Analisi climatica dicembre 2007 - a cura di Matteo

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Analisi climatica dicembre 2007 - a cura di Matteo Gianatti - www.meteopiateda.it
PRIMA DECADE DI DICEMBRE: PASSAGGI PERTURBATI A NORD DELLE ALPI,
CLIMA MITE IN ITALIA
Tra la fine di novembre e i primi giorni
dell'ultimo mese del 2007, l'Europa ha assistito
ad una ripresa del flusso zonale alle medie/alte
latitudini, complice un VP meno disturbato dalle
rimonte anticicloniche, inibite dall'irrobustimento
del suo lobo canadese.
La prima decade di dicembre ha seguito
pressapoco
l'evoluzione
osservata
nel
medesimo periodo durante il mese precedente.
Diverse perturbazioni, in scorrimento da Ovest
verso Est, hanno determinato il tempo sui paesi
centrali del continente, con un coinvolgimento
solo
parziale
delle
estreme
Regioni
Settentrionali italiane, maggiore per quelle
Il Passo del Maloja abbondantemente innevato nei primi centrali e meridionali, dove, negli ultimi giorni, è
giorni di dicembre.
tornato a nevicare, sporadicamente, a quote
medio-basse.
Sulla Lombardia ci sono state occasioni per delle deboli piogge sparse, in particolare, fra il 2 e il 3
dicembre, mentre meno significative sono state quelle registrate durante il ponte dell'Immacolata,
conseguenti al transito di due fronti da ONO. Sulle Alpi, la neve è caduta, in un primo tempo, a
partire dai 1100-1200 metri, ma, sul finire della settimana, il suo limite inferiore si è abbassato, sino
a raggiungere la soglia dei 700 metri. Questo a causa della progressiva rotazione a Nord delle
correnti, per espansione verso Settentrione dell'anticiclone. La sera del 7 dicembre, l'ennesimo
sistema frontale, in scorrimento a Nord delle Alpi, provoca un discreto sfondamento sulla Valtellina
e le Prealpi, con neve mista a pioggia sino alle porte di Sondrio. Due giorni dopo, aria più fredda,
associata a un secondo sistema, porta qualche fiocco nel Lecchese e nel Legnanese, oltre alle
solite nevicate coreografiche sulle Orobie.
Come ho già accennato, le maggiori precipitazioni sulla nostra regione si sono manifestate nella
notte fra domenica 2 e lunedì 3 dicembre, quando il Nord delle Alpi è stato investito da una
tempesta di vento, con raffiche oltre i 200 Km/h in montagna. Colpite soprattutto l'Oberland
Bernese e la Svizzera Romanda, l'Austria (punte prossime o superiori ai 150 Km/h) e la Germania
Meridionale (162 Km/h a Brocken, 151 Km/h su Zugspitze e Foresta Nera). Nel contempo,
nevicate abbondanti ricoprono le Alpi Svizzere e quelle francesi. Un parziale sfondamento
provoca, nella notte, alcune precipitazioni nevose sull'Alta Lombardia e nelle vicine valli svizzere:
10 cm ai Piani di Bobbio (LC) e a Zambla (BG), 8 cm a Oga (SO), 2 a Ponte di Legno (BS), 1 cm
ad Aprica (SO), 5 cm a Poschiavo (CH). Il giorno successivo, nuove nevicate hanno interessato un
po' tutta la Valtellina e la Valposchiavo, oltre 800-1200 metri. I massimi accumuli si sono registrati,
ancora una volta, in alta valle (10 cm di neve farinosa a Oga), mentre qualche spruzzata ha
raggiunto la Valmalenco (2 cm a Lanzada) e la Val Masino (S. Martino). Tempo soleggiato in
pianura, con massime intorno ai 15 gradi.
Dal punto di vista termico, la prima decade di dicembre in Italia si è rivelata piuttosto mite: 3 gradi
oltre la media a Milano, a Torino e sulle Alpi, 2 in più sulla Liguria e al Nord-Est, circa 1 al Centro,
appena mezzo grado in più al Sud (+0,3° sulle regioni ioniche), e di nuovo 1,5 gradi in più sulla
Sardegna. L'anomalia si è rivelata molto forte su diversi paesi europei, con punte di quasi +5°.
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Clima secco su Mediterraneo ed Est europeo, piovoso altrove. In Italia, precipitazioni più
abbondanti sulle Regioni Centrali, la Calabria e la costiera veneta. La situazione osservata a
grande scala (in Europa) rispecchia una configurazione tipica da NAO+.
Segnalo, infine, la violenta tempesta di pioggia ghiacciata che ha colpito gli Stati Uniti Centrali il 10
dicembre. Traffico in tilt, voli cancellati, problemi alle linee elettriche per il peso del ghiaccio. 18
morti.
MODERATA ONDATA DI FREDDO INVERNALE
ABBONDANTI AL CENTRO-SUD E SULLA SARDEGNA
SULL'ITALIA.
NEVICATE
Entro la fine della prima decade di dicembre, nuovi disturbi del VP, in seno ad un rafforzamento
delle ondulazioni alle medie latitudini, hanno riportato sull'Italia condizioni di maggiore instabilità e
temperature più basse. Sulle Alpi si sono realizzate delle deboli situazioni da staü, con vento da
Nord alle basse quote, specie sulla Lombardia Occidentale. Più riparato il settore di Nord-Est, dove
la nuvolosità è risultata irregolare.
Al giro di boa mensile, l'estensione di un'area di alta pressione sul Mar Baltico determina
l'inserimento di correnti fredde e umide continentali sul Bacino del Mediterraneo, associate ad un
poderoso nucleo gelido in quota in arrivo dai Balcani. Venerdì 14, il suo minimo investe
direttamente la Puglia e le Regioni Adriatiche, con tempo in peggioramento. Successivamente, con
lo spostamento verso Ovest della depressione, viene coinvolta anche la Sardegna, mentre da
Nord spinge l'Anticiclone Europeo, il quale riporta la stabilità meteorologica sulla Penisola.
In una prima fase, l'irruzione
fredda
determina
una
diminuzione delle temperature, a
incominciare
dalla
dorsale
adriatica dell'Appennino. Vista la
provenienza di queste correnti
(da ENE), alcuni sistemi nuvolosi
riescono a infilarsi nella Pianura
Padana fino al Piemonte, dove
s'intensifica la copertura del cielo,
per il sollevamento dell'aria
contro
la
Catena
Alpina
Occidentale. Sulle regioni del
Nord si genera un timido
sbarramento,
in
grado
di
provocare alcune deboli e
sporadiche nevicate, perlopiù
coreografiche, su città come
Milano, Torino e Firenze. La
pianura veneta è quella più
direttamente coinvolta, come
Carta delle isoterme a 850 hPa rielaborata dal CML. A scala europea, si testimoniano i 7 cm di neve
nota come l'aria fredda occupi gran parte del continente, mentre la
caduti sui Colli Euganei durante
Scandinavia è protetta da un potente anticiclone (SCAND++), per spinta
verso Nord dell'Alta delle Azzorre, coadiuvata da un affondo del VP in pieno la notte del 15 dicembre.
Qualche spruzzata ha raggiunto il
Atlantico.
Bresciano, il Bergamasco e
diverse zone del Piemonte. Spolverata anche a Bologna e su alcune località costiere. Scendendo
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verso Sud, imbiancata tutta la Riviera Adriatica, dal Veneto alla Puglia (incluso il Salento), che,
assieme all'Abruzzo, è stata la regione più colpita dalle nevicate. Fra il 14 e il 17 dicembre, 6 cm
sono caduti sul M. Sant'Angelo (846 m, Gargano) e all'aeroporto di Foggia-Amendola (domenica
16), 20-25 cm a Bari (sabato 15), oltre 30 cm a Teramo il 16, 70-80 cm a Sulmona, e otre 1 m
nell'entroterra abruzzese; 40 cm ad Ascoli, 24 cm a Trevico (1098 m), 46 a Campobasso. Per la
costa molisana s'è trattata della nevicata più abbondante dell'ultimo decennio. Nevicata storica
anche a Cosenza. In Calabria, 57 cm sulla Sila, 30 cm sulla Salerno-Reggio. Neve anche in Sicilia:
imbiancate Nebrodi e Madonie. Ovunque disagi: chiusa l'autostrada tra Caltanissetta ed Enna;
clamorosa odissea ferroviaria di 20 ore sulla tratta Lecce-Roma a causa di un guasto e del
maltempo. Per il Centro-Sud, s'è trattata dell'irruzione più fredda e nevosa degli ultimi 50 anni in
dicembre.
A seguire, lo spostamento retrogrado (verso
Ovest) della goccia fredda mediterranea
richiama, sulle Regioni Adriatiche e al Sud,
correnti da SE, più miti, che trasformano la
neve in pioggia lungo le coste. Lunedì 17
dicembre, intense nevicate si estendono al
Nord-Ovest (Cuneese, Torinese, entroterra
Savonese), ma, in particolare, alla Sardegna,
finora interessata solamente da qualche debole
fenomeno. Sull'isola, in meno di 8 ore sono
caduti dai 40 ai 50 cm sulle zone collinari, oltre
80 cm a Fonni (1000 m, NU), quasi 2 m a 1500
metri sul Gennargentu, confermando la
nevicata più abbondante dopo quella del 1999.
Lo stesso giorno, torna a nevischiare su
Milanese, Comasco, Varese e Ticino, ma senza Webcam di Ozieri (SA) imbiancata dalle nevicate che
hanno interessato la Sardegna il 17 dicembre 2007.
accumulo.
Caiolo
Sondrio
Samolaco
Piateda
Andalo
Morbegno
Montagna Alta
MIN MAX
-11,2 -5,6
-9,4 2,0
-9,0 4,3
-8,3 -2,2
-6,9 1,9
-6,4 -2,0
-4,8 2,0
19/12/07
18/12/07
19/12/07
18/12/07
18/12/07
18/12/07
18/12/07
Durante l'intensa fase di maltempo che ha
colpito le regioni Adriatiche, le temperature al
Nord non sono scese significativamente; un
calo più deciso si è verificato a partire dalla
terza settima. L'elevata umidità e il cielo
sereno hanno favorito la formazione di
estese e forti brinate su tutta la Pianura
Padana e nelle vallate alpine.
Mentre al Sud si registrano valori piuttosto miti (+10,1° di minima a Lampedusa, +15,2° di massima
a Reggio Calabria il giorno 17), non si raggiungono i 10 gradi sulle coste dei mari settentrionali
(+8° a Genova e Rimini), e i 5 in diverse città di pianura (+4° a Bologna, Modena, Trieste). Nella
successiva notte, alcune località di fondovalle e della zona pedemontana raggiungono minime a
due cifre. Punte di -10° anche nel Savonese.
L'estensione verso Sud dell'anticiclone centrato sul Nord Europa il 18, e l'aumento dei
geopotenziali in quota, con conseguente compressione dell'aria nei bassi strati e debole avvezione
favonica, provocano un deciso incremento delle temperature in montagna, mentre alle basse
quote si realizza una potente inversione termica (in Valtellina: -0,6 a Oga, -9,2° a Isolaccia, ore 11
del 18/12, -8° a Caiolo, +2° a Montagna Alta alle 19 del 19/12). Il definitivo allontanamento verso
Ovest della bassa pressione richiama correnti di Scirocco anche sulla Sardegna; ultime nevicate
sull'isola e sull'Appennino oltre 800-1000 metri, mentre la Sicilia è lambita da un'estesa area
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depressionaria situata sulla Penisola Iberica.
In Europa, gelo diffuso sui Balcani, con punte di
Aosta
-10,5 18/12/07
-20°, in estensione a Spagna, Francia e Inghilterra.
Malpensa (MI)
-10,2 19/12/07
Nel frattempo, clima più mite in Norvegia, protetta
Ganna C.G.P. (VA)
-10,0 18/12/07
dall'anticiclone, e raffiche di Libeccio fino a 137
Saone (TN)
-9,4 18/12/07
Km/h. Il 17 dicembre, inizia il maltempo sulla
Cuneo
-9,2 18/12/07
Penisola Iberica, per traslazione retrograda della
Bellagio - Cernobbio (CO)
-8,6 18/12/07
goccia fredda mediterranea, agganciata da un
Sabbio Chiese (BS)
-8,4 18/12/07
minimo posizionato al largo del Marocco, in
Cunardo - Valganna (VA)
-8,1 18/12/07
conclusione della seconda decade.
Brallo di Pregola - Colleri (PV) -7,3 18/12/07
Cameri (NO)
-7,0 18/12/07
Massagno - Lugano Nord (CH)
-6,2 18/12/07 Confrontando i dati raccolti durante la seconda
Ghedi (BS)
-6,1 19/12/07 decade con quelli normalmente previsti, in questo
Parma Est
-5,7 18/12/07 periodo, dalla NOAA (1968-1996), le arre più
Caselle (TO)
-5,7 18/12/07 colpite dall'ondata di freddo sono state Francia, la
Villafranca (VR)
-5,2 18/12/07 Regione Alpina ed i Balcani. Sulle Alpi, le
Istrana (TR)
-5,2 19/12/07 temperature sono risultate inferiori alla norma di 3
S. Damano (PZ)
-5,0 19/12/07 gradi, di 2 sulle isole. Precipitazioni interessanti si
sono osservate solamente al Sud del Bel Paese,
sulla Sardegna, sui settori d'oltralpe e su quelli
balcanici. Clima molto secco e mite a Nord del
continente, per insediamento sull'area scandinava
di un potente anticiclone (SCAND++). Il moto
retrogrado della goccia fredda scivolata sul bordo
meridionale dell'alta pressione, ha determinato di
nuovo la prevalenza delle correnti orientali fredde (anti-zonali) sull'Europa Centrale e sul
Mediterraneo, mentre altrove il flusso è risultato prettamente occidentale.
Estremi giornalieri per alcune località di fondovalle
valtellinesi (pagina precedente), e temperature minime
registrate, nei giorni immediatamente successivi
all'irruzione del 15 dicembre 2007, in diverse città del
Nord (sopra).
TEMPO ANTICICLONICO SULL'EUROPA FRA LA SECONDA E LA TERZA DECADE.
FORTI INVERSIONI TERMICHE MANTENGONO IL CLIMA INVERNALE SOLO IN
PIANURA. PIÙ FREDDO A FINE ANNO
L'irrobustimento sull'Europa Centrale dell'anticiclone che, nella seconda decade, aveva
determinato il tempo sull'Italia ed il Mediterraneo, sospingendo correnti da Est su queste zone, è
stato la causa dell'incremento dei geopotenziali in quota, con conseguente schiacciamento della
colonna d'aria soprastante il cuscinetto freddo, formatosi durante la precedente irruzione. La
conseguenza, oltre ad un sensibile aumento della pressione sulla Regione Alpina (fino a 1035
mbar), è stata l'attivazione di una potente inversione termica, per il ristagno dell'aria gelida e
dell'inquinamento sulle pianure e nei fondovalli. In conclusione della terza decade, l'alta pressione
si è protesa verso Est, abbandonando il cuore dell'Europa, trovatosi sulla traiettoria delle
perturbazioni atlantiche, alcune delle quali hanno raggiunto l'Italia. Una goccia fredda ha portato
maltempo al Centro-Sud durante le festività natalizie. A fine anno, una debole perturbazione
proveniente da Nord sarà il preludio di un netto cambio circolatorio all'inizio del 2008.
Il fenomeno delle inversioni termiche è stato responsabile di severe giornate di ghiaccio sulle
grandi città del Nord Italia e del Centro Europa. Su molte capitali, infatti, le temperature diurne
sono rimaste ben al di sotto dello zero (massime comprese fra -5° e -1°), accompagnate dalla
nebbia congelantesi e da “nevicate chimiche” record (precipitazioni solide di acqua congelata e
inquinanti, che si verificano in condizioni di elevata umidità). Ben diversa la situazione in
montagna, dove il tempo si è presentato soleggiato e mite. Sopra la città di Monaco è stata rilevata
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una temperatura di +7,6° a 850 hPa (1572 m), mentre lo zero termico si trovava addirittura a 2631
m. Giornata di ghiaccio nella metropoli tedesca. Stessa situazione a Vienna, ma con +8,4° di
giorno a 850 hPa (1587 m). Le inversioni termiche più clamorose sono avvenute in Slovacchia. Un
esempio fra tutti, la gelida Poprad (672 m), con estremi di -11,2°/-4,8°, contro Strbske Pleso (1355
m), dove la massima è arrivata a +10,1°.
Clima invernale in Pianura Padana e nelle
località di fondovalle. In Valtellina, la fredda
Caiolo (a circa 300 metri di quota) ha toccato
una minima di -9,7° giovedì 20 dicembre; lo
stesso giorno, appena 200 metri più in alto,
Montagna
registrava
una
temperatura
addirittura positiva, di +1,4°! Inversioni termiche
spettacolari hanno riguardato anche il Veneto:
minima di -8,8° a Galzignano (13 m, ai piedi dei
Colli Euganei), +3° a Teolo (158 m), +5° sul
Monte Grande (454 m). Da segnalare
l'incredibile temperatura di -20,9° misurata a
Roda del Corvo (1300 m ca.) il 18 dicembre!
Dopo una breve tregua durante le festività
natalizie, a fine mese il clima è tornato rigido,
facendo registrare una giornata di ghiaccio sul
Veneto Sud-Occidentale il 28, per ingresso
della nebbia, che ha impedito il soleggiamento.
La mattina del 29, sfiorati i -9° alla stazione
A.M. di Villafranca (VR).
Da qualche anno a oggi, vista l'assenza di piogge e
nevicate, paesaggi di questo tipo stanno diventando sempre
più frequenti in dicembre, in tutte le località del fondovalle
valtellinese ove non batte il sole. Nella foto, i prati di Faedo
imbiancati dalle continue brinate, martedì 25 dicembre
2007.
Il 25 dicembre, una goccia fredda dall'Austria scivola sull'Adriatico, mentre una linea frontale si
avvicina da Ovest alle Alpi. Tempo in peggioramento al Centro-Sud, con pioggia e neve in
Appennino; solo qualche nube a media e alta quota al Nord il giorno di S. Stefano.
Giovedì 27, un sistema frontale attraversa rapidamente la Regione Alpina, apportando
semplicemente qualche velatura a media/alta quota.
Infine, un fronte freddo oltrepassa l'Arco Alpino domenica 30, aprendo la strada a correnti più
fredde settentrionali, che avrebbero determinato, nei giorni successivi, una diminuzione delle
temperature in quota, oltre che sulle pianure, in particolare al Nord, e una maggiore instabilità al
Centro-Sud, con nuove piogge e nuove nevicate sui rilievi.
Il mese di dicembre in Italia si è concluso termicamente nella media (in verità, ha fatto leggermente
più caldo al Nord, meno al Sud), mentre si è nuovamente confermata la grave siccità sulle Regioni
Settentrionali, tanto che, diverse aree chiuderanno il 2007 con un deficit idrico superiore al 50%.
Nelle Alpi e in Svizzera, il numero delle giornate di sole è stato superiore alla norma del 20-25%,
con temperature leggermente più alte della media sui rilievi. Le precipitazioni sono risultate ancora
una volta scarse, inferiori al normale del 20% sul Ticino, e addirittura del 50% nella Regione
Alpina.
DICEMBRE CHIUDE ALL'ASCIUTTO. IL 2007 SI CONFERMA COME UNO DEGLI ANNI
PIÙ SECCHI DELL'ULTIMO SECOLO IN PROVINCIA DI SONDRIO
L'ultimo mese del 2007 ci ha proposto tre diversi scenari: il primo, caratterizzato dalla ripresa del
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flusso zonale atlantico, all'inizio di dicembre, un secondo, più freddo, fra il 14 e il 17, e, per
concludere, quello segnato dal ritorno, piuttosto marcato, delle inversioni termiche. In condizioni
anticicloniche, nelle conche e nelle grandi vallate alpine è normale che faccia più freddo, specie
durante la notte, rispetto alle zone collinari e montuose, più esposte alle correnti di varia natura.
L'aria fredda, si sa, è più pesante di quella calda: per questo tende a concentrarsi verso il basso,
non appena i venti in quota si attenuano. La compressione della stessa, dovuta all'aumento dei
geopotenziali in quota, ne provoca il graduale riscaldamento, intrappolando il gelo sempre più in
prossimità del suolo. Ne conseguono notevoli differenze in termini di temperatura, che può
scendere anche di parecchi gradi al di sotto dello zero in pianura e nei fondovalli, per contro,
attestarsi attorno agli zero gradi o poco al di sotto in montagna. Nell'ultima decade di dicembre si
sono registrate, in questo senso, delle diversità sconcertanti, talvolta, dell'ordine dei 10 gradi. Lo
stesso accadde esattamente un anno prima, nel 2006.
Quasi del tutto assenti, ancora una volta, sono
state loro: le piogge e le nevicate. Dopo
l'eccezionale ondata di maltempo che, alla fine
di novembre, aveva, finalmente, dissetato i
poveri, aridi suoli provinciali, e rimpinguato di
neve le nostre montagne, l'ultimo mese del
2007 ha chiuso ben più negativamente del suo
predecessore, con un deficit pari all'88,6%. Il
vento e le temperature elevate hanno ridotto il
manto nevoso, che, giovedì 27, è stato stimato
attorno ai 50 cm al Bivacco Resnati, in Val
d'Arigna, sulle Orobie (1900 m circa). Sui
versanti maggiormente esposti sono stati
Testata della Val d'Arigna ripresa il 27 dicembre 2007 segnalati quantitativi inferiori anche a quote più
elevate, e creste prive d'innevamento, perché
dalle ultime baite, a circa 1600 m di quota.
spazzate dalle correnti.
Sondrio - Temperatura Media 2007
24,00
22,21
22,00
20,18
temperatura media
20,00
18,00
19,98
17,19
16,03
16,00
15,63
14,00
12,00
11,54
10,00
8,93
8,00
6,00
4,99
3,92
4,00
2,00
2,46
0,00
-1,15
-2,00
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
mesi
Sondrio - Andamento termico medio mensile 2007 (curva bordeaux) e andamento termico medio mensile ventennale
(curva lilla) a confronto.
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Le temperature sono scese verso la metà del mese, senza raggiungere dei livelli eccezionali,
specialmente in montagna. Sul fondovalle, invece, l'irruzione fredda è stata sufficiente a garantire
la formazione di un consistente e duraturo cuscinetto. Per capirne l'entità, prendiamo i dati climatici
di Piateda, alle porte di Sondrio, località di fondovalle non particolarmente fredda, se paragonata a
Caiolo o al Piano della Selvetta, ma che ha comunque registrato quattro giornate di ghiaccio
consecutive, a pari merito con il gelido dicembre 2005. Nel capoluogo, la media delle temperature
durante lo stesso periodo è stata di -2,92°, mentre il mese ha chiuso a -2,85° rispetto alla media
ventennale calcolata per dicembre, di +1,70°.
Volendo riassumere, in poche righe, la
climatologia di Sondrio nel 2007,
osserviamo, dalle medie calcolate per
ciascun mese, che i primi sei sono
risultati più caldi del normale, con il
picco raggiunto in aprile (+3,43°
rispetto alla norma), contrariamente a
quanto è avvenuto nella seconda parte
dell'anno, che mostra valori più bassi.
Ne risulta una differenza, nel
complesso negativa, di -0,10° sulla
media annuale di temperatura.
Sondrio - Precipitazioni dal 1926
2250
mm cumulati/anno
2000
1750
1500
1250
1000
750
500
250
0
2 23 3 33 3 44 44 4 55 5 55 6 66 66 7 77 7 78 88 8 89 9 99 90 0 00
7 91 3 57 9 13 57 9 13 5 79 1 35 79 1 35 7 91 35 7 91 3 57 91 3 57
Dal punto di vista precipitativo, solo
agosto ha chiuso debolmente in
anni
positivo (surplus); per i restanti mesi si
osservano, talvolta, delle gravi carenze
idriche (fatta eccezione per gennaio e maggio, pressapoco in linea con le medie mensili 18761990). Nella serie di dati dal 1926 a oggi, il 2007 è stato il quinto anno consecutivo sotto-media
pluviometrica, e quinto, dopo il 1955, nella classifica degli anni meno piovosi, con un deficit pari al
-36% rispetto al totale annuo.
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Fonti:
dati: www.meteogiornale.it, www.centrometeolombardo.it, www.arpalombardia.it
carte meteorologiche: www.wetterzentrale.de
webcam: www.valtline.it
Medie di riferimento:
per le temperature medie mensili: prospetto VI, appendice B, UNI 8477/1 – CTI Norma Italiana. I
valori rappresentano una media ventennale delle temperature medie mensili di Sondrio, tuttora in
fase di certificazione
Foto e articolo di Matteo Gianatti
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