IL CAFFÈ 5 ottobre 2014 ilcaffètraparentesi 20 LE RUBRICHE Animali. BenEssere. Semplici esercizi possono rimettere in moto le capacità sociali, emotive e linguistiche del bambino Ecco i sintomi di un’ustione chimica alla cornea Cure e piccoli trucchi per battere l’autismo ANTONINO MICHIENZI P er ora è solo una speranza. Ma una speranza basata sulla scienza e sul lavoro lungo decenni di medici e ricercatori. La bolla di isolamento in cui sono rinchiusi i bambini autistici può essere spezzata, fino a farli tornare uguali a tutti gli altri bambini. Per farlo non servono medicinali miracolosi e iper-tecnologici, ma soltanto le cure dei genitori e piccoli trucchi che mamma e papà possono adottare. Soprattutto, però, c’è bisogno di riconoscere la malattia per tempo - fin dai primissimi mesi di vita - e intervenire prima possibile. Il trattamento ha un nome e un preciso luogo di nascita: si chiama Infant Start ed è stato messo a punto da ricercatori dell’Uc Davis Mind Institute di Sacra- mento, in California. È basato sulla relazione tra bambini e genitori e cerca di rimettere in moto le fisiologiche capacità sociali, emotive e linguistiche del bambino. Come? Con semplici esercizi che, per esempio, aiutino il bambino a concentrarsi sui volti e le voci dei genitori, a condividerne la gioia e i sorrisi, a imitare la voce. Il metodo cerca anche, con appositi trucchi, di contrastare i tratti tipici dell’autismo: per esempio, se un bambino sta facendo movimenti ripetitivi con la mano, il genitore può ripetere il movimento con un giocattolo in modo da spostare l’attenzione del bambino e favorire un diverso modo di interagire con il mondo. Esercizi che possono far storcere il naso a molti e che, invece, uno studio appena pubblicato sul Journal of Autism and Developmental Disorders ha dimostrato essere molto efficaci. Nello studio, il team californiano ha sottoposto al trattamento bambini sette bambini tra i 6 e i 15 mesi di vita. Al termine dei nove mesi previsti, i ricercatori hanno osservato risultati paradossali: i bambini nel gruppo di trattamento mostravano sintomi di autismo più accentuati rispetto a quelli in un gruppo di controllo che non erano stati sottoposti alle sedute. Tuttavia, dopo un anno e mezzo, tutto è cambiato: i sintomi dei bambini sottoposti al trattamento si erano così attenuati che era difficile classificarli come autistici. “Sono stati i genitori a fare questo - ha detto la prima firmataria dello studio, Sally Rogers -. I genitori sono lì ogni giorno con i loro bambini. E sono i piccoli momenti del cambio del pannoli- no, della pappa, del gioco sul pavimento, della passeggiata che sono importanti per l’apprendimento. I genitori possono sfruttare questi momenti in un modo che nessun altro può fare”. I ricercatori, però, sono cauti. Sia perché il numero di bambini coinvolti nello studio è troppo basso per trarre conclusioni, sia perché non è noto quale sarà il futuro sviluppo dei bambini. Quel che è certo, però, è che il riconoscimento precoce è ad oggi la condizione necessaria per cercare di contrastare l’autismo. Per questa ragione, se nel bimbo si osserva diminuzione del contatto visivo e dell’interesse sociale, schemi ripetitivi di movimento, mancanza di comunicazione intenzionale è fondamentale non rimandare e rivolgersi quanto prima possibile al proprio medico. Sesso e amore. H o 46 anni e vivo da sola. A diciannove sono scappata di casa. Malgrado ciò ho continuamente paura di subire un abuso sessuale da parte di mio padre e di mio fratello. Mi chiedo perché succeda ancora dopo tanto tempo. Sogno sempre che mi violentano anche se da tanti anni non ho più contatto con nessuno dei miei familiari. Il fatto è che se li rivedo mi ricordo il passato, che non mi hanno aiutato o difeso quando ero a casa. Anzi, mia madre mi ha detto che volevo rubarle il marito, nonché mio padre. Io lo odio tantissimo per quello che mi ha fatto per anni. Minacciava di uccidermi se l’avessi detto a qualcuno. Sono stata violentata pure da mio fratello e quindi odio anche lui. Avevo tentato di denunciarli, ma ho avuto a che fare con un poliziotto amico di mio padre il quale non mi ha creduta, così ho perso la fiducia anche verso la polizia. La vita è crudele senza amore e affetto dai propri cari. L’unica persona che mi dà amore è il mio compagno. Da lui ho affetto e vera comprensione. La risposta di Linda Rossi È raro che a questa rubrica arrivino lettere tanto drammatiche. In particolare è angosciante il fatto che quegli abusi sessuali, che non la smettono di torturarla neppure oggi, lei li abbia subiti nell’ambito familiare, dove invece ci dovrebbe essere amore e rispetto. Il fatto positivo, mi permetto di sottolineare, è che lei sia riuscita ad andarsene di casa rompendo con quello che stava succedendo e con gli altri membri della famiglia che non B uongiorno dottore, le scrivo per avere un suo parere riguardo quanto successo al mio labrador di tre anni. Qualche giorno fa è scappato da casa per più di un’ora e quando è tornato ho subito notato che qualcosa non andava nei suoi occhi, non era nemmeno in grado di tenerli aperti. Ho lavato e rilavato gli occhi prima di andare in una clinica veterinaria. I suoi colleghi hanno rilevato un sospetto di ustione della cornea supportato dal fatto che vicino a casa c’è un cantiere edile aperto. Il cane sembra migliorare ma vorrei avere pure un suo parere. La risposta di Stefano Boltri “Penso ancora a quell’abuso” Non si lasci più rovinare la vita La lettera La lettera si preoccupavano di ciò che le accadeva. Sua madre, soprattutto, la quale avrebbe dovuto proteggere la propria figlia, invece l’ac- La moda. LINDA D’ADDIO È L cusava di volerle rubare il marito. È spaventoso. Ha fatto bene a pensare alla denuncia, ma è caduta male. Avrebbe potuto cerca- re altrove, facendosi consigliare da qualche servizio sociale. Però all’epoca non erano effettivi ed efficaci come ai giorni nostri. For- Torna la vecchia cartella in versione deluxe e glam proprio vero che “la scuola non finisce la. Inserto di pitone per il modello in pelle grimai”. Sembrano confermare il famoso gia di &Other Stories, colorata di rosso la verdetto le ultime tendenze in fatto di borse sione in pelle di Prada con tracolla sganciabile che rilanciano la vecchia e cara cartella, da e serrature metalliche. Sempre rossa da portasfoggiare in città e al lavoro piuttosto che sui re a mano la versione mini di Dior. banchi. Vale per la donna, ma anche per l’uomo La cartella da maestro fa tendenza anche al dove la cartella da maestro è stata riproposta maschile. I nuovi modelli, chiusi da zip, pattina dalle griffe più famose. o a combinazione, sono dotati di interni supeI modelli più trendy al femminile si rirorganizzati e funzionali. Dall’aria fanno proprio alle school-bag. Era in un po’ retrò e vintage, fa capolino cuoio, pesante e chiusa con le fibbie, in molte collezioni, rivista e quella che i nostri “vecchi” portacorretta. Lo stilista fiorentino vano a mano per andare a scuola. Ermanno Scervino la fa sfiE oggi la ritroviamo, sulle passelare per la prossima estate relle, dopo aver subito un ade2015 in versione bianca guato restyling che l’ha resa sucon pois neri. I nuovi moperleggera, techno e funzionale, delli al maschile si diffeadatta a contenere tutto quello renziano per i materiali riche la nuova tecnologia richiede cercati e per i dettagli di ed anche il superfluo, tanto amato lusso, adatti ad una generadalle donne. Molti marchi, da Oasis zione di nuovi dandy, suad Asos a Cambridge Satchel Company pertecnologici ma sempre l’hanno proposta con borchie, passanti attenti al dettaglio e alla in metallo e versioni colorate; qualcuno, A mano qualità. Aigner, addirittura la fa sfilare in ver- In vacchetta il modello classico, A detta di The Bridge sione deluxe, in coccodrillo, rigida. proprio la cartella classica di dimensioni contenute, da Assolutamente funzionale ai ritmi portare a mano di Aigner. rimane il pezzo più vendumoderni ed ai mille impegni, di lavoro e to. Bally l’ha riproposta con famiglia, la tracolla con le infinite tasche e la patella a contrasto, ocra su fondo tabacco o scomparti. Mantiene il più delle volte la pratica carta da zucchero su fondo blu. Valextra la rifalda che consente di chiuderla in tutta sicurez- lancia, in vitello, foderata in pelle, con tracolla za. Per generazioni è stata la borsa di tutti i removibile, a distanza di sessant’anni dal prigiorni per scolari e maestre. Oggi, grazie ai mo prototipo di 24 ore che le valse il premio del nuovi palmari, computer portatili e iPad ritorna Compasso d’oro nel 1954; il nuovo modello si utile e si “riveste” di glam. Chiamate anche chiama “Sherlock Holmes”. Design pulito per il Messenger Bag sono una valida alternativa agli modello in cuoio chiuso da due zip di Alessanzainetti e alle totebag, si portano a mano anche dro Sartori da Berluti. In cuoio anche i modelli se spesso sono corredate di una pratica tracol- sfilati sulla passerella di Zegna. se, ma per poco, sarebbe ancora in tempo a farlo. Sempre che se la senta. Capisco la sua tragica percezione della vita. Meno male che ha trovato un compagno che le vuole bene e dal quale si sente capita. Anche questo parla di un movimento positivo avvenuto in lei. Il primo è stato quello di essere riuscita a staccare definitivamente con un ambiente familiare più che patologico, il secondo è stato di saper accogliere un amore e di apprezzare tutto quello che lui le sa dare. Per rispondere alla sua domanda sul perché ancora oggi, dopo quasi trent’anni, lei pensa e teme questa violenza subita, direi che l’evento è stato molto pesante e invasivo. Ho l’impressione che lei non abbia seguito nessuna terapia atta ad aiutarla a superare tale evento. Si tratta di un trauma che difficilmente lei potrà dimenticare, ma che si potrebbe “attutire” quale tragico ricordo, mettendolo in secondo piano rispetto a tutto quanto può vivere di positivo ora e nel suo futuro. Riuscirebbe così a condurre al meglio la sua vita fatta di tanti altri vissuti gradevoli e valorizzanti, che lei può cercare e inserire nelle sue giornate, nei mesi e negli anni che ha davanti a sé. Eviterebbe anche di dare ulteriore potere su di lei a quelle persone malate e criminali che le hanno fatto tanto male. a diagnosi di una ustione corneale non è semplice, a meno che tale evento sia avvenuto in presenza del proprietario. Di fronte ad un forte sospetto, tale ipotesi va sempre presa in considerazione vista anche l’abitudine dei cani di mettere il naso ovunque. Nel suo caso, la presenza di un cantiere edile nelle vicinanze e l’assenza dell’animale per un buon lasso di tempo, non fanno che supportare tale ipotesi in quanto calce, cemento e vernici per imbiancare sono tra le frequenti cause di ustione corneale anche nell’uomo. L’evoluzione di una ustione chimica è caratterizzata da vari stadi e la distruzione della cornea può proseguire per alcuni giorni fino alla sua completa eliminazione e indurre così lesioni irreversibili nella camera anteriore dell’occhio (glucoma, uveite, cataratta). Ovviamente la gravità delle lesioni dipende dal tipo di agente che ha agito sull’occhio. I segni clinici da lei osservati sono classici all’ insorgenza improvvisa che interesssano uno solo o entrambi gli occhi e sono rappresentati da fotofobia, blefarospasmo ed intensa lacrimazione; inoltre possono esserci congestione oculare, emorragie sclerari, chemosi e necrosi della congiuntiva. Oltre a tutto questo sono ovviamente presenti lesioni corneali che nelle ustioni lievi sono riconducibili ad una semplice cheratite od un’ulcera superficiale, mentre nelle ustioni più gravi vi è intenso edema ed ulcere litiche. Va da sè che la prognosi dipende dal tipo di agente chimico e dalle lesioni da essocausate. Il suo primo e provvidenziale intervento, lavaggio oculare con semplice acqua di rubinetto è con tutta probabilità l’atto terapeutico più importante, in quanto ha permesso l’allontanamento della sostanza nociva. La terapia adottata è e deve essere aggressiva e impegnativa, per cui i farmaci somministrati in urgenza (corticosteroidi, atropina, acetilcisteina ed antibiotici locali e sistemici) e quelli poi prescritti a casa, sono corretti ed indispensabili. Scrivi a LINDA ROSSI psicoterapeuta e sessuologa Scrivi a STEFANO BOLTRI veterinario del Caffè Posta: Linda Rossi – Il Caffè Via Luini 19 - 6600 Locarno Anche su www.caffe.ch clicca “Qua la zampa” E-mail: [email protected] E-mail: [email protected]