Edizione straordinaria per i proprietari

annuncio pubblicitario
Marzo 2010 · Tiratura: 1 221 480 copie
Edizione per la Svizzera italiana
Edizione straordinaria
per i proprietari immobiliari
Il programma per l’efficienza energetica e per le energie rinnovabili: SvizzeraEnergia, casella postale, 3003 Berna. www.svizzeraenergia.ch
Come ritagliarsi una bella fetta
della torta: tutto quello che c’è
da sapere sul nuovo Programma
Edifici. 2–4
Risanare conviene!
Il nuovo Programma Edifici promuove la coibentazione termica (e in molti Cantoni
anche le energie rinnovabili) con una cifra che può arrivare fino a 300 milioni l’anno.
Grazie al CECE si sa di più
sul futuro della propria casa. 6
Fate subito il primo passo e isolate
il pavimento della soffitta! 14
Intervista ad Andreas Waespi,
presidente della direzione della
Banca Coop. 9
Cucinare a induzione fa
risparmiare energia ed è comodo
e veloce. 13
Intervista a Jürg Nufer, CEO della
Hoval Schweiz. 17
80 % in meno di spese di riscaldamento: il miracolo energetico
di Walenstadt. 19
Un impianto solare sul tetto fa
risparmiare da una a due tonnellate di CO2 all’anno. 20
Lampade a basso consumo:
la nuova generazione fa tutto
meglio. 27
Che fa un proprietario
immobiliare imbranato? 29
Servizio lettori 30
In Svizzera sta accadendo qualcosa di incredibile: non appena
il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno dato
il via libera nell’estate del 2009,
i Cantoni e la Confederazione
si sono seduti a un tavolo per mettere a punto un progetto comune
a lungo termine in tutta la Svizzera. Dal 4 gennaio 2010 questo
progetto è già in Internet:
www.ilprogrammaedifici.ch
Il sito Web del Programma Edifici è
molto cliccato. Forse perché sono stati
stanziati dai 280 ai 300 milioni di franchi per il risanamento degli edifici e
l’impiego delle energie rinnovabili. 200
milioni sono finanziati con le entrate
derivanti dalla tassa sulla CO2. Altri
80–100 milioni sono contributi cantonali di incentivazione. La stessa somma
verrà puntualmente stanziata all’inizio
di ogni nuovo anno per i prossimi dieci
anni. Del Programma Edifici beneficiano tutti coloro che puntano sull’efficienza energetica, che vogliono risanare la loro casa in modo intelligente e
contribuire alla protezione dell’ambiente.
Pionieri dell’efficienza
Negli ultimi dieci anni, i Cantoni – cui
spetta la competenza degli edifici –
hanno fatto le cose come si deve. Del
resto, era necessario perché oltre il 40
per cento del consumo energetico è dovuto al riscaldamento e 1,5 milioni di
edifici circa hanno urgentemente bisogno di essere risanati. Potremo tirare il
fiato solo venendo a capo del problema.
La Confederazione e i Cantoni sperano
che il Programma Edifici dia un contributo importante alla riduzione delle
emissioni di CO2 nel nostro Paese.
Questo è già il terzo grande progetto
comune dei Cantoni in campo energetico. Nel 2008 essi hanno inasprito il
Modello di prescrizioni energetiche dei
Cantoni (MoPEC) stabilendo un dimezzamento dei consumi energetici degli
edifici di nuova costruzione per impedire che si ripetano gli stessi errori
compiuti nel secolo scorso. Nel 2009,
invece, con il Certificato energetico
cantonale degli edifici (CECE) i Cantoni hanno creato uno strumento con
cui, senza dover affrontare spese enormi,
è possibile valutare tecnicamente lo
stato di una casa e individuarne i punti
deboli.
Semplice e vicino ai clienti
I Cantoni non lasciano soli i proprietari
immobiliari ma vanno loro incontro
con il CECE e con il Modello di prescrizioni energetiche applicabili non solo
ai nuovi edifici, ma anche alle ristrutturazioni e in parte persino ai risanamenti. Il Programma Edifici è molto
utile oltre che snello sotto il profilo burocratico.
Le regole del gioco sono poche ed
evidenti. Ad esempio, del Programma
possono beneficiare i proprietari di
case costruite prima del 2000 perché
chi ha costruito un immobile divoraenergia nei primi anni del terzo millennio, quando già si discuteva di protezione del clima, può prendersela solo
Bella calda
dalla testa
ai piedi:
Contributo di
promozione per il
tetto
Contributo di
promozione per le
finestre
Fr. 40.–
Fr. 70.–
Contributo di
promozione per la
facciata
Fr. 40.–
Contributo di
promozione per il
solaio della cantina
Fr. 15.–
Il risanamento vi permette non solo di abbattere i costi
energetici ma anche di aumentare il valore commerciale del
vostro immobile e di contribuire alla protezione del clima.
con se stesso. Inoltre, ad eccezione della
soffitta, viene cofinanziato solo l’isolamento dei locali riscaldati. Naturalmente si richiede anche che i vetri delle
nuove finestre siano dotati di determinati requisiti e che i pannelli isolanti
siano sufficientemente spessi. Alcune
condizioni sono state eliminate. Ad
esempio, nel nuovo Programma Edifici
non si privilegia nessun tipo di riscaldamento in particolare. Quindi, non
verrete penalizzati se prima del risanamento avete sostituito la vecchia caldaia a gasolio con un impianto solare o
una pompa di calore o magari una caldaia a pellet.
Risanamento di singoli
componenti edilizi
E poi non dovrete più necessariamente
eseguire un risanamento completo o rimodernare interamente due componenti edilizi su tre. Ora, infatti, il Programma Edifici sostiene anche il risanamento di singoli componenti. Potete
sostituire anche solo le finestre o isolare il pavimento della soffitta. Ma per
seguire il giusto ordine, la cosa migliore
da fare è rivolgersi a un servizio di consulenza energetica.
Per compilare il modulo non occorre
essere degli ingegneri, ma si consiglia
di leggere attentamente le istruzioni
che trovate in Internet. All’occorrenza
potete farvi consigliare da un esperto.
In caso di dubbi, rivolgetevi al Servizio
cantonale dell’energia. Se dopo un primo
risanamento prevedete di sostituire o
isolare altri componenti edilizi, potete
inoltrare ulteriori domande.
Riscaldamento e acqua calda da
energia «prodotta in casa»
Giustamente il nuovo Programma Edifici fa leva sull’involucro edilizio con
condizioni di incentivazione unitarie
per tutta la Svizzera. Una buona metà
delle sovvenzioni sono destinate a tale
scopo. La restante metà premia invece
chi passa dai combustibili fossili alle
energie rinnovabili nell’ambito del rimodernamento dell’impiantistica domestica, dato che ancora oggi i collettori solari, le pompe di calore e le caldaie
a pellet costano di più di una caldaia a
gasolio.
Poiché i Cantoni finanziano questa
parte del Programma almeno per metà,
essi stabiliscono anche diverse priorità.
Quindi, se decidete di rimodernare contemporaneamente, ad esempio, l’involucro edilizio e l’impiantistica domestica,
dovete presentare due richieste di sovvenzioni. Al sito Internet del Programma
Edifici trovate informazioni su tutto ciò
che viene sovvenzionato nel vostro
Cantone.
Il Programma Edifici porta lavoro e
investimenti all’artigianato e alle PMI
locali. I 300 milioni di franchi circa
stanziati innescheranno investimenti
per almeno un miliardo di franchi
l’anno e assicureranno migliaia di posti di lavoro innovativi e sostenibili.
www.ilprogrammaedifici.ch
Il Programma Edifici è un progetto
comune della Conferenza dei direttori
cantonali dell’energia, dell’Ufficio
federale dell’ambiente e dell’Ufficio
federale dell’energia.
2
Programma Edifici
Marzo 2010
Come ritagliarsi
una bella fetta della torta:
Il Programma Edifici vi sostiene nel risanamento intelligente ed efficiente del vostro immobile.
Il nuovo Programma Edifici è
così semplice e totalmente privo
di complicazioni che potrete facilmente ricordarvi di tutte le
principali informazioni. Scommettiamo che saprete presto tutto
e potrete subito incominciare
con la progettazione? Per tale fase
avrete bisogno di un po’ più di
tempo e di una consulenza specializzata, in quanto un buon risanamento è un compito impegnativo
e deve essere ben ponderato. Ma
è anche divertente.
Il Programma Edifici si basa
su pochissime prescrizioni, peraltro molto sensate. E possono parteciparvi tutti – a prescindere dalla
dimensione del portafoglio. Non
sarete costretti ad effettuare un
risanamento globale, ma potrete
scegliere di effettuare gli interventi che volete. Sarà sufficiente
cominciare con 15 m2 di finestre
o 25 m2 di facciate o 70 m2 di pavimento di soffitta. In seguito
potrete presentare nuovi progetti
inoltrando altre domande – finché il risanamento sarà stato completato o il Programma sarà concluso alla fine del 2019.
È facile calcolare quanti soldi riceverete. Il Programma Edifici
conosce tre diverse aliquote d’incentivazione: l’aliquota A per
la sostituzione delle finestre è di
Fr. 70.–/m2. L’aliquota B per la
coibentazione verso l’esterno è di
Fr. 40.–/m2. E l’aliquota C per la
coibentazione verso i locali non riscaldati è di Fr. 15.–/m2. Tutte e
tre le aliquote sono vincolate a
una semplice condizione: è prescritto il coefficiente U massimo
che indica la perdita termica di un
componente edilizio. Il coefficiente U è riportato tra l’altro in
ogni preventivo. Il grande vantag-
gio per voi: grazie a queste disposizioni, potrete stare certi che la
vostra casa sarà termocoibentata
a dovere.
Naturalmente anche per il nuovo
Programma Edifici esistono certe
restrizioni. Ad esempio, la casa
deve essere stata costruita prima
del 2000 (data dell’autorizzazione
di costruire). E ad eccezione della
soffitta, si ha diritto a richiedere
sovvenzioni solo per le parti riscaldate dell’edificio. Ciò significa
che per la coibentazione termica
del soffitto della cantina si ha diritto a incentivazioni, perché confina con il pianoterra riscaldato,
mentre per le mura esterne di una
cantina non riscaldata non si potrà beneficiare di sovvenzioni.
Non riveste invece più alcun ruolo
il tipo di riscaldamento. Con il
nuovo Programma beneficierete
dunque di incentivi anche se
avrete installato un’ecologica
pompa di calore o un impianto di
riscaldamento a pellet già prima
del risanamento.
Sul sito Internet del Programma
Edifici, di immediata e facile
comprensione, troverete tutte le
informazioni sull’ulteriore procedura da seguire. Scegliete alla
pagina d’avvio il vostro Cantone
e scaricate il modulo di richiesta
e le relative istruzioni.
La compilazione del modulo non
è nulla di trascendentale, una volta
elaborato il progetto e inoltrate
le eventuali domande edilizie. Procederete più rapidamente se richiederete prima una consulenza
specializzata, in modo da conoscere i punti deboli della vostra
casa e definire le giuste priorità.
Tutto chiaro?
Minore è il
coefficiente U,
minori sono
le perdite termiche.
Il coefficiente U indica quanto calore
va perso attraverso un metro quadrato
di un componente edilizio per una
differenza di temperatura di un grado
kelvin. Esempio: 0.20 W/m2K = 0.20
watt per m2 e kelvin. Minore è il coefficiente U, meno calore va perso e dunque migliore è la protezione termica
del componente edilizio. In pratica ciò
significa che i pannelli isolanti spessi
presentano una perdita termica molto
più bassa rispetto ai pannelli sottili.
Il motto in fatto di isolamento è infatti:
più è spesso meglio è.
www.ilprogrammaedifici.ch
Contributi minimi
unitari
Qual è l’involucro edilizio giusto
per la vostra casa?
In tutta la Svizzera valgono le stesse
condizioni e gli stessi contributi minimi per la coibentazione dell’involucro edilizio, che coprono fino al 20 per
cento dei costi di una buona coibenta-
L’involucro edilizio, denominato anche
involucro termico o perimetro isolante,
comprende i locali riscaldati di una
casa e mantiene così il calore all’interno dell’edificio. Nel contempo protegge da correnti d’aria, umidità e dalla
calura estiva.
Anche la tromba delle scale, i corridoi e i piccoli ripostigli che non dispongono di radiatori fanno parte ovviamente del perimetro isolante. Di
norma per l’intera facciata (escluse le
superfici vetrate) è valido il contributo
di promozione B.
Lo stesso vale per la soffitta: potrete
isolare il tetto – anche se la soffitta non
è riscaldata – e ciononostante riceverete il contributo di promozione B. Per
la coibentazione decisamente più conveniente del pavimento della soffitta
beneficerete del contributo di promozione C. A voi dunque la scelta: tetto o
pavimento della soffitta. Oppure potete
aspettare, se pensate di trasformare la
soffitta in un locale abitativo in un momento successivo. In questo caso, dovrete assolutamente isolare il tetto, perché nelle trasformazioni e nei cambiamenti di destinazione d’uso non ci possono essere locali non riscaldati esterni
all’involucro edilizio.
Gli scantinati non riscaldati si trovano invece chiaramente al di fuori del
perimetro isolante. Non beneficerete
dunque di alcun contributo di promozione se isolerete verso il suolo le mura
e il pavimento di un locale simile. Per
la coibentazione del solaio della cantina il Programma Edifici paga però Fr.
15.– al metro quadro.
Il Programma Edifici non richiede un
risanamento globale. Potrete definire
le vostre priorità e isolare singoli
componenti edilizi a vostra libera
scelta – ad esempio la facciata a nord
o il solaio della cantina. E anche ciò
avrà un impatto importante, in quanto
l’effetto di risparmio non si verifica solo
quando è stata colmata l’ultima lacuna
nell’involucro edilizio. Ogni componente edilizio coibentato riduce subito
il consumo energetico.
Variante 1:
Variante 2:
Variante 3:
soffitta e cantina non riscaldate
Nella tipica casa unifamiliare svizzera
chi vi abita si trattiene raramente e solo
per breve tempo in soffitta o in cantina.
Questo semplifica il risanamento e riduce i costi. Infatti il volume edilizio riscaldato è molto più piccolo, e l’involucro racchiude solo i locali abitativi veri
e propri. Pertanto la variante 1 rappresenta la soluzione migliore dal punto di
vista energetico e del portafoglio. Con
una spesa minima otterrete il massimo
risparmio possibile sulle spese di riscaldamento.
soffitta all’interno dell’involucro
edilizio, cantina non riscaldata
Potrete scegliere questa variante anche
se la soffitta non è riscaldata e per il momento non lo deve essere. Una successiva trasformazione della soffitta in un
locale abitativo sarà così possibile in
qualsiasi momento. Vale però la pena
coibentare il tetto solo se è in buono
stato e se dispone di un sottotetto. Altrimenti fareste meglio a coibentare il
pavimento della soffitta: Oppure a rinnovare tutto il tetto fino alle travi.
intera casa riscaldata
Se i locali nello scantinato sono abitabili
e riscaldati, anch’essi dovranno essere
coibentati a regola d’arte. Un isolamento
esterno a posteriori nel suolo è però
molto costoso. E spesso la coibentazione interna tecnicamente sofisticata
della cantina non è adatta a causa dell’altezza insufficiente dei locali. Solitamente però c’è abbastanza spazio per
collocare dei pannelli isolanti sul soffitto
della cantina (varianti 1 e 2).
Se vi occorrono veramente locali riscaldati nello scantinato, potrete anche isolare solo tale parte della cantina verso
l’esterno. Questa possibilità viene scelta
spesso per le case costruite su un pendio, poiché il muro che dà sul lato più
bello con ampie vetrate e con l’uscita in
giardino fa comunque parte della facciata.
B
B
C
A
C
C
A
B
B
C
2m
zione termica. Inoltre risparmierete
anno dopo anno sulle spese di riscaldamento – specie se saliranno i prezzi dell’energia. Il maggiore comfort abitativo
e l’aumento del valore dell’immobile
non sono nemmeno presi in considerazione in questo conteggio.
Sovvenzione cantonale aggiuntiva
La maggior parte dei Cantoni stanzia
sovvenzioni aggiuntive se si esegue un
risanamento globale dell’immobile in
base allo standard Minergie. Inoltre, a
seconda del Cantone, potrete beneficiare di altre misure d’incentivazione
per l’impiego di energie rinnovabili.
C
Incontrerete le lettere A, B e C anche nel modulo di richiesta. Scegliete prima nel grafico il componente edilizio che volete risanare.
Poi troverete subito nella tabella il
rispettivo contributo di promozione.
A Sostituzione di finestre
Condizioni: coefficiente U del vetro = minore o uguale a
0.7 W/m2K e distanziatori in plastica o in acciaio inox.
Contributo di promozione A: Fr. 70.–/m2 (misura della luce
della finestra)
B Parete, pavimento, tetto:
Coibentazione verso l’esterno o verso il
suolo fino a 2 m di profondità.
Condizione: coefficiente U = minore o uguale a 0,20 W/m2K
Contributo di promozione B: Fr. 40.–/m2 (superficie coibentata)
C Parete, pavimento, soffitto:
Coibentazione verso i locali non riscaldati o verso il suolo a
una profondità superiore ai 2 m.
Condizione: coefficiente U = minore o uguale a 0,25 W/m2K
Contributo di promozione C: Fr. 15.–/m2 (superficie coibentata)
Il Programma Edifici è un progetto comune della Conferenza dei
direttori cantonali dell’energia, dell’Ufficio federale dell’ambiente e
dell’Ufficio federale dell’energia.
Programma Edifici
Marzo 2010
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Finestre: Fr. 70.–/m2
Collettori solari
Coibentazione termica del tetto
(Contributo di promozione B:
Fr. 40.–/m2 – anche se la soffitta non
era riscaldata fino a quel momento.)
Al posto del tetto potrete isolare anche
il pavimento della soffitta (contributo
di promozione C: Fr. 15.–/m2).
Nuova finestra
(Contributo A: Fr. 70.–/m2)
Posizione della vecchia finestra
Una cosa è certa: il Programma Edifici
vi consentirà di montare delle ottime finestre. Infatti il coefficiente U richiesto per il vetro (0.70 W/m2K) e i distanziatori in plastica o in acciaio inox prescritti fra i vetri sono conformi allo
standard Minergie.
Di solito per le finestre vengono indicati due coefficienti U: uno per l’intera finestra e uno per il vetro. Per ragioni di semplicità, il Programma Edifici prescrive solo il coefficiente U per
il vetro. Oggi il punto debole della finestra è sempre il telaio. Badate dunque
che il telaio sia il più stretto possibile.
E fatevi fare un preventivo supplementare con un vetro ancora migliore. Le
vetrature di massimo livello qualitativo
raggiungono oggi il coefficiente più
basso di 0.4 W/m2K, che paga soprattutto per le finestre di grande superficie.
La sostituzione delle finestre comporta molti vantaggi in quanto le vecchie finestre lasciano entrare in casa
praticamente indisturbate le correnti
d’aria e il freddo. Ciononostante, la sostituzione va ponderata e progettata
per bene. Infatti sarebbe meglio risanare anche le facciate insieme alle finestre. Così potrete collocare le nuove finestre sul bordo esterno del muro (v. illustrazione a sinistra) e colmare così
una lacuna nell’involucro edilizio.
Qualora decidiate di sostituire solo le
finestre, dovrete stare attenti che ci sia
abbastanza spazio per la coibentazione
dell’intradosso: almeno da due a quattro centimetri. Prima di sostituire le finestre, consultate assolutamente anche
un esperto in involucri edilizi. Altrimenti perderete il treno dell’isolamento termico delle facciate per i prossimi 30 anni.
Isolamento termico della facciata
(Contributo di promozione B:
Fr. 40.–/m2)
Facciata ventilata
con rivestimento sospeso.
Soluzione alternativa: facciata compatta con intonaco.
Isolamento termico del
soffitto della cantina
(Contributo di promozione C: Fr. 15.–/m2)
Esistente finestra della cantina
Poiché la cantina in questo esempio
non è riscaldata, non viene stanziato
alcun contributo di promozione.
Facciata: Fr. 40.–/m2
Potrete soddisfare i requisiti posti alla
coibentazione termica della facciata già
con uno strato isolante di 16 cm. Gli
specialisti consigliano da 16 a 20 cm o
anche di più. Non risparmiate dunque
sul materiale isolante, perché in seguito
non potrete potenziare tanto facilmente la coibentazione e migliorare la
situazione aggiungendo un altro strato
isolante, ma dovrete iniziare tutto daccapo.
Compatta o ventilata?
In linea di massima, potete scegliere
fra una facciata compatta e una ventilata. Nella facciata compatta il materiale isolante viene incollato direttamente al muro o fissato meccanicamente, per poi essere intonacato. Nelle
facciate ventilate viene applicato un rivestimento su un’incannucciata sopra
lo strato isolante (ad esempio in legno
o in Eternit). Dietro questo rivesti-
mento, che dà un aspetto completamente nuovo alla casa, circola l’aria.
Se non sostituirete contemporaneamente le finestre, dovrete riflettere
bene sulla coibentazione dell’intradosso (di almeno due-quattro centimetri). In questo caso gioca un ruolo importante se le finestre sono ancora relativamente nuove o se dovranno essere sostituite nei prossimi anni. In
ogni caso avrete bisogno di nuovi infissi, affinché non penetri l’acqua nello
strato isolante.
Continua a pagina 4
4
Marzo 2010
Programma Edifici
Tetto: Fr. 40.–/m2
Gli esperti affermano che per il tetto
occorre uno strato isolante di almeno
20 cm. Per soddisfare i requisiti del Programma Edifici, 20 cm sono a mala
pena sufficienti. Sarebbe meglio applicarne di più spessi.
Se dovete fare ricoprire il tetto ex
novo, la cosa più semplice da fare è applicare lo strato isolante sopra i correntini (travi). Se il tetto è ancora in
buono stato, solitamente si applica la
coibentazione fra i correntini e sotto di
essi. Ma la spesa è maggiore e la soffitta
si abbassa.
Il tetto deve essere coibentato tassativamente se volete sfruttare la soffitta
come locale abitativo supplementare.
Altrimenti fareste meglio a coibentare
il pavimento della soffitta: è molto più
semplice e assai meno costoso.
Pavimento della soffitta e
soffitto della cantina: Fr. 15.–/m2
Gli esperti consigliano da 14 a 20 cm di
spessore isolante sul pavimento della
soffitta. Anche in questo caso le condizioni del Programma Edifici sono soddisfatte già con lo spessore minimo
consigliato.
La coibentazione del pavimento della
soffitta è tra l’altro uno degli interventi
più semplici e convenienti ma anche
più efficaci. E potrete eseguirla anche
da soli. Troverete istruzioni dettagliate
a pagina 14.
Anche in una soffitta bassa è possibile rispettare le prescrizioni del Pro-
Condizioni
di promozione
unitarie
Informazioni
via Internet,
telefono, mail
Le condizioni di promozione dettagliate sono riportate sul modulo di richiesta e nelle istruzioni che troverete
sul sito Internet www.ilprogrammaedifici.ch. Per tutti i Cantoni vale quanto
segue:
● La richiesta deve essere inoltrata
assolutamente prima di iniziare
i lavori. Potrete iniziare i lavori prima
di aver ricevuto la decisione in
materia a vostro proprio rischio e
pericolo.
● Il vostro immobile deve essere
stato costruito prima del 2000
(data dell’autorizzazione di costruire giuridicamente valida).
● Solo le parti dell’edificio riscaldate hanno diritto ad essere
incentivate (eccezione: trasformazione del solaio in locale
abitabile).
● L’importo della vostra richiesta
deve essere di almeno 1000 franchi
(senza le sovvenzioni cantonali
aggiuntive).
● Gli interventi devono essere
programmati ed eseguiti a regola
d’arte.
● Qualora riceviate già delle sovvenzioni federali o della Fondazione
Centesimo per il Clima per un determinato intervento, non avrete
più diritto di usufruire di altre sovvenzioni.
● Una garanzia di versamento dei
contributi di promozione è valida
per due anni dalla data del suo
rilascio. Il vostro progetto dovrà essere realizzato e la conferma di
esecuzione dovrà essere inoltrata
prima di questa scadenza.
www.ilprogrammaedifici.ch
Questo sito Internet è la piattaforma
informativa centrale per tutte le questioni relative al Programma Edifici.
Qui troverete anche il modulo di richiesta e le istruzioni del vostro Cantone.
Saranno i Cantoni ad occuparsi di
evadere le richieste e di versare i contributi di promozione. È territorialmente competente il Cantone in cui si
trova l’edificio. In caso di domande, potrete rivolgervi direttamente al vostro
Cantone o all’Infoline.
Fare tutto
da soli?
gramma Edifici. Di norma, basta già
uno strato isolante di dodici centimetri per soddisfare i requisiti. Gli esperti
consigliano da 12 a 16 cm.
Qualora anziché il soffitto della cantina vorrete coibentare le pareti e il pavimento della cantina, perché alcuni locali nello scantinato sono riscaldati, lasciatevi consigliare da uno specialista.
E preparatevi ad affrontare spese più
consistenti.
Energie rinnovabili per l’acqua
calda sanitaria e il riscaldamento
Circa la metà dei 300 milioni stanziati
dal Programma Edifici è disponibile
per la promozione delle energie rinnovabili. Questo rivela l’importanza che
l’ammodernamento dell’impiantistica
domestica riveste per i Cantoni e per la
Confederazione. In molti Cantoni gli
impianti solari termici per l’acqua calda
sanitaria sono messi in primo piano. I
collettori solari possono naturalmente
essere impiegati anche per coadiuvare
l’impianto di riscaldamento. Al secondo
posto si trovano gli impianti di riscaldamento a pellet. Ma vengono promossi anche i riscaldamenti a cippato
perché in Svizzera ci sono molti proprietari forestali. Solo al terzo posto
troviamo l’impianto di riscaldamento
a pompa di calore, visto che esso è comunque già in testa alla classifica delle
vendite e taluni Cantoni rinunciano
dunque a promuoverlo.
I programmi e le condizioni variano
da Cantone a Cantone. Troverete le
prime informazioni nella piattaforma
www.ilprogrammaedifici.ch, cliccando
sul vostro Cantone. Informazioni dettagliate sono pubblicate anche sul sito
Internet ufficiale del vostro Cantone.
In linea di massima potrete eseguire
voi tutti i lavori. In tal caso, per la richiesta non sarà necessario richiedere
nessun preventivo. Dopo il risanamento,
alla dichiarazione d’esecuzione dovrete
allegare i giustificativi d’acquisto dei
materiali isolanti e le foto, per documentare adeguatamente i lavori eseguiti.
Niente sovvenzioni per
ampliamenti.
Il Programma Edifici non stanzia contributi di promozione per nuove costruzioni, annessi, innalzamenti di
piani, poiché viene sostenuta solo la
coibentazione termica di parti di edificio già esistenti e riscaldate.
Questo non dovrà tuttavia ostacolare
le vostre riflessioni sulla vostra situazione abitativa e la ricerca di nuove soluzioni. E se contemporeamente alla
costruzione di un annesso decidete di
rinnovare anche la vecchia facciata,
non ci saranno problemi amministrativi né all’inoltro della richiesta né per
la dichiarazione d’esecuzione dei lavori. Riceverete semplicemente l’importo che vi spetta.
AG Telefono 062 835 45 35
[email protected]
AI Telefono 071 788 93 41
[email protected]
AR Telefono 071 353 09 49
[email protected]
BE Telefono 058 680 41 06
[email protected]
BL Telefono 061 552 55 55
[email protected]
BS Telefono 061 225 97 30
[email protected]
FR Telefono 058 680 41 07
[email protected]
GE Telefono 0800 777 100
[email protected]
GL Telefono 055 533 02 69
[email protected]
GR Telefono 081 257 36 30
[email protected]
JU Telefono 032 420 53 31
[email protected]
LU Telefono 041 500 24 22
[email protected]
NE Telefono 032 889 81 81
[email protected]
NW Telefono 041 618 40 54
[email protected]
OW Telefono 041 666 64 24
[email protected]
SG Telefono 058 229 89 33
[email protected]
SH Telefono 052 724 28 14
[email protected]
SO Telefono 032 627 85 20
[email protected]
SZ Telefono 041 819 19 90
[email protected]
TG Telefono 052 724 28 16
[email protected]
TI Telefono 091 814 37 33
[email protected]
UR Telefono 041 875 26 88
[email protected]
VD Telefono 021 316 43 70
[email protected]
VS Telefono 058 680 41 08
[email protected]
ZG Telefono 041 723 63 75
[email protected]
ZH Telefono 043 500 39 77
[email protected]
Infoline per domande generiche
Telefono 044 395 12 29
[email protected]
Coibentare
all’esterno o
all’interno?
Una coibentazione interna è consigliabile, a dire il vero, solo per gli edifici
storici. Questa soluzione rimpicciolisce i locali e pone requisiti tecnici non
indifferenti. Se sia la facciata che i locali interni sono da preservare, spesso
non resta altro da fare che isolare per
lo meno il pavimento della soffitta e il
soffitto della cantina.
Talvolta però sono possibili anche
compromessi, e in tali casi il Programma
Edifici viene incontro ai proprietari: se
è provato che i coefficienti U richiesti
sono irrealizzabili, si possono concedere delle agevolazioni. Ma solo per
quegli edifici che sono classificati «tutelati» o «da tutelare» dalla Confederazione, dal Cantone, dal Comune o da
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6
Marzo 2010
Certificato energetico degli edifici
Grazie al CECE si sa di più sul futuro
della propria casa.
Il certificato energetico cantonale degli edifici (CECE) è subito diventato un documento ambito.
I primi 15000 CECE sovvenzionati dalla Confederazione nell’ambito di un’azione avviata la
scorsa estate sono andati letteralmente a ruba e sono «finiti»
nel giro di tre settimane. E si procede a ritmo spedito. Da allora,
infatti, gli esperti CECE sono
oberati di lavoro.
lavori possono essere eseguiti a tappe
ed è anche più facile pianificarli.»
«In ogni caso, l’elemento più importante è l’involucro edilizio» sottolinea
Gschwend. «Da esso dipende sostanzialmente l’efficienza energetica di un
edificio. Spesso si dimentica che il
freddo non penetra in casa solo attraverso i muri esterni ma anche attraverso il soffitto della cantina e il pavimento della soffitta. Questi due elementi strutturali fanno parte dell’involucro edilizio e per lo più possono essere coibentati efficacemente senza
spendere un patrimonio. Ne è un esempio la casa unifamiliare degli Hieber.»
(V. articolo pagina 7.)
Infine, Gschwend accenna a un altro
dei vantaggi che derivano dal poter parlare direttamente con un consulente
CECE accreditato: «Il proprietario dell’immobile ha l’opportunità di farsi consigliare da un esperto assolutamente
neutrale e non legato a categorie di prodotti, marche, manufatti e vettori energetici di sorta. Il CECE, dunque, non offre solo dati ben precisi sullo stato e sul
futuro della propria casa ma anche la
certezza di ricevere una consulenza
obiettiva.»
ANNEMARIE BRECHTBÜHL
Niklaus Gschwend, giovane architetto
di Bienne, è uno degli oltre mille esperti
accreditati per il rilascio del certificato
energetico cantonale degli edifici. Si è
detto disposto a parlarci della sua esperienza in materia e ha subito dichiarato: «Per molto tempo, per stabilire il
valore di un immobile residenziale, si
è tenuto conto soprattutto delle sue dimensioni, della posizione e della zona
di ubicazione. Ora le cose sono cambiate. Oggi tra i criteri decisivi c’è anche la qualità energetica dell’edificio.»
I primi «clienti» CECE
Che tipo di persone sono i primi proprietari immobiliari che si sono rivolti
a lui per il CECE? «Persone di diverso
tipo. Alcuni si erano già confrontati col
problema dei consumi energetici e avevano già avviato delle migliorie; altri
invece non sapevano quasi nulla in materia e quindi il rilascio di un CECE ha
arrecato loro grandi vantaggi. Le case
degli anni Venti e Trenta che ho potuto
valutare mi sono rimaste molto impresse» continua sorridendo, «perché
anch’io vivo in una casa così, purtroppo
non ancora ammodernata... È stato
estremamente interessante anche incontrare i numerosi proprietari di case
degli anni Sessanta e Settanta che in
gran parte mantengono ancora il loro
stato originale. Con queste case si possono ottenere ottimi risultati.»
Che cosa si scopre con il CECE?
Il CECE indica di quanta energia ha normalmente bisogno un edificio. Il fabbisogno energetico viene classificato in
livelli di efficienza (da A a G) e riportato
su un’etichetta energetica. Il CECE rivela anche il margine di miglioramento
energetico dell’impiantistica domestica
e dell’involucro edilizio – analogamente
a un piano energetico di massima - e
rappresenta un buon punto di partenza
per la pianificazione di migliorie strutturali e tecnico-edilizie.
Niklaus Gschwend, architetto, esperto CECE e partner specializzato Minergie (www.gschwendarchitekten.ch)
INFO
luogo, infatti, l’esperto dovrà avere ben
chiaro quale sia il coefficiente U (coefficiente di trasmissione termica) dei
singoli componenti edilizi.»
Per Niklaus Gschwend rilasciare il
CECE significa molto più che riportare
le lettere A, B, C, D, E, F o G sull’eti-
chetta energetica dell’edificio. Come
per ogni buon consulente energetico,
anche per lui è importante «che, sulla
base del CECE, il proprietario dell’immobile sappia cosa fare per una maggiore efficienza energetica, per la protezione del clima e per la riduzione dei
costi d’esercizio. Perciò, la parte dedicata alle misure e alle raccomandazioni
è la più importante tra tutte quelle che
compongono il certificato energetico
degli edifici, che consta di quattro pagine. Grazie alle misure ivi indicate,
normalmente in ordine d’importanza, i
Gli Hieber hanno un
CECE e programmano i prossimi
passi da compiere.
Come si ottiene il CECE e
quanto costa?
Innanzitutto, i proprietari immobiliari
interessati devono mettersi in contatto
con un esperto CECE accreditato e fissare un appuntamento per un sopralluogo nella casa. Un elenco di questi
esperti è pubblicato sul sito Internet
www.cece.ch. L’ideale è che il giorno
del sopralluogo il proprietario tenga
pronte tutte le bollette energetiche degli ultimi tre anni (riscaldamento, acqua calda e corrente elettrica) e i piani
dettagliati dell’edificio.
L’esperto rilascia il CECE sulla base
della situazione concreta. Se la situazione di partenza rientra nella media, i
Cantoni consigliano di applicare tariffe
intorno ai 400–600 franchi per una casa
unifamiliare e ai 500–800 franchi per un
condominio (IVA e tassa CECE comprese). A queste tariffe può essere applicata una maggiorazione del 50 per
cento al massimo se l’edificio è particolarmente grande e complesso o se i
progetti esistenti non sono molto dettagliati o non sono proprio disponibili.
Tre consigli dell’esperto
Ecco i consigli di Niklaus Gschwend
affinché il CECE risulti il più economico e il più preciso possibile: «Cercate
assolutamente di recuperare i piani
della casa. Sono importanti anche se
possono sembrarvi obsoleti. Se non li
avete, la spesa aumenterà perché
l’esperto dovrà misurare e analizzare
ogni singola superficie. Dopo il sopral-
www.cece.ch
Su questo sito Internet ufficiale
trovate ampie informazioni in merito
al certificato energetico cantonale
degli edifici. Particolarmente istruttiva
la rubrica «FAQ» che contiene delle
brevi risposte a 30 domande sul CECE.
Catina e Albrecht Hieber nel giardino della loro casa sopra la città di Bienne. (foto: Regula Roost)
Marzo 2010
Catina e Albrecht Hieber avevano
deciso di farsi rilasciare un certificato energetico degli edifici dopo
aver letto un articolo nella nostra
Edizione straordinaria. Durante
il sopralluogo della casa, Niklaus
Gschwend, l’esperto CECE consultato per la valutazione, capì subito che gli Hieber erano dei veri
e propri pionieri dell’efficienza
energetica.
ANNEMARIE BRECHTBÜHL
I due avevano rilevato l’edificio del
1952 all’inizio degli anni Novanta e, oltre ad averlo tenuto in ottimo stato e
ammodernato, avevano anche apportato numerose migliorie tecnico-energetiche: dei collettori solari sul tetto
per l’acqua calda, un moderno impianto
di riscaldamento a gas con tecnica a
condensazione, l’isolamento del tetto,
un impianto per lo sfruttamento dell’acqua piovana, nuove finestre, un caminetto nel soggiorno per sostituire
l’impianto di riscaldamento in primavera e in autunno, nuove condutture
per l’acqua e la corrente elettrica, apertura della cucina sulla zona giorno e
aggiunta di un giardino d’inverno.
Tutto ciò ha assicurato agli Hieber
una maggiore efficienza energetica e
un miglior comfort abitativo per diversi
anni. Perciò, quando è stato rilasciato
loro il CECE, sono rimasti un po’ delusi
nel vedersi assegnare solo una E per
l’«efficienza energetica globale» e una
F per l’«efficienza dell’involucro edilizio» su una scala da A a G. Come hanno
rilevato Niklaus Gschwand e alcuni
suoi colleghi, circa l’80 per cento dei
proprietari immobiliari sono rimasti
delusi in un primo momento della loro
classifica CECE. «Per una casa degli
anni Cinquanta non è un cattivo risultato. Senza le misure già attuate, la valutazione sarebbe stata senz’altro inferiore» afferma Gschwend. E continua:
«Questa E e questa F devono essere relativizzate: è vero che gli Hieber hanno
attuato importanti misure molto presto.
Ma nel frattempo le tecnologie e i materiali hanno subito un rapido e radicale sviluppo, sia a livello di isolamento
termico che di impiantistica domestica.
Inoltre, dagli anni Settanta a oggi le prescrizioni in materia energetica sono diventate sempre più severe, soprattutto
negli anni 2001, 2007 e 2009. Di tutto
questo e del vero significato delle classi
di efficienza CECE si deve tenere conto
per poter classificare esattamente il
certificato energetico della casa della
famiglia Hieber.» (V. qui a lato la tabella relativa alle classi CECE.)
«Ciò che ancora manca a questa bella
casa» ritiene l’esperto CECE «è una razionale coibentazione dell’involucro
edilizio che migliorerebbe il comfort e
farebbe risparmiare ai proprietari un
bel po’ di energia per il riscaldamento.
L’immobile, infatti, ha un cattivo coefficiente dell’involucro edilizio, così
viene detto il rapporto tra la superficie
termica dell’involucro edilizio e la superficie di riferimento energetico.
Colpa anche dei vani parzialmente riscaldati in soffitta e in cantina.»
Gli Hieber, però, non vogliono assolutamente sacrificare le cornici delle
finestre in pietra gialla di Hauterive, tipiche della regione, alla causa dell’iso-
7
lamento esterno. «Lo capisco bene» afferma Gschwend. «Ma quello che potreste migliorare – e probabilmente lo
farete anche presto – è l’isolamento del
soffitto della cantina e del pavimento
della soffitta che consente di risparmiare molta energia e non costa molto.»
A tale scopo, Gschwend consiglia ai
proprietari dell’immobile: «Per l’isolamento del soffitto della cantina e del
pavimento della soffitta fatevi fare tre
offerte. In questa fase, non impegnatevi ancora per un materiale in particolare, ma – cosa importantissima – chiedete che sull’offerta siano indicati i coefficienti U del soffitto della cantina e
del pavimento della soffitta dopo la coibentazione.»
Le caratteristiche delle classi CECE
dalla A alla G sull’etichetta energetica degli edifici
(Fonte: www.cece.ch)
Efficienza dell’involucro:
A = Ottimo isolamento termico con tripli vetri isolanti basso-emissivi.
B = I nuovi edifici secondo le norme legali devono conformarsi al livello B.
C = Per edifici esistenti: completa ristrutturazione dell’involucro edilizio.
D = Edificio esistente in seguito isolato
in maniera completa e soddisfacente,
sebbene sussistano dei ponti termici.
Anche: nuovi edifici degli anni ‘80.
E = Edifici esistenti con miglioramenti
sostanziali dell’isolamento termico e
dotati di nuovi vetri isolanti bassoemissivi.
F = Edifici parzialmente isolati.
G = Edifici esistenti non risanati con
un isolamento aggiuntivo incompleto o
insoddisfacente e un grande potenziale di ammodernamento.
Efficienza energetica globale
A = Impiantistica altamente efficiente
per la produzione di calore (riscaldamento ed acqua calda) e l’illuminazione. Ottime installazioni. Utilizzo di
energie rinnovabili.
B = Nuovi standard edili per l’involucro
e l’impiantistica dell’edificio. Parziale
utilizzo di energie rinnovabili.
C = Rinnovo globale dell’edificio esistente (involucro e impiantistica). Principalmente con l’utilizzo di energie rinnovabili.
D = Ampio rinnovamento dell’edificio
esistente, sebbene con ovvie carenze e
senza l’utilizzo di energie rinnovabili.
E = Edifici esistenti di cui sono state
ammodernate solo alcune parti, come
ad esempio impianti di produzione di
calore o eventualmente installazioni e
illuminazione.
F = Edifici ammodernati solo molto
parzialmente. Utilizzo di singole nuove
componenti o di energie rinnovabili.
G = Edifici non risanati che non utilizzano energie rinnovabili e con un
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Ipoteche
Marzo 2010
9
0,5 % in meno di interessi ipotecari acquistando un
immobile con il massimo dei voti CECE
La Banca Coop lancia una nuova ipoteca di sostenibilità per gli stabili Minergie, per quelli con certificato
energetico cantonale degli edifici (CECE), per le ristrutturazioni a risparmio energetico e gli impianti solari.
In Svizzera 1,5 milioni circa
di edifici hanno urgentemente
bisogno di essere risanati.
Nel contempo i tassi ipotecari
hanno raggiunto un minimo
storico. Non bisogna lasciarsi
sfuggire questa chance. Ce
lo conferma Andreas Waespi,
presidente della direzione
della Banca Coop, in occasione
del lancio della nuova ipoteca
di sostenibilità.
HANS ROHNER
La Banca Coop pubblicizza attivamente – dai biglietti da visita
agli annunci sui giornali – la sua
politica «fair banking». Che cosa
significa per i clienti ipotecari?
Waespi: In linea di massima, con
«fair banking» intendiamo servizi di
alta qualità offerti a prezzi equi, una
gestione accorta delle risorse naturali
e il nostro contributo alla vita sociale
e culturale. I criteri dell’alta qualità e
delle condizioni eque sono particolarmente importanti nel settore ipotecario. Non siamo però dei discounter.
Diamo invece importanza a una consulenza individuale, affinché il sogno
di una casa di proprietà non diventi
un incubo.
dei margini con un ampliamento dei
volumi d’affari e con l’acquisizione di
nuovi clienti.
Per i proprietari immobiliari è il
momento di approfittare dei tassi
d’interesse ipotecari ai minimi
storici per effettuare ristrutturazioni? Oppure non c’è fretta?
Waespi: Personalmente sfrutterei questa opportunità, naturalmente tenendo
conto della mia pianificazione finanziaria e della mia situazione privata.
Sarebbe veramente molto sorprendente
se i tassi diminuissero ulteriormente o
restassero tanto bassi ancora a lungo.
Da anni c’è la tendenza di stipulare
ipoteche a tasso fisso. Come vede
la situazione in primavera: tasso
fisso o variabile?
Waespi: All’attuale livello degli interessi, l’ipoteca a tasso fisso continua
ad essere molto interessante, e per i
clienti vale sicuramente la pena approfittarne. Alla Banca Coop non avevamo mai avuto prima d’ora una percentuale tanto elevata di ipoteche a
tasso fisso. Attualmente ammontano
ad oltre l’86 per cento.
In questi giorni avete lanciato
una nuova ipoteca di sostenibilità,
al posto delle attuali ipoteche a
risparmio energetico e Minergie.
Che cosa propone di nuovo questa
offerta?
Waespi: L’obiettivo era semplificare
la gamma dei prodotti e nel contempo
raccogliere sotto l’etichetta della sostenibilità altri settori come quello dell’energia solare, che vogliamo altresì
sostenere.
L’offerta precedente non ha avuto
abbastanza successo?
Waespi: No, anzi, ha avuto così tanto
successo che ora la ampliamo. Ma
invece di creare sempre nuove categorie di prodotti, causando confusione
presso la clientela, raccogliamo tutti i
temi concernenti la sostenibilità sotto
l’etichetta dell’ipoteca di sostenibilità.
Esistono dunque vari criteri di
valutazione e quando se ne
soddisfa uno, si ottiene lo stesso
sconto?
Waespi: Proprio così. Per la precisione,
un mezzo punto percentuale per cinque
anni.
Chi può beneficiarne?
Waespi: Tutti coloro che costruiscono
una casa Minergie o che ristrutturano
un immobile in base a tale standard.
A ciò si aggiungono gli ammodernamenti a risparmio energetico, dunque
la coibentazione dell’involucro edilizio, la sostituzione delle finestre e il
rinnovamento dell’impianto di riscaldamento…
Non esigete dunque una ristrutturazione certificata Minergie?
Waespi: No, non è obbligatorio. La condizione per beneficiare della riduzione
del tasso ipotecario è semplicemente
una ristrutturazione sostenibile dell’immobile. Nel settore delle energie rinnovabili, promuoviamo sia gli impianti
solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, sia i cosiddetti impianti fotovoltaici per la produzione
di corrente.
La vostra è la prima banca che
premia anche l’acquisto di una
casa certificata CECE?
Waespi: Non so se siamo i primi e gli
unici. A chi acquista una casa unifamiliare, provvista di un certificato CECE
ufficiale di classe A o B a seconda dell’anno di costruzione, concediamo lo
0,5 per cento di sconto per i primi
250 000 franchi. Può anche trattarsi di
un appartamento di proprietà. Per i
condomini e altri immobili di maggiori
dimensioni l’importo massimo sale a
500000 franchi.
Alcuni esperti finanziari
obiettano che gli sconti ipotecari
danneggiano i risparmiatori e
gli azionisti?
Waespi: Non penso che insorga un
danno, se noi e i nostri clienti ci impegniamo in favore di un’edilizia sostenibile. In fin dei conti, approfittiamo
tutti delle misure di risanamento sostenibili. A mio parere è dunque corretto
creare determinati incentivi per simili
investimenti. Gli sconti vanno a discapito dei margini e dell’utile lordo.
Ma i dividendi agli azionisti non
vengono decurtati.
Siete molto rigidi nella verifica
della solvibilità?
Waespi: Sì, perché chiudere un occhio
non sarebbe neppure nell’interesse
del cliente. In linea di massima, occorre
sempre porsi due domande: è garantita
la capacità finanziaria e il valore dell’immobile è adeguato alle possibilità
del cliente? Se quest’ultimo non ha a
disposizione sufficienti mezzi finanziari
propri, non gli rifiutiamo subito l’ipoteca, ma lo consigliamo su come raggiungere comunque il suo obiettivo, acquistando una casa meno costosa,
ottenendo un prestito dai parenti o risparmiando per un periodo più lungo.
Come accoglie la clientela questo
vostro impegno?
Waespi: I nostri clienti lo apprezzano
sempre di più. Anni fa la sostenibilità
non era un argomento importante.
Oggi, invece, è aumentata la sensibilità
ecologica. Ma occorre essere realistici:
il cliente guarda anche alla qualità e al
prezzo. Se la nostra politica dei prezzi
non fosse adeguata, non potremmo stipulare alcuna ipoteca di sostenibilità.
Nella valutazione di un immobile
tenete conto anche del suo stato
energetico?
Waespi: È sicuramente un vantaggio
se una casa corrisponde allo stato dell’arte in materia di consumo energetico.
Ma anche la migliore coibentazione
e l’impianto di riscaldamento a pompa
di calore più moderno servono poco
agli acquirenti, se l’onere finanziario per
l’acquisto dello stabile è eccessivo. E
non aiutano neppure i tassi d’interesse
ai minimi storici. Infatti nessuno può
garantire che la situazione resti tale.
La Banca Coop registra regolarmente un tasso di crescita del
cinque per cento dei volumi ipotecari e nel 2009 ha superato per
la prima volta gli undici miliardi
di franchi. Le dà ancora soddisfazione concedere ipoteche a un
tasso d’interesse tanto basso?
Waespi (ride): In passato la banca ha
già avuto soddisfazioni più grandi,
ma naturalmente i bassi tassi d’interesse
fanno felici soprattutto i clienti. Negli
ultimi 20 anni i margini sono diminuiti
drasticamente. Ma il settore rimane
ancora redditizio. E la situazione va vista in un quadro più ampio, poiché i
conti, i depositi e le altre relazioni con i
clienti rendono il settore ipotecario
nuovamente un po’ più interessante. In
ogni caso, i margini hanno effettivamente raggiunto il livello più basso che
io abbia mai conosciuto.
Banca Coop
La Banca Coop SA è una banca che
opera a livello nazionale. Offre tutti i
prodotti e servizi bancari importanti
per i clienti privati e le PMI. In qualità
di banca vicina alla clientela, la Banca
Coop dà importanza a condizioni eque.
Si distingue per una gamma completa
di prodotti bancari sostenibili e per il
suo impegno in questo campo.
Dovete risparmiare rigorosamente
sui costi?
Waespi: Certamente risparmiamo anche sui costi. In parte però siamo
riusciti a compensare la contrazione
Andreas Waespi, presidente della direzione della Banca Coop: «I margini hanno raggiunto il livello più basso
che io abbia mai conosciuto.»
Dal 2000 la Banca Cantonale di Basilea detiene la partecipazione di maggioranza di Banca Coop. La Banca Coop
ha 33 succursali in Svizzera con circa
750 dipendenti. La sede è a Basilea. In
qualità di società per azioni, la Banca
Coop è quotata allo SIX Swiss Exchange.
10
Marzo 2010
Piani di rimodernamento
I risanamenti sono un’ottima occasione
per realizzare la casa dei propri sogni.
A colloquio con l’architetto Regina Gonthier chiacchierando di vecchie cucine e moderne abitazioni
Un piccolo
condominio per
famiglie lungo
il fiume
Sui siti Internet degli architetti è
facile imbattersi in ristrutturazioni sorprendenti. È evidente che
questi professionisti passano
molto tempo a studiare la vita
«interiore» delle case. Molte cose
vengono non solo rifatte ma
addirittura ripensate. Dalla chiacchierata con Regina Gonthier,
che ci ha illustrato alcune sue ristrutturazioni, abbiamo capito
che da una vecchia struttura muraria si può trarre un bel po’ di
moderno comfort abitativo.
ANNEMARIE BRECHTBÜHL
Lo studio di architettura di Regina e
Alain Gonthier si trova nel Lorraine,
un vivace anche se non il più signorile
quartiere di Berna. Al piano terra del
loro sobrio condominio domina una
piacevole atmosfera: porte aperte, aria
rilassata, scambi di battute un po’ in
francese e un po’ in tedesco, pareti candide come la neve in contrasto col pavimento nero, pezzi d’arredamento
classici e sobri e una tazza di ottimo
caffè. I Gonthier lavorano insieme da più
di vent’anni, sono considerati architetti
di prim’ordine e tra i loro clienti annoverano committenti privati ed enti pub-
La ricetta di questo ampio e luminoso soggiorno con vista sull’Aare è semplicissima: prendere due piccole stanze
e ricavarne un unico spazio abbattendo una parete divisoria, aggiungere un bovindo di 5 metri quadrati e completare con una cucina aperta.
Questo progetto di ristrutturazione e risanamento di un immobile nel Dalmaziquai interessa la metà dell’edificio centrale di un complesso edilizio risalente
al 1957. All’epoca gli edifici furono situati e orientati a prescindere dalla loro
posizione privilegiata sulle rive dell’Aare.
La struttura muraria aveva bisogno di
essere risanata; il tipo di pianta e le dimensioni degli appartamenti non erano
più adeguati alle esigenze di oggi. Obiettivo della ristrutturazione: valorizzare
la qualità abitativa, migliorare il
consumo energetico con una razionale coibentazione esterna e rinnovare gli impianti tecnici. I piccoli vecchi
appartamenti di 1–3 vani hanno lasciato
il posto ad appartamenti di 4– 5 vani e
½ (su uno o due piani) più adatti a ospitare una famiglia. Il bovindo valorizza
la presenza del fiume. Per quanto riguarda l’interno, la tipologia e le dimensioni degli appartamenti sono sostanzialmente cambiati, mentre l’esterno
non ha subito modifiche ad eccezione
dell’aggiunta del bovindo.
(Foto: Verena Gerber-Menz)
L’edificio dal bovindo blu è stato
ristrutturato e risanato sotto il
profilo energetico. A destra nella
foto: una casa dello stesso tipo
nello stato originale.
Regina e Alain Gonthier (www.gonthier-architekten.ch)
(Foto: Regula Roost)
blici. Lo studio di architettura Gonthier
è all’avanguardia anche in fatto di energia.
Con Regina Gonthier abbiamo parlato
delle case di oggi, soprattutto in rapporto
alle opportunità che il rimodernamento
offre ai proprietari immobiliari. Le foto
pubblicate su questa doppia pagina
mostrano alcune delle ristrutturazioni
curate da Regina e Alain Gonthier.
Su www.gonthier-architekten.ch,
oltre a tante grandi, belle case
di nuova costruzione, presentate
anche alcune ristrutturazioni.
Perché?
Regina Gonthier: È sempre interessante
progettare e realizzare nuove costruzioni. Ma è altrettanto affascinante dare
nuova vita a una vecchia casa riadattandola alle esigenze della vita moderna. È una sfida. Per ottenere un
buon risultato, si deve riflettere bene e
fare molti tentativi. L’importante è
capire quali sono le caratteristiche e le
potenzialità della casa da ristrutturare. Si deve sentire se i nuovi interventi
devono passare inosservati o se piuttosto devono rivelare la nuova identità
della casa. Ogni volta l’obiettivo è
comprendere e concretizzare le esigenze
degli abitanti della casa affinché vi
si sentano a loro agio ma anche studiare un progetto architettonico coerente.
Perciò un bravo architetto non esita a
prendersi tutto il tempo necessario
per parlare con il committente e per studiare le caratteristiche dell’immobile.
Capita di dover modificare
la pianta della casa?
Regina Gonthier: Purtroppo alcuni
grandi investitori continuano a costruire
edifici residenziali dalla pianta a dir
poco molto convenzionale. Magari
queste case andranno bene sotto il profilo tecnico-edilizio, ma non è bello
Da un immobile
bifamiliare
nasce una grande
casa unifamiliare
che può essere
ridivisa in qualsiasi momento
L’annesso a due piani è stato
realizzato con elementi prefabbricati in una sola settimana. Al
piano superiore si trova la camera
da letto dei genitori. Quelle dei
figli si trovano nella parte vecchia
della casa che, ad eccezione dei
bagni, è rimasta praticamente
com’era.
Questa costruzione degli anni Cinquanta
è caratterizzata da un’architettura sobria e funzionale. L’immobile comprendeva un appartamento di 4 vani su
ognuno dei due piani. Per soddisfare le
esigenze dei nuovi proprietari, il condominio è stato trasformato in una casa
unifamiliare. Una delle condizioni, però,
era che la casa potesse essere ridivisa
in qualsiasi momento in due o tre unità
autonome. Obiettivo della ristrutturazione: valorizzare la qualità abitativa
e degli ambienti. In particolare, i committenti desideravano un ampio soggiorno con sala da pranzo e un miglior
accesso al giardino. Un annesso a
forma di cubo, realizzato con una struttura di legno e ampie vetrate, ha consentito di trasformare sia il carattere interno
della casa sia il suo aspetto esteriore. La
parte vecchia e quella nuova della costruzione convivono armoniosamente,
ma è la seconda a dare carattere all’immobile. In un secondo momento sul
tetto sono stati installati dei collettori
solari per la produzione di acqua
calda. (Foto: Croci & du Fresne)
La casa bifamiliare prima di essere
risanata, ristrutturata e ampliata
Vista dal piano terra dell’annesso verso la parte vecchia della casa.
L’originale soluzione delle vetrate laterali consente di inondare di luce
la casa al riparo però da sguardi indiscreti.
Piani di rimodernamento
Marzo 2010
Un risanamento
coerente
per una moderna
mansarda
viverci. In base alla nostra esperienza,
possiamo dire che oggi sia i proprietari
che i locatari apprezzano anche le soluzioni originali. Spesso chi si rivolge a
noi ha appena comprato o ereditato
una casa e allora cerchiamo di parlare
coi clienti non solo dei necessari interventi di ristrutturazione ma anche di
come vorrebbero vivere nella loro casa.
Spesso la suddivisione interna o il concetto abitativo non soddisfano le loro
reali esigenze e non sono in sintonia
col loro stile di vita. Un tema attuale è
anche la possibilità di separare alcune
zone dal resto della casa facendone
delle unità autonome perché col passare del tempo le esigenze di spazio di
una famiglia cambiano.
Questa casa signorile del 1910 si trova
in posizione privilegiata nel quartiere
Kirchenfeld. L’obiettivo era quello di realizzare nel sottotetto un appartamento a sé stante. La mansarda è stata
progettata come un open space anche
grazie alla pianta quadrata ben proporzionata della casa. L’ambiente principale
corre lungo l’asse est-ovest sottolineando l’orientamento della casa e riprendendo giocosamente gli assi sfalsati dei
lucernari sul lato nord-sud. Dal di fuori,
l’immobile sembra essere rimasto tale e
quale a prima. (Foto: Beat Schweizer)
Dunque finora gli architetti
hanno sbagliato tutto?
Regina Gonthier: Certo che no, ma lo
stile di vita delle persone è cambiato.
Per questo, spesso si deve riconsiderare
totalmente la logica dei vari ambienti
e strutturarli diversamente. Soggiorni e
cucine separate non soddisfano più
le esigenze di oggi, quando tutta la famiglia si riunisce a tavola per lo più
una sola volta al giorno. La qualità degli ambienti fa la differenza in questo
prezioso momento di convivenza con i
figli e il partner. Le esigenze sono cambiate anche a livello di igiene e cura
del corpo. Oggi le case unifamiliari e i
grandi appartamenti hanno bisogno
di un maggior numero di bagni che siano
anche più confortevoli rispetto a un
tempo. Ormai è normale disporre di una
toilette per gli ospiti.
Come si fa a rendere moderna
una vecchia casa?
Regina Gonthier: Normalmente questo
è un problema tutt’altro che astratto,
anzi diciamo che è relativamente concreto. All’inizio si deve trovare una
buona soluzione ai problemi più impellenti, come i vecchi impianti sanitari
ed elettrici, un eccessivo consumo di
energia, la presenza di correnti d’aria,
un bagno non abbastanza confortevole, ecc. Ma oltre al risanamento tecnico, si deve considerare se ci siano
anche altri aspetti da migliorare. Gli
operai entreranno comunque in casa e
quindi tanto vale fare le cose per bene.
Spesso la decisione di ristrutturare l’intera casa nasce dal desiderio di rifare
la cucina. In Svizzera ci sono ancora
molte cucine che non rispondono più
alle esigenze di oggi.
Come deve essere una
cucina oggi?
Regina Gonthier: È importante che
sia aperta. Deve essere fisicamente collegata alla zona in cui si svolge la vita
della famiglia. Ormai le cucine chiuse
sono una prerogativa delle vecchie
case di campagna – perché una volta
era lì che si trascorreva la maggior
parte del tempo – o di famiglie molto abbienti con tanto di servitù. Ma una
donna o un uomo alle prese coi fornelli
non sono la servitù e quindi non amano
lavorare chiusi in una stanza, lontani
dal resto della famiglia.
Le cucine aperte presentano
anche qualche svantaggio?
Regina Gonthier: Non più: odori e rumori non rappresentano più un problema grazie alle moderne ed efficientissime cappe aspiranti e ad elettrodomestici più silenziosi. E se la cucina
è progettata in modo tale che dal soggiorno o dalla zona pranzo non si
veda l’inevitabile disordine, non ci sono
problemi nemmeno dal punto di vista
estetico. Anzi, una bella cucina bene
inserita in un ampio soggiorno fa la sua
figura, proprio come un bel mobile.
Il suo primo consiglio a chi
desidera ristrutturare o risanare
la propria casa?
Regina Gonthier: Se state pensando
a un risanamento energetico, ricordate
che questa è anche una splendida occasione per rimodernare la vostra casa.
11
Nuovi
interni per
un chalet
nell’Oberland
bernese
Questo chalet degli anni Settanta, che
ospita diversi appartamenti di vacanza,
gode di una posizione privilegiata e di
una splendida vista sui monti. Il progetto
ha previsto la fusione di due appartamenti di tre vani, l’uno sopra l’altro. Il
tipo di pianta e le dimensioni degli appartamenti non rispondevano alle esigenze dei nuovi proprietari. L’obiettivo
della ristrutturazione era valorizzare la
qualità degli interni e rinnovare i bagni. Qualche difficoltà è stata creata
dalla scarsa altezza dei locali. Al piano
superiore è stato realizzato un ampio
soggiorno con zona pranzo e una cucina “nascosta». Dal punto di vista statico, è stato necessario aggiungere dei
sostegni che sono stati integrati in due
mobili che articolano lo spazio senza
però creare divisioni vere e proprie. Il
piano inferiore ospita le camere da letto.
(Foto: Beat Schweizer)
Ampliamento di un bel
complesso architettonico
con un annesso che non
sembra un annesso.
Effetto collaterale
di un risanamento: una
gigantesca terrazza per gli
amanti dell’aria aperta
Questa casa degli anni Trenta esposta a
sud è stata ampliata grazie alla realizzazione di una terrazza sul lato nord. Così
è stato possibile dare un senso alla presenza del fiume Aare e realizzare uno
spazio esterno come luogo di relax
tra gli alberi. (Foto: Alain Gonthier)
La sede dell’Ambasciata del Liechtenstein a Berna è stata completamente
rinnovata allo scopo di risanare gli impianti tecnici e di ampliare e migliorare
la zona di ricevimento. L’annesso col lucernario rialzato, dove è stata collocata
la sala da pranzo di rappresentanza, dà
un nuovo aspetto all’ambiente. La stanza
disposta longitudinalmente si allarga visivamente, da un lato, sul cortile rinnovato da un’installazione artistica e, dall’altro verso una nuova terrazza in giar-
dino. Intento del progetto: mantenere
il carattere dell’edificio originale del
1966 e passare in modo «indolore» dal
vecchio al nuovo. Solo a una seconda
occhiata si distingue ciò che già c’era da
ciò che è stato aggiunto in un secondo
momento. Costruzione originale: JeanPierre e Tatjana Décoppet, architetti;
arte nell’edilizia: Ueli + Susi Berger, Ersigen. (Foto: Croci & du Fresne)
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Elettrodomestici
Marzo 2010
13
Cucinare a induzione fa risparmiare
energia ed è comodo e veloce.
II piani di cottura a induzione piacciono alle casalinghe, agli uomini e ai cuochi professionisti.
I vecchi piani di cottura con le
piastre in ghisa stanno lentamente ma inesorabilmente scomparendo dalle nostre cucine,
sostituiti da piani di cottura più
moderni. Quando si tratta di
scegliere tra un piano di cottura
tradizionale e uno a induzione,
sempre più proprietari immobiliari optano per il secondo.
E a ragione.
ANNEMARIE BRECHTBÜHL
Tutti i moderni piani di cottura sono lisci e lucidi come specchi, ma il piano
di cottura a induzione ha qualcosa in
più rispetto al «normale» piano di cottura in vetroceramica. Facciamo la
prova e cuciniamo a induzione un bel
risotto alla milanese.
Touch control
Siamo davanti a un piano di cottura a
induzione perfettamente piatto. Non ci
sono nemmeno le manopole di accensione perché tutto avviene attraverso
comandi touch control che si trovano
nel piano in vetroceramica. Appoggiamo la pentola sul cerchio che corrisponde al diametro della nostra risottiera dove abbiamo già messo 40 g di
burro. Sfioriamo con l’indice il pannello di controllo e il fornello a induzione si risveglia dallo standby. Possiamo procedere. Sfioriamo il sensore
accanto alla risottiera per ottenere la
temperatura di cottura desiderata (in
questo caso bassa). Si sentono quattro
«bip!» e si accende il numero 4. Il burro
comincia subito a sciogliersi.
Mettiamo nella risottiera una cipolla
tritata, la facciamo brevemente appassire a fuoco lento e aggiungiamo 250 g
di riso per risotti (Carnaroli, Arborio
o Vialone). Poi lasciamo che il riso assorba pian piano il burro girandolo continuamente con un cucchiaio di legno
finché diventa trasparente. Ci vogliono
dai cinque agli otto minuti perché ciò
accada.
Cottura più rapida e precisa
Ora sfumiamo il riso con 2,5 dl di vino
bianco e improvvisamente ci accorgiamo che manca il brodo! Dobbiamo
sbrigarci. In una pentola a parte versiamo un litro e mezzo di acqua fredda
– che grazie alla funzione booster va in
ebollizione in soli tre minuti – e vi aggiungiamo un dado di brodo di carne.
(Naturalmente i veri professionisti preparano il brodo di carne con le loro
mani.) Non appena il nostro litro e
mezzo di brodo di pollo è pronto, spegniamo il fornello e incredibilmente la
cottura si interrompe bruscamente nel
giro di un secondo. I fornelli a induzione
possono essere regolati con estrema
precisione. Un aspetto molto apprezzato dai cuochi.
Ma torniamo al risotto: ogni due o
tre minuti bagniamo il risotto con una
piccola quantità di brodo e ogni volta
rimestiamo brevemente. Il risotto non
deve bollire vigorosamente ma dolcemente a fuoco lento. Intanto aggiungiamo una punta di coltello di zafferano precedentemente sciolto in un
cucchiaio di brodo. Dopo 20–25 minuti
il nostro risotto è quasi pronto. Un
buon risotto deve risultare leggermente
cremoso ma con i chicchi ancora al
dente. Insaporiamo con un pizzico di
sale e pepe macinato al momento. Per
finire, mantechiamo il risotto con 40 g
di burro e lo versiamo in una terrina
precedentemente riscaldata. Cospargiamo con 50 g di formaggio parmigiano grattugiato.
Sicuro e facile da pulire
Se, mentre preparavamo il risotto, in cucina ci fossero stati dei bambini piccoli,
non sarebbe stato un problema. Un
piano di cottura a induzione non si arroventa come le vecchie piastre di ghisa
e i piani di cottura in vetroceramica riscaldati per irradiazione. Il piano di
cottura a induzione non si scalda se non
vi vengono appoggiate delle pentole.
Dopo aver cucinato, in corrispondenza
del fornello utilizzato resta per un attimo
un po’ di calore rilasciato dal fondo
della pentola, ma si tratta di un calore
così lieve che, anche se si dovesse inavvertitamente toccare quel punto del
piano, non ci si potrebbe scottare.
Il fatto che il piano di cottura a induzione non scotti ha anche un altro
importante vantaggio: se il piano di cottura non diventa rovente, non si rischia
di bruciare nulla. Niente più latte versato né zuppa che trabocca dalla pentola, per la gioia delle casalinghe e
degli uomini che non amano pulire i
fornelli.
Perché la cucina a induzione
funziona così bene?
Sul portale informativo Topten sta
scritto: «Cucinare a induzione: ecco la
più progressiva tecnica di cucina. I cuochi professionisti la usano già da anni,
ma l’induzione diventa ora sempre più
interessante anche per le economie domestiche private. Diversamente da
quanto accade nel principio tradizionale della trasmissione del calore tramite conduzione e irradiazione, l’induzione crea il calore direttamente nelle
stoviglie di cottura traendolo da un
campo elettromagnetico. Sono però necessarie pentole di materiale magnetico come ghisa o acciaio magnetico.»
Ed ecco un’altra spiegazione per chi è
interessato agli aspetti tecnici dell’induzione: «Il riscaldamento a induzione
funziona così: sotto il piano in vetroceramica si trova una spirale induttrice
elettrica alimentata da un generatore a
onde lunghe (35 kHz circa). È per così
dire la prima parte di un convertitore,
la seconda essendo data dal fondo della
pentola direttamente, che dev’essere
magneticamente conduttivo e quindi in
ferro (o contenere uno strato di ferro).
Il campo magnetico generato dalle bobine a induzione mette in movimento
le molecole che compongono il materiale ferroso della pentola, riscaldandola.»
Risparmio energetico del
30 per cento
Rispetto alla «normale» vetroceramica,
i piani di cottura a induzione consumano il 30 per cento di energia elettrica
in meno. Per chi passa dalla vecchia
piastra in ghisa direttamente al piano di
cottura a induzione il risparmio energetico è ancora più elevato.
(Foto: Regula Roost)
14
Marzo 2010
Pavimenti della soffitta
Se per coibentare il pavimento della soffitta impiegherete un pannello isolante calpestabile, la posa in opera non è nulla di trascendentale. Se avete un po’ di manualità, potrete
persino eseguire i lavori da soli. Per farlo, vi occorrono i seguenti utensili: colla a freddo impermeabile per legno, sega circolare, silicone, nastro adesivo adatto, strato ermetico all’aria
e linguette di legno duro. (Foto: Flumroc AG)
Fate subito il primo passo e isolate il
pavimento della soffitta!
Non c’è nulla di più semplice. Nulla di più rapido. E nulla di altrettanto conveniente ed efficace.
Con l’intervento immediato
più efficace di tutti risparmierete
in un colpo solo fino al 15 per
cento sulle spese di riscaldamento.
Dopo anni e decenni, avrete
risparmiato un bel gruzzoletto.
Inoltre beneficerete di una sovvenzione di 15 franchi al metro quadro
dal Programma edifici. E, per
di più, potrete detrarre dalle imposte i costi d’investimento.
HANS ROHNER
Ora non c’è veramente più alcun motivo di rimandare oltre l’ormai più che
necessaria coibentazione termica del
pavimento della soffitta. A meno che
l’anno prossimo vogliate demolire la
casa o abbiate già richiesto un permesso
di costruzione per trasformare la soffitta in un locale abitativo riscaldato.
In tutti gli altri casi avrete tutto da guadagnarci, perché l’investimento sarà
presto ammortizzato.
coibentato, rappresenta il «buco» più
grande nell’involucro edilizio. Vale
dunque la pena di iniziare da qui.
Anche i presupposti edilizi sono
ideali: di solito si tratta di una vasta superficie rettangolare, interrotta al massimo da qualche trave di sostegno e
dalla canna fumaria. Sarà un piacere
mettersi al lavoro. La coibentazione del
tetto, che dal punto di vista termotermico porterebbe allo stesso risultato, è
molto più complessa e dunque anche
nettamente più costosa.
Naturalmente, assieme al pavimento
della soffitta potrete coibentare anche
le facciate e sostituire le finestre. Ma
non mettetevi in testa di fare troppe
cose alla volta, perché se il progetto diventa sempre più grande e sempre più
costoso, per esperienza non si va molto
oltre delle migliori intenzioni. Iniziate
laddove vi sembra che ci siano più vantaggi. Il 15 per cento in meno di spese
di riscaldamento sono una bella cifra.
Per l’altro 35 per cento circa, che potrete risparmiare con un risanamento
globale, dovreste spendere molto di
più. Isolando il pavimento della soffitta,
sfrutterete dunque già un buon quinto
del potenziale di risparmio senza sobbarcarvi grandi spese.
Prendete coraggio e fate dunque il
primo passo, per il bene del clima e del
portafoglio! E inviateci per mail (all’indirizzo [email protected]) una
foto che vi immortala magari assieme
a tutta la famiglia o all’artigiano incaricato del lavoro. Le foto più interessanti
saranno pubblicate sul prossimo numero dell’Edizione straordinaria per i
proprietari immobiliari.
Come procedere?
Il modo più semplice è di impiegare un
pannello isolante robusto e calpestabile
perché vi risparmia una costosa strut-
tura a travi. Potrete scegliere fra un elemento per pavimenti di soffitte con
pannello truciolare incollato e un pannello isolante con pannello truciolare
separato. I vari pannelli truciolari saranno in entrambi i casi uniti a maschio
e femmina. Ciò significa che un listello
di legno duro – la cosiddetta linguetta
– viene spinta nella scanalatura ricavata mediante fresatura nel bordo del
pannello truciolare.
L’elemento con il pannello truciolare
incollato ha il vantaggio di permettere
la posa in opera in un’unica operazione.
Il risultato è immediato. Spesso gli artigiani professionisti preferiscono lavorare con grandi pannelli truciolari. Anche se prima devono posare lo strato isolante e poi il pavimento, grazie alla routine procedono con maggiore rapidità.
Gli esperti consigliano uno spessore
dello strato isolante di almeno 14–20 cm.
A seconda del prodotto impiegato, un
Perché iniziare dalla soffitta?
Il pavimento di una soffitta non riscaldata, che viene utilizzata come ripostiglio, fa parte dell’involucro edilizio.
Separa il solaio dei locali abitativi dal
mondo esterno e deve essere dunque
coibentata. Altrimenti d’inverno si disperdono grandi quantità di calore e
d’estate la calura entra in casa.
Sebbene solitamente le superfici delle
facciate si estendano su molti più metri quadri, per ragioni fisiche il pavimento della soffitta (o il tetto), se non
pannello isolante spesso 14 cm raggiunge già il coefficiente U (0.25 W/m2K)
richiesto dal Programma edifici. Ma lo
spessore può anche superare i 20 cm,
perché più è spesso meglio è.
Altre domande?
Vedrete quanto è facile coibentare il
pavimento della soffitta nelle istruzioni
di lavoro alla pagina seguente. Se non
ve la sentite di fare da voi, chiedete un
preventivo a un artigiano (falegname,
carpentiere in legno ecc.).
Anche se vi destreggiate bene con la
sega circolare e la colla a freddo per legno, è comunque meglio consultare
uno specialista. Nella termocoibentazione ci sono sempre dettagli tecnici o
punti critici da osservare. E ad opera ultimata, solitamente è troppo tardi per
intervenire.
Il produttore di pannelli isolanti
Flumroc vi offre ad esempio la sua consulenza gratuita. Troverete maggiori
informazioni su questo servizio assieme all’opuscolo Flumroc relativo
alla coibentazione dei pavimenti delle
soffitte a pagina 30.
INFO
I pannelli isolanti dovrebbero avere uno spessore di almeno 14-20 cm, per evitare che d’inverno il calore vada
letteralmente in fumo e d’estate la calura entri in casa dal tetto.
www.ilprogrammaedifici.ch
Sul sito Internet del Programma
Edifici troverete tutte le informazioni
necessarie sulle sovvenzioni e il
modulo per inoltrare la domanda al
vostro Cantone. La richiesta deve
essere inoltrata assolutamente prima
di iniziare i lavori. Potrete iniziare
i lavori prima di aver ricevuto la decisione in materia a vostro proprio
rischio e pericolo.
Pavimento della soffitta
Preparativi
Elemento per pavimenti di soffitte con
pannello truciolare
incollato
Marzo 2010
15
Pannello isolante
con pannello truciolare
separato
Sia che optiate per un elemento
per pavimenti di soffitte che per un
pannello isolante con pannello
truciolare separato, i preparativi
sono identici in entrambi i casi:
Per prima cosa si posa la barriera
impermeabile all’aria sull’intera superficie del pavimento tendendolo
bene sopra i bordi, anche in corrispondenza delle travi di sostegno e
della canna fumaria.
1
Collocare il primo elemento per
pavimenti di soffitte.
1
Posare in opera i pannelli isolanti sull’intera
superficie del pavimento.
2
Unire con colla a freddo per legno le giunzioni
a maschio e femmina.
Ora si posa in opera il pavimento di pannelli truciolari. Unire con colla
a freddo per legno le giunzioni a maschio e femmina. Il pannello
truciolare «galleggia» sul pannello isolante e non è incollato ad esso.
3
Spingere la scanalatura fresata nella linguetta di
legno duro e premere bene.
3
2
Poi si devono impermeabilizzare le
giunzioni e i giunti perimetrali sigillandoli con un nastro adesivo
adatto o con un adesivo per giunti
perimetrali.
Prezzi
indicativi
Quando incaricate un artigiano di
coibentarvi il pavimento della soffitta,
dovrete prevedere costi compresi fra
Fr. 150.– e 170.– al metro quadrato. In
questo prezzo indicativo è tutto compreso: manodopera, pannelli isolanti,
pannelli truciolari, freno vapore, nastro
adesivo ecc.
Otterrete facilmente il coefficiente U di
0.25 W/m2K richiesto dal Programma
Edifici e dal Modello di prescrizioni
energetiche dei Cantoni (MoPEC)
con un elemento per pavimenti di
soffitte composto di un pannello isolante avente 16 cm di spessore e un
pannello truciolare incollato da 16 mm.
Coefficiente U: 0.21 W/m2K. Costo:
circa Fr. 150.– al metro quadrato, compresa la posa in opera.
Pagherete poco di più – ossia Fr. 170.–
circa al metro quadrato – se vorrete
raggiungere il coefficiente U Minergie
più basso di 0.15 W/m2K. Allo scopo
esistono due opzioni: prima posate un
pannello isolante di 12 cm di spessore,
poi uno da 10 cm e infine un pannello
truciolare di 16 o 19 mm di spessore.
Oppure utilizzate un pannello isolante da
12 cm e sopra di esso un elemento per
pavimenti di soffitte che assieme al
pannello truciolare ha uno spessore
totale di 11,6 cm.
In pratica, è sempre preferibile una
coibentazione migliore con pannelli di
maggiore spessore, perché i costi supplementari sono molto esigui.
Anche il pavimento di pannelli truciolari va posato in opera
avendo cura di sfalsare i giunti in modo da evitare la formazione
di giunti incrociati.
Montaggio sfalsato!
Per ottenere uno strato isolante
omogeneo, i pannelli vanno tassativamente posati in opera tra
loro sfalsati, in modo da evitare la
formazione di giunti incrociati.
Le intercapedini fra il pavimento e
i muri vanno quindi tamponate
con materiale isolante.
I pannelli truciolari possono essere
più grandi dei pannelli isolanti, e
anch’essi devono essere disposti
tra loro sfalsati.
4
Accostare le giunzioni con leggeri colpi di martello, interponendo
un listello di legno per evitare di sbeccare gli spigoli.
16
Marzo 2010
Cantone dei Grigioni
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%
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+
Risanamento completo
● Sussido: 50% bonus per l’involucro dell’edificio
● Sussido: per impianti tecnici
Ulteriori programmi di promozione
● Impianti solari termici
● Pompe di calore a partire da 50 kW
● Riscaldamenti a legna a partire da 70 kW
● Reti di teleriscaldamento
● Miglioramenti dell’indice di utilizzazione
Amt für Energie und Verkehr Graubünden
Uffizi d’energia e da traffic dal Grischun
Ufficio dell’energia e dei trasporti dei Grigioni
www.aev.gr.ch - Tel. 081 257 36 30
Riscaldamento e acqua calda
All’inizio della sua carriera nel
settore del riscaldamento, anche
a Jürg Nufer scorreva, per così
dire, gasolio nelle vene. Oggi,
il direttore della Hoval Herzog,
è un convinto sostenitore della
trasformazione tecnologica.
Punta su nuovi progetti e sulle
fonti di energia rinnovabili.
Prima fra tutte il sole: «È l’unico
fornitore di energia che non ti
presenta mai il conto».
HANS ROHNER
Quando Jürg Nufer parla della moderna
impiantistica domestica, finisce sempre per citare il sole. Da molto tempo
ormai la Hoval fornisce impianti solari
a tetto per la produzione di acqua calda
sanitaria. Ma Nufer si spinge oltre: «Tra
cinque, sei, sette anni al massimo cominceremo a progettare l’impianto di
riscaldamento non più dalla cantina ma
dal tetto. Il sole fornisce così tanta energia che a un certo punto lo sviluppo in
questo campo dovrà subire una forte
accelerazione.»
Nufer pensa anche alla corrente elettrica perché l’autoapprovvigionamento
di calore ed elettricità è il suo chiodo
fisso. Trova interessante l’accoppiata
pompa di calore/fotovoltaico, che permette ai proprietari immobiliari di
immettere corrente elettrica in rete
d’estate per poi riprendersela d’inverno. «Sicuramente anche in Svizzera
si dovrà parlare di produzione combinata di energia elettrica e calore, grazie
ai generatori di calore che nell’ambito
dello stesso processo producono anche
corrente elettrica», spiega Nufer. «Possono essere motori a gasolio o a gas. La
Hoval ha investito molto nella cella a
combustibile. L’impianto che abbiamo
presentato alla Swissbau può cominciare a essere prodotto in serie. Funziona
a metano ed è perfetto anche per le case
unifamiliari.»
Ma Jürg Nufer non si occupa solo di
tecnologie del futuro, ma dispensa anche consigli per il presente:
Che cosa succede se si manca il
momento giusto per effettuare
un risanamento e improvvisamente
l’impianto di riscaldamento
smette di funzionare?
Nufer: Naturalmente questo costringe
sempre a uno spiacevole tour de force,
che si può evitare solo se si dispone
già di un buon piano alternativo corredato di preventivi di spesa chiari.
Con la vasta scelta di sistemi che c’è
oggi, è importante vagliare con calma
le diverse opzioni prima che si verifichi
il “patatrac”. La sostituzione dell’impianto di riscaldamento non è un problema. L’installazione richiede da
uno a due giorni, anche se non si è programmato nulla. Normalmente noi
produttori disponiamo di una scorta
di generatori di calore e possiamo intervenire nel giro di dodici ore.
Marzo 2010
«Tra qualche anno
cominceremo a progettare
l’impianto di riscaldamento
non più dalla cantina
ma dal tetto.»
A colloquio con Jürg Nufer, CEO della Hoval Schweiz
zione. Trascorsi i dodici anni, in ogni
caso ci si dovrebbe rivolgere a un
esperto una volta all’anno. L’esperto può
influire relativamente bene sullo stato
dell’impianto e può anche dare consigli
in caso di rischi. Un buon generatore
di calore ha una durata media di 20-25
anni. Deve essere così. E chi non ha
un contratto di manutenzione, magari
dopo 20 anni può farsi fare un’analisi.
Quando compare la ruggine, si dovrebbe
già avere in mano un piano per affrontare un eventuale cedimento dell’impianto.
bentata, il generatore può risultare
troppo potente.
Si deve sostituire sempre tutto?
Nufer: Sì, non ha senso sostituire il
bruciatore di una caldaia a gasolio di
15-20 anni. Non dimentichiamo che i
valori dell’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico vanno rispettati.
E se la caldaia si rompe, normalmente
il nuovo bruciatore non può essere
riutilizzato. Ecco perché nella maggior
parte dei casi la cosa migliore da fare
è sostituire tutto.
Un impianto sovradimensionato
è sicuramente più caro. Ma quanto
all’esercizio...
Nufer:...comporta ugualmente degli
svantaggi. Un impianto sovradimensionato non funziona altrettanto bene
di un impianto ben studiato. In gergo si
parla di modulazione dei moderni
impianti. In pratica, questi si adeguano
esattamente alla temperatura di mandata di cui la casa ha bisogno per
raggiungere una determinata temperatura ambiente. In presenza di una
potenza eccessiva, in alcuni casi l’impianto si accende e si spegne continuamente anziché creare una buona modulazione. Quindi vale la pena pensare
in tempo all’eventualità di risanare
l’involucro edilizio. La sostituzione delle
finestre e l’isolamento del pavimento
della soffitta e del soffitto della cantina
consentono già di ottenere buoni risultati.
Per prima cosa si dovrebbe isolare
l’involucro edilizio. Se si effettua
un risanamento a tappe, il fatto di
sostituire prima il riscaldamento
comporta degli svantaggi?
Nufer: Se la casa ha un cattivo bilancio
energetico, non ha mai senso ammodernare per prima cosa l’impiantistica
domestica. Infatti, la potenza del generatore di calore va calcolata in funzione dello stato dell’edificio. Se in
un secondo momento la casa viene coi-
Pompa di calore, impianto solare,
pellet, cippato, gas, gasolio…
oggi tutti i sistemi per il riscaldamento e l’acqua calda sono più
efficienti e quindi più economici
ed ecologici di un tempo. Come
orientarsi nella scelta?
Nufer: Bella domanda. Si può scegliere
ciò che è meglio per la propria casa o
che meglio corrisponde alla propria sensibilità ecologica. Oggi gran parte dei
proprietari immobiliari optano per la
pompa di calore a scapito del gasolio.
Purtroppo una pompa di calore con
sonda geotermica costa il doppio di un
impianto a gasolio nuovo. In compenso, ha costi d’esercizio e spese annuali molto più bassi. Spesso, però,
la decisione dipende ancora dai costi
d’investimento, ovvero si è condizionati dalla necessità di non superare il
budget fissato per il risanamento.
Ora, se il proprietario immobiliare sceglie una caldaia a gasolio a condensazione – perché tale deve essere una
moderna caldaia a gasolio – disporrà
di un impianto di tutto rispetto. Soprattutto se per l’acqua calda sanitaria
sfrutterà l’energia solare.
In una casa ben coibentata le
spese per il riscaldamento diminuiscono rapidamente. Ma si ha
comunque bisogno dell’acqua
calda sanitaria.
Nufer: Questo influenza la scelta del
sistema. Da un lato, si ha bisogno di
meno energia primaria per il riscaldamento, dall’altro il consumo di acqua
calda sanitaria aumenta costantemente. Ecco perché noi consigliamo di
optare per i collettori solari termici.
Ma così occorrono due sistemi.
Nufer: In realtà non si tratta di due
sistemi, bensì di un unico impianto che
trae energia dal sole ma che all’occorrenza è supportato da una pompa di
calore, ad esempio. D’estate, la pompa
di calore può essere spenta, mentre
d’inverno, quando non si può trarre
17
molta energia dal sole, ci pensa il generatore di calore a colmare eventuali
lacune. Oggi il tutto avviene automaticamente.
Anche in caso di un’improvvisa
ondata di freddo d’estate?
Nufer: I collettori solari assorbono
energia persino con la luce diffusa. Il
cielo deve restare completamente coperto per una settimana prima che
si renda necessario l’intervento del generatore di calore, che peraltro si
accende automaticamente quando l’acqua calda sanitaria non raggiunge
più la temperatura giusta.
E il legno delle nostre foreste
ha almeno una chance?
Nufer: Naturalmente! Ma, secondo una
mia stima, i nuovi impianti a pellet e
a cippato saranno al massimo il 10 per
cento circa degli impianti installati.
In molte regioni il cippato continua a
giocare un ruolo importante. Ma per
un impianto del genere occorre disporre
di legna propria, altrimenti le spese
d’esercizio diventano troppo elevate. Nel
giro di due o tre anni le pompe di calore rappresenteranno all’incirca la metà
di tutti i generatori di calore installati.
Il gasolio invece perderà fortemente
terreno e il gas si stabilizzerà al livello
attuale.
Si continua a nutrire riserve
per la ventilazione di comfort.
Riuscirà a sfondare?
Nufer: Piuttosto ci si dovrebbe chiedere se lo standard Minergie riuscirà a
sfondare. È lo standard Minergie a
prescrivere obbligatoriamente la ventilazione controllata. Riteniamo che
Minergie prenderà ancora più piede, anche e soprattutto per quanto concerne
gli edifici di nuova costruzione. Occorre molta meno potenza per gestire
una casa. E l’aria ha una qualità senza
pari. Il nostro sistema di ventilazione
Hoval HomeVent è l’unico a interpretare non solo la qualità dell’aria ma
anche il livello di umidità. E questo è
estremamente importante per il benessere degli abitanti di una casa, che
infatti soffrono molto di più per l’aria
troppo secca o troppo umida piuttosto
che per una temperatura ambiente
troppo alta o troppo bassa.
Ma si è limitati?
Nufer: Certo. Si è nervosi e si è costretti
ad agire in fretta. Spesso un riscaldamento a gasolio che non funziona viene
sostituito semplicemente da un riscaldamento a gasolio nuovo. È la soluzione
più veloce. Non si ha tempo di considerare se sarebbe meglio optare per una
pompa di calore, per i collettori solari
o ancora per una stufa a pellet.
Com’è bene pianificare invece?
Nufer: Personalmente, per prima cosa,
mi farei rilasciare un certificato energetico degli edifici e mi rivolgerei a un
consulente, al quale chiederei: che cosa
devo fare con la mia casa? Qual è la
sua efficienza energetica? Devo cominciare dall’involucro edilizio? Devo sostituire le finestre? Devo isolare il tetto?
Devo ammodernare l’impiantistica
domestica? Questa è professionalità.
Dopo di che, posso decidere in che cosa
investire e quale impiantistica domestica scegliere.
Come fa il proprietario di una
casa ad accorgersi che l’impianto
di riscaldamento deve essere
risanato?
Nufer: Consiglio a tutti i proprietari
immobiliari di stipulare un contratto di
manutenzione per l’impiantistica domestica. La Hoval, ad esempio, offre un
contratto di manutenzione con assunzione dei costi garantita fino a 12 anni
dall’attivazione, quasi un’assicura-
Jürg Nufer nella sala formazione della Hoval Herzog AG a Feldmeilen
(Foto:Regula Roost)
Pensa ad un sistema completo molto
economico e altamente performante
per l’approvvigionamento energetico
di casa sua?
Pensa ad un futuro
con forme d’energia
totalmente innovative?
Pensa al risanamento del
suo impianto di riscaldamento
e sogna di passare alla
moderna tecnologia delle
pompe di calore?
Pensa al comfort del calore
fornito dal sole e da altre fonti
d’energia inesauribili?
Chi pensa al risanamento dell’impianto di riscaldamento,
pensa ad Hoval.
La Hoval è l’azienda leader in Svizzera in materia di soluzioni globali d’avanguardia
per il riscaldamento.
Un calore gradevole in tutta la casa, a costi d’esercizio molto contenuti e nel pieno rispetto
delle norme ambientali? Con i moderni sistemi termici Hoval questo è possibile! Che
si tratti di un risanamento o di una nuova costruzione, la Hoval le propone svariate
soluzioni: pompe di calore, impianti solari, a pellet, a gas, a olio o la combinazione di
sistemi diversi. Gli impianti di riscaldamento Hoval – costituiti da componenti di altissima
qualità – sono tecnologicamente all’avanguardia e si combinano perfettamente tra di loro,
garantendo così un rendimento termico ottimale e la massima affidabilità. Ci telefoni oggi
stesso allo 0840 848 969 e si faccia consigliare da un nostro specialista. www.hoval.ch
Responsabile per l’energia e l’ambiente
Il risanamento dell’impianto di riscaldamento è per me un tema attuale. Mi interessano le seguenti tecnologie.
Vi chiedo pertanto di contattarmi.
Nome e cognome:
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Staccare ed inviare il tagliando a: Hoval Herzog SA, Centro regionale Ticino, Via Cantonale 34a, 6928 Manno
Sistemi di ventilazione
Hoval HomeVent®
Olio
Hoval MultiJet®
Gas
Hoval UltraGas®
Biomassa, pellet
Hoval BioLyt
Hoval SolKit®
Energia solare
Hoval Belaria®
Hoval Thermalia®
Pompe di calore
Esempio di risanamento
Marzo 2010
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80 % in meno di spese di riscaldamento:
per farsi un baffo del caro-petrolio.
Anziché 3500 litri di gasolio, Marianne e Hubert Fehr consumano ora solo 1,5 tonnellate di pellet.
La regola «Risanare l’edificio
per dimezzare la spesa energetica»
non è una vana promessa ma è
una previsione addirittura troppo
modesta. Una progettazione accurata e un’esecuzione adeguata
permettono infatti di risparmiare
persino il 60, il 70 o addirittura
l’80 per cento.
Il miracolo energetico di Walenstadt
a colpo d’occhio
Che cosa è stato rinnovato?
● Isolamento di tetto, facciate
e soffitto della cantina
● Sostituzione delle finestre
● Annesso per l’ampliamento
del bagno
● Sostituzione della caldaia a
gasolio con una a pellet
● Ventilazione meccanica a
recupero termico
● Collettori solari sul tetto
Fino ai tardi anni Novanta la storia di
questa villetta unifamiliare tipicamente
svizzera del 1942 si è svolta normalmente: nel corso dei decenni la casa
finì lentamente per diventare una
«bella addormentata» e venne acquistata da una giovane coppia che per
prima cosa decise di prendervi alloggio.
Marianne e Hubert Fehr non si sono
fatti illusioni sullo stato energetico
della casa. La vecchia caldaia a gasolio
inghiottiva 3500 litri di gasolio all’anno,
nonostante i coniugi lavorassero fuori
casa e si accontentassero di temperature ambiente modeste e alla sera solessero accendere una stufa a legna per
riscaldare l’ambiente.
Quando tre anni dopo il trasloco il riscaldamento a gasolio si guastò, i Fehr
non ne furono sorpresi e non si lasciarono affatto scoraggiare. Affrontarono
la sfida e da quel momento in poi la situazione della bella villetta unifamiliare
continuò a migliorare, in quanto Hubert
Fehr, architetto e titolare dello studio
FEBI di Walenstadt (www.febi.ch), non
voleva fare le cose a metà.
Da 3500 litri di gasolio a
1,5 tonnellate di pellet
Come prima cosa, si doveva per forza
sostituire la caldaia. I Fehr optarono
per una caldaia a pellet «a modulazione», che adegua la sua resa al fabbisogno termico. Una scelta più che azzeccata, in quanto, dopo il successivo
risanamento dell’involucro edilizio, il
consumo energetico è sceso dell’80 per
cento, da 7 a 1,5 tonnellate di pellet. Tradotto in gasolio da riscaldamento: una
riduzione da 3500 a 750 litri. Se non
fosse stato possibile modulare o adeguare la resa calorifica della nuova caldaia, una volta conclusi i lavori di coibentazione termica, si sarebbe dovuto
sostituirla di nuovo.
Un progetto globale intelligente
Gli ulteriori interventi di ammodernamento sono stati ben soppesati: la
costruzione di un piccolo annesso
avrebbe permesso loro di ingrandire il
bagno e contemporaneamente si sarebbe proceduto al risanamento delle
facciate, degli infissi e del tetto. Era previsto anche un impianto solare sul tetto
per l’acqua calda sanitaria e a supporto
dell’impianto di riscaldamento. Il grande
Gli interventi nei dettagli
Involucro edilizio
Tetto: pannelli isolanti da 22 cm
Facciata: pannelli isolanti da 20 cm
Sofitto della cantina: pannelli isolanti da 8 cm
Finestre: finestre in legno e metallo
a tripli vetri (coefficiente U del
vetro: 0.5 W/m2K)
Impiantistica domestica
Riscaldamento:
caldaia a pellet (3 kW) al posto
della caldaia a gasolio (11 kW)
Ventilazione: scambiatore di
calore rotativo a recupero termico,
coefficiente d’efficienza dell’80 %,
potenza di allacciamento di tutti
i ventilatori 99 W, fabbisogno di
corrente 4.5 kWh/m2/anno
Impianto solare: 13 m2 di collettori
piani, serbatoio da 800 litri
Ora la casa unifamiliare – che dopo il risanamento è ben coibentata – viene riscaldata con una caldaia a pellet
e collettori solari. (Foto: Regula Roost)
progetto di ammodernamento fu avviato nella primavera del 2004 e in seguito si è proceduto speditamente.
Il tetto è stato isolato con pannelli in
fibra minerale spessi 22 cm. Sulla parte
del tetto esposta a sud-ovest sono stati
installati 13 m2 di collettori solari. Poi
è stato realizzato l’annesso, sono state
sostituite le finestre, le pareti esterne
sono state coibentate con pannelli in
fibra minerale da 20 cm ed è stata costruita una facciata ventilata con lastre
di Eternit. Prima dell’inverno, Fehr ha
anche installato un impianto di aerazione controllata e a quel punto la casa
era conforme ai requisiti posti dal label
Minergie. Ma anche senza questa ciliegina sulla torta il risparmio energetico
sarebbe stato comunque considerevole.
Infatti l’interazione fra coibentazione
termica, impianto solare e moderno impianto di riscaldamento garantisce già
di per sé eccellenti risultati.
Energia dal tetto
L’impiego di fonti energetiche rinnovabili è stato importante per i Fehr sin
dal momento in cui hanno optato per il
riscaldamento a pellet. D’estate il generoso impianto solare sul tetto soddisfa
al 100 per cento il fabbisogno di acqua
calda sanitaria con energia gratuita.
Nelle mezze stagioni, l’impianto offre
un importante contributo e coadiuva il
riscaldamento degli ambienti.
Una casa bella da vedere
Il nuovo aspetto della casa unifamiliare
è molto apprezzato dal vicinato. Talvolta, di domenica, la gente di Walenstadt che si trova a passare a piedi davanti alla casa dei Fehr fa loro i complimenti per la riuscita dell’intervento di
ammodernamento. L’architetto Fehr si
serve della sua casa anche come referenza per convincere i clienti a realizzare ristrutturazioni simili.
Il risanamento esemplare è documentato in modo particolareggiato nell’opuscolo Flumroc «Rinnovamenti edilizi per
il futuro». Tutto è stato eseguito correttamente fin nei minimi dettagli: il tetto,
le facciate e il soffitto della cantina
sono stati coibentati, le finestre sostituite e i collettori solari montati sul tetto.
Lo standard corrisponde dunque abbastanza precisamente alle prescrizioni del
nuovo Programma edifici, anche se la
ristrutturazione risale ormai a sei anni fa.
È sempre meglio anticipare i tempi.
Coefficienti U (W/m2K)
prima
Tetto
0.80
Pareti
1.15
Soffitto
cantina
0.90
Finestre*
2.60–3.00
* telaio compreso
dopo
0.18
0.19
0.37
0.84–1.07
Indice energetico
80.5 kWh/m2/anno
INSERZIONE
Riscaldamento locale per
il bene globale.
Il riscaldamento a legna è un’opzione naturale, pulita e a portata di mano. E in Svizzera ha un grande futuro.
Infiammatevi anche voi per l’energia clima-compatibile! Vi consigliamo volentieri: tel. 044 250 88 11 o
www.energia-legno.ch
20
Marzo 2010
Impianto solare
Un impianto solare sul tetto fa risparmiare
da una a due tonnellate di CO2 all’anno.
Grazie ai contributi di promozione e alle agevolazioni fiscali, l’impianto si autofinanzia.
La fonte energetica più economica è anche una delle migliori in
assoluto. Infatti il sole è gratuito
e non fa male né all’ambiente né
al portafoglio.
HANS ROHNER
È vero che le spese d’investimento per
un impianto compatto, che è in grado
di fornire fino al 70 per cento dell’acqua calda sanitaria per la cucina e il
bagno, sono un po’ più elevate rispetto
a una soluzione convenzionale senza
energia solare. Grazie ai contributi di
promozione e alle agevolazioni fiscali,
i conti tornano comunque. L’impianto
solare si autofinanzia per l’intero periodo di circa 25 anni – specie quando
il prezzo del petrolio aumenta e gli altri prezzi energetici lo seguono a ruota.
Un buon clima con le energie
rinnovabili
Chi colloca collettori solari sul tetto
vuole solitamente dare un contributo
alla protezione del clima. A seconda se
l’acqua calda proveniente dal tetto
viene usata solo per farsi la doccia e per
lavarsi le mani o se soprattutto serve a
coadiuvare anche l’impianto di riscaldamento nelle mezze stagioni, le emissioni di CO2 si riducono di una-due tonnellate all’anno. Se tutti facessero così e
nel contempo coibentassero la propria
casa come si deve, alla prossima Conferenza sul clima i ministri dell’energia
potrebbero subito passare alla parte più
piacevole dell’ordine del giorno.
In Svizzera, dove le classiche energie
rinnovabili come l’energia idrica e i riscaldamenti a legna hanno una lunga
tradizione, esistono circa 50 000 impianti solari termici. Il potenziale dell’energia solare è ben lungi dall’essere
completamente sfruttato. Infatti, come
ha calcolato l’organizzazione del settore Swissolar, il sole fornisce in un’ora
la stessa quantità di energia consumata
dall’umanità in un intero anno. Swissolar è quindi convinta che a lungo termine in Svizzera la metà circa del fabbisogno di calore e più di un terzo del
fabbisogno di corrente potrebbero essere coperti da impianti solari installati
sui tetti delle case. E questo con le tecnologie già attualmente disponibili.
Questa previsione è ancora più realistica se si considera anche il progresso
tecnico. Infatti, nei prossimi anni in
questo settore ancora relativamente
giovane ci si potranno attendere tante
innovazioni. Si riuscirà però a fare definitivamente breccia solo se la produzione su larga scala non sarà più ostacolata dalle energie a basso costo.
Come per i computer e per i televisori,
le grandi quantità porteranno a prodotti ancora più performanti e a prezzi
molto inferiori.
Nelle proprie quattro mura è decisamente facile impiegare le energie rinnovabili. Sono i proprietari immobiliari
a decidere dunque in larga misura della
velocità con cui passare a tali energie e
la portata di tali cambiamenti. Una casa
senza energie rinnovabili è come una
mucca che mangia solo foraggio importato e non pascola mai sui prati vicini
alla propria stalla. La disponibilità a
sfruttare le risorse autoctone cresce
dunque sensibilmente e crea anche posti di lavoro nella regione.
Ecco come funziona un
impianto solare
Il principio è semplice: l’energia solare
viene raccolta dal collettore sul tetto e
trasformata in calore. Una pompa di
circolazione convoglia la miscela riscaldata di acqua e antigelo in condutture ben coibentate allo scambiatore di
calore in cantina, dove il calore viene
trasmesso all’acqua dell’accumulatore.
Il liquido raffreddato nello scambiatore di calore rifluisce nel collettore. Una
centralina elettronica confronta continuamente la temperatura nel collettore
con la temperatura più fredda in basso
all’accumulatore. Non appena nel collettore fa più caldo che nell’accumula-
Ore 13:00: il tetto viene scoperchiato per montare i listelli di
fissaggio.
Ore 13:45: il collettore viene collocato sul tetto con la massima cura.
Ore 15:15: le condutture vengono
poste in opera a regola d’arte.
Ore 17:00: dopo un solo giorno
l’impianto solare per l’acqua calda
sanitaria è montato assieme
all’accumulatore.
tore, mette in funzione la pompa. Grazie a un riscaldatore supplementare, è
disponibile abbastanza acqua calda sanitaria anche con uno scarso irraggiamento solare.
Nella dotazione di base dell’impianto
rientrano un termometro nella tuba-
zione di mandata e uno in quella di ritorno, da montare preferibilmente in
prossimità dell’accumulatore. Il vaso di
espansione compensa le variazioni volumetriche del liquido al variare delle
temperature, assicurando una pressione d’esercizio costante. Un sifone
sulle tubazioni impedisce al calore di
rifluire al collettore qualora l’impianto
si spegnesse, inibendo in tal modo il
raffreddamento dell’acqua calda sanitaria. La valvola limitatrice di pressione
garantisce la sicurezza in caso di pressione d’esercizio eccessiva. E la valvola
di sfiato consente all’aria presente nelle
tubazioni di fuoriuscire.
In un impianto a supporto del riscaldamento è solitamente impiegato un
accumulatore combinato: il boiler per
l’acqua potabile è integrato nell’accumulatore del riscaldamento.
Montaggio semplice e rapido
L’installazione di un impianto solare è
consigliabile sempre quando si rinnova
il tetto o quando si deve sostituire il riscaldamento. Nella maggior parte dei
casi è anche possibile integrare l’impianto di riscaldamento esistente con
un impianto solare. Il montaggio accurato di un impianto compatto completo
di accumulatore richiede al massimo
un paio di giorni. E se il vecchio impianto di riscaldamento o l’accumulatore dell’acqua calda dovessero guastarsi inaspettatamente e sul tetto si
trovasse un metro di neve, potrete dapprima mettere a posto l’impianto di riscaldamento in cantina e poi installare
i collettori solari in un momento successivo.
www.swissolar.ch
La piattaforma Internet di Swissolar
è di immediata comprensione e informa con rapidità e competenza su
tutti i principali aspetti dell’energia
solare – anche sulla produzione di
corrente solare e sull’edilizia solare.
Alla rubrica Energia dal sole troverete risposte alle vostre domande in
merito alla tecnica, alle applicazioni,
ai contributi di promozione e alle procedure da seguire. Vi troverete un
elenco dei professionisti del solare vicini a casa vostra o nella vostra regione, nonché i dati relativi ai
principali fabbricanti. Alla rubrica
Prospetti potrete scaricare gratuitamente tante pubblicazioni informative, tra cui anche l’opuscolo «Calore
solare per le case unifamiliari». Il
calcolatore dell’energia solare vi
consente di allestire un fascicolo
personale e di stamparlo sotto forma
di PDF. Basterà digitare il numero d’avviamento postale e immettere qualche dato per avere una panoramica
su quanta energia e quanta CO2 potrete risparmiare, sui contributi di
promozione e sulle agevolazioni fiscali
e sull’importo che dovrete ancora
investire a conti fatti.
Da quattro a sei metri quadrati di collettori solari sul tetto soddisfano fino al 70 per cento del consumo di
acqua calda sanitaria di una famiglia di quattro persone. (Foto: Swissolar)
0848 00 01 04
A questo numero Swissolar offre
anche una consulenza gratuita
sulle procedure da seguire.
Impianto solare
Marzo 2010
21
Domande e risposte
Che percentuale dell’approvvigionamento energetico svizzero
può fornire l’energia solare?
Con la tecnologia solare attualmente
disponibile sugli edifici esistenti è possibile coprire circa la metà del fabbisogno termico e più di un terzo del fabbisogno di corrente in Svizzera.
Ha senso installare un impianto
solare nella mia regione?
Ha senso in ogni caso. In Svizzera l’irraggiamento solare ammonta mediamente a 1100 kWh al metro quadrato e
all’anno – nelle regioni di montagna si
raggiungono addirittura valori superiori ai 1400 kWh. Quindi, in tutta la
Svizzera l’irraggiamento solare è in
grado di garantire il funzionamento efficace di un impianto solare.
L’impianto solare funziona anche
quando il cielo è coperto?
Un moderno impianto solare può fornire un po’ di calore anche quando il cielo
è coperto, poiché utilizza anche la luce
diffusa (riflessa dalle nuvole). Per compensare le variazioni meteo, nell’accumulatore viene inoltre immagazzinato quasi
sempre il calore di più ore o giorni.
Il mio tetto è idoneo per il solare?
Qualsiasi tipo di tetto non ombreggiato,
la cui deviazione rispetto al sud non superi i 45°, è di regola molto adatto per un
impianto solare. Anche facciate esposte a sud sono idonee quali superfici per
l’installazione di un impianto solare.
Il mio tetto rimane impermeabile
anche se dotato di un impianto
solare?
Nessun problema: gli impianti solari
integrati nel tetto sono sicuri e perfettamente collaudati. Nel caso che si verificasse un problema, l’installatore è
tenuto a garantire il suo lavoro.
Quanto dura l’installazione?
Qual è il mio compito?
Per installare un impianto compatto
standardizzato per l’acqua calda sanitaria è necessaria una o due giornate.
Spesso i collettori, l’accumulatore e il
sistema di regolazione vengono offerti
in un set compatto. Il che risulta più conveniente, oltre a facilitare il lavoro all’installatore. Durante il montaggio è praticamente impossibile fare errori.
È possibile installare le condutture
anche in un momento successivo
senza che ciò comporti inconvenienti?
Tra i collettori e il locale del riscaldamento vengono posate due condutture
coibentate termicamente. Nel caso di
un’installazione a posteriori, le condutture vengono installate in un camino
libero oppure in una condotta dell’aria
o in una condotta propria lungo la facciata esterna.
Posso continuare a utilizzare il
mio vecchio scaldaacqua?
Nel caso si tratti di un impianto di riscaldamento nuovo, di regola si installa
un accumulatore moderno che funge
da centrale energetica e soddisfa tutte
le esigenze.
Ho bisogno di un permesso
di costruzione?
Le disposizioni in merito ai permessi
variano da Cantone a Cantone. Alcuni
Cantoni hanno abolito l’obbligo del
permesso per le installazioni di piccola
portata; in altri Cantoni sono state invece introdotte procedure semplificate.
Informatevi presso l’amministrazione
del vostro Cantone o Comune.
E quando non c’è sole? Devo fare
la doccia fredda?
L’acqua riscaldata dal sole viene rac-
colta in un accumulatore solare di una
capienza superiore al doppio del fabbisogno giornaliero di acqua calda sanitaria di tutta la famiglia. Quando l’irraggiamento solare è insufficiente, l’energia mancante è prodotta dal riscaldamento centrale o elettricamente.
Con il solare posso produrre solo
acqua calda sanitaria o anche
riscaldare?
In genere l’impianto solare mette a disposizione fino al 70 % circa della acqua calda sanitaria. Per farlo occorre
circa 1 m2 di collettori a persona. Le dimensioni corrette sono stabilite in base
al vostro consumo di acqua calda, a seconda dunque se preferiate fare la doccia o un bel bagno caldo, o addirittura
se avete una vasca d’idromassaggio. Si
consiglia un cosiddetto impianto solare
compatto con 4-6 m2 di collettori. Se
l’impianto solare è più grande, potrete
riscaldare con il sole anche in primavera e in autunno.
Quanto rende un impianto solare?
Molti Cantoni, e in alcuni casi anche Comuni, mettono a disposizione dei contributi finanziari. Inoltre in quasi tutti
i Cantoni gli investimenti in impianti
solari su edifici già esistenti sono deducibili dalle tasse. Dopo un cospicuo
investimento iniziale, l’impianto solare
procura acqua calda sanitaria pressoché gratuita per oltre 20 anni, indipendentemente dai prezzi dell’energia.
Quanto è avanzata la tecnologia?
La tecnologia solare ha fatto passi da gigante e funziona perfettamente. Lo dimostrano i circa 50 000 impianti solari
in funzione in Svizzera. Fatevi mostrare
degli impianti di referenza. Visitatene
uno personalmente e convincetevi della
sua efficacia durante un colloquio approfondito.
È necessaria una regolazione
e manutenzione manuale dell’impianto solare?
No. Lo specialista del solare si occupa
della regolazione dell’impianto nell’ambito della sua messa in esercizio;
dopodiché non sono più necessarie ulteriori regolazioni: l’impianto funziona
in modo completamente automatico.
Quanta manutezione richiede
l’impianto solare?
Dopo alcuni anni, è necessario un controllo dell’impianto solare per quanto
concerne l’efficacia della protezione
antigelo. In tale occasione viene misurato anche il valore di acidità (pH) del
liquido contenuto nell’impianto, per garantirne una durata di vita più lunga
possibile. L’ideale è procedere a questi
controlli nell’ambito dell’esame periodico dell’impianto di riscaldamento.
Il collettore è protetto dai danni
causati da intemperie come la
grandine o i fulmini?
Tutti i collettori piani sul mercato sono
dotati di un vetro solare molto resistente, in grado di resistere alla grandine di forte intensità. La protezione
contro i fulmini è garantita allacciando
i collettori al parafulmine della casa.
È necessario stipulare un’assicurazione apposita per i collettori?
Notificate immediatamente l’impianto
solare alla vostra assicurazione, affinché venga incluso nella polizza e siate
coperti da eventuali danni (in seguito
ai fulmini – soprattutto per il regolatore
elettrico e i danni ai vetri solari).
500 litri produce 60 000 KWh di energia per l’acqua calda sanitaria. In questo modo si risparmiano 17 tonnellate
di emissioni di CO2. Con 20 m2 di superficie e un accumulatore di 1500 litri
si producono 135 000 kWh di energia
per l’acqua calda sanitaria e il riscaldamento. In questo modo l’ambiente trae
beneficio da una riduzione di circa 38
tonnellate di emissioni di CO2.
Quanto sono efficienti gli
impianti solari per la produzione
di acqua calda sanitaria e per
il riscaldamento?
Un semplice impianto solare può coprire fino al 70 % del fabbisogno annuo
di acqua calda sanitaria di un’economia
domestica. Per ciò che concerne il riscaldamento, a seconda dello standard
di coibentazione termica dell’edificio
e della collocazione dell’impianto solare, è possibile ottenere una copertura
del fabbisogno annuo di energia per il
riscaldamento compresa fra il 10 e il
100 %. Unica condizione indispensabile
è che i collettori devono essere orientati verso sud (anche se è possibile discostarsi leggermente). Il restante fabbisogno di energia viene fornito dall’impianto di riscaldamento principale.
Il solare si combina molto bene con un
riscaldamento a legna (ciocchi, pellet o
cippato). In questo caso entrambi gli
impianti sfruttano in modo coordinato
l’accumulatore di calore, aumentando
così l’efficienza di tutto il sistema.
Quanti impianti esistono già
in Svizzera?
In Svizzera esistono già circa 50 000 impianti solari termici.
In che modo l’impianto solare
salvaguarda l’ambiente?
Facciamo un esempio: nell’arco di 25
anni un impianto solare di 5 m2 di superficie dotato di un accumulatore di
INSERZIONE
Facciate
Sistemi in legno/metallo
Finestre e porte
Cassette delle lettere ed elementi normalizzati
Sistemi di energia solare
Consulenza e assistenza
Un investimento durevole.
I collettori solari di Schweizer sfruttano la fonte energetica del futuro.
Belli da vedere, flessibili nell’applicazione, indipendenti da altri sistemi energetici: con i collettori solari di Schweizer siete sicuri di
fare la scelta giusta. I nostri collettori solari si adattano a qualsiasi stile architettonico e si distinguono per la loro straordinaria
resa energetica e per l’eccezionale qualità. Per ulteriori informazioni consultare il sito Internet www.schweizer-metallbau.ch, oppure
chiamare il numero 044 763 61 11.
Ernst Schweizer AG, Metallbau, CH-8908 Hedingen, Telefono +41 44 763 61 11
[email protected], www.schweizer-metallbau.ch
22
Marzo 2010
Ventilazione controllata
Maggior comfort abitativo e ridotti costi energetici.
Walter Meier entra con il proprio marchio Condair nel mercato in crescita dei sistemi di ventilazione controllata.
I sistemi di ventilazione controllata guadagnano sempre più terreno e, avanzando di pari passo
con lo standard Minergie in pieno
boom, si stanno affermando contro pregiudizi duri a morire. È
vero che neanche le nuove leggi
energetiche cantonali prevedono
prescrizioni su come trattare
l’aria viziata ristagnante negli
ambienti, ma chi ha già abitato
in una casa con sistema di ventilazione controllata o ha avuto
l’occasione di visitarne una, sa
apprezzare queste comodità.
HANS ROHNER
La crescente popolarità dei sistemi di
ventilazione controllata si può dedurre
anche dal fatto che un operatore grande
come Walter Meier entra in questo
mercato. L’azienda ha deciso di potenziare il proprio marchio Condair, finora
sinonimo di sistemi di umidificazione
dell’aria ambiente, lanciando tre apparecchi di ventilazione controllata. Il
motivo del lavoro di sviluppo è chiaro:
«Gli edifici moderni non consentono
quasi più il ricambio dell’aria attraverso
giunti e fessure, e anche la diffusione
attraverso le pareti è minima. Il ricambio dell’aria mediante l’apertura e la
chiusura di porte e finestre pone inoltre gli abitanti di fronte a problemi attuativi di non facile soluzione. Per rendere
possibile un ricambio ottimale dell’aria
sono pertanto sempre più richieste soluzioni di ventilazione controllata», ha
osservato Walter Meier in occasione
della presentazione dei nuovi apparecchi Condair.
INSERZIONE
Una soluzione ottimale sotto
l’aspetto igienico ed energetico
I tre nuovi apparecchi di ventilazione
controllata CV180, CV300 e CV400,
studiati specificamente per edifici residenziali, assicurano un ricambio d’aria
ottimale sotto l’aspetto igienico ed
energetico. Il controllo automatico del
sistema è orientato alle esigenze individuali di chi abita nella casa. Risultato:
la qualità dell’aria negli ambienti interni migliora sensibilmente, contribuendo in misura determinante alla
qualità abitativa. L’aria viziata o addirittura inquinata viene espulsa automaticamente e la quantità di polvere e
pollini viene ridotta grazie alla filtrazione.
pianto. Unitamente al successivo recupero del calore dall’aria viziata, ciò consente di risparmiare parecchio sulle
spese di riscaldamento. E durante una
torrida giornata estiva con 30 gradi all’ombra, l’aria viene refrigerata a 16
gradi nelle tubazioni interrate. Con
questo «freddo gratis» si può giustificare pure il funzionamento estivo dei
sistemi di ventilazione controllata, poiché si devono sostenere solo le spese
di corrente elettrica dei ventilatori.
www.waltermeier.com
INFO
Il sistema recupera fino al
95 per cento del calore
L’apparecchio di ventilazione non provvede solo a filtrare l’aria esterna, ma
anche a preriscaldarla tramite un recuperatore di calore e a immetterla quindi
senza fastidiose correnti d’aria nei
locali abitati. Al tempo stesso l’aria viziata viene estratta dai locali umidi. In
tal modo si può trasferire all’aria
esterna immessa negli ambienti fino al
95 per cento del calore contenuto nell’aria viziata.
È particolarmente efficiente dal punto
di vista energetico un sistema abbinato
a uno scambiatore di calore aria-terra,
che va però installato a regola d’arte
per evitare problemi di radon. L’aria
viene fatta passare attraverso una rete
di tubazioni interrata a 1,5–2 metri di
profondità nel giardino prima di raggiungere l’apparecchio di ventilazione.
Con una temperatura esterna di 15 gradi
sotto lo zero, l’aria si scalda fino a 2 gradi,
a seconda del dimensionamento dell’im-
Troverete una scelta di altri
apparecchi di ventilazione controllata al sito
www. deklariert.ch
e informazioni generiche sul
rinnovo dell’aria al sito
ww.minergie.ch/ricambio-daria
Ma dov’è la griglia
di espulsione dell’aria?
Il sistema di ventilazione controllata
convoglia aria fresca nei locali di soggiorno e nelle camere da letto e aspira
l’aria viziata da cucina, bagno e WC. Non
si sentono fastidiose correnti d’aria e le
griglie di aerazione non saltano all’occhio. In questa cucina la griglia di espulsione dell’aria è integrata in alto a destra
nella parete attrezzata rossa. È comun-
que necessaria una cappa aspirante
sopra il piano di cottura, che in questo
caso funziona però con aria di ricircolo.
(Foto: Walter Meier)
Ottimizzazione dell’esercizio
Marzo 2010
23
Persino lo specialista resta sorpreso quando le spese
di riscaldamento si riducono del 25 per cento.
Ora gli ingegneri di Energho offrono i loro servizi anche per i complessi residenziali.
non avremmo riconosciuto né la portata degli interventi né saremmo riusciti
a ottenere tanto risparmio in così poco
tempo. Se non fosse stato per il massiccio aumento del prezzo del petrolio intervenuto fra capo e collo, saremmo
riusciti persino a ridurre i costi accessori. Abbiamo una responsabilità particolare nei confronti dei soci della
nostra cooperativa e dell’ambiente. Per
noi è chiaro che opereremo un’ottimizzazione energetica in tutti i nostri complessi residenziali.»
Stesse prestazioni con un
fabbisogno energetico ridotto
Il principio più importante della filosofia Energho è chiaro: le ottimizzazioni
dell’esercizio non devono comportare
né investimenti massicci né cali dei livelli di sicurezza, comfort e igiene. È
consigliabile affrontare le ottimizzazioni con la dovuta cautela, in modo da
guadagnarsi prima la fiducia delle persone interessate. Troppo spesso il concetto di risparmio viene associato a rinunce e a perdite a livello di comfort,
il che non è assolutamente vero per i
progetti Energho. Ad ogni modo, tutti
devono essere d’accordo che ad esempio la temperatura ambiente media può
essere anche inferiore a 24 gradi. Anche il coinvolgimento tempestivo di
tutte le interessate e una comunicazione aperta contribuiscono a creare
fiducia.
Trasferimento di know-how
compreso
Il trasferimento di know-how è un argomento fondamentale di Energho. I
clienti sono messi in grado di individuare in futuro da soli i potenziali di risparmio energetico. Alcune giornate di
corso per portinai e responsabili tecnici
sono dunque già comprese nell’abbonamento. Il cliente può optare per il pacchetto di base o per abbonamenti più
ampi che garantiscono il raggiungimento degli obiettivi e la partecipazione di Energho agli utili.
L’ingegnere Daniel Zbinden dell’ufficio «Rückenwind» di Rüschlikon con una delle pompe che sono state
sostituite nel complesso residenziale GEWOBAG di Zurigo-Abisrieden. La nuova pompa (a destra nella foto)
è dimensionata correttamente. (Foto: Christine Bärlocher)
Il progetto pilota di Albisrieden
ha superato ogni aspettativa.
Senza battere ciglio, gli ingegneri
dell’Associazione Energho garantiscono a tutti i clienti di ottenere
con l’abbonamento nell’arco di
cinque anni una riduzione dei costi
di almeno il dieci per cento, solo
ottimizzando l’esercizio energetico e senza operare investimenti
di sorta. Ma una riduzione del
25 per cento già nel primo anno è
un risultato sensazionale.
Daniel Zbinden, l’ingegnere incaricato
da Energho che si occupa di gestire i
due complessi residenziali della GEWOBAG a Zurigo-Albisrieden, stima
che tutte le cooperative edilizie in Svizzera potrebbero risparmiare all’incirca
140 milioni di franchi. L’Associazione,
finora specializzata soprattutto nella
gestione di edifici pubblici, estende
dunque la sua offerta ai complessi residenziali. Una collaborazione è utile a
partire da 60 appartamenti o da spese
energetiche annue di almeno 60 000
franchi. L’età degli edifici non riveste
alcuna importanza per il processo di
ottimizzazione.
vamente necessaria delle pompe, ma
queste saranno sostituite solamente in
caso di guasto. Nello stesso lasso di
tempo è stato possibile ridurre il consumo d’acqua di circa il quattro per
cento. Per quanto concerne il consumo
di corrente non sono ancora stati fatti
confronti con gli anni passati.
Proficuo lavoro di squadra
Sin dall’inizio Energho lavora a stretto
contatto con i portinai. Ad Albisrieden
da un’analisi approfondita è scaturito il
sorprendente risultato che per il fabbisogno termico per il riscaldamento
dei due complessi residenziali era sufficiente una delle due centrali di riscaldamento. Questo exploit è stato ottenuto
tra l’altro anche adeguando gli orari
d’esercizio e le temperature desiderate,
nonché ottimizzando le costanti temporali e le curve di riscaldamento. Anche
le pompe erano sovradimensionate. È
stata dunque calcolata la taglia effetti-
120 000 franchi di spese energetiche in meno nel primo anno
L’ottimizzazione dell’esercizio è il metodo più economico e più rapido per ridurre il budget energetico: l’esperienza
insegna che l’ottimizzazione porta i
suoi frutti già dopo due o tre anni. Il presidente della GEWOBAG Fredy Schär
commenta la cooperazione con Energho:
«Avevamo immaginato un potenziale
di risparmio, ma il risultato supera veramente ogni aspettativa. Al netto del
rincaro, già nel primo anno abbiamo
risparmiato circa 120 000 franchi. Senza
il know-how dello specialista Energho
Un’ottimizzazione energetica
dell’esercizio paga nel tempo
Riducendo il fabbisogno energetico,
l’ottimizzazione energetica dell’esercizio si autofinanzia in poco tempo. In
base alle direttive di Energho, un provvedimento può costare solo l’importo
che potrebbe rientrare in cassa entro
due anni risparmiando sull’approvvigionamento energetico. Così l’ottimizzazione dell’esercizio si distingue chiaramente dall’ammodernamento degli
impianti edilizi o dal risanamento dell’involucro edilizio, dove il «tornaconto» si fa attendere da 10 a 20 anni. I
principi di un’ottimizzazione dell’esercizio sono:
● adeguamento dell’impiantistica
domestica all’uso dell’edificio
● ottimizzazione della controllistica
degli impianti tecnici
● miglioramento dei processi di lavoro
● motivazione e sostegno degli utenti
e dei gestori
energho
Energho è partner di SvizzeraEnergia
ed è il centro di competenza per
l’ottimizzazione energetica dell’esercizio di grandi edifici. I promotori
dell’Associazione di pubblica utilità
non-profit sono i Cantoni, le città e i
Comuni. Della direzione operativa
sono incaricati tre uffici a Berna,
Ecublens (VD) e Hünenberg (ZG).
Oltre 50 studi d’ingegneria accreditati si occupano di assistere sul
posto i clienti in tutti i Cantoni della
Svizzera per conto di Energho.
energho
Segretariato Svizzera romanda e Ticino
Route du Bois 37
Casella postale 248
1024 Ecublens
Telefono 0848 820 202
www.energho.ch
Con l’abbonamento Energho la GEWOBAG è riuscita a ridurre del
25 per cento i costi energetici di questo complesso residenziale a ZurigoAlbisrieden già nel primo anno, senza operare investimenti di sorta.
INSERZIONE
www.holzfeuerung.ch
Rafraîchissez le réchauffement climatique.
Schmid SA | le plein d‘énergie
24
Marzo 2010
Riscaldamento e acqua calda
Una torre di perforazione in giardino
ma niente più gasolio in casa
Una pompa di calore con sonda geotermica produce con poca corrente una grande quantità di calore.
Non tutte le pompe di calore
hanno bisogno di una sonda geotermica. Infatti questo sistema
geniale riesce a sottrarre calore
anche alla sola aria, persino
quando è gelata. Ma una pompa
di calore con sonda geotermica
è una soluzione particolarmente
ecologica ed economica: con
1 kW di corrente produce circa
4,5 kW di calore.
In linea di massima, una pompa di calore funziona come un frigorifero, ma
al contrario. Il fluido usato nella pompa
ha un punto di ebollizione inferiore rispetto al calore ambientale proveniente
dall’aria o dalla terra. Per questo è possibile sfruttare proficuamente anche
differenze di temperatura minime.
Per il resto, il trucco funziona non
solo per il riscaldamento e per l’accumulatore di acqua calda ad esso collegato, ma anche per l’asciugabiancheria
e per lo scaldacqua a pompa di calore:
stessa performance per meno soldi.
A seconda dell’andamento dei prezzi
dell’energia, l’investimento un po’ più
elevato richiesto da un riscaldamento
a pompa di calore si ammortizza già in
poco tempo. Se si aggiungono le agevolazioni fiscali, i contributi di promozione e l’indipendenza dai combustibili
fossili provenienti dall’estero, i conti
fanno presto a tornare.
Il boom è appena iniziato
Ogni anno negli edifici residenziali
della Svizzera vengono installate circa
20 000 pompe di calore, tre quarti negli
edifici nuovi e un quarto in occasione
dell’ammodernamento dell’impianto di
riscaldamento. I tassi di crescita sono
enormi, e il boom deve ancora iniziare
specie per quanto riguarda la sostituzione degli impianti di riscaldamento.
Circa il 60 per cento degli impianti
funziona ad aria e il 40 per cento a calore geotermico. Tecnicamente i due
sistemi si chiamano «pompa di calore
aria/acqua» e «pompa di calore salamoia/acqua».
Le pompe di calore ad aria godono di
maggiori preferenze per un semplice
motivo: le perforazioni per le sonde
geotermiche possono essere effettuate
solo con un’autorizzazione del Cantone
e solo al di fuori del perimetro delle
acque freatiche. Taluni Cantoni pubbli-
cano su Internet una mappa che permette di vedere se è possibile o meno
una perforazione in certe zone.
Fino a che profondità ci si spinge?
Il numero e la profondità delle perforazioni dipendono dalle condizioni
locali e dal fabbisogno termico per il riscaldamento. La lunghezza delle sonde
geotermiche attualmente in uso varia
fra i 50 e i 250 metri. A tali profondità
regnano temperature costanti da 10° C
a 17° C. In queste condizioni ideali una
buona pompa di calore riesce a raggiungere una temperatura di mandata di
anche 65° C.
E che succede se durante la perforazione si incappa improvvisamente in
un giacimento di petrolio? È già capitato al capo sondatore Gerit Eitzert, che
abbiamo accompagnato al lavoro durante una fredda giornata invernale. Ma
non è un ricordo piacevole, in quanto
la fanghiglia petrolifera deve essere
smaltita come rifiuto speciale.
Urs Burkhard, capo dell’impresa
edile Bürgler, mostra la punta di
una sonda geotermica. Nel tubo ad
U nero circola un liquido che in
profondità viene riscaldato dalla
terra. Foto: Regula Roost
Una pompa di calore come la Hoval
Thermalia trasforma in calore per
il riscaldamento l’energia ottenuta
con la sonda geotermica. Per una
potenza termica di 5,4 kW ha ad
esempio bisogno di soli 1,2 kW di
corrente e consente però di raggiungere temperature di mandata
di 50 °C o addirittura di 65 °C.
Foto: Hoval Herzog AG
Il capo sondatore Gerit Eitzert dirige il mezzo cingolato con la massima
precisione nell’angusto ingresso.
La torre di perforazione viene eretta e posizionata con precisione.
Con la piccola gru a lato saranno sollevate le aste di perforazione e i
manicotti per essere collocati nella posizione giusta sopra il foro
di perforazione.
Durante l’avanzamento bisogna prolungare ripetute volte l’asta di perforazione e il manicotto. Durante la fase
di costruzione, negli strati più morbidi in superficie occorre un manicotto per evitare che il foro di perforazione crolli durante l’estrazione dell’asta di perforazione. Nella roccia dura l’avanzamento viene effettuato
solo con l’asta di perforazione. Dopo l’installazione della sonda geotermica, il foro di perforazione viene riempito
con una massa cementizia per proteggere la sonda e per garantire una migliore conduzione termica.
Ammodernamento dell’impianto di riscaldamento
Marzo 2010
25
Il settore petrolifero svizzero regala un
milione ai proprietari immobiliari
Fr. 1000.– a chi acquista una nuova caldaia ad olio a condensazione abbinata a un nuovo impianto solare
I primi 1000 proprietari immobiliari, che sostituiranno entro la
fine di novembre 2011 la vecchia
caldaia ad olio con una moderna a
condensazione e realizzeranno
nel contempo un impianto solare
termico per il riscaldamento dell’acqua sanitaria, riceveranno gratis olio combustibile per un valore
di Fr. 1000.–. Philippe Cordonier
dell’Unione petrolifera spiega
come e il perché del «Programma
d’incentivazione solare/riscaldamento a olio».
ANNEMARIE BRECHTBÜHL
È proprio vero che il settore petrolifero spenderà un milione per favorire un minore consumo di olio?
Cordonier (ride): Mettiamola pure
così. Ma deve sapere che il cinquanta
per cento circa dei proprietari immobiliari riscaldano con olio combustibile
e questo dato di fatto non cambierà
dall’oggi al domani. Inoltre è possibile
riscaldare ecologicamente anche ad
olio. Questo combustibile emette un po’
più di CO2 del metano, ma con l’Ecoolio le emissioni di inquinanti sono identiche a quelle del metano. Un moderno
riscaldamento ad olio per riscaldare
i locali abbinato ai collettori solari per
il riscaldamento dell’acqua sanitaria
rappresenta una soluzione intelligente
ed energeticamente efficiente.
Philippe Cordonier, ingegnere
meccanico dipl. EPFL e Master of
Science in Energy, è portavoce
dell’Unione petrolifera e punta sull’accoppiata «olio combustibile
e sole».
Com’è possibile riscaldare ecologicamente ad olio?
Cordonier: Primo, sostituendo la vecchia
caldaia con una efficiente a condensazione, secondo, impiegando solo Eco-olio,
che non contiene praticamente zolfo e
ha molto meno azoto, terzo, sfruttando
l’energia solare per riscaldare l’acqua
sanitaria e, quarto, isolando per bene
l’involucro edilizio. Con questi provvedimenti è possibile ridurre il consumo
di energia senza cambiare vettore
energetico.
Quanto olio si risparmia con una
caldaia a condensazione?
Cordonier: Fino al 30 per cento. Infatti
una caldaia di trenta o quarant’anni –
e ce ne sono ancora molte – ha spesso
un rendimento inferiore al 60 per cento.
Ciò significa che dal 100 per cento di
energia si ottiene solo il 60 per cento di
calore. Una caldaia a condensazione,
invece, ha un rendimento superiore al
95 per cento. Il che fa bene al clima e al
portafoglio.
Come funziona una caldaia a
condensazione?
Cordonier: Sfrutta doppiamente il calore di ogni goccia d’olio. Stadio n. 1:
nella camera di combustione della caldaia l’irraggiamento termico della
fiamma viene sfruttato per trasmettere
il calore all’acqua del riscaldamento
tramite le pareti della caldaia. Stadio
n. 2: un’ulteriore utilizzazione dell’energia contenuta nel combustibile avviene
tramite il recupero del calore latente
di condensazione del vapore acqueo
contenuto nei fumi di combustione. I
fumi non finiscono dunque più direttamente nel camino, ma vengono condensati nello scambiatore di calore integrato nella caldaia. Si ottiene così
calore aggiuntivo.
Bisogna risanare anche il camino?
Cordonier: Se si sostituisce la vecchia
caldaia con una a condensazione, non
occorre operare alcun risanamento
del camino, in quanto viene installato
semplicemente un tubo in materiale
plastico nella canna fumaria esistente.
Una soluzione efficace e di basso costo.
Olio combustibile più il solare –
come è possibile abbinarli?
Cordonier: Nessun problema. Grazie a
gruppi di pompe e valvolame preassemblati, è possibile collegare l’impianto
solare all’impianto di riscaldamento
rapidamente e senza grandi spese. Se si
preparano i lavori con cura, la trasformazione richiede solo un paio di giorni.
Ecco come beneficiare
del «Programma d’incentivazione solare/riscaldamento a olio»
1. Contatto
Comunicate il vostro interesse per il programma d’incentivazione telefonicamente (telefono 0800 84 80 84) o per
e-mail ([email protected]) al Centro d’informazione per l’olio combustibile.
2. Consulenza sul posto per il risanamento del riscaldamento ad olio
Entro quattro settimane si farà vivo
l’esperto a voi assegnato del Centro d’informazione per l’olio combustibile per
fissare con voi un appuntamento.
3. Domanda per l’impianto solare
L’ufficio di consulenza in materia energetica del vostro Cantone vi aiuterà a
definire i provvedimenti adeguati in
campo di tecnica solare, mostrandovi le
possibilità di incentivazione e coadiuvandovi all’occorrenza nella compilazione della domanda di sussidio. Con il
Centro d’informazione per l’olio combustibile potrete chiarire tutte le vostre domande concernenti la sostituzione dell’impianto di riscaldamento ad olio e la
domanda per richiedere le sovvenzioni
relative al riscaldamento ad olio.
4. Esecuzione
Sostituirete l’esistente riscaldamento ad
olio con una moderna caldaia a condensazione abbinandola a collettori solari
(per il riscaldamento dell’acqua sanitaria o per coadiuvare l’impianto di riscaldamento) in conformità delle disposizioni previste dal programma d’incentivazione.
5. Presentazione della
documentazione
Inoltrerete la documentazione necessaria per richiedere le sovvenzioni per il
nuovo riscaldamento ad olio (unitamente alla copia della fattura relativa all’impianto solare e alla copia della fattura
relativa al riscaldamento ad olio) al Centro d’informazione per l’olio combustibile:
Centro d’informazione per l’olio combustibile, «Programma d’incentivazione solare/riscaldamento ad olio»
Spitalgasse 5, 8001 Zurigo
(Informazioni: tel. 0800 84 80 84)
6. Versamento del contributo
Se realizzerete il vostro progetto entro
il 30 novembre 2011, il Centro d’informazione per l’olio combustibile vi invierà
un buono per l’acquisto di olio combustibile del valore di Fr. 1000.–, IVA
esclusa. Potrete spendere il buono alla
prossima fornitura di olio entro il 31 dicembre 2011 presso il vostro rivenditore
regionale di olio da riscaldamento.
www.olio.ch
INSERZIONE
www.olio.ch
GRAZIE AL RISANAMENTO DEL RISCALDAMENTO, PIÙ RISPARMIO D’ENERGIA
Doppio risparmio con un nuovo riscaldamento a olio
Un nuovo riscaldamento a olio con una moderna caldaia a condensazione costituisce una vantaggiosa soluzione di risanamento. Il passaggio
a un altro vettore energetico di regola non conviene, anche perché comporta di solito investimenti supplementari relativamente elevati.
La durata di vita di un impianto di riscaldamento (caldaia, bruciatore e apparecchiature
di regolazione) generalmente si aggira, a dipendenza della sollecitazione e della qualità,
attorno ai 15–20 anni. A questo punto si impone un risanamento del riscaldamento poiché il vecchio impianto solitamente non
corrisponde più ai requisiti attuali in fatto di
efficienza energetica e impatto ambientale.
I moderni riscaldamenti a olio
assicurano un’elevata efficienza
energetica
La moderna tecnica di riscaldamento a olio
ha raggiunto un elevato grado di maturità
e consente di ottenere da ogni goccia d’olio il
massimo d’energia. Particolarmente efficienti sono le nuove caldaie a olio a condensazione, che trasformano quasi il 100% del
combustibile in energia termica poiché sfruttano anche l’energia contenuta nel vapore
acqueo dei gas combusti. Con la sostituzione
di una vecchia caldaia con una caldaia a
condensazione è possibile risparmiare complessivamente fino al 35% di energia. Anche
le qualità di olio combustibile vengono costantemente migliorate. La combustione del
nuovo eco-olio a basso tenore di zolfo è praticamente esente da residui. Le pareti della
caldaia restano pulite, a tutto beneficio del
rendimento.
L’approvvigionamento di olio
combustibile è garantito per
generazioni
Come confermano i rilevamenti dell’Ufficio
federale di statistica, anche a un livello di
prezzi più elevato l’olio combustibile rimane
un vettore energetico relativamente vantaggioso. L’approvvigionamento di olio combustibile è assicurato. Anche tenendo conto
dell’aumento della domanda, le riserve di
petrolio bastano ancora per generazioni.
Rinnovare il riscaldamento
e risanare allo stesso tempo
l’edificio
Quando si progetta il risanamento del
riscaldamento si prende spesso in considerazione anche l’eventualità del passaggio
a un altro vettore energetico. Va tuttavia
tenuto presente che l’onere finanziario per
una tale conversione è sensibilmente maggiore rispetto all’installazione di una nuova
caldaia a olio a condensazione e generalmente non conviene. Grazie ai ridotti costi di
risanamento di un riscaldamento a olio restano solitamente a disposizione i mezzi necessari per ridurre complessivamente il fabbisogno termico di un edificio. Ciò è
possibile risanando, assieme al riscaldamento, anche l’edificio o parti di esso.
Il risanamento del riscaldamento,
una questione di pochi giorni
Il rinnovamento di un riscaldamento dura
generalmente, se ben preparato, solo pochi
giorni e andrebbe effettuato prima della
prossima stagione di riscaldamento. Chi
provvede tempestivamente al risanamento
del riscaldamento e dell’edificio, sostituisce il vecchio riscaldamento a olio con un
nuovo impianto a olio a condensazione e rinnova la facciata, il tetto o le finestre, può
guardare al futuro con ottimismo. Inoltre,
grazie alla riduzione del fabbisogno energetico e all’efficiente erogazione di calore,
contribuisce attivamente all’uso responsabile dell’energia.
L’industria petrolifera sostiene
i proprietari d’immobili svizzeri
con totale CHF 1000 000.–
Se intendete sostituire il riscaldamento ad
olio esistente con una caldaia ad olio a condensazione e realizzare allo stesso tempo un
impianto termosolare, il vostro commerciante locale di olio combustibile vi sostiene con
un contributo finanziario. A titolo di sussidio
per il risanamento del riscaldamento riceverete dal vostro commerciante locale di olio
da riscaldamento olio combustibile per il valore di CHF 1000.– (IVA escl.) Altri contributi d’incentivazione per l’impianto solare
vengono concessi dal cantone.
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spegnimento illimitati
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Dimmerabili
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La nuova generazione fa tutto meglio.
Osram lancia la prima lampada a risparmio energetico con luce calda corrispondente a quella di una
tradizionale lampada a incandescenza. E con la nuova gamma Dulux semplifica l’acquisto.
Finalmente sono disponibili lampade a risparmio energetico che
emettono luce calda e che si illuminano subito appena accese.
La nuova generazione può fare
praticamente tutto ciò che fanno
le tradizionali lampade a incandescenza, pur consumando l’80
per cento in meno di energia.
HANS ROHNER
Chi fino ad oggi voleva sostituire una
normalissima lampada a incandescenza
con un’altrettanto normale lampada a
risparmio energetico, poteva passare
ore davanti agli scaffali. Infatti esistono
solo da poco lampade a risparmio energetico che hanno praticamente le stesse
proprietà delle vecchie lampade a incandescenza. Osram, ad esempio, ha
fatto grandi passi a livello tecnico, migliorando parecchio le informazioni riportate sulle confezioni della nuova
gamma Dulux.
Oro, argento e bianco
Le tre linee di prodotti – Dulux Intelligent, Dulux Superstar e Duluxstar –
sono contraddistinte da evidenti strisce
di colore oro, argento e bianco, che
danno una prima idea delle proprietà
dei prodotti e della loro vita utile. Oro
significa massima qualità, per cui in
questa linea di prodotti si ritrovano anche tutte le innovazioni tecniche. Le
lampade a risparmio energetico della linea Superstar sono identificate da una
striscia colore argento perché anch’esse beneficiano della nuova tecnologia di accensione rapida «Quick
light» e resistono fino a 500 000 cicli di
accensione e spegnimento. Le Duluxstar
bianche sono destinate a chi bada al
prezzo senza peraltro voler rinunciare
al nuovo gradevole colore della luce.
Luce calda
Oro, argento o bianco – tutta la famiglia
Dulux risplende nella nuova tonalità di
luce calda. Questo è indubbiamente il
progresso più importante. Per il resto,
la temperatura di colore della luce
«Warm comfort light» è di 2500 kelvin.
Naturalmente nella vasta gamma di
lampade Dulux ci sono anche quelle
speciali a risparmio energetico «Cool
white». Ma per il normale uso domestico non si deve più passare in rassegna tutti gli scaffali prima di trovare
una lampada a risparmio dalla luce gradevole. Chi non ci crede, può provare
le lampade nella raffinata confezione
esposta in un apparecchio direttamente
nel negozio – senza doverle neppure
disimballare. Si tratta di confezioni a
vista realizzate senza materiali plastici.
Accensione rapida
Tutte le lampade a risparmio energetico delle linee Dulux Intelligent e Dulux Superstar dispongono della funzione
di accensione rapida «Quick light». Secondo quanto dichiarato da Osram, raggiungono l’intera potenza radiante due
volte più rapidamente rispetto alle convenzionali lampade a risparmio energetico. Questa affermazione è scientificamente corretta ma un po’ troppo modesta. Infatti quando si preme l’interruttore non ci si accorge nemmeno più
della fase d’accensione della lampada.
Lunga durata
La durata di vita media è indicata in
anni e si basa su un tempo di funzionamento giornaliero di 2,7 ore. Le lampade Oro durano – con poche eccezioni
– fino a vent’anni o per 20000 ore,
quelle Argento fino a quindici anni o
15000 ore e quelle bianche pur sempre
fino a dieci anni o 10000 ore. Chi sa
fare i conti, si accorgerà presto che le
lampade Intelligent ultralongeve non
costano poi molto di più rispetto a
quelle più a buon mercato, ma offrono
maggiori prestazioni.
Elevata resistenza ai cicli di
accensione/spegnimento
Un’importante novità è anche che Osram
offre con la serie Dulux Intelligent Facility lampade a risparmio energetico
che possono essere accese e spente per
un numero qualsiasi di volte. Nelle
trombe delle scale dei grandi edifici residenziali o amministrativi questa funzione è indispensabile per garantire un
funzionamento ineccepibile dell’impianto di illuminazione. Per l’uso privato, invece, è più che mai sufficiente
la già di per sé elevata resistenza ai ci-
cli di accensione/spegnimento di tutte
le lampade a risparmio energetico di
qualità oro e argento: durante l’intero
ciclo di vita di una lampada Superstar
– dunque per quindici anni – dovreste
scendere ogni giorno 91 volte in cantina
per superare i 500 000 cicli di accensione/spegnimento previsti. E naturalmente accendendo e spegnendo ogni
volta la luce.
Dimmerabili
La serie Dulux Intelligent Dim comprende 5 lampade a risparmio energetico dimmerabili di tutte le forme: Stick,
Mini Ball, Globe, Twist e Mini Candle.
A proposito di forme: le lampade a risparmio energetico Dulux sono disponibili in infinite forme, grandezze e lunghezze – con la filettatura E27 larga e la
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Servizio di analisi energetica
Marzo 2010
29
E se un proprietario immobiliare
è imbranato?
Coop Edile+Hobby vi aiuta a risanare la vostra casa in tutti i modi possibili, dall’analisi energetica alla
consulenza passando per il reclutamento degli artigiani.
I servizi offerti da Coop
Edile+Hobby sono una prestazione veramente all’avanguardia
in quanto aiutano tutti coloro
che vogliono rendere energeticamente efficiente la propria casa
a individuarne i punti deboli e
a eseguire i lavori necessari, sia
che vogliano occuparsene in
prima persona, sia che vogliano
incaricare dei professionisti
del posto.
HANS ROHNER
Il materiale per la coibentazione di facciate, tetto, pavimenti di soffitte, soffitti
di cantine e condutture non costa un
patrimonio. Ma per ottenere il risultato
desiderato, il lavoro deve essere pianificato come si deve ed eseguito a regola
d’arte. Perciò, Coop Edile+Hobby consiglia a tutti i proprietari di una casa di
eseguire anzitutto un’analisi energetica
per individuare i punti deboli dell’edificio. Per farlo esistono tre metodi.
CEE (certificato energetico
degli edifici)
Con questa valutazione di massima si
può conoscere lo stato della propria
casa senza incorrere in spese ingenti.
Basta indicare su un modulo alcuni dati
di base, come l’anno di costruzione del
fabbricato, e dichiarare il consumo
energetico degli ultimi tre anni. Dopo
di che, si ottiene un’analisi approssimativa dell’efficienza energetica dell’edificio.
Il certificato energetico degli edifici
indica il consumo energetico di una
casa per metro quadrato. Questo indice
è un punto di riferimento importante
per l’avvio delle misure di risanamento.
Inoltre, vi verrà consegnato un documento relativo alla certificazione energetica dell’immobile analizzato assieme
a una verifica di plausibilità, alcune raccomandazioni sulla modernizzazione
energetica e un elenco delle possibili
sovvenzioni.
Diversamente dal CECE, il CEE non
ha valore giuridico. Fornisce in primo
luogo informazioni sullo stato dell’immobile, ma può rivelarsi utile anche in
caso di vendita della casa. La differenza
tra i due certificati si vede anche dal costo: il CEE costa Fr. 299.–, mentre il
CECE costa Fr. 699.–. Inoltre, il buono
acquisti con cui Coop Edile+Hobby
premia la vostra scelta per una maggiore efficienza energetica ha un valore
di Fr. 150.– per il CEE e un valore di
Fr. 200.– per il CECE. Entrambi i buoni
possono essere riscossi presso Coop
Edile+Hobby con un acquisto di almeno Fr. 1000.–.
CECE (certificato energetico
cantonale degli edifici)
Il CECE comporta un’accurata analisi
energetica effettuata da un esperto
CECE direttamente sul posto. L’esperto
raccoglie i dati necessari assieme al
proprietario della casa. Con il certificato energetico cantonale degli edifici
(CECE), il proprietario della casa riceve raccomandazioni dettagliate circa
l’ammodernamento dell’edificio. L’analisi eseguita nell’ambito del CECE è
molto più approfondita rispetto a
quella del CEE. Infatti, oltre a un preventivo per l’eliminazione dei punti deboli, essa contiene anche indicazioni
circa il potenziale di risparmio energetico.
Termografia
Nella stagione fredda, da novembre a
marzo, Coop Edile+Hobby effettua anche rilevazioni termografiche a un
prezzo estremamente conveniente.
Questo servizio costa Fr. 125.–, ma in effetti è gratuito perché, quando si vanno
a ritirare le immagini a infrarossi, Coop
Edile+Hobby consegna al cliente un
buono acquisti dello stesso importo da
far valere su un acquisto di almeno
Fr. 1000.–.
La termografia è una tecnica che registra per immagini la distribuzione
della temperatura. In questo modo, si
possono individuare i punti deboli di
solito non visibili a occhio nudo. Questa tecnica di registrazione per immagini della distribuzione della temperatura è diventata un’importante procedura di diagnosi per la verifica e la manutenzione preventiva degli immobili.
Queste rilevazioni possono essere eseguite solo nella stagione fredda perché
il caldo ne può alterare i risultati.
Potete far fare delle rilevazioni termografiche a un prezzo ridotto anche a integrazione del CEE o del CECE.
Consulenza professionale
Una volta eseguita l’analisi energetica,
potete discutere delle misure edilizie
da attuare assieme agli esperti di Coop
Edile+Hobby. Se volete eseguire personalmente i lavori, riceverete anche consigli e opuscoli. Con un po’ di manualità, isolare il sofitto della cantina, il
pavimento della soffitta o il tetto non è
un’impresa impossibile. Naturalmente,
verrete anche consigliati nella scelta
dei materiali e degli spessori isolanti
tra tutti i prodotti che compongono
l’enorme assortimento di Coop Edile+
Hobby.
I «professionisti della casa»
Se preferite non occuparvi personalmente dei lavori o se avete bisogno di
aiuto, Coop Edile+Hobby manda a casa
vostra i «professionisti della casa» della
vostra regione. I vantaggi sono ovvi: la
convenienza e la consueta qualità dei
prodotti Coop con in più la trasparenza
dell’offerta a prezzo fisso dei «professionisti della casa». Del coordinamento
dei processi e dei lavori si occupa un
unico interlocutore. Visitare un mercato Edile+Hobby conviene, se non altro
a chi preferisce vedere il martello nella
sicura mano di un professionista piuttosto che sul proprio pollice sinistro.
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Per costruire puntando sul risparmio energetico.
In futuro chi vuole risparmiare energia e denaro sceglie l’offerta per l’analisi energetica di Coop Edile+Hobby.
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In qualità di proprietario di una casa basta compilare il formulario Coop
Edile+Hobby con i dati di base (come anno di costruzione, tipo di muri esterni, ecc.) e le informazioni inerenti gli ultimi 3 anni (consumo d’acqua,
elettricità, riscaldamento, ecc.). Riceverete un’analisi approssimativa sull’
efficienza energetica della casa ed eventuali misure di ottimizzazione.
Costi: CHF 299*
Certificato Energetico Cantonale degli Edifici – CECE®
CECE® (Certificato Energetico Cantonale degli Edifici)
Valutazione
La differenza è che un esperte CECE® competente verifica direttamente sul
posto lo stato d’isolazione, il riscaldamento, il consumo elettrico, ecc. Allo
stesso tempo propone possibilità di ottimizzazione e rilascia il Certificato
Energetico Cantonale degli Edifici (CECE®).
Costi: CHF 699*
Categoria di edificio: casa unifamiliare
Anno di costruzione: 1890
Indirizzo:
CH-1788 Praz / Vully
EGID:
987654321
Proprietario:
CH-1788 Praz / Vully
Efficienza
involucro
dell'edificio
A
B
100 %
C
C
D
E
F
G
Efficenza energetica debole
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Efficienza
energia totale
Efficenza energetica importante
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di CHF 200 (CECE®) utilizzabile presso i centri Coop Edile+Hobby a partire da
un acquisto di CHF 1000.
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30
Marzo 2010
Servizio lettori
Alla rubrica «Servizio lettori»
aziende operanti in tutta la Svizzera
presentano i loro opuscoli contenenti informazioni approfondite
sui loro prodotti e servizi. Queste
pubblicazioni possono essere ordinate telefonicamente, per mail
o scaricate direttamente dal sito
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disabili e il drenaggio nascosto sono ulteriori vantaggi di questa innovazione.
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Le porte e le finestre EgoKiefer mettono in primo piano la protezione del clima.
Copyright: Light Art by Gerry Hofstetter ©
Coscienza ecologica
Più di una finestra
Sfogliando negli opuscoli di EgoKiefer
si scopre com’è fatta una finestra fabbricata dal numero 1 delle porte e delle
finestre in Svizzera. La vasta gamma di
finestre e porte d’entrata certificate Minergie® e la prima finestra certificata
Minergie®-P della Svizzera consentono
di risparmiare sulle spese di riscaldamento e di ridurre le emissioni di CO2.
62 pagine illustrano i moderni sistemi
di finestre EgoKiefer.
Da decenni EgoKiefer si impegna attivamente in favore di un ambiente sano.
Dall’ecobilancio dei prodotti emerge
chiaramente che le finestre e le porte
EgoKiefer offrono un importante contributo alla tutela dell’ambiente: EgoKiefer mette in primo piano la protezione del clima. Le finestre top di
gamma riducono il consumo energetico fin del 75 per cento. Le finestre
EgoKiefer impiegate nei progetti di ammodernamento realizzati nel 2009
hanno permesso da sole di ridurre il
consumo di olio combustibile di oltre
8000 tonnellate e le emissioni di CO2
di oltre 25000 tonnellate.
Questa coscienza ecologica accomuna EgoKiefer al famoso «light artist» Gerry Hofstetter. Entrambi vo-
L’opuscolo generale delle finestre
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Le finestre della Svizzera
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svizzero di sistemi di alta qualità per
porte e finestre destinati a nuove costruzioni e ristrutturazioni.
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mercato poniamo la qualità della vita dei
nostri clienti: benessere, efficienza energetica, economicità, sicurezza, estetica
e durata.
swisswindows è sinonimo di plusvalore.
gliono attirare l’attenzione sulle conseguenze del riscaldamento globale e
sulla necessità di proteggere il clima.
Guidati da questo interesse comune,
EgoKiefer e Gerry Hofstetter hanno
pensato di realizzare straordinarie fotografie del nuovo mondo illustrato
EgoKiefer.
Gli animali dell’Artide si trovano ad
affrontare sfide difficili e possono superarle solo grazie a un valore aggiunto.
Di qui nasce il parallelo con EgoKiefer:
anche le sue finestre riescono a soddisfare i requisiti più severi grazie a dei
valori aggiunti. La balena con il suo soffio simboleggia il valore aggiunto della
ventilazione, lo splendido martin pescatore il design, il cucciolo di foca con
la sua spessa pelliccia la coibentazione
Coibentazione
termica
termica. Si tratta solo di tre dei valori
aggiunti che le finestre EgoKiefer offrono ai clienti.
Nel settembre 2009 Gerry Hofstetter si è recato nell’Artide per conto di
EgoKiefer. Qui ha scattato delle splendide foto che attirano l’attenzione sulle
conseguenze del riscaldamento globale: l’innalzamento delle temperature
fanno sciogliere i ghiacciai sottraendo
spazio vitale agli animali. Il nuovo
mondo illustrato di EgoKiefer punta i
riflettori su questo problema. E le foto
suggeriscono come con le moderne finestre EgoKiefer si possa contribuire in
modo importante alla protezione dell’ambiente.
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risparmiare energia
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i proprietari immobiliari
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italiano, tedesco e francese.
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Rinnovo dell’impianto di riscaldamento – un tema d’attualità per
ogni proprietario immobiliare
Prima o poi tocca a ogni proprietario
immobiliare occuparsi del rinnovo dell’impianto di riscaldamento. Nel peggiore dei casi dovrà sostituire l’impianto in fretta e furia – magari in pieno
inverno – a causa di un guasto. Nel migliore dei casi affronterà l’argomento in
tempo e con calma, idealmente nell’ambito di un risanamento energetico globale dell’immobile. La Hoval consiglia
di procedere sistematicamente, perché
solo così è possibile fare tutti i confronti del caso e scegliere la soluzione
più adatta con cognizione di causa. Con
questo opuscolo vogliamo aiutarvi nella
fase di valutazione dell’acquisto di un
nuovo impianto di riscaldamento.
Sistemi per l’energia solare della
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Il futuro energetico appartiene alle energie rinnovabili. L’energia solare è la
forma energetica più pulita e più affascinante perché può essere sfruttata in
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Gli edifici residenziali vengono costruiti con una tenuta stagna all’aria
sempre maggiore. Ciò fa risparmiare
energia ma ha anche i suoi svantaggi: ad
esempio, impedisce il ricambio d’aria.
Batteri, funghi o sostanze inquinanti non
possono fuoriuscire e si accumulano
all’interno dell’edificio. Di conseguenza,
insorgono allergie, il comfort abitativo
si riduce e la sostanza edilizia perde di
valore. Il sistema di ventilazione controllata Hoval HomeVent elimina questi
rischi e garantisce tanta sana aria fresca
in tutto l’edificio, 24 ore su 24.
Telefono 0848 848 969
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SvizzeraEnergia
Il programma per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili è sostenuto da Confederazione, Cantoni e
Comuni nonché da numerose associazioni e organizzazioni economiche,
ambientaliste e dei consumatori. Il programma è diretto dall’Ufficio federale
dell’energia UFE.
Direzione del
programma SvizzeraEnergia
Michael Kaufmann,
Direttore del programma SvizzeraEnergia e vicedirettore dell’Ufficio
federale dell’energia UFE
Hans-Peter Nützi,
Capo Sezione SvizzeraEnergia e
sostituto reponsabile del programma
Nicole Zimmermann,
Capo sezione Poteri pubblici e Edilizia
Hans-Ulrich Schärer,
Capo Sezione Energie rinnovabili
Martin Sager,
Capo Sezione Efficienza energetica
Redazione
Redazione energycom.ch
Vue des Alpes 17
2515 Prêles
Telefono 032 623 77 22
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Adattamento in italiano:
Dr. Marina Graham, Gümligen
Adattamento in francese:
Yvette Mignot, Ste-Croix
Foto: Regula Roost, Berna
Litografie: Denz Lith-Art, Berna
Risanare l’impianto di riscaldamento e risparmiare
Per un piacevole calore serve molto più
di un impianto di riscaldamento. Sono
richieste nuove idee, proprio per il risanamento degli impianti di riscaldamento esistenti. Si tratta di trovare soluzioni economiche ed ecologiche. Chi
ad esempio vuole continuare a riscaldare a gasolio, può ottenere ottimi risultati con la tecnologia ThermMix – in
particolare abbinandola a un impianto
solare. Oppure si opta per una pompa
di calore dell’ultima generazione che
fornirà il calore per i prossimi decenni.
www.waltermeier.com
>> Solutions pour le climat ambiant
>> Portail des imprimés >> Chauffage
- prospectus des produits >> Assainissement
InfoLine 0800 867 867,
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Belle prospettive solari per
l’ambiente e il portafoglio
L’utilizzo dell’energia solare come fonte
energetica inesauribile e gratuita per il
riscaldamento dell’acqua sanitaria e per
coadiuvare l’impianto di riscaldamento
è un modo a prova di futuro per ridurre
il consumo dei vettori energetici fossili
e contribuire così alla riduzione degli
impatti ambientali. L’attuale stato della
tecnologia solare consente di utilizzare
l’energia solare tutto l’anno anche alle
nostre latitudini, grazie a soluzioni collaudate e costantemente evolute nel
corso degli anni. All’insegna del motto
«responsabilità nei confronti dell’energia e dell’ambiente», la Hoval propone
anche nel settore solare soluzioni sistemiche evolute e allo stato dell’arte.
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Stampa
Druckzentrum Basler Zeitung
Rivoluzionario sistema di accesso
Kaba, l’azienda tecnologicamente leader nelle soluzioni d’accesso di alta
qualità, ha in serbo una nuova tecnologia che si è meritata diversi premi dell’innovazione: Kaba TouchGo apre le
porte al tatto, rendendo superflua la
spesso fastidiosa ricerca della chiave.
Nel settore privato o professionale,
Kaba TouchGo è perfetto per tutti coloro che, oltre alla sicurezza, badano
anche al comfort. Troverete tutte le informazioni sul premiato sistema d’accesso al sito www.kaba.ch. Ordinate
oggi stesso l’opuscolo.
Ventilazione controllata Condair
Oggi, per aerare un locale, non basta
aprire solo le finestre. Per avere una
buona qualità dell’aria in casa e risparmiare energia, nell’era Minergie bisogna
andare oltre. Un sistema di ventilazione controllata permette di ottenere
risultati ottimali. Quasi impercettibilmente, i più recenti impianti di ventilazione controllata Condair di Walter
Meier assicurano il migliore clima negli
ambienti. Il che non ha solo vantaggi
per la salute, ma anche sulla bolletta di
fine anno.
Kaba SA
Total Access Svizzera
Wetzikon – Rümlang – Crissier
Telefono 0848 85 86 87
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>> Techniques climatiques >> Portail
des imprimés >> Chauffage-prospectus des produits >> Répartition de
chaleur >> Renouvellement de l’air
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Carpenteria in metallo
Il programma della Schweizer per
gli edifici residenziali
La scelta di prodotti per gli edifici
nuovi e i risanamenti è molto ampia:
sistemi in legno/metallo, pareti scorrevoli e pieghevoli in vetro, cassette delle
lettere, collettori solari ed elementi di
sicurezza. Quest’opuscolo di 12 pagine vi
fornisce una buona panoramica dei prodotti che potrete acquistare dalla Ernst
Schweizer AG Metallbau. Nell’opuscolo troverete anche i nominativi degli
operatori in grado di fornirvi la loro consulenza con la massima competenza.
Potrete ordinarlo per mail:
[email protected]
o telefonando allo 044 763 61 11
www.schweizer-metallbau.ch
Distribuzione
La Posta Svizzera
Copyright
© SvizzeraEnergia,
Ufficio federale dell’energia UFE
Non occorre
essere dei geni per
risparmiare energia
www.coibentare-ora.ch
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