Basta con le monete

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Basta con le monete, torniamo ai titoli nobiliari!
di Piero De Chiara
Non è la prima rivoluzione monetaria, non sarà l’ultima.
Come le altre grandi catastrofi, si pensi alla trasformazione del sale in salario o alla
rivoluzione dei prezzi innescata dall’oro del Nuovo mondo, anche quella che stiamo
vivendo è causa ed effetto di fenomeni sociali profondi.
Visto dall’osservatorio dei mezzi di comunicazione (che in passato aveva visto
formule di successo quali Mecenate, il Rinascimento, Hollywood e la BBC) la forma
di pagamento vincente oggi e nel futuro sembra essere subscription che integra o
sostituisce progressivamente transaction, advertising, e public founded.
Il modello Spotify, o Netflix o Sky appare soluzione efficiente per il finanziamento
dello spettacolo e della cultura. L’abbonamento comprende non solo una libreria
molto ampia, ma anche un algoritmo che profila l’utente e p ropone i prodotti che più
probabilmente vuol ascoltare, vedere, leggere.
Negli Anni Venti circa metà della popolazione dei paesi sviluppati pagherà un
abbonamento affordable per accedere a tutto il proprio fabbisogno di musica, cinema,
narrazioni e informazioni varie. Per l’industria creativa, potenzialmente, un’età
dell’oro.
In altri settori si possono vedere fenomeni simili, se non isomorfi. Una quota
crescente di famiglie paga una assicurazione sanitaria, cioè un abbonamento a un
ampia gamma di cure sanitarie che non dovrà più comprare una per volta o affidare
al minimo che il servizio sanitario nazionale fornisce a tutti. Forme analoghe si
riscontrano nel finanziamento della formazione o della sicurezza. Anche il mio fondo
pensione, che alimento ogni anno come fosse un abbonamento al futuro, costituisce
la mia identità sociale.
La tendenza è pagare meno tasse, fare meno acquisti e acquisire bundling di servizi
per una lunga durata: entitlement, che in italiano dobbiamo tradurre: titoli.
Questi entitlement retroagiscono sulla struttura sociale che li ha generati come fecero
in passato i titoli nobiliari, i titoli di studio e il welfare. Titoli proprietari, privilegi,
valore legale dei titoli di studio, pensioni e diritti acquisiti sono forme antiche dei
moderni diritti di accesso alla sicurezza, al divertimento, al sapere, alla salute, che
assorbiranno una quota crescente del reddito.
Cavaliere di Fidearum y Grande Elettore dell’ Ordine INPGI y CASAGIT y Ufficiale
della Confraternita Bocconi y Servo devoto della Compagnia Spotify y Netflix y
Kindle unlimited. Bel titolo, suona bene.
La demonetizzazione accelera il processo. L’ entlitlement si acquista con forme
sempre più astratte quali carte di credito, bonifici, click sullo smartphone, bitcoin. La
velocità di circolazione della moneta moltiplica la massa di titoli a caccia di
rendimenti stabili.
Piketty ha dimostrato lo squilibrio insostenibile tra alti rendimenti attesi dai titoli
proprietari e bassa remunerazione dei produttori di beni e servizi. L'inevi tabile
ridimensionamento dei titoli, può essere bilanciato solo dall’aumento della massa di
salari e investimenti destinati alla industria produttiva di beni e servizi, non ultimi i
servizi creativi, che secondo Adamo Smith sono l'essenza della specie uman a.
Todos caballeros! è l’unica formazione sociale economicamente sostenibile.
Salvare una banca o un fondo pensionistico non serve a nulla, se non a comprare
tempo, a caro prezzo. I diritti acquisiti sottostanti quel risparmio e quella pensione
non sono più erogabili, a meno che non si inneschi un ciclo espansivo che crea
nuovi entitlement e nuova domanda pagante.? Solo un aumento degli investimenti,
degli addetti o dei salari nella produzione di beni e servizi crea da un lato offerta,
dall’altra domanda in senso keynesiano.
Senza dimenticarci che, nel migliore dei casi, stiamo parlando di metà della
popolazione.
Un formazione economica socialmente sostenibile ha bisogno di includere anche
l’altra metà. Serve anche lo Stato o la Charitas o entrambi.
Da: Nel Futuro – Web Magazine di Informazione e Cultura - 26/02/2016
Piero De Chiara
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