patto territoriale del pinerolese

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PATTO TERRITORIALE DEL PINEROLESE
SITUAZIONE SOCIO - ECONOMICA
Il Pinerolese non è un territorio morfologicamente omogeneo, la differenza tra
pianura e montagna condiziona tutti gli elementi socio economici: i caratteri
demografici (la distribuzione della popolazione sia per densità abitativa che per età),
quelli economici (la distribuzione degli impianti produttivi, la rete delle infrastrutture
di comunicazioni), quelli ambientali (il sistema naturale e la salvaguardia del
territorio, i luoghi turistici), quelli culturali.
Ne è fortemente segnata la struttura distributiva dei centri abitati, organizzata con
strutture diverse in pianura piuttosto che in montagna.
Fulcro di questo sistema distributivo è il comune di Pinerolo da cui a ventaglio si
aprono le relazioni verso i centri grandi e piccoli della pianura, collegati tra di loro da
una fitta rete infrastutturale; ma anche verso la montagna ed i centri delle due valli
con i quali Pinerolo è collegato attraverso una struttura più rigidamente gerarchica
avendo una relazione diretta con i due centri di rango immediatamente inferiore al
suo e che, a loro volta, sono collegati in linea con i centri minori.
Il sistema delle relazioni tra Centri urbani si articola su due piani diversi:
??il piano economico che registra una forte “pianurizzazione” dovuta alla presenza di
importanti insediamenti produttivi in aree pianeggianti, con conseguenti forti
movimenti migratori, soprattutto nei decenni passati, dalla montagna verso la
pianura, e un pendolarismo giornaliero verso gli impianti produttivi.
??il piano sociale o di vita comune caratterizzato dalla presenza di attrezzature di
servizi (gli ospedali, le scuole superiori) o di attrezzature commerciali, che invece
si articola in maniera più ricca in centri posti in posizione intermedia tra l’alta
montagna e la pianura.
Il sistema manifatturiero del Pinerolese, pur caratterizzato da una storica cultura
industriale che affonda le sue radici alla fine dell’Ottocento, è stato fortemente
segnato dalle caratteristiche produttive dell’area metropolitana; oggi è difficile
costruire una interpretazione unitaria della struttura industriale di questo territorio:
mancano, infatti, attività industriali in grado di essere punti di riferimento per
un'ampia porzione di altre imprese, cosicché tale area è in buona parte gravitante su
Torino.
Si evidenzia, peraltro, una certa differenziazione tra tre aree interne al territorio: una
concentrazione del settore meccanico a Perosa Argentina, con bassa presenza di
numero di imprese ma elevata concentrazione occupazionale; anche a Pinerolo
prevale il settore meccanico ma con una proliferazione di imprese medio-piccole
spesso di natura familiare, mentre nel territorio intorno ai comuni di Luserna San
Giovanni e Cavour prevale il settore agroalimentare con dimensione aziendale
medio-piccola.
Si evidenzia come sia in atto un processo di polarizzazione in corrispondenza
dell’agglomerazione di Airasca, che può divenire uno dei fondamentali punti
d’appoggio per una riqualificazione del sistema industriale provinciale nel suo
complesso e dei suoi sottosistemi; mentre sarebbe auspicabile, anche grazie all'azione
promossa dal Patto Territoriale, una più accentuata configurazione di riordino e
riequilibrio intorno a Pinerolo nel cui territorio si gioca la tenuta e la valorizzazione
di specifiche identità sia storicamente radicate che anche più recentemente prodotte e
che può segnare la sorte di un vasto ambito territoriale che negli ultimi decenni ha
dato segnali di processi di de-industrializzazione valliva.
Pur essendo il Pinerolese un territorio fortemente caratterizzato dall’attività
industriale, in esso permane una notevole vocazione agricola la cui vivacità è
determinata da una diversificazione di produzione, dalla presenza di un territorio di
pianura abbastanza vasto con qualità di suolo elevata, dalla vicinanza favorevole del
mercato metropolitano e, soprattutto, dalla capacità dei suoi operatori, tanto da
riuscire a catturare l'interesse anche tra i più giovani.
Riguardo alla attività agricola, il Pinerolese presenta un dato in controtendenza
rispetto all'andamento della Provincia di Torino: rispetto ad una generalizzata
diminuzione della Superficie Agraria Utilizzata (SAU) sul territorio provinciale, il
circondario di Pinerolo ne registra un incremento, al contrario diminuisce il numero
delle aziende.
Tale situazione, tipica dell’agricoltura dei paesi più avanzati, ha prodotto effetti
rilevanti sull’assetto del territorio in quanto è cambiata la struttura della produzione
agricola e la sua distribuzione territoriale.
La produzione agricola si concentra in aree sempre più ristrette: in pianura o in zone
collinari particolarmente specializzate, in aziende riorganizzate dal punto di vista
strutturale, di dimensione territoriale (medio grande) ed economica sufficiente, in
aziende e aree a forte specializzazione produttiva e dove esiste, o si ha la forza di
costituire una filiera che comprenda dei settori a valle dell’agricoltura
(trasformazione industriale del prodotto).
L'area del Basso Pellice (Cavour e il suo territorio di riferimento) rappresenta un'area
frutticola in costante crescita, collegata con quella più rilevante del Saluzzese e con
una interessante presenza della cooperazione; essa è caratterizzata anche dalla
presenza di attività zootecniche, cerealicole e viticole in corso di qualificazione e
specializzazione che rendono l'area dinamica e diversificata.
La vivacità del settore è essenzialmente dovuta alla volontà di coordinare la propria
attività con il mercato dei centri urbani vicini, in particolare con Torino che
rappresenta l’area di mercato più ampia, e alla volontà di non estraniarsi rispetto al
territorio locale con cui si allacciano legami più intensi; rispetto al primo fattore è
importante un rafforzamento del legame infrastrutturale con i mercati lontani,
possibilmente marcando una connessione con l’interporto di Orbassano e lo sviluppo
di industrie di trasformazione agroalimentare; rispetto al secondo fattore, intensa è la
ricerca di legami con altri settori, ad esempio di sviluppo turistico di usi e costumi
dell’area e di lancio di prodotti enogastronomici.
La intensa ricerca di valorizzazione turistica del territorio è giustificata dalla
ricchezza ed estrema eterogeneità del patrimonio naturalistico, ambientale, culturale e
storico-architettonico di questo territorio: basti accennare ai diversi parchi naturali
presenti, alle peculiarità culturali e i richiami storico-religiosi delle valli valdesi, al
ricco patrimonio minerario, agli aspetti storico-culturali e ai beni architettonici
presenti in diversi centri. Perfettamente integrate nel quadro naturalistico ambientale
appena tracciato è il complesso delle zone sciistiche il cui punto di forza sta proprio
negli scenari alpini di rara bellezza che faranno da maestoso fondale alle olimpiadi
invernali del 2006.
Il delicato l’equilibrio delle relazioni tra l’area metropolitana torinese e la montagna
pinerolese, il conseguente ruolo di fulcro assunto dal comune di Pinerolo e la
ricchezza delle attività economiche che su questo territorio si stanno articolando fa si
che per esso una vitale importanza assuma lo sviluppo delle infrastrutture di
comunicazione.
Attualmente la zona presenta una vistosa cesura tra l’area montana e la pianura, tale
da creare problemi di collegamenti per molte aziende e l'accesso a strutture turistiche.
Sono auspicabili interventi sia sul sistema viario che ferroviario, data l’inadeguatezza
della linea Torino-Pinerolo ed il collegamento di Pinerolo con le sue valli.
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