2.3.2_ Rischio terremoti

annuncio pubblicitario
Rischio Sismico
IL TERREMOTO
Un terremoto si manifesta come moto vibratorio del terreno che
ha origine in un punto più o meno profondo della Terra
(ipocentro o fuoco del terremoto) da cui si sprigionano onde
sismiche o elastiche, e per questo può essere definito anche
scossa sismica.
LA STRUTTURA DELLA TERRA
La Terra è costituita da:
CROSTA
MANTELLO
NUCLEO
Tale suddivisione corrisponde a
variazioni nella velocità di
propagazione delle onde
sismiche all’interno della Terra
(discontinuità sismiche).
I raggi sismici cambiano
direzione al passaggio da un
mezzo più lento a uno più
veloce, percorrendo traiettorie
concave verso l’alto.
I MOVIMENTI TETTONICI
Le rocce che formano la
crosta e il mantello sono
sottoposte a sforzi, detti
sforzi tettonici, che
sono il risultato dei
movimenti reciproci delle
grandi placche in cui è
suddivisa la porzione più
superficiale della Terra.
Quando tali sforzi
raggiungono il limite della
resistenza offerta dalle
rocce, si forma una frattura
e si genera un terremoto.
LE ONDE SISMICHE
Le onde sismiche o elastiche si suddividono in P (primae - longitudinali)
e S (secundae - trasversali).
Le onde P sono caratterizzate da un moto vibratorio del materiale elastico
nella direzione in cui si propagano, cioè viaggiano attraverso il
materiale roccioso determinando in esso una successione di compressioni
e dilatazioni.
Le onde S presentano, invece, un moto vibratorio del materiale elastico in
direzione perpendicolare alla direzione di propagazione.
Le onde P viaggiano a una velocità che è circa 1,7 volte superiore a
quella delle onde S; pertanto esse precedono queste ultime nelle
registrazioni sismografiche (da cui le definizioni primae e secundae).
LA MAGNITUDO
La magnitudo è stata definita nel 1935 dal famoso sismologo
C.F.Richter come misura oggettiva della quantità di
energia elastica emessa durante un terremoto.
La magnitudo viene calcolata a partire dall'ampiezza delle
onde sismiche registrate dai sismografi, ed è espressa
attraverso la "scala Richter".
Ogni incremento di una unità di magnitudo corrisponde ad un
incremento di trenta volte dell’energia emessa. I terremoti più
piccoli percettibili dall’uomo hanno una magnitudo intorno a
2,5, mentre quelli che possono provocare danni alle abitazioni
e vittime hanno generalmente una magnitudo superiore a 5,5.
L’INTENSITA’
L'intensità di un terremoto quantifica e
classifica esclusivamente gli effetti provocati sull’ambiente,
sulle cose e sull’uomo.
A differenza della magnitudo, per uno stesso terremoto essa
assume valori diversi in luoghi diversi, a seconda della
distanza dall'epicentro.
Viene espressa tramite la scala MCS Mercalli- CancaniSieberg, composta di 12 gradi.
In genere l’uomo avverte terremoti a partire dal III grado, dal VI
all’VIII si verificano danni alle abitazioni, mentre a partire dal IX,
si possono avere crolli totali e stravolgimenti del paesaggio
(frane, alterazioni del regime idrico).
Sismogramma di un
terremoto
La traccia registrata dal
sismografo è quella relativa
a un terremoto
dell'intensità di 5,5 gradi
della scala Richter. Questo
strumento può registrare
alternativamente le
vibrazioni orizzontali o
verticali di un'onda sismica.
Per avere il quadro
completo di un evento
sismico è dunque
necessario disporre di più
di uno strumento.
PREVENZIONE E PREVISIONE
I danni provocati dai terremoti possono essere
contenuti adottando apposite misure di prevenzione.
La prima, e più ovvia,
consiste nel costruire
edifici in grado di
resistere alle massime
sollecitazioni che
possono essere
causate dai terremoti
più intensi attesi in una
data zona.
PREVENZIONE E PREVISIONE
A tale scopo tutti i Comuni italiani sono classificati
per legge in base alla probabilità che in ognuno
di essi si raggiunga una soglia di scuotimento
superiore a un certo livello prefissato, sia come
effetto di un forte terremoto distante o di un
terremoto moderato ma più vicino.
Tale classificazione si basa principalmente
sull’analisi dei terremoti che sono avvenuti nel
passato in Italia.
LA CLASSIFICAZIONE IN ITALIA
FENOMENI PREMONITORI E PRECURSORI
“RUMORE DI FONDO” CHE SI ODE
NELL’IMMINENZA DI UN FORTE
TERREMOTO COSTITUITO DAI MUTAMENTI
DI VELOCITÀ DELLE ONDE LONGITUDINALI
LA VARIAZIONE DEL
LIVELLO D’ACQUA NEI
POZZI
FENOMENI PREMONITORI E PRECURSORI
IL VERIFICARSI DI UN
SERIE DI FRATTURE
MINIME ALL’INTERNO
DELLE MASSE
SOTTOPOSTE A TENSIONE,
FENOMENO OSSERVABILE
TRE O QUATTRO MESI
PRIMA DELLA SCOSSA
PRINCIPALE
I CAMBIAMENTI DEL CAMPO MAGNETICO
FENOMENI PREMONITORI E PRECURSORI
PRESENZA DEL RADON –
UN GAS CHE PROVIENE DALLA
DISINTEGRAZIONE NATURALE
DEL RADIO
INFATTI È VALIDA L’IPOTESI CHE LE ROCCE, NEI
MOMENTI IN CUI SONO SOTTOPOSTE A
PRESSIONE, PRIMA DELLA FRATTURA, LIBERINO
QUESTO GAS
FENOMENI PREMONITORI E PRECURSORI
PIÙ È ELEVATA LA MAGNITUDO DI UN
TERREMOTO, TANTO MAGGIORE È IL
TEMPO CHE INTERCORRE TRA LA
COMPARSA DELLE PRIME ANOMALIE E
LA SCOSSA PRINCIPALE
NORME DI COMPORTAMENTO
PRIMA DEL SISMA
INFORMARSI PRESSO LE AUTORITÀ LOCALI
DELL’ESISTENZA DI PIANI D’INTERVENTO DI
PROTEZIONE CIVILE E CONOSCERNE I PIANI DI
ATTUAZIONE
CONTROLLARE CHE LA PROPRIA ABITAZIONE
RISPONDA ALLE NORMATIVE DI COSTRUZIONE
ANTI-SISMICA
CONOSCERE E VERIFICARE IL FUNZIONAMENTO
DEGLI INTERRUTTORI DELLA LUCE, GAS, ACQUA,
PER POTERLI DISATTIVARE NEL MOMENTO
DELL’EVENTO SISMICO
NORME DI COMPORTAMENTO
PRIMA DEL SISMA
ASSICURARSI CHE MOBILI, ELETTRODOMESTICI E
OGGETTI PESANTI SIANO BEN FISSATI ALLE PARETI ,
PER DIMINUIRE IL RISCHIO DI CADUTE E
ROVESCIAMENTI
PARTECIPARE ALLE
ESERCITAZIONI DI
PROTEZIONE CIVILE,
PREDISPOSTE DALLE
AUTORITÀ LOCALI
NORME DI COMPORTAMENTO
DURANTE LA SCOSSA
SE SI È ALL’INTERNO:
RIFUGIARSI NEI PUNTI PIÙ SOLIDI DELL’EDIFICIO, CHE
GENERICAMENTE SONO LE PARETI PORTANTI, GLI
ARCHITRAVI, I VANI DELLE PORTE
SE SIETE
IMPOSSIBILITATI A
RAGGIUNGERE TALI
STRUTTURE, TROVARE
RIFUGIO SOTTO TAVOLI
O ALTRI POSSIBILI
RIPARI
NORME DI COMPORTAMENTO
DURANTE LA SCOSSA
IN OGNI CASO LONTANO DA OGGETTI CHE
POSSONO CADERE O ROVESCIARSI
RIMANERE LONTANO DA
FINESTRE O PARETI DI
VETRO
NON SOSTARE NEI VANI DELLE
SCALE E NEGLI ASCENSORI
NORME DI COMPORTAMENTO
DURANTE LA SCOSSA
SE SI È ALL’APERTO:
NON RIPARARSI SOTTO CORNICIONI, GRONDAIE,
BALCONI, ECC.
DIRIGERSI VERSO SPAZI
LIBERI, LONTANO DA EDIFICI
E DALLE RETI ELETTRICHE
NELL’IMPOSSIBILITÀ DI
ALLONTANARSI,
TROVARE RIPARO SOTTO
L’ARCHITRAVE
DI UN PORTONE
NORME DI COMPORTAMENTO
DURANTE LA SCOSSA
SE SI È IN MACCHINA:
NON SOSTARE SOTTO I PONTI, I CAVALCAVIA,
LE LINEE ELETTRICHE, ECC.
NORME DI COMPORTAMENTO
DOPO LA SCOSSA
DISATTIVARE GLI IMPIANTI LUCE, GAS, ACQUA
CONTROLLARE CHE NON VI SIANO
PERDITE DI GAS
SPEGNERE GLI EVENTUALI PICCOLI INCENDI
NON USARE IL TELEFONO, PER NON
SOVRACCARICARE LE LINEE, NECESSARIE
ALLE STRUTTURE DI SOCCORSO
TENERSI INFORMATI ATTRAVERSO
LE RADIO A BATTERIA
NORME DI COMPORTAMENTO
DOPO LA SCOSSA
NON USARE L’AUTOMOBILE PER FUGGIRE,
MA RAGGIUNGERE I PUNTI DI RACCOLTA A PIEDI
CONTRIBUIRE ALLE OPERAZIONI DI
SOCCORSO.
SE SI È IN LOCALITÀ COSTIERE,
NON RIFUGIARSI SULLA SPIAGGIA,
DURANTE LE PRIME ORE, PER
PERICOLO DI EVENTUALI
MAREMOTI
GRAZIE
PER L’ATTENZIONE
Domande
Scarica