Le fasi del progetto medicina interculturale in Paraguay 1. Studio sulle piante medicinali del Chaco(R3) Per quanto riguarda lo studio sulle piante medicinali della regione del Chaco si utilizzarla il seguente metodo di lavoro. a) Identificazione degli studi già realizzati sull’argomento. Questa attività è già stata realizzata sia attraverso una ricerca bibliografica, sia acquistando i libri disponibili, sia intervistando e visitando le esperienze più interessanti. Tra queste la più rilevante è il vivaio di piante medicinali che sta implementando il Municipio di Asunción con l’appoggio dell’orto botanico della città di Ginevra.Il vivaio ha l’obiettivo di preservare le piante medicinali di tutto il territorio del Paraguay, ha uno scopo prettamente educativo, didattico e di conservazione. Il vivaio collaborerà al progetto attraverso la messa a disposizione gratuita di piantine de trapiantare nel vivaio del progetto. Questo progetto, che esiste da più di 15 anni ha ultimamente capitalizzato l’esperienza con la pubblicazione di un libro sulle piante medicinali esistenti nel vivaio. Il documento ha essenzialmente un taglio botanico e scientifico. b) Le piante medicinali come elemento della cultura e tradizione indigena. L’obbiettivo delle studio è oltre che dare delle piante una semplice descrizione botanica, sull’uso della loro parti, sulla preparazione e uso è di mettere l’accento sull’importanza delle piante medicinali nella cultura e medicina tradizionale spiegandone sia l’aspetto curativo che quello simbolico. c) Ricompilazione delle erbe medicina li esistenti La ricompilazione avverrà in due momenti complementari. Dal mese di dicembre/09 al mese di aprile/10 si organizzeranno riunioni con i liders indigeni con i quali COOPI sta già collaborando attraverso i progetti di emergenza siccità. In considerazione del grado di fiducia già stabilito con la popolazione attraverso l’esito positivo dei sistemi d’acqua realizzati i partecipanti ci forniranno una prima indicazione sulle erbe esistenti e il loro utilizzo. E soprattutto saranno il tramite di collegamento con chamanes e le os tetriche tradizionali che difficilmente comunicano a estranei le loro conoscenze tradizionali. d) Documentazione fotografica e elaborazione disegni piante Durante i mesi di gennaio-febbraio, marzo (che corrispondono a quello della fioritura) si realizzerà la documentazione fotografica delle erbe medicinali e si elaborerà il disegno corrispondente; questo lavoro si realizzerà durante tutto l’anno agricolo in modo da avere il massimo ventaglio di piante esistenti e) Raccolta di informazioni con chamanes e ostetriche tradiziona li Con l’appoggio dei leders contadini partecipanti ai corsi di formazione (punto c) si realizzeranno nelle comunità contatti e interviste con i medici tradizionali. L’obiettivo di questi incontri è oltre l’aspetto riguardante le erbe medicina li quello di incominciare a capire e conoscere la medicina tradizionale (già in via di estinzione) inserita nel contesto culturale e nella loro cosmovisione indigena. Il ventaglio di informazioni da raccogliere sarà vastissimo e andrà dall’uso attuale, al rapporto con la biomedicina, all’itinerario terapeutico dei pazienti, al tipo di malattie che si curano sia con le erbe sia quelle più legate ad un approccio spirituale.Questo lavoro di indagine continuerà durante tutto il 2010 e si incomincerà una sistematizzazione a partire dal mese di novembre-dicembre. Il lavoro di redazione sarà poi partecipativo nel senso che gli stessi chamanes e indigeni in riunione apposite valideranno o meno i contenuti del documento. La stampa e distribuzione è prevista per febbraio 2011 e l’idea è che il libro sia diffuso a livello nazionale per questo si cercheranno accordi con le case editrici. 1 2. Realizzazione ed equipaggiamento di un vivaio (R2) Per quanto riguarda la realizzazione del vivaio si inizierà il mese di aprile/2010 che è il mese giusto per la messa a dimora delle piantine; fino a marzo nel Chaco siamo in piena estate e durante il giorno si hanno temperature medie di 40 °C. Nel Chaco la scelta dell’installazione del vivaio dipende da due fattori: la disponibilità dell’acqua e il terreno. Il luogo indicato inizialmente dal progetto Pozo Colorado possiede si acqua ma il terreno è molto salato e quindi non adatto a un vivaio. Stiamo cercando altre alternative non solo per quanto riguarda il terreno più adatto ma soprattutto per cercare alleanze e sinergie. I risultati del progetto agricolo del MAE appena concluso ci hanno dimostrato che la gestione di un vivaio è complessa richiede una mano d’opera constante, gli imprevisti sono all’ordine del giorno (forti temporali, trombe d’aria ecc… come già spesso successo) di conseguenza i costi- benefici sono infimi se non negativi. Considerando il montante disponibile del progetto è impensabile che noi possiamo gestire da soli un vivaio; stiamo allora cercando alleanze con istituti di formazione agricola in modo che il vivaio rappresenti uno strumento di formazione tecnica e nello stesso a noi conviene perché in parte si assicurerebbe la manutenzione. Per ora questa è solo una ipotesi che sto valutando in questi giorni che sono nel Chaco. E’ comunque da sapere che questa soluzione se attuata comporterà dei problemi (la proprietà del terreno e dell’installazione, la divisone di eventuali proventi, il costo della manutenzione cc..) 3. Selezione e formazione dei produttori per la coltivazione delle erbe medicinali y aromatiche y distribuzione delle piantine ai produttori. (R2) Questa attività si realizzerà nei mesi di settembre - ottobre-novembre 2010 che corrisponde al periodo primaverile delle semine. Questa attività merita una chiarimento particolare. E’ si utile per il progetto perché potrebbe fornire la materia prima da elaborare, però è di difficile e di lunga applicazione e i risultati non si vedranno nei due anni del progetto. Gli indigeni difficilmente vorranno essere inglobati sia perché non sono agricoltori, sia per la situazione di deficit pluviometrico sia soprattutto perché questo richiede un’assistenza tecnica agricola che non è prevista dal progetto e che per esperienza sempre del MAE precedente è un’attività costosa e che deve essere permanente. I potenziali beneficiari sono famiglie latine che vivono nel bajo Chaco (da Pozo Colorado verso Asunción) dove la quantità di precipitazione permette l’attività agricola. Comunque nei due anni del progetto, anche se tutto andasse bene, la produzione raccolta non giustificherà neanche le spese logistiche e di trasporto. Questa attività va eventualmente considerata più come attività di formazione agricola. Per inciso da dati ottenuti precedentemente via internet sull’import-export di piante medicinali nel paese, le ditte locali per la fabbricazione di prodotti più che sul mercato locale si approvvigionano dall’Argentina. 4. Costruzione del laboratorio per la trasformazione delle piante medicinali, equipaggiamento del laboratorio –Studio di mercato La costruzione e l’equipaggiamento del laboratorio si realizzerà a partire dal mese di maggio e terminerà il mese di luglio. Prima della costruzione del laboratorio di trasformazione sarà necessario realizzare varie riflessioni e studi di mercato (programmato per i mesi di marzo-aprile 2010) per entrare con efficienze e efficacia nel mercato. E questo non è facile anzi difficilissimo e complicato per una ong che non è agente commerciale e conseguentemente non ha in sé le competenze capacità e soprattutto lo spirito per competere con il mercato. E’ una sfida che deve essere sostenibile e non terminare, come sempre succede, quando finiscono i soldi della cooperazione. Per minimizzare al massimo questo handicap è necessario cercare alleanze con ditte locali che abbiamo una visione di responsabilità sociale e che ci possano aiutare nell’impostare tecnicamente il laboratorio e nella commercializzazione (per ora abbiamo contattato telefonicamente alcune ditte ma non si è ancora potuto concretare niente). Un altro punto riguarda il terreno dove costruire, su questo aspetto stiamo avanzando con i dirigenti locali di Pozo Colorado per la cessione gratuita del terreno dove oltre al laboratorio si costruirà un piante di potabilizzazione dell’acqua e la sede del COE municipale nell’ambito del Dipecho. 2 La produzione delle medicine tradizionali e la loro validazione avverrà nei mesi di ottobre - novembredicembre 2010, mentre la commercializzazione si realizzerà dal mese di dicembre 2010. Il lancio della campagna pubblicitaria e la elaborazione della pagina web si realizzerà a partire dal mese di novembre-dicembre 2010 5. Equipaggiamento delle farmacie interculturali L’equipaggiamento e l’approvvigionamento in medicine tradizionali delle farmacie interculturali si inizierà il mese di novembre, dato che i primi farmaci saranno prodotti e poi tastati per quella data. Contemporaneamente vi è un grosso lavoro da svolgere a livello del Ministero della Salute; benché il responsabile sanitario della regione del Chaco ci abbia dato il suo assenso e messo a disposizione le farmacie statali già esistenti nelle comunità rurali, bisogna confrontarsi con la mancanza di norme che regolamentano l’uso delle medicine tradizionali e trovare possibili vie di uscita. Non esiste una politica di medicina interculturale per cui questo progetto diventa un esempio pilota con tutte le conseguenze che significa essere un’avanguardia. 6. Selección y capacitación del personal encargado de las farmacias interculturales Questa attività si realizzerà in due momenti : una formazione generale durante i mesi di marzo, aprile e maggio e una specifica durante i mesi di installazione delle farmacie : novembre e dicembre. La scelta del personale incarico non rappresenterà un problema perché si utilizzeranno i promotori di salute indigeni già esistenti nelle comunità. La formazione generale si farà in sinergia con il progetto Dipecho che prevede la distribuzione di kit di pronto soccorso e la formazione del personale sanitario loc ale. 7. Selezione e formazione delle donne indigene reccolletrici di erbe medicinali. La selezione e la formazione delle donne indigene che recoletteranno le erbe medicinali per il laboratorio si realizzerà i mesi di luglio- agosto e settembre 2010. Non ci dovrebbero essere grandi problemi nella selezione e collaborazione delle donne indigene dato il capitale di fiducia acquisito con la realizzazione delle infrastrutture d’acqua dei progetti di emergenza che hanno risolto la mancanza d’acqua nelle comunità dopo 15 mesi di siccità. La formazione sarà pratica e di intercambio e si farà sul terreno nelle comunità; la nostra formazione riguarderà soprattutto il modo di raccolta e che elemento raccogliere della pianta, le donne a loro volta ci indicheranno i luoghi di raccolta, il tutto nel rispetto e preservazione del medio ambiente. 8. Definizione giuridica della microimpresa e implementazione di norme organizzative e amministrative. - Questa attività si realizzerà durante i mesi di febbraio e marzo 2010 e si chiederà la collaborazione di esperti in questo ambito, l’idea è di trovare una via di mezzo tra una forma giuridica che faciliti il posizionamento nel mercato e una seconda che salvaguardi l’aspetto sociale e solidario tra i giovani indigeni impiegati. 9. Conformazione del consiglio direttivo dell’impresa, elaborazione degli statuti e riconoscimento giuridico. Questa attività si realizzerà durante i mesi di febbraio, marzo e aprile. Il primo obiettivo è conformare un consigli direttivo composto da persone che abbiano a cuore lo sviluppo del territorio del Chaco e la questione indigena. Già si sono contattare alcune personalità, nel consiglio direttivo vi saranno anche lideres indigeni. Rimane aperto il grande problema della sostenibilità che non sarà possibile dopo due anni e anche della proprietà delle opere. Da riflettere con Piero; il progetto ha come socio una ong locale, crea all’interno del 3 progetto una istituzione incaricata solo della gestione della microimpresa, senza avere il titolo di essere poi beneficiaria delle opere. 10. Selezione e contrattazione e formazione del personale La selezione, contrattazione e formazione del personale avverrà in fasi successive dipendendo dall’inizio delle attività, una prima contrattazione si farà durante i mesi di apr ile-maggio con l’inizio della costruzione del vivaio e l’altra a ottobre- novembre - dicembre con l’apertura del laboratorio di trasformazione. Inoltre la ditta costruttrice sia del laboratorio che del vivaio avrà l’obbligo di contrattare giovani indigeni per il lavoro di costruzione. Una riflessione a parte sul fatto di essere ong. Il Paraguay ha uno dei salari minimi più alti dell’America Latina ( 300 U$D) essendo però dopo la Bolivia il paese più povero. Questo significa che quasi nessuno paga il salario minimo mentre noi per correttezza lo pagheremo; questo sicuramente ci sballerà i conti economici; stiamo vedendo con il Ministero del Lavoro se ci sono delle agevolazione per assumere giovani con contratti determinati. 11. Risultato 3 La attività C1-C2-C3-C4 riguardano la sistematizzazione e capitalizzazione dell’esperienza di creazione di impiego per giovani vulnerabili e per proposte di politica pubblica, attività che si realizzeranno il secondo semestre della II° annualità 4