Guida Laurea Specialistica a.a. 06-07

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Anno Accademico 2006-2007
FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA
Corso di Laurea Specialistica in
Giurisprudenza
L au re a i n G iu r isp ru den za ( or din am ento
qu ad r ien na le )
Programmi d’insegnamento
La presente Guida è accessibile on line al seguente indirizzo:
http://www.jus.unitn.it/faculty/guida
Tutte le segnalazioni sono indicate all’indirizzo:
h ttp://www.jus.unitn.it/faculty/avvisi
h ttp://www.jus.unitn.it/faculty/avvisi/
H
H
In copertina:
“Storie orizzontali” (particolare)
Giuseppe Maraniello 1998
Pubblicazione ufficiale a cura
della Segreteria della Presidenza
della Facoltà di Giurisprudenza; settembre 2006
Stampato dal Servizio Stamperia
e Fotoriproduzione dell'Università di Trento
Direttore Responsabile: prof. Davide Bassi
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INDICE
CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ ACCADEMICHE
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PRESENTAZIONE
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1. PREMESSA
1.1. Introduzione
1.2. Iscrizione agli esami di profitto
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2. ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE
2.1. Abilità linguistiche
2.1.1. Esami complementari in lingua straniera
2.1.2. Lingue giuridiche
2.2. Abilità informatiche
2.3. Tirocini professionali
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3. ATTIVITA’ INTERNAZIONALI
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4. PROGRAMMI DI MOBILITÀ DEGLI STUDENTI
4.1. Programma Socrates- Erasmus
4.2. Programma Leonardo Da Vinci
4.3. Convenzioni
4.3.1. Convenzioni bilaterali
4.3.2. Convenzioni multilaterali
4.4. Finanziamento per soggiorni di studio e visite per motivi di studio
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5. REGOLAMENTAZIONE DELL’ESAME DI LAUREA SPECIALISTICA
p.
5.1. Tesi curricolare
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5.2.Tesi di ricerca
p.
5.3. Indicazioni e criteri per l'assegnazione e l'elaborazione delle tesi di laurea p.
5.3.1. Assegnazione
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5.3.2. Elaborazione
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6. SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI
6.1. Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali
6.1.1. Piano degli studi
6.2. Dottorato in Studi Internazionali
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7. ATTIVITÀ DIDATTICHE PER LAUREATI
7.1. Scuola di specializzazione per le Professioni legali
7.2. Master universitario di secondo livello in studi avanzati di diritto
europeo transnazionale
7.3. Master universitario di secondo livello in diritto dello sport
7.4. Scuola di Dottorato in Studi giuridici comparati ed europei
7.5. Attività didattiche per laureati – iniziative interfacoltà
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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA
PIANO DEGLI STUDI
INDIRIZZO PRIVATISTICO
INDIRIZZO PUBBLICISTICO – PENALISTICO
INDIRIZZO TRANSNAZIONALE
INSEGNAMENTI CARATTERIZZANTI L’INDIRIZZO
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ORDINAMENTO DEGLI STUDI
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7.5.1. Master di primo livello in politiche di genere nel mercato del lavoro
7.5.2. CoDe - Joint European Master in Comparative Local Development
for the Balkans and other Areas in Transformation
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LEGAL STUDIES IN TRENTO FOR ERASMUS-SOCRATES AND FOREIGN STUDENTS p.
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CORSO DI LAUREA QUADRIENNALE IN GIURISPRUDENZA
Ordinamento anteriore alla riforma
1. PIANO DEGLI STUDI
1.1. Precedenze
2. REGOLAMENTAZIONE DELL’ESAME DI LAUREA
2.1. Tesi di ricerca - tesi curricolare
2.2. Indicazioni e criteri per l’assegnazione e l’elaborazione della tesi di laurea
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ELENCO E PROGRAMMI DEI CORSI FONDAMENTALI DEL CORSO DI
LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA
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41
ELENCO E PROGRAMMI DEI CORSI OPZIONALI E COMPLEMENTARI DEL CORSO
DI LAUREA IN GIURISPRUDENZA
p.
55
ELENCO E PROGRAMMI DEI CORSI LIBERI
E DEI LABORATORI APPLICATIVI
p.
143
PRESIDIO SERVIZI INFORMATICI, TELEMATICI E MULTIMEDIALI
p.
171
CORPO DOCENTE DELLA FACOLTA’
P.
172
RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI
p.
173
VISITING PROFESSORS
p.
175
LE TESI DI TRENTO
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177
RECAPITI DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA
p.
178
INTRODUCTION TO ITALIAN LAW
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CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ ACCADEMICHE 2006-2007
1° S E M E S T R E
Lezioni del Corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza:
dal 18 settembre 2006 al 09 dicembre 2006
Sessione straordinaria d’esame per gli studenti della Laurea Specialistica che hanno concluso il secondo anno
(1 Appello)
dal 2 al 14 ottobre 2006
Sessione straordinaria d’esame per studenti fuori corso (quadriennalisti e studenti della Laurea Specialistica
che hanno concluso il secondo anno)
(1 appello)
dal 6 al 30 novembre 2006
Sospensione delle lezioni:
dal 21 dicembre 2006 (compreso) al 07 gennaio 2007 (compreso)
Sessione esami 1° semestre
(2 appelli)
dal 11 dicembre 2006
al 10 febbraio 2007
2° S E M E S T R E
Lezioni:
dal 12 febbraio 2007
al 26 maggio 2007
Sospensione delle lezioni:
dal 05 aprile 2007 (compreso)
al 11 aprile 2007 (compreso)
Sessione straordinaria d’esame per studenti fuori corso (quadriennalisti, studenti della Laurea Specialistica
che hanno concluso il secondo anno)
(1 appello)
dal 2 al 27 aprile 2007
Sessione esami 2° semestre
(2 appelli)
dal 28 maggio 2007
al 27 luglio 2007
Sessione d’esami autunnale
(1 appello)
dal 3 settembre 2007
al 14 settembre 2007
Sessioni per le tesi di laurea:
Per l’anno accademico 2005/2006:
13 settembre 2006, 25 ottobre 2006, 13 dicembre 2006, 17 gennaio 2007, 14 marzo 2007
Per l’anno accademico 2006/2007:
6 giugno 2007, 11 luglio 2007, 12 settembre 2007, 24 ottobre 2007, 12 dicembre 2007, 16 gennaio 2008, 12
marzo 2008
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FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA
Il fregio qui illustrato è tratto da:
P I E R O C A L AM A N D R E I , Elogio dei giudici scritto da un avvocato.
Introduzione di Paolo Barile, Firenze, Ponte alle Grazie, 1999
6
PRESENTAZIONE
L’impostazione culturale e scientifica della didattica della Facoltà di Giurisprudenza di Trento, a partire dal suo
primo anno accademico (1984-85), si è ispirata all’idea secondo la quale la formazione del giurista richiede in
primo luogo la comprensione del fenomeno giuridico quale realtà sociale ed istituzionale che caratterizza ogni
società umana. Il fenomeno giuridico non può essere circoscritto nel tempo e nello spazio e ricondotto ad un
solo ordinamento giuridico statuale (quello italiano odierno) ma richiede di essere studiato e compreso anche
attraverso la comparazione con altri, sia in prospettiva storica (diacronica) che nella dimensione contestuale
(sincronica), con riguardo tanto a sistemi giuridici che esprimono un’evoluzione di radici comuni (quale ad
esempio il diritto romano), quanto con sistemi che si richiamano a presupposti originari distinti (ad esempio in
contesti extraeuropei). La comparazione agevola dunque la comprensione e la conoscenza critica anche del
proprio ordinamento e favorisce pertanto l’acquisizione di fondamenti culturali e metodologici che si pongono
quale premessa per un solido sapere professionale.
Questa impostazione si rivela di particolare rilevanza ed attualità nel nostro tempo, nel quale fenomeni quali
l’integrazione sovranazionale europea, la mondializzazione dei rapporti sociali, economici e culturali e lo
sviluppo delle tecnologie (fra le quali, importantissime, quelle dell’informazione) esigono una formazione
appropriata anche per il giurista, al quale si richiede di saper guardare al fenomeno giuridico quale esso si
manifesta oggi nello scenario mondiale con sensibilità dialogiche e capacità metodologiche idonee a
consentirgli l’esercizio di professionalità adeguate.
La Facoltà di Giurisprudenza di Trento, sulla base della propria impostazione culturale e didattica ed in
conformità con l’ordinamento nazionale degli studi giuridici del “3+2” (soppreso a partire dall’a.a. 2006/2007),
propone due percorsi formativi specialistici: il Corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza, che,
successivamente, consente di frequentare la Scuola di specializzazione per le professioni legali, che
permette di accedere, una volta superati gli esami e i concorsi previsti, alle tradizionali professioni forensi. Il
Corso di Laurea in Scienze Giuridiche propone una formazione di base prevalentemente concentrata
sull’ordinamento giuridico italiano e sui riflessi interni delle dinamiche esterne. Il Corso di Laurea in Scienze
Giuridiche Europee e Transnazionali si presenta invece più attento ai modi attraverso i quali l’ordinamento
giuridico italiano contribuisce e partecipa, insieme ad altri ordinamenti, a realizzare le dinamiche della
globalizzazione giuridica. La Facoltà di Giurisprudenza di Trento concorre inoltre alla didattica della Laurea
Specialistica in Studi Europei e Internazionali – di natura interdisciplinare e integrata con conoscenze
economiche, politologiche e sociologiche – della quale rilascia il titolo in relazione all’indirizzo giuridico, che
offre invece una preparazione destinata a professioni non forensi ma nelle quali il diritto rappresenta
comunque un patrimonio professionale indispensabile.
Rispetto a queste finalità formative, l’organizzazione didattica della Facoltà presenta alcuni propri caratteri
tipici quali l'articolazione dell'insegnamento con corsi integrativi, avanzati e specialistici, l’organizzazione di
laboratori applicativi, una programmazione annuale dei corsi aggiornata alle moderne prospettive professionali
del giurista europeo, l'internazionalizzazione dei programmi didattici (compreso il programma di doppie lauree)
e del corpo docente con numerosi visiting professors, un’ampia offerta di opportunità per la mobilità
internazionale di studenti e corsisti, il rilievo dato alla formazione linguistica e informatica, l'organizzazione di
tirocini professionali anche all'estero.
La scienza giuridica è un affascinante e formidabile strumento per comprendere la realtà che ci circonda e per
intervenire su di essa con un sapere professionale. La preparazione universitaria del giurista corrisponde ad
un impegno formativo di livello superiore e di alto profilo culturale e scientifico nell'apprendimento delle
conoscenze e nell'acquisizione sistematica del metodo giuridico. L’articolazione dei percorsi formativi offerti
dalla Facoltà di Giurisprudenza di Trento sollecita un impegno individuale ancora maggiore e più intenso tanto
per i docenti quanto per gli studenti, che sono chiamati a comprendere la propria vocazione professionale e ad
investire nei propri studi universitari le energie richieste.
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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA
IN GIURISPRUDENZA
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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA
INDIRIZZO PRIVATISTICO
CORSO
1° anno
CREDITI
Diritto civile
Diritto penale
Diritto processuale civile
Esame caratterizzante
Esame complementare
6
6
10
6
6
2° anno
Diritto del lavoro della cooperazione
Un esame a scelta fra: Diritto fallimentare,Diritto industriale, Diritto
delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro, Diritto commerciale
internazionale
Diritto processuale amministrativo
Procedura penale
Un esame a scelta fra:
Diritto comune oppure
Diritto romano oppure
Filosofia del diritto corso avanzato
Un esame a scelta fra:
Diritto amministrativo oppure
Diritto amministrativo comparato oppure
Diritto costituzionale oppure
Diritto dell’ambiente oppure
Diritto pubblico dell’Unione Europea oppure
Diritto internazionale (corso avanzato) oppure
Diritto internazionale privato oppure
Diritto urbanistico e delle opere pubbliche
Almeno tre esami a scelta fra:
Biodiritto
Class Actions
Diritto anglo-americano
Diritto comparato della proprietà intellettuale
Diritto costituzionale comparato
Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze
Diritto dei Paesi africani
Diritto dei Paesi asiatici
Diritto dei Paesi di lingua tedesca
Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale
Diritto privato comparato
Diritto privato comparato della responsabilità civile
Diritto privato dell’Unione Europea
Diritto privato dell’informatica
Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti
Economia dello sviluppo locale
Storia delle dottrine politiche
Storia delle dottrine politiche (corso avanzato)
A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi,
tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche, altre abilità informatiche
Prova finale (esame di laurea)
Totale
6
6
6
10
6
6
18
(6+6+6)
8
20
120
10
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA
INDIRIZZO PUBBLICISTICO PENALISTICO
CORSO
1° anno
CREDITI
Diritto civile
Diritto penale
Diritto processuale civile
Esame caratterizzante
Esame complementare
6
6
10
6
6
2° anno
Diritto amministrativo
Diritto costituzionale
Diritto processuale amministrativo
Procedura penale
Un esame a scelta fra:
Diritto comune oppure
Diritto romano oppure
Filosofia del diritto corso avanzato
Un esame a scelta fra:
Diritto commerciale internazionale oppure
Diritto comunitario del lavoro oppure
Diritto del lavoro della cooperazione oppure
Diritto del lavoro pubblico oppure
Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro oppure
Diritto fallimentare oppure
Diritto industriale oppure
Diritto internazionale del lavoro
Almeno tre esami a scelta fra:
Biodiritto
Class Actions
Diritto anglo-americano
Diritto comparato della proprietà intellettuale
Diritto costituzionale comparato
Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze
Diritto dei Paesi africani
Diritto dei Paesi asiatici
Diritto dei Paesi di lingua tedesca
Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale
Diritto privato comparato
Diritto privato comparato della responsabilità civile
Diritto privato dell’Unione Europea
Diritto privato dell’informatica
Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti
Economia dello sviluppo locale
Storia delle dottrine politiche
Storia delle dottrine politiche (corso avanzato)
A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi,
laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità
informatiche, altre abilità informatiche
Prova finale (esame di laurea)
Totale
11
6
6
6
10
6
6
18
(6 +6+6)
8
20
120
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA
INDIRIZZO TRANSNAZIONALE
CORSO
1° anno
CREDITI
Diritto civile
Diritto penale
Diritto processuale civile
Esame caratterizzante
Esame complementare
6
6
10
6
6
2° anno
Diritto pubblico dell’Unione Europea
Diritto internazionale (corso avanzato)
6
6
Diritto processuale amministrativo
Procedura penale
Un esame a scelta fra:
Diritto romano oppure
Diritto comune oppure
Filosofia del diritto corso avanzato
Un esame a scelta fra:
Diritto commerciale internazionale oppure
Diritto comunitario del lavoro oppure
Diritto del lavoro della cooperazione oppure
Diritto del lavoro pubblico oppure
Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro oppure
Diritto fallimentare oppure
Diritto industriale oppure
Diritto internazionale del lavoro
Almeno tre esami a scelta fra:
Biodiritto
Class Actions
Diritto anglo-americano
Diritto comparato della proprietà intellettuale
Diritto costituzionale comparato
Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze
Diritto dei Paesi africani
Diritto dei Paesi asiatici
Diritto dei Paesi di lingua tedesca
Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale
Diritto privato comparato
Diritto privato comparato della responsabilità civile
Diritto privato dell’Unione Europea
Diritto privato dell’informatica
Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti
Economia dello sviluppo locale
Storia delle dottrine politiche
Storia delle dottrine politiche (corso avanzato)
A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi,
laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità
informatiche, altre abilità informatiche
Prova finale (esame di laurea)
Totale
12
6
10
6
6
18
(6+6+6)
8
20
120
INSEGNAMENTI CARATTERIZZANTI L’INDIRIZZO
Con ciascuno degli insegnamenti sottoelencati è possibile acquisire 6 crediti.
INDIRIZZO PRIVATISTICO
Diritto canonico
Diritto commerciale internazionale
Diritto dei trasporti
Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro
Diritto internazionale privato
Diritto penale dell’economia
Diritto privato comparato della responsabilità civile
Diritto romano
INDIRIZZO PUBBLICISTICO-PENALISTICO
Diritto amministrativo comparato
Diritto costituzionale comparato
Diritto dell’ambiente
Diritto del lavoro pubblico
Diritto pubblico dell’Unione Europea
Diritto ecclesiastico
Diritto penale comparato
Diritto penale dell’economia
Diritto regionale e degli Enti locali
INDIRIZZO TRANSNAZIONALE
Diritto amministrativo comparato
Diritto anglo-americano
Diritto commerciale internazionale
Diritto comunitario del lavoro
Diritto costituzionale comparato
Diritto internazionale privato
Diritto penale comparato
Diritto privato comparato della responsabilità civile
Diritto privato dell’informatica
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ORDINAMENTO DEGLI STUDI
DESCRIZIONE DEI CORSI E REGOLE GENERALI
1. Premessa
Il nuovo ordinamento nazionale degli Studi Giuridici, fatta salva la possibilità per gli studenti già iscritti di
proseguire e terminare con l’ordinamento del “3+2”, sopprime i corsi di Laurea Triennali ed al corso di Laurea
Specialistica in Giurisprudenza. Gli studenti iscritti che lo desiderino possono pertanto trasferirsi, secondo i
tempi e le modalità annualmente stabiliti, nel nuovo ordinamento quinquennale, il cui primo anno di
insegnamento viene attivato nel corrente a.a. 2006/2007.
1.1. Introduzione
Il piano di studi del corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza varia a seconda dell’indirizzo scelto.
Obiettivo del corso è quello di consentire ai laureati di acquisire una formazione giuridica di livello superiore,
premessa indispensabile per l’accesso alle professioni legali (avvocatura, magistratura, notariato), nonché per
i concorsi per la dirigenza nell’amministrazione pubblica.
La specializzazione maturata in questo ulteriore biennio di studi giuridici consentirà l’accesso alle seguenti
carriere: Concorso per Uditore Giudiziario (magistratura), Esame di Avvocato, Concorso per Procuratore
presso l’Avvocatura dello Stato, Concorso Notarile, Concorso Diplomatico, Concorsi per la Dirigenza della
Pubblica Amministrazione.
1.2. Iscrizione agli esami di profitto
Gli esami di profitto nelle singole discipline possono essere sostenuti secondo il calendario che sarà
pubblicato sul sito della Facoltà. Gli studenti si iscriveranno ai singoli esami entro il quarto giorno precedente a
quello fissato per l'appello. Nelle sessioni con più appelli lo studente che non abbia superato l'esame può
ripetere la prova nell'appello immediatamente successivo, salvo, per evidente impreparazione, espresso
diniego del docente.
Per sostenere l'esame lo studente deve presentarsi alla Commissione munito del libretto e di un documento
d’identità.
Nel caso che un insegnamento cessi di essere impartito il relativo esame deve essere sostenuto entro l'anno
accademico successivo a quello di disattivazione del corso. Qualora i corsi siano tenuti da visiting
professors o da professori a contratto è prevista la frequenza obbligatoria e il relativo esame deve essere
necessariamente sostenuto a fine corso.
L’iscrizione agli esami di profitto deve essere effettuata accedendo all’area Servizi online all’indirizzo:
http://www.unitn.it/servizi_online/index.htm.
Per l’accesso al sistema sono necessari lo username e la password che vengono forniti dal Presidio didattico
al momento dell’immatricolazione (è necessario digitare correttamente maiuscole/minuscole nel nome utente e
nella password). Nel caso di smarrimento dei dati necessari per l’accesso al sistema, lo studente deve
rivolgersi al Presidio didattico per ottenere una nuova password di accesso.
Lo studente che incontrasse problemi nelle fasi di iscrizione agli esami e più in generale nell’utilizzo on-line del
sistema è tenuto a leggere con attenzione quanto riportato sul sito all’indirizzo
http://www.unitn.it/servizi_online/studenti/info.htm
Si ricorda che l’iscrizione on-line agli esami è obbligatoria e che il docente non è obbligato ad ammettere
all’esame lo studente che non risulta iscritto. Al fine dell’ammissione all’esame lo studente eventualmente non
iscritto, dovrà dimostrare di aver tentato di effettuare l’iscrizione (ad es. esibendo la stampa della pagina web
relativa ai problemi incontrati in fase di iscrizione); in tal caso il docente lo potrà ammettere all’esame.
Per fornire supporto agli studenti che utilizzano i servizi online è attivo un apposito servizio di helpdesk, che è
accessibile unicamente mediante posta elettronica, all’indirizzo [email protected].
14
2. Altre attività formative
2.1. Abilità linguistiche
É possibile acquisire ulteriori conoscenze linguistiche, diverse o di livello superiore rispetto a quelle acquisite
durante il triennio.
Presso il CIAL (per i recapiti si veda la pag. 178) sono attivati corsi di lingua straniera secondo diversi livelli di
conoscenza ai quali sono assegnati crediti come di seguito indicato:
Livello Base
A1 (1 credito)
A2 (3 crediti)
(assorbe A1)
Livello
Autonomo
B1 (5 crediti)
(assorbe i livelli minori)
B2 (7 crediti)
(assorbe i livelli minori)
Livello
Padronanza
C1 (9 crediti)
(assorbe i livelli minori)
C2 (11 crediti)
(assorbe i livelli minori)
Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi semplici per soddisfare
bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri. Interagisce in
modo semplice.
Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente come informazioni
personali e familiari, il proprio lavoro, ed è in grado di svolgere azioni come
fare la spesa, chiedere le direzioni, ecc..
È in grado di affrontare situazioni che gli si presentano. Sa produrre un testo
semplice relativo ad argomenti che siano familiari.
Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che
astratti, comprese le discussioni tecniche. É in grado di interagire in forma
naturale con gli interlocutori. Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su molti
argomenti e argomentare il proprio punto di vista.
Comprende testi complessi. Produce testi chiari e dettagliati su argomenti
impegnativi.
Comprende facilmente ciò che sente e legge. Sa riassumere le informazioni
ricevute, presentandole coerentemente. Si esprime in modo spontaneo
utilizzando la lingua straniera anche a livello personale per il ragionamento.
I certificati di lingua rilasciati da altri istituti europei e riconosciuti a livello internazionale saranno ammessi
secondo una tabella di equivalenza predisposta dal CIAL e consultabile on line sul sito della Facoltà
(www.jus.unitn.it/faculty/avvisi/home.html).
2.1.1 Esami complementari in lingua straniera
Allo studente che intende seguire i corsi, attivati presso la Facoltà di Giurisprudenza, tenuti completamente o
parzialmente in lingua straniera saranno attribuiti i seguenti ulteriori crediti:
• 2 crediti per la frequenza (per una frequenza minima di 12 ore e il superamento dell’esame in lingua
italiana)
• 2 crediti aggiuntivi qualora sia sostenuto almeno parte dell’esame in lingua straniera
I citati crediti saranno certificati su apposito modulo.
2.1.2. Lingue giuridiche
É altresì previsto il riconoscimento di 3 crediti per i corsi di inglese, tedesco e francese giuridico. Per i
seguenti corsi ci sarà un test di piazzamento e una verifica finale da parte di una Commissione. L’iscrizione ai
corsi di lingua giuridica sarà possibile a partire dal secondo anno di corso.
2.2. Abilità informatiche
È possibile sostenere i moduli del Programma ECDL che non siano stati già superati durante il triennio.
Per informazioni a riguardo si può consultare la pagina http://www.unitn.it/ecdl/.
L’iscrizione agli esami avviene esclusivamente tramite web nei periodi specificati alla pagina
http://www.unitn.it/atiform/iscrizioni.htm. Il recapito e-mail della segreteria ECDL è [email protected]
H
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2.3. Tirocini professionali
Lo stage o tirocinio è quell’esperienza professionalizzante che permette allo studente di approfondire,
attraverso un esercizio pratico, le conoscenze apprese nel corso degli studi universitari e di orientare le sue
future scelte professionali. Esso consiste in un periodo di formazione svolto presso enti, aziende, studi
professionali o istituzioni a complemento od integrazione del percorso di studio seguito dagli iscritti ai corsi di
laurea triennali, specialistica e magistrale.
Non potendosi configurare il tirocinio formativo quale rapporto di lavoro non sarà possibile per uno studente
svolgere un’attività di tirocinio presso l’ente o azienda in cui sia già impiegato con regolare contratto di lavoro.
Tuttavia, per non penalizzare lo studente lavoratore, ad esso è concessa la possibilità di svolgere attività
formativa diversa dal tirocinio, concordata di volta in volta con il delegato di facoltà.
In ogni modo non saranno riconosciute le attività lavorative pregresse.
Requisiti per l’accesso al tirocinio
Possono svolgere il tirocinio gli studenti dei corsi di Laurea Triennale iscritti almeno al terzo anno, nonché gli
studenti dei corsi di Laurea Specialistica e Magistrale. Le procedure potranno comunque essere avviate anche
prima di tale data.
Per gli studenti che già abbiano un regolare contratto di lavoro sono previsti altri tipi di attività formative da
concordare con il delegato di facoltà.
Procedura di accesso alle attività di tirocini
Per accedere alle attività di tirocinio lo studente deve seguire le procedure previste dal Servizio Stage della
Divisione Rapporti con le Imprese (DRIm) di cui al sito http://www.unitn.it/imprese/stage/attivare_stage.htm#2.
Lo svolgimento del tirocinio avviene sulla base di una convenzione stipulata tra Università e soggetto ospitante
il quale verrà individuato:
- fra coloro che hanno inviato alla Divisione Rapporti con le Imprese la propria offerta di tirocinio ∗ (per i quali
esiste già la convenzione quadro)
- dallo studente in maniera autonoma (in questo caso sarà cura dello studente attivare l’iter amministrativo per
la stipula della convenzione rivolgendosi alla DRIm)
- seguendo le indicazioni del tutor universitario.
In ogni caso non sarà possibile attivare un tirocinio presso aziende o studi professionali gestiti o controllati da
familiari.
Lo studente lavoratore seguirà una procedura parzialmente diversa da concordare con il suo tutor, il delegato
di Facoltà e l’istituzione presso cui presta servizio.
H
F
Tutor universitario
Lo studente può individuare un tutor universitario, quale responsabile didattico delle attività del tirocinio, tra i
seguenti soggetti:
a) docenti e ricercatori, confermati e non confermati della Facoltà di Giurisprudenza, ovvero di altre Facoltà
in caso di particolari progetti di tirocinio;
b) esercitatori e professori a contratto della Facoltà;
c) assegnisti di ricerca a condizione che svolgano la loro attività di ricerca prevalentemente presso i
Dipartimenti dell’Università degli Studi di Trento.
Il ruolo del tutor universitario è quello di verificare la congruità del progetto formativo, concordato tra lo
studente ed il soggetto ospitante, con il programma di studi universitari del candidato, di definirne gli obiettivi
formativi e di orientamento e di verificarne in itinere l’andamento.
A tal fine lo studente presenterà al suo tutor universitario la Scheda di Approvazione del Progetto di
Tirocinio/Stage, in formato digitale, che, se approvato, potrà essere inoltrato dal tutor stesso, via e-mail, alla
Divisione Rapporti con le Imprese (DRIm), almeno 5 giorni lavorativi precedenti la data di inizio stage.
∗
A tal fine si può consultare la bacheca http://tom.unitn.it:8080/stage/logon.jsp su cui sono pubblicate periodicamente le offerte di tirocinio, ed i bandi della Facoltà
per le procedure di selezione delle domande all’indirizzo http://www.unitn.it/imprese/stage/studenti/borse/index.htm.
16
Sarà poi cura dello studente: a. concordare con la DRIm il termine per il ritiro della documentazione di inizio
tirocinio; b. far firmare tale documentazione al proprio tutor universitario e a quello aziendale; c. presentarsi
presso l’ente ospitante alla data stabilita.
Lo studente lavoratore compilerà la Scheda di Approvazione del Progetto di altra attività formativa sulla base
degli accordi presi con l’ente presso cui presta servizio e con il tutor universitario. Tale scheda verrà inviata via
e-mail alla DRIm dal delegato di Facoltà. Da quel momento lo studente potrà svolgere la sua attività formativa
per il tempo concordato.
Svolgimento
Lo svolgimento del tirocinio avviene sulla base di una Convenzione stipulata tra Università e soggetto
ospitante e secondo i compiti fissati nel progetto formativo. Il tirocinante deve attenersi a quanto concordato
nella convenzione, deve rispettare i regolamenti disciplinari, le norme organizzative, di sicurezza e di igiene
sul lavoro.
Ove presente un codice di comportamento, ovvero un regolamento interno, presso il soggetto ospitante, il
tirocinante è tenuto a sottoscriverlo e a rispettarlo.
Durata
La durata del tirocinio varia da un minimo di 4 settimane ad un massimo di 16 settimane. Le date di inizio e
termine, le eventuali sospensioni, nonché gli orari di tirocinio sono fissati di comune accordo dal tirocinante e
dal soggetto ospitante.
Gli orari di frequenza non devono, comunque, essere inferiori a 20 ore settimanali, ragionevolmente distribuite
su 5 giorni lavorativi (opzione part-time) né superiori a 40 ore settimanali (opzione full-time).
Per quanto possibile il tirocinio non deve confliggere con la frequenza delle lezioni. È quindi preferibile
scegliere l’opzione full time durante il periodo di non frequenza delle lezioni ∗.
Le assenze non devono superare il 20% del numero totale delle ore previste.
F
Relazione
Al termine del tirocinio lo studente è tenuto alla redazione di una breve relazione, che dovrà contenere i
seguenti argomenti:
a) presentazione del soggetto ospitante: attività svolta, settore di appartenenza, prodotti e servizi offerti,
clientela;
b) analisi dell’esperienza lavorativa dal punto di vista sia organizzativo che dell’attività effettivamente svolta.
Se si tratta di un tirocinio di laurea magistrale, particolare attenzione deve essere prestata anche agli
aspetti di analisi critica;
c) richiamo agli obiettivi definiti nel progetto di tirocinio ed analisi del loro grado di raggiungimento;
d) considerazione finale sull’esperienza: valutazione dell’esperienza dal punto di vista sia formativo che
relazionale; valutazione della propria formazione universitaria in relazione alle capacità professionali
richieste; soddisfazione in termini di aspettative e di risultati.
Per il riconoscimento della propria esperienza di Tirocinio Didattico Universitario, lo studente deve seguire le
procedure previste dal Servizio Stage della Divisione Rapporti con le Imprese.
Accreditamento
Sulla base della documentazione in possesso alla Divisione Rapporti con le Imprese e della relazione finale, il
tutor universitario procederà all’approvazione del tirocinio e all’attribuzione dei crediti annotandoli sul libretto
personale dello studente nonché sul modulo di accreditamento fornito dalla DRIm. Sarà cura dello studente
poi consegnare tale modulo alla Segreteria studenti per il definitivo accreditamento.
In ogni caso il numero di crediti ottenibili con il tirocinio non potrà superare i 10.
∗
Indicativamente nei periodi dicembre-marzo e giugno-settembre.
17
Crediti
I crediti spettanti al tirocinante vengono attributi sulla base della seguente tabella:
CREDITI
TIPOLOGIA D’IMPEGNO
2
4 settimane Part time
3
6 settimane Part time
4
4 settimane Full time oppure 8 settimane Part time
5
5 settimane Full time oppure 10 settimane Part time
6
6 settimane Full-time oppure 12 settimane Part-time
7
7 settimane Full time oppure 14 settimane Part time
8
8 settimane Full time oppure 16 settimane Part-time
10
12 settimane Full time* almeno 6 ore giornaliere per 5 giorni alla settimana
1 credito equivale a 40 ore di tirocinio (tranne che nell’ultimo caso)
Legenda:
Part-time: mezza giornata (4 ore) per 5 giorni lavorativi la settimana.
Full-time: intera giornata (8 ore) per 5 giorni lavorativi la settimana.
NB1: Per gli studenti lavoratori si prescinde dal monte ore mensile
NB2: Per gli stage svolti all’estero ci potranno essere delle deroghe da concordare con il tutor e il delegato ai tirocini.
Disposizioni transitorie
Le linee guida sopra esposte e la tabella dei crediti hanno validità per tutti i tirocini iniziati dopo il 1°
settembre 2005. É fatta salva la facoltà, per coloro che hanno iniziato il tirocinio prima di tale data, di integrare
la loro esperienza formativa fino all’ottenimento dei 10 crediti massimi previsti.
Gli studenti interessati a svolgere periodi di tirocinio professionale presso le Aziende possono avere
informazioni presso Divisione Rapporti con le Imprese - Direzione Servizi e Comunicazione - Università
degli Studi di Trento, Molino Vittoria, Via Verdi 6 - 3° piano (Tel. 0461 883200, Fax 0461 882921, e-mail:
[email protected]).
Coordinatore del programma: Dott. Andrea Pradi
e-mail: [email protected]
18
3. Attività internazionali
La Facoltà di Giurisprudenza di Trento partecipa alle attività di ELFA (European Law Faculties Association),
IALS (International Association of Law Schools), ASCL (American Society for Comparative Law),
INVERNOMOS (associazione internazionale di studi legali).
4. Programmi di mobilità degli studenti
Dei programmi di mobilità degli studenti, si occupa la Divisione Cooperazione e Mobilità Internazionale i cui
uffici si trovano presso il Molino Vittoria, via Verdi 6 (IV piano).
Orario di apertura per il pubblico: Lunedì, Mercoledì, Venerdì ore 10.00 - 12.00.
Fax 0461 882916-17
Sito web: http://www.unitn.it/internazionale/mobilita_coop.htm
H
4.1. Programma Socrates/Erasmus
Il Regolamento Socrates/Erasmus è consultabile on line sul sito della Facoltà al seguente indirizzo internet:
www.jus.unitn.it/faculty/erasmus-socrates/home.html.
Gli studenti interessati alla partecipazione al Programma possono rivolgersi al dott. Andrea Di Nicola
([email protected]) per le questioni didattiche legate al Programma Socrates/Erasmus e al prof.
Emanuele Cusa ([email protected]) per il successivo riconoscimento degli esami. Per altre informazioni si
potranno contattare gli studenti collaboratori ([email protected]) negli orari indicati nel sito
Socrates/Erasmus di Facoltà, o la segreteria di presidenza.
Informazioni
Ufficio Socrates-Erasmus
E-mail: [email protected]
Tel. 0461 883237 (studenti in entrata)
Tel. 0461 883239 (studenti in uscita)
Sito web: http://www.unitn.it/internazionale/se/index.htm
H
H
4.2. Programma Leonardo Da Vinci
Nell'ambito del Progetto Leonardo l'Università di Trento coordina, anche grazie ad un vasto partenariato
formato da università ed imprese italiane ed europee, il progetto denominato AT&Q - Advanced Technologies
and Qualità. Questo progetto prevede l'assegnazione di borse per tirocini, la cui finalità principale è di
sviluppare professionalità specialistiche soprattutto nel settore delle nuove tecnologie e della qualità, nonché
l'organizzazione di scambi per promuovere l'aggiornamento delle competenze professionali.
Le borse Leonardo sono riservate ai candidati che non abbiano compiuto i 29 anni di età al momento
dell’iscrizione al bando e che non abbiano intrapreso alcuna attività lavorativa; studenti iscritti almeno al
penultimo anno di un corso di laurea triennale (ultimi due anni di uno corso di laurea quadriennale) o ad un
corso post-laurea; laureati che non abbiano conseguito la laurea da più di 18 mesi. La mobilità è aperta a tutti i
Paesi europei.
In quanto legato al contratto della Commissione Europea, il bando non esce con scadenza fissa. E’ comunque
disponibile una mailing list che raccoglie i nominativi degli interessati a cui viene inviata direttamente copia del
bando: http://www.unitn.it/internazionale/leonardo_da_vinci/mailing_list.htm
H
Informazioni
Ufficio Programmi Comunitari e Consorzi
E-mail: [email protected]
Tel. 0461 883235 (laureati)
Tel. 0461 883236 (studenti)
Sito web: http://www.unitn.it/internazionale/leonardo_da_vinci.htm
H
19
4.3 Convenzioni
4.3.1. Convenzioni bilaterali
Gli studenti della Facoltà possono avvalersi di alcune convenzioni bilaterali che prevedono la mobilità di
studenti con attribuzione di una borsa di studio.
Le istituzioni interessate sono:
• California University, USA
• Vermont School of Law, USA
• Universidade Vale do Itajaì, Brasile
• Universidad de la Habana, Cuba
• Ecole Normale Supérieure, Francia
Copia dei bandi e delle domande di candidatura sono disponibili al sito:
http://www.unitn.it/internazionale/news_coop.htm
H
4.3.2. Convenzioni multilaterali
La Facoltà di Giurisprudenza di Trento partecipa a progetti in collaborazione con università dell’America Latina
(ALFA EULATIN II; ALFA DIKIA III).
Copia dei bandi e delle domande di candidatura sono disponibili presso l’Ufficio di Presidenza.
4.4. Finanziamento per soggiorni di studio e visite per motivi di studio
Regolamento - criteri per il finanziamento La Facoltà può intervenire con fondi da destinarsi a favore di studenti regolarmente iscritti ai corsi di laurea o
di diploma secondo le seguenti priorità:
a) soggiorni individuali presso istituti universitari ed enti di ricerca italiani e stranieri per ricerche per tesi di
laurea;
b) visite collettive di istruzione allo scopo di perfezionare la preparazione culturale e professionale in Italia e
all’estero;
c) altre iniziative didattiche che contribuiscano alla formazione giuridica.
Le domande dovranno essere inoltrate al Preside. L’inoltro dovrà avvenire a cura dello studente nel caso di
soggiorni individuali, a cura del professore ufficiale della materia nel caso di visite o soggiorni collettivi. Le
domande per soggiorni individuali vanno corredate dal parere di un docente che attesti l’effettiva utilità della
richiesta e da una lettera di accettazione da parte della struttura ospitante.
I finanziamenti (anche parziali) saranno assegnati con decreto del Preside e la liquidazione delle cifra
assegnata avverrà su presentazione di idonea documentazione di spesa che dovrà essere presentata presso
il Presidio Amministrativo della Facoltà di Giurisprudenza, Via Verdi 53.
Potranno essere rimborsate:
- Spese di viaggio con mezzi di linea (II classe per il treno o classe economica per viaggi aerei);
- Spese di iscrizione a seminari e Corsi;
- Spese di soggiorno per un importo massimo di Euro 36,00 al giorno e per una durata massima di tre mesi
consecutivi.
Il Consiglio di Facoltà ha fissato il termine di presentazione delle domande nei periodi di seguito indicati:
31 maggio
per i viaggi da effettuarsi nel periodo luglio - dicembre
31 ottobre
per i viaggi da effettuarsi nel periodo gennaio - giugno.
Alla richiesta deve essere allegato il preventivo di viaggio.
20
5. Regolamentazione dell’esame di Laurea Specialistica
Gli esami di Laurea Specialistica si svolgono secondo il calendario indicato a pag. 5.
Per essere ammesso a sostenere l'esame di Laurea Specialistica lo studente deve:
- ritirare la modulistica predisposta presso il Presidio didattico
- depositare suddetta modulistica, debitamente compilata, almeno quattro settimane prima della data fissata
per la laurea presso il Presidio didattico, unitamente a fotocopia del libretto degli esami, completo dei crediti
richiesti. Lo studente che nel termine sopra indicato sia in debito di non più di un esame, qualora sia previsto
un appello d’esame nei quindici giorni successivi alla data di scadenza della presentazione della domanda,
potrà chiedere al Presidio Didattico di essere ammesso con riserva all’esame di laurea.
- depositare, entro due settimane dalla data fissata per la discussione, 2 copie della tesi presso la Segreteria
di Presidenza della Facoltà (Sig.ra Ivonne Ronz) ed una copia su dischetto in formato PDF presso il
Presidio didattico.
Lo studente laureando deve, infine, provvedere personalmente a consegnare una copia della tesi al proprio
relatore.
L'acquisizione progressiva, durante tutto il corso degli studi, della capacità di svolgimento di un lavoro di
ricerca (individuale e di gruppo) e di elaborazione critica e ragionata in forma scritta costituisce uno degli
obiettivi della formazione del giurista sotto il profilo dei contenuti e del metodo.
Al conseguimento di tale obiettivo sono finalizzati la prassi di esercitazioni scritte durante i corsi, di
svolgimento dell'esame di profitto di taluni corsi con la presentazione e discussione di un elaborato scritto, di
svolgimento di almeno una parte dell'esame in forma scritta, nonché la presentazione di una tesi posta a
fondamento dell'esame di laurea.
L'esame di Laurea Specialistica costituisce la verifica finale dell'acquisizione di adeguate conoscenze di
metodo e di contenuti culturali, scientifici e professionali per la formazione del giurista e consiste nella
presentazione di una tesi e nella sua discussione di fronte ad una commissione.
La tesi di Laurea Specialistica consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che riveli capacità di
ricerca autonoma, maturità metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari.
La tesi di Laurea Specialistica può essere, a scelta dello studente, una tesi curricolare ovvero una tesi di
ricerca. Una tesi curricolare, indicativamente nell’ordine delle ottanta pagine, consiste in una relazione
ragionata descrittiva di un determinato argomento giuridico quale risulta, ad esempio, da una rassegna critica
della dottrina e/o della giurisprudenza, dalla ricostruzione storica di un istituto ovvero di tendenze legislative
e/o giurisprudenziali nazionali, comunitarie e internazionali, dalla valutazione sintetica della portata innovativa
di un atto legislativo ovvero di una decisione giurisdizionale, dall'esposizione di una singola opera di dottrina,
dalla valutazione delle implicazioni economiche di determinate soluzioni giuridiche; una tesi di ricerca
consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che riveli capacità di ricerca autonoma, maturità
metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari.
5.1. Tesi curricolare
Ogni docente e ricercatore della Facoltà può assegnare, d'intesa con il candidato all'esame di laurea, una tesi
curricolare. Il candidato non può procedere alla scelta della tesi curricolare qualora debba sostenere più di due
esami di cui uno fondamentale. Il titolo della tesi viene depositato in Segreteria almeno tre mesi prima della
data di convocazione della sessione di laurea.
5.2. Tesi di ricerca
Ogni docente e ricercatore della Facoltà può assegnare, d'intesa con il candidato all'esame di laurea, una tesi
di ricerca. Il candidato non può richiedere l'assegnazione della tesi di ricerca qualora debba sostenere più di
cinque esami di cui due fondamentali. La tesi di ricerca può essere assegnata congiuntamente anche da due
docenti e ricercatori. Nessun docente o ricercatore confermato può assegnare più di dieci tesi di ricerca. Il
titolo della tesi di ricerca viene depositato in Segreteria almeno sei mesi prima della data fissata per la
convocazione della sessione di laurea.
La tesi di laurea viene discussa dal candidato con un relatore e un correlatore di fronte ad una Commissione
di laurea composta secondo le norme del Regolamento didattico. Possono essere nominati, anche in veste di
21
correlatori, docenti o ricercatori esterni alla Facoltà. In caso di tesi di ricerca eccezionalmente buone, il
relatore, d'intesa con un altro docente o ricercatore della Facoltà, segnala con motivazione scritta la tesi di
ricerca al Preside il quale procede alla nomina di due correlatori.
La valutazione finale degli studi del candidato viene svolta dalla Commissione di laurea. La Commissione
tiene conto del curriculum generale del candidato - quale risulta dalle votazioni degli esami di profitto, con
valutazione delle lodi eventualmente conseguite e dalla regolarità degli studi- e della valutazione della tesi di
laurea (curricolare o di ricerca) proposta dal relatore e dal correlatore (ovvero dai correlatori).
I crediti in esubero rispetto ai 300 necessari per il conseguimento del titolo sono riconosciuti, in sede di
valutazione finale degli studi, in ragione di 0,20 punti per ciascun credito, sino ad un massimo di due punti.
La valutazione finale viene espressa in centodecimi. La tesi curricolare non può ricevere una valutazione
superiore a tre punti. La tesi di ricerca non può ricevere una valutazione superiore ai cinque punti, fatta
eccezione per le tesi segnalate che, con l'unanimità del giudizio della Commissione, possono ricevere una
valutazione superiore nonché il conferimento della lode.
Tutti i candidati all'esame di laurea che abbiano già depositato il titolo della tesi possono, d'intesa con il
relatore, optare per la qualificazione della tesi quale tesi curricolare o tesi di ricerca ovvero procedere alla
scelta di un nuovo tema di tesi.
5.3. Indicazioni e criteri per l'assegnazione e l'elaborazione delle tesi di laurea
5.3.1. Assegnazione
L'assegnazione della tesi interessa ovviamente sia gli studenti, sia i singoli docenti, sia la Facoltà nel suo
insieme. Gli studenti devono esser messi in condizione di richiedere l'assegnazione della tesi di laurea nel
modo più agevole possibile. La Facoltà ha interesse ad una equilibrata ripartizione delle tesi, evitando che si
strutturino e consolidino aree di eccessivo affollamento ed aree di desertificazione, il cui formarsi è
normalmente segno di disagi sottostanti e non è certo privo di conseguenze negative.
5.3.2. Elaborazione
La Facoltà ritiene utile suggerire indicazioni standard, soprattutto in relazione a due aspetti della tesi:
a. Aspetti formali e compositivi
Si tratta di unificare i formati, la densità di stampa, la collocazione delle note, anche al fine di conseguire un
significativo risparmio di spazi per la conservazione. In particolare si suggerisce sin d'ora di osservare le
seguenti prescrizioni:
- indice-sommario contenente i titoli e la pagina d'inizio e di tutte le partizioni in cui si articola l'elaborato;
capitoli (è possibile una sovraddistinzione in parti), paragrafi, ed eventuali sub paragrafi; bibliografia. É
possibile altresì inserire una nota introduttiva, così come un capitolo dedicato alle conclusioni;
- pagina di 32-35 righe, ciascuna di 65-70 caratteri di tipo prestabilito (times, courier o helvetica); corpo del
carattere: 12 per il testo, 10 per le note; scrittura in recto e verso;
- indicazione di almeno 5 parole chiave (approvate dal relatore, da inserire nella seconda pagina della tesi,
dopo il titolo, l'autore e il relatore);
- copertina in cartoncino leggero blu;
- figure e tavole in formato UNI (A4, A3, etc.);
- predisposizione dell'abstract (riassunto sintetico dell’argomento della tesi), che indichi oltre il nome e
cognome del candidato, il titolo della tesi, in 11 copie, in fogli separati, da consegnare alla Segreteria della
Presidenza (Sig.ra Ivonne Ronz), assieme a due copie della tesi.
b. Criteri di citazione
Le citazioni di rivista italiane vanno conformate a quelle indicate in V. Napolitano, Dizionario Bibliografico delle
riviste giuridiche italiane, Giuffrè, Milano. Gli stessi criteri si utilizzeranno per le citazioni di riviste straniere.
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6. Scuola di Studi Internazionali
All'interno dell'Università degli Studi di Trento è stata istituita, nel giugno 2001, la Scuola di Studi Internazionali
(SSI), una struttura didattica interfacoltà, le cui facoltà costituenti sono: Economia, Giurisprudenza, Lettere e
Sociologia.
La Scuola si propone di progettare, promuovere e contribuire alla realizzazione coordinata di corsi di studio e
attività didattiche successive alla Laurea nel campo degli Studi Internazionali, che verranno attivate nelle
Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Sociologia e Lettere.
In particolare, la Scuola contribuisce alla formazione post-laurea a prevalente carattere interdisciplinare,
finalizzata all'acquisizione di competenze negli studi europei ed internazionali e nelle metodologie della ricerca
interdisciplinare nel campo di studio internazionali
6.1. Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali
La Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali è destinata a studenti provenienti da corsi di laurea
triennale tradizionalmente iscritti a facoltà diverse ed è aperta a studenti provenienti da altri Atenei italiani e
stranieri. Nel caso dell’Ateneo trentino, gli studenti dei corsi triennali in "Scienze giuridiche europee e
transnazionali", "Scienze economiche e sociali", in e in "Società, politiche e istituzioni europee" potranno
iscriversi senza debiti formativi ai rispettivi percorsi; altri corsi di laurea triennale consentono l’iscrizione con
debiti formativi (il massimo debito formativo consentito è di 30 crediti). L'accesso è subordinato al
superamento di una prova di selezione.
La Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali è caratterizzata da tre percorsi formativi: economico,
giuridico, politico-sociale.
Tali percorsi prevedono un primo tratto comune a tutti gli studenti di diversa provenienza, in buona parte
corrispondente al primo anno di studi; essi sono caratterizzati da insegnamenti obbligatori diversi nel corso del
secondo anno, a seconda del percorso prescelto.
Il laureato in questa classe di laurea conseguirà un titolo di studio nella classe delle "Relazioni Internazionali",
in cui comparirà il percorso seguito (economico, giuridico, politico-sociale).
Gli sbocchi professionali riguardano sia il settore pubblico che privato: i laureati potranno svolgere funzioni di
elevata responsabilità in istituzioni internazionali e nazionali, imprese private che operano in mercati
internazionali, associazioni ed enti non governativi nazionali ed internazionali, potranno accedere alla carriera
diplomatica ed operare presso centri di ricerca sia pubblici che privati.
Ambiti occupazionali
Il corso si propone di formare laureati che possano accedere a funzioni di elevata responsabilità in istituzioni
internazionali ed in organizzazioni non governative, sia in ambito europeo che extraeuropeo. Inoltre, rilevanti
sbocchi professionali sono individuabili in maniera crescente anche in istituzioni pubbliche nazionali e locali
rispetto ad attività che presentano uno stretto collegamento sovranazionale ed internazionale, quali ad
esempio quelle che riguardano l’applicazione della normativa comunitaria, o attività economiche e politiche di
tipo transfrontaliero. Ancora, ambiti professionali rilevanti si possono rinvenire nel quadro di imprese nazionali
con consistenti attività estere, imprese multinazionali e più in genere organizzazioni di natura privata in cui
siano necessarie competenze giuridiche e multidisciplinari relative ad un contesto internazionale e
transnazionale. A titolo esemplificativo, gli sbocchi professionali potranno riguardare la carriera diplomatica,
funzioni di elevata responsabilità in istituzioni europee (Unione europea e Comunità europea, Consiglio
d’Europa, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, ecc.) ed internazionali
(Organizzazione delle Nazioni Unite, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico,
Organizzazione Mondiale per il Commercio, ecc.), per attività legate al funzionamento e lo sviluppo
istituzionale, al rafforzamento e la tutela dei diritti umani, al sostegno ai processi di democratizzazione e alla
protezione delle vittime dei crimini contro l’umanità. Nell’ambito delle strutture pubbliche nazionali i laureati
potranno operare in strutture quali ministeri, regioni ed enti locali per lo svolgimento di tutte le attività che
implicano competenze interdisciplinari di carattere transnazionale ed internazionali, in particolare quelle di
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rilevanza comunitaria. Nel settore privato la collocazione dei laureati può essere presso imprese private che
operano nel mercato internazionale, associazioni nazionali ed internazionali, organizzazioni non governative,
riguardando attività di consulenza, contrattualistica, ed altro.
6.1.1. Piano degli studi
DENOMINAZIONE CORSI
I anno
Economia internazionale
Finanza internazionale
Diritto internazionale
Diritto dell’Unione Europea
Sociologia generale
A scelta fra:
Politica internazionale (istituzioni)
Politica europea (istituzioni)
Storia e concetti dell’Europa moderna e contemporanea
(Storia moderna/contemporanea/relazioni internazionali/Filosofia
politica)
Lingua inglese
Seconda lingua a scelta fra: francese, spagnolo, tedesco
II anno
Corsi obbligatori
Diritto internazionale dell’ambiente (IUS/13)
Diritto costituzionale dell’Unione Europea (IUS /14)
Diritto amministrativo dell’Unione Europea (IUS/14)
Diritto pubblico di internet (IUS/21)
A scelta fra:
Diritto privato dell’informatica (IUS/02)
Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze (IUS/21)
A scelta fra:
Diritto internazionale del lavoro (IUS/07)
Diritto amministrativo internazionale (IUS/10)
Diritto comparato delle religioni (IUS/11)
Fondamenti del diritto europeo (IUS/18)
A scelta fra:
- Diritto penale internazionale – 6 crediti
- tutti gli insegnamenti attivati o attivabili presso la Facoltà di
Giurisprudenza, ovvero corsi di ambito economico, sociologico e
politologico presso le Facoltà partners: Economia, Lettere, Sociologia.
Altre attività (art. 10 comma 1, lettera f) (ulteriori abilità linguistiche –
abilità informatiche – tirocini – altro)
Tesi
TOTALE
24
CREDITI
6
6
6
6
6
6
12
9
3
6
3
3
3
5
6
9
5
20
120
6.2. Dottorato in studi internazionali
Il Dottorato in Studi Internazionali rappresenta il programma di studi più avanzato offerto dalla Scuola di Studi
Internazionali. Riunisce alcuni dipartimenti di primaria importanza (Economia, Scienze Giuridiche, Scienze
Filologiche e Storiche, Sociologia e Ricerca Sociale, Scienze Umane e Sociali) con lo scopo di offrire un
dottorato di ricerca interdisciplinare. L’obiettivo del programma è quello di formare dottorandi competenti e in
grado di inserirsi sia in ambito accademico, sia nel mercato del lavoro a livello internazionale e intraprendere
carriere di alto livello presso istituzioni governative e/o non governative.
Il dottorato è aperto a cittadini provenienti da qualsiasi Paese in possesso di un diploma di laurea (almeno
quadriennale) attinente agli studi internazionali (Economia, Storia, Lingue e Letterature moderne,
Giurisprudenza, Scienze politiche e Sociologia).
Per informazioni:
Segreteria organizzativa
Scuola di Studi Internazionali
Università degli Studi di Trento
Palazzo Cavazzani
Via Verdi - 38100 Trento
Tel. 0461 883125 - 3151
Fax 0461 883152
Dott.ssa Silvia Tomaselli
e-mail: [email protected]
Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali
Dott.ssa Rosalia Amico
tel. 0461 883121
mail: [email protected]
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7. Attività didattiche per laureati
7.1. Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali
A partire dall’anno accademico 2001-2002, presso la Facoltà di Giurisprudenza ha preso avvio la Scuola di
Specializzazione nelle professioni legali. La Scuola nasce in base ad una convenzione con la Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università di Verona, approvata dal CUN nella seduta dell’8 marzo 2001. Del Consiglio
Direttivo della Scuola fanno parte in composizione paritetica professori delle Facoltà di Giurisprudenza di
Trento e Verona, nonché componenti in rappresentanza di magistratura, avvocatura e notariato. Alla Scuola
possono accedere per concorso i laureati in Giurisprudenza.
L’attivazione della Scuola rappresenta un’iniziativa estremamente qualificante per le Facoltà di Giurisprudenza
e tale da completare l’offerta didattica che esse sono in grado di mettere a disposizione dei propri studenti.
Infatti, se al corso di laurea sono affidate la formazione di base ed il compito di fornire le nozioni giuridiche
fondamentali, alle Scuole di specializzazione sono rimessi il perfezionamento di tali conoscenze e soprattutto
la funzione di impartire un insegnamento anche pratico ai laureati che aspirano alle tre tradizionali professioni
legali (avvocato, magistrato e notaio).
La Scuola si pone pertanto in linea di continuità con il corso di laurea in Giurisprudenza poiché completa la
formazione del giurista aggiungendo alla didattica tradizionale, volta ad impartire le conoscenze teoriche di
base, una didattica per casi diretta a formare il professionista, oltre che a prepararlo per il superamento del
relativo esame o concorso.
Ulteriori informazioni possono essere consultate sul sito web della Facoltà al seguente indirizzo:
http://www.jus.unitn.it/faculty/scuolaforense/home.html
Direttore della Scuola: Prof. Carlo Zoli
Segreteria:
Dott.ssa Gae Santi
Tel.:
0461 883817
e-mail:
[email protected]
7.2. Master universitario di secondo livello in studi avanzati di Diritto Europeo e Transnazionale
Anche nell’anno accademico 2006-2007 viene attivato il Master universitario di II livello in Studi avanzati di
diritto europeo e transnazionale.
La piena attuazione del regime di libertà di circolazione, di stabilimento e di prestazione di servizi da parte dei
professionisti del settore forense nell'ambito dell'ordinamento comunitario pone all'interno degli Stati membri
una serie di problemi di adeguamento sia d'ordine normativo sia sul piano della formazione didattica
universitaria e postuniversitaria.
La formazione universitaria di base e l'organizzazione didattica e scientifica della Facoltà di Giurisprudenza
dell'Università di Trento sono impostate sin dall'origine in modo non solo da sensibilizzare genericamente gli
studenti alle prospettive culturali offerte dalla comparazione giuridica, ma anche da offrire specificamente basi
metodologiche e di contenuto scientifico idonee a rendere concreta la prefigurazione di una futura attività
professionale proiettata sul piano europeo.
La Facoltà di Giurisprudenza di Trento ha ritenuto opportuno proporre un'offerta didattica di formazione
postuniversitaria corrispondente alle aspettative e alle prospettive di apertura degli spazi professionali sopra
delineati e predisporre un'iniziativa volta a proiettare le proprie energie anche nella direzione di una
formazione specializzata professionale di laureati con specifica competenza nel campo degli studi giuridici
comparati riferiti al diritto comunitario e transnazionale.
Il Master di Studi avanzati di diritto europeo e transnazionale costituisce un contributo particolarmente
significativo della Facoltà e della rete dei suoi qualificati interlocutori internazionali alla formazione di una
nuova generazione di professionisti europei. La didattica del Master si svolgerà nel periodo marzo - giugno
2007 e prevede moduli di didattica istituzionale, di didattica magistrale per temi monografici e di esercitazione
nell'argomentazione giuridica applicata e nella compilazione di atti processuali nei settori del diritto pubblico,
privato e penale comparato, comunitario e internazionale; nonché l'apprendimento dell'uso di banche dati e di
26
inglese e tedesco giuridico. Al termine delle lezioni i corsisti effettuano uno stage proposto dal Collegio
Docenti presso studi professionali, anche stranieri, o presso Enti o Istituzioni nazionali, comunitarie o
internazionali, oppure presso imprese private o pubbliche di particolare significato nella prospettiva formativa
del Master.
Al termine del Master, ai partecipanti che superano la valutazione finale verrà conferito, con consegna
dell’attestato il titolo di Master universitario di II livello in Studi avanzati di diritto europeo e transnazionale e
riconosciuti i 60 crediti formativi universitari previsti dal piano didattico.
Direttore del Corso:
Segreteria:
Tel.:
e-mail:
Prof. Giandomenico Falcon
Dott.ssa Loredana Giacomelli
0461 881867
[email protected]
7.3. Master universitario di secondo livello in Diritto dello Sport
Il Master in Diritto dello Sport è rivolto a chi abbia conseguito, presso le Facoltà di Giurisprudenza o di
Economia, una laurea del vecchio ordinamento, una laurea Specialistica, o un altro titolo, equipollente alle
precedenti, ottenuto all’estero e riconosciuto idoneo in base alla normativa vigente.
Il Master ha quale obiettivo formativo quello di dare ad avvocati e praticanti che intendano specializzarsi nel
settore, a manager di società sportive, procuratori ed altre figure professionali, un patrimonio di conoscenze
giuridiche che consenta loro di operare con la massima competenza possibile.
In tale ottica il programma del Master è volto ad affrontare le questioni giuridiche più rilevanti nella prospettiva
multidisciplinare che il diritto dello sport dischiude: esso si articola nell’approfondimento di una pluralità di
problemi ricondotti alle numerose discipline giuridiche necessariamente interessate, ponendo altresì in luce le
peculiarità e le questioni più rilevanti che emergono in alcuni sport.
Le attività didattiche consistono in lezioni su tematiche generali ed esercitazioni pratiche con analisi di casi
giurisprudenziali o di singoli specifici contratti, per un totale complessivo di 250 ore di didattica in aula.
Saranno inoltre previste visite presso enti e strutture sportive.
Ad ogni singola attività formativa corrisponde un definito numero di crediti formativi universitari, per un totale di
60.
Il Piano Didattico prevede sei aree disciplinari (in particolare: Diritto civile, Diritto commerciale, Diritto del
lavoro, Diritto processuale civile, Diritto penale, Diritto amministrativo), che hanno come filo conduttore la
trattazione dei profili giuridici attinenti l’attività sportiva in genere nelle sue diverse articolazioni anche
organizzative.
Le lezioni e i seminari del corso si svolgeranno tra il mese di ottobre 2006 ed aprile 2007, di regola nei giorni di
venerdì pomeriggio e di sabato mattina, in modo da consentire la partecipazione di soggetti già
professionalmente impegnati.
Se reso possibile dagli accordi con enti esterni, dopo il completamento delle lezioni e delle esercitazioni i
corsisti potranno effettuare uno stage (presso istituzioni, organismi ed enti del mondo dello sport, ovvero
presso professionisti specialisti in diritto dello sport), che sarà loro proposto dal Comitato Scientifico sulla
scorta degli esiti delle prove e delle aspirazioni dei corsisti. L’attività di stage avrà una durata minima di due
mesi e dovrà comunque svolgersi entro ot poottobre dell’anno successivo.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Facoltà all’indirizzo
http://www.jus.unitn.it/faculty/mastersport/home.html.
H
Direttore del Corso:
Segreteria:
Tel.:
e-mail:
Prof. Alessandro Melchionda
Dott.ssa Loredana Giacomelli
0461 881867
[email protected]
27
7.4. Scuola di Dottorato in Studi giuridici comparati ed europei
Il dottorato di ricerca costituisce il titolo accademico finale di più alto livello rilasciato dalle Università. I corsi di
dottorato di ricerca sono preordinati all’approfondimento delle metodologie della ricerca nel rispettivo settore
di formazione scientifica; hanno durata triennale e prevedono la frequenza obbligatoria.
L’accesso ai corsi di dottorato avviene mediante selezione e almeno metà dei posti banditi sono coperti da
borsa di studio assegnata in base a criteri di merito.
Requisito per l’accesso ai corsi è il possesso del diploma di laurea o di titolo equipollente conseguito presso
un’Università straniera.
I corsi di dottorato sono banditi annualmente da ciascuna Università (sede amministrativa). Talora al
dottorato istituito da un’Università aderiscono anche altri soggetti pubblici, comprese altre Università, e
soggetti privati (sedi consorziate).
Presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche, d'intesa con la Facoltà, è attivata la Scuola di Dottorato in
Studi giuridici comparati ed europei (suddiviso in cinque curricula):
- Diritto privato, privato comparato e commerciale
- Diritto sostanziale e processuale del lavoro
- Diritto e procedura penale
- Scienze pubblicistiche
- Storia del diritto romano e del pensiero giuridico europeo
Il relativo bando di concorso è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
Il Dipartimento di Scienze Giuridiche partecipa altresì ai sotto elencati dottorati di ricerca istituiti da altre sedi
universitarie (ciclio 21°):
Filosofia del diritto (Metodo e tradizioni giuridiche) (sede amministrativa: Padova)
Diritto romano e cultura giuridica europea (sede amministrativa: Pavia)
Diritto ed economia dei sistemi produttivi, dei trasporti e della logistica (sede amministrativa: Udine)
Diritto ed economia (sede amministrativa: Siena)
Criminologia (sede amministrativa: Milano)
Tutela giurisdizionale delle situazioni giuridiche soggettive (sede amministrativa: Perugia)
Web page:
http://www.jus.unitn.it/dsg/ricerche/dottorati/home.html
Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Dottorati di Ricerca, Via Inama n. 5 – 38100 Trento
Fax: +39 0461 882191 e-mail: [email protected]
Dott.ssa Barbara Carner
Dott.ssa Silvia Fedrizzi
Dott.ssa Cristina Brugnara
Dott.ssa Annalisa Nardelli
tel. 0461/882190
tel. 0461/882377
tel. 0461/882193
tel. 0461/882194
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7.5. Attività didattiche per laureati – iniziative interfacoltà
7.5.1. Master di primo livello in politiche di genere nel mercato del lavoro
Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Scienze Cognitive, Sociologia
Il master è finalizzato a preparare figure professionali esperte in politiche di genere in differenti contesti
applicativi. Il profilo atteso sarà caratterizzato dalla capacità di progettare, gestire e valutare progetti di
innovazione e cambiamento in un'ottica di genere.
Il master intende preparare operatori/trici in grado di comprendere il significato e la portata del concetto di
mainstreaming di genere e di porre in essere le corrispondenti strategie nel campo delle politiche pubbliche e
delle politiche aziendali. Verranno fornite competenze metodologiche di analisi, progettazione ed inserimento
di obiettivi di genere nelle politiche a tal fine rilevanti. Si intende inoltre fornire competenze di ricerca, di project
management, di reperimento dei fondi di finanziamento e di valutazione delle politiche di genere sulla base
delle indicazioni fornite dalla normativa vigente (es. indicatori VISPO).
Tale profilo professionale potrà essere utile per svolgere funzioni manageriali in enti pubblici, all'interno di
organizzazioni sindacali e associazioni di categoria, in centri di formazione e orientamento professionale.
Potrà essere impiegato come esperto nella gestione delle risorse umane oppure nell’attività liberoprofessionale di progettazione e consulenza e valutazione di politiche pubbliche in un ottica di genere di pari
opportunità e gestione della diversità.
Per informazioni rivolgersi a:
Università degli Studi di Trento
Via Verdi, 26
38100 Trento
Tel. +39 0461 881311
e-mail [email protected]
7.5.2. CoDe - Joint European Master in Comparative Local Development for the Balkans and other
Areas in Transformation
Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Sociologia
Il programma si avvale di una cooperazione internazionale tra:
- Università di Trento
- Università Corvinus di Budapest
- Università di Regensburg
- Università di Ljubljana
Con la collaborazione di:
- Università di Belgrado
- Università di Sarajevo
- Accademia Europea di Bolzano/Bozen
Il Master intende trasmettere agli studenti la conoscenza codificata disponibile e favorire l'apprendimento
tacito di alcune esperienze importanti di sviluppo locale, così da poter:
- stilare
- supportare
processi di cambiamento e trasformazione a livello locale, per promuovere:
- la stabilità sociale
- e la prosperità economica locale
in conformità agli standard della giurisprudenza europea (acquis communautaire Commissione Europea –
UE).
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Il programma del Master è di tipo intensivo ed interattivo, al fine di favorire la partecipazione attiva degli
studenti per identificare campi di intervento e possibili soluzioni nell'ambito locale della loro attività
professionale. Tale metodo è adottato in tutte le attività del Master.
L’inglese è la lingua ufficiale del programma, ma a seconda delle esigenze potranno essere utilizzate anche
lingue diverse.
Il Master si compone delle diverse fasi:
- corso introduttivo
- pre-programma
- lezioni frontali
- tirocinio
- formazione a distanza e didattica on-line
- project work
Speciale enfasi è posta sull’acquisizione di abilità e sul valutare criticamente le esperienze studiate, con
particolare riguardo per:
- le cause ambientali del successo o del fallimento di un progetto,
- i limiti della trasferibilità della conoscenza,
- il ruolo delle politiche.
La durata del Master è di 18 mesi.
Per informazioni rivolgersi a:
Dott.ssa Martina Cvajner
Dipartimento di Economia
Via V. Inama 5
Tel. 0461 883446
e-mail: [email protected]
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LEGAL STUDIES IN TRENTO FOR ERASMUS-SOCRATES AND FOREIGN STUDENTS
Studying in Trento for foreign students
The Trento Law Faculty offers a wide range of educational opportunities to foreign students.
The first semester is designed to ensure a gradual introduction to both the legal and linguistic aspects of Italian
culture. Towards this end, in September, before the beginning of classes, an “Italian as second language”
(ISL) intensive, extensive and evening courses will be run by CIAL (Central Language Center). After having
taken the ISL course, students may attend the “Introduction to Italian Law” course and other regular courses.
Together with “Introduction to Italian law”, a special language course, “Italian for Law” (IFL), run by CIAL, is
also available. Although ISL and IFL courses are not compulsory, they are strongly recommended to
participants in order to increase their knowledge of Italian language. Moreover, additional ECTS credits can be
earned by attending the language course “Italian for Law” .
Several law courses taught in English by foreign visiting professors will be available in the second semester.
Introduction to Italian Law.
The course will be taught in the first semester (9 ECTS credits), and will consist of different sessions, each
addressing a specific area of the Italian legal system. “Introduction to Italian Law” will provide an overview of
the general features of the Italian legal system, and it is therefore strongly recommended to Erasmus students
in order to give them a better grasp of the language, which will facilitate their understanding of the subjects
taught in other courses.
For more information see below.
Law courses taught in English
Together with the regular courses offered by the Faculty in Italian, the second semester includes numerous
courses taught in English. Lectures are given by visiting foreign professors and are meant to increase the legal
knowledge of the students in a global perspective.
For more information see the program of each course provided by this guide.
ITALIAN AS SECOND LANGUAGE (ISL)
The CIAL organizes intensive, extensive and evening courses in “Italian as second language”.
The courses are held by qualified teachers with educational experience in teaching adults and for the purpose
of developing basic linguistic knowledge and the ability to listen, read, write and have a conversation in Italian.
The intensive course offers 50 hours of lessons from September 2006, five meetings a week from Monday to
Friday. The course is open to all, although priority for places is given to Students of community/exchange
programs (Socrates/Erasmus, Doppia Laurea, Leonardo).
Extensive course (duration: 13 weeks - 50 hours; frequency: 2 meetings a week of 2 hours each) and evening
course
(duration: 5 weeks - 50 hours; frequency: 1 meeting a week of 2 hours)
are also offered.
Enrolling in the course: admissions is free and are accepted in the CIAL Secretary’s office
tel. 0461/883460 fax 0461/882900 e-mail: [email protected]
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Italian for Law (IFL)
The specific features of the Italian legal language are presented in this course at the CIAL.
The course will give participants an overall knowledge of the Italian legal vocabulary, which participants will
need in order to follow courses taught in Italian. The course will also discuss useful instruments to assist
participants studying Italian law, such as dictionary, textbooks and web-sites.
Lectures are offered from October till December 2006.
Additional ECTS credits can be earned by attending IFL as well as English for law.
Please see
http://www.unitn.it/cial/ f
or details of facilities for autonomous study available at CIAL.
32
INTRODUCTION TO ITALIAN LAW
Prof. Emanuele Cusa – Dott.ssa Elena Ioriatti (coordinators)
First semester - 9 ECTS Credits
PROGRAMME
The course is addressed to Erasmus and other foreign students registered at Trento University and will
provide an overview of the general features of the Italian legal system.
It will be taught by several members of the Law Faculty and will consist of ten sessions each addressing a
different area of the Italian legal system.
The sessions will deal with the following subject-matters:
Introduction to Legal History
Introduction to Roman Law
The session will deal with all those aspects of private law that have their foundations in Roman law and will
also give an overview of the Roman constitutional and criminal systems.
Introduction to Constitutional Law
The session will provide an overview of the Italian constitutional system and will deal with the following
subjects: nature, content and role of the Constitution; fundamental rights; role of the Parliament, the executive
and other institutions; hierarchy of sources of law and judicial review of legislation by the Italian Constitutional
Court.
Introduction to Administrative Law
The session aims at introducing the students to the Italian administrative law system. The course will focus on
three topics: first, the organization of the different administrative bodies at national, regional and local level.
Secondly, the nature and character of administrative powers and the procedural rules that the Administration
has to follow in the exercise of its functions. Thirdly, the judicial review of administrative actions before the
administrative courts.
Introduction to Community Law - Italy and the European Union
The session will analyse the constitutional and legislative bases for Italy’s membership in the EC/EU, Italy’s
participation in the EU decision-making process, the implementation of EC law in Italy, the respective roles of
Parliament and Government in relations with the EC/EU and the procedures for adapting the domestic legal
system to EC Law. Italy’s transformation towards a federal system will also be discussed. The final part will
deal with EC law in the hierarchy of legal sources and, especially, with the application of EC law by the
judiciary. The landmark cases of the Italian Constitutional Court will be analysed.
Autonomy and Minority-Protection: the autonomous Province of Bolzano/South Tyrol
The autonomous province of Bolzano/South Tyrol, north of Trento, but inhabited by a majority of German
speakers, has become a special legal system within the Italian legal and constitutional order. For some
decades already, it is an example of "working autonomy" and minority-protection. Historical, political, legal,
social and economic elements all play essential roles in the evolution of the South Tyrolean autonomy. The
most salient issues that will be discussed are: the development of the "South Tyrol question" in conjunction
with the concept of self-determination, the relationship with the central government in Rome, the
implementation of a political compromise by creative "constitutional engineering", group rights as well as the
current status of the Province within both Italy and Europe.
33
Introduction to Criminal and Civil Justice
This session is divided into four parts.
The first part will offer a general overview of Italian substantive criminal law.
The second part will provide an overview of the Italian criminal justice system, giving special attention to the
constitutional principles and dealing with the following subjects: organization of the judiciary; structure of
ordinary criminal proceeding and special procedures provided to increase the efficiency of the system.
The third part will provide an overview of civil jurisdiction and judicial organisation, giving preliminary attention
to the constitutional principles and the other sources. The following subjects will be dealt: organisation of
ordinary courts; ordinary civil jurisdiction and types of judgments; ordinary cognitive proceedings; types of
appeal; summary judgments
The last part will provide students with an introduction to the criminal phenomenon in Italy: crime trends; crime
victims; crime awareness among citizens; crime prevention; comparisons with other EU countries.
Introduction to Private Law
General introduction to the Italian system of private law (structure of the Italian civil code and relation of the
code with the other sources of Italian private law). Fundamental principles of contract law, tort law, property
law and family law.
The Italian notion of enterprise. An overview of the Italian business organizations.
Introduction to Labour Law
General overview of the sources of Italian labour law, including International Labour Organisation conventions
and European Union social law. Analysis of the difficult distinction between self-employment and subordinate
employment, and the role of the Italian labour courts. Guarantees provided by the labour law towards the
employees, with particular attention to the protection against unfair dismissals. The impact of the 2003 labour
market reform on Italian labour law system will also be covered.
How to carry out legal research
The final part of the course will provide students with the basic understanding of how legal information
becomes known in the Italian legal system and how to perform legal research.
The first part of this final session will deal with the different ways in which legal information in the area of
private law are stored in Italy (legal data banks, official publications, etc.). Moreover, it will provide students
with the practical means by which and where legal information can be found, also by involving them in the
search for materials in the law library.
The second part of the session intends to provide the students with the basic "know-how" regarding the way of
researching among the different sources of public law within the Italian legal system. It will be at first provided
a theoretical framework on the topic; secondly, and mainly, it will be practically exercised on the procedure of
researching, with data-bases, on the web, and with traditional books.
SUGGESTED READINGS
Before the beginning of the course, texts related to all the subjects of the lectures will be delivered to the
enroled students.
Further suggested readings will be advised during the lectures.
ECTS CREDITS
The course earns 9 ECTS credits. Additional ECTS credits can be earned by attending the language course
“Italian for Law” listed above.
EXAMINATION AND PARTICIPATION IN THE COURSE
The assessment of the learning outcomes will take the form of a written examination.
Regular participation is mandatory: the final grade will take into account the degree of active participation that
students have shown during the course.
34
CORSO DI LAUREA QUADRIENNALE
IN GIURISPRUDENZA
35
CORSO DI LAUREA QUADRIENNALE IN GIURISPRUDENZA
ORDINAMENTO ANTERIORE ALLA RIFORMA
Per lo studente iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento prima dell’anno
accademico 2001-2002 vale l’ordinamento del proprio anno di iscrizione e pertanto si rinvia alla guida del
proprio anno d’iscrizione. Non è prevista attività didattica rivolta allo studente quadriennalista, che potrà
pertanto fruire dell’offerta didattica attivata per i corsi di Laurea Triennali, per il corso di Laurea Specialistica in
Giurisprudenza e per il corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza.
1. Piano degli studi
Lo studente iscritto al corso di Laurea Quadriennale potrà fruire, nei prossimi anni accademici, degli
insegnamenti dedicati agli studenti dei corsi di Laurea Triennali o Specialistica o Magistrale, impartiti presso la
nostra Facoltà: ciò per consentire allo studente quadriennalista ormai fuori corso di apportare modifiche al
proprio piano di studi già formulato, oppure di presentare o completare lo stesso con le 10 annualità relative
agli insegnamenti complementari, secondo l’ordinamento del corso quadriennale in giurisprudenza con
l’obbligo di concordare con il docente titolare del corso il programma su cui deve essere preparato l’esame.
Una figura di qualificazione della didattica è rappresentata dai Laboratori applicativi: si tratta di seminari
interdisciplinari monografici, per gruppi ristretti di studenti, dedicati all'approfondimento di un tema specifico.
Il riconoscimento dell'importanza del lavoro di ricerca, individuale e di gruppo, dell'acquisizione progressiva e
sperimentale, durante tutto il corso degli studi, di capacità metodologiche e di elaborazione sistematica in
forma scritta ha determinato l'introduzione, per gli studenti immatricolati a partire dall'a.a. 1996-1997, di un
requisito di tre tesine scritte: queste consistono in elaborati prodotti nel corso degli anni di studio e possono
configurarsi come lavori scritti presentati e discussi in sede di esame di profitto ovvero di laboratori applicativi
o di altre analoghe formule didattiche innovative (ad es. processi simulati o tirocini professionali), nonché
come elaborati realizzati nell'ambito di programmi nazionali ed internazionali di formazione e mobilità (ad es.
programma SOCRATES-ERASMUS, Faculté Internationale de Droit Comparé, tirocini, ecc.).
Le tesine scritte devono essere certificate da un docente, tale attestazione va vistata dalla Segreteria di
Presidenza e successivamente consegnata dall'interessato alla Segreteria Studenti.
Il requisito delle tre tesine scritte è venuto meno a partire dal Dicembre 2004.
Si segnala anche l'importanza di dedicarsi sin dall'inizio degli studi giuridici a quelle attività didattiche
ausiliarie extracurriculari (lingue e lingue giuridiche, informatica di base e informatica giuridica) che
completano la formazione del giurista.
La frequenza attiva e la partecipazione, nel corso dei quattro anni, alle attività didattiche ausiliarie
extracurriculari proposte dalla Facoltà - che risultano aggiuntive rispetto alle annualità obbligatorie - sono
valorizzate attraverso un sistema di crediti-punto, esteso a tutti gli studenti del corso quadriennale. Le
attività extracurriculari sono riconosciute, in sede di valutazione finale degli studi (voto di laurea), in ragione di
0,20 punti per ciascun credito-punto, sino ad un massimo di due punti, secondo lo schema seguente: corsi di
informatica giuridica (2 crediti-punto); corsi di lingue, presso il CIAL, con certificato a partire dal livello medioprogredito (1 credito-punto); corsi di lingue giuridiche (2 crediti-punto); laboratori applicativi, con verifica finale
di profitto certificata dal docente (2 crediti-punto); corsi liberi, con verifica finale di profitto certificata dal
docente (2 crediti-punto); ricerche individuali e di gruppo ovvero relazioni conclusive di esperienze formative (1
credito-punto, con un massimo di 3 crediti-punto, per ciascuna iniziativa certificata da un docente)
Ordinamento valido per gli studenti iscritti al corso quadriennale prima dell’a.a. 1996/1997
Per gli studenti immatricolati prima dell'a.a. 1996 - 1997 si rinvia alla guida dell'a.a. 1995/1996 - pag. 15 ss..
36
1.1. Precedenze
Diritto amministrativo I, per Diritto amministrativo II, Diritto amministrativo comparato e Diritto processuale
amministrativo.
Diritto civile, per Diritto civile – corso avanzato - Diritto tavolare.
Diritto del lavoro, per Diritto comparato e comunitario dell’antidiscriminazione.
Diritto commerciale, per Diritto commerciale internazionale, Diritto dei trasporti, Diritto delle cooperative e degli
enti senza scopo di lucro, Diritto del turismo, Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale, Diritto delle società
quotate.
Diritto costituzionale, per Diritto costituzionale comparato e Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle
minoranze.
Diritto internazionale, per Diritto delle Comunità Europee pubblico.
Diritto penale I, per Diritto penale II, Diritto penale comparato, Diritto penale dell'informatica, Diritto penale
dell'economia, Procedura penale.
Storia del pensiero giuridico moderno o Storia del diritto italiano, per Diritto comune.
Tutti i corsi avanzati devono rispettare la propedeuticità e la precedenza dei corsi base.
Ordinamento valido per gli studenti immatricolati a partire dall’a.a. 1996/1997
In ogni caso lo studente non può sostenere esami relativi ad insegnamenti fondamentali degli anni
successivi al primo, se prima non ha superato gli esami di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di
diritto pubblico.
Lo studente non può essere ammesso a sostenere alcun esame complementare del secondo biennio se
non ha superato gli esami fondamentali del primo biennio.
Ordinamento valido per gli studenti immatricolati prima del 1996/1997
In ogni caso lo studente non può sostenere esami relativi ad insegnamenti fondamentali del secondo anno,
se prima non ha superato gli esami di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto pubblico.
Lo studente non può essere ammesso a sostenere alcun esame del terzo e quarto anno se non ha superato
gli esami di Istituzioni di diritto privato, Istituzioni di diritto pubblico, Istituzioni di diritto romano e
Sistemi giuridici comparati.
Alla Commissione preposta alla verifica dei piani di studio è affidato il controllo del rispetto delle propedeuticità
e precedenze.
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2. Regolamentazione dell’esame di laurea
Gli esami di laurea si svolgono secondo il calendario indicato a pag. 5.
Per essere ammesso a sostenere l'esame di laurea lo studente deve
- ritirare la modulistica predisposta presso la Segreteria studenti
- depositare suddetta modulistica, debitamente compilata, almeno quattro settimane prima della data
fissata per la laurea presso la Segreteria studenti, unitamente a fotocopia del libretto degli esami,
completo delle annualità richieste, gli attestati dei crediti conseguiti (e delle tre tesine svolte, per gli
immatricolati dall'a.a. 1996-'97 e fino al dicembre 2004).
- depositare, entro due settimane dalla data fissata per la discussione, 2 copie della tesi presso la
Segreteria di Presidenza della Facoltà ed una copia su dischetto in formato PDF presso la
Segreteria studenti.
Lo studente laureando, infine, deve provvedere personalmente a consegnare una copia della tesi al proprio
relatore.
2.1. Tesi di ricerca - Tesi curricolare
1. L'acquisizione progressiva, durante tutto il corso degli studi, della capacità di svolgimento di un lavoro di
ricerca (individuale e di gruppo) e di elaborazione critica e ragionata in forma scritta costituisce uno degli
obiettivi della formazione del giurista sotto il profilo dei contenuti e del metodo.
2. Al conseguimento di tale obiettivo sono finalizzati la prassi di esercitazioni scritte durante i corsi, di
svolgimento dell'esame di profitto di taluni corsi con la presentazione e discussione di un elaborato scritto, di
svolgimento di almeno una parte dell'esame in forma scritta, nonché la presentazione di una tesi posta a
fondamento dell'esame di laurea.
3. Le tesine scritte consistono in elaborati presentati e discussi in sede di esame di profitto, elaborati
presentati e discussi in occasione di laboratori applicativi ed altre formule didattiche innovative, nonché
elaborati realizzati nell'ambito di programmi nazionali e internazionali di formazione e di mobilità (ad esempio,
il Programma ERASMUS/SOCRATES, la Faculté Internationale de Droit Comparé, i tirocini, etc.).
4. L'esame di laurea verifica l'acquisizione di "adeguate conoscenze di metodo e di contenuti culturali,
scientifici e professionali per la formazione del giurista" (d.m. 11 febbraio 1994). L'esame di laurea consiste
nella presentazione di una tesi e nella sua discussione di fronte ad una commissione.
5. La tesi di laurea può essere, a scelta dello studente, una tesi curricolare ovvero una tesi di ricerca. Una tesi
curricolare, indicativamente non superiore alle cinquanta pagine, consiste in una relazione descrittiva di un
determinato argomento giuridico quale risulta, ad esempio, da una rassegna ragionata della dottrina e/o della
giurisprudenza, dalla ricostruzione storica di un istituto ovvero di tendenze legislative e/o giurisprudenziali
nazionali, comunitarie e internazionali, dall'innovazione normativa introdotta da un atto legislativo ovvero da
una decisione giurisdizionale, dall'esposizione di una singola opera di dottrina, dalla valutazione delle
implicazioni economiche di determinate soluzioni giuridiche; una tesi di ricerca consiste in una trattazione
esauriente, critica e originale, che riveli capacità di ricerca autonoma, maturità metodologica e di giudizio,
conoscenze giuridiche interdisciplinari.
6. TESI CURRICOLARE: Ogni docente e ricercatore della Facoltà può assegnare, d'intesa con il candidato
all'esame di laurea, una tesi curricolare secondo modalità che fanno parte del Manifesto degli Studi della
Facoltà. Il candidato non può procedere alla scelta della tesi curricolare qualora debba sostenere più di due
esami di cui uno fondamentale. Il titolo della tesi viene depositato in Segreteria almeno due mesi prima della
data di convocazione della sessione di laurea.
7. TESI DI RICERCA: Ogni docente e ricercatore della Facoltà può assegnare, d'intesa con il candidato
all'esame di laurea, una tesi di ricerca secondo modalità che fanno parte del Manifesto degli Studi della
Facoltà. Il candidato non può richiedere l'assegnazione della tesi di ricerca qualora debba sostenere
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più di cinque esami di cui due fondamentali. La tesi di ricerca può essere assegnata congiuntamente
anche da due docenti e ricercatori. Nessun docente o ricercatore confermato può assegnare più di dieci tesi di
ricerca. Il titolo della tesi di ricerca viene depositato in Segreteria almeno sei mesi prima della data fissata per
la convocazione della sessione di laurea.
8. La tesi di laurea viene discussa dal candidato con un relatore e un correlatore di fronte ad una
Commissione di laurea composta secondo le norme del Regolamento didattico. Possono essere nominati,
anche in veste di correlatori, docenti o ricercatori esterni alla Facoltà. In caso di tesi di ricerca
eccezionalmente buone, il relatore, d'intesa con un altro docente o ricercatore della Facoltà, segnala con
motivazione scritta la tesi di ricerca al Preside il quale procede alla nomina di due correlatori.
9. La valutazione finale degli studi del candidato viene svolta dalla Commissione di laurea. La Commissione
tiene conto del curriculum generale del candidato - quale risulta dalle votazioni conseguite negli esami di
profitto, dalla regolarità degli studi, dallo svolgimento di attività extracurriculari riconosciute con il conferimento
di crediti-voto e della valutazione della tesi di laurea (curricolare o di ricerca) proposta dal relatore e dal
correlatore (ovvero dai correlatori).
10. Le attività extracurriculari sono riconosciute, in sede di valutazione finale degli studi, in ragione di 0,20
punti per ciascun credito-punto, sino ad un massimo di due punti, secondo lo schema seguente: corsi di
informatica giuridica (2 crediti-punti); corsi di lingue, presso il CIAL, con certificato a partire dal livello medioprogredito (1 credito-punto); corsi di lingue giuridiche (2 crediti-punto); laboratori applicativi, con verifica finale
di profitto certificata dal docente (2 crediti-punto); corsi liberi, con verifica finale di profitto certificata dal
docente (2 crediti-punto); ricerche individuali e di gruppo ovvero relazioni conclusive di esperienze formative,
quali ad esempio i tirocini professionali (1 credito-punto, con un massimo di 3 crediti-punto, per ciascuna
iniziativa certificata da un docente).
11. La valutazione finale viene espressa in centodecimi. La tesi curricolare non può ricevere una valutazione
superiore a due punti. La tesi di ricerca non può ricevere una valutazione superiore ai cinque punti, fatta
eccezione per le tesi segnalate che, con l'unanimità del giudizio della Commissione, possono ricevere una
valutazione superiore nonché il conferimento della lode.
12. Tutti i candidati all'esame di laurea che abbiano già depositato il titolo della tesi possono, d'intesa con il
relatore, optare per la qualificazione della tesi quale tesi curricolare o tesi di ricerca ovvero procedere alla
scelta di un nuovo tema di tesi.
2.2. Indicazioni e criteri per l'assegnazione e l'elaborazione delle tesi di laurea
I. Assegnazione
L'assegnazione della tesi interessa ovviamente sia gli studenti, sia i singoli docenti, sia la Facoltà nel suo
insieme. Gli studenti devono esser messi in condizione di richiedere l'assegnazione della tesi di laurea nel
modo più agevole possibile. La Facoltà ha interesse ad una equilibrata ripartizione delle tesi, evitando che si
strutturino e consolidino aree di eccessivo affollamento ed aree di desertificazione, il cui formarsi è
normalmente segno di disagi sottostanti e non è certo privo di conseguenze negative.
II. Elaborazione
La Facoltà ritiene utile suggerire indicazioni standard, soprattutto in relazione a due aspetti della tesi:
a. Aspetti formali e compositivi
Si tratta di unificare i formati, la densità di stampa, la collocazione delle note, anche al fine di conseguire un
significativo risparmio di spazi per la conservazione. In particolare si suggerisce sin d'ora di osservare le
seguenti prescrizioni:
indice-sommario contenente i titoli e la pagina d'inizio e di tutte le partizioni in cui si articola l'elaborato;
capitoli (è possibile una sovraddistinzione in parti), paragrafi, ed eventuali sub paragrafi;
39
bibliografia. É possibile altresì inserire una nota introduttiva, così come un capitolo dedicato alle conclusioni;
pagina di 32-35 righe, ciascuna di 65-70 caratteri di tipo prestabilito (times, courier o helvetica); corpo del
carattere: 12 per il testo, 10 per le note;
scrittura in recto e verso;
indicazione di almeno 5 parole chiave (approvate dal relatore, da inserire nella seconda pagina della tesi,
dopo il titolo, l'autore e il relatore);
copertina in cartoncino leggero blu;
figure e tavole in formato UNI (A4, A3, etc.);
predisposizione dell'abstract (riassunto sintetico dell’argomento della tesi), che indichi oltre il nome e
cognome del candidato, il titolo della tesi, in 11 copie, in fogli separati, da consegnare alla Segreteria della
Presidenza, assieme a due copie della tesi.
b. Criteri di citazione
Le citazioni di rivista italiane vanno conformate a quelle indicate in V. Napolitano, Dizionario Bibliografico delle
riviste giuridiche italiane, Giuffrè, Milano.
Gli stessi criteri, si utilizzeranno per le citazioni di riviste straniere.
Non sono più ammessi immatricolazioni e trasferimenti al corso di laurea quadriennale.
40
ELENCO E PROGRAMMI
DEI CORSI FONDAMENTALI
DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA
IN GIURISPRUDENZA
41
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA
ELENCO INSEGNAMENTI FONDAMENTALI OBBLIGATORI
corso
percorso
Diritto penale
Diritto processuale civile
Diritto civile
comune
comune
comune
Diritto processuale amministrativo
Procedura penale
comune
comune
Diritto costituzionale
Diritto amministrativo
Diritto pubblico dell’Unione
Europea
Diritto internazionale (corso
avanzato)
Diritto del lavoro della
cooperazione
crediti
1° anno
6
10
6
2° anno
6
10
semestre
docente
1°
1°
2°
G. Fornasari
M. Marinelli
G. Pascuzzi
49
52
44
2°
2°
G. Falcon
M. L. Busetto
51
54
6
1°
R. Toniatti
45
G. Falcon –
D. de Pretis
A. Alì
43
pubblicistico/
penalistico
pubblicistico/
penalistico
transnazionale
6
2°
6
1°
transnazionale
6
2°
privatistico
6
1°
A. Alì –
M. Hartwig
C. Zoli
N. B: il corso di diritto commerciale va sostenuto con un esame complementare dell’area.
42
pag.
53
48
47
DIRITTO AMMINISTRATIVO
Prof. Giandomenico Falcon – Prof.ssa Daria de Pretis
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
[email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende approfondire temi fondamentali del diritto amministrativo sostanziale. Al centro dell’attenzione
saranno infatti problemi generali considerati in prospettiva sia teorica che applicativa, attraverso l’esame della
dottrina e della giurisprudenza.
Per quest’anno il corso avrà ad oggetto lo studio degli stati di invalidità dei provvedimenti amministrativi.
Al fine di comprendere appieno la portata degli istituti e di apprezzare le soluzioni che si sono venute
definendo nell’ordinamento italiano, il tema sarà affrontato anche in un’ottica di diritto comparato e
comunitario.
TESTI DI RIFERIMENTO
I materiali di studio verranno indicati dai docenti all’inizio del corso.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella
materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente
dalle attitudini del candidato.
43
DIRITTO CIVILE
Prof. Giovanni Pascuzzi
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Attraverso lo studio approfondito del diritto dei contratti, il corso si propone di rendere familiari i metodi della
riflessione civilistica.
PREREQUISITI
Padronanza degli istituti del diritto privato.
Contenuti del Corso
Oggetto del corso è l'analisi del diritto dei contratti. In particolare verranno affrontati i seguenti argomenti:
- la figura (definizione, collocazione e ruolo nel sistema giuridico-economico);
- la formazione (procedimenti di conclusione, trattative, forma, rappresentanza);
- il regolamento (oggetto, causa, tipi, interpretazione e integrazione);
- gli effetti (vincolo contrattuale, tipi di effetti, contratto e terzi, condizione, termine, preliminare, fiducia,
simulazione);
- difetti e rimedi (nullità e annullabilità, incapacità e vizi della volontà, contratti illeciti e insensati, rescissione,
risoluzione, rimedi di adeguamento);
- il diritto europeo dei contratti.
METODI DIDATTICI
Il corso alternerà alla esposizione teorica delle tematiche, una puntuale analisi delle varie problematiche ed
una specifica indagine concernente i profili applicativi: l'esame della giurisprudenza (riprodotta in Pacta sunt
servanda) farà da sfondo costante all'intera riflessione.
Durante il corso verranno organizzate esercitazioni, in forma di processi simulati (Moot Court), su singoli
aspetti del programma al fine di esaminare e discutere casi giurisprudenziali.
I materiali di ausilio alle singole lezioni (syllabus, slides, etc.) vengono di volta in volta resi disponibili su
Internet all'indirizzo http://www.jus.unitn.it/users/pascuzzi/dirciv06-07/home.html.
TESTI DI RIFERIMENTO
- V. ROPPO, Il contratto, Giuffrè, Milano, 2001 (solo le parti in corpo grande)
- G. PASCUZZI, Pacta sunt servanda, Zanichelli, Bologna, 2006.
- G. PASCUZZI, Cercare il diritto, Seconda edizione. Come reperire la legislazione, la giurisprudenza e la
dottrina consultando libri e periodici specializzati, Bologna, Zanichelli, 2005.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L'esame si sostanzia in una prova orale.
44
DIRITTO COSTITUZIONALE
Prof. Roberto Toniatti
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di offrire una conoscenza adeguata ed una comprensione critica delle libertà
costituzionalmente garantite dall’ordinamento italiano, anche in correlazione con la dimensione internazionale
e sovranazionale, nel contesto della forma di Stato vigente.
PREREQUISITI
Il corso presuppone l’acquisizione di una buona formazione giuridica di base, sia per quanto riguarda il diritto
pubblico e costituzionale sia per quanto concerne le altre principali ripartizioni del diritto.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso offre, alla conclusione degli studi giuridici, l’occasione di una rivisitazione critica della nozione di
«forma di Stato» - anche in ragione delle trasformazioni del concetto di sovranità interna ed esterna e sullo
sfondo delle dinamiche sociali ed economiche - e una trattazione di singoli diritti di libertà costituzionalmente
garantiti – esaminati soprattutto nei loro aspetti problematici -, nonché di alcuni profili tematici “trasversali” (ad
esempio, il principio di uguaglianza, i diritti degli stranieri, la pluralità delle giurisdizioni, le norme derogatorie,
lo stato d’emergenza, l’obiezione di coscienza).
METODI DIDATTICI
La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al
fine di allenare gli studenti a coglierne e selezionarne gli aspetti critici. Di conseguenza, la didattica implica
un'ampia mobilità tematica e non segue un ordine espositivo corrispondente ai materiali di studio, anche se le
parti di questi ultimi che abbiano un'attinenza diretta con i temi delle lezioni vengono solitamente indicate in
anticipo. Durante il corso, gli studenti frequentanti vengono sollecitati ad intervenire nella discussione della
materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica
e selettiva dei materiali di studio. Il corso sarà integrato da un ciclo di esercitazioni aventi ad oggetto il sistema
delle fonti.
TESTI DI RIFERIMENTO
- R. BIN e G. PITRUZZELLA, Diritto costituzionale, VII edizione, Giappichelli Editore, Torino, 2006,
limitatamente ai Capitoli I Lo Stato: nozioni introduttive (11-32), II Forme di Stato (33-94), XIII Diritti e libertà
(457- 535).
N.B. Gli studenti in debito di prova possono, senza necessità di richiedere un'ulteriore espressa conferma,
conservare il programma vigente nel rispettivo anno di iscrizione.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
La partecipazione attiva al corso, in quanto stimola a far coincidere la frequenza con lo studio costante e la
preparazione progressiva per l'esame, è un'occasione per fruire di più frequenti verifiche del proprio
apprendimento, che per gli studenti frequentanti sono un vantaggio non sempre percepito. Durante il corso
viene inoltre organizzata una prova scritta, volta ad accertare sia la conoscenza sia la comprensione della
materia.
L’esame, che si terrà in forma scritta e orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di
utilizzazione degli strumenti di analisi del diritto costituzionale, capacità che evidentemente presuppone un
buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica dei testi di riferimento viene considerata non
sufficiente per il superamento dell'esame. Gli studenti che nella prova scritta svolta durante il corso abbiano
conseguito la qualificazione di ”ottimo" o di “buono" sono ammessi direttamente all'orale. Un buon esito della
45
prova scritta svolta durante il corso non esime tuttavia dalla conoscenza della rispettiva materia.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L'assegnazione della tesi di laurea richiede l'individuazione di un tema, proposto dal candidato almeno in
termini generali e precisato d'intesa con il docente. L'elaborazione della tesi. Si richiede la frequenza del corso
qualora l'esame sia stato sostenuto fuori Facoltà.
I tempi di elaborazione dipendono largamente dalle capacità e dal grado di motivazione del candidato.
46
DIRITTO DEL LAVORO DELLA COOPERAZIONE
Prof. Carlo Zoli
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PROGRAMMAI DEL CORSO
Il corso avrà ad oggetto i rapporti di lavoro nelle società cooperative e, più in particolare, le peculiarità che
caratterizzano, all’interno di queste, la figura del socio lavoratore. Si tratterà, anzitutto, di ripercorrere l’intenso
dibattito sviluppatosi in merito, per poi passare ad approfondire i contenuti della l. n. 142 del 2001 (così come
novellata dall’art. 9 della l. n. 30 del 2003), che disciplina proprio la posizione giuridica del socio lavoratore. In
proposito, si cercherà soprattutto di mettere in luce quali siano le conseguenze della sussistenza, in capo a
quest’ultimo, di due distinti rapporti, associativo e di lavoro. Si esamineranno, in particolare, i diversi rapporti di
lavoro che il socio lavoratore può instaurare con la cooperativa ed il ruolo giocato, in tale contesto, dal
regolamento interno di quest’ultima: ci si occuperà così sia dei rapporti di lavoro autonomo, anche in forma
continuativa e coordinata e a progetto, che dei rapporti di lavoro subordinato, nelle diverse tipologie, standard
e flessibili, previste dalla vigente legislazione giuslavoristica. Nel corso di tale analisi, gli effetti della
coesistenza dei vincoli associativo e di lavoro verranno in particolare approfonditi con riguardo ai diritti
individuali e collettivi accordati ai soci lavoratori autonomi e subordinati, incluso il relativo trattamento
economico. Da ultimo, non potrà non concentrarsi l’attenzione sugli effetti di tale coesistenza sulla disciplina
relativa ai licenziamenti, nonché su quella processuale.
Per la preparazione dell’esame è necessario consultare il testo della l. n 142 del 2001, così come novellato
dall’art. 9 della l. n. 30 del 2003.
Lo studente è tenuto ad aggiornarsi fino alla data dell’esame sulle innovazioni normative eventualmente
sopraggiunte, che saranno segnalate dai docenti e messe a disposizione presso la copisteria della Facoltà.
Il corso alternerà lezioni frontali ad esercitazioni pratiche che potranno consistere nell’esame di casi
giurisprudenziali o nella redazione di contratti.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per la preparazione dell’esame si consigliano i seguenti testi, fermo restando che altri testi potranno essere
successivamente segnalati dai docenti o concordati anche su proposta dello studente:
- L. NOGLER, M. Tremolada, C. Zoli (a cura di), La riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di
cooperativa. Commentario alla l. n. 142 del 2001, in Le Nuove Leggi Civili Commentate, 2002, 4, pp. 339-498.
- C. ZOLI, Le modifiche alla riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa, in M. T. Carinci
(a cura di), La legge delega in materia di occupazione e mercato del lavoro. L. n. 30/2003, Milano, IPSOA,
2003, pp. 283-305.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L’assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell’interesse per la materia. Il titolo della tesi
verrà definitivamente assegnato dopo la presentazione e l’approvazione di un programma di ricerca su un
argomento concordato fra docente e studente.
47
DIRITTO INTERNAZIONALE (CORSO AVANZATO)
Prof. Antonino Alì - Prof. Mathias Hartwig
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il Corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza generale delle fonti e degli strumenti internazionali in
materia di tutela dei diritti dell’uomo, anche nella loro applicazione concreta.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ha ad oggetto i sistemi regionali di tutela dei diritti dell’uomo. Verranno analizzati il funzionamento e le
basi normative del sistema europeo, di quello interamericano e di quello africano. Dopo aver descritto i tratti
comuni e le diversità dei sistemi esaminati e degli strumenti di monitoraggio ad essi relativi, la parte seconda
del corso verrà dedicata alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e al funzionamento della Corte di
Strasburgo. Lo studio della giurisprudenza della Corte sarà effettuato con riferimento ai singoli diritti e ai
principali canoni interpretativi.
TESTI DI RIFERIMENTO
- L. PINESCHI, La tutela internazionale dei diritti umani. Norme, garanzie, prassi., Milano, 2006 (da pag. 281 a
pag. 708).
Gli studenti frequentanti possono concordare il programma di studio con il docente.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si articola in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. Nel colloquio vengono indicate le
modalità da seguire nel corso dell’elaborazione della tesi. Si sottolinea l’assoluta necessità di conoscere
quanto meno una lingua straniera (preferibilmente inglese o francese). Una volta assegnato l’argomento, si
chiede che l’aspirante tesista elabori una breve relazione sull’argomento al fine di verificare le sue reali
intenzioni e di permettergli di acquisire una certa familiarità con il tema prescelto. Si suggerisce poi un
determinato itinerario di lavoro.
ALTRE INFORMAZIONI
Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti.
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DIRITTO PENALE
Prof. Gabriele Fornasari
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il Corso avrà ad oggetto una introduzione generale alla parte speciale del diritto penale, cui farà seguito una
trattazione specifica della parte relativa ai reati contro la pubblica amministrazione.
Più in particolare, si partirà da un inquadramento complessivo del sistema dei reati nel nostro ordinamento
penale, menzionando le scelte di allocazione del nostro legislatore, che solo in parte ha inserito nel codice
penale la descrizione dei comportamenti punibili, riservando una vastissima area di fattispecie a leggi
complementari.
L'attenzione sarà poi concentrata sulla sistematica interna del codice, con una sottolineatura dei passaggi
diacronici che hanno portato dal codice precedente a quello vigente ed alle numerose riforme parziali che
hanno modificato nel tempo il volto di quest'ultimo.
Restringendo ancora ed approfondendo l'oggetto dell'analisi, si tratterà poi delle questioni generali relative ai
reati contro la pubblica amministrazione e della configurazione delle singole fattispecie incriminatrici, avendo
cura di inserirle in un contesto complessivo idoneo a favorire un apprendimento critico e consapevole dei
condizionamenti storici, politici e normativi che le riguardano.
Obiettivo essenziale è pertanto quello di introdurre lo studente al lavoro tecnico di interpretazione delle norme
configuranti i reati nella consapevolezza della loro contestualizzazione.
PREREQUISITI
Il corso presuppone il superamento dell’esame di Diritto penale del Corso di laurea triennale in Scienze
giuridiche o di Diritto penale europeo e transnazionale del Corso di laurea triennale in Scienze giuridiche
europee e transnazionali.
PROGRAMMA DEL CORSO
Per il carattere istituzionale del Corso, la didattica si basa sulle lezioni tenute dal docente, nelle quali verranno
svolti principalmente i seguenti argomenti:
1. Profili generali della parte speciale del diritto penale;
2. Sistematica interna della parte speciale del codice penale;
3. Questioni generali relative ai reati contro la pubblica amministrazione (concetto di PA valido per il diritto
penale, rapporti fra giurisdizione penale ed attività amministrativa, qualifiche soggettive pubbliche,
conseguenze della privatizzazione degli enti pubblici)
4. Singoli reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione (peculato, malversazione a danno dello
stato, indebita percezione di erogazioni a danno dello stato, corruzione, concussione, abuso d'ufficio,
rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, rifiuto e omissione di atti d'ufficio);
5. Singoli reati dei privati contro la pubblica amministrazione (millantato credito, violenza e resistenza a
pubblico ufficiale, esercizio abusivo di una professione, turbativa d'asta, inadempimento e frode in pubbliche
forniture).
Di tutti si prenderà in considerazione non solo la configurazione normativa, ma anche, con particolare
attenzione, l'esperienza applicativa, con specifica analisi dei più importanti casi giurisprudenziali.
A tale fine, verrà fatto ricorso anche ad esercitazioni tenute da collaboratori alla cattedra, i dottori Laura Di
Paolo e Emanuele Corn.
Il Corso potrà valersi della partecipazione di studiosi italiani o stranieri, dotati di specifiche competenze
scientifiche, che affiancheranno il docente nella trattazione di alcune parti; si terrà sempre conto, oltre ai profili
di diritto nazionale, delle più importanti questioni di diritto straniero e transnazionale.
49
TESTI DI RIFERIMENTO
- A. BONDI - A. DI MARTINO - G. FORNASARI, Reati contro la pubblica amministrazione, Giappichelli,
Torino, 2004.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame si articola in una unica prova orale avente ad oggetto gli argomenti del Corso, diretta a varificare il
livello di comprensione critica e di approfondimento della materia.
Per gli studenti frequentanti, esso potrà in parte consistere nella discussione di tesine scritte su temi
concordati con il docente.
Per coloro che frequenteranno le esercitazioni, il tema delle medesime sarà oggetto di almeno una domanda
in sede di esame, eventualmente su un elaborato scritto da loro presentato.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Nell'assegnazione delle tesi di laurea, che potrà vertere su tutti gli aspetti del diritto penale, verranno
privilegiati gli studenti frequentanti che avranno mostrato attitudine ed interesse per la materia, optando per un
piano degli studi orientato verso un curriculum penalistico; il tema sarà concordato con il docente ed il
deposito del titolo avverrà dopo la presentazione scritta, da parte del candidato, di una ipotesi ragionata di
ricerca basata sulla effettiva disponibilità di materiali di consultazione; si privilegeranno inoltre, in caso di
elevato numero di richieste, gli studenti che potranno dimostrare la conoscenza di una lingua straniera e
saranno pertanto in grado di svolgere un lavoro in chiave comparatistica.
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DIRITTO PROCESSUALE AMMINISTRATIVO
Prof. Giandomenico Falcon
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ha per oggetto la disciplina del processo amministrativo e degli istituti che lo caratterizzano. Esso si
propone l’obiettivo di fornire agli studenti la strumentazione necessaria per la comprensione teorica e
applicativa dei meccanismi della tutela giurisdizionale amministrativa, anche in una prospettiva di analisi
comparata delle soluzioni presenti in altri sistemi.
Nello studio della struttura e della funzione del processo amministrativo, condotto alla luce dell’influsso
comunitario e delle recenti modifiche normative, saranno in particolare esaminate le problematiche relative al
contraddittorio, alla tutela cautelare, al sistema probatorio e alla esecuzione della sentenza amministrativa.
Lo studio dei diversi istituti e delle relative problematiche sarà caratterizzato da un costante riferimento alla
giurisprudenza.
TESTI DI RIFERIMENTO
- A. TRAVI, Lezioni di giustizia amministrativa, VII ed., Giappichelli, Torino, 2006
oppure
- L. MAZZAROLLI – G. PERICU – A. ROMANO – F.A. ROVERSI MONACO – F.G. SCOCA, Diritto
amministrativo, IV ed., Monduzzi editore, Bologna, 2005, limitatamente al TOMO II – PARTE SPECIALE E
GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA, pagine 351-704.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella
materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente
dalle attitudini del candidato.
51
DIRITTO PROCESSUALE CIVILE
Prof. Marino Marinelli
1° semestre - 10 crediti
e-mail: [email protected]
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso mira a offrire le metodologie argomentative e gli strumenti teorico-pratici atti a comprendere
l'applicazione delle norme sostanziali civili nel processo e, così, la dimensione “clinica” del diritto civile. I temi
da studiare sono i seguenti: parte generale; il processo di cognizione di primo grado e l’istruzione probatoria;
le impugnazioni; il diritto processuale civile internazionale; l’arbitrato.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L'esame consiste in una prova orale. É data facoltà allo studente che lo desideri di dividere l’esame in due
parti con la seguente suddistinzione: la prima parte verte sugli argomenti trattati ne “Spiegazioni di diritto
processuale civile. II. Le disposizioni generali” di C. Consolo; la seconda parte verte sugli argomenti trattati nel
volume di C. Mandrioli e ne “Le impugnazioni delle sentenze” di C. Consolo.
TESTI DI RIFERIMENTO
C. CONSOLO, Spiegazioni di diritto processuale civile. II. Le disposizioni generali, Cedam, ult. ed.
C. CONSOLO, Le impugnazioni delle sentenze e dei lodi, Cedam, Padova, in corso di pubblicazione
C. MANDRIOLI, Corso di diritto processuale civile. II. Il processo di cognizione, Editio minor, ult. ed.,
Giappichelli, (capp. I, II, III, IV, V, VI e VII).
Date le rilevanti e recenti modifiche operate nell’ambito del C.P.C., è assolutamente necessario preparare
l’esame su un C.P.C. aggiornatissimo, tenendo altresì presente il decreto legislativo 02-02-2006 n. 40 in tema
di riforma della Cassazione e dell’arbitrato.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Si concordano con il docente al momento della richiesta da parte dello studente.
NOTA
Gli studenti del vecchio quadriennio continueranno a preparare l’esame sulla base del programma e dei testi
adottati durante la docenza del Prof. Massimo Montanari.
Resta ferma la possibilità, a suo tempo concessa dal Prof. Montanari, di sostenere l’esame in due parti
distinte, secondo la suddistinzione elaborata dallo stesso Prof. Montanari.
52
DIRITTO PUBBLICO DELL’UNIONE EUROPEA
Prof. Antonino Alì
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ha carattere istituzionale e ha lo scopo di analizzare: le origini e lo sviluppo del processo di
integrazione; le competenze della Comunità europea e dell’Unione europea; il sistema delle fonti
dell’ordinamento comunitario; i rapporti tra l’ordinamento comunitario e l’ordinamento degli Stati membri (in
particolare quello italiano); le procedure interistituzionali per l’adozione degli atti dell’Unione, la tutela
giurisdizionale comunitaria.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si articola in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso.
TESTI DI RIFERIMENTO
I testi consigliati per il corso sono:
1a) L. DANIELE, Diritto dell’Unione europea – dal Piano Schuman al progetto di Costituzione per l’Europa,
Milano, Giuffré, 2004 o, in alternativa, 1b) G. Strozzi, Il diritto dell'Unione europea, Torino, Giappichelli, ult. ed.
ed, inoltre, in aggiunta ad uno dei due testi a scelta sub 1):
2) A. ALÌ, Il principio di legalità nell’ordinamento comunitario, Torino Giappichelli, 2005
È in facoltà dello studente concordare con il docente testi alternativi a quelli consigliati.
Si invitano gli studenti non frequentanti a prendere visione del materiale di studio che, durante il corso, verrà
depositato in copisteria.
Ai fini della preparazione dell’esame è indispensabile lo studio dei Trattati istitutivi della Comunità europea e
dell’Unione europea. Si consiglia, a tale riguardo, la consultazione della raccolta di testi normativi di :
- B. NASCIMBENE, Comunità e Unione europea, Codice delle Istituzioni, Giappichelli, Torino, ult. ed.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. Nel colloquio vengono indicate le
modalità da seguire nel corso dell’elaborazione della tesi. Si sottolinea l’assoluta necessità di conoscere
quanto meno una lingua straniera (preferibilmente inglese o francese). Una volta assegnato l’argomento, si
chiede che l’aspirante tesista elabori una breve relazione sull’argomento al fine di verificare le sue reali
intenzioni e di permettergli di acquisire una certa familiarità con il tema prescelto. Si suggerisce poi un
determinato itinerario di lavoro.
ALTRE INFORMAZIONI
Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti.
53
PROCEDURA PENALE
Prof. Marcello Luigi Busetto
2° semestre - 10 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende fornire gli strumenti per un’adeguata comprensione del sistema processuale penale, con
particolare attenzione alla disciplina del procedimento-processo in primo grado e della formazione della prova.
PREREQUISITI
Non sono previsti prerequisiti. E’ tuttavia consigliato sostenere l’esame di procedura penale dopo quello di
diritto processuale civile.
PROGRAMMA DEL CORSO
Le lezioni – premesso un breve richiamo alle evoluzioni storiche che hanno condotto all’attuale assetto, dalla
riforma del 1988, agli interventi del 1992, alla riaffermazione del principio del contraddittorio nell’art. 111 Cost. e
nella legge n. 63 del 2001 – approfondiranno specialmente la c.d. parte dinamica: indagini preliminari, con
particolare riguardo alle attività del pubblico ministero e della polizia giudiziaria, ai diritti della difesa, agli
interventi del giudice delle indagini preliminari; chiusura delle indagini, archiviazione ed esercizio dell’azione
penale; udienza preliminare; riti alternativi (in special modo, giudizio abbreviato ed applicazione della pena su
richiesta delle parti); fase del giudizio, con particolare attenzione alla disciplina dell’istruzione dibattimentale e
del regime di efficacia degli atti d’indagine nel dibattimento. Apposito spazio verrà dedicato al sistema delle
impugnazioni, con particolare riguardo alle novità introdotte dalla legge n. 46 del 2006.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali. Eventuali seminari, esercitazioni ed altre iniziative didattiche saranno segnalati a lezione. Si
indica sin d’ora il laboratorio applicativo “l’imputazione nel sistema processuale penale”, che si svolgerà in
concomitanza del corso e la cui frequenza è fortemente consigliata.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consiste in una prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
AA. VV., Compendio di procedura penale, a cura di G. CONSO e V. GREVI, terza ed., Padova, Cedam, 2006
(escluse pagine 941–1060).
E’ inoltre indispensabile una edizione aggiornatissima del codice di procedura penale. A titolo d’esempio si
indica: G. SPANGHER, Codice di procedura penale, Giappichelli, Torino, 2006.
54
ELENCO E PROGRAMMI
DEI CORSI OPZIONALI E COMPLEMENTARI
DEL CORSO DI LAUREA IN GIURISPRUDENZA
55
ELENCO INSEGNAMENTI
Lo studente potrà scegliere gli insegnamenti opzionali e complementari di cui non abbia già sostenuto l’esame durante il triennio.
corso
Diritto amministrativo internazionale*
Diritto comune
Diritto dei trasporti
Diritto del mercato interno
Diritto del turismo
Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro
Diritto ecclesiastico
Diritto internazionale del lavoro*
Diritto internazionale privato
Diritto penale dell’economia
Diritto penale internazionale*
crediti
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
Diritto privato dell’Unione Europea
Diritto pubblico di Internet*
Diritto regionale e degli Enti Locali
Diritto tributario
Diritto urbanistico e delle opere pubbliche
Economia dello sviluppo locale
Esegesi delle fonti di storia del diritto italiano
Filosofia del diritto corso avanzato
Fondamenti del diritto europeo*
Storia del diritto canonico
Storia delle dottrine politiche
Storia delle dottrine politiche (corso avanzato)
Biodiritto
6
3
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
Class Actions
Criminologia
Criminologia applicata
Diritto amministrativo comparato
Diritto anglo-americano
6
6
6
6
6
Diritto bancario e degli intermediari finanziari
Diritto canonico
Diritto commerciale internazionale
6
6
6
Diritto comparato del lavoro/Comparative Labour Law
Diritto comparato della proprietà intellettuale
Diritto comparato delle religioni*
6
6
6
Diritto comunitario del lavoro
6
Diritto costituzionale comparato
6
Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze
6
Diritto costituzionale dell’Unione Europea*
3
56
semestre
docente
1°
G. Falcon
1°
C. Zendri
1°
S. Busti
1°
M. Dani
1°
S. Busti
1°
E. Cusa
1°
E. Camassa
1°
M. Borzaga
1°
A. Alì
1°
A. Melchionda
1°
E. Fronza –
E. Malarino
1°
G. A. Benacchio
1°
N. Lugaresi
1°
D. Florenzano
1°
A. Magliaro
1°
A. Simonati
1°
S. Goglio
1°
G. Marchetto
1°
M. Manzin
1°
G. Santucci
1°
R. Maceratini
1°
P. Carta
1°
P. Carta
2°
C. Casonato –
C.M. R. Casabona
2°
L. S. Mullenix
2°
A. Di Nicola
2°
A. Di Nicola
2°
B. Marchetti
2°
A. Pradi –
W. Burnham
2°
F. Sartori
2°
R. Maceratini
2°
G. A. Benacchio –
M. Torsello
2°
W. Däubler
2°
R. Caso
2°
R. Maceratini –
E. Camassa
2°
S. Scarponi –
M. Dispersyn
2°
R. Toniatti –
R. Janda
2°
F. Palermo –
J. Marko
2°
J. Woelk
pag.
58
59
60
61
63
64
65
67
68
69
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
89
91
92
94
96
97
98
99
101
102
103
105
106
Diritto dei Paesi africani
6
2°
Diritto dei Paesi asiatici
6
2°
Diritto dei Paesi di lingua tedesca/Das Recht der
Deutschsprachingen Staaten
6
2°
Diritto del lavoro pubblico
6
2°
Diritto dell’ambiente
6
2°
Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale
6
2°
Diritto e genere (gender studies)
6
2°
Diritto e letteratura
Diritto fallimentare
6
6
2°
2°
Diritto industriale
6
2°
Diritto internazionale dell’ambiente*
Diritto penale comparato
Diritto penale dell’informatica
6
6
6
2°
2°
2°
Diritto privato comparato
Diritto privato comparato della responsabilità civile
Diritto privato dell’informatica
Diritto processuale tributario
6
6
6
6
2°
2°
2°
2°
Diritto romano
Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti
Diritto tavolare
Esegesi delle fonti del diritto romano
Metodologia della scienza giuridica
Retorica forense e informatica giuridica
6
6
6
6
6
6
2°
2°
2°
2°
2°
2°
Storia del diritto romano
Storia delle codificazioni moderne
6
6
2°
2°
E. Ioriatti
A. Keita –
I. Castellucci E. Feldman X. Jun
L. Nogler –
J. Woelk –
U. Reifner
L. Nogler –
A. Lassandari
N. Lugaresi –
R. L. Glicksman
G. A. Benacchio R. Ceccon
L. Antoniolli D. de Pretis S. Scarponi
A. Fontana
E. Pederzini –
L. Baccaglini
E. Pederzini –
A. Giuliani
A. Fodella
S. Bonini
A. Melchionda O. Morales Garcia
L. Antoniolli
U. Izzo
R. Caso
A. Magliaro –
M. Matteuzzi
G. Santucci
W. Simons
A. Pradi
M. Miglietta
P. Sommaggio
P. Sommaggio –
P. Moro
M. Miglietta
D. Quaglioni L. Bianchin
107
108
109
113
114
115
116
117
118
120
121
122
124
126
128
130
132
133
134
136
137
138
139
140
142
N.B. I corsi contrassegnati da * sono attivati nell’ambito del percorso giuridico del Corso di Laurea Specialistica in Studi Europei ed
Internazionali, per il quale si rinvia alla guida della Scuola di Studi Internazionali.
57
DIRITTO AMMINISTRATIVO INTERNAZIONALE*
Prof. Giandomenico Falcon
1° semestre – 6 crediti
e-mail: [email protected]
H
OBIETTIVI FORMATIVI
L’obiettivo è di fornire allo studente della laurea specialistica e magistrale le coordinate per comprendere
l’affermarsi di poteri in senso lato “pubblici” al di fuori dello Stato e l’importanza dell’applicazione ad essi di
canoni e regole d’azione sviluppati nell’esperienza statale come elementi di razionalizzazione, di controllo e di
garanzia dell’esercizio della funzione amministrativa.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso è dedicato allo studio del fenomeno dell’amministrazione internazionale. Per essa si intende
l’affermarsi a vari livelli, nell’ambito di soggetti di rilievo internazionale o transnazionale, di formule
organizzative e di azione riconducibili alle modalità di organizzazione e di azione tradizionalmente proprie
delle amministrazioni statali. Saranno esaminati alcuni esempi di amministrazione internazionale nell’ambito di
organizzazioni internazionali particolarmente significative quali il sistema delle Nazioni Unite,
dell’Organizzazione per la sanità, dell’Organizzazione mondiale per il commercio, della Banca mondiale. Di tali
sistemi saranno approfonditi il profilo organizzativo, le regole di azione e il sistema di review.
58
DIRITTO COMUNE
Dott. Christian Zendri
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
H
PREREQUISITI
È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero
giuridico moderno.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso avrà per oggetto il problema della guerra giusta nella dottrina di diritto comune.
La questione della guerra, della sua liceità e del diritto che la regola ha costituito uno dei problemi di maggiore
gravità per i giuristi di ius commune. Civilisti e canonisti hanno affrontato il problema, ponendo anzitutto in
discussione la liceità della professione delle armi in quanto tale, e poi individuando le cause capaci di
distinguere il bellum licitum da quello illecito.
Inoltre, la dottrina ha dedicato particolare attenzione alla questione del bellum Deo auctore e a quella
dell'esercizio della violenza legittima da parte della pubblica autorità.
Il passaggio dalla matura età intermedia a quella moderna ha visto poi fiorire gli studi dedicati al diritto di
guerra romano, sia nelle forme di un crescente interesse per il diritto feziale sia in quelle di una rilevante
attenzione per i principi e le norme che regolavano la vera e propria organizzazione bellica. Ciò avvenne sullo
sfondo della disgregazione dell'antica Respublica Christiana e della nascita dei moderni Stati nazionali, che
imposero l'abbandono di paradigmi plurisecolari e la formazione di nuovi modelli giusdottrinali.
Il corso si svolgerà affrontando la lettura parziale del De iure belli di Alberico Gentili (1552-1608), giurista fra i
maggiori nel panorama europeo del tardo Cinquecento, e fra i protagonisti più interessanti del dibattito
dottrinale sul diritto di guerra.
L'opera di Gentili costituirà inoltre il punto di partenza ideale per ricostruire, a ritroso, il complesso dibattito
giusdottrinale dell'età intermedia.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L'esame avrà la forma del colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
A tutti gli studenti è consigliata la lettura di:
- V. ILARI, L'interpretazione storica del diritto di guerra romano fra tradizione romanistica e giusnaturalismo,
Milano, Giuffrè, 1981.
Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la
lettura di:
- F. CALASSO, Introduzione al diritto comune, Milano, Giuffrè, 1970.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica.
59
DIRITTO DEI TRASPORTI
Prof. Silvio Busti
1° semestre - 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
I. Nozione e fonti del Diritto dei trasporti
Gerarchia delle fonti normative interne
Diritto internazionale privato e diritto privato internazionale uniforme in tema di trasporto
I sistemi di diritto uniforme sui trasporti marittimi, aerei e di superficie
II. Il contratto di trasporto
Tipizzazione, nozione e sottotipi
Il regime di responsabilità del vettore
III. Amministrazione interna ed organizzazioni internazionali dei trasporti
In particolare, la disciplina del trasporto pubblico locale
IV. Le libertà dei trasporti internazionali
Accordi sui diritti di traffico aereo e di superficie
Il regime dei trasporti nella C.E.
V. Parte speciale: i documenti del contratto di trasporto.
Il corso, che si prefigge l'obiettivo di mostrare l'interazione tra diritto pubblico e diritto privato nella materia
speciale, presuppone la conoscenza della teoria dei titoli di credito, dell’impresa commerciale e dei contratti ad
essa attinenti. Viene, pertanto, evidenziata, per gli studenti dei corsi di laurea sia triennale che quadriennale,
l’opportunità di dare la precedenza all’insegnamento di Diritto commerciale e del relativo esame. Sono previste
esercitazioni in materia di trasporto pubblico locale e regime comunitario dei trasporti.
Il corso può essere scelto dallo studente sia del quadriennio che dei corsi di laurea triennale o biennale
specialistica (ben inteso, lo studente del biennio specialistico non deve aver già sostenuto l’esame nel
triennio).
TESTI DI RIFERIMENTO
- BUSTI S. , Contratto di trasporto aereo, Giuffrè. Milano, 2001;
I frequentanti potranno sostituire parte del testo con gli appunti delle lezioni.
Per la parte speciale:
- S. BUSTI, Nuovi documenti del contratto di trasporto di cose, Cedam, Padova, 1983, solo i capp. I, II e V.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L’argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato,
almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente. Per l'elaborazione della tesi sono richiesti la
buona conoscenza di una lingua straniera e un ottimo esito dell'esame.
Il deposito del titolo ha luogo solo in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di uno schema
ragionato di ricerca elaborato in base a letture propedeutiche. Per dare la possibilità al docente di seguire lo
sviluppo della ricerca è necessario che il candidato faccia pervenire al docente parti del lavoro già svolto. Non
sono predeterminati tempi di lavoro che dipendono esclusivamente dall'applicazione dello studente.
60
DIRITTO DEL MERCATO INTERNO
Dott. Marco Dani
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il diritto del mercato interno costituisce il nucleo originario del processo di integrazione europea. Nei suoi
principi di regolamentazione si rispecchia tuttora la vocazione costituzionale dell’ordinamento comunitario ad
assicurare soluzioni normative comuni agli Stati membri ispirate all’obiettivo generale dell’efficienza
economica. Al contempo, i più recenti sviluppi del processo di integrazione europea mostrano come sia
riduttivo considerare l’Unione Europea come esclusivamente orientata a perseguire quest’ultimo obiettivo. Di
conseguenza, lo studio del diritto del mercato interno richiede di essere arricchito e contestualizzato in una
prospettiva più ampia che si faccia carico anche di motivi non immediatamente economici e, in definitiva, della
più composita natura costituzionale dell’ordinamento comunitario.
Il corso si propone di fornire agli studenti strumenti analitici appropriati per una comprensione critica e
approfondita dei profili sostanziali e procedimentali della regolamentazione del mercato interno così come
delle interazioni della stessa con il contesto generale delle dinamiche di integrazione sovranazionale. A tal
riguardo, la disciplina comunitaria della libera circolazione delle merci verrà considerata ambito privilegiato di
studio e riflessione.
PREREQUISITI
Il corso presuppone il superamento dell’esame di istituzioni di diritto comunitario. E’ consigliato anche il
superamento degli esami di economia politica e diritto costituzionale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il programma del corso si articola in 7 unità:
1) I presupposti concettuali e la nozione giuridica di mercato interno.
2) L’instaurazione dell’unione doganale – Il diritto del mercato interno nel contesto della
regolamentazione globale del commercio internazionale.
3) La disciplina comunitaria della tassazione sulle merci.
4) La disciplina comunitaria delle restrizioni quantitative e delle misure aventi effetto equivalente alle
esportazioni.
5) La disciplina comunitaria delle restrizioni quantitative e delle misure aventi effetto equivalente alle
importazioni.
6) Dall’armonizzazione negativa all’armonizzazione positiva.
7) Il diritto del mercato interno nel contesto generale del diritto dell’U.E.: mercato vs. diritti fondamentali?
METODI DIDATTICI
La didattica è impostata secondo un approccio empirico basato sullo studio diretto delle fonti normative e della
giurisprudenza della Corte di giustizia. Gli studenti sono chiamati ad una partecipazione attiva che richiede per
ogni lezione lo studio preliminare di 1-2 casi indicati dal docente. Nel corso delle lezioni gli interventi frontali
del docente si alterneranno alla discussione delle pronunce assegnate e alla verifica concreta
dell’apprendimento attraverso la simulazione di casi specifici.
TESTI DI RIFERIMENTO
Trattato dell’Unione Europea e Trattato CE in qualunque versione disponibile aggiornata.
Carta dei diritti fondamentali dell’U.E.
Una lista delle pronunce indispensabili per la preparazione dell’esame verrà predisposta dal docente assieme
ad una guida ragionata per il loro studio.
61
Gli stessi materiali costituiscono oggetto dell’esame anche per gli studenti non frequentanti.
E’ consigliato caldamente il ripasso degli istituti fondamentali del diritto comunitario sui testi utilizzati per la
preparazione dell’esame di istituzioni di diritto comunitario.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si svolgerà attraverso una prova scritta avente ad oggetto alcune domande di natura generale e la
risoluzione di un caso specifico.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L’assegnazione della tesi richiede, oltre ad un buon esito dell’esame, la conoscenza della lingua inglese.
L’argomento della tesi viene concordato con il docente in seguito ad una proposta, almeno in termini generali,
del candidato. L’assegnazione definitiva della tesi ed il conseguente deposito del titolo hanno luogo solo in
seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di un’ipotesi ragionata di ricerca elaborata in base a
letture propedeutiche e alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione. I tempi di
lavoro sono rimessi al candidato.
62
DIRITTO DEL TURISMO
Prof. Silvio Busti
1° semestre - 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
I
Diritto del turismo: nozione e contenuti.
II
L'intervento pubblico nel turismo.
Il decentramento delle competenze
L'imprenditorialità alberghiera e turistica.
L'intervento finanziario pubblico: il credito alberghiero e turistico.
Turismo e tutela dell'ambiente.
III
La disciplina pubblicistica dell'esercizio alberghiero e delle strutture ricettive similari.
IV
Il contratto d'albergo: nozione e tipicità; le altre figure affini.
Caratteri e soggetti del contratto.
Le obbligazioni dell'albergatore e del cliente.
La responsabilità dell'albergatore.
Estinzione del rapporto.
La responsabilità dei soggetti assimilati agli albergatori.
V
I contratti di organizzazione ed intermediazione di viaggio.
Obblighi e diritti dell'organizzatore e venditore dei c.d. pacchetti turistici.
La tutela del turista-consumatore nella normativa comunitaria.
Il corso, che si prefigge l'obiettivo di mostrare l'interazione tra diritto pubblico e privato nella materia speciale,
può essere scelto dallo studente sia del quadriennio che dei corsi di laurea triennale o biennale magistrale
(ben inteso , lo studente del biennio specialistico non deve aver già sostenuto l’esame nel triennio).
Sono previste esercitazioni in tema di intervento pubblico nel turismo e disciplina pubblicistica dell’esercizio
alberghiero.
Il corso presuppone la conoscenza della teoria dell’impresa commerciale e dei contratti ad essa attinenti.
Viene pertanto evidenziata, per gli studenti dei corsi di laurea sia triennale che quadriennale, l’opportunità di
dare la precedenza all’insegnamento di Diritto commerciale, e del relativo esame.
TESTI DI RIFERIMENTO
- V. FRANCESCHELLI – F. MORANDI (a cura di), Manuale di diritto del turismo, Giappichelli, Torino 2003, con
esclusione, per lo studente triennalista dei capp. XIX e XXII.
Gli studenti della Facoltà di Lettere che mutuano l’insegnamento, sono esentati dalla esigenza di frequentare il
corso e sostenere l’esame di Diritto commerciale.
I frequentanti potranno sostituire parte del testo con gli appunti delle lezioni.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L'assegnazione dell'argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta
del candidato, almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente.
Il deposito del titolo ha luogo solo in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di uno schema
ragionato di ricerca elaborato in base a letture propedeutiche. Per dare la possibilità al docente di seguire lo
sviluppo della ricerca è necessario che il candidato faccia pervenire al docente parti del lavoro già svolto.
É richiesto un ottimo esito dell'esame.
Non sono predeterminati tempi di lavoro che dipendono esclusivamente dall'applicazione dello studente.
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DIRITTO DELLE COOPERATIVE E DEGLI ENTI SENZA SCOPO DI LUCRO
Prof. Emanuele Cusa
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PROGRAMMA DEL CORSO
- La disciplina delle società cooperative e loro consorzi, in base alla Costituzione, al codice civile, alla
legislazione speciale e ai principi cooperativi.
- La disciplina degli enti senza scopo di lucro, in base alla Costituzione, al codice civile e alla legislazione
speciale.
- Le fondazioni bancarie.
- L’impresa non lucrativa di utilità sociale.
METODI DIDATTICI
Le lezioni saranno tenute in modo da stimolare la partecipazione attiva degli studenti. Per raggiungere questo
obiettivo non solo verrà indicato o distribuito durante il corso materiale vario, ma sarà anche consentito a chi lo
desideri di preparare relazioni da presentare in aula.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Prova orale.
Gli studenti frequentanti saranno valutati sui testi, casi e materiali oggetto di analisi individuale e di
discussione durante il corso.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti non frequentanti è necessario studiare l’apposita dispensa, comprensiva di una selezionata
raccolta di disposizioni legislative, la quale è fotocopiabile per uso personale ed è disponibile presso la
portineria della Facoltà di Giurisprudenza di Via Santa Margherita, 10.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L’argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato e
precisato d’intesa con il docente.
Di norma, la tesi viene definitivamente assegnata una volta che il candidato abbia elaborato uno schema
ragionato di ricerca sulla base di letture propedeutiche.
I tempi di elaborazione della tesi dipendono dalle capacità, dall’impegno e dagli obiettivi del laureando.
64
DIRITTO ECCLESIASTICO
Prof.ssa Erminia Camassa
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Obiettivo primario del corso è quello di porre in evidenza come il Diritto ecclesiastico, pur superato nella sua
concezione tradizionale di studio dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa Cattolica, debba essere oggi, in una
società sempre più multiconfessionale, lo studio dei rapporti che si instaurano tra lo Stato e tutte le confessioni
religiose e resti comunque tra le discipline giuridiche quella che più si accosta ai “confini della coscienza e
della dimensione spirituale dell’individuo”.
PREREQUISITI
Oltre al rispetto delle propedeuticità stabilite dalla Facoltà, si consiglia a coloro che avessero eventualmente
deciso di inserire nel piano di studi Diritto canonico,di dare la precedenza allo studio di quest'ultimo, prima di
sostenere l'esame di Diritto ecclesiastico. L'esame potrà comunque essere inserito e sostenuto
indipendentemente da Diritto canonico.
PROGRAMMA DEL CORSO
Oggetto del corso sarà lo studio del fenomeno religioso nella sua dimensione individuale e sociale e
l'approfondimento di quei settori dell'ordinamento giuridico statale che lo disciplinano. Nella prima parte del
corso si procederà ad un'analisi storica dei sistemi attraverso i quali gli Stati hanno regolato i loro rapporti con
le confessioni religiose e ad un esame dell'evoluzione nel tempo e nei contenuti del concetto di libertà
religiosa. Una seconda parte del corso, tratterà del fenomeno religioso nella Costituzione italiana e delle forme
concrete di garanzia dell'esercizio della libertà religiosa dell'individuo, sia come singolo che nelle formazioni
sociali, previste dalle fonti statali e da quelle pattizie.
Si presterà inoltre particolare attenzione allo studio dei rapporti con le confessioni acattoliche ed alle
problematiche più attuali di cui si è occupato negli ultimi anni il diritto ecclesiastico, dall'obiezione di coscienza,
alla bioetica, ai sistemi di finanziamento delle confessioni religiose.
METODI DIDATTICI
Tipo lezioni:
Il corso nella sua parte generale si svolgerà mediante lezioni frontali.
Nell’ambito del corso sono inoltre previsti cicli di esercitazioni, aventi ad oggetto l’approfondimento di temi
specifici.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
La valutazione dell’apprendimento avverrà tramite un esame orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti iscritti al Corso di Laurea magistrale, al Corso di Laurea specialistica e per gli iscritti al Corso di
Laurea quadriennale si consiglia l'adozione di:
- F. FINOCCHIARO, Diritto Ecclesiastico, Zanichelli, Bologna, ultima edizione.
- C. CARDIA, Manuale di diritto ecclesiastico, Il Mulino, Bologna, ultima edizione.
- L. MUSSELLI, V. TOZZI, Manuale di diritto ecclesiastico. La disciplina giuridica del fenomeno religioso.
Laterza, Bari, ultima edizione.
65
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per l’assegnazione della tesi si richiede da parte del candidato la proposizione di un tema, quanto meno nelle
linee generali, da precisare poi attraverso accordi con il docente. L’assegnazione definitiva della tesi seguirà la
presentazione da parte del candidato di un elenco della bibliografia reperita sull’argomento e di uno schema
preliminare del lavoro che si intende svolgere. Criterio preferenziale sarà l’aver frequentato le lezioni e i
seminari; la votazione riportata potrà costituire criterio di priorità.
66
DIRITTO INTERNAZIONALE DEL LAVORO*
Dott. Matteo Borzaga
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso ha lo scopo di trasmettere agli studenti le principali nozioni della materia, facendo particolare
attenzione alle problematiche ad essa connesse e dunque, soprattutto, alla questione dell’effettività delle
norme giuslavoristiche prodotte in sede internazionale in un contesto di marcato squilibrio economico-sociale
tra Paesi e Regioni del mondo.
PREREQUISITI
Si richiedono conoscenze generali di diritto del lavoro e di diritto internazionale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso avrà come oggetto, in primo luogo, lo studio dell’evoluzione storica delle istituzioni deputate ad
emanare norme internazionali del lavoro - l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), il Consiglio d’Europa e,
soprattutto, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), - delle quali si analizzeranno, in particolare,
struttura ed organi.
Successivamente, si passerà a descrivere le fonti del diritto internazionale del lavoro, ponendo in luce quale
ne sia la natura e quale genere di diritti esse producano.
Esaurite le questioni di carattere istituzionale, verranno indagati, in terzo luogo, i contenuti del diritto
internazionale del lavoro e dunque, soprattutto, le più rilevanti convenzioni e raccomandazioni approvate in
sede OIL, ma anche altri provvedimenti adottati da ONU e Consiglio d’Europa. Nell’affrontare tale analisi verrà
dato soprattutto rilievo a tematiche quali la libertà sindacale, la contrattazione collettiva, la consultazione e
cooperazione tripartita, le discriminazioni in materia di lavoro, il salario minimo, il collocamento ed il mercato
del lavoro. In questo quadro, ci si porrà il problema dell’applicazione delle norme internazionali del lavoro, del
grado di adeguamento, rispetto ad esse, dei singoli ordinamenti nazionali e dell’efficienza dei sistemi di
monitoraggio e supervisione approntati, in proposito, dalle organizzazioni internazionali.
Da ultimo, si porrà l’attenzione sul tema del rapporto tra i mercati del lavoro dei Paesi occidentali e di quelli in
via di sviluppo e sulla discussa prassi, invalsa negli ultimi anni, di introdurre, negli accordi commerciali
internazionali, «clausole sociali» che ammettano l’ingresso nel mercato interno di imprese straniere soltanto
laddove queste ultime rispettino determinati standard di tutela dei lavoratori.
METODI DIDATTICI
Il corso alternerà lezioni frontali ad esercitazioni pratiche.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consisterà in una prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
I testi per la preparazione dell’esame verranno indicati all’inizio del corso.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L'assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell'interesse per la materia. Il titolo della tesi
verrà definitivamente assegnato dopo la presentazione e l'approvazione di un programma di ricerca su un
argomento concordato fra docente e studente.
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DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO
Prof. Antonino Alì
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende consentire allo studente l'approfondimento, alla luce dei casi di giurisprudenza e delle ulteriori
letture indicati a lezione dal docente, dei problemi classici del diritto internazionale privato, del diritto
internazionale processuale. In particolare, il corso affronterà il tema della cd. comunitarizzazione del diritto
internazionale privato e processuale.
PROGRAMMA DEL CORSO
L’evoluzione del diritto internazionale privato, la giurisdizione internazionale (il regolamento comunitario sulle
decisioni in materia civile e commerciale; il regolamento comunitario sulle decisioni in materia matrimoniale e
di responsabilità genitoriale, la legge italiana); le norme di diritto internazionale privato, il diritto applicabile, il
riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni giudiziarie straniere (il regolamento comunitario sulle decisioni in
materia civile e commerciale, il regolamento comunitario sulle decisioni in materia matrimoniale e in materia di
responsabilità genitoriale, la legge italiana), la convenzione di Roma del 1980 sulla legge applicabile alle
obbligazione contrattuali. La comunitarizzazione del diritto internazionale privato e processuale. Il ruolo della
Corte di giustizia delle comunità europee nell’interpretazione delle norme adottate in forza del titolo IV del
trattato CE. Il regolamento comunitario sulle procedure di insolvenza.
TESTI DI RIFERIMENTO
1) F. MOSCONI, C. CAMPIGLIO, Diritto internazionale privato e processuale. Parte generale e contratti
(volume I), Torino, UTET, 2004 ed, inoltre,
2a) P. DE CESARI, Diritto internazionale privato e processuale comunitario, Giappichelli, Torino, 2005,
(capitoli I, II, VI) o in alternativa 2b) P. DE CESARI, G. MONTELLA, Le procedure di insolvenza nella nuova
disciplina comunitaria, Giuffré, 2004, fino a pag. 271.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si articola in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso.
ALTRE INFORMAZIONI
Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti.
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DIRITTO PENALE DELL’ECONOMIA
Prof. Alessandro Melchionda
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il programma prevede una prima parte di carattere introduttivo, nel corso della quale verranno affrontati i profili
generali della materia, con riguardo soprattutto alle peculiarità tecnico-legislative del settore, alle questioni in
ordine al c.d. trasferimento di funzioni ed alla nuova disciplina della responsabilità degli enti. Nella seconda
parte si procederà invece ad un'analisi particolareggiata delle principali fattispecie dei reati fallimentari e
societari.
L'obiettivo è quello di fornire una conoscenza delle specifiche peculiarità di queste aree della legislazione
penale complementare. In questa prospettiva, lo studio della materia si presta anche al fine di sviluppare una
verifica logico-argomentativa delle modalità di applicazione della legge penale, attraverso la continua e
costante valutazione di singoli ipotetici casi concreti.
PREREQUISITI
Lo studio del diritto penale dell'economia presuppone la conoscenza degli istituti generali del diritto penale.
Stante le molte correlazioni interdisciplinari è altresì consigliabile affrontare la materia dopo aver già
completato lo studio del diritto commerciale e (se inserito nel piano di studi) del diritto fallimentare.
PROGRAMMA DEL CORSO
• Nozione e contenuto del diritto penale dell'economia
• Il ruolo del bene giuridico nella disciplina dei reati economici
• Le peculiarità tecnico-legislative della materia
• L'individuazione dei soggetti penalmente responsabili
• La nuova disciplina sulla responsabilità degli enti
• La disciplina del trasferimento e/o della delega di funzioni
• Analisi dei reati fallimentari
• Analisi dei reati societari
METODI DIDATTICI
La didattica si basa principalmente sulle lezioni tenute dal docente. Dato il carattere giuspositivo della materia,
è indispensabile di consultare costantemente il codice penale, tanto durante la partecipazione alle lezioni,
quanto nella fase di studio dei testi consigliati.
Nell'impossibilità di procedere ad una esaustiva trattazione del programma, nel corso delle lezioni verranno
esaminati solo gli aspetti generali e quelli inerenti le fattispecie incriminatrici di principale importanza. Ampio
spazio verrà comunque assegnato alla valutazione di esempi concreti ed alla ricerca delle soluzioni applicative
più appropriate.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame si svolgerà in forma orale, mediante l'analisi di alcuni fra i temi del programma.
Gli argomenti trattati a lezione costituiranno il primo tema di verifica in sede d’esame. Gli studenti frequentanti
potranno concordare col docente programmi alternativi a quello ufficiale.
TESTI DI RIFERIMENTO
- C. PEDRAZZI - A. ALESSANDRI, Manuale di diritto penale dell'impresa. Parte generale e Reati fallimentari,
Monduzzi Editore, Bologna, 2003
- AUTORI VARI, I reati societari, a cura di A. LANZI E A. CADOPPI, Cedam Padova, 2006 (in corso di stampa)
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N.B. A causa delle frequenti novità normative in molti settori del diritto penale dell’economia, all’inizio del corso
potrebbero essere indicati altri testi più aggiornati, dei quali verrà dato apposito avviso sul sito internet della
Facoltà (prima di iniziare la preparazione dell’esame, si prega quindi di consultare sempre la pagina internet
del docente titolare del corso).
ALTRE INFORMAZIONI
Gli studenti fuori corso ancora iscritti all’originario Corso di laurea quadriennale in Giurisprudenza possono
frequentare il corso delle lezioni ma il programma d'esame rimarrà quello a suo tempo previsto nell’ambito del
Corso di laurea originario, comprensivo anche dello studio dei reati tributari.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per l’assegnazione della tesi di laurea occorre che il candidato mostri particolare propensione per le materie
penalistiche, ed a tal riguardo sarà tendenzialmente preferito chi ha partecipato attivamente al corso, a
seminari o ad altre iniziative afferenti alla materia. Il tema sarà concordato col docente; per l’assegnazione
definitiva della tesi ed il conseguente deposito del titolo si disporrà solamente in seguito alla presentazione, da
parte del candidato, di una traccia ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche ed alla verifica
concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione.
In caso di conoscenza di lingue straniere, potranno essere concordati anche temi di carattere comparatistico.
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DIRITTO PENALE INTERNAZIONALE*
Dott.ssa Emanuela Fronza – Prof. Ezequiel Malarino
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende fornire le basi sui metodi e sui contenuti essenziali del diritto penale internazionale. A tal fine si
prenderanno in esame non solo lo Statuto e le prime decisioni della Corte penale internazionale, ma anche le
sentenze più significative pronunciate dai Tribunali ad hoc e dalle giurisdizioni penali nazionali.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso inizierà con una breve introduzione storica alla materia, prendendo in esame la nascita e l’evoluzione
del diritto penale internazionale a partire dai Tribunali di Norimberga e di Tokio, dai Progetti della
Commissione di diritto internazionale delle Nazioni Unite, dalle Convenzioni di Ginevra, dalla Convenzione sul
Genocidio per poi arrivare ai Tribunali ad hoc per la ex Jugoslavia ed il Ruanda.
Si passerà poi ad analizzare le norme di parte generale e le norme di parte speciale dello Statuto di Roma,
tenendo conto della giurisprudenza dei Tribunali ad hoc, nonché delle senteze più significative dei Tribunali ad
hoc e delle giurisdizioni nazionali.
L’ultima parte del corso sarà dedicata all’analisi dei processi di adattamento allo Statuto della Corte penale
permanente. Tale esame verrà condotto secondo un approccio comparato e prestando grande attenzione ai
problemi di compatibilità delle disposizioni statutarie con le norme costituzionali e con il codice penale e il
codice di procedura penale. In tale prospettiva una parte delle ore sarà dedicata allo studio del processo di
adattamento in America Latina, in quanto paradigmatico sia a livello formale, dei modelli prescelti, sia sul
piano sostanziale, delle possibile antinomie con le norme costituzionali.
METODI DIDATTICI
Il corso tratterà il diritto penale internazionale avvalendosi, da un lato del metodo comparato, dall’altro
dell’analisi di leading cases (nazionali o internazionali) utili a capire le problematiche politico-criminali e
tecniche relative alla persecuzione di crimini gravemente lesivi dei diritti fondamentali. Il corso potrà valersi
della partecipazione di studiosi italiani o stranieri, nonché di operatori del diritto penale internazionale (giudici o
avvocati), che potranno affiancare il docente nell’analisi di alcune questioni significative.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Potrà essere concordata la possibilità di svolgere un lavoro scritto, sostitutivo di una parte del programma
indicato per la prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
- AMATI, E., CACCAMO, V., COSTI, M., FRONZA, E., VALLINI, A., Introduzione al diritto penale internazionale,
Giuffré, Milano, 2006.
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DIRITTO PRIVATO DELL’UNIONE EUROPEA
Prof. Gian Antonio Benacchio
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PREREQUISITI
Per sostenere l'esame lo studente deve avere superato gli esami di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di
diritto comunitario.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso, che dà per acquisita la conoscenza delle Istituzioni e delle fonti del diritto della Comunità europea,
intende innanzitutto approfondire alcune tematiche relative agli effetti del diritto europeo sui rapporti
interprivatistici, sia attraverso l’analisi degli effetti diretti e indiretti del Trattato, delle direttive e dei regolamenti,
sia attraverso lo studio delle decisioni della Corte di giustizia che producono conseguenze immediate
nell’evoluzione del diritto privato nazionale. In questa prospettiva saranno evidenziati i fenomeni,
estremamente interessanti ed attuali, relativi alla circolazione intracomunitaria delle regole e dei modelli
giuridici, alla comunitarizzazione dei diritti nazionali, alla trasposizione dei concetti, alle tecniche di
armonizzazione e di uniformazione delle regole nazionali di diritto civile e commerciale.
Nella seconda parte del corso saranno esaminati, oltre ai più rilevanti settori del diritto privato comunitario
quali la concorrenza tra imprese e la libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi, anche quegli
istituti nazionali di diritto civile e commerciale che hanno subìto, in questi ultimi anni, profonde trasformazioni
nella loro disciplina; mi riferisco, in particolare, ai contratti del consumatore, alla responsabilità del produttore,
al diritto societario, al commercio elettronico, alla pubblicità ingannevole e comparativa, ai brevetti, ai marchi,
al diritto d’autore, ecc., nonché ad altri settori o istituti che saranno concordati con gli studenti frequentanti
durante il corso. Durante il corso si svolgerà un laboratorio applicativo in materia di diritto comunitario della
concorrenza, a cura del Dott. Michele Carpagnano, della durata di 20 ore.
METODI DIDATTICI
Per gli studenti frequentanti il corso affiancherà lo studio degli istituti all’analisi diretta di documenti, quali
sentenze delle corti comunitarie ed italiane, testi normativi ed altri materiali ritenuti utili e che saranno discussi
durante le lezioni.
TESTI DI RIFERIMENTO
- G. BENACCHIO, Diritto privato della Comunità europea (Fonti, modelli, regole), Cedam, 2004; terza edizione,
limitatamente alle parti che saranno rese note, anche mediante avviso nel sito della Facoltà, all’inizio del
corso.
Trattato della C.E. (qualunque edizione aggiornata al 2004 e contenente l’allargamento a 25 membri)
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si svolgerà in forma orale e verterà esclusivamente, oltre che sul Trattato CE, sulle parti del testo
indicate all’inizio del corso.
Con gli studenti frequentanti potranno essere concordate parti diverse o sostitutive in funzione delle scelte
operate durante lo svolgimento del corso.
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DIRITTO PUBBLICO DI INTERNET*
Prof. Nicola Lugaresi
1° semestre - 3 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Analisi della parte pubblica (costituzionale e amministrativa) del diritto di Internet.
PROGRAMMA DEL CORSO
Le regole di Internet (leggi, analogia, auto-regolamentazione, mercato, architettura); la tutela dei diritti
fondamentali; la governance della Rete. La partecipazione attiva degli studenti è gradita e incentivata.
METODI DIDATTICI
Analisi e discussione di casi.
TESTI DI RIFERIMENTO
Indicati in prossimità dell’inizio delle lezioni. Differenziato per frequentanti e non frequentanti (la frequenza è
consigliata).
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Partecipazione attiva alle lezioni (per frequentanti). Esame orale.
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DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI
Prof. Damiano Florenzano
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende illustrare agli studenti il sistema delle autonomie territoriali del nostro ordinamento, mediante
un approccio mirato all’approfondimento dei contenuti della revisione del Titolo V della seconda Parte della
Costituzione, nonché della Legge costituzionale n. 2 del 2001, alla luce della più recente giurisprudenza della
Corte costituzionale.
PREREQUISITI
Lo studio della materia presuppone la piena padronanza dei principi di diritto pubblico e di diritto
amministrativo.
PROGRAMMA DEL CORSO
A) Per quanto concerne le Regioni:
-
L’istituzione delle Regioni e l’organizzazione
Le attribuzioni regionali
I rapporti Stato-Regioni
B) Per quanto concerne i Comuni e le Province:
- Organizzazione e attribuzioni;
- I servizi pubblici locali
Il corso avrà particolare riguardo agli elementi di specialità relativi alla Regione Trentino Alto Adige-Südtirol, ed
alle Province Autonome di Trento e Bolzano.
METODI DIDATTICI
Il corso si articolerà in lezioni frontali, miranti a presentare teoricamente gli istituti ed i principi generali che ne
costituiscono l’oggetto.
Agli studenti saranno offerte indicazioni per l’ulteriore approfondimento della realtà istituzionale (sentenze
della Corte costituzionale) e provvedimenti normativi.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per il Diritto regionale:
- S. BARTOLE – R. BIN, G. FALCON – R. TOSI, “Diritto regionale”, Il Mulino, ult. ed.
Per il Diritto degli Enti Locali:
- L. VANDELLI, Il sistema della autonomie Locali, Il Mulino, ult. ed., esclusivamente le parti riferite al programma
(cap. I-VIII).
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per quanto concerne l’eventuale assegnazione di tesi di laurea, lo studente può manifestare il proprio
interesse per un argomento individuato almeno in termini generali. Gli verrà quindi consigliata una prima
bibliografia introduttiva, la cui lettura consentirà di meglio circoscrivere l’oggetto della ricerca e di assegnare il
titolo definitivo.
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DIRITTO TRIBUTARIO
Dott.ssa Alessandra Magliaro
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
1. Fornire attraverso lo studio dei principi generali del diritto tributario strumenti per apprendimenti pratici.
2. Far comprendere l’evoluzione odierna dei tributi.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si divide in due parti.
Parte generale
- principi costituzionali, fonti normative interne e comunitarie
- l'obbligazione tributaria
- i soggetti dell'obbligazione tributaria distinti in:
a) soggetti attivi - l'amministrazione finanziaria
b) soggetti passivi - il contribuente, il sostituto d'imposta e il responsabile d'imposta
- l'accertamento tributario e le sanzioni
- riscossione e rimborso
- la tutela giurisdizionale in materia tributaria
- i reati tributari
Parte speciale
- imposta sul reddito
- imposta sui trasferimenti
- imposta sul valore aggiunto
- tributi minori. Cenni
In collegamento con il corso sarà tenuto un laboratorio applicativo su "La Giurisprudenza della Corte di
Giustizia in materia di imposte dirette”.
TESTI DI RIFERIMENTO
- LUPI, Diritto tributario, Milano, 2 volumi, ult. edizione
oppure
- TESAURO, Istituzioni di diritto tributario, Torino, UTET, ult. edizione, 2 voll.
oppure
- FALSITTA, Manuale di diritto tributario, II ed., 2 vol. Padova, 2000
È indispensabile l'utilizzo di una raccolta aggiornata di leggi tributarie.
All’inizio del corso verranno segnalati ulteriori testi aggiornati con le più recenti modifiche.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Chi intende sostenere la tesi nella materia dovrà proporre al docente un’ ipotesi di ricerca ed una adeguata
bibliografia.
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DIRITTO URBANISTICO E DELLE OPERE PUBBLICHE
Dott.ssa Anna Simonati
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso è dedicato allo studio del diritto urbanistico e, più in generale, delle problematiche giuridiche del
governo del territorio, fra le quali anche le opere pubbliche. Al tempo stesso esso intende essere un momento
di approfondimento e di verifica applicativa delle conoscenze generali già acquisite nella materia del diritto
amministrativo. Il corso si propone inoltre di valorizzare gli aspetti pratici e applicativi del diritto amministrativo
mediante l’analisi diretta della giurisprudenza più significativa degli ultimi anni, oltre che, eventualmente, di altri
materiali di carattere pratico.
PREREQUISITI
È richiesta la conoscenza del diritto amministrativo.
PROGRAMMA DEL CORSO
Per l’urbanistica, sarà analizzato il sistema della pianificazione e dei provvedimenti permissivi dell’attività di
trasformazione del territorio. In questo contesto, saranno approfondite le tematiche dei soggetti titolari del
potere di pianificazione, dei procedimenti attraverso i quali tale potere si esprime, dei rapporti fra l’urbanistica
e altri settori interferenti con il governo del territorio, nonché dei rapporti fra potere pianificatorio e contenuto
del diritto di proprietà. Particolare attenzione sarà dedicata ai fenomeni che si vanno più recentemente
affermando nella materia, quali la contrattazione fra pubblico e privato nella pianificazione e i nuovi modelli di
piano attuativo.
Quanto alle opere pubbliche, l’attenzione si concentrerà sui profili giuridici della loro localizzazione,
progettazione ed esecuzione. In questo contesto, sarà dedicata attenzione anche all’attività contrattuale
dell’amministrazione.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si terrà in forma orale. Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
- F. SALVIA e F. TERESI, Diritto urbanistico, Padova, ult. ed.
- Corte costituzionale, sent. n. 303/2003, reperibile in http://www.giurcost.org/decisioni/index.html unitamente
alla nota di A. D’ATENA, L’allocazione delle funzioni amministrative in una sentenza ortopedica della Corte
costituzionale,
- Corte di giustizia delle comunità europee, sent. 12 luglio 2001 in causa C-399/98, reperibile in
http://curia.eu.int/it/content/juris/index.htm
- P. DE LISE, Speciale sul nuovo Codice degli appalti, reperibile in:
http://www.giustamm.it/new_2006/ART_2405.htm
La docente si riserva di fornire all'inizio del corso indicazioni alternative.
Per gli studenti frequentanti, inoltre, potranno essere indicati durante il corso programmi diversi.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per quanto riguarda l’assegnazione della tesi di laurea, i temi delle tesi sono di regola suggeriti dalla docente. I
tempi di elaborazione della tesi dipendono largamente dalle attitudini del candidato.
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ECONOMIA DELLO SVILUPPO LOCALE
Prof. Silvio Goglio
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
1. Definire il contesto teorico per l’analisi dei sistemi economici locali, con particolare attenzione agli aspetti
istituzionali.
2. Fornire un’interpretazione dello sviluppo economico italiano basata sulle differenziazioni territoriali.
3. Illustrare le linee strategiche e i principali strumenti di politica per lo sviluppo dei territori, con particolare
attenzione agli aspetti amministrativi.
PREREQUISITI
Conoscenza dei principi dell’economia politica.
PROGRAMMA DEL CORSO
1)
Sviluppo e territorio
2)
La percezione spaziale e i modelli organizzativi della produzione
3)
Il sistema locale come unità d’analisi integrata
4)
Il distretto industriale
5)
Dal sistema locale alla regione economica
6)
Fattori immateriali e sviluppo, innovazione tecnologica e innovazione istituzionale
7)
Azione collettiva, beni pubblici locali e criminalità economica
8)
Relazioni locali e sovralocali nello sviluppo italiano
9)
Strategie di sviluppo territoriale
10)
Strumenti di politica del territorio
METODI DIDATTICI
Il corso si articolerà in lezioni frontali e in seminari con l’intervento di esperti ed operatori esterni.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame finale consiste in una discussione orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
I testi verranno forniti dal docente durante il corso. Gli studenti non frequentanti sono pregati di mettersi in
contatto con il docente.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L'assegnazione definitiva ed il conseguente deposito del titolo della tesi hanno luogo solamente in seguito alla
presentazione scritta da parte del candidato di un'ipotesi ragionata di ricerca elaborata in base a letture
propedeutiche.
L'elaborazione della tesi richiede la conoscenza della lingua inglese oltre che dei fondamenti della teoria
economica. I tempi di lavoro sono rimessi al candidato, ma ci si può ragionevolmente aspettare che siano
lunghi. Si richiede un buon esito nell'esame di Economia politica.
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ESEGESI DELLE FONTI DI STORIA DEL DIRITTO ITALIANO
Dott. Giuliano Marchetto
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PREREQUISITI
È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o Storia del pensiero
giuridico moderno.
PROGRAMMA DEL CORSO
Attraverso la lettura di fonti normative e dottrinali dell’esperienza giuridica italiana medievale e moderna, sarà
affrontato il problema del rapporto tra prova e decisione giudiziaria.
La dottrina medievale delle “probationes” e la loro classificazione, la teoria degli indizi e delle presunzioni, il
sistema delle prove legali, i concetti di evidenza e certezza morale, il ruolo della coscienza del giudice
costituiranno i nodi tematici da affrontare nel percorso storico che portò dalla concezione medievale della
prova - fondata su un’idea del “probabile” che rinvia all’opinione, all’assenso e ai valori condivisi – a quella
moderna, in cui la “probabilità” è piuttosto espressione di una regolarità di tipo statistico, in consonanza col
modello offerto dalle scienze sperimentali.
L’esame diretto delle fonti mira ad offrire agli studenti frequentanti la possibilità di accostarsi ad un tema
difficile e controverso, al fine di acquisire i fondamenti di un metodo e sviluppare il senso critico necessari per
un approccio scientifico alla conoscenza storica del diritto.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L'esame avrà la forma del colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
A tutti gli studenti è consigliata la lettura di:
- A. GIULIANI, Prova, in Enciclopedia del diritto, XXXVII, Roma, 1988, pp. 518-579.
Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la
lettura di:
- M. MECCARELLI, Arbitrium. Un aspetto sistematico degli ordinamenti giuridici in età di diritto comune, Milano,
Giuffrè, 1998, esclusa la Parte Terza (pp. 309-376).
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica.
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FILOSOFIA DEL DIRITTO CORSO AVANZATO
Prof. Maurizio Manzin
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso mira a suscitare un cenacolo di pensatori totalmente demodé – una sorta di “setta dei filosofi estinti” –
che, incuranti di ogni richiamo alla concretezza, dedicheranno alcune ore della loro vita (universitaria) all’otium
della riflessione e della discussione rigorosa. Il percorso didattico che verrà proposto ai partecipanti avrà
attentissima cura nel bandire qualsiasi espressione del politically correct. Obiettivo principale del corso è la deformattazione dal pensiero standard in vista dell’acquisizione di una cultura giuridica capace di ragionare “per
problemi” e non “per definizioni”.
PREREQUISITI
È considerato requisito fondamentale il previo superamento dell’esame obbligatorio di Filosofia del diritto. Per
la natura delle tematiche affrontate e delle fonti proposte, sono inoltre raccomandate una forte propensione
alla riflessione filosofica e la frequenza ai corsi delle discipline filosofiche e storiche.
PROGRAMMA DEL CORSO
Protrepticon: è possibile sottrarsi al filosofare?
Filosofi giuristi o giuristi filosofi?
Palin ex arches: la costruzione dell’oggetto filosofico
Cosa s’intende per “logica”? (La lezione dei presocratici)
Arche: la questione del Principio
Principio, metodo, verità
Ma il dialogo filosofico non ha mai fine? E chi ha ragione, allora?
Verità, libertà e regola
La “pastorizia” dell’Essere, i custodi della scienza giuridica e i poeti
Sacerdotes appellet: miti e riti del diritto
E infine: cosa s’intende per “diritto”?
Ta topika. Alcuni “luoghi” della discussione giusfilosofica: seminarii speciali del corso (da stabilirsi).
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti frequentanti:
1. appunti delle lezioni e dei seminarii;
2. F.CAVALLA, La verità dimenticata, Cedam, Padova, 1996;
3. F. TODESCAN, Etiamsi daremus: studi sinfonici sul diritto naturale, Cedam, Padova, 2003, limitatamente a:
Studio II; Studio IV, Studio VI.
Per gli studenti non frequentanti:
1. F. TODESCAN, Etiamsi daremus: studi sinfonici sul diritto naturale, Cedam, Padova, 2003, testo integrale;
2. A. SCHIAVELLO, V. VELLUZZI (a cura di), Il positivismo giuridico contemporaneo: una antologia, Giappichelli,
Torino, 2005, testo integrale.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Esame orale.
ALTRE INFORMAZIONI
Il materiale di studio d’appoggio per le lezioni (testi, fonti, handouts, diapositive ecc.), sarà reso disponibile
online o in copia fotostatica.
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FONDAMENTI DEL DIRITTO EUROPEO*
Prof. Gianni Santucci
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PREREQUISITI
Dato il conseguimento della laurea triennale si presuppone una buona conoscenza del diritto privato italiano e
romano, nonché delle principali caratteristiche dei principali sistemi giuridici di common law e di civil law.
OBIETTIVI FORMATIVI
Con il corso di “Fondamenti del diritto europeo” – di recentissima istituzione nel piano di studi della facoltà di
giurisprudenza – si intende offrire ai discenti soprattutto un metodo di ricerca che coniuga le discipline storiche
con quella della comparazione giuridica al fine di individuare i fondamenti dei nostri diritti europei attuali. Un
siffatto metodo di ricerca consente di comprendere il fondamento e le ragioni che hanno alle odierne soluzioni
giuridiche, offrendo uno strumento critico di valutazione dei pregi e difetti di tali soluzioni, nonché della loro
potenzialità in funzione del quotidiano adattamento che il diritto richiede.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso avrà inevitabilmente andamento monografico e toccherà problemi particolari di responsabilità
contrattuale ed extracontrattuale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Studenti frequentanti: un’assidua e partecipata frequenza al corso consente agevolmente di organizzare la
preparazione all’esame sugli appunti presi a lezione e sul materiale ivi distribuito.
Studenti non frequentanti: C.A. CANNATA, Materiali per un corso di fondamenti del diritto europeo, I, edizioni
Giappichelli 2005.
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STORIA DEL DIRITTO CANONICO
Prof. Ruggero Maceratini
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Se la Chiesa è orgogliosa delle promesse di eternità, il suo diritto e le sue istituzioni subiscono la legge
universale dell’incessante mobilità delle forme ( G. Le Bras, La Chiesa del diritto. Introduzione allo studio delle
istituzioni ecclesiastiche p.27) Il corso, quindi, mira a fornire allo studente una informazione generale dello
sviluppo storico del diritto canonico ed insieme a studiarne la mobilità delle forme. Esso si pone in una
posizione al contempo di autonomia, ma anche di complementarietà con il Diritto Canonico, ed avrà,
ovviamente, un rapporto costruttivo e dialettico con le altre discipline storiche insegnate nella Facoltà.
Pertanto, accanto a problemi di metodologia, e ad una visione generale della storia del Diritto delle Chiesa,
verranno trattati, di volta in volta, approfondimenti tematici relativi a singoli istituti di questo ordinamento
giuridico.
PREREQUISITI
Si ritiene che non debbano sussistere particolari prerequisiti tranne quello, ovvio, della buona volontà.
PROGRAMMA DEL CORSO
I. Diritto Canonico e Storia.
II. Problemi metodologici di partizione cronologica della Storia del Diritto Canonico.
III. Le fonti del Diritto Canonico: varie distinzioni.
IV. L’evoluzione complessiva delle fonti di conoscenza del Diritto Canonico dalle origini sino al Codex del
1917 (esposizione e conoscenza sintetica).
V. Il Diritto canonico classico: caratteri.
VI. Il Corpus juris Canonici.
VII. Il Primato Petrino evoluzione storica sino al suo apogeo medievale.
METODI DIDATTICI
Il corso si articola in una serie di lezioni ed eventualmente, a seconda delle circostanze, anche in seminari
tenuti da professori di altre Università. Ai frequentanti che dimostreranno particolare interesse verranno
segnalati eventuali approfondimenti della materia su cui svolgere anche brevi elaborati scritti.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità
dell’esame orale per tutti, dal momento che nelle lezioni si tende ad avere anche un dialogo con gli studenti,
ovviamente, per i frequentanti, si verifica attraverso di esso un automatico accertamento dell’efficacia delle
lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi.
TESTI DI RIFERIMENTO
- L. MUSSELLI, Storia del diritto canonico. Introduzione alla storia del diritto e delle istituzioni ecclesiali, Torino
1992;in alternativa gli appunti delle lezioni integrati con indicazioni bibliografiche che verranno fornite nel corso
delle stesse.
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STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE
Prof. Paolo Carta
1° semestre – 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di restituire allo studente la consapevolezza critica e storica della riflessione politica intorno
allo Stato, nelle specificità schiettamente politico-dottrinali, caratteristiche dell’Italia del secondo dopoguerra
(1950-1970).
PREREQUISITI
Agli studenti si richiede di aver frequentato almeno uno tra i seguenti corsi: Storia del diritto italiano, Storia del
pensiero giuridico, Storia delle codificazioni moderne.
PROGRAMMA DEL CORSO
La dottrina dello Stato nel pensiero politico italiano del secondo dopoguerra.
Il corso è dedicato all’indagine storica della dottrina dello Stato in Italia, a partire dalla riflessione politica di
Antonio Pigliaru colta nelle sue relazioni intellettuali e personali con i più grandi esponenti della scienza
politica e giuridica italiana del ‘900. Ciò anche a partire dai riflessi che la dottrina dello Stato ha avuto in quegli
anni, in ordine al dibattito filosofico, giuridico e morale. Gli argomenti sviluppati nel corso riguarderanno: la
formazione degli intellettuali e la ‘spovincializzazione’ della cultura; verità e politica; autonomia e articolazione
democratica dello Stato; pluralità degli ordinamenti e centralità dello Stato; la democrazia come impegno
personale; le relazioni tra piazza e Stato e tra uomo e Stato; la resistenza come virtù dell’individuo; obiezione
di coscienza e non-violenza.
Il corso ha la durata di 42 ore Gli studenti potranno seguire un laboratorio applicativo di 20 ore, affidato al dott.
Maurizio Cau.
METODI DIDATTICI
Lezioni in classe con lettura e commento di fonti.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L'esame avverrà in forma di colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti frequentanti, oltre al materiale messo a loro disposizione durante il corso si consiglia lo studio
dei volumi:
- P. CARTA, Il poeta la polis, Padova, Cedam, 2003.
- S. SATTA, Il mistero del processo, Milano, Adelphi, 1994 (e successive edizioni).
Agli studenti che non siano in grado di seguire regolarmente le lezioni si richiede lo studio dei seguenti testi:
- H. ARENDT, Vita Activa, Milano, Bompiani, 1964 (e successive edizioni).
- S. SATTA, Il mistero del processo, Milano, Adelphi, 1994 (e successive edizioni).
- P. CARTA, Il poeta e la polis, Padova, Cedam, 2003.
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STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE (CORSO AVANZATO)
Prof. Paolo Carta
1° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
H
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone indagare le relazioni tra politica e diritto nel Rinascimento italiano.
PREREQUISITI
Il corso è destinato agli studenti della laurea specialistica che abbiano già sostenuto l’esame di Storia delle
dottrine politiche.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il momento guicciardiniano. Il corso è dedicato allo studio del pensiero di Francesco Guicciardini in relazione
alla trattatistica italiana del ‘500. Partendo dalla indagine intorno alla formazione giuridica e alla esperienza
politica di Guicciardini, si leggeranno in aula alcuni tra i suoi scritti più importanti. Si tenterà di comprendere in
che misura la cultura rinascimentale ha fatto proprie e sviluppato alcune delle sue riflessioni politiche.
Il corso ha la durata di 42 ore.
METODI DIDATTICI
Lezioni in classe con lettura e commento di fonti.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L'esame avverrà in forma di colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame unicamente sul materiale messo a loro disposizione durante il
corso e concorderanno con il professore la lettura di un classico della storiografia politica.
Agli studenti che non siano in grado di seguire regolarmente le lezioni si richiede lo studio dei seguenti testi:
- A.M. BATTISTA, Politica e morale nella Francia dell'età moderna, a c. di A. M. Lazzarino Del Grosso, Genova,
Name, 1998.
- Il potere come problema nella letteratura della prima età moderna, a c. di S. Testoni Binetti, Firenze, CET,
2005 (Politeia. Scienza e pensiero, 25).
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BIODIRITTO
Prof. Carlo Casonato - Prof. Carlos Maria Romeo Casabona
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PREREQUISITI
Il corso presuppone la conoscenza dell’ordinamento costituzionale italiano e della metodologia della
comparazione. É richiesta una conoscenza perlomeno passiva della lingua inglese.
PROGRAMMA DEL CORSO
La materia del biodiritto, di relativamente recente formazione, verrà dapprima introdotta in riferimento ai suoi
rapporti con la bioetica. In particolar modo si metteranno in luce le caratteristiche del biodiritto in uno stato
plurale e costituzionale. Il corso proseguirà con lo studio dell’oggetto, del metodo e delle fonti del biodiritto, in
modo da indicarne le specificità a livello di valutazione critica. Ogni profilo di analisi verrà accompagnato ed
esemplificato dallo studio di casi significativi tratti dall’esperienza biogiuridica comparata. Il corso si propone in
questo modo di fornire una comprensione critica delle dinamiche su cui si muove il biodiritto in una pluralità di
ordinamenti attraverso la valutazione comparata dei dati normativi, dottrinali e giurisprudenziali relativi ad
alcune tematiche significative.
La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al
fine di allenare gli studenti a sviluppare un approccio critico. La didattica implica perciò un'ampia mobilità
tematica. Durante il corso, gli studenti verranno sollecitati ad intervenire nella discussione della materia, al fine
di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica dei materiali di
studio.
Sarà inoltre organizzata una prova scritta intermedia, volta ad accertare sia la conoscenza che la
comprensione della materia.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame, che si svolge in forma orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di
utilizzazione degli strumenti metodologici della comparazione applicata al biodiritto; capacità che
evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica del materiale
di studio viene considerata non sufficiente per il superamento dell'esame. Un buon esito della prova durante il
corso non esime dalla conoscenza della rispettiva materia.
TESTI DI RIFERIMENTO
I materiali di studio, di prossima pubblicazione, verranno indicati durante le lezioni. Verranno altresì indicati ed
inseriti on line casi e materiali specifici che gli studenti dovranno leggere e su cui si richiederà una discussione
ragionata in classe.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L'assegnazione della tesi di laurea richiede l'individuazione di un tema, proposto dal candidato almeno in
termini generali e precisato d'intesa con il docente. I tempi di elaborazione dipendono largamente dalle
capacità e dal grado di motivazione del candidato.
Visiting Professor: Carlos Romeo Casabona, Universidad del País Vasco, Spagna
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CLASS ACTIONS
Prof.ssa Linda Susan Mullenix
2° semestre - 6 crediti
CATTEDRA FULBRIGHT
COURSE REQUIREMENTS
Students are expected to read all the assigned readings, as indicated separately, before class. The materials
include a combination of statutory, rules, and secondary source materials (law review articles). During each
class session, I will combine a lecture or overview of the assigned topic with class discussion. As we progress
through the materials, I will gradually introduce questions for discussion and debate. Students are encouraged
to read and think about the assigned materials, and to be prepared to discuss their views during class time. I
also will gladly entertain any questions students may have about the assigned materials, and I encourage
them to inform me about differences in civil law or the Italian civil law system.
TOPICS
I.
Introduction to Concepts of Aggregative Justice, Class Action, and Mass Tort Litigation
II.
Comparative Overview of Anglo-American, Civil Law, and Mixed Legal Systems; Approaches to
Aggregative Litigation
III.
International Human Rights Class Actions
IV.
International Mass Tort Litigation – Class Actions
V.
Collective Historical Restitution and Other Group Harms (Peonage Litigation)
VI.
Comparative Analysis of Different Approaches to Resolving Aggregate Group Harms
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CRIMINOLOGIA
Dott. Andrea Di Nicola
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso di criminologia ha l’obiettivo di introdurre gli studenti alla conoscenza dei comportamenti criminali e
all’analisi delle reazioni dei sistemi di giustizia penale. Il comportamento criminale, nella duplice prospettiva di
chi lo commette (autore) e chi lo subisce (vittima), comporta costi individuali e sociali di dimensioni crescenti
che compromettono l'equilibrio individuale, familiare, sociale, politico ed economico dei sistemi sociali
contemporanei.
La questione criminale, nel doppio processo di localizzazione e di internazionalizzazione, continua ad essere il
problema che accomuna paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo e che allarma la comunità internazionale.
La concentrazione della criminalità, spesso violenta, nelle classi giovanili e nelle grandi metropoli è un
processo di allarmante localizzazione. La crescita delle organizzazioni criminali transnazionali che operano a
cavallo dei confini nazionali, dovuta alla globalizzazione dei mercati e all’intenso sviluppo tecnologico, è un
processo di allarmante internazionalizzazione che sta anche causando una modificazione nella struttura e
nelle attività delle organizzazioni criminali che, agendo come imprese legali in un’ottica di profitto, stanno
intraprendendo nuove attività illecite. Questi due processi di localizzazione ed internazionalizzazione,
determinati da molti fattori differenti, hanno cambiato la questione criminale all’inizio del terzo millennio e
stanno modificando tanto concetti, paradigmi teorici e metodi di studio del fenomeno criminale quanto i metodi
di regolazione. Il diritto penale, la pena, la reclusione carceraria sono insufficienti e risentono dei limiti culturali
del loro progetto che li portano a dialogare con difficoltà con altri diritti e con i diritti penali di altri paesi. Gli
apparati di polizia e quelli giudiziari risentono dei limiti della giurisdizione e faticano ad aprire spazi efficaci di
cooperazione internazionale di fronte alle nuove ed emergenti forme di criminalità ed alle evoluzioni di quelle
tradizionali. A livello internazionale è in corso un intenso dibattito ed un ampio lavoro di ricerca e
approfondimento che permette oggi alla criminologia di dare alcune risposte a questi nuovi problemi e che
permetterà a coloro che dovranno confrontarsi con le dimensioni della criminalità, sia locale sia
transnazionale, di trovare le risposte adeguate in un contesto nazionale ed internazionale.
PREREQUISITI
È consigliato aver sostenuto l'esame di diritto penale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso di criminologia, della durata di 42 ore, si sviluppa secondo il seguente programma, articolato in moduli:
- Modulo 1. Definire la devianza e la criminalità. Che cosa è un atto deviante. Che cosa è un reato e chi
è criminale. La definizione di devianza e criminalità secondo variabili culturali, religiose, politiche ed
economiche. Controllo sociale formale e informale. Confronto tra reazione ufficiale e reazione sociale
alla criminalità.
- Modulo 2. Misurare la criminalità. Quanti reati, quanti criminali, quante vittime. Metodi e tecniche per
rilevare le dimensioni della criminalità in Italia e in altri paesi (introduzione alla statistica giudiziaria
penale e indagini di vittimizzazione). Processi di localizzazione/internazionalizzazione della criminalità
in paesi sviluppati, in via di sviluppo e in transizione.
- Modulo 3. Spiegare la criminalità. Criminologia e altre scienze. Teorie bio-antropologiche,
psicodinamiche, sociologiche ed economiche della criminalità.
- Modulo 4. Distorsioni della personalità e implicazioni criminali e processuali. Il problema
dell’imputabilità. Serial killers.
- Modulo 5. Forme di criminalità. Criminalità comune. Dalla criminalità individuale a quella organizzata.
Forme di criminalità organizzata in Italia e nel mondo e risposte dei sistemi di giustizia penale.
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Criminalità economica e criminalità economica organizzata: riciclaggio di denaro sporco, frodi e
corruzione. Criminalità e sicurezza urbana. Criminalità e sicurezza aziendale.
- Modulo 6. Istituzioni per la criminalità. Dall'indiziato al condannato. Il percorso dentro e fuori il sistema
di giustizia penale. Quale sanzione per quale criminale? Problemi di efficacia delle sanzioni in termini
di deterrenza e costi individuali, sociali ed economici della pena. Diritti umani e carcere. Il problema
del trattamento all’interno del carcere e le misure alternative al carcere. Equità ed efficienza nel
funzionamento del sistema penale.
- Modulo 7. Prevedere la criminalità ed i suoi rimedi. Trasformazioni della criminalità nei prossimi 15
anni: effetti combinati di tecnologia e globalizzazione. Limiti all’espansione della sanzione penale e le
libertà civili. Fine della prevenzione penale come rimedio alla criminalità e sviluppo della prevenzione
situazionale e di altre forme di prevenzione.
METODI DIDATTICI
Tipo lezioni: lezioni frontali.
È previsto lo svolgimento dei seguenti seminari integrativi – della durata di 2 ore ciascuno e la cui frequenza è
facoltativa – che approfondiscono i contenuti di alcuni moduli del corso:
- Psiche e criminalità: serial killers;
- Nuove forme di criminalità: computer crimes; traffico di persone a scopo di sfruttamento; reati
ambientali (abusivismo edilizio, traffico di rifiuti e sfruttamento di animali); traffico di opere d'arte e di
beni archeologici;
- Nuove forme di prevenzione della criminalità: crime proofing della legislazione e dei prodotti.
I seminari sono tenuti da ricercatori di TRANSCRIME (dottori di ricerca in criminologia) o da altri esperti del
settore. Le date e i nominativi dei docenti sono comunicati all'inizio del corso.
All'inizio del corso agli studenti frequentanti viene anche distribuito il programma dettagliato delle lezioni e la
lista del materiale bibliografico per la preparazione dell’esame.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Esame orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
La lista del materiale bibliografico per i frequentanti, relativo ai temi trattati durante le lezioni, è disponibile
online sul sito della Facoltà all'inizio del corso. Per gli studenti frequentanti l'esame consiste nella preparazione
di questo materiale e degli appunti presi a lezione. Coloro che frequentano almeno 2/3 dei seminari integrativi
possono sostituire il materiale relativo ad una parte del corso con gli appunti dei seminari.
Il carattere del corso presuppone la frequenza delle lezioni. Tuttavia, per coloro che fossero impossibilitati alla
frequenza ma ugualmente interessati a sostenere l’esame, i testi di riferimento sono:
- F.P. Williams e M.D. McShane, Devianza e criminalità, Il Mulino, Bologna, 2002, pp. 9-200;
- M. Barbagli, A. Colombo e E.U. Savona, Sociologia della devianza, Il Mulino, Bologna, 2003 (esclusi
paragrafo 7 del cap. I - “Le teorie della devianza e della criminalità” - e capitolo VIII - “Il sistema
penale”);
- A. Di Nicola, La criminalità economica organizzata: le dinamiche dei fenomeni, una nuova categoria
concettuale e le sue implicazioni di policy, Angeli, Milano, 2006.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Il corso di criminologia prevede: i) tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME; ii) tesi senza stage.
i) Tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME. Queste tesi sono assegnate a studenti che hanno superato
l'esame di criminologia e (se biennalisti o magistrali) quello di criminologia applicata. Il periodo di stage presso
TRANSCRIME – che può essere di 3-6 mesi (studenti triennalisti) o 9-12 mesi (studenti biennalisti o
magistrali) – ha lo scopo di addestrare lo studente alla ricerca con una formula di tipo semi-professionale
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portandolo a diretto contatto con ambienti, istituzioni e persone che si occupano di criminalità e della sua
prevenzione. Durante lo stage lo studente in tesi ricopre il ruolo di assistente alla ricerca e viene inserito in uno
dei progetti di ricerca che TRANSCRIME svolge in proprio o per conto di Enti esterni nazionali ed
internazionali. Nello sviluppare la sua tesi lo studente riceve una formazione continuata sul metodo (come si fa
una tesi di laurea, come si scrive una relazione, come si sviluppa un progetto di ricerca) e sul contenuto. Fa
parte inoltre a pieno titolo del gruppo di ricerca e partecipa alle sue riunioni. Allo studente interno viene chiesta
una frequenza settimanale di 2 giorni, con orario d’ufficio, per l’intera durata dello stage, e viene data la
disponibilità delle attrezzature necessarie per lo svolgimento della sua attività di ricerca e del fornito Centro di
Documentazione di TRANSCRIME. Par accedere a questo percorso, lo studente deve aver superato con
un’ottima valutazione l’esame di criminologia e (se biennalista o magistrale) anche quello di criminologia
applicata, avere a un’ottima media degli esami sostenuti e una buona conoscenza della lingua inglese. Il
numero massimo di tesi con stage assegnate complessivamente ogni anno, per criminologia e criminologia
applicata, è 4. Il periodo di internato è valido per il conseguimento di crediti formativi.
ii) Tesi senza stage. Queste tesi sono assegnate agli studenti che hanno superato l’esame di criminologia, e
nel caso di biennalisti o magistrali anche quello di criminologia applicata, e che hanno una buona conoscenza
della lingua inglese. Il numero massimo di tesi senza stage assegnate ogni anno, per criminologia e
criminologia applicata, è 6.
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CRIMINOLOGIA APPLICATA
Dott. Andrea Di Nicola
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso di criminologia applicata intende fornire agli studenti gli strumenti fondamentali per l’applicazione delle
conoscenze criminologiche teoriche, acquisite durante il corso di criminologia, a tutte quelle attività
(investigative, di polizia, di analisi) volte a ridurre la criminalità e quelle decisioni riguardanti le misure più
appropriate per la prevenzione di criminalità, illegalità e disordine sociale. Nel corso vengono inoltre trattati
elementi di scienze forensi utili a comprendere le diverse applicazioni.
Il corso intende anche offrire nozioni di ricerca applicata nel settore della criminalità e delle relative politiche di
contrasto.
PREREQUISITI
Il superamento dell’esame di criminologia.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso di criminologia applicata, della durata di 36 ore, sviluppa i seguenti temi:
- La criminalità appropriativa: le teorie dell’attività di routine, degli stili di vita e della scelta razionale e la
loro applicazione alle attività investigative e preventive dei reati appropriativi (rapine, furti, ecc.), in
particolare il crime mapping. Spazio difendibile, crime prevention through environmental design,
problem oriented policing e crime proofing dei prodotti. Interventi di prevenzione situazionale della
criminalità.
- La criminalità violenta: le teorie sull’omicidio e sulle violenze sessuali e le loro applicazioni alle indagini
sui crimini violenti. Criminal profiling e scena del delitto. Perizie cliniche nell’attività processuale e di
sorveglianza. Interventi di prevenzione situazionale della criminalità.
- La criminalità organizzata: le teorie sullo sviluppo e le trasformazioni della criminalità organizzata e
loro applicazione alle indagini sulle organizzazioni criminali. Indagini in materia di tratta di persone a
scopo di sfruttamento e traffico di migranti. Interventi di prevenzione situazionale della criminalità.
- La criminalità economica e la criminalità informatica: lo sviluppo delle teorie e loro applicazione alle
indagini sulla criminalità economica. Indagini sui reati informatici: computer forensic e network
forensic. Metodi e mezzi per gestire il rischio criminalità in azienda. Interventi diretti alla riduzione delle
opportunità criminali.
METODI DIDATTICI
Tipo lezioni:
- lezioni frontali;
- studio di casi concreti di attività di investigazione e di interventi preventivi.
Il corso prevede lo svolgimento di seminari integrativi di ricerca applicata nel settore della criminalità e delle
politiche di contrasto alla criminalità. I seminari, della durata di 2 ore ciascuno, dopo un’introduzione alla
metodologia della ricerca criminologica, illustrano i risultati di ricerche condotte presso TRANSCRIME, Joint
Research Centre on Transnational Crime dell'Università degli Studi di Trento e dell'Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano. Gli argomenti dei seminari sono i seguenti: 1) metodologia della ricerca criminologica:
il disegno della ricerca; 2) metodologia della ricerca criminologica: ricerca pura/ricerca applicata, ricerca
descrittiva, esplicativa, esplorativa e valutativa; 3) esempio di ricerca applicata: riciclaggio e paesi off-shore; 4)
esempio di ricerca applicata: confisca dei proventi illeciti nei paesi dell’Unione europea; 5) esempio di ricerca
applicata: politiche prostituzionali e tratta di donne e bambini a scopo di sfruttamento nei paesi dell’Unione
europea.
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All'inizio del corso agli studenti frequentanti viene distribuito il programma dettagliato delle lezioni e dei
seminari integrativi e la lista del materiale bibliografico per la preparazione dell’esame.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Esame orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Il materiale bibliografico relativo ai temi trattati durante le lezioni è disponibile, all'inizio del corso, online sul sito
della Facoltà. Per gli studenti frequentanti, l'esame consiste nella preparazione di questo materiale e degli
appunti presi a lezione. Il carattere del corso presuppone la frequenza delle lezioni. Tuttavia, per coloro che
fossero impossibilitati alla frequenza ma ugualmente interessati a sostenere l’esame, il programma consiste
nello studio dei testi che verranno indicati dal docente all’inizio delle lezioni.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Il corso di criminologia applicata prevede: i) tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME; ii) tesi senza
stage.
i) Tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME. Queste tesi sono assegnate a studenti che hanno superato
l'esame di criminologia e quello di criminologia applicata. Il periodo di stage presso TRANSCRIME – che può
essere di 3-6 mesi (studenti triennalisti) o 9-12 mesi (studenti biennalisti o magistrali) – ha lo scopo di
addestrare lo studente alla ricerca con una formula di tipo semi-professionale portandolo a diretto contatto con
ambienti, istituzioni e persone che si occupano di criminalità e della sua prevenzione. Durante lo stage lo
studente in tesi ricopre il ruolo di assistente alla ricerca e viene inserito in uno dei progetti di ricerca che
TRANSCRIME svolge in proprio o per conto di Enti esterni nazionali ed internazionali. Nello sviluppare la sua
tesi lo studente riceve una formazione continuata sul metodo (come si fa una tesi di laurea, come si scrive una
relazione, come si sviluppa un progetto di ricerca) e sul contenuto. Fa parte inoltre a pieno titolo del gruppo di
ricerca e partecipa alle sue riunioni. Allo studente interno viene chiesta una frequenza settimanale di 2 giorni,
con orario d’ufficio, per l’intera durata dello stage, e viene data la disponibilità delle attrezzature necessarie per
lo svolgimento della sua attività di ricerca e del fornito Centro di Documentazione di TRANSCRIME. Par
accedere a questo percorso, lo studente deve aver superato con un’ottima valutazione l’esame di criminologia
e (se biennalista o magistrale) anche quello di criminologia applicata, avere a un’ottima media degli esami
sostenuti e una buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi con stage assegnate
complessivamente ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 4. Il periodo di internato è valido per
il conseguimento di crediti formativi.
ii) Tesi senza stage. Queste tesi sono assegnate agli studenti che hanno superato gli esami di criminologia e
di criminologia applicata e che hanno una buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi
senza stage assegnate ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 6.
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DIRITTO AMMINISTRATIVO COMPARATO
Prof.ssa Barbara Marchetti
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ha per oggetto l’esame delle caratteristiche di alcuni sistemi stranieri di giustizia amministrativa e ha
l’obiettivo di porre a confronto le diverse esperienze di tutela del cittadino di fronte alla pubblica
amministrazione in ordinamenti connotati, quanto al regime dei pubblici poteri amministrativi, da tradizioni e
sviluppi anche assai differenziati.
Nella trattazione dei vari temi sono presupposte le nozioni di base del diritto amministrativo italiano sostanziale
e processuale - o, nel caso di studenti Erasmus, del diritto amministrativo del Paese di provenienza -, cosicché
la acquisita conoscenza di tali nozioni è condizione per frequentare il corso e sostenere l’esame.
L'intento è quello di mettere a confronto tradizioni giuridiche storicamente differenti (in particolare quella del
droit administratif e quella dei Paesi di common law) e di individuare divergenze e convergenze dei diversi
modelli di protezione del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione.
E’ utile inoltre che i frequentanti conoscano almeno una lingua straniera.
Il corso si inserisce, anche per quanto riguarda le collaborazioni, nell’organizzazione generale delle materie
amministrativistiche.
L’esame si svolgerà in forma orale.
Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio preceduto da una o più prove scritte.
TESTI DI RIFERIMENTO
I materiali di studio verranno indicati all’inizio del corso.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella
materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente
dalle attitudini del candidato.
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DIRITTO ANGLO-AMERICANO
Dott. Andrea Pradi – Prof. William Burnham
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso mira ad approfondire le caratteristiche principali della famiglia di Common Law. Lo studio
dell'evoluzione storica dei sistemi di common law, il funzionamento delle istituzioni giuridiche e l'analisi di
alcuni istituti e concetti paradigmatici, mira a rendere consapevoli gli studenti tanto delle analogie quanto delle
differenze che esistono all'interno della Tradizione Giuridica Occidentale, andando oltre le semplici
somiglianze ed affinità linguistiche ed i luoghi comuni relativi al diverso sistema delle fonti.
PREREQUISITI
Il corso presuppone la conoscenza delle caratteristiche fondamentali dei sistemi di common law e della
metodologia comparatistica oggetto del corso di sistemi giuridici comparati.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso mira ad approfondire gli elementi fondanti della famiglia di common law, attraverso lo studio storico
della sua formazione, l'analisi del sistema delle fonti del diritto con particolare riferimento al ruolo del formante
giurisprudenziale. Tale lavoro richiede la capacità di collocare i singoli temi in una più vasta cornice
istituzionale, che tenga conto del modo in cui i diversi formanti interagiscono fra di loro, e più in generale della
posizione che occupa il diritto rispetto ai fattori meta-giuridici rilevanti (politico, economico, sociale). Il corso
approfondirà in modo selettivo alcuni aspetti paradigmatici dei sistemi di common law: a tal proposito esso
sarà diviso in due distinti moduli, il cui oggetto sarà rispettivamente il diritto inglese ed il diritto degli Stati Uniti
d'America. Lo studio del diritto inglese riguarderà sia l'aspetto diacronico della formazione delle principali
caratteristiche sistemologiche del common law (origini storiche del common law; common law ed equity;
sistema delle fonti), sia l'attuale configurazione del diritto inglese, con particolare attenzione alle evoluzioni
recenti che hanno progressivamente allontanato il diritto inglese dal modello "classico", evidenziando sviluppi
autonomi ed elementi di convergenza con i sistemi continentali (organizzazione della giustizia e recenti riforme
del processo civile; adozione dello Human Rights Act; decentramento legislativo e perdita di centralità del
Parlamento ecc.). L'analisi del diritto americano si concentrerà sulle peculiarità istituzionali e sostanziali che lo
caratterizzano rispetto al sistema inglese, quali il rapporto fra diritto federale e statale, il ruolo della
Costituzione e del judicial review, l'evoluzione del modello americano del tort, per evidenziarne le centralità del
diritto rispetto agli altri sistemi di scelta istituzionali (politica, mercato). Il modulo sul diritto statunitense vedrà la
partecipazione del prof. William Burnham (Wayne State University - Detroit) che, assieme al docente,
approfondirà particolari aspetti dell'ordinamento USA attraverso lo studio di alcune sentenze paradigmatiche
pronunciate dalla corti americane. Per quest'ultimo modulo è richiesto un buon livello di conoscenza della
lingua inglese. E' infatti prevista l'attribuzione di crediti aggiuntivi per la frequenza del modulo stesso (2) e per il
superamento della prova scritta (2).
E' previsto lo svolgimento di due cicli di esercitazioni relativi al delle fonti in diritto inglese e statunitense tenuti
dai dottori Paolo Guarda e Federica Lorenzato.
METODI DIDATTICI
Il corso si svolgerà sia attraverso l'inquadramento teorico dei temi oggetto di studio, sia attraverso la
discussione di materiali quali sentenze, leggi e altri materiali giuridici di interesse, con l'intervento attivo e
critico degli studenti, a cui potranno essere assegnate singole letture per la discussione in classe.
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MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Per gli studenti frequentati si prevede una prova in forma scritta alla fine di ciascun modulo. La prova inerente
al modulo di diritto americano sarà svolta in lingua inglese ed al suo superamento verranno assegnati due
crediti aggiuntivi.
Per gli studenti non frequentanti l’esame consiste in un esame orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti frequentanti, il testo di base è:
- U. MATTEI, Il modello di common law, Torino, Giappichelli, ultima edizione
- Ulteriori materiali verranno depositati presso la copisteria della facoltà durante il corso.
Per gli studenti non frequentanti i testi per la preparazione all’esame sono:
- U. MATTEI, Il modello di common law, Torino, Giappichelli, ultima edizione.
- G. GILMORE, Le grandi epoche del diritto americano, Milano, Giuffrè, 1988.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per l’assegnazione della tesi il candidato deve proporre uno o più argomenti, almeno in termini generali, che
dovrà poi essere definito d’intesa con il docente attraverso la stesura di una bibliografia sommaria e la
preparazione di un indice provvisorio. La scelta di una tesi comparata relativa a temi giuridici propri dei sistemi
di common law presuppone la conoscenza almeno passiva della lingua inglese, essendo imprescindibile la
capacità di lavorare di prima mano sulle fonti. I tempi di lavoro dipendono dall’impegno del candidato, e vanno
concordati con il docente.
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DIRITTO BANCARIO E DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
Dott. Filippo Sartori
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso ha per oggetto la disciplina giuridica dell’intermediazione bancaria e finanziaria, alla luce delle norme
generali del codice civile e dei due testi unici del 1993 (c.d. Testo Unico Bancario) e del 1998 (c.d. Testo
Unico della Finanza) recentemente modificati dalla c.d. legge sul risparmio.
Nella prima parte, l’insegnamento affronta la materia dei soggetti che esercitano dette attività (diverse tipologie
di banche, SIM, SGR, SICAV, società fiduciarie), nonché la disciplina normativa dell’attività bancaria,
finanziaria e delle attività connesse, avendo specificamente riguardo alla raccolta del risparmio e alla
concessione del credito. Particolare attenzione verrà altresì posta sull’agere degli organi di controllo e sulla
disciplina delle crisi bancarie.
Nella seconda parte, si esamineranno le diverse tipologie di strumenti finanziari e di servizi di investimento,
per passare poi, attraverso l’analisi dei formulari contrattuali messi a punto per taluni prodotti finanziari, a
considerare l’influenza che su tali prodotti hanno avuto e possono avere le “nuove tecnologie”, con particolare
riguardo alle possibilità di commercializzazione via Internet (cd. trading on-line) ed agli spunti di riflessione
innescati dalla c.d. dematerializzazione degli strumenti finanziari.
Infine, si dedicherà ampio spazio alle regole di comportamento, poste a presidio della tutela dei risparmiatori e
dell’integrità del mercato, che gli operatori finanziari devono rispettare nello svolgimento dei servizi di
investimento e accessori.
PREREQUISITI
Il corso di diritto bancario presuppone la conoscenza del diritto civile e del diritto commerciale.
PROGRAMMA DEL CORSO
1.
La disciplina dell’attività di intermediazione finanziaria.
2.
Le banche tra riforma del diritto societario e legislazione speciale.
3.
Gli intermediari finanziari non bancari: gli organismi di investimento collettivo del risparmio, gli altri
intermediari.
4.
La vigilanza amministrativa sugli intermediari finanziari.
5.
I gruppi bancari, finanziari e la vigilanza consolidata.
6.
L’attività bancaria: la raccolta del risparmio, le attività finanziarie e le attività connesse e strumentali,
nonché le forme alternative di finanziamento.
7.
Tipologia negoziale delle operazioni di raccolta fra il pubblico e di sollecitazione del risparmio.
8.
I contratti di credito. I c.d. contratti parabancari.
9.
Le garanzie nella pratica bancaria e finanziaria.
10.
Il conto corrente bancario.
11.
L’assegno e gli altri titoli di credito bancari.
12.
I servizi di pagamento. I crediti documentari.
13.
La disciplina delle crisi degli intermediari finanziari. In particolare, l’amministrazione straordinaria e la
liquidazione coatta amministrativa.
14.
Gli strumenti finanziari e i servizi di investimento.
15.
La negoziazione per conto proprio e per conto terzi.
16.
Il collocamento.
17.
La ricezione e la trasmissione di ordini, nonché la mediazione.
18.
La gestione su base individuale di portafogli di investimento.
19.
Le regole di condotta: dalla direttiva sui servizi di investimento (c.d. ISD) alla direttiva sui mercati di
strumenti finanziari (c.d. FIM).
20.
Le regole elaboratore dalla Consob e dal Committee of European Securities Regulators.
94
21.
22.
23.
Il trading on line. I principi IOSCO.
La legge 28 dicembre 2005, n. 262: c.d. legge sul risparmio.
Le sanzioni e i rimedi.
METODI DIDATTICI
Alla trattazione teorica delle problematiche in diritto verrà affiancata una puntuale analisi dei profili applicativi,
avendo riguardo ai casi di attualità finanziaria (in particolare, “bonds argentini”, “Cirio” e “Parmalat”). L'esame
del formante giurisprudenziale farà da sfondo costante all'intera riflessione. Lo studio del diritto bancario e
finanziario sarà condotto attraverso l'ausilio degli strumenti di indagine messi a disposizione dalla
comparazione giuridica e dall'analisi economica del diritto.
Durante il corso saranno organizzati gruppi di lavoro per la presentazione di casi da discutere in aula (anche in
apposite sessioni) oltre che seminari al fine di esaminare e discutere taluni aspetti del programma con
operatori del settore. Saranno tenute lezioni di carattere seminariale dall’avv. Paolo Cristoforetti della
Federazione Trentina della Cooperazione.
TESTI DI RIFERIMENTO
- F. ANNUNZIATA, La disciplina del mercato mobiliare, Torino, Giappichelli, ultima edizione, dal capitolo I al
capitolo X, nonché il capitolo XV
- P. FERRO - LUZZI, Lezioni di diritto bancario, Torino, Giappichelli, ultima edizione, esclusa la lezione X:
In alternativa ai testi indicati:
- AA.VV., L’ordinamento finanziario italiano, Francesco Capriglione (a cura di), Padova, Cedam, 2005, I e II.
Per gli studenti frequentanti saranno fornite all’inizio delle lezioni specifiche indicazioni bibliografiche.
Letture consigliate:
- U. MATTEI, F. SARTORI, A un anno da Enron negli Stati Uniti e in Europa, in Politica del diritto, Il Mulino, 2003
- F. SARTORI, Le regole di condotta degli intermediari finanziari, Milano, Giuffrè, 2004
- G. ROSSI, Il gioco delle regole, Milano, Adelphi, 2006
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Prova orale. Per gli studenti frequentanti è previsto un preappello al termine delle lezioni avente ad oggetto gli
argomenti trattati nel corso.
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DIRITTO CANONICO
Prof. Ruggero Maceratini
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso ha un duplice carattere: generale ed informativo e, per quanto possibile anche monografico. Sotto il
primo profilo si propone di far conoscere la struttura della Chiesa, come società che si basa su presupposti
diversi dalle altre realtà politiche. Per tale motivo verrà data rilievo alla parte costituzionale del diritto canonico
stesso, senza trascurare i necessari riferimenti storici. Sotto il secondo profilo l’attenzione sarà rivolta in modo
particolare all’istituto matrimoniale e dal relativo processo e verranno poi esposti brevemente i principi
fondamentali che regolano le sanzioni nella Chiesa.
PREREQUISITI
Si ritiene che non debbano sussistere particolari prerequisiti tranne quello, ovvio della buona volontà.
PROGRAMMA DEL CORSO
I) Fondamenta del diritto canonico;
II) La costituzione della Chiesa;
III) Profili istituzionali della Chiesa cattolica;
IV) Il governo della Chiesa: norma canonica, consuetudine, atto amministrativo;
V) Il matrimonio canonico ed il diritto processuale canonico;
VI) Elementi sulle sanzioni canoniche.
METODI DIDATTICI
Il corso si articola in una serie di lezioni ed eventualmente, a seconda delle circostanze, anche in seminari
tenuti da professori di altre Università. Ai frequentanti che dimostreranno particolare interesse verranno
segnalati eventuali approfondimenti della materia su cui svolgere anche brevi elaborati scritti.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità
dell’esame orale per tutti, dal momento che nelle lezioni si tende ad avere anche un dialogo con gli studenti,
ovviamente, per i frequentanti, si verifica attraverso di esso un automatico accertamento dell’efficacia delle
lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi.
TESTI DI RIFERIMENTO
A scelta per la parte costituzionale ed istituzionale:
1) P. LOMBARDIA - Lezioni di Diritto canonico, Milano Giuffrè ultima edizione;
2) G. FELICIANI – Le basi del diritto canonico dopo il Codice del 1983, Bologna Il Mulino ultima edizione;
3) P. MONETA – Introduzione al diritto canonico, Torino Giappichelli 2001;
4) I frequentanti potranno sostituire i testi con gli appunti delle lezioni.
Per la parte matrimoniale:
1) F. FINOCCHIARO – Il matrimonio nel diritto canonico, Bologna Il Mulino ultima edizione.
oppure
2) E. VITALI S. BERLINGÒ, Il matrimonio canonico, Milano Giuffrè 2003, 2ª ed. tutto.
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DIRITTO COMMERCIALE INTERNAZIONALE
Prof. Gian Antonio Benacchio – Dott. Marco Torsello
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PROGRAMMA DEL CORSO
Il commercio internazionale:
Il corso prevede l’analisi degli aspetti principali del diritto dei contratti internazionali tra cui:
1. le fonti
2. il contratto internazionale:principi generali
3. la fase prenegoziale: lettere d'intenti e lettere di riservatezza
4. clausole contrattuali tipiche: hardship, forza maggiore, risoluzione del contratto, clausole penali.
5. clausole particolari in alcuni tra i principali contratti internazionali (ad es. di vendita, di distribuzione, di
licenza, ecc.)
PREREQUISITI
Si consiglia di seguire il corso dopo avere sostenuto l’esame di diritto commerciale
METODI DIDATTICI
Per gli studenti frequentanti il corso affiancherà lo studio degli istituti all’analisi diretta di documenti, quali
contratti internazionali, decisioni arbitrali, decisioni delle corti nazionali italiane e straniere, testi normativi ed
altri materiali ritenuti utili e che saranno discussi durante le lezioni.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si svolgerà in forma orale e verterà esclusivamente sulle parti del testo indicate all’inizio del corso.
Con gli studenti frequentanti potranno essere concordate parti diverse o sostitutive in funzione delle scelte
operate durante lo svolgimento del corso.
TESTI DI RIFERIMENTO
Il materiale di studio sarà reso noto all’inizio del corso anche mediante pubblicazione nel sito internet della
Facoltà.
97
DIRITTO COMPARATO DEL LAVORO/COMPARATIVE LABOUR LAW
Prof. Wolfgang Däubler
2° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
The course will give basic informations about foreign labour law systems and some experience in comparing
different national solutions of comparable problems.
PREREQUISITI
Some elementary knowledge of English; some knowledge of Italian labour law.
PROGRAMMA DEL CORSO
The course will give a short introduction into six labour law systems which are among the most important ones
in the world: US, Brazil, Japan, China, Italy and Germany.
The method of comparison will not be taught as such; the course follows the principle of “learning by doing”.
We will deal especially with two subjects which have found quite different solutions in the legal orders
examined: Protection against dismissal and participation of workers in decision-making.
METODI DIDATTICI
After some time, the course will be based on questions and discussions.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL´APPRENDIMENTO
The examination will be an oral one; Italian language can be used if it is spoken slowly.
TESTI DI RIFERIMENTO
Zweigert/Kötz, Introduction to comparative law, 3rd edition, Oxford 1998; Wedderburn, Common law, labour
law, global law, Giornale di Diritto del Lavoro e di Relazioni Industriali 2002, 1 – 38; Auvergnon (dir.), Les
juges et le droit social. Contributions à une approche comparative, Bordeaux 2002; Edlund (Ed.), Labour Law
Research in twelve countries, Stockholm 1986; Krotoschin, Instituciones del derecho de trabajo, Buenos Aires
1968.
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DIRITTO COMPARATO DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Dott. Roberto Caso
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PREREQUISITI
E' necessario aver assimilato i contenuti dei corsi di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto pubblico.
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di esplorare una materia di grande attualità e di affinare, nello studio della stessa, i metodi
della riflessione comparativa.
PROGRAMMA DEL CORSO
La proprietà intellettuale è materia fondamentale del diritto contemporaneo. Tra le forme di proprietà
intellettuale, il copyright – ovvero la tutela delle opere dell’ingegno - assume una crescente rilevanza. Molti
gesti quotidiani che riguardano la fruizione della cultura chiamano in causa i diritti sulle opere dell’ingegno.
L’acquisto o il prestito di un libro, la partecipazione ad uno spettacolo teatrale, l’ascolto di una musica alla
radio, la contemplazione di una trasmissione televisiva, e l’acquisizione di un file multimediale attraverso
Internet mettono in gioco regole di diritto d’autore. Chi d’altra parte si pone nella prospettiva della produzione
di conoscenza ancor meglio percepisce la centralità del copyright. Ad esempio, chiunque ha avuto modo di
confrontarsi con la pubblicazione di un testo ha una (pur minima) familiarità con i diritti sulle opere
dell’ingegno.
L’evoluzione del copyright pone importanti e complessi problemi sul piano del diritto privato comparato.
Da sempre i diritti sulle opere dell’ingegno sono strettamente legati all’evoluzione tecnologica. Ma le
tecnologie digitali hanno completamente rivoluzionato il contesto in cui si muovono la creatività e le sue forme
di sfruttamento economico. Ad essere messe in discussione non sono solo le regole di dettaglio, ma anche la
logica dello strumento giuridico prescelto tre secoli fa per coordinare gli interessi connessi al mercato dei libri:
un diritto di esclusiva limitato (nell’ampiezza, nonché nella durata) e trasferibile.
Nell’accostarsi all’evoluzione dei modelli normativi del copyright angloamericano e del diritto d’autore
continentale, occorre sempre tenere a mente che al legislatore tocca scegliere tra i vari meccanismi giuridici
che il contesto tecnologico rende possibile mettere in atto. In questa scelta il legislatore dovrebbe essere
guidato dall’esigenza di conciliare molteplici e rilevanti interessi. In particolare, ciò che va primariamente
preservato è l’interesse pubblico alla produzione e circolazione di (nuova) informazione e conoscenza.
Tuttavia, il processo di costruzione delle regole legislative è pesantemente influenzato da gruppi di pressione
che guardano ai propri settoriali interessi e non a quelli della società nel suo complesso. A ciò si deve
aggiungere che i legislatori intendono la regolamentazione dei diritti sulle opere dell’ingegno come uno snodo
cruciale della competizione internazionale.
L’auspicio di un quadro normativo globale è stato perciò sempre contrastato dalla competizione tra Paesi
produttori e Paesi importatori di informazione. Tale competizione si è innestata soprattutto sulle differenze
declamatorie tra copyright angloamericano e diritto d’autore continentale. Solo quando le tecnologie hanno
posto minacce esiziali all’assetto tradizionale degli interessi di titolari di diritti su opere dell’ingegno, sono
aumentate le spinte alla convergenza ovvero al rafforzamento della protezione dei medesimi interessi.
Tuttavia, le ricostruzioni d’insieme, che esaltano le nuove concordanze, non colgono la complessità del quadro
di riferimento. Le spinte alla competizione tra modelli normativi (ad esempio, tra copyright statunitense e diritto
d’autore comunitario) non sono annullate e le differenze tra sistemi giuridici possono giocare un ruolo decisivo
negli esiti operazionali. Per esplorare tali esiti occorre andare oltre il dato legislativo e volgere lo sguardo alla
dottrina, alla giurisprudenza ed alla prassi contrattuale.
Mettersi sulle tracce dell’evoluzione del copyright è dunque una preziosa occasione per affinare lo
strumentario metodologico del diritto privato comparato: storia, teoria dei formanti, circolazione di modelli
giuridici, analisi economica del diritto, legal process, diritto e tecnologia.
99
METODI DIDATTICI
Il corso alternerà alla esposizione teorica del tema, una puntuale analisi delle varie problematiche anche
attraverso il metodo casistico.
Dopo un'introduzione alla materia della proprietà intellettuale, si approfondiranno singoli aspetti dell’evoluzione
della tutela delle opere dell’ingegno.
I frequentanti devono seguire le lezioni, studiare il materiale messo di volta in volta a disposizione prima delle
lezioni.
MODALITA' DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si sostanzia in una prova orale.
Gli studenti frequentanti sostengono anche una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione.
TESTI DI RIFERIMENTO
- G. PASCUZZI, R. CASO (curr.), I diritti sulle opere digitali - Copyright statunitense e diritto d’autore italiano,
Cedam, Padova, 2002
- R. CASO, Digital rights management - Il commercio delle informazioni digitali tra contratto e diritto d’autore,
Cedam, Padova, 2004 (ristampa, Trento, 2006, disponibile gratuitamente in formato pdf all’indirizzo Internet:
http://www.jus.unitn.it/users/caso/pubblicazioni/drm/home.asp?cod=roberto.caso).
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un
periodo di bilanci (non solo culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica. Interrogarsi,
perciò, sul suo significato, prima di intraprenderne la stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e
scoprirne (se esiste) l'utilità. La dissertazione finale dovrebbe essere, nelle intenzioni, una sorta di esercizio
riepilogativo, anche se, in una facoltà pervicacemente "orale" quale è quella di Giurisprudenza, essa
costituisce (spesso) il primo momento ufficiale di riflessione "vergata" e, sotto questo profilo, va considerata un
esordio piuttosto che un bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche
caso riguarda materie che non hanno formato oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che
la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è imparato, sempre che con questa
espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale va
ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. Il docente
individua periodicamente un filone di riflessione in relazione al quale vengono definiti un certo numero di
argomenti di tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli argomenti disponibili. E' richiesta la conoscenza almeno
di una lingua straniera.
100
DIRITTO COMPARATO DELLE RELIGIONI*
Prof. Ruggero Maceratini – Prof.ssa Erminia Camassa
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
[email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
In ragione del rinnovato interesse delle scienze sociali verso il fenomeno religioso il corso si propone di
approfondire lo studio dei diritti religiosi. Ogni religione “produce diritto”, pone cioè regole guida ai propri fedeli,
regole che vengono ad incidere spesso oltre l’ambito strettamente cultuale, per produrre effetti anche sui
comportamenti pubblici e sociali nella famiglia, nel lavoro, nell’istruzione, nella vita economico-sociale
(preghiera, giorni festivi, scuola, alimentazione, macellazione, abbigliamento e sepolture).
PROGRAMMA DEL CORSO
Oggetto del corso sarà l'analisi del ruolo dei diritti religiosi nelle società multiculturali ed il rapporto tra diritti
religiosi e diritti secolari . Diritto e religione nella tradizione ebraica, cristiana e mussulmana. Il diritto
all'appartenenza e l'appartenenza di diritto.
Il cristianesimo ed il Diritto canonico. Giuridicità e fonti del Diritto canonico, il Popolo di Dio. Il sistema
matrimoniale canonico, il diritto penale canonico (cenni).
Le fonti dell'Ebraismo. Pratiche religiose e norme giuridiche nel Diritto ebraico.Il matrimonio ebraico.
Le fonti del Diritto islamico, il matrimonio islamico, Stati islamici e diritto di famiglia. Norme penali e norme in
materia di abbigliamento, alimentazione, macellazione e sepoltura.
METODI DIDATTICI
Le modalità con le quali si organizzerà l’attività didattica saranno individuate sulla base del numero degli
studenti e consisteranno sia in lezioni frontali, che in un lavoro di tipo seminariale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per un’introduzione di carattere generale:
- S.FERRARI, Lo spirito dei diritti religiosi, Ebraismo, cristianesimo e islam a confronto, Il Mulino, ultima
edizione.
Letture su argomenti specifici verranno consigliate dai docenti nel corso delle lezioni.
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DIRITTO COMUNITARIO DEL LAVORO
Prof.ssa Stefania Scarponi – Prof. Michel Dispersyn
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Approfondire le tematiche inerenti la politica sociale dell’Unione Europea in relazione al quadro normativo ed
alla giurisprudenza della Corte di Giustizia.
Comprendere le implicazioni dell’evoluzione delle tecniche normative fra hard-law e soft-law sotto il profilo
dell’integrazione europea.
Approfondire il contenuto dei diritti sociali nella Costituzione europea.
Affrontare criticamente le questioni emerse con riferimento ad alcuni particolari istituti lavoristici quali i contratti
di lavoro flessibili, il trasferimento d’azienda, gli aiuti di stato alle imprese, il contratto collettivo.
PROGRAMMA DEL CORSO
Le tappe evolutive della politica sociale europea ed il sistema delle fonti. La portata ed il contenuto dei diritti
sociali dei lavoratori. Il metodo aperto di coordinamento e le strategie per l’occupazione. Armonizzazione e
concorrenza.
Le questioni teoriche ed applicative connesse alla trasposizione delle direttive nell’ordinamento italiano e
francese, con particolare riferimento al trasferimento d’azienda, somministrazione di lavoro, contratti di lavoro
flessibile.
La giurisprudenza “ creativa” della Corte di Giustizia in materia di diritti dei lavoratori: il lavoro a tempo parziale
il licenziamento collettivo dei lavoratori; il trasferimento d’azienda; l’orario di lavoro, la libera circolazione dei
lavoratori
Il dialogo fra Corte di Giustizia e Corti interne, con particolare riferimento alla tematica dei “diritti fondamentali”.
La portata e il contenuto dei diritti sociali nella Costituzione europea.
METODI DIDATTICI
Il corso prevede lezioni frontali per 42 ore, di cui 18 svolte dal Prof. M. Dispersyn e 24 svolte dalla Prof.ssa S.
Scarponi, oltre all’attività di studio individuale. Parte del corso sarà svolto in lingua francese.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPREINDIMENTO
Per gli studenti frequentanti è prevista una prova intermedia ed un colloquio finale.
TESTI DI RIFERIMENTO
La bibliografia verrà comunicata agli studenti all’inizio del corso.
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DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO
Prof. Roberto Toniatti – Prof. Richard Janda
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di offrire strumenti di conoscenza e comprensione dell’evoluzione del costituzionalismo
moderno e contemporaneo – anche con riguardo alle più recenti Costituzioni dell’Europa centrale, orientale e
balcanica - nonché delle principali forme di governo vigenti nel contesto euro-atlantico (compresa la forma di
governo italiana), con particolare riguardo agli assetti decentrati federali e regionali.
PREREQUISITI
Il corso presuppone la conoscenza dell’ordinamento costituzionale italiano e delle tradizioni giuridiche di
common law e di civil law. É richiesta una conoscenza perlomeno passiva della lingua inglese.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso propone una trattazione dei concetti fondamentali del costituzionalismo (concezioni, procedimenti di
formazione e di revisione costituzionale, forma di Stato, separazione dei poteri e checks and balances), anche
con riguardo alla riconducibilità degli ordinamenti a tradizioni giuridiche diverse. Oggetto di particolare
attenzione saranno i modelli federale e regionale, anche alla luce delle innovazioni introdotte nell’ordinamento
italiano. In proposito, un ciclo di lezioni verrà tenuto, in lingua inglese, dal professor Richard Janda (McGill
University,Canada).
METODI DIDATTICI
La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al
fine di allenare gli studenti a coglierne e selezionarne gli aspetti critici. Di conseguenza, la didattica implica
un'ampia mobilità tematica e non segue un ordine espositivo corrispondente ai materiali di studio, anche se le
parti di questi ultimi che abbiano un'attinenza diretta con i temi delle lezioni vengono solitamente indicate in
anticipo. Durante il corso, gli studenti frequentanti vengono sollecitati ad intervenire nella discussione della
materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica
e selettiva dei materiali di studio.
TESTI DI RIFERIMENTO
G. de VERGOTTINI, Diritto costituzionale comparato, Vol. I, 6a edizione, Cedam, Padova, 2004.
ovvero, in alternativa
G. MORBIDELLI, L. PEGORARO, A. REPOSO, M. VOLPI, Diritto pubblico comparato, Giappichelli Editore,
Torino, 2004, limitatamente a Capitolo Primo (1-25) , Capitolo Secondo (27-72), Capitolo III (119-206),
Capitolo IV (207-280), Capitolo V (281-336), Capitolo VI (340-415).
Si segnala anche, per un’utile lettura facoltativa, A. Pizzorusso, Il patrimonio costituzionale europeo, Il Mulino,
Bologna, 2002.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
La partecipazione attiva al corso, in quanto stimola a far coincidere la frequenza con lo studio costante e la
preparazione progressiva per l'esame, è un'occasione per fruire di più frequenti verifiche del proprio
apprendimento, che per gli studenti frequentanti sono un vantaggio non sempre percepito. Durante il corso
viene inoltre organizzata una prova scritta, volta ad accertare sia la conoscenza sia la comprensione della
materia.
L’esame, che si terrà in forma scritta e orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di
utilizzazione degli strumenti di analisi del diritto costituzionale, capacità che evidentemente presuppone un
buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica dei testi di riferimento viene considerata non
103
sufficiente per il superamento dell'esame. Gli studenti che nella prova scritta svolta durante il corso abbiano
conseguito la qualificazione di ”ottimo" o di “buono" sono ammessi direttamente all'orale. Un buon esito della
prova scritta svolta durante il corso non esime tuttavia dalla conoscenza della rispettiva materia.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L'assegnazione della tesi di laurea richiede l'individuazione di un tema, proposto dal candidato almeno in
termini generali e precisato d'intesa con il docente. L'elaborazione della tesi - per la quale è richiesta la
conoscenza di lavoro di almeno una lingua straniera - comporta l'impiego del metodo comparato. Si richiede
altresì la frequenza del corso qualora l'esame sia stato sostenuto fuori Facoltà. I tempi di elaborazione
dipendono largamente dalle capacità e dal grado di motivazione del candidato.
Visiting Professor: Richard Janda, McGill University (Canada)
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DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO DEI GRUPPI E DELLE MINORANZE
2° semestre - 6 crediti
Prof. Francesco Palermo – Prof. Joseph Marko
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di indagare in chiave comparata il “diritto delle diversità” posto a garanzia dei gruppi e delle
minoranze identificabili in base a propri caratteri distintivi, di natura etnico-nazionale, culturale, linguistica e
religiosa.
A tal fine, in una prima parte del corso saranno enucleati i modelli costituzionali comparati emergenti
dall’analisi delle forme di Stato in riferimento ai diritti dei gruppi e delle minoranze e l’evoluzione delle tecniche
di garanzia del pluralismo etnico, culturale, linguistico, religioso. In questa ricostruzione sarà prestata
particolare attenzione ai principi internazionali e sovranazionali ed alla loro costituzionalizzazione, nonché alla
pluralità dei livelli normativi (internazionale, sovranazionale, nazionale e subnazionale) che intervengono in
materia, al fine di abituare gli studenti a lavorare su diversi piani e con uno strumentario particolarmente
sofisticato, sullo sfondo di un quadro teorico unitario. Per questa parte, il corso si avvarrà per 12 ore del
visiting professor, Joseph Marko, dell’Università di Graz, già giudice della Corte costituzionale della Bosnia
Erzegovina, che approfondirà in lingua inglese i modelli comparati di trattamento giuridico-costituzionale della
diversità e le principali tecniche interpretative impiegate.
Nella seconda parte si approfondiranno le tecniche normative e soprattutto di interpretazione giurisprudenziale
del “diritto diseguale”, con particolare riferimento alla giurisprudenza costituzionale comparata ed a quella
internazionale e sovranazionale. Attraverso l’analisi di testi normativi e di decisioni giudiziarie, gli studenti
saranno sollecitati a sviluppare capacità di analisi critica e dimestichezza con gli strumenti tecnicointerpretativi del diritto alla differenza.
Il corso è volto a fornire gli strumenti, culturali in genere e tecnico-giuridici in particolare, per la comprensione
del fenomeno minoritario e della sua trattazione giuridica in ottica comparata. Oltre all’inquadramento teorico,
si forniranno strumenti per l’analisi di atti normativi e di giurisprudenza costituzionale di diversi ordinamenti,
che saranno oggetto di analisi ragionata e commento. Si richiede l’attiva presenza e la partecipazione alla
discussione da parte degli studenti, nonché la conoscenza almeno passiva della lingua inglese, anche per
poter seguire la parte monografica del prof. Marko.
TESTI DI RIFERIMENTO
Il materiale di studio per i frequentanti sarà costituito da dispense.
Eventuali studenti non frequentanti potranno preparare l’esame sul seguente testo:
- E. PFÖSTL (a cura di), Valorizzare le diversità: tutela delle minoranze ed Europa multiculturale, Istituto di Studi
Politici “S. Pio V”, Roma, 2003.
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DIRITTO COSTITUZIONALE DELL’UNIONE EUROPEA *
Dott. Jens Woelk
2° semestre – 3 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende fornire una conoscenza critica e approfondita del processo di costituzionalizzazione e del
fenomeno dell’integrazione fra il diritto costituzionale degli Stati membri e dell’Unione Europea, contribuendo
alla comprensione dell’originale natura sovranazionale dell’ordinamento comunitario.
PREREQUISITI
Il corso di diritto costituzionale dell’Unione Europea presuppone la conoscenza istituzionale di base
dell'ordinamento giuridico italiano (o dell’ordinamento di un altro Stato membro) e dell’ordinamento
comunitario.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il programma del corso delinea l’intersezione fra una “clausola europea” nell’ordinamento costituzionale degli
Stati membri e una corrispondente “clausola di rispetto dell’identità costituzionale degli Stati membri” da parte
dell’ordinamento dell’Unione Europea. L’area di intersezione fra tali clausole generali – il cui presupposto è la
condivisione di fondo dei valori e degli istituti propri del costituzionalismo europeo - genera uno spazio di
pluralismo costituzionale che caratterizza il fenomeno di costituzionalizzazione del processo di integrazione
sovranazionale.
METODI DIDATTICI
La didattica è impostata prevalentemente secondo la lezione frontale, con l’ausilio della proiezione di materiali
posti su Internet. Durante il corso, gli studenti vengono sollecitati ad intervenire nella discussione della
materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica
e selettiva dei materiali di studio.
TESTI DI RIFERIMENTO
1) A. PIZZORUSSO, Il patrimonio costituzionale europeo, Il Mulino, Bologna, 2002.
2) J. ZILLER, La nuova Costituzione europea, II ed., Il Mulino, Bologna, 2004.
3) Il materiale di studio disponibile sul sito internet.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
La partecipazione attiva al corso è anche un'occasione per fruire di più frequenti verifiche del proprio
apprendimento, che per gli studenti frequentanti sono un vantaggio (anche se non sempre percepito), in
quanto stimolano a far coincidere la frequenza con lo studio costante e la preparazione progressiva per
l'esame. L’esame finale, che si terrà in forma scritta e orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione
critica e di utilizzazione degli strumenti di analisi del diritto costituzionale, capacità che evidentemente
presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica dei testi di riferimento viene
considerata insufficiente per il superamento dell'esame.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L'assegnazione della tesi di laurea richiede l'individuazione di un argomento, proposto dal candidato almeno in
termini generali e in seguito precisato d'intesa con il docente. L'assegnazione definitiva della tesi e il
conseguente deposito del titolo hanno luogo solamente in seguito alla presentazione scritta da parte del
candidato di un'ipotesi ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche e alla verifica concreta di
adeguate disponibilità di materiali di consultazione. I tempi di lavoro sono rimessi al candidato.
106
DIRITTO DEI PAESI AFRICANI
Dott.ssa Elena Ioriatti - Prof. Amadou Keita
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso ha lo scopo di introdurre allo studio del pluralismo giuridico africano. Che cosa significa pluralismo
giuridico? Perché non ha senso studiare il diritto africano avendo come esclusivo termine di riferimento il diritto
a base statuale? Perché il diritto tradizionale e la shariah continuano a svolgere un ruolo così fondamentale?
Come interagiscono fra loro questi diversi attori giuridici? E, infine, quale impatto hanno gli attori transnazionali
sul contesto preesistente? Nel corso delle lezioni sarà adottato un approccio diacronico, che muove dall’analisi
degli strati più antichi (diritto tradizionale, diritto a base religiosa) fino a quelli più recenti (diritto coloniale, diritto
contemporaneo a base statuale, diritto dei nuovi e vecchi attori transnazionali).
PROGRAMMA DEL CORSO
Dopo alcune lezioni introduttive mirate ad approfondite tematiche proprie della sistemologia (fra queste: le
diversità nell’ambito del diritto, la mutazione giuridica, i modelli e la loro circolazione) il corso offrirà allo
studente un’apertura interdisciplinare ed approfondirà i seguenti temi:
- ll diritto tradizionale africano
Le caratteristiche del diritto tradizionale africano. Alcuni esempi: le regole tradizionali in materia di vendetta,
proprietà e matrimonio/filiazione. I rapporti fra il potere prestatuale e statuale e le regole tradizionali. I rapporti
fra tradizioni e regole internazionali/transnazionali.
- Lo strato religioso ed i suoi rapporti con le regole tradizionali, statuali ed internazionali
Le religioni in Africa: cenni introduttivi di diritto islamico e peculiarietà dell’Islam africano; la sua diffusione in
Africa e l’impatto sul sostrato animista preesistente; il cristianesimo in Africa.
- La colonizzazione e i mutamenti delle società africane
La politica giuridica e giudiziaria nei confronti dei diritti locali e i mutamenti subiti dalle società africane in
ambito sociale, economico, politico e giuridico. Particolare attenzione sarà prestata all’analisi dell’impatto della
politica coloniale sui diritti tradizionali.
- Il diritto nelle società africane contemporanee
Ovvero il contesto politico e sociale dei paesi africani dopo l’indipendenza, il diritto ed il pluralismo giuridico
nelle società africane contemporanee. Particolare attenzione sarà dedicata all’analisi dei nuovi processi di
unificazione giuridica nello spazio dell’Unione economica e monetaria dell’Africa Occidentale (UEMOA) e al
processo di armonizzazione del diritto degli affari nell’ambito dell’organizzazione (OHADA) che raggruppa oggi
16 paesi. L’ultima parte del seminario sarà dedicata ad un “case study” sul Mali.
TESTI DI RIFERIMENTO
Studenti frequentanti: i materiali saranno distribuiti durante il corso.
Studenti non frequentanti:
- R. SACCO, Il dritto africano, Utet, 1995.
- M. GUADAGNI, Il modello pluralista, Giappichelli, Torino, 1996.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Tesi di laurea, in numero limitato, potranno essere assegnate a studenti che dimostrano un particolare
interesse per gli argomenti trattati.
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DIRITTO DEI PAESI ASIATICI
Prof. Ignazio Castellucci – Prof. Eric Feldman – Prof. Xue Jun
2° semestre - 6 crediti
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso, riservato a studenti frequentanti, si pone diversi obiettivi. Il più ovvio è quello di introdurrre allo studio
dei sistemi giuridici dei paesi dell’Asia, in particolare la parte meridionale ed orientale del continente, con
esclusione sia degli ordinamenti sviluppatisi nell’ambito della tradizione islamica che di quelli dei Paesi dell’ex
Unione Sovietica. Saranno quindi oggetto del corso i sistemi e le tradizioni giuridiche dell’India, dell’Asia sudorientale, e, con maggiore approfondimento, della Cina e del Giappone.
Altro obiettivo del corso, non meno importante, è quello di confrontare la concezione occidentale del diritto con
concezioni del tutto diverse, nelle quali leggi, regolamenti, decisioni delle corti sono solo alcuni tra i fattori di
produzione delle norme di comportamento osservate da cittadini ed istituzioni – in contesti spesso
marcatamente pluralistici, nei quali la norma scritta è in concorrenza con le concezioni religiose e filosofiche,
le direttive politiche, la prassi amministrativa, le regole sociali.
Infine, il corso si propone di completare la preparazione comparatistica di base, attraverso una revisione critica
delle più note classificazioni dei sistemi giuridici svolte dai comparatisti del XX secolo (David, Zweigert-Kötz),
fondate su una visione eurocentrica oggi divenuta inadeguata; integrando nel bagaglio culturale dello studente
la conoscenza delle tradizioni ed ordinamenti di un area del mondo non più sottovalutabile dal punto di vista
demografico, politico ed economico.
L’avvicinamento a quelle esperienze avverrà per mezzo della ricostruzione storica della loro evoluzione. Il
primo modulo didattico del corso, sarà tenuto dal prof. Ignazio Castellucci. Muovendo da un’introduzione alla
sistemologia comparatistica richiesta per accostarsi ai diritti dei paesi asiatici, il modulo offrirà una introduzione
alle tradizioni giuridiche dell’India e del sud-est asiatico, dando poi spazio ad un inquadramento generale del
diritto cinese, che verrà trattato partendo dalle epoche più risalenti, attraverso l’evoluzione del sistema
imperiale e la fase dell’apertura ai modelli occidentali, per giungere ad esaminarne le caratteristiche nel
periodo successivo alla fondazione della Repubblica Popolare Cinese (1949), ed infine alla situazione attuale
ed alle tendenze evolutive oggi rilevabili. Saranno oggetto di analisi alcuni importanti istituti di diritto cinese
attuale, attinenti sia alla sfera pubblicistica che ad interessi di natura privatistica.
Attraverso il successivo modulo di didattico tenuto dal prof. Xue Jun in lingua italiana si procederà ad una
analisi più approfondita di aspetti particolari del diritto cinese. Il corso si concluderà con un modulo didattico
focalizzato sul diritto giapponese, che sarà impartito in lingua inglese dal prof. Eric Feldman.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
Le modalità di verifica dell’apprendimento verranno stabilite e comunicate durante lo svolgimento del corso, in
relazione al numero degli iscritti.
E’ in ogni caso richiesta ai corsisti la conoscenza dell’inglese, sia in relazione alla capacità di fare propri
contenuti di materiale didattico in lingua che con riferimento alla lezioni impartire dal prof. Feldman, mentre
non è necessaria la conoscenza di lingue asiatiche.
TESTI DI RIFERIMENTO
I materiali didattici verranno segnalati e messi a disposizione dai docenti durante lo svolgimento del corso.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Tesi di laurea, in numero limitato, potranno essere assegnate a studenti interessati ad approfondire argomenti
trattati durante il corso, previo accordo con i singoli docenti.
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DIRITTO DEI PAESI DI LINGUA TEDESCA
Prof. Luca Nogler - Dott. Jens Woelk – Prof. Udo Reifner
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
[email protected]
[email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Obiettivo del corso è l’introduzione ai sistemi giuridici di lingua tedesca, in particolar modo all'ordinamento
giuridico della Germania. Esso è da intendere quale corso di base del curriculum di studi transnazionali e
come tale è introduttivo ad altri corsi di diritto comparato, dedicati, in modo più specialistico, a singole materie,
sia dell'area privatistica che di quella pubblicistica.
PREREQUISITI
Il corso, che consta di due moduli, sarà svolto in lingua tedesca; per i frequentanti è quindi consigliabile una
buona conoscenza (almeno passiva) del tedesco.
A tal fine si segnala la preziosa opportunità offerta dal corso di tedesco giuridico organizzato dal CIAL e tenuto
presso la Facoltà di Giurisprudenza.
CONTENUTI DEL CORSO
Il corso, destinato agli studenti frequentanti, avrà ad oggetto le nozioni base, relative sia al diritto pubblico che
al diritto privato, ma si propone più in generale di trasmettere le specificità del pensiero giuridico dei paesi di
lingua tedesca, privilegiando in particolar modo quello della Germania. Periodici seminari tematici
consentiranno, invece, di approfondire singoli aspetti, favorendo una partecipazione più attiva degli studenti.
Una particolare attenzione sarà dedicata alla ricerca giuridica nell'ambito dei paesi di lingua tedesca.
Il corso consta di due moduli:
• Il modulo dedicato al diritto privato, sarà svolto dal prof. Udo Reifner e dal prof. Luca Nogler. Si
prenderanno in particolar modo in considerazione le origini e le elaborazioni relative al codice civile
tedesco (BGB) concentrando quindi l’attenzione al tema delle obbligazioni.
• Il modulo dedicato al diritto pubblico, sarà svolto dal dott. Jens Woelk. Nella parte relativa al diritto
costituzionale saranno trattati i diritti fondamentali e l'organizzazione dello Stato, ponendo un maggiore
accento sulla forma di governo e sul sistema federale nonché sull’integrazione europea.
METODI DIDATTICI
Lezioni ed esercitazioni frontali.
MODALITÁ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame del modulo privatistico si svolgerà, per i frequentanti, in forma scritta dopo la conclusione di tale
modulo. Per la parte pubblicistica nonché per chi non può frequentare è previsto un esame orale, che potrà
essere sostenuto in lingua italiana o tedesca.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per la parte relativa al diritto privato verranno consigliate letture su argomenti specifici nel corso delle lezioni.
Oltre alle schede predisposte per la parte relativa al diritto pubblico e disponibili sul sito si segnalano A.
ANZON/J. LUTHER (trad.), La legge fondamentale tedesca. Introduzione di Peter Häberle, Giuffrè, Milano
1997 e F. PALERMO/J. WOELK, La Germania, collana “Si governano così”, a cura di C. Fusaro, Il Mulino,
Bologna, 2005.
Programma per i non-frequentanti
Per chi sceglie di studiare su materiali in lingua italiana:
Parte privatistica (Udo Reifner/ Luca Nogler)
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C. Castronovo, Obblighi di protezione e tutela del terzo, in JUS, pp. 123-179
L. Mengoni, La pubblicità del contratto preliminare e dei contratti condizionati nei libri fondiari, in Riv. trim. dir.
proc. civ., 1998, p. 993 ss.
I cento anni del codice civile tedesco, Padova, CEDAM, 2002, per quanto riguarda le pagine: da 43 a 73; da
155 a 176; da 177 a 236; da 347 a 369; da 393 a 419; da 451 a 472.
Si segnala infine la traduzione italiana del BGB, S. Patti (a cura di), Codice civile tedesco, Milano, Giuffrè,
2005
Parte pubblicistica ( Jens Woelk)
Si consiglia di esplorare i links indicati sulla pagina del corso:
http://www.jus.unitn.it/users/woelk/dplt/home.html
Inoltre, si consiglia, di procurarsi il testo della Legge costituzionale nonché le schede sintetiche delle
lezioni pubblicate sul sito del docente.
La Legge Fondamentale in lingua italiana:
- AA.VV., Le Costituzioni dei Paesi dell’Unione Europea, CEDAM, Padova, 1998, contenente
la Legge fondamentale della Germania (GG), pagg. 269-322
- Ufficio Stampa e Informazione del Governo federale (a cura di), Legge Fondamentale della Repubblica
Federale di Germania. Traduzione di Gian Luigi Mannucci. Bonn 1998;
reperibile anche sul sito:
http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/materiali/normativa/file/costituzionetedesca.html
Testo in lingua italiana:
- Palermo, F./Woelk, J., La Germania, collana “Si governano così”, a cura di C. Fusaro, Il Mulino, Bologna,
2005
Per chi sceglie di studiare su materiali in lingua tedesca o inglese (studenti ERASMUS):
-
Robbers, G., Einführung in das deutsche Recht, NOMOS Baden-Baden, 3. Aufl. 2002
Robbers, G., Introduction to German Law, NOMOS Baden-Baden, 3° ed 2003 [parte II (diritto
costituzionale) e parte IV.A-C. (diritto privato)]
Woelk, J., Farewell to the “unitary federal State“? Transformations and tendencies of the German federal
system, in Sergio Ortino, Mitja Žagar & Vojtech Mastny (cur.), The changing faces of federalism:
Institutional reconfiguration in Europe from East to West, Manchester University Press (“Europe in
Change”), Manchester, December 2004, p. 289 – 334
ALTRE INFORMAZIONI
Per la frequenza delle lezioni in lingua tedesca (come lingua straniera) saranno assegnati 2 crediti
aggiuntivi.
N.B. Le prove rispettive di entrambi i moduli potranno essere svolte in lingua tedesca; in tal caso al
superamento verranno assegnati due crediti aggiuntivi.
Come conseguenza della struttura modulare del corso, è tuttavia possibile frequentare soltanto uno dei due
moduli attivamente (incluso l’esame secondo le modalità indicate) e preparare l’esame dell’altro con il
programma da non-frequentante.
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DAS RECHT DER DEUTSCHSPRACHIGEN STAATEN
Prof. Luca Nogler - Dr. Jens Woelk – Prof. Udo Reifner
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
[email protected]
[email protected]
LERNZIELE
Ziel der Vorlesung ist die Einführung in die Rechtsordnungen der deutschsprachigen Staaten, insbesondere in
diejenige Deutschlands. Die Vorlesung versteht sich als Grundlagenkurs im transnationalen und
vergleichenden Studienschwerpunkt und hat daher einführenden Charakter – im Verhältnis zu anderen
Vorlesungen, welche bestimmte privatrechtliche oder öffentlich-rechtliche Gebiete oder Themen vertiefend
behandeln.
VORAUSSETZUNGEN
Der aus zwei Modulen bestehende Kurs wird in deutscher Sprache gehalten; für die aktiven Teilnehmer sind
deshalb (mindestens passive) Deutschkenntnisse erforderlich.
Eine Teilnahme am Sprachkurs „Deutsche Rechtssprache“ wird daher besonders empfohlen. Der vom CIAL
(fakultätsübergreifendes Sprachenzentrum) organisierte Kurs wird an der Juristischen Fakultät angeboten.
INHALTE DER VORLESUNG
In der vor allem an aktiv teilnehmende Studenten gerichteten Vorlesung werden Grundlagen des Privatrechts
und Öffentlichen Rechts erläutert. Darüber hinaus sollen jedoch auch die Besonderheiten der spezifischen
Rechtskultur der deutschsprachigen Staaten und insbesondere Deutschlands vermittelt werden. In Seminaren
und Themenschwerpunkten können wichtige Einzelaspekte unter aktiver Beteiligung der Studenten vertieft
werden. Besondere Aufmerksamkeit gilt der juristischen Quellen- und Literatursuche im deutschen
Sprachraum.
Die Vorlesung gliedert sich in zwei Module:
• Ein Modul Privatrecht, das von Prof. Udo Reifner und Prof. Luca Nogler unterrichtet wird. Die Ursprünge
und Entwicklung des deutschen Bürgerlichen Gesetzbuchs (BGB) stehen im Mittelpunkt dieses Moduls;
Hauptaugenmerk gilt dabei dem deutschen Schuldrecht.
• Ein Modul Öffentliches Recht, das von Dr. Jens Woelk gehalten wird und sich hauptsächlich auf
Verfassungsrecht konzentriert. Behandelt werden u.a. die Grundrechte und die Staatsorganisation, mit
den Schwerpunkten Regierungsform, bundesstaatliche Ordnung und europäische Integration.
LEHRMETHODE
Vorlesung und Übungen.
MATERIALIEN
S.o. (in der italienischen Beschreibung) und ggf. nach Absprache mit den Dozenten.
PRÜFUNGEN
Für die Besucher der Vorlesungen findet nach Abschluss des Moduls Privatrecht eine schriftliche Prüfung über
dessen Stoff statt. Für den öffentlichrechtlichen Teil sowie für die Studenten, welche die Vorlesungen nicht
regelmäßig besuchen können, ist eine mündliche Prüfung vorgesehen, die – wahlweise – in italienischer oder
deutscher Sprache abgelegt werden kann.
WEITERE INFORMATIONEN
Für den regelmäßigen Besuch der Vorlesungen in deutscher Sprache (Fremdsprache) werden zwei
zusätzliche Kreditpunkte gutgeschrieben
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Die Prüfungen zu beiden Modulen können in deutscher Sprache abgelegt werden; bei Bestehen werden dem
Studenten dafür zwei zusätzliche Kreditpunkte gutgeschrieben.
Aus der modularen Gliederung des Kurses ergibt sich die Möglichkeit, auch an lediglich einem Modul aktiv
teilzunehmen (einschließlich der Teilprüfung entsprechend der obigen Angaben) und die zweite Teilprüfung
(zum jeweils anderen Modul) mit den Materialien vorzubereiten, die für die Studenten angegeben sind, welche
die Vorlesungen nicht besuchen können (“programma da non-frequentante“).
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DIRITTO DEL LAVORO PUBBLICO
Prof. Luca Nogler – Prof. Andrea Lassandari
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso mira a fornire gli strumenti per affrontare il problema della disciplina del lavoro pubblico ed in
particolare a porre in luce le particolarità rispetto alla regolamentazione dei rapporti di lavoro del settore
privato. Particolare risalto sarà attribuito alle ulteriori particolarità che contraddistinguono il lavoro pubblico
nelle amministrazioni che hanno sede nelle province di Trento e di Bolzano.
PREREQUISITI
Per seguire il corso è consigliabile aver svolto l’esame di diritto amministrativo.
PROGRAMMA DEL CORSO
I. Lavoro pubblico e principi costituzionali. II. Il riparto di competenze legislative sul lavoro pubblico con
particolare riguardo allo Statuto d’autonomia per il Trentino- Alto Adige/Südtirol. III. La riforma del lavoro
pubblico: contrattualizzazione e privatizzazione. IV. Le fonti di disciplina del rapporto di lavoro. V. Segue Il
contratto collettivo. VI. I singoli aspetti della disciplina del rapporto di lavoro: VI.I. La fase dell’accesso. VI.II. La
gestione del rapporto di lavoro (in particolare, l’utilizzo di tipologie contrattuali “flessibili”; gli strumenti di
mobilità del personale; la disciplina dell‘orario di lavoro e della retribuzione).
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Gli studenti frequentanti saranno valutati sulla base di una prova scritta incentrata sulla risoluzione di casi
concreti. Gli studenti non frequentanti prepareranno l’esame sui testi di seguito consigliati.
TESTI DI RIFERIMENTO
Gli studenti, frequentanti e non, sono tenuti a procurarsi le Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle
dipendenze delle amministrazioni pubbliche (D. lgs. 30 marzo 2001, n. 165) nonché il testo dello Statuto
d’autonomia per il Trentino- Alto Adige/Südtirol.
Gli studenti non frequentanti prepareranno l’esame sui seguenti testi
- NOGLER L., Il lavoro pubblico in provincia di Bolzano, Cedam, Padova, in corso di stampa.
Gli studenti potranno sostituire tale testo con altri testi e/o materiali da concordare con i docenti.
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DIRITTO DELL’AMBIENTE
Prof. Nicola Lugaresi – Prof. Robert L. Glicksman
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di approfondire la conoscenza della relazione tra ambiente e diritto, fornendo le nozioni
fondamentali, evidenziando le diverse problematiche connesse, analizzando la normativa vigente, nazionale e
comunitaria, e cercando di fornire gli strumenti utili per la comprensione, l’analisi e l’interpretazione del Diritto
ambientale.
PREREQUISITI
Si presuppone la conoscenza delle nozioni di base di Diritto pubblico e di Diritto comunitario. E’ vivamente
consigliabile avere già sostenuto, o almeno studiato, Diritto amministrativo.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il programma del corso comprende l’inquadramento delle problematiche ambientali a livello nazionale,
comunitario e internazionale, l’individuazione dei principi e dei concetti fondamentali, lo studio delle procedure
e degli istituti peculiari del Diritto ambientale, nonché un’analisi dei profili settoriali più rilevanti.
METODI DIDATTICI
I metodi didattici sono discussi con gli studenti, e possono variare, in relazione al numero degli studenti
frequentanti. La partecipazione attiva degli studenti è gradita e incentivata.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per fornire indicazioni di testi quanto più aggiornati, i testi di riferimento saranno comunicati in prossimità
dell’inizio delle lezioni, e riportati sulla pagina web del corso (vedi sotto), nell’apposita sezione. Per gli studenti
frequentanti, ulteriori materiali saranno indicati o resi disponibili a lezione.
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Partecipazione attiva alle lezioni (per frequentanti). Esame orale. Possibile preappello riservato ai frequentanti.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
L’assegnazione della tesi in diritto dell’ambiente presuppone, oltre al rispetto della regolamentazione generale
della facoltà di Giurisprudenza, il superamento dell’esame o la frequenza alle lezioni. Gli studenti che abbiano
partecipato attivamente al corso hanno una prelazione per l’assegnazione.
Nota
Per ulteriori indicazioni ed informazioni, si rinvia alla pagina web del Corso:
http://www.jus.unitn.it/users/lugaresi/diramb/home.html
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DIRITTO DELL’ARBITRATO INTERNO ED INTERNAZIONALE
Prof. Gian Antonio Benacchio - Avv. Roberto Ceccon
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PREREQUISITI
Si consiglia di seguire il corso dopo avere sostenuto l’esame di procedura civile
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso prenderà in esame i seguenti temi:
- fonti
- cenni comparatistici sui principali ordinamenti di civil law e common law
- principi generali sull’arbitrato internazionale
- la clausola arbitrale
- la legge applicabile: legge procedurale e legge sostanziale
- la procedura arbitrale: arbitrato ad hoc e arbitrato amministrato
- l’arbitrato ad hoc secondo il regolamento uncitral
- l’arbitrato amministrato secondo il regolamento i.c.c. e il regolamento venca
- disciplina dell’arbitrato internazionale secondo la legge italiana
- lodo internazionale e lodo estero
- il riconoscimento e l’esecuzione dei lodi esteri: la convenzione di new York del 10 giugno 1958
- organizzazione di un tribunale arbitrale
- esercitazione: simulazione di un procedimento arbitrale
METODI DIDATTICI
Per gli studenti frequentanti il corso affiancherà lo studio degli istituti all’analisi diretta di documenti, quali
sentenze delle corti comunitarie ed italiane, testi normativi ed altri materiali ritenuti utili e che saranno discussi
durante le lezioni.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si svolgerà in forma orale e verterà esclusivamente sulle parti del testo indicate all’inizio del corso.
Con gli studenti frequentanti potranno essere concordate parti diverse o sostitutive in funzione delle scelte
operate durante lo svolgimento del corso.
TESTI DI RIFERIMENTO
Il materiale di studio sarà reso noto all’inizio del corso anche mediante pubblicazione nel sito internet della
Facoltà.
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DIRITTO E GENERE (GENDER STUDIES)
2° semestre - 6 crediti
Prof.ssa Luisa Antoniolli - Prof.ssa Daria de Pretis – Prof.ssa Stefania Scarponi
e-mail: [email protected]
[email protected]
[email protected]
PREREQUISITI
Solo requisito è la normale conoscenza dei concetti e delle regole fondamentali del diritto privato e delle
nozioni di base del diritto pubblico quali apprese nei precedenti corsi.
PROGRAMMA DEL CORSO
Nell’ambito dei cosiddetti gender studies si è affermato, soprattutto negli Stati Uniti, ma più di recente anche in
Europa, un filone di ricerca che riguarda il rapporto fra diritto e genere. Il corso si propone di offrire agli
studenti gli strumenti per un approccio articolato e interdisciplinare a questo oggetto, attraverso lo studio di
alcuni temi.
Una prima parte del corso sarà tenuta dalla Visiting Professor Sylviane Colombo dell’Università di Haifa, che
introdurrà le tematiche proprie dei feminist legal studies.
Una parte riguarderà le tematiche inerenti il diritto del lavoro mediante l’analisi della legislazione in materia di
protezione del lavoro femminile, nonché di eguaglianza e promozione delle pari opportunità nei confronti delle
donne, per approfondirne i presupposti concettuali e l’evoluzione dei contenuti e delle tecniche di tutela.
Verranno esaminate altresì le tematiche inerenti la condizione della donna migrante.
Nell’ambito del corso ci si soffermerà sull’illustrazione della feminist legal theory negli Stati Uniti, della quale si
cercherà di dare conto anche nelle sue relazioni con altri campi del sapere, fra i quali la sociologia, le scienze
politiche e la critica letteraria.
Una parte del corso sarà dedicata al rapporto fra donne e diritto pubblico e si occuperà,fra l’altro, del problema
dell’accesso delle donne alle cariche pubbliche, dagli albori della concessione del diritto di vote alle più recenti
previsioni, anche costituzionali, di strumenti di riequilibrio della rappresentanza dal punto di vista del genere.
TESTI DI RIFERIMENTO
I materiali di studio verranno indicati all’inizio del corso.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
I temi delle tesi sono di regola suggeriti dalle docenti.
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DIRITTO E LETTERATURA
Prof. Alessandro Fontana
2° semestre – 6 crediti
e-mail: [email protected]
PROGRAMMA DEL CORSO
Nella prima parte del corso (a.a. 2005-2006) si sono proposti, dopo le necessarie premesse, un esame e una
lettura puntuali della rivista milanese “Il Caffè”, per mostrare come le discussioni nate nella “Accademia dei
Pugni” costituiscano le condizioni che hanno reso possibile la “nascita” dell’operetta di Beccaria “Dei delitti e
delle pene”. Nella seconda parte (a.a. 2006-2007) il corso si articolerà intorno ai seguenti punti:
a) un’analisi dettagliata del testo di Beccaria, capitolo per capitolo, per evitare i luoghi comuni di certa critica
e le consuete generalità della manualistica sulla storia del diritto penale;
b) un resoconto, per quanto possibile esauriente, delle controversie e dei dibattiti suscitati dalla diffusione in
Italia e in Europa del libro di Beccaria e da alcuni principi in esso contenuti (diritto di punire, tortura, pena
di morte, soprattutto);
c) un esame particolareggiato delle discussioni parlamentari dell’Assemblea Costituente francese che hanno
portato alla riforma della procedura e del codice penale nel settembre del 1791.
Questa riforma ha una rilevanza specifica e uno statuto singolare: essa costituisce infatti il punto d’approdo del
movimento di riforma, soprattutto beccariano, e l’inizio, a partire dal problema della responsabilità del
colpevole, della “questione intenzionale”, della dissociazione tra il diritto e il fatto, di una nuova articolazione
complessa tra diritto e letteratura. Questa articolazione dovrebbe, retrospettivamente, consentire di ripensare
in modo non empirico né occasionale i loro rapporti tradizionali da una parte, e dall’altra le loro trasformazioni,
in una serie di fasi successive (imputabilità morale, pericolosità sociale, crimini contro l’umanità), che
scandiscono dopo il 1791 la “modernità” del problema.
A giustificazione di questo piano e di questa scansione, qui brevemente delineati, sono state dedicate le
lezioni introduttive della prima parte del corso, il cui obiettivo, in ultima istanza, è quello di avviare un
ripensamento storico ed epistemologico dei fondamenti del diritto e della letteratura, non tanto come discipline
“specialistiche”, ma come “pratiche discorsive” (di tipo normativo, prescrittivo, narrativo, etc.), nelle loro
molteplicità e variabili relazioni di conflittualità, di rafforzamento reciproco, di specularità, relazioni che
andranno comunque analizzate caso per caso. Solo alla fine del corso, e non preliminarmente, sarà possibile
effettuare un censimento dei già copiosi studi su “Diritto e letteratura” in Europa e nel mondo anglosassone.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L'esame avrà la forma del colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
Nel corso verranno utilizzati come base i seguenti testi:
- C. BECCARIA, Dei delitti e delle pene, a cura di F. Venturi, Torino, Einaudi 1965, e successive ristampe
(soprattutto per il dossier dei dibattiti suscitati dall’opera);
- C. BECCARIA, Dei delitti e delle pene, a cura di A. Burgio, Milano, Feltrinelli 1991, e successive ristampe
(soprattutto per le note al testo);
- M. FOUCAULT, Sorvegliare e punire, Torino, Einaudi 1975 (soprattutto la prima parte, dall’epoca dei supplzi
alle “pene dolci”);
- J. BENTHAM, Teoria delle finzioni, a cura di R. Petrillo, Napoli, Cronopio 2001;
- J. BENTHAM, Panopticon, ovvero, La casa d'ispezione, a cura di M. Foucault e M. Perrot, Venezia, Marsilio
1983;
- J. STUART MILL, Utilitarismo, con un saggio introduttivo di E. Musacchio, Bologna, Cappelli 1981.
Ulteriori letture verranno di volta in volta segnalate durante le lezioni.
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DIRITTO FALLIMENTARE
Prof.ssa Elisabetta Pederzini – Dott.ssa Laura Baccaglini
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
[email protected]
PREREQUISITI
La conoscenza delle nozioni e degli istituti del Diritto Commerciale e del Diritto Processuale Civile si rivela
preziosa per seguire proficuamente il corso e sostenere il relativo esame. Si consiglia pertanto di affrontare il
Diritto Fallimentare solo dopo aver sostenuto l’esame di Diritto Commerciale o di Diritto Commerciale Europeo
e Transnazionale e di Diritto Processuale Civile.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso intende analizzare il momento della crisi dell’impresa individuale e collettiva e della sua possibile
risoluzione, in prospettiva liquidatoria o conservativa, attraverso la nuova disciplina delle procedure
concorsuali e degli strumenti giuridici di composizione negoziale (concordato preventivo, accordi di
ristrutturazione dei debiti, piani di risanamento).
In particolare, saranno oggetto di trattazione e approfondimento i seguenti temi:
- Presupposti soggettivi e presupposti oggettivi della dichiarazione di fallimento;
- L’istruttoria prefallimentare e la sentenza dichiarativa di fallimento;
- Gli organi del fallimento: curatore, giudice delegato, comitato dei creditori;
- Cenni alla disciplina comunitaria sulle procedure di insolvenza con carattere transnazionale;
- Effetti del fallimento per il fallito e per i creditori:
- I rapporti giuridici pendenti;
- Il sistema delle revocatorie;
- L’accertamento del passivo;
- L’esercizio provvisorio e la liquidazione dell’attivo;
- Il fallimento delle società;
- La chiusura del fallimento e l’effetto esdebitatorio;
- Le fattispecie di riapertura del fallimento;
- Il concordato preventivo e gli accordi di ristrutturazione dei debiti;
- Cenni alla procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese insolventi.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consiste in una prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
È indispensabile innanzitutto la conoscenza diretta dei testi normativi nella loro versione aggiornata.
Può essere utile la consultazione di una raccolta ragionata di leggi in materia concorsuale (“Codice del
fallimento”) a scelta tra quelli attualmente in commercio.
L’intera materia è stata oggetto di recente revisione normativa, ad opera prima del d. lgs. 14 marzo 2005,
n.35, convertito in legge 14 maggio 2005 n. 80 (cd. Decreto “competitività”), già entrato in vigore, poi del d.
lgs. 9 gennaio 2006, n. 5 (“Riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali”), entrato in vigore il
16 luglio 2006. Pertanto, i testi per la preparazione dell’esame potranno essere utilmente indicati solo
successivamente alla pubblicazione di manuali adeguatamente aggiornati, o comunque al principio del corso:
se ne troverà immediata e puntuale informazione sulla home page del docente
http://www.jus.unitn.it/user/pederzini/home.html.
Qualora si rendessero necessarie indicazioni bibliografiche ulteriori, integrative od alternative, le stesse
saranno egualmente riportate sulla home page del docente.
118
Il programma è unico e indifferenziato per studenti frequentanti e non frequentanti.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
La scelta dell’argomento implica l’individuazione di un ambito tematico da concordare con il docente. I tempi e
i modi di elaborazione dipendono dalle attitudini del candidato.
119
DIRITTO INDUSTRIALE
Prof.ssa Elisabetta Pederzini – Dott. Aldo Giuliani
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PREREQUISITI
Avere già sostenuto l’esame di Diritto Commerciale o di Diritto Commerciale Europeo e Transnazionale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso, concepito quale naturale integrazione di quello di Diritto commerciale, intende focalizzare l’attenzione
sulla disciplina della concorrenza sleale e dell’antitrust, nonché della proprietà industriale, anche alla luce del
recente D. Lgs. 10 febbraio 2005 n. 30 (Codice della proprietà industriale).
Durante il corso saranno esaminati casi pratici, precedenti giurisprudenziali e decisioni dell’Autorità garante
della concorrenza e del mercato.
In particolare, saranno oggetto di indagine:
• Funzione della disciplina sulla concorrenza, clausola di correttezza professionale, presupposti della
concorrenza sleale;
• Fattispecie tipiche ed atipiche di concorrenza sleale;
• Rapporti tra le discipline antitrust comunitaria e nazionale, intese restrittive della libertà di concorrenza e
abuso di posizione dominante;
• Segni distintivi dell’ impresa (ditta, insegna,marchio).
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consiste in una prova orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
È indispensabile innanzitutto la conoscenza diretta dei testi normativi nella loro versione aggiornata.
Può essere utile la consultazione di una raccolta ragionata di leggi in materia industriale (“Codice di diritto
industriale”) a scelta tra quelli attualmente in commercio.
- P. AUTERI, G. FLORIDIA, V. MANGINI, G. OLIVIERI, M. RICOLFI, P. SPADA
"Diritto industriale – proprietà intellettuale e concorrenza", Giappichelli, ultima edizione (limitatamente al
programma indicato)
- A. GIULIANI
“La concorrenza sleale” in M. Franzoni (a cura di) Le obbligazioni. II Le obbligazioni da fatto illecito, UTET,
2004 (pagg. 655-790 del volume collettaneo ovvero in estratto pubblicato singolarmente)
Il programma è unico, senza distinzioni tra studenti frequentanti e non frequentanti. Qualora durante il corso
venissero messi a disposizione dati normativi e/o materiale bibliografico integrativo, sentenze o saggi sotto
forma di dispense, le relative indicazioni saranno immediatamente riportate sulla home page dei docenti
http://www.jus.unitn.it/user/pederzini/home.html
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
La scelta dell’argomento implica l’individuazione di un ambito tematico da concordare con i docenti. I tempi e i
modi di elaborazione dipendono dalle attitudini del candidato.
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DIRITTO INTERNAZIONALE DELL’AMBIENTE*
Prof. Alessandro Fodella
2° semestre - 6 crediti
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso di diritto internazionale dell’ambiente mira a fornire una conoscenza delle norme di diritto
internazionale che hanno per oggetto la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Si tratta di un corpus
normativo relativamente giovane che ha, tuttavia, conosciuto di recente una notevole espansione, attraverso
la formazione di norme consuetudinarie e, soprattutto, pattizie, creando dinamiche particolari all’interno
dell’ordinamento giuridico internazionale.
PREREQUISITI
Il corso presuppone una buona conoscenza di base dei fondamentali istituti giuridici di diritto internazionale,
nonché una discreta conoscenza delle lingue inglese e/o francese.
PROGRAMMA DEL CORSO
Nella parte introduttiva del corso verranno illustrati gli sviluppi storici del diritto internazionale dell’ambiente fino
ai giorni nostri, nonché le caratteristiche peculiari dello stesso nel quadro del diritto internazionale generale.
Verranno successivamente analizzate le norme convenzionali, consuetudinarie e di “soft law” che hanno per
oggetto la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile, dai principi generali alle discipline di settore, inter alia
in materia di protezione dell’atmosfera, della biodiversità, dei mari, di fiumi e laghi internazionali, di controllo
delle attività umane pericolose, di compatibilità fra protezione dell’ambiente e sviluppo economico.
METODI DIDATTICI
È prevista la partecipazione attiva degli studenti alle lezioni.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consisterà in una prova orale. Potranno essere stabilite eventuali prove scritte.
TESTI DI RIFERIMENTO
Come testi di riferimento verranno usate parti rilevanti dei seguenti volumi:
PHILIPPE SANDS, Principles of International Environmental Law, 2nd edition, Cambridge, 2003
o, in alternativa,
PATRICIA BIRNIE AND ALAN BOYLE, International Law and the Environment, 2nd edition, Oxford, 2002
Ulteriori riferimenti potranno essere forniti successivamente.
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DIRITTO PENALE COMPARATO
Dott. Sergio Bonini
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBBIETTIVI FORMATIVI
Il corso avrà a oggetto innanzitutto un aggiornamento sulla comparazione penalistica, in riferimento tanto ai
modelli di civil law quanto a quelli di common law, nel più generale quadro dell'attuale scienza della
comparazione giuridica. Si passerà poi a dirigere l'attenzione al modello penalistico tedesco, che verrà
studiato soprattutto in rapporto ai suoi fondamenti costituzionali, alle sue relazioni con l'ordinamento
internazionale e comunitario e ai suoi principi di parte generale (teoria del reato, forme di manifestazione del
reato, sistema sanzionatorio, presupposti processuali). In ordine a tutti questi aspetti, sarà seguito un metodo
comparatistico rivolto in primo luogo a fare luce sui corrispondenti istituti del diritto penale italiano, sicché si
porrà un particolare accento su quelle materie (fra le tante, imputazione dell'evento, dolo, colpa, errore,
tentativo, concorso di persone, pene pecuniarie) che presentano rilevanti elementi di distonia rispetto al nostro
sistema. Allo studente si intende dunque fornire, insieme a conoscenze sul quadro normativo di un
ordinamento straniero, strumenti di miglior comprensione della realtà normativa del nostro Paese, nella
prospettiva di una riflessione su una ipotesi di armonizzazione in vista di una futura codificazione comune
europea.
PREREQUISITI
Si suggerisce di seguire il corso di Diritto penale comparato dopo aver seguito quello di Diritto penale.
METODI DIDATTICI
Il corso consterà di una parte istituzionale, relativa alla parte generale del diritto penale tedesco, e di una parte
monografica, che avrà come contenuto la trattazione di tematiche di particolare attualità. Per lo svolgimento di
quest'ultima parte, ci si avvarrà del contributo di docenti italiani e stranieri dotati di specifiche competenze
scientifiche, i quali affiancheranno il docente intervenendo con rapporti relativi a determinate esperienze
straniere.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti non frequentanti:
- G. FORNASARI, I principi del diritto penale tedesco, CEDAM, Padova, 1993 (salvo edizione successiva
eventualmente disponibile) (con l'ausilio del codice penale tedesco, del quale è utilizzabile una versione
italiana con testo a fronte: Codice penale tedesco, CEDAM, Padova, 2^ ed., 2003);
oppure, i seguenti testi, che compongono nel loro complesso il programma alternativo:
- G. FORNASARI (a cura di), Le strategie di contrasto alla criminalità organizzata nella prospettiva di diritto
comparato, CEDAM, Padova, 2002 (pagg. 1-198);
- G. ILLUMINATI - L. STORTONI - M. VIRGILIO, Crimini internazionali tra diritto e giustizia, Giappichelli,
Torino, 2000 (con esclusione delle pagg. da 117 a 160);
- A. CADOPPI, Dalla judge-made law al criminal code, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1992,
pagg. 923-994;
- F. CURI, L'istituto della recklessness nel sistema penale inglese, in Rivista italiana di diritto e procedura
penale, 1998, pagg. 975-1009;
- M. PAPA, Considerazioni sui rapporti tra previsioni legali e prassi applicative nel diritto penale federale
statunitense, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1997, pagg. 1258-1306.
122
Verrà inoltre consigliata durante le lezioni, per l’approfondimento di singole parti del programma, la lettura di
altri testi, che potranno costituire, per i frequentanti, argomento di esame in sostituzione di parti
istituzionalmente previste.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Nell’assegnazione delle tesi di laurea, saranno privilegiati gli studenti frequentanti che avranno mostrato
attitudine per la materia; il tema sarà concordato con il docente e il deposito del titolo avverrà dopo la
presentazione scritta, da parte del candidato, di una ipotesi ragionata di ricerca basata sulla effettiva
disponibilità di materiali di consultazione.
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DIRITTO PENALE DELL'INFORMATICA
Prof. Alessandro Melchionda – Prof. Oscar Morales Garcia
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso muove dall’analisi delle nuove forme di criminalità e di comportamenti illeciti, che si manifestano in
ogni ambito della vita sociale ed economica, con l’utilizzazione sempre più estesa e capillare dei sistemi
informatici e telematici (c.d. computer-crime e cybercrime). Particolare attenzione sarà quindi dedicata anche
ad una verifica delle principali lacune ed esigenze di tutela che sono emerse con il diffondersi di queste nuove
tecnologie, tenendo presente il vincolo del principio di stretta legalità e del divieto di analogia in malam partem
in materia penale.
PREREQUISITI
Il corso presuppone il superamento dell’esame di Diritto penale ed una sufficiente cognizione dell’informatica.
PROGRAMMA DEL CORSO
Con riferimento all’ordinamento italiano, verranno considerate le diverse novelle legislative che – a partire
dagli anni ’90 - hanno introdotto o riformulato le fattispecie incriminatrici dirette a punire i c.d. reati informatici.
In questa prospettiva verranno quindi considerate, sia le disposizioni previste nell’ambito del codice penale,
sia quelle introdotte in altre leggi complementari, con particolare riguardo al Codice della privacy ed alla
normativa sul diritto d’autore. Accanto ad alcune indicazioni di comparazione giuridica con altri ordinamenti, si
farà inoltre riferimento alle principali Convenzioni, Raccomandazioni, Direttive e fonti sovranazionali, specie
comunitarie. Infine, l’attenzione si soffermerà sui problemi determinati dalla diffusione delle comunicazioni via
Internet, la cui disciplina giuridica, in specie di natura penale, necessita di essere ancora compiutamente
definita, sia per ragioni tecnico-normative, sia per la difficoltà di determinare, sul piano della politica criminale,
un soddisfacente punto di equilibrio fra esigenze di libertà di manifestazione del pensiero e garanzia di altri
diritti fondamentali dei singoli e della collettività.
METODI DIDATTICI
La didattica si basa principalmente sulle lezioni tenute dai docenti. Le lezioni saranno svolte e coordinate dal
docente titolare con la partecipazione di esperti della materia, sia nell’ambito strettamente giuridico, che nel
campo tecnico-informatico. Una parte del corso, principalmente dedicata al quadro delle fonti sovranazionali
ed ai profili di diritto comparato, verrà svolta dal Visiting Professor Prof. Oscar Morales Garcia.
Dato il carattere giuspositivo della materia, è indispensabile consultare costantemente il codice penale, tanto
durante la partecipazione alle lezioni, quanto nella fase di studio dei testi consigliati.
Si prevede la possibilità di completare l’offerta didattica con esercitazioni su temi specialistici.
Si prevede inoltre la possibilità di offrire supporti didattici on-line.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si svolgerà in forma orale, mediante l’analisi di alcuni fra i temi del programma.
Gli argomenti trattati a lezione costituiranno il primo tema di verifica in sede d’esame.
TESTI DI RIFERIMENTO
- PICOTTI L., voce Reati informatici, in Enciclopedia giuridica Treccani, Aggiorn., VIII, Roma, 2000
- PETRINI D., La responsabilità penale per i reati via internet, Napoli, Jovene, 2004
- MANNA A., Codice della privacy: nuove garanzie per i cittadini nel Testo unico in materia di protezione dei
dati personali, in Diritto penale e processo, 2004, pagg. 15-31
- ONORATO P., La tutela penale del diritto d’autore. Le fattispecie incriminatrici dopo la Legge n. 248/2000, in
Cassazione penale, 2003, pagg. 675-689
124
N.B. A causa delle frequenti novità normative in molti settori del diritto penale dell’informatica e della
perdurante assenza di specifici manuali di studio, all’inizio del corso potrebbero essere indicati altri testi più
aggiornati, dei quali verrà dato apposito avviso sul sito internet della Facoltà (prima di iniziare la preparazione
dell’esame, si prega quindi di consultare sempre la pagina internet del docente titolare del corso).
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per l'assegnazione della tesi di laurea occorre che il candidato mostri particolare propensione per le materie
penalistiche e, a tal riguardo, sarà tendenzialmente preferito chi ha partecipato attivamente al corso, alle
esercitazioni o ad altre iniziative afferenti alla materia. Il tema sarà concordato col docente; per l’assegnazione
definitiva della tesi ed il conseguente deposito del titolo si disporrà solamente in seguito alla presentazione, da
parte del candidato, di una traccia ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche ed alla verifica
concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione.
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DIRITTO PRIVATO COMPARATO
Prof.ssa Luisa Antoniolli
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso mira ad approfondire lo studio e l’applicazione delle metodologie comparatistiche nel settore del diritto
dei contratti, attraverso l’analisi di documenti giuridici quali leggi, sentenze e materiali dottrinari, provenienti da
diversi sistemi nazionali,. L’utilizzo diretto di materiali giuridici diversi è necessario per comprendere il modo
con cui problemi giuridici analoghi sono affrontati in modo più o meno divergente nei vari ordinamenti, ed
impostare quindi in modo corretto il lavoro di comparazione.
PREREQUISITI
Il corso di diritto privato comparato presuppone la conoscenza delle caratteristiche fondamentali delle
principali famiglie giuridiche occidentali, nonché delle metodologie del diritto comparato, che sono oggetto
dello studio del corso di sistemi giuridici comparati. Inoltre, esso presuppone la padronanza dei concetti e delle
norme relative ai principali istituti del diritto privato patrimoniale nel diritto italiano, oggetto del corso di
istituzioni di diritto privato, che formano le basi necessarie per il lavoro di comparazione.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso mira all’approfondimento dei temi della comparazione giuridica nell’ambito del diritto dei contratti in
alcuni ordinamenti paradigmatici della tradizione giuridica di civil law e di common law. Tale lavoro verrà svolto
sia attraverso la macrocomparazione delle caratteristiche generali dei diversi ordinamenti nazionali, sia
attraverso la microcomparazione di alcuni istituti e concetti.
Verrà inoltre analizzato il fenomeno della progressiva convergenza in ambito europeo nel settore del diritto dei
contratti, attraverso l’analisi dell’armonizzazione giuridica operata dalla Comunità europea e di ulteriori
strumenti di armonizzazione, quali i Principi del diritto europeo dei contratti (PECL) ed i Principi Unidroit dei
contratti commerciali internazionali.
Per la frequenza del corso è richiesta la conoscenza passiva dell’inglese, necessaria per la lettura e lo studio
dei materiali che verranno analizzati durante le lezioni. Gli studenti che sono in grado di utilizzare ulteriori
lingue europee possono scegliere di approfondire lo studio di materiali degli ordinamenti interessati.
METODI DIDATTICI
Il corso si svolgerà sia attraverso l’inquadramento teorico dei temi oggetto di studio, sia attraverso la
discussione di materiali quali sentenze, leggi e altri materiali giuridici rilevanti, con l’intervento attivo e critico
degli studenti, a cui potranno essere assegnate singole letture per la discussione in classe. Qualora il numero
dei frequentanti lo consenta, sarà possibile anche prevedere la presentazione e discussione di elaborati scritti,
individuali o di gruppo, su temi specifici individuati d’accordo con il docente.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame consisterà in una prova orale.
Per gli studenti frequentati potranno essere fissate delle modalità alternative di esame; su richiesta potranno
essere presentati degli elaborati scritti inerenti a temi trattati durante il corso.
TESTI DI RIFERIMENTO
- H. KOETZ, S. PATTI, Diritto europeo dei contratti, Milano, Giuffrè, 2006
- Principi di diritto europeo dei contratti (Parti I e II), in Europa e Diritto Privato, 2000, pp. 249-291
(introduzione di C. Castronovo)
- Principi di diritto europeo dei contratti – Parte III, in Europa e Diritto Privato, 2002, pp. 949-975 (introduzione
di C. Castronovo)
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Per gli studenti frequentanti ulteriori materiali saranno indicati e messi a disposizione durante il corso.
Per gli studenti del corso di laurea quadriennale in giurisprudenza:
- H. KOETZ, S. PATTI, Diritto europeo dei contratti, Milano, Giuffrè, 2006
- G. ALPA, R. DELFINO, Il contratto nel common law inglese, II ed., Padova, CEDAM, 1997
N.B.: gli studenti del corso di Laurea specialistica possono sostenere l’esame di Diritto Privato Comparto quale
esame complementare, se non inserito nel piano di studi del corso di Laurea triennale in Scienze Giuridiche.
127
DIRITTO PRIVATO COMPARATO DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE
Dott. Umberto Izzo
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
H
OBIETTIVI FORMATIVI
Attraverso lo studio critico delle tematiche appena descritte, il corso si propone di consentire allo studente di
mettere in pratica il metodo della comparazione giuridica, padroneggiando un metodo casistico e
multidisciplinare.
PROGRAMMA DEL CORSO
Mettendo a frutto ed affinando la metodologia e le nozioni di diritto comparato acquisite dallo studente
nell’ambito del triennio, il corso si propone di analizzare in che modo il diritto interpreti nell’ambito di sistemi
giuridici differenti l’imperativo di ridurre al minimo le occasioni di danno, che, nell’era della globalizzazione del
rischio tecnologico, caratterizzano la società contemporanea.
Il programma di studio muove dal presupposto che ad ogni latitudine le regole di responsabilità civile e la
regolamentazione espressa dalle autorità di controllo statali e sovranazionali costituiscono modi
complementari di perseguire questo obiettivo, e si propone di analizzare in una prospettiva di legal process
l’interazione che si realizza fra tort law e regulation amministrativa nell’ambito di un confronto fra l’ordinamento
giuridico statunitense e quello di alcuni paesi membri dell’Unione Europea, fra cui, in particolare, l’ordinamento
municipale e quello francese, in un contesto influenzato in misura crescente dall’azione normativa comunitaria.
Nel far ciò, il corso segue un approccio focalizzato su problemi reali, analizzando in che modo specifiche
tipologie di rischi, accomunati dal fatto di esprimere esempi concreti del delicato rapporto fra diritto ed
incertezza tecnologica, sono oggetto di regolamentazione nei sistemi giuridici considerati. In questa
prospettiva, lo studio di fattispecie paradigmatiche -- quali il rischio del contagio determinato da sangue infetto,
il rischio da consumo di tabacco, il rischio da consumo di sostanze alimentari infette o nocive, il rischio da
onde elettromagnetiche, il rischio legato all’impiego di organismi geneticamente modificati, il rischio da vaccini,
il rischio iatrogeno determinato da farmaci o dispositivi medici difettosi, il rischio da trattamento medico -consentirà di mettere a nudo in che misura i diversi modelli di responsabilità civile e di istituzioni volte a gestire
la regolamentazione accentrata del rischio operanti in ciascun sistema giuridico considerato mostrino
convergenze e divergenze operazionali spiegabili alla luce delle tradizioni culturali ed istituzionali proprie di
ciascuna esperienza giuridica.
In particolare verranno affrontati i seguenti argomenti:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Ricerca dei materiali d’interesse comparatistico
Legal process e comparazione giuridica
Il c.d. principio di precauzione e la globalizzazione del rischio tecnologico
Il rapporto fra scienza, tecnologia e diritto
La regulation federale ed il modello istituzionale di gestione accentrata del rischio
nell’esperienza statunitense
La normativa comunitaria e i modelli istituzionali di gestione accentrata del rischio nell’Unione
Europea e nell’ordinamento francese ed italiano
Il ruolo delle corti e della responsabilità civile nella regolamentazione decentrata del rischio
I modelli di responsabilità civile statunitense, francese ed italiano fra colpa e responsabilità
oggettiva
Le regole in tema di prescrizione dell’azione risarcitoria per il danno lungolatente negli Stati
Uniti, in Francia ed Italia
I piani di indennizzo no-fault nell’esperienza statunitense, francese ed italiana
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METODI DIDATTICI
Il corso alternerà alla esposizione teorica delle tematiche, una puntuale analisi delle varie problematiche ed
una specifica indagine concernente la casistica giurisprudenziale relativa ai temi affrontati.
Dopo un'introduzione metodologica e teorica agli argomenti del programma, il corso proseguirà seguendo un
approccio seminariale, attraverso il quale gli studenti saranno chiamati ad interagire con il docente attraverso
la discussione critica in classe di materiali dottrinali, giurisprudenziali e legislativi che saranno segnalati prima
dell’inizio delle lezioni. In questo contesto, il corso contempla un modulo di 15 ore in lingua inglese che sarà
tenuto congiuntamente dal docente del corso e dal professor Eric Feldman, visiting professor della University
of Pennsylvania School of Law, sul tema “US-UE Tobacco Policy and Litigation: An Institutional Comparison”.
Il corso si avvarrà di strumenti informatici (WEB Board riservata ai corsisti) per consentire lo scambio di
informazioni e materiali fra il docente ed i frequentanti, ai quali è richiesta la capacità di fare propri i contenuti
di materiale didattico in lingua inglese e (auspicabilmente) francese.
L'esame si sostanzia in una prova orale. Per i frequentanti è prevista la possibilità di sostenere una prova
scritta vertente sulla realizzazione di una tesina di approfondimento e ricerca su uno degli argomenti del
programma.
TESTI DI RIFERIMENTO
Ai frequentanti è consigliata la lettura di BASIL MARKESINIS, Il metodo della comparazione (Collana Giuristi
Stranieri di Oggi), Milano, Giuffré, 2004, pagg. 270. Altre letture saranno indicate dal docente durante il corso.
Testi per i non frequentanti:
- BASIL MARKESINIS, Il metodo della comparazione (Collana Giuristi Stranieri di Oggi), Milano, Giuffré, 2004,
limitatamente al Cap. V (pagg. 223-252).
- UMBERTO IZZO, La precauzione nella responsabilità civile. Analisi di un concetto sul tema del danno da
contagio per via trasfusionale, Cedam, Padova, 2004.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
La tesi di laurea si pone, di regola, al termine di un ciclo di studi universitari e coincide con un periodo di
bilanci (non solo culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica della maturità acquisita dallo
studente. Interrogarsi, perciò, sul significato della tesi, prima di intraprendere la scelta che porterà alla sua
stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e scoprirne l'utilità formativa. Compiendo questo
bilancio, attraverso il quale si comprende che tipo di rapporto si è riusciti ad instaurare con il diritto, e quali
propensioni, passioni e curiosità sono germogliate nel corso degli studi, lo studente trae indicazioni sicure per
la scelta del tipo di tesi di laurea da svolgere. La tesi è un testo scritto che tratta un argomento dato, ma è
soprattutto un banco di prova atto a stimolare la propria creatività e la propria curiosità intellettuale. Occorre
organizzare un discorso, mette conto saperlo documentare, elaborare, vergare, migliorare, presentare,
impadronendosi di quei meccanismi di legittimazione del proprio pensiero che sono essenziali per il giurista
che intenda mettere a frutto le conoscenze acquisite nel corso dei suoi studi al fine di risolvere problemi
attraverso l’argomentazione. Scrivere significa gestire gli strumenti per reperire le informazioni, processare i
dati raccolti, elaborarli in una forma che appaia il più possibile convincente. In definitiva, il tempo trascorso “in
tesi” insegna al futuro giurista a scrivere ed il giurista sa che una parte considerevole, se non preponderante,
delle sue future abilità lavorative e professionali troverà modo di esprimersi attraverso la propria capacità di
scrittura. La stesura della tesi di laurea è dunque un momento chiave, durante il quale si testa se stessi, nella
consapevolezza di avere occasione in quella sede di rimediare alle proprie lacune ed alla propria inesperienza
espressiva. Il candidato sceglie nell'ambito degli argomenti di tesi che il docente individua volta per volta
nell’ambito di un’area di riflessione scientifica. É richiesta la conoscenza in lettura della lingua inglese ed è
auspicata la capacità di fare propri i contenuti di testi redatti in una seconda lingua. I tempi di lavoro sono
lunghi.
129
DIRITTO PRIVATO DELL’INFORMATICA
Dott. Roberto Caso
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di verificare come l'informatica influisca sul mutamento delle regole privatistiche.
PROGRAMMA DEL CORSO
L’evoluzione del diritto coincide anche con l’evoluzione dei mezzi espressivi e delle tecnologie connesse a
questi ultimi. Ogni stadio evolutivo deriva alcune sue peculiarità dalle caratteristiche delle tecnologie
adoperate per rappresentare e trasmettere il diritto. Diventa così fondamentale saper cogliere cosa, di una
certa evoluzione, è dovuto alla caratteristiche proprie di una singola tecnologia. Il diritto dei popoli primitivi (c.d.
diritto muto) è diverso da quello delle società orali che ancora non conoscono la scrittura. Così come la cultura
giuridica che si produce attraverso un’ampia utilizzazione della stampa (libri, collane, riviste, etc.) è molto
diversa da quella che poteva contare su rari manoscritti. È verosimile che l’utilizzo dei bit per rappresentare e
diffondere la conoscenza giuridica incida sugli stessi contenuti culturali e operazionali. In breve: è probabile
che l’uso dell’informatica cambi lo stesso diritto. Quest’ultima affermazione ha una valenza almeno duplice. Il
diritto cambia perché le regole operazionali devono adeguarsi ai mutamenti della realtà ovvero perché la
costruzione del ragionamento giuridico obbedisce a modalità differenti. Il corso si concentrerà sul primo dei
due profili indicati.
Il corso tratterà in particolare i seguenti temi:
-
Proprietà intellettuale e tecnologie digitali
Privacy e trattamento informatico dei dati personali
Contratto dell’era digitale
METODI DIDATTICI
Il corso alternerà all’esposizione teorica della tematica, una puntuale analisi delle varie problematiche ed una
specifica indagine concernente i profili applicativi.
Dopo un'introduzione metodologica, si approfondirà il tema specifico del corso.
I frequentanti devono seguire le lezioni e studiare il materiale messo di volta in volta a disposizione prima delle
lezioni.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame si sostanzia in una prova orale.
Gli studenti frequentanti sostengono anche una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione.
TESTI DI RIFERIMENTO
- G. PASCUZZI, Il diritto nell'era digitale. Tecnologie informatiche e regole privatistiche, Seconda
edizione, Bologna, Il Mulino, 2006
- R. CASO, Digital rights management - Il commercio delle informazioni digitali tra contratto e diritto
d’autore, Cedam, Padova, 2004 (ristampa, Trento, 2006, disponibile gratuitamente in formato pdf
all’indirizzo Internet: http://www.jus.unitn.it/users/caso/pubblicazioni/drm/home.asp?cod=roberto.caso).
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CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un
periodo di bilanci (non solo culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica. Interrogarsi,
perciò, sul suo significato, prima di intraprenderne la stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e
scoprirne (se esiste) l'utilità. La dissertazione finale dovrebbe essere, nelle intenzioni, una sorta di esercizio
riepilogativo, anche se, in una facoltà pervicacemente “orale” quale è quella di Giurisprudenza, essa
costituisce (spesso) il primo momento ufficiale di riflessione “vergata” e, sotto questo profilo, va considerata un
esordio piuttosto che un bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche
caso riguarda materie che non hanno formato oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che
la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è imparato, sempre che con questa
espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale va
ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. Il docente
individua periodicamente un filone di riflessione in relazione al quale definisce un certo numero di argomenti di
tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli argomenti disponibili. E' richiesta la conoscenza almeno di una
lingua straniera.
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DIRITTO PROCESSUALE TRIBUTARIO
Dott.ssa Alessandra Magliaro – Dott. Maurizio Matteuzzi
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
La finalità principale del corso è quella di fornire allo studente gli strumenti che gli consentano di comprendere
il funzionamento della giustizia tributaria.
PROGRAMMA DEL CORSO
Durante gli incontri sarà analizzato il contenuto del d.lgs. 31 dicembre 1992 n. 546 in vista di una conoscenza
sia teorica che pratica del contenzioso tributario.
Alle lezioni teoriche sarà affiancata la simulazione di un processo tributario in cui gli studenti saranno chiamati,
divisi in gruppi, a partecipare attivamente sostenendo, secondo l’iter processuale tipico del giudizio avanti la
commissione tributaria provinciale, le ragioni di un contribuente in contrapposizione a quelle dell’Agenzia delle
Entrate.
Gli argomenti trattati saranno:
1. - Disposizioni generali
2. - Il giudizio di primo grado
3. - I procedimenti cautelari e conciliativi
4. - Il giudizio d’appello e l’esecuzione delle sentenze tributarie
5. - Ricorso per cassazione e giudizio d’ottemperanza
TESTI DI RIFERIMENTO
- CONSOLO, GLENDI, COMMENTARIO BREVE ALLE LEGGI DEL PROCESSO TRIBUTARIO, PADOVA 2005
- BAGLIONE, MENCHINI, MICCINESI, IL NUOVO PROCESSO TRIBUTARIO, II, ED, MILANO 2004
È indispensabile l'utilizzo di una raccolta aggiornata di leggi tributarie.
All’inizio del corso verranno segnalati ulteriori testi aggiornati con le più recenti modifiche.
132
DIRITTO ROMANO
Prof. Gianni Santucci
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Parte generale
Contenuto del corso: la responsabilità extracontrattuale in diritto romano.
Obiettivi di apprendimento: il corso intende offrire un quadro il più possibile dettagliato degli sviluppi storici e
dell’impianto dogmatico finale della figura giuridica in esame, attraverso l’esegesi e il commento dogmatico
delle fonti giurisprudenziali e legislative romane pertinenti (fonti pregiustinianee e principalmente il titolo IX, 2
ad legem Aquiliam dei Digesta Iustiniani).
Parte speciale
Contenuto del corso: antigiuridicità e colpevolezza dell’illecito civile nella tradizione romanistica posteriore fino
ai principali modelli contemporanei (esperienze austriaca, francese, italiana e tedesca).
Obiettivo di apprendimento: la consapevolezza per il giurista dell’utilità della conoscenza storico-dogmatica
delle odierne figure giuridiche del diritto privato, intesa quale utile chiave di lettura sia dei problemi del
presente sia per la comprensione delle differenze e delle identità all’interno dei sistemi giuridici giusprivatistici
contemporanei. Il metodo utilizzato sarà quello storico-comparatistico.
PREREQUISITI
Il corso presuppone la conoscenza di base degli istituti fondamentali del diritto privato romano e del diritto
privato italiano.
Delle fonti giurisprudenziali sarà costantemente illustrato il contenuto in lingua italiana, anche se si deve
ricordare che gli studenti muniti di una, seppur minima, familiarità con la lingua latina si potranno trovare
facilitati nell’apprendimento.
METODI DIDATTICI
Il corso avrà andamento seminariale e pertanto la frequenza è vivamente consigliata; la didattica si fonda
essenzialmente sulle lezioni del docente che provvederà di volta in volta a distribuire i necessari materiali a
supporto delle lezioni.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si svolge in forma orale. É previsto per i soli frequentanti un preappello su tutto il programma a fine
corso.
TESTI DI RIFERIMENTO
Studenti frequentanti: un’assidua e partecipata frequenza al corso consente agevolmente di organizzare la
preparazione all’esame sugli appunti presi a lezione e sul materiale ivi distribuito
Studenti non frequentanti:
- ALESSANDRO CORBINO, Il danno qualificato e la lex Aquilia, Padova 2005 (edizioni Cedam), pp.1-177.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Si fa presente che ai fini dell'assegnazione delle tesi di laurea non esistono criteri preferenziali di sorta; si
richiede soltanto la conoscenza della lingua latina e di almeno una lingua straniera.
L'argomento sarà individuato d'intesa con il candidato e potrà anche vertere su schemi giuridici attuali nella
prospettiva storico–comparatistica.
I tempi dell'elaborazione non possono essere preventivamente determinati se non in linea di massima, in
quanto dipendono esclusivamente dall'impegno e dalle attitudini del candidato.
133
DIRITTO RUSSO E DELLA COMUNITÀ STATI INDIPENDENTI
Prof. William B. Simons
2° semestre - 6 crediti
Il corso sarà tenuto dal professor William B. Simons, direttore dell’Institute of East European Law and Russian
Studies, Leiden University – Faculty of Law.
PROGRAMMA DEL CORSO
It is an understatement to say that - over the last decade - much has changed in Central and Eastern Europe
(CEE) and in the former USSR (most of the countries of which have joined together in the Commonwealth of
Independent States - CIS). However, there is also much in the CEE/CIS countries that retains (some of) the
“old” essence of the Soviet system. The fields of law and the economy are no exception to these general
statements.
This course will offer an introduction to the legal regime in the transition phase in the region: the move away
from state-controlled economies and single-party political systems towards the societies based on the rule of
law, democratic institutions and market principles of coordinating the economy. The largest country and
historically the most important, the Russian Federation, will be used as the prime example for this course of
the transitions in law and economy. The main topics to be discussed are:
ƒ
Historical Review of Legal Developments in Russia.
ƒ
Scope and Main Issues of Legal Reform Post-Communism.
ƒ
The Making of Constitutions in Post-communist Central and Eastern Europe
State Organs. Separation of Powers.
ƒ
The Law-Making Process.
ƒ
The Constitutional Court: Organisation and Competence. Review of Practice and Problems.
Human Rights. Restrictions and Guarantees.
Political Rights. Dealing with the Past (Lustration, Restitution, Criminal; Liability, Secret Files).
Economic and Social Rights. The Social State Principle.
The Federal System of the Russian Federation. The Problem of Seccession.
ƒ
Organisation of the Court System. Judicial Independence. The Procuracy.
Legal System: Normative Sources of Law. Forms of Judicial Control. Judicial Practice.
ƒ
The Role of International Law in the Legal System of the Russian Federation. Participation in International
Organisations.
Harmonisation of Laws within the CIS.
Codification of Private Law in Russia: The Drafting of the Civil Code of 1994.
ƒ
Forms of Ownership. Limitations on the Exercise of Property Rights.
ƒ
Land Ownership. Registration. Lease.
ƒ
Contracts: Freedom and Limitaiton of Contracts.
ƒ
Consumer Contracts. The Weak Party Doctrine.
ƒ
Entrepreneurial Activity. Commercial Organisations.
ƒ
Privatisation.
ƒ
Corporate Governance: Regulation and Practice
ƒ
Foreign Direct Investment.
ƒ
Commercial Arbitration.
Because the course will be offered by visiting professors who will thereafter return to their home university,
students shall necessarily sit for the exam right after the end of the course, according to the manner and timing
established during the course
TESTI DI RIFERIMENTO
The students will be required to acquaint themeselves with the main primary legal acts of the Russian
Federation (The Constitution, The Civil Code, The Law on Joint Stock Companies, etc.) as well as with some
important cases of the Constitutional Court. The main reference textbook for the course will be: G.M.
134
Danilenko and W. Burnham, Law and Legal System of the Russian Federation, latest edition. In addition, the
lecturers will provide specific readings and sources on the individual lecture topics.
N.B. L’esame deve essere sostenuto al termine del corso.
135
DIRITTO TAVOLARE
Dott. Andrea Pradi
2° semestre – 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di illustrare i caratteri principali della pubblicità tavolare in raffronto al sistema della
trascrizione nel più ampio contesto dei trasferimenti della proprietà immobiliare.
PREREQUISITI
Per la frequenza del corso è richiesto il superamento dell'esame di Istituzioni di diritto privato.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ha ad oggetto la disciplina del sistema tavolare inserito nel più ampio contesto dei trasferimenti dei
diritti immobiliari. Considerato il trasferimento immobiliare quale fattispecie a formazione progressiva
(preliminare+atto pubblico+trascrizione/iscrizione) verranno comparate le diverse alternative istituzionali che
affidano al sistema pubblicitario efficacia costitutiva o meramente dichiarativa. A tal fine saranno indagate le
ragioni storiche e i principi ispiratori del sistema tavolare; il criterio reale di organizzazione della pubblicità
tavolare; il principio di iscrizione quello di pubblica fede e di legalità.
METODI DIDATTICI
Il corso alternerà lezioni di natura teorica a momenti pratici.
All'interno del corso verranno offerti due cicli di seminari: uno relativo all'atto pubblico (oggetto, tecniche di
redazione ed efficacia) tenuto dal dott. Guglielmo Reina (notaio in Trento); l'altro relativo alla struttura a base
reale del libro fondiario, all’oggetto della pubblicità tavolare e all'accesso ai dati tenuto dal dott. Flavio
Margonari (Incarico Speciale in materia di Libro Fondiario e Catasto PAT).
MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L'esame si svolgerà in forma orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
Agli studenti frequentanti il materiale verrà distribuito durante il corso.
Per gli studenti non frequentanti il testo è:- G. GABRIELLI - F. TOMMASEO, Commentario della legge
tavolare, ult. ed. Giuffrè, Milano, limitatamente agli articoli 1-13 e 21 del R.D. 28/3/1929 n. 499 e agli articoli 112, 19-33, 35-52 e 53-58 della Legge generale sui libri fondiari.
136
ESEGESI DELLE FONTI DEL DIRITTO ROMANO
Prof. Massimo Miglietta
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
PREREQUISITI
Per la frequenza non è necessaria la conoscenza della lingua latina, poiché sarà cura del docente rendere
accessibile la traduzione dei testi trattati a lezione.
Il corso presuppone la conoscenza delle istituzioni di diritto romano (e, possibilmente, il superamento del
relativo esame).
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si articolerà intorno ad una "parte generale" e ad una "parte speciale".
Le lezioni consisteranno nella lettura e nella analisi approfondite dei passi al fine di illustrare praticamente le
tecniche interpretative dei giuristi romani - presupposto indispensabile per la formazione del giurista moderno.
Tale svolgimento del corso è teso a favorire nello studente l'apprendimento del "metodo deduttivo" - vera
peculiarità della giurisprudenza romana - metodo ispirato alla individuazione della "regola" a partire dal "caso
concreto" e, dunque, fecondo ed efficace per la risoluzione delle controversie.
Alcune lezioni consentiranno, infine, di verificare la differenza tra il metodo sintetico ed efficace (poiché
ancorato alla realtà) della produzione giurisprudenziale romana rispetto alla prolissità, alla contraddittorietà e
alla genericità che, spesso, contraddistinguono il tenore delle moderne sentenze di merito e di legittimità.
Il corso avrà carattere seminariale: è, pertanto, vivamente consigliata la frequenza.
METODI DIDATTICI
Lezioni a carattere esegetico.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L'esame si svolgerà in forma orale.
E' prevista, per i soli frequentanti, la possibilità di usufruire di una cosiddetta 'prova scritta intermedia'.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per gli studenti frequentanti:
Sarà cura del docente fornire a lezione il testo dei passi analizzati; gli studenti frequentanti potranno, pertanto,
sostenere l'esame sulla base degli 'appunti' tratti a lezione.
Il docente, compatibilmente con i propri impegni, si riserva la possibilità di pubblicare una dispensa del corso.
Gli studenti non frequentanti potranno preparare l'esame, invece, scegliendo una delle opere proposte:
1. G. SCHERILLO, Il testamento [a cura di F. Gnoli], Milano, Cisalpino, ult. ed.;
oppure:
2. G. SCHERILLO, Lezioni sulle obbligazioni. Corso di diritto romano [a cura di F. Gnoli], Milano, Cisalpino, ult.
ed.;
oppure:
3. A. CORBINO, Il danno qualificato e la lex Aquilia. Appunti dalle lezioni di diritto romano, Catania, Libreria
Editrice Torre, 2003.
N.B. Per regole di carattere generale, relative al divieto di reiterazione di progammi d'esame, la scelta di uno
dei testi indicati è preclusa a coloro che avessero già sostenuto esami romanistici aventi ad oggetto principale
il relativo programma (testamento; responsabilità extracontrattuale; obbligazioni). In questo caso, l'opzione
potrà essere effettuata, per i non frequentanti, soltanto in relazione agli altri testi opzionali.
137
METODOLOGIA DELLA SCIENZA GIURIDICA
Prof. Paolo Sommaggio
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso intende fornire le basi per una corretta impostazione del tema del metodo del giurista. Offrirà quindi
una impostazione fondata sulla logica giuridica intesa come modello di ragionamento basato sulla
organizzazione del materiale giuridico da parte tanto del giurista pratico quanto dello scienziato del diritto.
PREREQUISITI
E’ prerequisito indispensabile avere sostenuto l’esame di Filosofia del diritto.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso intende offrire una panoramica sulla natura del metodo del giurista cercando, nel contempo, di offrire
gli strumenti per sviluppare un diverso approccio al dato normativo concepito nell'ottica di una concreta
spendibilità nelle professioni legali. Il modello analitico, ermeneutico e retorico costituiranno utili addestramenti
al ragionamento giuridico.
- Il problema del metodo nella cultura giuridica contemporanea.
- Scienza e metodo. Il metodo nelle Scienze giuridiche.
- Il problema del cd. "Sillogismo pratico" e suo superamento.
- Argomentazione e dimostrazione.
- Teorie contemporanee dell'argomentazione.
- Il modello retorico. Il tema delle opposizioni.
- Topica e dialettica nella argomentazione.
- Il reperimento degli argomenti per il giurista.
- La confutazione ed il controllo.
- La via retorica alla verità.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali, seminari di approfondimento.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si svolge in forma orale
TESTI DI RIFERIMENTO
a) Studenti frequentanti:
- Appunti delle lezioni, unitamente allo studio di:
- M. MANZIN, P. SOMMAGGIO (a cura di), Interpretazione giuridica e retorica forense. Il problema della vaghezza
del linguaggio nella ricerca della verità processuale, Giuffrè, Milano 2006.
b) Studenti non frequentanti (lo studio integrale dei seguenti testi):
- M. MANZIN, P. SOMMAGGIO (a cura di), Interpretazione giuridica e retorica forense. Il problema della vaghezza
del linguaggio nella ricerca della verità processuale, Giuffrè, Miano 2006.
- I. TESTA, P. CANTÙ, Teorie dell'argomentazione. Un'introduzione alle logiche del dialogo, Mondadori 2006.
138
RETORICA FORENSE E INFORMATICA GIURIDICA
Prof. Paolo Sommaggio – Dott. Paolo Moro
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso si propone di far comprendere la natura filosofica e metodologica dell'informatica giuridica e della
retorica forense, privilegiando l'indagine logica dell'attività che avvocati e magistrati compiono per argomentare
nel processo, nel quale è oggi prevalente l'uso di strumenti informatici e telematici.
PREREQUISITI
E’ prerequisito indispensabile avere sostenuto l’esame di Filosofia del Diritto.
PROGRAMMA DEL CORSO
1) Diritto e retorica.
2) Informatica e processo.
3) Struttura dialettica del processo telematico (d.P.R. 13 febbraio 2001 n. 123).
4) Topica e informatica giuridica.
5) Capacità argomentativa orale e scritta. La retorica degli atti scritti.
Nella parte pratica, il corso promuove il tentativo di far acquisire la capacità critica di amministrare e
organizzare una controversia giuridica attraverso l'esame di significativi casi problematici, tratti dalla
giurisprudenza contemporanea.
METODI DIDATTICI
Lezioni frontali, seminari di approfondimento.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
L’esame si svolge in forma orale.
TESTI DI RIFERIMENTO
a) Studenti frequentanti:
Appunti delle lezioni, unitamente allo studio integrale dei seguenti testi:
- P. MORO, L'informatica forense. Verità e metodo, San Paolo Edizioni 2006.
- AA.VV., Metodologia della scrittura forense. Manuale di redazione del parere motivato e dell'atto giudiziale, di
prossima pubblicazione.
b) Studenti non frequentanti:
Lo studio integrale dei seguenti testi:
- P. MORO, L'informatica forense. Verità e metodo, San Paolo Edizioni 2006.
- P. MORO, Fondamenti di retorica forense, Lib. Al segno 2004.
- AA.VV., Metodologia della scrittura forense. Manuale di redazione del parere motivato e dell'atto giudiziale, di
prossima pubblicazione.
139
STORIA DEL DIRITTO ROMANO
Prof. Massimo Miglietta
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
OBIETTIVI FORMATIVI
Premesse alcune considerazioni indispensabili sulla utilità dello studio storico del diritto per la formazione del
giurista moderno, sulla storiografia romanistica e sui metodi di indagine, il corso sarà teso, soprattutto, ad
illustrare i mutamenti costituzionali che hanno caratterizzato la storia di Roma antica. Si cercherà, pertanto, di
identificare, avendo a paradigma il modello romano, quelle che sono — nella vicenda istituzionale di uno Stato
— le modalità giuridiche che possono condurre a radicali trasformazioni dell’assetto fondamentale. Per Roma,
infatti, ciò ha coinciso col passaggio dalla Monarchia alla Repubblica, da questa al Principato e, infine, con la
irresistibile avanzata della monarchia assoluta (cosiddetto Dominato).
Particolare attenzione sarà prestata allo studio delle fonti del diritto e del processo criminale (con speciale
riferimento alle molteplici controversie legate al “processo a Gesù”).
PROGRAMMA DEL CORSO
Parte generale:
1. Il diritto romano e il suo studio;
2. Origini di Roma e organizzazione politica primitiva (cenni);
3. Il decemvirato legislativo e la legge delle XII Tavole;
4. Caduta della monarchia e passaggio alla Repubblica;
5. Magistrature, popolo, senato;
6. Le fonti del diritto (lex, ius civile, ius honorarium, ius gentium, interpretazione giurisprudenziale);
7. La crisi dell’assetto istituzionale repubblicano;
8. L’ingegneria costituzionale di Ottaviano Augusto e il principato;
9. Le fonti del diritto e le costituzioni imperiali;
10. La trasformazione del principato in monarchia assoluta: il Dominato;
11. Le fonti del diritto;
12. Giustiniano e le compilazione del Corpus Iuris Civilis; cenni di diritto bizantino.
Parte speciale:
Il diritto criminale e il “processo a Gesù”.
TESTI DI RIFERIMENTO
Per i frequentanti: per la parte generale saranno sufficienti gli appunti tratti a lezione (che potranno essere
integrati attraverso uno dei manuali indicati per i “non frequentanti”); per la parte speciale: AA. VV., Il processo
contro Gesù, a cura di F. AMARELLI E F. LUCREZI, Napoli, Jovene 1999 (tutto il volume, ad eccezione dei
capitoli II e VII [pagg. 65-84 e 211-227] dei quali è richiesta la sola lettura attenta);
Per i non frequentanti: per la parte generale è consigliato il testo di G. SCHERILLO – A. DELL’ORO, Manuale
di storia del diritto romano, Milano, Cisalpina ed. 1990 (tutto il volume, ad eccezione delle pagg. 7-60 e 173198, che dovranno essere oggetto soltanto di lettura). In alternativa, l’esame potrà essere utilmente preparato
anche su uno dei seguenti testi:
F. AMARELLI – L. DE GIOVANNI – P. GARBARINO – V. MAROTTA – A. SCHIAVONE – U. VINCENTI, Storia
del diritto romano (con integrazione di diritto privato), ult. edizione, Torino, Giappichelli 2005;
F.M. D’IPPOLITO – F. LUCREZI, Profilo storico istituzionale di diritto romano, Napoli, Edizioni Scientifiche
Italiane 2003.
Per la parte speciale: AA.VV., Il processo contro Gesù, a cura di F. AMARELLI e F. LUCREZI, Napoli, Jovene
1999 (tutto il volume, ad eccezione dei capitoli II e VII [pagg. 65-84 e 211-227] dei quali è richiesta la sola
lettura attenta).
140
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L’esame sarà svolto in forma orale. È tuttavia prevista, per i soli studenti frequentanti, la possibilità di
sostenere prove scritte intermedie, il cui esito positivo esonera dalle corrispondenti parti di programma ai fini
del conseguimento del voto.
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Per l’assegnazione della tesi di laurea è necessario che lo studente abbia inserito nel piano di studi anche il
corso di Diritto romano.
L’argomento sarà individuato d’intesa con il candidato.
I tempi di elaborazione della tesi non possono essere preventivamente determinati, dipendendo dall’impegno
e dalla predisposizione dello studente.
141
STORIA DELLE CODIFICAZIONI MODERNE
Prof. Diego Quaglioni – Dott.ssa Lucia Bianchin
2° semestre - 6 crediti
e-mail: [email protected]
[email protected]
PREREQUISITI
È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero
giuridico moderno.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso intende ripercorrere l'itinerario dottrinale e dei mutamenti istituzionali che hanno presieduto al lungo
processo di formazione dei codici in Italia e in Europa tra i secoli XVII e XIX.
Particolare attenzione sarà offerta alle correnti principali del pensiero giuridico italiano, tedesco e francese del
Sei e Settecento e ai motivi prevalenti in seno alla lunga stagione del giusnaturalismo moderno, come
esperienza dottrinale e normativa che ha posto le basi dell'idea stessa di codice.
MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO
L'esame avrà la forma del colloquio.
TESTI DI RIFERIMENTO
Nel corso delle lezioni verrà utilizzato:
- R. BONINI, Crisi del diritto romano, consolidazioni e codificazioni nel Settecento europeo, Bologna, Patron,
1988 (rist. 2001).
Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la
lettura di:
- P. CARONI, Saggi sulla storia della codificazione, Milano, Giuffrè, 1998 (Per la storia del pensiero giuridico
moderno, 51).
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica.
142
ELENCO E PROGRAMMI DEI CORSI LIBERI
E DEI LABORATORI APPLICATIVI
143
______________________
ELENCO CORSI LIBERI
Corso libero
crediti
semestre
Aspetti criminologici e giuridici del fenomeno mafioso
2
1°
Informatica e documentazione giuridica
2
1°
Ordinamento forense e deontologia professionale
2
1°
Docente
Prof. G. Fornasari
Dott. Andrea Di Nicola
Prof. G. Pascuzzi
Dott. A. Rossato
Avv. A. de Bertolini
Pag
146
147
148
______________________
ELENCO LABORATORI APPLICATIVI
Laboratorio Applicativo
Crediti
Atti e questioni del processo civile europeo
2
Biotecnologie, sicurezza alimentare e tutela dell’ambiente
2
I contratti della Pubblica Amministrazione
2
I diritti differenziati delle identità religiose nel diritto costituzionale
2
comparato
I principi comunitari del diritto amministrativo
2
Il procedimento amministrativo tedesco
2
L’ente pubblico e l’organismo di diritto pubblico
2
Semestre
1°
1°
1°
Pag.
Esperto o Docente
Prof.ssa Ena-Marlis Bajons
Dott.ssa Silvia Bertazzo
Dott.ssa Evelina Stefani
150
150
151
1°
Dott.ssa Cinzia Piciocchi
152
1°
1°
1°
Dott.ssa Giulia Bertezzolo
Dott.ssa Cristina Fraenkel
Dott. Antonio Cassatella
152
153
153
L’idea di Stato nella cultura politica tedesca tra Weimar e il
secondo dopoguerra
2
1°
Dott. Maurizio Cau
154
La responsabilità civile della pubblica amministrazione nelle
sentenze dei giudici amministrativi
2
1°
Dott.ssa Silvia Pellizzari
154
La struttura retorica degli atti giudiziari
La traduzione del diritto comunitario ed europeo
2
1°
Dott. Federico Brangian
155
2
1°
Dott.ssa Elena Ioriatti
155
2
1°
Prof. Giovanni Pascuzzi –
Dott. Carlo Bona
156
2
2
1°
1°
Dott. Michele Carpagnano
Dott. Fulvio Cortese
157
157
Atti del processo civile e questioni di clinica processuale
2
2°
Prof. Marino Marinelli
158
I patti parasociali
I principi costituzionali in materia penale
2
2°
Dott. Gianluca Riolfo
158
2
2°
Dott. Sergio Bonini
159
I profili tributari delle società cooperative
2
2°
160
L’impatto della scienza medica nel processo
2
2°
Dott. Francesco Montanari
Dott.ssa Gabriella Di Paolo –
Dott. Fabio Cembrani
2
2°
Dott. Mario Alessandro Bazzani
162
2
2°
163
2
2°
Dott.ssa Emanuela Fronza
Dott.ssa Paola Cosa –
Dott. Carlo Mancinelli
2
2°
Dott.ssa Eleonora Stenico
164
2
2°
Dott. Paolo Conci
165
2
2°
Dott. Umberto Izzo Dott. Matteo Ferrari
166
La tutela dell’incapace nel diritto civile: interdizione, inabilitazione,
amministrazione di sostegno
Le regole comunitarie in materia di concorrenza
Organi politici e organi dirigenziali nella pubblica amministrazione
L’imputazione nel processo penale: regole giuridiche e tecniche di
formulazione
L’influenza del diritto comunitario sul diritto penale nazionale
La Corte dei Conti e le sue funzioni
La Giurisprudenza comparata e comunitaria in materia di
legislazione antidiscriminatoria
La giurisprudenza della Corte di Giustizia in materia di imposte
dirette
La sicurezza alimentare in diritto comparato: regole e culture del
cibo a confronto
144
161
163
La società a responsabilità limitata nella prospettiva comparata
2
2°
Dott. Valerio Sangiovanni
167
Le società di persone: modello organizzativo legale ed autonomia
contrattuale
2
2°
Dott. Alessandro Benussi
168
Licenze d’uso sui contenuti digitali: modelli e tecniche di redazione
2
2°
Regimi di appartenenza nell’ottica dell’analisi economica del diritto
2
2°
145
Dott. Roberto Caso Dott.ssa Federica Lorenzato –
Dott. Thomas Margoni Dott. Andrea Rossato
Dott. Andrea Pradi –
Dott. Andrea Rossato
169
170
CORSI LIBERI
I corsi liberi danno 2 crediti agli studenti iscritti ai corsi di Laurea triennale, specialistica e magistrale; per gli
studenti iscritti al corso di laurea quadriennale (ante riforma), sono aggiuntivi rispetto alle 26 annualità e
corrispondono ciascuno a 0,40 punti valutati in sede di esame di Laurea.
I corsi liberi possono essere registrati unicamente nella data indicata dal docente titolare.
ASPETTI CRIMINOLOGICI E GIURIDICI DEL FENOMENO MAFIOSO
Prof. Gabriele Fornasari – Dott. Andrea Di Nicola
1° semestre - 2 crediti
Scopo
Il corso intende approfondire, in chiave interdisciplinare (criminologia/sociologia della devianza e diritto
penale), l’evoluzione del fenomeno mafioso e delle strategie di contrasto in Italia. Il corso si inquadra nelle
molte attività didattiche, formative e di ricerca che l’Università degli Studi di Trento da tempo porta avanti per
approfondire le conoscenze e le tematiche attinenti al fenomeno della criminalità organizzata nei suoi aspetti
economici, giuridici e sociali sia a livello nazionale che internazionale.
Prerequisito è aver superato gli esami di: a) diritto penale del corso triennale in scienze giuridiche o diritto
penale europeo e transnazionale del corso triennale in scienze giuridiche europee e transnazionali e b)
criminologia.
Oggetto
Il corso è organizzato in due moduli, uno criminologico e uno penalistico.
Argomenti del modulo criminologico: 1) definizioni, cause, rappresentazioni e storia della mafia dalle origini ad
oggi; 2) pentitismo e maxiprocesso; 3) braccio di ferro tra stato e mafia (in particolare: mafiosi e carcere duro,
41-bis); 4) società civile contro la mafia; 5) la mafia di oggi, la mafia imprenditrice.
Argomenti del modulo penalistico: 1) storia delle legislazione antimafia (in particolare: i reati associativi); 2)
altre fattispecie incriminatrici legate al fenomeno mafioso (ad es. 640bis, 513bis c.p.); 3) questioni relative alla
prova nei processi di mafia; 4) trattamento penitenziario dei detenuti per reati di mafia; 5) valutazione della
normativa antimafia in chiave comparatistica.
Il corso, della durata di 20 ore, si svolge non solo attraverso lezioni frontali, ma anche attraverso discussioni in
aula nelle quali vengono coinvolti gli studenti. Sono anche previste riflessioni comuni attorno a testi letterari o
opere cinematografiche sulla mafia.
Modalità di svolgimento
Parallelamente al corso è organizzato un ciclo di Seminari di antimafia nel quale vengono approfonditi aspetti
concreti di tecnica dell’investigazione in materia di criminalità organizzata con l’aiuto di esperti (pubblici
ministeri antimafia, funzionari dei corpi speciali che si occupano di investigazioni antimafia).
La verifica dell’apprendimento avverrà tramite relazioni da parte degli studenti durante le lezioni o prova scritta
finale.
Visto il carattere seminariale e a frequenza obbligatoria del corso, il materiale bibliografico relativo ai temi
trattati è distribuito durante le lezioni.
Il corso, per le modalità didattiche, è a numero chiuso (30 studenti). I Seminari di antimafia sono, però, aperti
a tutti gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza.
146
INFORMATICA E DOCUMENTAZIONE GIURIDICA
Prof. Giovanni Pascuzzi – Dott. Andrea Rossato
1° semestre - 2 crediti
Scopo
Il corso si propone di rendere familiari contenuti e modalità di consultazione delle principali banche dati
giuridiche (italiane, comunitarie, straniere) e di lumeggiare i temi connessi alla ricerca automatica dei dati
(operatori booleani, ricerca per canali, ricerca concettuale, ricerca testuale, tecniche di troncamento, tecniche
di mascheramento).
Oggetto
È indispensabile possedere una alfabetizzazione informatica ed essere in grado di navigare in Internet.
Il corso si struttura in quattro parti:
Dalla carta al bit
La ricerca tradizionale dei dati giuridici (supporti cartacei). Repertori e riviste cartacee specializzate. Dalla
carta al bit. La ricerca computerizzata dei dati giuridici. Conservazione e diffusione del dato giuridico. Reti per
la comunicazione dei dati. Rete Internet. Banche dati.
Le banche dati giuridiche
Approfondimento delle tecniche di consultazione delle principali banche dati giuridiche e degli archivi giuridici
elettronici su CDROM.
In particolare saranno indagati:
a) Banche dati on-line e CDROM per la ricerca del diritto italiano.
b) Banche dati on-line e CDROM per la ricerca del diritto comunitario.
c) Banche dati on-line e CDROM per la ricerca dei dati giuridici nelle esperienze: francese, tedesca, inglese,
statunitense.
Informazione giuridica in internet
I siti web che diffondono dati giuridici e informazioni utili al lavoro del giurista.
Tendenze evolutive
La strutture del web semantico ed il suo impatto nella ricerca e nel reperimento delle informazioni giuridiche.
Modalità di svolgimento
Il corso si svolgerà nelle aule informatiche della Facoltà affinché i frequentanti possano avere esperienza
diretta della ricerca dei dati giuridici nelle esercitazioni che si alterneranno alle lezioni.
LETTURE CONSIGLIATE
- G. PASCUZZI, Cyberdiritto.2.0 Guida alle banche dati italiane e straniere, alla rete Internet e all’apprendimento
assistito da calcolatore, Zanichelli, Bologna, 2003, seconda edizione.
- G. PASCUZZI, Il diritto tra tomi e bit. Generi letterari e ipertesti, Cedam, Padova, 1997.
- A. ROSSATO, Tendenze evolutive nello spazio digitale, IN G. PASCUZZI (a cura di), Diritto e tecnologie evolute
del commercio elettronico, Cedam, Padova, 2004, pp. 19-57.
Altro materiale di approfondimento verrà indicato agli studenti all’inizio del corso.
147
ORDINAMENTO FORENSE E DEONTOLOGIA PROFESSIONALE
Avv. Adolfo de Bertolini
1° semestre - 2 crediti
Oggetto
La professione forense, così come in parallelo l'ingresso in Magistratura, rappresenta un punto di arrivo quasi
naturale e ideale per gli studenti delle Facoltà di Giurisprudenza.
Professione di antica e necessaria origine (se ne vedranno esempi significativi in una rapida retrospettiva),
l'Avvocatura esprime e tende a realizzare, nel suo nucleo essenziale, il diritto alla difesa riconosciuto a ciascun
uomo in quanto persona. Consegue necessariamente un ordinamento professionale autonomo, corpus
normativo nel pluralismo degli ordinamenti, così da garantire l'effettività dell'esercizio del diritto di difesa in
piena libertà ed autonomia.
La figura professionale dell'Avvocato, sostanzialmente rimasta immodificata per decenni, ha subito negli ultimi
anni profondi e rapidi cambiamenti dovuti alla forte accelerazione nei mutamenti economico, politicoistituzionali non solo del nostro Paese.
L'Ordinamento comunitario, nella progressiva integrazione con gli ordinamenti nazionali, ha inciso in misura
sensibile sul ruolo dell'Avvocato imponendo nuovi e differenti modi e ambiti di esercizio della professione;
libera prestazione dei servizi e diritto di stabilimento conducono alla nuova figura di Avvocato europeo. La
conoscenza, l'apprendimento e la concreta osservanza della deontologia si impongono tanto come momento
formativo del capitale umano del futuro professionista quanto come essenza stessa della professione. Il corso
ha ad oggetto l'ordinamento professionale vigente, inscindibilmente legato a un complesso di principi e regole
di condotta che tendono alla deontologia come teoria dei doveri, sistema di regole di comportamento che
unisce diritto, etica e prassi forense, senza con essi confondersi.
Il corso ha la durata di venti ore, l'orario e le modalità di iscrizione saranno comunicate mediante avvisi on line.
La frequenza e la presentazione di un elaborato scritto, secondo la valutazione del docente, corrispondono al
riconoscimento di 2 crediti.
N.B. Si ricorda che una delle prove orali dell'esame da avvocato consiste nella dimostrazione di conoscenza
dell'ordinamento forense e dei diritti e doveri dell'avvocato.
LETTURE CONSIGLIATE
Alpa Guido e Zatti Paolo
- Codici deontologici e autonomia privata, Giuffrè 2006
Cappelli Paolo
- Manuali Diritto e Formazione, Guida alla conoscenza dell’ordinamento e della deontologia forensi, Giuffrè,
2005
Danovi Remo
- Codice dell’Avvocato, Giuffrè, 2006
- Il codice deontologico forense, Giuffrè, 2006
- Il procedimento disciplinare nella professione di avvocato, Giuffrè, 2005
- La professione d'avvocato, testi legislativi e codice deontologico, Giuffrè, 2003
Guida al Diritto, Il Sole 24 Ore
- Le responsabilità dell’Avvocato, Profili civili, penali e disciplinari, Nuovo Codice Deontologico, Garello –
Piselli - Scuto, 2003
Mariani Marini Alarico
- Processo e verità, Collana formazione Giuridica, Edizioni Plus, 2005
148
Randazzo Ettore
- La giustizia nonostante, Sellerio Editore, 2006
- L’avvocato e la verità, Sellerio Editore, 2003
- Deontologia e tecnica del penalista, Giuffrè, 2000
Tacchi Francesca
- Gli avvocati italiani dall’Unità alla Repubblica, Il Mulino, 2002
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LABORATORI APPLICATIVI
I laboratori applicativi danno 2 crediti agli studenti iscritti ai corsi di Laurea triennale, specialistica e magistrale;
per gli studenti iscritti al corso di laurea quadriennale (ante riforma), sono aggiuntivi rispetto alle 26 annualità e
corrispondono ciascuno a 0,40 punti valutati in sede di esame di Laurea.
I laboratori applicativi possono essere registrati unicamente nella data indicata dal docente titolare.
Atti e questioni del processo civile europeo
Prof.ssa Ena-Marlins Bajons
1° semestre - 2 crediti
Oggetto del laboratorio e materiali saranno resi noti all’inizio delle lezioni.
Biotecnologie, sicurezza alimentare e tutela dell’ambiente
Dott.ssa Silvia Bertazzo
1° semestre - 2 crediti
Scopo: il laboratorio applicativo è finalizzato all’analisi della disciplina giuridica in materia di biotecnologie, con
particolare attenzione alle problematiche di natura ambientale e alimentare.
Oggetto: il crescente utilizzo di organismi geneticamente modificati pone degli interrogativi sotto il profilo della
sicurezza alimentare e della tutela dell’ambiente. Ciò ha condotto recentemente ad un vivace dibattito giuridico
a livello internazionale, in cui si registrano posizioni distanti, tra chi sostiene la sostanziale equivalenza tra
prodotti OGM e quelli tradizionali e chi preferisce invece adottare un approccio precauzionale, scegliendo di
introdurre restrizioni al commercio di tali prodotti.
Il laboratorio applicativo partirà dall’esposizione dei principi e delle norme elaborati a livello comunitario, che
verranno comparati con quelli sorti in ordinamenti giuridici extra-europei, in particolar modo quello
statunitense. In un secondo momento si analizzerà la disciplina di carattere internazionale, derivante dagli
accordi stipulati nel quadro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e dal Protocollo sulla Biosicurezza
(Cartagena, 2000). Verranno considerati i profili relativi alla conservazione della biodiversità e delle colture
“tradizionali”, nonché quelli attinenti alla tutela e all’informazione del consumatore. Lo studio del materiale
normativo avverrà anche attraverso l’esame di casi giurisprudenziali.
Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore a carattere seminariale e richiede la
partecipazione attiva all’analisi dei casi pratici. Agli studenti verrà fornito il materiale necessario all’inizio del
laboratorio. La frequenza è obbligatoria.
150
I contratti della pubblica amministrazione
Dott.ssa Evelina Stefani
1° semestre - 2 crediti
Scopo: il laboratorio si propone di approfondire la materia dei contratti che vedono quale parte contrattuale la
Pubblica Amministrazione con le annesse problematiche legate alla presenza, nella formazione, nella
conclusione e nell’esecuzione del contratto, di un soggetto per sua natura peculiare rispetto al privato
contraente.
Oggetto: innanzitutto saranno presi in considerazione i caratteri generali dell’attività contrattuale della p.a., in
contrapposizione all’attività di tipo autoritativo, a partire dalle modifiche apportate nel 2005 alla legge sul
procedimento amministrativo, n. 241/1990. Dopo aver operato una classificazione delle tipologie contrattuali in
cui risulta coinvolta la p.a., ci si soffermerà in particolare sul contratto d’appalto avendo riguardo anche alle
disposizioni contenute nel cd. “codice dei contratti pubblici” nonché nella normativa comunitaria. In particolare
si analizzeranno il procedimento per la formazione del contratto, cd. “procedimento dell’evidenza pubblica”, e i
sistemi di scelta del contraente privato. In questa sede si prenderanno in considerazione anche i profili legati
alla eventuale illegittimità del bando di gara.
Particolare rilievo sarà dato all’incidenza dei vizi del procedimento di evidenza pubblica sulla sorte del
contratto già concluso, con specifico riferimento ai recenti orientamenti giurisprudenziali relativi alla sorte del
contratto dopo l’annullamento dell’aggiudicazione.
Si accennerà altresì agli aspetti relativi al riparto della giurisdizione in caso di controversie che insorgano nella
fase precedente e in quella successiva alla stipulazione del contratto.
Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore di lezione in forma seminariale con esame finale,
consistente in una prova scritta. La spiegazione teorica degli istituti e delle problematiche ivi sottese sarà
accompagnata dall’esame e dalla discussione delle più significative pronunce giurisprudenziali intervenute in
materia. I materiali necessari per la partecipazione alle lezioni nonché per la preparazione della prova scritta
saranno indicati durante il laboratorio.
La frequenza è obbligatoria.
151
I diritti differenziati delle identità religiose nel diritto costituzionale comparato 1° semestre - 2 crediti
Dott.ssa Cinzia Piciocchi
Scopo: il laboratorio applicativo propone l’analisi comparata del fondamento costituzionale dell’attribuzione di
diritti differenziati ad alcuni gruppi, in ragione della loro identità religiosa. Il laboratorio mira ad analizzare e ad
evidenziare eventuali tratti comuni nel riconoscimento della rilevanza giuridica delle identità religiose da parte
di alcuni ordinamenti ed in particolare il fondamento costituzionale dell’attribuzione di diritti differenziati.
Oggetto: il percorso didattico prende le mosse dall’analisi comparata dei “diritti d’esenzione” riconosciuti dagli
ordinamenti giuridici (in ambito sia legislativo, sia giurisprudenziale), in virtù della richiesta di differenziazione
da parte di alcuni gruppi religiosi. In particolare, saranno considerate l’esperienza giuridica statunitense,
britannica ed italiana nonché quella francese, che presenta profili contrastati. Attraverso l’analisi e la
discussione di casi, si cercherà di comprendere quali siano i tratti costitutivi delle identità religiose
giuridicamente rilevanti.
In una seconda parte, si cercherà di comprendere quali problematiche ponga il riconoscimento di diritti
differenziati da parte degli ordinamenti giuridici. Alla luce dei casi analizzati e discussi, si condurrà un’analisi
induttiva volta, da un lato, a tratteggiare in prospettiva comparata i diversi approcci giuridici verso la richiesta
di riconoscimento dei gruppi religiosi e, d’altro lato, volta a comprendere i possibili significati della “laicità” degli
ordinamenti costituzionali.
Modalità di svolgimento: il laboratorio ha una durata di 20 ore a carattere seminariale e richiede la
partecipazione attiva all’analisi dei casi ed alla discussione. È richiesta la conoscenza almeno passiva della
lingua inglese. I materiali saranno distribuiti durante il laboratorio, che si avvarrà della collaborazione dei dott.
T. Leonardi e S. Penasa.
Numero massimo di partecipanti: 40 con frequenza obbligatoria.
I princìpi comunitari del diritto amministrativo
1° semestre - 2 crediti
Dott.ssa Giulia Bertezzolo
Scopo: l’integrazione europea ha dato avvio, sul piano giuridico, ad un processo tale per cui i principi elaborati
nei diversi Stati membri, una volta trasposti nel diritto comunitario e rielaborati all’interno di questo sistema,
divengono a loro volta modello per i diversi sistemi nazionali. Questo processo è frutto, nel diritto
amministrativo comunitario, prevalentemente dell’opera giurisprudenziale della Corte di Giustizia. Con il
laboratorio ci si propone quindi di introdurre gli studenti alla conoscenza del diritto amministrativo comunitario
attraverso l’analisi del ruolo svolto dalla Corte, in particolare dal punto di vista della elaborazione “creativa” dei
principi del diritto comunitario e della dialettica con le magistrature interne.
Oggetto: il laboratorio sarà dedicato all’analisi dei principi di diritto amministrativo elaborati a livello
comunitario e dell’influenza che essi svolgono nel diritto interno. A seguito di una breve introduzione si
passerà dunque all’esame di alcune sentenze significative della Corte di giustizia.
Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore con esame finale. La frequenza è obbligatoria.
152
Il procedimento amministrativo tedesco
1° semestre - 2 crediti
Dott.ssa Cristina Fraenkel-Haeberle
Scopo: il laboratorio si propone di approfondire in una prospettiva comparata i principi dell’attività
amministrativa procedimentalizzata. Il procedimento amministrativo viene analizzato come il luogo della
partecipazione in cui si esprime il rapporto dialettico tra amministrazione, destinatari del provvedimento e terzi.
Oggetto: oggetto di analisi sarà in particolare il modello tedesco di procedimento amministrativo, disciplinato
fin dal 1976 in maniera organica dalla Legge federale sul procedimento amministrativo
(Verwaltungsverfahrensgesetz – VwVfG).
In particolare verranno analizzati la genesi della Legge, i principi fondamentali del procedimento, il concetto di
provvedimento amministrativo particolare e generale (Verwaltungsakt, Allgemeinverfügung) e di contratto di
diritto pubblico (öffentlich-rechtlicher Vertrag); verranno studiate le diverse gradazioni dei vizi del
provvedimento (manifeste inesattezze, vizi formali e loro sanatoria, conversione, annullamento e nullità), i
provvedimenti di secondo grado ad esito demolitorio (Rücknahme, Widerruf) e la riapertura del procedimento
(Wiederaufgreifen des Verfahrens).
Per la frequenza del laboratorio non è richiesta la conoscenza del tedesco.
Modalità di svolgimento: l’insegnamento teorico in forma seminariale sarà accompagnato dall’esame e dalla
discussione di casi pratici. Il materiale necessario alla partecipazione sarà indicato all’inizio del laboratorio che
si concluderà con una prova scritta.
L’ente pubblico e l’organismo di diritto pubblico
1° semestre - 2 crediti
Dott. Antonio Cassatella
Scopo: condurre una riflessione sul rapporto fra diritto interno e diritto comunitario nella definizione delle
soggettività giuridiche pubbliche, anche alla luce della giurisprudenza prodotta in materia sia dalle corti
nazionali che dalle corti comunitarie.
Oggetto: il laboratorio mira ad esaminare, innanzitutto, il concetto di “ente pubblico” affermatosi
nell’ordinamento italiano, cogliendo le peculiarità delle varie elaborazioni intervenute in materia. Verrà
successivamente esaminato il concetto di “organismo di diritto pubblico”, avente origine nell’ordinamento
comunitario, illustrandone quindi l’impatto nell’ordinamento interno.
Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore di lezione, basate sulla spiegazione generale
dell’argomento e sulla discussione di casi pratici. Durante il laboratorio verranno indicati agli studenti i materiali
per consentire una partecipazione attiva e consapevole alle lezioni. Il conseguimento dei crediti è subordinato
al superamento di una prova scritta che si terrà alla fine del laboratorio. La frequenza è obbligatoria.
153
L'idea di Stato nella cultura politica tedesca tra Weimar e il secondo dopoguerra
1° semestre - 2 crediti
Dott. Maurizio Cau
Scopo: il laboratorio si propone di ricostruire i tratti principali della riflessione sullo Stato condotta in seno alla
cultura politica e giuridica tedesca negli anni che vanno dall’esperienza weimariana alla nascita della
Repubblica Federale Tedesca.
Oggetto: partendo da un esame della tradizione dottrinale che ha informato la riflessione politica e la scienza
giuspubblicistica tedesche degli anni Venti e che ha trovato piena espressione negli scritti di Hans Kelsen,
Hermann Heller, Carl Schmitt e Rudolph Smend, si ripercorreranno i principali modelli teorici sviluppati dalla
dottrina dello Stato tedesca negli anni che vanno dall’affermazione del terrore nazionalsocialista alla rinascita
democratica postbellica. Particolare attenzione sarà dedicata alla ricostruzione dell’intensa interazione tra
cultura politica e Staatsrechtslehre caratteristica della Germania degli anni Cinquanta e Sessanta, vale a dire
all’esame delle basi teoriche del processo di democratizzazione affrontato dalla Repubblica Federale
Tedesca, segnata da una controversa ripresa delle matrici teoriche smendiane e schmittiane, da un profondo
ripensamento dei rapporti tra Stato e società, nonché dall’aspirazione ad una rinnovata dialettica tra unità
statuale e pluralismo, tra “decisione” e “integrazione”.
Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore di lezione.
La responsabilità civile della pubblica amministrazione nelle sentenze dei giudici amministrativi
1° semestre - 2 crediti
Dott.ssa Silvia Pellizzari
Scopo: il laboratorio mira ad approfondire la tematica della responsabilità civile della Pubblica
Amministrazione, conseguente all’adozione di provvedimenti amministrativi illegittimi, fornendo un quadro
esaustivo della stessa da un punto di vista sostanziale e processuale attraverso l’analisi della giurisprudenza
amministrativa formatasi sul punto.
Oggetto: il laboratorio sarà dedicato innanzitutto all’evoluzione legislativa e giurisprudenziale che ha condotto
all’affermazione della risarcibilità delle posizioni soggettive di interesse legittimo. Oggetto di analisi puntuale
saranno poi principalmente gli aspetti applicativi della responsabilità: particolare attenzione verrà data alla
natura giuridica della fattispecie risarcitoria e ai suoi elementi costitutivi sia oggettivi che soggettivi, nonché ai
profili processuali dati dal riparto di giurisdizione tra giudice amministrativo e giudice ordinario e alle tecniche
di tutela accordate dall’ordinamento.
Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore con esame finale. La frequenza è obbligatoria.
154
La struttura retorica degli atti giudiziari
1° semestre - 2 crediti
Dott. Federico Brangian
Scopo: il laboratorio è finalizzato a mostrare le possibili applicazioni del metodo retorico nella redazione degli
atti giudiziari.
Oggetto: in linea con le recenti modifiche dell’esame di stato per la professione di avvocato, saranno forniti gli
idonei strumenti pratici e concettuali per l’utilizzo delle tecniche argomentative nella scrittura forense.
Modalità di svolgimento: sulla base di un testo di riferimento e di documenti che verranno forniti nel corso
delle lezioni, dopo adeguata istruzione, lo studente si cimenterà nella redazione di atti giudiziari che verranno
discussi sotto il profilo della tecnica argomentativi.
La traduzione del diritto comunitario ed europeo
1° semestre - 2 crediti
Dott.ssa Elena Ioriatti
Scopo: il laboratorio è finalizzato a sensibilizzare gli studenti ai problemi derivanti dalla traduzione dei concetti
giuridici. La traduzione delle espressioni linguistiche che trasmettono dati giuridici implica infatti una delicata
opera di trasposizione dei concetti da un ordinamento all’altro, o verso più altri, presupponendo quindi una
corretta applicazione della metodologia giuridico-comparatistica così come di metodologie proprie di altre
scienze, tale la linguistica.
Il processo di integrazione europea ha reso tale attività particolarmente importante: essa costituisce infatti un
passaggio cruciale nella redazione, attuazione ed applicazione delle direttive e dei regolamenti, oltre che nella
pubblicazione delle sentenze della Corte di Giustizia CE e nella creazione dei principi comuni europei. Nel
corso del laboratorio particolare attenzione sarà quindi riservata alla traduzione diritto comunitario, al diritto
nazionale di attuazione e al diritto privato europeo.
Oggetto: la prima parte del laboratorio sarà dedicata all’analisi dell’origine delle problematiche di traduzione
dei concetti giuridici, alla loro esposizione teorica ed alle soluzioni proposte dalla comparazione giuridica e
dalla linguistica. Saranno nel contempo esaminati alcuni atti comunitari (in particolare direttive, unitamente alla
fonte di attuazione italiana e propria di altri ordinamenti, ed altresì regolamenti comunitari) al fine di
comprenderne la tecnica di redazione e di traduzione così come concretamente applicata dagli operatori
comunitari. Il laboratorio proseguirà con alcune esercitazioni pratiche di traduzione di inglese giuridico,
essendo questa la lingua di lavoro utilizzata con prevalenza, tanto nella redazione del diritto comunitario,
quanto nella creazione dei principi comuni europei.
Modalità di svolgimento: il laboratorio si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di venti
ore. Nel corso delle lezioni sarà fornito agli studenti il materiale necessario. E’ richiesta una partecipazione
attiva e critica. Al fine di consentire la piena comprensione delle problematiche e delle tecniche di traduzione
giuridica del diritto comunitario ed europeo la didattica sarà integrata dalla partecipazione di un docente di
linguistica, un traduttore ed un giurista linguista del Consiglio dell’Unione europea.
155
La tutela dell’incapace nel diritto civile: interdizione, inabilitazione, amministrazione di sostegno
1° semestre - 2 crediti
Prof. Giovanni Pascuzzi - Dott. Carlo Bona
Scopo: il laboratorio si propone di introdurre gli studenti alle forme di tutela dell’incapace nel diritto civile,
analizzandole sia sotto il profilo sostanziale, sia sotto quello processuale. Il metodo proposto è strettamente
pratico - applicativo: si seguirà passo per passo un virtuale procedimento di interdizione, uno di inabilitazione,
ed uno volto alla nomina dell’amministratore di sostegno, soffermandosi sulle difficoltà, sia d’ordine
sostanziale, sia d’ordine processuale, che ogni giorno gli avvocati ed i giudici si trovano ad affrontare. Lo
scopo non è quindi solo quello di approfondire il tema della tutela dell’incapace così come sarebbe possibile
studiando un manuale, una monografia od un trattato, ma soprattutto quello di portare simili conclusioni sul
campo, e pertanto di offrire agli studenti un’anticipazione quanto più possibile realistica di quanto verranno a
trovare frequentando da professionisti o da giudici le aule dei tribunali.
Oggetto: in un ordinamento ed in una realtà sociale sempre più complessi e per ciò sempre più attenti alla
protezioni dei più deboli, la tutela di chi sia o divenga incapace di provvedere ai propri interessi diventa un
momento saliente. Tradizionalmente la tutela viene accordata mediante gli strumenti dell’interdizione e
dell’inabilitazione. Con l’interdizione chiunque si trovi in una situazione di abituale infermità di mente tale da
renderlo incapace di provvedere ai propri interessi viene giudizialmente privato della capacità di agire e si
vede nominare un tutore. Con l’inabilitazione chiunque, sempre per infermità abituale, sia solo parzialmente
capace di provvedere ai propri interessi viene affiancato da un curatore per il compimento degli atti di
straordinaria amministrazione. Recentemente, con la legge 9 gennaio 2004, n. 6, è stato introdotto un nuovo
istituto, l’amministrazione di sostegno, nell’intento dichiarato di offrire uno strumento più duttile, che potesse
operare anche a fronte di situazioni di incapacità che non derivassero da abituale infermità di mente, e che
fosse idoneo a “ritagliare” una tutela su misura per l’incapace, senza privarlo totalmente della capacità di agire
o anche solo della capacità di compiere tutti gli atti di straordinaria amministrazione. In tale contesto normativo
i problemi interpretativi che giudici ed avvocati si trovano quotidianamente ad affrontare sono svariati: quali tra
le alterazioni patologiche delle facoltà mentali sono idonee a giustificare l’intervento del giudice? Lo è ad
esempio uno stato depressivo? È sufficiente un’alterazione delle facoltà volitive (come in alcuni casi di etilismo
o di intossicazione cronica da stupefacenti) o è necessario siano compromesse anche le facoltà cognitive? É
possibile pronunciare l’interdizione o l’inabilitazione quando l’inabilità non è comunque idonea ad incidere sulla
sfera patrimoniale dell’incapace? Qual è il momento al quale va ancorato il giudizio sull’incapacità?
L’inabilitato è processualmente capace, o piuttosto legittimato ad agire o resistere è il curatore, o ancora vi è
una legittimazione congiunta? Qual è il confine tra amministrazione di sostegno ed inabilitazione? Può essere
nominato un amministratore di sostegno al solo fine di consentire all’incapace la continuazione dell’attività di
impresa? Etc.
Modalità di svolgimento: il laboratorio si svolgerà in venti ore. In via preliminare i partecipanti riceveranno un
inquadramento generale sul tema oggetto dell’indagine applicativa, unitamente all’indicazione degli opportuni
riferimenti legislativi, dottrinali e giurisprudenziali. Nella fase successiva verranno invitati a redigere tutti gli atti
di un procedimento di interdizione, di uno di inabilitazione, e di uno volto alla nomina di un amministratore di
sostegno.
Numero massimo di partecipanti: per consentire un proficuo svolgimento del corso, considerate le difficoltà
connesse alla redazione e contestuale correzione e discussione degli atti, il laboratorio è aperto alla
partecipazione di non più di venti studenti.
156
Le regole comunitarie in materia di concorrenza
1° semestre - 2 crediti
Dott. Michele Carpagnano
Scopo: il Laboratorio applicativo si propone lo studio delle regole comunitarie della concorrenza e l’analisi
delle modalità di applicazione delle stesse da parte delle competenti Istituzioni comunitarie e nazionali. Il
Laboratorio è finalizzato alla analisi ed alla comprensione da parte degli studenti della reazione
dell’ordinamento giuridico comunitario alle illecite distorsioni della concorrenza nel mercato comune.
Oggetto: dopo aver preliminarmente introdotto la funzione storica, economica e sociale del diritto della
concorrenza all’interno dell’Unione Europea, si approfondiranno il contenuto sostanziale, gli aspetti procedurali
delle regole e concrete modalità di applicazione (public – private enforcement).
Considerato il carattere eminentemente giurisprudenziale del diritto comunitario della concorrenza sarà
frequente, nel corso del laboratorio, l’analisi e la discussione delle Decisioni della Commissione Europea così
come delle Sentenze delle Corti Comunitarie e nazionali. I testi di studio ed i materiali di riferimento saranno
indicati all’inizio del laboratorio.
Modalità di svolgimento: il Laboratorio si articola in 20 ore di lezione. Si consiglia la frequenza. E’ previsto un
esame finale.
Organi politici e organi dirigenziali nella pubblica amministrazione
1° semestre - 2 crediti
Dott. Fulvio Cortese
Scopo: l’obiettivo del laboratorio consiste nello studio critico dell’evoluzione storica e della configurazione
attuale dei rapporti tra organi politici ed organi dirigenziali nel sistema amministrativo italiano.
Oggetto: premessi brevi cenni storici e comparatistici sui diversi approcci mediante i quali il problema del
rapporto tra politica e amministrazione può trovare soluzione sul piano dell’organizzazione pubblica, si
passerà ad un esame dettagliato della disciplina costituzionale e dei principi legislativi vigenti nell’ordinamento
italiano, sia per ciò che concerne l’amministrazione statale, sia per quanto riguarda l’amministrazione
regionale e locale. In particolare, saranno oggetto di specifico esame: 1) il processo di graduale affermazione
di un trasversale criterio di “separazione” tra organi politici e organi tecnici; 2) le ragioni funzionali di simili
sviluppi in relazione alla progressiva diffusione di un modello amministrativo cd. “di risultato”; 3) le
conseguenze operative di detto approccio in ordine alla definizione dello status di dirigente pubblico; 4) il
peculiare regime delle nomine “fiduciarie” nei contesti organizzativi di “alta amministrazione”; 5) l’impatto sul
sistema complessivo della previsione eccezionale di forme ibride di “spoil system” (ex lege n.145/02).
Modalità di svolgimento: il laboratorio si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20
ore. Sarà dedicato ampio spazio all’analisi delle ricostruzioni dottrinali maggiormente condivise e dei più
recenti orientamenti giurisprudenziali, con discussione collettiva e ragionata di alcune pronunce
particolarmente significative. La frequenza è obbligatoria. Il laboratorio si chiuderà con una breve prova scritta.
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Atti del processo civile e questioni di clinica processuale
2° semestre - 2 crediti
Prof. Marino Marinelli
Oggetto del laboratorio e materiali saranno resi noti all’inizio delle lezioni.
I patti parasociali
2° semestre - 2 crediti
Dott. Gianluca Riolfo
Oggetto: il laboratorio si propone di evidenziare l’evoluzione giurisprudenziale e normativa avutasi negli anni
e relativa alla materia dei patti parasociali.
Partendo dalla definizione di patto parasociale o accordo di sindacato come contratto atipico, definizione di
matrice dottrinale, si procederà alla verifica degli orientamenti espressi dalla Cassazione a partire dagli anni
’30 del secolo scorso sul tema della validità o meno dei suddetti patti. A tal fine verrà presa in esame una
sentenza significativa di tali orientamenti.
Successivamente, la giurisprudenza di legittimità dagli anni ’90 evidenzia un deciso cambio di rotta, bene
espresso una prima volta da Cassazione n° 9975/95, con argomentazioni poi compiutamente espresse da
Cassazione n° 14865/01. Entrambe queste sentenze saranno oggetto di approfondita analisi.
L’evoluzione della normativa in materia occuperà la seconda parte del corso: a partire dalle prime leggi degli
anni ’80 in cui non vi è una disciplina compiuta dell’istituto in questione, per giungere poi al Testo unico della
finanza (d.lgs. 58/98) e alla riforma del diritto societario del 2003.
Si procederà all’enucleazione delle problematiche più rilevanti proposte dalla lettura degli articoli 122 e 123 del
T.U.F., nonché degli articoli 2341-bis e 2341-ter c.c..
Si procederà alla lettura, nell’ambito del laboratorio, di uno o più patti parasociali adottati da società italiane.
II materiale per la preparazione della verifica verrà segnalato all’inizio del corso.
Le modalità dell’esame verranno stabilite all’inizio del laboratorio.
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I principi costituzionali in materia penale
2° semestre - 2 crediti
Dott. Sergio Bonini
Scopo: il laboratorio intende approfondire il rilievo dei principi costituzionali in ambito penale attraverso
l’analisi dell’evoluzione della giurisprudenza della Corte costituzionale.
Oggetto: in un diritto penale moderno nel quale la Costituzione assurge a fondamento delle scelte di
incriminazione, essenziale è l’approfondimento delle norme che la Carta costituzionale espressamente dedica
alla materia penale. Il laboratorio è rivolto allo studio delle esigenze di natura costituzionale, espresse dall’art.
25, II comma, Cost. ed enucleate nel principio di legalità, il quale opera su tre piani − fonti, formulazione
tecnica e interpretazione delle norme, validità della legge penale nel tempo −, i quali corrispondono a quattro
principi: riserva di legge, tassatività o sufficiente determinatezza della legge penale, divieto di analogia in
malam partem, irretroattività della norma penale. Altrettanto spazio meritano altri principi “dimostrativi” quali il
principio di colpevolezza, desumibile dal carattere personale della responsabilità penale (art. 27, I comma,
Cost.), e il principio del finalismo rieducativo della pena (art. 27, III comma, Cost.). A quest’ultimo riguardo, è
prevista anche una visita guidata all’Istituto penitenziario di Trento e relativo incontro con i detenuti.
Contribuiscono a scolpire il “volto” costituzionale dell’illecito penale il principio di materialità e, seppure con
“statuto” più controverso, il principio di laicità e il principio di offensività. Nel corso delle lezioni, notevole
importanza sarà assegnata allo studio delle principali pronunce della Corte costituzionale in materia.
Modalità di svolgimento: il laboratorio avrà una durata di 20 ore a frequenza obbligatoria e a carattere
seminariale, nel contesto delle quali agli studenti sarà richiesta una partecipazione sempre critica e attiva. Al
termine del ciclo di incontri è prevista una verifica scritta per procedere all’attribuzione dei crediti.
Numero massimo di partecipanti: 30. È consentita la partecipazione a un solo laboratorio applicativo di
diritto penale per ciascuno studente.
159
I profili tributari delle società cooperative
2° semestre - 2 crediti
Dott. Francesco Montanari
Scopo: il laboratorio ha lo scopo di individuare le principali problematiche di natura tributaria delle diverse
forme di società cooperative, anche in virtù delle sensibili modifiche normative che si sono susseguite negli
ultimi anni. Ad una parte introduttiva di tipo istituzionale, necessaria per la piena comprensione dei diversi
istituti, verrà affiancata l’analisi di casi pratico - operativi, con particolare riferimento ai diversi orientamenti
della prassi amministrativa nonché della giurisprudenza di merito e di legittimità. Verranno, altresì, considerati
alcuni profili di compatibilità della disciplina nazionale con il diritto comunitario. Nel corso delle lezioni è
prevista la distribuzione di materiale didattico (articoli di dottrina, sentenze, ecc…)
Oggetto: il corso avrà ad oggetto, in via del tutto indicativa, i seguenti argomenti:
1) Lineamenti essenziali delle diverse forme di società cooperative rilevanti ai fini tributari:
a) Cooperative agricole;
b) Cooperative sociali;
c) Cooperative di produzione e lavoro.
2) Il requisito della c.d. “mutualità prevalente”: scopo mutualistico e scambio mutualistico.
3) Esenzioni e agevolazioni tributarie.
4) Cooperative a mutualità non prevalente: conseguenze di ordine tributario.
5) Regime tributario di utili e ristorni.
6) La figura del socio lavoratore.
7) Analisi delle problematiche connesse all’imposta sul valore aggiunto.
8) Cooperative e fiscalità locale.
9) Profili comunitari.
7) Analisi di alcuni casi concreti.
Modalità di svolgimento: il laboratorio avrà una durata di 20 ore.
160
L’impatto della scienza medica nel processo
2° semestre - 2 crediti
Dott.ssa Gabriella Di Paolo – Dott. Fabio Cembrani
Scopo: il laboratorio si propone di introdurre gli studenti nelle complesse problematiche che scaturiscono
dall’impiego dei nuovi ritrovati tecnologici e della scienza medica nella ricerca della prova e/o nella formazione
del convincimento giudiziale nel processo penale.
Oggetto: il laboratorio si aprirà con un’introduzione volta a illustrare in chiave problematica gli effetti del
rapidissimo progresso tecnologico-scientifico sulla giurisdizione penale, sulla funzione cognitiva del processo.
Di seguito verranno affrontate, con un approccio interdisciplinare volto a consentire un dialogo tra i diversi
saperi, quello giuridico e quello medico-scientifico, i seguenti argomenti:
– la figura del perito (aspetti processuali e metodologia di elaborazione della perizia);
– gli accertamenti tecnici irripetibili, in particolare l’accertamento della morte (cause e cronologia);
– tecniche di sopralluogo giudiziale, ispezioni, prelievi di campioni;
– regole di giudizio (principio dell’oltre ogni ragionevole dubbio) e accertamento del nesso causale;
– ruolo del perito nell’accertamento delle lesioni personali, specialmente in punto di indebolimento permanente
di un organo, lesioni da arma da fuoco e da energia meccanica;
– identificazione personale della vittima e del presunto autore del reato (tecniche di identificazione
biometriche, come ad esempio il test del DNA, o basate sulle caratteristiche morfologiche etc.)
– etilometro e prelievi ematici coattivi ai fini della ricerca della prova.
Una proficua partecipazione al laboratorio applicativo richiede una certa familiarità con i principi e gli istituti
fondamentali del diritto e del processo penale. Il laboratorio è perciò destinato a studenti della Laurea
Specialistica e dell’ultimo biennio della Laurea Magistrale che abbiano già sostenuto gli esami dell'area
penalistica (diritto penale e procedura penale).
Modalità di svolgimento: Il laboratorio si articolerà in 20 ore a carattere seminariale, dove l’insegnamento
teorico sarà accompagnato all’analisi di casistica peritale e di pronunce giurisprudenziali. La frequenza è
obbligatoria. All’esito del laboratorio ci sarà una prova finale. Il materiale necessario per la partecipazione sarà
indicato all’inizio del laboratorio.
Numero massimo di partecipanti: data la natura del laboratorio, l’attivazione del medesimo presuppone un
numero minimo di partecipanti (10). Il numero massimo di partecipanti è fissato nel numero di 30 studenti.
161
L’imputazione nel processo penale: regole giuridiche e tecniche di formulazione
2° semestre - 2 crediti
Dott. Mario Alessandro Bazzani
Scopo: il laboratorio si propone di indagare sul significato e sul ruolo che la domanda di giurisdizione
(esercizio dell’azione penale) riveste nell’attuale sistema processuale, non solo su di un piano meramente
teorico, ossia con riferimento ai principi costituzionali (ora mutuati in parte dalle Carte sovranazionali e trasfusi
nel ‘nuovo’ art. 111 Cost.) ed alle novità che negli ultimi anni si sono succedute sul piano della legislazione
ordinaria, ma con riguardo altresì alla dimensione pratica nella quale si cala l’attività dell’imputare, mediante
un’analisi – per dir così – empirica di discutibili indirizzi giurisprudenziali, condotta attraverso l’esame di
specifici ‘casi’ e atti giudiziari.
Il laboratorio è destinato a studenti che abbiano frequentato o stiano frequentando il corso di Procedura
penale.
Oggetto: recenti interventi normativi, collocati su diversi livelli nella gerarchia delle fonti, colorano il tema
dell’imputazione – da sempre dibattuto – di una luce innegabilmente nuova. Il riferimento, di primo acchito,
cadrà sulla riforma costituzionale del novembre 1999 che, riscrivendo l’art. 111, ha tracciato le linee di un
‘procedere rinnovato’, all’interno del quale la posizione del thema decidendum rappresenta una sorta di ‘filo
rosso’ che percorre il sistema da cima a fondo. Tenendo fermo, quale referente concettuale, l’enunciazione del
fatto che riempie di contenuto la domanda di giurisdizione, il lavoro si snoderà in differenti parti. Dapprima,
l’attività del laboratorio tenderà a dimostrare (e a sottolineare) come la qualità descrittiva dell’addebito
processuale non possa non risentire della tecnica di costruzione delle norme in campo sostanziale. Ci si dovrà
poi interrogare sulla perdurante validità dogmatica di consolidati orientamenti giurisprudenziali che azzerano,
nella sostanza, il primo requisito qualitativo dell’imputazione, ovvero la sua capacità di fissare in via esclusiva
la materia del decidere. A tal proposito, le elaborazioni offerte dal ‘diritto vivente’ sul principio di correlazione
tra accusa e sentenza costituiranno un punto d’osservazione privilegiato per scoprire la varietà degli strumenti
che la prassi forgia nel contesto delle aule di giustizia, allo scopo di aggirare una lettura rigorosa dell’art. 521
c.p.p. e della ‘sanzione’ correlata alla sua inosservanza. Infine il laboratorio si soffermerà sul ruolo giocato dai
requisiti di “forma” della proposizione accusatoria e sull’impatto che una loro violazione genera sul sistema. Il
ragionamento punterà per conseguenza sulla genesi e sul regime del vizio processuale, anche con riguardo
alla differente disciplina dettata dal legislatore nelle diverse fasi del procedimento.
Modalità di svolgimento: il laboratorio avrà una durata di 20 ore, a frequenza obbligatoria e a carattere
seminariale, nell’ambito del quale agli studenti sarà richiesto un lavoro di ricerca e di partecipazione critica,
anche attraverso la discussione in aula di concreti ‘casi’ giudiziari. Il materiale necessario sarà indicato
all’inizio del laboratorio.
Numero massimo di partecipanti: è consentita la partecipazione di un numero massimo di 25 studenti.
162
L’influenza del diritto comunitario sul diritto penale nazionale
2° semestre - 2 crediti
Dott.ssa Emanuela Fronza
Scopo: il laboratorio intende fornire, attraverso un’analisi della legislazione vigente e della giurisprudenza, le
conoscenze fondamentali sull’attuale interazione tra diritto penale e diritto comunitario.
Oggetto: il Laboratorio avrà ad oggetto innanzi tutto il diritto esistente. In tale quadro, verranno esaminati i
rapporti tra diritto comunitario e diritto italiano (così come disciplinati dalla nostra Costituzione), i principi di
diritto comunitario del primato e dell’efficacia diretta di quest’ultimo, il significato della sussidiarietà comunitaria
e della sussidiarietà penale e il principio di proporzione. In un secondo momento, verranno prese in esame le
diverse forme di interazione tra diritto penale nazionale e diritto comunitario. A tale riguardo si analizzeranno
alcune sentenze, in particolare della Corte di Giustizia delle Comunità Europee, rilevanti per la materia trattata
e verrà a tal fine richiesto un contributo attivo dei partecipanti.
Si passerà poi all’analisi delle prospettive de iure condendo: questa avrà ad oggetto innanzitutto il trattato
Costituzione europea e segnatamente l’analisi delle norme rilevanti per il diritto penale sostanziale.
Numero massimo di partecipanti: 30. É consentita la partecipazione ad un solo Laboratorio applicativo di
diritto penale per ciascuno studente.
La Corte dei conti e le sue funzioni
2° semestre - 2 crediti
Dott.ssa Paola Cosa – Dott. Carlo Mancinelli
Scopo: il laboratorio è finalizzato ad approfondire lo studio della Corte dei conti, nelle sue tradizionali funzioni
di controllo e di giurisdizione, nonché in quelle di più recente attribuzione nel sistema delle autonomie regionali
e locali.
Oggetto: dopo una breve introduzione di carattere generale, finalizzata all’esame del sistema organizzativo e
funzionale generale della Corte dei conti, il laboratorio prenderà in esame, in dettaglio, le modalità di
espletamento delle funzioni affidate dalla Costituzione e dalla normativa vigente alla magistratura contabile: la
funzione di controllo, la funzione consultiva e la funzione giurisdizionale. Per quanto riguarda la funzione di
controllo, sarà dato particolare rilievo alle nuove attribuzioni in tema di controllo sulla gestione e sugli equilibri
di finanza pubblica, in particolare in ambito regionale e locale; in merito alla funzione giurisdizionale,
attenzione preponderante sarà dedicata alla giurisdizione di responsabilità amministrativa a carico di
amministratori e dipendenti pubblici, con l’analisi degli elementi costitutivi della medesima e di tutte le più
recenti evoluzioni giurisprudenziali. La parte finale del laboratorio avrà a specifico oggetto i giudizi davanti alla
Corte dei conti. Saranno evidenziate le peculiarità della Corte dei conti nel Trentino – Alto Adige.
Modalità di svolgimento: il laboratorio ha durata di 20 ore e si conclude con un esame finale. Le lezioni
saranno tenute da magistrati della Corte dei conti. La frequenza è obbligatoria.
N. B.: data la specificità degli argomenti trattati, si consiglia la partecipazione a studenti che abbiano già
sostenuto l’esame di istituzioni di diritto processuale e quello di diritto amministrativo (o, quantomeno, di
istituzioni di diritto pubblico).
163
La giurisprudenza comparata e comunitaria in materia di legislazione antidiscriminatoria
2° semestre - 2 crediti
Dott.ssa Eleonora Stenico
Scopo: l’apporto della giurisprudenza ai temi dell’antidiscriminazione è di estremo rilievo, soprattutto quella
della Corte di Giustizia costituisce una componente rilevante del Diritto comunitario del lavoro sia per
l’influenza esercitata nell’assetto complessivo del diritto comunitario dopo il Trattato di Amsterdam sia per
l’incidenza dispiegata negli ordinamenti interni. La giurisprudenza interna, benchè non così cospicua, ha
permesso di puntualizzare vari concetti come quello di discriminazione diretta e indiretta, di utilizzazione di
particolari strumenti di tutela giurisdizionale.
Il laboratorio intende approfondire il ruolo svolto dalla Corte di Giustizia in particolare dal punto di vista della
elaborazione “creativa” dei principi del diritto comunitario, la dialettica instauratasi con le magistrature interne,
e le pronunce relative all’applicazione nell’ordinamento interno dei divieti di discriminazione di razza, genere,
etc..
Oggetto: il laboratorio verterà sull’analisi di filoni giurisprudenziali relativi all’applicazione del principio di
eguaglianza e non discriminazione, da cui emerge l’ interrelazione tra la visione fatta propria dalla
giurisprudenza della Corte e la disciplina dell’ordinamento comunitario nonché quella degli ordinamenti interni,
e che consentono l’approfondimento circa le tecniche argomentative impiegate e gli effetti prodottisi, sul piano
giudiziale e normativo
Modalità di svolgimento: per l’anno accademico in corso l’attività si articola su 20 ore ed è diretta agli
studenti che abbiano superato o stiano frequentando l’esame di Diritto del lavoro o Diritto sindacale o Diritto
comparato del lavoro.
Dopo una breve introduzione circa il ruolo della giurisprudenza “sociale” della Corte di Giustizia, e il significato
dell’inserimento nel Trattato di Amsterdam delle disposizioni concernenti i divieti di discriminazione, sul
contenuto e la portata delle direttive “di seconda generazione” nonché sulle norme di attuazione nel nostro
ordinamento, verrà fornito agli studenti materiale costituito da sentenze e atti processuali, sia della
giurisprudenza comunitaria sia di quella interna, per compiere ricerche e approfondimenti anche alla luce dei
commenti a carattere dottrinale.
Il laboratorio verterà sull’applicazione del principio di libera circolazione, sull’eguaglianza uomo – donna, sul
divieto di discriminazioni per motivi di “razza”, nonché per motivi correlati agli altri fattori di discriminazione
vietata.
Numero massimo di partecipanti: 45.
164
La giurisprudenza della Corte di Giustizia in materia di imposte dirette
2° semestre - 2 crediti
Dott. Paolo Conci
Scopo: il laboratorio si propone di sensibilizzare gli studenti sulla rilevanza del diritto comunitario per il diritto
tributario. Per l’accesso al laboratorio è necessario aver sostenuto l’esame di Diritto Tributario.
Oggetto: durante il laboratorio verranno esaminate le sentenze della Corte di Giustizia in materia di imposte
dirette. Questa giurisprudenza si occupa della compatibilità delle disposizioni fiscali nazionali con le libertà
fondamentali previste nel Trattato Ce.
Secondo la Corte infatti gli Stati membri devono esercitare la loro competenza in materia di imposte dirette nel
rispetto del diritto comunitario.
Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore durante le quali gli studenti saranno invitati a
partecipare attivamente.
165
La sicurezza alimentare in diritto comparato: regole e culture del cibo a confronto
2° semestre - 2 crediti
Dott. Umberto Izzo - Dott. Matteo Ferrari
Scopo: il laboratorio applicativo si propone di introdurre gli studenti alle problematiche giuridiche relative alla
sicurezza alimentare, attraverso lo studio comparato di alcune esperienze nazionali. L’analisi verrà sviluppata
attraverso l’esame di alcune recenti vicende, quali la crisi delle mucca pazza o lo scontro sugli OGM, che
hanno magnificato il ruolo che la sicurezza alimentare ha assunto sia sulla scena internazionale, che
all’interno dei sistemi nazionali. Dopo aver descritto le principali caratteristiche degli strumenti che gli
ordinamenti giuridici predispongono per gestire i rischi derivanti dal consumo di prodotti alimentari, l’attenzione
sarà rivolta all’esperienza di tre paesi che sono intervenuti nel campo della sicurezza alimentare con modalità
(apparentemente) diverse tra loro: Italia, Stati Uniti e Giappone. Lo studio delle esperienze di questi tre paesi
permetterà di porre in esponente il forte legame esistente tra gestione dei rischi alimentari e culture dei singoli
paesi.
Oggetto: la sicurezza alimentare acquista un ruolo sempre più centrale nelle politiche di tutela del
consumatore. Oggi più che mai la produzione e commercializzazione di prodotti alimentari sono settori chiave
nella vita degli Stati. L’importanza delle regole che governano il settore è del resto attestata dal sorgere di
frequenti conflitti a livello nazionale, comunitario ed internazionale. Crisi come quella della c.d. influenza
aviaria o del c.d. morbo della mucca pazza, così come lo scontro sugli OGM (solo per ricordare i casi più noti),
rendono evidente la criticità della sicurezza alimentare in tempi in cui ciò che mangiamo tende ineluttabilmente
a seguire le dinamiche produttive e distributive della globalizzazione. In tutti i sistemi giuridici sono all’opera
regole e strumenti per controllare i rischi che derivano dal consumo dei prodotti alimentari. Si tratta in primo
luogo di interventi di natura amministrativa, che comprendono valutazione e gestione dei rischi, politiche
informative nei confronti dei consumatori, approvazione preventiva di determinati prodotti, attività di
monitoraggio della catena produttiva alimentare, forme di adverse events reporting, e così via. I paesi
industrializzati si sono dotati di agenzie cui è deputata la valutazione dei rischi alimentari: la Food and Drug
Administration statunitense, la European Food Safety Agency a livello comunitario, la Food Safety
Commission giapponese. Ma in tutti gli ordinamenti la gestione del rischi alimentare è perseguita anche
attraverso l’operatività della responsabilità civile, impiegando in particolare l’apparato di regole sulla
responsabilità da prodotti difettosi, e non è un caso che alcuni dei più importanti casi di products liability
concernino proprio generi alimentari. Il terzo strumento è demandato all’autonomia privata e consiste nelle
attività di certificazione che organismi privati svolgono, attestando che i produttori si sono attenuti agli standard
di qualità fissati a livello municipale o internazionale. Lo studio comparatistico di quanto avviene in Stati Uniti,
Italia e Giappone a tutela della salute dei consumatori nel settore alimentare vuole porre in risalto l’interazione
che si realizza tra regole di sicurezza alimentare e culture locali, analizzando nel contempo le sfide che questa
interazione pone alle dinamiche della globalizzazione.
Modalità di svolgimento: il laboratorio avrà una durata di 20 ore a frequenza obbligatoria. Al termine del
laboratorio è prevista una prova scritta, il cui superamento è necessario ai fini dell’accreditamento. Il
laboratorio si avvarrà di una WebBoard, strumento attraverso cui gli studenti potranno reperire i materiali
legislativi, giurisprudenziali e dottrinali che saranno oggetto di analisi, interagendo con i docenti.
166
La società a responsabilità limitata nella prospettiva comparata
2° semestre - 2 crediti
Dott. Valerio Sangiovanni
Oggetto: il laboratorio mira a esaminare la disciplina della società a responsabilità limitata nella prospettiva
comparata.
Il punto di partenza sarà la disciplina italiana della società a responsabilità limitata, quale contenuta nel codice
civile (artt. 2462-2483 c.c.). Si prenderanno in considerazione i singoli istituti regolati dal legislatore italiano. Si
esamineranno, in particolare, il procedimento di costituzione della società, il regime dei conferimenti e delle
quote, il sistema di amministrazione e controllo, i meccanismi che regolano le decisioni dei soci. L’approccio
seguito nel laboratorio è pratico, perché si prenderanno in esame atti costitutivi, statuti e altri atti societari.
L’esame di questa documentazione costituirà il punto di partenza per effettuare confronti con la disciplina
prevista in alcuni altri importanti ordinamenti europei. In particolare ci si soffermerà sulla disciplina della
Gesellschaft mit beschränkter Haftung tedesca e della Limited Liability Company inglese.
Si tratta di tipi societari che conoscono ampia diffusione nei relativi ordinamenti.
Modalità di svolgimento: il laboratorio si articolerà in 20 ore complessive.
Per prendere parte al laboratorio non è necessaria la conoscenza né della lingua tedesca né della lingua
inglese. Il materiale, in italiano, verrà fornito oppure indicato all’inizio del laboratorio. È tuttavia necessario
portare sempre la copia di un codice civile aggiornato.
Il corso è particolarmente utile per chi sta preparando l’esame di diritto commerciale, perché consente di
approfondire una parte del programma del relativo corso. Chi ha invece già affrontato l’esame di diritto
commerciale sarà facilitato per le conoscenze di diritto societario che ha già accumulato e potrà approfondire
alcuni aspetti.
167
Le società di persone: modello organizzativo legale ed autonomia contrattuale
2° semestre - 2 crediti
Dott. Alessandro Benussi
Oggetto: il laboratorio mira, premessi brevi cenni storici, comparatistici e metodologici, alla comprensione del
modello organizzativo delle società personali, sia sotto il profilo della disciplina legale, sia sotto quello
dell’autonomia statutaria. E’ noto, infatti, come esso nella prassi sia oggetto di frequenti modifiche ed
integrazioni finalizzate ad adattare lo schema legale al fenomeno economico regolato.
I limiti dell’autonomia statutaria in materia verranno individuati attraverso l’applicazione del c.d. “metodo
tipologico”, in contrapposizione al c.d. “metodo logico”, dei quali verranno evidenziati il fondamento teorico, i
presupposti e le modalità di applicazione.
Nel corso del laboratorio, individuati gli elementi essenziali e le norme inderogabili della disciplina, si
procederà partitamente all’analisi del modello organizzativo in relazione ai profili decisionale, gestionale e di
controllo, evidenziando di volta in volta problemi interpretativi e soluzioni applicative.
Alla luce dei risultati raggiunti si analizzeranno infine, anche in termini di analisi economica del diritto, le
pattuizioni contenute in una serie di statuti che verranno messi a disposizione dei partecipanti e si procederà
alla redazione di statuti.
Modalità di svolgimento: il laboratorio si articolerà in 20 ore complessive.
Il laboratorio verrà costantemente condotto attraverso il metodo seminariale, sia per l’individuazione dei
fondamenti della disciplina, sia per la comprensione e l’analisi dei problemi interpretativi ed applicativi. Spazio
verrà inoltre dedicato ad esercitazioni pratiche finalizzate alla redazione da parte dei partecipanti di statuti
sulla base di specifiche caratteristiche della compagine sociale e della natura dell’attività esercitata.
Il materiale verrà indicato all’inizio del laboratorio.
168
Licenze d’uso sui contenuti digitali: modelli e tecniche di redazione
2° semestre - 2 crediti
Dott. Roberto Caso, Dott.ssa Federica Lorenzato, Dott. Thomas Margoni, Dott. Andrea Rossato
Scopo: il laboratorio applicativo si propone di esplorare le tecniche di redazione delle licenze d’uso sui
contenuti digitali. Le tecnologie informatiche mutano i tradizionali modelli di business e consentono
l’emersione di nuove forme di produzione, distribuzione e fruizione dell’informazione. Mediante lo schema
della licenza d’uso, un esempio di contratto standard frutto della dinamicità della prassi attuale, vengono
stabilite le modalità attraverso le quali l’utente può utilizzare il contenuto digitale, garantendo al tempo stesso i
diritti di chi è produttore dell’informazione. In tale contesto si sono affermati – prima nel sistema giuridico
nordamericano poi su scala globale - due contrapposti modelli di contratto: da un lato le licenze c.d.
proprietarie (e.g. EULA), dall’altro le licenze c.d. Free/Open Source Software (FOSS) e Open Content (e.g.
Open Access Definition, Creative Commons, Open Pubblication, etc.). Tali schemi affondano le loro radici in
due opposti approcci all’interazione tra la proprietà intellettuale (in particolare, il diritto d’autore) e il diritto dei
contratti. Questa interazione pone molteplici problemi (ad esempio, sul piano dei limiti della proprietà
intellettuale, della protezione del consumatore e della tutela della concorrenza).
Oggetto: premessi brevi cenni alle materie della proprietà intellettuale e del diritto dei contratti, si procederà
alla raccolta ed allo studio di modelli negoziali per la trasmissione di diritti sui contenuti digitali. L’analisi dei
modelli contrattuali costituisce la premessa della fase del laboratorio finalizzata all’insegnamento delle
tecniche di redazione dei contratti nel contesto del diritto dell’era digitale.
Modalità di svolgimento: il laboratorio applicativo si svolgerà in forma seminariale per un complessivo
impegno di 20 ore. Il materiale di base –costituito principalmente da modelli di contratti di licenze d’uso sui
contenuti digitali e dalla giurisprudenza di riferimento – in parte verrà fornito dai docenti, in parte verrà raccolto
dagli studenti che avranno in questo modo la possibilità di mettere alla prova anche le proprie abilità nel
campo della ricerca del materiale giuridico.
Numero massimo di partecipanti: 20.
169
Regimi di appartenenza nell’ottica dell’analisi economica del diritto
2° semestre - 2 crediti
Dott. Andrea Pradi - Dott. Andrea Rossato
Scopo: il laboratorio applicativo si propone di analizzare il tema dei regimi di appartenenza alla luce
dell'analisi economica del diritto. Lo scopo è quello di avvicinare gli studenti alla letteratura specialistica
mediante l'individuazione di percorsi tematici che pongano in relazione gli sviluppi istituzionali con le riflessioni
teoriche sulla struttura economica degli incentivi all'efficiente utilizzo delle risorse.
Oggetto: il laboratorio avrà ad oggetto il tema dei regimi di appartenenza, con particolare riferimento al diritto
di proprietà ed ai diritti sulle opere dell'intelletto, alla luce dell'analisi economica del diritto. L'ampiezza dei diritti
esclusivi e delle privative che esprimono l'appartenenza delle risorse, fisiche o intellettuali, saranno analizzati
alla luce degli incentivi che essi forniscono in relazione all'efficiente utilizzo delle medesime risorse.
Modalità di svolgimento: dopo una breve introduzione volta a fornire agli studenti le tecniche di analisi
dell'approccio economico al diritto, il laboratorio si articolerà in due parti:
1. analisi economica del diritto di proprietà
2. analisi economica della “proprietà intellettuale”
Il laboratorio avrà un andamento seminariale. Gli studenti saranno invitati alla lettura dei materiali forniti ed alla
loro discussione in sede di lezione.
L'esame consisterà nella predisposizione di un breve elaborato scritto su di un tema concordato con i docenti.
Agli studenti frequentanti il materiale verrà distribuito durante il corso.
Numero massimo di partecipanti: 20.
170
PRESIDIO SERVIZI INFORMATICI, TELEMATICI E MULTIMEDIALI
Comitato locale:
Presidente:
Dott. Roberto Caso
Rappresentante del Consiglio di
Facoltà di Giurisprudenza
e-mail: [email protected]
Prof. Roberto Toniatti
Preside della Facoltà di Giurisprudenza
Prof. Luca Nogler
Direttore del Dipartimento di Scienze
Giuridiche
e-mail: [email protected]
e-mail: [email protected]
Prof. Nicola Lugaresi
Rappresentante del Consiglio del
Dipartimento di Scienze Giuridiche
Dott. Ing. Giuseppe Chiasera Responsabile Tecnico
e-mail: [email protected]
e-mail: [email protected]
Personale:
Dott. Ing. Giuseppe Chiasera Responsabile Tecnico
e-mail: [email protected]
Dott.ssa Arianna Dorigatti
Assistente elaborazione dati (banche
dati)
e-mail: [email protected]
Sig. Giuseppe Oss
Assistente elaborazione dati
e-mail: [email protected]
Sig. Albert Tyszkiewicz
Assistente elaborazione dati
e-mail: [email protected]
Il Presidio, attivato nel 1996, svolge il compito di implementare e diffondere l'utilizzo di strumenti telematici a
fini didattici e di ricerca all'interno della Facoltà di Giurisprudenza e del Dipartimento di Scienze Giuridiche.
Persegue l'obiettivo di sensibilizzare gli utenti, sia docenti che studenti, sulle opportunità offerte dai sistemi di
archiviazione, reperimento dati e comunicazione in forma elettronica.
In particolare, allestisce per gli studenti servizi sostitutivi o aggiuntivi ad impatto tecnologico volti ad agevolare
l'assolvimento dei normali adempimenti connessi all’attività didattica, ovvero a consentire l'accesso,
organizzato secondo precise modalità e tempi di collegamento, alle banche dati giuridiche, rispetto cui
intende promuovere specifici corsi di addestramento. Supporta le segreterie di Facoltà e Dipartimento,
nella gestione delle funzionalità del sito Web.
Il sito “Jus” promuove oltre alle iniziative istituzionali, una serie in espansione di luoghi virtuali di particolare
interesse giuridico. Pubblica periodicamente un Notiziario reperibile nella sezione del sito dedicata al
Presidio (http://www.jus.unitn.it/presidio/home.html).
Il Presidio inoltre mette a disposizione degli studenti appositi spazi su di un server di rete dedicato per
l’archiviazione personale , accessibile dalle postazioni delle aule informatiche. Coordina e supporta i progetti
informatici proposti dagli studenti che siano ritenuti meritevoli di attuazione da parte della Facoltà e del
Dipartimento.
Un servizio ulteriore è la trasmissione in diretta internet degli eventi pubblici (convegni, conferenze,
seminari) della Facoltà e del Dipartimento (i rispettivi links sono promossi di volta in volta in home page) e i
relativi contributi trovano successivamente collocazione nell'archivio audiovisivo on line
(http://www.jus.unitn.it/services/arc).
Il Presidio gestisce le due aule informatiche della Facoltà (70 postazioni multimediali) con accesso internet e
fruizione di banche dati giuridiche offerte dalla Facoltà direttamente o attraverso il sistema online della
Biblioteca d’Ateneo. Mette inoltre a disposizione degli studenti l’accesso wire/wireless alla rete d’Ateneo con
portatile personale e credenziali Unitn (Esse3).
171
CORPO DOCENTE DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA
Preside: prof. Roberto TONIATTI
Professori ordinari e straordinari
Professori associati
Luisa ANTONIOLLI
Gian Antonio BENACCHIO
Silvio BUSTI
Paolo CARTA
Daria de PRETIS
Giandomenico FALCON
Damiano FLORENZANO
Gabriele FORNASARI
Ruggero MACERATINI
Maurizio MANZIN
Alessandro MELCHIONDA
Giuseppe NESI (coll. fuori ruolo)
Luca NOGLER
Giovanni PASCUZZI
Mauro POLITI (aspettativa)
Diego QUAGLIONI
Gianni SANTUCCI
William SIMONS (2004-2008)
Roberto TONIATTI
Carlo ZOLI
Fulvio ZUELLI
Antonino ALI’
Marcello BUSETTO
Erminia CAMASSA
Carlo CASONATO
Emanuele CUSA
Alessandro FODELLA
Silvio GOGLIO
Nicola LUGARESI
Barbara MARCHETTI
Marino MARINELLI
Massimo MIGLIETTA
Cecilia Frida NATALINI
Teresa PASQUINO
Elisabetta PEDERZINI
Massimo SANTARONI
Stefania SCARPONI
Paolo SOMMAGGIO
Ricercatori
Sergio BONINI
Donata BORGONOVO RE (aspettativa)
Matteo BORZAGA
Stefania BRUN
Roberto CASO
Marco DANI
Andrea DI NICOLA
Gabriella DI PAOLO
Emanuela FRONZA
Elena IORIATTI
Umberto IZZO
Demetrio Nicola LUISI
Alessandra MAGLIARO
Giuliano MARCHETTO
Raffaella MURONI
Andrea PRADI
Filippo SARTORI
Anna SIMONATI
Jens WOELK
Christian ZENDRI
172
Partecipano al Consiglio di Facoltà, in qualità di Rappresentanti degli studenti, i Sig.ri:
Tommaso ACLER
Manuela BENTIVOGLIO
Antonella COSTANZO
Alberto LORUSSO
Alessandro MARTINI
Francesco PLANCHENSTAINER
Nicola Matteo SARTORE
Si ricorda che nell’Università di Trento opera un Consiglio degli Studenti presieduto dal Sig. Francesco
Planchensteiner.
Recapito rappresentanti degli studenti: [email protected]
Gli studenti sono invitati ad utilizzare attivamente il servizio prestato dai loro rappresentanti sia attraverso la
consultazione dell'apposita bacheca nell'ingresso della Facoltà sia con contatto diretto anche via e-mail.
PRESIDE: Prof. Roberto Toniatti
PRESIDE VICARIO: Prof.ssa Daria de Pretis
CONSIGLIO DI PRESIDENZA: Prof.ssa Daria de Pretis, Prof.ssa Luisa Antoniolli, Prof. Massimo Miglietta,
Dott.ssa Gabriella Di Paolo
COMITATO PARITETICO PER LA DIDATTICA: Prof. Roberto Toniatti, Prof.ssa Barbara Marchetti, Dott.
Giuliano Marchetto
- studenti: sig. Tommaso Acler, sig. Alberto Lorusso, sig.
Nicola M. Sartore
Incarichi di Direzione:
DIRETTORE DEL MASTER DI II LIVELLO IN STUDI AVANZATI DI DIRITTO EUROPEO E
TRANSNAZIONALE: Prof. Giandomenico Falcon (Responsabili di area: Proff. Fodella, de Pretis, Fornasari,
Nogler, Santaroni)
DIRETTORE DEL MASTER DI I LIVELLO IN DIRITTO DELLO SPORT: Prof. Alessandro Melchionda
DIRETTORE DEL CORSO FORMATIVO DONNE, POLITICHE, ISTITUZIONI PARI OPPORTUNITA’
(Ministero per le Pari Opportunità): Prof.ssa Daria de Pretis
DIRETTORE DELLA SCUOLA DI FORMAZIONE PER GLI ASPIRANTI GIUDICI DI PACE: Prof. Gabriele
Fornasari
DIRETTORE DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI FORENSI: Prof. Carlo Zoli
(Membri del Consiglio Direttivo: Prof.ssa Daria de Pretis, Prof. Alessandro Melchionda)
DIRETTORE DEL CORSO PER COMANDANTI E UFFICIALI DELLA POLIZIA MUNICIPALE: Dott.ssa
Gabriella Di Paolo
Incarichi di Rappresentanza:
RAPPRESENTANTE DELLA FACOLTÀ NEL COMITATO DEL PRESIDIO ITGM: Prof. Roberto Caso
RAPPRESENTANTE DELLA FACOLTA’ NEL CONSIGLIO DI BIBLIOTECA: Prof. Massimo Miglietta, Prof.
Gianni Santucci (sostituto)
RAPPRESENTANTE DELLA FACOLTA’ PRESSO IL CONSIGLIO DIRETTIVO RISTRETTO ED
ALLARGATO DELLA SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI: Prof. Alessandro Fodella
DELEGATO PRESSO IL MASTER PER LO SVILUPPO LOCALE NEI BALCANI: Dott. Jens Woelk
DELEGATO PRESSO IL MASTER DI I LIVELLO IN POLITICHE DI GENERE: Prof.ssa Stefania Scarponi
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DELEGATO PER PROGETTI INTERNAZIONALI E PER IL PROGETTO “DOPPIE LAUREE”: Prof. Gabriele
Fornasari
Incarichi Speciali
DELEGATO PER I PIANI DI STUDIO: Prof. Silvio BUSTI
DELEGATO PER ESSE3: Prof.ssa Elisabetta Pederzini
DELEGATI PER IL PROGRAMMA ERASMUS/SOCRATES-ECTS-TSM: Prof. Emanuele Cusa, Dott. Andrea
Di Nicola
DELEGATO PER IL PROGRAMMA ERASMUS/MUNDUS: Dott. Umberto Izzo
COORDINATORE PER L’ORIENTAMENTO: Prof. Marino Marinelli, con la collaborazione dei Proff. Barbara
Marchetti, Nicola Lugaresi, Gianni Santucci.
DELEGATO PER GLI STUDENTI DISABILI: Dott. Andrea Di Nicola
COORDINATORE PER I TIROCINI PROFESSIONALI: Dott. Andrea Pradi (Ordini professionali,
amministrazione della giustizia), con la collaborazione dei Dott. Filippo Sartori (Banche e Imprese) e Dott.ssa
Alessandra Magliaro (Pubblica Amministrazione)
RESPONSABILE PER LA FORMAZIONE DEI GIUDICI DI PACE: Prof. Gabriele Fornasari
DELEGATO PER LA DIDATTICA A DISTANZA: Dott. Roberto Caso
DELEGATO PER IL PROGETTO UNIVERSITA’ A COLORI: Dott. Jens Woelk
DELEGATO PER IL PROGRAMMA DIRITTO E CINEMA: Prof.ssa Elisabetta Pederzini
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Lauree honoris causa:
Prof. Reinhard ELZE
(1994)
Prof. Rudolf B. SCHLESINGER (1994)
Mons. Iginio Rogger
(2006)
VISITING PROFESSORS 2006-2007
Biodiritto
Prof. Carlos Romeo Casabona, Universidad del País Vasco, Spagna
Diritto anglo americano
Prof. William Burnham, Wayne State University Law School, Detroit, USA
Diritto comunitario del lavoro
Prof. Michel Dispersyn, Universitè Libre de Bruxelles, Belgio
Diritto costituzionale comparato
Prof. Richard Janda, McGill University, Canada
Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze
Prof. Joseph Marko, Karl-Franzens- Universität Graz, Austria
Diritto dei paesi africani
Prof. Amadou Keita, Università di Bamako, (Mali)
Diritto dei Paesi asiatici
Prof. Eric Feldman, Università di California, USA
Prof. Xue Jun, University of Economics and Law, Wuhan, Cina
Diritto dei paesi di lingua tedesca
Prof. Udo Reifner, Universität Hamburg, Germania
Diritto dell’ambiente
Prof. Robert L. Glicksman, University of Kansas, USA
Diritto e Letteratura
Prof. Alessandro Fontana, Ecole Normal Supérieure di Lione, Francia
Diritto internazionale
Prof. Mathias Hartwig, Max Planck Institut für Völkerrecht – Heidelberg, Germania
Diritto penale dell’informatica
Prof. Oscar Morales Garcia, Università Oberta de Catalunya, Spagna
Diritto penale internazionale
Prof. Ezequiel Malarino, Collège de France, Francia
Diritto privato romano (fondamenti del diritto europeo)
Prof. Peter Gröschler, Johannes Gutenberg Universität Mainz, Germania
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Diritto processuale civile
Prof.ssa Ena-Marlis Bajons, Universität Wien, Austria
Filosofia del diritto
Prof. Miguel Ayuso, Pontificia Universidad de Comillas, Madrid, Spagna
Istituzioni di Diritto romano
Prof. Christian Baldus, Universität Köln, Germania
CATTEDRA FULBRIGHT 2006-2007
Prof.ssa Linda Susan Mullenix, University of Texas, USA
PROFESSORE DI CHIARA FAMA
Prof. Wolfgang Däubler, Universität Bremen, Germania
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LE TESI DI TRENTO
Le Tesi di Trento sono un manifesto culturale sulla scienza della comparazione giuridica elaborato nel 1987
da un circolo di autorevoli comparatisti (F. Castro, P. Cendon, A. Frignani, A. Gambaro, M. Guadagni, A.
Guarnieri, P. G. Monateri, R. Sacco) alcuni dei quali già docenti della Facoltà di Trento. La conoscenza e la
comprensione delle Tesi agevola gli studenti ad apprezzare il significato e il valore dei numerosi insegnamenti
comparatistici impartiti dalla Facoltà.
1ª Tesi
La comparazione giuridica, intesa come scienza, mira in modo necessario alla migliore conoscenza di dati
giuridici.
Compiti ulteriori - ad esempio la promozione del modello legale o interpretativo migliore - meritano la più
grande considerazione, ma rappresentano un fine solo eventuale della ricerca comparatistica.
2ª Tesi
Non esiste scienza comparatistica senza misurazione delle differenze e delle identità che intercorrono fra i vari
sistemi giuridici.
Non si fa scienza comparatistica finché ci si limita agli scambi culturali o all'esposizione parallela delle
soluzioni esplicitate nelle diverse aree.
3ª Tesi
Il comparatista rivolge la sua attenzione ai vari fenomeni della vita giuridica realizzati nel passato o nel
presente, considera le stesse proposizioni giuridiche (fra cui gli atti del legislatore e del giudice, e le definizioni
del dottrinario) come fatti storici, e tende ad accertare ciò che è realmente accaduto. In questo senso, la
comparazione è una scienza storica.
4ª Tesi
La conoscenza dei sistemi giuridici in forma comparativa ha il merito specifico di controllare sia la coerenza
dei formanti presenti in ogni sistema giuridico, sia gli elementi che compongono e determinano i singoli
contrapposti formanti.
In particolare, essa controlla la coerenza fra le regole operazionali presenti nel sistema e le proposizioni
teoretiche elaborate per rappresentare le regole operazionali.
5ª Tesi
La conoscenza di un sistema giuridico non è monopolio del giurista appartenente al sistema. Al contrario, il
giurista appartenente al sistema dato, se da una parte è favorito dall'abbondanza di informazioni, sarà però
particolarmente impacciato dal presupposto che gli enunciati teoretici presenti nel sistema siano pienamente
coerenti con le regole operazionali del sistema considerato.
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RECAPITI DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA
Ufficio di Presidenza
Preside: prof. Roberto Toniatti
Facoltà di Giurisprudenza - via Verdi 53 - 38100 Trento
tel. 0461 881806 – fax 0461 881865-76
e-mail: [email protected]
Segreteria dell'Ufficio di Presidenza
Sig.ra Rosa Alba Fiorellini
Sig.ra Ivonne Ronz
Dott.ssa Loredana Giacomelli
Dott.ssa Gae Santi
Dott.ssa Valeria Tramonte
tel. 0461 881807 - fax 0461 881865 - 76
e-mail: [email protected]
tel. 0461 881873 - fax 0461 881865
e-mail: [email protected]
tel. 0461 881867 – fax: 0461 881876
e-mail: [email protected]
tel. 0461 883817 – fax: 0461 881876
e-mail: [email protected]
tel. 0461 883818 - fax: 0461 881876
e-mail: [email protected]
Portineria della Facoltà
sede di via Verdi n. 53:
Sig. Giorgio Faitelli (coordinatore)
Sig.ra Fabia Poggini
Sig.ra Cinzia Pisetta
Sig.ra Ana Lucia dos Santos Wilson
tel. 0461 883808 e-mail: [email protected]
tel. 0461 881818
tel. 0461 881817
tel. 0461881817
e-mail: [email protected]
FAX: 0461 881899
sede di via S. Margherita n. 10:
Sig.ra Giuseppina Mazzardi
tel. 0461 883896
e-mail: [email protected]
FAX: 0461 883828
sede di Palazzo Consolati – via S. Maria Maddalena n. 1:
Sig. Marco Bonetti
Sig.ra Marianna De Pascalis
Sig.ra Francesca Bertotti
tel. 0461 883411
tel. 0461 883411
tel. 0461 883411
e-mail: [email protected]
ALTRI RECAPITI UTILI
Centro Interfacoltà per l'Apprendimento delle Lingue
via Verdi 8, tel. 0461 – 883460
e-mail: [email protected]
Presidio didattico della Facoltà di Giurisprudenza
via Inama n. 1, 38100 Trento (tel. 0461 88 2170 – 2173 – 2174 – 2175)
e-mail: [email protected]
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