13_Capitanio, 1970_PA5_Frammenti ossei umani

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Stud1 Trentim di Sc1enze Naturali
ISTITUTO
DI
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Sez. B
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Vol. XLVII
ANTROPOLOGIA
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N. 1
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pagg. 14 -15
DELL'UNIVERSITÀ
DI
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Trento 1970
PADOVA
MARIANTONIA CAPITAJ'\'10
I
frammenti ossei umani rinvenuti a Loc
di Romagnano (Trento)
*
Il materiale scheletrico fu rinvenuto nei pressi di uno scavo con­
PERINI, Notizie sulle scoperte preistori­
che al Loc di Romagnano, Trento, cc Natura alpina JJ, XX, 2, Trento
dotto a Loc di Romagnano (R.
1969).
Il corredo funebre, costituito da elementi in osso analoghi
a
quelli della sepoltura di Valbusa di Vela (dove si trovarono a.nche re­
sidui di ceramica del tipo Polada) sarebbe riferibile alla prima età del
Bronzo, al più tardi.
Ringrazio il Sign. Renato Perini, del Museo Tridentino di Scien:­
ze Naturali, per l'invio dei reperti, pregiati (anche se tanto scarsi)
a
causa della loro antichità.
Di fatto sono stati recuperati frammenti, per lo più minutissimi
e
poco ricomponibili, di un cranio, di vertebre, di ossa del cinto scapo·
lare, della mano, del piede e di una ·diafisi ulnare, ascrivibili ad un indi­
viduo quasi adulto. Una diafisi di omero (infantile, con ogni verosi­
miglianza) non può essere appartenuta allo stesso inumato.
resti del cranio sono in grado di fornire indizi, di inte­
resse antropologico. Ad essi attribuiamo una età ancora giovanile, data
Soltanto i
la presenza degli a'bbozzi del M3, la mancata saldatura delle suture e
la freschezza dei denti. La capacità e lo spessore della teca potrebbero
anche essere considerati definitivi, specialmente nell'ipotesi di
sesso
*) Sono molto riconoscente al P·rof. Cleto Corrain per la guida offertami in
questa perizia.
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femminile.
215
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Una diagnosi in questo senso appare motivata dalla forma
angolosa del frontale, dal notevole volume degli incisivi centrali supe·
riori, dalla debolezza dei rilievi nucali e dalla gracilità della mandibola.
La calotta cranica, a contorno ovoidale larghetto, ha dato un indi·
ce cefalico orizzontale, forse un poco approssimato
(84
circa), che evi­
denzia una sicura brachicefalia. La presenza di un cranio �rachicefalo
è un riscontro non inatteso, anche per quei tempi, soprattutto in area
alpina. Tra le caratteristiche descrittive annotiamo: la sopravvivenza
della sutura metopica, l'eccezionale ricchezza di ossa wormiane di pic­
cole e medie dimensioni, un certo rilievo della linea sopramastoidea.
Sui frammenti di faccia si osservano: l'apertura piriforme antro·
pina, il mento triangolare, alto e sollevato sul piano di appoggio del
corpo mandibolare, il foro mentoniero tra
P1 e P2, le apofisi-geni salien·
ti (distinte le superiori, fuse le inferiori), la debole fossetta digastrica.
Un
M2
è dotato di tubercolo del Carabelli.
Qualsiasi pretesa di inquadramento antropologico di questi pochi
reperti è ingiustificata, anche se essi non appaiono in contrasto con le
altre popolazioni preistoriche del Trentino di cui abbiamo esperienza.
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