Reparti
Dipinti di
Alessia Bervini
Ospedale
Regionale di Locarno
La Carità
mercoledì 12 marzo 2008
sabato 31 maggio 2008
Tipografia Bassi Locarno
La mostra è allestita nel corridoio
al piano terreno dell’Ospedale
Orario d’apertura
tutti i giorni dalle 08.00 alle 20.00
l’entrata è libera
Inaugurazione
mercoledì 12 marzo ore 18.00
Invito
mercoledì 12 marzo 2008, ore 18.00
L’Ospedale Regionale di Locarno
e la sua Commissione culturale
hanno il piacere d’invitarla
all’inaugurazione della mostra
di Alessia Bervini
Alla vernice sarà presente .....
Reparti
Alessia Bervini nasce a Giubiasco nel 1970 e vive ad Arzo
dal 1995.
Nel 1986 frequenta il Centro scolastico per le industrie artistiche
(CSIA) a Lugano, conseguendo il diploma in arti decorative nel
1990. Lo stesso anno si iscrive all’Accademia di belle arti di
Ginevra (ESAV), frequenta i laboratori di pittura, scultura
e specializzazione per l’insegnamento, diplomandosi quattro
anni dopo.
Torna in Ticino dedicandosi in particolar modo all’insegnamento.
È titolare dell’atelier di pittura per bambini Il barattolo
a Bellinzona.
Lavora come animatrice per l’Associazione ticinese genitori e
amici dei bambini bisognosi di educazione speciale (ATGABBES) a
Pedevilla e Lugano e insegna disegno e pittura a gruppi di adulti.
Partecipa, come animatrice, alle attività dell’associazione
Giullari di Gulliver, che promuove soggiorni di vacanza e attività
artistiche per bambini, giovani e adulti. Si dedica a diverse forme
di espressione come la danza, il teatro e, in particolar modo,
la narrazione, divenendo membro del gruppo Confabula,
dove conosce Claudio.
Insieme a lui si trasferisce ad Arzo e, nel 1995, inizia un lungo e
appassionante lavoro artigianale: la ristrutturazione di una
vecchia casa nel nucleo. Nel 1996 nasce il primo figlio, Tobia.
Nel 2000 nasce Agata, la seconda figlia, e il festival della
narrazione dei paesi della Montagna, che ancora vive nelle corti
e nelle piazze di Arzo.
Meraviglia, incanto, stupore, poesia sono prodigi che scaturiscono
dal mondo dei bambini, che ne sono fonte inesauribile.
Ho conosciuto molte persone, a cominciare dai miei figli, che
mi hanno insegnato tanto: sto imparando a osservare.
Ho scoperto che fuori, in corte, a volte scorre un fiume, ma che
basta costruire una zattera per poterlo attraversare; che molti
sassi sono case abitate, per esempio sotto il terzo da sinistra
davanti al lavatoio vi abita Gongo, piccolo insetto timido e tondo;
che se getti nel fiume, uno dopo l’altro, sassi di differenti
dimensioni (quelli disabitati naturalmente) questi diventano note
e tu un compositore; che un rametto con una foglia infilata
sulla cima non è un rametto ma un faraone…
Ho conosciuto amici, scrittori e tanti narratori che mi hanno
insegnato ad ascoltare; ho conosciuto artisti e artigiani e
Antonio Catalano che è tutti questi insieme e che elargisce
preziosi consigli come “siediti e cammina”, oppure
“chiudi gli occhi e guarda”.
Bella gente, che mi dice che tutto questo è possibile, anzi
assolutamente necessario. E così ho ripreso a dipingere e a
costruire.