PAGINA VUOTA PER STAMPA FRONTE-RETRO
CINEMA MULTISALA
di FIDENZA (PR)
RELAZIONE TECNICA
CONSISTENZA e TIPOLOGIA
dell’IMPIANTO ELETTRICO
I.F.CO. INGEGNERIA
Studio Associato
PARMA
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INDICE
1. GENERALITA'
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2. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI
2.1 – Premessa
2.2 – Struttura Impianto
2.3 – Impianto di terra e protezione dalle scariche atmosferiche
2.4 – Quadri Elettrici di Media Tensione
2.5 – Trasformatori
2.6 – Gruppo Elettrogeno
2.7 – Quadri Elettrici di Bassa Tensione
2.8 – Gruppo Soccorritore (CPS)
2.9 – Gruppi di Continuità (UPS)
2.10 – Protezione dai contatti indiretti e dalle sovracorrenti
2.11 – Protezione dai contatti diretti
2.12 – Distribuzione
2.13 – Impianto d’illuminazione normale
2.14 – Impianto d’illuminazione di emergenza/sicurezza
2.15 – Impianto d’illuminazione esterna
2.16 – Impianto di forza motrice
2.17 – Sgancio generale di emergenza
2.18 – Sistema informatico
2.19 – Impianti speciali
2.20 – Superamento barriere architettoniche
2.21 – Impianto Fotovoltaico
2.22 – Luoghi con pericolo di esplosione
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3. CONFORMITA' ALLE NORME
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1 - Generalità
La presente relazione si prefigge lo scopo di illustrare i criteri adottati per la
progettazione dell’impianto elettrico afferente alla Multisala Cinematografica di
Fidenza (PR), e di descriverne la consistenza e tipologia costruttiva.
2 - Descrizione degli impianti
2.1 - Premessa
L'intervento consta della costruzione di un fabbricato a funzioni miste composto
da un cinema multisala, un ristorante e i volumi tecnici ad essi annessi e come
tale è soggetto al rispetto del DM 19/08/96 “Approvazione della regola tecnica
di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali
di intrattenimento e di pubblico spettacolo” e del DPR 151/11 “Regolamento
recante semplificazione (…) relativi alla prevenzione incendi”.
Il complesso si trova in un lotto di terreno di 22000 m2 circa posto alle porte
della città di Fidenza, a nord rispetto il centro abitato, in direzione del casello
autostradale.
Una nuova rotatoria sulla viabilità ordinaria, posta sulla giacitura dell'esistente
svincolo, permetterà un più agevole accesso e uscita all'area d'intervento.
Il progetto prevede inoltre un parcheggio dedicato, di 505 posti auto, con
incluso la piazzola di sosta degli autobus e l'arrivo della pista ciclabile
comunale.
Attraverso un porticato d'ingresso dove sono collocate alcune casse di tipo
automatico si entra nello spazio fruibile vero e proprio, costituito in primis da
un grande atrio dove sono ricavate la biglietteria ed una serie di attività di
intrattenimento quali bar, caramelleria, gelateria e vari tipi di svaghi, oltre ad
una batteria di servizi igienici per il pubblico.
Dall’atrio attraverso due scale si perviene al piano superiore in cui si trovano i
locali tecnici, gli uffici, la maggior parte dei servizi igienici e gli spogliatoi per i
dipendenti.
Sempre dall’atrio si accede al corridoio da cui alla multisala, composta da 8
sale di diversa capienza, cinque sale piccole da 120 posti a sedere alte 10,60,
due sale medie da 200 posti, della stessa altezza ma più larghe e una sala
grande da 298 posti alta 11,60. Tutte le sale hanno un accesso attraverso un
filtro, dal suddetto corridoio, che rappresenta anche la via d'uscita a fine
proiezioni.
A est del multisala è ricavato un ristorante di circa 1100 m2, disposto su due
piani, in grado di somministrare circa 330 coperti a pasto.
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Stanti tali requisiti, ai fini di stabilire i criteri di esecuzione degli impianti
elettrici, il presente progetto sarà elaborato con riferimento in particolare alla
norma CEI 64-8 Parte 7 Sez. 752, afferente ai “Luoghi di pubblico spettacolo
ed intrattenimento".
Per gli ambienti ordinari e per il ristorante valgono le norme generali impianti.
In area cortiliva collocata a Sud rispetto all’edificio sopra descritto, è prevista
la Cabina Elettrica, sede dei locali, destinati all’alloggiamento degli impianti di
consegna e distribuzione dell’energia elettrica, seguenti:
- Locale Consegna, riservato all'Ente Distributore;
- Locale Misure, con accesso per Ente Distributore e accesso per l'utente;
- Locale Utente, con accesso riservato all'utente, approntato per la sezione
ricevitrice e di trasformazione dell'impianto utilizzatore.
Gli impianti elettrici di cui al presente progetto si possono indicativamente
sintetizzare come da elenco seguente:
- Impianto di consegna di energia elettrica in Media Tensione da Ente
Distributore, con annessa Cabina di Trasformazione, per la Multisala;
- Impianto di consegna di energia elettrica in Bassa Tensione da Ente
Distributore, per il Ristorante;
- Rete di distribuzione principale in Bassa Tensione;
- Quadri di distribuzione di Bassa Tensione;
- Rete di distribuzione secondaria in Bassa Tensione;
- Impianto di illuminazione normale;
- Impianto di illuminazione di sicurezza;
- Impianto di illuminazione esterna;
- Impianto di forza motrice;
- Impianto fotovoltaico;
- Impianto di rivelazione incendi;
- Impianto di diffusione sonora di sicurezza;
- Impianto di videosorveglianza, controllo accessi ed antrintusione;
- Sistema di supervisione;
- Impianto di messa a terra.
Gli stessi saranno realizzati a regola d’arte, in conformità sia alle norme di
legge che alle disposizioni vigenti in materia, con particolare riguardo a:
- norme CEI;
- prescrizioni VV.F.;
- prescrizioni dell’ente preposto alla distribuzione dell’Energia
Elettrica nella zona;
- prescrizioni dell’ente preposto alla distribuzione della Telefonia
(Telecom).
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In quest’ottica ed in ottemperanza alla legislazione vigente, con particolare
riguardo al DM 19/08/96 ed al DPR 151/11, già citati in precedenza in materia
di prevenzione incendi, il progetto prevede:
- l’ubicazione dei quadri elettrici generali e principali in posizione
facilmente raggiungibile dal personale operativo, ma segregata e
pertanto inaccessibile al pubblico;
- la distribuzione elettrica articolata su più circuiti selettivi sia in
senso verticale che orizzontale;
- la presenza dell’impianto di rivelazione incendio, corredato da
rivelatori ottici e lineari di fumo a protezione dei volumi interni dei
locali, e da un sistema di rivelazione ad aspirazione a protezione
degli spazi nascosti, con dispositivi di segnalazione ottici ed acustici
e pulsanti azionabili manualmente, disposti principalmente lungo le
vie di fuga;
- la presenza dell’impianto di allarme, costituito da un sistema di
diffusione sonora corredato di Centrale multifunzione in grado di
ricevere i segnali di ingresso provenienti da postazione microfonica,
registratore digitale e sintonizzatore AM/FM, di diffusori di suono a
parete o a soffitto, proiettori di suono unidirezionali nei corridoi e
nelle aule;
- la presenza dell’impianto di illuminazione di emergenza idoneo a
garantire un illuminamento non inferiore a 5 lux sulle vie di fuga,
ad 1 m dal piano di calpestio, tramite l’installazione di apparecchi
illuminanti, sia di tipo ordinario alimentati dalla sezione di sicurezza
della
distribuzione
elettrica
che
dotati
di
gruppo
di
autoalimentazione a batterie, in grado di entrare in funzione
automaticamente in un tempo < 0,5 s in caso di mancanza
dell’energia di rete e/o di guasto su un circuito di illuminazione
ordinaria, e di assicurare un’autonomia non inferiore ad 1 ora.
A ciò si aggiunga che il progetto è stato elaborato col fine di perseguire i
seguenti obiettivi:
- Efficienza energetica
- Sfruttamento delle Fonti Energetiche Rinnovabili
- Basso impatto ambientale ed architettonico
- Facilità e flessibilità di gestione
- Comfort e sicurezza nell’utilizzo
- Qualità e durabilità dei materiali
- Manutenibilità, e resistenza alle sollecitazioni termiche
L’altezza massima del piano copertura è ca. 12 m.
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2.2 - Struttura dell’impianto
L'impianto elettrico in oggetto si sviluppa attraverso le seguenti sezioni:
- Cabina di ricezione e di trasformazione, ubicata al piano terra in apposito
locale esterno al corpo di fabbrica principale, all’interno della quale l'energia
in Media Tensione viene ridotta per essere distribuita dal Quadro Generale
di Bassa Tensione (sigla d’identificazione QGBT), alimentato direttamente
dai trasformatori ed in parte, all’occorrenza, dalla rete preferenziale sottodescritta, tramite sistema di commutazione automatica;
- Stazione di energia preferenziale costituita dalla sorgente di energia
autonoma, ubicata in locale separato seguente:
- Gruppo Elettrogeno, da 450 kVA a 230/400 V, con annesso Quadro
Generale di controllo e distribuzione (sigla d’identificazione QGE);
- Stazione di energia di sicurezza centralizzata, ubicata in apposito locale
ricavato al piano primo, costituita:
- dalla sorgente di energia autonoma Gruppo di Soccorritore Continuità,
tipo CPS, da 10 kVA a 230/400 V, autonomia di 1 h, dimensionato in
modo tale da espletare il servizio per un tempo sufficiente
all’evacuazione dei presenti anche in assenza di Gruppo Elettrogeno;
- dal Quadro Generale Energia di Sicurezza (sigla d’identificazione QGES),
predisposto per doppia alimentazione rete normale – rete preferenziale
tramite gruppo di commutazione automatica, riservato all’alimentazione
dell’illuminazione di sicurezza e degli eventuali utilizzatori organici alla
funzione della sicurezza, dei dispositivi di segnalazione ottico-acustica e
degli attuatori afferenti all’impianto rivelazione incendi;
- Stazione di energia privilegiata ubicata in apposito locale ricavato al piano
primo, costituita:
- dalla sorgente di energia autonoma Gruppo di Continuità, da 120 kVA a
230/400 V, autonomia di 15’, dimensionato in modo tale da espletare il
servizio per un tempo sufficiente a che il Gruppo Elettrogeno possa
entrare a regime;
- dal Quadro Energia Preferenziale (sigla d’identificazione QGEP), riservato
all’alimentazione di utenze ed apparati che richiedono stabilità e
continuità di rete;
- Distribuzione principale energia normale/preferenziale dal Quadro Generale
di Bassa Tensione, tramite cavi con guaina a bassa emissione di gas tossici;
- Distribuzione energia di sicurezza dal Quadro QGES tramite cavi con guaina
a bassa emissione di gas tossici e resistenti al fuoco per tre ore;
- Distribuzione principale energia privilegiata dal Quadro QGEP, tramite cavi
con guaina a bassa emissione di gas tossici;
- Distribuzione secondaria energia normale e privilegiata alle utenze finali da
Quadri di zona/funzione;
- Impianti tecnologici alimentati da Quadri specifici;
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Impianto Fotovoltaico costituito da Generatore installato in copertura che
sviluppa una potenza totale pari a 86,400 kW per una produzione di energia
annua pari a 103.948,48 kWh (equivalente a 1.203,11 kWh/kW), tramite
360 moduli in silicio monocristallino (V. Relazione specifica).
Impianto di rifasamento tramite Gruppo trifase automatico a gradini per una
Potenza Reattiva massima di 350 kVA, con batterie di condensatori dotati di
dispositivo antiscoppio e scarica per una tensione nominale di 440V a 50Hz,
dielettrico rinforzato per reti con distorsione armonica fino al 20%
2.3 - Impianto
atmosferiche
di
terra
e
protezione
dalle
scariche
Alimentazione da ENEL (Sezione energia normale)
Il sistema di distribuzione adottato è di tipo TN-S (CEI 64-8/3 art.312.2.1).
L'impianto di terra delle masse è collegato al punto di terra del sistema di
alimentazione, punto neutro, tramite il conduttore di protezione.
Il conduttore di neutro ed il conduttore di protezione sono separati.
L'impianto di terra dell’edificio è unico (CEI 64-8/4 art. 413.1.1.2).
Esso è costituito da un dispersore in corda di rame da 50 mmq, interrata a
circa 0,5 m di profondità, integrato da dispersori costituiti dalle fondazioni
interrate della struttura, corredate di armature in tondo massiccio di acciaio di
ø > 10 mm annegate in blocchi di calcestruzzo con ricopertura tramite strato >
50 mm, e da alcuni picchetti, in acciaio zincato a croce, dim. 50x50x5 mm,
lunghezza infissione 3 m/cad.
L’impianto così configurato dovrà comunque offrire un valore totale di
Resistenza Rt non superiore a …. Ω, in ottemperanza alla norma CEI 99-3.
In caso contrario dovranno essere effettuate le prove di passo e di contatto.
Nella Cabina Elettrica dovrà essere installato il collettore generale di terra,
realizzato in barra di rame 50x4 mm, a cui si attesteranno, oltre il punto di
neutro del Trasformatore, gli estremi dell'anello dell'impianto di terra
principale, i collegamenti dei collettori secondari del Quadro di Media Tensione
e del Quadro Generale di Bassa Tensione, nonché ogni massa e massa
estranea presente (box e carcassa trasformatore, ecc).
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Alimentazione da Gruppo Elettrogeno (Sezione energia di preferenziale)
Il sistema di distribuzione in cui rientra l'impianto in oggetto è di tipo TN-S
(CEI 64-8/3 art.312.2.1).
L'impianto di terra delle masse è collegato al punto di terra del sistema di
alimentazione, punto neutro, tramite il conduttore di protezione.
Il conduttore di neutro ed il conduttore di protezione sono separati.
Analogamente all’interno del Quadro Generale Gruppo Elettrogeno sarà
installato il collettore generale di terra, afferente al rispettivo sistema elettrico
di distribuzione (TN-S), realizzato in barra di rame 30x3, a cui si attesteranno,
oltre il punto di neutro dell’alternatore del Gruppo Elettrogeno, le derivazioni
dell'anello dell'impianto di terra principale, e i collegamenti equipotenziali
principali delle masse e masse estranee presenti nella stazione di
autoproduzione.
Protezione dalle scariche atmosferiche
Ai fini della protezione dalle scariche atmosferiche il volume risulta
autoprotetto, come risulta dalla relazione specifica in fase di approntamento, e
pertanto non necessita di LPS (Lightning Protection System).
2.4 - Quadri Elettrici di Media Tensione
I quadri MT saranno costruiti e collaudati in conformità alla norma EN 62271200. (CEI 17-6, Ed. VI, fasc.7980), afferente a quadri di Media Tensione con
involucro in metallo, per corrente alternata, tensione nominale da 1 fino a 52
kV, per installazione all’interno od all’esterno.
Con riferimento alla norma sopra citata, si riportano le definizioni utilizzate nel
seguito:
- unità funzionale: insieme di componenti dei circuiti principali ed
ausiliari che concorrono ad espletare una determinata funzione;
- compartimento (cella, scomparto): parte di quadro o di unità
funzionale totalmente racchiusa in un involucro;
- categoria di perdita di servizio (LSC): indice della estensione della
parte di quadro da mettere fuori tensione all’apertura di un
compartimento;
- classe dei diaframmi: sigla che identifica il materiale, metallico o
isolante, che costituisce il diaframma, od otturatore, di separazione di
un compartimento con quello adiacente.
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Ciò premesso, i quadri previsti nel presente impianto dovranno essere di tipo
per interno, costituiti da unità funzionali come da relativi schemi elettrici, con
compartimenti caratterizzati da categoria di perdita di servizio LSC2A, classe
dei diaframmi PM, equipaggiati con interruttori e sezionatori del tipo ad
esafluoruro di zolfo e adatti per distribuzione in media tensione fino a 24 kV,
installazione per essere addossata a parete, sbarre omnibus in rame
predisposte per consentire futuri ampliamenti.
Caratteristica peculiare dei quadri MT sarà la sicurezza di esercizio che dovrà
essere garantita con:
• la messa a terra di tutte le parti metalliche del quadro;
• l'impiego di isolanti ad alto grado di autoestinguenza;
• la segregazione completa delle sbarre omnibus, a mezzo condotto
sbarre;
• i sezionatori di messa a terra dei cavi in partenza collegati a valle dei
riduttori di corrente in modo da garantire la messa a terra dei cavi anche
con avvolgimenti primari dei TA interrotti;
• opportuni blocchi meccanici ed a chiave atti a garantire la sicurezza del
personale;
• gli oblò di ispezione per rendere visibili all'esterno le posizioni di aperto e
chiuso dei sezionatori di terra e di linea;
• porte frontali incernierate e corredate di maniglia;
• pannelli fissati con viti accessibili dall'esterno dello scomparto.
La manutenzione sarà resa particolarmente agevole per la possibilità di
accedere e di operare in condizioni di sicurezza in un qualsiasi scomparto del
quale sia stato preventivamente aperto il sezionatore di linea anche con gli altri
scomparti in tensione.
Saranno previsti i seguenti blocchi atti ad impedire manovre errate o contatti
accidentali con parti in tensione:
- blocco meccanico atto ad impedire l'apertura della porta frontale con
lame di terra aperte;
- blocco meccanico che impedisce la chiusura delle lame di terra con
sezionatore di linea chiuso;
- serratura a chiave per bloccare il sezionatore di terra nelle posizioni di
aperto e di chiuso.
Caratteristiche meccaniche
Il quadro sarà strutturato in unità funzionali tipo colonna, divise nei sotto
elencati compartimenti:
*
cella sezionatore/interruttore;
*
cella sbarre;
*
cella di bassa tensione.
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Gli elementi metallici modulari (colonne) saranno ricettati e chiusi con pannelli
in lamiera di ferro ribordate, pressopiegate ed opportunamente rinforzate,
spessore struttura portante mm 25/10, spessore diaframmi mm 20-15/10.
Le colonne avranno le dimensioni riportate sugli elaborati specifici, siano esse
in esecuzione normale o compatta, e comunque:
*
larghezza: ≤ mm. 900
*
profondità: ≤ mm. 1150
*
altezza:
≤ mm. 1900
Per i pannelli portapparecchi elettrici dei comparti sarà mantenuta una riserva
di spazio libero del 10% almeno; le morsettiere avranno una riserva di
morsetti liberi montati del 10% almeno.
I quadri presenteranno i seguenti gradi di protezione meccanica:
*
IP H3 sull'involucro esterno
*
IP H2 sulle parti interne.
Ogni linea di arrivo e di uscita sarà dotato di una terna di partitori capacitivi di
tensione con relativa terna di segnalazione luminosa presenza tensione posta
su fronte quadro.
Tutto il complesso delle sbarre, derivazioni e relativi isolatori portanti dovrà
resistere, senza subire danni, alla corrente di corto circuito specificata sul foglio
dati e la distanza delle sbarre fra loro sarà tale da evitare fenomeni di
risonanza.
Dati elettrici nominali
Caratteristiche principali:
Tensione di esercizio
Livello di isolamento nominale
Tensione di tenuta a 50 Hz
(per 1 minuto)
Tensione di tenuta ad impulso
Frequenza nominale
Corrente di breve durata per 1 sec. (simmetrica)
Corrente limite dinamica (valore di cresta)
Corrente nominale sbarre omnibus
Corrente nominale apparecchiature
Potere interruzione degli interruttori
Tensione ausiliaria continua
: 15 kV
: 24 kV
:
:
:
:
:
:
:
:
:
50 kV
125 kV
50 Hz
12,5 kA
31.5 kA
400 A
400/630 A
12,5 kA
220 V.a.c.
Non sarà ammesso alcun materiale, neppure viti e minuterie varie, soggetto a
ferrossidazione (ruggine).
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Tutte le minuterie e gli accessori metallici saranno sottoposti ad adeguato
trattamento di zincatura a fuoco, finalizzata alla resistenza chimica verso
atmosfere corrosive umido-saline.
Tutte le parti metalliche saranno sottoposte ad un trattamento antiruggine e
successiva verniciatura in modo da renderle idonee alle condizioni ambientali
indicate nelle richieste.
Collegamenti di Terra
Tutti i compartimenti componenti il quadro saranno collegati ad una barra
continua di terra in rame di sezione congrua a smaltire la massima corrente di
guasto a terra (riportata nello schema elettrico unifilare generale).
La sbarra di messa a terra sarà predisposta alle due estremità per essere
interconnessa alla rete di terra dell'impianto.
I circuiti interni al quadro saranno disposti in modo da rendere agevole il
collegamento con gli eventuali conduttori di protezione incorporati nei cavi
stessi.
La sbarra collettrice di terra sarà fissata in posizione tale da non ostacolare gli
allacciamenti dei conduttori attivi dei cavi di potenza ai terminali degli
apparecchi e dei cavi ausiliari alle morsettiere.
Ad essa saranno collegate direttamente:
le strutture metalliche dei singoli scomparti;
i secondari a terra dei TA e dei TV
gli schermi dei cavi MT.
Le porte incernierate dei cubicoli saranno messe
stagnato di sezione maggiore/uguale a 16 mm².
a terra con trecce di rame
Apparecchiature
Il quadro ed/QMT sarà equipaggiato con apparecchiature isolate in gas SF6
(esafluoruro di zolfo), come da schema elettrico PEIED41.
Tutti gli interruttori di manovra-sezionatore (IMS) saranno provvisti di:
sezionatore di messa a terra lato cavi
comandi ed interblocchi meccanici
blocco porta
blocco a chiave sul sezionatore di terra
n. 2 contatti NA + n. 2 contatti NC su IMS
n. 2 contatti NA + n. 2 contatti NC su sezionatore di terra
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I sezionatori di sbarra saranno meccanicamente interbloccati fra loro e con il
relativo equipaggiamento.
Sarà possibile ispezionare le apparecchiature a portella chiusa mediante oblò
trasparenti opportunamente posizionati.
Comandi e segnalazioni saranno tutte riportate sul fronte del pannello.
Ove richiesto saranno previsti sezionatori per la messa a terra dei cavi.
Per impedire false manovre saranno dotati dei seguenti blocchi meccanici:
- il sezionatore potrà essere chiuso solo a sezionatore di sbarra aperto;
- il sezionatore potrà essere aperto solo a portelle chiuse;
- il sezionatore di terra potrà essere bloccato in posizione di "aperto" o
"chiuso" mediante un blocco a chiave.
Sul quadro di distribuzione primaria in Media Tensione a protezione della linea
di alimentazione afferente al presente impianto, dovrà prevedersi uno
scomparto corredato di interruttore automatico in esecuzione estraibile del tipo
a montaggio sporgente con morsetti anteriori a vite e calotte di protezione, con
relè di protezione di tipo indiretto.
Funzioni di protezione:
Prevista nei quadri
Tipo
Corrente nominale In
Alimentazione ausiliaria
Contatti interventi
Contatti segnalazione
Errori sulla misura
Errori sugli interventi
Disturbi
Campi di regolazione
:rif. CEI 0-16 in ordine alle
caratteristiche
dell’impianto dell’intero
comprensorio
: ……………..
: elettronico a µprocessore
: ……. A
: 220 Vac
: 1NA + 1NC
: 2NA + 2NC
: ≤5%
: ≤3%
: insensibilità ai disturbi
:……………………….
I quadri saranno forniti di tutti gli accessori per il montaggio e fissaggio a
pavimento quali profilati di appoggio, dadi e bulloni, chiavi.
Sarà inoltre inclusa nella fornitura una doppia serie completa di attrezzi e/o
componenti speciali di manovra necessari per l'esercizio del quadro e per la
manutenzione ordinaria (leve, manovelle caricamolle, estrattori per fusibili,
estrattori per lampadine, similari).
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2.5 - Trasformatori
Campo di applicazione
I trasformatori di cui al presente progetto saranno del tipo inglobato in resina
di classe F a raffreddamento naturale in aria tipo AN per installazione
all'interno, destinati ad essere utilizzati in reti trifasi di distribuzione MT/bt.
Questi trasformatori dovranno essere rispondenti alle prescrizioni stabilite dalle
normative nazionali ed internazionali seguenti:
CEI 14-8 /1992.
CEI 14.12/1993
IEC 76-1 a 76-5
Documento CENELEC HD 538.1.S1/1992
Documento CENELEC HD 464 S1/A3/1993
Questi trasformatori saranno fabbricati seguendo un Sistema di Garanzia
di Qualità conforme alle Norme UNI EN 29002 - ISO 9002 con rilascio
della relativa documentazione.
Campo di applicazione
I trasformatori di cui al presente progetto saranno del tipo inglobato in resina
di classe F a raffreddamento naturale in aria tipo AN per installazione
all'interno, destinati ad essere utilizzati in reti trifasi di distribuzione MT/bt.
Questi trasformatori dovranno essere rispondenti alle prescrizioni stabilite dalle
normative nazionali ed internazionali seguenti:
-
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CEI 14-8 /1992.
CEI 14.12/1993
IEC 76-1 a 76-5
Documento CENELEC HD 538.1.S1/1992
Documento CENELEC HD 464 S1/A3/1993
Questi trasformatori saranno fabbricati seguendo un Sistema di Garanzia
di Qualità conforme alle Norme UNI EN 29002 - ISO 9002 con rilascio
della relativa documentazione.
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CONSISTENZA e TIPOLOGIA
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PARMA
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Descrizione
Circuito magnetico
Esso sarà realizzato in lamierino magnetico a cristalli orientati a basse perdite
(0,9 W/Kg ad 1,5 Tesla) ed isolati superficialmente in carlite in modo da ridurre
le perdite per correnti parassite, e sarà protetto dalla corrosione mediante una
speciale vernice isolante.
Avvolgimento MT
Costruito in filo, piattina o banda di alluminio esso sarà inglobato e colato sotto
vuoto con un sistema di inglobamento epossidico ignifugo costituito da:
- resina epossidica;
- indurente anidro con flessibilizzante;
- carica ignifuga.
La carica ignifuga sarà intimamente amalgamata alla resina e all'indurente.
Essa sarà composta da allumina triidrata sotto forma di polvere o da altri
prodotti ignifughi da precisare, mescolati o non con la silice.
Il sistema di inglobamento sarà di classe F.
Avvolgimento BT
Costruito in banda di alluminio isolata con materiali in classe H, esso sarà del
tipo impregnato in resina.
Collegamenti MT
I collegamenti MT dovranno essere previsti dall'alto sulle piastrine terminali
delle barre di collegamento dell'avvolgimento MT con un capocorda avente un
foro del diametro di 13 mm per permettere un accoppiamento a mezzo di
bullone M12.
Collegamento BT
I collegamenti BT dovranno essere previsti dall'alto su piastre terminali munite
di fori elettrici, che si troveranno nella parte alta dell'avvvolgimento sul lato
opposto ai collegamenti MT.
Le piastre di collegamento BT dovranno essere in rame.
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Prese di regolazione MT
Le prese di regolazione realizzate sull'avvolgimento primario per adattare il
trasformatore al valore reale delle tensione di alimentazione, saranno
realizzate con barrette da manovrare a trasformatore disinserito.
Accessori
Questi trasformatori saranno muniti dei seguenti accessori:
- 4 rulli di scorrimento orientabili
- 4 golfari di sollevamento
- ganci di traino sul carrello
- 2 morsetti di messa a terra
- targa delle caratteristiche
- barre di collegamento MT con piastrine di raccordo
- n. 3 isolatori MT tipo normale
- n. 3 + 1 piastre di attacco forate lato BT
- morsettiera di regolazione del +/- 2x2,5% manovrabile a trasformatore
disinserito
- certificato di collaudo
Protezione Termica
Questi trasformatori saranno equipaggiati da un sistema di protezione termica
comprendente:
n. 3 termoresistenze Pt100 nell'avvolgimento BT + 3 PT100 ohm di
riserva.
n. 1 cassetta di centralizzazione contenente i morsetti delle suddette
termoresistenze, posta sulla parte superiore del nucleo;
n. 1 centralina termometrica digitale a 4 sonde prevista con:
* visualizzazione della temperatura delle tre fasi e del nucleo;
* determinazione del "set point" di allarme a sgancio;
* predisposizione per il controllo automatico dei ventilatori di
raffreddamento
* tensione di alimentazione universale AC/DC.
Cella di Protezione
I trasformatori saranno alloggiati in idonee celle realizzate con robusta lamiera
o rete metallica a maglie di lato non superiore a 2 cm, assemblate, mediante
imbullonatura, a piantoni in tubolare metallico verniciato di 10 cm di lato ,
flangiati e tassellati al pavimento.
La porta di accesso sarà provvista di interblocco a chiave con il sezionatore di
terra posto nel corrispondente scomparto di alimentazione e protezione.
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Prove Elettriche
Prove di accettazione
Tutte le macchine previste nella presente fornitura dovranno superare con
esito positivo le prove di accettazione e di tipo eventualmente previste.
Queste prove saranno eseguite in piena conformità alle normative vigenti, e
specificatamente CEI 14-8/1992, su tutti i trasformatori alla fine della loro
fabbricazione e permetteranno l'emissione del certificato di collaudo per ogni
unità.
Prove di tipo o speciali
Queste prove potranno essere domandate in supplemento e saranno oggetto di
un accordo specifico con il costruttore:
prova di riscaldamento col metodo del carico simulato in accordo alle
Norme IEC 726;
prova ad impulso atmosferico;
prova di tenuta al corto circuito;
misura del livello di rumore secondo le Norme IEC 551.
(Tutte queste prove sono definite sul documento di armonizzazione CENELEC
HD 464 S1:1988, la Norma IEC 726 e le Norme IEC 76-1 a 76-5).
Comportamento al Fuoco
Questi trasformatori saranno di classe F1 come definito dall'articolo B3 allegato
B del Documento HD 464 S1:1992/ A3.
Caratteristiche Costruttive
- Avvolgimento MT inglobato e colato sotto vuoto:
- Classe di isolamento
- Sovratemperatura
:
:
- Avvolgimento BT inglobato
in resina alchidica
:
- Classe di isolamento
- Sovratemperatura
:
:
IE-80
tipo
a
conduttore
in
alluminio isolato, a strati
continui senza interstrato.
"F"
100 °C
tipo a lastra di alluminio
interavvolto con isolanti di
classe F
"F"
100 °C
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Tabella Dati
-
Potenza nominale
Rapporto di trasformazione a vuoto
Collegamenti a gruppo
Frequenza
Perdite a vuoto a Vn
Perdite a vuoto a 1,1 Vn
Corrente a vuoto Vn / 1,1 Vn
Perdite a carico a 75°C
Perdite a carico a 120°C
Tensione di c.c.
Rendimenti a cosfi 1 a 75°C:
4/4 carico
3/4 carico
- Caduta di tensione a pieno carico,
cosfi 1 a 75°C
- Livello di tensione acustica (a 1 int.)
- Temperatura ambiente max
- Caratteristiche nominali di isolamento
- Tensione di riferimento
- Tensione di prova a
frequenza industriale
- Tensione ad impulso
IE-80
:
:
:
:
:
:
:
:
:
:
kVA 630
V 15000/400
Dyn 11
Hz 50
W
W
% 1,2/2,4
W
W
%6
: %98,94
: %99,09
:
:
:
:
:
% 1,05
dB (A)
°C 40
MT
24 kV
: 50 kV
: 125 kV
BT
kV 1,1
kV 3
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2.6 - Gruppo Elettrogeno
Il Gruppo in oggetto è finalizzato ad alimentare l’impianto elettrico dell’edificio
in caso di mancanza di energia, sia generalizzata (black out ENEL), che
localizzata sul Quadro Energia Sicurezza da cui si deriva l’impianto di
emergenza/sicurezza.
Essenzialmente il gruppo elettrogeno sarà composto da:
- un motore a combustione interna del tipo ad accensione spontanea a
quattro tempi alimentato con gasolio;
- un generatore elettrico sincrono accoppiato al motore a gasolio;
- una serie di dissipatori di calore;
- quadro generale di distribuzione energia preferenziale/sicurezza e di
controllo definito nel seguito ed/QGE.
Generalità
Essenzialmente il gruppo elettrogeno sarà composto da:
- un motore a combustione interna del tipo ad accensione spontanea a
quattro tempi alimentato con gasolio;
- un generatore elettrico sincrono accoppiato al motore a gasolio;
- una serie di dissipatori di calore;
- quadro controllo definito nel seguito QGE.
Caratteristiche principali:
Motore primo
- Alimentazione:
- Raffreddamento:
- Velocità di rotazione:
- Ciclo:
- Numero cilindri:
- Capacità serbatoio incorporato:
- Cofanatura:
- Consumo specifico 50 % carico
Gasolio
Acqua
1.500 giri/minuto
diesel a 4 tempi
6
400 l
insonorizzante
< 210 gr/kWh
Generatore elettrico
- Tipo:
- Velocità di rotazione:
- Tensione:
- Frequenza:
- Potenza nominale:
- Potenza attiva a cosfì =0,8
- Potenza emergenza
- Potenza emergenza attiva a cosfì =0,8
sincrono
1.500 giri/minuto
400 volts
50 Hz
450 kVA
360 kW
500 kVA
400 kW
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Dotazioni
Il Gruppo sarà corredato da una unità a microprocessore, che consenta
di effettuare le misure delle tensioni RMS e un controllo accurato e
tempestivo di tutte le funzioni necessarie al funzionamento ottimale del
gruppo elettrogeno.
Con gli appositi pulsanti di predisposizione si potrà selezionare il tipo di
funzionamento, secondo le modalità seguenti:
OFF: è esclusa qualsiasi manovra. Sono abilitati i servizi ausiliari e
l'alimentazione dalla rete pubblica, se presente.
MANUALE: in modalità MAN è possibile avviare o arrestare il gruppo
elettrogeno, mediante i tasti
START e STOP, che danno inizio
rispettivamente al ciclo di avviamento e di arresto senza ciclo di
raffreddamento.
In presenza delle tensioni di rete e gruppo elettrogeno, mediante i tasti
NET e GEN è possibile commutare il carico dalla rete al gruppo
elettrogeno e viceversa.
Le protezioni del gruppo sono attivate.
AUT: in modalità AUTOMATICO, quando la tensione di rete scende al di
sotto del 20 % o supera il 15 % del valore nominale, (anche su una sola
fase, o la dissimetria fra le fasi supera il 15%, in caso di rete trifase)
inizia il ciclo di avviamento automatico, con un breve ritardo, per
evitare partenze in caso di microinterruzioni della rete.
Saranno previsti cinque tentativi di avviamento, intervallati da pause.
In caso di mancato avviamento si attiverà la segnalazione ottica,
acustica ed il blocco dell'apparecchiatura. A motore avviato, sarà
automaticamente disinserito il motorino di avviamento. Appena il
gruppo avrà raggiunto le condizioni nominali ,circa 10 s dalla mancanza
della rete, sarà abilitata l'inserzione del gruppo sulla utenza.
Durante il servizio saranno abilitate le protezioni del gruppo.
Al rientro della tensione di rete nei limiti nominali e dopo un opportuno
tempo di verifica della stabilizzazione della stessa, sarà disinserito il
gruppo dalla utenza e ripristinata l'alimentazione dalla rete.
Dopo un opportuno tempo di raffreddamento del motore sarà
comandato l'arresto automatico del gruppo.
Dopo l'arresto automatico il gruppo si dovrà predisporre per un nuovo
intervento.
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TEST: consentirà di esaminare il funzionamento automatico del gruppo,
senza comandare l'inserzione del gruppo sulla utenza. Solamente se si
dovesse verificare una mancanza della rete sarà comandata l'inserzione
del gruppo sulla utenza.
La prova dovrà terminare in ogni caso automaticamente ripristinando il
funzionamento Automatico e dopo che sia soddisfatta la condizione di
rientro rete ed sia stato effettuato il ciclo di raffreddamento.
Protezioni
La sorveglianza
protezioni,
del
gruppo
dovrà
avvenire
tramite
le
seguenti
Bassa pressione olio
Alta temperatura motore
Basso livello combustibile
Mancato avviamento
Bassa tensione batteria
Alta tensione batteria
Avaria alternatore caricabatteria
Anomala tensione generatore (minima e massima)
Massima frequenza generatore e Fuori giri
Minima frequenza
Sovraccarico gruppo elettrogeno
Mancato arresto motore
Arresto di emergenza
Arresto imprevisto
Richiesta manutenzione
Orologio programmabile prova gruppo
L'intervento di una protezione sarà segnalato sul display dal codice
identificativo e da un indicatore acustico.
La segnalazione permane fino a quando non viene effettuata
l'operazione di ripristino con l'apposito pulsante di RESET.
Circuito di Potenza
Il quadro di controllo del Gruppo (sigla d’identificazione QGE) dovrà essere
corredato di interruttore automatico 3P+N/1250 A con rele magnetotermico di
caratteristiche idonee per la protezione del generatore.
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2.7 - Quadri Elettrici di Bassa Tensione
I quadri e le apparecchiature previsti nell'impianto, saranno progettati, costruiti
e collaudati in conformità alle norme CEI in vigore.
Con riferimento allo schema a blocchi per i parametri elettrici e le sigle
d’identificazione, i quadri principali dovranno essere costruiti e collaudati in
conformità alle norme CEI 17-113 e 17-114 ed alle prescrizioni
antinfortunistiche.
In particolare il Quadro Generale di Bassa Tensione dovrà essere strutturato
come centro di potenza (power center), ad accesso fronte – retro, con altezza
assimilabile a mm 2.200, grado di protezione IP3X, forma 3B, composto da
struttura metallica autoportante rigida indeformabile componibile mediante
l'impiego di viti e bulloni, pannelli per apparecchi scatolati e modulari con
collegamento di terra sul fronte, setti o divisori di zone all'interno, portelle
incernierate munite di serrature con chiavi asportabili sul retro, collegamenti di
terra ove necessari.
I restanti quadri principali e quelli di zona, saranno strutturati come quadri di
distribuzione ad accesso frontale addossabili a parete, con altezza assimilabile
a mm 2.200, grado di protezione IP4X, forma 2, composti da struttura
metallica autoportante rigida indeformabile componibile mediante l'impiego di
viti e bulloni, porte trasparenti incernierate munite di serrature con chiavi
asportabili, pannelli per apparecchi scatolati e modulari con collegamento di
terra, setti o portelle divisori di zone all'interno.
I suddetti quadri principali saranno suddivisi in sezione normale e sezione
privilegiata, ognuna delle quali sarà alimentata da linea in cavo derivata dalla
rispettiva distribuzione.
I quadri di zona e/o afferenti ad una specifica attività, dovranno risultare
conformi anche alla tipologia ASD (CEI 17-13/3) in quanto destinati ad essere
installati in luogo dove personale non addestrato ha accesso al loro utilizzo.
I quadri secondari nonché i quadri tecnologici ed i sottoquadri di zona, che
presentino le caratteristiche seguenti:
- tensione nominale inferiore a 440 V
- corrente nominale in entrata non superiore a 125 A
- corrente presunta di corto circuito non superiore a 10 kA.
dovranno invece risultare conformi alle CEI 23-51.
I quadri elettrici sopra citati saranno completi di tutti i componenti ed accessori
necessari per renderli funzionali, quali telaio di sostegno e/o sistemi di
fissaggio a pavimento o parete, lamiere di chiusura laterali e frontali e morsetti
per attestazione cavi sia di energia che di comando e segnalazione.
I componenti dovranno presentare al loro interno la caratteristica di
"autoestinguenti".
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Tutti i quadri elettrici di questo impianto dovranno essere realizzati con
carpenteria metallica, salvo eventuali alternative concertate con la DD.LL,
relative più che altro ai sottoquadri di piccole dimensioni.
Caratteristiche meccaniche
I suddetti quadri saranno costruiti con struttura metallica portante e
risulteranno suddivisi in sezioni o colonne fra loro componibili con pannelli con
feritoia.
La chiusura su tutti i lati, la porta ed i sostegni interni saranno realizzati con
lamiere di spessore ≥ 2 mm.
Le lamiere terminali di chiusura saranno asportabili e munite di idonee patte di
sostegno per facilitare il montaggio.
Sono previste staffature per il sostegno dei cavi in ingresso al quadro dall’alto.
L'accesso al vano sbarre e cavi sarà ottenuto rimuovendo i pannelli di
tamponamento.
I quadri in oggetto dovranno presentare gradi di protezione meccanica non
inferiori ai seguenti:
- IP3x sull'involucro esterno in Cabina elettrica
- IP44 sull'involucro esterno nei luoghi umidi o classificati
- IP4x sull'involucro esterno negli ambienti ordinari
- IP20 sulle parti interne.
Dati elettrici nominali
Caratteristiche principali:
Tensione nominale:
Tensione di esercizio:
Frequenza:
Numero fasi:
Tensione di prova a frequenza
ind.le per circuiti ausiliari:
Potere d'interruzione alla tensione
di riferimento di 415 V in Ics:
Sezione minima sbarra di terra:
Sezione conduttori circuiti ausiliari:
-
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Alimentazione:
Partenze:
Installazione:
660 V
400 V
50 Hz
3+N+T
2 kV per 1"
rif. schema elettrico relativo
40 mm²
1.5 mm² (comandi e
segnal.)
1.5 mm² (volmetriche)
2.5 mm² (amperometriche)
dall'alto/basso con cavi
dall'alto/basso con cavi
all'interno
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Collegamenti di terra
Tutte le colonne componenti i quadri saranno collegate ad una barra continua
di terra in rame di sezione congrua a smaltire la massima corrente di guasto a
terra.
La sbarra di messa a terra del QGBT sarà interconnessa alla rete di terra
dell'impianto in due punti.
La sbarra collettrice di terra è fissata in posizione tale da non ostacolare gli
allacciamenti dei conduttori attivi dei cavi di potenza ai terminali degli
apparecchi e dei cavi ausiliari alle morsettiere.
Ad essa sono collegate direttamente le strutture metalliche dei singoli
scomparti.
Gli schermi mobili e le porte incernierate dei cubicoli sono messe a terra con
trecce di rame isolate con guaina in pvc giallo-verde di sezione
maggiore/uguale a 6 mm².
Saranno opportunamente non collegate a terra le portelle esterne dei quadri,
essendo dotate di guarnizione a tenuta.
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2.8 - Gruppo Soccorritore di Continuità (CPS)
Al fine di ottimizzare la gestione dell’esercizio e della manutenzione, si prevede
l’installazione di un sistema centralizzato in continuità assoluta, nel seguito
definito Sistema di Sicurezza Centralizzato, finalizzato all’alimentazione delle
utenze di sicurezza della Multisala in caso di mancanza rete, completo di:
- n.1 Gruppo Soccorritore CPS (Central Power Supply System), Autonomia 1h
al 70% del carico, conforme alla norma EN 50171 (Sistemi di alimentazione
centralizzati, CEI 34-102), funzionamento tipo On-Line, definito in progetto
CPS, caratterizzato da:
o Potenza di 10 kVA alla tensione di 400-230 V / 50 Hz, trifase con neutro
in ingresso/uscita;
o Batterie di Accumulatori al piombo ermetico, esenti da esalazioni e
manutenzione atte a conferire l’autonomia richiesta;
o un Interfaccia RS 232/485;
o un Interfaccia RS 232 / Ethernet per la comunicazione con la rete
ethernet presente nell’edificio;
- n.n interfacce / moduli di sorveglianza singola associati a moduli d’uscita da
installare sui singoli apparecchi delegati alla funzione di illuminazione sicura.
In quest’ottica si prevede l’installazione di un sistema centralizzato con
soccorritore CPS tipo Schneider Mastersin Duo, funzionamento tipo On-Line a
doppia conversione con neutro passante, costituito principalmente da sistema
a batterie, associato ai seguenti componenti:
- una Centralina di Controllo Schneider Dardo Plus;
- un Interfaccia RS 232/485;
- un Interfaccia RS 232 / Ethernet per la comunicazione con la rete
ethernet presente nell’edificio.
Il sistema così configurato è in grado sia di fornire tutte le informazioni relative
allo stato di funzionamento rendendole disponibili ad esempio per il Sistema di
Supervisione Integrato di cui nel seguito, che di attivare l’Inibizione o il Blocco
totale dell’impianto tramite postazioni remote su WEB, in modo da predisporre
interventi di manutenzione programmata celeri ed efficienti.
Infine, ma non meno importante, la scelta di proporre il sistema centralizzato
descritto in alternativa all’impianto con apparecchi autoalimentati, consente di
assolvere pienamente alle prescrizioni normative in materia, con particolare
riferimento alle norme CEI EN 50171, 50172 ed UNI 11222 relativa alle
procedure per la verifica periodica, la manutenzione ed il collaudo.
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I principali vantaggi del suddetto impianto si possono riassumere nei seguenti
punti:
- Il controllo del funzionamento dei singoli apparecchi automatizzato e
programmabile;
- una sorgente autonoma unica per Edificio con relativa manutenzione
ridotta ad un unico blocco di batterie;
- un generatore a batterie certificate Eurobat 10 Anni di vita ( nel
periodo di 10 anni le batterie autonome vengono normalmente
sostituite 3 volte con relativi costi di materiale e manodopera);
- possibilità di controllare in maniera remota l’impianto tramite WEB e
quindi pianificare la manutenzione;
- possibilità di testare sia il funzionamento che l’autonomia delle
batterie, tramite programmazione diretta dal monitor LCD della
Centrale;
- possibilità di effettuare la lettura dei risultati dei test, che verranno
conservati nel diario della Centrale per un periodo maggiore di due
anni.
La portata di ventilazione (naturale e/o forzata) dei locali (o scomparti) in cui
sono alloggiate le batterie, necessaria per ridurre la concentrazione in aria di
idrogeno emesso durante la carica, sarà risultare conforme alle norme CEI 2226 (EN 62040-1-1) e CEI 22-27 (EN 62040-1-2).
2.9 - Gruppi di Continuità (UPS)
Il progetto di specie prevede l’utilizzo delle seguenti sorgenti di energia in
continuità assoluta:
- n.1 Gruppo a corredo della sezione privilegiata dell’impianto, da 120 kVA
alla tensione di 400 V / 50 Hz, trifase + neutro in ingresso/uscita,
autonomia 15’, definito in progetto UPSEP;
- n.1 Gruppo con funzione tampone a corredo dei circuiti ausiliari del Quadro
QMT dell’impianto in Cabina di Trasformazione, da 800 VA alla tensione di
230 V / 50 Hz, monofase in ingresso/uscita, autonomia 10’, definito in
progetto ctr/UPSP.
Essi dovranno essere costituiti da:
- un raddrizzatore carica-batteria esafase / dodecafase
- un inverter completo di trasformatore di separazione galvanica
- un commutatore statico con commutazione in tempo “0"
- un sezionatore fusibile ingresso rete
- un sezionatore fusibile rete di riserva
- un sezionatore fusibile batteria
- un commutatore rotativo sottocarico costituente il sistema di by-pass
manuale
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Gli apparati in oggetto dovranno :
- garantire l’alimentazione del carico in mancanza rete a “tempo zero”;
- conferire un elevato livello qualitativo dell’energia fornita, con tensione e
frequenza perfettamente regolate e stabilizzate;
- risultare immuni ai disturbi di rete, inclusi quelli ad alta frequenza.
Gli UPS saranno corredati di Batterie di Accumulatori al piombo ermetico,
esenti da esalazioni e manutenzione atte a conferire l’autonomia richiesta.
La portata di ventilazione (naturale e/o forzata) dei locali (o scomparti) in cui
sono alloggiate le batterie, necessaria per ridurre la concentrazione in aria di
idrogeno emesso durante la carica, dovrà risultare conforme alle norme CEI
22-26 (EN 62040-1-1) e CEI 22-27 (EN 62040-1-2).
2.10 - Protezione contro i contatti indiretti e le sovracorrenti
Il sistema di distribuzione adottato è di tipo TN-S con impianto di terra unico,
come sopra descritto.
Protezione contro i contatti indiretti
Al fine di soddisfare le prescrizioni normative CEI 64-8/4 art.413.1.3.3 in
materia di caratteristiche d’intervento dei dispositivi di protezione, e CEI 648/7 in ordine a linee destinate a luoghi a “maggior rischio in caso d’incendio”, a
livello di distribuzione primaria, cioè sul quadro QGBT, sono previsti dispositivi
differenziali, regolabili in tempo ed in corrente e/o in curva fissa, a corredo
degli interruttori che ne costituiscono le unità di uscita.
A livello di distribuzione secondaria e successiva tutti i circuiti che alimentano,
tramite o senza prese a spina, componenti elettrici mobili, portatili o
trasportabili, saranno protetti da interruttori magnetotermici associati a relè
differenziali con soglia di intervento fissata a 0,03A, in modo da garantire una
protezione addizionale contro i contatti diretti (CEI 64-8/4 art. 412.5.1).
Protezione contro le sovracorrenti
Saranno utilizzati interruttori automatici con sganciatore termico a tempo
inverso per sovraccarico e sganciatore a tempo indipendente per massima
corrente, a soglia fissa o regolabile a seconda delle caratteristiche della
funzione da espletare.
In particolare, al fine di soddisfare le prescrizioni normative in materia di
selettività d’intervento tra dispositivi di protezione contro le sovracorrenti, con
particolare riferimento all’articolo 536.1 della Norma CEI 64-8, il
coordinamento tra le protezioni è stato impostato adottando i seguenti criteri
progettuali nei riguardi delle sovracorrenti:
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-
-
selettività amperometrica e cronometrica sia al sovraccarico che alle
correnti verso terra tra gli interruttori del QGBT e dei Quadri di Zona e
Secondari in genere;
selettività amperometrica sia al sovraccarico che alle correnti verso terra tra
gli interruttori dei Quadri di Zona e dei Quadri Tecnologici e Sottoquadri;
protezioni ad alta selettività sia al sovraccarico che alle correnti verso terra
per l’utenza finale.
Le caratteristiche tecniche degli interruttori saranno dettagliatamente indicate
sugli schemi elettrici.
Le caratteristiche d'intervento non regolabili saranno:
- curva B
- curva C
- curva D
secondo le norme CEI 23-3.
2.11 - Protezione contro i contatti diretti
Tutto l'impianto elettrico sarà realizzato con componentistica per posa da
esterno e/o da incasso avente grado di protezione non inferiore a IP4X.
Inoltre dovrà essere garantito il grado di accessibilità al dito di prova non
inferiore al livello B, che pertanto consenta di classificare gli eventuali
interventi sull'impianto in "lavori non elettrici", il tutto secondo la norma CEI
11-27.
Tutte le parti attive dei circuiti elettrici saranno pertanto racchiuse in custodia
con tale grado di protezione.
Nei locali tecnici con presenza di umidità gli impianti dovranno garantire un
grado di protezione non inferiore ad IP 55.
Per i componenti installati in pozzetti con drenaggio, è richiesto un grado di
protezione non inferiore ad IP67 (immersione per 30 minuti).
Tutte le parti attive dei circuiti elettrici in transito nei suddetti pozzetti saranno
pertanto racchiuse in custodia con almeno tale grado di protezione.
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2.12 – Distribuzione
I criteri d’impostazione progettuale afferenti alla distribuzione degli impianti
elettrici viene nel seguito illustrata, riprendendo i concetti espressi nel
paragrafo 2.2 Struttura dell’impianto.
Distribuzione principale
La distribuzione in epigrafe si riferisce alla sezione di impianto configurata dal
Quadro Generale di Bassa Tensione, strutturato tramite sistemi di sbarra
sottesi ai rispettivi montanti di macchina, collegati tra loro da congiuntori, la
cui gestione è finalizzata al funzionamento in parallelo di non più di due
trasformatori ovvero al funzionamento in emergenza del Gruppo Elettrogeno
con trasformatori disattivati.
In quest’ottica il progetto persegue un sostanziale equivalenza della potenza
erogata dai singoli trasformatori.
Distribuzione secondaria
La suddivisione adottata dei circuiti di illuminazione e forza motrice prevede:
a) per gli ambienti frequentati dal pubblico:
• illuminazione normale alimentata tramite almeno due circuiti indipendenti;
• illuminazione di sicurezza centralizzata alimentata tramite almeno due
circuiti indipendenti;
• prese fisse di forza motrice normale alimentata tramite uno o più circuiti a
seconda dello sviluppo dell’impianto.
b)
•
•
•
per i locali di servizio/tecnici:
illuminazione normale derivata da quadro locale o di piano;
illuminazione di sicurezza tramite apparecchi autoalimentati;
prese fisse di forza motrice con almeno un circuito da quadro di
piano/locale.
Le alimentazioni ai quadri principali di piano saranno realizzate tramite linee in
cavo
derivate
dalle
rispettive
sezioni
di
energia
normale/preferenziale/privilegiata.
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Criteri di dimensionamento, caratteristiche di cavi e vie-cavi
Tutte le linee saranno protette contro le sovracorrenti sia per il sovraccarico e
quindi anche per il cortocircuito in fondo alla linea stessa (CEI 64-8/4 art.
435.1 e CEI 64-8/5 sez. 533).
Inoltre sarà rispettato quanto raccomandato dalle normative in termini di
caduta di tensione, (CEI 64-8/5 art. 525) limitando la caduta di tensione
percentuale
∆v% tra l'origine dell'impianto (Cabina Elettrica) e qualunque punto
dell'impianto stesso al valore del 4%, secondo la seguente ripartizione:
*
Trafo – ed/QGBT:
∆V% ≤ 0.1%
∆V% ≤ 0.9%
*
ed/QGBT - Quadri Principali:
*
Quadri Principali – Quadri secondari:
∆V% ≤ 1.5%
*
Quadri Principali – Utenza più sfavorita:
∆V% ≤ 3.0%
*
Quadri Secondari - Utenza più sfavorita:
∆V% ≤ 2.0%
I parametri caratteristici dell’impianto in oggetto sono riportati nell’elaborato
specifico “Calcoli dimensionamento cavi e coordinamento delle protezioni” (IE83).
Come detto in premessa, la struttura è soggetta a rigorose prescrizioni di
prevenzione incendi, e, come tale, richiede che i cavi di energia e segnale non
determinino il rischio di emissione di fumi, gas acidi e corrosivi, secondo le
vigenti norme di buona tecnica.
Pertanto i tipi di condutture adottate saranno:
- FG7(O)R 0.6/1 kV: cavo uni/multipolare flessibile isolato in EPR, sotto
guaina di PVC NPI (non propagante l'incendio), a norme CEI 20-13 e
20-22 II, CEI 20-37.1 e UNEL 35375 per i circuiti di distribuzione
principale e circuiti all’esterno in genere;
- FG7OM1 0.6/1 kV: cavo multipolare flessibile senza emissione di gas
corrosivi, isolato in EPR qualità G10, sotto guaina speciale elastomero
termoplastico qualità M1, NPI (non propagante l'incendio), a norme
CEI 20-13 e 20-22 III 20-37.1, 20-38 e UNEL 35375 per i circuiti di
distribuzione principale;
- FROR 450/750V: cavo multipolare flessibile isolato in PVC di qualità
TI2 sotto guaina in pvc NPI (non propagante l'incendio), a norme CEI
20-20, 20-22 II e 20-37, a certificato di sorveglianza IMQ, per le linee
di distribuzione secondaria in controsoffitto e/o contropavimento;
- N07G9-K: cavo unipolare isolato in pvc, a norme CEI 20-22 II, CEI
20-20, CEI 20-11 ed UNEL 35752 per gli stacchi di collegamento
all’utenza finale;
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-
FGT10OM1-45 0.6/1 kV: cavo multipolare flessibile resistente al fuoco
a bassissimo sviluppo di fumi gas tossici e corrosivi con conduttori in
rame isolati in gomma EPR, riempitivo in gomma ad alta
autoestinguenza, sotto guaina in PVC di qualità RZ NPI, a norme CEI
20-36, 20-22 II, CEI 20-37.1.2, ed IEC 332.3 per i circuiti di sicurezza
nei percorsi in canale metallico.
La massima caduta di tensione ammissibile è stata valutata considerando il
carico concentrato all'estremità del circuito con una corrente d'impiego pari alla
corrente presunta di utilizzo.
I colori utilizzati saranno:
- GIALLO/VERDE per i conduttori di protezione ed equipotenziali;
- BLU per il conduttore di neutro;
- GRIGIO/NERO/MARRONE per i conduttori di fase, in conformità
alle CEI 64-8/5 art. 514.3.
Le vie cavi saranno realizzate nel modo seguente:
- passerella con fondo continuo a rete in acciaio zincato elettrolitico, completo
di coperchio nei tratti verticali, a marchio CE e conforme alla norma CEI 2376, nelle seguenti formazioni (dimensioni approssimative):
*600x100 mm
*400x60 mm
*300x60 mm
*200x60 mm
*150x60 mm
*100x60 mm
- canale / passerella con fondo continuo in acciaio zincato elettrolitico
completo di coperchio nei tratti verticali, a marchio CE e conforme alle
norme CEI 23-31, nelle seguenti formazioni (dimensioni approssimative):
*200x60 mm
*150x60 mm
*100x60 mm
- canale portacavi in materiale plastico ad uso cornice / battiscopa, a tre
scomparti, completo di coperchio, a marchio CE e conforme alle norme CEI
23-19, nelle seguenti formazioni (dimensioni massime approssimative):
*120x28 mm
*80x23 mm
*70x23 mm
- tubazione in pvc autoestinguente completo di accessori, a marchio CE e
conforme alle norme CEI 23-8 e successive varianti, per derivazioni dalla via
cavi principale per impianti a vista;
- tubazione in pvc pesante autoestinguente flessibile completo di accessori, a
marchio CE e conforme alle norme CEI 23-14 e variante V1, per impianti
sottotraccia.
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L’indipendenza dei circuiti di sicurezza sarà garantita adottando i requisiti di
installazione seguenti:
a) luoghi frequentati dal pubblico
- i cavi dovranno essere di tipo resistente al fuoco almeno nel tratto dorsale e
successivamente anche nei tratti ove sussista promiscuità di posa all’interno
della stessa conduttura portacavi (canale e/o tubazione) con in circuiti
ordinari.
b) ambienti ordinari (locali tecnologici, uffici, spogliatoi)
- i cavi dovranno essere di tipo multipolare almeno nel tratto dorsale e
successivamente anche nei tratti ove sussista promiscuità di posa all’interno
della stessa conduttura portacavi (canale e/o tubazione) con in circuiti
ordinari.
I cavi la cui posa è prevista in involucri metallici dovranno essere di tipo con
guaina con o senza conduttore di protezione (CEI 64-8 art.751.04.1 l2).
Per le derivazioni, connessioni e raccordi saranno utilizzate:
- cassette in pvc autoestinguente da incasso con coperchio fissato a vite
in grado di garantire un grado di protezione IP ≥ 4xB, che, in caso di
raccordo con l’impianto in esecuzione a vista dovrà essere di tipo
“alto”;
- cassette metalliche da parete con guarnizione in gomma
antinvecchiamento, grado di protezione IP ≥ 55B (a marchio CE e
conformi alle norme CEI EN 60529, installabili anche sul bordo del
canale elettrico), complete di coperchio fissato a vite;
- cassette in policarbonato da parete IP ≥ 4xB (a marchio CE e
conformi alle norme CEI C.431 e IEC 670, installabili anche sul bordo
del canale), complete di coperchio fissato a vite;
- -morsettiere in tecnopolimero con morsetti in ottone a norme CEI 2320.
I cavidotti interrati per energia saranno realizzati tramite tubazione in
polietilene, serie pesante, schiacciamento superiore a 450 N, tipo 450 o 750
secondo la Variante V1 della Norma EN 50086-2-4 (CEI 23-46), flessibile a
doppia parete, diametro 110,.., 200 mm, fornita e posta in opera su scavo
predisposto in parte su terreno vegetale ed in parte su sede stradale, ad una
profondità di circa cm 50 dal piano stradale, in letto di sabbia con eventuale
nastro di segnalazione.
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2.13 - Impianto di illuminazione normale
Al fine di perseguire gli obiettivi di ottimizzazione dei consumi energetici, il
progetto prevede la dotazione di un impianto di illuminazione a regolazione
manuale/automatica, in tutti gli ambienti dove ha accesso il pubblico, in grado
di adeguare l’intensità dell’illuminazione artificiale in funzione delle
configurazioni scenografiche pre-impostate e/o al deficit rispetto a quella
naturale negli ambienti di caratteristiche architettoniche e funzionali idonee,
per raggiungere i livelli di comfort previsti.
L’impianto in specie è costituito da apparecchi illuminanti a basso consumo
caratterizzati da tecnologia a LED, garantita per una vita media di 50.000 ore,
nel rispetto dei parametri illuminotecnici previsti dalle norme specifiche, e da
sottosistema intelligente corredato da sensori di luminosità.
In ossequio al DL 9/04/2008 n. 81 in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro, la tipologia dei compiti ed attività visive previsti
nei vari ambienti interni esige il rispetto della normativa tecnica vigente in
materia di illuminazione artificiale.
Con riferimento in particolare alla norma EN 12464-1 (Luce e illuminazione –
Illuminazione dei posti di lavoro – Parte 1: Posti di lavoro interni), il progetto
prevede, per i vari ambienti, l’installazione di apparecchi illuminanti di nuova
fornitura, in grado di realizzare un’illuminazione artificiale tale da garantire il
rispetto delle seguenti prescrizioni illuminotecniche per i vari tipi di locale ed
attività:
- livello ed uniformità di illuminamento;
- ripartizione delle luminanze;
- limitazione dell’abbagliamento con il rispetto del limite del grado unificato di
abbagliamento (UGRL);
- direzione della luce;
- colore della luce e sua resa;
- illuminamento medio;
- uniformità (rapporto illuminamento minimo/illuminamento medio) > 0,6
- rapporto illuminamento minimo/illuminamento massimo > 0,4.
Gli ambienti, sedi di specifiche attività individuate all’interno della struttura in
progetto, vengono di seguito esaminati in ordine alle caratteristiche
illuminotecniche adottate:
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Atrio
Le prescrizioni illuminotecniche specifiche richiedono che il grado unificato di
abbagliamento (UGRL) non superi il limite di 22 con illuminamento medio non
inferiore a 200 lx (rif. Tabella 5.5 Luoghi Pubblici, pos. 5.1.3 “Saloni di ritrovo”,
norma EN 12464-1).
I locali afferenti all’area in epigrafe saranno attrezzati con controsoffitto.
Ciò premesso, il progetto prevede l'installazione di un impianto in grado di
garantire un'illuminazione idonea e confortevole, ottenuta con apparecchi di
foggia circolare da incasso, anello di schermatura Φ = 230 mm, diffusore
temprato in vetro trasparente, ad illuminazione diretta, costituiti da corpo
metallico in pressofusione di alluminio, ottica in alluminio puro, lampade a LED,
potenza di lampada 52 W, equivalente ad HID da 70 W, dimmerabili con
sistema DALI, installati a soffitto ad interdistanze regolari , il tutto secondo la
norma EN 12464-1.
Gli apparecchi saranno caratterizzati da:
- diametro 198 mm;
- anello brillantato per garantire una schermatura UGR 19;
- sistema brevettato con sensori per
stabilizzazione della temperatura di colore per tutta
la durata;
- unità elettrica interna compatibile Dali;
- flusso luminoso 4000 lm, efficienza apparecchio
> 75 lm/W;
- Grado di protezione IP65;
- Alimentazione con tensione di rete 230 V 50 Hz;
- Potenza installata circa 7 W /m2.
Sale Proiezione
Le prescrizioni illuminotecniche specifiche richiedono che il grado unificato di
abbagliamento (UGRL) non superi il limite di 22 con illuminamento medio non
inferiore a 200 lx a terra durante le fasi di riordino delle sale (rif. Tabella 5.5
Luoghi Pubblici, pos. 5.3.3 “Poltrone per gli spettatori, manutenzione e pulizia”,
norma EN 12464-1).
Ciò premesso, il progetto prevede l'installazione di un impianto in grado di
garantire un'illuminazione idonea e confortevole, ottenuta con apparecchi di
foggia circolare da incasso, sia del tipo descritto in precedenza che del tipo di
dimensioni ridotte, con anello di schermatura Φ = 120 mm, diffusore temprato
in vetro trasparente, ad illuminazione diretta, costituiti da corpo metallico in
pressofusione di alluminio, ottica in alluminio puro, lampade a LED, potenza di
lampada 26 W, equivalente a fluorescente da 2x26 W, dimmerabili con sistema
DALI, installati a soffitto in posizione centrata rispetto ai singoli pannelli, il
tutto secondo la norma EN 12464-1.
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Gli apparecchi saranno caratterizzati da:
- diametro 118 mm;
- anello brillantato per garantire una schermatura
UGR 19;
- sistema brevettato con sensori per
stabilizzazione della temperatura di colore per
tutta la durata;
- unità elettrica interna compatibile Dali;
- flusso luminoso 2360 lm, efficienza apparecchio
-
> 75 lm/W;
Grado di protezione IP54;
Alimentazione con tensione di rete 230 V 50 Hz;
Potenza installata circa 4 W /m2.
Uffici
Le prescrizioni illuminotecniche specifiche richiedono che il grado unificato di
abbagliamento (UGRL) non superi il limite di 19
con illuminamento medio dei posti di lavoro non
inferiore a 500 lx (rif. Tabella 5.3 Uffici, pos. 5.3.2
“Scrittura, lettura, elaborazione dati”, norma EN
12464-1).
I locali afferenti all’area in epigrafe saranno
attrezzati con controsoffitto a pannelli di forma
quadrata e dimensioni 60x60 cm.
Le pareti interne e le porte saranno in muratura.
Ciò premesso, il progetto prevede l'installazione di
apparecchi illuminanti in grado di garantire
un'illuminazione idonea e confortevole nella “zona
di lavoro” interna ai singoli locali, ottenuta con plafoniere da incasso
compatibili con la struttura a pannelli del controsoffitto stesso, ad illuminazione
diretta ed indiretta, costituite da struttura metallica in pressofusione di
alluminio, diffusore in materiale perlato PMMA, ottica schermata in alluminio
puro satinato, in grado di fornire una luminanza inferiore a 1000 cd/m² per
angoli superiori a 65° radiali per schermatura di monitor verticali, reattore
elettronico, per lampade fluorescenti compatte TC-L con temperatura di calore
compresa tra 3300 K e 5300 K (gruppo I), Ra<80, , dimmerabili tramite
sistema DALI, il tutto secondo la norma EN 12464-1.
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Locali tecnici
Le aree in epigrafe sono state assimilate a “Sala macchine” con limite del
grado unificato di abbagliamento (UGRL) non superiore a 25 ed illuminamento
medio non inferiore a 200 lx (rif. Tabella 2.15 “Centrali elettriche”, pos. 2.15.3,
norma EN 12464-1).
L'illuminazione sarà realizzata con plafoniere in policarbonato autoestinguente,
riflettore e recuperatore di flusso in acciaio zincato a caldo, cablaggio
elettronico, scrocchi in acciaio inox, per lampade a LED, classe d'isolamento I,
grado di protezione minimo IP65, installate a soffitto e/o a parete, ad una
quota non inferiore a 2,5 m circa.
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2.14 - Impianto di illuminazione di emergenza/sicurezza
Con riferimento alla Norma UNI EN 1838, il progetto in esame si propone di
realizzare un impianto di illuminazione d’emergenza/sicurezza costituito da
apparecchi illuminanti di tipo ordinario alimentati dal Sistema di Sicurezza
Centralizzato, integrati da alcuni apparecchi autoalimentati, perlopiù previsti
all’interno dei locali tecnici, in modo da perseguire le seguenti finalità:
1) Identificazione delle vie d’esodo: assicurare l’individuazione delle vie
d’esodo e il loro sicuro utilizzo per gli spettatori in caso di disservizio
sull’impianto ordinario;
2) Funzione anti-panico: fornire l’illuminamento necessario atto ad evitare il
panico ed a raggiungere un luogo da cui sia possibile identificare una via
d’esodo;
3) Intervento automatico: garantire il valore d’illuminamento senza interruzioni
per il tempo sufficiente a permettere l’interruzione delle attività in corso
senza compromettere l’incolumità delle persone.
Per brevità si è definita illuminazione di sicurezza quella alimentata dal Sistema
di Sicurezza Centralizzato dell’impianto, e illuminazione di emergenza quella
costituita da apparecchi autoalimentati.
Nel presente progetto sono stati perseguiti i seguenti livelli minimi di
illuminamento:
- vie di esodo (scale, porte, uscite): > 5 lx a 1 m di altezza dal piano di
calpestio;
- locali generici: > 2 lx a 1 m di altezza dal piano di calpestio.
L’illuminazione di sicurezza sarà realizzata con le modalità seguenti:
• nelle sale di proiezione e nelle aree frequentate da pubblico i tramite
apparecchi illuminanti di
tipo ordinario alimentati
dalla sezione di sicurezza;
•
nelle sale di
proiezione e nelle aree
frequentate da pubblico in
prossimità dei varchi di
ingresso/uscita il progetto
prevede l'installazione di
apparecchi illuminanti a
LED autoalimentati
1x6..11W/230V, che
dovranno garantire
un'autonomia di 1 ora;
•
in corrispondenza dei
gradini delle sala di
proiezione il progetto prevede un’illuminazione segna-passo in grado di
evidenziare i cambi di quota, tramite apparecchi illuminanti a LED lineari
incassati nello spigolo del gradino alimentati dalla sezione di sicurezza;
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•
nelle scale tramite apparecchi da parete di tipo ordinario alimentati dalla
sezione di sicurezza.
I rispettivi circuiti di alimentazione saranno attivati:
- tramite Sistema di Supervisione, con modalità permanente durante tutto
l’orario di lavoro o con trascinamento da parte dell’accensione dei circuiti di
illuminazione ordinaria;
- automaticamente in caso di interruzione dell’erogazione dell’energia
ordinaria, tramite logica di tipo elettromeccanica.
E’ inoltre prevista l’illuminazione di corsia costituita da apparecchi illuminanti a
LED installati ad incasso nei gradini, alimentata da circuiti di sicurezza.
2.15 - Impianto d’illuminazione esterna
Impostazione progettuale
Il progetto architettonico prevede alcune pertinenze esterne da illuminare
costituite da:
• i parcheggi a raso con i relativi percorsi motorizzati,
• le aiuole e le zone alberate in prossimità dei confini,
• i vialetti pedonali di accesso alla Multisala ed i varchi di uscita verso
l’esterno.
In questo contesto l’impianto in epigrafe si propone di perseguire i seguenti
obiettivi:
- garantire buone condizioni di visibilità durante le ore notturne in modo
che il conducente di autoveicoli possa percepire distintamente e
localizzare con certezza e in tempo utile tutti i dettagli dell’ambiente
necessari alla condotta del suo automezzo;
- consentire ai fruitori della infrastruttura il riconoscimento degli ostacoli in
condizione di ridotta o nulla visibilità locale, sia in rapporto all’orario che
alle condizioni meteo-climatiche.
- conferire un’illuminazione gradevole ed assicurare il conseguimento di
adeguate condizioni di sicurezza ed agibilità in mancanza di luce
naturale;
- prevenire la formazione di zone d’ombra troppo marcata;
- rendere possibile un efficace controllo ai fini della prevenzione
dell’intrusione di notte di estranei;
- riduzione dell’inquinamento luminoso;
- risparmio energetico;
- escludere il rischio di fenomeni di abbagliamento;
- ottimizzazione dei costi di esercizio e manutenzione.
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Nell’elaborazione del presente progetto, si è fatto riferimento:
- alla Legge Regionale n.19 del 29 settembre 2003 promulgata dalla
Regione Emilia Romagna in ordine alle Norme in materia di riduzione
dell’inquinamento luminoso e di risparmio energetico;
- Deliberazione della Giunta Regionale del 18/11/2013 n.1688 afferente
alla nuova direttiva per l’applicazione dell’art.2 della Legge Regionale
n.19 del 29 settembre 2003 recante “Norme in materia di riduzione
dell’inquinamento luminoso e di risparmio energetico”;
- alla norma UNI 10819 (Requisiti per la limitazione della dispersione verso
l’alto del flusso luminoso) in ordine alle problematiche inerenti la
limitazione dell’inquinamento luminoso;
- alla norma UNI 11248 (Selezione delle categorie illuminotecniche) in
ordine alle prestazioni illuminotecniche degli impianti di illuminazione
atte a contribuire, per quanto di pertinenza, alla sicurezza degli utenti
delle strade;
- alla norma UNI EN 13201-2, in ordine alle indicazioni relative alle
“Prescrizioni prestazionali” (parte 2), ai “Calcoli delle prestazioni” (parte
3), ed ai “Metodi di misurazione della prestazioni fotometriche” (parte 4)
afferenti a Strade con traffico motorizzato, catalogate in classe ME3c, S3,
S4 secondo il prospetto “Serie ME di classi di illuminazione;
- al Capitolato SPACE CINEMA.
- alla Guida per il Piano Regolatore Comunale dell’Illuminazione Pubblica
edito da AIDI (Associazione Italiana Di Illuminazione) nel gennaio ’98.
I relativi principali parametri illuminotecnici a cui si è fatto riferimento per la
verifica progettuale sono:
- Illuminamento orizzontale medio mantenuto stalli parcheggio: EHM≈30 lx
- Illuminamento orizzontale minimo mantenuto: EHmin>4 lx
- Luminanza media mantenuta: Lm ≈ 1,0 cd/m2
- Rapporti di uniformità U0 percorsi motorizzati ≥ 0,4
Il progetto illuminotecnico, di cui alla presente relazione, prevede un impianto
realizzato tramite punti luce su palo cilindrico di altezza circa 5 m fuori terra,
completi di apparecchi illuminanti con ottica CUT-OFF, ad ampia apertura
laterale specifica per parcheggi, emissione frontale regolabile, lampada LED,
disposti in corrispondenza alle aiuole che delimitano gli stalli, oltre che
perimetralmente all’area, con interdistanza sui tratti rettilinei non inferiore a
18,5 m, di caratteristiche seguenti:
•
corpo
in
alluminio
estruso
e
pressofuso
•
diffusore in vetro piano temperato di
spessore 5 mm
•
telaio in pressofusione
•
classe d’isolamento II
•
grado di protezione IP65
•
attacco testa-palo singolo e/o doppio
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•
•
•
•
•
•
ottica Cut-Off stradale e conseguente rapporto medio di emissione superiore
Rn=0,00% e quindi dispersione verso l’alto del flusso luminoso nulla
apertura laterale di 60°
sorgente luminosa costituita da 36 elementi LED bianco 4200 K, Potenza
Totale assorbita 84W/230V
• protezione delle parti metalliche tramite processo di pre-trattamento
chimico di nanoparticelle ceramiche, strato di polvere epossidica, strato
finale in polvere poliestere ad elevata resistenza ai raggi ulrtavioletti ed
alla corrosione
• Caratteristiche:
Marcatura CE
Norme di riferimento: CEI EN 60598-1, CEI EN 60598-2-1, CEI EN
60598-2-3, Compatibile con la normativa UNI 10819 (Inquinamento
luminoso).
I suddetti punti luce dovranno essere corredati di:
pali cilindrici diritti di altezza fuori terra 5 m, realizzati in un unico tratto di
acciaio zincato e verniciato, ∅(base)=102 mm, ∅(testa)=76 mm, sezione
rotonda, tronco di base da incassare nel terreno per mm 500, spessore
minimo dell'ordine di mm 3, zincatura a caldo secondo la norma UNI EN
ISO 1461, eventuale verniciatura a polveri poliestere previo procedimento
di pulitura zinco e fosfosgrassaggio onde garantire la massima resistenza
alla corrosione degli agenti atmosferici come da norma ASPM -B-117-61,
colore grigio grafite ad effetto satinato, resistenza e deformabilità secondo
la norma UNI EN 40, completi di fori per i passaggi delle tubazioni dei cavi
e per il portello, con fissaggio al plinto tramite un primo strato di malta
cementizia ed un secondo di sabbia bagnata ed un collare di malta
cementizia di chisura alto circa 10 cm;
portelli da palo in pressofusione di alluminio, di forma e bordi arrotondati,
perfettamente complanari al palo e completo di serratura con chiave
triangolare grande (lato chiave mm 9), portafusibili e fusibili, da inserire
all'interno dell'apposita feritoia a testate semitonde, grado di protezione
minimo IP54, morsettiere in materia plastica per entrata-uscita cavi
tetrapolari fino a mmq 25 e derivazione alla lampada fino a mmq 2,5,
classe d'isolamento II, conformi alla Norma europea EN 40 ed essere
dotati di marcatura CE;
condutture in tubazioni di polietilene interrate ∅ 90 mm, e cavi unipolari a
doppio isolamento tipo FG7R 0,6/1 kV.
I risultati del calcolo illuminotecnico sono riportati in figura 1.
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Fig.1 – Valori di illuminamento orizzontale sul piano di calpestio
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Lungo i marciapiedi perimetrali sono previsti apparecchi di foggia rotonda, con
struttura e riflettore in alluminio, vetro antisfondamento, classe III, grado di
protezione IP67, lampade a LED, potenza impegnata 9,1 W / 230 V,
calpestabili Φ 190.
2.16 - Impianto di forza motrice
L'impianto di forza motrice è costituito da prese di tipo civile per quanto
riguarda i locali ordinari, e di tipo industriale per quanto riguarda i locali tecnici
e le sale di proiezione in corrispondenza dello schermo.
I materiali adottati risulteranno conformi alle norme CEI 23-16 (prese a spina
per usi domestici e similari) e CEI 23-12 (prese a spina per uso industriale).
I circuiti destinati alle utenze informatiche delle postazioni di lavoro fisse,
dovranno essere derivati dalla sezione privilegiata del quadro elettrico di
competenza.
Inoltre i frutti ad esse relativi dovranno essere distinguibili dagli altri sia come
tipologia (UNEL) che come colorazione (rossa).
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2.17 - Sganci generali di emergenza
Nel rispetto della Norma CEI 64-8 art.752.46.3, sono previsti i dispositivi di
sgancio generale di emergenza, che dovranno interrompere l’erogazione di
energia elettrica, in caso di evento critico, dalle seguenti alimentazioni, in
ordine di priorità:
- Linea di MT, agendo sull’interruttore generale del QMT;
- Linea di bt sezione energia privilegiata, agendo sulla apparecchiatura
predisposta allo scopo sul sul circuito di arresto del UPSEP;
- Linea di bt sezione energia preferenziale/sicurezza, agendo sul circuito
di arresto del Gruppo Elettrogeno;
- Linea di bt sezione energia sicurezza, agendo sul circuito di arresto del
CPS.
Detti dispositivi saranno di tipo pulsante a lancio di corrente con segnalazione
ottica di circuito attivo, in teca di sicurezza con vetro a rompere.
2.18 – Sistema Informatico
Il progetto prevede l’installazione di un Sistema integrato di comunicazione in
grado di supportare applicazioni analogiche e digitali, con architettura aperta
come definito dagli standard ISO/OSI.
Il cablaggio dovrà risultare conforme agli standard internazionali ed alle
normative vigenti, garantendo prestazioni di categoria 6A.
Gli elementi funzionali del cablaggio strutturato saranno:
- Centro Stella di edificio (sigla d’identificazione BD, acronimo di
Building Distribuctor) che costituisce il sottosistema di cablaggio per
dorsale di edificio;
- Centro Stella di corpo di edificio e di piano (sigla d’identificazione FD,
acronimo di Floor Distribuctor) che costituisce il sottosistema di
cablaggio orizzontale, fino alla presa d’utente.
Il progetto prevede la connessione dei suddetti elementi funzionali con
topologia di tipo stellare gerarchico con possibilità opzionale di collegamenti tra
stessi livelli di gerarchia.
Pertanto la rete di distribuzione dorsale si configurerà come interconnessione
dei nodi di concentrazione corrispondenti ai centri stella sopra descritti.
In particolare la distribuzione dorsale dovrà essere realizzata con cavo in fibra
ottica Multimodale loose 50/125 µm in OM2/OM3, e Monomodale 9/125 µm in
OS1, a 12 fibre, per interni/esterni, con guaina antiroditori LSZH.
Nel rispetto delle norme ISO/IEC IS11801, le distanze di collegamento tra i
vari Centri Stella dovranno rispettare i seguenti limiti:
- tratta BD – FD < 500 m
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L’infrastruttura da realizzarsi dovrà consentire:
- l’utilizzo indifferenziato di tutte le prese distribuite in campo,
indipendentemente dal tipo di applicazione o protocollo di rete da
supportare;
- la possibilità di riconfigurazione, di modalità interna, di utilizzo di
nuove applicazioni senza richiedere ulteriori lavori che interferiscano
con il normale funzionamento della rete;
- un funzionamento sicuro delle applicazioni e del sistema di rete.
I componenti essenziali dell’impianto saranno:
a) Armadi di Cablaggio Strutturato per Sistema in Categoria 6A costituiti da
armadi in lamiera d'acciaio
verniciati, equipaggiati di telaio per
l'installazione di unità rack 19", completi di apparati attivi 1Gb CISCO
(Swicht, Routers, Schede in fibra, Schede di Rete) e passivi (pannelli di
permutazione Patch Panel 110 UTP 48 porte Cat. 6A, pannelli
passapermute, bretelle, cavi, collegamenti interni), di tipo BD (Centro Stella
di Edificio) e FD (Centro Stella di edificio e di piano);
b) prese telematiche equipaggiate con connettori RJ45 a 8 pin con connessione
IDC (Insulation Displacement Contact) in categoria 6A, per ogni postazione
di lavoro o posto operatore (PdL o PO).
La rete di distribuzione orizzontale sarà anch’essa configurata con topologia di
tipo stellare, con concentrazione delle linee d’utente negli Armadi di tipo BD e
FD sopra descritti, e cavi conformi alle ISO/IEC 11801 Class E, IEC 46C/462
PAS 611556-5 ed EN 50173, costituiti da 4 coppie binate (avvolte a spirale) ad
anima rigida in rame d’impedenza pari a 100 Ohm, con isolante in polietilene,
23 AWG e prestazioni testate fino a 500 MHz, guaina esterna a bassa
emissione di fumi e zero alogeni, (LSZH), conformi alla norma IEC 60332
(Sezione 1), per reti LAN di Categoria 6A (10GBIT Ethernet).
La massima distanza del cavo di collegamento tra il Centro Stella BD/FD e la
presa utente dovrà essere inferiore a 90 m, mentre i collegamenti interni alla
Centrale e tra la presa utente e il terminale dovranno essere inferiori a 5 m.
Negli uffici saranno realizzate Postazioni di Lavoro costituite da:
gruppi prese fonia-dati alloggiati in torrette a scomparsa per pavimento
flottante, in materiale termoplastico, coperchio in acciaio inox antisdrucciolo
con cornice in resina, a 10 moduli, tipo TICINO INTERLINK, o in scatola
portafrutti su canale a battiscopa, nella composizione seguente:
- fonia: n.1 presa RJ45 in cat.6A;
- rete dati: n.2 prese RJ45 in cat.6A;
gruppi prese fonia-dati alloggiati in scatole portafrutti da incasso e/o a vista
a parete, nella composizione seguente:
scatola portafrutti a 3 moduli (correnti deboli):
- fonia: n.1 presa RJ45 in cat.6A;
- rete dati: n.2 prese RJ45 in cat.6A.
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2.19 - Impianti speciali
La struttura in oggetto sarà munita dei seguenti impianti speciali:
2.19.1 – IMPIANTO di DIFFUSIONE SONORA
Nel rispetto del DM 19/08/96, il progetto prevede l’installazione di un Impianto
di Allarme tramite Diffusione Sonora completo di:
- Centrale di diffusione sonora, a norme IEC 297-2 e EN 60849 (CEI 100-55),
cablata e precollaudata, completa di:
• unità di monitoraggio e alimentazione rack,;
• doppio lettore digitale messaggi preregistrati per sistemi di emergenza;
• preamplificatore-miscelatore 6 ingressi con priorità scalare per impianti
di emergenza ed evacuazione;
• n.i unità di potenza da 160 W con uscite a tensione costante per linee di
diffusori;
• schede master di controllo e schede di sorveglianza per amplificatori e
diffusori con relative unità di alimentazione;
• pannelli frontali e di chiusura;
• ingressi microfonici per il collegamento di consolle annunci;
• controllo del percorso critico con segnalazione guasto;
il tutto in apposito armadio metallico rack per unità 19" con porta in vetro
temperato.
- consolle microfonica in Ufficio Segreteria;
- diffusori di suono tipo plafoniera da incasso in controsoffitto con fondello
antifiamma installati nei corridoi;
- proiettori di suono bidirezionale nelle Hall;
- trombe in materiale termoplastico, con unità dinamica e trasformatore di
linea, per esterno, grado di protezione IP66, installati nel parcheggio.
L’impianto si svilupperà dalla suddetta Centrale, da installarsi nel Vano Tecnico
del piano primo, tramite linee di collegamento agli apparecchi in campo, in
uscita dalle rispettive unità di potenza, in configurazione di n.1 linea a piano.
Queste ultime saranno realizzate in cavo resistente al fuoco 3 ore, a norme CEI
20-36, 20-37, 20-38, tipo FT2GOR 450/750 V o equivalente, in formazione
2x1,5 mmq.
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2.19.2 – IMPIANTO di RIVELAZIONE INCENDI
L’impianto in epigrafe sarà di tipo analogico-indirizzabile.
Nel seguito si illustrano le specifiche tecniche dei principali componenti.
La centrale e i componenti dovranno essere rispondenti alla norma UNI EN 54
mentre per la posa impiantistica si prenderà a riferimento la norma UNI 9795.
CENTRALE ANALOGICA di RIVELAZIONE INCENDIO
Generalità
La centrale di rivelazione incendio sarà di tipo intelligente, sviluppata in
conformità con le normative EN54-2 e 4, corredata di unità di gestione a
microprocessore, tastiera di comando e programmazione con password di
accesso, display alfanumerico retroilluminato, alimentatore e carica batterie
incorporati, n.4 uscite a relé, in contenitore metallico, installata nel Vano
Tecnico del piano primo.
Equipaggiata per la gestione di 4 loops di base espandibili a 16, la centrale
dovrà supportare fino a 99 rivelatori di incendio analogici e 99 dispositivi on/off
(moduli di ingresso/uscita), singolarmente indirizzati, per linea, per un totale di
792 dispositivi intelligenti, ampliabile a moduli di 4 sino a 16 linee.
Il numero massimo di punti in conformità alla normativa EN54-2 dovrà essere
di 512 punti per singolo microprocessore, che costituisce pertanto il limite per
la centrale in epigrafe, in versione base.
Nel caso di specie il totale dei rivelatori è circa 220, mentre quello dei
dispositivi on/off è circa 100.
Il controllo intelligente di tipo analogico permetterà una costante supervisione
dell’impianto relativamente alla manutenzione, agli eventuali allarmi
intempestivi, ai test automatici verso il campo, al controllo della sensibilità dei
rivelatori ed alla loro necessità di pulizia, ecc. Tutte queste operazioni potranno
essere effettuate direttamente sull’installazione e quindi in modo
estremamente flessibile.
La centrale dovrà inoltre permettere la gestione separata della rivelazione gas
con segnalazioni su tre livelli grazie ad apposito modulo di interfaccia, tale
visualizzazione dovrà avvenire su di un display remoto dedicato ai soli allarmi
gas e/o tecnici.
Tutte queste operazioni potranno essere configurate direttamente dalla tastiera
della centrale o da pc tramite l’uscita seriale RS 232 che non dovrà avere
chiave hardware di protezione.
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RIVELATORI PUNTIFORMI
Il rivelatore di fumo dovrà essere puntiforme di tipo analogico a basso profilo,
in grado di operare una discriminazione tra fuochi reali ed allarmi intempestivi
che possono essere causati da correnti d'aria, polvere, insetti, repentine
variazioni di temperatura, corrosione, ecc.
La risposta del rivelatore (attivazione) dovrà risultare chiaramente visibile
dall’esterno grazie alla luce rossa lampeggiante emessa da due diodi (led), che
coprano un angolo di campo visivo di 360 gradi.
Nei locali tecnici adibiti ad ospitare apparati elettrici in particolare, sono previsti
rivelatori a doppia tecnologia combinata, ottico di fumo e di calore, in grado di
reagire a tutti i fumi visibili.
Le caratteristiche di discriminazione e di risposta saranno analoghe a quelle del
rivelatore ottico.
Per quanto riguarda l’installazione, in particolare si dovrà porre attenzione alla
presenza di tubazioni dell'aria o travature e murature in quanto i rivelatori
vanno posizionati ad almeno 50 cm dalla loro superficie laterale. Qualora la
geometria fosse tale da non poter rispettare queste misure si collocheranno
alla massima distanza possibile.
Il presente progetto ha fatto riferimento ai seguenti Prospetti ripresi dalla
Norma UNI9795 per determinare la distribuzione dei rivelatori puntiformi, nei
vari ambienti.
Prospetto 1 - Distribuzione rivelatori puntiformi di calore
Locale sorvegliato
Altezza
del Superficie S in
soffitto (m)
pianta (m2)
h≤8
h≤8
IE-80
S ≤ 40
S > 40
Area a pavimento
Inclinazione α del massima
da
soffitto
rispetto sorvegliata
rivelatore
all'orizzontale (°) ogni
Amax (m2)
Qualsiasi
40
0°<α<20°
30
20°<α<45°
40
45°<α
50
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Prospetto 2 – Distanza dei rivelatori puntiformi di calore
Superficie S in Distanza massima in orizzontale del rivelatore dai punti
pianta del locale del soffitto (m)
Inclinazione α del soffitto (o copertura) rispetto
sorvegliato
all'orizzontale
(m2)
α ≤ 20°
20° < α ≤ 45°
α > 45°
S ≤ 40
5,0
5,5
6,5
S > 40
4,5
5,5
7
Prospetto 3 - Distribuzione rivelatori puntiformi di fumo
Locale sorvegliato
Altezza
del Superficie S
soffitto (m)
pianta (m2)
h ≤ 6m
S ≤ 80
S > 80
h > 6m
Qualsiasi
Area a pavimento
in Inclinazione α del massima
da
soffitto
rispetto sorvegliata
ogni
rivelatore
all'orizzontale
2
Amax (m )
Qualsiasi
80
Qualsiasi
60
α ≤ 20°
80
20° < α ≤ 45°
100
α > 45°
120
Prospetto 4 – Distanza dei rivelatori puntiformi di fumo
Superficie S
in pianta del
locale
sorvegliato
(m2)
S ≤ 80
S > 80
Altezza h del Distanza massima in orizzontale del
locale
rivelatore dai punti del soffitto (m)
Inclinazione α del soffitto (o copertura) rispetto
sorvegliato
all'orizzontale
(m)
20°
< α ≤ 45° α > 45°
α ≤ 20°
h ≤ 12
6,5
7
8
h≤6
6
7
9
6 < h ≤ 12
7
8
10
La centrale verificherà ed elaborerà i segnali di uscita dei rivelatori in accordo
con i dati predefiniti dall'utente.
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DISPOSITIVI di ALLARME ACUSTICI e LUMINOSI
Il progetto prevede la presenza, dei dispositivi di allarme ottico-acustici per
segnalazione e allarme incendi costituiti da cassonetti luminosi (nel seguito
definiti “targhe”) interamente costruiti con materiali non combustibili (ABS o
V0) e non propagatori di fiamma.
Le diciture, su sfondo rosso, saranno messe in risalto a cassonetto attivo.
Le suddette targhe saranno installate a parete, in corrispondenza delle uscite
di sicurezza, e corredate di lampada allo xeno, alla tensione di alimentazione
12 o 24 Vdc, potenza sonora 95 dB a 1 m, con collegamento sia dal loop
comune agli altri apparecchi che dalla dorsale di alimentazione a 24 Vdc
comune ai vari moduli di interfaccia, realizzata in cavo resistente al fuoco a
norme CEI 20-36, 20-37, 20-38, in formazione 2x1,5 mmq.
SISTEMA di RIVELAZIONE ad ASPIRAZIONE
A protezione degli spazi nascosti quali i volumi sopra i controsoffitti il progetto
prevede un sistema di rivelazione ad aspirazione che si basa sull’analisi di un
campione d’aria dell’area controllata, tramite l’aspirazione effettuata a mezzo
di ventola e di tubazioni provviste di fori disposti lungo la zona sorvegliata.
Questi campioni vengono convogliati nella centrale che analizza per mezzo di
due rivelatori la concentrazione di fumo in ogni istante.
Il sistema in specie si avvale dei seguenti componenti principali:
- Unità di rivelazione incendio ad aspirazione a 2 canali, completa di
filtro di ingresso aria, di ventilatore radiale con MTBF di 65.000 ore, di
regolazione del valore di portata e suo controllo con sensore a
principio termico, di moduli di interfaccia per il collegamento alla
Centrale, n.2 uscite d’allarme;
- Rivelatore di fumo con camera ottica e diodo laser, in materiale
termoplastico ritardante la fiamma, temperatura di funzionamento 10° +55°, LED di segnalazione, conforme alla norma EN54;
- Condotto di aspirazione in tubo di pvc pesante DN25, spessore 1,9
mm, PN16, colore rosso, ove sono ricavate le bocchette attraverso cui
l’atmosfera dei volumi nascosti viene campionata in modo
permanente.
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2.19.3 – SISTEMA di SUPERVISIONE IMPIANTI ELETTRICI
L’impianto elettrico è predisposto per un eventuale sistema di supervisione
finalizzato all’esercizio delle seguenti funzioni:
- gestione e controllo della distribuzione principale di energia normale e
privilegiata;
- controllo della distribuzione secondaria di energia normale e
privilegiata;
- gestione e controllo di settori dell’illuminazione ordinaria;
- gestione e controllo singoli circuiti d’illuminazione di sicurezza;
- interfacciamento con impianti ausiliari di allarme.
La predisposizione prevista nel presente progetto, si avvale delle seguenti
dotazioni:
- analizzatori di rete presenti sui montanti principali del quadro
generale di bassa tensione (QGBT) con possibile monitoraggio dei
parametri elettrici principali d’impianto;
- contatti ausiliari di stato e scattata protezione a corredo di tutti gli
interruttori dei quadri di media tensione (QMT) e generale di bassa
tensione (QGBT), riportati in morsettiera;
- contatti ausiliari di scattata protezione a corredo di tutti gli interruttori
automatici presenti sui quadri elettrici, riportati in morsettiera;
- possibilità di comando remoto di alcuni circuiti dei quadri secondari,
predisposti allo scopo con ingressi in morsettiera, quali illuminazione
di settori di uffici opposti rispetto ai corridoi, illuminazione corridoi,
illuminazione scale, illuminazione hall, alimentazione fan-coils,
alimentazione unità trattamento aria, alimentazione forza motrice
ordinaria e forza motrice privilegiata;
- possibilità di comando remoto dei circuiti di alimentazione delle utenze
degli impianti tecnologici, quali elettropompe e generatori di calore.
Gli schemi elettrici prevedono appositi spazi liberi per l’eventuale installazione
di schede logiche e/o di interfaccia.
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2.19.4 – IMPIANTO di VIDEOSORVEGLIANZA
E’ previsto un impianto TV a circuito chiuso con la funzione di sorveglianza
ingressi all’edificio posti ai piani interrato, terra e area dirigenza piano secondo.
L’impianto è costituito da un sistema indipendente, della tipologia dell’impianto
esistente a cui sarà interfacciato tramite dorsale in fibra ottica.
In sintesi se ne elencano di seguito i componenti principali:
a) Sistema Multifunzionale di Televisione a Circuito Chiuso, completo di
armadio a rack 19" 42 unità, gruppo alimentazione per telecamere, n.2
media converter, videoregistratore digitale tipo DVR-NVR March Spectiva,
matrice video, multiplexer, motion detector, hard disk, n.16 ingressi video,
da installarsi nel locale sala controllo ubicato al piano terra;
b) Telecamera analogica a colori ad alta risoluzione adatta sia per interni che
esterni con sincronismo interno e autoshutter, completa di ottica
Day&Night, 36 led IR, circuito di compensazione del controluce (B.L.C.)
automatico, grado di protezione IP67, tipo BETTINI mod. T70C-SE;
c) Telecamera analogica a colori ad alta risoluzione tipo DOM per esterno 6
pollici con rimozione del filtro IR, completa di ottica Day&Night, rotazione
orizzontale continua di 360° e rotazione verticale -92°-+90°, autoritorno
programmabile, luminosità 0,7 lux a 1/50 sec e 0,05 lux a 1/3 sec a colori
F=1.6, circuito di compensazione del controluce (B.L.C.) automatico, 2
ingressi di allarme ed una uscita di allarme a relè, con unità di
alimentazione, tipo Dome camera IP Day & Night 18X;
d) Collegamento all’impianto esistente in apposito armadio indicato dalla
Committenza con dorsale in cavo in fibra ottica Multimodale loose 50/125
µm in OM2/OM3, e Monomodale 9/125 µm in OS1, a 12 fibre, per
interni/esterni, con guaina antiroditori LSZH;
e) Collegamento alle telecamere con cavo composito per segnale video
analogico, per posa interrata, norme 20-29, 20-52, 20-22 III, isolamento
0,6/1kV, sigla di designazione VDO …..
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2.19.5 – IMPIANTO CONTROLLO ACCESSI
E’ previsto un impianto di Controllo Accessi con la funzione di consentire
l’accesso ai locali dell’edificio solo alle persone autorizzate, tramite un sistema
che si avvale di lettori badge.
L’impianto è costituito da un sistema indipendente, della tipologia dell’impianto
esistente, a cui sarà interfacciato tramite rete telematica.
2.20 - Superamento Barriere Architettoniche
Nei servizi igienici per disabili è previsto un impianto di chiamata costituito da
un pulsante a tirante posizionato nei pressi della tazza WC, e relativo ronzatore
fuori porta, con segnale acustico-luminoso remotato nella Sala Controlli del
primo piano e pulsante di annullamento del segnale nelle immediate vicinanze
del wc.
2.21 – Impianto Fotovoltaico
In copertura dell’edificio lato Sud è prevista l’installazione di un impianto di
produzione di energia elettrica con l’utilizzo di fonte solare attraverso la
conversione fotovoltaica, identificato in progetto con la sigla PV.
Il Campo PV sarà strutturato sulla base di n.2 sottocampi costituiti ognuno da
n.40 stringhe a loro volta composte da n.9 moduli fotovoltaici in silicio
monocristallino da 240 W cadauno, per una potenza di stringa di 2,16 kWp,
una potenza di sottocampo pari a 43,2 kWp ed una potenza totale di Campo PV
pari a circa 86,4 kW.
Le stringhe saranno collegate in parallelo ai relativi quadri di sottocampo,
definiti rispettivamente QSC01 e QSC02, da cui all’inverter (sigla
d’identificazione pv/INV01), posizionato nel Vano Tecnico al piano primo.
Il sito presenta un orientamento di circa ….° rispetto alla direzione sud (angolo
γ).
La producibilità di energia aumenta con l’inclinazione del modulo rispetto
all’orizzontale (angolo β), raggiungendo un massimo, in Italia, in
corrispondenza di 30°.
In quest’ottica, ai fini della migliore collocazione dei moduli compatibilmente
all’esposizione del sito ed allo spazio disponibile, è previsto uno sviluppo delle
stringhe nel senso dell’asse maggiore del corpo di fabbrica, con inclinazione dei
moduli di 30° e interdistanza d tra le file, per evitare l’ombreggiamento, di 2
m.
Per evitare l’ombreggiamento determinato dal parapetto rivolto a sud, la prima
fila di stringhe sarà distanziata di almeno 2,5 m dal parapetto stesso.
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Impianto di messa a terra
Il presente impianto si avvale di moduli in classe II per cui in teoria un guasto
all’isolamento doppio o rinforzato non è ipotizzabile e non sarebbe necessario il
collegamento di terra.
Tuttavia, al fine di consentire il regolare funzionamento del dispositivo di
controllo dell’isolamento dell’inverter, verifica che pertanto si estende anche al
Generatore PV, è necessario collegare a terra le cornici e/o strutture di
supporto dei moduli di classe II.
Il suddetto collegamento dovrà essere realizzato tramite un conduttore dorsale
di terra, in cavo N07V-K in formazione 1x6 mmq per ogni sottocampo, in modo
tale che le infrastrutture delle relative stringhe risultino allo stesso potenziale
di terra.
Per gli ulteriori approfondimenti tecnici in materia si rimanda alla specifica
relazione di cui sigla IE-81.
2.22 – Luoghi con pericolo di esplosione
Sia gli impianti termici di climatizzazione che gli impianti afferenti alla
ristorazione non prevedono l’utilizzo di fluidi infiammabili e/o esplosivi,
pertanto non sono presenti luoghi con pericolo di esplosione.
IE-80
Fg. 53/54
CINEMA MULTISALA
di FIDENZA (PR)
RELAZIONE TECNICA
CONSISTENZA e TIPOLOGIA
dell’IMPIANTO ELETTRICO
I.F.CO. INGEGNERIA
Studio Associato
PARMA
IE-80 Relaz.Tipol.Imp.Elettrici
3 - Conformità alle Norme
Tutta l'impiantistica elettrica inerente l'intervento in oggetto sarà realizzata
nel pieno rispetto delle seguenti leggi:
-
-
-
Legge 1/3/68 n. 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature e impianti elettrici.
Legge 791/77 in materia di materiali elettrici.
D.M. dei Lavori Pubblici n.236 in materia di Barriere Architettoniche
D. M. 22/1/08 n. 37 Regolamento (omissis) in materia di installazione degli
impianti all’interno degli edifici
D.L. 9 Aprile 2008, n. 81 Attuazione dell’art.1 della legge 07/08/07 n.123 in
materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sul luogo di
lavoro.
D.L. 626/96 e D.L. 277/97: Direttiva bassa tensione.
D.Lgs. 25 Novembre 1996, n. 626: Attuazione delle direttive CEE in materia
di marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro
taluni limiti di tensione.
D.P.R. 22/10/2001 n°462: Regolamento di semplificazione del procedimento
per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche
atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti
elettrici pericolosi
Sarà in ogni caso tassativamente rispettata la normativa di buona tecnica in
vigore all'atto dell'esecuzione dei lavori, con particolare riferimento alle
seguenti:
-
CEI 64-8.
CEI 11-1
CEI 11-20
CEI 11-35
CEI 17-113
CEI 17-114
CEI 17-13/3
CEI 23-51
CEI 81-10
CEI 35026-4/1
UNI EN 12464-1
UNI EN 1838
Tabelle CEI – UNEL
CEI 31-30
CEI 31-35
IE-80
Fg. 54/54