Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando” corso M. d’Azeglio 52, 10126 Torino – Tel. 011 6707883, Fax 011 6705931; e-mail: [email protected]; sito web: www.museounito.it Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti” via P. Giuria 15, 10126 Torino – Tel. 011 6708195, Fax 011 6708196; e-mail: [email protected]; sito web: www.museodellafrutta.it Il Progetto “Museo dell’Uomo” Giacomo Giacobini Una convenzione tra l’Università degli Studi di Torino e la Regione Piemonte, firmata il 15 novembre 2001, ha sancito ufficialmente la nascita del “Museo dell’Uomo”, che prevede di riunire nel Palazzo degli Istituti Anatomici al Valentino le collezioni dell’Ateneo relative alle scienze dell’uomo: il Museo di Anatomia Umana “Giuseppe Rolando”, il Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” e il Museo di Antropologia ed Etnografia. A questi musei “storici” saranno affiancati nuovi settori permanenti, tra i quali un percorso espositivo sull’evoluzione fisica e culturale dell’uomo, oltre che spazi per mostre temporanee. In attesa dell’inaugurazione del suo primo settore, il Museo di Anatomia, prevista per il 12 febbraio 2007, il Museo dell'Uomo ha iniziato a presentarsi al pubblico negli anni passati con una serie di iniziative: esposizioni temporanee, pubblicazioni, conferenze, convegni, seminari formativi di museologia, spettacoli teatrali. Storia del progetto. L’idea del progetto “Museo dell’Uomo” risale al 1998, con la formalizzazione di un accordo tra Università di Torino e Regione Piemonte. L'idea si era sviluppata grazie all'interesse precedentemente dimostrato dalla Regione nei confronti delle collezioni scientifiche universitarie con la creazione del Museo Regionale di Scienze Naturali cui l'Ateneo aveva affidato in uso, con una convenzione siglata nel 1991, le collezioni di Zoologia e Anatomia comparata, Geologia e Paleontologia, Mineralogia, Geologia e Paleontologia. Il progetto di un Museo dell'Uomo aveva inizialmente previsto di creare una sorta di "confederazione di musei", riuniti da un programma culturale comune. Come prima iniziativa, per presentare al pubblico il progetto, fu organizzato un ciclo di conferenze nel periodo 1989-1992: tra esse si possono ricordare, per il successo riscosso, quelle del paleoantropologo Donald Johanson nel 1989 e dei primatologi Ellen e Beatrice Gardner nel 1991. Furono poi identificate varie sedi possibili da destinare a un nuovo museo che riunisse tutte le collezioni, tra cui, come soluzione più promettente, quella dell’ex Ospedale psichiatrico alla Certosa Reale di Collegno. Uno studio di fattibilità condotto nel 1999 sottolineò tuttavia vari problemi connessi, dal punto di vista della politica museale, alla difficoltà di assicurare la frequentazione del pubblico in una sede che allora appariva di accesso più complesso di quanto non sia ora grazie alla nuova linea metropolitana. Nel 2001 finalmente il progetto si concretizzò nel Palazzo degli Istituti Anatomici al Valentino, grazie alla disponibilità di locali che erano stati resi liberi dal trasferimento a Grugliasco della Facoltà di Agraria. La possibilità di disporre di questa sede apparve subito ideale in quanto il palazzo, oltre a rappresentare un prestigioso esempio di architettura scientifica di fine Ottocento, ospita già uno dei musei che fanno parte del progetto, quello di Anatomia Umana. Inoltre, anche il Museo Lombroso era stato ospitato nel palazzo nel periodo 1898-1948. Contemporaneamente, in base a una convenzione siglata dall’Università con la Città di Torino e con l'Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle Piante di Roma, ha trovato sistemazione nello stesso edificio il Museo della Frutta, con la straordinaria collezione di modelli realizzati a fine Ottocento da Francesco Garnier Valletti. Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando” corso M. d’Azeglio 52, 10126 Torino – Tel. 011 6707883, Fax 011 6705931; e-mail: [email protected]; sito web: www.museounito.it Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti” via P. Giuria 15, 10126 Torino – Tel. 011 6708195, Fax 011 6708196; e-mail: [email protected]; sito web: www.museodellafrutta.it Nel 2001 iniziarono quindi, grazie a finanziamenti ministeriali e a contributi della Regione Piemonte e della Città di Torino, i lavori mirati a interventi di restauro degli ambienti e delle collezioni e al riallestimento di tre settori museali: il Museo di Anatomia e il Museo Lombroso (afferenti al Museo dell'Uomo), e il Museo della Frutta. Successivamente (2005) il Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche ha messo a disposizione importanti risorse per il restauro di locali destinati al Museo Lombroso e dello scalone monumentale di accesso. Sin dall'inizio, le Soprintendenze per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico, ed Etnoantropologico, Archivistica, ai Beni Librari hanno collaborato alle operazioni di recupero e valorizzazione assicurando al progetto una rigorosa impostazione metodologica. Motivazioni e missioni del progetto. Le motivazioni alla base della proposta di istituzione di un Museo dell’Uomo a Torino sono legate soprattutto a ragioni museali e di comunicazione scientifica e a ragioni storiche e di tutela di beni culturali. - Ragioni museali e di comunicazione scientifica. La presenza a Torino di importanti collezioni universitarie non fruibili (o fruibili con limitazioni) relative ad aspetti diversi dello studio dell’uomo ha rappresentato una parte determinante per lo sviluppo del progetto. Il Museo di Anatomia umana, il Museo Lombroso e il Museo di Antropologia ed Etnografia, integrati da nuovi settori espositivi, rappresentano un'ideale continuazione della visione del mondo vivente rappresentata dalle collezioni (in gran parte universitarie) del Museo Regionale di Scienze Naturali, permettendo di affrontare la conoscenza dell’uomo dal punto di vista biologico, culturale e storico-sociale. Il Museo dell'Uomo intende essere un luogo di comunicazione, di aggiornamento scientifico e di riflessione. Il suo percorso concettuale è articolato in quattro temi principali che trovano riscontro nelle collezioni esistenti, che potranno essere integrate da nuove acquisizioni e dall'impiego di strategie museografiche moderne: l'identità biologica (il Museo di Anatomia umana); l'evoluzione fisica e culturale dell'uomo (collezioni di Paleontologia umana del Museo di Anatomia e di quello di Antropologia ed Etnografia); la diversità culturale (collezioni del Museo di Antropologia ed Etnografia); l'uomo animale sociale e il fenomeno della devianza (il Museo Lombroso). Lo sviluppo di un progetto culturale connesso al Museo dell'Uomo, grazie alla collaborazione di persone con competenze e di formazione differenti, potrà rappresentare un luogo di confluenza e di sintesi di cultura scientifica e umanistica, ma anche uno spazio di riflessione e di dibattito sulle tematiche attuali che coinvolgono il nostro essere. Il Museo potrà così divenire uno strumento non solo culturale, ma anche sociale. - Ragioni storiche e di tutela di beni culturali. A Torino, scienziati attivi tra l'inizio dell'Ottocento e quello del Novecento (cioè durante il periodo che ha generato gran parte delle collezioni) hanno raggiunto fama internazionale e fornito contributi fondamentali per lo sviluppo di alcune discipline, accumulando collezioni di grande rilievo per la conoscenza dell’uomo e del posto che esso occupa nella natura. Si pensi a personaggi quali gli zoologi Franco Andrea Bonelli, Filippo de Filippi e Michele Lessona, gli anatomisti Luigi Rolando e Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando” corso M. d’Azeglio 52, 10126 Torino – Tel. 011 6707883, Fax 011 6705931; e-mail: [email protected]; sito web: www.museounito.it Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti” via P. Giuria 15, 10126 Torino – Tel. 011 6708195, Fax 011 6708196; e-mail: [email protected]; sito web: www.museodellafrutta.it Carlo Giacomini, il paleontologo e paletnologo Bartolomeo Gastaldi, lo psichiatra e antropologo criminale Cesare Lombroso, il fisiologo Angelo Mosso e ancora, nei primi decenni del Novecento, l'antropologo Giovanni Marro. Molte collezioni presenti nei musei universitari torinesi trovano la loro origine nell'attività di ricerca e di insegnamento di queste persone e dei loro collaboratori. Le attività del Museo dell’Uomo saranno quindi rivolte verso due principali missioni: - una scientifica, con uno scopo di comunicazione e di ricerca e una forte attenzione agli sviluppi più recenti delle scienze dell’uomo. - una storico-scientifica, con uno scopo di conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio in beni culturali scientifici dell’Università che rappresenta la testimonianza materiale di prestigiose tradizioni scientifiche torinesi. Stato di avanzamento del progetto. Il Museo di Anatomia ha dato inizio alle operazioni di restauro conservativo degli ambienti e delle sue collezioni nel maggio del 2003 e ha concluso i lavori nella primavera del 2006. I due ambienti del Museo, con gli spazi scanditi da colonne di granito, le alte volte a crociera e i ritratti di anatomisti del passato, rappresentano un monumento all’importanza attribuita alla scienza a fine Ottocento nella città che Norberto Bobbio definì la capitale del Positivismo italiano. Il fatto che il museo sia rimasto praticamente inalterato dopo il suo riallestimento, nel 1897-98, nell'attuale sede, consente di presentare al pubblico un esempio importante di museologia scientifica ottocentesca. Le operazioni di restauro dei locali e degli arredi, dirette dalle Soprintendenze competenti, sono quindi state svolte cercando di ricreare il più possibile l’atmosfera dell'epoca (intervenendo tuttavia discretamente, grazie a tecnologie moderne, per favorire la comunicazione). In collaborazione con la Regione Piemonte è in via di ultimazione la schedatura di tutti i beni mobili del Museo, mentre, grazie all'intervento della Soprintendenza Archivistica, sono stati ultimati il riordino e la catalogazione dell’Archivio Storico. Recentemente è stato restaurato anche lo scalone monumentale di accesso. Nel 2004 sono stati anche avviati (e sono ancora in corso) i lavori per il trasferimento e il riallestimento del Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso”. I locali nei quali il Museo sarà riproposto, attualmente in fase avanzata di ristrutturazione e restauro, sono situati nell’ala del Palazzo sul lato di via Giuria, adiacenti all’aula in cui Lombroso teneva le sue lezioni. Come già accennato, oltre alla Regione Piemonte anche il Provveditorato alle Opere Pubbliche si è fatto carico di un impegno economico per il Museo Lombroso, provvedendo al finanziamento e alla direzione di lavori edili e impiantistici atti al ripristino dei locali. In particolare, sono stati rifatti gli impianti termico ed elettrico del futuro museo e sono stati restaurati lo scalone di accesso e gli ambienti del corridoio e del salone principale del museo. Intanto, grazie a finanziamenti regionali, sono in fase di ultimazione le operazioni di restauro delle diverse collezioni ed è in corso di sviluppo il progetto museografico che prevede un settore dedicato alla rievocazione del museo storico, concepito all’interno di un moderno percorso ostensivo che presenterà criticamente il personaggio e Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando” corso M. d’Azeglio 52, 10126 Torino – Tel. 011 6707883, Fax 011 6705931; e-mail: [email protected]; sito web: www.museounito.it Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti” via P. Giuria 15, 10126 Torino – Tel. 011 6708195, Fax 011 6708196; e-mail: [email protected]; sito web: www.museodellafrutta.it le sue idee, inquadrandoli nel loro contesto storico e socio-culturale. Nel museo sarà inoltre ricostruito lo studio personale di Cesare Lombroso che, grazie agli arredi, agli oggetti e alla biblioteca, arricchisce questa “finestra” sul pensiero lombrosiano e sulla concezione della devianza tra gli ultimi decenni dell'Ottocento e l'inizio del nuovo secolo. La convenzione tra l’Università e la Regione prevede anche il trasferimento nel palazzo del Museo di Antropologia ed Etnografia. Proprio in quest’ultimo anno si è fatta sempre più impellente la necessità di liberare gli spazi che le collezioni occupano nei locali dell'Ospedale di San Giovanni. Il loro trasferimento presso la sede degli Istituti Anatomici permetterà di inserire l’ultimo fondamentale tassello necessario per la realizzazione del progetto. È importante sottolineare che i risultati raggiunti sono stati possibili grazie alla collaborazione di vari Enti. Oltre a quelli già citati, si devono ricordare la Provincia di Torino (per la realizzazione di un sito web e di alcuni video presentati nelle sale del Museo di Anatomia), la Fondazione CRT (per la pubblicazione del volume "La memoria della scienza" e per la collaborazione alla realizzazione della mostra con lo stesso titolo presentata all'Archivio di Stato nel 2004), la Compagnia di San Paolo (per l'inserimento del Museo di Anatomia nel progetto "La Regal Torino").