ONCOLOGIA: donne più spaventate degli uomini dopo diagnosi

ONCOLOGIA: donne più spaventate degli uomini dopo diagnosi
Quando si tratta di emozioni, il vero 'sesso forte' è quello femminile. Eppure, di fronte alla
diagnosi di un tumore sono gli uomini ad assumere un atteggiamento più equilibrato,
mentre le donne si lasciano prendere più facilmente dalla rabbia e dalla paura. E' quanto
emerge da una ricerca promossa da Bayer Shering Pharma e condotta in 37 strutture di
oncologia medica italiane, che ha coinvolto quasi 2.800 pazienti. Dall'indagine, coordinata
da Costantino Cipolla del dipartimento di Sociologia dell'Università di Bologna, è nato il
libro 'Con gli occhi del paziente' presentato oggi a Milano. "Esiste un'evidente differenza
nella reazione alla diagnosi - spiega la ricerca -; le donne sono più fragili, o meglio,
manifestano più apertamente il loro stato di paura e di rabbia, al contrario degli uomini che
sembrano mantenere una reazione emotivamente più stabile". Ad essere ancora più
terrorizzati dalla notizia di un cancro sono i giovani, che però hanno anche più voglia di
reagire e ritengono, più di altri, che aderire alle terapie sia utile ma faticoso. All'opposto,
l'anziano rimane meno scosso emotivamente dalla notizia, prova paura ma non rabbia e
rancore. Dall'indagine emerge inoltre che più alto è il titolo di studio del paziente, maggiore
è la comprensione delle informazioni che riceve dall'oncologo, così come l'accesso a più
informazioni (dalla Tv, da internet eccetera) va di pari passo con la condizione socioeconomica del malato. "Oltre ai medici - conclude Antonio Maturo, sociologo della salute
all'Università di Bologna - risultano essere centrali nell'acquisizione di informazioni anche
gli altri malati e la rete degli amici. Infine, anche la chiarezza del linguaggio dell'oncologo
influenza, almeno a breve termine, le aspettative di guarigione".