sacra Famiglia e la morte di san Giuseppe). Nella terza cappella a sinistra vi è un crocifisso ligneo con ai piedi tre drammatici San Giovanni e Maria Maddalena. I marmi dell’altare così come i sarcofagi all’ingresso furono sistemati da Venanzio Marvuglia. La pala d’altare opera di Gioacchino Martorana rappresenta Santa Ninfa con le sante siciliane. Sul lato orientale del chiostro della adiacente PADRI CROCIFERI, CASA PROFESSA DEI costruita tra il XVI e il XVIII secolo da Giacomo Amato, ora sede della Scuola Superiore E. Vanoni, si trova l’ORATORIO DELLA CARITÀ DI S. PIETRO, appartenuto alla Congregazione dei Sacerdoti. Conserva all’interno affreschi di Guglielmo Borremans del 1738 e un altare tardo barocco. Attualmente necessita di restauro. stucchi di Giacomo Serpotta che rappresentano i caratteristici personaggi delle iconografiche crocifissioni siciliane: la Vergine, ITINERARIO QUATTRO CANTI Piazza Vigliena, Quattro Canti Questo slargo barocco, dedicato al vicerè Villena, si trova alla intersezione delle due principali vie del centro storico di Palermo, corso Vittorio Emanuele e via Maqueda; disegnato dall'architetto Giulio Lasso fu realizzato tra il 1608 e il 1620, ma le rifiniture furono ultimate nel 1663. Ai quattro angoli si elevano le facciate convesse di quattro palazzi seicenteschi dalla classica suddivisione a tre ordini sovrapposti (colonne doriche Piazza Villena, Quattro Canti - lato sud-ovest Palazzo Rudinì in basso, ioniche al centro e lesene corinzie in alto). I palazzi che fontana sormontata dalla statua allegorica dell’Autunno, al simboleggiano i quattro mandamenti di Palermo sono così secondo ordine la statua di Filippo IV , e al terzo ordine la statua decorati: nel cantone meridionale mandamento palazzo Reale a di Sant’Oliva. Nel cantone orientale, mandamento tribunali a sud- nord-ovest, il corpo di fabbrica della chiesa di san Giuseppe dei ovest, il Palazzo Bordonaro presenta la fontana sormontata dalla Teatini, presenta la fontana sormontata dalla statua allegorica statua allegorica dell’inverno, al secondo ordine la statua di della Primavera, la statua di Carlo V al secondo ordine e la statua Filippo III e al terzo ordine la statua di Sant’Agata. di Santa Cristina al terzo ordine. Nel cantone occidentale, La piazza ha una forma circolare con cantonali curvilinei in pietra mandamento Monte di Pietà a nord-est, il Palazzo Rudinì presenta di Billiemi chiamata “teatro del sole” in quanto in ogni stagione la fontana sormontata dalla statua allegorica dell’estate, al uno dei cantoni è sempre illuminato dal sole. La particolarità della secondo ordine la statua del re Filippo II e al terzo ordine la piazza è la visione prospettica che oltre a presentare i classici statua di Santa Ninfa. Nel cantone settentrionale, mandamento quattro punti di vista dell’urbanistica rinascimentale, presenta un Castellammare a sud-est, il Palazzo Merendino presenta la quinto punto di vista dettato dalla visione centrale verso l’alto che ITINERARIO QUATTRO CANTI Piazza Pretoria, sullo sfondo la Chiesa di S. Giuseppe dei Teatini crea una quinta scenica teatrale formata dai palazzi posti a creare 1554 ed in origine destinata ad ornare una villa toscana. Ad un “ottagono”. impianto ellittico con cerchi concentrici, la fontana è un tripudio di Lasciata piazza Villena, ci immettiamo in PIAZZA PRETORIA. divinità, ninfe, mostri, sirene, teste di animali, allegorie, rampe di Piazza Pretoria scale, balaustre, giochi d'acqua che la vivacizzano e la movimentano, senza però rompere l'equilibrio compositivo che la caratterizza e che è espressione tipica del rinascimento toscano. La piazza è così delimitata: sullo sfondo la cupola di S. Caterina, a Si contano 133 metri di circonferenza, 20 vasche, 37 statue, 24 nord palazzo Guggino, a sud il Palazzo Senatorio, chiamato anche teste di animali distribuite nei due ordini di elevazione, a loro Palazzo Pretorio o delle Aquile, e oltre la strada la chiesa di S. volta congiunti da quattro scalinate a rampe. La fontana, con i Giuseppe dei Teatini. Lo spazio scenico della piazza è quasi suoi 644 elementi marmorei, venne assemblata sulla piazza, interamente occupato dalla monumentale FONTANA PRETORIA. Opera di Francesco Camilliani, scultore fiorentino, fu creata nel pezzo dopo pezzo, dal figlio di Francesco: Camillo Camilliani. La cancellata, del 1858, è opera di Filippo Basile. ITINERARIO QUATTRO CANTI Sulla destra PRETORIO si O erge il PALAZZO AQUILE, DELLE sede del Municipio, di costruzione quattrocentesca subì sovrapposizioni di parecchi edifici e stili sino all’ultima modifica del XIX secolo. Le sue ricche sale custodiscono pregiate opere d’arte. L’impianto primitivo era una costruzione squadrata con torre merlata d’angolo e ingressi su ogni lato; nel 1553 fu ampliato di un’ala settentrionale con l’armeria e i saloni di rappresentanza. Attraverso un portale (1691) che, dalla parte interna, presenta Palazzo Pretorio o delle Aquile una ricca decorazione barocca con colonne tortili, si accede ad un imponente scalone (1596) che dal cortile interno porta al piano nobile. Tra le sale visitabili si segnalano: la Sala delle Lapidi, ora sala consiliare, con le pareti ricoperte appunto di iscrizioni su lastre di marmo e con al centro un bel lampadario ligneo secentesco ricavato da un unico pezzo; la Sala Garibaldi dal cui balcone l'eroe si affacciò per parlare alla folla nel 1860. In una bacheca sulla destra sono conservate le armi con intarsi e fodero in oro e appartenute a Napoleone. Piazza Pretoria, Fontana Pretoria e Palazzo Guggino-Bordonaro ITINERARIO QUATTRO CANTI madreperla Palazzo Guggino - Bordonaro — Piazza Pretoria Ai lati della Piazza svettano scenografiche le cupole della DI S. CHIESA CATERINA, del tardo Cinquecento con una scalinata a Chiesa e Convento di S. Caterina Palazzo Serradifalco - Buonocore — Piazza Pretoria doppia rampa Piazza su Bellini. Nel 1875, l’architetto Giuseppe Damiano Almeyda lo reinterpretò All’interno un sontuoso apparato decorativo, tutto rivestito di in stile neoclassico, rivestendolo all’esterno con un bugnato color marmi lavorati a rilievo e intarsio, stucchi dorati e affreschi; è un ocra. L’attuale aspetto dell’edificio è una costruzione rettangolare elegante esempio di barocco siciliano settecentesco. La chiesa è con cortile centrale. Il portale d’ingresso è sormontato da una attigua ad un monastero fondato nel Trecento dalle suore aquila simboleggiante la città di Palermo, ma non manca la domenicane. Fu iniziata nel 1566 e portata a termine nel 1596. presenza dell’altro nume tutelare della città, Santa Rosalia. L’impianto ad aula consentiva alle suore di partecipare ai riti Da sottolineare la presenza, entrando a sinistra superando il liturgici attraverso il coro (1683) sistemato all’ingresso, retto da cortile, del Genio di Palermo (Vecchio Palermo), rappresentato in colonne spirali in marmo rosso, che permetteva loro di non essere abiti regali mentre allatta un serpente, nella classica iconografia viste. che ritroviamo in altre statue dislocate nella città (Piazzetta transetto destro è di Andrea Palma e la statua nella nicchia è opera di Antonello Gagini. Il non è Garraffello, e villa Giulia). La cupola risale alla metà del Settecento; l’altare del CONVENTO ITINERARIO QUATTRO CANTI impianto di tipo rinascimentale con pianta basilicale a tre navate. E’ arricchito da rivestimenti in marmo, decorazioni pittoriche ed a stucco, alcune di queste ultime opera di Giacomo Serpotta (XVIII sec.), in particolare l’altorilievo in stucco che rappresenta Cristo e un Angelo che conforta anime purganti, visibile sopra la porta interna e rappresentanti due statue la Fede e allegoriche la Giustizia. All’interno troviamo anche le ultime opere realizzate da Pietro Novelli del 1647 “La presentazione al Tempio” e “lo Sposalizio della Vergine con Sant’Anna”, che eseguì prima di essere vittima di una sommossa. Chiesa di S. Matteo Le volte furono affrescate nella metà del visitabile perché vige la regola della clausura. Sul lato settentrionale della piazza prospettano due edifici residenziali il settecentesco Palazzo ed il neoclassico Palazzo GUGGINO-BORDONARO SERRADIFALCO-BUONOCORE. XVIII secolo da Vito d’Anna. Attigua al piano di piazza Pretoria, si apre PIAZZA BELLINI. Piazza Bellini Alle spalle del monastero di S. Caterina troviamo su corso Vittorio Emanuele la CHIESA DI S. MATTEO. Costruita tra il 1633 e il 1647 da Mariano Smeriglio. Il prospetto, verrà invece realizzato nel 1662 su disegno degli architetti Carlo D’Aprile e Gaspare Guercio. Si presenta a tre ordini degradanti e per la presenza nell’ultimo ordine del campanile divenne il prototipo di una delle facciate più diffuse dell’architettura barocca in Sicilia: la facciata campanile. Il portale è sormontato dalle statue dell’Immacolata con ai lati le statue del San Matteo e di San Mattia, opera del Guercio. L’interno ha un Su di essa prospettano: sopra un alto pianoro, che contiene i resti delle mura romane, la stupenda DELL’AMMIRAGLIO O LA MARTORANA CHIESA e la DI S. MARIA CHIESA DI S. CATALDO; LA CHIESA DI S. CATERINA E IL TEATRO BELLINI. Notiamo che dal punto di vista urbanistico, la sequenza di spazi (i quattro canti, il piano di Piazza Pretoria e Piazza Bellini), rappresentano un unicum monumentale e artistico che ha pochi eguali in tutta Europa. ITINERARIO QUATTRO CANTI Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio o della Martorana La CHIESA DI S. MARIA DELL’AMMIRAGLIO O LA MARTORANA L’esterno presenta il corpo originario squadrato con cupola un vero e proprio gioiello d’arte, fu fondata dall’ammiraglio di re arabeggiante e un originale ed elegante campanile a quattro piani Ruggero 1143. ornato da bifore, colonnine angolari e tarsie policrome. La torre si Inizialmente la pianta della chiesa era a croce greca iscritta in un presenta in asse con l’abside centrale come nella Cattedrale, quadrato chiese definita da Ibn Gubair “Il campanile delle colonne”. I primi due bizantine, ma subì nei secoli successivi, diverse trasformazioni. ordini massicci sono coevi alla costruzione, gli altri due in stile Sul finire del XVI secolo, con il Concilio di Trento, l’edificio fu gotico adattato alle nuove esigenze di culto che videro l’abbattimento che sovrastava il campanile fu distrutta dal terremoto del 1726. del fronte occidentale, per prolungare la navata centrale e la L’interno è nettamente diviso in due parti. Le prime due campate, conseguente aggiunta delle altre due navate; all’ingresso fu aggiunte nel XVI secolo, sono ornate di affreschi settecenteschi, posto così il coro. Le volte a crociera dei nuovi elementi mentre la parte primitiva è tutta risplendente di mosaici di architettonici dell’Ordine iconografia bizantina; particolarmente belli i due mosaici posti Benedettino da Olivio Sozzi e con avvenimenti della vita terrena di sulla fronte del portico raffiguranti Ruggero II incoronato da Gesù Cristo dal fiammingo Guglielmo Borremans. Nel XVII fu aggiunto il e Giorgio d’Antiochia ai piedi della Vergine. prospetto laterale barocco. Sulle cupole e sulle pareti troviamo altri splendidi mosaici del XII II, Giorgio secondo la furono d’Antiochia tipologia affrescati e consacrata architettonica con le nel delle storie furono aggiunti successivamente, la cupoletta bizantina ITINERARIO QUATTRO CANTI Chiesa di S. Cataldo Chiesa di S. Cataldo, sullo sfondo l’ex Convento della Martorana Accanto, tra le piante di oleandri e ibiscus, si fa luce la squadrata mole della CHIESA DI S. CATALDO, Giorgio Majone, celebre ammiraglio di fondata nel 1160 da Guglielmo I, come cappella di un palazzo del XII secolo. Conserva la sua forma primitiva arabo-normanna ed è oggi sede dei Cavalieri del Santo Sepolcro. Un blocco murario decorato da archeggiature cieche, affiancati ai lati da piccole navate rettangolari, separate da colonne con capitelli provenienti da edifici più antichi. Al suo interno è conservato un altare originale con incisi una croce e simboli degli evangelisti. Il pavimento rimasto originale è a tessere di marmo policromo, molto suggestivo nella sua semplicità. finestre ogivali e cornici merlate, incanta per la nuda pietra color miele sormontata da tre cupole semisferiche rosse, tipiche delle moschee arabe. L’edificio è coronato da una cimasa d’attico decorata a traforo preceduta da una fascia epigrafica in latino parzialmente conservata. L'interno, privo di arredi, segue dimensioni e simmetrie perfette: un corpo longitudinale composto da tre quadrati cupolati ed ITINERARIO QUATTRO CANTI Via Calderai Teatro Bellini Il TEATRO BELLINI, fondato nel 1726 con il nome di teatro di Via Calderai L’interno è un’aula con cappella semicircolare ornata da stucchi e Santa Lucia. Distrutto nel 1808, fu ampliato per opera di Nicolò altare in marmi policromi arricchito con rilievi del Marabitti. Puglia e prese il nome di Reale Teatro Carolino. Nel 1860 gli fu Proseguendo svoltiamo per la vivace dato il nome di Teatro Bellini. Distrutto da un incendio nel 2000, come un tempo, numerosi artigiani espongono fuori delle loro ha riaperto nel 2001. botteghe pentole ed altri oggetti in alluminio, ottone, latta e Lasciamo piazza Bellini ed imbocchiamo DISCESA DEI GIUDICI, VIA DEI CALDERAI, rame. aperta nel 1508 in asse con il palazzo Pretorio e chiamata un tempo “Calata dei Giudici”, perché fin dal 1438 esistevano gli uffici dei giudici pretoriani civili e penali, le cui carceri si trovavano sotto la casa del marchese di Santa Lucia, sulla cui area fu poi costruito il Teatro Carolino, ora Bellini. La percorriamo sino ad arrivare in via Roma e proseguiamo per via Giovanni Procida, dove incontriamo la AGONIZZANTI. CHIESA DI S. MARIA DEGLI Eretta nel 1630 e rifatta nel XVIII secolo da Antonio Interguglielmi, presenta un elegante prospetto in pietra. ITINERARIO QUATTRO CANTI dove oggi, Cortile della Facoltà di Giurispudenza Appena superata via Maqueda ci immettiamo dell’Università, sulla sinistra troviamo l’ex GIUSEPPE DEI TEATINI, in via All’interno del monastero troviamo MONASTERO DI SAN GIUSEPPE DEI FALEGNAMI: un tripudio di stucchi, festoni, che era unito alla chiesa da un cavalcavia non più esistente. Il monastero, dal 1805 sede dell’Università degli Studi di Palermo, FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA, medaglioni, cornici ed affreschi la CAPPELLA DI SAN tardo-settecenteschi. La decorazione delle pareti fu affidata a Giuseppe e Giacomo Serpotta. L’accesso originale era su via D’Alessi, attraverso il è ritornato al suo splendore, grazie a un importante restauro del portale che oggi conserva un tondo con San Giuseppe e il cortile ed del loggiato. L’edificio costruito nel XVII secolo ha Bambino. subito notevoli trasformazioni: nel 1806 Cristoforo Cavallaro aprì Proseguendo per via dell’Università incontriamo sulla destra l’ingresso neoclassico sul via Maqueda; nel 1854 l’architetto RAFFADALI Giachery ricostruì il vestibolo; in seguito furono modificate le SPECIALE scale e le sale. Del primo impianto metà del XV secolo dal pretore Pietro Speciale, figlio del porticato. rimane il grande cortile dove ad angolo RAFFADALI. con via Puglia troviamo SALITA PALAZZO Il Palazzo fu edificato nella seconda Vicerè Nicolò Speciale, appartenente ad una nobile e ricca famiglia giunta in Sicilia con gli Aragonesi. ITINERARIO QUATTRO CANTI Palazzo Speciale-Raffadali Chiesa di S. Chiara Fu costruito in stile gotico-catalano come si può notare dalla quello della distrutta chiesa della Madonna della Grazia dei facciata in piazzetta Speciale, che conserva tre bifore con archi Macellai. acuti, due piastrelle in caratteri gotici con l'iscrizione "Jesus L'interno ad unica navata è elegantemente adornato con affreschi Christus" e due monofore in gotico fiorito. Dal portale seicentesco e quadri. Di notevole pregio sono l'altare centrale in marmi nobili si accede ad una corte interna dove uno scalone settecentesco e pietre dure concluso da uno scenografico baldacchino e da un porta ai piani superiori. pavimento marmoreo. Il Monastero ha subito, così come la Percorriamo tutta via Puglia fino ad arrivare in CHIARA, qui troviamo la PIAZZA SANTA CHIESA ED IL CONVENTO DI SANTA CHIARA, fondato nel 1344 come complesso delle Clarisse francescane per volontà di Matteo Sclafani. Si sviluppava attorno a due grandi cortili, dei quali oggi rimane solo quello orientale su cui prospetta un lungo portico. La chiesa venne interamente riconfigurata nel 1678 da Paolo Amato con ammodernamenti decorativi ed chiesa, notevoli danni in seguito ai bombardamenti del 1943. La struttura è utilizzata dai Salesiani che vi hanno impiantato scuole professionali, un oratorio per i giovani del quartiere ed un centro di accoglienza per lavoratori extra comunitari. Il complesso Santa Chiara rappresenta oggi infatti un centro di promozione umana e sociale del quartiere Albergheria. Continuando per via Puglia, arriviamo a PIAZZA DELL’ORIGLIONE, innestando nella facciata un portale barocco, oggi sostituito con ITINERARIO QUATTRO CANTI li Chiesa di S. Giovanni all’Origlione troviamo la Chiesa del SS. Salvatore CHIESA DI S. GIOVANNI ALL’ORIGLIONE, eretta agli inizi del XVII secolo e rinnovata alla fine del secolo successivo tempo la badessa e che la stessa Santa Rosalia abbia vestito con un’imponente facciata, sormontata da un fronte a tre luci con l’abito basiliano. L’aspetto della chiesa fu rimaneggiato del XVI funzione di campanile. Continuando Protonotaro, dove ha sede l’ex MONASTERO via MONASTERO DEL PROTONOTARO BASILIANO DEL SS. GRANDE ARTALE incontriamo SALVATORE) e l’ex del (O OSPICIO ora sedi dell’Istituto Magistrale Statale Regina Margherita. Del monastero, costruito nell’XI secolo, secolo con l’aggiunta delle tre navate e di tre cappelle per lato con ingresso sull’attuale vicolo San Salvatore per orientare l’abside a est. Un’ulteriore modifica fu apportata nel XVII secolo da Paolo Amato che ristudia l’ambiente della chiesa utilizzato dalle suore e riconfigura l’ingresso sul Cassaro. Quest’ultima rimangono tracce in un grande cortile porticato ed in alcune aule. modifica renderà alla chiesa l’aspetto barocco, tutt’oggi visibile. Dell’ ospizio, adibito ad abitazione nel XIV secolo, rimane il fronte La pianta è un dodecagono irregolare inscritto in una ellisse, con ovest con aperture ed arco ogivale. L’edificio ha subito pesanti cappelle quadrate ed altari incassati lungo le diagonali ed una trasformazioni nel XIX secolo ed è stato danneggiato durante grande cupola ellittica, coperta all’esterno da un loggiato. Le pareti interne sono decorate con marmi policromi ed affreschi l’ultima guerra. Percorriamo via del Protonotaro sino ad arrivare in Corso Vittorio settecenteschi, attribuiti a Filippo Tancredi e a Vito d’Anna. Di Emanuele, scendendo verso piazza Bologni, quest’ultimo bombardamenti del 1943. Ora è utilizzata in scorgiamo la sulla destra CHIESA DEL SS. SALVATORE. prevalenza come auditorium. Di origine normanna risale infatti all’XII secolo. La sua fama è legata alla leggenda secondo cui Costanza d’Altavilla, futura madre dell’imperatore Federico II, ne sarebbe stata per qualche ITINERARIO QUATTRO CANTI Bibliografia Bellafiore Giuseppe, Palermo. Guida della città e dei OPUSCOLI dintorni, Edizioni Bes, Palermo 1978. MEDOCC, Regione Siciliana, Città di Palermo, Itinerari Bellafiore Giuseppe, architettura in Sicilia nelle età islamica e normanna 827-1194, Arnaldo Lombardi, Milano 1990. Serpottiani, Arti grafiche Giordano, Palermo 2001. Bellafiore Giuseppe, architettura in Sicilia (1415-1535), Provincia di Palermo, Lombardo Girolamo, Palermo carta monumentale, AAPIT Palermo, III edizione 2000. Italia Nostra, Palermo 1984. E MAPPE: SITI INTERNET: Boscarino Salvatore, Sicilia Barocca, architettura e città www.grifasi-sicilia.com 1610-1760, Officina, Roma 1981. www. 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Valdini Guido, Palermo, Supplemento di Palermo Magazine, Giugno-Agosto 2004, Officine Grafiche Riunite. In Copertina: Particolare dei Quattro Canti, Piazza Vigliena In Quarta di Copertina: Particolare di uno dei cantoni dei Quattro Canti ITINERARIO QUATTRO CANTI Testi ed elaborazioni grafiche: C. F. Greco, C. Taormina Contributo ricerche: J. Boscarino, C. Fucarino, A. Poerio Fotografie: Ufficio Stampa Comune di Palermo, C. Adragna, A. Pitarresi, A. Scafidi