19/01/2013 Università di Pavia Programma Master in Psicopatologia dell’Apprendimento 18-19 gennaio 2013 VENERDI’ I problemi di comportamento in psicopatologia dell'apprendimento: DSA, DDAI e RM. Metodi di indagine e intervento COSTRUIRE UN DIALOGO! LA NOSTRA SFIDA… Accogliere spunti teorico-metodologici proposti dagli psicologi per tradurli in azioni Ki = opportunità, energia. L’insieme si legge Kiki e significa ‘Crisi’. Ma poichè le culture si sono sempre contaminate e contagiate, anche nelle lingue latino e greco la parola "crisi" vuol dire Tagliare e Decidere. Il cambiamento visto come un pericolo che diventa un'opportunità. PARLA CONTINUAMENTE.. A SPROPOSITO SABATO – 9.00-10.45 rispondere: gratificazione e gradualità – 10.45-11.00 pausa caffè – 11.00-13.00 esempi di token economy Dott.ssa Cristina Menazza psicologa – psicoterapeuta Coordinatrice Servizio Kyklos – Padova UONPI San Donà di Piave (VE) [email protected] Abunai = pericolo problema – 14.00-16.15 comprendere: conoscere ed osservare – 16.15-16.30 pausa caffè – 16.30-18.00 preparare: ambiente e didattica •Concrete •Mirate •Replicabili Per insegnanti ed educatori che si trovino a lavorare nella realtà scolastica attuale!! COMPRENDERE SBATTE FA RUOMORE CON GLI OGETTI SEMBRA BASTIAN CONTRARIO E’ UN LEADER NEGATIVO SI DISTRAE CONTINUAMENTE • Conoscere il bambino: le difficoltà e le abilità • Osservare i problemi di comportamento del bambino nei contesti di apprendimento ADHD OPPOSITIVO PROVOCATORIO DSA ANSIA 1 19/01/2013 Comportamenti dei bambini con D.S.A Caratteristiche del processo di apprendimento dei bambini con D.S.A • • • • • • • • • • • • • • • • • • Non sapere quanto tempo serve per imparare Non sapere cosa realmente si sa Non sapere cosa si deve ricordare e cosa inventare Dimenticare troppo / Inventare troppo Sapere già tutto / Non sapere niente Non vedere i propri sbagli e non auto correggersi Fare resistenza di fronte a compiti nuovi Non avere curiosità Voler fare tutto come gli altri Non saper chiedere aiuto Avere sempre bisogno di conferme Essere pigri, apatici e passivi Essere agitati, iperattivi, aggressivi Opporsi alle richieste Fare tutto da soli / Non fare niente da soli Compiere autovalutazioni sempre estreme Assumere atteggiamenti provocatori Essere disinteressati Caratteristiche principali dell’ADHD Caratteristiche dei bambini con Ritardo Mentale • Low processing • Tutte le funzioni (cognitive, linguistiche, di memoria, attentive, prassiche…) sono deficitarie • Scarsa comprensione delle situazioni sociali • … età cronologica VS età mentale • Scarsa autonomia • Caratteristiche di personalità: egocentrismo SINTOMI PRIMARI 1. Disattenzione 2. Iperattività 3. Impulsività DISORGANIZZAZIONE LA SUA CAPACITA’ DI CONCENTRAZIONE E DI ATTENZIONE SOSTENUTA IL PERCORSO DI PIANIFICAZIONE E SOLUZIONE DEI PROBLEMI IL LIVELLO DI AUTOSTIMA IL BAMBINO CON ADHD NON RIESCE A REGOLARE IL COMPORTAMENTO CON GLI ALTRI …inoltre gli alunni con DDAI hanno una particolare difficoltà a quantificare il tempo, gestire l’attesa e mantenere lo sforzo a lungo! IL COMPORTAMENTO MOTORIO IL LIVELLO DI MOTIVAZIONE, LA FIDUCIA NELL’IMPEGNO E NELLO SFORZO LA TENDENZA A DARE UNA RISPOSTA PRECIPITOSA E IMPULSIVA LA CAPACITA’ DI RISPONDERE IN MODO POSITIVO A CERTE EMOZIONI 2 19/01/2013 Sintomi secondari del DDAI SINTOMI PRIMARI SINTOMI SECONDARI d) PROBLEMI DEL COMPORTAMENTO . comportamento negativista e provocatorio . frequenti sbalzi d’umore e crisi di collera 1. Iperattività motoria a) Difficoltà relazionali b) Difficoltà scolastiche c) Bassa autostima d) Disturbo del comportamento . comportamento arrabbiato o rancoroso . comportamento dispettoso o vendicativo 2. Impulsività 3. Inattenzione . frequenti litigi con gli adulti . tendenza ad accusare gli altri per i propri errori Modelli Neuropsicologici 1. Deficit nella regolazione di stato (Sergeant, 1999) 2. Deficit nella processazione delle informazioni temporali (Castellanos 2002) 3. Deficit funzioni esecutive (Barkley 1995, Sergeant 1999) 4. Deficit nei meccanismi di risposta alla ricompensa (Delay aversion- Sonuga-Barke 1994) SOTTO C’E’ SEMPRE UNA RICHIESTA O UNA REAZIONE DELL’ALUNNO . incapacità di rispettare le regole LE FUNZIONI ESECUTIVE • Memoria di lavoro non verbale: memorizzare informazioni per prevedere e pianificare il futuro tramite confronto con il passato (comportamento) • ADHD vive nel “qui e ora!” ogni cosa è nuova! • Memoria di lavoro verbale: memorizzare linguaggio per darsi direttive interiori • ADHD si esprime d’impulso! • Capacità auto-regolativa: saper reprimere e adeguare • sentimenti che nascono spontaneamente • Difficoltà a regolare emozioni: labilità emotiva e scarsa motivazione! PONENDOCI ALCUNE DOMANDE SUL RAGAZZO ALL’AMBIENTE CHE CI GUIDINO ATTRAVERSO UNA OSSERVAZIONE SISTEMATICA 3 19/01/2013 AD INDIVIDUAREQUALI SONO E COME FUNZIONANO I SUOI COMPORTAMENTI “PROBLEMA” COME LO COMUNICA? COSA FA? COSA DICE? PER COSTRUIRE UN INTERVENTO EFFICACE CHE LAVORI SU PIÚ LIVELLI POSSIBILI GLI ALTRI COME REAGISCONO? L’analisi funzionale del comportamento SCEGLIERE nella complessità del bambino, tra il repertorio di tutti i suoi comportamenti… …SOLO UNO, SPECIFICO, MISURABILE, OSSERVABILE Aggressività dice parolacce, lancia gli oggetti, picchia i compagni ANALISI FUNZIONALE DEL COMPORTAMENTO Osservare: la storia di singoli episodi... Antecedente Comportamento Risposta Conseguenze problema ambientale Dove, quando, con Cosa fa Cosa fanno chi era, cosa esattamente il o dicono gli Cosa succede alla fine è successo bambino altri dopo prima Comportamento del bambino + - + - Azioni/reazioni degli altri + - + - Tipo di attività/livello di stimolazioni 4 19/01/2013 Che fatica! Non ce la faccio! COMPORTAMENTO PROBLEMA Dare botte e calci agli altri, lanciare e rompere gli oggetti CONSEGUENZE L’insegnante lo allontana dall’aula, propone attività alternative per sfogarsi (corsetta fuori) o rilassarsi (aula tappetoni) ANTECEDENTI Attività di lavoro prolungato Ritorno in classe con tranquillità I RISCHI DELL’OSSERVAZIONE ... Bambino: + attività per ripristinare l’equilibrio - fatica •“ E’ facile perdersi qualcosa che non stai guardando” + altri bambini lavorano, sono “al sicuro” - Situazione fuori controllo, + ripristino l’equilibrio E DOPO COSA SUCCEDE? COSA FA LUI? E GLI ALTRI? DI CIO’ CHE E’ STATO PROVATO COSA…. PRIMA: I CONTESTI E LE SITUAZIONI • “quanti passaggi fa la squadra con la maglia bianca?” Insegnante: …e l’analisi funzionale del comportamento AUMENTA + • Questo video è un test per valutare le vostre capacità di osservatori DIMINUISCE - QUANDO NON HA FUNZIONATO HA FUNZIONATO (ANCHE SOLO UN PO’) DOVE CON CHI A COSA SERVE UN COMPORTAMENTO INADEGUATO? COSA OTTIENE IL BAMBINO? CAPIRE I PROBLEMI DI COMPORTAMENTO NELL’AUTISMO E RITARDO MENTALE = Non ho capito cosa succede, cosa mi dite = Non mi riesco a spiegarmi con le parole 1. Ottenere l’attenzione, l’aiuto, la reazione degli altri (+) = Non voglio fare questa cosa: troppo difficile o troppo facile per me 2. Fuga / evitamento di situazioni spiacevoli (-) = Voglio il tuo intervento/aiuto 3. Ottenere gratificazioni concrete: oggetti, attività (+) = Mi piace fare questo comportamento: mi diverte, mi rassicura 4. Ripristinare un “equilibrio” interno (ipo o iperattivazione) = Non mi piace quello che state facendo voi 5. Risposta alla noia, alla frustrazione, espressione di rabbia o di un’altra emozione = Mi fate arrabbiare, sto male …. = Non so come muovermi nel mondo sociale: voglio stare con gli altri, ma non so come! 5 19/01/2013 STRATEGIE DI INTERVENTO CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI • • • • Regolarità Prevedibilità Regole Anticipare CONTROLLO DEI CONSEGUENTI CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO • Allenamento di abilità carenti • Autoistruzioni visive • Training su abilità sociali • • • • • Gratificare Token economy Ignorare Costo della risposta Time out STRATEGIE DI INTERVENTO IL MIO PIANO D’AZIONE CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI 1. COME PREPARO L’AMBIENTE E LA SITUAZIONE (dove-cosaquanto)? QUALE COMPORTAMENTO ALTERNATIVO INSEGNO? (SMART) 2. QUALI SUPPORTI COMUNICATIVI DECIDO DI USARE? Organizzare la classe La disposizione dei banchi Per valutare quanto ogni disposizione sia adeguata per una buona partecipazione del bambino al lavoro scolastico è necessario porsi alcune domande: CONTROLLO DEI CONSEGUENTI CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO … E COME? 1- QUALI SISTEMI DI GRATIFICAZIONE USO? 2- COME DECIDO DI COMPORTARMI? Vedete il bambino? E’ facilmente raggiungibile? Ho la possibilità di passare frequentemente e agilmente tra i banchi? E’ favorito lo scambio di sguardo insegnante-alunno? Se il bambino si alza per qualche motivo, quanti bambini possono essere disturbati o coinvolti? E’ corretta la posizione delle fonti di luce? Guarda direttamente fuori dalle finestre? Ogni bambino quanti ne osserva dal suo posto? Esempi di Routine in Classe Ingresso in classe Inizio della lezione Presentazione delle attività e relativi tempi di lavoro Pause concordate o fisse Attività ricreative prestabilite in momenti fluidi * Tempo di “decompressione” Dettatura dei compiti ad orario stabilito Routine di saluto 6 19/01/2013 PREVEDIBILITA’ = PREPARARE La sequenza delle attività giornaliere nella Scuola dell’Infanzia (Carve, Belluno) • Routine, rituali = regolarità • Programmi della giornata, delle attività • Uso di segnali visivi che forniscano chiare indicazioni: immagini, foto, disegni… • VEDERE IL TEMPO!! Le foto dei bambini Ogni giorno le frecce girano Le mansioni: • riordinare • calendario • apparecchiare Obiettivi: far conoscere i compiti routinari ai bambini, rispettare il turno e il proprio compito. ORARIO DI SCUOLA: VEDO E SO - cosa succede - cosa devo fare io - quanto dura I disegni e le frecce sono attaccati al cartellone con il patafix, per poterlo modificare e aggiornare PIANIFICAZIONE CONDIVISA CON LA CLASSE Ogni alunno può essere aiutato a stare più attento, mettendolo in grado di : • Conoscere con anticipo quale sarà lo svolgimento dell’attività che sta per iniziare • Organizzare le proprie energie e le proprie aspettative • Fornire informazioni sui risultati che ci si attende da quella attività 7 19/01/2013 Strutturazione del compito: l’insegnante anticipa come sarà l’attività da svolgere Facile Alla mia portata Difficile Poco tempo Tempo Medio Molto tempo Programma della lezione Cosa si fa Leggere Quanto è lungo Scrivere Fare il disegno Quanto è difficile Previsione del programma della giornata attraverso supporti visivi Programmazione della lezione in 1° media Prof.ssa Chiara Vezzaro 6° Istituto Comprensivo di Padova http://starebeneascuola.jimdo.com IL MENU’ CON LE PAUSE 8 19/01/2013 PRONTI A LAVORARE? IL DIARIO Menù della giornata • ASSEGNARE I COMPITI CREANDO UN CLIMA DI ATTENZIONE! • ESPLICITARE LA DATA, ASSICURARE IL TEMPO NECESSARIO ALLA SCRITTURA DEI COMPITI, FAR RILEGGERE A TURNO I COMPITI DETTATI, ASSEGNARE UN TUTOR (IL COMPAGNO DI BANCO) INDICATORI DIFFICOLTA’ IL SEMAFORO DELL’ATTENZIONE IL SEMAFORO DELL’ATTENZIONE Attività più impegnative: Spiegazioni, verifiche Attività intermedie: Discussione… 9 19/01/2013 IL SEMAFORO DELL’ATTENZIONE Per regolare le conversazioni, evitando l’impulsività degli interventi, usiamo la STRATEGIA DEL “VIGILE”: un bambino a turno ha il compito di “dirigere il traffico delle parole” ROSSO PER TUTTI! VERDE PER … Attività più leggere: Disegnare, colorare… Per regolare il volume della classe durante le attività usiamo il REGOLARE LA VOCE VOLUMOMETRO! Lavori di gruppo, a coppie = volume 1 o 2 Momenti di ascolto = volume 0 Interventi individuali e lettura a voce alta = volume 6 o 7 …. Compito da allenamento Scuola Primaria di Feltre (BL) III° elementare Compito da partita amichevole COMPITO DA GARA DI COPPA Il compito mi sembra troppo difficile e non lo voglio fare? Proviamo a valutarlo 10 19/01/2013 Anche la faccia mi aiuta a concentrarmi: IMPEGNO DA ALLENAMENTO IMPEGNO DA AMICHEVOLE IMPEGNO DA GARA QUANTO TEMPO IMPIEGHERO’ A SVOLGERE QUESTA ATTIVITA’? Registriamo in tabella: LA DIFFICOLTA’ L’ IMPEGNO IL TEMPO DATA: MAESTRA COMPITO LUIGI PRIMA DOPO QUANTO E’ DIFFICILE? QUANTO DURA? IMPARO A VALUTARE IL COMPITO RISULTATI Il bambino a fine anno: DATA - porta a termine il compito con una concentrazione maggiore MATERIA PRIMA DIFFICOLTA TEMPO DOPO DIFFICOLTA TEMPO - sa valutare quanto è stato impegnativo - è più motivato nelle attività che rifiutava o giudicava difficili 11 19/01/2013 molto spesso IL BAMBINO CON ADHD non ha il materiale necessario per le attività quotidiane e allora … Uno strumento per non dimenticare!!! Nell’astuccio c’è tutto il materiale che mi serve? L’insegnamento strategico: momenti e buone domande Sperimentare il compito “Facciamo insieme alcuni giri di prova del gioco” Recuperare strategie spontanee “Allora come hai fatto a …” Valutare le strategie “Ha funzionato? … Sei riuscito a fare bene il gioco?” Perfezionare le strategie “Come possiamo fare per essere sicuri di …? Vuoi provare anche a tu a fare così?” Eseguire il compito “ Ora proviamo a fare il gioco!” Autovalutare la prestazione “ Ora compiliamo insieme la scheda di metacognizione” Introduzione Conoscere e applicare strategie di ascolto attivo Attenzione mantenuta Il coniglietto monello Strategie per il controllo attentivo ... con la bocca chiusa sto. Mani e piedi io non muovo ... Tutto orecchi quando ascolto, guardo fisso l’altro in volto. Se qualcosa non capisco, d’improvviso mi stupisco, Chiedo lesto spiegazione ... Il righello “misura – attenzione” A Il righello misura attenzione serve per mostrare ai bambini il livello di attenzione che sono riusciti a mantenere. Alla fine dell’attività per ogni sequenza messa al posto giusto si potrà colorare un pezzo del righello. 12 19/01/2013 Introduzione Conoscere e applicare strategie per il controllo della risposta impulsiva Strategie di controllo della risposta impulsiva ... Vuoi saper la mia ricetta? Non conviene avere fretta! Quattro cose devi fare: aspettare e poi capire, trovare come fare, e con calma lavorare. RIFLETTIAMO Quali sono le fasi Necessarie per Svolgere bene il compito assegnato? Conoscere e applicare strategie di ascolto attivo Scuola Primaria: Impulsività e Scarsa Pianificazione • Una effettiva comprensione delle consegne agevola la formulazione di un corretto piano d’azione. • Può essere utile stabilire routine che Inibiscano le risposte affrettate. Es: Tra la lettura o la scrittura delle consegne e l’inizio dello svolgimento del compito, chiedere al bambino di posare la penna per un tempo prestabilito. Es: Stabilire che “è valido” cominciare il lavoro solo quando è l’insegnante a dare il via. Utilizzo di procedure fisse di pianificazione del compito e autovalutazione. 13 19/01/2013 Difficoltà a porre attenzione alle consegne • Prima che si cominci a lavorare, far rileggere la consegna, chiedendo anche di ripetere con parole proprie cosa bisogna fare. • Far sottolineare con pennarello rosso le parti salienti delle istruzioni, con l’aiuto dell’insegnante. • Costruire un piano d’azione per punti, da depennare o contrassegnare ad ogni micro-obbiettivo raggiunto. ...a così. leggi il testo leggi le domande una alla volta rispondi andando a rileggere quando necessario leggi il testo un’altra volta, dà poca importanza al significato, fa attenzione a come sono scritte le parole sottolinea le parole sbagliate riscrivi le parole nella tabella Le consegne: da così... “Leggi con attenzione il testo assegnato e cerca di capirlo bene; poi rispondi alle domande riportate dopo la lettura. Stai attento però perché nel brano ci sono delle parole scritte in modo sbagliato: trovale e trascrivile nella tabella in fondo” Impulsività e Scarsa Pianificazione • Strategia del piano a cinque fasi: Autoistruzioni Verbali (Cornoldi et l., 1996) • L’introduzione della procedura prevede una spiegazione ai bambini, la realizzazione di un cartellone con simboli pittorici, l’associazione ad ogni passaggio della strategia di una formulazione verbale che ne faciliti la memorizzazione e la successiva interiorizzazione sotto forma di dialogo interno. 14 19/01/2013 IL SEMAFORO DELL’ ATTENZIONE Prima di iniziare a svolgere un compito ricordati di seguire le indicazioni del semaforo… solo così sari sicuro di capire bene la consegna e svolgere al meglio il compito ORIGAMI SENZA DIMENTICARE MAI LE 5 FASI Adatto per bambini della 2-3 elementare [Mattiuzzo, Guaran, NPI San Donà di Piave] LA MOTIVAZIONE • Motivazione elaborazione delle informazioni efficace! • (la rabbia la impedisce) • E’ INFLUENZATA DA: • relazione con l’insegnante (che influenza l’interesse per la materia) • passione per l’argomento • ricompense a breve termine DIATTICA MEACOGNITIVA: CENTRALITA’ DEL RUOLO DELL’INSEGNANTE • • CHE FA DA SPECCHIO CHE PENSA AD ALTA VOCE E ILLUSTRA COME E QUANDO UTILIZZARE LE DIVERSE FASI DELLA STRATEGIA Lavorare sulla didattica alle medie DIDATTICA METACOGNITIVA: cioè insegnare a riflettere a ciò su cui si sta pensando.. per imparare a dosare meglio le proprie energie Per comprendere che lo studio non è tutto uguale Per apprendere con più profitto In pratica.. 1. PIANIFICARE IL TEMPO – Da quale compito partire – Cosa fare per primo – Per quanto tempo 2. ORGANIZZARE IL MATERIALE – Quali sono i materiali che mi servono – Avere tutto a portata di mano – Avere una “scaletta” 3. GESTIRE IL PROCESSO 15 19/01/2013 POSSIBILI PROCESSI DI PROBLEM-SOLVING 1 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. So cosa devo fare? Ho tutti gli elementi a mia disposizione? Considero tutte le possibilità Ne scelgo una Verifico di averla svolta correttamente Correggo eventuali errori Valuto se il compito è finito oppure se ci sono ulteriori passaggi da fare ISTRUZIONI PER L’USO: SOTTOLINEARE 1° PASSO • Leggo il TITOLO, • Osservo le IMMAGINI, • Leggo le PAROLE in grassetto o in corsivo 2° PASSO • Mi chiedo: “so già qualcosa di questo argomento?”, • “Cosa mi aspetto che accada?” – faccio delle IPOTESI 3° PASSO • Faccio una PRIMA LETTURA o un primo ascolto del brano, senza sottolineare!!! 4° PASSO • LEGGO un paragrafo alla volta, • Cerchio le PAROLE CHIAVE, • Sottolineo gli “approfondimenti” (= definizioni o spiegazioni …), • Sottolineo in modo diverso, le info su: CHI, DOVE, QUANDO, CHE COSA (quali fatti sono accaduti), PERCHE’. STRATEGIE PER I COMPITI SCOLASTICI: IL MODO PER CAPIRE UN BRANO o o o o Guardo il Titolo, le figure, le immagini Mi chiedo: “Di cosa si parla?” Divido il brano in pezzetti Leggo un pezzettino alla volta e mi chiedo se conosco tutte le parole: o Appena trovo una parola che non conosco mi fermo, segno un puntino e chiedo cosa vuol dire o Alla fine rileggo tutto insieme e ripeto a voce alta SCUOLA MEDIA: METODO DI LAVORO • LUOGO: minori distrazioni possibili • PIANIFICAZIONE: decidere ora di inizio e di fine dello studio, lista dei compiti, suddividere i compiti più difficili i piccole porzioni • METODO: leggere a voce alta, sottolineare con colori parti importanti, scrivere testi o schemi al pc con l’aiuto di piccoli disegni esplicativi, ogni mezz’ora cambiare argomento, fare delle pause, ripetere argomento ad alta voce ponendosi delle domande, se viene in mente qualcosa di importante appuntarselo, gratificare i successi STRATEGIE DI INTERVENTO ORGANIZZARE: CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI IL MIO PIANO D’AZIONE CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO CONTROLLO DEI CONSEGUENTI • IL DIARIO • LA GIORNATA • LA SETTIMANA 1. COME PREPARO L’AMBIENTE E LA SITUAZIONE (dove-cosaquanto)? 2. QUALI SUPPORTI COMUNICATIVI DECIDO DI USARE? QUALE COMPORTAMENTO ALTERNATIVO INSEGNO? (SMART) … E COME? 1- QUALI SISTEMI DI GRATIFICAZIONE USO? 2- COME DECIDO DI COMPORTARMI? 16 19/01/2013 COSA INSEGNO? OBIETTIVO “SMART” S Specifico, Scelto M Misurabile • La regola viene associata a sensazioni negative, di costrizione, spiacevolezza • … viene voglia di trasgredire! A Accordato, R Realistico per lui, Realizzabile per noi T NON URLARE!! legato ad Azioni Timing: a Tempo • con il linguaggio sottolineo il verbo “urlare”… la mente emotiva non funziona per negazioni…poi richiede inferenze • dice cosa NON FARE, ma non dà indicazioni su COSA FARE! VENEZIA Le regole efficaci • • • • • • • espresse come proposizioni, non divieti poche brevi, semplici e chiare descrivono le azioni in modo operativo usano simboli pittorici colorati concordate con gli alunni con specifiche conseguenze o penalità dell’infrazione • periodico ripasso ed eventuali modifiche NON CORRERE CAMMINA PIANO Scuola dell’Infanzia Rappresentazione simbolica e grafica della regola, suddivisa in singoli comportamenti QUI PUOI CORRERE Uno dei problemi presenti in aula riguarda la difficoltà ad aspettare il proprio turno che porta i bambini a reagire con aggressività = devono imparare ad aspettare. E’ necessario definire i tempi di durata delle attività formali. Costruiamo la clessidra che segna il tempo 17 19/01/2013 Il computer lo accende la maestra Ogni bambino può giocare per il tempo di due clessidre Il computer lo spegne la maestra SCUOLA PRIMARIA ( Lido di Venezia) Scuola Primaria STARE COMPOSTI SUL BANCO Role playing Modello visivo Regola 2: REGOLA DI CONVERSAZIONE Modello visivo Role playing “esercizio del pupazzo” 18 19/01/2013 LA CARTA T Scuola Secondaria • Nasce nell’ambito dell’apprendimento cooperativo: si costruisce insieme agli alunni • Funziona per comparazioni: forma T • I comportamenti devono esser espressi in modo specifico, oggettivo e osservabile TITOLO: ABILITA’ DA OSSERVARE O INSEGNARE Comportamenti non verbali, azioni: Comportamenti verbali: “Cosa vedo?” “Cosa sento?” • … • … • … • … • …. • … ATTENZIONE: DAMMI IL 5! IL CORPO STA FERMO LA BOCCA TACE GLI OCCHI GUARDANO L’INSEGNANTE LE ORECCHIE ASCOLTANO LE MANI SONO LIBERE STRATEGIE DI INTERVENTO CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI 1. COME PREPARO L’AMBIENTE E LA SITUAZIONE (dove-cosaquanto)? 2. QUALI SUPPORTI COMUNICATIVI DECIDO DI USARE? IL MIO PIANO D’AZIONE CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO QUALE COMPORTAMENTO ALTERNATIVO INSEGNO? (SMART) … E COME? CONTROLLO DEI CONSEGUENTI 1- QUALI SISTEMI DI GRATIFICAZIONE USO? 2- COME DECIDO DI COMPORTARMI? 19 19/01/2013 Gradualità 2 Gr. di psicologia Così come il medico guarisce i suoi pazienti con i farmaci, nel campo psicoeducativo di “medicina cognitivo-comportamentale” si utilizzano i 2 “grammi”: Gradualità Gratificazione Gratificazione Perchè • Rappresenta il gioco di sponda della gradualità, infatti: – La gradualità non ha senso senza gratificazione – La gratificazione non è possibile senza la gratificazione • E’ un rinforzatore, poichè rende più forte la risposta gratificata Ci viene spontaneo rinforzare il 1° della classe, quello che esegue i compiti in modo quasi perfetto A chi E’ difficile invece rafforzare il Pierino che non legge e scrive con piacere e non si comporta come gli altri Prende il nome di modellaggio: rafforzare un comportamento che si avvicina il più possibile all’obbiettivo prefissato Capacità di cogliere dal punto di vista relazionale anche dei minimi progressi, di valorizzare la parte buona presente in qualsiasi prestazione,evidenziarla, e restituirla al “mittente” all’interno di un sistema circolare N.B: Il SIGNIFICATO non è quello del premio, ma del “prendersi cura” Analisi del compito Apprendimento senza errori N.B: Prima di acquisire queste competenze tecniche è importante che la gradualità sia una nostra prerogativa come “esperti del settore” e faccia parte di un nostro paziente e comprensivo modo di relazionarsi con chi ha più bisogno di aiuto Facile, inutile se non alle volte dannoso: come l’antibiotico a chi ha il raffreddore che abbassa ulteriormente le difese immunitarie Es: capoclasse che prende sempre ottimo e al primo benino scoppia in lacrime e crea una tragedia Pierino per essere lodato ci aspettiamo che faccia una prestazione uguale a quella del capoclasse e allora aspetta e spera! E’ invece il minimo miglioramento di Pierino che se viene notato e rinforzato fa sì che molto probabilmente si ripeta in futuro IMPARARE A MODERARE E MODULARE LA GRATIFICAZIONE COME ALLENARLI A MANTENERE COMPORTAMENTI POSITIVI? GRATIFICANDO! tramite l’uso di RINFORZI POSITIVI “I CARE” 20 19/01/2013 Allenamento a piccoli passi • Come si insegna gradualmente un’abilità cognitiva, esempio leggere, allo stesso modo va allenata la capacità di controllare l’attenzione (“occhi e orecchie”) e l’attività (“mani e piedi”), spezzettando la meta in micro-obiettivi Allenamento a piccoli passi • • • Come si insegna gradualmente un’abilità cognitiva, esempio leggere, allo stesso modo va allenata la capacità di controllare l’attenzione (“occhi e orecchie”) e l’attività (“mani e piedi”), spezzettando la meta in micro-obiettivi Di solito si rinforza chi riesce già … però … è come dare l’antibiotico ai bambini sani (i più abili che sentendosi sempre dire “bravo” si indeboliscono e al primo insuccesso crollano), anziché ai malati (coloro che non riescono mai, ma necessitano di accumulare piccoli successi e gratificazioni) “Amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne ho più bisogno” L’ECONOMIA A GETTONI IL PATTO DELLA SCARPA “token economy” a cosa serve? • Rinforzare tutti i piccoli e grandi successi • Spostare l’attenzione sui successi ed evitare di rinforzare – con l’attenzione negativa - gli insuccessi come? • Attraverso i gettoni (simboli) si premia il bambino ogni volta che emette il comportamento desiderato • A scadenze predeterminate vengono scambiati i “token”con i premi stabiliti IN SINTESI • La token economy è come il modello per un vestito sartoriale, da cui l’artigiano (educatore) trae un vestito, usando i tessuti che ha (risorse) adattandole con creatività al bambino (individualità), per fare il SUO vestito (personalizzato) • Un sistema di gratificazione funziona quando sia l’insegnante che l’alunno si sentono gratificati per aver raggiunto a piccoli passi un obbiettivo alla volta • Si innescano circoli virtuosi di gratificazioni: i bambini con Bisogni Educativi Speciali mobilitano le nostre energie, conoscenze, risorse e creatività mettendo in discussione i metodi “classici” TOKEN INDIVIDUALE ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 21 19/01/2013 A FINE GIORNATA TUTTI NEL GRANDE SALVADANAIO IN ALTERNATIVA... OGNI DIECI GETTONI INDIVIDUALI UN SUPER GETTONE GIALLO= MARCO ROSA=ANNA ARANCIO=PAOLO CHE VIENE MESSO NEL FORZIERE COMUNE Scuola dell’Infanzia Rappresentazione simbolica e grafica della regola, suddivisa in singoli comportamenti Metodo della TOKEN-ECONOMY Ogni bambino conquista una conchiglia di pasta colorata quando rispetta la regola del colore corrispondente; individualmente, a fine attività, riceve la pasta che metterà nel contenitore di classe (barattolo in vetro). Quando il barattolo sarà pieno, tutta la classe otterrà il premio finale: giochini per tutti Token economy Cooperativa Akras, Servizio CRESCO, Padova 22 19/01/2013 ! “Come faccio a non dimenticare niente?” Pianificazione delle uscite/ricariche a) Programma con sistema a punti b) Schede ritagliabili da usare sul diario c) Verifica del materiale d) Gratificazione o costo della risposta I “caricabatterie” = permessi (comportamenti a funzione autoregolatoria) La strutturazione delle stereotipie o dei comportamenti a funzione autoregolatoria Livia e le domande ossessive • A Francesco viene data la possibilità di usare dei “buoni spezza-attività” per interrompere il lavoro nei momenti di stanchezza, un numero limitato di “buoni” da utilizzare nella sessione di lavoro, previa approvazione dell’operatore. • Connotazione positiva e strutturazione delle stereotipie e compulsioni IMPARO A PARLARE A BASSA VOCE PROVE DI VOCE (REGISTRAZIONE) 23 19/01/2013 COME INSEGNARE A STARE ATTENTI? AVVIARE UNA CONVERSAZIONE Se io parlo male gli altri sono Se io parlo bene gli altri sono… L’ ASCOLTOFONO ELENCO DEI RINFORZI: CAPIAMOLO DALL’OSSERVAZIONE! tangibili, commestibili, sociali, verbali, simbolici, automonitoraggio e Token Economy 24 19/01/2013 Elia, 15 anni: vademecum per i comportamenti sociali REGOLARE LA VOCE 1° elementare – San Marino 25 19/01/2013 26 19/01/2013 27 19/01/2013 URLARE IMPARO A PARLARE A BASSA VOCE Insegnare comportamenti positivi alternativi PATTO TRA CRISTINA E RICCARDO • RICCARDO HA BISOGNO DI ALLENARSI SU: • LEGGERE E SCRIVERE VELOCE SENZA ERRORI DA ELEONORA • CONTROLLARSI A SCUOLA • • 3. CONTROLLARSI A CASA 28 19/01/2013 I goal di Riccardo a scuola I goal di Riccardo a casa 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 35 30 25 20 15 10 5 0 1° dic 1° dic Il cartellone: la token di classe Per incentivare il comportamento positivo si utilizza la modalità del RINFORZO POSITIVO, SOTTO FORMA DI PREMIO 2° dic 3° dic 2° dic 3° dic 1° genn2° genn 3° genn4° genn 1° genn 2° genn 3° genn 4° genn 1° febbr 2° febbr 1° febbr 2° febbr Autovalutazione sulle regole di classe autovalutazione individuale, due volte alla settimana (in giorni e orari prestabiliti) sul rispetto delle 3 regole; condivisione delle risposte e valutazione nostra: concordiamo o meno con quanto dichiarato da ciascuno; COLLETTIVO: se la classe non ottiene il pezzo … circle time! un pezzo di puzzle di un tandem colorato, dato dopo ogni verifica, e una sorpresa quando si sarebbe ultimato: la visione di un film. Sistemi di gratificazione utilizzati se i ¾ della classe raggiunge il rispetto delle tre regole, viene pescato un pezzo di puzzle SCUOLA PRIMARIA DI MONTEGIARDINO (Repubblica di San Marino) V° elementare • Token economy individuale e di classe: • “A ciascuno il suo percorso” Scelta di un obbiettivo individuale, a partire da schede di riflessione, discusse poi con le maestre 29 19/01/2013 Ogni bambino ha la sua scheda di monitoraggio nel quadernone di classe; a fine giornata si assegnano i punti (colore diverso per diverso risultato) 30 19/01/2013 Infine … autovalutazione degli apprendimenti ciascuno si valuta secondo le sue capacità e il suo impegno - i professionisti, tutti i bambini che si sentono forti che sono già allenati e sono bravi a vincere le gare - gli atleti, tutti i bambini che vincono alcune gare, ma hanno ancora bisogno di allenarsi un po'. - gli amatori, tutti i bambini che ancora non gareggiano, ma grazie all'allenamento potranno diventare dei bravi atleti • Posta del cuore Grafico di registrazione: Ogni obiettivo è valutato in base alle capacità individuali • Dado risposte alle emozioni: Quando io mi sento… Posso fare… Verde = ho fatto il massimo Arancio = potevo dare di più Rosso = non ho usato le mie capacità FAVORIRE MOMENTI DI ASCOLTO DELLA CLASSE • PROMUOVERE OCCASIONI DI CONVERSAZIONE NELLE QUALI SIA POSSIBILE PARLARE DELLE PROPRIE DIFFICOLTA’ E DIVERSITA’ • ES. LA POSTA DEL CUORE • UNA VOLTA ALLA SETTIMANA L’INSEGNANTE LEGGE A VOCE ALTA E COMMENTA COINVOLGENDO GLI STUDENTI I BIGLIETTINI RACCOLTI DAL POSTINO DI TURNO • 1 vorrei tanto andare in gita • 2 i maschi si passano sempre la palla tra loro e tra le femmine più brave, dovrebbero smetterla • 3 S. dice sempre le bugie e poi finiamo tutti in castigo…non è giusto ci dovrebbe finire solo lei • 4 Mi piace un casino A. anche dallo scorso anno 31 19/01/2013 I Comportamenti Negativi Le motivazioni alla base del comportamento: CAVALLI E CAMMELLI Animale positivamente motivato: ama compiacere il suo padrone ed è disposto a faticare per un complimento o uno zuccherino. Per muoverlo: Animale negativamente motivato: se decide di fermarsi cibo o acqua non lo convincono. Tecniche comportamentali 1. Positive: fare un piano di rinforzi (non solo materiali), creando un inventario in base all’età e alle preferenze, 2. Negative: ignorare pianificato, uso dei rimproveri, conseguenze logiche, costo della risposta, punizioni con la noia o punizioni che richiedono impegno e sforzo. Per muoverlo: Franc esco 32 19/01/2013 Strategie sulle conseguenze negative Ignorare pianificato Contratto Comportamentale Costo della risposta Punizione Time out Ignorare Pianificato L’attenzione dell’adulto è un’efficace gratificazione. Togliere l’attenzione, quindi ignorare i comportamenti inadeguati di scarsa intensità può essere utile per farli scomparire. A quali comportamenti applicarlo? Proteste sproporzionate e “scenate” Dispetti ai compagni Lamenti e piagnucolii Piccole azioni di disturbo Comportamenti finalizzati ad ottenere l’attenzione dell’adulto (es. parolacce) Costo della Risposta Ad un comportamento inadeguato segue la perdita di un privilegio o di un’attività gradevole. E’ utile soprattutto per comportamenti negativi non gravi, specie in relazione allo scarso impegno (dire bugie, disubbidire, non fare o terminare i compiti, rifiutarsi di svolgere o abbandonare un’attività..). Questo “pagare pegno” del bambino deve essere: Comunicato o concordato in anticipo Proporzionale all’azione negativa Corredato da informazioni chiare Controllabile nella sua applicazione Inevitabile e non flessibile nella sua applicazione Il guadagno superiore alla perdita…la persona non deve andare in rosso!!! La Punizione Quando ritenuta necessaria deve essere: priva di aggressività; psicologicamente neutra (centrata sul comportamento e non sulla persona); fonte di infromazioni; immediata; proporzionale alla gravità dell’azione compiuta dal bambino; facilmente applicabile e inevitabile per il bambino; spiacevole per il bambino. La Punizione Qualsiasi evento, oggetto o comportamento che riduca la probabilità che si ripeta il comportamento a cui viene applicata. E’ sempre necessario fornire al bambino un’alternativa per raggiungere gli stessi scopi! Esempi di punizione alle medie Le regole di classe sono chiare e ben esplicitate; è stata fatta la programmazione dell’ora di lezione e l’insegnante sta spiegando alla lavagna e sente brusio in sottofondo. L’insegnante effettua un primo richiamo verbale. Al secondo richiamo ricorda a tutti la regola sull’attenzione da tenere mentre si ascolta una spiegazione ed avvisa che inizia a segnare a lato della lavagna il primo ammonimento: a questo non seguiranno ulteriori richiami verbali ma eventualmente altri due segni sulla lavagna; al terzo segno scattano in automatico più esercizi di grammatica per casa. 33 19/01/2013 Esempi di punizione alle medie L’insegnante effettua regolarmente il controllo dei compiti per casa e del materiale scolastico. Ogni volta che uno studente dimentica i materiali o non hanno svolto tutti i compiti per casa, sul registro viene segnato. Ogni 3 crocette di dimenticanza dei compiti arriva la nota a casa, ogni 5 asterischi per il materiale dimenticato è un meno che abbassa di mezzo voto la media in quella materia Timeout Obbiettivi a. Non infliggere una punizione b. Evitare che il suo comportamento disturbante venga rinforzato dai compagni c. Consentire uno stacco che estingua la carica emotiva e aiuti a recuperare un certo controllo Time-out: Modalità di attuazione Timeout • Ultima risorsa • Interruzione momentanea del gioco • Allontanamento dell’alunno dai compagni, in apposito luogo privo di gratificazioni o rinforzi (materiali, conversazioni..) • Non è “mettere in castigo” • Da spiegare e simulare prima che occorra 1. Esclamare in modo perentorio la parola “Stop!” 2. Comunicare all’alunno in modo pacato, ma deciso che il suo comportamento sta violando il diritto di qualcun altro o la regola concordata 3. Allontanamento necessario per bloccare il comportamento nocivo 4. Comunicare la durata del time-out (solitamente pochi min: età - 2) Time out = riprendi il controllo “se sei agitato siediti in parte per due minuti, mettiti tranquillo, poi torna qui” Privo di aggressività, con poche parole 34 19/01/2013 IL CASO DI DANIELE – 9a autismo Comportamento problema: eteroaggressività Cause: bassa tolleranza alla frustrazione, oppositività, difficoltà di autoregolazione emotiva Soluzione: fornire strumenti alternativi per esprimere il dissenso verso le proposte, aiutare Daniele a modulare la sua rabbia in modi socialmente accettabili, attraverso supporti visivi. MODI PER CALMARSI Conto fino a 10 Respiro Piano Sto seduto fermo Sto in silenzio Metodo Daniele viene aiutato, attraverso la descrizione dei comportamenti con supporti visivi, a dare una gradualità all’intensità della sua rabbia. Vengono inoltre esplicitate le conseguenze dei propri comportamenti e viene fornita una soluzione per calmarsi. Ogni volta che il bambino riusciva ad abbassare la propria rabbia ad un livello più basso veniva rinforzato socialmente dai familiari o dall’operatore e premiato con delle attività piacevoli (es: fare un dolce, vedere un episodio di Pippi Calzelunghe ) A questi strumenti è stata affiancata una Token Economy per aumentare la tolleranza alla frustazione e l’adesione alle attività proposte. Ad ogni attività viene dato un valore in monete che poi si trasformano in minuti di gioco con videogames da utilizzare prima di cena. E’ stato inoltre introdotto il “costo della risposta”: quando il bambino emette un comportamento di opposizione o aggressivo viene tolto un numero di gettoni proporzionale alla gravità del comportamento. 35 19/01/2013 Ogni sessione di lavoro con l’operatore o con i genitori viene programmata con supporti visivi che indicano il valore di ogni attività svolta (valutato in base alla difficoltà). Questi supporti visivi sono esposti in un luogo ben visibile, in modo che Daniele possa monitorare, quando ne sente la necessità, il numero di minuti che ha vinto grazie al suo impegno. ATTIVITA’ “SFOGARABBIA”” • Angolo della rabbia, con cuscini e materassi da picchiare • Cuscino in cui poter urlare • Angolo dei giornali vecchi da strappare • Quaderno della rabbia, su cui scarabocchiare e colorare con intensità • 5 minuti di pianto nello “sfogatoio”” • La strada “bene” (rabbia buona) e la strada “male” (rabbia cattiva) Il termometro della rabbia dispiaciuto arrabbiato poco arrabbiato abbastanza arrabbiato tantissimo IN SINTESI • La token economy è come il modello per un vestito sartoriale, da cui l’artigiano (educatore) trae un vestito, usando i tessuti che ha (risorse) adattandole con creatività al bambino (individualità), per fare il SUO vestito (personalizzato) • Un sistema di gratificazione funziona quando sia l’educatore che il bambino si sentono gratificati per aver raggiunto a piccoli passi un obiettivo alla volta • ED E’ PIACEVOLE!!! 36 19/01/2013 TOLLERANZA ALLA FRUSTRAZIONE “Qualche volta succedono delle cose che non mi piacciono, oppure devo fare delle cose che non voglio fare: in questi casi mi arrabbio e la mia tolleranza alla frustrazione è molto bassa (2-3). Mi sento arrabbiato, come sabato: il mio corpo era pieno di rabbia, mi sentivo seccato e scocciato. Non volevo andare a scout, volevo rimanere a casa, ma non era possibile. Devo quindi trovare una soluzione per farmi passare la rabbia e aumentare la tolleranza alla frustrazione. Sono andato in un posto che mi fa sentire bene: (il recinto segreto) e qui ho mangiato, mi sono tranquillizzato e mi sono sentito meglio, infatti la tolleranza alla frustrazione è arrivata al 6-7. Poi sono andato a scout” CONCLUSIONE: posso a volte andare in un posto tranquillo che mi fa pensare ad altro così mi tranquillizzo!!! Ero fuori dal mio gallo Cassi, allo scadere dei 15 minuti concordati mio papà è venuto a chiamarmi e mi ha detto: “Vieni Marco”- io ho risposto “posso star fuori ancora 2-3 minuti?” lui ha detto “No” – Mi sono sentito un po’ infastidito – mica tanto – non ero arrabbiato Ho detto: “do’ questa manciata d’erba al gallo ed entro” e ho fatto come ho detto. La mia tolleranza era ON STORIE PER LE EMOZIONI: IMPREVISTI SOLUZIONI “A volte può capitare un imprevisto e il programma della giornata che avevo fatto deve cambiare. Questo mi fa sentire nervosissimo, addirittura furibondo. E’ successo stamattina quando ho saputo che dovevo venire da Cristina oggi, anziché mercoledì: ero così arrabbiato che a scuola la prima ora ho parlato poco, anche se ero concentrato, e dopo mi è passato. La rabbia è stata tossica, ha inquinato la mia mente. Bisogna trovare una soluzione per cancellare la rabbia che non diventi tossica.” 1. Immagina di avere una cancellina come un pittore 2. puoi cancellare il programma vecchio dalla mente 3. poi riscrivi su un foglio il nuovo programma 4. le cose belle da fare le tieni per ultime, come il dolce che si mangia alla fine 5. invece di pensare a ciò che non vuoi fare, concentrati sulla cosa bella alla fine SOLUZIONI PER TRATTENERE LA RABBIA • Quando mi viene da dare dei pugni immagino uno scotch magico, rosso, non troppo forte che non fa male, ma un po’ stretto che si arrotoli intorno alle mani e le tiene ferme • Quando mi viene da dare dei calci, immagino un cerchio flessibile, largo circa 35 cm, rosso e nero che si circonda tra le gambe quando si alzano e le tiene ferme • Questi due strumenti magici quando vengono a contatto con il corpo, rilasciano una luce magica gialla, come un raggio di sole, che ha il potere di portare via le energie cattive e sostituirle con quelle buone • Questa luce mi dà la sensazione di tranquillità 37 19/01/2013 RIFLETTERE PRIMA DI FARE LE COSE STOP E PENSA E’ importante imparare a ragionare prima di fare le cose. Storia: ci sono due bambini, Giacomo e Riccardo in salotto e stanno giocando insieme. Ad un certo punto Giacomo butta giù un vaso apposta per la rabbia di qualcosa che era successo. Riccardo sta per imitarlo, ma si ferma, e gli vengono alcuni pensieri: • “Meglio non farlo, altrimenti avrò una punizione!” • “se lo faccio, mamma si arrabbierà con me, non è bello … preferisco che mamma sia contenta di me” • “non vale la pena arrabbiarsi per qualcosa di così piccolo … posso sfogarmi in un altro modo, ad esempio posso urlare in un cuscino” IL MODELLO PSICOEDUCATIVO: UN LAVORO DI SQUADRA Homework… • Immaginate di insegnare un’abilità o comportamento alternativo • Scomponete l’abilità in sottocomponenti, che siano comportamenti specifici, osservabili, obiettivi (SX) • Abbinate supporti visivi, come simboli, disegni …(DX) Componente specifica Immagine / simbolo Il tuo ponte Cosa faccio “ora” Cosa dovrei/vorrei fare in una “realtà ideale” Da tutto ciò che hai sentito e visto, scegli una piccola cosa fattibile per te. Cosa potresti fa in concreto tu per passare da una parte all’altra del ponte? Concretamente, singolarmente individua un piccolo passo che puoi fare già domani […] ma tra la partenza e il traguardo nel mezzo c'è tutto il resto e tutto il resto è giorno dopo giorno e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire e costruire è potere e sapere rinunciare alla perfezione […] “Ogni viaggio di mille miglia inizia con un piccolo passo” Lao Tse Niccolò Fabi 38