1.6 - I MUSCOLI Si distinguono tre tipi di muscoli: 1. striati (dello scheletro) 2. cardiaci (del miocardio) 3. lisci (delle viscere). I muscoli striati, detti anche muscoli scheletrici, corrispondono generalmente ai muscoli volontari. Sono i muscoli che si attaccano alle ossa tramite i tendini e consentono tutti i nostri movimenti Il muscolo cardiaco (o miocardio) è un particolare tipo di muscolo striato che si trova solo nel cuore e che ha la capacità di contrarsi autonomamente, senza cioè essere stimolato dal cervello I muscoli lisci sono muscoli generalmente involontari che permettono il movimento degli organi interni come intestino, stomaco, vasi sanguigni Le differenze tra gli uni e gli altri riguardano, oltre la morfologia dei muscoli e il posto che occupano nell'organismo, la rispettiva funzione. Un’altra distinzione tra i muscoli è quella relativa alla loro azione sinergica, per cui avremo muscoli agonisti (che compiono l’azione) e muscoli antagonisti (che la controllano equilibrandola) Le cellule muscolari chiamate miofibrille, sono gli elementi contrattili del tessuto muscolare, costruite a differenza delle altre cellule a forma di fibre, in modo che la loro contrattilità possa essere più efficiente. Il muscolo, striato o liscio, è costituito da tante unità di fibre, ognuna delle quali consta di fibrille più piccole, dette appunto miofibrille, immerse a loro volta nel citoplasma cellulare chiamato sarcoplasma. Le fibre organizzate in fasci di fibre primari, secondari e terziari che si contengono l’un altro, sono protette da varie membrane che dall’esterno verso l’interno si chiamano perimisio esterno che avvolge il muscolo, perimisio interno che avvolge le fibre con tessuto connettivo, , epimisio ed endomisio interno A seconda che si tratti di muscoli lisci o striati si hanno poi, rispettivamente, uno o più nuclei. Tutta la cellula è rivestita da una membrana detta sarcolemma. Nelle fibre muscolari si notano i sarcomeri, che sono delle vere e proprie unità contrattili che vengono messe in moto da una reazione “elettrica” dovuta all’azione del sistema nervoso che invia segnali caratterizzati da una variazione di potenziale elettrico. Questa azione elettrica raggiunge la giunzione neuromuscolare chiamata “placca motrice che a sua volta scatena tramite una reazione chimica sui filamenti proteici di astina e miosina un’azione “meccanica” di attrazione tra i due tipi di filamenti causando un meccanismo di contrazione e quindi di ispessimento ed accorciamento del sarcomero. Le miofibrille delle fibre muscolari lisce sono apparentemente omogenee, quelle dei muscoli striati presentano alternativamente zone distinte di rifrangenza o per meglio dire, zone chiare e zone scure e ciò si deve alla particolare disposizione dei due filamenti principali componenti delle miofibrille: Le zone chiare sono isotrope e vengono indicate con la lettera I. Nella loro porzione mediana presentano una linea scura birifrangente detta banda Z o di Krause. Le bande scure sono anisotrope e vengono indicate con la lettera A. Nella parte centrale presentano una banda chiara che prende il nome di banda H o di Hensen. La porzione compresa tra le due bande Z si dice sarcomero. Da questo punto di vista le miofibrille si possono considerare come una successione di sarcomeri. Nelle miofibrille di una stessa fibra muscolare le bande chiare e quelle scure si corrispondono, questo tipo di sistemazione conferisce alle cellule il caratteristico aspetto di sembrare striate nel senso trasversale .