8 Sollecitazioni semplici 8.3 Flessione semplice retta 1 8.3.2 Equilibrio tra forze esterne e tensioni interne Dimostrazione Considerando un tronco di trave di lunghezza unitaria [fig. a], le due sezioni che lo delimitano ruotano attorno ai rispettivi assi neutri mantenendosi piane, per cui una fibra generica compresa fra le due sezioni [fig. b] subisce una deformazione unitaria 2 ⋅ ε = ε, proporzionale alla distanza y dall’asse neutro. 2 Indicando con ε ed ε1 le deformazioni di due fibre generiche con area infinitesima a e a1, sussiste quindi la relazione: ε : y = ε1 : y1 [1] y delle fibre dall’asse neutro; la [2] può anche essere scritta nella forma: σ y = σ1 y1 = c (costante) [3] cioè, generalizzando: σz = c ⋅ y [4] che consente le seguenti osservazioni: a) le tensioni variano linearmente; b) le tensioni sono nulle (σ = 0) in corrispondenza dell’asse neutro; c) le tensioni assumono un valore massimo negativo (− σmax) e massimo positivo (+ σmax) in corrispondenza delle fibre estreme più distanti dall’asse neutro; d) la distribuzione delle tensioni avviene secondo un diagramma costituito da due triangoli, uno positivo e l’altro negativo. Immaginiamo di dividere la trave secondo una sezione trasversale retta S [fig. c], la cui superficie è costituita di elementi di area infinitesima a; considerando due di queste aree, distanti y dall’asse neutro, per l’equilibrio del tronco di destra, pensato isolato, è necessario che risultino verificate le note condizioni di equilibrio: Fig. a 1. S Py = 0 forze esterne: − P + Rb = 0; forze interne: non esistono sul piano della sezione. Fig. b Ricordando la validità della legge di Hooke per il materiale costituente la trave, si ha: σ = E⋅ε σ1 = E ⋅ ε1 da cui: ε= σ ε1 = E σ1 E e sostituendo nella [1]: σ E :y = σ1 E : y1 cioè σ : y = σ1 : y1 [2] quindi anche le tensioni risultano proporzionali alle distanze Fig. c © SEI - 2012 8 Sollecitazioni semplici 8.3 Flessione semplice retta 2 8.3.2 Equilibrio tra forze esterne e tensioni interne 2. S Px = 0 forze esterne: non esistono; forze interne: sono rappresentate dalle tensioni normali σz ⋅ a di compressione e di trazione, le cui risultanti sono rispettivamente C e T; per l’equilibrio della sezione deve essere: all’asse neutro, tenendo conto che il centro dei momenti di una coppia può essere qualunque punto del piano, cioè: 0 h M i = ∑ ( σ z ⋅ a⋅ y) = M 0 e sostituendo a σz il valore fornito dalla [4] e tenendo presente la [3] si ottiene: 0 h ∑ ( σ z ⋅ a) = 0 [5] 0 oppure C + T = 0, cioè C = − T, e quindi le due risultanti sono uguali in valore assoluto e verso contrario. Sostituendo nella [5] il valore di σz dato dalla [4] si ha: h ∑ (c ⋅ y ⋅ a) = 0 0 h ossia c ⋅ ∑ (a⋅ y) = 0 0 h ma ∑ (a⋅ y) rappresenta il momento statico della sezione ri0 spetto all’asse neutro, che è quindi baricentrico, essendo il momento nullo. 3. S M = 0 momento esterno: M = P ⋅ a; momento interno: è rappresentato dal momento della coppia formata dalle forze interne C e T, cioè: Mi = T ⋅ δ (oppure Mi = C ⋅ δ) h h σ h M = ∑ (c ⋅ y ⋅ a⋅ y) = c ⋅ ∑(a ⋅ y2) = ⋅ ∑(a ⋅ y2) 0 0 y 0 h ma il termine ∑ (a⋅ y 2 ) rappresenta il momento d’inerzia I 0 della sezione rispetto all’asse neutro baricentrico, per cui: M= σ y ⋅I da cui: σ=m M ⋅y (N/mm2) I [6] detta formula di Navier, che fornisce la tensione σ in un punto generico della sezione distante m y dall’asse neutro e che rappresenta la formula generale della flessione semplice. Per l’equilibrio deve risultare M = Mi; quest’ultimo può essere espresso anche in funzione delle tensioni normali rispetto © SEI - 2012