BIOPHYSICS RESEARCH srl ECCITOTOSSICITA’ O2- + NO → ONOO- (Perossinitrito) DNA strand breakage (A06) (marker 8-OHdG) NEURONALE (marker: 3-NT) Ossidazione proteine e zuccheri (C/P),(C/Z) Nitrazione tirosina distruzione NF-L (E23), (B29) Perossidazione lipidi di membrana (marker: AZA) Attivazione della fosfolipasi PLA-2 (B11) Liberazione PL-PUFA Attivazione PARP Consumo di ATP (A05) anche di mtDNA Riduzione formazione ATP Formazione di aldeidi (Markers: GTR, MDA) (4-hydroxynonenal, 4-hydroxyesanal, malondialdeide) (B11) Modificazione di proteine fra cui i transporters del glutammato e glucosio con blocco della loro funzionalità (A02) con conseguente: Accumulo di GLU extracellulare Attivazione dei recettori AMPANMDA Ca2+/calmodulin (B7) Inibizione assorbimento cistina (B40) ECCITOTOSSICITA’ Omeostasi GSH ridotta Biophysics Research srl – F.Castrica - 05/07/2015 Riduzione livello soglia (K38) iNOS NO Necrosi BIOPHYSICS RESEARCH srl CONTRASTO DEI MECCANISMI ECCITOTOSSICI La prima via per il contrasto dei meccanismi eccitotossici è l’uso di antiossidanti ad integrazione di quelli naturale già esistenti a livello cellulare, non più in grado di contrastare i processi ossidativi e nitrosilanti in atto. Antiossidanti naturali: Antiossidanti enzimatici: superossido dismutasi (SOD1, SOD2), glutatione reduttasi (GRx), glutatione perossidasi (GSH-Px), catalasi (CAT),.......... Sequestratori di metalli di transizione: ferritina, transferrina, ceruloplasmina, .......... Antiossidanti non enzimatici lipofili: ubichinolo (CoQ10H2), ubichinone (CoQ10), Vit. E, β-carotene e carotenoidi, Vit. A, acido diidrolipoico e lipoico, flavonoidi,......... Antiossidanti non enzimatici idrofili: Vit. C, glutatione ridotto (GSH), tioli, albumina, poliamine,.......... Gli integratori da somministrare devono essere usati con oculatezza, rispettando le esigenze da soddisfare: passaggio della barriera emato-encefalica con buon rendimento ( la Vit. E non passa, così come il GSH, etc.); assorbimento accertato (l’ubichinone è assorbito solo in presenza di bile, i flavonoidi sono distrutti da glicossidasi gastroenteriche con formazione di agliconi, anche mutageni); adeguatezza dell’effetto scavenger; adeguatezza della categoria, vita media, possibilità di sovradosaggio senza danni. Lo studio dei metaboliti tramite la metodica BIO_EXPLORER consente di ottimizzare la terapia antiossidante: la presenza di perossido di idrogeno indica una scarsa attività del GSH-Px, che può spesso essere restaurata somministrando 30 microgr. di Selenio (Se). La fase attuativa del processo apoptotico può essere contrastata somministrando piccole quantità di magnesio solfato, inibitore della caspase-3. L’attivazione della proteina riparatrice del DNA PARP, attivata da danni dovuti a radicali ossidrilici (OH.) con un processo spesso suicida per il grande consumo di ATP, può essere inibito con basse dosi di nicotinammide (e.g. 50-70mgr). Lo stress ossidativo è spesso affiancato da processi anche originariamente ossidativo-dipendenti (es.: la glicosilazione), divenuti nel tempo autonomi, meccanismi infiammatori ed eccitatori dovuti a neurotrasmettitori e neuropeptidi attivati per tempi lunghi Biophysics Research srl – F.Castrica - 05/07/2015 BIOPHYSICS RESEARCH srl DANNEGGIAMENTO DEL DNA ED mtDNA Il DNA ed mtDNA è danneggiato da processi diversi, fra i quali i più importanti sono: 1. ossidazione 8-OHdG 2. infiammazione 5-Clorouracil Nel caso di ossidazione, il danno è prodotto in maggior parte da radicali ossidrilici (OH.), ma anche da perossinitrito (ONOO-). Il marker di riferimento dell’ossidazione del DNA/mtDNA è l’8-OHdG I radicali ossidrilici OH. sono generati da reazioni Fenton (Fe + H2O2) o di Haber Weiss (Cu + H2O2) o da altre reazioni per lo più legate al perossinitrito. Per evitare danni al DNA/mtDNA, è dunque necessario evitare la formazione di OH. Si tratta quindi di potenziare l’azione dell’enzima GSH-Px (glutatione per ossidasi) che insieme alla CAT (catalasi) trasforma l’H2O2 in acqua, somministrando Se (selenio) due volte al giorno dopo colazione e cena 50 microgr galenici. Il perossinitrito è generato dalla reazione fra NO (ossido nitrico) ed O2- (anione superossido). Per ridurne la formazione è necessario utilizzare antiossidanti che interagiscano con l’ O 2- eliminandolo, ad es. il Pycnogenolo (EUOX – OTI). Altra via che porta indirettamente alla formazione di perossinitrito è la riduzione di ipoxantina in xantina, ad opera della Xantina Ossidase nel metabolismo delle purine per la produzione finale di acido urico. La XO si trova di norma nel fegato, ma passa nel sangue se il fegato non funziona correttamente. Il perossinitrito può essere rivelato dal marker 3-NT . Il perossinitrito porta alla perossidazione dei lipidi di membrana liberati dall’attivazione delle lipasi, a causa dei processi ossidativi in corso, con conseguente generazione di aldeidi (4-HNE etc., marker GTR , malondialdeide (marker MDA ), etc. Le aldeidi modificano proteine in genere, fra le quali i trasporti del glutammato (marker GLU ), del glucosio, etc, iniziando sequenze di tipo eccitotossico che portano alla distruzione della cellula interessata. Biophysics Research srl – F.Castrica - 05/07/2015 BIOPHYSICS RESEARCH srl I FOLATI E L’ECCITOTOSSICITA’ Il principale donatore di metili è la S-adenosil-L-metionina, il cui metabolismo è strettamente correlato a quello della Vit. B12 e dell’acido folico. Il processo apoptotico attivato dall’omocisteina segue il seguente ordine: danno del DNA, attivazione della proteina riparatrice PARP, attivazione dei caspase e della p53, calo del potenziale di membrana dei mitocondri e disintegrazione del nucleo. Inibendo il PARP , si sopprime l’aumento di livello della p53, il calcio intracellulare, la formazione dei ROS, l’attivazione dei caspase e la riduzione del declino del potenziale di membrana mitocondriale. L’omocisteina aumenta in modo marcato la vulnerabilità dei neuroni dell’ippocampo all’eccitotossicità ed al danno ossidativo. Il processo apoptotico sopra descritto dovuto agli alti livelli di omocisteina è presente in una vasta gamma di malattie neurodegenerative, incluso l’Alzheimer.1 I.I. Kruman – Homocysteine elicits a DNA damage response in neurons that promotes apoptosis and hypersensitivity to excitoxicity – The J Neuroscience 2000 20(18): 6920-26 1 Biophysics Research srl – F.Castrica - 05/07/2015