SOLO Solo, al buio in strade deserte, circondato da muri coperti d'erbacce, solo, nel vento impetuoso, nella pioggia che bagna il viso fondendosi in lacrime amare. Un volto caro scorgo lontano, coperto a tratti da nubi nere, in un cielo senza stelle. L'invoco, lo supplico, scompare. Il vento pietoso fra gli alberi spogli, sussurra il suo nome, Lo porta a me, sulle mie labbra, è un sommesso lamento di morte. Solo, in questa notte d'orrore, mi rivedo accanto nel buio i fantasmi del passato. Passato non vissuto, mai esistito. Solo, lontano andrei da questo avverso cielo dove i lamenti e i singhiozzi riempiono il vuoto mondo. Ma che mai vai fuggire? Si può forse sperare di ingannare il destino o la morte? Si vive solo per morire e si muore per vivere. Solo, nella notte profonda me ne andrò cercando te. Il tuo nome sussurro, Io grido, il silenzio risponde: « Non c'è! » Solo, col terrore sul volto, col dolore nel cuore, ti chiamo, parole fatte di silenzio. Tu non mi odi. non puoi udire la morte. Solo! Forse non più, la mia meta è vicina. Un giardino di candidi gigli con fontane di rugiada. Del tuo volto è caro il ricordo e in eterno solo sarà. VERSO LA POESIA PROMESSA Cento facce dì giorni nascosti dai tuoi occhi, Tuna dopo l'altra usate e poi sempre diverse dall'ultima istantanea. « La vita » la vita, terribile e uguale con il suo parlare ininterrotto cento facce, cento giorni, ieri, oggi, domani, uno dopo l'altro trascorsi senza ricerca di fuga, ma con la ricerca d'amicizia. In fondo al nulla non si ama la carne, parla di desiderio, — Il lampo rivelatore — che da solo muove le radici del sangue. Ieri hai amato, con amore amaro. Il tempo ti dice, che puoi dimenticare tutto uno per uno di quei cento giorni. Così potrai scegliere, ridere o parlare, o leggere le frasi di un libro che ti piace. E tu ora che sei cento volte più grande, riderai, perché ridere è un segreto, e alla tua figura che ormai temi inquieta, bacerai la terra che sta fra i tuoi piedi. Cammini con i piedi di piombo, gli anni che passano si tirano appresso i veli della tua esistenza. Poi, sempre, dal tuo cuore nascosto, la verità è nei tuoi occhi diversi da ieri. A tutti resti sconosciuta, poi ostile, la verità cammina con te. Parlando, raccolgo le parole che esaltano la tua verità e la tua bontà, il tuo amore che non è desiderio Così, io ti guardo e mi confesso. Ora oggi domani, domani è la speranza come la traccia sulla rena lasciata da una mano morbida. Quel tuo viso, che mai completamente sa negare, torna sempre con forze nuove come l'acqua che batte le rive dei fiumi. Vorresti tornare libera d'amare. Ma non si ama la carne: e desiderio, e io Io so, che desiderio è il tuo corpo, le tue braccia, la tua bocca. Portati via, non parlare, il tuo pensiero ti raggiunge, ma non seccherà l'amore che cerchi; esso, appena buio, al cielo renderà le sue stelle, l'aria non avrà il tuo corpo, solo il buio rimarrà con il vento, il solo spettatore. Le stelle saranno comete per i tuoi occhi, la luce sarà più chiara nel tuo cuore. Così, il tuo amore varcherà l'aria, non sarà forza di braccio che strappa, nè un volto sorridente, che ha il volto di ladro, come un tempo. Forse saprai conoscere ciò che ancora non hai conosciuto, e capirai ciò che ti ha fatto grande e cosa ha sconvolto il tuo sangue. « Chissà se gli occhi tuoi piangeranno mai, o se vedranno il traguardo di un tempo, di una cosa leggera che si dona »; Qui termina la mia poesia promessa, ma volendo continua la vita. BARATRI OSCURI In me sì aprono baratri oscuri dove brandelli di sentire danno tono al mio essere. AI ritmo di solide gocce, dal letargo della clessidra la terra ha distillato me stesso. Spezzato da bianche lacrime svolgo strozzato il canto al desiderio di libertà dove i pensieri dell'odio non vivranno nella mia mente. IN UNA NOTTE QUALUNQUE CANZONE D'AMORE Sogno la vita che mi è sfuggita quando credevo di averla presa per mano. Nel silenzio lugubre della notte, mi vedo accanto alla donna che ho amato, assaporato quelle labbra di fragola, mentre a lei mi stringevo. Il rombo di una macchina che passa mi riporta al volante di quella nefasta notte. Ora, vorrei fuggire a questi sogni, che mi portano addietro, nel passato, che mi angustiano con il loro terrore. Vorrei fuggire, andare lontano, in un paese deserto, dove niente e nessuno mi ricordi quanto ho vissuto. Nel buio un volto che mi sorride, mi chiama, non odo parole nè suoni, sono troppo distante, allungo una mano come per poterla attirare a me. Ma l'immagine si allontana, continua a sorridermi. Non so chi sia, forse un angelo che ha lo stesso volto di mia madre. L'immagine si disfa, nella densa nebbia io rimango solo. Solo, ma ancora per poco, poi sarà l'alba e la città si risveglierà. tornerà a vivere ciò che i miei occhi hanno vissuto ieri. Finiranno i miei incubi, ed io mi sentirò stanco, molto stanco, come un condannato a morte che lentamente sale al patibolo, per prolungare le sue ultime ore di una speranza di grazia. Nell'oscuro silenzio della notte che arriva, un cuore sogna l'amore. Tacciono gli schiamazzi dei bambini nel cortile, si accendono le insegne multicolori, un cuore sogna le carezze di una mano che l'abbraccia. Quante canzoni d'amore canta quel cuore. Forse non lo saprà mai e non potrà mai sentire altre musiche d'amore nel suo cuore. Nel ritmo di una città che vive il rapido battere di un cuore in attesa canta e mormora canzoni che ama e ascolta l'amore. Ed esso lo fa andare avanti, attraverso il silenzio della notte, incontro ad una musica d'amore che solo il cuore innamorato ode. TUTTO È FINITO Tutto sembra strano, tutto è finito, l'ultima neve si è disciolta, la stella che indicava la via l'hai smarrita. La strada che attraversa il bosco l'hai smarrita. La gioia, i dolci sospiri sono svaniti. I tuoi occhi non vedranno più luna, sole, stelle. La tua bocca non canterà più serenate per la tua bella. II tuo cuore stanco e affaticato invoca la pace. CERCO L'AMORE. DELIRIO PER UN AMICO MORTO Dai confini di pensieri inespressi, dalle stelle vagabonde cerco l'amore che si è perso nel regno delle ombre. Tra le mura del suo vecchio cuore un uomo custodisce cristalli d'amore ricoperti di muffa. Dal profondo dell'universo stelle cadenti percorrono il cammino di milioni di antenati. Dalle mura dei ricordi ricoperti di edera nasce la verità della vecchiaia. Passeranno oceani di tempo, fiumi di giorni, inverni ed estati, minuti scanditi in un ritmico tan-tan nella stanza chiusa del mio cervello, prima che io possa dimenticare, quel giorno, che tu quasi bambino, venivi trafitto da una spada di neve senza guaina. Eri ragione di sopravvivenza in questo mondo dove la gente muore per il gusto di vivere. Sei morto, non c'è più luce nei tuoi occhi, e non so, se trovasti il tempo di pensare, nemmeno se provasti qualche sensazione di paura o di dolore; è certo, che rimanesti inerte come un cuscino di piume. Per te non c'era più un domani, il tuo sole era tramontato per sempre. Disteso sulla neve i tuoi capelli subivano il riflesso del sole, mentre un'onda possente, travolgeva il tuo cuore portandoti nell'Eternità dove il ricordo è parola ignota. Signore veglia su di lui nella pace eterna dei silenzi.